periodico d’informazione aziendale edizione di Parma, Reggio Emilia e Modena
anno III Ottobre 2011 CONGIUNTURA
ECONOMIA
RISPARMIO ENERGETICO
Industria EmilianoRomagnola in positivo prima della crisi finanziaria
Quattro esponenti del mondo imprenditoriale commentano la crisi
Chimar Imballaggi inaugura il nuovo impianto di cogenerazione a biomassa
Il servizio a pagina 2-3
Il servizio a pagina 5
Editoriale
IN PRIMO PIANO
Debito & Sviluppo Come ripianare il deficit e rilanciare l’economia? di Ottavio Margini Per contenere i costi e ridurre il debito le idee e le azioni non mancano. Magari vi è disaccordo sulle misure da attivare, cosa aumentare e cosa tagliare (Fisco, Pensioni, IVA, Spesa pubblica, Cessioni del patrimonio, ecc.) ma le proposte sono tante e diversificate. Molte delle azioni sul debito possono però ripercuotersi negativamente sullo sviluppo. Assai più latitanti sono le proposte sulla crescita del paese. Pensiamo forse che la liberalizzazione delle professioni o le semplificazioni amministrative siano determinanti per la crescita delle imprese italiane? Sono senza dubbio in parte cose da fare ma sarebbe veramente importante individuare interventi che favoriscano la crescita. Un limite alla formulazione di queste proposte deriva da un lato dalla difficoltà in questa fase del sindacato di essere attore dello sviluppo sociale e dall’altro dal fatto che le Associazioni Imprenditoriali sono spesso prigioniere dei diversi interessi delle aziende associate che rappresentano (a seconda delle dimensioni, dei rapporti con la finanza, con la politica, con i media, i mercati di riferimento, ecc.). Occorre quindi più coraggio anche da parte dal mondo delle imprese. Occorre fare proposte che riguardino direttamente il sistema produttivo, il terziario, il commercio, una nuova visione dell’Economia. Proposte che creino sviluppo e ricchezza diffusa per l’Italia. - Continua a pag. 23 -
La difficile situazione economica
Imprese & rischio default: la manovra finanziaria Commenti e proposte dal mondo imprenditoriale
Il servizio a pagina 10
Ottobre 2011 SEMINARI
Cisita Parma realizza per i dirigenti d’azienda il progetto I.CA.R.O. Il servizio a pagina 9
RICORRENZE
Open Day di ZS sistemi per festeggiare il 15° anno di attività Il servizio a pagina 12
FONDI INTERPROFESSIONALI
IFOA: come finanziare il Piano di Formazione Aziendale
Il servizio a pagina 7
NORMATIVA
Sanzioni Penali per i danni all’ambiente
è distribuito gratuitamente Richiedi una copia per la Tua azienda
Il servizio a pagina 19
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IMPRESE & RISCHIO DEFAULT
L’Italia che lavora si interroga sulla difficile Quattro esponenti di primo piano del mondo economico emiliano rispondono ai quesiti del “Giornale delle Imprese” “Serve un Paese moderno ed efficiente per reggere la concorrenza internazionale”
Carlo Alberto Roncarati, Presidente Unioncamere Emilia-Romagna
1. “L’effetto più immediato che si può ipotizzare è una riduzione delle attività anche a causa di un crollo della fiducia e un conseguente rallentamento agli investimenti. Un effetto depressivo, questo, che renderebbe di nuovo in salita e ancora più difficile il
percorso delle imprese che da tre anni ormai si stanno confrontando con una congiuntura internazionale estremamente sfavorevole. Tale clima potrebbe pesare parecchio anche su quelle che finora hanno reagito con dinamismo alla crisi. Una seconda conse-
“Il rischio Grecia è per ora lontano dall’Italia”
Tristano Mussini, Presidente di CNA Reggio Emilia
1.
“Le conseguenze per gli artigiani e le piccole medieimprese, già duramente colpiti dalla crisi economica, sono certamente pesanti, in primis sul morale e sul coraggio di affrontare investimenti importanti. Proprio nel momento in cui si ravvisavano i
primi segnali di ripresa non ci volevano di certo nuove brutte notizie, con il Paese alle prese con straordinarie difficoltà ed emergenze di carattere globale mentre prende le misure con i nuovi provvedimenti previsti dalla finanziaria.
guenza è legata alla crescita inevitabile del costo del denaro dovuta all’instabilità, e all’aumento degli spread sul debito pubblico di un Paese come il nostro che viene valutato - a torto o a ragione - assai vulnerabile. Più in generale, si manifesta la debolezza intrinseca del sistema politico mondiale che dimostra di non avere le leve per gestire razionalmente questa drammatica contingenza. Ecco dunque che il quadro di instabilità fatica a trovare adeguati correttivi in tempi rapidi. Bisognerà ricreare la fiducia attraverso atti logici, consequenziali e non privi di coraggio avendo come obiettivo la creazione di un ambito più favorevole allo sviluppo”.
2.
“Da promuovere il fatto che finalmente si prende atto dello stato disastroso dei conti pubblici italiani e della necessità, ormai ineludibile, di intervenire in modo deciso. Questa presa di coscienza è
Nonostante questo però vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno: questa emergenza ci spinge una volta di più ad esplorare nuove strade come quella delle Reti d’Impresa che CNA ha scelto di sostenere in più settori. Abbiamo presentato da pochi giorni, ad esempio, il nuovo Consorzio per rilanciare le aziende in conto terzi del settore abbigliamento denominato “01 Canossa”: se i piccoli da soli rischiano di soccombere a causa della concorrenza straniera, della sregolatezza del mercato e dalla guerra dei prezzi, mettendosi in rete sono in grado di fare massa critica e di richiamare l’attenzione anche dei grandi marchi, che non hanno esitato a contattare il Consorzio”.
2. “In un’ottica concreta e realista, credo che il rischio Grecia sia lontano dall’Italia: non anni luce ma quanto basta per avere ancora spazio di azione.È per questo che da un
1.
Quali le conseguenze sulle imprese e sull’economia reale del nuovo crollo delle borse e della crisi finanziaria?
positiva, ma non appaiono, forse, del tutto incisivi gli strumenti ipotizzati per fornire risposte. Le misure previste per il recupero dell’evasione fiscale non appaiono adeguate, perché non sono state create le premesse per situazioni di controllo diffuso che invece esistono in altri Paesi europei. L’entità del disavanzo è tale che per raggiungere obiettivi significativi di stabilità bisogna contemporaneamente accelerare la crescita economica. Di qui l’importanza di coniugare stabilità e sviluppo. A questo riguardo, si sta attendendo un’agenda per lo sviluppo che sia davvero risolutiva”.
3. “La ricetta è di estrema semplicità. Gli imprenditori hanno nel dna la voglia di intraprendere. Bisogna solo togliere di mezzo, almeno in parte, gli ostacoli alle attività d’impresa. Certo, si tratta di una operazione complessa lato plaudo la manovra appena varata per il suo obiettivo di anticipare al 2013 il conseguimento del pareggio di bilancio e per l’ottica pluriennale con cui è stata disegnata nel tentativo di perseguire con rigore il raggiungimento dei vincoli imposti dall’Europa, ma dall’altro non posso non bocciarne alcuni aspetti. Innanzitutto circa due terzi della correzione dei tendenziali di finanza pubblica prevedono il ricorso a maggiori entrate. Da una tale impostazione, derivano pesanti effetti depressivi a carico dell’economia reale, riassumibili in una pressione fiscale complessiva proiettata, già a breve, verso il nuovo record storico del 44,5%. Inoltre sono poco incisive purtroppo le misure di riduzione dei costi della politica e non compare ancora una seria riforma degli ordini professionali attesissima dalle imprese, mentre si pensa a soluzioni spot come l’accor-
che si gioca su molti fronti: per il nostro Paese ciò presupporrebbe uno sforzo di riorganizzazione, già in parte avviato dalla Pubblica Amministrazione la quale dovrebbe essere riordinata secondo un chiaro disegno che in tutta franchezza oggi non vedo. Prima di procedere a riforme settoriali e a volte improvvisate (quali ad esempio quella che ha portato alla soppressione dell’Ice), bisogna porsi l’obiettivo di individuare come va organizzato un Paese che deve essere moderno ed efficiente per riuscire a reggere la forte concorrenza a livello mondiale. Dopo questo primo passo di contesto e la conseguente semplificazione che dovrebbe regolare tutte le attività economiche e amministrative, sarà sicuramente meno arduo battersi per accrescere la competitività delle nostre imprese”.
pamento delle festività, che tocca da vicino artigiani e piccole-medie imprese”.
3. “Le parole chiave per CNA sono innovazione, internazionalizzazione e, come già anticipato, Reti d’impresa. CNA chiede politiche che mettano realmente “L’impresa al centro”, come cita il nostro slogan, e che permettano di perseguire obiettivi di crescita ambiziosi, passando per riforme profonde. L’agenda è nota: meno spesa pubblica, profondamente riqualificata, liberalizzazioni di settori ancora protetti e privatizzazioni di quote importanti di patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico, riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e sblocco di investimenti infrastrutturali prioritari, semplificazioni e riforma della pubblica amministrazione, modernizzazione del welfare e delle relazioni sindacali”.
IMPRESE & RISCHIO DEFAULT
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situazione economica internazionale 2.
3.
Rischio default: rischio reale? Cosa promuovere e cosa bocciare dei principali provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria?
La invitiamo a formulare una Sua proposta/azione che ritiene prioritaria e strategica per lo sviluppo delle imprese
“L’aumento dell’IVA e delle tasse non aiuta la ripresa”
1. “L’intero paese sta affrontando straordinarie difficoltà ed emergenze e il quadro dell’economia italiana non è evidentemente tranquillo: un paese con bassa crescita, consumi stagnanti, redditi delle famiglie al palo”. 2. “Il recente declassamento
del rating dell’Italia da parte di Standard & Poor’s non sta a significare che il Paese sia a rischio di insolvenza. È però necessario eseguire manovre profonde che vadano ad alleggerire i costi per le imprese e per le famiglie. Invece ciò che registriamo è un ulteriore aumento della tassazione. Così non si può riprendere un
Ugo Margini, Presidente di Ascom Parma
“La nostra industria manifatturiera è ancora forte, seconda in Europa solo alla Germania”
Giovanni Arletti, Vice-presidente di Confindustria Modena
1.
“Il rischio - si badi che sto parlando di rischio - è che
all’attuale turbolenza finanziaria internazionale segua
una fase di recessione come è avvenuto nel 2009. In questo momento non possiamo permetterci dei cali di fatturato anche oltre il 50%, come nel recente passato. La disoccupazione è troppo alta, specialmente quella giovanile, ed il costo degli ammortizzatori sociali assorbirebbe ingenti risorse che andrebbero destinate allo sviluppo”.
2. “Non credo esista un rischio reale di default. La nostra economia non è paragonabile a quella della Grecia o di altri paesi europei. La nostra industria manifatturiera, sottolineo manifatturiera, è ancora forte, seconda in Europa solo alla Germania. I risparmi delle famiglie continuano ad essere senza pari nel
Paese. La manovra costituisce di per sé un’importante riforma per il sistema economico del Paese, ma il Governo ha scelto di intervenire in maniera sostanziale attraverso il ricorso a maggiori entrate. Bocciamo quindi la maggiorazione dell’Iva ma soprattutto bocciamo una politica che pur avendo avuto la possibilità non è stata in grado di fare gli interessi del Paese, cioè fare le vere riforme, quelle che devono per esempio portare ad un fisco più equo e per tutti. Ci vuole il coraggio di ‘far pagare meno ma a tutti’”.
3. “È ormai davanti agli occhi di tutti che non si può mondo, l’Italia è in buona parte indebitata con gli italiani. Non servono misure spot, servono interventi a tutto campo per risanare i conti pubblici e contemporaneamente puntare allo sviluppo. Una riforma del fisco, per ridurre le tasse su imprese e lavoratori, per aumentare la competitività delle aziende e aumentare i salari, spingendo i consumi. Insomma riforme a tutto campo dalle pensioni, al fisco, alle privatizzazioni, alle liberalizzazioni. Un progetto complessivo che possa cambiare l’Italia. Teniamo conto che con lo spread cosi alto si rischia di portare alla paralisi il mondo imprenditoriale”.
3. “Le cose da fare sono note a tutti. Occorre soltanto il co-
immaginare di far ripartire l’economia se non si mettono in campo riforme profonde: l’azione del governo oggi deve andare verso un alleggerimento della spesa pubblica e del costo del lavoro e verso minori sprechi anche nella vita politica. Fonti di entrate dovrebbero essere garantite da una dura lotta all’evasione e all’elusione fiscale. Poi le azioni che ormai da tempo ripetiamo: semplificazioni e riforma della pubblica amministrazione, modernizzazione del welfare e delle relazioni sindacali, privatizzazioni di quote importanti di patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico”.
raggio di farle: una riforma fiscale che riduca l’IRAP per le imprese e l’IRPEF per i lavoratori, per far ripartire la domanda interna; una riforma delle pensioni che agganci la vita lavorativa all’aspettativa di vita; un credito d’imposta automatico e stabile per le imprese che investono in ricerca e sviluppo; una radicale riduzione della presenza pubblica in economia; una riduzione sostanziale di tutta la burocrazia inutile; la liberalizzazione di tutte le professioni; una dismissione dei ben pubblici mal gestiti o non gestiti dallo Stato; investimenti in infrastrutture ed efficienza energetica. Infine, la politica deve tornare ad essere un’arte etica esercitata per il bene della collettività”.
GRAFICA: Filiberto Guatteri
Reg. tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06
STAMPA: Centro Stampa Quotidiani SPA Erbusco (BS)
INFO:
Stampato il 10/10/11
DIRETTORE RESPONSABILE: Ottavio Margini
AREA COMMERCIALE: info@keymedia.it
REDAZIONE: hanno collaborato a questo numero: Ottavio Margini, Valentina Margini, Chiara Caselli, Antonella Gualandri, Giuseppe Sangiorgi, Barbara Bianchi, Barbara Gaiti.
EDITORE: Keymedia Group s.r.l. Via Settembrini, 12/1 42123 Reggio Emilia www.keymedia.it
Per comunicare con il mondo aziendale
ECONOMIA
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Presentata l’indagine congiunturale Unioncamere sul secondo trimestre 2011
Tra Aprile e Giugno crescita del 3,5% della produzione industriale in Emilia-Romagna Il quadro economico potrebbe essere travolto dalla “tempesta” finanziaria dell’estate Un’economia regionale tra possibile ripresa e rischio recessione.Polarizzata, divisa tra chi i venti favorevoli - che nel mondo stanno già soffiando - li ha saputi cogliere e chi no. È l’immagine che emerge dall’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2011 sull’industria manifatturiera, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna con la collaborazione di Confindustria e Carisbo-Cariromagna. Tra Aprile e Giugno 2011, la produzione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è cresciuta in volume del 3,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato moderatamente positivo è però tale che non permette di capire quanto ci sia di “ripresa reale” e quanto di un “effetto rimbalzo” dopo la forte flessione del 2009. Cresce il comparto metalmeccanico (incremento della produzione attorno al 5%), fatica l’alimentare che conferma i livelli produttivi dello scorso anno, in difficoltà il sistema moda e l’industria del legno. L’Emilia-Romagna cresce di più dell’Italia in termini di produzione, meno per fatturato. Come spesso capita nei momenti difficili vi è uno sforzo da parte delle nostre imprese di restare sul mercato che si traduce nella riduzione ai minimi termini di margini di profitto. Il vero fattore che discrimina tra le imprese che ce la fanno e quelle che sono in forte difficoltà è il commercio con l’estero. Come avviene da anni il vero volano per la crescita della
nostra industria manifatturiera sono le esportazioni. Nel secondo trimestre del 2011 le imprese manifatturiere emiliano-romagnole hanno incrementato il proprio export del 15% rispetto al secondo trimestre del 2010. Se si allarga il campo di osservazione ai primi sei mesi dell’anno la crescita è stata del 17,6%. A trainare la crescita sui mercati esteri il comparto della metalmeccanica, in particolare la commercializzazione di macchinari ed apparecchi meccanici (+22,8%). Se si esclude in continente africano la crescita dell’export ha riguardato tutti i mercati. Tra quelli più rilevanti da segnalare la crescita del mercato indiano, +44%, e quello russo, +36%. Complessivamente oltre due terzi delle esportazioni regionali sono destinate al mercato europeo, i Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) incidono per il 9,3%. “Il quadro che emerge dalla lettura di questi dati è di una crescente polarizzazione tra le imprese – dichiara il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Carlo Alberto Roncarati. Da tempo oramai, il commercio con l’estero è il maggior fattore che discrimina le aziende che reggono soprattutto perché esportano e riescono a trainare una rete, e quelle che invece appaiono in forte difficoltà perché non hanno queste caratteristiche”. “Tra il periodo di rilevazione dei dati di queste indagini e il momento in cui ci troviamo a commentarli – dichiara il
Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Gaetano Maccaferri – il quadro economico è stato travolto da una “tempesta” che, partendo dalla crisi dei debiti sovrani, dalle tensioni sull’Euro, dall’aumento esponenziale dei differenziali sui titoli di stato, ha scaricato e sta scaricando sull’economia reale i propri effetti dirompenti”. “È sulla crescita – sottolinea il Presidente Maccaferri – che dobbiamo concentrare i nostri sforzi: anche nella nostra regione dobbiamo individuare alcuni interventi urgenti immediatamente attuabili e con un impatto forte e diretto sullo sviluppo. Con questo spirito vogliamo affrontare, insieme alla Regione, la costruzione del nuovo Patto per la crescita, chiedendoci che cosa possiamo realisticamente fare per incidere con-
cretamente e nel breve termine. Scelte chiare, poche e precise priorità: investimenti, domanda pubblica e collaborazioni pubblico-privato; semplificazione; politiche industriali”. Il credito in Emilia-Romagna, secondo l’analisi di Carisbo-Cariromagna, mantiene un buon tasso di crescita (+6,7% nel primo semestre) grazie alla buona dinamica dei prestiti alle imprese (in crescita in media del 7% nel semestre, ma rallentano al +5,2% a luglio), mentre quelli alle famiglie sono in progressivo rallentamento (+4,6% a luglio), coerentemente col trend nazionale. Da metà 2010 i prestiti in Emilia Romagna sono cresciuti più della media nazionale e la distanza si è ampliata nel primi sei mesi del 2011. I prestiti alle imprese sono tornati a
crescere in tutti i comparti dell’attività produttiva, con uno spunto particolare nei servizi (+4,1% a marzo 2011) e nell’industria manifatturiera (+3%). Resta debole invece il credito alle costruzioni. Nel credito alle imprese si sono confermate tra le più dinamiche le province di Ravenna (+9,3% a luglio) e Reggio Emilia (+8,3%), seguite da Ferrara (+6,1%), Modena (+6%), Bologna (+5,2%), Piacenza (+5,1%) e Forlì-Cesena (+4,6%), mentre Parma è ancora la più debole nei prestiti alle imprese (-0,6%). Rimini rimane la più vivace nel credito alle famiglie (+9,8%) seguita da Parma (+5,9%). Prosegue, tuttavia, l’emersione delle sofferenze con un indicatore che misura il tasso di decadimento dei prestiti alle imprese che è rimasto ai massimi di questo ciclo (2,28%)”.
INDUSTRIA MANIFATTURIERA - Secondo trimestre 2011
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ASSICURAZIONI
Risp o n d o n o con il proprio patrim o n i o , d e i d a n n i c a u s a t i a te r z i o a l l a s o c i e tà
La crisi aumenta i rischi per amministratori, sindaci e direttori generali A loro tutela sono sempre di più le aziende che stipulano polizze D&O (Directors & Officers) Gli amministratori d’aziende (ovvero i membri dei Consigli di Amministrazione) sono, per legge e ovunque nel mondo, personalmente e solidamente responsabili, con il proprio patrimonio, dei danni causati a terzi o alla società riguardo all’attività decisionale svolta per conto della stessa. Per i danni invece causati da impiegati, quadri e dirigenti che non abbiano deleghe speciali da parte del consiglio d’amministrazione risponde l’azienda della quale sono dipendenti. Il “nuovo” diritto societario, in vigore dal 1 gennaio 2004, ha aggravato di responsabilità il ruolo di amministratore e di sindaco di società in quanto ha fissato competenze e responsabilità ancora più rigide. Gli amministratori sono esplicitamente tenuti ad agire in modo informato; la diligenza richiesta agli amministratori passa da quella generica del mandatario o del buon padre di famiglia alla diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche esigenze.
La responsabilità per gli atti o le omissioni degli amministratori è solidale e non si estende esclusivamente a quello tra essi che, essendo immune da colpa, abbia fatto annotare senza ritardo il suo dissenso nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio, dandone immediata notizia per iscritto al presidente del collegio sindacale. Gli amministratori rispondono anche verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale. In caso di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria, le azioni di responsabilità spettano al curatore fallimentare, al commissario liquidatore e al commissario straordinario. Come tutelarsi? Ne parliamo con Roberto Garulli, presidente dello Studio Garulli Insurance Broker srl (tel. 0521-227511). Effettivamente – afferma Garulli – il ruolo di amministratore è sempre più delicato e rischioso. Ad in-
crementare i rischi sono poi l’agguerrita concorrenza tra le imprese, l’internazionalizzazione sempre più spinta dei mercati, il calo di competitività italiana in diversi settori di attività, la continua evoluzione della normativa italiana ed europea. In questo contesto sono sempre di più le aziende che stipulano polizze D&O (Directors & Officers) di assicurazione della responsabilità di amministratori, sindaci e direttori generali. Si tratta di polizze proposte prevalentemente da società assicuratrici straniere, che hanno maturato una significativa esperienza nel mondo nord-americano ed anglosassone. La polizza viene stipulata dalla società per conto degli organi collegiali. Nel caso di gruppo aziendale, la copertura è normalmente stipulata dalla c.d. “capogruppo” in nome e per conto delle aziende collegate e controllate. In considerazione della natura solidale della responsabilità, la copertura ha riguardo a tutti i componenti degli
organi di amministrazione e controllo; la polizza può inoltre individuare come assicurati anche: i direttori generali nominati dall’assemblea o per disposizioni dello statuto, i dirigenti muniti di deleghe da parte del consiglio di amministrazione, l’amministratore di fatto. La copertura – continua Garulli – ha riguardo delle perdite patrimoniali (con esclusione quindi dei dan-
ni alle cose ed alle persone) cagionate dagli assicurati nell’adempimento delle proprie funzioni e nell’espletamento dei propri incarichi. Si tratta – conclude Garulli – di polizze articolate, sulle quali il nostro Studio vanta un’esperienza consolidata, che richiedono un’analisi specifica azienda per azienda, ma che consentono di tutelare gli amministratori da molteplici rischi.
FORMAZIONE
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Cap a c i t à e c onoscenza sono requ i s i ti i n d i s p e n s a b i l i p e r l o s v i l u p p o
Come realizzare il piano di formazione aziendale utilizzando i fondi interprofessionali Lo spiega IFOA che offre un servizio completo alle imprese Nella sfida della competizione le capacità professionali e tecniche, le competenze, le risorse umane preparate e adeguate alla strategia costituiscono spesso la chiave del successo aziendale. La formazione rappresenta sempre più una leva decisiva per mantenere la capacità competitiva dell’impresa e per affrontare i processi organizzativi e di innovazione tecnologica necessari. Ma come predisporre un Piano di Formazione, come individuare le necessità di aggiornamento del proprio personale e come pagare docenti e consulenti per fare la formazione. A questi quesiti risponde Samantha Ballerini, Product Manager di IFOA. E’ proprio nell’ambito dei Piani Formativi Aziendali – spiega Ballerini – che IFOA mette pienamente a valore la propria esperienza consolidata nel tempo, proponendo servizi personalizzati, per contenuto, taglio e durata. Per supportare al meglio le imprese abbiamo predisposto una struttura operativa che svolge le azioni di analisi
I Fondi Interprofessionali sono organismi di natura associativa, promossi da associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali, a cui le aziende possono liberamente iscriversi
dei fabbisogni formativi, di pianificazione e progettazione dell’attività corsuale, di erogazione della formazione - individuando docenti ed esperti - ed infine di gestione del feedback .La struttura operativa individua poi le opportunità offerte dai fondi interprofessionali per utilizzarne le risorse, ed è in grado quindi di svolgere un servizio completo. La formazione, in molti casi, viene quindi pagata dai Fondi Interprofessionali”. Cosa sono i Fondi Interprofessionali e come funzionano?
I Fondi Interprofessionali – risponde Ballerini – sono organismi di natura associativa, promossi da associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali, a cui le aziende possono liberamente iscriversi. Per aderire è sufficiente che l’azienda comunichi all’INPS che il contributo obbligatorio dello 0,30% che versa dal 2004 per ogni suo dipendente venga trasferito al Fondo prescelto. I versamenti ricevuti saranno utilizzati da ciascun Fondo per finanziare attività formative destinate ai lavoratori delle imprese aderenti. I principali Fondi fino a oggi costituiti e autorizzati, rappresentativi di una larga parte del mondo delle imprese e dei lavoratori, sono i seguenti: Fondo Artigianato Formazione, Fon.Coop, Fondimpresa, Fondo Dirigenti, Fondo Formazione PMI, FONDIR, FOR.TE, Fondirigenti, FON.TER, Fondoprofessioni, Fond.E.R, Fon. Ar.Com, For.Agri, Fondazienda. L’adesione da parte delle imprese ai Fondi Paritetici Interprofessionali è
Samantha Ballerini, Product Manager IFOA Linea Piani Formativi Aziendali e Fondi Interprofessionali
volontaria, ogni impresa può aderire solamente ad un Fondo. Per i datori di lavoro che non aderiscono resta comunque fermo l´obbligo di versare all´Inps il contributo integrativo secondo le consuete modalità. Come noto, i Fondi sono diventati una rilevante fonte di finanziamento per la formazione nelle aziende. Le imprese – conclude Ballerini – sanno bene che nell’attesa della ripresa è opportu-
no potenziare le competenze dei propri collaboratori come confermato anche da Giorgio Fossa, presidente di Fondimpresa, fortemente convinto che questo sia il momento migliore per puntare sul rafforzamento delle competenze e dei processi organizzativi, poichè tale strategia porterà ad avere un vantaggio competitivo quando la fase recessiva sarà giunta finalmente al capolinea”.
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Rea l i z z a to d a Cisita Parma e Fed e r m a n a g e r
Progetto I.CA.R.O.: un ciclo di incontri di alta formazione per dirigenti Collaborano: SDA Bocconi, ISTUD, Politecnico di Milano e 24Ore Business School “Progetto I.CA.R.O.” ovvero Innovazione, Cambiamento e Rilancio Organizzativo; questa la nuova importante iniziativa proposta da Cisita Parma dell’Unione Parmense degli Industriali e Federmanager che si svolgerà nei mesi di ottobre e novembre 2011. Ne parliamo con Elisabetta Zini, Direttore Generale di Cisita Parma. “Si tratta – spiega la Zini – di cinque incontri realizzati con alcune delle più importanti Scuole Manageriali Italiane ovvero la SDA Bocconi, la Fondazione ISTUD, il Politecnico di Milano e 24Ore Business Scool. Il primo appuntamento, fissato per il 3 ottobre, ha avuto come tema “Fare affari con i Social Network”. E’ uno degli argomenti più attuali: Internet e i social media – afferma la Zini – sembrano essere, se ben utilizzati e integrati nelle strategie aziendali, una chiave di volta per lo sviluppo del business. Il seminario ha affrontato, tra i vari argomenti, i temi del lancio di nuovi prodotti interamen-
Internet e i social media sembrano essere, se ben utilizzati e integrati nelle strategie aziendali, una chiave di volta per lo sviluppo del business
te in digitale (con esempi dal B2B e B2C). e come sviluppare campagne promozionali on line (augmented reality, on line gaming, servizi di geolocalizzazione). Il secondo incontro – prosegue Elisabetta Zini – si terrà il 13 ottobre ed avrà quale argomento “L’efficienza energetica ed industriale nelle PMI”. Il corso consentirà di individuare i più efficaci interventi di miglioramento di efficienza energetica nelle PMI. “Marketing ed Innovazione nelle PMI” è il tema del terzo seminario previsto per il 26 ottobre.
Innovazione e marketing – precisa la Zini – sono due attività strettamente correlate e sono il cuore stesso dell’impresa che vuole durare nel tempo attraverso la soddisfazione delle esigenze di clienti e consumatori finali che continuano a cambiare. Il quarto appuntamento dal titolo “Come remunerare le performance” si propone poi di esaminare tutti gli elementi essenziali per la costruzione di un sistema retributivo in linea con gli obiettivi di business e che tenga in considerazione da un lato delle specificità del settore e dall’altro l’evoluzione dei mercati. Il ciclo di incontri si concluderà il 22 novembre con il seminario sul tema “Guidare i Gruppi di Progetto”. Attraverso un percorso simulato i partecipanti sono chiamati ad affrontare uno scenario complesso con l’obiettivo di gestire un team di progetto per lo sviluppo di un nuovo prodotto. La simulazione – spiega la Zini – coinvolge i partecipanti in una serie di proble-
matiche e le decisioni che vengono prese per risolverle influenzano l’evolversi della storia. Decisioni scorrette possono, infatti, portare a situazioni che compromettono la buona riuscita del progetto, mentre decisioni corrette permetteranno al team di raggiungere il successo nel lancio del nuovo prodotto. I nostri uffici – conclude la Zini – sono a disposizione di tutti quei manager che desi-
derano avere maggiori informazioni sull’iniziativa”.
Innovazione e marketing sono due attività strettamente correlate e sono il cuore stesso dell’impresa
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IMPIANTI
Consente l’autonomia energetica ed un calo delle emissioni di anidride carbonica di 190 mila tonnellate all’anno
Inaugurato da Chimar Imballaggi un nuovo impianto a biomassa Produce energia elettrica e termica attraverso gli scarti di produzione Risparmio energetico e green economy non sono un tabù per Chimar Imballaggi SpA. Lunedì 10 ottobre, presso la sede di Limidi di Soliera (Modena), l’azienda - attiva nel settore degli imballaggi industriali - ha inaugurato un impianto di cogenerazione a biomassa di ultimissima generazione. Al taglio del nastro erano presenti Giovanni Arletti, Presidente di Chimar, il figlio Marco, amministratore delegato, il direttore tecnico di Cogenergy Feliciano Lasagni, il sindaco di Soliera Giuseppe Schena, il presidente di Confindustria Modena Pietro Ferrari, Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna. E’ seguita la benedizione del vescovo Elio Tinti. L’obiettivo del nuovo impianto è produrre energia elettrica e termica attraverso la valorizzazione dei residui di produzione del legno. Con questo impianto, infatti lo stabilimento di Limidi di Soliera raggiunge la completa autonomia energetica. “L’investimento – ha sottolineato l’amministratore delegato Marco Arletti – è stato consistente di oltre 800 mila Euro di cui circa un terzo finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Abbiamo stimato un ritorno delle risorse investite in cinque anni e un calo delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera di 190 mila tonnellate
Chimar è un’azienda certificata Pefc e Fitok: la prima garantisce l’utilizzo di materie prime provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, la seconda viene assegnata a chi attraverso un trattamento a calore del legno evita la diffusione di
Da sinistra: Giuseppe Schena, Sindaco di Soliera (MO); Giovanni Arletti, Presidente di Chimar Imballaggi; Marco Arletti, Amministratore Delegato di Chimar; Elio Tinti, Vescovo di Carpi; Gian Carlo Muzzarelli, Assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna.
organismi nocivi
all’anno. L’impatto ambientale sostenibile – ha proseguito Arletti – è elemento sempre più determinante per lo sviluppo economico di Chimar. La nostra azienda, infatti, possiede le certificazioni Pefc e Fitok: la prima garantisce l’utilizzo di materie prime provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, la seconda viene assegnata a chi attraverso un trattamento a calore del legno evita la diffusione di organismi nocivi”. Per Gian Carlo Muzzarelli “L’intervento realizzato da Chimar è un esempio da imitare e dimostra la sensibilità dell’azienda rivolta allo sviluppo sostenibile. E’ con la ricerca, con queste
tecnologie, con l’unicità – ha concluso Muzzarelli – che l’Italia può primeggiare nel mondo”. L’impianto, realizzato dalla sassolese Cogenergy, si basa sul processo di funzionamento di una turbina ad alta velocità inserita in un sistema di raccordi e scambiatori di calore, che impiega esclusivamente aria come fluido di processo. Alla fase del ciclo classico in cui si realizza la combustione del metano per elevare la temperatura del fluido è stato sostituito uno scambio termico a elevata temperatura generato dalla combustione di biomassa, legno e cartone.
ECONOMIA
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Con l a c r i s i degli Enti Locali
Rallenta in Regione il partnenariato pubblico privato Sulla base dei dati Gennaio - Agosto 2011 Il mercato del Partenariato Pubblico e Privato nel 2011 rallenta. E’ quanto emerge in base agli ultimi dati disponibili dell’Osservatorio Regionale del Partenariato Pubblico Privato dell’Emilia-Romagna (www.sioper.it), un sistema informativo e di monitoraggio degli avvisi di gara e delle aggiudicazioni sull’intero panorama del PPP, promosso da Unioncamere Emilia-Romagna e realizzato da Cresme Europa Servizi. Tra Gennaio e Agosto 2011 sono state indette 130 gare di PPP, una quantità ridotta di 37 unità rispetto al corrispondente periodo del 2010 (anno eccezionale trainato dalle gare per la realizzazione di impianti fotovoltaici), ma superiore ai valori annui raggiunti tra il 2002 e il 2008 nonché al numero di gare indette nei primi otto mesi del 2009. Il valore del mercato, ovvero l’ammontare degli importi messi in gara, invece si presenta fortemente ridimensionato, 135 milioni contro 360 di un anno prima. Il rallentamento in atto si av-
verte anche rispetto al peso del PPP sull’intero mercato delle opere pubbliche passato dal 34% al 28% in termini di numero di opportunità e dal 36% all’11% per importo. Rispetto all’intero mercato nazionale, tra Gennaio e Agosto 2011, l’Emilia-Romagna con 130 interventi in gara, contro una media regionale italiana di 98, si colloca al quinto posto nella classifica per numero di opportunità dietro la Lombardia, la Campania, la Toscana e il Piemonte. Un anno prima occupava il secondo posto con 113 opere. Nella classifica per volume d’affari si colloca al tredicesimo posto, con soli 135 milioni contro una media regionale italiana di 304 milioni. Sempre numerose le concessioni di servizi, il segmento procedurale con il maggior numero di opportunità anche nel 2011, con 90 gare in otto mesi pari al 69% del mercato regionale. Le concessioni di costruzione e gestione diminuiscono invece fortemente. La distribuzione territoriale delle gare di PPP censite
nel periodo Gennaio-Agosto 2011 nelle nove province dell’Emilia-Romagna mostra un’intensa attività nella provincia di Modena, dove si concentra il 31% delle opportunità ed il 23% dell’investimento. Agli ultimi posti invece le province di Reggio Emilia (3,2%) e Parma (2,8%). Rispetto alla committenza, il mercato del PPP dell’EmiliaRomagna nel 2011 è formato quasi esclusivamente dalla domanda di Comuni e Aziende speciali. Ai Comuni, con 102 gare per 64 milioni, spetta il 79% del mercato del PPP regionale per numero di gare e il 48% investimento. Circa i settori di attività nei primi dieci mesi del 2011, i protagonisti sono le reti energetiche per volume d’affari, con 43 milioni, e gli impianti sportivi per numero di iniziative in gara, con 42 gare su 130 totali.
PPP - I MERCATI PROVINCIALI Gare censite nel periodo Gennaio-Agosto 2011 per Provincia Numero*
Importo
Fonte: elaborazione Cresme ES per Unioncamere Emilia Romagna - www.sioper.it (*) Sono comprese le iniziative prive di indicazione sul valore del contratto
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TELECOMUNICAZIONI
In o c c a s i o n e del 15° anno di atti v i tà d e l l ’ a z i e n d a
ZS Sistemi Open Day: presentate le novità del settore ICT Telefonia: le soluzioni per migliorare le prestazioni dell’azienda e rendere la struttura più flessibile Un’intera giornata dedicata al meglio della tecnologia nel settore delle Telecomunicazioni. Questo ha caratterizzato l’Open Day promosso e organizzato da ZS Sistemi, per festeggiare il 15° anno di attività. Un evento che ha testimoniato la professionalità messa in campo dall’azienda nel corso degli anni, specializzata nella progettazione, fornitura, installazione e manutenzione di sistemi di traffico telefonico e di traffico dati. Un impegno ripagato dalla grande affluenza di clienti, partner e fornitori, giunti a Villa Malenchini (PR) lo scorso 29 Settembre. “Sono stati 15 anni intensi, di forte sviluppo tecnologico e di grandi cambiamenti culturali, ai quali si sono intrecciate storie di aziende, di uomini e donne che hanno reso possibile il raggiungimento di questo traguardo” afferma Roberto Zammarano, General Manager di ZS Sistemi. Cosa ha caratterizzato l’attività di ZS Sistemi in questi anni? “La nostra azienda si è sempre posta come fornitore di fiducia per soluzioni integrate di fonia e dati. I sistemi
telefonici aziendali di nuova generazione offrono innumerevoli vantaggi, e il nostro obiettivo principale è sempre stato quello, negli anni, di accompagnare i clienti verso la scoperta di un nuovo modo di concepire l’ICT (Information and Communication Technology), al fine di migliorare le prestazioni dell’azienda, rendere la struttura organizzativa più flessibile riducendo i costi e, perché no, migliorando l’immagine aziendale. Non tutte le aziende infatti sono a conoscenza della sensibile riduzione dei costi mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie. Forse è questa la nostra carte vincente: non forniamo solo un prodotto o un servizio, ma una consulenza personalizzata, seguendo le diverse esigenze del cliente”. Quali sono state le principali novità presentate? “Ci tengo prima di tutto a ringraziare i nostri partners ufficiali, leader a livello mondiale, ovvero Plantronics, Colt, Panasonic, Geoskeeper, Rittal e Konftel – precisa Zammarano – che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento.
Sopra: lo staff di ZS Sistemi srl A destra in alto: Villa Malenchini, Parma A destra in basso: un momento dell’Open Day
Plantronics, leader nei dispositivi audio UC, ha presentato il nuovo SAVI 700, un unico auricolare che permette di gestire le chiamate da telefono fisso, cellulare e PC, oltre al nuovo CS 500, l’auricolare più leggero sul mercato. Colt, multinazionale specializzata nei servizi di telefonia ha proposto ai nostri clienti la nuova e vantaggiosa offerta Smart Office, una gamma completa di servizi integrati di fonia e dati (internet) per le PMI. Rittal, leader mondiale nel settore dell’automazione
industriale e delle infrastrutture IT, ha presentato una nuova gamma di “armadi dati” refrigerati e condizionati per applicazioni professionali in campo informatico. Konftel invece ha proposto i nuovi sistemi per audioconferenza, con tecnologia di connessione wireless Dect e GSM, mentre Panasonic ha
presentato i moderni servizi di integrazione con Microsoft Outlook e la nuova linea di telefoni IP (VoIP) e a standard SIP. Da ultimo Geoskeeper – conclude Zammarano – l’innovativo cellulare da polso con geolocalizzazione, che ha suscitato l’interesse di non pochi curiosi ed appassionati”.
CONSULENZA
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Con il fenomeno dell’immigrazione
In costante aumento le richieste di traduzioni giurate La domanda riguarda soprattutto le traduzioni di documenti ufficiali Le traduzioni giurate (o asseverate) sono traduzioni che sono rese ufficiali con un giuramento di fronte al tribunale, al giudice di pace o al notaio e servono per presentare alcuni tipi di documenti alle autorità nazionali ed estere Per saperne di più ne parliamo con Paola Ligabue, esperta di traduzioni. “L’asseverazione (giuramento della traduzione) di un documento – spiega la Ligabue – è una attestazione ufficiale da parte del traduttore circa la corrispondenza del testo tradotto a quanto presente nel testo originale. Viene richiesta sia per documenti privati quali certificati, attestati e diplomi sia aziendali quali atti legali, contratti, lettere di incarico e in generale in tutti i casi in cui è necessaria un’attestazione ufficiale. “Le asseverazioni – continua Paola Ligabue – si effettuano presso la cancelleria del Tribunale e la persona che ha eseguito la traduzione deve assumersene la responsabilità sottoscrivendo apposito verbale di giuramento. Il traduttore deve presentarsi
Le nostre competenze in materia giuridica sono comprovate, e il nostro studio si assume la completa responsabilità per questo tipo di prestazione linguistica. Siamo in grado di fornire anche assistenza in sede di atti presso notai e/o avvocati, in caso di necessità
personalmente con l’originale, copia autenticata o fotocopia del documento e la relativa traduzione da asseverare. A detti documenti viene aggiunto il verbale di giuramento (debitamente compilato in tutte le sue parti, firmato dalla persona comparente, iscritta o non iscritta all’Albo del Tribunale, ammonita ai sensi dell’art. 483 c.p.). Con il fenomeno dell’immigrazione, le città emiliane sono tra quelle che hanno
Paola Ligabue, Titolare dell’omonimo Studio
tassi più alti ed è sempre più frequente – afferma Paola Ligabue – la necessità di traduzioni professionali dei documenti ufficiali (passaporto, carta d’identità, atto di nascita, atto di matrimonio, stato di famiglia, diplomi, contratto di assunzione, laurea, certificati medici, separazioni, divorzi, deleghe, procure, ecc.). Il nostro studio è in grado di dare una risposta efficace e veloce a queste necessità per
consentire che il futuro cittadino emiliano possa adempiere con maggiore facilità alle varie pratiche richieste dal Comune di residenza o dalla Provincia, dalla Questura, Motorizzazione ed altri enti locali, anche ai fini del ricongiungimento familiare. Questa procedura vale parimenti per qualsiasi documento italiano che debba essere presentato all’estero, tradotto nella lingua locale, per motivi legali (citazioni, recupero crediti, matrimoni, certificazione di facoltà, procure, vendita e acquisto di immobili, costituzione di società o di joint venture, ecc.) non solo per conto di privati, ma anche e soprattutto per conto di aziende. Le nostre competenze in materia giuridica – conclude Paola Ligabue – sono comprovate ed il nostro studio si assume la completa responsabilità per questo tipo di prestazione linguistica. Siamo in grado di fornire anche assistenza in sede di atti presso notai e/o avvocati, in caso di necessità”.
Con il fenomeno dell’immigrazione è sempre più frequente la necessità di traduzioni professionali dei documenti ufficiali (passaporto, carta d’identità, atto di nascita, atto di matrimonio, stato di famiglia, diplomi, contratto di assunzione, laurea, certificati medici, separazioni, divorzi, deleghe, procure, ecc)
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CONSULENZA
Gio c o d i s q u adra, passione, qual i tà g l i i n g r e d i e n ti p e r i l s u c c e s s o
Almagroup: un laboratorio di idee e servizi per le imprese Almanetwork: una rete d’imprese per esportare modelli di eccellenza Almagroup è una società reggiana nata per opera di un gruppo di professionisti animato da uno spirito di costante innovazione e desiderio di ricerca volto a fornire servizi qualificati al mondo delle imprese. Per saperne di più ne parliamo con Clara Serrao, fondatrice del progetto. “Almagroup – ci spiega Clara Serrao, ideatrice del sistema integrato – è sempre stata, fin dalla sua nascita nel 2005, un’azienda dinamica e in costante evoluzione. Ci siamo sempre definiti un “Laboratorio di idee”, nel quale ogni professionista della nostra struttura non solo può, ma è caldamente invitato a contribuire allo sviluppo di nuovi approcci e funzioni. L’azienda nasce originariamente come rete di professionisti in ambito Risorse Umane. Il nostro core-business è tuttora la consulenza HR (selezione, formazione, coaching, empowerment personale), ma in questi ultimi mesi abbiamo dato vita ad un vero e proprio sistema integrato di servizi per l’impresa.
Oggi possiamo offrire consulenza in ambito Risorse Umane, Marketing, Webmarketing, Sistemi, Processi, Qualità. Anche per questo il nostro nuovo payoff è: THINK OUTSIDE THE BOX! (Pensa fuori dagli schemi!)”. Cosa vi differenzia dai vostri competitors? “E’ proprio questo – risponde Clara Serrao– ciò che ci differenzia: il poter essere un partner dell’intero sistema aziende cliente. Non ci interessa eseguire interventi “spot” nelle aziende. La natura dei nostri interventi è di tipo “Consulenza di processo”, cioè una consulenza basata su un rapporto molto stretto con il committente, che determina la realizzazione di progetti costruiti su misura sulle dinamiche e sulle specificità delle varie organizzazioni. Inoltre il lavoro di squadra: sul mercato ci sono tanti consulenti aziendali che professano questo valore, ma pochi lo realizzano. Almagroup è prima di tutto un team di professionisti, una squadra ben rodata pronta a supportare le idee e le visioni
Clara Serrao, Fondatrice di Almagroup
delle persone nelle aziende clienti”. Secondo voi come si costruisce un solido rapporto con cliente e quanto è importante costruire una relazione duratura? “Questo – ci dice Clara Serrao– è senz’altro uno dei punti di forza di Almagroup: il rapporto stretto e solido con il cliente si ottiene capendo innanzitutto quelle che sono le esigenze reali del cliente. Il resto lo fa senz’altro offrire dei servizi di altissima qualità e soprattutto che portino risultati tangibili e vantaggi reali alle aziende clienti”.
Avete rinnovato il vostro sito e state “spingendo” molto sulle nuove tecnologie. Perché? Quanto sono importanti nell’erogazione dei vostri servizi? “Le nuove tecnologie hanno radicalmente cambiato il nostro modo di vivere. Pensiamo a com’era il mondo prima di Facebook. Ora, sia che parliamo di persone, sia di processi, sia di marketing le nuove tecnologie sono parte integrante del nostro lavoro. Per questo motivo abbiamo investito in un nuovo ed innovativo sito web www.almagroupitalia. it, che vi invito a visitare, il quale oltre ad essere la classica “vetrina aziendale” vuole diventare un vero e proprio strumento di comunicazione e di dialogo libero e aperto. Per la stessa ragione abbiamo aperto i profili sui principali social networks (Facebook, Twitter, LinkedIn, YouTube e altri) di ultima generazione. Gli stessi strumenti che utilizziamo in ambito risorse umane, sono web-based e costantemente aggiornati secondo i più recenti sviluppi tecnologici”.
In che cosa consiste Almanetwork? Com’è nata l’idea di questo progetto? “Questa è un’altra delle grandi novità di questo ultimo anno. Abbiamo dato vita ad una vera e propria rete di imprese Emiliano-Romagnole e Lombarde, riunite intorno ad un preciso codice etico e ad un sistema valoriale condiviso. L’obiettivo principale dei partner di Almanetwork rimane quello di trasferire all’interno delle aziende clienti un modello di eccellenza nella gestione dei vari ambiti di riferimento della propria impresa. Nella rete di Almanetwork sono presenti grandi imprese che lavorano su temi differenti: management, consulenza organizzativa, consulenza di direzione, marketing e comunicazione, medicina del lavoro, outplacement e temporary management, finanza agevolata, legale, lingue e traduzioni, sistemi informativi”. Almagroup Tel. 0522-1714467 www.almagroupitalia.it
WEB MARKETING
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Il mercato italiano della vendita on-line è in costante crescita
E-commerce: istruzioni per l’uso Come strutturare un’adeguata strategia di web marketing Come strutturare, in modo efficace, una strategia che incrementi la vendita dei propri prodotti on-line? Ne parliamo con Luca Bove di IM Evolution, società specializzata nell’implementazione di servizi di e-commerce (www.imevolution.it). “Attualmente il mercato italiano della vendita online – spiega Bove – è tra quelli che cresce più rapidamente nell’Europa occidentale, anche perché siamo rimasti fermi gli anni passati. Grazie a transazioni finanziarie online più sicure, alla maggiore fiducia nei sistemi online e a tempi di consegna più veloci, l’e-commerce in Italia rappresenta una significativa opportunità di crescita. Su base annua, infatti, si prevede un incremento in tutti i settori commerciali: quello con il più alto tasso di crescita è l’abbigliamento (+41%), seguito dal settore editoria, musica e audiovisivi (che passa dal +21% nel 2010 al +30% nel 2011) e dall’Informatica ed Elettronica (che raddoppierà il suo ritmo di crescita dall’ 11% del 2010 al +21% nel 2011)”.
Ma come gestire in modo efficace un progetto di ecommerce? “Per partire con un progetto di e-commerce è ovviamente necessario il sito web – afferma Bove. Poi, presupponendo che si abbia un buon prodotto/servizio da vendere, il successo o il fallimento di un business online e soprattutto di un e-commerce dipendono dal modo in cui vengono gestiti i seguenti fattori: 1. Attirare traffico e persone sul sito. Sembrerà banale ma si tratta di un fattore fondamentale, in quanto un sito che nessuno visita ha zero possibilità di vendere un prodotto/ servizio. Alcuni tra i metodi più utilizzati per generare traffico sono dati dal Search Marketing (posizionamento organico o Pay-per-Click), dai comparatori di prezzo, e poi anche mailing, banner, pubblicità tradizionale e social network, giusto per citare i principali. 2. Far tornare i visitatori sul sito. Se un sito ha solo visitatori unici, ovvero che visitano una sola volta il sito e poi non
ritornano successivamente, il flusso di visitatori risulterà sicuramente in calo. Quindi una volta entrati in contatto occorre comunicare con il cliente in vari modi, ad esempio con le e-mail o attraverso i social network o i blog. 3. Mettere in risalto il proprio sito web rispetto alla concorrenza. Nel mercato e-commerce, la concorrenza di altri siti che offrono prodotti o servizi similari è alta. Però internet, grazie ai costi ridotti e alla facilità di aggregare persone con gusti affini, permette di creare progetti incentrati su nicchie specifiche e redditizie, che magari non riescono a sopravvivere nel commercio tradizionale. Occorre quindi considerare se è opportuno concentrarsi su nicchie profittevoli, offrendo prodotti e servizi eccezionali in uno specifico campo. 4. Offrire sconti e promozioni. Sconti e promozioni, proprio come nel mondo reale (ma c’è davvero differenza tra online e offline?) sono quello che può fare la differenza.
Le offerte speciali possono fidelizzare il cliente e dare maggiori chances di crescita e conversioni. 5. Semplificare e indurre le persone all’acquisto. Attirare persone sul sito web e farle ritornare continuamente senza che vi sia un seguito non giustifica l’esistenza del sito. Per essere sostenibile, il progetto di e-commerce deve portare le persone ad effettuare acquisti. E quindi occorre far concentrare le persone sul prodotto/ servizio, semplificando ed eliminando tutte quelle parti della pagina non utili allo
scopo. Occorre presentare bene i prodotti/servizi anche con foto, video e tenere ben presente quali siano gli obiettivi del sito. Senza scordarsi poi della reputazione del sito stesso, che è il fattore più importante. Cosa pensano di noi e nel nostro progetto di e-commerce i nostri utenti? Siamo trasparenti con loro? Rispondiamo presto alle mail di aiuto? Rispondiamo al telefono? Gestiamo bene le problematiche che si presentano? Partendo da questo presupposti – conclude Bove – è indispensabile procedere attraverso un’adeguata strategia di web marketing, affidandosi però ad esperti del settore, gli unici in grado di attuare le strategie più opportune per realizzare i risultati auspicati. Imevolution lavora da anni nell’attuazione di web marketing plan per l’aumento delle vendite online, pensati ad hoc per ogni singola azienda e può fornire un valido supporto a tutti gli interessati”.
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TRADUZIONI
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I cr i te r i i n b ase alla normativa e u r o p e a U NI - E N1 5 0 3 8 : 2 0 0 6
Certificazione di qualità per i servizi di traduzione Citi Traduzioni è una delle poche aziende certificate sul territorio Quale percorso di qualità deve seguire oggi una traduzione tecnica per garantire una comunicazione corretta? Ne parliamo con Monika Kübbeler, Responsabile Qualità di CITI Traduzioni, Cooperativa Italiana Traduttori e Interpreti che vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore e due sedi operative a Reggio Emilia e Modena. “La Qualità rappresenta la leva strategica dei nostri servizi”, afferma Monika Kübbeler. “Abbiamo ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001 nel 1999, adeguato il Sistema di Gestione della Qualità nel marzo 2003 e dal novembre 2009 abbiamo aggiornato il Manuale Qualità e il Manuale delle Procedure per rispettare la norma UNI EN 15038”. Cosa si intende per Servizio di traduzione in “qualità”? “Il servizio di traduzione, inteso come complesso di attività finalizzate alla comunicazione di un messaggio attraverso la “trasposizione scritta da una lingua di partenza verso una o più lingue di arrivo”, è valutato e classificato da CITI Traduzioni tenendo conto dei requisiti richiesti dalla norma UNI 10574:96. Le traduzioni sono
valutate e classificate in base ai seguenti criteri: competenze culturali, scientifiche e tecniche per l’esecuzione della traduzione; terminologia specifica richiesta; destinazione d’uso della traduzione e stile. Il Sistema di Gestione in Qualità di CITI – continua Monika Kübbeler – è strutturato per processi, ognuno corrispondente ad un’attività precisa per giungere ad una traduzione precisa, corretta e certificata”. Ma esiste anche una normativa europea per il settore delle traduzioni? “La norma europea UNIEN15038:2006 è specifica per i servizi di traduzione e “riguarda il processo principale di traduzione e tutti gli altri aspetti correlati coinvolti nell’offerta del servizio, inclusi il controllo di qualità e la rintracciabilità”. Allo stesso modo, specifica i requisiti del fornitore di servizi di traduzione con riferimento alle risorse umane e tecniche, alla gestione della qualità e del progetto, al contesto contrattuale e alle procedure del servizio. Nel 2010 CITI ha ottenuto la Certificazione per il Sistema di Gestione dei ser-
vizi di traduzione ai sensi della norma UNI 15038:2006. A grandi linee, i punti salienti della norma sono, da un lato, la definizione del processo di traduzione, nel quale la traduzione propriamente detta è solo una delle fasi del processo, che non garantisce la qualità senza una revisione da parte di una persona diversa dal traduttore; dall’altro, le competenze professionali di tutti i partecipanti al processo di traduzione, principalmente traduttori, revisori specialisti, revisori e correttori di bozze. Tutti i servizi di traduzione conformi alla norma UNI EN-15038 devono prevedere, come minimo, la traduzione e la revisione. Traduzione e verifica Un traduttore con competenze adeguate traduce i documenti e, terminata la traduzione iniziale, verifica il proprio lavoro. Revisione Una persona diversa dal traduttore rivede la traduzione. La norma definisce la revisione come “l’esame di una traduzione per verificarne l’idoneità allo scopo concordato, mettere a confronto i testi di partenza (2.13) e di arrivo
(2.15) e consigliare eventuali azioni correttive”. I traduttori che partecipano a progetti di traduzione conformi alla norma UNI EN15038:2006 devono dimostrare di avere le competenze professionali richieste dalla stessa, soddisfacendo come minimo uno dei tre requisiti: titoli di studio superiori in traduzione (titoli riconosciuti); qualifica equivalente in altra specialità, più un minimo di due anni di esperienza documentata in traduzione e almeno cinque anni di esperienza professionale documentata in traduzione. I revisori, oltre a soddisfare uno dei tre requisiti sopra menzionati, devono
avere esperienza nella traduzione dell’argomento in questione. Nel prossimo mese di Novembre – conclude Monika Kübbeler – come ogni anno ci sarà l’ispezione dei certificatori dell’ente SINCERT-ANCIS. Oltre al controllo delle procedure saranno richieste statistiche su fatturato, numero clienti, attrezzature Hardware e Software, nonché un questionario soddisfazione cliente che CITI utilizza a proprio vantaggio per migliorare sempre più i servizi offerti”.
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IMPIANTI
Spe s s o n o n è sufficiente la puliz i a e d i l c o n tr o l l o d e l l e c a l d a i e
Impianti di riscaldamento: come evitare i costi dovuti alla dispersione energetica Formazione di fanghi, inquinamenti microbiologici ed incrostazioni sono i rischi più frequenti L’arrivo della stagione autunnale è il periodo favorevole per le verifiche degli impianti di riscaldamento in modo da ottenere un’efficienza ottimale dei sistemi, riducendo i rischi dovuti allo scarso funzionamento del sistema termico. Cosa fare? Come intervenire? Nel parliamo con un esperto: Franco Menozzi di Hydrocontrol (www.hydrocontrol.it) “Prima dell’attivazione degli impianti di riscaldamento è opportuno – afferma Menozzi – verificare le condizioni e lo stato di benessere degli impianti medesimi al fine di ottenere il massimo dell’efficienza senza costi di dispersione energetica. Spesso non è sufficiente la pulizia ed il controllo della caldaia. I rischi ai quali maggiormente si incorre dopo il lungo periodo di sospensione estivo – spiega Menozzi – sono individuabili nella formazione di fanghi, inquinamenti microbiologici e depositi di incrostazioni. Tali fattori, negli impianti moderni caratterizzati da di-
verse metallurgie, da sezioni di passaggio ridotte per aumentare lo scambio termico e la bassa temperatura di lavoro dei circuiti, sono le principali cause dei malfunzionamenti” . Quali soluzioni si possono adottare per risolvere, o almeno ridurre queste problematiche? “Principalmente – risponde Menozzi – le soluzioni da adottare si possono dividere in due tipologie di interventi. Per la parte impiantistica l’utilizzo di apparecchiature in grado di separare fanghi e depositi; ad esempio il sistema di defangazione con magneti o l’utilizzo di un apparecchio a maglie filtranti da installare sul circuito di ritorno in protezione allo scambiatore della caldaia. Inoltre è opportuno intervenire per un corretto trattamento dell’acqua. Ricordo che gli eccessi di prodotti causano danni ai sistemi; le caratteristiche dell’acqua in un circuito chiuso richiedono un valore di durezza minore a 10°F, va-
lore di PH pari a 8 e un basso contenuto di ossigeno. Per il trattamento dell’acqua, bisogna avvalersi di un sistema di addolcimento, o in alternativa c’è la possibilità di installazione, sul gruppo di reintegro, di una cartuccia rigenerabile. Dopo ogni intervento, per avere risultati ottimali, è sempre opportuno effettuare un’analisi dell’acqua nel circuito, verificando i risultati. Esistono casi – afferma Menozzi – dove la situazione è critica e si rende necessario, prima della messa in funzione, di un lavaggio dei circuiti; il lavaggio, da svolgere con estrema cautela, si effettua inserendo un filtro di sicurezza sul ritorno del circuito, ed utilizzando un prodotto detergente in grado di rimuovere rapidamente i depositi di incrostazione a fanghi. Ricordo che Hydrocontrol – conclude Menozzi – è in grado di offrire consulenza ad imprese e installatori, avvalendosi di personale qualificato e di un laboratorio di analisi interno”.
Un esempio di impianto di riscaldamento a pavimento
Quando devi rimuovere una copertura in amianto
Sopra a tutto, c'è Ibatici.
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Con i l n u o v o D.Lgs 121/2011 en t r a to i n v i g o r e n e l m e s e d i Ag o s to
Sanzioni penali per le condotte illecite ai danni dell’ambiente E’ importante per le aziende adottare Modelli Organizzativi e procedure comportamentali In data 16 Agosto 2011 è entrato in vigore il nuovo D.Lgs 121/2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 01 Agosto 2011 che recepisce le direttive dell’Unione Europea 2008/99/CE e 2009/123/ CE. Tali direttive impongono sanzioni penali per le condotte illecite ai danni dell’ambiente, sia se commesse da persone fisiche, sia da persone giuridiche o enti. Il nuovo decreto dispone l’introduzione tra i reati di cui al D.Lgs. 231/01, delle fattispecie criminose in materia di ambiente, nonché l’introduzione, nei confronti degli enti nell’interesse o a vantaggio dei quali è stato commesso uno dei reati in questione, di adeguate e proporzionate sanzioni amministrative pecuniarie, di confisca, di pubblicazione della sentenza ed eventualmente anche di interdizione. Parliamo dell’argomento con Mauro Carretti, Presidente di Studio Alfa, per meglio comprendere le implicazioni di tale provvedimento per le aziende.
Il nuovo Decreto – spiega Carretti – ha sanzionato molti reati disciplinati in leggi speciali. In relazione al Codice dell’Ambiente sono sanzionati: l’effettuazione di scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose; la raccolta, il trasporto, lo smaltimento e il commercio di rifiuti in mancanza di autorizzazione; l’inquinamento del suolo, sottosuolo, acque superficiali o sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia; la violazione della tenuta dei formulari nel trasporto di rifiuti; il traffico illecito dei rifiuti; la gestione abusiva di ingenti quantità di rifiuti; la falsa indicazione delle caratteristiche dei rifiuti nei certificati e l’utilizzo degli stessi, il superamento dei valori limite di emissione in atmosfera. Le sanzioni previste a carico delle aziende sono particolarmente onerose: possono arrivare fino a 6 mesi di interdizione dell’attività ed al pagamento di un massimo di 300 quote (si tenga conto che ogni quota va da un minimo
di 258 Euro a un massimo di 1.549 Euro). Per evitare gravi conseguenze, le aziende dovranno dimostrare di avere adottato Modelli Organizzativi, procedure, protocolli comportamentali, codici etici. Nella fattispecie, si potrà fare riferimento ai Sistemi di Gestione Ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001:2004. Studio Alfa S.r.l. – continua Carretti – ha sviluppato numerose esperienze nell’ambito dei Modelli Organizzativi, nonché nei Sistemi di Gestione della Sicurezza e
di tutela Ambientale, con la capacità di adattarsi alle più diverse tipologie di aziende, sviluppando consulenze su misura, attraverso un team di tecnici esperti in materia. La nostra società – conclude Carretti – ha anche ottenuto la qualifica della Direzione Generale Ambiente dell’Unione Europea per vari ambiti della propria attività, incluso quello relativo all’assistenza e consulenza all’implementazione di sistemi di gestione ambientale”.
Studio Alfa S.r.l. ha sviluppato numerose esperienze nell’ambito dei Modelli Organizzativi, nonché nei Sistemi di Gestione della Sicurezza e di tutela Ambientale, con la capacità di adattarsi alle più diverse tipologie di aziende
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IMPIANTI
Nuo v a a p p l i cazione per le pensil i n e d e i d i s tr i b u to r i d i c a r b u r a n te
Project Group progetta e realizza impianti fotovoltaici in molteplici ambiti Molte le aziende che sostituiscono le vecchie coperture in amianto abbinando il fotovoltaico Project Group, azienda specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici per il settore industriale e residenziale, ha progettato e sta realizzando nel 2011 nuovi impianti in contesti diversi tra loro. Ne parliamo con il presidente Paolo Monti. “Anche nel 2011 – afferma Monti – sono stati molteplici gli impianti progettati e realizzati dalla nostra società, che continua il trend di crescita degli ultimi anni. Tra questi ne cito due, che potrebbero essere facilmente replicati in altre realtà. Il primo impianto – spiega Monti – ha riguardato un’applicazione abbinata ad nuovo distributore di carburante a marchio Conad nel comune di Bibbiano (RE). L’impianto fotovoltaico è stato integrato architettonicamente ad una pensilina con funzione parasole ed avrà 30 Kw di potenza. Nello specifico, l’intervento prevede la realizzazione e l’installazione di una pensilina metallica interamente rico-
perta da moduli fotovoltaici. L’impianto sarà composto da 120 moduli fotovoltaici Schott Solar con tecnologia in silicio policristallino e inverter SMA. Questo impianto permetterà alla ditta proprietaria del distributore di produrre circa 36.000 Kwh all’anno di energia, risparmiandola dai propri consumi ed evitando l’emissione nell’ambiente di 19.080 Kg/anno di CO2. E allo stesso tempo di ombreggiare completamente la zona di pulizia delle auto. Si tratta – spiega Monti – di un’applicazione che potrebbe essere realizzata da molte stazioni di carburante con notevoli vantaggi. Il secondo impianto – continua Monti – riguarda la copertura dello stabilimento della ditta Redeghieri Fratelli Srl, azienda specializzata nel riciclaggio e nello smaltimento dei rottami ferrosi. L’azienda, utilizzando anche gli incentivi messi a disposizione dalla Regione EmiliaRomagna per la rimozione e
lo smaltimento dell’amianto, ha deciso di sostituire la vecchia copertura e di installare un impianto fotovoltaico affidandosi a Project Group. L’impianto, caratterizzato da 200 Kw di potenza, coprirà totalmente lo stabile da 12.000 mq e sarà composto da 2.000 moduli di fotovoltaico Schott Solar Asi 100Wp con tecnologia a film sottile ASI e 4 inverter Elettronica Santemo ed avrà una potenza di 200 Kw Questo impianto – conclude Monti – permetterà alla ditta Redeghieri di produrre circa 210.000 Kwh all’anno di energia risparmiandola dai propri consumi ed evitando l’emissione in atmosfera di 111.510 Kg/anno di CO2”.
In alto Un particolare della copertura dello stabilimento Redeghieri Fratelli (RE) In basso Impianto fotovoltaico realizzato presso il distributore di carburante a marchio Conad (RE)
SERVIZI
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Rei n tr o d o tt o il canone (Cosap) g i à a p a r ti r e d a l l ’ a n n o i n c o rs o
Censimento dei passi carrai per il Comune di Reggio Emilia Ad effettuarlo sarà Servizi di Segreteria srl che ha vinto la gara d’appalto Il Consiglio Comunale ha reintrodotto il canone sui passi carrai (Cosap) già a partire dall’anno in corso. La riattivazione di questo canone è stata giustificata da esigenze di bilancio, causa i pesanti tagli che hanno coinvolto gli enti locali in questo periodo. La reintroduzione di questa tassa permetterà al Comune di Reggio Emilia di ottenere un’entrata di oltre un milione di Euro. Il canone sui passi carrai è
dovuto da tutti i proprietari delle aree private cui si accede attraverso un passo carrabile. L’ammontare varia a seconda della zona in cui è situato il passo carraio e a seconda della superficie del passo carraio stesso. Il territorio comunale è stato suddiviso in due zone (categorie) a ciascuna delle quali corrisponde una tariffa: 1^ categoria: zone urbanizzate e compatte (centri abitati, centro storico, quartieri,
centri urbani delle frazioni): 29,20 Euro al metro quadrato; 2^ categoria: insediamenti e case cosiddetti sparsi o isolati: 17,52 Euro al metro quadrato. La gara d’appalto predisposta dal Comune di Reggio Emilia per l’affidamento del censimento dei passi carrai è stata vinta da Servizi di Segreteria S.r.l. (azienda operante sul territorio emiliano da oltre 20 anni). La raccolta dei dati sul terri-
torio si svolge dal 5 settembre al 5 novembre e consente anche la misurazione e classificazione di tutti i passi car-
rai nel territorio comunale. Il personale incaricato sarà identificabile, in quanto munito di apposito tesserino di riconoscimento e pettorina con lo stemma del Comune di Reggio Emilia, ed effettuerà le operazioni di censimento (misurazioni, fotografie, classificazioni, ecc.) direttamente dalla sede stradale. Per il rilevamento non è necessario accedere alle proprietà private, né in aree cortilive, né tanto meno all’interno delle abitazioni.
Pro g e tta t o e ideato da FAAC
Nuovo automatismo per porte a risparmio energetico “Energy Saving”: il dispositivo che ottimizza i tempi di apertura/chiusura Novità in casa FAAC, azienda leader nella progettazione di automatismi per porte e cancelli. L’ultimo nato dell’azienda bolognese è l’automazione per porte scorrevoli A140 AIR, progettata per rispondere alle esigenze del mercato e pensata per proteggere l’ambiente in cui viviamo. Cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche innovative di questo prodotto con Davide Faccia, titolare di Sistel Automazioni (tel. 0522556941), rivenditore ufficiale FAAC per Reggio Emilia e Provincia. “Il dispositivo A140 AIR è la prima porta automatica che si attiva solo in caso di effettiva intenzione di entrare all’interno di un’edificio.
Grazie al suo dispositivo “Energy Saving”, individua la direzione della camminata e ottimizza perfettamente i tempi di apertura/chiusura evitando inutili dispersioni d’aria, anche in caso di passaggi laterali. Questo dispositivo – continua Faccia – permette un risparmio energetico e ottimizza gli sbalzi di temperatura all’interno del locale ed in prossimità delle porte stesse. Il tutto ovviamente sempre nella più assoluta sicurezza. A140 AIR, inoltre, dispone di un’interfaccia Ethernet per impostare i parametri di funzionamento dell’automazione e visualizzare la diagnostica dei guasti attraverso un PC connesso alla rete”. Come quantificare la ri-
duzione dei consumi ed il risparmio energetico ottenuto? “Per dimostrare l’efficacia del dispositivo “Energy Saving” di A140 AIR è stato creato uno strumento software dedicato, denominato Thermotool, che permette di quantificare il risparmio energetico sia in termini economici si in termini di risuzione delle emissioni inquinanti di CO2, in relazione alle caratteristiche dimensionali ed alla posizione geografica dell’ingresso automatizzato”. Si può adattare a qualsiasi soluzione architettonica? “A140 AIR è l’automatismo personalizzabile e componibile in funzione delle esigenze architettoniche e tecniche del cliente. Grazie ai suoi diffe-
renti carter di copertura, agli esclusivi sistemi di attacco dell’anta ed ai diversi profili delle ante impiegabili è possibile comporre la migliore soluzione tecnica ed architettonica. Studiato per funzionare al meglio in ogni circostanza ed in qualsiasi ambiente, A140 AIR rappresenta la so-
luzione ideale per i tecnici che vogliono risparmiare nei tempi di montaggio, proponendo al cliente finale un prodotto personalizzato, ecologico, affidabile, sicuro, tecnologicamente avanzato e soprattutto duraturo nel tempo”.
IMPRESE & RISCHIO DEFAULT
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E’ q u a n to e merge da un’analisi d e i d a ti d e l l ’ I n d a g i n e C o n g i u n tu r a l e U n i o n c a m e r e
Borse, finanza & speculazione travolgono l’economia reale L’importanza di sostenere Famiglia, Pensioni e Made in Italy - Segue da prima pagina -
In un momento di manifesti, di proclami, di Movimenti, Fondazioni a sostegno dell’Italia per salvarla dal baratro, i dati dell’indagine congiunturale relativi all’andamento dell’industria in Emilia-Romagna nel periodo Aprile-Giugno 2011 disegnano parzialmente un quadro diverso. Non emerge nessun dato veramente allarmante, se non per alcuni settori in nota difficoltà, anzi per le imprese industriali emiliano-romagnole viene evidenziata una crescita del fatturato e della produzione superiore al 3%. Sorge spontaneo chiedersi quanto la speculazione e l’allarmismo diffuso possano danneggiare l’economia reale, quanto possa incidere sui consumi togliendo fiducia e disorientando le famiglie. Cogliere il momento per fare riforme attese da anni è certamente opportuno, ma senza un clima da “ultima spiaggia” che potrebbe portare a scelte frettolose e magari non risolutive. Circa le riforme e le scelte da compiere ci preme evidenziare nuovamente aspetti in buona parte già affrontati nei numeri precedenti del nostro Giornale. Modello Sociale - La famiglia e il sistema di vita sono il primo cardine di una società. Se non vi sono le condizioni perché questo possa reggere non vi è alcuna prospettiva di sviluppo. È di alcuni giorni fa il rapporto
ONU sulla demografia. I dati relativi all’Italia la collocano all’ultimo posto. Nel 2040 il 38,6% degli italiani avranno oltre 60 anni (oggi sono il 28,5%). Nel 2050 gli ultraottantenni saranno il 12,9%, più di uno ogni otto persone. Occorre intervenire e sostenere la famiglia come scelta prioritaria. Come fare ? È ovvio a tutti che oggi la stragrande maggioranza dei nuclei familiari devono contare su due stipendi per vivere. Ma come conciliare questo con il “mandare avanti” la famiglia ovvero educare i figli, assistere gli anziani, curare le questioni e le faccende domestiche? Se poi aggiungiamo che quasi sempre gli asili hanno orari ridotti, sono chiusi quando le scuole in genere fanno festa, il compito diventa molto arduo se non impossibile. Affidarsi ai nonni? Non più, dovranno lavorare fino a settanta anni (matematicamente impossibile). Perché non occuparsi del problema? Perché per esempio non si pensa ad una diversa distribuzione dell’orario di lavoro?. Nel modello tedesco, ad esempio, vi è un orario suddiviso su sei giorni (dalle 7. 30 alle 14.30 con cinque ore al sabato) ed i servizi sociali sono adeguati a questo tipo di impostazione. Pensioni - Occorre dare certezze alle persone. È alla base dello sviluppo soprattutto in una società di anziani. Non vi può essere un sistema che
cambia un giorno sì ed uno no. Spesso poi le informazioni mancano della sufficiente chiarezza. Per esempio, eclatante è il fatto che oggi si acquisisca il diritto alla pensione una certa data: ma poi l’erogazione della pensione scatta 15 mesi dopo. Allora non è più semplice e chiaro dire vai in pensione 15 mesi dopo! In un momento poi di forte disoccupazione ci chiediamo se sia meglio mantenere al lavoro persone anziane o favorire i giovani? Se poi una persona con più di 60 anni perde il posto di lavoro, dove ne trova un altro? Perché dopo i 60 anni non si consente di andare in pensione con un importo rapportato ai contributi versati ed alla aspettativa di vita? Così facendo non si inciderebbe sulla casse previdenziali e si agevolerebbe un “ricambio” generazionale nel mondo del lavoro. Borsa & Finanza - L’attuale mondo finanziario rischia di divenire fonte di destabilizzazione. Manca un chiaro collegamento all’economia reale e ci si chiede se alcuni prodotti finanziari ideati negli ultimi anni abbiano una sufficiente regolamentazione ed in alcuni casi se ha una giustificazione la loro esistenza. Ci riferiamo in particolare agli strumenti derivati (Future, Opzioni Swap, ecc.). Ci sembra che la confusione creata sia più di aiuto ad una speculazione ai limiti del con-
sentito che allo sviluppo del sistema economico. Decentramento produttivo e Made in Italy - Agli inizi degli anni 2000 con la piena occupazione (non si trovavano operai) ed in piena crescita il motto per molte aziende era: decentrare la produzione all’estero e mantenere in Italia le funzioni strategiche (Ricerca, sviluppo, gestione manageriale, ecc.). Si è trattato certamente per molte imprese di un scelta vincente nel breve/medio periodo, ma oggi ci accorgiamo che così facendo imprenditori e tecnici di altri Paesi hanno acquisito il know-how e si è sviluppata la concorrenza. Mantenere produzioni in Italia appare oggi indispensabile. Occorre quindi favorire i prodotti e le produzioni italiane. Chi produce in Italia è fonte di lavoro e quindi di sviluppo per il nostro Paese. In tale contesto si potrebbe meglio disciplinare il marchio “Made in Italy”, concedendo l’utilizzo del marchio ai prodotti realizzati interamente in Italia e non come avviene oggi anche a chi di fatto svolge nel nostro territorio solo alcune rifiniture. Sarebbe poi importante diffondere nella cultura della gente, degli italiani, il senso dell’importanza del prodotto italiano ed agevolare, compatibilmente con le normative, la produzione interna.
Alfakel s.r.l.
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