Versione Stampa _ Global Writing Lockdown - La tua storia è grande come il mondo

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Global Writing Lockdown © Ordskælv and La Grande Fabbrica delle Parole 2020 All rights belong to Ordskælv, La Grande Fabbrica delle Parole - Insieme nelle Terre di mezzo Onlus and the contributers. Questo pubblicazione non sarebbe stata possibile senza il supporto di e Carola Fumagalli. Un ringraziamento speciale a Giorgio Fontana, Spazio Aperto Servizi, Carmela Girasole, i volontari de La Grande Fabbrica delle Parole e Sofia Zanderighi. IDEA Ordskælv / Karen Siercke EDITORS La Grande Fabbrica delle Parole Giulia Gubbiotti e Marcella Fauci DESIGN AND L AYOUT Ordskælv / Mie Frey Damgaard Set in Titillium Web 978-87-993443-6-9


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Ordskælv è un’organizzazione no profit dedicata a promuovere generazioni di scrittori forti, lettori empatici e pensatori creativi nelle regioni del Nord Europa www.ordskaelv.org

UN PROGETTO DI:

La Grande Fabbrica delle Parole è un centro di scrittura creativa no profit con sede a Milano. Ha portato in Italia il modello di 826 Valencia. Crediamo fortemente che le parole e l’accesso alla cultura debbano essere per tutti. Nessuno escluso. www.grandefabbricadelleparole.it


INTRODUZIONE E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano. Forse ci sono doni. Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo. Mariangela Gualtieri, “Nove marzo duemilaventi” Marzo 2020. È scoppiata la pandemia nel mondo. La nostra città, Milano, e la nostra regione, la Lombardia, ne sono state epicentro. Prima di tutti in Europa abbiamo fermato le attività, messo le mascherine, temuto per i nostri cari. Ci siamo fermati anche noi, a La Grande Fabbrica delle Parole. Ogni settimana incontriamo circa cinquanta bambini, da un giorno all’altro non ne abbiamo più incontrato nessuno. Poi la quarantena è diventata più stretta. Abbiamo vissuto chiusi nelle nostre case. E insieme a noi i nostri bambini. Ogni due settimane leggevamo i decreti e ci adeguavamo alle norme. È stato importante farlo. Ma i bambini? I bambini non hanno avuto cittadinanza in questo periodo sospeso. Non sono stati menzionati. Il silenzio che attraversava le strade nel lockdown ha coperto anche la loro voce.


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E invece avevano cose da dire. Cose importanti. Se La Grande Fabbrica delle Parole non si è fermata è perché abbiamo voluto raccoglierle, queste voci, dare loro cittadinanza, ascoltarle. Perché i bambini custodiscono con leggerezza verità profondissime. Verità di cui avremmo avuto bisogno, chiusi nelle nostre case. Verità di cui abbiamo tutti bisogno, ora. Eccole qui, le loro “pepite d’oro”, scritte nel periodo di quarantena stretta. Gli autori sono bambine e bambini, ragazzi e ragazze dai cinque ai quindici anni. Hanno partecipato in centocinquanta, singolarmente o con le loro classi, da Milano e dintorni, ma non solo. Alcuni provenivano dai laboratori de La Grande Fabbrica delle Parole, altri no. Troverete anche gli scritti dei ragazzi del nostro doposcuola, che teniamo in collaborazione con Spazio Aperto Servizi. Loro sono stati coordinati dallo scrittore Giorgio Fontana, che ringraziamo di cuore. Ringraziamo anche Ordskælv, perché da loro tutto è nato. Per me questi scritti sono stati finestre sul mondo. Ho imparato molte cose, leggendoli, anche sul valore di libertà che hanno i libri e le storie. Perché, come dice Luca, grande saggio di sette anni: “Se non posso uscire di casa col corpo, posso farlo con la fantasia”. Francesca Frediani Responsabile de La Grande Fabbrica delle Parole


LA STORIA DI ANNA Milano è il cuore della pandemia che stiamo vivendo tutti a casa. All’inizio anche solo nella mia via si sentivano le sirene delle ambulanze che sfrecciavano ora per fortuna sono molte meno e ne sono felice e orgogliosa nel senso che sento che la mia città, come una grande famiglia, fa dei passi avanti. Io ero e sono una bambina molto vivace, movimentata, non resto mai ferma! Prima ogni giorno avevo qualcosa da fare dopo la scuola con altri bambini, e ora c’è la quarantena che è stato un filtro potentissimo per tutte queste attività, quasi un blocco. L’unica cosa a cui posso affidarmi in questo periodo a casa è la mia bolla con tutti i miei amici immaginari che mi aiutano a superare questo momento. Quando sono dovuta uscire a fare due passi con la mamma ai primi metri volevo già tornare indietro ma mi sono fatta coraggio e sono arrivata in fondo alla via. Non vi dico che colpo quando ho visto le poche macchine correre! Ho cominciato a piagnucolare e a tirare la mamma, proprio come una bambina piccola quando vede un cane di taglia grossa. Più si sta a casa e ci si abitua e peggio è. Oggi per esempio sono talmente triste e appesantita che non ho la forza nemmeno per piangere; sto solo sul bordo del letto a testa in giù, immobile e con le braccia conserte. Non so se sentirmi spremuta come un limone oppure un muro con un chiodo gigante ben saldo e ben conficcato. Però ci vorrebbe qualcosa di reale che ci facesse divertire…


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come un albero su cui arrampicarsi o un elefante con una lunga proboscide dove fare lo scivolo. Sono di nuovo nella mia bolla, ma penso che è l’unica chiave per uscire! Da appassionata di fumetti, in questo tempo ritrovo me in Paperoga che se anche una fetta di torta scivola sul tappeto, al posto di arrabbiarsi la incornicia e diventa il suo capolavoro.

ANNA D., 9 ANNI DIVOR ATRICE DI STORIE, HA PUBBLICATO IL SUO PRIMO LIBRO CON LA GR ANDE FABBRICA DELLE PAROLE ALL’ETÀ DI 3 ANNI VIVE A MILANO


DALLA MIA FINESTR A Mi chiamo Alice, ho 7 anni e abito a Roma. Ho disegnato l’albero che vedo dalla mia finestra. Durante questo periodo lui è cresciuto e fiorito come me che tra poco compirò 8 anni.


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ALICE P., 8 ANNI AMA STARE CON MAMMA E PAPÀ VIVE A ROMA


ATTENZIONE A QUEL BIRBONE Un virus piccolino sta facendo il birichino perchĂŠ fa ammalare la gente molto pericolosamente. Io vorrei veder gli amici per stare insieme tutti felici scambiarci bacioni in abbondanza e guardarci negli occhi, non a distanza!!


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ALICE A., 8 ANNI AMA STARE ALL’ARIA APERTA E LA GINNASTICA ARTISTICA VIVE A MILANO


LOCKDOWN Il rumore del silenzio!!! È assordante, bello, pauroso, calmante, angosciante…. Il nostro mondo così rumoroso, caotico, frastornante è stato fermato. Fermato dal coronavirus che è riuscito a farsi strada e a penetrare nel nostro mondo, nelle nostre scuole, nelle nostre case… e a imporre il silenzio! Ho voluto farla in barba al mostro e ascoltare tutto quello che ci ha portato: il silenzio. Si è fermato tutto, le persone, le auto, le voci. Si è spento tutto e si è innalzato il silenzio, il silenzio della paura, della morte, della disperazione, gli sguardi colmi di silenzio… interrotto solo dalle grida delle ambulanze che corrono veloci. Ho voluto immergermi veramente in questo silenzio e ho sentito, ho sentito la canzone più bella del mondo… Se si ascolta bene, ogni minimo suono dà un senso alla vita. E allora sento il mio cuore che batte… pum.. pum.. pum, vuol dire che sono viva, il mio naso, respirando, emette un lievissimo sibilo, la pancia gorgoglia, il letto sul quale sono fa leggeri scricchiolii.. vuol dire che c’è, esiste non è stato spazzato via dal virus. E poi ancora la gocciolina che cade dal rubinetto, la mia mamma che scopa, il signore del palazzo di fronte che starnutisce! Ci siamo! I miei gatti che giocano, miagolano, scrocchiano i croccantini sotto i denti; il mio pesce che nuota e il rumore dell’acqua crea un fruscio che ad ascoltarlo bene sembra di esserci dentro quell’acqua così fresca, trasparente, vellutata sulla mia pelle… E poi c’è questa natura che è scoppiata così verde, così viva, così colorata. Se ci si ferma al sole sembra che le gemme aprendosi facciano un piccolo suono.


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La vita è rimasta nelle piccole cose e nella bellezza della natura, di tutti quei suoni che la natura ci dà e che noi, purtroppo, non vogliamo o non siamo in grado di percepire. No brutto mostro non permetteremo mai che tu imponga il tuo silenzio cattivo. Il mondo continuerà per sempre a suonare la melodia più bella che ci sia, quella della natura.

EMMA C., 12 ANNI SI DIVERTE A SCRIVERE E DISEGNARE, AMA CREARE DI TUTTO E DI PIÙ: PUPAZZI, GIOIELLI, BORSE, VESTITI PER BAMBOLE E PERSINO DEI MODELLINI DI CASE INVENTATE! VIVE A MILANO


LA LISTA DELLA SPESA IN QUAR ANTENA Ciao, sono Alessandro. Ecco la mia lista per la spesa J durante il coronavirus: · Un viaggio che mi porta in Germania da mio nonno e dai miei parenti · Andare a Leolandia · I parchi aperti · Andare in giro con la mia moto · Vedere i miei amici


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ALESSANDRO G., 7 ANNI BALLERINO DI BREAKDANCE, AMA IL RISO GIALLO E I DOLCI VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


COM’È LA MIA QUAR ANTENA? Beh, innanzitutto, questo momento di lockdown per me è stato una cosa quasi assurda, una cosa che non mi sarei mai immaginata. Quindi, all’inizio, non sapevo veramente cosa fare a parte seguire le istruzioni date a noi cittadini. La prima settimana di lockdown per me è stata anche un bel momento di rilassamento e di sfogo: niente scuola, niente compiti, potevo rilassarmi e lasciarmi andare.

Poi dopo una settimana abbiamo ricominciato a lavorare, non come a scuola, ma più che altro abbiamo fatto degli esercizi di ripasso. A quel punto mi ero abituata a stare a casa per un lungo periodo di tempo quindi mi sentivo abbastanza bene.


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ALEXIA M., 12 ANNI

AMA LA MUSICA E IL SUSHI, I SUOI AMICI E LA SUA FAMIGLIA

VIVE A MILANO

Poi, però, cominciavo ad annoiarmi, ad annoiarmi così tanto che perfino guardare la mia serie preferita era una cosa noiosa. Era strano, perché io di solito trovo cose da fare, anche nei momenti di noia, ma durante questa quarantena non sapevo proprio cosa fare. Quindi all’inizio ero annoiata, dopo però un po’ di tempo, cominciai anche ad essere un po’ malinconica. A questo punto, erano ormai 5 settimane di lockdown, quindi erano da 5 settimane che non uscivo da casa mia, Devo dire la verità, quello è stato il momento più importante di questo lockdown: riflettevo molto sulla situazione del mondo, sui miei sentimenti; era anche il momento in cui ho sentito di più la mancanza dei miei amici, non potendoli abbracciare. Per fortuna la mia generazione ha la possibilità di utilizzare la tecnologia per comunicare a distanza, quindi alla fine sento anche i miei amici a volte. Questo lockdown, a dir la verità, ha anche aiutato a rafforzare la mia famiglia: ora stiamo più insieme, ridiamo e scherziamo più spesso, quindi diciamo che questo virus ha fatto una cosa bella a me. Come ultima cosa vorrei solamente dire che mi mancano tutti i miei amici e compagni di classe, e vorrei anche ringraziare tutte le persone che hanno continuato a lavorare per il bene di tutti noi.


È INIZIATO TUTTO UNA SER A Ciao, mi chiamo Alice e ho 12 anni. Mi piace molto scrivere, infatti oggi ho deciso di scrivere gli effetti del Lockdown sulla mia vita. è iniziato tutto una sera, avevo appena finito di fare palestra e vidi mio papà preoccupato. Quando entrai in macchina non esitai a chiedergli cosa stesse succedendo. Mio padre mi disse che aveva appena sentito alla radio che un paese della Lombardia era stato messo in quarantena a causa del coronavirus. La mia famiglia come tutte le famiglie d’Italia eravamo preoccupate, perché si iniziava a capire la gravità della situazione. La mia preoccupazione come tanti della mia età era la scuola. “Come potevamo proseguire con il programma didattico?” mi chiesi. Successivamente abbiamo iniziato con le video lezioni e i compiti da svolgere a casa con le eventuali correzioni e comunicazioni. Una cosa era certa, un esercizio non capito spiegato attraverso le video lezioni non è uguale ad avere una persona al tuo fianco. Le mie giornate le trascorro in questo modo: al mattino devo collegarmi per fare le video lezioni, mentre il pomeriggio svolgo i compiti. Quando faccio le video lezioni è come se mi ritrovassi in classe perché rivedo tutti i miei compagni e i professori anche se non riusciamo a scherzare come quando eravamo a scuola! Una nota positiva in questo periodo di quarantena è che posso stare molto più tempo con la mia famiglia. È strano svegliarsi sentendosi dire: “E’


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pronta la colazione!”. È una cosa che non succedeva spesso. Tranne nel weekend è molto strano svegliarmi e vedere i miei genitori, perché mio papà andava tutti i giorni a lavorare presto e mia mamma una volta che ci accompagnava a scuola anche lei doveva andare a lavorare quindi la rivedevamo per l’ora di cena. uno dei miei passatempi preferiti è giocare con i miei uccellini che danno un bel da fare ma che alla fine ti ricompensano con tanto affetto e molta compagnia cinguettando allegramente.

ALICE A., 12 ANNI

GIOVANE SCRITTRICE

VIVE A MILANO


IL R ACCONTO DI ELEONOR A In questi mesi ho capito che un po’ la scuola mi manca. Mi mancano tutti i miei compagni di classe, gli amici, fare lezioni tutti insieme, regalare agli amici la mia merenda. Ho anche imparato a distinguere le cose essenziali da quelle non essenziali. In questo periodo mi sono resa conto che sono fortunata perché, dato che sono in montagna, c’è l’aria più buona, si possono fare più “passeggiate” rispetto a Milano e soprattutto sono con le mie sorelle, cugini e nonni. Ma purtroppo c’è anche il lato negativo: non posso vedere i miei genitori da quasi 3 mesi (perché sono a Milano a lavorare). È la prima volta che sto così lontana da loro e mi mancano un sacco.


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ELEONOR A M., 12 ANNI SCRITTRICE E CAMMINATRICE PER SENTIERI DI MONTAGNA VIVE A MILANO


LA STORIA DI ERICA Un gigante spappola il coronavirus in bocca e poi lo sputa e lo butta nel cestino e non si fa mai piĂš vedere.


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ERICA V., 7 ANNI STUDENTESSA DI PRIMA ELEMENTARE, DISEGNATRICE DI GIGANTI SORRIDENTI VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


ESCO CON LA FANTASIA Una mattina mi sono svegliato e il mondo si era rimpicciolito, tutti erano in casa. Ho pensato che era un giorno di festa. Ma non era così. Era molto peggio. In Italia era arrivato il coronavirus. Allora ho detto: “se non posso uscire di casa con il corpo posso uscire con la fantasia.” Con i miei fratelli ho costruito un super mega razzo e siamo partiti per andare sull’asteroide B612 perché lì c’è la medicina per sconfiggere il virus. Quando atterriamo scendo dal razzo, per fortuna trovo un alieno che mi indica dov’è la medicina, devo seguire la luce…dopo aver camminato…eccola! Non c’è dubbio, la medicina è fantàsia!! E ora non mi resta che portarla a casa per darla in dono a tutti.


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FR ANCESCO M., 7 ANNI GLI PIACE: FARE GINNASTICA, LEGGERE I LIBRI. NON GLI PIACE: FARE LA LOTTA, LE MAGLIE CON I BOTTONI, I DISPETTI VIVE A SAN DONÀ DI PIAVE (VE)


NOSTALGIA Mi manca la mia dolce sposa Emma e i miei amici.


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GIOELE S., 6 ANNI STUDENTE DI PRIMA ELEMENTARE, SCRITTORE ROMANTICO VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


IL DISEGNO DI ALICE Il mio papà che fa le medicine.

ALICE V., 7 ANNI STUDENTESSA DI PRIMA ELEMENTARE, AUTRICE DI R ACCONTI ILLUSTR ATI VIVE A MUGGIÒ (MB)


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LA STORIA DI IAGO Ciao, mi chiamo Iago, mi piace molto stare all’aperto e giocare con i miei amici a nascondino o alle carte Pokemon. Adoro la pizza che fa il mio papà e mangiare tanto cioccolato…anche se so che non devo esagerare.


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IAGO R., QUASI 9 ANNI FUMETTISTA BUONGUSTAIO VIVE A SESTO SAN GIOVANNI (MI)


#ANDR ÀTUTTOBENE Mi chiamo Laurabella e sono mezza greca e italiana. Il mio gusto preferito di gelato è biscotto, pistacchio e mango. Il mio cibo preferito è la pasta al sugo. Io Laurabella e tutte le altre persone del mondo viviamo un brutto periodo che passerà ovviamente, però piano piano. Adesso noi non possiamo uscire perché c’è il “coronavirus”. Ovviamente a nessuno piace questo periodo, però io, e, penso anche le altre persone, vogliamo un mondo in cui non ci sono le cose brutte ma solo quelle belle. Per questo motivo ho disegnato un mondo con solo le cose belle. Andrà tutto bene!!!! #andràtuttobene


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LAUR ABELLA M., 9 ANNI DISEGNATRICE DI COSE BELLE VIVE A MILANO


IO STO BENE, E TU? Eccoci qua a casa per il virus lo so che è difficile ma è per la nostra salute. Immagino sappiate del coronavirus be’ è un virus forte così forte da stare tutti a casa. Però usciremo presto passiamo tutto il tempo a inventare qualcosa tipo immaginiamo di essere fuori e correre o fare un po’ di ginnastica. Io non vedo l’ora di uscire e tu? Io mi sento bene E tu? Eccoci qua la storia non finisce qua. Allora io volevo dire altre cose che non si sa se riaprono il mare. Una cosa se quelli che ammazzavano i pipistrelli della Cina per mangiare lo sapevano che i pipistrelli. Be’ se lo sapevano di certo mettevano la mascherina. Ma non vi preoccupate se rispettiamo le regole come la Cina il coronavirus se ne va. Io sto bene e tu?


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MARTA I., 7 ANNI AMA IL MARE, LA PIZZA ROSSA CON SALSICCIA E IL GELATO PISTACCHIO E CIOCCOLATO. NON VUOLE MAI LEGARE I CAPELLI VIVE A ROMA


SPERO CHE TROVER AI UN BEL MONDO Lunedì 27 aprile Caro fratello di L., in questi mesi siamo tutti chiusi in casa ma sappi che non è stato sempre così e spero che quando tu nascerai tornerà tutto normale. Devi sapere che un giorno ci hanno detto che non potevamo più andare a scuola perché c’era un virus che faceva ammalare tutte le persone, tua sorella mi manca molto, per fortuna qualche volta abbiamo fatto delle videochiamate. A casa io mi sto divertendo a giocare con mio fratello ma mi mancano i miei amici e i giochi al parco. Per fortuna i dottori stanno cercando la giusta medicina così potremo tornare a scuola e al parco e riabbracciarci tutti. Spero che troverai un bel mondo. Noi ti aspettiamo, un bacio, Matilde


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MATILDE V., 6 ANNI UNA BAMBINA SOCIEVOLE, ALLEGR A E… GOLOSA DI PIZZA! VIVE A MILANO


IN UNA BOLLA DI SAPONE Mi chiamo Noemi ho 6 anni ho sognato di sconfiggere il coronavirus catturandolo con una bolla di sapone cosĂŹ posso vedere i miei amici.


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NOEMI P., 6 ANNI LE PIACE USCIRE E ANDARE IN GIRO IN BICI, MA SOPR ATTUTTO GIOCARE TANTO CON LA SUA SORELLONA VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


GLI ANEDDOTI DEL LOCKDOWN Ciao, sono Thomas, ho 12 anni e vi sto per raccontare un aneddoto del mio periodo di lockdown. Un giorno, assieme a mio padre, sono uscito di casa, e dopo aver camminato un po’ gli dico: “papà, voglio correre”. E lui risponde: “E cosa aspetti, corri”. E mi misi a correre; mi sono sentito un puledro in aperta campagna; mi sono sentito un giaguaro nella savana; mi sono sentito vivo.


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THOMAS G., 12 ANNI INVENTORE DI ANEDDOTI VIVE A MILANO


IL R ACCONTO DI CARLO Questa è la mia scuola, l’ho fotografata dal balcone di casa mia, è molto vicina a me, ma in questo periodo è cosi lontana. Non la sento per niente vicina, e quei due minuti per raggiungerla che mi sembravano una passeggiata, adesso sembrano distanti come raggiungere la cima di una montagna.


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CARLO B., 12 ANNI

UNA DELLE SUE PIÙ GR ANDI PASSIONI È IL CINEMA E STA IMPAR ANDO A MONTARE DEI VIDEO. GLI PIACEREBBE FARLO DIVENTARE UNA PROFESSIONE.

VIVE A MILANO


CORONAVIRUS 2020


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ANNA C., 7 ANNI AMA L’ATLETICA E GIOCARE ALL’ARIA APERTA VIVE A MUGGIÒ (MB)


QUESTA È LA MIA CASA Cara Grande Fabbrica, ho scelto un vaso per rappresentare la mia casa in cui noi siamo chiusi da un po’. Sul vaso ci siamo noi come famiglia, siamo come un seme che quando è nascosto sotto terra non si vede ma c’è e continua a crescere fin quando non nasce. 7 maggio 2020


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ARIANNA B., 9 ANNI PRIMA AVEVA PAUR A DEI GATTI, OR A NE HA DUE, ZIGO E ZAGO, E DUE TARTARUGHE, LILLO E KUGA. LE PIACE R ACCONTARE LE STORIE E SCOPRIRE COSE NUOVE QUANDO FA LE RICERCHE. VIVE A MILANO


IL LOCKDOWN SECONDO ALBERTO Ciao io sono Alberto. In questo periodo di quarantena almeno fino ad adesso non mi sto annoiando perché ci sono le videolezioni e poi gioco con i miei amici alla PS4. All’inizio della quarantena pensavo vabbè dura poco tanto secondo me è un virus che passa. E invece no, ormai siamo in quarantena da due mesi circa. Devo dire la verità la scuola non mi manca per niente perché comunque svegliarsi alle sette di mattina per andare a scuola non era proprio il massimo ecco. Poi i miei compagni li sento e li vedo tutti i giorni attraverso un computer. Adesso con queste nuove regole si può andare a fare una passeggiata quindi direi che è meglio adesso. Poi in realtà mi sono adeguato subito, ormai avevo capito che bisognava stare a casa e che non si poteva uscire. La mia preoccupazione è che visto che stava arrivando l’estate bisognerà restare ancora a casa e questa cosa non mi dispiace però vabbè. Spero che questo virus passi in fretta perché non ne posso proprio più!!


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ALBERTO M., 12 ANNI È UNO SPORTIVO, PRATICA BASKET E NUOTO ED È SEMPRE MOLTO ATTIVO. ADOR A LA LASAGNA DELLA NONNA! VIVE A MILANO


CHE GR ANDE TRISTEZZA STAR LONTANE!

ARIANNA G., QUASI 7 ANNI ALLEGR A E CHIACCHIERINA, AMA GLI ANIMALI, I CANI E I CAVALLI VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


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IL MIO PENSIERO

AUGUSTA P., QUASI 13 ANNI LE PIACE FARE SPORT E AMA LA PIZZA, IL MC E LA MUSICA VIVE A MILANO


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LETTER A DALLA QUAR ANTENA Ciao Chiara, come va? Da me tutto bene, si continua ad annoiarsi in questa terribile quarantena che alla fine non è più una quarantena di 40 giorni, ma di quasi un anno. Come ti stavo dicendo, questa quarantena è noiosa, ma fortunatamente sono riuscita a trovarmi degli hobby per passare il tempo. Sto sistemando la mia camera e non puoi capire quante cose ho trovato della mia infanzia. Ho ritrovato il cartellino che ti mettevano al collo alle elementari quando andavi a fare delle gite. La mia foto è orribile sono io che sorrido con un sorriso finto al mare, quanto mi manca il mare, purtroppo questa estate non riuscirò a vederlo e non riuscirò a fare anche tante altre cose. Infatti, in questa quarantena iniziano a mancarmi i piccoli gesti, come l’abbraccio di un amico, i consigli della mamma e anche i rimproveri dei professori. Come ben sai sono una persona solare, ma in questa quarantena mi ritrovo spesso ad avere un umore che cambia ad ogni ora, in poco tempo passo dalla felicità alla rabbia, dalla tristezza alla confusione totale. Infatti, per lasciare andare i miei pensieri ho incominciato a scrivere un diario. Scrivo quello che mi è capitato durante la giornata oppure mi sfogo perché ho litigato con qualcuno. Questo diario per me è come se fosse un amico ormai in questa quarantena. Come ben saprai, non mi posso divertire con nessuno perché sono figlia unica, mio papà lavora e tra poco comincerà a lavorare anche mia mamma e quindi rimarrò da sola in casa ad abbuffarmi di cibo. Insomma, in poche parole questo 2020 non sarà facile. Cercherò sempre di pensare positivo, anche dopo momenti brutti e soprattutto resterò in contatto che le persone che ritengo fondamentali nella mia vita. Non sarà semplice ma insieme ne usciremo più forti di prima. Aspetto con ansia la tua risposta, ti mando un grande bacio e a presto! AURORA P.S. insieme alla lettera ti invio anche un mio disegno


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AUROR A Z., 13 ANNI PR ATICA TENNIS DA QUASI 9 ANNI, AMA MANGIARE I DOLCI VIVE A MELZO


CON LA FORZA DI TUTTO IL MONDO


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AUROR A B., 7 ANNI AUTRICE E ILLUSTR ATRICE, STA FINENDO LA PRIMA ELEMENTARE VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


FORZA E COR AGGIO CHE CE LA FAREMO


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AYMAN J., 7 ANNI, E FADOUA J., 13 ANNI POETI E ILLUSTR ATORI, FR ATELLO E SORELLA DEDICANO IL LORO LAVORO “A TUTTE LE PERSONE CHE CI AIUTANO” VIVONO A MUGGIÒ (MB)


NEL REGNO DI CORONA-VIRUS… C’era una volta un re chiamato Corona-virus, si era impossessato di tutto il pianeta e infettava tutte le persone che non rispettavano alcune regole: lavarsi benissimo le mani, uscire di casa solo per motivi seri, non stare in luoghi affollati, usare la mascherina, stare distanti dagli altri almeno un metro e mezzo. Corona-virus era una palla rotonda con puntini rossi, neri e bianchi, aveva una bocca gigantesca, una barba folta, due occhi minuscoli, aveva degli occhiali che potevano vedere anche le cose al buio e indossava una corona unica al mondo, fatta di virus covid-19. Era un re cattivissimo, sgarbato e prepotente con tutti! Corona-virus infettava tutte le persone del mondo che non rispettavano, anche per una sola volta, le regole stabilite dagli scienziati. Un giorno successe anche a sua figlia, la principessa Margherita, che si contagiò e chiese al padre: “Perché hai infettato così tante persone?”. “Figliola, le ho contagiate perché stanno trattando male il pianeta e io voglio liberarmi di loro!!”. Margherita rispose: “Sì, ma vedi cos’è successo? Mi sono ammalata anch’io per colpa tua”. Dopo qualche giorno la principessa gli chiese se voleva smettere di contagiare le persone di tutto il mondo. Lui rispose: “Ci devo pensare ancora…”. Dopo un po’ Corona-virus disse alla figlia, vedendola stare ogni giorno più male: “Figliola, VOGLIO SMETTERLA DI CONTAGIARE TUTTI!!”. Margherita lo ringraziò e guarì, come tante altre persone fortunatamente!! Da quel giorno il re Corona-virus non contagiò più le persone in tutto il mondo. IL PIANETA FU PIU’ BELLO DI PRIMA E GLI UOMINI SI OCCUPARONO DI LUI CON AMORE E RISPETTO!!!!!


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BENEDETTA F., 8 ANNI AMA DISEGNARE, DIPINGERE E BALLARE. LE PIACE MANGIARE: PASTA CON PANNA E WURSTEL, HAMBURGER E PATATINE, TORTA DELLA NONNA E BUDINO VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


LE COSE CHE VORREI In questi giorni particolari ho l’umore che varia continuamente, a volte mi sento molto felice e altre volte molto triste. La cosa che mi manca di più è andare fuori a fare delle passeggiate con la mia famiglia, rivedere i miei compagni, i miei amici e andare a trovare i miei parenti. Durante questa quarantena ho però imparato anche molte cose che prima non sapevo fare bene tra cui disegnare e fare gli origami. Ho fatto il ritratto di mia mamma utilizzando le matite e i pastelli, mentre per l’origami del cigno ho utilizzato dei fogli bianchi in formato A4. Mi sto dedicando molto ai lavoretti, ai compiti e a giocare fuori nel mio giardino con mia sorella. Noi ci divertiamo a ballare sul trampolino mentre ascoltiamo delle canzoni, la nostra preferita s’intitola “Una volta ancora ”di Fred De Palma. A volte nonostante cerchi di tenermi occupata mi annoio e allora inizia a mancarmi la scuola dove ci sono tutti i miei amici. In particolare mi mancano Sara e Giulia perché noi passavamo molto tempo insieme a ridere e a scherzare. Sto cercando però di sentirle e vederle tutti i giorni in videochiamata. Insieme ci piace molto chiacchierare di Riverdale una serie tv che ci appassiona. Mi piacerebbe tanto poter tornare ad uscire liberamente e rivedere tutti i professori e tutta la mia classe. Ho anche provato ad iscrivermi al campus estivo in montagna tenuto dall’oratorio e previsto per il mese di luglio. Purtroppo le iscrizioni erano solo cinque quindi ho il timore che l’evento venga annullato. Spero che in questi mesi si possano unire altre persone e che io possa andarci divertendomi come al solito. Vorrei tanto che al mio ritorno tutto questo sia solo un brutto ricordo.


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CHIAR A A., 12 ANNI AMA LA DANZA AEREA E LE PIACE STARE ALL’ARIA APERTA. IL GUSTO DI GELATO CHE PREFERISCE È IL FIORDILATTE PERCHÉ È UN GUSTO SEMPLICE, MA MOLTO BUONO VIVE A VIGNATE (MI)


LA MIA GIORNATA IN QUAR ANTENA Questa quarantena la sto passando con i miei genitori e mia sorella. Questa è la mia giornata in quarantena: Mi alzo sempre un’ora prima della videolezione. Di solito facciamo 2/ 3 ore al giorno di videolezione. Dopo aver finito le videolezioni faccio i compiti per la giornata seguente. Quasi tutto il resto del tempo lo passo alla play o al telefono. Qualche volta , io , mia mamma e mia sorella ,abbiamo fatto la pizza fatta in casa non è venuta tanto buona però l’ abbiamo mangiata comunque.Il 4 maggio, dopo ben 2 mesi sono uscito ed è stato molto brutto vedere tutti con le mascherine


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CHRISTIAN S., 12 ANNI SNACK PREFERITO: IL GELATO VIVE A VIGNATE (MI)


LISTA DELLA SPESA IMMAGINARIA


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EMANUELE L., 7 ANNI AMA PITTUR ARE E IL SUO GIOCO PREFERITO È ANDARE IN BICICLETTA VIVE A MUGGIÒ (MB)


LA QUAR ANTENA Io mi chiamo Nina e ho un fratello, Olmo e una sorella, Luce. La quarantena è molto noiosa e a volte anche triste ma dei lati positivi li ha... I lati positivi della quarantena sono: 1) A noi fratelli ci ha fatto avvicinare 2) Abbiamo apprezzato di più la casa e il giardino 3) I nostri tempi sono più lenti (cioè i nostri genitori non vanno sempre a destra e a manca per farci vedere gli amici e noi non abbiamo più impegni per non fare bene i compiti o fare le cose in fretta ) e questo lo vorremmo mantenere anche a fine quarantena 4) Abbiamo molto più tempo libero perciò si possono fare cose che magari non avresti potuto fare se non ci fosse stata questa quarantena 5) Abbiamo provato un nuovo tipo di scuola 6) Ho provato nuovi hobby come il giardinaggio 7) Aiutiamo di più la mamma a sparecchiare e apparecchiare. I lati negativi della quarantena invece sono: 1) Il nuovo tipo di scuola a me non piace tanto perché se non hai molta connessione puoi saltarti tutta la lezione o a volte magari esci dalla videolezione perché non hai connessione e quando rientri hanno cambiato materia. La cosa che odio di più è che non possiamo stare vicini 2) Mi mancano tanto i nonni e gli amici 3) Vorrei uscire 4) Stiamo usando molto il computer o il telefono sia per le videolezioni sia per chiamare le amiche o i nonni.


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NINA L., 10 ANNI AMA LEGGERE E LE PIACCIONO GLI ANIMALI. VIVE A CAMOGLI (GE)


IL DIARIO DI EMMA Caro diario oggi ti voglio raccontare una giornata davvero speciale. La domenica di Pasqua io e mio fratello ci stavamo annoiando e così a mio papà è venuta una grande idea... “Perché non montare la tenda in giardino?” Corremmo subito carichi di gioia in soffitta ma era tutto molto impolverato quindi la pulimmo velocemente. Arrivati in giardino distendemmo la tenda per terra e iniziammo a montarla. Non avevamo nessuna istruzione per farlo se non la memoria fotografica di papà di quando con la mamma erano fidanzati e andavano con pochi soldi a disposizione al mare. Dopo un’ora la tenda era eretta, non appena finita io ed Elia ci fiondammo dentro come quando i nostri gatti si gettano sulla ciotola quando gli diamo da mangiare. La tenda era molto spaziosa: ci stavano il materasso gonfiabile dove stava Elia, la copertura della poltrona dove sedevo io, tra noi due avevamo posizionato un tappetino da yoga con sopra una cesta piena zeppa di cianfrusaglie, tra cui caramelle...molte caramelle. La mamma ci chiamò per mangiare e finito di divorare la focaccia e l’agnello e di scartare i regali di Pasqua quasi cademmo dalle scale con i libri e i peluche in mano per riuscire ad entrare al più presto nella tenda. Dentro iniziammo a leggere i nostri nuovi libri, io “Harry Potter, la pietra filosofale” Elia invece “Harry Potter e il calice di fuoco”.


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La lettura ci prese così tanto che perdemmo la cognizione del tempo in un attimo erano già le dieci di sera. Ora la parte più bella... di notte c’era profumo di pino nell’aria, le macchine che passavano in strada erano poche, ma non c’era la quiete di sempre perché i gufi continuavano a bubolare (verso del gufo) e i cani ad abbaiare... ma questo non ci dava fastidio, anzi era bellissimo! Mi ricordavo di quando ero in montagna, mi sdraiavo sul prato e osservavo le stelle cadenti e stavo sempre all’aria aperta. Caro diario ti devo salutare perché è ora di dormire, a presto!

EMMA D., 12 ANNI IL SUO COLORE PREFERITO É IL GIALLO, SUONA IL CLARINETTO, BALLA E PR ATICA DIVERSI SPORT. VIVE A CADOR AGO (CO)


LA NOSTR A ESPERIENZA DI LOCKDOWN È da tanti giorni che c’è il coronavirus e, per colpa sua, non siamo più potuti andare alla nostra nuova scuola. Ci dispiace tanto non andare perché avevamo appena conosciuto i nostri nuovi amici della 1^ A e della 1^ C. Della scuola ci manca tanto fare ginnastica in palestra, mangiare la merenda e fare l’intervallo in giardino. Con queste belle giornate di sole, saremmo potuti andare in giardino a giocare!!!! Che peccato! Le ore di lezione al computer non sono come stare nel nostro banchetto che ci manca tanto. È stato tanto difficile stare in casa senza poter andare al parco, dove eravamo abituati ad andare tutti i giorni. Ci mancano anche i nostri amici e i nostri nonni che non abbiamo visto per tanto tempo. Chissà quando potremo tornare in piscina e a fare qwan ki do? In questo periodo però ci sono capitate anche cose carine come mangiare l’hamburger, guardare più televisione del solito e stare tante ore con la nostra famiglia. Abbiamo anche conosciuto meglio i nostri vicini di casa che si erano appena trasferiti nel nostro palazzo. Appena finisce il coronavirus vorremmo tanto fare una bella festa con tutti i nostri amici, magari un picnic, e vorremmo tanto andare al mare in Liguria e mangiare tanta focaccia e fare tanti bagni... siamo bravissimi anche a pescare i granchi!


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ESTER E GIOELE M., FR ATELLI GEMELLI DI 6 ANNI ESTER È UNA MAGA NEI TR AVESTIMENTI. HA DECISO DI ESSERE VEGETARIANA PER RISPETTARE GLI ANIMALI. GIOELE AMA ANDARE SULLO SK ATEBOARD E SUONARE LA BATTERIA. È MOLTO BR AVO IN MATEMATICA. VIVONO A GORGONZOLA (MI)


FELIX Quest’anno il Coronavirus ci ha cambiato la vita! E questa è una bella storia che mi è successa. Un fine settimana stavamo giocando a calcio, ma il giorno dopo apparse il Coronavirus, una malattia. Le scuole erano chiuse e anche il calcio era sospeso, non si sapeva per quanto tempo. Le regole erano di stare a casa oppure se devi uscire devi mettere la mascherina. Per non perdere la scuola dovevamo collegarci online con il computer con i compagni, le maestre e i maestri. Le giornate trascorrevano noiose perché non uscivamo, anche se fuori era sereno! Perché proprio non si poteva. Un giorno tra i vecchi pupazzi ho trovato Accarezza, un gatto grigio di peluche a cui ero molto affezionato. Ho espresso un desiderio tra me e me: “Quanto vorrei che fosse vero”. Sono uscito di sera con il cannocchiale, ma non ho trovato stelle cadenti. Alcuni giorni dopo mio papà è tornato dal lavoro con un regalo; all’inizio mi sembrava una piccola cesta, ma dentro ci ho trovato un gattino. Un gattino vero. Non sapevo ancora chi fosse, non immaginavo che fosse per me, ma poi ho capito che quel gattino era proprio per me! Ho provato emozioni forti, molto forti: la più grande felicità al mondo e una strana agitazione. Ho notato che assomigliava al mio pupazzo. Sembrava che il mio desiderio si fosse avverato. Poi gli ho dato il nome: Felix. Mi hanno spiegato che Felix significa felice. E tutta la famiglia ha trovato un nuovo modo per essere felice, anche se fuori casa la pandemia continuava.


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FEDERICO A., 8 ANNI AMANTE DEI GATTI, DEL COLORE VERDE E DEL GELATO ALLA CREMA VIVE A MELZO (MI)


UNA STORIA DEL LOCKDOWN La mia storia è semplice ma significativa. È da mesi che non uscivo di casa e mi sentivo come in gabbia. Finché non arrivò il giorno in cui sono potuto uscire. Ovviamente lo feci con la mascherina, ma fu un’emozione fortissima. Sembrerà banale, ma per me è stato bellissimo uscire di nuovo all’aria aperta e poter respirare finalmente aria vera. In questi giorni sto uscendo spesso e non vedo l’ora che questo virus venga definitivamente eliminato.


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FEDERICO M., 13 ANNI TR A I SUOI PASSATEMPI PREFERITI CI SONO SICUR AMENTE I VIDEOGIOCHI. L’ANIMALE CHE PIÙ LO AFFASCINA È LA PANTER A NER A. VIVE A MILANO


LE GIORNATE DI ISOLAMENTO


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GAIA M., 7 ANNI AMA DISEGNARE, HA UN FR ATELLINO DI DUE ANNI E QUEST’ESTATE VORREBBE ADOTTARE UN CONIGLIO VIVE A MUGGIÒ (MB)


L’IMPORTANZA DEGLI AMICI


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GIORGIA P., 13 ANNI TR A I SUOI INTERESSI CI SONO LA FOTOGR AFIA E INVENTARE FR ASI, AMA GLI ANIMALI E ADOR A IL CIBO VIVE A MILANO


UN TEMPO PER RIFLETTERE, IMPEGNARSI, MIGLIOR ARE Inutile dire che tutti in questo momento siamo tristi. L’unica cosa a cui pensiamo è “quando finirà tutto questo?”, “quando rivedrò i miei amici?” e “quando potrò tornare alla vita di prima?” Certo, stare reclusi per molto tempo fa un certo effetto, e infatti fa molto riflettere. Personalmente ho pensato a molte cose che ho fatto e anche a cose che davo per scontato, come ad esempio uscire con una amica oppure andare a fare la spesa, insomma tante cose a cui prima non davo peso. Mi manca tanto anche la scuola, i professori (alcuni insomma) e tutto l’ambiente scolastico in generale. Mi manca ridurmi all’ultimo a studiare tante materie, oppure arrivare al mattino a dover ancora fare tutti i compiti, e mi mancano tanto i miei compagni. Quanto darei per avere la mia classe qui con me. Beh, le videolezioni sono una bella idea, ma diciamoci la verità, il proprio letto è molto più invitante! A parte gli scherzi, non avrei mai pensato di dover fare videolezioni attraverso un telefono o un qualsiasi dispositivo elettronico, e pensare che prima sognavo di fare lezioni a casa. Se prima pensavo questo, adesso è tutto il contrario. Però, oltre a pensare a questo, ho avuto il tempo di pensare a me stessa, e ho riflettuto molto sul mio carattere e il mio comportamento. Molte volte ho capito di essere stata impulsiva e maleducata, mentre altre volte fin troppo gentile con persone che non se lo meritavano. Ho riflettuto anche sulle amicizie, e sulle persone che mi circondano. In questo periodo, infatti, ho messo fine ad alcune


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amicizie rivelatesi false ma non solo, ho anche recuperato i rapporti con molte persone. Ho preso anche del tempo per stare insieme alla mia famiglia e al mio piccolo cagnolino a cui voglio tantissimo bene. Insomma, non voglio dilungarmi troppo con questo tema, però vorrei solo dire agli altri di prendere questo tempo della quarantena per riflettere e magari anche migliorare, stare insieme alla famiglia e non sempre attaccati al proprio telefono, come la maggior parte di noi fanno per tutto il giorno. Prendete questo tempo per impegnarvi in qualsiasi cosa voi facciate e per pensare a quello che fate. Detto questo, speriamo di poter tornare alla vita normale migliori di prima.

GIORGIA V. VUOLE TANTISSIMO BENE AL SUO CAGNOLINO, HA NOSTALGIA DELLA SCUOLA E DEI VERI AMICI VIVE A MILANO


IL GATTO CHE VIAGGIA C’era una volta un gatto che viveva in Australia. Un giorno disse: “Basta stare in questo posto. Mi piacerebbe partire per un altro paese.” Ma lui non sapeva come poterci arrivare. Lo disse di notte mentre vide una stella cadente: “Vorrei arrivarci lo stesso in un altro posto.” Un camion passò di lì e l’autista vide quel gattino. Lo prese, perché sembrava perduto. Lo portò in Italia. Il gatto fu contentissimo. “Voglio subito scoprire questo paese.” Incontrò tanti gatti e fece tanti amici. Un giorno passò di nuovo il camion e lo riportò in Australia. L’autista gli disse: “Gattino mio, tu non puoi restare qui. La tua casa ti aspetta.” Il gatto rispose: “Uffa, io mi stavo divertendo tanto.” Alla sera ci riprovò con la stella cadente: “Stavolta voglio andare in Cina.” Ma lui non fu molto fortunato. Arrivò un poliziotto: “Non ho mai visto un gatto parlante. Ti porto in gabbia per controllarti.” In prigione il poliziotto si addormentò in piedi e il gatto scappò via con un balzo. Poi fortunatamente c’era una nave che stava partendo. La nave arrivò in Cina dopo un bel po’ di giorni. In Cina trovò una gattina, si sposò e visse felice e contento. Fine.


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GRETA R., 7 ANNI NELLE SETTIMANE DI LOCKDOWN REALIZZA TANTI LAVORETTI PER PASSARE IL TEMPO IN MODO CREATIVO E LEGGE MOLTO. SOGNA DI ANDARE AL MARE. VIVE A MILANO


RICETTA CORONAVIRUS Prima del coronavirus ero un calciatore e in tutto il mio tempo libero, giocavo a calcio. Quando è arrivato il coronavirus sono dovuto stare a casa e non potendo più fare il calciatore ho cambiato lavoro diventando uno chef. Questa è una ricetta che voglio condividere con voi. Ingredienti: La terra intera 10 foreste piene di alberi Tutti gli animali del mondo 7 mari, mi raccomando, senza plastica 195 paesi del mondo - quelli lontani e vicini 1 pizzico di rispetto 5 cucchiai di amicizia 3 manciate di disponibilità 1 litro di armonia 3 kg di amore 1 pinta di comprensione 1 spolverata di risate! Metodo: Mescola tutti gli ingredienti insieme sincerandoti di togliere bene la rabbia, l’odio e l’egoismo. Cuocere a fuoco lento con la pazienza. Spalmare per tutta la vita. Servire in volo con gli uccelli, con i sogni, con la mente e non fermarsi mai nel presente.


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ILYAN P., 8 ANNI (2A, SCUOLA ELEMENTARE STOPPANI) NON GLI PIACCIONO LE OLIVE MA AMA LE CAR AMELLE. GLI PIACEREBBE VEDERE GLI ANIMALI LIBERI NEL LORO HABITAT E IMPAR ARE LA LINGUA CINESE! VIVE A MILANO


RIFLESSIONI SUL LOCKDOWN Questo lockdown mi ha fatto riflettere su quanto prendevamo per scontato il fatto di uscire o di incontrare un amico e nessuno aveva mai pensato che da un giorno all’altro avremmo dovuto stare a casa per un tempo indeterminato, quindi quelle piccole cose che per noi erano sempre state normalissime sono risultate fondamentali. Il sentimento che si prova a causa di questo lockdown è soprattutto la nostalgia, la nostalgia di uscire, di abbracciarsi, di starnutire senza che nessuno ti guardi storto, la nostalgia della gente nelle piazze, la folla nelle metro all’ora di punta e il poter stare vicino senza alcun distanziamento che ci divide.


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LAUR A C., 12 ANNI COLORE PREFERITO: ROSSO, ANIMALE PREFERITO: CANE, PIATTO PREFERITO: LA PIZZA! VIVE A MILANO


IL MIO LOCKDOWN Da più di due mesi l’emergenza del coronavirus ci costringe a stare in casa, in isolamento dal mondo. In questo lungo periodo ho fatto molte scoperte, grazie ai lavori suggeriti dai prof. Le attività sono state tante ma, tra quelle che ricordo di più, c’è il gioco organizzato con mia mamma per sviluppare la capacità oculo-manuale, cioè prendere bene la mira. Il gioco consiste nel colpire la mela in testa a mia mamma, io ci sono andato vicino: ben 3 volte su 4. Ricordo ancora la faccia terrorizzata di mia mamma ogni volta che ho lanciato la pallina! Ho realizzato molti lavori e tra questi ricordo quando ho costruito una finestra in miniatura. Utilizzando materiale da riciclo, scottex, carta, stecchini... Ho riproposto la finestra del mio balcone. Una vera opera d’arte.


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C’è una foto per me significativa che rappresenta pienamente il mio lockdown: ci sono io, vicino ad una finestra chiusa, con in mano il mio pappagallo Cecé. Rappresenta la libertà negata a me ma anche ad un animale come lui che, con le sue ali, è abituato a volare libero nell’azzurro del cielo. Spero che questo periodo finisca presto perché ho voglia di tornare a giocare all’aperto e soprattutto di rivedere i miei amici.

LUCA R., 13 ANNI SPESSO INDOSSA LA FELPA PERCHÉ È PRATICA PER MUOVERSI CON FACILITÀ. HA MOLTI ANIMALI E AMA SCOPRIRE LE TECNICHE PER LAVORARE AL PC O SUL TABLET VIVE A MILANO


IL MIO SOGNO


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MARCO S., 7 ANNI VA PAZZO PER LA CIOCCOLATA VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


DAL QUADERNO/ DIARIO DI MARCO INTERVISTA AD UNA MIA AMICA DI NOME GIULIA Domanda n. 1 Cosa ne pensi di questo virus? Risposta n. 1 Questo virus è un po’ stressante perché non posso vedere i miei amici. Domanda n. 2 Come ti senti in questo periodo? Risposta n. 2 Mi sento triste, a volte arrabbiata e anche un po’ sola. Domanda n. 3 Pensi che tutto tornerà come prima o ci saranno dei cambiamenti? Risposta n. 3 Ci saranno dei cambiamenti. Domanda n. 4 Come ti immagini i cambiamenti? Risposta n. 4 Dovremo portare tutti delle mascherine e stare a distanza, evitare contatti fisici, non potremo abbracciare gli amici, i nonni, gli zii, i cugini, i maestri.....


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OGGI È PASQUA Ma una Pasqua strana quella di quest’anno! La messa oggi si ascolta in televisione, così ha detto la mamma, ma io non vedo l’ora di aprire il mio uovo di Pasqua... chissà che sorpresa ci troverò all’interno e quanto sarà buona la cioccolata. Non ho potuto scegliere il mio uovo di Pasqua, mamma me ne ha comprato uno tra quei pochi che ha trovato al supermercato vicino casa. Così, dopo la messa e il pranzo, finalmente insieme ai miei due fratelli abbiamo aperto le uova. La mia sorpresa è stata trovare un puzzle, con dei pezzi strani, guardo il disegno e vedo un globo terrestre in 3D. Anche mio fratello Francesco ne ha trovato uno simile, li abbiamo costruiti insieme immediatamente e ci ha aiutati il nostro fratello “grande” Giuseppe. Questa sorpresa mi è piaciuta tantissimo perché così posso portare il mondo insieme a me dove e quando voglio.

MARCO T., 9 ANNI E MEZZO AMA GIOCARE ALL’ESTERNO, AL PALLONE ED ANDARE IN BICI. SI È TR ASFERITO A SETTEMBRE DALL’ELBA VIVE A PISA


QUAR ANTENA E FANTASIA Diario di quarantena di Nicola In questi giorni trascorsi tra la casa ed il cortile, la fantasia per fortuna è stata febbrile. Non è mai mancata, anzi, si è proprio scatenata! Come siamo abili noi bambini ad inventarci sempre nuovi giochi, storie, nascondini! La noia poco ci appartiene, ma se sopraggiunge, un po’ di ozio può solo fare bene. Travestirsi come fosse sempre carnevale: esploratore, eroe, bandito del west! Domani chi potrei diventare? Mah si! Un fantasma potrei acchiappare! Caccia ai fantasmi! Col mio zaino protonico! Ho fatto anche la caccia al tesoro, la caccia alla creatura misteriosa, la caccia alle uova di Pasqua! Quella è stata deliziosa! E poi ho costruito fortini coi cuscini, torri per arrampicarsi, nascondigli segreti nell’armadio e dietro il divano, una tenda sotto le lenzuola, il campeggio in stanza mentre fuori la pioggia danza! Ho letto tanti libri, disegnato, colorato, inventato molte storie. Guardato film e cartoni animati anche fino a tarda sera, con pop corn e dolciumi, proprio come al cinema! Qualche sgarro in quarantena mi è concesso! Come saltare sul letto, fare pozioni ed esperimenti con la terra e il detersivo, pasta sale da modellare e appiccicare! Ed aver la gran fortuna di avere un piccolo giardino, dove poter correre i sette metri di velocità, andar sui cavalcabili, poter prendere un po’ di sole, guardar sbocciare un fiore, la lucertola sul muro, l’ape e la farfalla, la lumaca e la formica. E non dimentichiamo la mia sorellina, piccola ma molto birichina! Ha imparato a camminare e ormai mi vuole sempre seguire ed imitare! Quante cose son successe! Non so se le ho elencate tutte! Ma di una sono certo, mi son mancati i nonni, gli amici, le maestre, i cari E sto contando i giorni per poterli riabbracciare!


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NICOLA P., 5 ANNI IL NOSTRO AUTORE PIÙ GIOVANE! CONSAPEVOLE DELLA SITUAZIONE E DEL VIRUS, HA RIEMPITO LE GIORNATE DI COLORE E FANTASIA, IN ATTESA DELLA RI-UNIONE DELLA FAMIGLIA. VIVE A RIVAROLO MANTOVANO (MN)


LE GIORNATE DI SOFIA Il disegno rappresenta me sull’altalena costruita dalla mia mamma con una corda legata al nostro terrazzo. La mamma Lucia mi spinge e il babbo Lorenzo mi prende. La gatta Gigia controlla quel cattivone di Coronavirus che però è bello chiuso in gabbia. Questa cosa lo fa molto arrabbiare. Ma noi non abbiamo paura, perché chiuso lì siamo tranquilli tutti insieme.


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SOFIA B., 6 ANNI SI RITIENE UNA BAMBINA MOLTO FORTUNATA, CON UN BEL GIARDINO E UNA GATTA CON CUI GIOCARE TUTTO IL GIORNO, MA LE MANCANO TANTO IL MARE E GLI AMICI VIVE A PESARO


MOSTRO CATTIVO VATTENE VIA


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SOFIA Z., 6 ANNI AMA ASCOLTARE TANTA MUSICA, BALLARE, GIOCARE VIVE A MUGGIÃ’ (MB)


SUPEREREMO IL VIRUS In questo particolare periodo io disegno, prego, studio.


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UMEE, 13 ANNI ARRIVATA DA POCHI MESI IN ITALIA, AMA DISEGNARE E STUDIARE VIVE A MILANO


NON DARE TUTTO PER SCONTATO La quarantena mi ha fatto capire di non dare tutto per scontato, prima della quarantena uscivo praticamente tutti i giorni con i miei amici. Quando è iniziato il periodo del lockdown mi sono sentita felice perché si annunciava un periodo dove sarei stata a casa da scuola, questo voleva dire non dovermi svegliare alle ore 7 per cinque mattine alla settimana, inoltre mi si prospettava più tempo per me e per guardare le mie serie preferite su Netflix ma soprattutto passare tanto tempo in pigiama. Trascorse 3/4 settimane senza poter uscire ed incontrare le mie amiche, mi è cominciato a mancare anche la routine di svegliarmi presto ed incontrare le mie amiche e parlare di gossip durante il tragitto per andare a scuola. Ecco che ho cominciato a sentirmi soffocare, oltretutto non ero abituata neppure a trascorrere tutte quelle ore e quei giorni sempre e solo con la mia famiglia. Ora che la quarantena sembra che stia per finire o comunque non è più così restrittiva sono contenta anche se quando esco devo usare la mascherina, che mi dà la sensazione di non respirare e devo prestare molta attenzione a non toccare in giro o mettermi le mani in faccia.


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VIRGINIA N., 12 ANNI AUTRICE AMANTE DEL SONNO, HA TR ASCORSO LA QUARANTENA CON MAMMA, PAPÀ E IL FRATELLO DI 14 ANNI VIVE A MILANO


PIAZZA DUOMO


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VRIANNA D., 10 ANNI AMA BALLARE E VUOLE ESSERE COME ARIANA GR ANDE. I SUOI PIATTI PREFERITI SONO LA PIADINA E LA PIZZA VIVE A MILANO


COME L’HO PASSATA LA QUAR ANTENA? E COSA NE PENSO La mia quarantena l’ho passata in questo modo: videolezioni circa 3-4 ore al giorno e dopo ovviamente mangiavo. Poi il martedì e giovedì e venerdì facevo i compiti con delle persone che mi aiutavano: i compiti di seconda media sono molto difficili. Tutti i giorni gioco a Fortnite, il mio gioco preferito e registro dei video, dopo vado a saltare sul tappeto elastico mio e di mia sorella. A cena andavo con mia madre (brasiliana), e a volte da mio padre che è italiano, quindi sono italobrasiliano:)

Da mia madre mangio quasi sempre riso e carne, da mio padre mangio solo pasta. In teoria il 7 maggio 2020 siamo ancora in quarantena a Milano ma in fase 2 comunque non è come prima secondo me. La quarantena ci ha fatto bene ma non ai contagiati. Perché stanno uccidendo meno animali e i ghiacciai non si stanno


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quasi più sciogliendo, perché ci sono meno macchine e non provocano quasi il riscaldamento globale e il buco dell’ozono non si estende perché se si estendesse l’ossigeno se ne andrebbe via per l’universo, i raggi solari si moltiplicherebbero e diventeremmo polvere. Io se fossi il presidente dell’Italia metterei il divieto delle auto a benzina a gpl a diesel IMMEDIATAMENTE, SE NON LO FANNO MULTA DI 5000 mila euro e manderei le forze dell’ordine a controllare le macchine, le prenderei e le riciclerei facendole diventare elettriche così i nostri polmoni non si rovinano per l’inquinamento. Farei diventare tutta la plastica dell’Italia (o di tutto il mondo) plastica sottilissima biodegradabile finché non ci sarà un nuovo materiale che non inquina. E chi butta la plastica sia per terra e sia in mare MULTA!!!!!! Molto costosa perché le persone incivili mi stanno sulle scatole. Grazie a questa quarantena ci sono stati dei delfini a Venezia: vuol dire che gli animali sono molto liberi. Io amo gli animali, per questo non li farei più uccidere qua in Italia e mangiare solo frutta verdura magari insetti anche alcuni pesci dato che si riproducono in tantissimi.

ERIK G., 12 ANNI YOUTUBER, GIORNALISTA DI GOLANEWS E STUDENTE DEL DOPOSCUOLA DE LA GR ANDE FABBRICA DELLE PAROLE CON SPAZIO APERTO SERVIZI VIVE A MILANO


LA QUAR ANTENA DI GIANCARLO Tutto è iniziato l’8 marzo 2020. Il paese più colpito dal Coronavirus era Wuhan, l’allarme era già partito a dicembre con piccole cifre di malati e ancora non si capiva la situazione grave che mostrava questo virus; all’inizio si credeva che era un’influenza normale e che si poteva combattere con i farmaci ma non fu così. In Italia si era iniziato da 1 persona contagiata dal misterioso paziente 0, all’inizio i medici hanno pensato che era una piccola influenza ma quando videro che i pazienti cominciarono ad aumentare hanno capito il grave. Nei telegiornali si comincia a parlare del covid, i primi giorni erano normali in strada ma negli ospedali continuavano ad arrivare i contagiati fino al primo decesso. Dopo un mese l’Italia è diventata il secondo paese più contagiato al mondo si era dichiarato pandemia e la maggior parte dei paesi era in quarantena. Io ho trascorso la mia quarantena facendo esercizi fisici (addominali, flessioni, gambe…) ho guardato tanti film e qualche serie…dopo due mesi hanno detto che si poteva uscire per 30 minuti o 1 ora allora dopo aver finito le lezioni online e i compiti ed il pranzo uscivo poi rientrato a casa di solito al parco uscivo per giocare a calcio e per andare in bici perché questi due sport non potevo praticarli a casa “cioè facevo qualche passaggio a casa mia ma non è la stessa cosa che stare fuori all’aperto”. Una delle cose che ho cominciato a fare in quarantena è leggere “ma non tanto i libri più le notizie nel telefono” ad esempio la situazione sul coronavirus, il calciomercato in generale, Inter, Barcellona…guardo tanto calciomercato perché 1) a me piace tanto il calcio 2) Lautaro Martinez può andare al Barcellona che non ci sta


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per tifosi interisti secondo me. Un’altra cosa che faccio in quarantena è anche mangiare tanto preparare dolci con mio padre (quindi ingrassare) e poi dormire e giocare con Fiocco (il mio cagnolino) Toby (di mia cugina) e Rambo (dei miei altri due cugini). Speriamo di uscire da questa pandemia ciaooo

GIANCARLO R., 14 ANNI GIORNALISTA DI GOLANEWS, STUDENTE DEL DOPOSCUOLA, ESPERTO DI CALCIOMERCATO VIVE A MILANO


CARO TEMA Caro tema, in questa cara giornata vorrei sfogarmi raccontando un po’ su queste settimane difficili. Come sappiamo il 9 gennaio 2020 è entrato in Cina il coronavirus, un virus travolgente che purtroppo si è portato in cielo quasi tutto il paese. Il 23 febbraio è entrato in Italia, a Casalpusterlengo (Pavia) e poi si è sparso fino ad entrare a Milano. Io avevo un po’ paura prima che iniziasse la quarantena, ma purtroppo quello che dice il governo dobbiamo rispettarlo. Ero abituato alle solite cose: andare a scuola, giocare a calcio, andare in giro…, mentre adesso siamo rinchiusi come delle galline in gabbia. Purtroppo da quel giorno lì è cambiato, supermercati presi d’assalto, strade piene con le forze dell’ordine, medici e persone che muoiono tutti i giorni senza pietà. Io passo quasi tutta la giornata a fare i compiti, studiare, giocare con mia sorella. I miei sentimenti sono speranza che tutto questo finisca presto. Purtroppo mi dispiace per i medici che rischiano per noi tutti i giorni e che purtroppo muoiono, e per le persone che hanno lasciato i loro familiari, e sono saliti in cielo, senza ritornare mai più. Purtroppo in poche parole è una terza guerra mondiale in cui dobbiamo lottare tutti i giorni e non fermarci, se la vogliamo vincere, augurando il meglio a tutte le persone vive. Direi che i buoni motivi per questa quarantena sono meno inquinamento e imparare cose nuove: cucinare, giocare, guardare film… A essere sincero do un grosso grazie ai miei cari prof che ci danno compiti in continuazione, per passare il tempo. Appena potrò uscire da questo campo di concentramento potrò urlare di gioia e riabbracciare il mondo. Perché più sento parlarne sulla RAI, google, youtube, facebook, snapchat più il mio cuore si spezza. Spero che il mio sfogo vi sia piaciuto, e molti saluti. L’unione fa la forza!!!


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NADER A., 12 ANNI STUDENTE DEL DOPOSCUOLA PRONTO AD URLARE DI GIOIA VIVE A MILANO


LE RIFLESSIONI DI HAITAM Da quando le scuole sono state chiuse cioè il 28 febbraio, per colpa del coronavirus era iniziata la quarantena. Inizialmente tutti gli studenti, compreso io, eravamo felici che le scuole chiudessero, ma adesso ci rendiamo conto che il motivo per cui sono state chiuse è veramente grave noi non dobbiamo essere felici per questo fatto. Stare a casa, personalmente, mi ha portato a lunghe riflessioni. Tutto quello di cui mi circondavo quando non c’era l’emergenza era la palestra, l’oratorio, l’uscita il venerdì sera con gli amici o andare a trovare un amico a casa sua. Stando a casa mi sono reso conto di quali sono le cose non essenziali della vita, che sono fortunato ad avere o a poter fare, per questo la prima cosa che questa quarantena mi ha insegnato è apprezzare tutto ciò che ho. A causa del Coronavirus mi ritrovo la famiglia a casa e io sono molto contento per questo, perché non capita ogni giorno di essere tutti insieme. Questo virus e questa quarantena perciò mi ha insegnato ad apprezzare la famiglia. Generalmente a casa studio, faccio le video lezioni con la scuola, guardo la tv, ascolto musica, uso i social per “stare” con gli altri... Però c’è anche un po’ di stress perché nelle video lezioni della scuola facciamo pure delle video interrogazioni o anche delle video verifiche anche perché questo anno sono in terza media quindi devo lavorare bene per andare alle superiori con un bel voto. In questa quarantena ho vissuto e sto ancora vivendo dei momenti difficili che non riesco a raccontarli. Parlando di me la cosa che mi manca di più è una cosa semplice che facevamo tutti i giorni, questa cosa è semplicemente inspirare l’aria fresca e la libertà.


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HAITAM, 13 ANNI STUDENTE DEL DOPOSCUOLA CHE SI PREPAR A PER LE SUPERIORI VIVE A MILANO


LA MIA QUAR ANTENA all’inizio della quarantena, cioè che non potevamo più uscire dalle nostre case per questioni di sicurezza, ero molto contento più che altro per il fatto di non andare a scuola e di restare a casa per dormire fino a tardi, ma questa quarantena durò più del tempo che credevo. passarono giorni dopo settimane e infine tre mesi. ma io durante la quarantena per non annoiarmi facevo molti esercizi fisici, dolci, guardavo la televisione e infine giochi di gruppo. dopo circa una settimana dall’inizio della quarantena iniziarono le videolezioni: era e sono un disastro. all’inizio i prof non sapevano come entrare e dopo c’erano un po’ di problemi di connessione. dopo un po’ ci siamo abituati a questi eventuali problemi. già alla metà della cosiddetta fase 1 cominciarono le mancanze di uscire, andare a giocare con gli amici, in sostanza di ritornare alla normalità. ma c’era un problema più importante di questo, cioè non c’erano più né il disinfettante per le mani né le mascherine. circa alla fine di aprile sali in decreto che il 4 maggio si poteva salire al parco o andare in giro, ma con le eventuali precauzioni. questa notizia secondo me rese felici a tantissime persone ma soprattutto ai congiunti. arrivò il giorno più aspettato il 4 maggio rivedere il parco dopo tantissimo tempo era una cosa emozionante e stupenda, andare in giro a stressarti dopo mesi che stai a casa era così bello che non si può dimenticare ma non si possono fare gruppi, si deve uscire con la mascherina, con i guanti se hai il gel disinfettante ma soprattutto rispettare la distanza di un metro, per adesso va molto bene con le regole la stanno rispettando molte persone ma ci sono sempre qualche furbetto perciò la polizia gira per fare dei controlli.


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ALEX ANDER R., 14 ANNI GIORNALISTA DI GOLANEWS, STUDENTE DEL DOPOSCUO LA, AMA DORMIRE MA ANCHE FARE ESERCIZI VIVE A MILANO


LA MIA QUAR ANTENA In questa quarantena non ho fatto un gran che ho fatto alcune chiamate con degli amici anche con dei compagni di classe parlavamo di come stava andando la quarantena e come stavamo e poi facevo le video lezioni un po’ come tutti parlavamo coi prof e poi iniziavano le lezione, alcune volte al posto di fare lezione parlavamo un po’ di cose nostre ridevamo e scherzavamo fra di noi l’unica cosa che non mi piaceva per niente era svegliarsi presto per fare le lezioni poi aiutavo anche mia mia madre a cucinare e pulire casa


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FABRIZIO C, 14 ANNI GIORNALISTA DI GOLANEWS, STUDENTE DEL DOPOSCUOLA CHE SCHERZA CON GLI AMICI ANCHE A DISTANZA ;) VIVE A MILANO


QUAR ANTENA IN QUARTIERE Le bambine e i bambini della 5 della Scuola San Paolino di Milano, coordinati dalla maestra Amalia Ficca, ci hanno raccontato tra prosa, poesia e disegni come hanno trascorso il periodo del lockdown.

La mia quarantena purtroppo dura da due mesi, io in quarantena mi annoio molto e non faccio molte cose, di solito uso il telefono, guardo la televisione, faccio la videochiamata con le mie migliori amiche, mangio, bevo e dormo. Non vedo l’ora che finisce la quarantena per rivedere i miei amici per stare con loro come facevamo di solito prima della quarantena. Nel mio cortile interno in due mesi non c’è nessuno a parte un giorno che c’erano dei bambini giù. Ho aiutato mia madre a cucinare per esempio: la pizza, le crocchette di patate e altri cibi. La quarantena non mi è piaciuta per niente e spero che questo momento finisca al più presto per tornare alla normalità.

SARA R. Io nella mia quarantena faccio tante cose come: guardare la tv, giocare con Yasmine (mia sorella). I giochi che facciamo sono questi: 1 2 3 Stella, nascondino in casa, ce l’hai ecc. ecc. Io nella mia quarantina faccio anche i compiti. Una volta sono sceso nel mio cortile e ho giocato con il drone che mi hanno regalato al mio Compleanno.

SAMIR S. La mia quarantena è stata molto noiosa perché non si poteva uscire.


123 Questa situazione è stata molto difficile perché ci ha tolto tante libertà come uscire con i miei amici e andare a scuola. Dalla mia finestra vedevo poche persone passare per andare a fare la spesa. Di questa situazione mi preoccupa che possa durare ancora tanto e spero che trovino una cura il prima possibile. Quando tutto sarà finito non vedo l’ora di uscire in giardino con la bici e giocare con i miei amici e poter andare in piscina.

SERGIO S. Io ero andato a casa del mio amico quando sono uscito da casa sua suo padre aveva messo le notizie in radio io stavo giocando col mio amico Sebastia e la mia amica Ariana poi sento sul notiziario che parlavano del coronavirus e mi sono preoccupato pensavo che ai miei genitori era successo qualcosa ma per fortuna non gli era successo niente meno male. Dopo i 78 giorni in casa mi sono sentito male e avevo bisogno di incoraggiamento per resistere alla situazione di oggi questa è la mia QUARANTENA.

YAHEL S. Durante la quarantena, sono stata a casa con la mia famiglia come tutto il resto d’Italia o almeno credo... Ora vi racconto la mia classica giornata: mi sveglio, faccio colazione, gioco un po’ al telefono e poi faccio un po’ i compiti, pranzo, gioco con i miei fratellini, ceno, guardo un film, e poi vado a dormire. Diciamo che mi sono annoiata molto. Tuttavia ogni tanto faccio anche cose divertenti come dipingere con gli acquarelli e fare dei lavoretti “fai da te” con tutta la famiglia. È un po’ difficile fare qualcosa tutti insieme perché i miei fratellini sono monelli e non ascoltano e molte volte mi arrabbio perché rovinano tutto. Per esempio stavamo giocando agli agenti segreti e mia mamma non faceva in tempo di fare il percorso con i fili, per far finta che erano raggi laser, e i miei fratelli spezzavano i fili. L’unico gioco che siamo riusciti a fare senza diventare matti è la caccia al tesoro. La mia riflessione durante la quarantena è che è bello stare a casa con tutta la famiglia ma mi manca molto la scuola, e stare sempre a casa è noioso ma so che è molto importante durante questo periodo per non ammalarsi e non far ammalare gli altri perché mia madre mi ha spiegato che anche


se una persona sta bene può contagiare gli altri senza saperlo. Io penso che andrà tutto bene e che prima o poi torneremo piano piano nella normalità.

CHANTAL E. Da quando c’è quarantena devo stare a casa mattina e sera. Nel frattempo è arrivata la primavera ma devo stare a casa mattina e sera. Passano i giorni che sembrano tutti uguali e non sempre sono eccezionali. Le lezioni online devo fare ma io a scuola voglio tornare. Speriamo che di questo virus trovino la cura perché a stare sempre in casa la vita è molto dura.

MASSIMILIANO O. Sto passando questa quarantena abbastanza bene; in questi giorni a casa oltre che a fare i compiti sto prestando più attenzione alla noia ma anche al divertimento canto, ballo urlo, esco con i cani, mi annoio, mi diverto ecc. Però non vedo l’ora di ricominciare a fare le gite di famiglia, andare al mare, rivedere le mie migliori amiche, di festeggiare tutti i compleanni saltati ecc. Certe volte mi dedico alla pazzia agli scherzi a mia sorella ah quasi dimenticavo dato che questa quarantena ci sta facendo diventare pazze abbiamo deciso di pitturare la porta di camera mia e di mia sorella. Certe volte ascolto canzoni deprimenti che mi portano a dei ricordi molto importanti, ma ascolto anche canzoni divertenti e ballo. Per me la cosa fondamentale nella vita è la musica. E niente questa era la mia quarantena…! <3

ALICE T. Era una domenica per iniziare il mese di marzo, il sole che entrava nella finestra nella mia stanza, improvvisamente mi sono svegliato ho guardato l’orologio che papà aveva comprato e mi son reso conto che era mezzogiorno. Ho lasciato la mia stanza in cerca di mia mamma, sono uscito in salotto e ho visto mia madre triste guardare la finestra preoccupata, improvvisamente mi guardò mi abbracciò forte


125 e mi baciò sulla fronte, preparò la colazione un frullato di frutta e latte e biscotti. Papà è venuto con così tanta spesa e ho chiesto cosa sta succedendo, dalla finestra ho guardato in basso le persone che camminavano con tanta spesa. Più tardi capii che l’Italia era con persone infettate dal COVID-19. Ogni giorno vengono le notizie del COVID-19 mamma e papà dovevano lavorare e uscivano con le mascherine, ho iniziato a preoccuparmi dentro di me per una settimana dopo la mamma tornò a casa e si prende cura di me. In questa quarantena anche se all’inizio avevo paura con il passare dei giorni mi son abituato a vedere mamma e papà con le mascherine, siamo uniti e a me piace. Di notte prego insieme a mia mamma e spero che presto finisca sta epidemia con l’aiuto di Dio così possiamo uscire ed incontrare i miei amici e i miei compagni di classe.

CESARE S. Quando la quarantena era appena iniziata avevo già deciso che avrei avuto del tempo libero per leggere, guardare la televisione e soprattutto rilassarmi. La prima settimana mio padre invitò a stare da noi mia sorella e i suoi due figli. Dopo una settimana libera sono cominciati ad arrivare i compiti, all’inizio non ero triste di questo fatto perché così non sarei diventato un somaro, ma poi mi sono rintristito un po’ per la quantità. Dopo aver finito i compiti della settimana mi dedicavo a fare la cosa che mi piace di più: cucinare, so molte ricette di dolci e perciò alcune volte preparo dei pancake per colazione. Mi piace di più stare in cucina che stare attaccato ai telefonini (da grande vorrei tanto fare il cuoco/pasticcere). Qualche volta mi addormento alle dodici di notte perché mio padre e le mie due sorelle si mettono a guardare dei film sulla televisione e perciò io non riesco a dormire. Alcune volte mi sveglio alle 2 am perché qualcuno è in bagno. Quasi sempre mi sveglio prima di tutti (mia sorella Ginevra mi batte di 1 ora). Mio padre qualche giorno fa mi ha comprato degli acquarelli, e per molto tempo mi dedico solo a quello: pitturare. Visto che siamo in quarantena dobbiamo rispettare la regola di stare a casa, ma visto che odio stare rinchiuso esco solo a buttare la pattumiera. Quando finirà la quarantena, la prima cosa che farò sarà uscire a giocare, correre e divertirmi, ma credo che questo


momento finirà fra molto tempo. Secondo me è meglio che ci godiamo questo tempo per stare insieme alla nostra famiglia. E rispettando tutte le regole questo Coronavirus finirà presto.

CRISTIANO B. Io ho passato tutta la quarantena a casa a fare i compiti e usare un pochino il telefono per guardare i video e giocare con mio fratello e degli amici a Fortnite e Roblox e stavamo in chiamata o in videochiamata con i miei amici.

ERICA B. A me preoccupa, che se i morti per covid-a19 aumentano il coronavirus non se ne andrà mai più e mi preoccupa che possano morire tanti medici e infermieri, penso anche che i nonni non li possiamo più vedere abbracciarli e io quando finirà la quarantena vorrei vedere amici, maestre, e ritornare a scuola.

GIADA B. Nella mia quarantena si guarda, si dorme e si cena sul divano tutti insieme senza pentimento, senza pene. Poi guardando la televisione tanti programmi a tutte le ore tutti insieme noi resistiamo e giocando tante cose inventiamo senza male e senza scordare.

IRENE B. Ogni giorno come sempre colazione e poi niente. Ma qualcosa ci deve pur essere, sì mi trucco disegno qualcosa? Altro devo avere, ah sì star con la tecnologia, evviva che allegria poi si mangia come sempre, dopo mezz’ora


127 non si fa più niente. Ma esistono gli sport, ma in casa si può? Si può con delle regole che si rispettano ugualmente. La quarantena non è un gioco e neppure una vacanza, ma un virus che attacca. Poi guardo un programma che mi piace, dopo 3 ore finisce mi dispiace. Poi si cena mmm che buono poi però arriva il sonno!

MICOL P. Oggi 4 maggio 2020 siamo passati alla fase due della quarantena. È iniziato tutto 2 mesi fa circa, è arrivato in Italia questo virus chiamato “covid-19”, questo virus nuovo è molto pericoloso, e visto che non c’è ancora una cura abbiamo dovuto isolarci dalle persone perché è infettivo cioè si diffonde tra le persone molto velocemente. All’improvviso mi sono trovato in casa con la mia famiglia le mie giornate sembrano tutte uguali, mi sveglio la mattina, faccio colazione con latte e cereali mi lavo mi metto la tuta e inizio a fare i compiti, finiti i compiti gioco un po’ e all’improvviso arriva l’ora di pranzo; mangio qualche buon piatto che ha cucinato mia madre e infine mi lavo i denti. Come tutti i giorni arrivano le litigate con le mie sorelle per chi vuole giocare e chi vuole riposare e immediatamente arriva la mamma o il papà a risolvere il caos tra noi. Arriva velocemente l’ora della merenda e come sempre mi divoro tanti dolciumi dolci o salati che siano. Dopo la merenda vado in giardino a giocare con il mio cagnolino e aiuto mio papà a pulirlo. Come al solito mia mamma urla è pronto!, e noi come al solito ritardiamo sempre, ceniamo tutti insieme e infine il. Tempo che mia mamma sistema la casa guardo la TV e mi addormento. Questa è la mia quarantena ed ecco come si ripetono le mie giornate. Fine

PASQUALE S.


La mia quarantena la sto passando: ad aiutare mia mamma con le pulizie di casa. Poi sto facendo i compiti che ci stanno dando le maestre. E un po’ divertirmi con i miei amici in chiamata che così mi diverto. E anche sto aiutando mio padre con la spesa così almeno abbiamo qualcosa da mangiare. Però mi manca tanto divertirmi con i miei amici e giocare al parco. E vorrei anche ritornare a scuola perché non mi trovo bene in questo modo di studio. E anche vorrei tornare a scuola perché mi mancano le maestre. E spero che finisce presto il coronavirus!

ROBERTO P. Il primo giorno di quarantena ero molto felice che non andava scuola adesso invece ci voglio ritornare. Vorrei tanto che finisse per ritornare a giocare e studiare. Tante volte ho detto che la scuola non mi piace ma adesso vorrei ritornare. In questi giorni faccio solo poche cose studio gioco mangio e basta io sono molto triste.

YASSEAN H. All’inizio è stata dura trovarsi in casa senza vedere amici, e tutte le abitudini. Ho fatto videochiamate con gli amici e le amiche e ci siamo divertiti, ho fatto lavoretti con mia mamma con colori e cartoncini, ho provato a fare dolci. Alcuni giorni ho fatto ginnastica, e ho giocato con il cane e i miei gatti e la giornata è conclusa.

SOFIA C. La mia quarantena la sto passando “abbastanza” bene perché ero abbastanza abituato a stare a casa, infatti diciamo che faccio sempre le stesse cose ogni giorno stare a casa mi sta stancando infatti qualche giorno per respirare un po’ d’aria fresca (ovviamente con la mascherina) scendevo un po’ giù in quartiere e mi facevo una bella passeggiata con mio papà. La mia quarantena è questa.

GABRIELE M.


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EUGEN P.

JASON P.


YOEL E.


Com’è stata la quarantena a Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno? Scopriamolo attraverso i racconti e i disegni delle ragazze e i ragazzi delle classi 2C e 1I della scuola media Giovanni XXIII, coordinati dalla maestra Sonia Bevilacqua

IL MOSTRO INVISIBILE E LA RINASCITA DELLA NATUR A

ALESSIA

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LA MIA QUAR ANTENA #IORESTOACASA è la frase che da alcuni mesi è entrata a far parte delle nostre vite, tutto ciò è dovuto dall’arrivo in Italia e precisamente a Milano di un virus molto potente nella sua diffusione e letale per la vita degli esseri umani: “IL CORONAVIRUS”. Nonostante questo periodo molto buio per il nostro Paese ognuno di noi ha utilizzato questa occasione nel miglior modo possibile prendendola come qualcosa di positivo e riscoprendo così tanti talenti nascosti dentro di noi. La cosa che ho scoperto per me molto gratificante è il disegno; infatti ogni volta che ho avuto la necessità di cacciare le mie emozioni o pensieri l’ho fatto disegnando.

Quando mi sono sentito un po’ triste perché mi mancava andare a fare gli allenamenti con la mia squadra ho preso la matita e ho iniziato ad allenarmi insieme a…


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Quando a volte fantasticavo credendo di essere per strada immaginavo di incontrare persone sconosciute…

Questo lungo periodo però è servito a stare in famiglia perché a volte a causa di vari impegni non ce n’è stato mai il tempo. Io ne ho approfittato e ho spolverato vecchi giochi di società che avevo messo da parte; è stato bello ritrovarsi tutti insieme intorno ad un tavolo a giocare, ridere e scherzare… Spero che anche per voi sia stata una quarantena leggera nonostante tutto, con l’augurio che arrivi al più presto la quiete dopo la tempesta!!!

LUIGI


AH, QUESTA QUAR ANTENA! Ah, questa quarantena: come è difficile da sopportare, come è noiosa e triste! Almeno posso rilassarmi scrivendo i miei pensieri ed emozioni che sto provando in questi mesi. Ciao a tutti, il mio nome è Matteo, sono uno studente delle scuole medie e frequento la classe seconda. Descrivermi non è molto semplice, ma cercherò di farlo con meno parole possibili, ad esempio descrivendo il mio colore preferito: il verde, un verde Speranza, quella di cui noi Italiani e persone di tutto il mondo abbiamo bisogno, una Speranza che ci dia forza e coraggio contro il Corona Virus. Io, sinceramente, sono dell’idea che questo periodo finirà al più presto, che questo periodo sarà per noi una lezione di vita che mai dimenticheremo. La cosa che mi manca di più è la scuola e i miei amici che mi tenevano, anzi mi tengono ancora a cuore; mi manca la lavagna nera, su cui scrivevamo l’annuncio dell’arrivo della prof più severa, o l’arrivo della bidella che ci dava una ramanzina ogni volta che ci incontrava o ci vedeva fare casino. Mi manca inoltre il chiasso che si creava davanti scuola al suono della campanella; e poi, come scordarsi dei bagni, dove le cinque ore del mattino si smaltivano in riposo e divertimento, che però, ahimè, durava cinque minuti. Una spietata corsa contro il tempo come si suol dire. Beh, ora è arrivato il momento di raccontare ciò che faccio quotidianamente nella “prigiona casalinga” dove sono ormai rinchiuso: in casa mi tengo in allenamento con ginnastica e sport fai da te, poiché alcune volte, in tutto quel tempo libero che ho a disposizione mi piace fare esercizi pensati da me, ovviamente seguendo un tempo di circa 45 minuti. Mi sento in vena di raccontare che non ho un solo hobby, bensì in questa quarantena mi sono dedicato qualche volta alla pittura, agli esperimenti da fare in casa, ai giochi di società con mio fratello, che poi alla fine finiscono quasi sempre


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con un litigio semplice, o arrivando alle mani. Per fortuna sono stato sempre rispettoso dell’igiene, e mi ritengo il più “maniacale” della famiglia, dato che per me anche una forchetta caduta a terra significa sporco, e, infatti, la cambio subito. Sono ormai stanco di stare chiuso in casa e di parlare ai miei familiari e amici attraverso un piccolo schermo nero, attraverso delle emozioni false, perché, secondo me, i veri sentimenti si realizzano solo quando si parla faccia a faccia, nella realtà, ma questo ormai, per un po’ di tempo non sarà più possibile. Beh, questo testo mi ha fatto capire che non sempre la vita è facile, ma allo stesso tempo non è sempre difficile, per questo adesso so che la vita è bella o brutta non a prescindere, ma per come la viviamo e per come ci comportiamo e questo perché chi vive la vita pensando che fa schifo, allora non si accorgerà mai dei momenti belli, ma se qualcuno vive la vita godendo di ogni attimo, allora sì che può dire di aver passato dei momenti splendidi e unici.

MATTEO


SCRIVO UNA STORIA: LA MIA QUAR ANTENA Beh, da un momento all’altro ci siamo ritrovati chiusi in casa. Non dobbiamo essere tristi perché non ci vediamo con parenti e amici, ma dobbiamo essere uniti anche da lontano se vogliamo rivederci presto. A casa si possono fare tantissime cose anche quelle che desideravamo fare quando andavamo a scuola, ma non potevamo. Io la prima cosa che faccio è studiare. A volte finisco di fare i compiti anche la sera tardi. Ascolto molti telegiornali sul COVID -19 e la cosa che mi domando quando accendo la tv è “ma di cosa si parlava quando c’era la vita normale?”. Quando mi annoio e non so cosa fare, guardo dal balcone il paesaggio che mi ritrovo d’ avanti , ovvero=uccelli che cantano ,alberi che si muovono e la cosa che mi fa stare felice e che per voi può essere una cosa negativa è il vuoto delle persone .Ciò vuol dire che la gente vuole ritornare alla normalità stando casa. La cosa che vorrei fare ogni giorno sono gli esercizi di danza. Quando ho tempo mi alleno ed infine in questa QUARANTENA sto capendo quanto è importante la nostra SALUTE per noi stessi e per gli altri… ANDRA’ TUTTO BENE, SE RISPETTIAMO LE REGOLE

EMANUELA, 11 ANNI

I gusti di gelato che preferisce sono stracciatella e nocciola. Ama fare danza e ascoltare la musica, si veste sportiva, i suoi colori preferiti sono il rosa confetto e il blu.


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LE ESPERIENZE DEI CITTADINI SUL COVID -19

SABRINA, 12 ANNI


LA NATUR A AI TEMPI DEL COVID -19 Lo stile di vita di noi tutti durante il lockdown per emergenza COVID-19 Durante il lockdown per l’emergenza COVID-19 (la pandemia scoppiata nel 2019 in Cina e gradatamente diffusa ormai in tutto il mondo) siamo tutti costretti a rimanere chiusi in casa La natura di questi tempi La natura, inevitabilmente, si sta riprendendo i suoi spazi perché le attività antropiche sono sospese. Di seguito una fotogallery a testimoniare tutto ciò:

Come confermano le testimonianze di molti abitanti del posto, i monti dell’Himalaya sono tornati visibili da 200 km di distanza dopo circa 30 anni.


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L’inquinamento che riguarda il pulviscolo atmosferico ha contribuito a rendere le cime del monte scarsamente visibili da una distanza maggiore La situazione a Venezia Le acqua della nostra amata Venezia sono tornate limpide, contribuendo anche alla completa rinascita della flora marina. Anche per la fauna ci sono dei nuovi arrivati A Venezia flora e fauna sono in netto miglioramento, nei video è anche visibile una medusa L’inquinamento degli scarichi industriali, navali e anche quello dovuto all’indisciplinatezza delle persone avevano contribuito a sporcare le acque veneziane Attenti alle fake news!!!! Di questi tempi non mancano le fake-news, le false notizie che girano prevalentemente sul web e che dobbiamo fronteggiare con molta attenzione. Un esempio è rappresentato dal post che mostra un video di delfini che nuotano nel presunto porto di Salerno. Il filmato è stato subito smentito, ma… DOBBIAMO TENERE GLI OCCHI APERTI!!! Alla larga da me, fake news!!!

DIEGO


LA MIA QUAR ANTENA Spostiamoci a Gorgonzola, in provincia di Milano, dove le bambine e i bambini della classe 5D della Scuola Primaria Grazia Deledda (Istituto Comprensivo Montalcini), coordinati dagli insegnanti Rachele Confalonieri, Paola Vergani e Pietro Pave ci raccontano le loro storie. La mia prima quarantena è iniziata il 24 febbraio, il nostro primo giorno senza scuola. I primi giorni non mi sono annoiato perché sembrava una vacanza, poi però ogni giorno che passava non si potevano più fare tante cose che mi piace fare: andare in bici con la mia famiglia, andare a trovare i nonni, fare la spesa con mio papà. I primi tempi giocavamo un po’ a giochi di società con la mia famiglia e un po’ alla PlayStation; poi i miei cugini un giorno ci hanno chiesto se volevamo giocare con loro in collegamento, così da quel giorno io e mio fratello ci giochiamo. Il mio tempo lo passo a giocare alla Play, dopo aver fatto i compiti e guardo un pò i video su YOUTUBE; ogni tanto io e mio fratello facciamo dei giochi con i Lego. A volte facciamo il Disco Party: mettiamo la musica e cantiamo. All’inizio ho avuto tanta paura, pensavo che qualcuno della mia famiglia potesse essere contagiato, i miei genitori però mi hanno sempre tranquillizzato. Non volevo che papà e mamma andassero a lavorare, andavamo dai nonni e mi sembrava strano uscire di casa con le mascherine, non poter abbracciare la nonna perché tutti dicevano che i bambini erano pericolosi anche se la nostra nonna ci abbracciava lo stesso. Poi dal 16 marzo mamma ha cominciato il telelavoro e per noi è iniziata la vera quarantena. Siamo ancora chiusi in casa e io non vedo l’ora di uscire. Ogni tanto la voglia è più forte e chiedo a mia mamma di farlo, le dico che forse si preoccupa troppo, ma lei mi risponde di avere pazienza. Mia mamma nelle giornate di sole ci dice di andare sul balcone, ha anche organizzato un aperitivo il giorno di Pasqua ed è stato carino, ma non è la stessa cosa che uscire. Per il compleanno di nonna abbiamo fatto dei video a distanza e la nonna ne è rimasta tanto contenta. Ho scoperto che è più bello seguire le lezioni a scuola invece di ascoltarle in un video, poi in classe ci sono i compagni con cui puoi scherzare e giocare. Spero di poter tornare presto alla vita normale.

ALESSANDRO L

ama le gite fuori porta con la famiglia e andare in bicicletta. Non gli piacciono le api e le vespe.


141 L’esperienza che sto vivendo è un po’ brutta perché vorrei ritornare a scuola e non restare sempre a casa con i genitori perché mi mancano i miei compagni di classe. Io mi rendo conto di essere un pò cambiato: sono più pigrone del solito, però qualche volta esco fuori a giocare per allenarmi un po’ correndo e poi mi sento meglio a scuola piuttosto che su meet o zoom perché a volte mi creano dei problemi… questi programmi a volte non mi fanno entrare nella call oppure se entro non mi sentono e questo mi fa molto arrabbiare. Le emozioni che provo nel rimanere a casa sono sia belle sia brutte, iniziamo con quelle belle: dopo aver finito i compiti sto sulla play e quindi ho tutta la giornata libera oppure guardo i cartoni o film con i genitori e un giorno ho anche riverniciato i muri e ridipinto la casa con papà e mi sono divertito un sacco. Le emozioni brutte sono che quando i miei genitori guardano alla tv qualcosa che a me non piace mi annoio tantissimo e quindi chiedo loro di andare fuori anche quando fa freddo così prendo una boccata d’aria e quando ritorno la guardo. I rapporti con i compagni ad ora su meet o zoom vanno bene però non ne ho mai incontrato uno faccia a faccia per colpa del coronavirus, ma sono sicuro che lo sconfiggeremo se stiamo uniti.

ALEX

Ama giocare a calcio con i suoi amici così non pensa alle cose brutte. Vorrebbe diventare un adulto tanto bravo e generoso. Non sopporta i bulli che maltrattano la gente.

In questi giorni il virus sta obbligando gran parte delle persone, soprattutto gli studenti, a rimanere a casa. La mia giornata inizia così: mi sveglio alla mattina un po’ più tardi del solito poi, subito dopo la colazione, faccio i compiti. Finiti i compiti è ora di pranzo. Dopo mangiato io e i miei fratelli leggiamo un libro sul balcone fino all’ora della merenda. Verso le 5, se il tempo è bello, io, mio papà e i miei fratelli andiamo giù in cortile a prendere un po’ di aria e a giocare. Alcune volte organizziamo la “serata cinema “che consiste nel preparare panini, piadine e altre cose e mangiamo sul tappeto guardando tutti insieme un film. La cosa bella di stare a casa è che possiamo passare più tempo in famiglia, giocare tutti insieme e utilizzare più tempo i videogiochi. Il fatto negativo è che non posso vedere i miei amici e andare al parco a giocare con loro.


Per fortuna possiamo utilizzare la tecnologia per vederci e giocare insieme. Per esempio io e mia cugina Irene ogni giorno ci colleghiamo con un’applicazione per parlare e giocare. Anche se all’inizio della quarantena preferivo stare a casa, in questi giorni a me manca la scuola. Mi mancano i familiari che non posso vedere, i miei amici e i compagni di pallavolo. Spero che questa quarantena finisca molto presto.

CHIARA

Il suo sport preferito è l’hockey su prato. Le piace fare i disegni, alcune volte disegni molto strani con i quadretti. Solitamente mangia quasi tutto ma non sopporta il gorgonzola e i peperoni.

In questo periodo di CoronaVirus in realtà non mi sto annoiando tanto perché ho un grande terrazzo dove passo tante ore fuori a giocare, a ballare, ascoltare la musica… E anche grazie alle mie maestra Paola e maestra Rachele che ci danno delle attività le giornate passano abbastanza veloci. Sto avendo sempre degli sbalzi di umore tipo: adesso sono felice, dopo sono triste e un attimo dopo sono arrabbiata… che casino di emozioni! Nel tempo libero gioco con mio fratello o faccio videochiamate con Miriam e Valentina e con le amiche e i nonni in Spagna. Guardo i film con i miei genitori e giochiamo insieme. Dopo che sarà finita l’epidemia vorrei tornare a scuola perché a casa ho solo il contatto fisico e visivo con la mia famiglia, invece con i miei amici e compagni ho solo il contatto nelle videochiamate e videoconferenze. Spero che tutto questo finisca presto per uscire di casa in libertà e poter fare una vita normale come prima. CIAO!!

ELISA

Ama la natura e la ginnastica artistica, la sua famiglia e gli amici dell’estate, gli amici di scuola che sta vedendo solo nelle videoconferenze. Non sopporta che le tocchino i capelli.


143 In questo periodo di quarantena sono molto annoiato, sono stanco di stare in casa e mi mancano i miei amici. Io ho paura di essere contagiato, però so che se resto in casa si riduce il pericolo. Durante il lockdown ho riscoperto tanti giochi in scatola, ad esempio Risiko, Cluedo e Monopoli. Io sto trascorrendo tantissimo tempo con i miei genitori, guardiamo film e costruiamo lego. Prima di tutte queste attività ovviamente studio. Una cosa bella è che facciamo le lezioni online con le maestre e che la scuola non si è fermata. Penso che l’Italia si sarebbe dovuta fermare prima, doveva capire che il covid19 stava arrivando e che non sarebbe rimasto solo in Cina. Complessivamente posso dire che questa quarantena non l’ho passata male, soprattutto perché non ci sono stati contagi nella mia famiglia. Spero che si ritorni al più presto alla normalità.

GABRIELE

Ama giocare a pallacanestro, prendere bei voti a scuola e divertirsi con gli amici. I suoi cibi preferiti sono: pizza, piadina e toast!

Il mio lockdown è iniziato il 23 Febbraio . Fino al quel giorno io non sapevo cosa fosse un lockdown, ora lo so! Ho capito che serve per non far diffondere l’epidemia; so che il lockdown non ci permette di uscire di casa, di andare a trovare i nostri parenti e i nostri amici. All’inizio io ero felice di restare a casa, ma passate 2/3 settimane ho iniziato ad annoiarmi: mi mancavano i miei amici, la scuola, i miei parenti e soprattutto l’uscire di casa, fare passeggiate con i miei genitori, andare al parco con le mie amiche. Le mie giornate le passo facendo compiti, facendo degli slime con mia madre; quando guardo la tv sul divano mia madre mi convince a fare i dolci con lei, solo che quando ci sono io i dolci escono bene, ma quando io non l’aiuto perché sto facendo i compiti i dolci escono malissimo... come quella volta dove ha fatto la torta “leggera”... senza uova e burro, quando ha infornato la torta è uscita tutta dalla teglia, sembrava un vulcano in eruzione. In questo periodo dopo settimane a casa mi rendo conto che è difficile trovare qualcosa da fare di divertente e stimolante. Ascolto molto spesso il telegiornale con i miei genitori, ascoltando le notizie mi rendo conto di quanta gente muore o che rischia la vita, mi rendo conto che sono molto fortunata che il Coronavirus non abbia fatto ammalare i miei parenti, i


miei genitori. Sono molto felice che Conte abbia dichiarato che si può uscire, però rispettando le distanze e indossando la mascherina. Spero che presto ritorni tutto come prima.

IRIS

Ama stare con gli amici e la famiglia. Le interessano il pattinaggio e la ginnastica.

Questa quarantena dura ormai da più di un mese e io sono stufa di stare sempre in casa, di non andare scuola, di non poter vedere i miei amici e se li vedo è sempre attraverso uno schermo. A me, e penso a tutti, manca la vita normale, mi mancano gli amici che alcuni dall’anno prossimo non vedrò più perché andranno in un’altra scuola. Ma più resistiamo a casa prima potremo tornare alla vita di prima. Mio papà no lo vedo da più di un mese perché non sta bene, mi manca però ci vediamo attraverso le videochiamate. Poi mi mancano anche i nonni che non ho potuto più vedere e mi mancano anche i piatti che la nonna cucinava per noi. Ma non solo gli amici e i parenti mi mancano ma anche giocare a hockey e poi quest’anno dovevo anche andare in Sardegna con tutta la squadra e invece non ci possiamo andare. Però questa quarantena ha anche dei lati positivi : abbiamo più tempo di fare cose che prima non riuscivamo a fare, per esempio io in questi giorni sono riuscita a finire tre dipinti e se non fossi stata in quarantena non ne avrei finito nemmeno uno e passiamo più tempo con la nostra famiglia. ECCO LE MIE


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OPERE… E IL PORTA-PENNELLI CHE MI SONO COSTRUITA

LARA

Le piace andare in montagna a fare le passeggiate nel bosco, sentire il profumo di fiori, vedere bellissimi paesaggi. La sua materia preferita è scienze perché studia gli animali e le piante.

Ciao a tutti, ecco la mia giornata durante i mesi di lockdown... Dopo aver fatto colazione, faccio subito tutti i compiti, poi mangio e di pomeriggio vado giù in cortile a giocare con mia sorella e i miei fratelli. All’inizio rimanere a casa da scuola mi piaceva perché si poteva ancora andare al parco e stare con gli amici; poi, quando siamo dovuti rimanere per forza a casa, ho iniziato ad annoiarmi. Almeno noi siamo fortunati che possiamo andare in cortile a giocare, ma comunque io mi annoio lo stesso soprattutto perché non possiamo andare dai nonni e non possiamo incontrare gli amici. Anche con i compagni é strano perché dal vederli ogni giorno siamo passati a non vederli mai, o solo attraverso il pc. Invece con la scuola a distanza non sempre mi trovo bene perché è più difficile studiare e concentrarsi.

LIA

Gioca a pallavolo da tre anni e le piace molto, i suoi due animali preferiti sono la scimmia e il delfino.

Passo la quarantena così: mi sveglio, faccio i compiti, dopo cena mi rilasso e se mi manca qualche compito lo finisco e


gioco con gli amici online. Per fortuna non ho paure, ma mi sembra di essere rinchiuso in una cella di isolamento e io sono il carcerato con la mia famiglia. Non ho scoperto niente di nuovo. Trascorro molto del tempo anche a giocare con il mio cane.

LORENZO

Gli piacciono tanto, ma tanto, le polpette della nonna Maria, le lasagne della nonna Barbara e la zuppa Thai che prepara la sua mamma. Trova molto interessante l’universo.

La mia esperienza in questo periodo di quarantena la sto vivendo bene, anche se però, in alcuni momenti, mi annoio e mi mancano tutti i miei compagni e le mie maestre. All’inizio mi divertivo a non andare a scuola, ma poi quando ho capito che l’argomento del coronavirus (un virus invisibile, ma molto letale dove tante persone morivano o stavano male) era serio ho iniziato a preoccuparmi per i miei amici, per i miei parenti… i negozi che chiudevano (mcdonald’s il mio preferito ) e tutti gli altri. In questi due mesi, grazie alle maestre e alle nostre famiglie, siamo riusciti noi ragazzi a continuare con la didattica della scuola studiando e facendo i compiti con vari strumenti (computer,tablet,cellulare…). I rapporti con miei compagni sono buoni e con alcuni cerco di sentirmi più spesso giocando virtualmente o sentendoci al telefono. In questo lungo periodo ho capito com’è bello passare del tempo con la mia famiglia, riscoprire tanti giochi di società da fare tutti assieme; qualche volta esco fuori dal balcone con mio fratello a giocare a palla. Spero tanto che torneremo presto a scuola e che tutto torni come prima.

LUCA

Il suo gruppo preferito sono i Queen, legge i libri di avventura, horror e fantasy, non ama mangiare le verdure.

Da fine febbraio sto vivendo una brutta esperienza in quarantena perché non posso uscire, non posso essere vicino ai miei amici e ai miei nonni e in certi giorni mi annoio tantissimo.


147 Per fortuna ci sono le videocall della classe e la classroom che, anche se non sono uguali ad essere presente in classe, mi fa sentire vicino ai miei compagni e alle mie maestre. Rispetto a quando andavo a scuola fatico di più a studiare, non so precisamente il motivo: forse ho troppe distrazioni. A casa riesco a stare un po’ con i miei amici giocando a qualche videogioco, così mi sento felice, anche se non li riesco a sentire proprio tutti, mi accontento perché stiamo vivendo un momento difficile e penso a quanto sarà bello tornare tutti a scuola e rivederli, non più usando un computer o un telefono. In questa quarantena ho capito quanto sia bello stare all’aria aperta o quanto sia bello andare a scuola, quanto mi manca l’hockey e la mia squadra, quanto mi piace andare a fare le gite con la mia famiglia e i miei amici. Rimanendo chiuso in casa ho apprezzato molto di più le piccole cose e vedendo i telegiornali provo molta tristezza per tutte quelle famiglie che hanno perso delle persone care. Spero che tutto questo finisca presto e di poter tornare ad incontrare le persone a cui voglio bene.

MARCO

Ama gli animali e gli sport, soprattutto quelli di squadra. Non sopporta quando suo fratello gli fa i dispetti e nasconde le sue cose.

All’inizio di Marzo è iniziata la quarantena e siamo dovuti stare in casa. Tutto questo perché si è diffuso il Coronvirus e quindi non potevamo più uscire visto che c’era il rischio di ammalarsi. I primi giorni ero contenta di stare a casa, però mi mancavano tutti: i miei amici, i nonni e i cugini. In modo particolare sentivo la mancanza dei miei cugini che, anche se li sentivo una volta alla settimana, non era lo stesso, perché non potevo abbracciarli, parlare con loro, stare insieme e giocare. Anche la scuola è cambiata: non si può più stare insieme, le maestre ci fanno le videolezioni e i compagni li vedo solo nello schermo. Una delle cose che ho scoperto è che mi piace verniciare e fare i lavoretti. Per Pasqua, ho costruito delle piccole croci di legno, le ho dipinte per poi regalarle ai miei vicini e ai nonni. Un’ altra cosa che mi è piaciuta è aver conosciuto meglio i miei vicini Carolina e Luca che spesso mi aiutano a fare i compiti.


Ho fatto anche un cartellone con scritto: “Andrà tutto bene”. Adesso dopo tanti giorni che sono in casa, sono un po’ stanca: mi piacerebbe rivedere i miei amici, andare dalla nonna con i miei cugini, giocare con loro a pallavolo e al volano, andare a pattinare con mia cugina Sofia e tornare a giocare a pallavolo. Anche se sono stanca però ho sempre un po’ di paura che i miei nonni, zii o qualcuno a cui voglio bene si possa ammalare. Concludendo, anche se ho scoperto tante cose nuove stando in casa, vorrei che questo periodo finisse il prima possibile.

MARTINA

Le piace giocare e parlare con i cugini quando sono insieme dai nonni. Le interessa molto anche la musica e suonare la chitarra. È felice di avere tanti amici.

Trascorrere il tempo in quarantena per me non è completamente diverso da quello che facevo normalmente. in realtà faccio più a meno le stesse cose: studio, faccio sport, gioco al computer, solo che tutto questo lo faccio a casa. Passo il mio tempo: facendo telefonate con i miei amici e nonni, gioco a carte con mio papà e mia sorella, gioco al computer con mio cugino, mi esercito con il T25 (una ginnastica che dura 25 minuti) con mia mamma e faccio i compiti. Io sto bene a casa solo che ho paura che i miei parenti e i miei amici si ammalino. Non sono più uscito di casa e non ho più visto i miei amici, se non in videochiamate, dal 21 febbraio: mi mancano molto. Spero che questo periodo finisca al più presto in modo che io possa rivedere i miei amici e parenti e voglio anche andare al mare perché a me piace molto nuotare. Prima o poi questo periodo finirà spero più prima che poi, per farlo finire prima bisogna rimanere a casa.

MATTEO

Ama tanto la buona cucina, il basket e giocare con gli amici. Gli interessa l’informatica, ha anche un suo canale youtube.

In questa quarantena mi sento molto triste perché mi mancano i miei amici che non vedo da più di due mesi, li posso


149 vedere tramite le videochiamate. Da quando sono a casa sembra di stare in prigione, non ho mai messo piede fuori, infatti tutte le volte che dobbiamo andare a fare la spesa ci va mio padre ma vorrei andarci anche io. Con i compiti mi sto trovando meglio perché abbiamo molto più tempo per farli e per studiare ma comunque è come se stessimo a scuola ci sono gli stessi orari di lezione e di intervalli. All’inizio quando avevano detto che stavamo a casa per un pò di giorni ero molto contenta, ma quando sono passate più di due settimane ho capito che preferivo andare a scuola che restare a casa, infatti non vedo l’ora di ritornarci, finalmente ho capito che andare a scuola è molto più importante che restare a casa e non fare nulla. Ma comunque, se ci pensiamo, tutto questo è quello che noi volevamo, non andare a scuola, al lavoro, restare a casa e giocare con i videogiochi, restare appiccicati al telefono tutto il giorno e invece ora vogliamo ritornare a scuola e a lavoro. Tutto ciò è quello che noi volevamo, restare a casa, e ora c’è gente che continua a uscire e prima non lo faceva. ma comunque in tutto ciò c’è una buona notizia cioè che gli animali si sono riappropriati di molti spazi presi dall’uomo e ora vanno in giro e non stanno rinchiusi nelle gabbie. Venezia è tutta allagata e ci nuotano delfini e tutti i pesci che esistono, ora gli animali che prima non uscivano perché avevano paura di noi ora girano per le strade come i conigli, le alci, le mucche, le pecore e tanti altri animali ora siamo noi a fare la parte degli animali e loro la nostra. Insomma tutto questo è l’incontrario di quello che noi volevamo.

MEGI

Ama tanto viaggiare e scoprire nuovi posti. Da grande vorrebbe fare l’avvocato.

Ciao a tutti, quest’anno è successa una cosa veramente inaspettata: l’emergenza del coronavirus. Ormai sono già dieci settimane che sono a casa da scuola e questo ha delle conseguenze sia piacevoli, ma anche negative. La prima cosa irritante che adesso non c’è più è la sveglia. Ogni mattina mi faceva innervosire quando si metteva a suonare. Un’altra delle cose positive è che ci sono le videolezioni e quando non capisci puoi risentirle tante altre volte. La terza cosa positiva è che se io sono un pò stanca lo posso fare, mentre se sono a scuola non posso alzarmi durante la lezione e mi distraggo. Invece le cose che il coronavirus non ci permette di fare sono molte di più. La prima cosa negativa è che bisogna starsene


segregati in casa. La seconda cosa che non possiamo più fare è incontrare gli amici. La terza cosa negativa è che si passa tanto tempo con i propri genitori, quando invece io ho anche bisogno di vedere altre persone. E’ come se mi sentissi derubata… il virus come un ladro che mi sta portando via tante cose belle! Non avrei mai pensato di dirlo, ma avrei preferito stare a scuola con i miei compagni e le mie maestre! Stando a casa non lascio mai in pace le mie gatte che disturbo sempre quando dormono. Forse non vedono l’ora che io stia tutto il giorno fuori. Faccio spesso i compiti sul balcone al sole: quando ho finito mi riposo ballando e sentendo la musica. La mamma mi ha insegnato a giocare a carte e spesso facciamo i tornei e mi diverto. In questo momento la mia paura più grande è quella di morire e di veder morire le persone care. Quando ho questa paura cerco di parlarne con la mamma o con il papà che mi hanno spiegato che è normale e che tutti abbiamo questo timore. Caro Virus se ti incontrassi per strada ti vorrei tanto dire che come sei venuto ora puoi anche andartene perché stai stravolgendo le nostre vite.Ecco cosa desidero in questo momento: riavere indietro la mia libertà.

MIRIAM

Le piace molto cantare, ballare e anche scrivere e raccontare di sé. Non sopporta i bambini prepotenti.

Di solito, mi svegliavo, mi vestivo, facevo colazione e andavo a scuola. Mi annoiavo e mi chiedevo come fosse stato se avessi fatto la scuola a casa, senza dovermi svegliare ogni giorno a quell’ora del giorno in cui mi sarei portato il letto in classe pur di dormire… un giorno, quel desiderio si esaudì, quel Coronavirus di cui tanto sentii parlare, arrivò anche in Italia, in fondo, era solo questione di tempo. Sinceramente avrei preferito vivere l’esperienza della scuola a casa senza che fosse stato il Coronavirus a farlo accadere, ma era sempre un’esperienza, perché non prenderla come una cosa positiva? La prima settimana ero felice e contento: mi svegliavo tardi, spesso rimanevo in pigiama tutto il giorno e mi ero preso una piccola vacanza. Ma questo solo la prima settimana, solo trascorrendo il tempo mi accorgevo che non era poi una passeggiata trascorrere tutto questo tempo in casa… certo, ho un giardinetto dietro casa, a differenza di altre persone più sfortunate di me che invece un giardino privato dove puoi metterti a dormire senza che nessuno ti dia fastidio


151 probabilmente non c’è l’hanno. Non sempre potevo però uscire, ad esempio, quando pioveva dovevo stare in casa e mi mancava uscire in bici, andare a giocare nei parchi e anche se non avrei mai pensato di dirlo, mi manca la scuola!!! E non avendo wi-fi , la scuola domiciliare è più difficile di quella classica e anche se quando guardo i compiti da fare sembra che non finirò mai, in verità alla fine scopro che i compiti, se li avessi fatti senza interruzioni, li avrei finiti in circa 10 minuti. Insomma, quello che voglio dire è che qualsiasi cosa ha i suoi lati negativi, compreso la scuola domiciliare provocata dal Covid-19...anzi...soprattutto la scuola domiciliare provocata dal Coronavirus.

ROBERT

“Come qualsiasi bambino della terra” ama i videogiochi. Spesso preferisce studiare invece di fare altro. Non sopporta quando ha tanto da fare che non ha tempo neanche per andare in bagno.

Sono nove settimane che siamo a casa. All’inizio ero un pò preoccupata perché avevo paura di ammalarmi e che i miei familiari si ammalassero con me.Con il passare del tempo la paura è sparita perché so come proteggermi dal virus. Io ho fatto molta fatica ad abituarmi a stare a casa perché ho scoperto che ci sono tante belle cose che si possono fare.Oltre ai compiti faccio molte cose che non ho fatto prima: fare i biscotti con mia sorella, aiutare mia mamma a cucinare e a pulire. Adesso trovo più tempo per sentire come stanno i nonni, giocare con mia sorella e farci belle e litigare con mio fratello. E invece che comprare le tagliatelle e ordinare la pizza e la focaccia la facciamo a casa. Ora che ho più tempo per me faccio i miei lavoretti manuali e, siccome abito vicino ai campi, qualche volta vado a fare un piccolo giro e gioco nel mio giardino che è anche abbastanza grande e qualche volta prendo il sole. Mi mancano molto i miei compagni di scuola e mi dispiace che non li posso vedere in questo anno scolastico. Sono sicurissima che a fine Giugno faremo una festa o anche un pochino prima.

SOFIA

Le piace dipingere, studiare la geografia e la storia, e fare sport. Non sopporta le amiche false e la matematica però sta migliorando.


Sono passati 2 mesi da quando si sono chiuse le scuole a causa del coronavirus. Le giornate sono tutte uguali, sembrano più lente. Quando andavo a scuola, invece, il tempo passava subito perché giocavo con le mie amiche, studiavo ecc…. Ogni giorno passo le giornate studiando, leggendo e facendo dei dolci fatti in casa e faccio le call con le mie amiche e con la classe. Però adesso che siamo a casa ho tempo per ripassare e studiare meglio e anche leggere tanti libri e faccio tanti lavoretti. Ho imparato ad apprezzare più cose che prima non sapevo mi piacessero come le carote, costruire dei lavoretti che mi piace tanto, scrivere dei testi e ho imparato a usare bene il computer. Ho paura che il coronavirus non ci permetta di rivedere gli amici e i famigliari e ho paura anche che tutto non ritorni come prima. Visto che ogni giorno è esattamente come l’altro, provo molta noia,ma qualche volta mi diverto, anche se a scuola mi divertivo di più.

VALENTINA

Ama tanto l’hip hop. Da grande vuole fare l’attrice perché le piacciono molto i film, specialmente quelli di avventura. Invece non sopporta i film horror perché mettono paura.

All’inizio ero felice, ma poi, dopo qualche settimana o addirittura qualche mese, ho iniziato a capire che uscire è molto meglio di stare rinchiusi in casa. Io non uscivo praticamente mai quando si poteva e adesso che non si può ho voglia di uscire. Riguardo la scuola ho capito che in questo momento che abbiamo più tempo per studiare ci dobbiamo impegnare. Qua a casa le emozioni che provo non sono molte a volte la noia e a volte il divertimento, anche perché non sono da sola. Oltre a mio papà e mia mamma c’è anche mia nonna che vive in Abruzzo e quindi non ci vediamo spesso e mi era venuta a trovare per il mio compleanno, ma poi è rimasta bloccata qui con me e sinceramente non mi dispiace perché con lei mi diverto. Le mie amiche mi mancano tanto, soprattutto Lia e quindi a volte ci video-chiamiamo.

VANESSA

Ama giocare a pallavolo e andare a cavallo. Ha un gatto che si chiama Tito ed è molto scatenato ma


153 quando sente il citofono scappa sotto le coperte del letto. Da quando è iniziata la quarantena tutta la nostra vita è cambiata e si sono formate delle regole molto rigide: non dobbiamo uscire di casa, quando usciamo dobbiamo avere la mascherina, quando torniamo a casa dobbiamo lavarci le mani con acqua e sapone, quando siamo in un posto pubblico dobbiamo avere una distanza di almeno un metro. Tutto questo per colpa di una piccolissima creatura di nome coronavirus. Non si sa precisamente come è comparso: alcuni dicono che è sfuggito da un laboratorio scientifico. All’inizio, quando sono state chiuse le scuole, eravamo molto felici, ma sentendo che delle persone venivano contagiate e alcune persino morivano mi cominciò a salire un po’ d’ansia, piano piano la situazione diventò grave i numeri dei contagiati salivano da un giorno all’altro da 889 diventarono 1089 fino a superare i 10000. Io sento un po’ la nostalgia dei miei compagni, anche se alcune volte facciamo le video chiamate e messaggiamo in chat. Comunque le video chiamate non sono la stessa cosa di essere liberi invece di prigionieri di questo virus. Alcuni giorni mi arrabbio è do la colpa a tutte le persone anche se in realtà sono innocenti. Io mi sono annoiata di tutto persino della tecnologia e il telefono che non dovevamo usare più di un’ora al giorno adesso sono usati 24 ore su 24. Io esco in cortile a giocare con mio fratello e un mio amico. Però la cosa positiva è che resto a casa con la mia famiglia che ci sostiene molto in questi momenti difficili

N.

Amo tanto gli animali e i neonati. Da grande vorrei diventare una scienziata. Non sopporto le bugie, i maltrattamenti degli animali e i tradimenti.


DIARIO DI TEMPI STR ANI Giorni strani vero bambini? Allora raccontiamoli...ci sentiremo un po’ più vicini e uniti. Così la maestra Teodora Crippa ha introdotto il Global Writing Lockdown alle bambine e ai bambini della 2C della Scuola Primaria Munari di Seveso (provincia di Monza e Brianza). E queste sono le loro storie.

MATTEO NON AMAVA LA SCUOLA C’era una volta un bambino di nome Matteo che non amava la scuola Un giorno arriva la strega cattiva di nome Rachele che per accontentare il desiderio di Matteo fece un incantesimo e punì tutti mandando il coronavirus Tutte le scuole sono state chiuse e Matteo guardava dalla finestra e non vedeva nessun posto aperto. Poi con il passare dei giorni desiderò consegnare la scuola a tutti. Lui aveva capito che la scuola e importante e ti serve. Matteo ritornò dalla strega per risolvere il problema ma la strega per aiutarlo vuole una cosa. Matteo gli dà le sue mele d’oro, perché ha capito che è più importante poter andare a scuola e giocare con i suoi amici


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senza problemi. Finalmente il virus è sparito per sempre insieme alla strega Rachele. Matteo e tutti i suoi amici fecero una bellissima festa. Caro diario, mi chiamo Gabriele e dal 20 febbraio sono a casa, per colpa di questo virus. Il Coronavirus. La cosa brutta di questo virus è che sono morte tantissime persone. Io sono triste perché muoiono le persone, perché non vado a scuola e non vedo le mie maestre e i miei amici. Mi mancano tutti. Quando finirà tutto voglio organizzare una festa con i miei amici e le maestre e abbracciarle. Alla mia mamma le farò fare una torta con scritto: SI RITORNA A SCUOLA, con la faccina felice, e le ciambelle dolci per la maestra Paola. Faremo una grande festa!

GABRIELE, 7 ANNI

“Amo cucinare insieme alla mia mamma, il mio cibo preferito è la pasta alla carbonara. I libri che mi piacciono di più sono le storie di mistero”


DIARIO DI TEMPI STR ANI DANIEL

25 Aprile 2020 Caro diario: oggi è la festa della Liberazione. Anche se ho le origini albanesi il cuore è anche Italiano perché sono nato e sto diventando grande qua. Spero che questo giorno sia anche il giorno della liberazione dal coronavirus. Oggi è 1 Maggio il giorno dei lavoratori. Siamo tutti a casa e purtroppo non possiamo andare a fare picnic come le altre volte. Che brutta cosa! Il mio desiderio in questo giorno è che tutti i papà e le mamme del mondo abbiano un lavoro. 5 Maggio 2020 Ieri era il mio compleanno. I miei amici e le mie maestre mi hanno fatto una sorpresa bellissima. Hanno cantato solo per me la canzone del compleanno. Mi sono emozionato tantissimo! Questo è il segno di una vera amicizia. Grazie amici, grazie maestre! Vi voglio tanto bene a tutti! Un cuoricino per ognuno di voi!

DANIEL, 8 ANNI

“Il mio gioco preferito è costruire con i lego, la musica che mi piace è quella di Super Mario”


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VOGLIA DI MARE

In queste belle giornate avrei desiderato essere al mare, piuttosto che in quarantena chiusa in casa. La noia era tanta, quindi mi sono inventata una spiaggia in cortile. Mi sono divertita con papà, nonna e Syrio il mio bassotto. In queste belle giornate avrei desiderato essere al mare, piuttosto che in quarantena chiusa in casa. La noia era tanta, quindi mi sono inventata una spiaggia in cortile. Mi sono divertita con papà, nonna e Syrio il mio bassotto.

GIULIA, 8 ANNI

“Mi piace la musica dance anni 90, l’hamburger e le patatine fritte, il colore viola. Il mio hobby è nuotare”


DIARIO DI GIORNI STR ANI…

BEATRICE, 7 ANNI

“Mi piacciono i cani e i gatti, la pallavolo e le canzoni di Mary Poppins. Il mio colore preferito è l’azzurro”


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IL DIARIO DEI TEMPI STR ANI… INIZIA STR ANO 24 aprile 2020 Cose strane in questo tempo di Coronavirus... TRE PICCOLI FALCHI Ieri sera io e i miei fratelli abbiamo visto dal telefono i falchetti nati sul Pirellone. La loro mamma ha catturato un piccione e i piccoli lo hanno mangiato. Quando i cuccioli si sono addormentati la mamma faceva la guardia per proteggerli

ALESSANDRO, 7 ANNI

“Sono un bambino bravo a giocare a calcio, la mia materia preferita è la matematica. Il mio hobby è leggere, il mio animale preferito il leone”


8/04/2020: ARREDAMENTO PER BARBIE FATTO IN CASA

L’altro giorno, in questo periodo brutto, abbia fatto il tavolino e gli sgabelli e il letto matrimoniale per le mie Barbie. Abbiamo usato la scatola dei cereali e i tappi di sughero per gli sgabelli e il tavolo, una scatola di cartone, le stelline di legno e un fiocco e i cartoncini colorati per il letto delle Barbie. Abbiamo usato anche tantissime ricariche di colla a caldo!!! Mi è piaciuto fare questo arredamento per le mie Barbie. Grazie Dori per farci scrivere questo diario che è molto bello!

JOLE, 7 ANNI

“Le mie materie scolastiche preferite sono educazione fisica e arte, i libri che mi piacciono “La gallina rapita” e “Piccole donne”. La mia frase preferita è TUTTO è POSSIBILE, PURE L’IMPOSSIBILE”


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DIARIO DI ANDREA 8 aprile 2020 Il Coronavirus è una nuova malattia e non siamo abituati. Non è normale vedere ogni giorno gente che muore o che soffre. È più facile studiare a scuola e anche più divertente. La quarantena mi sembrava bella invece è brutta. Secondo me finirà verso dicembre. 14 Aprile 2020 Io sto bene. In effetti continuo a pensare alla malattia. Sono preoccupato perché 10.000 persone positive in almeno 3, 4, 5 massimo 6 giorni non è normale. Mi manca la scuola e i miei amici. Però non è brutto stare a casa, certo non è uguale alla scuola, un giorno questo virus finirà.

ANDREA, 8 ANNI

“Sono curioso e mi piace scoprire cose nuove, il libro che preferisco è L’isola del tesoro. Amo la musica rock, il colore rosso e la pizza.”


IL R AP DEL CORONAVIRUS 3 maggio 2020 Questa quarantena non finisce mai non so quando ne uscirai. Il coronavirus fa morire molta gente Quando esci trovi un agente Non so che fare Vorrei tanto passeggiare Vorrei tanto vedere i miei amici e fare un giro in bici Vorrei vedere le maestre e fare delle feste

DIEGO, 7 ANNI 1/2

“Mi piace mangiare il sushi e giocare alla nintendo switch. Scelgo il gelato alla fragola e leggo i libri di Geronimo Stilton�


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DIARIO DI LEONARDO 16 Aprile 2020 Oggi mia nonna e mia zia hanno trovato un nido in mezzo alla camelia con dentro tre cuccioli di merlo. Mi hanno mandato la foto di un merlo. Se non ci fosse stato il coronavirus li avrei visti dal vivo 17 Aprile 2020 Questa sera stavo mangiando gli spaghetti e mio papà ha visto un merlo in giardino. Io ho visto un uccello volare, è andato sul nostro tiglio ed era un picchio. 3 Maggio 2020 Da quando sono a casa per colpa del coronavirus le mie giornate sono cambiate. Non posso vedere i miei amici, le maestre, non posso fare gli allenamenti di calcio. Spero di tornare presto a scuola! Una cosa bella, invece, è che posso vedere, nel bosco dietro casa, picchi e fringuelli e ho trovato un quadrifoglio nel mio giardino.

LEONARDO, 7 ANNI

“Sono un appassionato di calcio e calcetto, mi piacciono i libri di avventura, il colore bordeaux e le lasagne al pesto”


DIARIO DI TEMPI STR ANI DI GAIA

9 Aprile 2020 Oggi è il compleanno di mia zia Emanuela. Non ho potuto festeggiare con lei perché c’è il coronavirus e non possiamo uscire da casa. Io e mia mamma abbiamo fatto una torta per festeggiare il suo compleanno. Poi ho fatto una foto alla torta e l’ho mandata a mia zia. Poi mia sorella e mia mamma hanno fatto il pane per il giovedì Santo e poi lo abbiamo mangiato ed era buonissimo. Siamo anche andate fuori in giardino e abbiamo giocato e ci siamo divertite molto. Ho anche fatto il lavoretto di Pasqua che è un coniglietto bianco.

GAIA, 7 ANNI

“Mi piacciono le musiche spagnole e il colore verde acqua. Leggo libri di avventura e il mio hobby è stare fuori”


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DIARIO DI EDOARDO 9 aprile 2020 Caro diario, sono tanti giorni che siamo chiusi in casa, perché c’è il CORONAVIRUS, è un virus che ha contagiato tantissime persone. Le scuole sono chiuse dal 24 febbraio e da quel giorno le mie giornate sono cambiate. Alla mattina, quando mi sveglio presto guardo la tv, poi faccio colazione insieme alla mia famiglia e aspetto che arrivino i compiti. Mi piace quando faccio le videolezioni perché vedo le maestre e i miei amici: mi mancano tanto! La cosa che mi manca di più è giocare nel giardino della scuola insieme a loro, mi mancano anche i momenti in cui la maestra Doretta mi fa lavorare con gli amici. A casa gioco con il papà a calcio sul terrazzo e con mia sorella Mati in casa. Mentre con la mamma faccio i compiti e rido tanto.

10 aprile 2020 Oggi è venerdì santo, c’è il sole così posso giocare fuori e anche mangiare sul terrazzo. Poi sono entrato e ho giocato a hotel e ho anche stracciato mio papà ed ero superfelice. Abbiamo preparato le pizze e le abbiamo divorate tutte insieme. Dopo cena mi sono lavato e sono andato a vedere la tv con Matilde nel letto di mamma e papà!

EDOARDO, 7 ANNI

“Il gusto di gelato che preferisco è la panna. Mi piace la musica pop e il mio hobby è disegnare fumetti”


DIARIO DI GIORGIA 10 Aprile 2020 Caro diario, da quando la scuola è chiusa passo tanto tempo in casa. Però, oggi, pomeriggio, mio papà ha avuto una splendida idea. Mi ha fatto fare dei giri in bicicletta in cortile. 12 Aprile 2020 Caro diario, oggi è Pasqua e la mia mamma ha organizzato la caccia alle uova in casa. È stato bello! L’ho aiutata a preparare il pranzo pasquale e ho apparecchiato il tavolo sul balcone. 15 Aprile 2020 Caro diario, stasera ho giocato con la mamma, il papà e mio fratello a nomi, cose, città È stato divertente!

GIORGIA, 8 ANNI

“Mi piacciono i videogiochi e il colore arancione, preferisco le canzoni estive e i libri pop up”


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DIARIO DI SIMONE Adesso che c’è il coronavirus mi manca Igor e tutti i miei amici. Anche le maestre. Non va molto bene perché non posso montare la piscina. Però tutti i giorni in giardino costruisco una nave pirata con il dondolo e con un bastone e gli stracci faccio la vela. Al giorno del mio compleanno a giugno forse farò una festa, anche se posso invitare solo un mio amico.

SIMONE, 7 ANNI

“I miei hobby sono giocare con i miei amici e sapere tutto sui dinosauri. Mi piace la torta spinaci e ricotta e i fumetti”


DIARIO DI TEMPI STR ANI DI JULIA Caro diario, in questo momento brutto a causa del coronavirus ti voglio raccontare le mie giornate senza scuola. 11 Aprile 2020 Oggi ho pitturato le uova, uno era un coniglio con un uovo, l’altro era con i pallini e l’ultimo era con due cerchi e dei trattini.

14 aprile 2020 Caro Diario, mi sono dimenticata una cosa. Mentre c’era il coronavirus io con mia sorella e mio papà facevamo l’acquario abbiamo fatto uno squalo due sirene e dei pesci, e un delfino.


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7 maggio 2020 Ieri ho trovato un uccellino che si era fatto male alla gamba. L’avevo curato bene con la mia sorella. La notte l’abbiamo dato nel balcone per proteggerlo dai gatti. Gli abbiamo fatto la piccola casetta nella scatola. Oggi mi sono svegliata e l’ho salutato, poi l’ho messo in giardino. Purtroppo due ore dopo uccellino è morto perché era piccolissimo e non sapeva come mangiare da solo Ma sono contenta di poter essere stata con lui e prendermi cura di lui

JULIA, 7 ANNI

“Sono una bambina molto serena, ho tanti amici, mi piace molto andare a scuola a cavallo e in bici, pescare, viaggiare e leggere libri”


DIARIO DI TEMPI STR ANI DI LORENZO

4 Maggio 2020 Caro diario, oggi mi sento bene, stanotte ho sognato che il coronavirus è andato via.


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Purtroppo però non è finito, dovrò ancora aspettare per riabbracciare i miei amici e le mie maestre. Dobbiamo vincere anche questo virus.

LORENZO, 7 ANNI

“Mi piace giocare con i personaggi Avengers, andare in bicicletta e in piscina. Adoro andare in montagna perché mi piacciono gli animali e la natura. I miei libri preferiti sono di fantascienza”


DIARIO DI TEMPI STR ANI DI IGOR Ho disegnato il coronavirus perché solo gli scienziati sanno come é davvero ma io so come é fatto e l’ho disegnato meglio che potevo per farlo vedere.


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IGOR, 7 ANNI

“Mi piace usare il computer, il nero e il bianco, il bacon e il sushi. Il mio gioco preferito è nascondino e amo la musica rock”


L’ALBERO DEI PENSIERI FELICI Tanti giorni a casa senza amici e senza scuola ci fanno venire un po’ di malinconia. Il nostro albero dei pensieri felici ci aiuta a ricordare che ci sono tante cose belle che ci aspettano. Allora ci sentiamo piÚ felici.

8/04/2020 Ieri io e mio papà stavamo tagliando la siepe in giardino e abbiamo scoperto che c’era un nido abbandonato. Quel nido era stato costruito sopra un asciugamano che era caduto dal balcone di mia zia che abita sopra di noi. mostrato al papà e poi sono corso da mia mamma Sono stato sorpreso, l’ e mia sorella a farglielo vedere. Anche noi abbiamo fatto un nido qualche giorno fa e ogni tanto andiamo a vedere se ci troviamo dentro delle uova o degli uccelli... sperando che arrivino!

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FINALMENTE CI POSSIAMO VEDERE 6/5/2020 Ieri sono arrivati i miei nonni a casa a festeggiare il compleanno del nonno, abbiamo mangiato il tiramisÚ che ho fatto io e papà . Papà aveva paura che non fosse buono ma invece tutti hanno preso il bis, compreso io. Siamo stati in giardino e i nonni ci hanno regalato dei giochi e ci hanno portato le nostre prime mascherine colorate per poter uscire a fare una passeggiata. Alla fine della festa quando i nonni se ne erano andati via sono passati davanti a casa nostra i miei due cugini con gli zii e ci siamo salutati. Mi sono sentito felice, è stato il giorno piÚ bello di questa quarantena perchÊ ho rivisto i nonni e i miei cugini.

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SAMUELE, 8 ANNI

“Dopo la scuola mi piaceva andare in biblioteca o al parchetto con i miei compagni di scuola. A casa mi piace fare l’orto con mio papĂ e i giochi che si inventa la mamma.â€?


Torniamo a Milano, dove le ragazze e i ragazzi della classe terza della Scuola Montessori bilingue di Milano, coordinati dalle maestre Chiara Italiano e Josie Maniscalco, hanno scatenato la fantasia per raccontarci delle bellissime storie di quarantena. Ecco le loro storie.

UNA LUCE DI SPER ANZA Ero a letto, stavo dormendo e all’improvviso sento un rumore molto forte e mi sveglio un po’ confusa. Mi stiracchio bene bene, mi strofino gli occhi e mi alzo un po’ assonnata. Mi affaccio alla finestra e vedo una gigantesca astronave, inizia a rallentare e si ferma. La cosa strana è che si allunga una specie di passerella che arriva fino a terra poi inizia a esserci fumo. Poco dopo una porta si apre ed esce un omino verde. Io penso dentro di me: “Cosaaaaaaa! Anche l’alieno ci voleva!” Tutti lo guardavano dalla finestra un po’ spaventati, ma l’alieno non capiva cosa stava succedendo: fuori avrebbero dovuto esserci delle persone e i negozi avrebbero dovuto essere aperti. Lui lo sapeva perché ci osservava da tanto tempo. Prendo mascherina e guanti ed esco in pigiama. La mamma preoccupata mi dice di non uscire ma io attirata fuori da una forza misteriosa esco lo stesso. Mi avvicino all’alieno con prudenza. Lui si avvicina a me e io gli dico: “Le distanze di sicurezza!” Lui si allontana mentre penso: “Ma lui sembra capirmi!” Quindi gli dico: “Vedi, fuori non c’è nessuno ed è perché c’è un virus molto aggressivo. Se lo prendi devi andare in ospedale. Stiamo vivendo un momento molto difficile e strano. Certe volte mi sento triste e nervosa perché non posso vedere i miei amici, fare le mie attività, né posso andare a scuola, tutte cose che prima erano scontate, ma c’è anche un lato positivo: ad esempio abbiamo riscoperto com’è bello passare del tempo in famiglia. Inoltre l’inquinamento è diminuito sulla terra! Però ci serve una medicina per mandare via questo virus”. L’alieno sorride. Penso che forse lui abbia la soluzione per salvare il mondo.


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SERENA, 9 ANNI

“Mi piacciono gli animali, ho una passione per i gatti e nel tempo libero faccio danza classica�


SAR À DI NUOVO UN MONDO PERFETTO Sono giorni particolari, fuori non si può andare, mi annoio e non so cosa fare. Per fortuna papà mi fa giocare. A volte, per staccare con i Nerf mi piace sparare e mia madre spaventare. Ma c’è un’altra cosa che mi piace fare: con la bici adoro sfrecciare, scendendo dalla discesa è sempre una bella impresa! Fra poco tutto sarà normale, scuola, amici e parchetto sarà di nuovo un mondo perfetto!

PIETRO, 8 ANNI

“Amo giocare a tennis e non mi piace il minestrone”


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LA BATTAGLIA CONTRO IL CORONAVIRUS Oggi è sabato. Sono contento perché non ho compiti da svolgere, e sono libero di giocare con i miei amici al nostro videogioco preferito. Purtroppo ognuno da casa sua, visto il periodo, ma grazie a Internet e ai nostri tablet ci sentiamo comunque vicini. Subito dopo pranzo mi connetto e inizio una nuova partita. Sto per avviare il gioco quando, tra le notizie che mi appaiono in homepage, leggo che da oggi è possibile giocare contro il Coronavirus! Chiamo i miei amici, che sono già collegati, e chiedo loro se vogliono sfidare con me il virus. Accettano! Insieme iniziamo una nuova partita. Il nemico è molto forte, ognuno di noi cerca di sconfiggerlo con le proprie armi. Io lo prendo a martellate sulla coda, Andrea sgancia bombe infuocate, Federico e Riccardo sparano con le loro pistole avvicinandosi pian piano, ma appena ci avviciniamo il virus comincia a moltiplicarsi e a respingerci indietro. Man mano che giochiamo ci accorgiamo che la sua forza, lentamente, diminuisce, e capiamo così che dobbiamo provare a fare un attacco tutti insieme. La nostra tattica è la seguente: come una vera squadra avanziamo e ci proteggiamo a vicenda. Il virus è spaventato e indietreggia, e noi, preso coraggio, procediamo sempre più verso il nemico, pronti a fare l’attacco finale. Sentiamo che è quasi fatta, ma la paura di perdere è ancora tanta! Io guido l’attacco e i miei amici mi seguono. Colpiamo il virus da tutte le parti, e finalmente, dopo diversi minuti, lo sconfiggiamo! Il nemico è vinto! Tutti insieme urliamo dalla gioia! Abbiamo battuto il Coronavirus e presto potremo rivederci tutti insieme!

GABRIELE L

“Il mio migliore amico si chiama Andrea.Da grande vorrei fare il cuoco, oppure, chissà, l’ingegnere meccanico”


LE COSE CHE MI MANCANO, LE COSE CHE MI PIACCIONO


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ANDREA, 8 ANNI

“Durante questo Global Lock Down ho messo dei simpatici occhiali rossi per proteggere gli occhi dalla luce blu del pc�


SPERIAMO FINISCA PRESTO QUESTA EMERGENZA Dall’inizio della quarantena sono a Bergamo, perché qui abbiamo una casa più grande rispetto all’appartamento di Milano e c’è pure un piccolo giardino, dove pranziamo e andiamo a giocare io e mio fratello. In questi giorni faccio scuola da casa con il computer, abbiamo ricreato uno studio tutto per me, dove seguo le lezioni. In questo periodo stiamo studiando le frazioni, la storia di Nonna Lucy, la donna più antica del mondo, inglese e tante altre cose. Mi trovo bene con i compiti però quando finisce la quarantena voglio andare a vivere a scuola, voglio dormirci dentro che mi manca un sacco. Oltre alla scuola, gioco anche con i video games, mi piace un sacco usare l’Ipad e con la scusa che siamo tutti chiusi in casa me lo lasciano usare anche più del solito. Ogni giorno telefono alla mia migliore amica, Maria Vittoria e ogni tanto parlo anche con suo fratello Riccardo. Qualche volta chiamo anche Tiziano e Daniele. Giochiamo tutti a Roblox e ci troviamo insieme, insomma, virtualmente insieme nelle nostre avventure. Oltre a Roblox mi piace usare anche Gacha Life perché posso ricreare personaggi in stile kaway e tutti ci siamo disegnati personalizzandoci. Sto diventando molto brava con la tecnologia. Quando c’è il sole, portiamo i gonfiabili del mare, un pellicano e un tucano, in giardino, così ci sdraiamo sopra e guardiamo il cielo. All’inizio della quarantena era blu, ora è sempre più azzurro e c’è un sacco di luce. Sono però un po’ stufa e mi annoio, anche se so che non serve a niente lamentarsi, perché siamo tutti sulla stessa barca. Speriamo finisca presto questa emergenza.


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ASIA,

“Vivo in Italia. Il mio animale preferito è la volpe. Ho gli occhi azzurri”


IO E IL MIO UNICORNO

MARIA VITTORIA, 9 ANNI

“Sogno di fare equitazione e di avere un gatto”


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HELLO!

FEDERICO, 8 ANNI

“Hello! My name is Federico. I am 8 years old and I am Italian”


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HOW TO STAY SAFE

FREYA, 9 ANNI

“I’m Freya. I’m nine years old, and I am bilingual. I like cats and dogs”


NEGATIVE / POSITIVE

GIULIA, 9 ANNI

“2 anni fa ho realizzato il mio sogno: avere un gatto. Si chiama Ettore e, in questa situazione, mi fa tanta compagnia”


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UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI PER IL CORONAVIRUS

KARAN, 8 ANNI

“E non vedo l’ora di rivedere i miei amici”


LA STORIA DI LAUR A Mi manca tanto la scuola e i miei amici. È bello sentire il cinguettio degli uccellini in città

LAURA, 9 ANNI

“Mi piace il gelato alla nocciola. Mi piace pensare ad un mondo pulito”


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LA STORIA DEL CORONAVIRUS

NICCOLÒ, 9 ANNI

“Mi è piaciuto molto questo progetto!”


STORIA DI UNA PRINCIPESSA COR AGGIOSA Gisella è una principessa di 8 anni che vive in un castello con i suoi genitori, il Re e la Regina. I sudditi erano molto felici perché il Re e la Regina erano buoni. Un bambino di nome Daniele, il figlio del mago del castello, era appassionato di esperimenti. Un giorno Daniele, che aveva paura dei cani, fece una pozione per non farli più abbaiare. La fece bere a un cane randagio, ma sbagliò pozione. Infatti, anziché smettere di abbaiare, il cane diventò cattivo e con lui anche gli altri cani del villaggio. Da allora gli abitanti del villaggio e del castello non poterono più uscire perché i tutti cani erano diventati cattivi. I primi giorni i bambini erano felici di stare in casa ma con il passare del tempo cominciavano ad annoiarsi, perché a quei tempi non c’erano né la televisione, né i telefoni, né i computer, ma soprattutto perché iniziavano a sentire la mancanza della scuola e di non poter giocare all’aria aperta. Alcuni bambini però, inventarono tanti giochi che ancora oggi esistono come nascondino, un-due-tre stella, mago di ghiaccio e palla prigioniera. Gisella che non aveva fratelli o sorelle e quindi giocava da sola, pensò che bisognava trovare una soluzione. Cosa si poteva fare? Gisella, che era coraggiosa, uscì di casa, evitando i cani e andò da Daniele, chiedendogli di far ritornare i cani come prima. Daniele disse che ci avrebbe pensato. Ma, alla fine, non preparò la pozione. Allora Gisella gli rubò il libro delle magie, lo lesse tutta la notte e trovò lei la ricetta magica. Per far bere la pozione a tutti i cani la versò nel ruscello in cui i cani bevevano e dopo qualche giorno i cani tornarono normali. A questo punto, si poteva di nuovo uscire di casa e i bambini (ma anche gli adulti) capirono quanto è bello essere liberi, correre nei prati a giocare, mangiare un dolce in compagnia, andare a scuola, incontrare gli amici e le maestre, ma, allo stesso tempo, giocare anche ai giochi che avevano inventato stando per tanto tempo chiusi in casa.


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VITTORIA, 8 ANNI

“Il mio dolce preferito è il tiramisù. In questo periodo, per colpa di questo “virus cattivo” sono costretta a stare in casa con mia sorella Sofia, la nonna e i miei genitori che però sono medici e quindi escono al mattino e rientrano la sera”


LA STORIA DI MIYABI

MIYABI, 8 ANNI

“Mi piace la danza classica”


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TITOLO...

ORLANDO, 9 ANNI

“Qualcosa che mi descrive: mi piace parkour”


PANDEMIA

C’era una volta un bambino di nove anni che si chiamava Alessandro. Un giorno mentre andava a scuola vide passare davanti a lui tre ambulanze con le sirene accese. Allora le seguì. Le tre ambulanze si fermarono davanti a una casa, scesero tanti dottori e entrarono nel palazzo. Poco dopo i dottori uscirono dal palazzo con un’anziana signora, di 80 anni circa, e le chiesero: “Signora, respira male o bene?” La signora anziana rispose “Respiro male.” I medici incominciarono a sudare dalla paura, dopo un po’ di secondi dissero: “Signora è l’inizio di una nuova pandemia: il COVID-19.” “Cioè?” Chiese la signora, “Cioè il CORONAVIRUS!” Risposero i medici. Dopo Alessandro, in ritardo, corse a scuola. Stava per entrare, ma vide che la scuola era chiusa a causa della pandemia. A quel punto cercò su INTERNET quali sono i rimedi per il CORONAVIRUS e dopo averli trovati, corse a comprarli. I rimedi erano: la mascherina per il viso e il sapone. Si mise subito la mascherina e poi prese tantissimo sapone liquido e andò a cercare il CORONAVIRUS. Dopo tanto tempo, lo trovò in un parco. Era gigante e cattivo. Allora prese il sapone e lo spruzzò come non aveva mai spruzzato prima! Il sapone sommerse il CORONAVIRUS che diventò piccolo, piccolo e si distrusse. Dopo qualche giorno, tornò tutto alla normalità e vissero tutti felici e contenti, compreso la signora anziana.


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PIETRO, 8 ANNI

“Il mio colore preferito è il giallo e gioco a basket, il mio sport preferito. Da grande voglio diventare un cuoco. Sono allegro e giocoso, ma questo lungo confinamento sta mettendo alla prova il mio buon umore. Meno male che hanno inventato la PS4 e la torta al cioccolato”


PRESENTE E PASSATO Nel passato si vede la castrofe del Covid ’19. Nel presente trovo una cura e spedisco il virus nell’oltretomba.

RICCARDO, 8 ANNI

“Niente può distrarmi dai burrito perché sono troppo buoni”


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SUPERSAPONE!

RICCARDO S, 9 ANNI

“Mi piace il calcio e ho un fratello più grande di me di 3 anni. Vivo a Milano e il mio cibo preferito è la pizza”


MI PIACE...

TIZIANO, 8 ANNI

“Mi piace giocare con i miei amici e mio nonno”


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LA QUAR ANTENA IN UN MANDALA Le ragazze e i ragazzi delle classi 5A, 5B e 5C dell’Istituto Comprensivo Scialoia Milano ci hanno raccontato come hanno trascorso il periodo del lockdown in un modo molto originale. Il lavoro è stato coordinato dall’insegnante di religione Irma Bertocco, con la collaborazione della collega Patrizia di Seri per il coinvolgimento e sostegno a un bambino con bisogni educativi speciali, e con il supporto entusiasta della dirigente Monica Aloise. Lasciamo la parola alle insegnanti: “La costruzione di un mandala, ed essendo un rituale che coinvolge la propria esistenza, ecco che dai disegni e dalle parole affiora il periodo storico che si sta vivendo, nelle sue sfaccettature, le paure, la conoscenza di sé, la voglia di riscatto, l’evasione e l’assunzione di responsabilità, il non senso, le domande e l’assenza di risposte. La ricchezza di umanità di bambini di quinta elementare, sulla soglia del salto verso l’adolescenza, senza riti di passaggio visibili, ma in un vivere che li sta trasformando interiormente. Speranza del domani”


GEOMETRIE DELLA MENTE Per me questo mandala rappresenta l’ordine, perché tutte le forme sono ordinate. Questo per me è un periodo in cui non c’è ordine, tutte le cose sono ferme e non si sa quando si rifaranno certe cose. Ho messo i colori in maniera ordinata e simmetrica, blu col giallo, azzurro con marrone….., per me l’arancione sono io prima della quarantena che ero attivo, invece il viola è la debolezza dello stare a casa, l’azzurro è vedere che c’è il cielo bello e non si può uscire, il giallo, sono io ma con un po’ meno di attività e il marrone è la pandemia e l’isolamento. Guardandolo vedo che le cose belle e le cose brutte sono in ordine, allora penso che forse fuori di me c’è disordine, ma dentro dentro, tutto si mette in ordine, anche se ci sono cose che non so come il rosa. Il cerchio blu tutto intorno ha un significato specifico, che i colori mi rappresentano.

GABRIELE, 11 ANNI

“Mi piace giocare a calcio e cucinare. Tifo l’Atalanta e mi piace giocare con i miei amici”


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UN VIAGGIO NELLA MIA MENTE

REBECCA, 10 ANNI

Possiamo vedere che ai lati ci sono paesaggi naturali, perché in questa situazione mi è venuta, più di una volta la voglia di uscire e andare a giocare. Poi le due parti, in alto e in basso rappresentano il mio lato artistico, è rappresentata la mia testa, anche un po’ triste, perché non mi piace che gli altri vedano i miei disegni. Sotto alla mia testa c’è un paesaggio marittimo e uno montuoso, proprio perché sto già pensando alle vacanze, magari in una bella casa vacanze. Il tutto è unito da un cerchio, là dove si incontrano tutti i pensieri. Ai margini ci sono i ricami che rappresentano le tende di casa mia, dagli altri lati ci sono delle ondine, che a me danno l’impressione di dolcezza. Ogni tanto guardando le figure ai lati si vedono delle macchie in pennarello che vorrebbero dire che ogni tanto mi distraggo in altri pensieri. Il laghetto per la voglia di nuotare. E la farfalla che è simbolo di libertà.

“Scrivo e disegno molto; nei miei disegni rappresento soprattutto paesaggi naturali con alberi, animali e a volte anche solo fiori giganti! ODIO gli spazi vuoti e se poi non mi vengono più idee lascio per un po’ e mi rilasso leggendo o giocando”


I COLORI DELLA PASQUA Ho rappresentato questo mandala con questi colori che mi danno allegria perché per me è stato così in questo periodo di quarantena: ho potuto restare di più insieme con la mia famiglia. E poi l’ho chiamato della Pasqua perché in questo periodo c’è stata la festa della resurrezione di Gesù che viene dopo la morte. La Resurrezione permette di superare una cosa non bella. La gioia viene dopo il negativo, anche questo periodo non bello.

SIMONE, 11 ANNI

“Una delle cose che mi piace fare ogni tanto è costruire qualcosa con il legno, infatti ho già fatto un arco (anche se si è rotto ), una fionda e delle frecce. Da grande vorrei essere un architetto o fare qualcosa di altrettanto interessante”


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LA MIA MUSICA Da una parte in questo periodo c’è la tristezza, ma mi aiuta la musica e cantare e la tristezza si trasforma e sta lontana.

AUDRY, 11 ANNI


VITALITÁ Come si vede il mio mandala non ha delle forme specifiche, ho deciso di farlo diverso, in modo che si vedesse che l’ho fatto io. L a prima cosa che volevo dire è come è formato, che c’è questa specie di nastro, che secondo me tiene tutto unito, come se fosse il cuore del mandala che tiene unite le cose che ho messo dentro. Il mio mandala è composto dalle mie emozioni, dall’allegria alla simpatia e anche di tutte le altre che neanche sapevo di avere, e che grazie al mandala sono riuscita ad esprimere: tutti i miei sentimenti dai lati più oscuri a quelli più belli. Ho scoperto di avere la pazzia che è quando faccio qualcosa che non è normale, e non sapevo di poterlo fare. Il mio mandala ha la forma di un fiore perché mi piacciono tanto i fiori, comunque è un fiore particolare perché ci sono dei petali ma, se si guarda bene, manca un petalo, e questa cosa l’ho fatta apposta, perché è come se una delle mie emozioni in quel momento è andata via e si è visto ciò che c’era sotto. Sembrano dei frammenti di vetro, e vuol dire che forse sotto una emozione, tipo l’allegria si possono nascondere delle altre emozioni non così belle, la gelosia, la cattiveria. Qualcosa di oscuro. Questi petali hanno tutti colori diversi che rappresentano i miei lati tristi e felici, strani, ecc. Intorno al mio fiore c’è come una cupola, qualcosa che protegge le mie emozioni e mi dice sempre di non arrendermi in tutte le cose che faccio ed è la mia autostima. Nella mia autostima ho il resto dei miei sentimenti, per esempio la mia pazzia, la mia allegria, la mia nostalgia e anche le mie paure. Il mio mandala alla fine l’ho voluto chiamare vitalità perché fa parte di me. Spero vi piaccia sia la spiegazione sia il mandala e vi voglio tanto bene e spero di rivedervi presto.


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NADIA, 11 ANNI

“Il mio colore preferito è il verde scuro perché mi ricorda tanto il colore della natura. Inoltre, mi piace andare al mare e nuotare perché mi sembra di volare, infatti la mia stagione preferita è l’estate”


COR AGGIO PAUR A. COSA SONO?

Nel mio mandala ci sono 2 personaggi io e la bambola assassina che è la paura. Quando io sono grande, la bambola assassina è piccola e quando io sono piccola, la bambola assassina è grande. Che significa che quando sono grande ho superato la paura e quando sono piccola la paura ha superato me. E in questo momento di paura del coronavirus ci vuole il coraggio di affrontare proprio la paura. E questo periodo. Nel cerchio piccolo le due figure sono al contrario, rispetto al cerchio grande perché non è detto che chi è coraggioso non abbia paura. Anche nel mezzo del coraggio c’è la paura.


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TECLA, 11 ANNI

“Mi piace tanto disegnare. Uno sport che mi piace è il calcio e ho cominciato anche a farlo quest’anno, ma purtroppo per l’emergenza covid 19, non ho potuto più continuarlo. Mi piacciono anche tanto gli animali, in particolari i cani e le zebre”


IL MANDALA INTRIGANTE Nel mio mandala ci sono tanti spicchi e tanti colori, ma non sono capace di spiegarlo e anche questo periodo è così che non riesco a spiegarlo.

PAOLO, 11 ANNI

“Mi piace tantissimo giocare con i giochi al computer. Mi piace però anche il calcio e gioco in una squadra, sono centrocampista”


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CONFUSIONE COLOR ATA Si chiama così perché è confusionario e colorato e rappresenta questi giorni che sono molto confusionari.

SARA, 11 ANNI

“Mi piacciono molto gli animali, mi piace andare a cavallo e anche fare i Lego. Mi piace nuotare, disegnare e collezionare le carte Pokemon”


IL MANDALA DELL’ILLUSIONE Ci sono 3 colori, per la paura, il viola, per la felicità, l’arancione e per la rabbia, il rosso, ma sono insieme, come un’armonia, e riescono a stare insieme anche se tutto sembra come un’illusione.

LARA, 11 ANNI

“Mi piace andare al mare e fare tanti tuffi, mi piace giocare con gli amici all’aria aperta e con i giochi tecnologici. Sono molto timida”


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MANDALA DEI COLORI Guardandolo mi sembra di vedere le cose che ci saranno quando usciremo dopo il coronavirus e che mi piacciono, la musica, la palla, i fiori, i disegni. C’è anche la tristezza, e sono le righe, ma sono colorate, e così le emozioni, che sono tutte quante insieme, una dopo l’altra.

GISELLE, 11 ANNI

“Mi piace cantare, disegnare, ballare e amo gli animali”


MANDALA GEOMETRICO Ho fatto il mandala geometrico perché a me piacciono la geometria e la matematica. Le quattro punte rappresentano la mia famiglia, infatti noi siamo in quattro, io, mamma, papà e mio fratellino. Il rombo marrone è la terra e dentro ci sono tutte le forme della mia intelligenza.

ROBERTO, 10 ANNI

“Mi piace giocare a calcio, leggere, disegnare, adoro la Nutella, i ravioli e ...la salsiccia! Mi piace giocare con il mio gatto Ringo”


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L’UOMO E LA NATUR A Nel mio mandala ci vedo tutti i colori della Natura e degli animali, da una parte. Dall’altra invece ci sono le persone che si divertono e ballano, anche se distanziate tra loro e solo insieme alle loro famiglie.

NICOLÒ, 11 ANNI

“Mi reputo simpatico e gentile sono alto 140cm e sono di corporatura normale sono sensibile e permaloso sono socievole mi piace stare con la mia famiglia e gli amici, il mio idolo è mio papà. Da grande vorrei fare l’autista di pullman e dopo creare una famiglia”


NINFEA Sono i colori che in questo momento mi rendono felice. Una ninfea con questi colori della serenità. E non penso a nient’altro.

MATILDE, 11 ANNI

“Mi piace giocare con i miei amici e viaggiare. Pratico due sport pattinaggio e nuoto. Il mio cibo preferito è il sushi”


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L’ARMONIA DELLA VITA Tutti quei colori messi insieme, rappresentano la vita, con tutte le cose che si possono fare. Vuol dire che la vita è colorata da qualsiasi colore, rosso allegro, verde scuro e giallo spinoso. In questo periodo in cui sembra che non si possa fare niente, invece ci sono ancora tantissime cose che si possono fare e non dire solo “uffa che noia”. I colori bellissimi sono tutti attaccati insieme come se fossero delle porte.

CHRISTIAN, 11 ANNI

“A me piace molto il calcio e il tacchino. Sono un po’ pigro, però le cose le faccio lo stesso”


MANDALA DEL COMBATTIMENTO I miei mandala sono due e rappresentano entrambi il coronavirus che prima viene attaccato ed è arrabbiato e poi diventa triste perché capisce che è stato battuto. I cerchi rappresentano i gruppi di persone, le famiglie, e le persone, come diciamo sempre, siamo tutti uguali, ma abbiamo la pelle di colori diversi, ma non importa. I cerchi sono uniti insieme, perché l’unione fa la forza. In questi tempi molte persone muoiono per colpa del coronavirus quindi dobbiamo combattere insieme questo virus. Lo attacchiamo tutti insieme. I pezzi di cioccolatino sopra ciascuna famiglia significa la ricompensa dopo la vittoria.

JOSH, 11 ANNI

“Mi piacciono gli sport, gli amici, la famiglia e gli animali”


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IL CERCHIO DELLA VITA In questo mandala ci sono le emozioni della vita che ho scoperto in questo periodo. Vi è il buio che però l’ho colorato arancione, perché ogni buio ha dentro un pizzichino di luce. La solitudine è viola perché rattrista, però è anche bello stare da soli. La tristezza è marrone perché è un dolore che fa male, la vita è verde come gli alberi che danno ossigeno e la luce è gialla perché è luminosa. L’amicizia l’ho fatta di rosso perché è come fuoco ardente che non finisce mai. La felicità è rosa e anche verde coma la vita. E come ultima la morte, che è buia, ma più piccola degli altri ed è una fusione di buio, tristezza e solitudine, ma la scritta è in bianco, perché dalla morte ci si risveglia e poi c’è la luce.

LORENZO, 11 ANNI

“Sono appassionato di tecnologia, seguo i videogiochi e mi piacerebbe più che giocarlo, crearli, perché mi affascina la grafica, amo lo sport, soprattutto il Calcio, sono un milanista sfegatato, mi piacciono molto gli animali, e amo stare con i miei amici, e con la mia famiglia”


MANDALA STR ANO Quando l’ho fatto non avevo un’idea precisa, ma se lo guardo la parte esterna mi sembra lo strato di una cellula. All’interno emozioni a scacchiera e a spicchi, soprattutto marrone rabbia, azzurro tristezza e verde felicità. Con quella parte bianca con numeri e lettere che mi ricordano la scuola. Sono io adesso, in questo momento. È tutto strano adesso e non so dire altro.

LUIGI, QUASI 11 ANNI

“Da grande non so che cosa vorrei fare. Mi piace l’immaginazione che ho espresso nel fare il mandala, perché non pensavo di poter arrivare oltre a quel limite”


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ANDR Á TUTTO BENE Il mio mandala è andrà tutto bene perché sono sicura che il virus se ne andrà, per questo l’ho disegnato con i cuoricini dentro. I cuori sono anche attorno al mandala, ma ci sono anche i palloncini che per me significa che bisogna fare attenzione.

JULIA, 10 ANNI

“Prima di tutto mi piace cantare e ballare e quando sono nervosa leggo sempre un libro per far sparire lo stress. Nel mio paese di nascita, in Egitto ho dei cagnolini ma desidererei un cricetino”


MANDALA DEI SOGNI INFINITI Ho chiamato così il mio mandala rappresenta i miei sogni di questo periodo. Da una parte c’è un tramonto sopra il mare con un delfino, perché mi manca tantissimo il mare. Invece dall’altra parte ho disegnato i fiori, perché prima di tutto mi piacciono e seconda cosa perché ho un altro sogno: quello di andare ad esplorare la natura selvaggia e scoprire molti tipi di fiori e di piante. In questo periodo in cui sono stata chiusa l’ho scoperto.


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VITTORIA, 11 ANNI

“Quando ascolto la musica mi sento libera e mi rilasso , mi piace ancora di più ascoltarla e ballare con le mie amiche che mi sostengono sempre, sono sempre al mio fianco e mi aiutano nelle difficoltà. Il mio frutto preferito è il fico d’India che si trova in Sicilia dove il mare è spettacolare e ci sono bellissimi tramonti.”


SIAMO DIVERSI MA CON LE STESSE SCHEGGE Nella vita ti incontrerai le schegge e ti infileranno nel piede ma ci sono gli amici che sono come delle pinzette che saranno sempre pronti ad aiutarti. È vero, abbiamo un diverso DNA, ma siamo tutti uguali e oggi, più che mai, siamo #distantimauniti.

AURORA, 10 ANNI

“Sono un’amante della cioccolata, adoro il mare e mi piace essere come sono”


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PROTEZIONE Mentre ascoltavo il telegiornale che parlava del coronavirus mi è venuta l’idea di disegnare questo mandala in cui l’Italia si protegge e sta sconfiggendo il virus. Il cerchio azzurro infatti si allargherà fino a far scomparire i piccoli virus.

DANIEL, 12 ANNI

“Mi piace giocare a calcio la mia squadra preferita e il Barcellona a me piace stare all’aperto e giocare con i miei amici”


QUESTO VIRUS MI FA ARR ABBIARE PERCHÉ NON POSSO VEDERE I MIEI AMICI Il virus si sente un re potente che ci sta costringendo a stare chiusi in casa e non mi piace questo. A volte faccio delle cose che mi piacciono come giocare con i miei videogiochi, stare sdraiato sul letto a riposare, non alzarmi presto la mattina. Però sono arrabbiato e triste perché non mi sento libero, non vedo più i miei amici, non posso uscire e giocare al parco e andare a Firenze dalla mia zia. Il virus lo sconfiggeremo perché stanno studiando per un vaccino e io nel frattempo rispetto le regole, anche se sono arrabbiato. Resto a casa perché solo così non sarà più potente. Non vedo l’ora di uscire di nuovo e incontrarmi con i miei amici.


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BACHIR, 11 ANNI

“Mi piacciono i dinosauri, disegnare e creare delle storie. Sono appassionato delle storie dei popoli del passato e infatti sono molto contento quando vado alle mostre e ai musei con la scuola�



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POSTFAZIONE Nasce tutto da una mail ricevuta a marzo 2020 da Karen Siercke, fondatrice di Ordskælv, nostra organizzazione sorella in Danimarca. Ci invitava a partecipare a questo progetto da lei ideato e generosamente condiviso, in cui bambini da tutto il mondo avrebbero raccontato la loro quarantena mentre la stavano vivendo. Il progetto era rivolto alla rete internazionale di centri ispirati a 826 Valencia, di cui La Grande Fabbrica delle Parole è tra i primi fondatori. Ci avevano appena chiusi tutti a casa, in Italia, e stavamo affrontando urgenze pratiche di ogni tipo. Eravamo in pochi, e con poche forze. Sarebbe stato saggio dire di no. Dunque abbiamo detto sì. Perché era un atto di gioia e di fiducia nei bambini in un momento triste e difficile. Abbiamo detto sì e abbiamo avuto ragione, perché è stato bello immergerci nelle loro storie, e sapere che in altre parti del mondo altri bambini avrebbero raccontato le loro. È stato come circondare con le mani una piccola fiamma, per non farla spegnere tra i venti della tempesta, sapendo che in altre parti del mondo altre mani avrebbero fatto lo stesso. Francesca Frediani



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