Guida ai Vini di Puglia e Basilicata Direttore responsabile: Giuseppe De Tomaso Edisud Spa - Viale Scipione l'Africano, 264 - Bari Servizi editoriali: Tirsomedia - Via G. Sangiorgi, 15 - Bari Testi di introduzione ai territori a cura del Movimento Turismo del Vino Puglia Presidente della Commissione di degustazione: Leonardo Palumbo - Presidente Assoenologi Puglia, Basilicata, Calabria Degustatori: Enologi: Luigi Cantatore, Pasquale Tamborra, Giovanni Colucci, Luca Petrelli, Benedetto Lorusso, Francesco Mazzone, Michele Savino, Massimiliano Apollonio, Elio Minoia, Vincenzo Baldari, Angelo Mauriello, Gianni Masi, Luigi Tarricone Ristoratori ed enotecari: Giuseppe Fato, Beppe Schino, Fulvio Nobile Le foto sono state selezionate dall’archivio fotografico di Tirsomedia. La chiusura dei testi è avvenuta il 30 settembre 2009 Stampa: Simeto Docks srl - Via B. Grassi, 7 - Catania Finito di stampare nel mese di novembre 2009 Pubblicità: Publikompass Spa - Via G. Washington, 70 - Milano © Edisud Spa 2009 proprietà riservata Edisud Spa - BARI Reg. Trib. Bari n. 45/04 del 15 ottobre 2004 Codice DBK ISBN 978-88-95281-16-2 guidavini@gazzettamezzogiorno.it
GUIDA AI VINI DI PUGLIA E BASILICATA
Edizione 2010
Un palazzo per le imprese È terra di commercianti la nostra, ma anche di validi e creativi artigiani, di audaci imprenditori. La storia della Camera di Commercio e la storia di Bari sono una cosa sola, un unico intreccio di simboli, di emblemi, legati non solo alla collocazione fisica di questa grande “casa del mercato” nel cuore murattiano del capoluogo, ma anche alla sua capacità di rappresentare l’anima della città. Sono più di 160mila le aziende iscritte al Registro delle Imprese, per lo più imprese commerciali, manufatturiere, di costruzioni, di servizio, trasporti. Ma a formare questo grande numero, che fa dell’ente la quinta Camera di Commercio italiana, contribuiscono anche le aziende che operano nei servizi pubblici e sociali, nel turismo e nell’intermediazione finanziaria. Attraverso le loro associazioni di categoria, rappresentate nel Consiglio, vere e proprie rappresentanze di interessi economici, i protagonisti dell’economia locale manifestano bisogni ed esigenze. Alla Camera di Commercio spetta comporle in una visione di sintesi strategica, perchè uno sviluppo consaspevole può attuarsi solo componendo interessi diversi, siano di imprenditori, artigiani, commercianti, agricoltori, consumatori e lavoratori. Questa intermediazione, con compiti di garanzia super partes, viene attuata anche con le altre amministrazioni locali e con il sistema bancario, dando forte slancio alla collaborazione. Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari
PIÙ VALORE AL TERRITORIO
SOMMARIO Introduzione Prefazione Assoenologi Come leggere la guida Le eccellenze I vetri Le bottiglie I bicchieri I sistemi di allevamento Puglia Presentazione Puglia Mappa Doc Puglia I vitigni di Puglia Daunia Murge Valle d'Itria Messapia Alto Salento Basso Salento Basilicata Presentazione Basilicata Mappa Doc della Basilicata I vitigni di Basilicata Vulture e Sassi Indice alfabetico Puglia Indice alfabetico Basilicata Indice per localitĂ Puglia Indice per localitĂ Basilicata
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INTRODUZIONE Il 2010 si annuncia come foriero di positivi mutamenti, di ripresa dei consumi e di definitivo rilancio dell’economia. L’anno appena archiviato, duro e faticoso, ci ha spinto a rinnovare, con più forza e contenuti, il nostro impegno accanto ai produttori di Puglia e Basilicata, con l’obiettivo di valorizzare i loro vini e i loro sforzi quotidiani per ottenere vini eccellenti; accanto agli appassionati per continuare a fornire loro uno strumento editoriale utile e aggiornato per conoscere in maniera più approfondita l’affascinante mondo vitivinicolo di queste due regioni. Così, la sesta edizione della Guida ai Vini di Puglia e Basilicata nasce all’insegna delle novità. La prima, la più concreta anche, è la pubblicazione di un’edizione in lingua inglese. Sì, perché ormai è chiaro che il mercato di riferimento per le nostre cantine è il mondo intero. Lo dimostrano gli incoraggianti dati relativi alle esportazioni e le numerose iniziative di promozione e commercializzazione che vedono le nostre regioni sempre più protagoniste all’estero. L’edizione inglese, quindi, mira a rafforzare le azioni di comunicazione internazionale già in atto e a colmare il bisogno di informazione circa i vini di Puglia e Basilicata dei buyer, dei ristoratori, degli enotecari e, infine, dei consumatori esteri. La seconda novità riguarda la commissione di degustazione, quest’anno presieduta dall'Assoenologi. Professionisti di chiara esperienza che operano in prima persona nell’ambito produttivo e che hanno analizzato, con puntuale obiettività e rigore, le circa seicento etichette pervenute. Una scelta di cambiamento che permetterà di valutare un differente punto di vista: quello di
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chi ben conosce le pratiche di coltivazione e di trasformazione delle uve in cantina per ottenere vini di qualità. Insieme agli enologi, anche ristoratori ed esperti consumatori a completare il panorama della degustazione, introducendo il parere degli “utenti finali” del vino. Nuova veste grafica e nuovi contenuti, infine, per razionalizzare le informazioni sul panorama vitivinicolo delle nostre regioni e per permettere ai lettori di apprezzare i vini in un contesto sensoriale più ampio e articolato, quello gastronomico. Un tributo alle tradizioni culinarie di ogni singola zona di produzione che, siamo certi, contribuirà ad accrescere la curiosità e le aspettative dei tanti enoturisti che intendono visitare i territori del vino di Puglia e Basilicata. Una serie di novità che, ci auguriamo, possano essere anche un auspicio di rilancio e di crescita per l’intero settore.
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Leonardo Palumbo Presidente Assoenologi Puglia, Calabria e Basilicata.
Pur nella lucida consapevolezza che una guida non possa rappresentare compiutamente la vasta ed eterogenea complessità della produzione enologica di una regione, si è inteso, in continuità con le passate edizioni, offrire al lettore, e dunque al potenziale consumatore, una mappa aggiornata di quelle realtà vitivinicole meritevoli di segnalazione per la pregevolezza e la qualità delle loro produzioni. È sotto gli occhi di tutti il percorso di qualità intrapreso dalle aziende pugliesi ormai da tempo, l’affermarsi sul mercato di vini più raffinati, più equilibrati, espressioni, sì del terroir ma più in linea con le aspettative di un consumatore divenuto più colto ed esigente. È evidente che dietro questi prodotti si sono avute vere e proprie rivoluzioni in cantina, non solo per l’utilizzo di nuove tecnologie, ma anche e soprattutto per l’affinarsi delle competenze e della preparazione dei tecnici, i veri demiurghi di questo processo che oserei definire “mistico” quale è la vinificazione, sì
perché c’è qualcosa di mistico in questo incontro della natura con le sue reazioni chimiche e l’estro creativo dell’enologo, da cui scaturisce un prodotto che ogni volta è sempre nuovo e diverso, eppure sempre fedele a se stesso. È mistico perché non tutto si può spiegare, non tutto è prevedibile, c’è qualcosa di arcano che sfugge al meccanicismo di una scienza, in quella trasformazione dell’acino con le sue geometrie perfette, in quel liquido tumultuoso fremente di energia che diviene bevanda dionisiaca. E davvero c’è qualcosa di mistico nell’attesa paziente di questa metamorfosi, come se ci fosse una vita propria, intrinseca, che si rivela lentamente dalla materia della pianta per divenire spirito che inebria. Con stupore attonito, noi tecnici osserviamo questo passaggio, lo monitoriamo costantemente fino alla fine, con la sapienza della conoscenza ma anche con l’intuito, per offrire in una bottiglia natura, cultura, storia e tradizione, perché il vino non è solo un prodotto, il vino è la traduzione di una terra, coniugata nelle molteplici sue forme espressive. A voi lettori, dunque, l’auspicio che, con l’ausilio di questa guida, possiate incontrare lungo questo percorso enologico un momento di autentica piacevolezza e di appagante gradevolezza, che vi faccia innamorare di queste terre fiere e generose che sono la Puglia e la Basilicata.
COME LEGGERE LA GUIDA La guida è un invito a scoprire i vini di Puglia e Basilicata attraverso un quadro completo delle aziende vitivinicole di ciascun territorio. Le due regioni sono introdotte da mappe che indicano i principali vitigni della zona e l'elenco delle Doc e Igt riconosciute. Completano la guida gli indici alfabetici delle aziende e per territori.
I TERRITORI
Le Macroaree sono una suddivisione del territorio per tipologia di aree vitate. La Puglia presenta sei grandi zone: Daunia, Murge, Valle d'Itria, Messapia, Alto Salento e Basso Salento. La Basilicata in un’unica grande zona che comprende Sassi e Vulture.
DAUNIA
MURGE
VALLE D’ITRIA
MESSAPIA
Fasano Trinitapoli
Villa Castelli Minervino Murge
Grottaglie Conversano Turi
Castellana Grotte
San Marzano
Lama Pulsano
Cassano
Maruggio
Marina di Pulsano Santeramo
ALTO SALENTO
BASSO SALENTO
SASSI E VULTURE
LAVELLO MELFI
RAPOLLA BARILE RIONERO IN VULTURE VENOSA
BANZI
MATERA
Nardò
POTENZA
Aradeo Tuglie
Squinzano Campi Salentina Novoli San Pancrazio Salice Salentino Salentino Veglie (MAGLIANO) Copertino
Cutrofiano
Collepasso
Gallipoli Cutrofiano
TURSI
Alezio
Parabita
Viggiano ROCCANOVA
Depressa di Tricase
NOVASIRI
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COME LEGGERE LA GUIDA
Marchio dell’azienda
Breve descrizione dell’azienda Vini a scelta del produttore Anagrafica dell’azienda, ettari vitati e totale bottiglie annuali Altri vini prodotti
IL SIMBOLO La valutazione ottenuta da un vino è rappresentata graficamente da una bottiglia. Il punteggio è espresso in tacche. Le tacche vanno da un minimo di due a un massimo di cinque per le eccellenze.
Le valutazioni Vini di media fattura con interessanti margini di miglioramento
Vini di buon livello e personalità
Vini eleganti e di ottimo livello
Vini eccellenti ad elevato contenuto emozionale
Le tipologie Bianco
Rosato
Rosso
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LE ECCELLENZE
LE ECCELLENZE PUGLIA DAUNIA Il Griccio Rosso da dessert 2008 Agricole Alberto Longo La Dama Forestiera di d'Araprì 2003 d`Araprì Spumante Classico MURGE Primitivo Gioia del Colle Riserva Rosso doc 2006 Azienda Agricola Giuliani Raffaele Il Paturno Puglia Rosso igt 2007 Barsento Tufjano Puglia Bianco igt 2008 Colli della Murgia Pungirosa Castel del Monte Rosato doc 2008 Rivera 0,618 Castel del Monte Riserva Rosso doc 2000 Santa Lucia Masseria Maìme Salento Rosso igt 2007 Tormaresca VALLE D'ITRIA Faraone Valle d'Itria Bianco igt 2008 I Pastini MESSAPIA Madrigale Primitivo di Manduria Dolce Naturale doc 2006 Produttori Vini Manduria Sessantanni Primitivo di Manduria doc 2006 Feudi di San Marzano Es Primitivo di Manduria Rosso doc 2007 Gianfranco Fino Viticoltore Passione Primitivo di Manduria Dolce Naturale doc 2003 Vinicola Savese
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LE ECCELLENZE
ALTO SALENTO Leucos Salento Bianco igt 2008 Azienda Agricola Giovanni Petrelli Teresa Manara Salento Rosso igt 2006 Cantele Selvarossa Salice Salentino Riserva Rosso doc 2005 Cantine Due Palme Saturnino Salento Rosato igt 2008 Tenute Rubino BASSO SALENTO Nero Conti Zecca Salento Rosso igt 2006 Azienda Agricola Conti Zecca
BASILICATA Teodosio Aglianico del Vulture doc 2007 Azienda Agricola Basilisco Il Sigillo Aglianico del Vulture doc 2005 Cantine del Notaio Terre di Orazio Aglianico doc 2007 Cantina di Venosa
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S.P. 231 (ex S.S. 98) Km. 75.837 - 70032 Bitonto (Ba) Tel. +39.080.3740757 - Fax +39.080.3757428 info@panvetri.com - www.panvetri.com
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I VETRI
LE BOTTIGLIE L'evoluzione delle bottiglie è legata principalmente a due elementi: le tradizioni dei popoli e le esigenze commerciali dei produttori. La forma, il colore, il materiale in cui sono realizzate da sempre sono il risultato di un connubio fra cultura locale e concreti vantaggi tecnici. In questa sezione potrete scoprire, osservare, riconoscere alcuni esempi di bottiglie che, oltre alla zona di provenienza, si differenziano per base, corpo, spalla e collo.
Bordolese. Nome legato alla zona di Bordeaux da cui trae origine. Ha forma simile ad un cilindro con spalle ben evidenti.
Bordolese classica. La sua caratteristica è nella forma lievemente piÚ bassa rispetto alla Bordolese.
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LE BOTTIGLIE
Champagnotta. La sua peculiaritĂ sta nella tipologia del vetro utilizzato, piĂš spesso del normale per resistere alla pressione interna.
Alsaziana o Renana. Deve il suo nome alla regione del Reno, suo territorio di origine. Priva di spalle, ha la forma allungata.
Albeisa. Nome derivante dalla zona di origine: è infatti tipica del territorio di Alba.
Borgogna o borgognotta. La sua forma ricorda un cono dal collo lungo e privo di spalle.
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LE BOTTIGLIE
Anforetta o Provenzale. Caratteristica del Verdicchio e della Côte de Provence, da cui la doppia denominazione.
Bordolese a spalla alta. Detta anche Golia, è una delle tipologie più diffuse.
Bordolese a spalla alta 0,5 l. Per la sua capienza è generalmente utilizzata per i vini dolci.
Champagne Cuvée. Ricorda la Champagnotta ma con una base più larga.
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I BICCHIERI La degustazione di un vino coinvolge la vista, l'olfatto, il gusto. Per consentire un'analisi corretta, è fondamentale che il calice abbia caratteristiche ben precise. Trasparente e inodore, di vetro o di cristallo, il calice ha forme diverse a seconda del vino che deve contenere. Qui di seguito vi proponiamo le immagini di alcuni dei calici piÚ diffusi con l'indicazione delle tipologie di prodotto piÚ adeguate: a tulipano, a mela o a uovo, per vini fermi, bollicine o distillati.
FlĂťte. Caratteristico bicchiere per spumanti secchi o champagne.
Calice di dimensioni medie utilizzato per vini bianchi di media struttura o per rossi giovani.
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I BICCHIERI
Il gambo allungato e la media capienza rendono questo calice adatto a vini bianchi aromatici e vini rosati.
Calice adatto a vini rossi di buon corpo e media struttura o eventualmente a bianchi importanti.
Ballon da vini rossi strutturati classici ma con presenza di tannini poco rilevante.
Come il ballon, adatto a vini rossi importanti ma con maggiore presenza di tannini.
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I BICCHIERI
Calice per vini dolci “muffati”, dalla forma morbida che si restringe sul bordo.
Calice più ampio e più alto per vini di straordinaria e superlativa struttura.
Inconfondibile calice da acquaviti di frutta e grappe.
Calice a tulipano con una leggera svasatura sul bordo, ideali per i vini passiti.
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SISTEMI DI ALLEVAMENTO
LE COLTIVAZIONI La Puglia racchiude larga parte della variabilità italiana sotto l’aspetto ampelografico, per il numero e le differenze tra i vitigni coltivati, per i sistemi di allevamento, per i livelli produttivi, per le tipologie di vini: un ‘laboratorio’ che per decenni ha fornito splendidi gusti, ma anche soccorsi enologici a molti altri territori. Nella nostra regione si coltivano vitigni dal ciclo “fiorituramaturazione” di 90 giorni e poi, a crescere, fino a circa 145 giorni, con livelli produttivi da 4-5 t/ha fino a otto-nove volte tanto, con diversi sistemi di allevamento. Lo storico “alberello” greco che caratterizza ancora e soprattutto il paesaggio del Salento è in costante decrescita. Nell’alberello, oggi quasi condannato dalla legge dei costi colturali, si ritrova la storia antica, l’eleganza della forma, la fisiologia vegetale eletta a perfezione, il rapporto atavico tra l’uomo e la vite, il ‘passaggio di consegna’ tra le generazioni. Il sistema di allevamento “controspalliera” a vegetazione assurgente, potatura guyot o cordone, costituisce ormai la scelta per eccellenza; una rivoluzione silenziosa e straordinaria: assommare elevate densità d’impianto, gestione colturale fortemente meccanizzata, potenziale enologico elevato. Il sistema di allevamento espanso del tipo “tendone”, che sopravvive in Capitanata, è tecnica derivata da un momento economico proiettato a massimizzare i livelli produttivi, ma anche a ottenere un risultato enologico decoroso.
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LE COLTIVAZIONI
alberello
controspalliera
tendone
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PUGLIA
PRESENTAZIONE Dario Stefàno Assessore regionale Risorse Agroalimentari
Raccontare una regione attraverso i suoi vini è un po’ come fare un viaggio alla scoperta del territorio. Un viaggio che, per quanto mi riguarda, non smette mai di stupire e incantare. Un viaggio che ho avuto l’opportunità di fare, anche, come Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari. Un viaggio vero, fatto di incontri, di sopralluoghi, di occasioni di confronto, di strette di mano e di parole dette guardandosi negli occhi. Fra le esperienze più significative, l’inaugurazione della vendemmia 2009 che ho voluto fare direttamente “sul campo”, fra i filari in giro per tutta la Puglia, in mezzo agli uomini e alle donne che infaticabilmente irrorano di motivazione uno dei comparti chiave della nostra economia. Quello della produzione enologica rappresenta il settore che riesce a raccontare meglio, nel mondo intero, il ritratto di una Puglia che produce. E che produce qualità. L’unica arma che può consentirci anche di vincere la sfida del momento storico che stiamo vivendo e di superare gli effetti di una
PRESENTAZIONE
crisi congiunturale senza precedenti. Mentre scrivo giungono i primi dati della vendemmia da poco conclusa, che confermano la previsione di inizio stagione circa un calo di produttività, che si attesta intorno al 15 %, a causa di un bizzarro andamento climatico e meteorico, caratterizzato prima da temperature elevate, poi da piogge inconsuete, che ha penalizzato tutte le regioni meridionali. Nonostante il decremento produttivo, però, con una produzione di circa 5.900.000 ettolitri (dati Assoenologi), la Puglia rimane regione leader per produzione di vino, seconda solo a Veneto ed Emilia Romagna. E anche la qualità - leggo dalla stessa fonte - si attesterà su livelli buoni con diverse punte di ottimo. La Puglia, ricordiamolo, continua a essere tra le regioni più “blasonate” con i suoi 26 vini Doc che, insieme alla proposizione di sei Docg, alle proposte di aggiornamento dei disciplinari di produzioni di molti vini Doc , di istituzione di due denominazioni che legano il nome del vitigno al territorio (Negramaro di Terra d’Otranto e Terre di Nero di Troia) e le proposte di modifica delle Igt pugliesi, rappresentano gli elementi tangibili di una Puglia proiettata verso la qualità, forte anche di un patrimonio inesauribile di vitigni autoctoni. L’ambizione è quella di divenire protagonisti assoluti della scena mondiale, per una qualità inimitabile e irripetibile su cui, tutti,occorre investire.
I TERRITORI DEI VINI DI PUGLIA:
MANFREDONIA
Trinitapoli
Minervino Murge
ALEATICO DI PUGLIA
DAUNIA SAN SEVERO Bombino bianco Trebbiano toscano Montepulciano d'Abruzzo CACC'E MMITTE DI LUCERA Nero di Troia Montepulciano ORTANOVA Sangiovese Nero di Troia ROSSO DI CERIGNOLA Nero di Troia Negroamaro
MURGE ROSSO DI CANOSA Nero di Troia MOSCATO DI TRANI Moscato bianco (loc. Moscato di Trani o Reale) ROSSO BARLETTA Nero di Troia CASTEL DEL MONTE Nero di Troia Aglianico Bombino nero Pampanuto Chardonnay Sauvignon Pinot bianco Pinot nero GRAVINA Malvasia del Chianti Greco di Tufo Bianco d'Alessano GIOIA DEL COLLE Primitivo Aleatico Trebbiano toscano
S
LE DOC, LE IGT E I PRINCIPALI VITIGNI
VALLE D'ITRIA LOCOROTONDO Verdeca Bianco d'Alessano
MARTINA FRANCA
ALTO SALENTO
Verdeca Bianco d'Alessano
OSTUNI
BRINDISI
Impigno Ottavianello
SQUINZANO
Negroamaro Negroamaro
SALICE SALENTINO Negroamaro Aleatico Chardonnay Pinot bianco
MESSAPIA LIZZANO Negroamaro Malvasia nera Trebbiano toscano
COPERTINO Negroamaro
PRIMITIVO DI MANDURIA Primitivo
COLLINE JONICHE TARANTINE Primitivo Chardonnay Verdeca Cabernet Sauvignon Primitivo
BASSO SALENTO
LEVERANO Malvasia bianca Negroamaro
GALATINA Negroamaro Chardonnay
NARDÒ Negroamaro
ALEZIO
Adelfia
Negroamaro
MATINO
Conversano Turi
Castellana Grotte
Negroamaro
Cassano
Fasano
anteramo
Crispiano
Villa Castelli Torre S. Susanna Grottaglie
Squinzano Campi Salentina Novoli San Pancrazio Salice Salentino Salentino Veglie (MAGLIANO)
San Marzano
Lama Pulsano
Copertino
Maruggio
Marina di Pulsano Nardò
Aradeo Tuglie
Cutrofiano
Collepasso
Gallipoli Cutrofiano Alezio
Parabita
Depressa di Tricase Taviano
I VITIGNI DI PUGLIA
VITIGNI A BACCA BIANCA BIANCO D’ALESSANO È uno dei vitigni che raccontano la vocazione per i vini bianchi della Murgia e della Valle d’Itria. È infatti presente nelle doc Gravina, Martina, Locorotondo, ma anche Ostuni e Lizzano. Di grande interesse, negli ultimi anni, alcune espressioni del vitigno vinificato in purezza.
BOMBINO BIANCO Il Bombino Bianco è un vitigno coltivato su tutto il territorio regionale. È l’attore principale delle versioni in bianco di alcune importanti doc come Castel del Monte (insieme a Pampanuto), San Severo (in uvaggio con Trebbiano toscano), Leverano (con Malvasia Bianca).
CHARDONNAY Identità internazionale, espressione territoriale: lo Chardonnay è un vitigno palesemente alloctono, ma l’incontro con la Puglia è stato talmente felice da consentirne la massima diffusione e coltivazione. Castel del Monte, Lizzano, Salice Salentino sono le doc che vedono questo vitigno in primo piano.
FIANO Originario della vicina Campania, il Fiano ha trovato in Puglia, e in particolare in Valle d’Itria, un suo habitat privilegiato, tanto da essere contemplato nelle doc Locorotondo e Martina.
FRANCAVIDDA L’Alto Salento, in particolare la provincia di Brindisi, ci regala un’altra chicca enologica con questo vitigno previsto nella doc Ostuni, utilizzato in uvaggio con Impigno, Bianco d’Alessano e Verdeca in una percentuale tra il 15 e il 50 %.
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I VITIGNI DI PUGLIA
GRECO BIANCO Il Greco è presente nella doc Gravina insieme a Malvasia Bianca e Bianco d’Alessano, quale ulteriore esempio di vitigno in grado di esprimere la personalità di un territorio notevolmente vocato alla produzione di vini bianchi. IMPIGNO Vitigno autoctono che costituisce un’altra “perla” del patrimonio ampelografico pugliese. Il suo utilizzo è previsto nella doc Ostuni in percentuale variabile fra il 50 e l’85 %, in uvaggio con Francavidda ed eventualmente Bianco d’Alessano e Verdeca.
MALVASIA BIANCA Vitigno autoctono presente prevalentemente in uvaggio in numerose doc Puglia. La Malvasia Bianca è infatti prevista e largamente utilizzata nelle doc Cacc’e Mmitte di Lucera, San Severo, Locorotondo, Martina, Gravina, Lizzano, Leverano.
MOSCATO REALE Moscato bianco o Moscato reale sono i nomi del vitigno autoctono fra i più noti e rappresentativi di Puglia. Da uve Moscato nasce il Moscato di Trani doc, che abbraccia comuni della provincia di Bari e di Foggia e identifica un vino dolce naturale, prodotto anche nel tipo liquoroso.
PAMPANUTO La doc Castel del Monte è quella in cui il Pampanuto, noto anche come Pampanino, trova il più ampio utilizzo, in uvaggio con Chardonnay o Bombino Bianco.
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I VITIGNI DI PUGLIA
SAUVIGNON Altro esempio di vitigno alloctono ottimamente integrato nel patrimonio ampelografico pugliese. Come lo Chardonnay si ritrova in particolare nelle doc Castel del Monte, Lizzano e Salice Salentino.
VERDECA La Verdeca è in primo piano nella vinificazione delle doc Locorotondo e Martina, dove si utilizza in percentuale fra il 50 e il 65 %, ma presente anche nella doc Gravina, dove si unisce ad altre importanti uve a bacca bianca come Bombino Bianco o Trebbiano Toscano.
VITIGNI A BACCA NERA AGLIANICO Vitigno storicamente legato alla vicina Basilicata, vanta un’antica coltivazione anche in Puglia, dove rappresenta un elemento cardine della doc Castel del Monte, nel cui disciplinare sono previste specificamente le versioni Aglianico rosso e rosato.
ALEATICO Vitigno autoctono presente in tutto il territorio regionale da cui si ottiene un caratteristico vino dolce naturale. Aleatico è inoltre il nome della denominazione di origine controllata il cui disciplinare prevede anche l’utilizzo, in percentuale minore, di Negroamaro, Malvasia Nera e Primitivo. BOMBINO NERO Noto come “Bambino” o come “Buonvino”, è un vitigno di antica coltivazione, che si contraddistingue per la copiosa produzione e l'elevata resa in mosto. Viene allevato prevalentemente in Puglia, nelle zone di Lizzano e Castel del Monte.
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I VITIGNI DI PUGLIA
MALVASIA NERA LECCE E BRINDISI Vitigno ampiamente diffuso nel Salento, a partire dalla provincia di Taranto fino all’ampio bacino che comprende le province di Brindisi e Lecce. È presente infatti nelle doc Lizzano, Brindisi, Squinzano, Salice Salentino, Leverano, Copertino, Nardò, Matino e Alezio. MONTEPULCIANO La sua origine non è pugliese ma in Puglia ha trovato un territorio ottimale. Il Montepulciano è molto presente nella zona di Foggia, nelle doc San Severo, Cacc’e Mmitte di Lucera, Ortanova, Rosso di Cerignola e Rosso Canosa, ma si ritrova anche nelle doc Castel del Monte, Lizzano e, nel Salento, nelle doc Leverano, Copertino e Alezio.
NEGROAMARO È il simbolo del “Salento enologico”, la cui crescente notorietà è fortemente legata a questo vitigno, sempre più coltivato anche in altre zone della Puglia. Il Negroamaro è infatti previsto anche nella doc Rosso di Cerignola ma è protagonista delle doc Lizzano, Brindisi, Squinzano, Salice Salentino, Leverano, Copertino, Nardò, Galatina, Matino e Alezio.
NERO DI TROIA Il territorio noto come “terre di Federico”, ovvero l’ampia area che si estende dal nord barese fino alla provincia di Foggia, riconosce nel Nero di Troia il suo emblema più rappresentativo. Il vitigno, in purezza o in uvaggio, è contemplato nelle doc Castel del Monte, Cacc’e Mmitte di Lucera, Ortanova, Rosso di Cerignola, Rosso Canosa.
NOTARDOMENICO Rarità enologica coltivata nell’Alto Salento, prevalentemente in provincia di Brindisi, presente in particolare, in una percentuale fino al 15 %, nella doc Ostuni.
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I VITIGNI DI PUGLIA
OTTAVIANELLO Altro esempio di vitigno sopravvissuto grazie alla caparbietà e alla passione dei viticoltori locali, l’Ottavianello si coltiva nella provincia di Brindisi ed è un elemento caratterizzante della doc Ostuni.
PRIMITIVO Il primitivo, secondo la tradizione, fu impiantato per la prima volta nel territorio di Gioia del Colle, in provincia di Bari, ad opera dei Benedettini. Verso la fine del '700 il sacerdote primicerio Don Filippo Francesco Indellicati ne selezionò un clone e gli attribuì il nome di “Primativo” proprio in virtù della sua precoce maturazione. Successivamente esso ha trovato le condizioni ideali per proliferare nell'area di Manduria, in provincia di Taranto, diventando uno degli ambasciatori della Puglia enologica nel mondo.
SANGIOVESE Anche il Sangiovese, pur non essendo originario della Puglia, è un vitigno abbondantemente coltivato nella regione. È contemplato nelle doc San Severo, Cacc’e Mmitte di Lucera, Ortanova, Rosso di Cerignola e Rosso Canosa, ma anche Gioia del Colle, Lizzano e, nel Salento, nelle doc Brindisi, Squinzano, Leverano, Copertino, Alezio e Matino.
SUSSUMANIELLO Previsto in percentuale minore nelle doc Ostuni e Brindisi, negli ultimi anni è stato riscoperto e vinificato anche in purezza, a conferma dell’amore dei vignaioli pugliesi per la propria terra e dell’impegno per la sua piena tutela e valorizzazione.
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