Modena "CittàAperta)

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CittàAperta Mensile culturale a diffusione gratuita

Modena

Periodico culturale locale-globale

25 Febbraio 2013 / 25 Marzo 2013 - Anno II n. 11

Approfondimenti

LA DONNA OGGI Si parla tanto di quote rosa e di discriminazioni sessiste, ma la realtà qual è? Esiste ancora una “coscienza femminile”?

MODENA

Una nuova sala per i Musei Civici

FLAGS OF AMERICA

Mostra collettiva delle opere di 22 fotografi americani

Cliccate “mi piace” sulla nostra pagina

TENDENZE DAL MONDO

Locale/globale: notizie, persone, invenzioni, società


un libro

dai vita

senza

è facile

non esiste

un lettore

crea

ai tuoi scritti

Una raccolta di racconti, un romanzo, le tue poesie, un family book con la genealogia raccontata della tua famiglia, un reportage di viaggio alla Chatwin, delle fiabe per piccoli o per adulti, un pamphlet filosofico o di protesta, una raccolta delle tue ricette preferite di cucina, il frutto delle tue meditazioni..... Sono tante le occasioni per creare un libro da donare in famiglia e agli amici, come regalo personalissimo ed originale. Oppure per misurare il proprio talento e farne una fonte di guadagno.

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25 Febbraio 2013 / 25 Marzo 2013 - Anno II n. 11

Sommario 22

Tutti al cinema! Prossime uscite in sala

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Notizie dalla città Attualità a Modena

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Tendenze e curiosità dal mondo Globale/Locale

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Febbraio 2013-marzo 2013

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Scritture

08/11 Agenda Modena/Altrove Associazioni Corsi Eventi Attività

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Pagine di letteratura, critica e recensioni

Le streghe son tornate?

“Sono Veronica” di Adalgisa Pini "Vorrei" di Noris Cametti Ponzana "La battaglia dello Scoltenna" di Marco Panini "Lei" di Gian Carlo Barbieri

Società e Attualità

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Dalle "bandiere" americane al pittorialismo italiano Modena/Mostre. Di Adriano Amati

Editoriale

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Baccanali

Discorsi ebbri d’arte, letteratura, filosofia di Davide Donadio Siete un’associazione e volete promuovere le vostre attività e i vostri eventi? Contattateci! Tel. 0522 210183 E-mail: redazione@clessidraeditrice.it Potete trovare «CittàAperta» nei luoghi di incontro (bar, locali, attività commerciali, associazioni...) dei seguenti paesi: Bastiglia, Bomporto, Casinalbo, Castelfranco Emilia, Formigine, Maranello, Modena, Montale Rangone, Nonantola, Soliera.

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Editoriale

Febbraio '13 marzo '13

«CittàAperta» Editori Editrice La Clessidra / E.Lui Editore Sede redazione: via XXV aprile 33, 42046 Reggiolo (RE) Tel. 0522 210183 redazione@clessidraeditrice.it Direttore responsabile: Davide Donadio Grafica: Paola Torelli Stampa: Tipografia E. Lui Reggiolo (RE) Pubblicità: BMG Immagine, commerciale Sig. Marco Barbieri tel. 328 0050604 info@bmgimmagine.it Alberto Predieri tel 348 3134825 prediericomunicazione@gmail.com (per dettagli zone aree di riferimento riquadro a pag. 3)

Registrazione 795/2012 rg v.g. n. 5/2012 del 2 maggio 2012 Redazione: Adriano Amati, Marco Barbieri, Emanuela Bussolotti, Davide Donadio, Enrico Lui, Tommy Manfredini, Paola Torelli In questo numero hanno collaborato o dato la loro disponibilità: Associazioni/Enti: Salotto Magico, Amici del libro, LaRoseNoire. Persone: Paola Ferrari, Giulia Cantelli, Adalgisa Pini, Noris Cametti Ponzana, Marco Panini, Gian Carlo Barbieri.

C

ittàAperta» in questo numero vira su questioni di scottante « attualità sociale. O meglio, verso un vasto insieme di problematiche che tormentano l'opinione pubblica da quando i media hanno creato la modernità. Stiamo parlando del problema della discriminazione delle donne, delle violenze che tanto spesso esse subiscono su un piano psicologico e fisico. Diciamo subito che forse non diciamo niente di nuovo, ma svolgiamo l'utile servizio di stimolare la riflessione e tenere desta l'attenzione su questo tema eterno. Proprio mentre andiamo in stampa i mezzi di informazione danno notizia di manifestazioni contro la violenza sulle donne in tantissime piazze del mondo (attraverso i cosiddetti flash mob) e contemporaneamente dell'uccisione di una giovane ragazza da parte del suo famoso fidanzato, l'atleta Oscar Pistorius. Non un colpo di teatro di

tv e telegiornali, ma la semplice e contraddittoria realtà. Non occorrerà ricordare che quasi ogni giorno altre ragazze meno note della povera fidanzata dell'atleta subiscono la stessa sorte, magari dopo anni di vessazioni. E non occorrerà ricordare (e per questo lo facciamo) che le donne sono discriminate nel lavoro, nella società e in quasi tutti i campi. Le illusorie emancipazioni televisive hanno cominciato a scricchiolare da qualche anno e, almeno in Italia, si spera in un nuovo corso riformista che da più parti la società sembra richiedere. Per il resto troverete la restante parte del periodico invariata nella struttura, ma speriamo ancora interessante nelle novità che vi propone, tanto nella vasta sezione agenda, quanto negli approfondimenti che questo numero vi offre.

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Tendenze

e curiosità Bon Appetour

Mangiare social per condividere usanze e conoscere nuove persone

Ha vinto la Startup Weekend a Milano Bon Appetour, il nuovo social media che consente ai viaggiatori di mangiare a casa delle persone del luogo, invece che al ristorante, e di cucinare insieme a loro. Un modo non solo per scoprire abitudini e usanze, ma anche per conoscere persone nuove e condividere esperienze. La piattaforma di Bon Appetour permetterà quindi di cercare un'offerta nella città che si intende visitare o di iscriversi per ospitare nuovi amici a casa propria. In un primo momento ci saranno offerte solo dall'Italia, per allargarsi in futuro ai paesi europei e del Mediterraneo. Ad assicurare la qualità del servizio offerto sarà la comunità stessa, che potrà esprimere online le proprie valutazioni. Il blog è già attivo, mentre in primavera sarà disponibile anche il sito.

SOCIAL MEDIA

ARTE

Imbrattato quadro di Delacroix

Sfregiata con un evidenziatore “La libertà che guida il popolo”

Il famoso quadro di Delacroix “La libertà che guida il popolo” è stato imbrattato a inizio febbraio da una visitatrice della nuova sede distaccata del Museo del Louvre a Lens. Poco prima della chiusura del museo la visitatrice, una ragazza di 28 anni, ha tracciato una scritta con un evidenziatore sulla parte inferiore del quadro, prima di venire fermata da un altro visitatore e dalla sorveglianza. I motivi che hanno spinto la giovane, posta poi in stato di fermo, a compiere questo atto non sono chiari, così come non è chiaro che cosa volesse scrivere sul dipinto. Il danno subito dal quadro, uno dei simboli dell'arte francese, pare per fortuna essere stato solo superficiale e la scritta dovrebbe essere rimossa facilmente, secondo quanto dichiarato dal museo.

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dal mondo Stele di Rosetta hi-tech Ideato un software in grado di ricostruire antichi linguaggi Può essere definita una moderna stele di Rosetta il software ideato da un gruppo di ricercatori canadesi e americani dell'università della British Columbia e dell'università della California, a Berkeley. Il gruppo, infatti, ha creato un software in grado di ricostruire in modo automatico gli antichi linguaggi partendo dai vocabolari delle loro discendenti moderne. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista dell'Accademia di Scienze degli Stati Uniti («Pnas») e sono molto incoraggianti: hanno mostrato, infatti, una precisione pari all'85% di quella delle ricostruzioni manuali e il software può essere usato in una quantità maggiore di casi rispetto ai suoi predecessori. Il programma è in grado di analizzare le unità fonetiche minime e i relativi cambiamenti fonetici avvenuti nel corso del tempo. Il metodo per ora ha permesso di ricostruire un set di protolingue austronesiane (una famiglia che raccoglie circa 1.200 lingue) utilizzando un database di oltre 142mila parole, provenienti da 637 lingue parlate oggi nel Sud Est Asiatico, nel Pacifico e in Asia continentale.

TECNOLOGIA


CittàAperta globale/locale: notizie, persone, invenzioni, società Una nuova trilogia per “Star Wars”?

Secondo indiscrezioni dovrebbe essere diretta da J.J. Abrams

CINEMA

La Disney ha annunciato che sta preparando una nuova trilogia della saga di “Star Wars”. Dopo l'acquisizione dello scorso ottobre della Lucasfilm del creatore di “Guerre Stellari” George Lucas per 4 miliardi di dollari, la major americana ha in programma la creazione di tre nuovi episodi della saga, che dovrebbero uscire ogni due o tre anni. Secondo il settimanale «Variety» Lucas sarà consulente per la realizzazione dei nuovi episodi, mentre la regia sarà affidata a J.J. Abrams, creatore della popolare serie televisiva “Lost”, che sta attualmente dirigendo l'ultimo episodio cinematografico della serie di “Star Trek”, “Into Darkness”.

Ruzzle mania Impazza sugli smartphone il nuovo gioco È Ruzzle il gioco social del momento per smartphone e tablet. Il gioco, creato dalla Mag Interactive, ricorda il vecchio “Paroliere” e consiste nel trovare in due minuti di tempo il maggior numero possibile di parole in una griglia di 16 lettere. Ogni parola permette di ottenere un determinato numero di punti e allo scadere del tempo è Ruzzle a decretare il vincitore. Il suo successo si deve anche alla possibilità di condividere con i propri amici i risultati su Facebook. È stata creata, inoltre, una versione (a pagamento) del gioco ancora più social che permette di sfidare più avversari in contemporanea e di condividere risultati e prestazioni.

SOCIAL GAME

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Eventi/Attività

Tra Secchia e Panaro XIX Premio Nazionale di poesia edita e inedita

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l Circolo di Poesia "La fonte d'Ippocrene", con il patrocinio di Provincia di Modena, Comune di Modena e Circoscrizione 4, in collaborazione con Comitato Provinciale AICS e Comitato Villaggio Giardino e Artigiano, organizza la XIX edizione di “Tra Secchia e Panaro”, premio nazionale di poesia edita e inedita. Il premio è diviso in quattro sezioni: poesie inedite (da una a tre poesie di max 40 versi ognuna, inedite e in lingua italiana); poesia edita (volume edito, senza alcun vincolo della data di pubblicazione); poesia dialettale (da una a tre poesie di max 40 versi ognuna in uno dei dialetti d’Italia con traduzione in italiano); premio giovani “Monica Mazzacurati” riservato a tutti i giovani di età inferiore a 18 anni (da una a tre poesie di max 40 versi ognuna, inedite e in lingua italiana). Il premio è a tema libero e senza preclusione alcuna a linee di tendenza stilistiche ed espressive. Gli elaborati e i volumi, in 4 copie di cui una dovrà recare in calce nome e cognome (per gli autori con età inferiore ai 18 anni si richiede anche la data di nascita), indirizzo e numero telefonico dell’autore,

nonché la firma, come autentica della composizione, dovranno pervenire alla Segreteria del premio “Tra Secchia e Panaro” presso Circoscrizione 4 S. Faustino Madonnina, via Newton 150/b, 41126 Modena. È gradita l’indicazione dell’indirizzo di posta elettronica per eventuali comunicazioni. La scadenza è fissata per il 30 aprile 2013 (farà fede il timbro postale). È richiesto, inoltre, un contributo di partecipazione (spese di lettura e segreteria) di € 15,00 per ciascuna sezione, ad esclusione della sezione giovani che è gratuita. La premiazione si terrà il 9 giugno 2013 alle ore 16,00 in Piazza Guido Rossa a Modena. Per il regolamento completo e per informazioni: Circolo di poesia “La fonte d'Ippocrene”, cell. 339 2812278 e-mail: lafontedippocrene@libero. it - www.comune.modena.it/ circoscrizioni/

LaRoseNoire Prossimi appuntamenti tra arte e alchimia

S

abato 7 aprile l'associazione “Terra e Identità” presenta “Arte e Alchimia alla corte degli Estensi”. Durante l'incontro si indagheranno la storia e i simboli nell'arte di corte dal tardo Medioevo al Rinascimento. La conferenza sarà a cura di Elisabeth Mantovani dell'Associazione “LaRoiseNoire”. Nell'ambito della rassegna si parlerà, inoltre, di arte e alchimia nei territori Estensi e dell'arte e della cultura come immagine e risorsa economica del territorio. Per informazioni e prenotazioni: tel 059 212334 - e-mail info@ terraeidentita.it. Domenica 14 aprile alle ore 14,30 appuntamento con il percorso nella Ferrara dal tardo Medioevo al Rinascimento. La visita, guidata

da Elisabeth Mantovani, esperta di arte e simbolismo e guida turistica dell'Emilia Romagna, sarà così articolata: Museo della Cattedrale, Ferrara Medioevale, l’addizione di Borso e i quartieri ebraici; Palazzo Schifanoia (salone dei mesi, segni zodiacali e decani); Corso Ercole I e il quadrivio degli Angeli: utilità urbanistica e proporzioni neoplatoniche nell’addizione erculea di Biagio Rossetti. Il ritrovo è a Ferrara alle ore 14,15 davanti l'ingresso della Cattedrale di San Giorgio. Per informazioni e prenotazioni: Associazione culturale e di promozione sociale “LaRoseNoire” - www. larosenoire.it - info@larosenoire.it - tel. 339 1196575.

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Tesori di carte Tratti d'Europa tra le carte dell'Archivio di Stato

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a riscoperta dei tanti tesori di carte custoditi dall'Archivio di Stato di Modena continua anche nel 2013 ogni ultimo mercoledì del mese, dalle 16,00 alle 17,00, presso la sede dell'Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in corso Vittorio Emanuele, 59. La nuova serie dei Tesori di carte dell'Archivio di Stato di Modena, realizzata in collaborazione

con l'Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti e con il progetto teatrale "Il Ratto d'Europa" di Emilia Romagna Teatro, propone una serie di appuntamenti tutti dedicati al tema dell'Europa, per riflettere insieme sull'idea che di essa si è venuta formando attraverso i secoli e le grandi vicende che l'hanno vista ora protagonista ora silenziosa spettatrice. Arte, letteratura, informazione, politica estera e grandi viaggi, saranno solo alcune delle tematiche trattate. Gli appuntamenti, iniziati a fine gennaio, proseguono il 27 febbraio gettando uno sguardo sull'Europa attraverso l'analisi delle relazioni diplomatico-artistiche tra Modena, Roma e Praga, a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo. Il 27 marzo l'attenzione si concentra invece sulla centralità territoriale del ducato di Modena, in particolare nel corso dei grandi conflitti che attraversarono l'Europa tra XVIII e XIX secolo. Ancora Modena e l'Europa, il 27 aprile, saranno al centro dell'esame dei rapporti intessuti tra la Casa d'Este e le maggiori potenze europee. Mercoledì 29 maggio si porterà ancora l'attenzione sulla politica estera, in particolare sui dispacci e le notizie provenienti da Venezia, la porta d'Oriente. Infine l'ultimo appuntamento del primo semestre dei tesori d'Europa (si riprenderà a settembre), in programma il 26 giugno, vuole ripercorrere le grandi vie di comunicazione che collegano Modena e Reggio alle capitali d'Europa. Una serie di appuntamenti per tutti i gusti e per tutti gli interessi. Tanti modi diversi di leggere l'Europa, tra passato e futuro.

CittàAperta


Agenda Modena/Altrove

Amici del Libro Ciclo di incontri sulla storia di Modena e inaugurazione della mostra del corso di acquerello

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roseguono gli appuntamenti promossi dall'Associazione “Gli Amici del Libro” per il mese di marzo. Sabato 2, 9 e 16 marzo alle ore 17,00 ciclo di incontri su "Modena da Francesco V alla Prima Guerra Mondiale" a cura di Giancarlo Montanari. Gli incontri saranno così strutturati: sabato 2 marzo incontro dal titolo "Dai Duchi al Regno d'Italia"; sabato 9 marzo "Modena: gli anni dal 1863 al 1900"; sabato 16 marzo "Il tardo legittimismo: Modena che cambia". Il 16 marzo, inoltre, alle ore 18,00 Giancarlo Montanari presenta il suo libro "Risorgimento e Contro-Risorgimento". Per informazioni e prenotazioni: tel. 059 217530. Sabato 23 e domenica 24 marzo, invece, l'Associazione "Gli Amici del Libro" sarà presente con un'esposizione di libri antichi presso "L'antico in Piazza Grande" nella sede di Piazza XX Settembre. Venerdì 29 marzo alle ore 20,45 presso la Caffetteria "Il Cantuccio" (viale Ramazzini 65, Modena) Luciano Prandini, in

collaborazione con "Gli Amici del Libro", presenta il suo libro "Fulèt" ("Folletti"). Sabato 2 marzo alle ore 18,15 inaugurazione nella sede dell'Associazione della mostra delle allieve del corso di acquerello tenuto da Loretta Magnani presso l'Associazione Natalia Ginzburg (Università della Terza Età). Si ricorda, inoltre, che la mostra “I miti del '900” rimane aperta fino al 1 marzo e che sono aperte le iscrizioni per i corsi di lingue straniere e di italiano per stranieri, di “Disegno dal vero e acquerello”, di “Lettura espressiva a voce alta”, di Giapponese e di Grafologia. Per informazioni: Associazione “Amici del Libro”, Via S. G. Bosco 153, Modena tel. 059 217530, e-mail: jrcamo@tin.it. Nella foto: acquerello di Loretta Magnani.

Salotto magico Corsi sulla fotografia e sull'arte

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'Università per gli adulti “Salotto magico” propone per il mese di marzo corsi di fotografia e di storia dell'arte. Il corso di fotografia all'aperto “Fotografare il centro storico” si svolge in collaborazione con la Circoscrizione 1 Centro-Storico San Cataldo e con il patrocinio del Comune di Modena. Il corso, a cura di Gianluca Muratori, si svolgerà principalmente fra le vie del centro storico di Modena, concentrandosi sui seguenti temi: monumenti, strade, persone, mercati e botteghe. Sono previste 10 lezioni dalle ore 16,00 alle 18,00 del mercoledì. Le iscrizioni sono aperte dal mese di febbraio e l'inizio del corso è previsto per mercoledì 27 marzo. È richiesto agli iscritti un contributo per le spese e per l'assicurazione. Si svolgerà da metà marzo, invece, il corso “Le prime volte nell’arte del Novecento” a cura del Prof. Domenico Pirondini volto a conoscere meglio le “opere prime” che hanno segnato una svolta nella storia dell’arte. Il primo incontro si svolgerà mercoledì 13 marzo e indagherà “Le avanguardie storiche 1900-1925”. A seguire, mercoledì 20 marzo “Tra le guerre 1925-1950” e mercoledì 27 marzo “Le neoavanguardie 1950-2000”. Gli incontri avranno inizio alle ore 17,00 e si svolgeranno presso la Sala comunale “G. Agnini” in via del Carmine 15 a Modena. La partecipazione è gratuita. Per informazioni e iscrizioni: Università per gli adulti “Salotto magico: arte, scienza e fantasia”, Via del Carmine 15, Modena - cell. 331 9069870 - e-mail: salottomagico@ alice.it.

Musica di gusto Continua la II edizione del festival con due concerti rivolti ai più piccoli

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ontinuano gli appuntamenti proposti dalla rassegna “Musica di gusto” organizzati dall'Associazione Musicale e di Promozione Culturale Mi.FaMa presso la Sala Polivalente Windsor Park (viale San Faustino 155, Modena). I prossimi appuntamenti sono dedicati, principalmente ma non esclusivamente, al pubblico dei più piccoli e delle loro famiglie. Il 10 marzo alle ore 17,00 spettacolo “Nonno Cembalo e la favo-

CittàAperta

la della musica”, I Musicanti di Brema, con Willem Peerik, voce e clavicembalo; il 24 marzo alle ore 17,00 concerto-conferenza “Mozart: un genio eterno” con Maria Chiara Mazzi, critico musicale, e Marzia Ragazzoni al pianoforte. Per maggiori informazioni: www.associazionemusicalemifama. it.

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NEWCITYARtGallery

Giusi Vella

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Sperimentazioni info@clessidraeditrice.it NewCity ArtGallery è un progetto, un “metodo” per mettere in contatto appassionati d’arte, una galleria virtuale (senza luogo, ovvero in molti luoghi) fatta di artisti che vogliono proporre sul mercato le proprie opere e amanti dell’arte che vogliono conoscere autori emergenti. Il progetto, promosso da La Clessidra Editrice, si realizza attraverso la pubblicazione delle opere sulle testate dell’editore - che fa anche da mediatore per la vendita delle stesse e la divulgazione attraverso gli eventi culturali e le mostre promosse. Per info contattare la redazione 0522 210183


Eventi/Attività

Giro d'Europa in 80 giorni Attori, filologi e musicisti raccontano le città europee

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a Atene a Helsinki, da Mosca a Madrid, passando per Lisbona, Parigi, Londra, Copenaghen, ma anche per luoghi poco conosciuti come Bad Konig-Zell, in Germania, e Kazimierz Dolny, in Polonia: ha preso il via a metà febbraio alla biblioteca Delfini (corso Canalgrande 103, Modena) il tour letterario “Il giro d'Europa in 80 giorni”, che condurrà il pubblico tra libri e suggestioni legate a dieci diverse città del Vecchio Continente, raccontate da altrettanti testimonial del mondo del teatro, della cultura e della musica. Tra gli altri, il filologo Luciano Canfora parlerà di Parigi, i musicisti Fratelli Mancuso di Londra, il regista greco Theodoros Terzopoulos della sua Atene, in un ciclo di appuntamenti gratuiti collegati al progetto teatrale “Ratto d'Europa”. Sul filo di suggestioni autobiografiche, o sulle orme di autori che li hanno preceduti, registi, intellettuali, attori, artisti si misurano in un racconto a più voci che

ogni volta ha per meta una città europea, descritta da un punto di vista originale. Ricordi personali si intrecciano a pagine di grande letteratura, così come celebrate capitali della cultura si trovano accanto a località minuscole o sconosciute ai più. Con il “Giro d'Europa in 80 giorni”, tour letterario alle radici dell'identità culturale europea, la biblioteca Delfini partecipa al “Ratto d'Europa”, progetto scenico e culturale del regista Claudio Longhi con Emilia Romagna Teatro. Il percorso, che si concluderà con uno spettacolo, coinvolge oltre 60 istituzioni e associazioni culturali cittadine, che sono state invitate a contribuire nel definire la propria idea di Europa, organizzando appuntamenti pubblici e laboratori. Il “Giro d'Europa in 80 giorni” è promosso in collaborazione con l'associazione Amici dei Teatri e, dopo dieci appuntamenti a cadenza settimanale, si concluderà alla vigilia dello spettacolo. Queste le tappe: a Lisbona con l'artista Davide

Tre punti Verdi Serate verdiane nella stagione della gioventù musicale

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l Teatro della Fondazione San Carlo di Modena propone gli ultimi due appuntamenti con “Tre punti Verdi”, rassegna dedicata a Giuseppe Verdi nella stagione della gioventù musicale. Prossimo appuntamento giovedì 4 aprile con “EverGreens. SempreVerdi”. Alle ore 19,00 presentazione, ad ingresso libero, del volume “Giuseppe Verdi. Lettere” a cura di Eduardo Rescigno, illustrazioni di Giuliano Della Casa (Einaudi, 2012). A seguire alle ore 20,00 buffet a cura di “La Cucina Modena” (contributo richiesto 5€). Alle ore 21,00 “Arie verdiane e improvvisazioni Jazz” con Barbara Vignudelli, soprano, e Stefano Calzolari al pianoforte. Appuntamento successivo sabato 13 aprile alle ore 17,30 con Ludwig van Grünen e con il quartetto d'archi Schumann, primo premio al concorso Schubert di Graz 2012. Saranno eseguiti brani di Ludwig van Beethoven, Charles Ives e Giuseppe Verdi. Prevendita dei biglietti (intero 15€, ridotto 10€) presso il Punto Touring Modena, Piazzale San Domenico 4 - tel. 059 22334. Oppure online su www. gmimo.it. Per informazioni: Fondazione Gioventù Musicale, Rua Muro 59, Modena - e-mail: info@gmimo.it cell. 331 3345868.

CittàAperta

Benati (1 marzo); a Bad König-Zell con Simona Marchini (9 marzo); ad Helsinki con il giornalista Stefano Feltri (16 marzo); a Parigi con il grecista Luciano Canfora (23 marzo); a Londra con il duo musicale dei Fratelli Mancuso (6 aprile); a Mosca con la slavista Serena Vitale (13 aprile); ad Atene con il regista Theodoros Terzopouolos (20 aprile); e infine a Kazimierz Dolny con Piergiorgio Giacchè (4 maggio). Tutti gli appuntamenti hanno inizio alle 17,30, con ingresso libero e letture a cura della compagnia del “Ratto” (www.ilrattodeuropa.it).

In breve I mille volti della malattia

Mercoledì 6 marzo alle ore 17,00 presso la Sala-riunioni Circoscrizione 3 (Via Padova 149, Modena) l'Università degli adulti Salotto magico presenta “I mille volti della malattia”, proposta di incontri sulle problematiche psicologiche relative alla malattia oncologica condotti dalla Dott.ssa Silvia Toti, psicologa. Questo primo incontro vuole essere un preambolo a riflessioni sulla malattia oncologica, per offrire uno spazio di apertura a nuovi modi di affrontare questo difficile momento di vita. Gli incontri saranno a cadenza quindicinale e ogni incontro avrà una durata di un’ora e mezza. È previsto un contributo spese volontario. L'incontro di presentazione è ad ingresso libero. Per informazioni: Università per gli adulti Salotto Magico Arte, Scienza e Fantasia - cell. 331 9069870 - e-mail: salottomagico@alice.it www.salottomagico.net.

Corso di fotografififfii a

Il Foto Club Colibrì di Modena organizza da lunedì 18 marzo il XX

corso di fotografia. Gli incontri, 10 lezioni, si terranno presso la Polivalente '87 & G. Pini (via Pio La Torre 61, Modena). Sono previste durante il corso due gite fotografiche e una giornata dedicata a Photoshop. Prosegue, inoltre, l'invito alla fotografia di “Emozioni e colori per un anno” i lunedì alle ore 21,00 presso la sala riunioni di via Padova 149 a Modena. Prossimi appuntamenti: 4 marzo il secondo tema del mese: i segni del tempo; 11 marzo con Danilo Baraldi (Grandangolo, Carpi) e il portfolio fotografico; 29 aprile il “Triangolo magico” - Firenze, serata di audiovisivi; 6 maggio tre soci proiettano: Giampiero Giordano, Laura Rossi, Carlo Pelloni; 20 maggio storia dei grandi fotografi (prima parte); 27 maggio terzo tema del mese (portfolio - da 6 a 10 foto unite da un tema a scelta); 3 giugno Valerio Perini - Firenze: presentazione di stampe; 10 giugno singolarmente foto; 17 giugno serata libera a disposizione dei soci per proiezioni e stampe. Per domenica 16 giugno è prevista una gita fotografica. Per informazioni: Foto Club Colibrì - www.fotoclubcolibri.it - e-mail: livio.selmi@gmail.com – fra50@ hotmail.it.

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Le streghe son tornat e?

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CittĂ Aperta


Società e Attualità

Si parla tanto di quote rosa e di discriminazioni sessiste, ma la realtà qual è? Esiste ancora una “coscienza femminile”?

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iversità e disuguaglianze. Diversi e uguali, uguaglianze e disuguaglianze. Seppure da sempre le società umane si siano impegnate a “gestire” le differenze, qualche volta valorizzandole, altre volte demonizzandole, è un fatto oggettivo che persistano come realtà. Tra i vari criteri di distinzione dei membri in un contesto sociale (religione, etnia, ceto, e così via), quello di sesso è uno dei principali e universali. Non si dovrebbe fare l’errore di concepire l’esistenza stessa delle diversità come un problema. Problema è, semmai, quando queste differenze divengono ostacolo al godimento dei diritti della persona o, ancora peggio, causa di discriminazioni o persecuzioni. Dicevamo, dunque, che la differenza di trattamento di uomini e donne è una costante universale delle società umane basata su una differenza oggettiva. Purtroppo la differenza si è tradotta sempre in disuguaglianza. Da sempre alcuni tipi di diritti, e alcune facoltà, sono stati negati alle donne nelle società del passato e ancora nella nostra. Non di rado è proprio la natura stessa della donna a venire usata a pretesto per queste esclusioni, adducendo il fatto che è la stessa specie umana a dividersi nelle “categorie” di maschio e femmina. Questa situazione si alimentava e si è alimentata da sé come succede per ogni elemento di una cultura: veniva tramandata da una generazione all’altra come parte integrante delle credenze e degli usi sociali. L’antropologia e la sociologia hanno accuratamente studiato queste dinamiche e ormai questi meccanismi di trasmissione delle disuguaglianze sono ben compresi. Si rende necessaria così l’introduzione di un nuovo termine che indichi le concezioni riguardanti i tratti della personalità e del comportamento propri di ognuno dei due sessi. Questo termine è genere. È proprio l’attenta analisi delle differenze e delle disuguaglianze che ha portato a dividere ciò che è distinzione naturale da ciò che è distinzione puramente culturale, quindi relativa al periodo storico e alla società nella quale tali differenze si manifestano. Ben venga, quindi, che la situazione ►

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◄ di differenza come disuguaglianza

subita dalla donna venga oggi, e lo sia stata in noti periodi storici recenti di contestazione, definita come qualcosa di ingiusto e anche di non razionale. Psicologie diverse. Una domanda che viene subito da porsi è la seguente: se le differenze anatomichegenetiche e in genere biologiche sono evidenti, i differenti modelli psicologici, che noi indichiamo tipici di un sesso piuttosto che di un altro, sono innati o appresi? In questo caso lo studio del comportamento dei neonati è la via principale per verificare l’esistenza di tendenze innate nelle personalità di genere diverso, visto che ancora il condizionamento sociale non pesa come peserà in futuro (ma non ha un peso pari a zero in ogni caso, visto che i genitori tendono comunque ad

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avere sfumature di comportamento diverso se si rapportano a bambini o a bambine). La prima smentita del fatto che i dati psicologici siano naturali come quelli biologici deriva da alcuni studi condotti per esempio da John Money che hanno mostrato come alcuni bambini, allevati (purtroppo a volte per motivi dolorosi di tipo medico) come se fossero appartenuti al sesso opposto, non hanno avuto nessuna difficoltà ad interiorizzare modelli del nuovo genere. Quindi se anche esistono differenze e predisposizioni, è possibile annullarle con l’apprendimento culturale. Perché allora se i dati psicologici sono così relativi, le società hanno diffuso modelli universali o molto simili di differenza nel trattamento dei generi? Una risposta possibile è quella che indica la funzionalità presso le società preindustriali di

Una domanda che viene subito da porsi è la seguente: se le differenze anatomiche-genetiche e in genere biologiche sono evidenti, i differenti modelli psicologici, che noi indichiamo tipici di un sesso piuttosto che di un altro, sono innati o appresi?

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Società e Attualità

Le immagini. Nella pagina a fianco e qui sopra il noto gruppo Femen, un movimento di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008. Note in tutto il mondo per gli atti di protesta plateale in luoghi e durante eventi ad alto impatto mediatico, sempre a seno nudo e con scritte provocanti sul corpo.

una divisione efficiente dei ruoli sociali ed economici tra i generi. Altra teoria che tenta di spiegare perché tali differenze permangano anche nella società industriale e post industriale è la cosiddetta prospettiva del conflitto. Secondo tale idea, le donne sono concepite come una minoranza antagonista dagli uomini e per questo subiscono discriminazioni. I modelli di comportamento sessuale cristallizzano i ruoli e in particolare i privilegi del genere dominante. La situazione oggi. Tra quote rosa e spettacolarizzazione del corpo femminile, ormai sono anni che il dibattito occupa stancamente i mezzi di comunicazione. Ovviamente ci riferiamo alla società occidentale e in particolare a quella italiana; la situazione delle donne in altri contesti al di fuori del mondo occidentale è purtroppo tristemente nota dagli episodi di cronaca.

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Sembrano trascorsi secoli da quando ancora era in vigore il delitto d’onore, quando la donna non sposata che decideva di convivere con un uomo era ritenuta una prostituta, e oggi percepiamo, giustamente, di aver fatto dei passi avanti. Tuttavia i dati negativi sono ancora molti. Per esempio sul piano del lavoro. Il sesso è uno dei parametri determinanti per lo status occupazionale. Non si vogliono qui usare modelli vecchi e superati di interpretazione della realtà, ma in periodi di crisi, quando la capacità contrattuale del lavoro perde terreno rispetto a quella dell’offerta, il ruolo della donna come potenziale madre perde di nuovo terreno e subisce discriminazioni come succedeva decenni or sono. È noto che il numero delle donne in ruoli dirigenziali sia molto basso. Ma non è questo il dato più compromettente. Una sintesi della situazione italiana attuale nel quadro occupazionale femminile è data dai dati Istat: prendiamo ad esempio l’anno 2010, anno che ha registrato una percentuale del 46,1% di donne con un'occupazione. Il nostro paese si classifica al penultimo posto in Europa, davanti solo a Malta. Le ragioni di questo stato di cose sono molteplici: la carenza dei sistemi sociali, l’inadeguatezza delle politiche di welfare, la mancanza di servizi e della conciliazione tra impegni

lavorativi e domestici, e la perdurante divisione delle mansioni domestiche nella cura della famiglia ancora a svantaggio delle donne, nonostante quanto si ritenga. È ovvio che la conseguenza scontata di queste premesse sia l’esclusione delle donne dal mercato del lavoro o almeno l’uscita prematura da esso dopo aver avuto il primo figlio o per il venirsi a trovare in situazioni dove occorre assistere parenti anziani. Una volta entrate nel mondo del lavoro, per le donne si verificano altri ostacoli, come la differenza retributiva, non solo a parità di formazione, ma anche con titoli di studi e formazione più avanzati! Consideriamo la fascia di età tra i 18 e i 29 anni (Istat - Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali - Istat, Il lavoro femminile in tempo di crisi, 2012): il tasso di occupazione femminile è del 35,4% contro quello maschile del 48,4%. E c’è di più: le donne occupate risultano essere per il 35,2% assunte con contratto a termine o di collaborazione, contro il 27,6% dei colleghi uomini. Gli esempi potrebbero continuare a lungo, ma probabilmente si ridurrebbero a puntualizzare con dati una situazione che è nelle sue linee generali conosciuta anche dall’opinione pubblica. Le reazioni? La società italiana è da sempre guardata anche dal resto

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http://www.senonoraquando.eu/

addirittura di meritata violenza, in quanto colpevole di sovvertire l’ordine naturale delle cose e la predominanza dell’uomo sulla donna. Come reagiscono le donne? Vi sono state importanti manifestazioni che hanno avuto vasta risonanza anche sul piano mediatico (si pensi all’iniziae non ora quando? È un gruptiva “Se non ora quando?”). po di donne diverse per età, Purtroppo movimenti di queprofessione, provenienza, appartesto tipo vengono troppo spesnenza politica e religiosa che cerca so strumentalizzati dai partiti di sensibilizzare l'opinione pubblica politici: le posizioni riformiste contro gli aspetti lesivi della dignità tendono a far proprie queste della donna. Ha avuto particolare battaglie e così a rendere sotto impatto mediatico una manifestaziouna luce politica le richieste ne promossa nel corso dell'ultimo delle donne, e all’opposto i governo Berlusconi. Ecco quanto partiti conservatori o che si rifanno a posizioni ritenute si legge sul loro sito: “Raccogliatradizionaliste denunciano la mo appartenenti ad associazioni e falsità di tali pretese connotagruppi femminili, donne indipendenti te dalla sola volontà di attacco del mondo della politica, dei sinpolitico nei loro confronti. È dacati, dello spettacolo, del giorstoria di tutti i giorni, noiosa e nalismo, della scuola e di tutte le che ci annoia. Intanto le donprofessioni. Se Non Ora Quando è ne trovano sempre con più un movimento trasversale, aperto e difficoltà lavoro, sono retribuplurale.” ite meno e si vedono ancora Tuttavia il progetto soffre (forse suo una volta ridotte al ruolo di subalterne sociali e sessuali. malgrado) del difetto di cui parlavaSuscita però una certa mamo prima (vedi testo dell'articolo), linconia constatare nella vita ovvero della confusione, forse in quotidiana che decenni di buona fede, tra politica e battaglie “disimpegno” abbiano porcivili che, a detta dello stesso gruptato anche molte donne a po, non dovrebbe avere connotazioriconoscersi in questa idea ni politiche. post-moderna e frivola di “femmina” che negli ultimi decenni ha saturato schermi e ◄ dell’Europa come un’anomalia dibattiti con il nome di “velina”, ricca di contraddizioni, di pole note ballerine del programma tenzialità positive e di retaggi di satirico di Mediaset. arretratezza. Permane un certo Ecco perché, pur nelle tante quemaschilismo che è veramente stioni scontate e conosciute, non è duro da estirpare nella nostra mai inutile ripetere che la diffesocietà. Il modello dell’uomo che va ancora per la maggiore è quel- renza non deve causare disuguaglianza.■ lo arcaico e contadino. Non solo sono le donne a farne le spese, ma altre sfere sociali. L’omosessualità (forse più maschile che femminile) in questa visione arretrata è vista come oggetto di scherno o

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Giovani Donne in cifre Nell’occupazione sempre più svantaggiate ► Il tasso di occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi, 13 punti in meno. Solo per le laureate il tasso di occupazione è simile a quello dei coetanei (47,7% contro 48,8%). Anche per chi è in possesso di diploma, la differenza di genere nei tassi di occupazione rimane elevata (50,8% contro 37,2%). ► Lo svantaggio si rileva per tutte le aree geografiche, anche se le giovani del Nord presentano un tasso di occupazione più che doppio rispetto a quelle del Sud (47,2% contro 21,9%), divario che si manifesta anche per le laureate. Più donne che studiano e con livelli di istruzione più alti ► Nel 2010 il 37,6% delle giovani donne ha seguito un percorso di istruzione, contro il 30,7% dei maschi (nel 2005 erano rispettivamente il 33,3% e il 27,8%). La quota è più alta nel Centro-Sud, soprattutto nella classe di età 25-29 anni. La percentuale è pari all’11,9% nel Nord, al 18,1% nel Centro e al 21,9% nel Mezzogiorno. ► Nel corso di cinque anni il livello di istruzione delle giovani è aumentato più che per i coetanei: le laureate sono passate dal 10,5% al 14,9% delle donne della stessa fascia di età, mentre i laureati dal 6,9% al 9,4%. ► Le diplomate sono il 56%, una quota pari a quella dei giovani maschi, mentre il 29,2% delle giovani possiede al massimo la licenza media (34,8% nel caso dei maschi). ► La percentuale di donne laureate è più elevata nel Nord (16,8%).

Fonti: Nota informativa Istat “Giovani Donne in cifre”, che a sua volta riporta le seguenti fonti. Istruzione e mercato del lavoro e ruolo in famiglia sono relativi alla media dei primi tre trimestri dell’indagine Forze di lavoro 2010. Le motivazioni della permanenza nella famiglia di origine si riferiscono all’indagine multiscopo Famiglia e soggetti sociali, dicembre 2009. Il tempo dedicato al lavoro familiare si riferisce all’indagine multiscopo Uso del tempo 2008-2009. Gli altri dati si riferiscono all’indagine multiscopo Aspetti della vita quotidiana 2010.

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Società e Attualità

Maschilismo e religione

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econdo quanto abbiamo riferito nel testo dell'articolo, è un certo tipo di “ideologia” a giustificare il dominio di un genere (praticamente sempre quello maschile) a scapito di un altro. Il maschilismo è anch'esso un'ideologia che mira a legittimare l'assetto sociale e a farlo apparire naturale. Paradossalmente questa ideologia capovolge quanto è stato detto finora e fa della superiorità maschile un fatto di natura. Non è difficile constatare che per molti aspetti questa ideologia è implicitamente sostenuta da alcuni sistemi religiosi, almeno da quelli che hanno una forte predominanza sul piano geo-politico mondiale, ovvero i monoteismi. Non occorrerà ricordare la subordinazione della donna all'uomo nei testi principali dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam perché sono fatti noti. Anche se una certa idealizzazione della figura della donna come madre ha stemperato questa visione dove l'uomo ha la centralità nel sistema delle cose, non l'ha d'altra parte annullata, come dimostrano prese di posizione ancora oggi da parte di conservatori di queste fedi. Il femminismo, come reazione al maschilismo, ha una lunga storia che qui non percorreremo. Tra le varie rivendicazioni delle donne, però, c'è anche quella di reagire ad una situazione che in parte è subita passivamente e accettata con comodo dal gruppo subordinato. E i movimenti delle donne hanno sempre tentato di suscitare questa consapevolezza, e di aprire gli occhi sulle ingiustizie e le discriminazioni presentate per secoli e secoli come dati naturali.

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RICCA ESPOSIZIONE DI FOTOGRAFIE ALL'EX OSPEDALE SANT'AGOSTINO

dalle "bandiere" americane al pittorialismo italiano Il Novecento, raccontato per immagini, in una vasta carrellata di scatti dei maggiori fotografi americani. L'Italia è presente con l'artista Peretti Griva di Adriano Amati

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naugurata il 15 dicembre scorso nelle sale espositive dell'ex ospedale Sant'Agostino di Modena la mostra “Flags of America”, allestita dalla Fondazione Fotografia, chiuderà il prossimo 7 aprile. Si tratta di una collettiva di grande respiro dedicata a ventidue autori americani che, negli anni Settanta del secolo scorso, hanno realizzato alcuni degli scatti più importanti della storia della fotografia del Novecento. Le opere esposte rappresentano il nuovo nucleo di acquisizioni effettuate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha avviato questa collezione nel 2007, dopo l'avvenuto recupero degli spazi della vecchia struttura sanitaria. La mostra rappresenta un capitolo fondamentale della raccolta internazionale realizzata con fotografie provenienti dai quattro continenti, alla quale va aggiunto il Jupiter Portfolio (1975) di Minor White - entrato nel 2002 nella Collezione Fotografica della Galleria Civica di Modena - che viene ora riproposto al pubblico modenese fino alla scadenza dell'esposizione. Infine, chiude il quadro delle proposte di questa ricchissima rassegna fotografica il corpus principale delle opere di Domenico Riccardo Peretti Griva (18821962), uno dei grandi interpreti della fotografia italiana di inizio Novecento.

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Modena - Mostre

L'evento ha una duplice valenza culturale, poiché alla qualità artistica delle immagini si somma l'interesse storico per questa carrellata che tocca temi, personaggi, paesaggi e circostanze ormai dimenticati; inoltre - e questo è l'ambito più squisitamente tecnico - fotografi e appassionati avranno la possibilità di cogliere il profondo processo di rinnovamento dello “sguardo” e delle tecniche impiegate dai singoli artisti per realizzare le loro singolarissime opere. Ecco, a tale proposito, una sintesi della presentazione dei diversi autori pubblicata sul web dagli organizzatori: “Il purismo formale di Ansel Adams e di Edward Weston, precursori di un profondo rinnovamento dello sguardo, gli scatti irriverenti di Diane Arbus, così crudamente critica nel mostrare il lato oscuro di una società che non ama deboli e perdenti, le registrazioni di Stephen Shore del nuovo paesaggio urbano: la mostra restituisce la straordinaria molteplicità di visione che ha contraddistinto la società americana nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Riunite sotto il titolo significativo di "Flags of America", le 82 opere in esposizione ripercorrono un’epoca di grande fermento, della quale la fotografia ha saputo essere un fondamentale strumento di interpretazione oltre che di ► Foto. Nella pagina a fianco Richard Avedon. In questa pagina, in alto: Bruce Davidson (Black Americans, New York City - 1962). A destra, dall'alto: Ansel Adam (Redwoods, Bull Creek Flat, Northern California - 1960 c.ca), Paul Caponigro (Reflecting Stream, Redding, CT - 1969).

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Foto. Sopra: Peretti Griva (Bambina sul prato - 1929). A fianco: Peretti Griva (Madre - ante 1939).

► lucida analisi critica, capace di rinnovarsi e dare origine a

importanti filoni di ricerca - dalla fotografia documentaria alle pratiche più intimiste e spirituali. L’elenco completo degli autori comprende: Ansel Adams (1902-1984), Robert Adams (1937), Diane Arbus (1923-1971), Richard Avedon (1923-2004), Wynn Bullock (1902-1975), Harry Callahan (1912-1999), Paul Caponigro (1932), Walter Chappell (1925-2000), Van Deren Coke (1921-2004), Bruce Davidson (1933), Roy DeCarava (1919-2009), Robert Frank (1924), Lee Friedlander (1934), John Gossage (1946), Ralph Eugene Meatyard (1925-1972), Richard Misrach (1949), Irving Penn (1917-2009), Stephen Shore (1947), Aaron Siskind (1903-1991), Edward Weston (18861958), Minor White (1908-1976), Garry Winogrand (19281984). Ognuno di questi ventidue autori è stato un punto di riferimento per la propria generazione e un vero "maestro" per quelle successive; alcuni di loro sono divenuti dei miti, delle icone per il mondo della fotografia e per quello più vasto dell’arte: attraverso la loro ricerca ossessiva e appassionata hanno saputo cambiare il linguaggio delle immagini, dando nuovi significati a forme e cose che dalla natura o dal mondo reale arrivano quasi sempre al tema dell’uomo”. Per quanto concerne invece il fotografo italiano Peretti Griva, ecco il profilo artistico dell'autore piemontese tratto della nota introduttiva del sito: “Attratto dal bello ed educato alla scuola positivista di Benedetto Croce, Peretti Griva regala immagini dai contorni evanescenti, ritratti pastorali e atmosfere rarefatte costituite da semplici alternanze di luci ed ombre. Nelle sue fotografie tutto è fermo e tranquillo, lontano dalla frenesia della vita moderna e dalle sperimentazioni estetizzanti del modernismo o del futurismo. "Le immagini di Peretti Griva - spiega la curatrice della mostra Chiara Dall’Olio - trasmettono quella pace e serenità, a tratti un po' artificiosa, ricercata fortemente da chi era immerso come lui nella complessità della vita reale. Le sue fotografie sono spesso state accusate di essere una fuga dalla realtà, ma per Peretti Griva, di professione magistrato rigoroso ma

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Informazioni

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a mostra è allestita presso la Fondazione Fotografia della Cassa di Risparmio di Modena, in Largo di Porta Sant'Agostino, 228. Gli orari della mostra prevedono la chiusura settimanale il lunedì. Le visite sono possibili il martedì, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19; mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 15 alle 19. Nei giorni festivi e prefestivi, dalle 10 alle 20. Il biglietto costa 5 euro (valido per le due mostre, Flags of America e Peretti Griva). Il martedì l'ingresso è gratuito. Il catalogo, edito da Skira, contiene le immagini entrate in collezione, accompagnate da schede di approfondimento sugli autori. Per informazioni rivolgersi alla Fondazione Fotografia, telefoni 059 239888 e 335 1621739. E-mail: info@mostre.fondazione-crmo.it. anche "ribelle" nell'espletamento del suo ruolo, esse rappresentano il controaltare alla meschinità incontrata quotidianamente nelle aule della Corte d’appello di Torino, di cui fu primo presidente dal 1945 al 1952”. In anteprima nazionale è stato presentato un album inedito dell’autore, composto da 42 fotografie, autografato e datato 1929, proveniente da una collezione privata in deposito a Modena dal 2009. La mostra è inoltre arricchita da una selezione di 15 preziose fotografie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino che, dal 2011, grazie alla donazione della figlia del fotografo Maria Teresa Peretti Griva e della nipote Giovanna Galante Garrone, conserva tutto il vasto archivio di positivi e negativi dell'autore. Il quale, va ricordato, con le sue immagini pittorialiste, negli anni Cinquanta venne annoverato tra i protagonisti italiani maggiormente presenti nelle esposizioni internazionali.■

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Tutti al cinema!

Molti i film in uscita in questo mese. Da segnalare il ritorno alla commedia di Almodovar e l'adattamento di Salvatores del bestseller di Nicolai Lilin "L'educazione siberiana" ►►►

I più attesi Il lato positivo Commedia In uscita il 07/03/2013 Regia di David O. Russell. Con Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Julia Stiles, Taylor Schilling, Chris Tucker.

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l film è l'adattamento cinematografico del libro di Matthew Quick “L’orlo argenteo delle nuvole”. Patrick, ex insegnante di storia delle superiori, dopo un periodo di cura in un ospedale psichiatrico, a causa di un disturbo bipolare, viene dimesso e torna a casa dai genitori. Il suo maggiore problema è che non riesce a dimenticare l'ex moglie ed è convinto che la loro separazione sia solo momentanea. Nel frattempo però conosce la bella e problematica Tiffany, sua vicina di casa...

Il grande e potente Oz Fantasy In uscita il 07/03/2013 Regia di Sam Raimi. Con James Franco, Michelle Williams, Mila Kunis, Rachel Weisz, Abigail Spencer, Zach Braff.

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l film è il prequel del “Mago di Oz” di Victor Fleming (1939). Oscar Diggs, un illusionista di un piccolo circo dalla dubbia etica, si trova improvvisamente trasportato dal polveroso Kansas al magico Regno di Oz. La sua idea che ad aspettarlo non ci siano altro che fama e soldi cambia quando incontra tre streghe: Theodora, Evanora e Glinda, che

non credono che lui sia il famoso mago che tutti stanno aspettando. Oscar si trova così coinvolto nei conflitti del Regno di Oz e dei suoi abitanti e deve capire chi sono i buoni e chi i cattivi. Grazie alle sue arti magiche, Oscar si trasforma non solo nel potente Mago di Oz, ma anche in un uomo migliore.

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Il cacciatore di giganti Drammatico, Fantasy, Avventura In uscita il 28/03/2013 Regia di Bryan Singer. Con Ewan McGregor, Nicholas Hoult, Stanley Tucci, Warwick Davis, Bill Nighy, Ian McShane.

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uando Jack, un giovane agricoltore, apre involontariamente la porta che collega il nostro mondo a quello di una terribile razza di giganti, un'antica guerra riaffiora sulla Terra. I giganti, dopo centinaia di anni, reclamano i loro territori un tempo perduti e costringono Jack a prendere parte alla battaglia per fermarli. Il giovane si trova così faccia a faccia con questi spaventosi guerrieri che credeva esistessero solo nelle leggende...

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Cinema - In sala

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Dal libro al film Educazione siberiana Drammatico In uscita il 28/02/2013 Regia di Gabriele Salvatores. Con John Malkovich, Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Peter Stormare.

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l film è tratto dall'omonimo romanzo di Nicolai Lilin, in cui l'autore racconta la sua infanzia all'interno di una comunità di “criminali onesti” siberiani, come loro stessi si definiscono. Infatti, l'educazione criminale impartita all'interno del gruppo ha regole ben precise che comprendono una serie di codici d'onore che vanno rispettati e che a volte risultano perfino condivisibili. La storia si svolge tra il 1985 e il 1995 e

racconta di due amici di 10 anni, Kolima e Gagarin che crescono insieme all'interno della comunità. Ma, quelli sono anni di importanti mutamenti sociali e politici con la caduta del muro di Berlino e con le conseguenze che ciò ha avuto sull'Unione Sovietica. E quando sei giovane e ti trovi davanti il mondo, hai voglia di prendertelo, non sempre rispettando le regole...

Ci vuole un gran fisico

La frode

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Commedia In uscita il 07/02/2013 Regia di Sophie Chiarello. Con Angela Finocchiaro, Raul Cremona, Giovanni Storti, Laura Marinoni, Rosalina Neri, Elio. va è una donna divisa tra il suo lavoro nel reparto cosmetici di un grande magazzino e la sua famiglia, formata dalla figlia e dalla madre. La situazione inizia a prendere una piega inaspettata, quando una sua collega viene licenziata, facendo nascere nella donna il terrore di poter perdere anche lei il suo posto di lavoro. Decide così che deve diventare perfetta, ma le cose non vanno proprio come vuole e inizia a commettere un errore dietro l'altro. Sarà uno strano e misterioso personaggio, che allo scoccare del cinquantesimo compleanno di Eva piomberà nella sua vita, a guidarla verso la risoluzione dei suoi problemi.

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Drammatico, Thriller In uscita il 14/03/2013 Regia di Nicholas Jarecki. Con Richard Gere, Susan Sarandon, Tim Roth, Brit Marling, Monica Raymund, William Friedkin. lla vigilia del suo sessantesimo compleanno, il magnate Robert Miller sembra il ritratto del successo sia negli affari che nella vita familiare. Ma non tutto è come sembra: Miller in realtà sta cercando di vendere il suo impero commerciale a una grande banca prima che le frodi da lui portate avanti per anni vengano scoperte. Lottando per nascondere la sua doppiezza alla moglie Ellen e alla brillante figlia Brooke, Miller cerca anche di portare avanti una relazione extraconiugale con la giovane Julie. Ma, proprio quando è a un passo dal chiudere la trattativa, un imprevisto errore cattura l'attenzione del detective Michael Bryer...

grande ritorno Gli amanti passeggeri

Commedia In uscita il 21/03/2013 Regia di Pedro Almodovar. Con Penélope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega, Blanca Suárez, Lola Dueñas, José María Yazpik.

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bordo di un aereo diretto a Città del Messico, un gruppo di viaggiatori si ritrova ad affrontare una situazione imprevista di pericolo. Le loro reazioni sono le più disparate, ma una serie di confessioni imprevedibili li aiuterà a distrarsi e a tenere a bada angosce e

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paure. Oltre a star famose, care al regista, come Penélope Cruz, Antonio Banderas e Paz Vega, Almodovar ha voluto puntare su tre volti nuovi del cinema spagnolo, già amatissimi in patria: Hugo Silva, Miguel Ángel Silvestre e Blanca Suárez.

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Liberismo a Modena La mostra resterà aperta fino al 25 marzo

Nam June Paik in Italia

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naugurerà il 1 marzo alle ore 17,00 con un vernissage aperto a galleristi, collezionisti, giornalisti, artisti e critici d'arte la mostra “Liberismo a Modena” presso Gioiosa Mente Arte (via Modonella, 48) nel centro storico di Modena. Lunedì 4 marzo dalle ore 16,00 alle 18,00 ci sarà, invece, l'inaugurazione al pubblico. La mostra resterà aperta fino al 25 marzo. Il liberismo è un movimento culturale e pittorico nato dall'unione di pittori toscani e modenesi nel 2007 che si propone di liberare l'artista e il suo pubblico, culturalmente parlando sia dal punto di vista tecnico che culturale, morale e politico, permettendo così all'artista di esprimersi a 360 gradi. Di conseguenza vale tutto e il suo contrario: si va da un unico punto sulla tela al più raffinato quadro verista, a un dipinto steso ad olio o acrilico. Saranno presenti i pittori modenesi, fondatori del movimento, e altri pittori provenienti da tutta Italia. Orari di apertura: tutti i giorni feriali dalle 17,30 alle 19,00. Per informazioni: e-mail padovanim.max@libero.it - www. premioceleste.it/ita_artista_news/ idu:55322/idn:19168/.

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In mostra fino al 2 giugno presso la Galleria civica di Modena

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arà visitabile fino al 2 giugno nelle sedi espositive della Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini, la mostra "Nam June Paik in Italia", a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Marco Pierini. Organizzata e coprodotta dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, realizzata in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma, la mostra riflette sulla presenza e sull’influenza dell’artista coreano in Italia a vent’anni esatti dalla vittoria del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1993. Il percorso espositivo presenta una significativa selezione di opere oltre cento lavori - provenienti da importanti collezioni italiane e si propone di ricostruire il rapporto dell'artista con il nostro Paese di cui è stato ospite assiduo, dagli anni Settanta a tutti gli anni Novanta. Il nucleo principale della mostra è costituito dai numerosi lavori

appartenuti ad Antonina Zaru, che con l’artista coreano ha intrattenuto un rapporto duraturo e fecondo. Sono inoltre esposti documenti e testimonianze fotografiche e filmate scaturite da un’ampia ricognizione condotta sul territorio emiliano, dove Paik ha trovato molta attenzione da parte di galleristi appassionati come Rosanna Chiessi e Carlo Cattelani e di accorti collezionisti. Ingresso gratuito. Orari di apertura: fino al 29 marzo: mercoledì-venerdì 10.30-13.00; 15.00-18.00 - sabato, domenica e festivi 10.30-18.30 - lunedì e martedì chiuso dal 30 marzo al 2 giugno: mercoledì-venerdì 10.30-13.00; 16.00-19.30 - sabato, domenica e festivi 10.30-19.30 - lunedì e martedì chiuso Foto: Fabrizio Garghetti, Nam June Paik, 1988.

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Notizie dalla città

Una nuova sala per i Musei Civici Lo spazio sarà utilizzato per eventi culturali e conferenze

Nasce “For Modena” Un nuovo soggetto della formazione professionale

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on la nascita della nuova società “For Modena - Formazione professionale per i territori modenesi” si è completata la fase istituzionale del progetto, iniziato due anni fa, di unificazione dei tre centri pubblici di formazione professionale: Modena Formazione, Carpi Formazione e Iride Formazione. La nuova società sarà una società consortile a responsabilità limitata senza scopo di lucro, avrà sede a Modena e avrà due presidi territoriali, uno a Carpi e l’altro a Rivara in comune di San Felice. La società sarà a totale capitale pubblico. I soci

sono, infatti, i Comuni di Modena, Carpi, Vignola e Pavullo, L’Unione dei Comuni modenesi dell’area Nord, l’Università di Modena e Reggio, l’Azienda Usl di Modena e l’Azienda Ospedaliera Policlinico. La società di formazione sarà organizzata su aree territoriali corrispondenti alle aree di tradizionale competenza delle società originarie. Le aree formative sulle quali si concentrerà l’impegno della nuova società sono quelle tradizionali legate allo svolgimento dell’attività di formazione professionale.

Per Grazia Tornano alla Galleria Civica le borsette fatte di striscioni pubblicitari

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ono in vendita dal 16 febbraio al bookshop di Palazzo Santa Margherita (corso Canalgrande 103, Modena) le nuove 70 borsette della serie “Per Grazia”, realizzate dalle allieve dell'Istituto superiore Deledda di Modena recuperando gli striscioni pubblicitari delle mostre modenesi. Le borse in sei modelli, “Ada”, “Flavia”, “Giuditta”, “Gottardo”, “Ivo” e "Vittore”, sono in vendita con prezzi che variano dai 15 ai 65 euro, cui si accompagnano

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diversi accessori. Questi modelli in particolare sono confezionati a partire dagli striscioni in pvc realizzati per le mostre e le iniziative della Galleria civica e del Museo della Figurina dal titolo "La Collezione della Galleria civica di Modena. Fotografie e Disegni dalle Raccolte", "Extended voices", "Josef Albers" , "Quando la pubblicità si chiamava réclame", "Sagome inquiete", "Lo spazio del sacro", "Kindergarten" e "Il gioco delle sorti".

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i estende su trecento metri quadrati ricavati dagli spazi dell'ex ospedale Estense la nuova sala polifunzionale dei Musei Civici di Modena. Ristrutturata, dotata di impianto di riscaldamento e illuminazione a basso impatto energetico, attrezzata per proiezioni audiovisive e conferenze e ulteriormente divisibile grazie all'uso di pareti mobili, la nuova sala sarà inaugurata con il ciclo di conferenze “Metti un pomeriggio al museo...” che prevede otto appuntamenti culturali fino al 24 marzo. L'apertura della sala polifunzionale è una delle novità dei Musei Civici per l'anno appena iniziato, assieme alla convezione con il Touring club che fornirà volontari per l'apertura degli spazi espositivi e l'assistenza al pubblico e alla pubblicazione della “Carta dei servizi”. La nuova sala, in precedenza occupata da uffici e ambulatori dell'ospedale, si presta ad accogliere rassegne, incontri, laboratori ed eventi culturali. Vi si accede dalla Sala Sernicoli. L'intervento di restauro, curato dal servizio Edilizia storica del Comune di Modena diretto dall'architetto Rossella Cadignani, non ha modificato la struttura e i volumi dell’antico complesso. Si è invece scelto di mantenere la conformazione spaziale originaria e l’unitarietà storica dei grandi ambienti del palazzo, demolendo solo alcuni tramezzi realizzati nel 1975, le pavimentazioni in linoleum, i controsoffitti e gli impianti non più necessari. Infissi e scuri sono stati restaurati e il nuovo pavimento in cotto nasconde l’impianto di riscaldamento a consumo energetico ridotto. I nuovi impianti elettrici, antincendio e di illuminazione sono stati realizzati in collegamento con le reti esistenti, evitando tracce sulle murature. Per l'illuminazione, proiettori orientabili a ottiche intercambiabili con luci a led consentono di risparmiare energia e tutelare le opere da esporre. Pareti mobili consentiranno di suddividere la sala in ulteriori spazi di dimensioni minori, a seconda delle esigenze degli eventi e delle mostre che saranno realizzate.

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Scritture Pagine di letteratura, critica, recensioni

Sono Veronica di Adalgisa Pini*

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e è vero che “la felicità è un viaggio che inizia da piccoli”, come si dice in una recente pubblicità televisiva, ben poca felicità attenderà Veronica, una ragazzina che abita vicino a casa mia e che spesso mi fa le sue confidenze spontanee. Da qualche tempo mi ha informata che sta scrivendo un breve diario… Ecco l’inizio, dietro sua autorizzazione. “Ciao, sono Veronica! Ti voglio raccontare alcune cose della mia scassatissima vita. Numero uno: non vado bene a scuola. Sono arrivata alla seconda media con grande fatica ed anche se non ho mai ripetuto alcuna classe mi rendo conto di avere accumulato negli anni lacune spaventose. Sono insufficiente in quasi tutte le materie. Come mai? Il fatto è che comprendo a fatica le frasi difficili degli insegnanti, visto che a casa mia si parla poco, in dialetto e solo urlando e offendendo. Quanto ai libri è ancora peggio, sono difficili e contorti nelle loro frasi. Quasi incomprensibili. Poi sono tutti astratti e distanti dalla mia voglia di attenzioni e coccole, di affetto sincero. Potrei impegnarmi di più, stare più attenta in classe, sforzarmi di migliorare… come dice sempre la mia assistente sociale. Ma a me non va, non ho voglia di faticare.

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E poi per chi? Per i miei compagni? A loro non importa niente di me. Mi vivono accanto come se non esistessi. Qualche volta mi deridono, ma quasi sempre mi ignorano. Mi considerano una povera cretina, una alla quale non vale nemmeno la pena fare i dispetti, o rivolgere la parola, o invitare nei giochi, seppur con ruolo di gregaria. Numero due: il mio carattere. Non sono per niente simpatica e allegra e non faccio proprio nulla per diventare un po’ più gradevole. Sono diventata così abile nel nascondere i miei veri sentimenti e desideri da sembrare scorbutica e felice della mia solitudine. Ma vi assicuro che è solo una maschera che indosso per nascondere la mia vita di tutti i giorni che è la più squallida che si possa immaginare. Ed anche per non far conoscere le mie origini. Numero tre: le mie origini. Già. Molte difficoltà attuali derivano proprio da quelle. Anche se ho un nome ed un cognome italiano, mi chiamo infatti Veronica Sabatini, non sono nata come tante mie compagne da una coppia di giovani italiani innamorati fra loro. La mia nascita è una questione più complessa. Papà Renato Sabatini è italiano, è un mini-ometto anziano, potrebbe benissimo essere mio nonno. Quando 14 anni fa incontrò la mamma aveva già 60 anni e due matrimoni falliti alle spalle. Ma il papà non si rassegnava a star solo, così una notte lungo i viali del centro conobbe Soledad, una giovanissima ragazza brasiliana dagli occhi neri e luminosi, con un corpo stupendo ed un viso incantevole. Soledad adorava i bei vestiti, il lusso e il denaro. Ne voleva tanto e in poco tempo. Così, per raggiungere il suo scopo, non trovò di meglio che scendere per le strade ogni notte e vendere il suo bel corpo ai clienti occasionali. Uno di questi, proprio il signor Renato mio futuro papà, rimase colpito da tanta giovinezza e grazia e prese a cercarla e frequentarla con una certa assiduità. Soledad rideva spesso mostrando i candidi denti perfetti, scherzava e giocava come una bambina, canticchiava per lui dolci nenie del suo paese, lo abbracciava

con forza come se lo amasse. Ma una sera Soledad non rise come al solito all’arrivo di Renato. Era pallida e nervosa. Gli disse che era successa una “grossa seccatura”: temeva d’essere rimasta incinta. Fece il test di gravidanza. Risultò positivo. Renato le chiese di sottoporsi al test di paternità. Risultò positivo anche quello. Nessuno dei due gridò di gioia alla notizia, anzi entrambi sbuffarono parecchio perché capirono che quell’incidente di percorso avrebbe modificato e sconvolto le loro vite. Renato le disse che l’avrebbe aiutata a far nascere e crescere il bambino se avesse lasciato il suo lavoro per strada. Di malavoglia Soledad accettò e dal giorno dopo si accinse a trasferirsi a casa di Renato. Nacqui io e per un anno la mamma si sforzò di restare in casa e di resistere alla grettezza, all’avarizia e all’insensibilità di papà. Poi piano piano tornò ad uscire di sera. Tornò sui viali e riprese il suo lavoro. Papà chiese la separazione e il giudice mi affidò a lui, perché era l’unico dei due che avrebbe potuto fornirmi una casa, il cibo e il necessario per vivere. La mamma avrebbe potuto tenermi l’ultimo fine settimana di ogni mese e durante le vacanze. Papà trovò poi Sara, una baby-sitter albanese che mi accudì onestamente senza mai amarmi e senza che io amassi lei. Recentemente se l’è anche sposata, forse per non pagarle lo stipendio. E poi si pretende da me che io sia brava a scuola, gentile, sorridente ed affettuosa? Non è facile… Le uniche persone con cui mi confido sono l’assistente sociale, che è sempre buona con me ed un’anziana e paziente maestra dalla quale vado a farmi ripetere le lezioni e ad eseguire i compiti più difficili. E siccome sono quasi tutti difficili per me, ci vado molto spesso e volentieri. A loro due apro senza paura il mio cuore. Numero quattro: il mio fisico. Ma ecco finalmente anche un dato positivo: sono bella come la mia mamma. Per fortuna assomiglio a lei e non al papà.

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Sono alta, sottile e tutta bruna. Porto i capelli lunghi e scuri spesso legati in due trecce oppure in una coda. Sono nerissimi i miei occhi che sembrano scintillare nel contrasto fra l’iride scura e la membrana bianca sottostante, ho i denti candidi e perfetti... peccato che non abbia mai voglia di mostrarli sorridendo. Le sopracciglia folte e nere, il naso piccolo e ben fatto. Tutta la mia pelle è olivastra ed abbronzata. Sembra che io sia appena tornata da una lunga vacanza sulle spiagge, invece al mare non ci sono mai andata, perché il papà dice che le vacanze sono molto costose e che ci sono cose più importanti per cui spendere i propri soldi. Io non sono d’accordo. Vorrei anch’io ogni tanto andarmene a visitare bei luoghi per soddisfare la mia curiosità, ma anche per intervenire nelle conversazioni ed avere cose da raccontare ai miei compagni quando si parla di vacanze. Pazienza! Ho appena compiuto 13 anni e da alcuni mesi ho notato grossi cambiamenti nel mio corpo che mi vergogno a raccontare. Ma l’assistente sociale mi ha tranquillizzata dicendo che è normale e che ormai sembro una signorinella e sono ancora più carina. Avrei preferito parlare di questi argomenti con la mamma, ma non la vedo quasi mai. Solo una volta al mese, come ha stabilito il Tribunale per i minorenni. Anche i vestiti vorrei andarli ad acquistare con la mamma, che è sempre elegante e carina, ma devo andarci con il papà, oppure con Sara, la baby-sitter. Per fortuna Sara è abbastanza giovane e moderna e non mi fa portare abiti allucinanti, come vorrebbe papà. Numero cinque: la mamma e

l’ultima pietra sulla testa. Mi manca da morire la mamma. Se penso a lei, e ci penso quasi sempre, mi viene da piangere. Prima la vedevo poco, solo una volta al mese. Speravo anche di andare ad abitare con lei dopo le scuole medie. Ora vive con Fernando, un brasiliano cupo e silenzioso. Ma dall’estate scorsa non la vedo più, perché è successa una brutta cosa mentre ero a casa loro... Una mattina la mamma era al telefono, io mi stavo vestendo nella mia camera con la porta socchiusa. Ad un tratto la porta si spalancò, entrò Fernando e chiuse a chiave la porta. Come una belva, senza una parola si slanciò su di me. Mi sbattè sul letto e mi schiacciò con il suo corpo pesante come un macigno. Io non capii perché, ma istintivamente, più sorpresa che impaurita, cominciai a gridare e a divincolarmi più che potevo. Lui si alzò di scatto e velocemente aprì la porta. Entrò la mamma che lo guardò con occhi di fuoco, poi tranquillizzò me, dicendo che Fernando voleva scherzare perché è un gran burlone. Sembrava però che anche la mamma avesse paura di lui. Da quel giorno il papà e l’assistente sociale non mi hanno più lasciata andare dalla mamma, inventando tutte le scuse più varie. Non so che cosa stia accadendo. Spero che almeno lei stia bene, perché io no, io non sto bene per niente.” Il diario per il momento si chiude così, ma io spero e mi auguro con tutto il cuore che presto arrivino buone notizie e soluzioni positive per la cara piccola Veronica.

*Adalgisa Pini è un ex insegnante elementare che ha

sempre vissuto ed insegnato a Modena. Da tanti anni fa parte dell’associazione “I Semi Neri”, un gruppo di persone che condividono la stessa passione per la lettura e la scrittura. Ha scritto e pubblicato 13 racconti in antologie uscite a Modena, a Trieste e a Grosseto. Con “I Semi Neri” ha partecipato a 3 antologie: Solitudine giapponese, uscita nel 2007, editrice Il Fiorino, Emilia, la via maestra, uscita nel 2010, editrice Damster, Presenze di spirito, uscita nel 2011, editrice Damster. Presta attività di volontariato nel settore degli anziani e in un “Punto di lettura” del Comune di Modena.

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Vorrei

V

di Noris Cametti Ponzana*

orrei rivedere la Modena di un tempo, vorrei ritrovare eleganza, educazione, passeggiando per il centro. Vorrei ritrovare di sera tutti i bar aperti, vorrei ritrovare “i portici” vivi, non deserti! Vorrei trovare gli autobus in orario, vorrei pagare a bordo, ma con un bigliettaio. Vorrei trovare puliti i bidoni della spazzatura, vorrei più controlli per una città sicura. Vorrei che i vigili vigilassero seriamente, vorrei che avessero occhi non solo per multar la gente. Vorrei trovare una panchina libera, per scambiare due parole, ma resta un sogno… e ci si siede sulle aiuole. Non vorrei trovare montagne di mozziconi, accanto alle fermate, fra carte, lattine, cartoni. Vorrei trovare posto sugli autobus-città, ma chi sta bene non si muove… e come si fa? Quante etnie, religioni, cibi vari, usanze, è inutile ribellarsi o fare rimostranze. Potremmo vivere meglio… siamo tutti figli di Dio! Se davanti a tutto non mettessimo il nostro “io”. I nostri nipoti ci insegnano come dobbiamo amarci, ascoltandoci, condividendo senza odiarci. Verrà, tornerà quella Modena di un tempo, sarà una grande gioia… un avvenimento! Sentiremo nell’aria il forte tuono… Verrà quando ognuno di noi sarà diventato “uomo”. * Noris Cametti Ponzana scrive da diversi anni e i suoi libri, ormai più di dieci, parlano di autobiografia e di ricordi delle sue radici piemontesi. Vive a Modena dopo aver vissuto in tante altre città seguendo la carriera del marito ufficiale, che ora non c’è più. Ha partecipato per un anno alle lezioni de “I Semi neri” e da più di dieci frequenta le lezioni dell’Università dell’Autobiografia di Anghiari, in Modena, guidate sapientemente dalle docenti universitarie. I suoi libri, che escono con cadenza annuale, vengono presentati al “Circolo Unuci”, nella sede “Amici del libro” al “Circolo degli artisti” e al “Salotto di Cultura di Simonetta Aggazzotti.” Prosegue le sue presentazioni a Gattinara (Vercelli), a Vicolungo (Novara) e a Milano Marittima all’Hotel Majorca. È vincitrice di diversi premi e riconoscimenti soprattutto nella poesia.

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Scritture Pagine di letteratura, critica, recensioni

La battaglia dello Scoltenna di Marco Panini*

L

a mia signorina preferita, tenendo per mano il più esterno della prima fila, guida la legione di noi bambini della Colonia Estiva di Fanano, reduce da un’escursione a piedi fino al doccione di Fellicarolo; l'altra, che mi sta antipatica ed è brutta, tiene per mano il più esterno dell'ultima e così vigila che nessun legionario scappi - cosa improbabile, stanchi e affamati come siamo. A dire il vero non saremmo così numerosi da formare una legione romana, ma a me piace pensarlo, dopo che a scuola quest’anno ho studiato la storia dei Romani. La legione, dopo la passeggiata - o meglio la marcia forzata, come quelle a cui erano costretti i soldati Romani -, non è più ben allineata come alla partenza, ed è ondivaga sul bordo della strada, dove per fortuna il traffico - siamo negli anni ’50 - è scarso. Intruppato al centro, mi trascino a fatica, stroncato dalla marcia come tutti gli altri legionari, e non vedo l'ora di scivolare in un dolce sonno ristoratore; tuttavia, con le poche energie che mi restano, continuo a sognare di combattere fra questi monti insieme ai Romani contro i Liguri Friniati, barbari cacciati dalla Liguria da altri barbari, come ci ha raccontato la maestra. Spesso, mi immedesimo a tal punto nei miei atti di eroismo, che interrompo qualsiasi cosa stia facendo, soprattutto da quando anche la bella signorina di cui mi sono innamorato, e a cui vorrei mostrare tutto il mio coraggio di intrepido legionario, ci ha parlato della gloriosa battaglia dello Scoltenna, quella decisiva, in cui i Romani, che hanno sempre vinto tutte le guerre, sconfissero definitivamente i barbari. Mentre ce ne parlava la mia bella signorina, sono rimasto a bocca aperta: mai infatti avrei immaginato che quei soldati gloriosi, con tutte le battaglie che avevano da fare per conquistare il mondo, avessero il tempo di venire a combattere anche quassù, fra queste valli a quei tempi così fuori mano, senza strade, solo qualche casupola isolata, che lei ha chiamato "celtica", e poca gente in giro a cui chiedere dove fossero questi barbari da sconfiggere. Da quando sono quassù in colonia, non vedo l’ora di andare a letto la sera

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per combattere di nuovo questa battaglia; non solo per vincere i barbari sanguinari, ma anche per liberare lei, la mia bella signorina, rapita da loro - questo particolare l’ho aggiunto io, non c’era scritto sul libro di storia. Mi piace fare il legionario anche perché i Romani portavano le braghe corte come me. Io odio indossare ancora questo buffo vestito da bimbo e vorrei i calzoni lunghi da uomo, ma i miei genitori non si decidono ancora a comprarmeli. I legionari invece - c’è la loro divisa sul mio libro di storia combattevano con una corta armatura e non erano per nulla imbarazzati a mostrare le gambe nude, per cui, in mezzo a loro, mi sento grande, anche con questi buffi calzoncini. Questa notte sosterrò insieme a loro l’ennesimo attacco di quei barbari malandati, da cui, ci ha detto la mia signorina preferita, viene il nome di questo paese, Fanano. Ancora una volta li ricacceremo fin dentro il fiume Scoltenna, rosso di sangue come quell’altro, di cui adesso non ricordo il nome, che stava sotto la città di Troia... Riguardo a questa guerra però ho le idee confuse, perché è accaduta molto lontano da Modena, la mia città, addirittura in un altro continente, credo. La mia signorina preferita, che è mora, e continua a condurci verso la colonia camminando davanti senza paura di trovarsi davanti dei Galli, Liguri o no, e che è molto più bella dell’altra, che invece è un po’ bionda e cammina dietro perché è una fifona, mi ha detto che si sogna tutte le notti, ma solo qualche volta si ricorda cosa. Io allora sono molto fortunato, perché invece, ogni mattina, ricordo perfettamente le mie battaglie notturne, che ormai, facendo un rapido conto, sogno tante volte quante i legionari romani combatterono in giro per il mondo durante tutta la loro storia! E le mie battaglie le ho tutte vinte naturalmente. Siamo arrivati alla chiesa. La colonia è subito dietro. La facciata mette un po’ paura, così austera. Anche se mi fanno male i piedi, ricomincio per l’ennesima

volta la battaglia in riva al fiume, che di nuovo è incerta, perché combattere in montagna non è facile, anche se non abbiamo cannoni da portare sui monti coi muli, come doveva fare mio nonno nella Prima Guerra Mondiale. Noi Romani siamo inferiori di numero, ma molto più ordinati dei barbari che avanzano come mandrie di animali allo stato brado. Siamo anche molto meglio addestrati e armati. Malgrado questo ce ne vuole un bel po’ per batterli, e quante urla, assalti, morti che galleggiano nel fiume, feriti che si lamentano, furibondi corpo a corpo, nei quali con la micidiale daga romana ne ammazzo più di una mitragliatrice, ammucchiando cadaveri per tutto il campo di battaglia. Il fiume è rosso di sangue, per cui, dico io, anche il Doccione di Fellicarolo quel giorno lo sarà stato! Il mio compagno di branda, che qualche volta faccio partecipe delle mie imprese e che anche lui si è innamorato della mia signorina, e che tutte le notti si fa la pipì addosso, dice che sono tutte balle le mie, e riguardo al Doccione, che non è possibile ci fosse così tanto sangue da farlo diventare rosso. Per questo oggi ci siamo litigati davanti alla mia signorina, che si è messa a ridere e non ha dato ragione a nessuno dei due. Furba lei, così può innamorarsi di tutti e due insieme! Intanto la legione, dopo aver costeggiato la chiesa… A proposito: il prete domenica, durante la messa, ha detto che questa chiesa l’ha fatta costruire un Santo che era cognato del re dei Longobardi. Ma come, mi sono detto, un santo Longobardo?! Com’è possibile che un barbaro diventi Santo? E i Longobardi lo erano, eccome se lo erano, barbari, come i Galli Frinati e quelli Boi, l'abbiamo studiato a scuola. E furono anche fra quelli che fecero cadere l'Impero Romano, quei vigliacchi! Forse il prete s'è sbagliato a leggere la Storia. Ha raccontato anche che questo

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Anselmo, così si chiamava quel Santo impostore, invece di combattere insieme al suo re, di cui fra l’altro era anche parente, per conquistare altri territori - già che c'erano, secondo me, dopo che avevano distrutto l'impero Romano, tanto valeva che di terre ne conquistassero il più possibile, chissà che non se ne potessero fare uno anche loro, di impero -, questo tipo, dicevo, si ritirò da queste parti a fare il Santo e per questo fece costruire questa chiesa. Dopo un po’, forse perché s'era stancato di stare sempre in montagna, se ne andò giù in pianura e ne fece costruire un'altra, ancora più grande, a Nonantola, un paese vicino a Modena, dove mio padre va a comprare il vino da un contadino. La mia signorina preferita m’ha poi detto che da qui a Nonantola c'era una strada che collegava le due chiese - non so se l'ha fatta costruire tutta lui, né se ci sia ancora, lei non se lo ricordava. Dopo la chiesa, la legione costeggia il laboratorio d’un falegname, un antro orrido e buio, che ogni volta mi fa rabbrividire, perché mi pare l’Inferno, dove ci vanno i peccatori io me la dovrei cavare però, perché

mi confesso spesso e man mano che faccio i peccati, e poi non ne faccio dei gravi, come certi miei compagni. Uno, l’altra sera, l’hanno beccato mentre si beveva il vino del prete che mangia con noi, non quello però che ci ha parlato del Santo Longobardo. Anche stasera il falegname, nel suo oscuro e polveroso scantinato, mola con un rumore infernale la grande sega circolare, sprizzando scintille da ogni parte. Anche questo mi fa rabbrividire; ma siamo arrivati finalmente, già la suora ha aperto la porta e ci fa entrare nella Colonia Estiva di Fanano, dove passo le vacanze tutti gli anni. Quest’anno ho fatto la quarta e il prossimo andrò in quinta: chissà di cosa ci parlerà la maestra, dopo che ha finito l’Impero Romano. Fra poco, dopo aver mangiato la solita minestrina, l’insalata, un formaggino e se va bene anche una fetta di mortadella, andremo a letto. Il mio sta sotto la finestra della camerata, che è sempre buia perché s’affaccia su un bosco così fitto che il sole non si vede mai. Spero di vincere anche stanotte: nel caso, domattina ne palerò subito alla mia signorina preferita.

Marco Panini, medico pediatra, fa parte da sempre dell’Associazione di Scrittori Modenesi “I Semi Neri” e ne è l’attuale Presidente. Scrive soprattutto narrativa e ha ottenuto riconoscimenti al Premio Letterario “Città di Cagliari” della rivista letteraria «Terza Pagina» del 1981, al Premio Letterario Nazionale di Roseto degli Abruzzi del 1994, alla Rassegna di Scrittori Modenesi della casa editrice di Modena “Il Fiorino” nel 2002 e nel 2006, al Premio Internazionale di Narrativa “Il Prione” di La Spezia nel 2001. Partecipa alle iniziative artistiche organizzate dall’Associazione Culturale Artegenti di Modena e ha pubblicato nei volumi: “Spazi d’Autore”, “Inattesi Spazi di Vista” e “Vite di Quartiere”. Pubblica nelle collane “Concepts” e “Double Face” della Casa Editrice Arpanet di Milano e ha partecipato come autore alle antologie “Solitudine Giapponese”, “Emilia. La Via Maestra” e “Presenze di Spirito” de “I Semi Neri”. Alcuni suoi racconti sono pubblicati sul web in “Stanza 251, Area di Scrittura”. *

L’Associazione culturale “I Semi Neri” è nata nel 2004 con lo scopo di promuovere la cultura dello scrivere, attraverso pubblicazioni ed eventi multidisciplinari, con particolare riguardo alla produzione letteraria dei propri soci (attualmente diciotto) in ogni sua forma. Per info: www.semineri.it

Lei

di Gian Carlo Barbieri*

È

finita: non la rivedrò mai più, l’ho lasciata per sempre. Ricordo ancora l’emozione di quando la vidi per la prima volta; decisi subito che sarebbe stata mia. Averla non fu difficile, e fui anche il primo a possederla. Da subito si dimostrò mansueta ed intuitiva, e non mi diede mai problemi. Certo le prime volte introducevo con cautela, e benché la lubrificassi con cura ci andavo piano… voi mi capite. Ma dopo alcune volte, dentro e fuori che era un piacere; si adattava perfettamente alle mie misure. Con lei non mi sono mai risparmiato, trattandola spesso in modo quasi brutale, con colpi decisi, ripetuti e ben assestati. Il godimento che mi procurava non lo avevo mai provato con

nessun’altra prima di lei, e non avrei mai smesso; un paio di volte giurerei di averla quasi arroventata. Quello che davvero mi mandava in estasi era stare sdraiato sul divano, davanti alla tv: la carezzavo a lungo, la ispezionavo negli intimi dettagli, rigirandola in ogni posizione. Una volta la ho anche prestata ad un amico, ma rimasi lì a guardare finché lui non ebbe finito, poi la ripulii accuratamente, e lei sarebbe stata pronta a ricominciare daccapo. La ho usata in ogni maniera: in piedi, in ginocchio, sdraiato; ormai mi bastavano pochi secondi per scaricare. Io la adoravo, riservandole le massime attenzioni possibili, e finché è stata con me non ho mai permesso neppure che toccasse l’acqua. Di lei ho amato tutto,

anche quel suo odore acre e pungente, e le reazioni brusche che non mi ha mai risparmiato. Se ho rinunciato a lei è stato solo per il denaro, ma l’offerta era davvero alta, per le condizioni in cui ormai si trovava. Tuttavia ho intascato i soldi in fretta, e me ne sono andato senza nemmeno voltarmi indietro. Ora c’è un’altra al mio fianco, e già faccio paragoni, chiedendomi se sarà all’altezza, se sarà sempre affidabile e fedele. Inutile ormai rimpiangerla, ciò che è stato è stato, ma ne conserverò comunque un buon ricordo: la mia cara, indimenticabile Beretta calibro nove per ventuno.

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Gian Carlo Barbieri, nasce a Modena nel 1960, diplomato, felicemente convivente ed in attesa della nascita di un bambino, che si chiamerà Guido. Dopo varie esperienze lavorative attualmente lavora in una ditta che si occupa di meccanica. Ha da sempre nutrito interesse per le scienze naturali, collezionando minerali e fossili, iniziando a frequentare circoli naturalistici. Altra passione è quella per la pittura, che l'ha visto impegnato in diverse mostre sia a Modena che in altre città, attività che gli ha regalato anche alcuni premi in vari concorsi a cui ha partecipato. L’interesse per la scrittura nasce circa quindici anni orsono, con la pubblicazione su una rivista di cultura underground di un paio di racconti brevi, cui fa seguito la pubblicazione di tre opere su una nota testata veronese dedicata agli autori esordienti. Al momento è impegnato nella stesura di un romanzo breve e di alcuni racconti destinati ad una prima raccolta.

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Baccanali - discorsi ebbri d'arte, letteratura, filosofia

di Davide Donadio

Per uno studio della “Leggerezza”

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ono solito tenere un quadernetto nel quale annoto quanto vado leggendo e riportare in qualche appunto concetti che mi stanno a cuore, idee di libri da leggere e persino liste di articoli o libri che vorrei scrivere. Come è facile immaginare, la maggior parte di queste liste rimane testimonianza di buoni propositi mancati, di infatuazioni momentanee o di fissazioni più tenaci poi però scomparse anche loro. La vita media di questi consunti quaderni si prolunga per due o tre anni, così mi è facile scorrere di riflesso la storia di velleità che ho descritto sopra. Sfogliando di recente questo quadernetto, dunque, mi è caduto l'occhio su una nota dell'anno scorso. Una nota come tante, se non fosse che il tema trattato fa parte di una delle recenti fissazioni, come dimostrano anche le pagine precedenti e qualche rara ma costante annotazione in proposito. In questa paginetta si dichiara la solenne intenzione di scrivere un testo (articolo, saggio, persino libro) che tratti di “leggerezza”. Il tema è volutamente frivolo e pare derivi dalla mia frequentazione di poesia a tema amoroso e pastorale tra primo Rinascimento e tardo Barocco. Fissando l'attenzione sulla struttura di un ipotetico sommario che avevo scritto, riconsidero con meno sufficienza l'idea di dedicarmi a questa fatica. La leggerezza è una linea estetica ed etica della cultura occidentale, e non sarebbe inutile che qualcuno (magari con più metodicità e pazienza di quanto possa fare io) vi si dedicasse in uno studio serio. In quella nota avevo tracciato una linea da seguire: la leggerezza avrebbe dovuto includere tutte quelle dottrine, quelle rappresentazioni letterarie e artistiche che esaltano il superfluo, un certo estetismo e una posizione edonista che nella mia intenzione legavo insieme. Quelle poche parole non spiegano i legami tra questi punti di vista, ma è certo che dovevano e dovranno riguardare non una deriva istintuale dell'edonismo, quanto una direzione di raffinata evasione poetico-carnale. Questo filone di leggerezza passa per

30 ♦ 25 Febbraio 2013 / 25 Marzo 2013

la via mitico-misterica dei culti dionisiaci e della pratica dei baccanali, per la poesia anacreontica greca e si accompagna a certo epicureismo e ad altre concettualizzazioni del piacere. Avrebbe o dovrà essere questo il capitolo “Corpo”, e dovrà essere dedicato a quell'unico modo che abbiamo di esistere in questo mondo, l'avere e l'essere un corpo. “Passioni e misura” è il titolo contenitore di una trattazione sulla poesia tra Trecento e Settecento. Certamente un lasso di tempo estremamente ampio nel quale è difficile individuare su un piano critico una continuità. Ma il piano della leggerezza fa miracoli. Probabilmente nella più volte citata nota intendevo trattare di una delle formule più seguite e abusate della poesia di tutti i tempi: la sublimazione dei sentimenti amorosi e la sua controparte carnale, da Petrarca agli ammiccamenti erotico-allegorici della poesia arcadica e rococò della metà del Settecento. Ma l'opera enciclopedica non terminerebbe ancora. “Teatralità” è il titolo del successivo capitolo ed è il capovolgimento interpretativo di decenni di critica. Ma anche questa tenera sopravvalutazione del potenziale autore rientra nella dimensione della leggerezza. Il capovolgimento, dicevo, deriva dal fatto che la teatralità barocca nelle arti figurative e in letteratura non viene concepita come appesantimento delle più eleganti forme classiche, quanto un ulteriore propensione ad un volo leggiadro di finzione teatrale. Qui termina anche quel minimo di sistematico che potevano far intendere questi appunti come vere e proprie note di lavoro. Segue una lista vertiginosa che accomuna - secondo l'idea dominante più volte espressa - il poeta latino Orazio e il suo troppo famoso carpe diem, ancora in

ambito latino l'elegia romana di Tibullo e/o temi bucolici virgiliani. E poi ancora Dolce Stil Novo duecentesco (forse come preludio alla sezione che prende il via da Petrarca), la cultura di corte e la ritualizzazione divertita dei comportamenti tra umanesimo e rinascimento elegante/ galante, nonché la sua trasfigurazione nella letteratura cavalleresca, su fino al manierismo, l'Arcadia e via discorrendo. Questa della leggerezza è un'opera-enciclopedia senza fine. Non basterebbe una vita intera per esaurirla. Vi è un tale intrico di epoche e correnti, di bizzarri accostamenti e di ricerca di fili da seguire che si aggrovigliano senza batter ciglio, che non è difficile capire come la maggior parte di queste note rimanga lettera morta. Certo è che il tema deve avermi interessato parecchio anche prima della stesura di queste righe, e se non voglio rischiare di imbrattare per mesi o anni quaderni su questo tema, dovrei decidermi prima o poi a scriverne veramente. Forse questi confusi prolegomeni allo studio della leggerezza saranno uno stimolo per mettermi al lavoro. ►Per comunicare con l'autore potete scrivere a davidedonadio@clessidraeditrice.it o comunicare su Facebook: https://www.facebook.com/davidedioniso.donadio?fref=ts

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