articolo Ribalta

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Periodico di politica – economia – turismo e cultura

n.19 gennaio 2001

Grottaglie il futuro dell’artigianato Intervista agli operatori della Scuola, della Ceramica e dell’Amministrazione Comunale A cura di Anna Montella L’articolo è tratto dal periodico RIBALTA n.19 – gennaio 2001


Grottaglie IL FUTURO DELL'ARTIGIANATO

L'analisi degli esperti, le speranze e le previsioni dei protagonisti. Un ampio sondaggio per comprendere II possibile avvenire delle botteghe della ceramica fra ferree leggi di mercato e grandi potenzialità di Anna Montella

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La storia e 1'economia di Grottaglie, città dell'hinterland tarantino, si intrecciano saldamente con la tradizione ceramica del luogo che, tra alterne vicende, si è consolidata attraverso i secoli fino a raggiungere un punto di crescita qualitativo che lascerebbe ben sperare per ulteriori futuri sviluppi, benchè la crescente contrazione occupazionale del settore e un apparente stentato decollo della ceramica artistica di qualità sembrino smentire e deludere previsioni e aspettative. Per alcuni le carenze di fondo e le mancate occasioni di rilancio andrebbero ricercate, oltre che in u n a mancanza di carattere strutturale e organizzativo, anche e soprattutto in un'atavica "chiusura mentale", ancorata ad uno sterile orgoglio individuale che, seppur legittimo, diventa controproducente per lo sviluppo economico ed artistico; per altri nel larvato r if iu to di ricercare e sfruttare occasioni di organizzazione collegiale che promuovano Grottaglie e la sua immagi-


ne di "Città d'Arte" a livello nazionale ed internazionale, quasi ad esorcizzare ogni forma di contaminazione esterna che possa, in qualche modo, costituire una minaccia per la cultura tradizionale e per il patrimonio artistico locale. Per un'analisi più attenta e per meglio comprendere una realtà che affonda le sue radici in tempi remoti abbiamo voluto ripercorrere, sia pure in maniera sommaria, i momenti salienti e le svolte che hanno caratterizzato 1'evoluzione della ceramica grottagliese che vanta una tradizione secolare purtroppo storicamente documentata soltanto a partire dal XVI secolo. Lacunose e incerte restano, infatti, le conoscenze relative a questo settore dal periodo altomedievale a quello rinascimentale e, benchè sia logico presupporre un'attività precedente a quella effettivamente documentata, purtuttavia fino ad oggi non è stato possibile risalire ad alcun fondamento storico certo. Nei catasti del 1567 i primi artigiani venivano definiti "cretari, cretaruli e stazzonari" la cui attività, fino al secolo successivo, in mancanza di una committenza di rango elevato, resta orientata verso la produzione di oggetti e stoviglie di uso comune, di impronta popolare, la cosiddetta arte ruagnara. Una produzione cospicua che, nel corso dei secoli, ha rappresentato un esempio unico di continuità produttiva trovando la sua cornice naturale nella gravina di S.Giorgio, alle falde del trecentesco castello episcopio, operando una graduale trasformazione del paesaggio il cui risultato finale è il Quartiere dei Camini (Li Camenn 're), un "villaggio" dal fascino primitivo e senza tempo che lo rende unico nel suo genere. Nel 1879, su una popolazione di 10.000 abitanti, circa 3000 operai traggono sostentamento per sè e le proprie famiglie dall'industria figulina che raggiunge un fatturato annuo di circa 700.000 lire, ma 1'avvento di materiali più resistenti, come il ferro e I'alluminio smaltati, e un'agguerrita concorrenza creano i presupposti per una gravissima crisi economica che si ripercuoterà sull'intero mercato ed è il tracollo: numerose fabbriche chiudono i battenti e migliaia di

operai, rimasti senza lavoro, sono costretti ad emigrare. Si arriva, così, al 6 gennaio 1886 quando 1'arrivo in città del Ministro Grimaldi, per 1'inaugurazione del tronco ferroviario Taranto-Brindisi, offre ai maestri figuli 1'occasione di richiamare 1'attenzione del Governo sulla "principale industria di ceramica, purtroppo decaduta ed avvilita". In seguito a sopralluogo effettuato dall'Ispettore Generale del Ministero dell'Industria e del Commercio, sig. Francisci, che constatava "UNO stato di decadimento e di sfacelo" delle fabbriche figuline grottagliesi, il Ministro disponeva 1'istituzione di u n a Scuola Speciale d'Arte per la Ceramica che veniva autorizzata il 15 ottobre 1887 con lo scopo "di fornire insegnamenti di tecnologia, di disegno e modellazione con applicazione a l l ' industria della Ceramica". Nel processo economico c u l t u r a l e di Grottaglie si inserisce così una nuova realtà che svolgerà un ruolo fondamentale nella sopravvivenza di un'attivita artigianale che in altri centri li mi trofi si spegne lentamente fino a cessare del tutto. Nel 1960 la Scuola d ' A r t e Ceramica si trasforma nell'Istituto Statale d ' A r t e e n e l l 'a t t ual e sede

ospita ormai da diversi anni, in una sala apposita, il Museo Didattico delle Maioliche da non confondere con il neonato Museo della Ceramica, allogato nelle antiche stalle del Castello Episcopio, che, insieme all'attribuzione del prestigioso marchio D.O.C. per la Ceramica artistica di qualità, rappresenta il traguardo più recente di una città che, nel riappropriarsi della sua identità storica, pone le basi per un rilancio futuro.

I numeri della Ceramica Attualmente sul territorio troviamo circa 60 tra botteghe e studi d'arte con una media occupazionale di circa 250 unità. Si tratta perlopiù di laboratori a conduzione familiare in cui la percentuale di occupati esterni (quasi esclusivamente persone di età superiore ai 18 anni) è molto bassa, fatta eccezione per le fabbriche più grandi. II fatturato annuo della sola produzione commerciale riferita al mercato dei fischietti ammonterebbe a circa mezzo miliardo.

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LE INTERVISTE Per cogliere le molteplici sfaccettature di un fenomeno che, nella sua accezione più ampia, investe l'intero territorio ed evidenziarne gli aspetti più significativi, abbiamo svolto un'indagine conoscitiva monotematica raccogliendo le testimonianze di coloro che, in possesso delle conoscenze specifiche, operano da anni in questo settore. RIBALTA: quali le cause dell'apparente mancato decollo della produzione artistica di qualità, quali le opportunità di rilancio per garantire un futuro alla Ceramica artistica nel mondo e quali prospettive per le giovani generazioni in questo settore? -,,,———————,,,,,,.,.,,,,.,,,,,-,,,,„.<,

IL MONDO SCOLASTICO Prof. ORAZIO DEL MONACO già d oce nte di C h i m i c a e L a b o r a t o r i o T e c n o l o g i c o c/o Istituto Statale d’Arte — Presidente Associazioni Ceramisti.

suo, negli ultimi anni ha compiuto notevoli sforzi per valorizzare questo settore con molteplici iniziative e un inizio di testimonianza museale che sarà sicuramente arricchito nel tempo, fino ad assumere le connotazioni di un vero e proprio museo». Dott.ssa CHIARA FAIELLA preside Istituto Statale d’ Arte

«Da un punto di vista economico non mi risulta che Grottaglie abbia potenzialità produttive tali da richiedere grandi spazi commerciali. II prodotto, tipicamente artigianale, è destinato ad una committenza limitata, dunque non si comprende in cosa debba consistere questo decollo. Diversa è la questione sotto il profilo artistico e qualitativo. Purtroppo non esiste oggi a Grottaglie una classe di giovani artigiani che, con pazienza, dedizione ed umiltà, sappia mettere a frutto 1'enorme bagaglio di conoscenza, di competenza e di cultura di base che 1'Istituto d'Arte ha consegnato loro attraverso 1'opera di docenti qualificatissimi. Spesso si sacrifica 1'Arte in nome del facile e immediato guadagno senza creare le condizioni per un futuro migliore per il patrimonio ceramico locale. In questo senso il decollo potrà esserci solo se gli artigiani sapranno mettersi nella condizione di voler decollare, proponendo un prodotto più degno e qualificato. L' Amministrazione, dal canto

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decollo più o meno stentato della ceramica grottagliese ma, a mio avviso, ciò che manca sul territorio è probabilmente una cultura del reinvestimento e non investire significa non creare occupazione. Come docenti e capo d'Istituto nostra preoccupazione fondamentale è il futuro degli studenti che, dopo la maturità, non trovano lavoro. Forse bisognerebbe investire in nuove tecnologie, far conoscere ai ragazzi come si fa impresa, come si forma una cooperativa, metterli al corrente della norma che agevola 1'imprenditoria giovanile o 1'imprenditoria femminile per le pari opportunità». Prof. DOMENICO GALEONE docente progettazione ceramico c/o Istituto Statale d’ Arte

«I1 mio insediamento in questa Scuola risale allo scorso mese di settembre e fin dal primo giorno mi sono resa conto delle condizioni di incertezza in cui versa 1'Istituto da cui scaturisce un disagio frutto di scelte scellerate e politiche scolastiche miopi da parte della Provincia, aggravate dal continuo avvicendarsi di diversi Dirigenti Scolastici negli ultimi anni. Un disagio intollerabile anche in considerazione della storia e 1'identità di questo Istituto col grande peso territoriale che esso esercita. Per ovviare alle molte disfunzioni e formulare una offerta formativa corretta, tra le altre cose, ritengo opportuno avviare una indagine conoscitiva a tappeto dei bisogni e delle esigenze degli alunni e le loro famiglie, nonchè dei ceramisti presenti sul territorio. II mio recente insediamento non mi consente di formulare una ipotesi specifica sul

«I1 mancato decollo della ceramica grottagliese è una questione cinquantennale che si ripropone ciclicamente ogni 10-15 anni. Secondo la mia personale esperienza (opero nella realtà locale da 40 anni) posso affermare che nel tempo sono state impiegate molte energie e sicuramente una evoluzione del settore c'è stata, ma nulla toglie che si possano sperimentare nuovi percorsi per raggiungere risultati sempre migliori. In questo senso 1'Istituto d'Arte ha dato e


continua a dare un grande contributo attraverso le conoscenze acquisite dagli studenti grazie ai quali molti artigiani hanno potuto migliorare la propria produzione, soprattutto in materia di design e di decorazione. Molti sono infatti gli ex studenti che, negli anni passati, hanno avviato un proprio laboratorio o prestano attualmente la propria opera qualificata nelle aziende più grandi. Molti altri, invece, non hanno voluto o saputo mettere a frutto queste loro potenziali capacità e hanno preferito impiegarsi in altri settori vanificando anni di studio e di insegnamento. Certo il cammino è arduo, soprattutto per ciò che concerne 1'autonomia, e ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma le grandi vette si raggiungono solo con grande fatica».

ragazzi che, oggi studenti dell'Istituto d'Arte, saranno poi gli artigiani del futuro. In questa prospettiva sarebbe auspicabile una revisione della Legge sull'Apprendistato, in maniera tale da consentire 1'integrazione tra 1'esperienza scolastica e quella di bottega. Per le occasioni di rilancio del settore, il compito andrebbe sicuramente demandato all'Amministrazione che dovrebbe intraprendere tutte quelle iniziative finalizzate a valorizzare il quartiere e a promuovere l’immagine della città e della nostra ceramica. La nostra azienda, attraverso diverse forme pubblicitarie, lo ha fatto per 20 anni a proprie spese».

quartiere è saturo e i pochi spazi disponibili hanno un costo astronomico e 1'Amministrazione, dal canto suo, non offre alcun supporto economico, al contrario di ciò che invece avviene in altre città. Di conseguenza diverse botteghe, compresa la mia, che non hanno trovato posto nel quartiere sono anche tagliate fuori dai percorsi turistici. Con questi presupposti è inevitabile che molti potenziali futuri artigiani siano costretti a cercare collocazione in altri settori. Speriamo di non dover pagare, tra qualche decennio, le conseguenze di questo mancato ricambio generazionale».

FRANCESCO MOTOLESE giovane ceramista grottagliese detentore del titolo del Mondial Tornianti di Faenza per il 5 anno di seguito.

GASPARE MASTRO Maestro d’ Arte, pittore, decoratore ceramico, si occupa, felicemente, anche di teatro, scrittore regista e interprete dell e sue

«I1 manufatto artistico è destinato ad una committenza che ne riconosce il valore e comprende le ragioni di un costo, spesso elevato, non sempre alla portata di tutti. Potrebbe essere questo u n o dei motivi del limitato mercato della ceramica artistica, ma il vero stentato decollo non è quello riferito al settore ceramico bensì alle mancate opportunità per le giovani generazioni. Gli studenti dell'Istituto d'Arte, o anche giovani come me che non hanno frequentato la Scuola e si sono formati in bottega, non hanno molte possibilità di inserirsi nella realtà locale perchè aprire una bottega è un'impresa difficilissima, occorrono molti soldi e tanti sacrifici, mentre le aziende più grandi possono assorbirne soltanto un numero molto limitato. II

commedie.

IL MONDO PRODUTTIVO ENZA FASANO Amministratore unico dell’ azienda Nicola Fasano , f i g l i a del titolare

«Grottaglie ha una sua tradizione che va sicuramente tutelata e salvaguardata ma lasciando spazio all'innovazione, alla ricerca di nuove forme e di nuovi colori attraverso accurate indagini di mercato che consentano di rinnovare 1'immagine della nostra ceramica ed essere in grado di rispondere ad una domanda in continua evoluzione. Chiudersi in un individualismo esasperato è controproducente e si finisce con il boicottare se stessi e il proprio lavoro. I tempi mutano e si confida molto in quei

«Le cause di un eventuale mancato decollo della ceramica di qualità andrebbero, forse, individuate in una corrente di pensiero, a mio avviso, tipicamente grottagliese. Si lavora, si produce, ma poi si aspetta che siano altri a promuovere questi prodotti, magari affidandosi alla buona volontà dell'amministratore di turno più o meno sensibile all'aspetto artistico delle varie produzioni. Dovremmo imparare non solo a creare arte, in qualunque sua forma, ma anche a saperci promuovere. A suo tempo sono stato un assiduo frequentatore dell'Istituto Statale d'Arte, in un'e-poca in cui la Scuola era dotata della sola sezione Ceramica. Oggi gli studenti possono spaziare in vari settori: decorazione, grafica,

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pittura, argenteria... ma pochi di loro riescono a trovare una collocazione soddisfacente nella realtà ceramica locale. Le botteghe più piccole sono perlopiù a conduzione familiare, mentre nelle botteghe più grandi non c'è un facile riciclaggio e pensare di avviare una attività in proprio è perlomeno azzardato. Spesso si assiste, dunque, a un "abbandono" da parte di ragazzi, anche molto dotati, per altre opportunità lavorative. Purtroppo, benchè 1'Arte, in tutte le sue forme, sia qualcosa di splendido e di meraviglioso, la creatività non è sufficiente per vivere, occorrono anche delle, sia pur minime, certezze economiche».

le botteghe perchè gli studenti interessati e motivati possano fare esperienza "sul campo" attraverso degli stages contemplati nella politica scolastica dello stesso Istituto. La Scuola può fornire la conoscenza di base, ma 1'artista si forma nella bottega».

strazione si inserisce per coordinare e sostenere un apparato organizzativo che richiede grosse risorse, sia con interventi economici che con servizi di na tur a logistica all'interno del quartiere, con un impegno che dovrà coinvolgere necessariamente 1'Amministrazione in toto, al di la dei singoli Assessorati».

L'AMMINISTRAZIONE CIRO FORNARO Assessore alle Attività Produttive

GIUSEPPE VINCI Sindaco di Grottaglie.

G1USEPPE FASANO titolare dell’ azienda omonima.

, «La ceramica artistica n on decolla perchè manca una volontà politica ed amministrativa. Occorre gente capace, al di la della colorazione politica, di promuovere la ceramica a livello internazionale e non solo a livello locale. Ampio spazio alle iniziative culturali e quant'altro, ma non va perso di vista il settore ceramico. Le altre città oltre a promuovere cultura riescono ad ottenere anche un ritorno economico, Grottaglie invece spesso si perde in chiacchiere. Se, come si legge sul cartello all'entrata del paese, Grottaglie è la città della ceramica allora che si operi di conseguenza. Oltre ad essere penalizzati dalla crisi del settore i ceramisti non devono essere tacciati anche di disimpegno artistico. Per ciò che concerne gli studenti dell'Istituto d'Arte, i ragazzi dovrebbero avere un impatto diretto con il quartiere e

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«Se per mancato decollo si intende che Grottaglie non ha avuto uno sviluppo pari ad altri centri ceramici come Faenza o Montelupo, va subito detto che questo paragone non ha motive di esistere perchè si tratta di realtà diverse che si sono evolute in maniera e in tempi differenti, ciascuno con una propria peculiarità e tradizione. Negli ultimi 30 anni Grottaglie ha impiegato enormi energie per inserirsi nei grossi circuiti, ma lo ha fatto in modo discontinuo e tante buone occasioni sono andate sprecate. Oggi, per ottimizzare le risorse di cui il territorio dispone, si potrebbero intraprendere diversi percorsi paralleli, a cominciare da una collaborazione tra Istituto d'Arte e Artigiani, per unire le sinergie e migliorare la produzione anche a livello industriale, fino a creare le condizioni, per dar vita ad un organismo indipendente, quale potrebbe essere un Ente Ceramica che faccia le scelte mirate promuovendo l’immagine della ceramica grottagliese insieme a quella della città, rimarcando 1'origine e la provenienza del prodotto. In questo discorso 1'Ammini-

«La nostra ceramica è da tempo conosciuta in tutto il mondo ed apprezzata per il suo livello qualitative, dunque non parlerei di crisi o di mancato decollo, tenuto conto che quelle botteghe che producono ceramica artistica di qualità hanno ordinativi tali da saturare le loro capacità produttive per un lungo periodo. Certamente si dovrà continuare a fare promozione, applicare il disciplinare di produzione che abbiamo ottenuto dal Consiglio Nazionale Ceramico che ci consentirà, nei prossimi anni, di essere presenti sul mercato anche con il marchio D.O.C., puntare su quel potentissimo moltiplicatore di qualità, di pubblico e di ricerca che è il Museo. Adesso, con 1'Universita, accanto al corso di Ceramica sarà attivato anche un corso di Restauro che, sotto la guida di esperti qualificati, verrà effettuato proprio sui pezzi presenti nel Museo. Importantissima in questo processo di qualificazione la significativa presenza dell'Istituto Statale d'Arte la


cui interazione, a volte tormentata e difficile, con il mondo della ceramica e dei ceramisti, ha svolto un ruolo fondamentale nell'evoluzione artistica del manufatto grottagliese. E’ fondamentale colmare le distanze che separano la Scuola dal mondo produttivo per offrire ai giovani,

magari attraverso degli stages di attività formativa, I'opportunità di integrare e/o proseguire 1'esperienza scolastica con la realtà del quartiere, nel tentativo di ricreare quella relazione privilegiata tra 1'artigiano e l’allievo che si sperimentava una volta nella bottega e che oggi non è

più possibile per le note leggi sul1'apprendistato. In questa prospettiva si rende necessario ricercare occasioni di dialogo tra Scuola, Amministrazione e Ceramisti per individuare, insieme, nuovi percorsi e creare i giusti presupposti per la futura imprenditoria».

L'lstituto Statale d'Arte di Grottaglie, che nel 1987 ha compiuto cento anni dalla sua istituzione, si articola in quattro indirizzi: Decorazione ceramica, Decorazione pittorica, Metalli e Oreficeria, Arti grafiche.

Piatto decorativo in maiolica di impostazione rinascimentale, opera del maestro Anselmo De Simone. Al centro della scena è rappresentato il "Ratto di Europa".

Opera in maiolica del maestro Roberto Rosati.

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