La Compagnia dei Viaggiatori - Magazine - Aprile 2012

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VIAGGIATORI Bolletino di Viaggio: Anno 1 - N° 2 - Aprile 2012

La Costiera Amalfitana, un angolo di paradiso

La festa dei Serpari a Cocullo

World Food / Italia I Ravioli e Mamma Annamaria

Il Cinema di Viaggio. “Into the Wild”, nelle Terre Selvagge, di Sean Penn

Storia, Charles Lindberg e la trasvolata oceanica

IL BEL PAESE

Viaggio alla scoperta dell’Italia aprile 2012

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sommario

Il Bel Paese

Viaggio alla scoperta dell’Italia

Speciale La Costiera Amalfitana

World food Italia/Ravioli

I popoli del mondo Cina / Gli Achang Pag. 4

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Storia Charles Lindbergh e la prima trasvolata oceanica

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Tradizioni&Cultura Cocullo, la festa dei Serpari famosa in tutto il mondo Pag. 8

Nelle vicinanze L’Eremo di San Domenico

I migliori film sul viaggio “Into the Wild”, nelle Terre Selvagge

Le parole famose Pag. 10

Christopher McCandless dice...

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In collaborazione con:

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Amo i tuoi mari splendidi e le tue Alpi sublimi, amo i tuoi monumenti solenni e le tue memorie immortali; amo la tua gloria e la tua bellezza. Edmondo De Amicis, Cuore

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La Costiera Amalfitana « (…) Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevole parte d’Italia; nella quale assai presso a Salerno e una costa sopra ‘l mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano la costa d’Amalfi, piena di picciole città, di giardini e di fontane, e d’uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatantia sì come alcuni altri. (…) » (Giovanni Boccaccio, Decameron - II novella, IV giornata)

La costiera amalfitana è il tratto di costa campana, situato a sud della penisola sorrentina, che si affaccia sul golfo di Salerno; è delimitato ad ovest daPositano e ad est da Vietri sul Mare. È un tratto di costa famoso in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, sede di importanti insediamenti turistici. Considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO prende il nome dalla città di Amalfi, nucleo centrale della Costiera non solo geograficamente, ma anche storicamente. La costiera amalfitana è nota per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costiera ha il proprio carattere e le proprie tradizioni. La costiera amalfitana è nota anche per alcuni prodotti tipici, come il limoncello, liquore ottenuto dai limoni della zona (sfusato amalfitano), le alici e le conserve di pesce prodotte a Cetara, e le ceramiche realizzate e dipinte a mano a Vietri.

I COMUNI DELLA COSTIERA Amalfi con il Duomo ed il suo chiostro (Chiostro paradiso); Atrani con le chiese di San Salvatore del Birecto e di Santa Maria Maddalena; Cetara, il paese della colatura di alici; Conca dei Marini; il paese della sfogliatella, con la sua Grotta dello Smeraldo di rara bellezza, la Chiesa Patronale di San Giovanni Battista ;

Furore con un piccolo fiordo; Maiori con la Collegiata di Santa Maria a mare ed il Castello di San Nicola de Thoro Plano;

Minori con la Basilica di Santa Trofimena e la Villa romana; Positano con la Chiesa dell'Assunta ed il suggestivo centro storico; Praiano con le chiese di San Luca e San Gennaro ed i relativi Belvedere; Ravello la città della musica con il suo Duomo e le prestigiose Villa Cimbrone e Villa

Rufolo; Scala il paese più antico della Costiera Amalfitana; Tramonti; Vietri sul Mare nota in tutto il mondo per l'antica tradizione di lavorazione della ceramica e la sua frazione Albori che fa parte del club I borghi più belli d'Italia.

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Un focus sulla Costa dei Sogni Il Sentiero degli Dei nella Costiera Amalfitana Dettagli lungo il Sentiero

Rudere in località Grotta del Biscotto

Il Sentiero degli Dei è un sentiero che si snoda lungo la costiera amalfitana, tra le località di Bomerano (frazione di Agerola) e Nocelle (frazione di Positano), immerso nel tratto di costa campana inserito tra i patrimoni dell’umanità per le sue bellezze geografiche.

Sentiero “alto” e “basso”.

Spesso si tende a chiamare Sentiero degli Dei anche il percorso che da Santa Maria di Castello porta a Bomerano, dividendo tra sentiero degli dei “alto” e sentiero degli dei “basso” (quello appunto da Bomerano a Nocelle), ma il tratto più celebre e famoso è sicuramente quello cosiddetto “basso”, oltre che il più adatto dal punto di vista della tradizione a fregiarsi del nome.

Sentiero “alto”

Il percorso che si snoda da Santa Maria di Castello a Bomerano è forse più faticoso del suo prosieguo basso, anche per una elevata escursione altimetrica, che passa dai 659 m di Santa Maria di Castello ai 1079 m s.l.m. di Capo Muro, per arrivare di nuovo poi ai 633 m s.l.m. di Bomerano, punto di arrivo di questo percorso alto e di partenza per quello basso.

Sentiero “basso”

Il tratto che va da Bomerano a Nocelle è sicuramente meno faticoso e forse anche più suggestivo, essendo quasi interamente in discesa, anche se quando preso da Vettica Maggiore o da Praiano (una delle tante varianti possibili al percorso principale) obbliga ad affrontare scalinate e salite per raggiungere il sentiero vero e proprio, i vantaggi di queste soluzioni sono puramente scenografici e soggettivi, anche se salendo da Praiano è possibile visitare anche il Convento di San Domenico. Dal minuscolo e caratteristico borgo di Nocelle si può proseguire per arrivare, dopo circa mezz’ora di cammino, fino a Positano.

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World Food

Italia / Ravioli Ravioli (plural; singular: raviolo) are a traditional type of Italian filled pasta. They are composed of a filling sealed between two layers of thin egg pasta dough and are served either in broth or with a pasta sauce. The word ravioli is reminiscent of the Italian verb riavvolgere (“to wrap”), though the two words are not etymologically connected. The word may also be a diminutive of Italian dialectal rava, or turnip. The earliest mention of ravioli appears in the writings of Francesco di Marco, a merchant of Venice in the 14th century. In Venice, the mid-14th century manuscript Libro per cuoco offers

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ravioli of green herbs blanched and minced, mixed with beaten egg and fresh cheese, simmered in broth, a recipe that would be familiar today save for its medieval powdering of “sweet and strong spices”. In Tuscany, some of the earliest mentions of the dish come from the personal letters of Francesco di Marco Datini, a merchant of Prato in the 14th century. In Rome, ravioli were already well-known when Bartolomeo Scappi served them with boiled chicken to the papal conclave of 1549. Ravioli were already known in 14th century England, appearing in the Anglo-Norman vellum manuscript Forme of Cury under the name of rauioles. Sicilian ravioli and Malta’s ravjul may thus be older than North Italian ones. Maltese ravjul are stuffed with rikotta, the locally produced sheep’s-milk ricotta, or with gbejna, the traditional fresh sheep’s-milk cheese.


Ricotta and spinach Ravioli with Sugar This recipe is an alternative recipe of the classic Ravioli with Spinach and Ricotta cheese. The Ravioli with Sugar is a traditional plate of the Abruzzo cuisine during Carnival time, but it’s worth trying it all year round. The add of sugar in the filling gives to this classic dish a touch of originality… for those who like rich strong tastes.

[watch Mamma Annamaria’s video for this recipe... ] Clicca per vedere il video


i Popoli del Mondo

Cina / Gli Achang Conoscere il mondo attraverso le sue genti Gli Achang (o anche Ngac’ang, Maingtha) sono un gruppo etnico facente parte dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese. La popolazione totale degli Achang arriva a 34,000 individui circa, quasi tutti stanziati nella provincia cinese di Yunnan (prefettura autonoma di Dehong). Parlano la lingua Achang ma non hanno alcun alfabeto. Sono usati i caratteri cinesi per la scrittura. Un sottogruppo degli Achang, gli Husa, vive a Longchuan, parla un dialetto distinto dalla lingua Achang e si considera un’etnia del tutto distinta. Gli Husa sono considerati più assimilati alla cultura cinese. Per esempio,

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nelle case degli Husa non è difficile trovare tavole memoriali per gli antenati in pieno stile confucianista. Generalmente, gli Husa seguono una sorta di religione che è una mistura di Buddhismo Theravada e Taoismo.


Storia

Charles Lindbergh e la prima trasvolata oceanica Il 20 maggio 1927 Lindbergh compì la prima traversata aerea dell’Oceano Atlantico, in solitario e senza scalo. Partito alle 7.52 dal Roosevelt Field, vicino a New York, giunse a destinazione alle 22.00, dopo 33 ore e 30 minuti e 29 secondi di volo, al Champs de Le Bourget, nei pressi di Parigi, a bordo del suo monoplano leggero, battezzato Spirit of Saint Louis. Quella magica impresa, compiuta ancora agli albori dell’aviazione, lo consegnò direttamente alla leggenda e a prestigiosi riconoscimenti. Il presidente Calvin Coolidge gli concesse la Distinguished Flying Cross e lo nominò colonnello della riserva dell’aviazione degli Stati Uniti. Il gover-

no francese gli concesse invece la Legion d’Onore. Nello stesso anno Lindbergh venne eletto dal Time «Man of the Year».

La curiosità Lindbergh al cinema L'exploit transoceanico di Lindbergh è stato raccontato nel film L'aquila solitaria (The Spirit of St. Louis, 1956) diretto da Billy Wilder e con James Stewart nella parte del protagonista. Il rapimento del piccolo Lindbergh ispirò il film Il caso Lindbergh (The Lindbergh Kidnapping Case, 1976), diretto da Buzz Kulik e interpretato da Cliff De Young, Anthony Hopkins, Joseph Cotten, Martin Balsam, Tony Roberts. Viene inoltre trattato nel film J. Edgar (2011), diretto da Clint Eastwood ed interpretato da Leonardo Di Caprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Ed Westwick.

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Tradizioni/curiosità

Cocullo, la festa dei Serpari famosa in tutto il mondo La festa dei serpari si svolge a Cocullo il 1º giovedì di maggio. Quest’anno è prevista per il 1° maggio. La festa si svolge in onore di San Domenico che risulta particolarmente venerato a Cocullo (ma anche a Villalago, il santo risulta essere patrono dei due paesi abruzzesi). Difatti a Cocullo risultano essere presenti due reliquie del santo (un molare del santo ed un ferro della sua mula, un altro molare del santo è con-

servato nella chiesa principale di Villalago). Secondo una tradizione locale, il santo cavandosi il dente e donandolo alla popolazione di Cocullo fece scaturire nella popolazione di Cocullo una fede che andò a soppiantare il culto pagano della dea Angizia, protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti. Il dente di San Domenico, con probabile allusione al dente avvelenatore del serpente, diede, forse, l’idea che fece scaturire la fede che portò alla festa in onore del santo.

COME RAGGIUNGERE COCULLO IN AUTO: da Roma: percorrere la A24 e la diramazione A25 per Pescara fino all'uscita di Cocullo e

COCULLO

quindi la strada statale ss479 fino al borgo. da Pescara: percorrere la A25 direzione Roma fino all'uscita di Cocullo e quindi la strada statale ss479 fino al borgo. da L'Aquila: percorrere la A24 direzione Roma e poi la diramazione A25 per Pescara fino all'uscita di Cocullo e quindi la strada statale ss479 fino al borgo. da Napoli: prendere la A1 direzione Roma fino a Sora, da qui la ss xxx per la Forca d' Acero, passando poi per Opi e da lì la ss83 fino a Villetta Barrea, quindi la ss479 per Passo Godi, Scanno, Anversa degli Abruzzi e Cocullo. da Bari: prendere la A22 direzione Pescara e da lì la A25 direzione Roma fino all'uscita Cocullo e quindi la strada statale ss479 fino al borgo

IN BUS: da Roma stazione Tiburtina: autolinee Schiappa fino a Sulmona o ad Anversa degli Abruzzi. da Sulmona: autolinee abruzzesi Arpa. da Napoli: autolinee con cambio mezzo a Sulmona. IN TRENO: da Pescara e da Roma: prendere il treno per Sulmona Centrale e da lì bus Arpa o Schiappa fino ad Anversa degli Abruzzi. da L'Aquila: linea L'Aquila-Sulmona e da lì bus Arpa o Schiappa fino ad Anversa degli Abruzzi. IN AEREO:

Aeroporto Pescara (93 Km). Aeroporto “L. Da Vinci" di Roma Fiumicino (190 Km)

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Nelle vicinanze

L’Eremo di San Domenico aVillalago (Aquila) L’Eremo di San Domenico è un’architettura religiosa nel comune di Villalago (AQ). Comprende una grotta scavata nella roccia di arenaria, travertino, argilla e grafite scavata secondo la tradizione dal santo circa 1000 anni fa e una chiesa di età posteriore che è passaggio obbligato per entrare nella grotta, attraverso una ripida scalinata. L’accesso alla chiesa è mediante un ponte che collega l’edificio religioso alla statale delle Gole del Sagittario. Nel porticato della chiesa, ove da un lato è l’accesso dal ponte e dall’altra vi è l’accesso alla spiaggia del lago artificiale di San Domenico, vi sono delle raffigurazioni di miracoli del santo, in particolare quello di aver salvato un ragazzo dalla caduta di un albero e quello di aver tramutato in serpenti in pesci dell’ingordo. Interno della chiesa All’interno della chiesa, dietro all’altare vi è una statua del Santo, e alla destra della chiesa, rispetto all’entrata, vi è un affresco di Madonna con Bambino (purtroppo quasi del tutto rovinato e sbiadito). Di fronte all’Eremo si trova il Lago di San Domenico (bella la

vista dalla bifora del loggiato antistante alla chiesa). Nella chiesa principale di Villalago vi è un resto del letto di legno dove si ritiene San Domenico meditò nel suo eremo. Qui vi è anche conservato un molare che il santo donò agli abitanti di Villalago come segno del suo passaggio.

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I migliori film sul viaggio

Into the Wild Nelle terre salvagge (S. Penn) Lasciar tutto, andar via, vivere una vita nuova inseguendo i propri desideri. Chi non ha mai pronunciato questa frase? A tutti però pesa inevitabilmente il culo, vince la comodità e la paura, l'insicurezza regna e detta poi legge. Una persona è riuscita a superare le indecisioni e cercare la felicità: Christopher McCandless, o meglio Alex Supertramp, il suo nome da persona libera e felice. Questo ragazzo americano finisce l'università, brucia il denaro, si libera dei vincoli sociali che lo legano alla sua terra, alle sue origini, al suo passato. Un viaggio infinito con meta l'Alaska, e le tappe di questo percorso sono le persone, le esperienze, le sensazioni. Parole spesso caricate all'inverosimile di retorica vuota e stantia, ma che nelle vicende di Supertramp diventano voce di una realtà autentica e di uno spirito di vita spinto al suo nocciolo più tragico. 14

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Le parole famose Christopher Mccandless dice: Nella vita quello che conta non è essere forti ma sentirsi forti e se vuoi qualcosa veramente datti da fare e prendila…

Christopher Mccandless dice: “Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?

Christopher Mccandless dice: C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso... ... Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale....

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