MODULO: Comunicazione e comunicazione e
Patrizia Lalicata classe G4
Nuove Tecnologie
N°settimana 1
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L'impatto di scrittura, stampa, mass-media e ICT sulle attività didatticoeducative Concetti chiave: •
vicinanza fra comunicazione orale e scritta;
•
mediamorfosi e telepresenza, due modelli che spiegano il cambiamento dei mezzi di fruizione dei contenuti e la modalità di interazione
•
la multimedialità virale e il passaparola diventati modelli di diffusione della comunicazione sempre più penetranti;
• •
la fruizione dei contenuti e l'apprendimento attraverso la rete e la multimedialità; i modelli dell'apprendimento dovrebbero adeguarsi o adattarsi alle nuove modalità di fruizione dei contenuti;
•
proposte per l'utilizzo della multimedialità nei contesti scolastici
Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell’Unione […] Riempi loro il cranio di dati non combustibili, imbottiscili di fatti al punto che non si potranno neanche più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere veramente ben informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno (Ray Bradbury Fahrenheit 451) La comunicazione rappresenta uno degli
elementi
dell'espressione
fondamentali umana,
della
capacità di farsi comprendere e di interagire.
La
Saussure
sulla
riflessione “scrittura
di
De
come
linguaggio reso visibile” apre uno squarcio sulla reale natura della scrittura, apparentemente elemento statico, ma in realtà contenente già in nuce nelle sue prime forme stampate la dirompente forza della vivacità espositiva. Il libro, l'infolio, il codice miniato pur presentando la Fig. 1 Calvin & Hobbes
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parola scritta, veicolano, grazie alle diverse scelte editoriali, alle illustrazioni e alle impaginazioni, elementi di comunicazione che possono essere considerati non ancora multimediali, bensì multisensoriali. In una tale prospettiva la drammatica mutazione di fruizione dei contenuti alla quale assistiamo quotidianamente appare meno prepotentemente innovativa . Sono cambiati i mezzi, ma la parola scritta rimane tuttavia l'elemento chiave della comprensione del mondo che ci circonda e dell'apprendimento di tale mondo. Alla luce dei cambiamenti emersi nel mondo dei media Fidler (2000) ha coniato il termine di mediamorfosi riferendosi ai cambiamenti occorsi nei mezzi di comunicazione e l'ha definito come “la trasformazione dei mezzi di comunicazione, causata dalla complessa giustapposizione di bisogni percepiti, pressioni competitive e politiche, e innovazioni sociali e tecnologiche”. E un assunto di base è, in effetti, che i nuovi media ”non sorgono spontaneamente e indipendentemente, ma emergono gradualmente dalla metamorfosi dei vecchi mezzi.” Quindi da una parte i mezzi di comunicazione si adattano, dall'altra cambiano e si arricchiscono le modalità e le possibilità di comunicazione, si assiste ad un'evoluzione del tradizionale modello che prevede la presenza di emittente e ricevente che agiscono in presenza. Ciò che viene a mancare nella comunicazione su internet è l'elemento non verbale della comunicazione. Tuttavia, come scrive Dellarocas (2003), la bidirezionalità resta una delle importanti caratteristiche di internet. L'interazione in un ambiente virtuale è garantita dalla “telepresenza”, che Steuer ha provveduto a definire come la condizione di presenza in un elemento virtuale, cioè l'esperienza della presenza in un ambiente attraverso un mezzo di comunicazione (Steuer, 1992); e continua affermando che in un tale ambiente la telepresenza è determinata dalla interattività e dalla intensità della presenza. Dove per interattività si intende il modo in cui gli utenti partecipano alle modifiche della forma e del contenuto di un ambiente multimediale in tempo reale e per intensità l'ampiezza e la profondità della partecipazione. Nel corso degli anni la telepresenza ha portato ad un fenomeno interessante, in quanto il desiderio di interazione e condivisione ha prodotto come risultato la diffusione digitalizzata di contenuti, ad ogni livello, da quello 'istituzionale al mondo informale delle reti sociali.
Fig. 2 Telepresenza a casa Jetson Le possibilità offerte oggi dai mezzi di comunicazione hanno assunto proporzioni nuove, non si può più parlare di comunicazione e per ciò intendere solo la parola scritta veicolata attraverso libri o ipertesti. Se la tradizione orale ha sempre privilegiato il passaparola (word of mouth) è interessante notare l'evoluzione che il passaparola ha avuto con la digitalizzazione dei contenuti. Da potente
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strumento di marketing ad assoluto strumento di comunicazione e veicolazione dei contenuti. La capacità virale del passaparola non è sfuggita ai guru del marketing, ma oggi assume puri aspetti di propagazione delle notizie e delle informazioni anche per scopi non commerciali e rappresenta la versione moderna della tradizione orale. E' possibile affermare che la conoscenza e l'apprendimento, la curiosità passano oggi attraverso le maglie non solo della rete internet, ma sempre e di più dai siti di social networking,di blogging, il sapere orale viene tramandato attraverso la parola scritta e la rete legittima in un certo senso tale contenuto. Il rischio collaterale di tale flusso di informazioni risiede nel sovraccarico di informazioni (information overload), un fenomeno studiato a livello accademico che intravede il rischio di paralisi dovuto all'eccesso di quantità di informazioni da processare e gestire quotidianamente. In tale contesto risultano profetiche le parole di Bradbury che invitano pertanto ad una maggiore riflessione sulla qualità dei contenuti fruiti e condivisi. Tuttavia in un contesto didattico, attraverso un'opportuna mediazione ,è possibile utilizzare la naturale curiosità generata dal flusso di informazioni spontanee per creare spunti e argomenti di discussione che generino a loro volta un apprendimento attivo e motivato. Dato che ciascun individuo apprende in maniera diversa - visiva, uditiva o cinestetica-, ciascuna di queste modalità può essere stimolata in maniera adattabile alle necessità dello studente, ed è possibile notare come i percorsi di apprendimento, non seguano più percorsi lineari ma sono sempre più influenzati dalla multimedialità. Eppure sembra che in taluni contesti la scuola faccia fatica a seguire il modello offerto e proposto e le potenzialità insite nell'uso di nuove tecnologie. Si assiste ad un gap culturale e tecnologico per cui la fruizione del sapere scolastico non è comunque intesa come integrazione e sovrapposizione dei saperi. E' necessario trovare delle modalità di interazione che sfruttino l'interesse degli studenti e loro capacità multimediali e di condivisione per realizzare un tipo di apprendimento che tenga conto del mutato livello di attenzione e di interesse. I mezzi a disposizione sono numerosi: dalla condivisione di foto ed esperienze alla realizzazione di veri e propri blog di classe, all'invito a realizzare podcast o a postare video realizzati su canali dedicati simili a you-tube, inviare lezioni su slideshare, insomma invitare i ragazzi a fruire degli elementi di cui sono esperti in maniera interattiva. L'esperienza dimostra che l'interazione con gli alunni e il dialogo educativo possono proseguire oltre il normale orario scolastico attraverso l'utilizzo da parte degli studenti di un cd-rom interattivo in cui gli studenti vengono invitati a risolvere quiz sull'argomento studiato, a interagire e sostenere dei test, ma soprattutto l'interesse dell'alunno è sollecitato dall'autovalutazione, l'allentamento della tensione sulla valutazione produce maggiore soddisfazione, lo studente viene coinvolto nella trasformazione dal compito alla sfida per realizzare il proprio obiettivo.
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Bibliografia Dellarocas C., 2003, The digitization of Word of Mouth: Promise and Challenges of Online Feedback Mechanisms, Management Science, Vol. 49, 10 October pp. 1407-1424 Bradbury, Fahrenheit 451, cit. in http://www.intermed.it/bradbury/451.htm Steuer J., 1992, Defining virtual reality: dimensions determining telepresence, Journal of Communication, Autumn, vol. 42, iss. 4, pp. 73-93 Fidler R., 2000, Mediamorfosi, Comprendere i nuovi media, Milano, Guerini e Associati
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settimana 2
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Traccia scelta: Leggiamo nel modulo una citazione di Elisabeth Noelle Neumann: La goccia d’acqua che cade continua, consuma la pietra […]. Gli effetti dei media sono in gran parte inconsci: le persone non sono in grado di dare dei resoconti di ciò che è accaduto. Esse mescolano, piuttosto, le loro percezioni dirette con quelle filtrate attraverso la mediazione dei mezzi di comunicazione di massa, in un’unità indivisibile che alle persone sembra derivare dai loro propri pensieri ed esperienze. […] Molti di tali effetti dei media accadono in maniera indiretta, in tanto in quanto le persone adottano lo sguardo dei media e agiscono corrispondentemente. Secondo alcune teorie, Internet non rientra tra quelli che la Neumann definisce media potenti: in rete infatti l’utente non “è investito” dall’informazione ma è chiamato ad un processo di ricerca e selezione. Cosa ne pensi? Proponi le tue riflessioni sul forum e discutine con i tuoi colleghi. [max. 2 pagine] Punti chiave • • • • •
teorie del controllo e diffusione dei media interpolazione dei media e sovrapposizione brandizzazione dietro apparente libertà Diritto ad usufruire della rete. conclusione
Dalla censura nasce il tentativo di controllare la forza delle parole e dei discorsi che riescono a creare senso critico e quindi capacità di comprensione e discernimento, capacità di scegliere e quindi libertà. A partire da Socrate la violenza della censura ha cercato di modificare il corso della storia, ma i fatti dimostrano che le idee sopravvivono e si propagano ancora più forti nonostante i tentativi di metterle a tacere. In letteratura il genere dell'utopia e della distopia hanno rappresentato forme velate di critiche al potere. Dalla “Città del Sole” di Tommaso Campanella, ad “Utopia” di Thomas More, passando per i “viaggi di Gulliver” di Swift, a “Erewhon” di Butler, fino ad arrivare ai moderni Bradbury, Orwell e Huxley In campo sociologico e psicologico l'esperimento carcerario di Stanford condotto negli anni '70 da Zimbardo ha dimostrato quanto il singolo individuo all'interno di un gruppo tenda a perdere la sua identità e ad uniformarsi al comportamento della massa. Questi esperimenti confermano le precedenti teorie sui mezzi di comunicazione come lento “ago ipodermico” che agisce subliminalmente per plagiare le coscienze. Tant'è che digitando in rete “Disney subliminal messages” su google appaiono bel 122 mila voci sull'argomento. Da secoli esiste quindi una lotta, apparentemente clandestina, fra i tentativi di censurare e di modellare le coscienze e la dichiarazione del diritto alla totale libertà di espressione e diffusione della conoscenza. A tal proposito il numero di Wired del mese di dicembre 2009 ha scelto quale tema principale le proposta di nominare internet quale candidato al premio Nobel per la pace 2010. Scorrendo nel sito del premio Nobel le motivazioni per l'attribuzione dei premi Nobel per la pace negli anni precedenti si ricava l'impressione che il premio venga attribuito soprattutto per la capacità di contrastare movimenti che vanno contro il bene dell'umanità e per la forza di perseguire il bene della stessa. In questa prospettiva la candidatura di Internet induce a riflettere sulla portata rivoluzionaria dell'introduzione di questo mezzo di comunicazione alla diffuso fra un
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numero sempre maggiore di utenti in tutto il mondo. Sono numerosissimi gli studi che dimostrano come l'uso di internet, ma anche di altri mezzi di comunicazione abbia in pochi anni rivaleggiato e addirittura superato il tempo trascorso davanti alla Tv. Si trascorre più tempo online di quanto non se ne trascorra guardando la televisione, come mostrato da un survey realizzato da IBM Ma parlare solo di fruizione della rete internet in contrapposizione all'utilizzo della televisione appare ormai riduttivo, visto che i media attraverso cui si possono fruire contenuti on demand sono numerosi e soprattutto le possibilità di fruizione si sovrappongono e si integrano. Tecnologia e contenuti vivono una relazione di interdipendenza sempre più stretta. La “digital strategist” Francesca Casadei nel suo ebook I trucchi di una digital strategist afferma che “la presenza online di un brand è definita dalla sua capacità di essere pervasiva, facendo quindi pensare all'utente di essere attivo” mentre in realtà egli diventa strumento. Questa affermazione conferma che anche in rete esiste una reale minaccia di indirizzare i comportamenti degli utenti, eppure di farli sentire liberi nelle loro scelte di navigazione e di fruizione dei contenuti. Continua la Casadei affermando che “Internet rappresenta un ecosistema di media differenti in continua crescita, che cambia al variare dei comportamenti degli utenti.” L'utente perciò può scegliere perchè cambia continuamente, la rete si adatta al comportamento degli utenti che a loro volta contribuiscono a modificarne le dinamiche. La Casadei, infine cita nel suo libro la sintesi grafic (vedi fig.) che Gianluca Diegoli di [mini]marketing fa del percorso dei media. Egli intravede nella “peerization” nella forza della condivisione delle risorse una tappa, che non può ben considerarsi l'ultima, dell'evoluzione dei media, ma ne rappresenta la forza rivoluzionaria ed eversiva: la condivisione è un processo che nasce dal basso e pertanto non può essere controllato, e nonostante i ripetuti tentativi di censura rinasce sempre dalle proprie ceneri. La Neumann afferma che internet non rientra fra i media potenti: in rete infatti l’utente non “è investito” dall’informazione ma è chiamato ad un processo di ricerca e selezione. Eppure quando si fanno le ricerche su internet si viene invitati a visitare altri siti o si trovano banner pubblicitari che ci indicano che i nostri comportamenti sono tracciati. La libertà consiste nel decidere di seguire o meno quel link. Il problema di base resta la consapevolezza. Se io vedo fra i miei banner libri sulla comunicazione perchè è su quell'argomento che sto facendo ricerca posso cogliere questo elemento in due modi: positivo se penso che questo contributo possa aiutarmi nell'evolvere delle mie ricerche, negativo se lo vedo come un'intrusione nella mia privacy.
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E comunque è la multimedialità che crea ricchezza la possibilità di usare numerosi mezzi a disposizione in maniera consapevole, il che rientra nelle teorie sulla mediamorfosi in cui nessun elemento prescinde dal precedente, ma si sovrappone e lo integra. Un articolo apparso sull'Espresso n°47 di Novembre 2009 esordisce riferendo quanto detto da Barack Obama ad un gruppo di studenti di Shangai: “la libertà di accesso a tutti i contenuti on line ci rende migliori”. Il giornalista prosegue affermando che “la frase nasconde una questione fondamentale per il futuro delle democrazie: il concetto di libertà d'impressione che sta al XXI secolo come all'epoca illuminista stava il principio della libertà d'espressione”. Conoscenza ed educazione come diritto riconosciuto a tutti. La dipendenza cognitiva si supera con l'educazione. • •
La fruizione dei contenuti su internet, per quanto individualizzata può essere influenzata; la differenza fra fruizione passiva e attiva, fra capacità di interpretare i contenuti e fruirli attivamente o passivamente la fa sempre e comunque l'educazione. • Il processo di educazione è lungo e complesso. L'evoluzione e lo sviluppo delle capacità critiche portano con sé l'ebbrezza delle epifanie o dei moments of being (attribuiti rispettivamente a Joyce e Woolf) – e solo la costante coltivazione della curiosità di comprendere i fenomeni che ci circondano può ampliare tali momenti. La differenza la fanno la possibilità e la capacità di scegliere.
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settimana 3
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1 Traccia scelta: Convergenza digitale e Le 10 Leggi della semplicità di John Maeda
Tre definizioni di convergenza digitale e un'immagine
Al posto di strumenti basati su tecnologie totalmente diverse (macchina tipografica, televisore, radio, telefono, macchina da presa, proiettore cinematografico, macchina fotografica.) compaiono strumenti certo spesso diversi per funzioni e interfaccia, ma la cui funzione è quella di acquisire, manipolare e distribuire informazione in formato digitale. http://www.mediamente.rai.it/mediamentetv/learning/ed_multimediale/lezioni/07/index.htm
In ambito multimediale la convergenza è l’unione, resa possibile dalla tecnologia digitale, di tanti strumenti atti a erogare informazione. Convergenza significa utilizzare una sola interfaccia per tutti i servizi di informazione: educazione, sorveglianza, commercio, servizi bancari, intrattenimento, ricerche, medicina, ecc. wikipedia
Esiste ancora confusione intorno a cosa si intenda per convergenza digitale. a) Co-mingled bits : la definizione originale di Nicholas Negroponte nel suo “essere digitali”(1995) “Bits co-mingle effortlessly. They start to get mixed up and can be used and re-used separately or together. The mixing of audio, video, and data is called multimedia. It sounds complicated, but it's nothing more than co-mingled bits." b) Convergenza di dispositivi: un dispositivo per tutto ! Come l'i-phone, il nokia n-gage etc. c) Convergenza fisso-mobile: un'area delle telecomunicazioni parte di un concetto più ampio: la mobilità continua d) Dispositivi che si parlano l'un l'altro e condividono l'intelligenza portando a nuovi servizi, come ad esempio il “frigo intelligente”. http://web2.sys-con.com/node/217683 Numerose definizioni di convergenza digitale fanno comprendere che al di là delle diverse sfumature d'interpretazione stiamo partecipando ad una rivoluzione che modificherà il modo di fruire i contenuti e i media e di avvicinarsi al mondo della comunicazione, ma questa rivoluzione avrà ricadute più ampi in numerosi campi dell'esistenza.
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I prodotti Apple in effetti sono quelli che sembrano incarnare meglio le leggi della semplicità Riduci: le funzioni dell'ipod shuffle sono minime: ascolto di musica con un click Organizza: tramite itunes apple realizza la convergenza digitale, i brani su ipod sono riorganizzati in maniera funzionale: per artista, per genere musicale etc. Tempo e apprendimento: L'organizzazione permette anche di ridurre dispendio di energie e di tempo, se so già usare un dispositivo o se ha funzioni abbastanza semplici le apprendo con semplicità. Differenza: l'apparente semplicità presuppone un'architettura di progettazione che contempla la complessità. I prodotti Apple raggiungono una semplicità d'uso che tuttavia permette di contemplare numerosissime funzionalità Contesto il telecomando di Apple è semplicissimo solo 5 bottoni, come la ghiera di comando dell'ipod, e questo è il cuore in periferia c'è front row che permette al telecomando di esser semplice perchè gli è stato dato un contesto. Emozione: spesso l'emozione viene descritta in maniera complessa, invece vista un termini di semplicità fornisce una chiave di lettura: questi prodotti tecnologici riescono a fornire emozioni Fiducia nella semplicità, l'essenzialità nella linea e nelle funzionalità paga sempre, l'ipod shuffle ne è l'esempio principe Fallimento: anche i prodotti più semplici a volte falliscono, in apple alcuni prodotti non hanno avuto molto successo, ma è dai flop che nascono i migliori prodotti di successo. Tutte le leggi riviste alla luce dell'unica. Sottrarre l'ovvio e aggiungere ciò che ha senso. Sottraendo bottoni e livelli e complessità la apple ha cambiato il modo di fruire musica realizzando un'ampia convergenza digitale con i propri prodotti garantendo semplicità.
Ma Maeda avrà letto le Lezioni Americane di Calvino?
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settimana 4
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Traccia scelta Un utente 2.0: Technorati, Flickr e Podcast Questo lavoro è costruito come uno stream of consciousness, scrivo mentre pratico, appunto i pensieri e le modalità di navigazione ed interazione con il web. Una visita e cerco di orientarmi in technorati Adotto il metodo empirico che uso ogni qualvolta devo conoscere qualcosa di tecnologico e nuovo: vado a tentativi :-). Apro la tendina IT, da brava geek, e immediatamente vedo un articolo che parla di una vulnerabilità in acrobat reader e anche di come disattivare la chiave che potrebbe rendere il reader fragile agli attacchi. http://technorati.com/technology/it/article/red-alert-acrobat-reader-under-attack/ La prima impressione è che ho ricevuto un consiglio utile. Devo continuare l'esplorazione. Inoltre l'articolo era in rilievo sulla pagina IT principale ed era fra quelli segnalati. Il sistema di tagging e di aggiornamento di Technorati mi garantisce che si tratta della notizia più calda appena sfornata. A dire il vero dopo la conferenza alla quale abbiamo assistito oggi mi sento di credere un po' meno all'attendibilità di ogni notizia che leggo sul web, mi riservo di cercare su altri motori di ricerca (google o bing) l'effettiva veridicità della notizia. Trovo la notizia su www.theinquirer.net datata 23 febbraio 2009. Penso che il blog di technorati sia un po' in ritardo, ma tant'è la notizia sembra essere confermata. A dire il vero se si era in attesa di una patch è probabile che da febbraio a dicembre possa essere stata già released. Sto divagando troppo. Torno a Technorati. Voglio comunque dare fiducia al blogger e vado sulla sua pagina http://technorati.com/people/knowlengr/: Marc è un Knowledge Engineer, con numerosissimi interessi che spaziano dalla musica alla poesia. Ha anche un sito internet personale. Sono citati gli argomenti dei suoi interventi, i blog di altri, raccomandati da lui e gli articoli che ha scritto nei suoi interventi. Trovo molto pertinenti gli argomenti e i blog correlati che sono vicini agli interessi di Marc (quindi ontologie e knowledge management), sfortunatamente lontani dai miei interessi. Non penso che tornerò su questo blog. Stavolta invece di usare le tendine faccio una domanda a technorati: english teaching difficulties.
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classe G4 pag. 2 di 1
Trovo tre pagine di risultati, alcuni vicini alla mia richiesta altri meno. Mi soffermo sul terzo post: i migliori articoli che offrono consigli pratici. Decido di esplorarlo. Il link mi porta ad un blog di Larry ferlazzo (http://larryferlazzo.edublogs.org )in cui l'autore si propone di offrire consigli su altri siti in cui si insegna ESL, - BINGO !!! In particolare nella pagina in cui mi trovo sono citati tanti altri blog il cui argomento è pertinente a quello che stavo cercando. Sotto un elenco dei blog ai quali si può accedere. Interessante. Penso che tornerò a visitarlo , anzi lo salvo fra i miei de.li.
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classe G4 pag. 3 di 1
Ho la sensazione di trovarmi in una matrioska, ogni matrioskina sempre più piccola prima o poi mi porterà da qualche parte. Quando avrò un momento di crisi mi ricorderò di questo post. In realtà ogni singolo post da esplorare mi da qualche interessante spunto e poi da questo blog si possono accedere ad altri che dispensano consigli sull'argomento insegnamento. Il rischio è solo di perdersi in navigazioni infinite e sovraccaricarsi di informazioni inutili o inutilizzabili. Mi ricordo l'obiettivo e mi ripeto: stay focused
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classe G4 pag. 4 di 1
Flickr..... Beh sono già un'utente Flickr. Qualche anno fa ricordo che le foto della valigetta dell'account Yahoo mi sono state spostate automaticamente su un account Flickr. In effetti era proprio tanto temo che non rivedevo le foto (risalgono circa al 2002 sono passati solo 7 anni, ma una vita è trascorsa in mezzo). Sono ricordi di Milano, di quando vivevo lì, di una vacanza a Madrid e di un capodanno a Taormina. Non ho più aggiornato granchè l'account perchè tutte queste meravigliose applicazioni richiedono tempo e dedizione e nonostante la potenziale dedizione, il tempo è quello che purtroppo manca. Dopo avere rivisto le foto e la possibilità che offre il programma di organizzarle, taggarle e anche posizionarle geograficamente (ho posizionato la foto di Madrid esattamente nel luogo in cui era stata scattata) sono andata a vedere il Flickr garden. Ho pensato anche ad un'attività molto basilare (i miei studenti sono refrattari a qualsiasi forma di partecipazione se in lingua inglese) cercando London. Provo a farlo. Esco dal mio profilo Cerco London ci sono tante foto molto belle ed un gruppo: London by Londoners, penso che i ragazzi si annoierebbero solo con questa attività: ricerca di foto luoghi e persone, non è abbastanza motivante. Lo sarebbe di più, forse, se costruiamo un percorso di visita della città attraverso le foto dei londinesi. (magari poi su technorati cerco qualcosa su Londra). Torno al Flickr Garden, provo a cercare qualcosa che mi aiuti a rendere più interessante l'attività. Nel Garden trovo una serie indescrivibile di programmi, generati da altri programmatori, alcuni sembrano terribilmente strampalati o geniali: un'applicazione che permette di scovare il ladro dei portatili! Se il ladro si connette dopo qualche giorno dal furto il gadget immagazzina foto e posizione e le invia per email e al flickr account !! Super COOL !!!! Davvero le applicazioni sono le più fantasiose ma le più interessanti, si va dalla possibilità di creare un album liquido, ad applicazioni che utilizzano le mappe sui cellulari e dalle foto su Flickr permettono di realizzare percorsi (around me for android) Decido di utilizzare i tag per aiutarmi nella ricerca. Mi sento come un bambino in un negozio di caramelle, entusiasta per ogni caramella e
MODULO: 1
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classe G4 pag. 5 di 1
le vorrei tutte.... ma non c'è un gadget per mandare al lavoro un clone e passare tutto il tempo a smanettare sul web? Beh, ovvio come non pensarci prima. C'è un programmino che usa le tag su Londra e le assembla in una cloud of tags... come non pensarci prima. Decido di provarlo, digitando London spuntano numerose foto, si può scendere nel dettagli:o Big Ben. Di tag in tag non si sa dove si può arrivare. Penso che se avessi reso pubbliche le mie foto e taggato quella su Madrid magari sarebbe comparsa in questo aggregatore.
MODULO: 1
Comunicazione e comunicazione e Nuove Patrizia Lalicata Tecnologie
settimana 4
classe G4 pag. 6 di 1
Podcast La mia conoscenza pregressa dei podcast mi ha aperto interessanti scenari. Ascolto i podcast delle letture dei libri di Radio Rai, ne ho scaricati di turistici per viaggio (Milano, Firenze, Roma), su Itunes si ha la possibilità di scaricare i podcast delle trasmissioni radio di Linus su radio Deejay o le ricette di Allan Bay, ma anche podcast del British Council o letture dal Financial Times. Anche qui si apre un mondo infinito di possibilità! Su itunes si trovano adesso anche i podcast video. Ce n'è uno interessante Englishcafè.com, è gratuito e con in podcast si possono creare rapide lezioni in classe. I video si possono guardare su ipod o iphone (massima integrazione)
I podcast danno la possibilità di fruire contenuti, non solo audio, ma anche video in modalità asincrona, sono riascoltabili, in qualsiasi momento di libertà, camminando, facendo sport, in macchina. Podcast sta per Personal on Demand cast (trasmissione). La caratteristica del podcast è la serialità ed esistono numerosi aggregatori di podcast, non solo siti, ma software, come appunto itunes, che cercano in rete gli aggiornamenti dei podcast ai quali si è abbonati. Visto che siamo a ridosso di Natale e impegnati nella ricerca del perfetto menù natalizio cerco qualche podcast che mi aiuti. Su google digito ricette natale podcast ed eccomi su podcast.it.... http://www.podcast.it/episodi/moreno-cedroni-ti-svela-i-trucchi-di-una-cucina-semplice-e-veloce--5843202.html Ma nessuna applicazione che quadruplichi la giornata???
Trinity is back!!!! (questa la spiego solo a chi me lo chiede)
Formazione nell'era delle tecnologie:aspetti sociali e organizzativi
Le tassonomie della tecnologia della parola Patrizia Lalicata Classe G4 – Modulo 2‐ Settimana 1
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CONCETTI CHIAVE
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Tecnologia della parola ed oralità Tecnologie dell’istruzione Adattamento all’ambiente. Piaget Teoria dell’innovazione QR code e le quattro tassonomie
QR code dedicato al Dol e funziona !
MODULO 2
Patrizia
Formazione nell'era delle tecnologie: aspetti sociali e organizzativi
Lalicata
SETTIMANA 1
Clase G4
Traccia 1
Selezionare una tecnologia della parola a scelta e analizzarla secondo la tassonomia proposta nel modulo. Arricchire, dove possibile, il proprio elaborato con riferimenti alla realtà scolastica in cui si opera. Ong riferisce nel suo “Oralità e scrittura” che secondo Platone la scrittura avrebbe distrutto la memoria e quindi il sapere, incapace di potere più affidarsi a fonti esterne certe e affidabili. La scrittura contribuisce a rendere dipendenti da risorse esterne, naturalmente deperibili. Eppure in una grande contraddizione Platone affida queste sue considerazioni sulla scrittura come artefatto che tradisce la tradizione orale proprio ad un supporto cartaceo: pertanto la riflessione sugli strumenti che la parola e l’oralità utilizzano per fissarle e tramandarla affonda le proprie radici nella storia. Surry (1997) parla della teoria della tecnologia dell’istruzione come di una disciplina basata sull’innovazione. All’interno di tale disciplina alcune teorie focalizzano la propria attenzione sull’utente finale, che rappresenta la vera forza del processo di innovazione. Altre teorie invece postulano che lo sviluppo tecnologico non sia direttamente correlato all’attrattività di un prodotto. Indipendentemente dalle posizioni ideologiche e dalle teorie, le tecnologie che riguardano l’istruzione riguardano anche indissolubilmente le molteplici tecnologie della parola a disposizione per integrare e ampliare le possibilità didattiche di coinvolgimento degli studenti. Partecipare al processo formativo con l’utilizzo delle nuove tecnologie è più immediato e dinamico per gli adolescenti. Il concetto di “adattamento all’ambiente” elaborato da Piaget vede nell’assimilazione e nell’accomodamento due parole chiave dello sviluppo cognitivo. Assunto che ogni individuo assimila le informazioni provenienti dall’ambiente che lo circonda e successivamente li “accomoda” in un processo di elaborazione fortemente influenzato dal contesto nel quale si vive. Premesso ciò è possibile comprendere quanto sia più semplice per i giovani assimilare le informazioni che vengono loro fornite e in particolare da quegli strumenti ai quali sono più legati e con i quali interagiscono maggiormente. Pertanto sono proprio i giovani i più “adatti” ad adottare ed abbracciare determinate tecnologie della parola innovative. Rogers nel 1995 aveva postulato nella sua teoria dell’innovazione che essa viene basata sulla percezione di cinque attributi: la possibilità di provare, e osservare, coglierne vantaggi, la complessità e la compatibilità. I giovani sono naturalmente portati all’innovazione, a curiosare e contribuire ad innescare pioneristicamente processi di innovazione che trovano col passare del tempo diffusione su ampia scala. I giovani in un contesto scolastico possono trovare innovativa e cogliere i vantaggi della tecnologia della parola riguardante il QR code (Quick Response code), l’erede intelligente del codice a barre. Si tratta di un quadratino con dei puntini neri che contiene informazioni visualizzabili tramite il cellulare. Basta scaricare un software e avere a disposizione un cellulare dotato di macchina fotografica per potere visualizzare le informazioni contenute nel piccolo quadratino.2 Le applicazioni sono svariate: si possono comunicare informazioni pubblicitarie, scrivere brevi sms, dare il link a delle pagine web. Possono sostituire gli appunti: ad esempio se leggo una pubblicità contenente un indirizzo che mi interessa posso salvarla sul cellulare senza utilizzare più carta e penna. 2
Riferisco un breve aneddoto personale. Pochi giorni fa incontro un amico che mi mostra alcune foto sul Flickr. Lo sollecito ad invitarmi e mentre lui cerca le informazioni sulla pagina per mandarmi l’invito ho il cellulare in mano e gli dico: “ci sarà un giorno in cui basterà avvicinare il telefono allo schermo di un computer perché questi due mezzi interagiscano”. Evidentemente quel giorno è arrivato prima di quanto pensassi!
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MODULO 2
Patrizia
Formazione nell'era delle tecnologie: aspetti sociali e organizzativi
Lalicata
SETTIMANA 1
Clase G4
Le quattro tassonomie 1 Che cosa il QR in grado di “esteriorizzare/fissare”; Il Q R code come tecnologia della parola è in grado di ri-presentare l’aspetto della realtà relativo alle note alle annotazioni alle liste. In un recente saggio pubblicato da Umberto Eco sono proprio le liste oggetto d’attenzione. L’autore afferma che la lista, l’elenco, “suggerisce quasi fisicamente l’infinito perché non si conclude in forma”. Tutti i giorni prepariamo delle liste, degli elenchi. A volte la preparazione di una lezione riguarda proprio una scaletta, un elenco di punti da trattare in una certa successione. Questa tecnologia permette di comunicare a fine lezione agli alunni il nome di un sito o di un video. Ad esempio, delle possibili applicazioni in classe possono riguardare l’esito di una lezione in laboratorio. Durante una sessione di laboratorio ho fatto assistere ai ragazzi ad un video molto dinamico sull’uso dei comparativi e dei superlativi in inglese. A fine lezione molti mi hanno chiesto il link e si sa quanti errori si commettono nel riportare a mano tante letterine. Avrei potuto proiettare sullo schermo il QR code generato e rimandare loro non solo l’indirizzo del sito, ma anche gli indirizzi di altri siti ai quali collegarsi per potersi esercitare. Figura 1 Esempio di QR al video sul comparativo. Avvicinandovi il cellulare compare il relativo indirizzo. http://www.youtube.com/watch?v=KLE5yPZa_Ow
Gli appunti si possono perdere, le trascrizioni sul diario sbagliare, non riuscire ad ascoltare bene durante la lezione. Tramite il QR il processo di fissazione della parola è reso in maniera immediata. 2 quali processi di produzione, modifica, ri-produzione e conservazione richiedano; Il processo di produzione in questo caso richiede pochi semplici gesti: apro il software, scatto e salvo. Si tratta di un gesto quotidiano frequentissimo simile allo scattare fotografie. La produzione consente inoltre un processo di ampliamento in quanto dall’essenziale si riesce ad arrivare a documenti molto più ampi a siti internet dalle molteplici pagine. Il meccanismo di riproduzione del messaggio che permette di accedere a più ampie informazioni è semplice, basta una foto all’immagine, veloce, basta sfoderare il cellulare, ed è inoltre economico: non esige costi aggiuntivi. Riguardo alla conservazione del messaggio si possono scegliere diverse modalità. Una volta tramutato il messaggio nel suo oggetto di interesse, un video o un sito, si possono scegliere diverse modalità di conservazione. Il supporto può essere stampato, nel caso di un testo e reso semi-permanente, in caso, invece di file in streaming si può considerare internet un grande repository e utilizzare un disco virtuale per salvarlo e riprodurlo successivamente o scaricare su un supporto digitale. 3 quali siano le condizioni della loro trasportabilità nello spazio; Il messaggio nel QR passa dalla comunicazione orale attraverso il solo supporto del cellulare che non richiede veri e propri cavi per ricevere l’informazione. La trasportabilità di un messaggio QR è molto semplice e il suo utilizzo altamente intuitivo. Talvolta è lo stesso spazio a provvedere messaggi che permettono di essere immediatamente archiviati e trasportati con sé. E il testo si sposta nello spazio senza subire cambiamenti e può passare sempre in maniera elettronica, digitalizzato da un canale ad un altro di fruizione più dettagliata. 4 quali siano le condizioni di fruibilità degli artefatti comunicativi. Di conseguenza si arriva alla fruibilità. Il messaggio del QR, così come la scrittura presuppone l’utilizzo di carta e di una penna, necessita solo di un telefono cellulare e di un software aggiuntivo scaricabile gratuitamente. Paradossalmente è molto più frequente nel mondo odierno prendere appunti su un telefono che dotarsi di carta e penna. I QR risultano facilmente fruibili proprio perché sono cambiate le modalità di interazione con ciò che ci circonda, la tendenza alla digitalizzazione delle immagini e delle situazioni che si vivono quotidianamente rendono di fatto il QR un mezzo fruibile spontaneamente.
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[Formazione nell’era delle tecnologie: aspetti sociali e organizzativi] [Nuove tecnologie e applicazioni didattiche] [Nome autore] Patrizia Lalicata Classe G4 – Modulo 2- Settimana 2
Realizzato tramite sito wordle.net
CONCETTI CHIAVE • Differenze fra nativi e immigrati digitali • Prodotti multimediali per la didattica: ipotesi d’uso
MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 2
Patrizia Lalicata classe G4
Traccia scelta: I prodotti multimediali per la didattica: quali possibilità di impiego intravedete per la vostra materia di insegnamento? Ipotizzate per ciascuna delle seguenti tecnologie per la formazione possibili “applicazioni pratiche” (e realistiche!) in ambito scolastico: o software per realizzare presentazioni; o prodotti multimediali (CD–rom, DVD-rom); o simulazioni; o E-Mail; o social software; o audio-video conferenza (e TV digitale interattiva); o Learning Management System (LMS); o WWW. Docenti e alunni appartengono a generazioni diverse anagraficamente, e oggi si può anche affermare che queste categorie appartengono a generazioni digitali differenti. Molte teorie hanno cercato di definire di rapporti che riguardano le generazioni e l’uso delle tecnologie, l’elaborazione di Marc Prensky1 ha contrapposto il nativo digitale con l’immigrato digitale. Secondo le sue definizioni il nativo è nato con la tecnologia, l’immigrato ha imparato ad usare la tecnologia (o sta imparando) e, come gli immigrati, alcuni si adattano ed integrano con l’ambiente meglio di altri, tuttavia mantenendo il loro imprinting originario. Eppure la differenza fra nativi digitali e non, non è necessariamente anagrafica. La generazione digitale ha in comune i modi di pensare e di elaborare le informazioni. Come illustra uno studio condotto dalla elearning guild i nativi digitali apprendono in maniera diversa rispetto al passato: sono abili nel lavorare in multi-tasking e ad elaborare diversi contenuti simultaneamente, preferiscono l’apprendimento visuale (immagini, suoni, video), imparano pertanto dall’esperienza diretta e preferiscono interagire ed esplorare i contenuti in presenza. Hanno una durata di attenzione limitata, amano molto la socialità e fare parte di una comunità. Hanno bisogno di un feedback immediato e sono in grado di apprendere autonomamente se guidati. A fronte di questi risultati è necessario fermarsi a riflettere su come l’insegnamento delle varie discipline debba comprendere questo cambiamento oggettivo, accettarlo e proporre degli interventi per adeguare i contenuti e il ritmo delle lezioni a questi mutati scenari. Tuttavia, la tecnologia non può e non deve diventare la soluzione di ogni male, non si può pensare di utilizzare prodotti multimediali a pioggia anche perché l’intervento didattico calibrato e pensato in classe, i momenti di riflessione e di reinforcement non possono essere soffocati dall’uso della tecnologia. Non bisogna dimenticare che i nativi digitali, gli studenti, utilizzano le nuove tecnologie per i loro scopi, per giocare on line, per chattare e tenersi in comunicazione con gli amici, usando il web 2.0 consapevolmente o meno, ma non è detto che siano disposti ad utilizzare tali tecnologie per scopi didattici. Ciascuno dei prodotti che saranno analizzati possono presentare limiti e potenzialità, possono essere usati in determinati contesti opportunamente e meno in altri. Viene adoperata una divisione per punti per mera comodità ma molte delle attività scaturite dall’uso delle nuove tecnologie possono sovrapporsi e prevedere l’utilizzo di più mezzi contemporaneamente. 1
Jane Hart, 2008, Understanding Today’s Learners, http://www.c4lpt.co.uk/articles/understandinglearners.pdf
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MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 2
• software per realizzare presentazioni;
• prodotti multimediali (CD– rom, DVD-rom);
Patrizia Lalicata classe G4
Fra i software per realizzare presentazioni ne esistono due che possono essere utilizzati per scopi diversi: powerpoint e Notebook per la lim. In entrambi i casi la possibilità è quella di proporre delle presentazioni animate per suscitare l’interesse dei ragazzi. Nella presentazione in powerpoint possono essere inseriti dei video, oppure l’insegnante può, a fine presentazione, caricarla su un sito a disposizione degli studenti o inviarla per email ai ragazzi per permettere loro di studiare a casa. Nel file powerpoint posso inserire degli esercizi, dei link a siti web per approfondimenti Le presentazioni si possono caricare su slideshare e si può incoraggiare i ragazzi ad andare a rivederle. Il Notebook per lim permette di preparare delle lezioni in maniera molto simile a powerpoint, ma offre in più la possibilità di registrare ciò che avviene in classe, pertanto alla fine della lezione avrò non soltanto il file di base che era stato preparato, ma anche gli interventi degli studenti, gli errori corretti (con la stessa grafia degli studenti. La lezione può essere poi salvata e inviata agli studenti come se fosse una presentazione powerpoint. In questi casi sembra quasi che l’attenzione sia posta sull’aspetto spettacolare quasi come se i contenuti non avessero più molta importanza, ma, a mio avviso, se devo spiegare una lezione e ho a disposizione una sola lavagna in ardesia da cancellare incontro degli ostacoli fisici, se invece riesco ad utilizzare la lezione preparata in precedenza rendo la mia lezione molto più efficace. In generale ormai tutti i libri di testo offrono a corredo dei cd rom o dei dvd in cui vengono presentati sia esercizi di diverso tipo: multiple choice, cloze e anche video che servono per esercitare le listening skils. Un limite all’utilizzo di tali strumenti è solo rappresentato dalla possibilità di usare il laboratorio linguistico della scuola. Tuttavia mi sembra interessante citare l’esperienza di una collega condivisa ad un seminario in cui ci è stato presentato un cd-rom realizzato dall’insegnante dalle interessanti potenzialità In pochi anni, dopo avere appreso i rudimenti di html, la collega ha compilato un cd-rom contenente alcune unità di lavoro per i suoi studenti. Il cd.rom interattivo è stato pensato per diversi scopi: lavorare a casa per gli studenti che non hanno il collegamento ad internet. Ogni lezione presenta dei link a degli esercizi (creati con hotpotatoes) tramite i quali i ragazzi possono auto valutarsi, in tal modo non sentono l’obbligo della valutazione e possono, tuttavia esercitarsi utilizzando tali materiali, qualora il collegamento a internet fosse stato disponibile era offerta la possibilità agli studenti di inviare i compiti per email. Un prodotto del genere può essere d’aiuto nel caso in cui il collegamento ad internet da scuola sia difficile e propone contenuti interattivi e ipertestuali più consoni ai ritmi di apprendimento degli studenti . 3
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Patrizia Lalicata classe G4
• Simulazioni
• Per quanto riguarda l’insegnamento della lingua inglese, non essendo una disciplina che comporti la realizzazione di esperimenti l’idea più vicina alla simulazione riguarda la lingua parlata, quindi tutti video e audio che possono concorrere a far vedere e ascoltare la lingua viva. Sul sito realenglish è possibile ascoltare e vedere interviste realizzati in contesti reali su diversi argomenti di grammatica. La modalità che prevede la ripetizione di chunk linguistici da parte di persone madrelingua rende l’esercizio ideale per l’ascolto e il rafforzo delle abilità comunicative.
• E-Mail;
L’email può rappresentare in effetti un mezzo di comunicazione tramite il quale contattare gli studenti, tuttavia la comunicazione resta bloccata a livello 1to1 ed è asincrona, quindi risponde difficilmente ad esigenze di velocità o feedback. Oltre al contatto diretto con l’insegnante l’email può rappresentare un elemento di contatto e coinvolgimento con studenti di scuole straniere in caso di contatti con realtà all’estero. Google mail offre la possibilità oltre che di usufruire della mail anche tramite il Reader di abbonarsi a RSS preferiti e offre inoltre la possibilità tramite google docs di caricare documenti e condividerli, tali documenti possono essere anche modificati da chi interviene. In alcuni casi è possibile così oltre che segnalare agli studenti materiali anche caricarli e permettere loro interazione. • il web 2.0 offre numerosi spunti per proporre attività e interattività con gli studenti. Dai Podcast adi video podcast, ai software come Ning che permettono di creare il proprio social network. Su ItunesU, ma anche su ITunes,è possibile scaricare numerosissimi podcast e video podcast in lingua inglese su argomenti didattici e non. Gli studenti possono creare un blog di classe oppure frequentare i numerosissimi blog (anche guidati dal docente) che hanno per obiettivo l’apprendimento della L2 ad esempio http://www.bbc.co.uk/worldservice/learningenglish/communicate/blog/ un blog della bbc sia per docenti che alunni, oppure http://jeffreyhill.typepad.com/english/learning_english/, ma da una rapida ricerca su google le risorse sono praticamente infinite e finalizzabili a qualsiasi scopo. • l’audio conferenza potrebbe innanzitutto permettere di assistere a lezioni lontane ma anche di registrare le lezioni dei docenti e di fruirle a casa. Il docente stesso può pensare di rinforzare la lezione erogata in classe tramite una lezione precedentemente preparata per gli studenti
• social software; (social network, blog, wiki, podcast)
• audio-video conferenza (e TV digitale interattiva)
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• WWW:
• Learning Management System (LMS);
Patrizia Lalicata classe G4
• offre infiniti spunti di approfondimenti didattici. Il web rappresenta il cuore pulsante del mare delle informazioni. Per quanto riguarda l’apprendimento dell’inglese le risorse sono anche in questo caso praticamente infinite: uno dei siti di riferimento è quello della bbc. Se si digita Shakespeare su google la quantità di risultati è notevole e spesso i materiali sono interessanti e di qualità Ho voluto riservare un momento di riflessione separata a Moodle in quanto a mio avviso esso rappresenta lo strumento più efficace di gestione delle risorse e dei materiali di studio insieme con un altissimo livello di integrazione della relazione docente-alunno. La piattaforma CMS Moodle consente di integrare buona parte delle tecnologie citate in precedenza e tuttavia di adattarle e personalizzarle in percorsi specifici per classi, alunni e gruppi di studio. Uno dei principali vantaggi di Moodle è che è un software open source gratuito che può anche essere installato su spazi forniti gratuitamente sul web. Dopo avere configurato la piattaforma è possibile utilizzarla in maniera creativa. La seguente presentazione creata da tomaz lasic, che in maniera creativa ha utilizzato i mattoncini lego, serve a comprendere quali siano i vantaggi dell’uso di moodle. http://eduspaces.net/tomazlasic/weblog/464159.html
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[Formazione nell’era delle tecnologie: aspetti sociali e organizzativi] [Introduzione all’e-‐Learning] [Nome aLalicata utore] Patrizia Classe G4 – Modulo 2- Settimana 3
Realizzato tramite sito wordle.net
CONCETTI CHIAVE • Nascita dell’e-learning, diffusione e innovazione. Ricchezza e arricchimento del sapere condiviso e dalla formazione continua • Aspetti cruciali della progettazione: le teorie relative ai contenuti • Stato dell’arte della situazione italiana dati aniie e crui, comparazione con la situazione americana • Conclusioni
MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 3
Patrizia Lalicata classe G4
Traccia scelta: Qual è la situazione italiana per quanto riguarda l’adozione dell’eLearning nei diversi contesti (università, scuola, aziende, pubbliche amministrazioni…)? Cercare in rete dati statistici e studi di settore che permettono di abbozzare un quadro della situazione attuale in Italia. Esprimere infine la propria opinione sui risultati ottenuti e provare a confrontarli con la propria esperienza diretta.! Nascita dell’e-learning e diffusione L’apprendimento a distanza nacque dall’esigenza di diffondere il sapere in maniera capillare anche in luoghi lontani dalle istituzioni scolastiche e universitarie. L’antenato dell’e-learning era il servizio postale che permetteva al docente di raggiungere l’alunno. Negli anni poi il servizio ha cominciato ad avvalersi delle tecnologie passando per il fax, le registrazioni su audiocassette e videocassette fino ad arrivare alle forme odierne di erogazione dei servizi di apprendimento attraverso i molteplici strumenti offerti dalle tecnologie informatiche. Quando si parla di e-learning oggi sono essenzialmente due gli elementi sui quali innestare una riflessione: l’utente e la tecnologia. Qualsiasi tipo di insegnamento che presupponga l’assenza di un contatto fisico con il docente richiede che tale insegnamento venga adeguatamente pensato e costruito per il target di riferimento. La qualità e quantità dei contenuti erogati pertanto dovrà tenere conto dell’età dell’utenza e degli scopi dell’apprendimento. Una volta chiariti questi elementi sarà possibile scegliere il tipo di tecnologia da utilizzare per costruire la piattaforma su cui i contenuti verranno fruiti e progettare i diversi tipi di LO (learning objects), di singole lezioni, da erogare. Le variabili in gioco nel campo dell’insegnamento a distanza sono davvero numerose. Eppure la formazione e la conoscenza rappresentano sempre di più una priorità nella società odierna. L’aggiornamento, la formazione continua, la voglia di rimettersi in gioco a tutti i livelli e a tutte le età dovrebbe essere un diritto garantito per tutti. L’e-learning in un certo senso potrebbe contribuire a democratizzare e a diffondere il sapere in maniera più capillare. La commissione europea ha proposto una definizione ampia del termine e-learning, definendolo come: “utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e dell’Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento e facilitare l’accesso a risorse e servizi, ma anche gli scambi e la collaborazione a distanza”. La diffusione dell’e-learning oggi è applicata nell’ambito scolastico, universitario, nell’ambito della pubblica amministrazione e in quello aziendale. La rivoluzione tecnologica sembra possa contribuire alla diffusione dei contenuti a basso costo, senza per questo sminuire l’importanza dei contenuti. L’e-learning riguarda il concetto di apprendimento che può essere guidato, parzialmente guidato o autonomo e che tuttavia si avvale di strumenti tecnologici ed avviene a distanza. Perché l’e-learning sia possibile è necessario avere in primis i materiali didattici (supporti video, materiali in flash, documenti, video). Una piattaforma tecnologica della quale avvalersi (LMS) e una comunità di utenti disponibili e disposti a fruire di tali contenuti e disposti all’apprendimento. I percorsi che si realizzano devono essere altamente motivanti e devono comportare momenti di autovalutazione. 2
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Il vantaggio dell’e-learning è che i contenuti si possono erogare e possono essere forniti in modalità sincrona e asincrona, facilmente fruibili in qualsiasi momento. Teorie dell’apprendimento e elementi di criticità per la riuscita di un corso Quindi la priorità nell’erogazione di un corso di e-learning deve essere quello di valutarne l’efficacia. Molti ricercatori si sono occupati proprio di teorie dell’apprendimento che fossero attente agli aspetti della costruzione della conoscenza basata su esperienze precedenti di fruitori di corsi a distanza. Esistono molti punti di contatto che avvicinano le comunità di pratica all’esperienza dell’elearning. In alcuni casi sono stati proprio gli interessi comuni delle comunità a costituire lo stimolo per creare ambienti d’apprendimento condivisi Esistono numerose teorie che affondano le radici nelle tradizionali teorie sul costruttivismo, sul comportamentismo che sono state applicate all’e-learning per quanto riguarda la creazione di contenuti la cui efficacia abbia una reale ricaduta sugli studenti. E’ molto importante indagare le motivazioni dell’utenza target per potere costruire un modello di apprendimento che raggiunga la massima efficacia e che riesca a portare a compimento lo scopo prefisso: l’efficacia del modello formativo. ♦ Il costruttivismo, che ha le basi nelle teorie dell’apprendimento di Piaget, Dewey e Bruner, è definibile come una costruzione attiva della conoscenza basto su un’esperienza pregressa di colui che fruirà del corso di studi. L’idea di fondo è che lo studente costruisca attivamente la propria conoscenza mediando input dal mondo esterno per determinare ciò che imparerà. L’apprendimento è un lavoro mentale attivo non una passiva ricezione della didattica. ♦ Secondo la teoria del comportamento (il comportamentismo originato da Pavlov e Skinner) l’erogazione dei materiali e dei contenuti devono tenere conto della risposta ad uno stimolo. (l’individuo agisce se condizionato, pertanto) e quindi i contenuti devono essere presentati in piccole unità, presentati attraverso chiare e semplici istruzioni, predeterminando le scelte nel corso, dando al fruitore il controllo del processo e permettendogli di acquisire le proprie competenze attraverso un processo di revisione costante. ♦ Il cognitivismo considera l’apprendimento un processo interno che coinvolge memoria, pensiero riflessione e riconosce pertanto la varietà degli individui e tale teoria include le riflessioni di Piaget sull’influenza del contesto socioculturale pertanto i progettisti che erogano i corsi devono considerare aspetti di apprendimento che facilitino e sollecitino le capacità di apprendimento dell’allievo, i contenuti spezzati per evitare un sovraccarico cognitivo, i materiali dovrebbero facilitare i diversi stili di apprendimento cognitivo. Gli studenti motivati attraverso un percorso che ne stimoli l’autonomia. Insomma questo processo deve permettere agli studenti favorire il trasferimento delle informazioni nella memoria a lungo termine.
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Patrizia Lalicata classe G4
Nella tabella seguente uno schema dei modelli presentati Proprietà Modalità
Comportamentismo di Scatola
apprendimento
nera- Strutturato,
comportamento osservabile,
Cognitivismo quantificabile
focus
Costruttivismo Sociale,
Connettivismo
significato Distribuito
in
creato da ciascuno network, studente (personale)
principale
un
sociale
avanzato tecnologicamente, riconosce
e
interpreta modelli Tipi
di Apprendimento basato Ragionamento,
apprendimento
sui compiti
obiettivi
Social,
vago
non Apprendimento
chiari, sempre chiaramente complesso, rapido
problem solving
definito
cambiamento, diverse
fonti
di
conoscenza. Riadattato da http://davidtjones.wordpress.com/2009/10/04/learning-theories-and-e-learning
La diffusione dell’e-learning in Italia e all’estero Molte delle attività intraprese dalle pubbliche amministrazioni degli stati europei sono state volute e incoraggiate dalle direttive dell’unione europea per incrementare e stimolare la crescita della società della conoscenza. La Commissione ha adottato una proposta relativa ad un programma specifico eLearning per l'integrazione effettiva sulle Tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni (TIC) nei sistemi di istruzione e formazione in Europa (2004 – 2006) incentrato sull’attuazione degli obiettivi del piano d’azione eLearning da un punto di vista didattico. Tale proposta prevede la realizzazione di campus virtuali per tutti gli studenti, un sistema informatizzato di cooperazione università-ricerca, la riqualificazione in prospettiva della società della conoscenza. I quattro campi d'azione del programma eLearning sono: • Promozione dell'alfabetizzazione digitale: per promuovere l’acquisizione delle conoscenze per lo sviluppo personale e professionale nella società dell’informazione soprattutto per coloro svantaggiati dalla posizione geografica od economica all’accesso alla formazione tradizionale. • Campus virtuali europei: fornire una dimensione europea virtuale alla cooperazione internazionale favorendo la mobilità e creando ponti per la collaborazione a livello universitario. • Gemellaggio elettronico delle scuole europee e promozione della formazione dei docenti: rafforzare la collaborazione fra scuole per creare una società multi linguistica e multiculturale. Vengono favoriti i gemellaggi, un esempio concreto è il portale http://www.etwinning.net. 4
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• Azioni trasversali per la promozione dell' e-Learning in Europa: azioni che intendono valorizzare le buone pratiche a livello europeo. Nell’ambito di questo progetto la UE ha promosso la creazione del LRE, Learning resource Exchange altro importante tema che cerca di essere colmato a livello europeo, per creare un grande repository, federare i learning objects e fornire ampio materiale di scambio e condivisione per accrescere ed ampliare la conoscenza. La situazione in Italia: la Pubblica Amministrazione Lo sviluppo dell’e-learning in Italia si è avuto negli scorsi anni in diversi campi, dalla Pubblica Amministrazione (in seguito PA) alle aziende, dalle scuole alle università. I dati dell’osservatorio Assinform –Aitech che risalgono al 2006 dimostrano che c’è una crescita nella spesa sia del settore della PA che delle aziende dedicate alla formazione tramite e-learning. Da tali dati si evince anche che c’è stato un graduale passaggio dall’erogazione di corsi forniti in aula verso l’e-learning. Nella PA l’e-learning va ad affiancare la formazione tradizionale e il sistema d’aula integrato Gli ostacoli all’adozione di progetti formativi in e-learning sono rappresentati dall’adozione di metodologia d’aula, tuttavia una maggiore adozione dell’e-learning in modalità blended cioè associata a anche alla lezione d’aula in presenza sembra dimostrarsi la più efficace modalità di erogazione. Dalla figura si nota come sia in costante crescita la spesa per i contenuti erogati in modalità e-learning rispetto alla spesa complessiva.
Fonte: osservatorio Anee 2003
La situazione in Italia: la scuola Se dalla PA si passa al contesto scolastico la percezione positiva che si aveva relativamente alla crescente diffusione dell’e-learning muta. Esistono una serie di ostacoli alla diffusione dell’e-learning dovute soprattutto all’arretratezza della dotazione informatica, ma non vi è diffidenza verso questa metodologia, piuttosto l’ostacolo da superare è rappresentato dalle scarse competenze nel settore e quindi dalle scarse risorse investite nella formazione di chi dovrebbe occuparsi di erogare servizi di formazione a distanza.
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Fonte : Osservatorio Anee 2005
La situazione in Italia: le università. Il contesto universitario mostra invece un atteggiamento di sostanziale fiducia da parte degli studenti nei confronti dell’e-learning, proprio questi ultimi nutrono nei confronti delle forme innovative di apprendimento supportate dall'uso di ICT un alto grado di interesse. Diverso è il caso dei docenti che, in alcuni atenei, si mostrano ben disposti verso le nuove metodologie di insegnamento on line ma che in molte università manifestano ancora reticenze e scetticismo nei riguardi dell'e-learning
Negli Stati Uniti un rapporto del 2006 di Allen e Seaman indicava che circa 3,2 milioni di studenti delle scuole superiori frequentavano almeno un corso online. Quindi circa il 20% della popolazione studentesca americana ha frequentato un corso online. Infine dal rapporto MIT CRUI del 2003 si evince che lo sviluppo tecnologico e della conoscenza è fortemente correlato agli investimenti dello stato nell’ambito delle tecnologie, come si vede dal grafico l’Italia appare fortemente in ritardo in questo campo.
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L’Italia non è in ritardo rispetto alle applicazioni delle normative ma di solito ciò non si traduce in applicazione e investimenti che garantiscono lo sviluppo delle tecnologie e soprattutto l’investimento nel sapere che contribuisce poi alla reale crescita del paese. Alcune riflessioni conclusive In conclusione da parecchi anni ormai l’erogazione di contenuti tramite insegnamento a distanza appare un elemento consolidati negli atenei italiani e dai dati si evince che le università sono attivamente impegnate sul fronte della diffusione ed erogazione di insegnamenti tramite e-learning. Diversamente dalle scuole dove l’ostacolo più grande è rappresentato dal budget e dalla difficoltà a formare i docenti. Esiste un ulteriore ostacolo alla diffusione di modelli legati all’apprendimento a distanza e cioè l’assenza di un progetto comune istituzionale che tenga le fila e metta in contatto fra di loro le diverse realtà locali che sono impegnate nella sperimentazione in maniera talvolta isolata. Ciò non favorisce la crescita di un sistema dinamico, né della comunicazione e dell’arricchimento dei dati. Infine l’arretratezza tecnologica dovuta ad un scarso investimento da parte delle istituzioni comporta inevitabilmente un ritardo a tutti i livelli in una sfida che mette a rischio la crescita e lo sviluppo della competitività dell’Italia nel mondo globalizzato.
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Bibliografia Beard, Wilson and McCarter (2007) Towards a Theory of e-Learning: Experiential e-Learning Journal of Hospitality, Leisure, Sport and Tourism Education 6(2), 3 – 15 Alex Koohang, Liz Riley, and Terry Smith, Jeanne Schreurs (2009), E-Learning and Constructivism: From Theory to Application, Interdisciplinary Journal of E-Learning and Learning Objects, Volume 5; Felix Mödritscher, (2006), e-Learning Theories in Practice: A Comparison of three Methods, Journal of Universal Science and Technology of Learning, vol. 0, no. 0, 3-18, Sitografia http://www.apogeonline.com/webzine/2001/07/03/01/200107030101 http://it.wikipedia.org/wiki/E-learning http://www.risorse.net/elearning/cose.asp http://davidtjones.wordpress.com/ http://scioglilingua.wordpress.com/2008/01/08/definiamo-che-cose-l-e-learning/ http://www.elearningeuropa.info/main/index.php?page=home http://www.studiotaf.it/teoriemodellifad18.htm http://www.tecnoteca.it/tesi/e_learning/mercatoelearning/ilmercatoelearninginitalia http://www.comuniclab.it/23700/l-e-learning-renault-italia http://www.interateneo.com/centro/default.php?id_tst=123754537848253&id_rub_f=119946883850052 http://tutoronlinequalificati.wordpress.com/2009/03/01/le-learning-in-italia-non-decolla/ http://www.ilias.it/ http://www.abacusweb.it/news/quanto_scommette_litalia_sullelearning_a_livello_di_istruzione/152/view/56/24 8/41/index.htm http://www.webdieci.com/docs/formazione/44_e-learning/E-learning_Italia_150.asp http://www.expoelearning.info/?p=93 http://www.mediatouch.it/events/2005_10_07_expoelearning/index.shtml 8
MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
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http://www.mariorotta.com/knowledge/?p=205 http://www.assintel.it/comunicati/comun_150403.htm http://www.je-lks.it/ http://virtualearn.blogosfere.it/2009/11/elearning-top-100-tools-for-learning-2009.html http://www.fondazionecrui.it/e-learning/link/?ID=4363 http://ec.europa.eu/education/programmes/elearning/programme_it.html http://www.fondazionecrui.it/e-learning/data/allegati/links/1341/rapporto%20mit.pdf
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[Formazione nell’era delle tecnologie: aspetti sociali e organizzativi] [Introduzione all’e-‐Learning] [Nome aLalicata utore] Patrizia Classe G4 – Modulo 2- Settimana IV
MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Traccia scelta: Approfondire le teorie della diffusione citate nel modulo attraverso una ricerca di risorse web ed elaborare una breve relazione sull’argomento.
Le teorie della diffusione Dalla figura nella pagina precedente è possibile cogliere una rapida panoramica delle principali teorie della diffusione dai primi anni del 1900 fino ai nostri giorni, rielaborate, adattate ed utilizzate per spiegare la diffusione dell’innovazione tecnologica nel campo dell’istruzione. La diffusione è definita come: “il processo attraverso il quale un’innovazione è adottato e guadagna accettazione dai membri di una certa comunità.” A partire dagli anni ’90 gli studi sulle teorie della diffusione si moltiplicano e intervengono nel campo dell’adozione della tecnologia nell’istruzione diversi ambiti: dalle teorie della comunicazione alla psicologia, al management, all’informatica. Esistono due macro categorie di teorie della diffusione relative all’information technology: teorie sistemiche del cambiamento e teorie relative all’uso del prodotto. Secondo una distinzione fatta da Surrey (1997) le prime, macro teorie, si occupano di analizzare in maniera teorica le modalità di diffusione dell’innovazione, le seconde, invece, micro-teorie, tentano di sondare le migliori pratiche del campo della diffusione tecnologica. Tuttavia le teorie sulla diffusione che hanno dato impulso agli studi successivi sono soprattutto quelle di Rogers (1995) e riguardano il processo di innovazione nella decisione, il contributo dell’innovazione individuale nella diffusione, il tasso di adozione e gli attributi percepiti di un dato oggetto. Diffusione processo innovazione Innovazione individuale
del Processo che richiede tempo e di avviene attraverso cinque stadi distinti Gli individui con una predisposizione adotteranno prima di altri l’innovazione Tasso di adozione L’innovazione si diffonde attraverso una curva ad S Attributi percepiti.
Conoscenza, Persuasione Decisione Implementazione e Conferma Innovatori, anticipatori, maggioranza anticipatrice, maggioranza ritardataria, ritardatari. Periodo di lenta penetrazione, rapida diffusione al massimo della curva, lento declino (quando verrà sostituito da un nuovo prodotto) Gli utenti potenziali adottano Possibilità di provare, osservabilità, l’innovazione in base a cinque vantaggio relativo, complessità e attributi compatibilità.
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MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
L’e-learning e la sua diffusione in ambito scolastico Gli studi sulla diffusione della tecnologia possono essere applicati al campo dell’e-learning e dell’istruzione per comprendere quei meccanismi che ne permettono o meno l’adozione. La difficoltà di penetrazione dell’e-learning in contesti educativi viene talvolta, in maniera sbrigativa, attribuita alla resistenza dei docenti, talaltra alla mancanza di fondi per investimento in questo campo. In ambito scolastico l’adozione e la diffusione dell’innovazione possono essere analizzati sui criteri indicati da Rogers in base alla teoria della percezione degli attributi. Vantaggi Compatibilità Complessità Giudicabilità Osservabilità
La percezione del vantaggio è legata al beneficio che non è chiaro quale possa essere a parte un eventuale abbattimento dei costi Sembra difficile integrare l’e-learning nelle strutture esistenti, in quanto non ancora sufficienti dal punto di vista tecnologico La maggior parte dell’utenza percepisce la tecnologia con una certa diffidenza e sembra scoraggiata dalla difficoltà d’interazione con gli ambienti virtuali. La didattica tradizionale sembra far ottenere risultati più misurabili rispetto alla didattica integrata dalla tecnologia Sembra difficile comprendere esattamente in che cosa consista e che cosa comporti l’uso dell’e-learning nella quotidianità della didattica.
Conclusioni La diffusione della tecnologia è ormai un processo inarrestabile, ma l’introduzione e l’accettazione di una tecnologia nel campo dell’istruzione passano necessariamente attraverso graduali tentativi. Non è possibile concludere che i prodotti migliori siano sempre quelli che le persone vogliono adottare, non è detto che le tecnologie più avanzate scalzino quelle antecedenti e neanche che i processi di adozione siano lineari. Ma è un dato di fatto che in futuro la tecnologia sarà sempre più diffusa, il senso dell’espressione nativi digitali dovrà essere rivisto. Presto essere nativi digitali avrà a che fare non più con l’età, ma con il sistema di riferimenti e le tecniche di comunicazione.
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MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Bibliografia e sitografia D’Andrea Luciano, l’innovazione come processo sociale, http://www.conoscenzaeinnovazione.org/archivio.asp Hubbard W., Sandmann L, Using Diffusion of Innovation Concepts for Improved Program Evaluation, Journal of Extension, Vol 45, N.5, Oct 2007 Luca Sofri, Federico Ferrazza, Under 21 al governo, Wired, febbraio ’10, 60-64 Panciroli Chiara, Per un approccio pedagogico all’e-learning, http://rpd.cib.unibo.it/article/viewFile/1543/916 Prensky Marc, Digital natives, Digital Immigrants, On the Horizon, MCB University Press, vol 9., n.5 October 2001 Rogers M. Everett, Diffusion of innovation, University of Chicago Press, 2003 Surry Daniel Diffusion Theory and Instructional Technology, Paper presented at the Annual Conference of the Association for Educational Communications and Technology (AECT), Albuquerque, New Mexico February 12 - 15, 1997. http://www2.gsu.edu/%7Ewwwitr/docs/diffusion/ Trentin Guglielmo, Un approccio multidimensionale www.itd.cnr.it/tdmagazine/PDF40/4_Trentin_TD40.pdf
alla
sostenibilità
dell’e-learning,
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MODULO: 2 Formazione nell’era della tecnologia: aspetti sociali e organizzativi
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Nota di riflessione a margine
Di solito quando si frequentano i master si ha a che fare con l’eccellenza, si hanno sale computer dotate di ogni comfort, proiettori di ultima generazione, l’accesso illimitato ad internet e perfino il wi-fi, non c’è un docente che non usi presentazioni powerpoint, più o meno efficaci e brillanti, accompagnate da capacità espositorie più o meno efficaci e brillanti. Ecco il punto, la tecnologia non è tutto, ma un buon supporto tecnologico può seriamente contribuire a migliorare la qualità e quantità di un servizio erogato. Poi ripenso ai nostri ambienti scolastici, muri a pezzi, classi fredde, banchi incrinati e sporchi, certo non è affatto un ambiente in cui venga voglia di trascorrere il proprio tempo ed è quindi comprensibile che in alcuni contesti la disaffezione verso la scuola passi anche dalla sconcezza degli ambienti nei quali si è costretti a studiare e lavorare. Tutto ciò per introdurre una riflessione sulle teorie della diffusione e su quanto sia difficile in ambienti in cui mancano le più basilari dotazioni di materiali didattici pensare all’introduzione di elementi tecnologici la cui percezione in primis è soprattutto quella di comodi e costosi diversivi per tenere a bada i ragazzi.
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[Video Digitale] [Introduzione al video digitale]]
Patrizia Lalicata Classe G4 – Modulo 3- Settimana I
MODULO: 3 Video digitale
settimana I
Patrizia Lalicata classe G4
Introduzione al video digitale
Questa settimana introduttiva al nuovo modulo mi ha invogliata a ripescare alcuni vecchi filmati realizzati dopo alcune vacanze in cui avevo mescolato e montato immagini, video e suoni. Ricordo di avere usato per i primi esperimenti proprio Windows Movie Maker, prima di passare definitivamente al Mac e al programma iMovie, di avere provato ad usare Pinnacle e di essere passata a Mac proprio per potere montare in maniera più semplice e immediata i formati, infatti i programmi “embedded” nel sistema operativo sono più semplici, intuitivi e snelli rispetto al software specifico per windows. Ancora oggi, con molto meno tempo a disposizione, di tanto in tanto monto album fotografici, ovviamente ormai dedicati interamente al piccolo “core” della famiglia. In realtà la maggior parte dei programmi, come ho potuto sperimentare, ha delle funzioni base molto simili. Si possono tagliare i filmati, aggiungere effetti, voce, alternare la voce del filmato con della musica, tagliare in determinati punti le scene e così via. Più potenti sono i programmi maggiori sono le possibilità in termini di elaborazione delle scene e risultati finali. Se un file viene salvato in formato WMM sarà possibile, tuttavia, trasformarlo in altri formati con diversi gradi di compressione, grazie a diversi software freeware e non, in base agli usi per i quali esso viene concepito: formato avi, mpeg, mp4 etc. Le fasi di montaggio, nonostante i bei risultati (rivedere quei mini filmati è stato davvero piacevole), mi ricordano lunghi momenti trascorsi cercando di tagliare alcune parti, sovrapporre suoni e musica. Infatti il lavoro base di montaggio di foto è quasi intuitivo; la realizzazione di un filmato diventa in certe occasioni più complessa quanto si è meno esperti nell’utilizzo del software. Durante il montaggio è interessante curare le transizioni, con la possibilità di effettuare diversi tipi di dissolvenze, di inserire titoli e didascalie, e di adattare il tempo della musica che scandisca i vari momenti del filmato.
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MODULO: 3 Video digitale
settimana I
Patrizia Lalicata classe G4
Vantaggi e svantaggi dell’utilizzo di software di montaggio
Vantaggi
Svantaggi:
• • • •
Si salvano i ricordi in maniera molto personale Sono pratici da visualizzare Si possono salvare in diversi formati di compressione Si possono condividere online con gli amici (anche su Flickr)
• quando si utilizzano risorse molto corpose la quantità di memoria ram e di spazio a disposizione sono davvero eccessivi, • è necessario quindi disporre di un hard disk capiente e soprattutto con il processore abbastanza veloce. • Le funzioni più avanzate richiedono tempi lunghi per un rendering migliore
Applicazioni in campo scolastico Le applicazioni possono essere numerose: ad esempio in occasione di una rappresentazione teatrale un gruppo di studenti può essere coinvolto nella produzione del dvd finale della rappresentazione; si può utilizzare per attività in classe e per aiutare i ragazzi a rivedersi e migliorare la loro pronuncia e l’espressione in L2; si possono invitare gli studenti a partecipare a progetti online in cui si condividono video esplicativi (vimeo….); se l’esperienza in presenza in classe viene completata e ampliata dall’uso di siti web, blog o ambienti moodle, video realizzati in classe possono essere rivisti dagli studenti oppure gli stessi studenti potrebbero realizzare video e postarli per la condivisione ed eventuali montaggi. L’esperienza della realizzazione di uno script e di un piccolo film può essere molto formativa per gli studenti. Ovviamente la tipologia di attività deve essere adeguata al contesto in cui si lavora.
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Principi di grafica e layout Patrizia Lalicata Classe G4 – Modulo 4- Settimana IV
MODULO: 4 Principi di grafica e layout
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Traccia scelta: Si immagini di dover progettare il layout grafico di un sito (es. proprio sito web, sezione del sito della propria classe/scuola...). Descrivere le scelte grafiche che si adotteranno, prestando particolare attenzione a:!• Tipo di font da utilizzare: individuare quale dimensione, colore, e tipo di font usare per ogni tipo di testo o di link.!• Uso del colore: individuare una palette di colori da utilizzare per tutto il sito.!• Immagini: uso delle immagini, proporzione e loro posizionamento nella pagina.!• Layout. che tipo di layout dare alla pagina, individuazione di griglia e di possibile template, posizionamento di logo, menu principale, eventuale sottomenu, contatti e altri elementi che devono rimanere in ogni pagina.! Se lo si desidera, provare a disegnare la homepage del sito, utilizzando un software di grafica (es. Photoshop, Gimp, Fireworks, Illustrator, ecc.) oppure un Web editor (es. FrontPage, Dreamweaver, NVU, ecc.) oppure semplicemente utilizzando PowerPoint o OpenOffice Impress. Da parecchio tempo ritengo la creazione di un sito web un interessante modo per potere continuare il dialogo educativo cominciato in classe. Il sito che avevo pensato di realizzare dovrebbe servire per due o tre classi. Penso che il sito debba contenere al proprio interno quegli elementi che possono servire agli alunni per proseguire il dialogo educativo in maniera autonoma, in modo tale che gli alunni provino a interagire e ad utilizzare autonomamente gli strumenti messi a disposizione. Una prima riflessione nel momento in cui ho deciso di provare a realizzare un sito è che, nonostante la conoscenza teorica di ciò che è opportuno fare e non fare per ottenere dei buoni risultati, si scontrano con il limite della non conoscenza dei mezzi a disposizione. Cerco di spiegare meglio. Se io ho in mente un sito con determinate funzioni ma poi non sono in grado di realizzarle da sola sono costretta a ridimensionare le mie aspettative e le mie ambizioni sulle possibilità di fare funzionare un tale sito. Quindi prima di pensare alla progettazione mi sono dedicata alla riflessione sui principali elementi di usabilità di un sito. Cosa rende un sito usabile? 1. Un sito è usabile se è facile da navigare e da usare, il vecchio detto KISS (Keep it simple…. Stupid) è sempre valido (anche se un pizzico offensivo) e per essere facile da navigare deve essere efficiente e rendere la navigazione efficace, semplice 2. Evitare gli errori di stile: troppe gif lampeggianti, no musiche midi, colori su sfondi esagerati 3. Leggerezza del sito e velocità nel caricarsi 4. Progettarlo in maniera da renderlo facilmente modificabile 5. Rispondere alla domanda: quali sono i miei obiettivi. Ritengo comunque che la progettazione di un sito web richieda la collaborazione e la presenza di almeno un paio di figure di esperti. La redazione e produzione di contenuti sono un elemento importante ma anche la progettazione e l’architettura del sito. In questo esercizio mi sono cimentata con la realizzazione di una homepage, ma se si deve pensare ad una sito e alle sue funzionalità non si può prescindere dal pensare anche all’architettura vera e propria del sito.
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MODULO: 4 Principi di grafica e layout
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Template
Per la prima volta, dopo avere riflettuto, ho cercato di cimentarmi con la realizzazione di un sito utilizzando N/Vu un software open source, pur tuttavia mi sono dovuta accontentare di inserire delle immagini lì dove in realtà avrei voluto inserire vere e proprie app funzionanti o log in. Ma dato che la fase di progettazione è la parte iniziale ecco cosa ho pensato di realizzare. La risposta alla quale vuole rispondere il mio sito è appunto quella di volere coinvolgere gli alunni oltre il normale orario scolastico e fornire loro un ambiente che solleciti e faciliti l’apprendimento. Il sito è progettato per l’utenza di un istituto professionale, quindi per ragazzi che non hanno molto interesse a navigare in siti in lingua inglese o la capacità di accedere a siti e ad esperienze in lingua originale. Una parte del sito pertanto vorrei che fosse dedicata ad inserire riferimenti a video su youtube, link su siti non necessariamente didattici, ma su argomenti che possano stimolare il loro interesse, ovviamente in lingua inglese. Nella parte superiore del sito c’è il titolo e due gif animate delle bandiere americana e del regno unito.
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MODULO: 4 Principi di grafica e layout
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Un’immagine panoramica e inconsueta di Londra che indica proprio il desiderio di mostrare qualcosa di diverso dai soliti elementi stereotipati riguardanti questa città. In alto a destra il tasto search, che dovrebbe permettere di cercare argomenti all’interno del sito o su google. Sotto una bandiera il tasto back che dovrebbe permettere di tornare facilmente alla homepage.
La barra di navigazione prevede la possibilità di accedere ad una serie di pagine in cui si svolgeranno le varie attività • blog, pagina in cui gli alunni potranno accedere e scrivere le sensazioni della giornata, interagire, inserendo commenti e risposte. Si potrebbe lanciare in classe un argomento da sviluppare poi online. • Alla sezione video/podcast penso di inserire i link o l’accesso diretto ai podcast o ai video ad esempio su una lezione affrontata durante la giornata, per potere approfondire e ascoltare ulteriori elementi. • La sezione exertainment, cioè a metà fra entertainment e exercises, in quel caso i link potrebbero essere a canzoni, video o esercizi. • Nella sezione buzz vorrei dare la possibilità di leggere le notizie di gossip dai giornali internazionali e chiedere ad esempio di cercare informazioni sulle ultime vicende di attori o personaggi. • La sezione pictures vorrebbe essere usata come un luogo in cui inserire le immagini delle gite o degli incontri. • Nei link ovviamente i riferimenti a tutti i possibili link utili. • E infine nei contacts le informazioni necessarie per contattare l’insegnante, i compagni di classe etc. La parte sotto la barra di navigazione è il cuore del sito e diviso in tre parti. A sinistra l’area per il log in in modo tale che dopo l’accesso ogni alunno si possa trovare nell’area relativa alla propria classe, cliccando su classes si può accedere ad alcuni contenuti relativi ad altre classi. Cliccando su homework gli alunni ritroveranno i riferimenti dei compiti assegnati per casa. Su dictionaries i link alle principali risorse online in cui cercare vocaboli ed infine in risorse, le pagine del libro o le fotocopie o i materiali didattici distribuiti in classe. Nella parte centrale della pagina la nube di parole dovrebbe (anche se non sono riuscita a realizzarla materialmente) rappresentare un link veloce ai vari contenuti del sito. Mentre in ciascuna pagina i veri e propri contenuti si troveranno in quest’area. Infine a destra un calendario, in cui verranno indicate tutte le possibili scadenze relativi a verifiche, gite, appuntamenti e quant’altro.
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MODULO: 4 Principi di grafica e layout
settimana 4
Patrizia Lalicata classe G4
Infine per quanto riguarda l’ultima parte in basso del sito si troverà un tasto back, per ritornare alla home page e una serie di tasti di condivisione per utilizzare elementi del Web 2.0, come ad esempio per potere condividere risorse su face book, friendfeed, delicious, tumblr o sul telefono cellulare.
Infine per quanto riguarda le scelte grafiche. Il colore scelto è stato il nero o comunque uno sfondo blu scuro intenso, questa scelta intende mostrare un aspetto moderno e dinamico tramite l’utilizzo di questo colore. Nella parte centrale poi si ciascuna pagina specifica cambierà il colore del frame specifico per differenziare le singole pagine e saranno preferiti i colori con base calda come arancio nelle sue diverse sfumature. Tipo di font: verdana per il titolo. Nella toolbar dimensione media (su Nv/U) e carattere Arial helvetica Immagini: la dimensione dell’immagine principale è di 960 x 114 pixel, non è leggera, ma è molto definita e suggestiva Il layout è liquido per permettere alla pagina di adattarsi in base al movimento dei diversi browser.
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