La Gazzetta del Calatino
12 Aprile 2019
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Speciale Pasqua TRADIZIONI, USANZE E DOLCI PASQUALI
CALTAGIRONE – Intenso programma di eventi per le festività di Pasqua
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IL BELLO DELL’ARTIGIANATO
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l ricco cartellone degli eventi, mix unico e particolare di appuntamenti suggestivi, rappresentazioni, arte e folklore, è stato presentato nella sala “Giorgio Arcoleo” del palazzo municipale. Presenti il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo, il presidente della commissione Eventi Massimo Porta, presidente della Confesercenti Filippo Guzzardi, il presidente dell’associazione “La Scala”, Giovanni Canfailla e il vice sindaco Sergio Gruttadauria. Il primo degli eventi in programma è “La Passione di Cristo” domenica 14 aprile, che quest’anno cambierà location. L’ XXIII edizione, inizierà dal Tondo Vecchio e si concluderà sul sagrato della Chiesa di San Francesco d’Assisi. La solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata per le vie del centro sto-
rico è in programma venerdì 19 aprile. La domenica di Pasqua, 21 aprile, la tradizionale, sacra rappresentazione della “Giunta”, a partire dalle ore 16.30. Nello specifico si tratta dell’incontro del Cristo risorto con la Madre, mediato da San Pietro, una statua gigantesca realizzata in cartapesta, sorretto ai fianchi da due portatori, che va alla ricerca della Madonna, alla quale dare la lieta novella della Resurrezione. Ricerche che danno esito positivo con l’incontro all’angolo tra la piazza Municipio e la via Luigi Sturzo, mentre le campane suonano a festa. L’Addolorata, alla vista del Figlio, lascia il manto nero (segno di lutto) e rimane vestita di bianco e azzurro e tutti assieme percorrono la via Roma per giungere poi in Piazza Marconi dove ci sarà la Spartenza”. ■
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Pasqua 2019 Pranzo a base di pesce
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CALTAGIRONE – Tradizione, usanze e dolci tipici
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omenti di grande partecipazione emotiva da parte della cittadinanza, dai tanti visitatori e turisti che giungono a Caltagirone in occasione della settimana santa che è caratterizzata dalle manifestazioni religiose e culturali. Si inizia con la “Domenica delle palme”, poi il “Giovedì santo”, ed il “Venerdì Santo” con la processione caratterizzata da tanta emozione e commozione, del Cristo morto, accompagnata dalle autorità religiose e civili e dal corteo storico del senato civico. La domenica di Pasqua vede la rappresentazione della “Giunta”, incontro tra San Pietro, Gesù risorto e la Vergine Maria, seguita dalla “Spattenza”. Trai i dolci tipici della Pasqua nella città della ceramica ci sono i tradizionali “panareddi”, di forme diverse, come la
campanella e il galletto realizzati con farina 00 e di panificazione, strutto, zucchero, vanillina zuccherata e acqua. I fischietti in terracotta sono invece i simboli della “passione” pasquale. Tra gli appuntamenti ricordiamo: “La Passione di Cristo”; il Concerto “Stabat Mater” del Coro Ensable nella Chiesa del Collegio; la personale di pittura di Mariella Sadorin Scelba “L’uomo di Mai” con le opera di Gabriele Cardillo alla Corte Capitaniale; “U frischittu”, mostra retrospettiva alla Sala “Milazzo”, Palazzo Municipale; Lines of Communication la Via dello Spirito al Museo Diocesano; “Passione Morte e Resurrezione” al Carcere Borbonico; “Nel segno della Pasqua” al Museo Regionale della Ceramica; la Scala Infiorata ed altri eventi nel mese di maggio. ■
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SCORDIA – I riti pasquali e le tradizioni nella città delle arance a polpa rossa
Ramoscelli d’ulivo e palme Tania Catalano
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escritta nel Nuovo Testamento, la crocifissione di Cristo e la sua Resurrezione vengono celebrate nella festività cristiana della Pasqua, dall’aramaico “Pasah” ovvero “passare oltre”. “Pasah”, “Pesach” per gli ebrei per i quali il passaggio ricordato è quello verso la liberazione. Pesach è, pertanto, tempo di liberazione e nascita dell’identità di un popolo che, grazie a Mosè, attraversò il Mar Rosso e venne liberato da oltre 400 anni di schiavitù in Egitto. Mosè condusse il popolo ebraico in Palestina, Terra Promessa. Seppur con un significato diverso, anche la Pasqua Cristiana celebra un passaggio, Gesù passa infatti dalla morte alla Vita e la Pasqua Cristiana festeggia la Resurrezione di Gesù Cristo. La Pasqua Cristiana è preceduta da un periodo di penitenza lungo 40 giorni, la Quaresima. C’è poi la domenica delle palme seguita dalla Settimana Santa. Anche nella città delle arance rosse, che da qualche settimana sono in rotta verso la Cina, il periodo pasquale inizia con la Domenica delle Palme, per ricordare l’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme. Ramoscelli d’ulivo e palme magistralmente intrecciate vengono benedetti nelle varie parrocchie. Molto sentita, la Settimana Santa a Scordia è caratterizzata da una vera e propria rappresentazione della morte di Gesù. La partecipazione popolare è massima alle processioni della Settimana Santa che vedono coinvolgimento fisico e spirituale di adulti e bambini uniti nella preghiera. Il mercoledì Santo si distingue per il Cristo alla Colonna ,“U Signuri o’ccippu”. Il Giovedì segue la tradizione della lavanda dei piedi mentre il Venerdì Santo la contemplazione della passione di Gesù, che ripercorre la Via Crucis e l’ultimo giorno di vita di Gesù. Seguitissima la visita ai Sepolcri e l’uscita dei tre Santi: Madonna, Maddalena e San Giovanni che, addolorati, vanno alla ricerca di Gesù che troveranno, poi, al purgatorio crocifisso. A questo punto Gesù è deposto dalla croce e adagiato al “Cataletto” (lettiga) dove i fedeli portano molti fiori. Segue una processione. Il silenzio del saba-
to si interrompe dopo mezzanotte con lo scioglimento delle campane, prima legate in segno di lutto, e poi sciolte per suonare in festa “Alleluia, Cristo è risorto”. La mattina della Domenica di Pasqua la processione delle tre Confraternite con la croce innalzata è un evento da non perdere. La Resurrezione è motivo di gioia, serenità e condivisione della giornata con la famiglia. Nelle parrocchie gremite in molti non mancano alla Santa Messa pasquale. Così come per ogni ricorrenza nella nostra Sicilia dove le celebrazioni, siano esse pagane o cristiane, sono sempre accompagnate da sfiziosi banchetti con piatti tipici, anche Scordia è terra di condivisione di una tradizione popolare che si mescola, tra sacro e profano, con un forte sentimento di appartenenza che ci contraddistingue. Ed è questa fitta rete fatta di tradizione, saggezza, devozione e famiglia che dà vita alle feste pasquali. La Pasqua è, appunto, tradizione non solo di riti religiosi e rappresentazioni sacre. “A Scordia se non si fanno i viscotta cco mutu e i viscotta cca liffia non è Pasqua” ci ricorda qualche anziana signora. Ci si riferisce, infatti, ai classici biscotti morbidi con l’imbuto (un particolare imbuto di alluminio, di piccole dimensioni molto simile al beccuccio delle siringhe per dolci) che hanno forma a pasticcino con la ciliegina o la mandorla all’apice e poi spolverati con zucchero a velo; e i biscotti duri con la liffia, ovvero la glassa fatta con zucchero a velo, limone e albume, spolverate di codina colorata. Biscotti immancabili nei banchetti degli scordiensi durante la scampagnata del Lunedì dell’Angelo, tra pizze e scacciate rigorosamente impastate a mano e cotte nei forni a legna. Ricette autoctone, che rappresentano la nostra più intima identità, tra le ricette classiche e nazionali. Non mancano, infatti, sulle tavole la classica colomba pasquale, le gettonatissime uova e coniglietti di cioccolato e, da qualche tempo anche la torta pasqualina, tipica della cucina ligure ma sempre più apprezzata in tutta la nostra penisola, con ripieno di ricotta, spinaci e uova sode intere. ■
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MAZZARRONE – I riti pasquali in primo piano nelle chiese e parrocchie locali
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Mazzarronesi, in maggioranza di origini ragusani, hanno riti pasquali e tradizioni molto sentite simili a quelli della provincia Iblea. Partecipano con devozione alle processioni e funzioni religiose (dal giovedì Santo alla domenica di Pasqua), che si tengono nelle tre parrocchie di San Giuseppe, Sacro Cuore di Gesù e Santa Maria del Rosario; il venerdì santo la via Crucis e la domenica la processione del Cristo Risorto e della Madonna. Sono giorni che vedono impegnate le donne in cucina (quando non sono in chiesa per le funzioni religiose) a preparare pietanze e dolci tipici secondo la tradizione gastronomica ragusana e precisamente : “mpanati”, impasto di farina con ripieno di agnello o pollo ; “turciniuna”,
fagottini con interiori di agnello o pollo ; “pastirieddi”, impasto di farina con interiori di agnello e pollo ; “Cassateddi”, impasto di farina con ripieno di ricotta, con zucchero e cannella ; “viscotta scaurati”, biscotti bolliti e poi infornati e biscotti passati nello zucchero a velo. In queste occasioni solenni le celebrazioni delle tre parrocchie vengono celebrate unitariamente e la massiccia partecipazione dei fedeli rendono le pareti della Chiesa insufficienti ad accogliere tutti; infatti il Vescovo della Diocesi mons. Calogero Peri e l’Amministrazione comunale, diretta dal prof. Giovanni Spata, hanno concordato recentemente di costruire una Chiesa Grande al centro del Paese, che a breve vedrà l’inizio dei lavori. ■
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