Alte visuali

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Mino Di Vita



Mino Di Vita


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Bellagio il centro del lago

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La via per Torno

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Como connubio d’arte e storia

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Lungo la strada Regina

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Seguendo il Tivano

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Lecco cittĂ manzoniana

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Bellagio

il centro del lago

Iniziare da qui il racconto fotografico non è scelta casuale. Bellagio infatti è il baricentro geografico del lago, al centro dell’ipotetico triangolo composto dai suoi tre vertici. Ma, se si vuole un’ulteriore prova, occorre avvicinarsi a Bellagio da nord; allora la prima immagine alla vista è quella che ritrae la straordinaria determinazione con la quale il promontorio, alzandosi sull’acqua, spezza in due il lago. Fa la guardia il promontorio burbero, ma dietro di sé permette che le asprezze si stemperino e lascino campo al distendersi di dolci declivi. Gli aggregati densi s’alternano allora a spazi liberi, saggiamente tracciati e piantumati, e a nobili storiche architetture. I contrasti apparentemente forti si sciolgono in un magico equilibrio, in cui lo spontaneismo dei borghi s’accorda con i rigorosi disegni delle architetture patrizie, il verde intenso della fitta vegetazione delle pendici con l’ocra brillante delle tegole dei tetti, la luce abbagliante dell’intonaco di Villa Melzi con il grigio della pietra locale delle rive e dei muri, l’alacre attivismo dei cittadini dietro le vetrine dei negozi con il placido raffinato riposo dei turisti negli alberghi di fama. 6





> 2--3: Villa Melzi d’Eril > 4-5: Trasparenza del lago > 6-7: Punta Spartivento > 8-9: Frazione Pescallo > 10: Chiesa S. Giacomo > 11: Veduta da nord-est



>12: Lungo lago >13: Attracco dei traghetti

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>14: Frazione Loppia >15: Frazione S.Giovanni

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La

via per

Torno

Tra i percorsi più caratteristici e romantici che in Italia si possono esplorare è da includere senza ombra di dubbio quello che da Bellagio porta a Torno. Uno scenario per coppie innamorate ed una risorsa illimitata per gli amanti della fotografia, alla ricerca di pittoreschi scorci da collezionare. Coste rocciose a picco e pendici dense di vegetazione si alternano a naturali strette insenature, unite da vecchi, ma ancora solidi, ponticelli in sasso; sotto questi l’acqua profonda è avara di trasparenze, ma consente al barcaiolo pace e tranquillità. Qua e là darsene e moletti proteggono le imbarcazioni dall’onda più irruenta e gli esili pontili, protetti dalle palancole conficcate al fondo, offrono l’attracco a battelli che in lungo ed in largo solcano le acque del lago tutto l’anno. Antiche e più recenti ville, oziose e gelose di sé, a metà via fra le acque ed il borgo, lontano dall’occhio indiscreto di chi percorre la strada, ma anche da chi al largo naviga il lago, celano nel verde la propria opulenza. Intorno case rustiche dai tetti rossi, compatte l’una di fianco all’altra, si inerpicano su per le pendici, dove l’anziano ostinato coltiva l’inesauribile desiderio di lavorare l’orto, dove altri trovano il tempo di dedicarsi ai terrazzamenti per gli olivi, che sembrano scolpiti, tanto sono ordinati e regolari, testimonianza di quanto l’uomo si sia ingegnato per rubare ogni centimetro possibile alla natura e superare i disagi di cui quella stessa è artefice. 16



>16: Lezzeno, villa sull’acqua >17: Lezzeno, frazione Sossana >18-19: Nesso, frazione Coatesa >20-21: Nesso, frazione Careno

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>22: Nesso, frazione Careno >23: Pognana Lario, frazione Riva >24: Torno, parco di Villa Prandoni >25: Torno, porticciolo e chiesa >26-27: Blevio, frazione Girola

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Como

connubio d’arte e storia

Como riassume in sé tutta la storia e la geografia del lago. Come

italiano, che trasferirono poi nei secoli nelle mani della fastosa

organismi, ma quando sbocca in piazza Cavour si apre agli altri,

una chiave ci permette di aprirne la porta e conoscere le nobiltà

abside, frutto di un Rinascimento pieno, sormontato in bellezza

al turismo internazionale. Offre loro un percorso di piacevolezze

dei luoghi. Il tracciato dei percorsi interni a maglia ortogonale ci

da ultimo dalla settecentesca cupola dello Juvara. Lungo i rigorosi

che trapassa scenari sempre nuovi e variati: il porto ed i suoi

riconduce indietro nel tempo allo stupore dei centurioni quando

tracciati della città romana, oggi si conservano gelosamente

battelli, i caffè ed i ristoranti, il Tempio Voltiano col suo giro di

conobbero il pianoro in riva al lago e vi decisero la posizione

edifici di dignitoso impianto ottocentesco; mentre la casa del

alberi a sfera, l’enigmatico e futurista Monumento ai Caduti del

dell’accampamento. Poi quel Castro Romano vide nel tempo le

Popolo del Terragni, riconosciuto monumento dell’architettura

Sant’Elia, il circolo velico, la base degli idrovolanti ed il prezioso

tende dei soldati sostituirsi via via con costruzioni sempre più

moderna e razionalista, è l’ultimo anello della storia della città

recente apporto di un percorso al lago, a metà fra passeggiata

solide, fino all’eccellenza del Duomo e del Broletto. Questi

murata attraverso la sua architettura. Ha una doppia faccia la

e gioco, fino al trionfo della grandiosa Villa Olmo e delle sue

portarono nelle loro facciate la fiaccola di un delicato gotico

città: dentro le mura vive del suo, delle sue istituzioni e dei suoi

splendide mostre.

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>28: Tempio Voltiano >29: Villa Olmo >30: Lungo lago >31: Duomo >32: Piazza Cavour >33: Diga foranea

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Lungo

la strada

Regina

Voluta dalla regina longobarda Teodolinda, la strada, a lei

cipressi, allori, camelie, azalee, rododendri, magnolie e palme

dedicata, parte da Como ed arriva fin su in alto, là dove il

riempiono i parchi delle ville del settecento, che sulle sponde

lago inizia e l’Adda ancora giovane si versa. Vi s’alterna una

del lago assaporano l’avvicendarsi di stagioni, atmosfere e

varietà di paesaggi tra il selvaggio e l’incantato, cui fa da

colori. Ville che possono raccontare d’arte, avendo ospitato

sfondo una cornice di monti, spesso dalle cime imbiancate, e

musici, letterati, pensatori ed artisti di fama non solo milanese

valli alpine. Trovi verdi pascoli, fitti boschi, rocce a picco, ma

o nazionale, ma anche europea, oggi sostituiti dalle più facili

anche più urbani e pittoreschi paesini e porticcioli d’acqua,

glorie del cinema, della moda e dello sport. Il ricordo di

attraversati da stradine acciottolate, ripide e scoscese, con

quell’epoca fiorente rivive oggi, ancora integro, nelle strutture

piazzette, fontane e lavatoi dove il tempo sembra essersi

dei lussuosi alberghi, meta di un turismo raffinato e facoltoso

fermato, per consentire di meditare e rinfrancare. Qui il clima,

testimonianza dell’indiscusso fascino che ancora oggi le

temperato tutto l’anno, favorisce una flora varia e mediterranea:

sponde lariane esercitano su tutto il mondo.

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>34-35: Ramo comasco del lago >36-37: Cernobbio, centro congressi di Villa Erba >38: Cernobbio, Villa Erba >39: Cernobbio, piazza Risorgimento >40: Cernobbio, Villa Pizzo >41: Cernobbio, Villa d’Este

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>42: Moltrasio, Villa Fontanelle >43: Moltrasio, darsena e pontile >44: Moltrasio, casa sull’acqua >45: Carate Urio, Villa Il Castello >46: Carate Urio, case con darsena

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>47: Carate Urio, chiesa SS.Quirico e Giulitta





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>48: Carate Urio, case sull’acqua >49: Laglio, Villa Oleandra >50: Brienno, chiesa SS. Nazaro e Celso >51: Brienno, scalinata al lago >52: Brienno, riva >53: Brienno, gruppo di case

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>54-55: Brienno, gruppo di case >56: Argegno, lungo lago >57: Argegno, piazza Roma >58: Sala Comacina, barche in secca >59: Isola Comacina, parte sud >60-61: Isola Comacina, parte nord e chiesa S. Giovanni

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>62: Ossuccio, chiesa Santa Maria >63: Ossuccio, Villa Giovio Balbiano >64: Ossuccio, barche in secca >65: Lenno, Villa La Cassinella

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>66/69: Lenno, Villa Balbianello

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>70: Tremezzo, Villa La Quiete >71: Tremezzo, Grand Hotel Tremezzo >72: Tremezzo, Villa Carlotta >73: Griante, Grand Hotel Cadenabbia >74: Menaggio, Grand Hotel Menaggio >75: Menaggio, molo

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>76: Menaggio, piazza Garibaldi >77: Menaggio, veduta nord >78: Menaggio, lido >79: San Siro, Villa La Gaeta >80-81: San Siro, case >82: San Siro, Castello >83: San Siro, frazione Rezzonico

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>84: Dongo, veduta est >85: Gravedona, lungo lago >86: Gravedona, Palazzo Gallio >87: Gera Lario, frazione La Punta

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Seguendo il Tivano Il lago di Como, per la sua particolare posizione ed orientamento, è attraversato da numerosi venti; uno di questi è il Tivano, che soffia da nord a sud, cioè da Colico verso Lecco e fa la felicità dei velisti. La morfologia dei luoghi è varia. Spazi piani ed estesi, sui quali l’attività dell’uomo ha potuto esplicarsi con facilità come la piana tra l’Adda e il Mera, cui fa da sfondo la cornice poderosa delle Alpi, spesso imbiancate. Curiose formazioni come la baia di Piona, controllata all’imbocco dall’edificio dell’Abbazia e quei coni di terra formati dalla deiezione dei fiumi quando la pendenza dell’alveo si smorza su cui sono sorti, ad esempio, i borghi di Dervio e Varenna. A poco a poco, scendendo verso Lecco, il ramo orientale sembra articolarsi come uno stretto canyon fra montagne ripide, i cui versanti, piombando verso il lago, formano spaccature naturali impressionanti. Ne sono anticipo l’Orrido di Bellano e la spumeggiante sorgente di Fiumelatte. La rinuncia storica alla vocazione turistica dell’ultimo tratto è bilanciata da un’agricoltura favorita dal clima temperato e dall’esposizione al sole. L’industria siderurgica, inoltre, ha contribuito profondamente a ridisegnare l’aspetto della zona in quanto principale attività e ricchezza del territorio. A questa rinuncia fa riscontro sul versante ovest del ramo di Lecco la drammaticità degli scorci e la durezza degli scenari. 88



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>88-89: Colico, terreni e fiume Adda >90: Colico, centro nautico >91: Colico, lungo lago >92: Colico, campeggio >93: Colico, Abbazia di Piona

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>94/96: Dervio, frazione Corenno Plinio >97: Dervio, centro nautico

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>98: Bellano, chiese S.Rocco, SS.Nazaro e Celso, S.Marta >99: Bellano, lungo lago >100: Varenna, molo >101: Varenna, riva grande >102-103: Varenna, punta

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>104: Varenna, centro storico >105: Varenna, Villa Cipressi >106: Perledo, Castello di Vezio >107: Lierna, Castello

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>108: Lierna, galleria >109: Mandello del Lario, frazione Olcio >110: Mandello del Lario, imbarcadero >111: Mandello del Lario, riva granda

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>112: Abbadia Lariana, statale 36 >113: Ramo lecchese del lago

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Lecco

città manzoniana

Lecco è situata all’estrema punta sud est del lago, adagiata su un fazzoletto di terra che l’impetuosità della natura circostante lascia residua alla sua crescita tenace. D’origine medioevale, forma organica al terreno, arcigna, munita di antiche mura e fossati, conserva le tracce dei vecchi quartieri, l’uno adiacente all’altro, ciascuno con una specifica fisionomia: ai margini i quartieri agricoli, il quartiere militare a Castello, il quartiere degli affari dentro il Borgo sulla riva del lago e da ultimo sulla riva sinistra, il quartiere dei pescatori a Pescarenico, là dove il lago sembra restio a cessare, per diventare Adda e proseguire il suo corso verso il Po. Lo scenario circostante è d’una ricchezza e complessità come poche volte si riscontra: maestose cime e valli fiorenti punteggiate di borghi antichi, spesso arricchite di ville aristocratiche, edifici sacri e giardini botanici. In mezzo a tutto le placide acque del lago a posare una pausa di tranquillità; restie a rinunce, continuano anche dopo a disseminare la pianura che segue di laghetti, come perle ultime di maestosità. Le acque e i monti hanno trovato la loro fama definitiva negli studi idraulici e pittorici di Leonardo, dei quali ultimi, chi vuole, può trovare traccia nello sfondo incantato della “Gioconda” o nei riccioli, simili a gorghi di acque, delle donne dei suoi ritratti. Meritata fama anche nelle pagine de “I promessi sposi” del Manzoni che riferendosi al Resegone scrisse “... dai molti suoi cucuzzoli in fila, che invero lo fanno somigliare a una sega …”. 114



>114-115: veduta dei ponti >116: ponte Nuovo >117: Isola Viscontea >118: frazione Pescarenico >119: Basilica San Nicolò

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High sight

Vues d’en haut

Hochragende ausblicke

An unusual and surprising way to visit the places surrounding Lake Como is to fly over them in a seaplane. From up on high you see a completely different aspect of the architecture and countryside and the magical intricacy of the complex relationship between the two elements. This book contains the most beautiful and significant photographs taken in a circular flight of about 150 kms over the Larian area from Bellagio to Como, up to Colico and then back down again to end up at Lecco, all in all a complete tour of the lake condensed into a hundred shots.

Une manière insolite et surprenante de visiter les localités qui se trouvent autour du lac de Côme est de les survoler à bord d’un hydravion. Vue d’en haut, l’inhabituel panorama offre une perspective inexplorée de l’architecture et des paysages, mettant de ce fait en évidence sa complexité et fournissant une clé de lecture plus profonde du rapport magique qui existe entre le paysage naturel et les constructions. Ce livre n’est qu’une synthèse des plus importantes images réalisées au cours du survol de la côte du lac de Côme, un périmètre d’environ cent cinquante kilomètres. De Bellagio à Côme et, allant plus haut jusqu’à Colico pour enfin redescendre de l’autre côté jusqu’à Lecco ; un véritable tour du lac concentré en une centaine de photographies.

Eine unübliche und überraschende Weise die Umgebung des Comer Sees zu besichtigen ist es, diese an Bord eines Wasserflugzeugs zu überfliegen. Von oben bietet der ungewöhnliche Aussichtspunkt unerforschte Aussichten über Architektur und Landschaft, welche die Komplexität betont und den Schlüssel zu einer tiefergehenden Interpretation der magischen Beziehung zwischen dem Errichteten und der umliegenden Natur liefert. Das Buch beinhaltet eine Zusammenfassung der vielsagendsten Bilder, die während des Überfliegens der Küste Larios, einem Gebiet von etwa hundertfünfzig Kilometern, entstanden. Von Bellagio bis Como, dann hinauf nach Colico und wieder zurück entlang des entgegengesetzten Ufers, um die Reise in Lecco zu beenden; eine wahrhaftige Fahrt um den See, die in etwa hundert Fotografien zusammengefasst wird.


Bellagio the Lake’s centre

Bellagio le centre du lac

Bellagio das Seezentrum

There’s an important reason to begin this photographic journey here. Bellagio is in fact the very centre of the triangle the lake forms. There’s another reason too: if you approach Bellagio from the north you see how the promontory jutting into the lake splits it into two. This rugged promontory seems to stand guard over the lake, protecting the gentle slopes behind it. Dense clusters alternate with open spaces wisely organised and planted and with noble, historic architecture. These apparent contrasts melt together to form a magic mixture in which the rustic, spontaneous charm of the villages blends with the more refined and formal architecture of the noble villas, the intense green of the dense vegetation sets off the sparkling ochre of the roof tiles, the brilliance of the plasterwork of Villa Melzi complements the gray of the local stone of the banks and the walls and the industriousness of the citizens behind the shop fronts allows tourists to relax in tranquillity in their renowned hotels.

Ce n’est pas par hasard que nous avons choisi cette localité pour commencer notre épopée photographique. Bellagio est en fait le barycentre géographique du lac, au beau milieu du soit disant triangle composé de trois sommets. Mais au cas où vous auriez besoin d’autres preuves, il suffira de s’approcher à Bellagio à partir du nord ; à ce point, la première image que vous pourrez admirer est celle de la netteté extraordinaire avec laquelle le promontoire qui s’élève sur les eaux, divise en deux le lac. Le promontoire bourru monte la garde, mais derrière elle, les âpretés se fondent cédant la place à de vastes pentes douces. Les denses agrégats s’alternent à des espaces ouverts, sagement délinéés et cultivés, sans toutefois oublier sa riche et ancienne architecture. L’apparence de forts contrastes sont dissous à travers un équilibre magique dans lequel la spontanéité des bourgs s’harmonise à la conception rigide de l’architecture moyenâgeux, le vert profond de la végétation dense des pentes avec les tuiles du toit d’ocre brillant, l’éclat éblouissant de l’enduit de « Villa Melzi » avec les pierres grises de la localité située sur les rivages et des murs, et l’ardeur des habitants derrière les vitrines des magasins avec le repos placide et raffinée des touristes dans les hôtels renommés.

Es ist keine zufällige Entscheidung, die fotografische Erzählung hier zu beginnen. Bellagio ist das geografische Baryzentrum des Sees, in der Mitte des hypothetischen Dreiecks, das von den drei Spitzen gebildet wird. Wenn man aber einen weiteren Beweis benötigt, muss man sich Bellagio von Norden nähern. Der erste Eindruck, den man erhält, ist der der außergewöhnlichen Entschlossenheit, mit der sich das Vorgebirge über das Wasser erhebt und den See zweiteilt. Das bärbeißige Vorgebirge ist Wächter, aber dahinter kann sich die Schroffheit enthärten und bietet den sanften Abhängen Platz, sich zu entfalten. Die dichten Gebirgsanhäufungen wechseln sich fortan mit freien Ebenen, die weise trassiert und angelegt wurden, und der adligen historischen Architektur ab. Die offensichtlich starken Kontraste lösen sich in einem magischen Gleichgewicht auf, in dem die Spontaneität der Ortschaften und die rigorose Planung der Patrizierarchitektur, das intensive Grün der dichten Vegetation der Hügel und das strahlende Ocker der Dachziegel, das blendende Leuchten des Wandputzes der Villa Melzi und das Grau des hiesigen Steines der Küste und in den Mauern, die emsige Tätigkeit der Bevölkerung hinter den Schaufenstern der Geschäfte und die ruhige, vornehme Erholung der Touristen in den namhaften Hotels Harmonie finden.


On the way to Torno

La route pour Torno

Die Route nach Torno

One of the most typical and romantic journeys you can make in Italy is, without a shadow of doubt, the one from Bellagio to Torno. It provides a wonderful background for romantic lovers and the ideal place for photographers looking for just the right little corner to immortalise. Sharp, rocky coasts and densely covered mountainsides alternate with natural, narrow inlets linked by old but still solid stone bridges under which the murky deep water provides small boats with a peaceful and tranquil refuge. Here and there basins and jetties protect the craft from higher waves and the narrow landing stages secured with poles set into the muddy bottom offer mooring to the ferries that ply the lake all year round. Ancient and more recent villas, lazy and jealous of their privacy, hiding their opulence in the greenery, are settled between the lake and the villages, away from the eyes of curious passersby whether on the road or on the lake. Rustic red-roofed cottages, tightly packed, climb up the slopes where stubborn old men cultivate their never-ending desire to nurture their allotments and others find time to look after their olive terraces which are so ordered and regular they seem to have been sculpted. All these show how man has been determined to make use of every possible centimetre provided by nature and overcome any of the difficulties incurred.

Parmi les lieux les plus charmants et romantiques que vous pouvez explorer en Italie, il faut sans doute inclure le parcours qui va de Bellagio à Torno. Une opportunité pour les amoureux et une ressource illimitée pour les passionnés de la photographie, à la recherche de lieux pittoresques pour leur collection. Le littoral rocheux surplombant les pentes et la végétation dense s’alternent avec d’étroites criques naturelles, reliées entre elles grâce à de vieux ponts de pierres encore solides. Même si le cours d’eau est profond et très peu transparent, il offre au batelier la paix et la tranquillité. Ici et là darses et les quais protègent les bateaux de la vague plus impétueuse et les piliers minces, protégés par des pieux enfoncés profondément, sont utilisés pour l’amarrage des bateaux qui circulent dans le lac durant toute l’année. Des vielles et de nouvelles habitations, oisives et majestueuses, à mi-chemin entre la mer et le village, loin des yeux indiscrets des passants et des navigateurs, dissimulent dans le vert leur somptuosité. Tout autour des maisons rustiques aux toits rouges, attachées les unes contre les autres, s’élèvent le long des collines. C’est dans ce lieu que les personnes âgées réalisent leur ardent désir de planter leur jardin, là où également d’autres cultivateurs dédient leur temps de l’étagement des oliviers, qui semblent être des sculptures puisqu’ils sont tellement ordonnés et réguliers, démonstration du désir de l’homme d’accaparer chaque pouce de terre possible à la nature afin de surmonter les difficultés causées par l’environnement.

Zu den charakteristischsten und romantischsten Routen, die man in Italien erkunden kann, gehört zweifellos der Weg von Bellagio nach Torno. Ein Szenario für Verliebte und eine grenzenlose Ressource für Fotografieliebhaber auf der Suche nach malerischen Ausblicken für die eigene Kollektion. Felsige, steil abfallende Küste und dicht mit Vegetation bewachsene Abhänge wechseln sich mit natürlichen engen Buchten ab, die über antike, aber noch solide Steinbrücken miteinander verbunden sind; unter diesen fließt tiefes und wenig durchsichtiges Wasser, das aber dem Bootsführer Frieden und Ruhe ermöglicht. Hier und da schützen Hafenbecken und kleiner Piers die Boote vor den ungestümeren Wellen, und die schmalen Landebrücken, die von den in den Grund gerammten Spundwänden geschützt werden, bieten den Booten, welche im Wasser des Sees das gesamte Jahr hinauf- und hinunterfahren, Anlegeplätze. Antike, aber auch modernere Villen, die sich müßig und selbstgefällig auf halbem Weg zwischen dem Wasser und der Ortschaft befinden und im Grün der eigenen Üppigkeit verstecken, geschützt vor den indiskreten Blicken derer, die entlang der Straße fahren, aber auch vor den Blicken des Betrachters auf dem See. Ringsherum dicht nebeneinanderliegende Landhäuser mit roten Dächern, die sich über die Abhänge erstrecken, wo der hartnäckige Senior seinem unerschöpflichen Verlangen, den Gemüsegarten zu bestellen, nachgeht, wo andere die Zeit finden, sich den Terrassierungen für die Olivenbäume zu widmen, die wie gemeißelt scheinen, so geordnet und regelmäßig sind sie; ein Zeichen dafür, wie einfallsreich der Mensch war, um der Natur jeden möglichen Zentimeter zu stehlen und die Unbequemlichkeit, deren Schöpferin die Natur selbst ist, zu überwinden.


Como a marriage of art and history

Como conjonction entre l’art et l’histoire

Como ein Bündnis aus Kunst und Geschichte

Como encapsulates the history and geography of the lake and provides a key to understanding the nobility of the area. Its internal geometric criss-crossing of streets recalls the amazement of the centurions when they discovered this flat open area next to the lake and decided to make it their encampment. Then under the Roman Castro the soldiers tents were replaced with more solid structures until gradually these became complex and resulted in the magnificent Dome and Broletto. These originally bore the delicate facades of Italian Gothic to which through the centuries were added the magnificent apsis at the height of the Renaissance to culminate finally in the beautiful 18th century cupola of Juvara. Tracing the formal lines of the Roman city today are the jealously-conserved 19th century buildings and, as the most recent addition to this architectural family tree, there is the Casa del Popolo of Terragni, a well-known example of modern and rationalist architecture. The city has a double personality; within its walls is the private world where everyone goes about their own business, but when it opens out into piazza Cavour it opens up to the rest of the world, offering lovely strolls through ever changing scenery: the port and its ferries, cafes and restaurants; the Volt temple with its circle of sphere-shaped trees; the enigmatic and futuristic Monument to the Fallen at Sant’Elia; the yacht club; the seaplane centre; the recently established and precious path to the lake, half walk, half game, and finally the majestic Villa Olmo with its splendid exhibitions.

Como incarne toute l’histoire et la géographie du lac. Comme une clé elle nous permet d’ouvrir la porte et de connaître les richesses de ces lieux. La disposition orthogonale des parcours intérieurs nous ramène en arrière dans le temps, à la stupéfaction des centurions lorsqu’ils découvrirent le plateau sur le rivage du lac et le choisirent comme lieu de l’emplacement du camp. Au fur et à mesure que le temps passait, les tentes des camps des soldats romains furent remplacées progressivement par des constructions plus robustes, jusqu’à parvenir à l’excellence de la Cathédrale et de l’Hôtel de Ville. Ceux-ci présentaient sur leurs façades le flambeau d’un délicat art gothique italien, qui fu transmis à travers les siècles portant à la réalisation de la magnifique abside, résultat obtenu durant la pleine Renaissance et rendue encore plus belle grâce au dôme de Juvara du dix-huitième siècle. Tout au long des sentiers précis de la ville romaine, on peut encore admirer aujourd’hui, conservés jalousement, les bâtiments du XIXe siècle tandis que la Maison du Peuple de Terragni reconnue comme monument de l’architecture moderne et du rationaliste, est le dernier maillon de l’histoire de la ville fortifiée à travers son architecture. La ville offre une double face: à l’intérieur de ses murs elle a une vie propre à travers ses institutions et ses organes, mais lorsqu’on arrive à la Place Cavour elle s’ouvre à tous, au tourisme international. Elle offre un parcours de plaisirs qui laisse entrevoir des scénarios toujours nouveaux et variés: le port et ses bateaux, les cafés et les restaurants, le temple de Volta entouré d’arbres sphériques, l’énigmatique et futuriste War Memorial de St. Elias, le club de voile, la base d’hydravions et la précieuse possibilité d’un parcours au bord du lac, à mi-chemin entre la marche et le jeu, jusqu’au triomphe de la Grande Villa Olmo et de ses magnifiques expositions.

In Como vereinen sich die gesamte Geschichte und die Geografie des Sees. Wie ein Schlüssel ermöglicht die Ortschaft es uns, ihr Tor zu öffnen und die Pracht dieser Ortschaften kennenzulernen. Der rechtwinklige Verlauf der Wege führt in die Zeit zurück, als die Centurionen voller Überraschung die Hochebenen am Seeufer entdeckten und entschieden, dort das Heerlager aufzuschlagen. Dort sah jener Römer Castro, wie im Laufe der Zeit die Zelte von immer solider werdenden Bauwerken abgelöst wurden, bis hin zur Vortrefflichkeit des Doms und des Broletto. Deren Fassaden verfügten über die Essenz einer delikaten italienischen Gotik, welche dann im Laufe der Jahrhunderte in die prächtige Apsis verlegt wurde, Ergebnis der Renaissance in voller Blüte, die schließlich, hinsichtlich ihrer Schönheit, von der aus dem 18. Jahrhundert stammenden Kuppel des Juvara übertroffen wird. Entlang der rigorosen Straßen der römischen Stadt sind bis heute Gebäude bewahrt geblieben, die einer Planung aus dem 19. Jahrhundert würdig sind, während Terragnis Volkshaus, das als modernes und rationalistisches Architekturmonument anerkannt wird, das letzte Bindeglied der Geschichte der Stadtstruktur über deren Architektur bildet. Die Stadt hat zwei Gesichter: Innerhalb der Stadtmauern lebt sie durch sich selbst, über ihre Institutionen und ihre Mechanismen, wenn man aber die Piazza Cavour betritt, öffnet die Stadt sich den Auswärtigen, dem internationalen Tourismus. Sie bietet dem Besucher einen Weg voller Schönheiten, der immer neue und abwechslungsreiche Szenarien zum Vorschein bringt: den Hafen und dessen Boote, die Cafés und Restaurants, den Voltatempel mit der Reihe kugelförmiger Bäume, das rätselhafte und futuristische Denkmal für die Gefallenen von Sant’Elia, den Segelclub, die Basis für die Wasserflugzeuge und den segensreichen neuen Pfad zum See, halb Wanderweg halb Spielpfad, bis hin zur triumphierenden großartigen Villa Olmo und deren herrlichen Ausstellungen.


The Route of the Queen

A travers la route Regina

Entlang der Via Regina

Created by the Longobard queen Teodolinda, her route starts from Como and arrives higher up where the Adda river, still small, pours into the origins of the lake. Here the landscape varies from wild to charming with a background of mountains often covered in snow and the Alpine valleys. There are green meadows, dense woods and peaked rocks, but also picturesque villages and small harbours crossed by steep and twisting cobbled lanes, village squares, fountains and laundry troughs where time seems to have stood still to allow for moments of reflection. Here the climate is mild all year round, permitting a wide variety of plants, including Mediterranean ones: cypresses, laurels, camellias, azaleas, rhododendrons, evergreen magnolias and palms fill the grounds of the eighteenth century villas surrounding the lake and reflect the atmosphere and colours of the changing seasons. These villas have a cultural story to tell; they’ve given hospitality to musicians, writers and artists not only famous in Milan or in Italy as a whole, but throughout Europe. Nowadays celebrity guests are from the more mundane worlds of cinema, fashion or sport. A souvenir of that more cultured age remains in the luxurious hotels which even today attract a refined class of tourist and symbolise the undisputed worldwide attraction of the Larian area.

Parrainé par la reine lombard Théodelinde, cette route, qui lui a été dédiée, part de Côme et arrive au sommet, là où le lac commence et où conflue le fleuve Adda. On peut noter l’alternance d’une variété de paysages entre le sauvage et l’enchanté, lieu qui a comme toile de fond un décor de brumeuses montagnes dont les sommets sont très souvent couverts de neige et les vallées alpines. On y trouve également de verts pâturages, des forêts denses, des falaises abruptes, mais également des villages urbanisés et pittoresques, de petits ports qui sont traversés par des rues pavées, abruptes et accidentées ; de petites places, des fontaines et des puits où le temps semble s’être arrêté, afin que vous puissiez méditer et vous rafraichir. Le climat, tempéré toute l’année, permet d’avoir une flore variée et méditerranéenne : cyprès, lauriers, camélias, azalées, rhododendrons, magnolias et palmiers remplissent les parcs des villas du XVIIIe siècle qui jouissent grâce au lac de l’alternance des saisons, des atmosphères et des couleurs. Ces Villas sont expressions de d’art puisqu’elles ont accueilli des musiciens, des écrivains, des penseurs et des artistes pas seulement Milanais ou nationaux mais aussi européens. Ceux-ci sont aujourd’hui remplacés par la gloire plus facile du cinéma, de la mode et du sport. Le souvenir de cette époque florissante, encore intacte, à travers les structures des hôtels de luxe, destination touristique exquise et riche témoignage de l’indiscutable charme qu’exerce encore aujourd’hui dans le monde entier les rives du lac de Côme.

Die von der langobardischen Königin Theudelinde gewünschte Straße beginnt in Como und führt nach oben, dort, wo der See seinen Anfang hat und der noch junge Fluss Adda fließt. Dort wechseln sich eine Vielfältigkeit von wilden und bezaubernden Landschaften, eingerahmt von den Bergen mit deren oft weißen Gipfeln, und die Alpentälern ab. Man trifft auf grüne Weidewiesen, dichte Wälder, steile Felsen, aber auch auf städtischere und malerische Dörfer und kleine Häfen, die von steilen und unebenen Schotterwegen durchquert werden, mit kleinen Plätzen, Brunnen und Waschtrögen, wo die Zeit stillstehen zu scheint, um das Meditieren und die Stärkung zu ermöglichen. Hier begünstigt das Klima, welches das gesamte Jahr über mild ist, eine vielfältige und mediterrane Flora: Zypressen, Lorbeeren, Kamelien, Azaleen, Rhododendron, Magnolien und Palmen füllen die Parks der Villen aus dem 18. Jahrhundert, die an den Ufern des Sees das sich Nähern der Jahreszeiten, Atmosphären und Farben genießen. Villen, welche von der Kunst erzählen können, denn sie haben viele Musiker, Letteraten, Denker und berühmte, nicht nur Mailänder oder nationale, sondern auch europäische Künstler beherbergt, die heute vom leicht erringbaren Ruhm des Kinos, der Mode und des Sports verdrängt werden. Die Erinnerung an jene blühende Epoche lebt heute in den Gebäuden dieser luxuriösen Hotels, Ziel eines vornehmen und zahlungskräftigen Tourismus, der Zeuge des unangefochtenen Reizes ist, den noch heute die Ufer der Küste Larios auf die gesamte Welt ausüben, wieder unvermindert auf.


Following the Tivano

Suivant le Tivano

Mit dem Tivano

Lake Como, because of its geography, is crossed by many winds; one of these is the Tivano, which blows from north to south, that is from Colico to Lecco, and is the joy of sailors. There is a variety of landscapes. There are flat, open space which are easily cultivated, such as that between the Adda and Mera rivers, framed by the ponderous, often snow-covered Alps. There are strange geological formations like the bay of Piona, its entrance guarded by an abbey, or alluvial cones where the steep river bed has smoothed out and small towns like Dervio and Varenna have sprung up. Gradually moving towards Lecco the eastern branch of the lake becomes a narrow canyon between steep mountains whose sides plunge down to the lake form natural splits as Orrido of Bellano or Fiumelatte. The historical rejection of tourism in this final stretch is balanced by agriculture, blessed by a temperate climate and exposure to the sun. The metal-work industry, which is the main economical activity of the area, has also made a contribution to its appearance. By contrast the western slopes of the Lecco branch have a dramatic, harsh landscape.

Grâce à sa situation particulière et à son orientation, le Lac de Côme est traversé par de nombreux vents, parmi lesquels le Tivano, qui souffle du nord au sud, c’est à dire de Colico vers Lecco faisant ainsi le bonheur des yachtmen. La morphologie des sites est variée. Signalons également la présence de vastes plaines où l’homme a pu avec aisance intervenir comme par exemple dans la plaine qui se trouve entre Adda et Mera et dont la toile de fond est la grande pente des Alpes, souvent blanchie par la neige. D’insolites formations rocheuses comme la baie de Piona, contrôlée à l’entrée du bâtiment de l’abbaye et les cônes de terre dérivants de la déjection fluviale d’où la pente du lit va se getter, comme les bourgs de Dervio et Varenna. Peu à peu, en descendant vers Lecco, la branche orientale semble s’articuler comme un étroit canyon entre montagnes abruptes pendant que ses pentes, allant se jeter dans le lac, forment des fissures naturelles impressionnantes. C’est le cas de l’Orrido de Bellano et la magnifique source de Fiumelatte. L’antique refus de la vocation touristique de ce lieu est compensé à travers une agriculture favorisée par la présence d’un climat tempéré et l’exposition au soleil. L’industrie sidérurgique a également contribué à remodeler profondément l’aspect de cette zone puisqu’elle constitue la principale activité et richesse du territoire. Ce refus a un écho palpable sur le côté ouest de la branche de Lecco où l’on peut admirer l’intensité dramatique des panoramas et la rudesse des paysages.

Der Comer See wird wegen seiner besonderen Lage und Ausrichtung von zahlreichen Winden überquert; einer davon ist der Tivano, der von Norden nach Süden weht, also von Colico nach Lecco und das Glück für die Segler bedeutet. Die Geomorphologie der Gegend ist vielfältig. Flache und weitläufige Ebenen, auf denen der Mensch seine Tätigkeiten ohne Schwierigkeiten ausüben konnte, wie die Ebene zwischen den Flüssen Adda und Mera, der die oft schneeweißen Alpen einen imposanten Rahmen bilden. Merkwürdige Formen, wie die Bucht von Piona, die an ihrem Zugang vom Gebäude der Abtei beherrscht wird, und jene Landkegel, die sich durch die Sedimentation der Flüsse bilden, wenn die Neigung der Bucht, aus denen sie entstehen, abnimmt, wie z.B. die Ortschaften Dervio und Varenna. Allmählich, wenn man sich in Richtung Lecco begibt, scheint sich der östliche Zweig wie ein enges Canyon zwischen dem steilen Gebirge zu artikulieren, dessen Abhänge zum See stürzen und eine beeindruckende und natürliche Kluft bilden. Vorboten dafür bilden die Schlucht von Bellano und die sprudelnde Quelle des Flusses Fiumelatte. Der historische Verzicht auf eine touristische Prägung des letzten Abschnittes wird von einer durch das milde Klima und durch die Sonnenbestrahlung begünstigten Landwirtschaft ausgeglichen. Die Eisenindustrie hat außerdem stark dazu beigetragen, das Erscheinungsbild der Gegend neu zu definieren, da es sich die wichtigste Tätigkeit und den hauptsächlichen Reichtum des Territoriums handelt. Diesem Verzicht entspricht auf der Westseite des Armes von Lecco die Dramatik der Ausblicke und der Härte der Szenarien.


The Manzonian city of Lecco

Lecco ville d’Alessandro Manzoni

Lecco die Stadt Manzonis

Lecco is situated at the extreme south-east of the lake on the handkerchief of ground Nature has allowed it. This austere medieval town with its ancient walls and moat still maintains its various areas or quarters of the past. On the edges is its farming area; the military quarter is at Castello, the business centre in the Borgo along the lake’s edge and, on the left bank, is the fishermen’s area of Pescarenico where the lake seems reluctant to finish and so becomes the Adda river and later on the Po. The surrounding scenery is of a rare beauty and complexity with its majestic heights and flowering valleys punctuated with ancient towns, and enriched by aristocratic villas, sacred buildings and botanic gardens. Amongst all this the placid waters of the lake take a restful break, then go on to sprinkle the plaine with ponds and small lakes like the final pearls of its majesty. The waters and lakes have found their fame in the hydraulic studies and pictures of Leonardo da Vinci. You can see their influence in the enchanting background to the Mona Lisa or in the curls of the women in his portraits which echo the whirlpools and eddies of the area. Well-deserved fame is also found among the pages of “The Betrothed” by Manzoni where, referring to Resegone, he wrote, “from its row of peaks that really make it seem like the blade of a sow”.

Lecco est située à l’extrémité sud orientale du lac et s’étend sur une parcelle de terrain que l’impétuosité de la nature tente de freiner la forte croissance. D’origine médiévale, forme organique à la terre, sombre, peuplée de vieux murs et de fossés, elle conserve des traces des vieux quartiers, l’un à côté de l’autre, chacun avec un aspect propre: Au bord des districts agricoles, le quartier militaire de Castello (château), le quartier des affaires dans le bourg sur la rive du lac et, enfin, sur la rive gauche, le quartier des pêcheurs à Pescarenico, où le lac semble ne plus vouloir s’arrêter, pour devenir l’Adda et continuer sa course vers le Po. Le paysage qui nous entoure est d’une grande richesse et complexité comme en trouve rarement, de hauts sommets et des vallées enrichies de jardins en fleurs et parsemées de vieux bourgs, souvent enrichies de villas cossues, d’édifices religieux et de jardins botaniques. Au milieu de ces douces eaux du lac qui offre une grande quiétude; loin de s’arrêter ici, elles continuent à se diviser comme des perles de majesté, en petits bassins le long de la plaine successive. Ces eaux et ces montagnes ont finalement trouvé leur renommée grâce aux études hydrauliques et aux œuvres picturales de Léonard de Vinci, où l’on peut retrouver à l’arrière plan la magie de la “Joconde” ou dans les boucles, comme les tourbillons d’eau, des portraits de femmes. Notoriété méritée également grâce aux pages de “Les Fiancés” de Manzoni lequel, parlant de Resegone écrivait “... de ses nombreuses rangées de crêtes, qui lui font ressembler à une scie ... “.

Lecco liegt am äußersten Südost-Ende des Sees auf einem Stück Land, das die Wucht der umliegenden Natur seinem eigenen wilden Wachstum überlässt. Mittelalterlichen Ursprungs entspricht seine finstere Form dem Terrain, ist von einer antiken Mauer und Gräben umgeben und hat die Spuren der antiken Viertel, eines neben dem anderen, jedes mit seinem besonderen Charakter, nicht verloren: Am Stadtrand befinden sich die Agrarviertel, das Militärviertel in Castello, das Geschäftsviertel Borgo am Seeufer, und schließlich am linken Seeufer das Fischerviertel in Pescaranico, dort, wo der See Widerstand zu leisten scheint, um in den Fluss Adda überzugehen, um dann weiter bis zum Po zu fließen. Das umliegende Szenarium ist von einem Reichtum und einer Komplexität, wie man sie selten antrifft: majestätische Gipfel und blühende Täler, die mit antiken Dörfern, welche oft mit aristokratischen Villen, Kirchengebäuden und botanischen Gärten erweitert wurden, getüpfelt sind. Inmitten all dieser Schönheiten ruhen die stillen Gewässer des Sees in einer stillen Pause; dem Verzicht abgeneigt bilden sie in der folgenden Ebene weiterhin kleine verstreute Seen, die wie die letzten Perlen der Erhabenheit scheinen. Die Gewässer und die Berge kamen in den Studien über Hydraulik und in den Gemälden Leonardos zu endgültigem Ruhm. Von den Letzteren kann man, wer möchte, Spuren im verzauberten Hintergrund der „Mona Lisa“ oder in den Locken der Frauen seiner Portraits, Wasserstrudeln ähnlich, finden. Verdient ist auch der Ruhm in Manzonis „Die Brautleute“, der, wobei er sich auf den Berg Resegone bezog, schrieb „… mit den vielen aufgereihten Zacken, die ihn wirklich einer Säge ähneln lassen…“.


Fotografie:

© Mino Di Vita www.minodivita.com Progetto grafico:

Matteo Tamburrino Collaborazione testi: Franco Micolitti. Traduzioni: Yolanda Baly, Benoit Mbondo, Birgit Rossi-Grötzner. Si desidera ringraziare: Ignazia Malerba, Alessandro Martinelli, Licia Micolitti, Enzo Pirro. Edizione: LAB63 - Milano info@lab63.it - www.lab63.it Tutti i diritti sono riservati. è vietata la riproduzione anche parziale dell’opera, in ogni forma e con ogni mezzo, inclusi la fotocopia, la registrazione e il trattamento informatico, senza l’autorizzazione del possessore dei diritti. Prima edizione: Maggio 2010 Stampato presso: Stargrafica S.r.l. - Grugliasco (TO) Foto in copertina: Bellagio, lungo lago



“Non è una guida turistica, ma un modo per raccontare le emozioni che si provano sorvolando queste affascinanti rive”


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