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Un nuovo "fratello", una nuova "sorella

Se il nuovo fidanzato di mamma ha già dei figli

Paola e Romina, entrambe di 6 anni, sono amiche del cuore. Ciononostante, di recente si osservano reciprocamente con sguardo scettico. La mamma di Romina e il papà di Paola si sono innamorati l'uno dell'altra circa un anno fa. Il primo incontro con le bambine è stato un insuccesso. Romina si è ritirata nella sua casetta sull’albero in giardino, mentre Paola sedeva accanto al papà e considerava la fidanzata di papà assolutamente più brutta della mamma. Ora, un anno dopo, la mamma di Romina e il papà di Paola vivono insieme. Ogni domenica Paola va da loro e ci rimane fino a martedì. Le “sorelle” amano giocare insieme nella casetta sull’albero. Nel frattempo Paola ha fatto amicizia anche con la mamma di Romina. “Domenica sera prepara sempre l’impasto per la pizza, poi noi bambine possiamo farcire le pizze; ci divertiamo un sacco!“

Il nuovo compagno della mamma, la nuova compagna del papà e i loro figli sono persone nuove che ora appartengono alla famiglia e rappresentano per i bambini un enorme cambiamento nella loro vita. Mentre per l’arrivo di un bebè tutta la famiglia ha tempo diversi mesi per prepararsi, per le nuove famiglie costituite (definite anche famiglie “allargate”) è diverso. Se i due partner hanno già dei figli, può accadere che i più grandi divengano i più piccoli, i figli unici vengano spodestati e che il maggior numero di femmine o di maschi venga invertito, il tutto senza il tempo di prepararsi a lungo. E in genere i “nuovi” non sono dei simpatici bebè, ma già piccole personalità che all’improvviso bisogna chiamare “fratello” o “sorella”. L’armonia fra i bambini dipende da svariati fattori. È importante, ad esempio, quanto tempo essi trascorrono insieme, come i genitori si comportano con i bambini, quanti anni hanno i bambini, di che sesso sono, in quale posizione si trovano nella sequenza dei fratelli e anche dalla simpatia spontanea che ciascuno può provare. Finché il nuovo intreccio di fratelli risulti stabile possono passare mesi o persino anni. Paola e Romina ora vanno molto d’accordo, ma talvolta litigano ancora. Ad esempio, quando la sera litigano mentre fanno la pizza, la mamma di Romina ordina ad entrambe di andare a pensare nelle loro camerette. Romina grida allora arrabbiata: “Tu sei la MIA mamma e non la SUA!“ Spesso tra questi bambini il problema è del tutto diverso da ciò che sembra in apparenza. La conflittualità può nascondere il tentativo di affermare la propria posizione all’interno della famiglia oppure di ottenere una dimostrazione d’amore dai genitori, oppure ancora scoprire da che parte sta la mamma. Essa ha compreso il messaggio

di Romina, ovvero “Da quando Paola abita da noi, nulla è più come prima. Hai meno tempo per me. Stai ancora dalla mia parte?“ Romina ha bisogno di tante piccole dimostrazioni del fatto che l’amore dei suoi genitori naturali non sia affatto cambiato a causa della nuova situazione familiare. Inoltre deve sapere che è normale se a volte non le piace Paola. Per loro è importante inoltre percepire che tutti i bambini della nuova famiglia hanno pari importanza, che vengono presi tutti sul serio allo stesso modo e che non ci sono preferenze o rifiuti nei confronti di nessuno. Dopo la pizza Romina suggerisce: “Vogliamo giocare al “Gioco dell’oca”? Ora finalmente abbiamo un numero sufficiente di giocatori! È un bene che Paola sia con noi!” Non necessariamente i “nuovi” fratelli e sorelle devono divenire amici del cuore. È importante invece che essi abbiano rispetto gli uni degli altri e che siano in grado di risolvere i conflitti. Se ci riescono, si tratta anche di un importante contributo al loro sviluppo sociale. Se permangono situazioni di incompatibilità e conflitto è bene parlarne con gli esperti e farsi aiutare.

INFORMAZIONI E SUGGERIMENTI

å Siate consapevoli di quale cambiamento sta vivendo vostro/a figlio/a a causa della nuova tipologia di famiglia e osservate attentamente come lo affronta.

å Concedete a voi stessi e al/la vostro/a partner del tempo sufficiente per adattarvi alla nuova situazione. I sensi di colpa derivanti dalla separazione e dall’insicurezza nei confronti del/la proprio/a bambino/a possono far sì che ciascun genitore presti particolare attenzione a ciò che prova il proprio figlio, la propria figlia; è del tutto normale all’inizio. Considerate inoltre che i conflitti che possono permanere tra papà e mamma originari possono richiedere altra pazienza e mediazione. Fondamentale è evitare che questi conflitti ricadano sui figli (vedi Lettera ai genitori n. 6).

å Date ai bambini il tempo di relazionarsi secondo i loro ritmi personali. Con correttezza e disponibilità ad ascoltare le loro preoccupazioni, rafforzerete i rapporti tra fratelli/sorelle.

å Oltre ai momenti in cui è insieme tutta la famiglia, pianificate anche il tempo necessario per ciascun genitore di stare insieme da solo con i propri figli. Prendetevi consapevolmente del tempo per ciascun bambino, ciascuna bambina. È importante che ognuno da solo riceva molta dedizione e non “soccomba nella massa“.

å Coin volgete sin dall’inizio i bambini nell’allestimento dell’appartamento e nella stesura delle regole di famiglia.

å Assicuratevi che la suddivisione dei compiti in casa sia equa e giusta.

å Se i litigi diventano una costante, ricercate insieme ai bambini la vera causa ed elaborate insieme delle soluzioni possibili.

å Ricordate sempre che costituite tutti un nuovo contesto di relazioni e che anche il/la nuovo/a partner è un arricchimento per i vostri figli, anche se alcune cose si svolgono ora in maniera completamente diversa rispetto alle vecchie abitudini.

å Non appena tutti si sono abituati un po ’ alla nuova situazione, è utile che anche il/la nuovo/a partner intraprenda regolarmente qualcosa anche con il/la figlio/a dell’altro/a. Anche in questo caso intraprendere delle attività insieme ed essere disposti ad ascoltare le idee e i suggerimenti del bambino rappresentano uno strumento importante per consolidare il rapporto. Nello specifico, occorre dedicare particolare attenzione ai figli che non vivono quotidianamente nella nuova famiglia, bensì ad esempio soltanto nel fine settimana.

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