DANTE TIMES
EDIZIONE DI GENNAIO - FEBBRAIO 2022
PER L'ITALIANO CHE C'È DENTRO DI TE
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI, CITTÀ DEL MESSICO
Ruta Italia
México
Un torinese e una torrionense Diana Sanchez Immaginate questa scena, è un sabato mattina, siete molto tranquilli a casa e improvvisamente qualcuno bussa alla vostra porta, voi si avvicinate e chiedete: "Chi è?" E una voce sconosciuta risponde: "Buongiorno, vengo a vedere la stanza che è in affitto". Aprite la porta, la fate entrare e le date i dettagli del posto, senza nemmeno immaginare che quella persona diventerà la vostra compagna di vita. Sembra la sceneggiatura di un film romantico, vero? Ma proprio così è iniziata l'avventura di Fabrizio e Nilu, che molto gentilmente ci condividono la loro esperienza come matrimonio biculturale e imprenditori. Quali sono state le sfide culturali più inaspettate che avete sperimentato come matrimonio biculturale? Nilú: mmm… Quanta acqua si deve servire nei bicchieri? Jajaja, seriamente... La cortesia italiana indica che bisogna servire solo fino a metà dei bicchieri, invece in Messico, si abitua a riempirli. Questo dettaglio, per quanto possa sembrare banale, è stato l'origine di vari malintesi, perché da una parte ho pensato che braccino corto che ha! Già di per sé usano dei mini-bicchierini e poi mi serve solo la metà, no eh! E al contrario, a lui sembrava molto maleducato che io riempissi i bicchieri. Fabrizio: Sì, perché non si può bere con un bicchiere pieno, ti si rovescia addosso, e non è bello. Nilú: Un altro punto è la differenza tra litigare e argomentare. Per gli italiani è molto normale dire la loro su ogni argomento, a volte molto appassionatamente, e per la maggior parte dei messicani questo può essere percepito come un litigio o una discussione, ma in realtà non lo è. Fabrizio: Esatto, la parola per sé non ha una connotazione negativa, è neutrale. E contrariamente a ciò che può sembrare, per noi è sempre positivo esprimere la nostra opinione, sia che siamo d'accordo o meno con l'altro.
E qualcuno non così inaspettato? Nilú: Le feste! perché per me, in una festa come si deve, si balla e per lui basta mangiare e chiacchierare... che noia! Non sanno ballare! Fabrizio: No, non è noioso, è anche possibile divertirsi mangiando e chiacchierando. E poi, io non sono come la maggior parte degli italiani, io so ballare... Originari rispettivamente del Nord d’Italia e del Messico, questa coppia che avrebbe condiviso appartamento a Milano solo per tre mesi, con il passare del tempo non solo ha deciso di sposarsi e di formare una famiglia, ma anche intraprendere uno dei progetti più belli ed eco-sostenibili nel villaggio di Todos Santos, Messico; uno studio di cucina a base di piante e hotelito chiamato "Desierto Azul Baja". Come nasce l'idea di questo spazio? Fabrizio: Mi è sempre piaciuto creare esperienze gradevoli per la gente, così, nel progettarlo, abbiamo voluto che oltre alla bellezza architettonica, si rispettasse anche l'ambiente valorizzando la sua unicità, cioè questo connubio del deserto e il mare in un unico posto. E lo studio di nutrizione culinaria aiuta ad ancorare il concetto di salute integrale, offrendo le basi della conoscenza teorica e pratica di uno stile di vita più sano ed equilibrato partendo dall'alimentazione. L'idea è che i nostri ospiti scoprano o riscoprano il piacere di nutrirsi in tutta la parola, con cibo 100% naturale e organico. Vi siete stabiliti in Italia, Stati Uniti e Messico... perché avete scelto il Messico per intraprendere? Fabrizio: Perché in Messico ci sono ancora questi luoghi paradisiaci da scoprire, e anche se può sembrare più rischioso sotto certi aspetti, alla fine concordiamo che era il posto migliore per realizzare questo sogno condiviso. Quale idea è nata prima, quella dell'hotel o quella dello studio di nutrizione culinaria? Nilú: In realtà è stata quella dello studio di nutrizione culinaria perché la nostra idea iniziale era "insegnare alle persone a vivere una vita più sana ed equilibrata", e quindi l'hotel è arrivato in aggiunta. Poiché, scegliendo un posto come questo per lo studio, abbiamo pensato che, se le persone vivessero un'esperienza integrale, potrebbe rivelarsi un apprendimento più significativo. E anche se il primo a partire è stato l'hotel, abbiamo appena iniziato anche con le degustazioni e i laboratori di nutrizione culinaria. Come sono questi laboratori? Nilú: Essenzialmente, nell'arco di 3 ore si imparano le basi concettuali della nutrizione e la preparazione dei menu scelti. E la cosa migliore è che sono stati pensati per tutti, dallo chef o dal professionista della cucina alle persone che non hanno mai cucinato. Situato in Camino a las Playitas, las Tunas, Todos Santos, Baja California Sur, Messico. "Desierto Azul Baja", coniuga la bellezza e la magia di un'oasi nel mezzo del deserto. Che affascina sia per la sua posizione geografica, la privacy che offre l'ospitare un massimo di undici persone, l'uso di acqua potabile in tutto il luogo (anche nelle duce e lavandini), la sua magnifica piscina, così come per l'attenzione personalizzata dei proprietari: un torinese e una torreonese che innamorano con la loro idea di “vita sana per tutti”.
Una rivista della Società Dante Alighieri di Città del Messico Grafica: Vanessa Ramírez Servín
CONTENUTI della rivista
06
13
MANI PULITE: L’OPERAZIONE CHE SMASCHERÓ LA CORRUZIONE IN ITALIA
TITO LABIENO, L’EREDITÀ DIMENTICATA Scritto da Daniel Negrete
Scritto da David Rojas
16
08 LE DISAVVENTURE DI VENERE: IL SUICIDIO AMOROSO NELLA LETTERATURA CLASSICA ROMANA Scritto da David Rojas
LA SENSAZIONE DI UNA OUVERTURE Scritto da María Elena Espinoza Fuentes
17
10 OGGETTI
IL CARNEVALE DI VIAREGGIO
Scritto da Fernanda Martínez Jasso
Scritto da Brenda Serrano
11
18
LA CITTÀ DELL’AMORE
È STATA LA MANO DI DIO
Scritto da Alejandra Batiza
Scritto da Zara Orta
12 IL CLUB DI GIULIETTA Scritto da Brenda Serrano
DANTE TIMES
- 08 -
GEN-FEB 2022
IL NOSTRO TEAM di scrittori
DANIEL NEGRETE
ZARA ORTA
BRENDA SERRANO
Abitante di Città del Messico, sociologo, poliziotto e scrittore di racconti. Amante del jazz e viaggiatore occasionale.
Zara ha studiato lettere e lingue italiane. Professoressa di italiano presso la Dante Alighieri di CDMX. Ama la fotografia, la letteratura, la storia dell’arte ma il suo hobby preferito è viaggiare da sola.
Dopo aver vissuto in Toscana, Brenda condivide le sue avventure e alcuni fatti divertenti sulla cultura italiana. Inoltre, gli piace analizzare il rapporto tra il Messico, la sua casa, e l'Italia, paese che lo affascina.
DIANA SANCHEZ
MARÍA ELENA ESPINOZA FUENTES
Diplomata all'IPN, il suo lavoro l'ha portata a trasferirsi nel nord Italia per diversi mesi. Si dedica alla gestione di eventi e all'insegnamento.
Ammiro lo splendore dell'arte, della letteratura, della musica e del cibo italiano. Mi piace conoscere e imparare Sono María Elena Espinoza Fuentes. Scrivo per avere uno stretto contatto con persone in molte parti della terra e forse no, dell'universo.
ALEJANDRA BATIZA 26 anni e orgogliosa di essere chilanga. Alejandra ha studiato Lingue e Letterature ispaniche. Venne in Italia per l'arte e rimase per il cibo.
MONTSERRAT ALTAMIRANO ASTORGA Laureata in marketing. Mi sono innamorata dell'Italia da quando l'ho visitata per la prima volta a 15 anni. La mia gioia è viaggiare, conoscere altre culture e imparare altre lingue.
DAVID ROJAS
FERNANDA MARTÍNEZ JASSO
GABRIELA CAMPA
David ha ventitré anni ed ha studiato lettere classiche. Non solo gli piace la cultura italiana, ma anche tutta la sua storia. Inoltre, è un gran amante del calcio e del cibo italiano.
Comunicatore, giornalista e appassionata di danza. Nella sua ricerca di luoghi magici troverà meraviglie in Liguria, che si riflettono nei suoi scritti. Attualmente sta scrivendo il primo romanzo in cui espone temi di fantascienza e l'essenza umana.
Gabriela studia psicologia all’UNAM e italiano all’ENALLT, è attivista della comunità LGBT e fa parte di un gruppo scout.
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- 04 -
GEN-FEB 2022
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- 05 -
GEN-FEB 2022
MANI PULITE L’OPERAZIONE CHE SMASCHERÓ LA CORRUZIONE IN ITALIA
David Rojas Non c'è dubbio che l'Italia è un luogo molto bello e
e dietro la crisi c'era tutta una macchina di
famoso per molte ragioni: la sua architettura, la sua
corruzione e transazioni illecite tra i principali pezzi
storia, la sua gastronomia, la sua arte, le sue
grossi del governo italiano e varie istituzioni private
innumerevoli bellezze. Tuttavia, come la maggior
e gruppi imprenditoriali.
parte delle nazioni, non tutto è roseo e il paese della città eterna ha anche avuto la sua parte di
Così, spiccano i nomi di Bettino Craxi, presidente
momenti bui nella storia.
del già citato Partito Socialista Italiano, e di Mario Chiesa, membro di spicco del partito di Craxi.
Dai suoi inizi ad oggi, il paese italiano è sempre
D'altra parte, è anche importante menzionare
stato considerato una grande ricchezza. Di
Antonio Di Pietro, giudice e leader delle mani
conseguenza, non è sorprendente che più di una
pulite, e Luca Magni, proprietario di un'importante
persona desideri il potere in una tale nazione, non
impresa di pulizie, che aveva il compito di
importa con quali mezzi: dai re, ai senatori, agli
denunciare i pagamenti mensili al Partito Socialista
imperatori, ai leader e persino ai presidenti.
Italiano, il quale mandò Mario Chiesa come suo portavoce a riscuotere il denaro.
Se è vero che la corruzione è un male che si trova in tutto il mondo e che raramente riceve la punizione
Dopo la denuncia di Magni, Di Pietro lo convinse a
che veramente merita, il 17 febbraio 1992 è passato
registrare il momento esatto in cui diede il
alla storia come il giorno in cui ha cominciato a
pagamento di 7 milioni di lire al funzionario
prendere forma uno dei più grandi colpi contro
italiano, motivo per cui fu colto in flagrante.
innumerevoli magistrati corrotti che esercitano il loro potere in Italia. Oggi, a 30 anni dai fatti, ricordiamo una delle più grandi e importanti operazioni anticorruzione mai realizzate in Italia: l’operazione chiamata Mani Pulite. La prima metà degli anni '90 è stata segnata dal caos e dalla destabilizzazione del governo italiano. Le principali forze politiche del Partito Socialista Italiano e della Democrazia Cristiana erano in crisi, I MANIFESTANTI SOSTENGONO ESPRESSAMENTE ANTONIO DI PIETRO, UNO DEI PRINCIPALI SUONERIA DI “MANI PULITE”
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BETTINO CRAXI, LASCIANDO L'HOTEL SAN RAPHAEL IN MEZZO ALLA FOLLA
Questo fu solo l'inizio di una serie di indagini negli
cose, compresi i soldi, per criticarlo per tutte le
anni successivi che avrebbero portato
azioni illegali di cui era accusato.
all'incriminazione e all'arresto di molti pesi massimi del potere italiano.
Un anno dopo, nel 1994, fu emesso un mandato d'arresto per Craxi, ma era già fuggito in Tunisia,
Come era prevedibile, Craxi negò i fatti, ma le sue
dove ha trascorso il resto dei suoi giorni da latitante
parole furono contraddette da quelle di Mario
fino alla sua morte nel 2000.
Chiesa, che negli interrogatori dichiarò come la corruzione fosse diventata un male comune
Infine, dopo eventi così vari e caotici, a Carlo Azeglio
all'interno della politica, e dalla lettera lasciata da
Campi, primo ministro italiano dal maggio 1993, fu
Sergio Moroni, un membro del Partito Socialista
affidato il compito di attuare una riforma economica
Italiano che decise di togliersi la vita, ma non prima
che servisse la volontà del popolo e impedisse il
di confermare per iscritto il coinvolgimento di
perpetuarsi di un sistema politico che portava alla
Chiesa e Craxi in affari illeciti.
degenerazione dell'intero stato, ponendo fine a uno degli episodi più oscuri del governo italiano,
Le ripercussioni nei media e nella società furono tali
culminato con l'arresto di centinaia di colpevoli e lo
che il 30 aprile 1993 si verificò un altro evento senza
smantellamento di uno dei sistemi politici più
precedenti: decine di persone si riunirono fuori
corrotti che l'Italia abbia mai avuto, inaugurando
dall'Hotel San Raphaël, dove Craxi alloggiava, per
così quella che oggi conosciamo come la Seconda
protestare contro di lui. Mentre il magistrato
Repubblica Italiana.
lasciava il locale, la gente gli ha lanciato ogni sorta di
DANTE TIMES
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Le disavventure di Venere: IL SUICIDIO AMOROSO NELLA LETTERATURA CLASSICA ROMANA
David Rojas Salvete, Romani! Ancora una volta, abbiamo raggiunto il mese in cui l'amore è nell'aria, le coppie camminano felici per le strade, ci sono palloncini, cioccolatini, fiori e regali ovunque, e Venere e Cupido stanno svolgendo le loro mansioni. Indubbiamente, l'amore può essere un sentimento molto bello non solo per noi mortali, ma anche per i re, le principesse, gli eroi e gli dei; perché anche loro, essendo esseri potenti e/o divini, soccombevano alle passioni d'amore. Molto probabilmente, una delle sensazioni più belle che possiamo provare nella nostra vita è quella che si verifica quando la persona che ci piace corrisponde il nostro amore: felicità, adrenalina e gioia, ci sentiamo pieni di energia, motivazione e le preoccupazioni e i dolori sembrano andare via. Abbiamo sentito innumerevoli di queste storie a lieto fine; ma cosa succede quando accade il contrario e la persona che amiamo con tutto il cuore ci rifiuta o lascia la nostra vita proprio così? In molte occasioni, nulla va oltre la tipica tristezza e depressione che può durare per giorni, settimane, mesi e persino anni; tuttavia, c'è chi la porta al limite e la letteratura romana classica è un buon esempio di ciò che potevano fare quegli sfortunati che venivano respinti da Venere.
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- 08 -
GEN-FEB 2022
Cominciamo con il mito di Fedra, principessa figlia dei re Minosse e Pasifae, e sorella di Arianna, che fu la moglie di Teseo prima di sposarlo. Seneca, che visse nella prima metà del I secolo d.C., racconta la sua storia nella sua tragedia omonima, Fedra. Nel corso della storia, apprendiamo come Fedra si innamora perdutamente di Ippolito, il suo figliastro dalla relazione tra Arianna e Teseo. Dopo aver fallito nel suo tentativo di avere una relazione con lui e temendo che Ippolito la tradisca con suo padre, lei lo accusa di aver tentato di violentarla. Per punizione, Teseo lasciò il figlio in balia di Poseidone, che lo fece trascinare dai suoi cavalli e lo uccise. Per il senso di colpa - e per l'amore che un tempo provava per Ippolito - Fedra decide di suicidarsi per alleviare il suo dolore:
Plachiamo le ombre: prendete il bottino della mia testa, ricevete lo scalpo che ho tagliato dalla mia fronte lacerata. Non era lecito unire le nostre anime, ma è lecito lasciare uniti i nostri destini. Muori, se sei pura, per tuo marito; se impura, per il tuo amore (...) O morte, unico sollievo del mio amore! O morte, onore supremo per il pudore oltraggiato! In te mi rifugio, aprimi il tuo grembo tranquillo. Ora, non c'è dubbio che una delle frasi più iconiche quando ci si sposa è "finché morte non vi separi". Tuttavia, ci sono momenti in cui nemmeno la morte è in grado di separare due amanti e Plinio il Giovane, poliedrico autore epistolare romano vissuto nella seconda metà del primo secolo dopo Cristo, ce ne dà un esempio. Nella sedicesima epistola del suo terzo libro, il nostro autore ci racconta la storia di Arria, che era la moglie di un senatore chiamato Aulo Cecina Peto, che aveva preso parte a una rivolta contro l'imperatore Claudio. Così, Aulo fu catturato e condannato a suicidarsi - sì, nell'antica Roma era comune che, invece di giustiziare una persona, fosse costretta a suicidarsi. Nelle parole di Plinio, "fu veramente un atto glorioso della stessa Arria sguainare il ferro, trafiggersi il petto, strappare il pugnale, consegnarlo al marito e aggiungere quelle parole immortali e direi quasi divine: "… non fa male". Ma nel compiere questi atti eroici, nel dire queste mirabili parole, aveva davanti agli occhi la sua stessa gloria, la sua immortalità". Di conseguenza, marito e moglie morirono insieme, ma sono soprattutto il coraggio e l'audacia di Arria ad essere lasciati in eredità ai posteri. Infine, uno dei casi più famosi è forse quello della regina Didone, che si innamorò profondamente del padre fondatore della stirpe romana: Enea. Dopo essere fuggito da Troia con le sue truppe, Enea arriva a Cartagine dove vengono accolti da Didone. Per evitare che la regina li tradisca e li riceva con ospitalità, Venere, la madre di Enea, la fa innamorare perdutamente di lui. Ma il destino e gli dei sono inflessibili, ed Enea era già destinato ad arrivare nel Lazio per fondare la stirpe romana, non importa come. Per questo motivo, Enea decide di partire senza preavviso per continuare il suo cammino, e quando Didone se ne rende conto è troppo tardi. Affranta, raccolse le cose del suo amato e le ammucchiò in una pira, poi brandì la spada che Enea aveva lasciato e se la piantò nel petto. "Muoio senza vendetta, ma muoio. Così mi piace ancora scendere nell'ombra; che gli occhi del crudele Daedan dell'alto mare siano impregnati di queste fiamme e portino nelle loro anime il presagio della mia morte. Stava ancora parlando quando le sue fanciulle la videro cadere sul ferro mentre la spada si insanguinava. Più tardi nella storia, Enea deve scendere agli inferi e, nel suo viaggio, arriva ai Campi di Lacrime, un luogo riservato a tutti coloro che sono morti per amore. Lì incontra personaggi come la già citata Fedra e la stessa Didone. Come potete vedere, legionarii, l'amore può essere un'arma a doppio taglio: può portarci dal paradiso all'inferno letteralmente - in pochi istanti. E tu, hai mai avuto il cuore spezzato? Se, come me, sei uno di quelli a cui Venere ha voltato le spalle, non preoccuparti... ti invito a festeggiare i Lupercali come si faceva nell'antica Roma ogni 15 febbraio. Se non lo conosci, cosa aspetti ad andare a dare un'occhiata all'edizione di febbraio dell'anno scorso? — Valete.
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- 09 -
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Oggetti Fernanda Martínez Jasso
"Nessuno ci ha mai spiegato dove vengono messe le cose lasciate da chi ti lascia."
ha fatto sentire che ero circondato da un
coprire le superfici o avvolgere i bicchieri.
mondo di oggetti. Ho riflettuto sulla mia lettura e ho osservato da vicino alcuni
Ho guardato di nuovo quel braccialetto e ho
oggetti antichi per pensare alle loro
pensato a tutti quegli oggetti che ho in casa,
funzionalità e ai sistemi tecnologici e culturali
a come conserviamo le cose che ci servono
che li circondano, come suggerisce
o che ci piacciono, e a come ci liberiamo di
Baudillard.
quelle che, per qualche motivo, hanno smesso di farlo. E quello che conserviamo
Il problema è che, nonostante il libro sia
finisce per essere un necrologio del nostro
Avevo iniziato a lavorare all' "Antiquario
abbastanza ampio e dopo aver guardato tutti
rapporto con le persone.
Rigattiere Gianola Veja" di Torino, dove
i tipi di oggetti nel negozio, mi sono reso
forse non non sarei mai diventato una gran
conto che l'autore non è mai in grado di
Quando sono tornata a casa avevo voglia di
giornalista, ma bastava per pagare l'affitto.
spiegare come vengono classificate le cose
fare una pulizia profonda, ma dopo aver
lasciate dalle persone che se ne vanno e
dato un'occhiata nell'armadio mi sono resa
Durante i primi giorni avevo passato il mio
dove vengono messe. E questo mi è venuto
conto che ho ancora un sacco di cose di
tempo a smistare e controllare il registro
in mente guardando un braccialetto
qualcuno che improvvisamente ha scelto di
degli oggetti d'antiquariato che venivano
d'argento che aveva inciso: "Francesca, non
lasciare la mia vita, e non saprei cosa farne.
venduti, così come a smistare quelli che
ci sarà giorno in cui il mio amore mancherà
arrivavano come donazioni o perché il
in questa e in altre vite".
Oggetti di cui faccio fatica a liberarmi, ma che non posso nemmeno tenere con me,
proprietario li aveva ottenuti dopo un buon Per prima cosa devo ammettere che mi sono
attraversando la mia vita, ricordandomi un
chiesto come un oggetto che sembrava
futuro che alla fine non voleva essere. E
Il posto era pieno di sculture, oggetti per la
essere di così grande valore, fosse finito in
anche se alcuni di loro portano storie, non
casa, gioielli, vecchi elettrodomestici,
una scatola tra le donazioni che erano state
hanno un vero uso pratico o decorativo.
macchine e persino alcuni libri.
fatte al negozio. Poi ho pensato ai criteri con
affare.
cui classifichiamo gli oggetti: valore d'uso,
Giorni dopo ho camminato per i corridoi del
Una volta sistemato tutto, i miei compiti si
valore di scambio, valore di produzione, ecc;
negozio e ho cercato di inventare la storia di
riducevano al semplice stare al bancone, il
e come ci interessano per il loro valore
ognuno degli oggetti che erano lì e ho
che era piuttosto noioso perché in inverno
estrinseco, come la carta moneta.
pensato a come la memoria sia forse un lavoro in corso; che bisogna stare molto
non avevamo clienti. Ho dato un'occhiata ai libri e ho pensato che fosse divertente
Un buon impermeabile è più apprezzato
attenti a ciò che si prende da essa e a ciò
trovarci "Il sistema degli oggetti" di Jean
quando piove che quando la giornata è
che si mette dentro per darle forma.
Baudillard, che è un libro di semiotica e
luminosa. Un diamante è costoso non solo
filosofia che, come suggerisce il titolo, è un
perché è fatto di un materiale scarso, ma per
Ho pensato a tutti gli oggetti "preziosi" che
profondo saggio tassonomico sulla
il lavoro e l'esperienza necessari per tagliarlo
ho nel mio guardaroba e a come sono
categoria dell'oggetto.
e portarlo alle sue migliori condizioni. E così
entrati nella mia vita, e ho voluto credere
valutiamo anche gli oggetti secondo la
che il tempo si occupa di ripulire la
Ho deciso di leggerlo durante i miei giorni
funzione che gli assegniamo. Il giornale
memoria. Perché quando penso a uno di
di lavoro e quando finalmente ho
stampato è stato inventato per leggere le
questi oggetti, mi rendo conto che non si
raggiunto l'ultima pagina, ho fatto una
notizie, ma arrotolato è usato per uccidere
smette mai veramente di amare.
pausa e mi sono guardato intorno, il che mi
gli insetti e spogliato per pulire i vetri,
La città dell’amore Alejandra Batiza “Se non ricordi la minima follia in cui ti ha fatto cadere l'amore Vuol dire che non hai amato.”
William Shakespeare
Febbraio è il mese dell'amore, quindi è necessario che in questo numero vi parli di una delle città italiane più rappresentative di questo sentimento: Verona. Questa città, circondata da colline, si trova nella regione del Veneto ed è nota perché ha ispirato lo scrittore William Shakespeare per scrivere "Romeo e Giulietta", una delle sue opere più famose. Tuttavia, Verona offre molto di più di questo per essere considerata una città romantica; grazie alla sua architettura, è stata nominata patrimonio mondiale dell'UNESCO, in quanto è stata la sua bellezza è stata riconosciuta per i suoi edifici in stile fortezza militare, la sua eccellente conservazione di monumenti medievali e rinascimentali (come chiese, mura o castelli) e i suoi bei ponti che attraversano il fiume Adige. Cosa c'è di più romantico che trovarsi in una città piena di castelli ed edifici antichi? Le piccole strade acciottolate sono piene di ristoranti "casalinghi", negozi tradizionali, mercatini pieni di souvenir o artigianato e piazze tranquille con statue o fontane nel centro, una combinazione meravigliosa per creare un'atmosfera di romanticismo ed emozione anche per i più scettici. Se ancora non ti sei convinto a visitare La città dell'amore, devi sapere che anche la "casa di Giulietta" si trova qui ed è aperta al pubblico. L'edificio risale all'inizio del XIII secolo e si dice che sia appartenuto alla famiglia "Dal Capello", il che ha fatto credere che fosse la casa della famiglia "Capulet" e la casa del protagonista della tragedia shakespeariana. La casa di Giulietta è uno dei luoghi più affollati e popolari, quindi preparatevi a fare la fila, perché tutti sono pronti a farsi fotografare con la statua che si trova nel cortile del recinto; e questa scultura porta con sé una leggenda, per la quale molte persone hanno il desiderio di toccarla: si dice che se tocchi il seno destro della statua di Giulietta troverai il vero amore e tornerai a Verona con lui o, se lo hai già trovato, avrai fortuna e la tua storia d'amore sarà sincera e duratura. Inoltre, quando si entra nella casa, si trovano molti oggetti, costumi, mobili d'epoca e dipinti legati alla storia degli amanti. Infine, come "ciliegina sulla torta", si può scrivere una lettera a Giulietta sul set di computer che si trova alla fine del tour; molte persone lo fanno per raccontare un colpo al cuore, chiedere un consiglio o con il desiderio che l'amore entri nella loro vita. Quindi, se siete pronti a entrare in un ambiente pieno di illusioni ed emozioni, questa piccola città sarà il luogo ideale. Verona vi aspetta.
DANTE TIMES
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GEN-FEB 2022
Il Club di Giulietta Brenda Serrano Ha mai visto il film Letters to Juliet? Se la tua risposta è sì, probabilmente ricordi il club delle segretarie di Giulietta, donne volontarie che avevano il compito di rispondere a tutte le lettere che arrivavano alla casa di Giulietta a Verona. Se sei un fan di questa storia, oggi voglio dirti che, per fortuna, il Club di Giulietta esiste. Tutto iniziò grazie a Ettore Solimani, custode della tomba di Giulietta, che nel 1930 iniziò a raccogliere le lettere che arrivavano alla tomba, scritte dai turisti che visitavano la città dell'amore. Così Solimani, motivato da tutte le storie che ha trovato, ha deciso di iniziare a rispondere ad esse. In linea con la nobile tradizione, i volontari leggono ora le lettere inviate da tutto il mondo, ricevendo da 8.000 a 10.000 messaggi all'anno. Questi sono ordinati per lingua e rispondono secondo le capacità della squadra, che è composta da persone di diverse nazionalità. Ogni lettera viene letta, tradotta, risposta e conservata nell'archivio del Club di Giulietta che contiene migliaia di storie. Come si può immaginare, le lettere che arrivano a casa di Giulietta cercano di raccontare una storia romantica, narrano le disgrazie di un cuore spezzato o semplicemente chiedono alla giovane Capuleti qualche consiglio su come trovare l'amore. Pertanto, l'obiettivo del Club di Giulietta è quello di cercare di rispondere con le parole giuste, dando un messaggio di speranza a tutti coloro che cercano rifugio in Giulietta.
DANTE TIMES
Vuoi partecipare a questa dinamica? Non ci sono scuse! Fortunatamente, non è necessario recarsi a Verona per raccontare la propria storia, poiché il club offre diverse alternative, come contattarli per posta (dearjuliet@julietclub.com) o per posta, al seguente indirizzo: Vicolo Santa Cecilia 9, 37121 Verona. Se sei in Italia, puoi anche diventare il segretario di Giulietta e aiutare il Club di Giulietta, una squadra con un nobile compito: preservare l'amore e la speranza.
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GEN-FEB 2022
Tito Labieno, l’eredità dimenticata Daniel Negrete Un generale romano è nella sua tenda la notte del 16 marzo (45 a.C.), da qualche parte nel sud della Spagna, alla luce di una candela che sta per essere spenta, a guardare una piccola mappa elaborando la strategia per la battaglia che si avvicina all'alba.
Ansioso,
ma
non
preoccupato,
mostra
il
suo
stratagemma al suo comandante, Pompeo il Giovane, figlio di Pompeo il Grande, che era stato il suo precettore e la sua guida. Il generale Tito Labieno conosce il suo nemico, probabilmente meglio di qualsiasi altro in questa gara, perché quello con cui deve impegnarsi era il suo capo e amico, almeno fino al loro ritorno dalla Gallia. Ora sta spuntando l'alba e le sue truppe si stanno formando su una collina a Munda, in quella che oggi è l'Andalusia. Labienus è fiducioso, il suo gruppo é più numeroso del nemico e ha il vantaggio del terreno, vede l'esercito nemico formarsi dietro un fiume, e conoscendo la strategia aggressiva del suo avversario, sa che attaccherà per primo e dovrà attraversare il fiume, mettendolo in svantaggio. Mentre Labienus guarda le forze nemiche che iniziano ad attraversare il fiume, ricorda il momento in cui la sua amicizia con Giulio Cesare, con cui ora si confronta, è finita. Improvvisamente la sua mente non è più presente su quel campo di battaglia e viene trasportato sulle rive del fiume Rubicone quattro anni prima. È notte e il vento fresco agita l'acqua del Rubicone, Labienus accompagna da vicino Giulio Cesare, e dietro di loro le sue legioni, Labienus sa che attraversare il Rubicone con l'esercito significherà che stanno invadendo illegalmente Roma, la sua casa, una decisione presa da Cesare per ottenere il potere assoluto della capitale. Ma non solo stanno tradendo Roma, si tratta anche di un affronto a Pompeo Magno, che all'epoca era guardiano della capitale e tutore di Labieno, nonché amico e cognato di Cesare. Nonostante ció Cesare va avanti per attraversare il fiume da solo. Labienus è deluso dal suo generale e gli si gela il sangue
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quando sente lo scrosciare dell'acqua al passaggio del cavallo di Cesare che, una volta dall'altra parte, pronuncia le seguenti parole "Il dado è tratto", non si può tornare indietro. "Il dado è tratto", Labieno ripete le stesse parole pronunciate da Cesare anni prima, quella notte al Rubicone, mentre porta il suo esercito attraverso il fiume a Munda, Labieno ha il controllo del fianco destro, mentre il centro è protetto dalla sua cavalleria e alla sinistra da Varo, un altro dei generali di Pompeo. La bilancia pende verso la vittoria di Pompeo e dei suoi due generali. Sono passate un paio d'ore ed entrambi gli eserciti romani hanno subito pesanti perdite, alcuni dei soldati di Cesare hanno disertato, cosa che non accadeva spesso, e nella disperazione, Cesare avanza sul fianco più debole con la sua guardia personale per incoraggiare i suoi uomini e dar loro coraggio. Labieno, vedendo che Cesare è a portata dei proiettili dei suoi arcieri, ordina un'ondata dopo l'altra di frecce, con l'intenzione di eliminarlo, ma senza successo. Sa che il conflitto di questa guerra civile tra i romani, che dura da più di 4 anni, deve finire su quel campo, quindi manda le sue legioni a caricare verso quel fianco dove si trova Cesare. C'è qualcosa che non va, qualcosa sta turbando Labienus, la battaglia viene vinta abbastanza facilmente, potrebbe mai sconfiggere il suo ex comandante? Raramente aveva visto Giulio Cesare perdere una battaglia, in quel momento si ricordò di quando combattevano insieme in Gallia e i loro eserciti si erano separati, Labieno aveva il compito di far fuori i Celti che controllavano Lutenzia (l'attuale Parigi), mentre Cesare decise di provare a prendere Gergovia (capitale dei suoi nemici gallici), venendo sconfitto dai Galli e dovendo tornare a chiedere il sostegno di Labieno, che era riuscito nel suo compito. Tornando alla sua battaglia attuale, chiese a uno dei suoi centurioni: "Dov'è la cavalleria cesariana? Si guardò intorno per la decima legione equestre, il più grande orgoglio di Cesare, ma senza successo. Quando una freccia colpì il suo centurione, che si trovava alla sua destra, dovette girarsi verso quel fianco e notò che una nuvola di polvere si stava alzando a mezzo chilometro di distanza, era la decima legione equestre, che intendeva circondarli e attaccarli da dietro, così Labieno condusse due legioni a sostenere il suo fianco destro per difendere le retrovie. Ritirarsi di fronte al pericolo ha certamente l'effetto di aumentarlo. Vedendo Labieno muoversi nelle retrovie con due legioni, i suoi uomini, che erano in prima linea a combattere il nemico e Cesare stesso, interpretarono la strategia di Labieno come una ritirata. Non è una sorpresa che il morale dei soldati sia crollato. La paura è una specie di virus, e una volta che inizia a diffondersi, se non controllata, si diffonde facilmente. Stanco e impaurito, il fianco destro dell'esercito pompeiano comincia a sgretolarsi e, come tessere del domino, le legioni di Pompeo cadono. Labienus assiste alla fuga di metà del suo esercito e al massacro dell'altra metà, guarda i suoi centurioni e senza una parola si lancia verso gli uomini di Cesare, venendo colpito da un pillum (una lancia usata dai legionari come proiettile).
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Perde il controllo dei suoi sensi, cade a terra accanto ai corpi dei suoi soldati, sente come se fosse un terremoto l'urto dei passi di migliaia di soldati nemici che avanzano davanti a lui, molti di questi soldati erano un tempo sotto il suo comando, alcuni di loro lo riconoscono, ma nessuno osa voltarsi a guardarlo. Una pressione di mille montagne gli schiaccia il petto, è il pugnale incastrato nel suo polmone sinistro, sa che la sua vita sta per finire. Chiude gli occhi, ma il rumore dei passi del cavallo glieli fa riaprire, e guarda il cavaliere "Mi dispiace, mio Cesare, ti ho tradito, ma non potevo permettere che un dittatore governasse Roma". Gli occhi di Cesare non brillano di vittoria, non brillano di sollievo alla fine della battaglia, non brillano alla vista del suo nemico che muore, brillano di lacrime di tristezza. Quelle lacrime avevano lo stesso sapore di quelle che versò quando i suoi "alleati" egiziani gli consegnarono la testa del suo vecchio nemico Pompeo Magno, padre di Pompeo il Giovane, capo dell'esercito ormai in ritirata. Cesare scende da cavallo e tiene la mano di Labienus "amico mio, hai fatto ciò che ritenevi giusto, non mi hai tradito, perché solo chi lascia sbagliare consapevolmente il proprio superiore, merita la punizione di traditore, quando abbiamo attraversato il Rubicone e ti ho messo in una situazione scomoda, hai cercato di convincermi del contrario, ma ti prometto che Roma tornerà a splendere, e tu amico mio, sarai elevato dagli dei, per aver combattuto fino alla fine per ciò che ritenevi giusto, ora riposa".
Il 17 marzo del 45 a.C., sulle colline di Munda, moriva Tito Labieno, che aveva combattuto al fianco di Giulio Cesare nelle sue conquiste della Gallia, diventando il suo braccio destro, ancora più fidato e rispettato del famoso Marco Antonio. Si rivolta contro Cesare quando quest'ultimo dichiara guerra a Pompeo Magno e al Senato di Roma. .
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LA SENSAZIONE DI UNA OUVERTURE María Elena Espinoza Fuentes Ho ascoltato le ouverture di opere di diversi compositori, ma una in particolare ha catturato la mia attenzione, l'ouverture del Guglielmo Tell, che è stata composta da Gioachino Rossini nel 1828.
interiore, è riuscita ad emergere vittoriosa e il nostro corpo si prepara ad alzarsi per scrollarsi di dosso il fango e asciugare le gocce lasciate dalla violenta lotta con noi stessi
L 'o u v e r t u r e m i h a f a t t o r i f l e t t e r e s u l l a v i t a umana e sulla nostra condizione attuale. Essendo scritto in quattro parti può essere paragonato alle fasi della nostra vita che a volte viviamo.
E la parte finale: La marcia dei soldati s v i z z e r i, q u e s t a p a r t e è m o l t o c o n o s c i u t a perché è un galoppo pieno di dinamismo che ci porta ad alzarci e continuare ad andare avanti. Non sappiamo cosa il destino ha in serbo per noi, ma siamo in piedi e siamo rafforzati.
La parte chiamata Preludio dà un'emozione di paura e angoscia per la difficoltà che stiamo attraversando. Noi esseri umani abbiamo vissuto momenti e situazioni che sono molto simili ai film di finzione, e ci fanno sentire che la nostra energia interiore non sarà più sufficiente per farcela. Rossini riesce a far sentire il violoncello e i contrabbassi, che assomigliano a una preghiera. Che può essere l'ultima risorsa per incoraggiarci. La seconda parte dell'ouverture chiamata tempesta, mi fa pensare alle situazioni che abbiamo cercato di evitare, ma che emergono per affrontarci nonostante tutto. Per questa parte Rossini ottiene questa sensazione con clarinetti e fagotto. È un'oscurità e sembra che non ci sia nessuna luce, nessuna speranza. Solo noi che affrontiamo le nostre paure. La terza parte si chiama Ransz des vaches o "chiamata delle mucche". Quando la tempesta è finita, a volte possiamo vedere i deboli raggi del sole. La nostra anima, stremata dalla lotta .
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Ho ammirato le performance artistiche perché rappresentano la visione umana delle nostre stesse emozioni. Ma la musica arriva a noi attraverso le vibrazioni di vari strumenti che, se suonati in un insieme armonioso di suoni, possono trasportarci al nostro io interiore, ai nostri ricordi. I grandi compositori riescono ad aprire l'immaginazione e l'anima. Scrivono e trasmettono sensazioni che possono essere diverse per ognuno, ma trasmettono un'emozione che noi sentiamo e con l'aiuto dell'immaginazione vediamo e sentiamo. Gioachino Rossini, compositore italiano vissuto nel periodo del 1792 e morto a Parigi nel 1868. Le sue opere liriche includono: Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola o L'italiana in Algeri. Fu a Parigi che Rossini compose il Guglielmo T e l l, c h e f u e s e g u i t o p e r l a p r i m a v o l t a n e l 1829. Quando Rossini aveva solo trentasette anni, smise di scrivere e di deliziarci con le sue opere.
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IL CARNEVALE DI VIAREGGIO Brenda Serrano
Viareggio è una città italiana in Toscana, a 15 minuti di treno da Pisa. Questa città è famosa, tra le altre cose, per il suo carnevale, che è considerato uno dei più spettacolari del mondo. Durante il mese di carnevale, è possibile godere di festeggiamenti caratterizzati da sfilate
Quando sei uno studente low-budget in un paese come l'Italia, le tue uscite preferite sono quelle in cui puoi fare un giro in bicicletta, goderti un tramonto sul fiume, mangiare un gelato in una piazza o prendere un caffè con gli amici, senza dover spendere molti soldi per divertirti. Tuttavia, oggi voglio parlarvi di un'esperienza che vale sicuramente ogni euro speso per il biglietto d'ingresso: il carnevale di Viareggio.
con carri giganti e mobili, maschere, danze e musica durante tutto il giorno. La festa è speciale e unica nel suo genere, poiché i protagonisti della festa sono i carri con figure di cartapesta, considerati i più grandi del mondo. Queste figure cercano di rappresentare, attraverso la tecnica della caricatura, personaggi della cultura popolare, della politica e dello spettacolo come Frida Kahlo, Freddy Mercury, Cristiano Ronaldo, Donald Trump, Giuseppe Conte, tra gli altri. I carri trattano temi di attualità, dando messaggi sulla pace, la cura dell'ambiente, la gestione delle pandemie e l'uguaglianza. Le sfilate includono musica dal vivo, balli e una grande offerta gastronomica che va dai tipici dolci di carnevale ai piatti a base di pesce fresco. Quest'anno, il carnevale inizia il 12 febbraio e finisce il 5 marzo, con sei grandi sfilate in programma. I biglietti costano circa 22 euro, ma come ho detto prima, questo è un festival a cui dovreste assolutamente partecipare almeno una volta nella vita. Quindi, se attualmente stai studiando in Italia o se hai intenzione di visitare il Bel Paese prima o poi (sia come studente che come turista) ti consiglio di considerare il carnevale di Viareggio nel tuo itinerario, ti prometto che non te ne pentirai!
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È STATA LA MANO DI DIO Zara Orta
"HO FATTO QUELLO CHE HO POTUTO. NON CREDO DI ESSERE STATO COSÌ MALE" DIEGO
ARMANDO
MARADONA
“È stata la mano di Dio”, è uno dei film più
In questo film, tutto ciò che Paolo Sorrentino ci
attesi della fine del 2021. Il film diretto dal
aveva presentato in passato scompare. Ci godiamo
regista Paolo Sorrentino, che oltre a fare un
una pellicola nella quale non c’è più
evidente riferimento al calciatore Diego Maradona,
l’esagerazione degli scenari visti prima in altri
non solo tratta la passione calcistica napoletana,
dei suoi lavori, tale come “La Grande Bellezza” o
ma illustra una storia molto toccante in cui lo
“The Young Pope”, qui, il regista ha cercato di
stesso autore descrive le proprie vicende del
sanare una ferita che lo collega con il
passato, diventando così un film autobiografico.
personaggio Fabio, entrambi perdendo i genitori a soli 16 anni.
La storia avviene a Napoli negli anni ottanta e il protagonista della storia Fabio Schisa (Filippo
Infine, “È stata la mano di Dio”, è una vera e
Scotti) è un adolescente che ha un bellissimo
propria commedia dell’arte. Ci sono molti
rapporto con i genitori Saverio (Toni Servillo) e
personaggi da amare come Patrizia (Luisa Ranieri)
Maria (Teresa Saponangelo) e il fratello Marchino
che vive in un matrimonio molto violento e non
(Marlon Joubert). La loro vita è come quella di
riesce a restare incinta dal marito Franco
qualsiasi altra famiglia: ci sono tanti momenti di
(Massimiliano Gallo) e tanti altri da odiare come
felicità e tante discussioni tra di loro, ma una
la signora Gentile (Dora Romano). Se in più si
delle caratteristiche che rende il film molto
integrano tutti gli elementi come la fotografia e
particolare è il sottofondo in cui si osserva
i paesaggi, questa Napoli rappresentata da follia,
l’amore per il calcio e come i tifosi napoletani
felicità e diversità in ognuno dei personaggi sono
sono emozionati per il possibile arrivo di
gli elementi che caratterizzano proprio l'autore.
Maradona al club lungo la trama. Per me, questa collaborazione tra il regista e L’opera di Sorrentino non è affatto semplice, dato
Netflix non è altro che un omaggio alla vita in sé
che tutte le storie presentate sono dei puzzle da
e al calciatore scomparso. Un dono di come si
mettere in ordine, ma sempre girando intorno a
vivono le piccole cose e come esse possono
Fabio, un sedicenne che sta trovando la propria
cambiare le nostre vite da un momento all’altro.
strada, nutrendosi di tante speranze in mezzo a una marasma di personaggi e luoghi che lo fanno crollare per poi maturare e andare in cerca del
Spero che vi piaccia e buona visione!
proprio destino.
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EVENTI DEL MESE Club di Lettura:
"IO NON HO PAURA" DELL'AUTORE NICCOLÒ AMMANITI Due incontri per approfondire la lettura insieme
9 DI FEBBRAIO | 18:30 H. | GRATUITO
23 DI FEBBRAIO | 17:00 H. | GRATUITO
Mafia e Antimafia oggi: DEMOLENDO MITI E STEREOTIPI
In occasione della ricorrenza dell’operazione “Mani Pulite” (17 febbraio 1992) proponiamo un evento per capire meglio cosa si nasconde dietro alla parola “mafia”, demolendo miti e stereotipi.
17 DI FEBBRAIO | 18:00 H. | GRATUITO
Prenota il tuo posto inviando una mail a: eventos@ladante.com.mx
Corso di Conversazione Migliora le tue capacità di conversazione con insegnanti madrelingua. Il corso è tenuto da Zoom, ogni sabato.
19 DI FEBBRAIO | 13:45 A 15:00 H. | 10 LEZIONI PER $1500
Prenota il tuo posto inviando una mail a: coordinacion@ladante.com.mx
Hai qualche idea per eventi online, o c'è un argomento che vorresti vedere nei nostri social media nel prossimo futuro? Faccelo sapere. Puoi scriverci su Facebook e Instagram.
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CI VEDIAMO
ad Aprile