Provincia autonoma

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I.R.

provincia

Rivista mensile della Giunta provinciale di Bolzano

IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CPO BZ PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI

6/2013

autonoma

Nuova legge sulla famiglia

Un argine all‘alcol

AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL

Giornate delle lingue

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE

PROVINZIA AUTONOMA DE BULSAN - SÜDTIROL


colophon

sommario I.R.

provincia

autonoma

Rivista mensile della Giunta provinciale di Bolzano

In CaSo DI manCato RECaPIto InVIaRE aL CPo BZ PER La REStItuZIonE aL mIttEntE PREVIo PaGamEnto RESI

6/2013

nuova legge sulla famiglia

un argine all‘alcol

AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL

Giornate delle lingue

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE

www.provincia.bz.it/usp

PROVINZIA AUTONOMA DE BULSAN - SÜDTIROL

In copertina: La nuova legge provinciale per il sostegno della famiglia tiene conto di precise esigenze della società altoatesina di oggi. (Foto: Ingrid Heiss)

2 Legge sulla famiglia L’articolo illustra i punti più qualificanti della nuova legge provinciale per il sostegno alla famiglia

Il laboratorio biologico provinciale svolge un ruolo fondamentale ed effettua una serie di analisi e ricerche a livello locale

Allegato a questo numero c’è l’inserto “La nostra casa”

Inserto Consiglio: Martina Chiarani, Alex Maier Segreteria di redazione: Margit Adami, Renata Lana, Karin Putzer, Claudia Ladurner Abbonamento gratuito e info: Servizio Stampa Bolzano, piazza Silvius Magnago 1 usp@provincia.bz.it Tel. 0471 412213 La rivista Provincia Autonoma può essere sfogliata a monitor sul sito del Servizio stampa www.provincia.bz.it/usp da dove è anche scaricabile in formato pdf Chiusura numero: 23 maggio 2013 © USP L’utilizzo a scopi non commerciali di testi e foto pubblicati nella rivista “Provincia Autonoma” è permesso solo con il consenso della Redazione

Aprire il lettore QR-Code sul telefono cellulare, inquadrare il codice con la fotocamera per collegarsi alla pagina web del Servizio Stampa. Il lettore QR-Code può essere scaricato gratis dal sito http://i-nigma.mobi/ provincia autonoma | giugno 2013

Il piano dell’assessore Theiner per rafforzare gli Ospedali di San Candido, Vipiteno e Silandro

L’articolo illustra le conseguenze dell’estinzione delle quote latte nell’UE a partire dal 2015

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Direttore responsabile: Silvana Amistadi

Redattori: Michele Bolognini Maja Clara Paolo Ferrari Franco Grigoletto Thomas Ohnewein Monika Pichler Christian Rainer Angelika Schrott Alexander Stuffer Johanna Wörndle

18 Piccoli, ma con futuro

20 Europa – Quote latte

Editrice: Giunta provinciale

Numero coordinato da: Franco Grigoletto

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4 Giornata delle porte aperte al Laboratorio biologico

6 Presa di posizione dell’ass. Theiner sul consumo di alcol L’assessore Theiner ha illustrato nel corso di un incontro con la stampa una serie di iniziative contro il consumo di alcol

22 Euregio – Giovani ricercatori cercansi Sono aperte le iscrizioni al concorso per giovani ricercatori

31 Ladinia - Record per la scoles ladines Da 25 ani mo mei tan de iscrizions dla scoles autes

10 Scuole e Polizia Postale contro il cyberbullismo La Sezione della Polizia Postale di Bolzano collabora da anni con le scuole per sensibilizzare i giovani e le loro famiglie

16 Giornate delle lingue Durante le Giornate delle lingue sono state presentate le iniziative nel campo del plurilinguismo

35 La relazione della Difesa civica Un aiuto ai cittadini in tempo di crisi.

37 Prospettive per l‘energia locale Le proposte di Mussner e la replica dei gruppi

38 Istituto previdenziale autonomo Il Consiglio si esprime a favore

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appuntamenti

il presidente

14 giugno finale nel centro di Bolzano di “ Uploadsounds 2013“ p. 30 15 giugno riapre l’Avventura in miniera Monteneve Passiria 16 giugno “Mangiare e bere nel maso” al maso Rohrerhaus di Sarentino 29 giugno inizia la stagione estiva del rione Don Bosco

Care lettrici, cari lettori,

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C p. 28

ome saprete, gli ultimi anni non sono stati facili nei rapporti tra Bolzano e Roma. Vale per la Provincia, ma anche per tutte le altre Regioni, soprattutto sul piano finanziario e dei servizi ai cittadini. Per quanto riguarda l’Alto Adige, sono stati messi in discussione gli accordi di tutela dell’autonomia con il risultato di un aumento di impugnative e ricorsi. Confido che ora qualcosa possa cambiare: il ministro agli Affari regionali e alle autonomie Graziano Delrio, il primo che ho incontrato del nuovo Governo, ha intenzione di affrontare concretamente i problemi ancora aperti con le real­tà locali. Delrio mi ha confermato di voler instaurare un metodo cooperativo e non competitivo tra Governo e Regioni, proprio per ridurre le discussioni e i contenziosi. Ha chiarito che le autonomie speciali sono un valore, e che intende l’autonomia come piena e responsabile. Al Ministro ho illustrato alcune delle problematiche urgenti, a cominciare dalla norma di attuazione finanziaria che ridisegna i rapporti tra lo Stato e le autonomie speciali sulla base dell’Accordo di Milano: ho confermato che la Provincia fa e farà la propria parte nel concorso al risanamento della finanza pubblica ma che chiede come prevede la natura pattizia dello Statuto - modalità da concertare.

Chiediamo in particolare che il contributo provinciale al risanamento del debito pubblico sia chiaramente fissato, in modo da permettere la pianificazione certa dei nostri bilanci. Abbiamo riallacciato il dialogo con il Governo e proveremo a ragionare anche su altri temi attuali, nell’interesse della popolazione dell’Alto Adige: il ripristino delle competenze della Provincia in varie materie, tra le quali ambiente, urbanistica e paesaggio, concessioni idroelettriche, contratti pubblici, personale locale, finanziamento dei Comuni, TARES, oltre alla verifica della possibilità che su alcune questioni si possa giungere a un ritiro delle impugnative statali. Il ministro Delrio intende elaborare alcune proposte, con il sostegno del Governo si potranno finalmente sbloccare alcune situazioni. Delrio è stato sindaco e presidente dei Comuni italiani, conosce bene i problemi del territorio e grazie al suo impegno si potrà giungere a risultati significativi anche per il medio e il lungo periodo.

Luis Durnwalder

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Foto: Ingrid Heiss

storia di copertina

Più famiglia Scelta una definizione di famiglia la più ampia possibile e aderente alla realtà, create le basi per un’assistenza adeguata alla prima infanzia, avviati i passi per un maggiore sostegno finanziario: questi i punti centrali della nuova legge provinciale per il sostegno alla famiglia. Dai prossimi mesi le riduzioni con la Carta famiglia e più aiuti dal 2014.

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a nuova legge quadro sullo sviluppo della famiglia ha tenuto conto, sin dalla fase della discussione, di esigenze precise della società altoatesina di oggi: rafforzare precocemente le famiglie e le competenze genitoriali; migliorare la conciliazione famiglia e lavoro; sostenere

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le famiglie maggiormente sul piano finanziario e dei servizi. Il punto di partenza: le strutture familiari sono cambiate, una trasformazione che il legislatore deve considerare se non vuole creare una normativa poco aderente alla realtà. Nella nuova legge sulla famiglia elaborata dalla Giunta provinciale e che il Consiglio ha approvato nella sessione di maggio, è stato pertanto scelto un ampio spettro per definire il concetto di famiglia. Nel testo presentato dall’assessore Richard Theiner si fa quindi riferimento ai nuclei familiari e alle diverse forme di convivenza “nei quali componenti della stessa generazione o di generazioni diverse hanno uno stretto legame fra loro, si prendono cura vicendevole e assumono responsabilità reciproche.”

Armonizzare le misure La legge sullo sviluppo e il sostegno della famiglia introduce una migliore armonizzazione delle misure

Il dibattito ha confermato che sul tema famiglia dominano posizioni ideologiche. Ma l’approccio deve essere pragmatico, perchè compito del legislatore è affrontare le questioni considerate vitali dalla famiglia nelle sue diverse forme Richard Theiner, assessore famiglia e politiche sociali di promozione nei vari ambiti che riguardano la famiglia – dalla scuola alla sanità, dai trasporti al lavoro – e nell’azione dei soggetti privati e pubblici. “Inoltre abbiamo stabilito che in futuro tutti i progetti di legge dovranno essere orientati a una sostenibilità rispetto alla famiglia. Un passaggio centrale, che avrà effetti soprattutto nel medio e lungo periodo”, sottolinea Theiner. L’attuazione di queste direttive potrà


Foto: Ingrid Heiss

storia di copertina essere coordinata e accompagnata dagli organismi della Consulta e dell’Agenzia della famiglia, di cui si parla in seguito.

Assistenza ai bambini Un altro punto su cui molto si è dibattuto nella stesura della legge è stato quello dell’assistenza alla prima infanzia, “condotto a livello emozionale e condizionato da pregiudizi”, sostiene Theiner. Ma la politica non può prescrivere alla famiglia come debba condurre la propria vita: “Deve invece assicurare le basi adeguate affinché ogni nucleo possa organizzarsi nel modo che ritiene più giusto”, precisa l’assessore Theiner. La nuova regolamentazione dell’assistenza alla prima infanzia prevede di ampliare e di potenziare tanto l’offerta quanto le strutture. Le tariffe delle tre forme di assistenza – microstrutture per l’infanzia, asili nido e Tagesmütter, finora differenziate – vengono uniformate. Pianificare l’offerta per l’assistenza all’infanzia diventa compito dei Comuni.

Finanziamenti dal 2014

Foto: Ingrid Heiss

Con la nuova legge la Giunta provinciale assicura maggiori sostegni finanziari alle famiglie, conferma Theiner: “Ci concentriamo sull’aumento dal 1° gennaio 2014 dell’assegno provinciale al nucleo familiare e sul miglioramento delle sicurez-

ze previdenziali per i genitori con bambini piccoli.” Finora Regione e Provincia avevano a bilancio 46 milioni di euro per il sostegno diretto alla famiglia, in futuro i mezzi finanziari cresceranno: la procedura e gli specifici criteri saranno discussi nelle prossime settimane e l’assessore conta di confermare l’ampio coinvolgimento già sperimentato in sede di stesura del ddl. Attualmente la Provincia finanzia i servizi alla famiglia (trasporto alunni, edilizia abitativa, assistenza scolastica) con 230 milioni di euro, calcolando anche le misure a sostegno della non autosufficienza e dell’invalidità si arriva a 550 milioni di euro.

Carta famiglia, Consulta e Agenzia La Giunta provinciale si è già messa in moto per la fase due della legge sulla famiglia, quella dell’elaborazione concreta e dell’attuazione delle relative misure. Oltre ai maggiori finanziamenti dal 2014, i primi interventi concreti effetto della nuova legge prevedono un pacchetto definito. Entro l’estate si metterà al lavoro la Consulta della famiglia, organo consultivo per le tematiche familiari, composto da rappresentanti dai diversi settori; entro fine legislatura, quindi l’autunno, sarà poi attivata l’Agenzia per la famiglia, con il compito di garantire il coordinamento e il raccordo delle misure di politica familiare nei vari ambiti e tra enti; sempre nei prossimi mesi sarà introdotta anche la Carta famiglia, un nuovo servizio digitale attivato sulla Carta servizi che permetterà alle famiglie di beneficiare di sconti in molti esercizi commerciali e imprese di servizio sparse su tutto il territorio altoatesino. “Ma sarebbe un errore – conclude l’assessore Theiner - concentrare la discussione solamente sull’aspetto economico. La nostra strategia vuole avere orizzonti più ampi, e punta a rafforzare la posizione che la famiglia ricopre all’interno della società”.  provincia autonoma | giugno 2013

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ambiente

Porte aperte al Laboratorio biologico “Entra nel mondo delle analisi biologiche”, questo è il motto della Giornata delle porte aperte svoltasi recentemente presso il Laboratorio biologico provinciale dell’Agenzia per l’ambiente che ha sede in via Sottomonte 2, a Laives alla presenza dell’assessore Florian Mussner e del direttore di Ripartizione, Flavio Ruffini. Franco Grigoletto

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l Laboratorio biologico provinciale, istituito 37 anni fa, ha sede in via Sottomonte, 2 a Laives ed è diretto da Alberta Stenico. Le competenze del Laboratorio biologico provinciale sono molto ampie e comprendono prelievi, analisi, controlli, certificazioni, pareri e ricerca nei settori: biologia dei fanghi attivi, microbiologia di fanghi e compost, depositi ed effetti delle

sostanze inquinanti e delle attività umane su organismi e ambiente, riconoscimento di specie animali e vegetali, agrobiologia, deposizioni atmosferiche, bio-tossicologia, limnologia e risanamento di ambienti acquatici, qualità biologica delle acque superficiali, catasto delle acque correnti, qualità delle acque alla sorgente, microbiologia degli alimenti e bevande, oggetti d’uso, cosmetici, microbiologia delle acque, mangimi ed ha inoltre funzioni di funzioni di polizia amministrativa. Nel corso dell’anno vengono effettuate circa 6000 analisi sull’acqua potabile e 1500 analisi sugli alimenti, vengono effettuati quotidianamente dei prelievi dei pollini a Silandro, Bolzano e Brunico oltre ad un controllo sistematico di due settimane degli otto laghi altoatesini nei quali è consentita la balneazione. Nel settore della eco-tossicologia vengono effettuate circa 400 analisi all’anno che comprendono anche i prelievi settimanali delle acque dei laghi e dei corsi d’acqua come prescritto dalle norme dell’Unione Europea. Queste ed altre informazioni sono state fornite dalla di-

rettrice del laboratorio e dai suoi collaboratori nel corso della tradizionale “Giornata delle porte aperte” che ha visto la presenza nel laboratorio di numerose scolaresche e di cittadini interessati a conoscere da vicino l’attività di questa struttura così importante per la salute pubblica. Nel corso della sua visita l’assessore competente per l’ambiente, Florian Mussner, ha posto l’accento sul fondamentale ruolo svolto dal Laboratorio biologico provinciale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica ed ha rilevato che è prevista la ristrutturazione dell’edificio che ospita il Laboratorio allo scopo di renderlo più adatto alle attività che lo impegnano nei vari settori della salute pubblica. Analoghi concetti sono stati espressi da parte del direttore della Ripartizione, Flavio Ruffini, il quale nel rilevare il ruolo insostituibile del Laboratorio ha posto l’accento in particolare sulle ricerche riguardanti la legionella, i laghi balneabili e la zanzara tigre. Per quanto riguarda la zanzara tigre il Laboratorio biologico ha intenzione di svolgere, a breve, una ricerca a livello provinciale sulla diffusione di quest’insetto presente già da decenni in altre regioni italiane come il veneto e l’Emilia Romagna. Probabilmente il Laboratorio orienterà le proprie ricerche proprio su quanto è già stato realizzato in Emilia Romagna.

Foto: USP/Pertl

La Ricerca sulla legionella

La direttrice del Laboratorio biologico, Alberta Stenico

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Il Laboratorio biologico effettua analisi sulle acque di impianti idrici pubblici o privati finalizzate alla ricerca di Legionella pneumophyla. Le legionelle sono batteri ampiamente diffusi in natura, dove peraltro non costituiscono un problema sanitario, ma possono, da ambienti come fiumi, laghi, sorgenti termali, falde idriche, serba-


ambiente allergica e altri disturbi. La sorveglianza delle acque di balneazione consiste nel controllo della loro qualità nel corso della stagione balneare.

La ricerca sui laghi balneabili

Alunni in visita al Laboratorio biologico toi acquatici naturali e da ambienti umidi in genere, colonizzare gli ambienti idrici artificiali quali reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di climatizzazione, piscine, fontane e torri di raffreddamento industriali. All’interno degli impianti idrici le legionelle si possono trovare sia in forma libera nell’acqua, che ancorate al biofilm, cioè ad una pellicola

di microrganismi (batteri, alghe, protozoi, virus, ecc.). Questi microrganismi provocano una malattia denominata “Legionellosi” che viene normalmente contratta per via respiratoria, mediante l’inalazione di aerosol contenente questi batteri. Sostanze ed organismi talvolta presenti nelle acque di balneazione possono provocare patologie di natura infettiva, infiammatoria,

Quando nel corso della stagione balneare i risultati delle analisi impongono un provvedimento di divieto, i laboratori dell’Agenzia provinciale per l’ambiente preposti al controllo informano il sindaco, che emette un’ordinanza di divieto. In provincia di Bolzano vi sono otto laghi balneabili. I punti di prelievo sui laghi balneabili vengono scelti in modo da verificare la qualità dell’acqua nei luoghi di maggiore afflusso di bagnanti.

info Per ulteriori informazioni si può contattare il Laboratorio biologico che ha sede in via Sottomonte, 2 a Laives ,telefono: 0471 950431 - 950163; Fax: 0471 951263; http://www.provinz.bz.it/agenziaambiente/.

Premiati 32 atleti altoatesini

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ono stati premiati recentemente dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, nella cornice della Cantina nella Roccia (“Felsenkeller”) di Laimburg, i 32 atleti altoatesini che si sono particolarmente distinti nelle rispettive specialità nel corso della stagione invernale appena conclusasi. Tra loro in particolare Armin Zöggeler, campione di slittino, Manfred Mölgg, campione di sci alpino, i fuori­classe dello slittino su pista naturale Patrick Pigneter, Florian Clara ed Evelyn Lanthaler. Nel corso della cerimonia il presidente della Provincia ha sottolineato il ruolo di ambasciatori dell’Alto Adige svolto dagli atleti di spicco della provincia che rappresentano anche un’importante testimonianza dell’impegno profuso dall’Ente pubblico in questo importante settore, nonché un

esempio per le nuove generazioni. Hanno preso parte alla cerimonia anche il presidente del CONI provinciale, Heinz Gutweniger,

ed Hermann Ambach, presidente della FISI altoatesina, oltre a numerosi rappresentanti delle asso­ciazioni sportive ed autorità mi­litari.

Foto di gruppo al termine della premiazione provincia autonoma | giugno 2013

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sanità

Theiner “Consumo di alcol: la prevenzione funziona” “L’alcol fa notizia - la prevenzione fa effetto” è questo il messaggio alla base della conferenza stampa organizzata dall’assessore provinciale Richard Theiner alla quale hanno preso parte Mario La Guardia, primario del Pronto soccorso dell’Ospedale di Bolzano e Peter Koler, responsabile del Forum prevenzione. Franco Grigoletto

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alla conferenza stampa organizzata recentemente dall’assessore provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, è emerso un quadro del consumo di alcol da parte dei giovani nettamente inferiore rispetto a quanto riportato

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in precedenza dai mass media locali sulla base dei dati pubblicati recentemente dall’Istituto provinciale di statistica. La presa di posizione dell’assessore Theiner si basa essenzialmente su una serie di dati illustrati nel corso della conferenza stampa sia da parte del primario del Pronto soccorso dell’Ospedale di Bolzano, Mario La Guardia, che del coordinatore del Forum prevenzione, Peter Koler. Il primario Mario La Guardia ha sottolineato che, sulla base della propria esperienza professionale, non si può parlare di un aumento e di una particolare diffusione del consumo di alcol tra i giovani ed i minorenni in particolare. A tale proposito il primario ha, infatti, sottolineato che nel corso del 2012 si sono verificati solamente quattro ricoveri da parte del Pronto soccorso dell’Ospedale di Bolzano di giovani minorenni per abuso di alcol a fronte di ben 93.000 prestazioni complessive erogate dal reparto nel corso dell’anno. In particolare si è trattato di quattro giovani, non in coma etilico, di età superiore ai 16 anni che non hanno avuto successivamente delle ricadute. Dal 2005 al 2012, ha sottolineato La Guardia, il Pronto soccorso dell’Ospedale di Bolzano, al quale fa riferimento praticamente un bacino d’utenza di circa 200 mila persone, ha potuto riscontrare una netta diminuzione dei casi di abuso di alcol da parte di minori, mentre la media annuale dei ricoveri riguardanti giovani nella fascia d’età compresa tra 18 e 25 anni è di circa 30 persone, non in coma etilico. La maggior parte di queste persone vengono trattenute presso il nosocomio per una sola notte e tra questi si sono riscontrati due casi di ricadute. Il consumo di alcol, ha sottolineato il dott. La Guardia, resta comunque un problema serio, sia sotto il profi-

lo sociale che dei costi per la sanità pubblica, ma riguarda soprattutto le fasce d’età più adulte, dai 30 anni in poi, per lo più di genere maschile anche se negli ultimi anni si è registrata un lieve aumento anche tra le donne. Anche le segnalazioni da parte della Procura dei minorenni sono ormai attestate intorno alle 40 unità all’anno, su tutto il livello provinciale e spesso per abusi non particolarmente gravi.

Calo dei ricoveri Secondo il primario negli ultimi anni si è registrato un netto calo dei ricoveri legati all’abuso di alcol, sia per una maggiore responsabilizzazione diffusasi tra i giovani che per un minore consumo di alcol incontrollato nelle feste campestri. “I giovani sono più responsabili di una volta, bevono con maggiore attenzione alle possibili conseguenze, per loro è ormai normale utilizzare lo shuttle notturno per gli spostamenti verso e dalle discoteche e questo riduce i rischi di guida in stato di ebbrezza” ha aggiunto il primario La Guardia. Il coordinatore del Forum Prevenzione, Peter Koler, è quindi passato ad illustrare l’intensa attività di prevenzione e sensibilizzazione portata avanti dal Forum negli ultimi anni in collaborazione on l’Assessorato provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, ed ha smentito che vi sia un aumento dell’abuso di alcol tra i giovani ed i minorenni in particolare. Il consumo a livello locale si colloca nella media a livello nazionale ed i dati pubblicati recentemente dall’Istat


sanità evidenziano un calo nel consumo di alcolici, sia a livello nazionale che europeo. Dal 2002 al 2012 il numero di consumatori giornalieri di bevande alcoliche decresce del 24,6%, specialmente tra le donne (-32,6%). Tra i ragazzi di 11-15 anni la quota di chi ha almeno un comportamento a rischio a livello nazionale è pari al 10,5% senza differenze di genere evidenti. Sempre a livello nazionale i comportamenti a rischio più frequenti si osservano fra gli ultrasessantacinquenni (il 40,7% degli uomini contro l’10,1% delle donne), i giovani di 18-24 anni (il 21,0% dei maschi e il 9,5% delle femmine) e gli adolescenti di 11-17 anni (il 12,4% dei maschi e l’8,4% delle femmine). Nel suo intervento Koler ha comunque voluto porre l’accento sull’attività complessiva di sensibilizzazione e di prevenzione posta in atto a livello provinciale attraverso campagne mirate contro l’abuso di alcol come “trinken mit Maß - bere responsabile”, la distribuzione e

l’utilizzo di kit per i Comuni sul tema alcol. Ben 56 Comuni hanno emanato un apposito regolamento in materia di alcol, il logo “Festa responsabile” è stato conferito ad una serie di manifestazioni come Open Air Gaulschlucht, Rock am Ring, Rock in dusty valley (Sarnthein), Altstadtfest di Brunico che si attengono ai dieci punti consigliati dal Forum prevenzione, Progetto Al(l)-cool per il gruppo target dei giovani in 8 centri giovanili Papperlapapp Bolzano, Naturno, Lana, Ora/Egna, Bressanone, Vipiteno, Brunico Valle Aurina, Campo Tures.

Campagna capillare Tra le altre iniziative sono state menzionate l’affissione di cartelloni stradali con lo slogan “Se bevo non guido”, la Distribuzione dell’adesivo “Io penso ai giovani” per il commercio al dettaglio in collaborazione con l’Unione com-

mercio turismo servizi, la serie di poster “Mi piace” che prevede la distribuzione di 2.000 poster a scuole superiori e professionali in lingua tedesca, italiana e ladina, Centri giovani, Comuni, Servizi sociali e sanitari, associazioni di categoria, associazioni, il Ciclo di conferenze per genitori sul tema “Giovani ed alcol” in collaborazione con il KFS. Tutti gli interventi sono accompagnati da inserzioni in quotidiani e giornali di comprensorio nonché in media online e da spot radiofonici. Sulla base di questi dati e dall’intensa attività di prevenzione portata avanti da anni a livello provinciale l’assessore Theiner sottolinea che i giovani hanno un rapporto più responsabile e maturo con l’alcol di quanto venga loro comunemente attribuito ed è quindi necessario uscire da stereotipi che non tengono conto delle reali cifre che caratterizzano il fenomeno nel suo complesso.

Il progetto “Arcomai” promosso da Cultura Socialis Cultura Socialis 2013 Dare esempio-dare risalto. Il progetto “Arcomai” (dal greco incominciare) nasce dall’idea di favorire l’integrazione tra etnie diverse attraverso la passione per la musica.

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ell’ambito del progetto “Arcomai” a Merano si è arrivati ad utilizzare il linguaggio universale della musica come trampolino di lancio per oltrepassare le barriere linguistiche, etniche e dell’incomunicabilità. Musicisti italiani, sudamericani, sudtirolesi, africani, asiatici cantano e suonano insieme per smussare gli angoli appuntiti dalla diffidenza verso abitudini e culture diverse. Nel febbraio 2012 sono state avviate le prime prove di questo progetto musicale. Nel frattempo il gruppo si è già fatto conoscere partecipando ad alcuni

concerti e facendosi apprezzare alla cult.urnacht 8. Attualmente il gruppo prova ogni martedì nella sede del Comitato di quartiere Maia Bassa /Untermais di Merano, da cui provengono anche gli ideatori e organizzatori di questa iniziativa socioculturale. L’attività viene svolta senza scopo di lucro

Beispiel geben – Zeichen setzen

Dare esempio – dare risalto

Ester de ejëmpl – dé n segn

2013

FAMILIE FAMIGLIA GESUNDHEIT SANITÀ SOZIALES SOCIALE

ed ogni prestazione è puramente gratuita. Tutte le persone (artisti e non) che aderiscono al progetto sono liberi di partecipare gratuitamente senza nessun impegno da parte loro. Si richiede esclusivamente l’amore per la musica, la curiosità nei confronti della diversità e una costante presenza nel rispetto del proseguimento del progetto stesso. Per ulteriori informazioni consultare http://www.cultura-socialis.it/ it/home/2013/progetti-2013/informale/arcomai.html o rivolgersi al Comitato di quartiere Maia/Mais - via Matteotti 42 Merano (BZ), infomaiamais@gmail.com. Un altro progetto musicale di tutto rilievo si trova sotto: http://www. cultura-socialis.it/home/2013/ projekte-2013/freiwillige/aktivesenioren.html. Per partecipare alla prossima edizione di Cultura Socialis i progetti vanno inviati a www.cultura-socialis.it/it/contatti entro il 31 ottobre 2013.  FG provincia autonoma | giugno 2013

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dalla giunta provinciale

casa

Controlli sugli alloggi

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rovincia e Comuni vogliono rendere più efficace la vigilanza sull’edilizia abitativa convenzionata. L’assegnazione di zone di espansione per la costruzione di casa comporta che una percentuale fissa sia vincolata ad alloggi convenzionati da mettere a disposizione di residen-

ti in Alto Adige in attesa di prima casa: sono invece frequenti i casi di mancato rispetto di questa disposizione, in particolare con abitazioni di edilizia convenzionata affittate a turisti e persone provenienti da fuori provincia, a scapito appunto dei residenti in attesa di alloggio. Per evitare tali speculazioni si punta su controlli più severi: la Provincia ha concordato con il Consorzio dei Comuni di istituire una specifica agenzia l’Agenzia per la vigilanza sul rispetto delle prescrizioni relative al vincolo sociale nell’edilizia abitativa agevolata che possa esercitare questa attività di controllo su tutto il territorio provinciale. Su proposta dell’assessore Christian Tommasini la Giunta ha approvato lo Statuto della nuova stazione unica di vigilanza, che diventa operativa e si mette al lavoro per verificare la corretta destinazione degli alloggi convenzionati, accertare eventuali contravvenzioni e intervenire di conseguenza. Prevede un Direttore e un Comitato di indirizzo e coordinamento Provincia-Comuni.

comunicazioni

Programma per ripetitori

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u proposta dell’assessore Florian Mussner, la Giunta provinciale ha dato via libera alla modifica di un articolo della legge del 2002 in materia di comunicazioni e radiodiffusione. Questo intervento punta a mettere ordine nella complicata disciplina legata all’installazione di antenne e ripetitori sul territorio. Vi era già un piano provinciale che regolava il tutto ma il continuo aggiornamento ai nuovi standard tecnici delle reti, soprattutto quelle legate alla telefonia mobile, lo ha reso inidoneo. Per questo motivo, dunque, la Giunta ha deciso di cambiare rotta, puntando su una programmazione annuale, e non più pluriennale, e su un catasto degli impianti.

salute

Nuovo piano vaccinazioni

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ia libera della Giunta provinciale al nuovo piano sulle vaccinazioni proposto dall’assessore Richard Theiner, che recepisce l’accordo fra Stato e Regioni. Obiettivo del piano è quello di mantenere tassi di copertura superiori al 90% per le vaccinazioni obbligatorie, e di far crescere in maniera decisa quelli legati alle vaccinazioni consigliate. In Alto Adige fanno registrare risultati in

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linea con il piano nazionale, con un tasso di copertura vicino o superiore al 90%, le vaccinazioni obbligatorie legate a malattie quali la poliomelite, l’epatite B, la difterite, il tetano e la pertosse. Situazione diversa, invece, per quanto riguarda le vaccinazioni solamente consigliate. Il vaccino anti-influenzale per persone oltre i 65 anni di età, ad esempio, in Alto Adige fa registrare un tasso di copertura di appena il 43%, mentre l’obiettivo del nuovo piano provinciale è di portarlo almeno al 75%. Situazione analoga per i vaccini anti morbillo, parotite e rosolia, che nei primi due anni di vita dovrebbero passare dal 71,5% al 95% dei bambini, nonchè per il vaccino anti pneumococco e meningococco. Il piano provinciale per le vaccinazioni (investiti circa 400mila euro) prevede inoltre un calendario delle vaccinazioni e la previsione di offrire gratuitamente i vaccini ai gruppi considerati maggiormente a rischio.

La Provincia, in accordo con i Comuni, vuole fare in modo di evitare la proliferazione di antenne e ripetitori di gestori privati diversi, puntando su un utilizzo comune delle infrastrutture. L’obiettivo deve essere quello di sfruttare in maniera più efficiente la rete già esistente, garantendo la qualità del servizio, la tutela contro l’elettrosmog e di conseguenza riducendo anche le proteste dei cittadini. Attraverso una maggiore collaborazione tra Provincia, Comuni e gestori - pertanto - si punta a una individuazione condivisa dei siti per nuovi impianti e a considerare gli interessi di tutte le parti coinvolte.


censimento

Alto Adige ai raggi X Una popolazione in crescita, con un’età media più elevata e una struttura familiare in continua evoluzione. La fotografia dei 511.750 altoatesini l’ha scattata il 15° Censimento.

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al censimento svolto lo scorso anno in Alto Adige dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT in collaborazione con l’ISTAT, emerge che i residenti in Provincia di Bolzano sono 504.643, una cifra da aggiornare a 511.750 in quanto una parte della popolazione non è stata raggiunta oppure non ha voluto partecipare alle operazioni. Un quinto degli altoatesini (104.841) vive nel capoluogo, mentre il 56,4% è residente in paesi con meno di 10mila abitanti. La maggior parte dei comuni ha fatto registrare una crescita demografica, eccezion fatta per 26 località. «La crescita della popolazione rispetto al censimento di dieci anni prima è nell’ordine delle 42mila unità - spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder ma è dovuta principalmente, ovvero per circa i due terzi del totale, al saldo migratorio».

I nuovi altoatesini Proprio per quanto riguarda gli stranieri, che sono oltre 44mila, dal censimento generale della popolazione emergono una serie di dati interessanti. Il tasso di natalità, infatti, è decisamente superiore a quello della popolazione autoctona (16,8 per mille contro 9,7 per mille), tanto che il 20% dei nuovi nati ha madre straniera. Il numero di stranieri nati in Italia e residenti in Provincia di Bolzano, inoltre, ha raggiunto le 6.140 unità. «In futuro saranno loro i nuovi altoatesini – sottolinea Durnwalder - e bisognerà tenerne conto in fase di programmazione delle politiche legate, ad esempio, alla scuola e al lavoro. Servirà un maggiore impegno per l’integrazione». Quasi un terzo degli stranieri residenti vive a Bolzano (32,5%), e sempre nel capoluogo si registra anche la maggiore concentrazione percentuale con 13,7 stranieri ogni 100 abitanti.

Maggioranza rosa Il 50,6% delle persone residenti in Alto Adige sono donne, le quali hanno un’aspettativa di vita di 85,1 anni contro i 79,9 dei maschi. L’età media è passata dai 37,2 anni del 1991 ai 41,4 del 2011, «ciò significa che la popola-

zione sta invecchiando sempre di più - prosegue Durnwalder - e anche di questo se ne dovrà tenere conto. Occorre sviluppare un sistema sociale in grado di reggere a questi cambiamenti, con particolare attenzione alle questioni pensionistiche».

Famiglia in evoluzione Altri dati interessanti emergono dall’analisi della struttura familiare. La composizione media delle 210mila famiglie altoatesine è di 2,4 persone, i single sono oltre 73mila, mentre i nuclei con un solo genitore sono 33mila. «Questi numeri - ha spiegato Luis Durnwalder - avranno effetti sulla programmazione in un settore chiave come quello dell’edilizia abitativa: servono più alloggi, ma con metratura ridotta rispetto al passato». Continua il calo dei matrimoni, soprattutto di quelli religiosi (oltre il 60% nelle vallate ladine, appena un quarto a Bolzano e Merano), circa il 30% delle unioni termina con separazione o divorzio, mentre il 44,7% dei figli nasce al di fuori del matrimonio (nel 1960 era appena il 6,1%). Il manuale demografico elaborato dell’ASTAT, con tutti i dati nel dettaglio, è disponibile sulla Rete Civica all’indirizzo www.provincia.bz.it/astat  provincia autonoma | giugno 2013

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scuola

Scuole e Polizia Postale contro il cyberbullismo È notevole lo sforzo nell’attività di sensibilizzazione, rivolta ad alunni, genitori ed educatori in genere, svolto dalla Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bolzano nelle scuole di lingua italiana e tedesca. Franco Grigoletto

N

el corso dell’anno scolastico 2012/13 sono stati organizzati circa 75 incontri nelle scuole provinciali finalizzati ad una navigazione più sicura e consapevole in Rete. Vari sono i consigli e le raccomandazioni in occasione degli incontri rivolti agli alunni, durante i quali viene riservata una particolare attenzione al fenomeno del cyberbullismo ed alle modalità di controllo genitoriale.

Abbiamo quindi chiesto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni quali potrebbero essere le conseguenze a cui va incontro un cyberbullo che decide di danneggiare qualcuno pubblicando su Internet delle informazioni false o poco lusinghiere sul conto della sua vittima. “L’argomento è di sicuro interesse” rileva l’Ispettore superiore della Polizia di Stato Ivo Plotegher “poiché molti adolescenti e giovani rischiano di sottovalutare delle condotte che potrebbero ben presto riservare delle spiacevoli sorprese”. Infatti il bullo, che in Rete è quasi sempre identificabile, potrebbe venir accusato di aver violato l’articolo 595 comma 3 c.p. (diffamazione) e rischiare la reclusione da 6 mesi a 3 anni o una multa non inferiore ad € 516,00. La Polizia Postale sottolinea, inoltre, che a seconda dei casi potrebbero emergere anche delle condotte che integrano i reati di cui all’articolo 612 (minaccia) o il 612bis del c.p. (atti

persecutori) che prevedono pene da 6 mesi a 4 anni. Nel caso in cui il bullo pubblichi poi delle foto di altre persone senza il loro consenso questa condotta comporterebbe altresì la violazione della normativa prevista dal D.Lgs 196/2003 (T.U. Privacy) con pene che prevedono la reclusione da 6 a 24 mesi.

D.ssa Silvia Mulargia

Intervista con la d.ssa Silvia Mulargia, Psicologa della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Bolzano Che cos’è e come si manifesta il cyberbullismo? Il termine inglese “cyber bulling” (bullismo elettronico o bullismo in internet) indica l’utilizzo di tecnologie di informazione e delle comunicazioni per mettere in atto intenzionalmente comportamenti ostili, aggressivi, diffamatori nei confronti della vittima prescelta. Il cyberbullismo comprende tutte le forme di prevaricazioni e prepotenze tra coetanei messe in atto attraverso internet: posta elettronica, blog, reti sociali, siti di diffusione di immagini e filmati o attraverso telefoni cellulari: sms, fotografie scattate senza permesso, scambio di filmati, diffusione di filmati intimi.

Perché il bullismo elettronico è psicologicamente devastante? In primo luogo manca la relazione tra la vittima e il bullo. Chi subisce le molestie e prevaricazioni non è in grado di difendersi perché è difficile individuare l’autore delle continue vessazioni, che ovviamente agisce in anonimato o dietro nomi falsi. Inoltre mancano i limiti spazio-

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temporali e, questo vuol dire che la vittima può essere vessata in ogni momento del giorno e della notte.

rilevante nel rendimento scolastico, non esce con gli amici, non pratica più attività sportive o extrascolastiche.

Quali sono le conseguenze del cyberbullismo sulla vittima?

Se si è vittima di cyberbullismo come comportarsi?

Le vittime molto frequentemente sviluppano una bassa autostima, ansia, paure, problemi nel rendimento scolastico, difficoltà nelle relazioni interpersonali poiché tendono ad un costante isolamento sociale, depressione e nei casi più gravi ideazione suicidaria. Di solito il bullo agisce da solo, per ottenere popolarità all’interno del gruppo di appartenenza, oppure per divertimento o per noia.

Non rispondere a e-mail o sms offensivi o molesti; salvare i messaggi offensivi che si ricevono (sms, mms, e-mail) annotando giorno, ora in cui il messaggio è arrivato; cambiare il proprio nickname, cambiare il numero del cellulare, non fornire mai dati personali a chi si incontra in chat o sul web, parlarne immediatamente con i genitori o insegnanti e in caso di minacce, di molestie continue, contattare la Polizia di Stato.

A quali indicatori i genitori devono prestare attenzione per capire se un loro figlio è vittima di bullismo elettronico? Gli indicatori che i genitori non devono sottovalutare sono: il ragazzo/a fa un uso eccessivo del computer e di Internet, è turbato/a dopo aver utilizzato internet, ha un calo

Cosa fare per contrastare questo fenomeno sociale preoccupante? È fondamentale responsabilizzare i genitori e gli insegnanti sull’importanza di educare i ragazzi ad un uso corretto e sano delle nuove tecnologie. E’ indispensabile soffermarsi sulla cultura del rispetto, assertività, empatia e senso critico.


In occasione degli incontri riservati ai genitori, gli operatori della Polizia Postale hanno riscontrato notevole interesse da parte dei presenti che vogliono sapere come proteggere i propri figli in Rete. Frequentemente il pubblico presente agli incontri evidenzia come i risultati ottenuti attraverso i comuni motori di ricerca siano spesso incomprensibili e a volte dannosi per i più piccoli: ad esempio la ricerca di immagini restituisce spesso facilmente elementi pornografici o violenti. Spesso accade che pagine web contengano dei banner pubblicitari relativi a siti pornografici; tali banner sono molto speso rappresentazioni esplicite di sesso. Talvolta i minori possono venire in contatto e visionare contenuti che sono estremamente pericolosi e assolutamente non adatti alla loro età come ad esempio siti o forum che inneggiano a pratiche riconducibili all’anoressia o alla bulimia o addirittura al suicidio, nonché immagini o video di violenze ed abusi di vario genere. Risulta quindi assolutamente necessario, questo il parere della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bolzano, che il genitore si informi, anche direttamente in internet, su come impostare il PC utilizzato dai bambini in modo tale che venga loro inibito l’accesso ai contenuti dannosi. Con un po’ di pazienza è possibile trovare in Rete moltissimi consigli su come, ad esempio, installare e configurare software, anche gratuiti, di controllo genitoriale. Il Parental Control è un software o un servizio in grado di selezionare pagine su Internet in base ad alcuni criteri. Corrisponde al concetto inglese di parental control (letteralmente

Foto: USP/A.Pertl

scuola

Il tema della sicurezza in rete è un tema di grande attualità che coinvolge tutti gli educatori; proprio per questo motivo da tempo le nostre scuole aprono le porte delle loro aule agli esperti della Polizia Postale al fine di mettere in guardia gli studenti, ma anche gli insegnanti ed i genitori sui pericoli che la rete può presentare. Fenomeni come il cyberbullismo sono tipici della nostra epoca e spesso disorientano persino gli adulti che non sanno come reagire di fronte a queste forme di “violen-

L’Assessore alla scuola e cultura Christian Tommasini La Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei

«controllo genitoriale», spesso tradotto erroneamente con “controllo parentale”) e permette di evitare l’esposizione dei bambini a contenuti considerati pericolosi e violenti, non adatti ad un pubblico giovane. Siti che, in collaborazione con la Polizia Postale, forniscono utili indicazioni per una navigazione consapevole sono: http://www.noncaderenellarete.it, http://www.sicurinelweb.it/, https://www.gianofamily.org/, http://www.google.it/ goodtoknow/familysafety/, Un ulteriore elenco di pagine sul tema della sicurezza dei bambini in internet può essere visionato al link http://www.dienneti.it/bambini/ internet-sicuro.htm o all’indirizzo: www.kinderserver-info.de.

Alcuni consigli

Ispettore Superiore Ivo Plotegher

za tecnologica”; in questo senso è importante l’informazione e l’aggiornamento continuo di coloro che rappresentano un punto di riferimento per i ragazzi, perché la tempestività della segnalazione e l’intervento dell’autorità preposta permettono la risoluzione della problematica e danno la possibilità di aiutare le vittime di questi episodi, spezzando l’isolamento in cui queste rischiano di cadere. Dall’altro lato essere informati sui rischi a cui sono esposti i minori nel web è un importante strumento di prevenzione che permette ai genitori e agli insegnanti di proteggere i bambini o gli adolescenti da situazioni potenzialmente molto dannose. In quest’ottica ringraziamo la Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’attività che propone agli istituti scolastici e per l’attenzione che dedica da sempre al mondo dei bambini e degli adolescenti.

Si dice che la parola più cliccata nel Web sia “sex”. Studi e ricerche hanno evidenziato che già all’età di 11 anni possono verificarsi i primi approcci alla pornografia online da parte dei bambini. Per quanto riguarda le statistiche è noto che circa il 37% di tutti i siti

ha contenuti pornografici; il 25% di tutte le richieste ai motori di ricerca è relativa alla pornografia e il 72% dei “porn users” è di sesso maschile. È importante sottolineare che un eccesso di pornografia, in questa delicata fase evolutiva, con l’andare del tempo, determinerebbe delle interferenze con il normale sviluppo della sessualità causando un’anoressia sessuale. Si tratta di un fenomeno preoccupante con serie conseguenze per la salute degli adolescenti. Infatti la frequentazione dei siti porno, da parte dei giovani, determinerebbe una riduzione della ricerca della sessualità reale e una importante attività di auto erotismo, che in alcuni casi assumerebbe caratteristiche patologiche Coloro che frequentano i siti pornografici più assiduamente sono i maschi, con una percentuale del 3,9% fra ragazzi di 13 anni, il 5,8% fra ragazzi tra i 14 e i 18 anni. La percentuale tende a raddoppiare fra i 19 e 24 anni. Solitamente l’adolescente visita un sito porno inizialmente per curiosità, ma poi questo comportamento, in molti casi, si trasforma in una conprovincia autonoma | giugno 2013

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in breve lità quando si cerca di interrompere l’attività sessuale virtuale; si rischia di ricercare esperienze sessuali sempre più intense e rischiose; si hanno ripercussioni negative sull’attività scolastiche, extrascolastiche e sulle relazioni interpersonali reali; vi è il rischio concreto di una dipendenza dalla quale non è facile uscire.

Consigli ai genitori È fondamentale cercare sempre di monitorare l’attività on line dei propri figli, installando sul pc software di protezione specifici, che impediscano l’accesso ai siti che sono stati

classificati come vietati ai minori. Tenere i computer in posizioni centrali ed evitare i collegamenti wireless in cameretta. È consigliabile un dialogo aperto e costruttivo su argomenti che riguardano la sfera della sessualità e dell’affettività che, se talvolta fonte di imbarazzo, impediscono ai propri figli di trovare altrove e da altri le risposte alle loro curiosità o perplessità. È solo attraverso la comunicazione e l’ascolto attivo che si aiutano gli adolescenti a vivere la propria sessualità non solo come esigenza fisica, ma anche come relazione e comunicazione affettivaemotiva.  Departimënt Educazion y Cultura Ladina Inovazion y Consulënza pedagogich.it

suetudine che porta a visualizzare foto e video sempre più forti. Inoltre la sessualità virtuale è largamente accessibile, infatti Internet offre un’ampia e facile disponibilità al sesso 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Tale sessualità è libera da ansie legate al confronto, anonima, tutto è alla portata di un “click” senza bisogno di rischiare o di mettersi in gioco. Questo tipo di sessualità che definiamo cybersesso anche se, apparentemente, allontana l’ansia da prestazione, in realtà, si potrebbe determinare per l’adolescente: una chiusura ed isolamento dal mondo esterno; agitazione e irritabi-

7 apps

Storiesapp: racconti interattivi in 4 lingue

iPad iPod iPhone

A

lle ragazze e ai ragazzi piacciono i racconti, le lingue, le immagini animate e soprattutto hanno grande dimestichezza con i nuovi mezzi tecnologici. Storiesapp è un mezzo interattivo ideato dal settore Innovazione e Consulenza del Dipartimento Educazione, Formazione e Cultura Ladina per favorire l’apprendimento linguistico ideato secondo il metodo della linguistica integrata. 7 i racconti proposti in 4 lingue diverse: ladino (Val Badia e

Val Gardena), italiano, tedesco e inglese, indicati per ragazzi e ragazze dai 0 ai 13 anni, che possono essere ascoltati e seguiti in modo interattivo in formato App per iPhone, iPad e iPod Touch. Le App sono gratis e disponibili sull’AppStore. Più informazioni si possono trovare sul sito http://www.pedagogich.it/. Felix Ploner, responsabile per le tecnologie nuove nella didattica della scuola ladina, ha coordinato e sviluppato il progetto  SA

Storiesapp Lu

Pinsiers

Desert

Crazacil

Simeli

Paur

Barbolo

Quella di Villabassa Stazione ferroviaria dell’anno

L

a stazione ferroviaria di Villabassa ha conseguito il riconoscimento di “Stazione dell’anno” 2013 nell’ambito dell’iniziativa promos-

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sa dall’associazione “Amici della ferrovia” con il sostegno della Ripartizione mobilità della Provincia e del Consorzio dei Comuni.

Nei mesi scorsi la giuria di esperti ha preso in esame una cinquantina di stazioni valutandole secondo criteri quali vicinanza al centro, pulizia, allestimento adeguato, utilizzo ed offerta di servizi. Come sottolinea l’assessore Widmann l’obiettivo del concorso è quello di incrementare nei cittadini la consapevolezza dell’importanza delle stazioni da intendere quali “accessi” al trasporto pubblico locale e “biglietti da visita” di una località. Il Dipartimento mobilità della Provincia ha provveduto a ammodernare e sistemare in modo più accogliente oltre 40 stazioni ed areali ferroviari provvedendo, altresì, alla realizzazione di nuove fermate per i treni.  SA


mobilità

C

ar sharing: traducendo il termine letteralmente dall’inglese, significa condivisione dell’automobile. Si tratta di una delle forme più all’avanguardia di mobilità sostenibile, in sostanza un servizio che permette di utilizzare un’automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio, e pagando in ragione dell’utilizzo fatto. Il concetto tradizionale si ribalta, e passa dalla proprietà del veicolo all’utilizzo dello stesso.

Idea cooperativa A metà settembre vedrà la luce il “Car sharing Alto Adige”, un progetto che avrà inizialmente sede a Bolzano (12 auto), Merano (6 auto) e Malles (3 auto), ma che è pensato per espandersi rapidamente anche

Si parte con AltoAdige Pass Ed ecco, a questo punto, entrare in gioco l’AltoAdige Pass, che potrà

sharing

ad

a Bressanone, Brunico e Vipiteno. Le fondamenta dell’idea sono state poste dal Comune di Malles, che ha avviato l’iniziativa tramite la cooperativa “Share a Car”, trovando poi il sostegno del Dipartimento provinciale mobilità. Chiunque volesse entrare nel progetto deve diventare socio della cooperativa, iscrivendosi presso gli Infopoints che dal 10 giugno saranno a disposizione degli interessati in via Beda-Weber 1, a Bolzano, in via Goethe 8 a Merano (presso gli uffici del KVW) e in via Stazione 19, sede del Municipio, a Malles Venosta. Il servizio di car sharing prenderà definitivamente il via a metà settembre con la messa a disposizione dei soci di una serie di modelli della Volkswagen: Golf, Caddy e Up. Per prenotare il mezzo da prelevare presso i parcheggi abilitati, basterà utilizzare le possibilità offerte dal sito web www.carsharing.bz.it oppure direttamente dal proprio smartphone con la App da scaricare. Per i meno tecnologici resta naturalmente a disposizione l’opzione telefonica con il numero verde 800912516.

essere utilizzato sü lt dt irol a come “chiave” per aprire il veicolo, mentre quella che servirà ad accendere il motore sarà depositata all’interno di un cassetto. Al termine del proprio viaggio, inoltre, lo stesso mezzo potrà essere chiuso sempre con l’AltoAdige Pass. I vantaggi del Car sharing sono duplici: da un lato per la collettività, dall’altro per il singolo utente. Quest’ultimo, infatti, non sarà più obbligato ad avere un’automobile di proprietà, non dovrà più fare i conti con i problemi legati al parcheggio oppure all’acquisto di un garage, e non dovrà più sostenere i costi vivi di mantenimento del veicolo. Di fatto, pagherà solo per i km. che effettivamente percorrerà a bordo della sua “auto in condivisione”, sotto forma di quota oraria o a km. Per la collettività, invece, il vantaggio è tutto in questo calcolo: un auto in Car sharing può sostituire da sei a dieci veicoli normali, con gli evidenti risparmi in termini di energia, carburante e spazio.

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Per cosa usate il vostro AltoAdige Pass? Chiaro, per viaggiare su treni, autobus e funivie. Dal prossimo autunno, a Bolzano, Merano e Malles, lo potrete però usare anche per la macchina grazie al progetto Car sharing.

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In auto con AltoAdige Pass car

info 800912516 info@carsharing.bz.it www.carsharing.bz.it

Frutta nelle scuole

S

ono circa 8.000 gli alunni di 627 classi di complessive 104 scuole elementari altoatesine ad aver frui­ to di 43 porzioni di frutta/verdura a testa come merenda per la pausa grazie al progetto “Frutta nelle scuole”. La manifestazione “Frutta nelle Scuole”, giunta alla sua quarta edizione, patrocinata dalla Provincia, è promossa dai Ministeri delle politiche agricole, della salute, dell’istruzione e dall’Unione Europea. Propone un apposito programma finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei

bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. In Italia partecipano al progetto 6.600 scuole con oltre un milione di alunni. Oltre i 20 milioni di Euro messi a disposizione dell’Unione Europea, l’Italia sostiene l’iniziativa con ulteriori 15 milioni di Euro. In provincia di Bolzano potrebbero aderire all’iniziativa 12.718 alunni, ma tale quota finora non è mai stata raggiunta.

Mancano all’appello circa 5.000 alunni, come sottolinea Andreas Werth, direttore dell’Ufficio servizi agrari della Provincia. Complessivamente sono state distribuite 35.000 mele di 13 varietà differenti, di cui 5 altoatesine messe a disposizione dai consorzi della frutta locali.  SA provincia autonoma | giugno 2013

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Theiner “Sale parto sempre più sicure” È stato presentato dall’assessore provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, Richard Theiner, presso la sede della Scuola provinciale superiore di sanità “Claudiana”di Bolzano, il progetto “Sale parto sicure”, frutto della collaborazione tra la Scuola e l’Azienda sanitaria provinciale. Franco Grigoletto

N

el corso del recente incontro con la stampa l‘assessore Theiner ha sottolineato che il progetto “Sale parto sicure” ed il costante aggiornamento del personale specializzato, anche attraverso il Centro di simulazione avanzata, vuole offrire ai sette ospedali provinciali i più elevati standard di sicurezza in relazione agli oltre 5600 parti che vengono effettuati in media ogni anno in Alto Adige. Il Ministero della salute sottolinea nelle sue raccomandazioni per la prevenzione della morte materna o malattia grave correlata al travaglio e/o parto l‘importanza di prevedere nel piano di formazione aziendale un training specifico per il personale coinvolto in attività assistenziali in corso di travaglio, parto e puerperio. E‘ opportuno che tutte le figure professionali coinvolte partecipino a periodiche esercitazioni di simulazione di emergenze ostetriche. Anche l‘Azienda Sanitaria di Bolzano promuove da diversi anni la sicurezza del paziente sostenendo le attività di formazione e di aggiornamento che, in modo specifico e sistematico, mirano a ridurre al minimo i possibili errori nella pratica clinica. Le emergenze in ostetricia e neonatologia sono rare ed insorgo-

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Un’esercitazione nel Centro di simulazione avanzata no spesso inaspettatamente e non si possono evitare del tutto. L‘assistenza alla gravida, partoriente, alla puerpera ed al neonato richiedono costantemente un occhio vigile da parte degli operatori sanitari. Proprio queste situazioni cliniche rare, spesso associate ad un‘ alta morbidità e mortalità perinatale, richiedono all‘equipe ostetrico-neonatale, un intervento tempestivo, mirato ed adeguato. I professionisti della salute devono essere preparati in modo professionale e aver la possibilità di esercitarsi in situazioni critiche simulate realisticamente.

Centro all’avanguardia Per l‘attuazione di questo progetto di formazione del personale che opera nei reparti di ostetricia e di neonatologia degli ospedali altoatesini è stato allestito un apposito Centro di simulazione avanzata nel quale vengono organizzate simulazioni per i professionisti dei sette ospedali provinciali. Queste simulazioni rientrano nell‘ambito della formazione obbligatoria annuale per i

professionisti della salute. Un gruppo di lavoro composto da medici, ostetriche, personale infermieristico dei comprensori sanitari, sotto la guida dei primari Herbert Heidegger (ginecologia/ ostetricia) e Hubert Messner (terapia intensiva neonatale) ha definito per le maggiori emergenze ostetrico-neonatali, delle cosiddette Standard Operating Procedures. Combinando le procedure e checklist con i corsi multidisciplinari di simulazione avanzata di emergenze ostetriche e neonatologiche si facilita il processo decisionale e si riduce il rischio di errori in situazioni di elevato stress, assicurando un‘assistenza sicura al paziente. La simulazione avanzata è una metodologia formativa innovativa, che sta prendendo sempre più piede nella formazione dei professionisti della salute per affrontare al meglio gli avventi avversi. Gli istruttori di questi training si avvalgono di tecniche di team work già consolidate nell‘aviazione. Attraverso la simulazione di scenari clinici riprodotti realisticamente, viene sperimentata la gestione delle maggiori emergenze

Foto: LPA/Pertl

sanità


sanità ostetriche e neonatali in equipe multiprofessionali. Durante il momento di debriefing, momento centrale del training, gli istruttori riflettono insieme ai partecipanti sulla gestione dello scenario clinico messa in atto. Nel settembre 2012 18 collaboratrici e collaboratori, provenienti dagli ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Vipiteno e San Candido (5 ginecologi/ghe, 4 ostetriche 3 neonatologi e 1 pediatra, 1 anestesista e 4 infermieri) hanno frequentato il corso per istruttori organizzato in collaborazione con l‘Istituto di Medicina d‘Ur-

genza dell‘Università di Monaco. Per l‘anno 2013/2014 è stato definito il calendario delle giornate di training e simulazione avanzata. Team multidisciplinari dei sette punti nascita dell‘Azienda Sanitaria di Bolzano sono invitati a scadenze regolari a frequentare le giornate di training nel Centro Simulazioni presso Claudiana. La frequenza di questi corsi da parte dei professionisti della salute, aiuta a recepire le suddette raccomandazioni del Ministero della Salute e corrispondono alle evidenze emerse da studi effettuati da

società scientifiche internazionali. Hanno preso parte all’incontro con la stampa la presidente della „Claudiana”, Herta Berger, la coordinatrice del progetto, ostetrica Sandra Girardi, Herbert Heidegger, primario di ginecologia ed ostetricia all‘Ospedale di Merano ed Hubert Messner, primario di terapia intensiva neonatale all‘ospedale di Bolzano. Al termine della conferenza stampa si è svolta una dimostrazione pratica nel Centro di simulazione avanzata con gli istruttori Alex Staffler, Corista Schrettenbrunner e Katia Pichler.

L’assessore Richard Theiner con i responsabili del progetto “Sale parto sicure”

Festa dello sport dedicata ai disabili

A

lla tradizionale manifestazione sportiva e di giochi per persone con disabilità, giunta alla sua tren-

tesima edizione, hanno preso parte 1.265 persone di 45 strutture (Laboratori Protetti, scuole, centri ed associazioni). Circa 500 partecipanti si sono cimentati nella corsa di 50 e 100 metri, nel lancio del vortex e nella corsa di 50 metri in sedia a rotelle. Per tutti coloro che non hanno partecipato attivamente alle gare, le 130 allieve della Scuola per le professioni sociali “Hannah Arendt” avevano preparato giochi di abilità, un angolo creativo, musica e danza. Ai rappresentanti delle 45 strutture partecipanti è stata conferita

una coppa. Alla premiazione erano presenti l’assessore provinciale Richard Theiner e la direttrice dell’Ufficio persone con disabilità, Luciana Fiocca. La festa, promossa dall’Ufficio Provinciale Persone con disabilità, dall’associazione Lebenshilfe e dalla scuola per le professioni sociali “Hannah Arendt”, è dedicata alle persone con disabilità che frequentano la scuola o vivono e lavorano nelle strutture dei servizi sociali delle comunità comprensoriali, nelle strutture private similari dell’Alto Adige e delle regioni confinanti.  FG provincia autonoma | giugno 2013

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cultura

Lingue per tutti Seconda e terza lingua nelle scuole, scambi linguistici, certificazioni internazionali, iniziative extrascolastiche: sono alcuni degli strumenti dell’Assessorato provinciale alla scuola e cultura italiana per potenziare il plurilinguismo: dati e risultati sono stati presentati nelle “Giornate delle lingue 2013”.

Proseguiremo sulla strada della scuola plurilingue. Funziona, abbiamo raccolto l’esperienza necessaria e sappiamo come si fa. Christian Tommasini, assessore scuola e cultura italiana

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raticamente tutte le scuole di lingua italiana della provincia, comprese quelle per l’infanzia e le paritarie, ma anche l’istituto in lingua tedesca per geometri “Anich” (gemellato con l’istituto Delai), sono state protagoniste delle “Giornate delle lingue 2013” a maggio a Bolzano, quando hanno illustrato nei vari spazi allestiti a Palais Campofranco, il “salotto” accanto a Piazza Walther, i progetti avviati con successo per l’apprendimento delle lingue (ad esempio c’è chi fa matematica o geografia in tedesco, chi Shakespeare in inglese). A loro si sono aggiunti gli stand di una decina di agenzie di educazione permanente con le offerte di corsi e iniziative - in totale una quarantina - rivolte a giovani e adulti. “Con le Giornate delle lingue abbiamo voluto presentare i risultati concreti già raggiunti nelle scuole e confermare che è finita la fase della sperimentazione linguistica: siamo sulla strada della scuola plurilingue”, sintetizza l’assessore Christian Tommasini l’obiettivo della due giorni pubblica. Il grazie di Tommasini va “ai giovani studenti, ai docenti e ai ge-

nitori che favoriscono un apprendimento in maniera naturale e sono capaci di motivare i ragazzi.”

Conversazioni, video, simulazioni Per garantire l’accesso alle lingue a tutte le età e su tutto il territorio


cultura anno in una scuola tedesca, nell’ultimo quadriennio sono diventati 107. Cresciuti notevolmente anche il numero degli istituti che adottano il cosiddetto CLIL (metodologia che prevede l’insegnamento di alcune materie curricolari nella seconda o terza lingua) e i gemellaggi linguistici: 54 le scuole partecipanti nell’ultimo anno (coinvolti quasi 3mila alunni) contro le 36 del 2008/2009.

….e le altre offerte

l’Assessorato provinciale ha infatti cercato di raccordare scuola e cultura, dunque formazione e progetti extrascolastici. La rassegna a Palais Campfranco, accompagnata dalle porte aperte anche al Centro multilingue in via Cappuccini, ha proposto pertanto svariate iniziative rivolte a tutti: le simulazioni delle certificazioni linguistiche, il Caffè delle lingue e le “Pillole” per conversare in tedesco e inglese, ma anche in arabo, portoghese, spagnolo, francese, russo, giochi, spettacoli e musica, un mediaroom che ha offerto film e video in lingua originale. Tra palchi, isole linguistiche e spazi dedicati si è snodato uno happening frutto della collaborazione tra la Sovrintendenza scolastica e la Ripartizione provinciale cultura, ufficio bilinguismo. Queste iniziative, ricorda Tommasini, “spingono a superare il blocco psicologico dell’approccio all’altra lingua”, che ha trovato un formidabile strumento nelle certificazioni linguistiche, in quattro anni più che quintuplicate nelle scuole italiane: quelle che svolgono la certificazione sono salite da 11 a 49 per il tedesco e da 19 a 40 per l’inglese.

questa legislatura per potenziare il plurilinguismo. I risultati sono raccolti in un numero speciale di “Informa”, la rivista semestrale dedicata a scuola, cultura e formazione in lingua italiana. Alcuni dei dati significativi: nel 100% delle scuole dell’infanzia in lingua italiana, ad esempio, i bambini possono imparare il tedesco a partire dai 5 anni, in quattro anni sono più che quintuplicate le certificazioni linguistiche nelle scuole italiane (341 nel 2009, 1.831 nel 2012) con una percentuali di promossi dell’88%. Le scuole che svolgono la certificazione sono salite in 4 anni da 11 a 49 per il tedesco e da 19 a 40 per l’inglese. E ancora: se tra il 2004 e il 2008 erano 14 gli studenti del quarto anno delle superiori italiane che hanno frequentato un

Ma quella del plurilinguismo – come hanno confermato le “Giornate delle lingue” – vuole essere una filiera e seguire anche canali extrascolastici per coinvolgere tutti, dai 5 anni in su. Ad esempio, sono ormai una realtà consolidata le iniziative proposte dalla Provincia per i giovani (Liberamente, Treno della memoria, Giovani in scena ed Effetto notte, Upload, Festival studentesco, Campi della legalità), ma anche l’Europass mobilità (stages della formazione professionale in Austria o Germania, 110 partecipanti quest’anno), le consulenze lavorative e la preparazione al patentino. Spicca infine l’iniziativa del “Volontariato per le lingue” che avvicina le due comunità: offre al singolo l’occasione di conversare in tedesco con un partner volontario e ha visto nell’ultimo biennio la formazione di oltre 700 coppie, con partecipanti dai 18 ai 90 anni.

I numeri nelle scuole…. Apprendimento della seconda e terza lingua nelle scuole, scambi linguistici, certificazioni internazionali, iniziative extrascolastiche per imparare la lingua giocando: sono solo alcuni degli strumenti con cui l’Assessorato provinciale alla scuola e cultura italiana ha lavorato in provincia autonoma | giugno 2013

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sanità

Piccoli, ma con futuro Spariscono i piccoli ospedali altoatesini sul territorio? A questa paura l’assessore provinciale Richard Theiner risponde non a parole ma con un piano preciso: l’assistenza di base negli ospedali di San Candido, Vipiteno e Silandro sarà rafforzata.

U

na premessa: ancor prima che fosse avviato il processo di riforma clinica della sanità in Alto Adige l’indirizzo politico era chiaro. Tutti i sette ospedali restano in funzione. Nessuna chiusura. Malgrado questa assicurazione sono rimaste da superare alcune insicurezze tra gli utenti sul futuro dei piccoli nosocomi: saranno svuotati ? Diventeranno case di cura ? Niente di tutto questo: ”È chiaro che la riforma clinica coinvolge anche i piccoli ospedali, ma tutte le modificazioni puntano a rafforzare le sedi periferiche, a rispondere nel modo migliore alle esigenze dei pazienti e ad ammettere lo sviluppo medico-tecnico in quegli ambiti in cui i vantaggi sono concreti e significativi”, spiega l’assessore Theiner. L’approccio non è quello di chiudere, ma di attivare cooperazioni razionali per sfruttare meglio le potenzialità delle strutture sanitarie. Non è più sostenibile offrire tutto dappertutto, sono necessarie collaborazione e specializzazione.

Piccoli ospedali si distinguono Questa impostazione di fondo è stata tradotta dall’assessore con l’Azienda sanitaria provinciale in misure concrete: in primo luogo, prevedono che i piccoli ospedali sul territorio continuino a garantire l’assistenza di base. Il discorso riguarda gli ambiti di medicina interna, chirurgia generale, ginecologia e ostetricia, pediatria e anestesia. Parallelamente in ogni ospedale viene sviluppato un profilo parti-

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Resta operativo l’ospedale di Silandro colare: “Ciascuno dei tre nosocomi di base assumerà una specializzazione, come ad esempio la neuroriabilitazione a Vipiteno”, chiarisce l’assessore Theiner. Quale centro di specializzazione attivare e in quale ospedale, però, sono decisioni che spettano non alla politica ma al personale medico e all’Azienda sanitaria in base a valutazioni sul piano medico, precisa l’assessore. Accanto alle specializzazioni che conferiranno un profilo proprio e ben distinto a ciascun piccolo ospedale, anche la collaborazione tra l’ospedale centrale di Bolzano, gli ospedali aziendali (Merano, Bressanone e Brunico) e quelli di base (Vipiteno, Silandro, San Candido) dovrà essere adeguata a tale profilo. “Puntiamo a una collaborazione che metta sullo stesso piano piccoli e grandi ospedali: tutti assieme sono responsabili della migliore assistenza ai pazienti nel comprensorio di riferimento”, conferma Theiner. Una collaborazione che non rimane solo un’enunciazione di principio o una volontà di intenti, ma che verrà fissata per iscritto, come chiesto espressamente dall’assessore provinciale. “Saranno siglati degli accordi tra primariati negli ospedali più grandi e in quelli di base, accordi che definiranno la suddivisione del lavoro nonché lo scambio di prestazioni e di personale”, conferma l’assessore. Gli obiettivi fondamentali restano il miglioramento delle forme di assistenza al paziente e la riduzione dei tempi di attesa attraverso un’applicazione ottimale delle risorse e delle sinergie. In que-

sto contesto si inserisce anche un migliore utilizzo delle sale operatorie nei piccoli ospedali: come esempio viene citato quello di Silandro, dove in futuro si conta di effettuare annualmente circa 3.200 interventi rispetto agli attuali 2.500. Ancora più stretta diventerà invece la collaborazione tra grande e piccolo ospedale nei casi in cui un primario assuma la direzione di un reparto in entrambi i nosocomi, come ad esempio Pediatria a Silandro e Merano oppure Ostetricia a San Candido e Brunico. “In tal modo non solo i reparti dei piccoli ospedali restano operativi, ma gli ospedali di base e quelli aziendali collaborano concretamente e a un livello paritario”, spiega Theiner.

Piano sanitario e investimenti Quanto sia importante il futuro dei piccoli ospedali in Alto Adige è dimostrato da due ulteriori circostanze: da un lato l’aggiornamento degli ospedali, in quanto la loro funzione di ospedali di base e il loro profilo di specializzazione saranno fissati nel Piano sanitario provinciale che sarà approvato nei prossimi mesi. “Ciò significa che lo sviluppo degli ospedali verrà ancorato anche sul piano giuridico”, spiega l’assessore Theiner, Dall’altro lato la volontà della Giunta provinciale di assicurare il futuro dei piccoli ospedali è testimoniata da un aspetto molto concreto: milioni di euro in investimenti che verranno effettuati in tutti e tre i nosocomi sul territorio. Qualche esempio: a


sanità Vipiteno è stato realizzato il reparto di neuroriabilitazione, che conferirà un peso specifico del tutto nuovo alla sede di Vipiteno; a Silandro la Giunta provinciale ha dato il via libera alla ristrutturazione dell’intero tratto letti, con un finanziamento di 16,9 milioni di euro. E anche a San Candido saranno investiti 8 milioni di euro in una ristrutturazione complessiva e un ammodernamento di arredi e macchinari dell’ospedale. C’è comunque una limitazione anche per i piccoli nosocomi, “che sono chiamati come le strutture più grandi a contribuire al piano di risparmio e di riduzione dei posti letto prescritti dallo Stato nel quadro della revisione della spesa pubblica”, spiega Theiner. Nella determinazione di questo contributo al risparmio si è partiti dal principio della suddivisione equa, “quindi nessun ospedale verrà penalizzato rispetto ad altri, nessun ospedale dovrà assicurare un contributo proporzionalmente troppo alto”, rassicura Theiner. L’intervento di diminuzione dei

L’ospedale di Vipiteno avrà neuroriabilitazione posti letto per acuti verrà condotto in misura accettabile e terrà conto anche dello sviluppo medico che oggi rende possibili tempi di ricovero ridotti in ospedale. Se ad esempio in passato l’operazione di appendicite richiedeva ancora dieci giorni di degenza in ospedale, oggi di norma i pazienti vengono dimessi dopo tre giorni. “La riduzione dei posti letto segue criteri uniformi anche negli ospedali aziendali e non pregiudica in alcun modo il buon funzionamento

delle strutture”, osserva Theiner. In conclusione: la riforma sanitaria non riduce l’importanza dei piccoli ospedali bensì la accresce: assumono un ruolo ben definito nell’architettura del sistema sanitario altoatesino, rafforzano il proprio profilo con la specializzazione, vedono aumentate le risorse e modernizzate le strutture. “Non c’è quindi alcun motivo di preoccuparsi per il futuro degli ospedali di San Candido, Vipiteno e Silandro”, riassume l’assessore provinciale.

Progetto “Verso una cittadinanza attiva 2013” Presentati presso l’Istituto Superiore “Claudia De’ Medici” di Bolzano i risultati del progetto “Verso una cittadinanza attiva 2013” che vede il coinvolgimento di scuole dei tre gruppi linguistici.

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i è svolto presso l’Istituto Superiore “Claudia De’ Medici” di Bolzano l’incontro tra le classi superiori del Liceo linguistico ladino di La Villa, dell’Istituto Superiore Marie Curie di Merano e la classe IIIe dell’Istituto De’ Medici nell’ambito del progetto “Verso una cittadinanza attiva 2013”. Vi hanno preso parte l’assessore Christian Tommasini, la sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei, la coordinatrice dell’Area pedagogica, Rosella Li Castri, e la dirigente scolastica, Gabriella Kustatscher, L’iniziativa “Verso una cittadi-

nanza attiva” prende spunto dallo slogan del Consiglio Europeo “Educazione per una cittadinanza democratica” ed è organizzata dalla Ripartizione Cultura tedesca, dalla Ripartizione Cultura italiana e dalle Aree Pedagogiche Provinciali per i tre gruppi linguistici. Obiettivo del progetto è quello di richiamare l’attenzione sull’importanza di una cittadinanza attiva in una società democratica attraverso l’organizzazione di iniziative dedicate ogni anno, nel periodo 23 aprile 9 maggio, ad un tema specifico. Quest’anno il tema è stato “Mass Media- Forma Mentis”. Le tre classi, a partire da gennaio, hanno sviluppato alcuni progetti correlati alla riflessione sulla propria storia, nonché sul tema attuale del progetto e si sono incontrate per condividere i risultati e il percorso compiuto. Nel corso dell’incontro l’assessore Tommasini ha sottolineato l’importanza del progetto per la favorire gli incontri e gli scambi tra scuole dei

tre gruppi linguistici e per favorire la crescita di un vero plurilinguismo tra le nuove generazione, uno degli obiettivi prioritari dell’attività del suo Dipartimento. Il vicepresidente della Provincia ha inoltre espresso il proprio ringraziamento a tutti gli insegnanti che hanno reso possibile la realizzazione del progetto e dell’incontro tra giovani di scuole provinciali dei tre gruppi linguistici. Nel corso dell’incontro sono stati quindi presentati da parte dei coordinatori delle varie classi e dagli studenti stessi i risultati raggiunti nell’ambito del progetto “Verso una cittadinanza attiva 2013”. Per ulteriori informazioni sul progetto e sulle iniziative ad esso correlate si può consultare il sito dell’Area pedagogica (http://www.ipbz.it/ Generale/VisualizzaDescrSezione. aspx?area=4&id=1427) e quello della Ripartizione cultura (http://www. provincia.bz.it/cultura/formazione/cittadinanza-attiva.asp)  FG provincia autonoma | giugno 2013

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Foto: EU-Mediathek

europa

Regime delle quote latte abolito dal 2015 e poi? Più volte migliaia di produttori e produttrici di latte provenienti da tutta Europa si sono diretti con i loro trattori a Bruxelles e hanno apertamente manifestato a favore di prezzi del latte più equi e di una regolamentazione più efficace del mercato. Quali sono le conseguenze dell’estinzione delle quote del 2015 per il settore lattiero-caseario e quali misure sono previste dall’Unione europea in questo contesto? Veronika Meyer (Traduzione Silvia Berlanda)

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a politica agricola comune (PAC) è una delle politiche dell’Unione europea più importanti e di mag-

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gior successo. Fin dalla sua introduzione nel 1962, gli obiettivi sono rimasti sostanzialmente gli stessi: oltre alla sicurezza alimentare e a prezzi più allettanti per i consumatori, si è voluto soprattutto garantire agli agricoltori un reddito dignitoso. Dalla metà degli anni ’90, la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari sono diventati ulteriori aspetti importanti. Tuttavia, negli anni ’70 e ’80, la PAC è stata vittima del suo stesso successo, poiché molte aziende agricole hanno aumentato la loro produzione di latte e quindi generato un eccesso alimentare. I risultati sono stati “laghi di latte” e “montagne di burro” che non potevano essere venduti. Proprio per questo motivo, nel 1984 un sistema di quote latte è stato introdotto dalla Comunità europea. L’obiettivo di questa regolamentazione era quello di limitare la produzione di latte nei singoli Stati membri attraverso un contingentamento della quantità offerta. Qualora uno

stato membro avesse superato tale quota, avrebbe dovuto pagare una sanzione. Questo sistema di quote mirava a contribuire alla stabilizzazione dei prezzi del latte. Successivamente, nel 2008 è stato effettuato un “controllo dello stato di salute” (Health Check) al fine di modernizzare, semplificare e ridurre gli onere amministrativi della PAC. All’interno dell’ “Health Check” è stato deciso di abolire le limitazioni della produzione e di estinguere il regime delle quote latte dal marzo 2015, liberalizzando il mercato del latte. Per prepararsi all’abolizione delle quote nel 2015, si è pensato inoltre di adottare una strategia denominata “atterraggio morbido” che prevede un aumento delle quote latte dell’uno per cento dal 2009 al 2013.

Pacchetto latte In vista dell’estinzione totale delle quote, è stato adottato il cosiddetto


europa “pacchetto latte”, entrato in vigore il 3 ottobre 2012. Sulla base di queste misure, la posizione dei produttori di latte all’interno della catena lattiero-casearia dovrebbe rafforzarsi attraverso strumenti che permettono di adattare le offerte alle esigenze del mercato. Un esempio è l’opportunità di stipulare contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori, in modo tale che le condizioni contrattuali possano essere negoziate collettivamente nell’ambito di un’organizzazione di produttori. Un’altra novità è la possibilità di programmare l’offerta di formaggi con denominazione di origine protetta (Dop) e indicazione geografica protetta (Igp) e ulteriori norme specifiche per del consorzi di settore. Al fine di garantire una maggiore trasparenza, informazioni più accurate e tempestive sulla quantità di latte prodotto dovrebbero essere fornite per controllare lo sviluppo del mercato dopo l’abolizione delle quote latte. Uno studio condotto dall’Università di Kiel (http://www.uni-kiel.de/ betriebslehre/pdf-daten/Milchproduktion%20nach%20der%20Quote. pdf) prevede che con l’abolizione del regime delle quote latte, il prezzo di quest’ultimo non diminuirà precipitosamente grazie al tendenziale aumento dei prezzi del mercato mondiale e all’aumento della

concorrenza regionale del settore lattiero-caseario. La Commissione europea, attraverso la sua seconda relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’andamento della situazione dei mercati e conseguenti condizioni per l’estinzione graduale del regime delle quote latte (Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio: Andamento della situazione dei mercati e conseguenti per l’estinzione graduale del regime delle quote latte-seconda relazione sull’”atterraggio morbido”) ha mostrato un quadro generalmente positivo sul settore lattiero-caseario. Tuttavia, questa posizione da parte della Commissione è stata fortemente criticata. All’interno del progetto di parere (COM (2012) 741 Final - Progetto di parere del Comitato delle Regioni – Andamento della situazione dei mercati e conseguenti condizioni per l’estinzione graduale del regime delle quote latte-seconda relazione sull’”atterraggio morbido”) riguardante questa relazione della Commissione, il Comitato delle regioni (CdR) ha contestato il fatto che le misure proposte dalla Commissione per la riforma della PAC – in particolare il pacchetto latte e l’organizzazione comune di mercato (OCM) – non offrono adeguati meccanismi di regolamentazione statale della produzione del latte e del mercati lattiero-caseari.

Studi sull‘impatto Da parte sua, il CdR richiede a breve termine studi più dettagliati per valutare l’impatto dell’abolizione del regime delle quote sulle singole regioni, suddivise per aree con simili condizioni del territorio e climatiche, come ad esempio le zone di montagna. Con questi studi ci si pone l’obiettivo di prevenire, o arginare il rischio di delocalizzazione o di abbandono delle aziende agricole in molte regioni. Data la crescente volatilità dei prezzi del mercato mondiali, il Comitato chiede inoltre una valutazione realistica delle prospettive in termini di produzione, consumo interno a medio e lungo termine (2020/2030), così come la realizzazione di uno studio comparato delle politiche lattiere dei grandi paesi produttori, e una valutazione dettagliata dell’esperienza svizzera.

Relazione d‘iniziativa In vista dell’estinzione del regime delle quote latte e delle possibili azioni per le regioni di montagna e per i territori difficilmente raggiungibili, il Parlamento europeo sta preparando una relazione d’iniziativa. Il promotore di questa iniziativa è il parlamentare Herbert Dorfmann. Questa relazione si concentra principalmente sui costi del prodotto e sul tema di etichettatura dei prodotti di qualità delle zone di montagna. Tuttavia rimane discutibile quali effetti concreti conseguiranno all’abolizione delle quote del latte per il mercato in generale, ma soprattutto per i produttori e le produttrici di latte nelle regioni di montagna e in particolare nelle zone più svantaggiate. Normalmente in seguito all’aumento dell’offerta i prezzi calano. Riusciranno, a questo punto, gli agricoltori di montagna a (sopra)vivere a queste condizioni? Potrà la riforma della PAC offrire delle risposte adatte affinché gli agricoltori soprattutto nelle zone estreme possano continuare ad essere competitivi? Tutto ciò si scoprirà nei prossimi mesi che saranno decisivi per il futuro dell’agricoltura dell’Unione europea.  provincia autonoma | giugno 2013

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euregio

Giovani ricercatori cercansi! Entro il 29 novembre 2013 ragazze e ragazzi di Alto Adige, Trentino, Tirolo e Canton Grigioni, possono iscriversi al consorso “Giovani ricercatori cercansi!”.

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l concorso “Giovani ricercatori cercansi!” è organizzato dall’EURAC assieme all’Università “Leopold Franzen” di Innsbruck, Provincia autonoma di Trento e Schweizerische Alpine Mittelschule di Davos. L’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino è partner dell’iniziativa. Come ha detto il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, nel presentare l’iniziativa, la ricerca e l’innovazione sono di fondamentale rilievo per i giovani e per tale ragione è importante entusiasmarli verso il mondo della ricerca e della scienza. Il concorso interregionale promosso dall’Accademia Europea di Bolzano EURAC stimola lo scambio con le regioni vicine dell’Euregio e del Canton Grigioni. L’iniziativa offre ai ragazzi tra i 16 e i 20 anni la possibilità di presentare esperimenti, idee e invenzioni, e qui la prima novità, in due settori: nel campo delle scienze naturali e

di quelle umanistiche. I vincitori di ogni categoria si aggiudicano premi fino a 3.000 euro. Le iscrizioni chiudono il 29 novembre 2013. Da quest’anno gli studenti possono richiedere un finanziamento fino a 200 euro per progetti che necessitano l’acquisto di materiale. Il contributo viene offerto dalla Fondazione per la Ricerca Scientifica e l’Innovazione. La Provincia fornisce consulenza scientifica alle scuole che partecipano al concorso. Numerosi esperti delle diverse Ripartizioni si sono già resi disponibili per affiancare i

info Per maggiori informazioni e iscrizioni: http://junior.eurac.edu/de/activities/ concorso/default.html

Scuola e mondo cooperativo

Raccontare la diversità

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Nell’ambito del progetto “diversity4kids” che l’Accademia europea di Bolzano EURAC e l’Euregio portano avanti per favorire il dialogo interculturale, entro il 31 luglio 2013 è possibile inviare brevi racconti sulla diversità pensati per lettori fra gli 8 e 14 anni di età. I racconti più originali saranno pubblicati nel 2014 in formato cartaceo e audio (mp3) e inseriti in box ludici destinati alle scuole e ad istituzioni formative. I racconti brevi (dalle 200 alle 800 parole) possono essere redatti in lingua italiana o in lingua tedesca, scritti a mano o in formato digitale. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’Istituto sui diritti delle minoranze dell’Accademia Europea di Bolzano EURAC, al quale dovranno essere inviati i racconti (tel. 0471 055200, e sui siti web www.diversity4kids.eu e www.eurac.edu/diversity4kids).

e classi, i gruppi interclasse e le cooperative scolastiche delle scuole superiori e delle scuole professionali dell’Euregio (ad esclusione delle classi che affrontano l’Esame di Stato) possono partecipare al concorso “Educacoop” posto in essere dall’Euregio. Il concorso è volto a produrre una campagna pubblicitaria per rafforzare lo spirito cooperativistico prendendo ad esempio una fra le cooperative locali. Entro il 15 ottobre 2013 dovranno pervenire le adesioni al Segretariato generale del GECT Europaregione Tirolo-Alto Adige-Trentino (Bolzano, viale Druso 1, tel. 0471 402026, fax 0471 402016, e-mail: info@europaregion.info , www.europaregion.info). Entro il 7 febbraio 2014 dovranno, poi, essere presentati i progetti sotto forma di sito internet, manifesto, videoclip spot radiofonico, rappresentazione teatrale, gioco, ecc.

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ricercatori dell’EURAC nell’aiutare gli studenti a portare a termine i loro progetti. Dal 2005 hanno partecipato al concorso 171 scuole superiori per un totale di 60 progetti. In finale sono arrivati ogni anno almeno tre progetti e per due volte gli studenti altoatesini hanno conquistato il primo posto.   SA

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mobilità

Metrobus per l’Oltradige Veloce, flessibile, finanziabile. Queste le qualità del Metrobus che nel giro di un paio d’anni collegherà l’Oltradige con Bolzano.

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uasi 2,5 km. di corsie preferenziali, una serie di semafori intelligenti, tre stazioni di scambio con il sistema dei Citybus. Il Metrobus che collegherà l’Oltradige con Bolzano vedrà la luce entro un paio d’anni, ma lo studio di fattibilità e la simulazione video presentate nelle scorse settimane confermano la scelta della Giunta provinciale. L’attenta mappatura a 360 gradi della situazione del traffico nei punti

Il Metrobus è una vera alternativa all’auto privata. Rivoluzionerà il concetto di mobilità dell’intera zona. Thomas Widmann, assessore provinciale più critici fra Caldaro e Ponte Adige, nel tratto extracittadino del Metrobus, quello attualmente coperto dalla linea Express degli autobus SAD, dimostra che in futuro, per raggiungere le prime case del capoluogo ci vorranno 15-16 minuti contro i 22-24 di oggi. Tutto ciò grazie ai 20 autobus di categoria euro5

Rendering: la stazione di Caldaro ...

Il metrobus in servizio a Nantes lunghi 18 metri (365mila euro l’uno, i primi 10 sono già stati acquistati) che garantiranno un cadenzamento di una corsa ogni 6 minuti nell’orario di punta. Gli interventi già approvati, con un costo previsto di 16,3 milioni di euro, garantiranno la creazione di 2,4 km. di corsie preferenziali (2,15 in direzione del capoluogo), la realizzazione di tre stazioni di scambio con il Citybus a Caldaro, Appiano, e all’incrocio Pillhof, la costruzione di 12 fermate lungo la direttrice Caldaro-Bolzano e 10 in direzione opposta, nonchè il rifacimento di 6 incroci. «Il Metrobus - sottolinea l’assessore provinciale Thomas Widmann - rivoluzionerà tutto il concetto di mobilità della zona e avrà la precedenza sul traffico privato». La situazione dell’Oltradige è particolare, in quanto un terzo dei passeggeri dei mezzi pubblici, e un quarto delle macchine che si spostano verso Bolzano, lo fanno nell’arco di un’ora al mattino presto. «Proprio la flessibilità rappresenta uno dei punti di forza del Metrobus - prosegue Widmann - e gli studi realizzati dimo-

strano che è il mezzo di trasporto più adeguato per aree con un numero di utenti inferiore alle 35mila unità, proprio come l’Oltradige. Naturalmente, se in futuro le condizioni si modificheranno, nulla esclude che il progetto possa essere riconvertito nel tram». Per il momento, però, il Metrobus è considerato la soluzione più rapida («tutto sarà completato nel giro di due, massimo tre anni», spiega l’assessore Widmann) e anche la più sostenibile dal punto di vista finanziario. Durante la presentazione dello studio di fattibilità, il progetto ha incassato il sostegno del sindaco di Caldaro Gertrud Benin Bernard e dell’assessore comunale di Appiano Ehrentraut Troger Riegler, ma Widmann conclude aggiungendo che «contiamo di elaborare entro un paio di mesi una simulazione dell’impatto del Metrobus anche per il tratto interno alla città di Bolzano, dove immaginiamo la creazione di una corsia preferenziale lungo via Druso. Il comune del capoluogo, in ogni caso, sta già facendo molto, come dimostrano i lavori già in corso tra la rotonda di Merano e Ponte Adige».

... e quella di Appiano provincia autonoma | giugno 2013

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ambiente

Nuova guida per le Dolomiti La Provincia di Bolzano sostituisce quella di Belluno alla guida della Fondazione Dolomiti Unesco. Secondo il principio di rotazione triennale, il nuovo presidente è l’assessore Pichler Rolle. olzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine: sono cinque le province sulle quali sorgono i 142mila ettari delle zone dolomitiche inserite nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, oltre ai 90mila ettari di “zone tampone”. L’area, posta sotto specifica tutela, è gestita dalla Fondazione “DolomitiDolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO”, la cui presidenza è stata assegnata dal 13 maggio 2010 alla Provincia di Belluno.

di Bolzano. Il presidente Elmar Pichler Rolle, che in Giunta provinciale ha le competenze in materia di natura e paesaggio, sottolinea che «lo scopo della Fondazione è quello di favorire la cooperazione tra i diversi territori, cercando una condivisione nelle politiche gestionali delle aree dolomitiche». Per il primo anno di presidenza altoatesina, la Giunta provinciale ha stanziato 285mila euro, 100mila destinati alla Fondazione come quota annuale partecipativa, mentre i restanti 185mila euro saranno investiti in attività e programmi che interessano il territorio provinciale. Attualmente le zone protette dall’Unesco, in Alto Adige, sono i quattro parchi naturali dolomitici, Puez-Odle, Dolomiti di Sesto con le Tre Cime di Lavaredo, Fanes-Sennes-Braies e Sciliar-Catinaccio compreso il Latemar, nonché la gola del Bletterbach di Aldino.

Pichler Rolle presidente

Obiettivo Sassolungo

Nelle scorse settimane è avvenuto il passaggio di consegne secondo l’accordo che prevede una rotazione triennale, e a guidare la Fondazione sino al 2016 sarà la Provincia

Uno degli obiettivi prioritari, però, è quello di ampliare l’area posta sotto tutela al Gruppo del Sassolungo. «Il presupposto perchè avvenga tutto ciò - sottolinea Pichler Rolle -

Foto: Sercom/Ohn

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è che la zona venga prima tutelata come parco naturale nel nuovo piano paesaggistico dell’Alpe di Siusi». Si sono già espressi in maniera favorevole i comuni di Santa Cristina e Ortisei, mentre Selva non ha ancora adottato delibere in tal senso. Ancora nessuna richiesta specifica da parte dei comuni, invece, per quanto riguarda il Gruppo del Sella. Tra gli altri progetti spicca una rilevazione sul grado di conoscenza e sulle aspettative di visitatori e operatori turistici, nonchè sul loro grado di soddisfazione dei servizi e della conservazione delle aree. Verrà inoltre elaborato un prototipo di “terrazza panoramica” da utilizzare per i punti più affascinanti dell’area dolomitica, mentre per quanto riguarda la mobilità è in fase di sviluppo una piattaforma digitale comune sui servizi di trasporto pubblico presenti in tutte le province coinvolte nel progetto Dolomiti Unesco. «Vogliamo inoltre ampliare il Centro visite di Dobbiaco - conclude Elmar Pichler Rolle con la creazione di un’esposizione ad hoc sulle Dolomiti patrimonio mondiale dell’Unesco da portare in futuro anche nei centri visite degli altri parchi naturali».

Il nuovo presidente della Fondazione Dolomiti Unesco: Elmar Pichler Rolle

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lavoro

“Mercato del lavoro news”: l’occupazione nell’edilizia È stato pubblicato dall’Osservatorio del mercato del lavoro il nuovo numero di “Mercato del lavoro news” incentrato sul tema: “L’andamento occupazionale nel settore edile”

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opo un periodo di crescita sostenuta con un massimo nel 2007, il settore dell’edilizia ha vissuto negli ultimi anni una notevole crisi. Nell’arco temporale intercorso tra 2007 e 2012 il numero di dipendenti nel settore ha subito una flessione talmente importante che lo ha riportato su livelli analoghi a quelli del 2001. Il calo occupazionale ha riguardato in primo luogo i cittadini stranieri e i dipendenti con residenza fuori provincia. A livello territoriale la crisi dell’edilizia ha avuto ripercussioni diverse a seconda della zona considerata: nonostante alcuni (po-

chi) comuni abbiano registrato delle variazioni medie annue positive, nella maggior parte dei casi sono state riscontate variazioni negative, talvolta anche di notevole intensità. “Le flessioni registrate tra il 2007 e il 2012 nelle opere di nuova edilizia pubblica e residenziale nonché nella compravendita di abitazioni, hanno portato nel corso di questi sei anni alla perdita di circa 2 000 posti di lavoro (-11%) e i dati attuali non fanno presagire a breve una ripresa occupazionale” sottolinea l’assessore provinciale, Roberto Bizzo. In tale periodo il numero dei dipendenti occupati nel settore edile è andato via via riducendosi, raggiungendo nel 2012 un valore medio di 15 600 unità (circa l’8% del totale). Questo trend concorda con i dati relativi alle ore lavorate forniti dalle Casse edili. In particolare si nota come in passato le ore lavorate abbiano spesso anticipato l’andamento occupazionale all’interno del settore. L’importanza in termini occupazionali del settore edile varia

inoltre a seconda del comune dove il dipendente risiede. Nelle tre maggiori città della provincia e in gran parte dei comuni situati in Val d’Adige e in Bassa Atesina l’edilizia dà lavoro a circa il 6% dei residenti, mentre in altri comuni riveste un ruolo decisamente di maggior impatto, con talvolta punte superiori al 15%. E’ questo il caso ad esempio dei comuni di Valle di Casies (20,4%), Campo Tures (15,3%) e Sarentino (15,1%).  FG

Anziani saranno seguiti presso i masi contadini

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ono 17 le donne contadine che hanno concluso con successo il corso di formazione “Anziani al

maso contadino” tenuto presso la Scuola professionale di economia domestica di Teodone. Provengono

dalla Val Passiria, dalla Val d’Isarco, e dalla Val Pusteria. Dopo aver frequentato 98 ore formative che spaziavano dalla psicologia, all’alimentazione e malattie dell’anziano, nonché elementi di pronto soccorso, ora con il diploma conseguito potranno accogliere e seguire persone anziane presso i propri masi. Il corso si è svolto con la collaborazione della cooperativa sociale “Mit Bäuerinnen lernen, wachsen, leben” (imparare, crescere e vivere con le contadine), l’Ufficio anziani della Provincia ed il Distretto sociale di zona. La presidente della cooperativa sociale delle contadine, Maria Kuenzer, ha promesso alle neo-diplomate che potranno avviare la loro nuova attività nel 2014.  SA provincia autonoma | giugno 2013

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ambiente

Opere idrauliche: si punta alla sistemazione L’Ufficio sistemazione bacini montani Sud nel 2013 ha in programma interventi di sistemazione sul Rio Matschatsch, sul Torrente Trodena e sul Rio Nero.

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olte opere a tutela dei rischi naturali quali esondazioni, slavine o frane, come spiega il direttore della Ripartizione Opere idrauliche, Rudolf Pollinger, sono state rea­lizzate decenni fa ed in alcuni casi anche cent’anni fa. Per continuare a garantire sicurezza agli insediamenti la Ripartizione Opere idrauliche ha in programma una serie di interventi di manutenzione.

I lavori di sistemazione lungo Rio Trodena.

Rio Matschatsch L’Ufficio sistemazione bacini montani Sud ha concluso nelle scorse settimane gli interventi di sistemazione del Rio Matschatsch nel comune di Appiano. Come ha indicato uno studio, il rio in caso di forti precipitazioni potrebbe esondare e raggiungere l’insediamento di Pigeno. Il rio in un lungo tratto scorreva sopra una muraglia altra due metri e mezzo che ormai era in pessimo stato. Il muro ciclopico è stato demolito e fatto nuovo avvalendosi di pietre locali. Inoltre, è stato sistemato e stabilizzato il letto del torrente. È stato, inoltre, fatto ex novo il canale di scolo. Il sentiero è stato spostato lungo il corso del torrente. Una briglia a pettine, in futuro, dovrebbe trattenere eventuali tronchi ed altro materiale. Il progetto di sistemazione ha comportato una spesa complessiva di 150.000 Euro.

Torrente Trodena Parte degli interventi eseguiti sul Rio Matschatsch.

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Un altro intervento interessa il Torrente Trodena ad Egna. Dopo la sistemazione della riva orografica

sinistra del torrente con il risanamento del muro, ora si provvederà alla sistemazione della riva orografica destra in località Villa lungo la strada per Montagna. Il muro alto tre metri, che nell’autunno scorso era crollato in un punto, è stato ripristinato con pietre e cemento e ora si provvede a realizzare ex novo un altro tratto pericolante. L’intervento viene a costare 60.000 Euro. Nei prossimi anni sono previsti ulteriori lavori sul Torrente Trodena.

Rio Nero All’altezza della confluenza del Rio Nero nel fiume Adige, nel territorio comunale di Egna e Montagna, si è provveduto a sistemare l’argine su un tratto di 120 metri. Nell’autunno 2013 vi sarà posizionato un muro che si snoderà lungo la pista ciclabile. I lavori fanno riferimento al piano delle zone a rischio del Comune di Egna che ne aveva evidenziato la necessità. In tal modo saranno rese più sicure da esondazioni la strada statale a sud della galleria Castelfeder della Circonvallazione di Ora e le aziende limitrofe. Gli interventi costeranno circa 110.00 Euro.  SA


musei

Mostre da scoprire Alcune interessanti mostre al via a giugno nell’ambito dell’iniziativa provinciale “Anno dell’oggetto museale 2013”. Igor Bianco

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rosegue l’“Anno dell’oggetto museale” che, per tutto il 2013, propone oltre 90 eventi in una quarantina di istituzioni museali altoatesine. Obiettivo della manifestazione è di valorizzare le migliaia di oggetti custoditi da musei e collezioni dell’Alto Adige, al motto di “1000+1 La storia negli oggetti”. Numerosi sono gli appuntamenti partiti nel mese di giugno. Ne segnaliamo qui brevemente alcuni, fissando l’attenzione sulle tre esposizioni. Si potrà visitare fino al 31 ottobre 2013 “A Fortress Memory”, progetto espositivo volto alla documentazione del passato dell’enorme forte asburgico di Fortezza. In particolare la mostra si concentra sulle storie di tutti coloro che nella fortezza effettuarono il servizio militare. A questo scopo, da quasi un anno a questa parte è stato lanciato un appello per raccogliere oggetti, foto, lettere e documenti legati proprio al periodo di leva, che verranno esposti in una delle sale dell’edificio.

“Coffee Time” è il titolo della mostra del Museo delle macchine da scrivere a Parcines, visitabile fino al 31 ottobre 2013. Dedicato a Peter Mitterhofer, inventore del primo prototipo di questo strumento e originario proprio di Parcines, il museo affianca agli oltre 1400 esemplari di macchine da scrivere esposti la collezione di macchine da caffè storiche della torrefazione Schreyögg, che ha sede nei dintorni. La cultura alimentare dei masi contadini della Val Sarentino, raccontata attraverso gli antichi utensili per preparare i cibi, è la protagonista di “‘Muespfonn, Triebl, Heflstotz’ – Mangiare e bere nel maso”, al via il 16 giugno e aperta fino al 31 ottobre 2013 al “Rohrerhaus”, interessante spazio espositivo sito nel maso Rohrerhof a Sarentino. L’esposizione propone anche originali testimonianze orali. Ulteriori informazioni sugli eventi dell’Anno dell’oggetto museale alla pagina web www.museo2013.it.

L’oggetto del mese: il cavallo a dondolo della Val Gardena 80 centimetri per 40 è un pezzo

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ealizzato tra il 1850 e il 1915, questo grande e variopinto cavallo a dondolo in legno di

pregiatissimo della collezione di oltre 500 giocattoli storici in legno del Museum Gherdëina a Ortisei. L’oggetto purtroppo non riporta l’indicazione di chi lo intagliò e dipinse. Oltre 150 anni fa, in Val Gardena fiorivano le manifatture domestiche, da cui uscivano giocattoli in legno come questo, esportati poi a piedi in tutta Europa nelle gerle dei venditori ambulanti. Info sul Museum Gherdëina: www.museumgherdeina.it.

Protagonista il pane Nell’ambito dell’Anno dell’oggetto museale 2013, due musei altoatesini propongono particolari azioni dimostrative che rievocano antiche pratiche relative alla lavorazione del pane.

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n un vecchio mulino nei pressi della Miniera di Predoi, sarà possibile vedere, con spiegazioni storiche, come i contadini lavorassero i cereali per approvvigionare i minatori. “Il pane dei minatori”, appuntamento il 6 luglio, il 3 agosto, il 7 settembre e il 5 ottobre alle ore 15 davanti alla miniera. Prenotazioni allo 0474 654298 o a predoi@museominiere.it. “Cuocere il pane come una volta” è il tema delle dimostrazioni proposte dalla Rohrerhaus a Sarentino il 13 luglio, il 17 agosto e il 7 settembre dalle ore 8 alle 11 (senza prenotazione), per assistere e capire come avveniva un tempo cottura del pane nei masi di montagna.

Riapre Monteneve Passiria

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abato 15 giugno riaprirà, dopo la pausa stagionale, l’Avventura in miniera Monteneve Passiria, parte del Museo provinciale delle miniere. Accessibile solo a piedi (due ore) dal Passo Rombo, dal martedì alla domenica propone alle ore 13 una visita guidata di due ore alla miniera e, solo il sabato, il “grand tour” di dieci ore. Prenotazioni e informazioni al numero telefonico del museo: 0473 647045.  provincia autonoma | giugno 2013

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cultura

Stagione estiva nel rione Don Bosco 2013 Inizia il 29 giugno la terza edizione della Stagione estiva di Don Bosco, un progetto di Cooperativa 19, sostenuto dal dipartimento alla cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano.

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n’iniziativa importante e di alto spessore culturale che si inserisce nella visione complessiva Casa Scuola Cultura, cercando di avvicinare nuovi pubblici alla proposta culturale e puntando a un modo rinnovato e costantemente rinnovabile del vivere la città e l’intero territorio provinciale intervenendo assieme ai cittadini sulla cultura dell’abitare. La Stagione Estiva di Don Bosco 2013 propone un ricco programma di spettacoli per animare le serate estive del Parco delle Semirurali di Bolzano e del Quartiere Don

Bosco. L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito e i 10 appuntamenti che si alterneranno sul palco allestito per l’occasione sono per tutti i gusti, spaziando dal teatro, alla danza, al concerto, coinvolgendo e collaborando di volta in volta con realtà affermate del panorama artistico e culturale alto atesino come Bolzano Danza, Teatro Stabile di Bolzano, Südtiroler KULTURinstitut, Bolzano Festival Bozen, Jazz Festival di Bolzano.

Un programma molto vario Il programma si apre sabato 29 giugno, ore 21, al Parco delle Semirurali con Gemma Bertagnolli, accompagnata da Gli Archi del Cherubino, orchestra giovanile dell’Aquila, nel concerto “Passione barocca: estasi e furia”. Sempre al Parco delle Semirurali, giovedì 4 luglio alle 21, Blind Date, un nuovo progetto del vibrafonista Pascal Schumacher, prima assoluta mon-

L’assessore Christian Tommasini e gli organizzatori in occasione dell’edizione 2012

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diale nell’ambito del Jazz Festival di Bolzano. Sabato 6 luglio, ore 21.30, ancora al parco, in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano, Gaber se fosse Gaber, incontrospettacolo proposto e prodotto dalla Fondazione Gaber, scritto e interpretato dal giornalista e scrittore Andrea Scanzi. Sabato 13 luglio, alle 21, nell’ambito di Bolzano Danza, “Terra di nessuno” di Rione Junno, concerto di Taranta al Parco delle Semirurali. Mercoledì 17 luglio altre due proposte di Bolzano Danza al Casanova (incrocio con via Rasmo): alle 20.30 “Treccia a cinque fili”, progetto del belga Thierry de Mey interpretato dai danzatori di Alps Move, un’installazione urbana per una coreografia spontanea di passanti, danzatori, curiosi e a seguire alle 21.30 la performance “Transports exceptionnels”, un passo a due di un danzatore e una scavatrice. Venerdì 19 luglio si torna al Parco delle Semirurali alle 21 con Puro flamenco, spettacolo proposto dall’Associazione di flamenco La Malita in collaborazione con ArteyFlamenco di Monica Morra. Sabato 20 luglio, sempre al parco, Bolzano Danza in collaborazione con il Südtiroler KULTURinstitut propone alle 19.30 “Little Star”, spettacolo di danze popolari cinesi. A cura del Südtiroler KULTURinstitut, nell’ambito di Bolzano Danza, anche l’appuntamento di sabato 27 luglio alle 18.15 in piazza S. Maria in Augia, Happy hour con Bal Konsèr, una performance di danze afrocaraibiche. A chiudere la Stagione 2013, l’1 agosto al Parco delle Semirurali l’Orchestra Haydn presenta il “Concerto inaugurale del Bolzano Festival Bozen”. Stagione estiva Don Bosco 2013 Parco delle Semirurali/ Casanova incrocio con via Rasmo/ Piazza Santa Maria in Augia – Bolzano 10 appuntamenti dal 29 giugno al 27 luglio 2013; Programma completo su: www.cooperativa19.it


ambiente

Consegnate tre Bandiere arancioni in Alto Adige I Comuni di Campo Tures, Ultimo e Vipiteno sono ora tra i 195 borghi d’eccellenza in Italia. Le bandiere arancioni del TCI sono state consegnate dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Franco Grigoletto

l Touring Club Italiano ha consegnato nel corso di una cerimonia tenutasi a Palazzo Widmann, alla presenza del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, le prime tre Bandiere arancioni altoatesine ai Comuni di Campo Tures, Ultimo e Vipiteno. Il prestigioso marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano è rivolto ai piccoli Comuni dell’entroterra con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti che offrono, oltre a uno straordinario patrimonio storico, culturale e ambientale, anche un’offerta turistica d’eccellenza.

Tre Gruppi d’Azione Hanno preso parte alla cerimonia oltre al presidente Durnwalder, Marco Girolami ed Andrea Bora della Direzione Strategie Territoriali del Touring Club Italiano ed Hubert Ungerer coordinatore del Gruppo d’Azione locale Val d’Ultimo, Alta Val di Non e Val Martello, capofila del progetto. Sono complessivamente 13 i Comuni altoatesini che hanno preso parte alla selezione del TCI suddivisi nei tre gruppi di Azione Locale Valli Tures ed Aurina (Campo Tures, Predoi, Selva die Molni ed Aurina); Val d’Ultimo, Alta Val di Non e Val Martello (Martello, Proves, Senale San felice, S. Pancrazio ed Ultimo); Wipptal (Brennero, Campo di Trens, Val di Vizze e Vipiteno).

Foto: Arno Pertl

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Il presidente Durnwalder e Marco Girolami (TCI) con i rappresentanti dei Comuni premiati Nel corso della cerimonia il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha sottolineato l’importanza di questo tipo di certificazioni per incentivare e migliorare la qualità nel settore turistico. “Il turismo altoatesino” ha affermato “rappresenta un settore fondamentale per l’economia provinciale, pari a circa il 20% del PIL, grazie agli oltre 6 milioni di turisti presenti ogni anno ed ai pernottamenti che si aggirano intorno ai 29 milioni annui. Il progetto è stato realizzato con il sostegno del programma europeo Leader che prevede la collaborazione tra Comuni e comprensori dello stesso territorio. Uno strumento che viene utilizzato già da molti anni dalla Provincia autonoma per promuovere aree economicamente svantaggiate con risultati molto interessanti”.

Collaborazione con il TCI Il presidente ha concluso il proprio intervento ringraziando sentitamente il Touring Club Italiano, che conta oltre 300 mila soci, per l’impegno profuso ed augurandosi la prosecuzione della proficua collaborazione. Il direttore del settore Strategie ter-

ritoriali del TCI, Marco Girolami, ed il suo collaboratore Andrea Bora, hanno quindi illustrato nel dettaglio il processo di selezione che ha portato all’elaborazione dei Piani di miglioramento ed all’assegnazione delle tre Bandiere arancioni ai Comuni di Campo Tures, Ultimo e Vipiteno. I 13 Comuni altoatesini, dopo aver presentato la propria candidatura, sono stati analizzati dal Touring Club Italiano seguendo il Modello di Analisi Territoriale che prevede 250 indicatori suddivisi in cinque macroaree riguardanti l’accoglienza, la ricettività ed i servizi complementari, i fattori di attrazione turistica, la qualità ambientale, nonché struttura e qualità della località. Con queste tre nuove Bandiere arancioni, il numeri di Comuni certificati in tutta Italia sale a 195. La Bandiera arancione, nata nel 1998, è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come unica esperienza italiana di successo nel campo del turismo sostenibile e, nel 2008, ha ricevuto lo Skal Ecotou­ rism Award, premio internazionale assegnato al Touring Club Italiano dall’associazione Skal International. Per maggiori informazioni: www.bandierearancioni.it/  provincia autonoma | giugno 2013

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cultura

Uploadsounds: 13 in finale Saranno in tredici i finalisti i giovani gruppi musicali(5 altoatesini, 6 trentini e 2 tirolesi) a sfidarsi all’ultima nota per aggiudicarsi i primi posti al concorso musicale per giovani musicisti “Uploadsounds 2013”. Silvana Amistadi

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tredici finalisti sono stati selezionati fra le 100 band dell’Euroregione iscrittesi (36 altoatesine, 41 trentine e 23 tirolesi). Il 14 giugno a Bolzano ed il 15 giugno a Trento le finali con il Festival. Il contest Uploadsounds 2013 era riservato ai giovani artisti under 30, singoli o costituiti in gruppo, senza limiti di genere musicale domiciliati in una delle tre realtà territoriali dell’Euregio, che propongono brani originali. La giuria internazionale composta esclusivamente da critici, giornalisti ed esperti musicali di livello nazionale ed internazionale, fra i 100 gruppi musicali presentatisi ha selezionato tredici finalisti, dei quali 5 altoatesini, 6 trentini, e due tirolesi: Mainfelt, The Artificial Harbor, Illyrica, The Cramps Project, Burning the ocean (ALTO ADIGE); Black Moose Talks, Wooden Collective, Junow, Bob and the Apple, Francesco Camin, (Eravamo) Sunday Drivers (TRENTINO); Prey, Skyshape (TIROLO). I giurati che li hanno giudicati sono Christopher Storbeck (Striker Entertainment), Pietro Camonchia (Metatron Group & Tijevents), Wolfgang Schwericke (Bandtrainer. de), Aurelio Pasini (collaboratore di molte riviste musicali); i Rebel Rootz, vincitori dell’edizione 2012. La giuria è presieduta dal clavicembalista Claudio Astronio. Uploadsounds si distingue tra i concorsi musicali perché applica i criteri dei concorsi di musica classica ad un contest rock, valutando la creatività come primo parametro

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e la capacità di arrangiare e di suonare. Nella fase finale, le audizioni live il 14 giugno a Bolzano ed il 15 giugno a Trento la giuria vedrà la partecipazione di due ospiti d’onore: Gabriele Minelli della nota major discografica EMI e David Hebenstreit, produttore, musicista e conduttore radiofonico (FM4) austriaco. Nei giorni compresi fra il 13 ed il 15 giugno 2013 a Bolzano e a Trento con upload week vi sarà musica in piazza per tutti.

Le finali Venerdì 14 giugno in centro storico a Bolzano, alle ore 17.30 suonare le due band migliori del Festival Studentesco, a seguire, verso le 18.00 incontro pubblico generazionale di due simboli della musica italiana, conosciuti entrambi ma molto diversi: Boosta (Subsonica) e Giulio Rapetti Mogol. Quindi

La nuova edizione del progetto euroregionale per la musica giovane ha confermato la bontà dell’iniziativa, la cui prima edizione risale al 2008 quando fu posta in essere dal Dipartimento cultura italiana della Provincia di Bolzano. Centinaia i giovani musicisti in contatto sulla piattaforma creata. Christian Tommasini, vicepresidente Provincia suoneranno i 3 finalisti. Sabato 15 giugno “maratona musicale” tra Bolzano e Trento verso il concerto serale che chiuderà il festival 2013. A Bolzano dalle 10.30 alle 13,00 circa, staffetta musicale nei bar del centro città. Suoneranno 5 dei 9 finalisti che hanno passato la prima selezione e che sono esclusi dalla finale.


cultura I premi I vincitori assoluti di UploadSounds 2013 si aggiudicheranno un premio in denaro, di 3.000 Euro. Tale premio è pensato per la crescita musicale e il miglioramento artistico del vincitore, che inoltre avrà la possibilità di esibirsi a Londra nell’autunno 2013 in apertura di un concerto di uno degli artisti dell’agenzia inglese TIJ EVENTS LTD, e la possibilità di far parte della giuria nell’edizione 2014 del concorso. Ma oltre al vincitor assoluto verrà riconosciuto un premio anche ai migliori delle due province escluse dal primo premio, che avranno la possibilità di suonare in apertura ad uno dei concerti degli artisti dell’agenzia VIRUS CONCERTI nella stagione estate/autunno 2013. I migliori delle tre province verranno inoltre valorizzati nei circuiti musicali locali, nazionali ed internazionali attraverso la buona rete di collaborazioni che UploadSounds ha sviluppato negli anni. Inoltre ai migliori delle tre province verrà messo a disposizione un servizio di promozione che li valorizzi su tutti i canali legati al progetto.

A Trento, invece, la maratona vedrà gli altri 4 gruppi, coinvolti in un concerto corale, nei locali del centro dalle 17.30 alle 19.30 circa. La serata finale del FESTIVAL si svolgerà quest’anno a Trento, sabato 15 giugno, a partire dalle 20.30 in Piazza Dante. Concerto con i 3 finalisti del contest 2013 in apertura ancora e a seguire il gruppo ospite d’onore i Motel Connection. un gruppo di musica elettronica. La performance live in Piazza Dante ad ingresso libero, farà entrare subito in sintonia il gruppo con il pubblico, dando il via alle danze con due straordinarie cover: la prima, “ I feel Love” di Donna Summer pulsante energia elettronica, la seconda,“Blue Monday” che evoca i mitici anni 80 dei “New Order”. Subito a seguire i “Motel Connection” proporranno il nuovo singolo “Midnight Sun”. Al termine si svolgeranno le premiazioni e sarà proclamato il vincitore di Uploadsunds 2013.  info http://www.uploadsounds.eu/ http://www.facebook.com/uploadsounds https://twitter.com/UploadSounds

Resistenze di successo Oltre 7.000 partecipanti alla novantina di iniziative con 30 ospiti organizzate da una novantina di soggetti: sono i dati significativi della terza edizione del Festival delle Resistenze

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i è chiusa con un bilancio positivo la terza edizione del Festival delle resistenze contemporanee 2013. Un festival che ha visto coinvolto non solo la città di Bolzano con Piazza Matteotti e il centro storico, ma anche la città di Merano, i comuni di Egna, Brunico, Bressanone, Laives e Appiano. Oltre 7.000 persone hanno partecipato al festival. I percorsi in preparazione al festival, “Fatti di Parole” hanno coinvolto attivamente un migliaio di cittadini. “Tessuto sociale”, era questo il tema attorno cui si sviluppa il programma del festival, organizzato dalla cooperativa Young Inside con il sostegno Dipartimento cultura italiana della Provincia dal 25 aprile al 1 maggio. Un cartellone di 71 eventi, 3 rassegne, 7 visite guidate, 5 mostre e una trentina di ospiti. Alla realizzazione del festival inoltre hanno lavorato attivamente 15 professionisti tutti under 30, attivi nel settore della cultura e organizzazione di eventi appartenenti a cooperative, associazioni e giovani imprese.

Un festival quello delle Resistenze, fatto di un ”tessuto sociale” di molti partner, quasi 90 soggetti coinvolti tra associazioni, scuole, cooperative, agenzie, centri giovani, biblioteche e commercianti in tutta la Provincia, che sono stati attivati per progettare e costruire assieme le strutture e i contenuti dell’edizione di Resistenze 2013. Come sottolinea l’assessore alla cultura italiana e vicepresidente della Giunta provinciale Christian Tommasini “È stata un’edizione particolarmente bella e ricca sia per gli eventi che dal punto di vista umano: la partecipazione dei cittadini ha fatto ‘vivere’ ogni dibattito ed incontro. L’esperienze di stare in piazza e di confrontarsi ha rafforzato il tessuto sociale ed il senso di solidarietà che nasce dall’idea di essere un progetto in comune. Questo ci ha dato molta forza ed energia per pensare alla prossima edizione del Festival delle Resistenze coinvolgendo sempre più cittadini”. A breve saranno disponibili i dati sull’impatto sociale del festival, indotto sulle attività economiche, occupazione, valutazione qualitativa da parte del pubblico etc.. Memoria, pluralità, dignità, responsabilità, cultura, libertà e giustizia sono le sette parole - una per giorno - attorno alle quali è stato costruito il fittissimo programma del festival.  sa provincia autonoma | giugno 2013

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Cultura Ladina

Sustëni a 97 scumenciadives cultureles ladines

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er l ann 2013 à la Cunsulta provinziela per la Cultura Ladina dat pro n sustëni provinziel per de ndut 97 scumenciadives, dutes tl ciamp dla Cultura Ladina. Tla segonda senteda da chëst ann iel unì dat n bënsté per na soma de 63.500 euro. Davia che la dumandes de sustëni al’ativiteies fova bele unides tratedes l iede dant, se tratova majera pert dla 37 dumandes al orden dl di de proiec straurdineres. La Cunsulta

ladina à azetà 14 dumandes. “Ntant ons dat pro na prima pert dla dumandes, chëles che ie restedes ulons d’autonn traté mo n iede speran che nchin a iló sons boni de mëter a jì finanziamënc sëuraprò” spiega l assessëur ladin Florian Mussner. La Provinzia à che chëst ann 3,5 percënt de manco scioldi a desposizion per sustenì la Cultura Ladina. La Cunsulta à dat priorità al’ativiteies cultureles cialan de mantenì i me-

demi cuntribuc dal ann passà. La defrënza permez al 2012 dëssa unì curida tres l capitul di nvestimënc dla lies cultureles. Tla prima doi sentedes da chëst ann iel nchinamò unì azetà 97 dumandes per n cuntribut provinziel. Danter sustënies per ativiteies, artis c, ´ nvestizions y istituzions tl ciamp dla Cultura Ladina iel nchinamò unì segurà na soma de 410.100 euro per l ann 2013.

foto USP/Stuffer

Sëuramont da Durnwalder y Mussner

La Delegazion de Sëuramont dal presidënt dla Provinzia y dal assessëur ladin: (d.m.c.) Ugo Dariz (Fedom), Stefano Verocai (Cortina), Luis Durnwalder, Florian Mussner, Paolo Frena (Col) y Ilario Dariz (Fedom).

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a delegazion di trëi chemuns cun l ambolt de Fedom Ugo Ruaz, l cunselier Ilario Dariz, l vizeambolt de Col Paolo Frena y l assessëur de Cortina Stefano Verocai à damandà l sustëni da Durnwalder y Mussner acioche la Region Trentin-Südtirol

y l Cunsëi provinziel de Bulsan debe n bënsté positif ala ulentà di trëi chemuns de fé pert dl Sudtirol. Ma dan che la possa ruve a chësc bënsté muessa la pruzedures jì inant a Roma. “Tlo saral de bujën de tò su cuntat cun l presidënt di ministri

Enrico Letta, l minister ala regions Graziano Delrio y cun i presidënc dl Senat y dla Camera” à dit Durnwalder. “Acioche l Cunsëi provinziel de Bulsan posse dé si bënsté muessel n iede unì la dumanda da Roma, perchël se tratela s´ ën n iede iló de purté inant la tratatives” sorissea l assessëur ladin Florian Mussner. Aldò dl presidënt dla Provinzia iel tler che la se trata cuncretamënter nia de plu chemuns dl Belun, ma me di trëi chemuns ladins storics. “Cun Cortina sons liei da na storia de passa 400 ani, cun Fedom y Col nchinamei da passa 1000 ani, chësc desmostra drët tler che on la medema ravises” à dit Durnwalder. L presidënt dla Provinzia y l assessëur ladin à segurà de ulëi sustenì la ulentà di trëi chemuns de Sëuramont.

Na Cumiscion ladina per l’opres d’ert er sustenì l’atività artistica dla mendranza ladina, na seva culturela drët sentida, compra la Provinzia de Bulsan uni tant vel opra d’ert. L Assessorat Ladin à cherdà ite na cumiscion che dëssa fé prupostes y dé na valutazion sun i priejes. Tla cumiscion provinziela ladina per l’opres d’ert à Lois Ellecosta giapà la delega da presidënt da pert dl assessëur ladin Florian Mussner. L duvier de purté prupostes n cont de opres d’ert da cumpré y de dé na valutazion di priejes, unirà fat deberieda cun l artist Albert Mellau-

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ner y l architeta Christa Kasslatter. Tla prima senteda, tenida tl Ufize provinziel per la Cultura Ladina a Bulsan se ala n iede tratà de mëter sun mëisa criteries per cumpré opres di artis c´ ladins y de valuté prima prupostes y ideies. La cumi-

scion à na funzion consultiva per la Jonta provinziela che tol pona la dezijions n cont de cumpré l’opres d’ert. Per chëst ann iel udù dant n capitul de feter 26.000 euro per sustenì l’atività artistica ti luesc ladins.

Christa Kasslatter, Albert Mellauner, Lois Ellecosta y l scrivan Alex Piccolruaz à tenì la prima senteda dla cumiscion provinziela ladina per l’opres d’ert. foto USP/Stuffer

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Scola y Cultura

Liber deberieda per se rënder cont

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liber sun la storia dl Südtirol dal 1919 a ncuei ie l terzo y ultimo liber de na lingia anjenieda sun ncëria dla Jonta provinziela. La grupes de rujeneda valutea la storia a na maniera defrënta: “emozionalmënter sënt un de avëi venciù y l’auter de avëi perdù. L tleca pensé al monumënt dla vitoria a Bulsan” dij l’assessëura Kasslatter Mur. Per chësta rejon se tratela che la jënt devënte plu cuscienta dla storia deberieda. L liber laurà ora sun basa

foto USP/Pertl

La trëi grupes de rujeneda dl Südtirol valutea la storia da si pont de ududa. L liber de storia nuef, per duta trëi grupes de rujeneda, dëssa judé pro a se rënder cont dla storia deberieda. A chësta maniera vëniel dat n cuntribut a na miëura cunvivënza dla grupes de rujeneda y a prejenté la storia di ladins.

Prejentà l liber de storia per duta trëi grupes de rujeneda deberieda: i assessëures Christian Tommasini, Sabina Kasslatter Mur y Florian Mussner. scientifica pieta na basa deberieda per arjonjer chësc y per madurì plu cumprenscion per l’autra grupa de rujeneda. L terzo liber sun la storia dl Südtirol dedichea 11 articuli ala grupa de rujeneda ladina. “Tla publicazion de chësc liber de storia ie i ladins

Materiai nueves per nsenië ladin L nseniamënt dla rujeneda ladina tla soles autes vën sustenì cun n cudejel nuef dedicà al’economia y ala sozietà. Chësta publicazion ie la prima de n na lingia de materiai didatics sun la storia ladina anjeniei dal Servisc Inovazion y Consulënza dla Ntendënza Ladina.

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a canche l nseniamënt dl ladin ie unì auzà a doi ëures al’ena tla scoles autes di luesc ladins, fovel de bujën de mesuns de nseniamënt nueves y modernes che ti unissa ancontra a chël che se

aspieta i studënc d’al didancuei” spiega l ntendënt Roland Verra. Luciana Palla de Fedom, una dla plu cunesciuda storiches ladines, à njenià ca de plu uniteies didatiches cun na pert de spligazion storica y na pert de documentazion cun tes c´ uriginei. Tl prim cudejel vëniel prejentà l cheder dla populazion ladina danter l Otcënt y l Nuefcënt che criva si streda sfadiëusa danter na economia de sëuravivënza scialdi dala stënta y l bënsté tres l artejanat y l turism. Tl medemo tëmp vëniel purtà dant l crëscer dla identità ladina y di raporc danter la valedes y l mond ntëur via. L cudejel nuef vën spartì ora ala scoles tla verscions per gherdëina y per badiot.

unì trai ite dassënn y l vën nce dat respostes cuncretes” sorissea l assessëur Florian Mussner. Tla pert che reverda l tëmp danter la doi gran vieres vëniel spiegà la situazion di ladins do la prima viera, la spartizion politica di ladins, la politica fascista tla valedes ladines y l’economia ti luesc ladins. La pert che trata l tëmp dla segonda gran viera vëniel prejentà l’opzion tla valedes ladines, l trasferimënt di ladins tl rëni tudësch y la viera tla valedes ladines. La terza majera pert dl liber, chëla che trata l tëmp do la viera nchin al pachet, prejënta la cuestion di ladins te chësc tëmp y l sistem scolastich paritetich. Ala tlausules de defendura per i ladins y l mond ladin al didancuei ie dedichei doi capituli tla cuarta pert dl liber de storia. L liber tla verscion tudëscia y taliana ie unì scrit dai cin autores Giorgio Mezzalira, Martha Verdorfer, Stefan Lechner y Alessandra Spada. La pert che reverda la grupa de rujeneda ladina ie dantaprima unida laureda ora dala storica Luciana Palla de Fedom. L liber de storia pensà per i zitadins dl Südtirol de uni età, unirà adurvà tla scoles autes, ma l ie nce da giapé tla butëighes dai libri al priesc politich de 19,90 euro.  provincia autonoma | giugno 2013

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panorama editoriale

Terzo volume di storia “Passaggi e prospettive”

Passaggi e prospettive - Lineamenti di storia locale” è questo il titolo del terzo volume di storia condivisa presentato recentemente dagli assessori provinciale alla scuola e cultura Sabina Kasslatter Mur, Christian Tommasini e Florian Mussner, nonché dagli autori dell‘opera Giorgio Mezzalira, Luciana Palla e Martha Verdorfer. Da parte degli assessori provinciali alla cultura è stato sottolineato a più riprese nel corso della conferenza stampa di presentazione del volume che l‘opera rappresenta un ulteriore strumento verso una comune riflessione sulla storia della nostra terra e che attraverso una migliore consapevolezza della storia ci si pone l‘obiettivo di creare una solida base per la convivenza tra i gruppi linguistici. “Il volume vuole essere allo stesso tempo” ha sottolineato in particolare l‘assessore Tommasini “un punto di arrivo e di partenza ed un passaggio necessario per realizzare una convivenza sempre più condivisa tra i tre gruppi linguistici.

dei passaggi storici di questa terra. In base a queste considerazioni la realizzazione di questo terzo volume di storia condivisa rappresenta quindi” secondo il vicepresidente della Provincia “un passaggio importante sotto il profilo politico, sociale e culturale”. Il coordinatore del progetto Rudolf Meraner, direttore dell‘area innovazione e consulenza del Dipartimento istruzione e formazione tedesca, ha quindi illustrato i passaggi che hanno portato alla realizzazione del terzo volume ed ha ringraziato gli autori Giorgio Mezzalira, Alessandra Spada. Luciana Palla, Stefan Lechner e Martha Verdorfer, nonché tutti i consulenti ed i collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione dell‘opera. Il volume è suddiviso in tre macrocapitoli, rispettivamente: Il periodo tra le due guerre in Alto Adige; All‘ombra della Germania; La promessa dell‘autonomia e Lo sviluppo dell‘autonomia e la modernizzazione della società.  FG

Le tematiche complesse del terzo volume sono state affrontate in maniera intensa ed intelligente nella consapevolezza che per raggiungere una fase più matura della nostra autonomia siano necessari tre elementi importanti un effettivo plurilinguismo, la conoscenza approfondita del territorio ed una consapevolezza comune

editoria Geo.Alp

Inhaltsverzeichnis / Indice

Rossella MaRcucci & chiaRa De cesaRe: Le collezioni botaniche patavine di Wilhelm Pfaff (1859 – 1933) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 ThoMas PeeR: Studien zu den Wuchsformen und zur Populationsökologie von Genista radiata (L .) Scop . und Cytisus purpureus Scop . in Südtirol/Italien . . . . . . RichaRD loRenz, hans MaDl, eRich obRisT, aRnolD sölva & WalTeR sTockneR: Zur Artengruppe von Epipactis helleborine (Orchidaceae) in Südtirol (Italien) – Supplement . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

In occasione della Festa dell’Europa, 9 maggio, il Centro di informazione Europe Direct Alto Adige ha presentato il nuovo libro di fiabe “Vieni! facciamo un viaggio di fiaba in Europa”. Il libro è stato creato e pubblicato in collaborazione dai due Centri di informazione Alto Adige e Tirolo Europe Direct in considerazione del fatto che le favole aprono al lettore lo sguardo sulla cultura e la storia di popoli e Paesi. Il volume di 75 pagine è stato illustrato dall’artista Dominik Mader di origini bolzanine che attualmente vive ed opera a Berlino. Il volume è in distribuzione gratuita presso l’Info Point Europa in via Conciapelli 69 a Bolzano, tel. 0471 413160/61, fax 0471 413189, e-mail: Europa@provincia.bz.it

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Nata nel 2004 e giunta al numero 9, la rivista scientifica Geo.Alp è dedicata ai più recenti risultati della ricerca nel campo della geologia delle Alpi, con contributi di esperti altoatesini e dell’area germanofona. Fin dalla sua nascita, Geo.Alp è frutto di una proficua e continuativa collaborazione fra il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e l’Istituto di Geologia e paleontologia dell’Università di Innsbruck. Il IX volume propone, nelle sue 203 pagine, tra gli altri, articoli sulla geologia delle Dolomiti e la petrologia e la stratigrafia delle Alpi orientali. Sono presenti anche un’interessante analisi geologica della miniera di Monteneve e uno studio sulla paleobotanica della Val di Non. Il volume è dedicato al geologo Lorenz Keim, membro della redazione della rivista. ThoMas WilhalM: Ergänzungen und Korrekturen zum Katalog der Gefäßpflanzen (4) . . . . . .

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konRaD PagiTz: Rubus obtusangulus neu für Italien – sowie Beiträge zu aktuellen Vorkommen von R. praecox und R. austrotirolensis (Rosaceae) in den Provinzen Bozen und Trient . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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hansPeTeR sTaffleR, kuRT nicolussi & geRnoT PaTzelT: Postglaziale Waldgrenzentwicklung in den Westtiroler Zentralalpen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .93 Yvonne kiss & TiMo koPf: Die Vertigo-Arten (Gastropoda: Vertiginidae) des Anhang II der FFH Richtlinie in Südtirol: 3 . Erhebungsjahr (2010) . . . . . . . . . 115 geoRg kieRDoRf-TRauT: Neue Fundorte der Land-Gehäuseschnecken der Gattung Chilostoma (Mollusca: Gastropoda) in Südtirol und im Trentino . . . . . . . . . . . 145

Johannes schieD, floRian sTauDeR & JasMin klaRica: Diplopoden einer Blockhalde im Waldbereich von Gais (Bruneck, Südtirol) und Anmerkungen zu einer Form der Art Allajulus groedenis (Attems, 1899) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155

Streiflichter:

ThoMas WilhalM & heinRich schaTz: GEO -Tag der Artenvielfalt 2010 im Pfelderer Tal (Passeier, Gemeinde Moos in Passeier, Südtirol, Italien) . . . . . . . . . . . . . . 165

Verantwortlicher Leiter / Direttore responsabile: Vito Zingerle Autorizzazione della Cancelleria del Tribunale di Bolzano N. 25/2001, Reg. Periodici con Decreto 30 novembre 2001 ISSN 1593-5205

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Gredleriana

Europa in fiabe

Gredleriana

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Gredleriana

La ricerca naturalistica in e sull’Alto Adige nei campi 2012 della botanica, zoologia ed ecologia è il tema centrale di Gredleriana, rivista scientifica del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige giunta alla sua XII edizione. Gredleriana si propone come un vero e proprio forum sulla biodiversità in Alto Adige e nei territori alpini limitrofi, raccogliendo contributi di autori da Italia, Austria e Germania. Il volume 12 ospita 14 articoli scientifici, di cui 3 di botanica (floristica, tassonomia e fitosociologia), 10 di zoologia (faunistica) e la pubblicazione dei risultati della Giornata della biodiversità svoltasi nel 2011 in Val Monastero. NATURMUSEUM SÜDTIROL MUSEO SCIENZE NATURALI ALTO ADIGE MUSEUM NATÖRA SÜDTIROL


La Relazione 2012 presentata da Burgi Volgger è una panoramica sulle preoccupazioni degli altoatesini.

I

n periodi di crisi, la Difesa civica diventa anche un interlocutore con cui confrontarsi in caso di gravi preoccupazioni come la perdita del lavoro o la difficoltà di spese impreviste: lo ha spiegato la difensora civica Burgi Volgger presentando al presidente Maurizio Vezzali e ai consiglieri la Relazione sull‘attività 2012, da cui risulta che in un anno è aumentato del 14% il numero delle persone - 3.397 in totale, ovvero 6,5 ogni mille cittadini - che le si sono rivolte, e che sono state 830 le nuove pratiche aperte. Interessante è notare l‘aumento del 41% delle contestazioni in materia tributaria e del 36% di quelle nell‘ambito dell‘assistenza sociale: “La povertà aumenta”, sostiene Volgger, ”e quando un sostegno finanziario viene ridotto o rifiutato, molti vogliono verificare la correttezza del provvedimento, che in alcuni casi costituisce una minaccia alla sopravvivenza: questo dimostra che è necessario sostenere ulteriormente la già fitta rete altoatesina di sostegno sociale”. Un‘altra grave preoccupazione è quella del lavoro: in particolare, preoccupano la difensora civica i 2.720 disoccupati sopra i 50 anni, che hanno grandi difficoltà a trovare un nuovo posto. “Lavoratori di una certa età ci hanno addirittura chiesto di contattare personalmente eventuali datori di lavoro per trovare una nuova occupazione”, dice Volgger, che ha rilevato lamentele sulla scarsa disponibilità ad assumere persone in età, che tra il resto

Foto: Wolf

Difesa civica: un faro nella crisi

La presentazione della Relazione 2012 ai consiglieri. hanno impegni economici più gravosi rispetto a quelli dei giovani, oltre che difficoltà di accesso alla pensione. Sempre più cittadine e cittadini hanno sollevato obiezioni riguardo a richieste di pagamento avanzate dai Comuni in merito a IMU, fornitura d‘acqua, raccolta rifiuti ecc., anche se di importo contenuto. Ecco quindi che, con il 30% dei casi che li riguardano, i Comuni rimangono gli enti oggetto del maggior numero di contenziosi - seguiti dalla Provincia (20%), da casi di diritto privato (11%), Stato e servizi privatizzati (9%), Azienda sanitaria e Giurisdizione (7% ciascuno), IPES (6,5%), Comunità comprensoriali (6%) - e spesso si tratta di reclami in materia urbanistica: a questo proposito, Volgger ha suggerito ai sindaci di favorire un confronto preventivo tra chi promuove un cantiere e i suoi vicini, prima di dare un‘autorizzazione. Nella relazione, Volgger sottolinea anche i progressi in termini di ascolto dei cittadini da parte dell‘amministrazione e la diffusione dei servizi online, nonché il fatto che i 78% dei casi trattati ha avuto un esito soddisfacente per i ricorrenti: per metà di essi è stato possibile convincere i cittadini della correttezza dell‘operato dell‘amministrazione, per l‘altra metà gli

uffici che avevano agito in maniera non legittima hanno accolto le argomentazioni della Difesa civica. La relazione è stata apprezzata dai consiglieri: Sigmar Stocker ha chiesto dati sull‘appartenenza linguistica dei ricorrenti, scoprendo da Volgger che essa rispecchia quella della provincia; Elmar Pichler Rolle ha domandato informazioni sui casi di diritto privato: la difensora ha spiegato che non pochi riguardano i rapporti con le banche, ma lei non può far altro che spiegare agli utenti che si occupa solo di rapporti con l‘amministrazione. Grande interesse hanno dimostrato anche Hans Heiss, Eva Klotz, Walter Baumgartner, Florian Mussner e Maria Hochgruber Kuenzer. Il presidente Vezzali, sottolineando che la relazione dimostra il consistente lavoro dell‘ufficio, ha segnalato che il documento presentato è una buona fonte di informazione per l‘amministrazione pubblica, e che la Difesa civica, oltre a contribuire alla formazione della cittadinanza, permette ai singoli anche un gran risparmio in termini di spese legali e burocratiche. La Relazione sull‘attività 2012 è disponibile presso la Difesa civica, in via Cavour 23 (tel. 0471.301155) o sulla website www.difesacivicabz.org.  provincia autonoma | giugno 2013

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Varata la legge che la riguarda.

È

stata approvata in maggio (18 sì, 8 no, 6 ast.) la legge sulla famiglia dell‘ass. Richard Theiner, che mira ad armonizzare le misure ad essa rivolte coordinando soggetti privati e pubblici, introduce Consulta, Agenzia della famiglia e Carta famiglia, regolamenta le strutture di assistenza alla prima infanzia. Diversi gruppi hanno votato contro: per i Freiheitlichen, Pius Leitner ha chiarito che la norma non garantisce più soldi alle famiglie, Thomas Egger ha criticato che manchi un‘effettiva libera scelta tra lo stare a casa con i figli e l‘affidarli a strutture; Andreas Pöder (BU) ha definito la legge “la peggiore della legislatura”, perché non considera il diritto del bambino di essere assistito in famiglia; Donato Seppi (Unitalia), ha chiarito che si sarebbe dovuto introdurre finanziamenti per le donne che, complice la crisi, torneranno a stare a casa con i figli. Altri gruppi si sono astenuti: Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha apprezzato che fosse stata accolta la sua proposta di far partire dai 3 mesi i servizi della prima infanzia, ma criticato un sistema di finanziamento delle strutture per i più piccini che le considera in maniera uguale a fronte di costi diversi: perplessità, questa, condivisa da Veronika Stirner Brantsch (SVP); Eva Klotz (SüdTiroler Freiheit) ha segnalato che nella legge non c‘è un vincolo a spendere di più, aggiungendo che lo Stato italiano non permette di garantire una vera libertà di scelta. Mauro Minniti (La Destra) ha ritenuto che mancassero nella legge la rimodulazione dell‘assegno famigliare in base al reddito e interventi per una maggiore liquidità alle famiglie. La norma è stata difesa da Walter Baumgartner (SVP), per il quale essa è la base della politica famigliare del futuro.

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Confronto sulla sanità Tra la commissione bavarese e quella altoatesina.

A

nche in Baviera si sta riorganizzando l‘offerta sanitaria: è stato quindi particolarmente interessante il recente confronto tra la commissione Ambiente e salute del Landtag tedesco e la 4a commissione legislativa del Consiglio, competente in materia. Il gruppo guidato da Thomas Zimmermann, spiegando che in Baviera è al lavoro una commissione di amministratori e medici per rivedere il sistema sanitario, si è confrontato sul tema della certificazione oncologica, introdotto dalla presidente Veronika Stirner Brantsch, e la riduzione di competenze degli ospedali peri-

ferici, confermando che anche nel Land si punta su centri specializzati. Andreas Pöder e Hanspeter Munter hanno invitato a conciliare le esigenze dei pazienti con budget e garanzia di qualità; Maria Hochgruber Kuenzer ha sottolineato il valore degli ospedali periferici anche in termini di posti di lavoro; Georg Pardeller ha messo in guardia da una sanità “a due classi”. Gli ospiti hanno apprezzato il sistema locale dei distretti socio-sanitari; da parte altoatesina ci si è interessati alle “Ärztehäuser”, dove operano più medici di base. Stirner ha concluso rallegrandosi dell‘attivazione a Merano del nuovo servizio di psichiatria infantile, a lungo atteso.

La delegazione bavarese con il pres. Vezzali, il console onorario Brandstätter e componenti della 4a commissione.

Foto: Wolf

Famiglia

Festa di S.Giuseppe I Freiheitlichen chiedono di reintrodurla.

S

ottolineando l‘importanza della festa di S. Giuseppe (Josefitag) per i sudtirolesi, Pius Leitner (Die Freiheitlichen) ha proposto di invitare Parlamento e Governo a reintrodurre il 19 marzo come festività. Inizialmente, la mozione proponeva l‘eventuale introduzione della giornata festiva al posto della festa della Repubblica del 2 giugno, cosa molto criticata da Alessandro Urzì (L‘Alto Adige nel cuore), che ha rimproverato di confondere sacro con profano, “dove per sacro intendo la celebrazione della Repubblica”. Sven Knoll (SüdTiroler Freiheit) ha invece sottolineato che

non si possono imporre ai sudtirolesi certi festeggiamenti: come si fa in Germania per confessioni diverse, anche in provincia alcuni potrebbero festeggiare S.Giuseppe, altri la Repubblica. Andreas Pöder (BürgerUnion) ha ricordato che l‘abolizione delle festività religiose era stata motivata con esigenze di risparmio, non verificatosi. Hans Heiss (Gruppo Verde) ha ritenuto che la Giornata della Repubblica sia importante anche per i sudtirolesi, perché ricorda l‘abrogazione della monarchia che permise il fascismo. Con il favore di Luis Durnwalder, che ha sottolineato la competenza statale in merito, il voto è stato approvato (20 sì, 3 no, 3 ast).


Energia: prospettive L’ass. Mussner illustra i piani della Giunta, opposizione delusa.

V

Foto: Seehauser

incolato da una mozione SVP a riferire del futuro della politica energetica provinciale, l‘ass. Florian Mussner ha spiegato che si desidera mantenere le fonti energetiche in mano pubblica; che la responsabilità delle violazioni nel caso “concessioni” è di singoli (Laimer e Rainer), non di SEL o Giunta; che SEL ha lavorato bene e, secondo l‘esperto Caia, non può essere esclusa da una riassegnazione, sulla base di progetti originari. Ha aggiunto che si intende aumentare le quote dei Comuni in SEL, accolto l‘ipotesi di azionariato popolare e sottolineato che Durnwalder sta lavorando al necessario compromesso con gli altri attori. Secondo Sven Knoll (SüdTiroler Freiheit), nella relazione sono mancate le concrete idee dalle Giunta per il futuro, mentre Eva Klotz (STF) ha chiesto fino a che punto si è disposti a procedere pur di evitare le gare europee; deluso anche Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), anche perché Mussner non ha accennato all‘assenza di una base normativa per l‘assegnazione delle concessioni; far trattare Durnwalder, inoltre, è come “far entrare la volpe nel pollaio”, e bisognerebbe rispettare la norma d‘attuazione del ’77 che attribuiva la gestione dell‘energia ai Comuni; in quanto ai progetti originari SEL, essi non esi-

stono. Thomas Egger (Die Freiheit­ lichen) ha ritenuto che riammettere SEL significherebbe premiare chi ha barato: meglio trattare con tutte le parti in causa, magari per la loro partecipazione a una nuova società; un componente della Giunta, anche Schuler come new entry, dovrebbe occuparsi solo di questo; Pius Leitner (F) ha criticato che il nuovo CdA non abbia cercato la trasparenza. Anche per Donato Seppi (Unitalia) “chi imbroglia è fuori”, e i cittadini devono godere di tariffe ridotte; Elena Artioli (Lega Nord) ha invitato a coinvolgere i Comuni e a garantire pulizia amministrativa e trasparenza, “altrimenti si riapra la procedura a livello europeo: anche un privato può essere vincolato a certi interventi”. Alessandro Urzì (L‘Alto Adige nel cuore) ha sottolineato che è mancata la consapevolezza di gestire un bene comune, garantita solo dall‘azionariato popolare, ma secondo Roland Tink­ hauser (F) nessuno acquisterebbe azioni di una società su cui pendono richieste di risarcimento di 1,3 mld: ci vorrebbero invece i consorzi, come condiviso da Andreas Pöder (BürgerUnion). Per Josef Noggler e Arnold Schuler (SVP), la Giunta usa la parola “compromesso” come una minaccia verso i concorrenti danneggiati, mentre l‘energia va “decentralizzata”. L‘ass. Mussner ha rivendicato la pulizia amministrativa garantita dal nuovo CdA e chiarito che la Giunta deve ancora discutere le misure concrete, con obiettivo decentramento.

Come gestire l’energia prodotta in provincia?

Concessioni Due mozioni sul tema energia.

N

onostante il parere negativo dell’ass. Florian Mussner, l’aula ha approvato (17 sì, 9 no, 2 ast.) la mozione con cui Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), facendo riferimento alla proroga delle concessioni delle centrali Hydros di Brunico, Vizze e Marlengo, che comporta per i Comuni una perdita in investimenti ambientali, impegnava la Giunta a trovare con essi una soluzione giuridica affinché ricevessero dai concessionari un importo compensativo, verificando tale soluzione anche per le concessioni che non li prevedono. Il testo (emendato) era frutto di un confronto con Mussner, che ne aveva respinto una prima versione: ciononostante l’assessore è rimasto su quella che, secondo Dello Sbarba, era la posizione di Durnwalder, ovvero “trattare in maniera univoca le concessioni prorogate e quelle in corso”. Ha invece sospeso la discussione della sua mozione Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore), che aveva chiesto alla Giunta di favorire l’azionariato popolare nella gestione dell’energia, escludendo gli azionisti popolari dall’assunzione di responsabilità pregressa. Dello Sbarba, Thomas Egger e Roland Tinkhauser (F) hanno sottolineato che ci vuole prima un chiarimento generale e che non è possibile escludere un azionista dalla responsabilità; Elena Artioli (Lega Nord) che non è il momento di proporre investimenti ai cittadini; Eva Klotz (STF) ha espresso il timore che “gruppi forti” si accaparrino le azioni. Urzì ha quindi deciso di rimettere al voto il documento quando sarà ridefinito il quadro complessivo di SEL e società collegate. L’ass. Florian Mussner ha confermato il suo favore per l’azionariato popolare con quote minoritarie, ribadendo però che l’esclusione del rischio non è possibile.  provincia autonoma | giugno 2013

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Norme su commissioni valanghe e Laimburg.

L

a legge “Commissioni valanghe e modifica di varie leggi provinciali” (pres. Durnwalder), approvata con 17 sì, 3 no e 11 astensioni, attualizza il funzionamento delle commissioni valanghe previsto da una norma del ’76, stabilendo le competenze di Provincia e Comuni: questi dovranno obbligatoriamente insediare una Commissione valanghe in caso di approvazione di un‘area sciistica. Ogni componente della commissione potrà proporre al sindaco, in caso di pericolo, la chiusura di piste, impianti o strade. Il dlp contiene anche articoli aggiuntivi su foreste, protezione civile, sport e caccia: questo è stato criticato da Sven Knoll (STF), Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), Sigmar Stocker (F). Walter Baum­gartner (SVP) ha invece chiarito che i nuovi articoli erano necessari. L‘aula ha approvato (17 sì, 1 no, 8 ast.) anche la legge “Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg” (pres. Durnwalder), che attualizza la legge istitutiva del Centro (del 1975), regolandone natura, compiti, struttura, patrimonio e personale, e trasferendogli le funzioni della Ripartizione provinciale Sperimentazione agraria e forestale. Alessandro Urzì (L‘Alto Adige nel cuore) ha protestato perché nella versione italiana si non si utilizza il nome “Castelvarco” anziché “Laimburg”. Andreas Pöder (BU) ha segnalato che l‘istituto di San Michele è più efficiente, Hans Heiss (Gruppo Verde) ha criticato le deleghe alla Giunta, Pius Leitner (F) si è opposto all‘attività commerciale della Laimburg Il pres. Luis Durnwalder ha replicato che la Laimburg (“nome proprio del maso”) non si può paragonare a San Michele, ma a domande specifiche dà risposta veloce. È inoltre sensato che possa commercializzare quanto prodotto, ma i prezzi sono alti, e non costituiscono concorrenza. Lo Statuto spetta alla Giunta in quanto ciò permette adattamenti.

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Previdenza locale SüdTiroler Freiheit per un istituto altoatesino.

S

econdo Sven Knoll (STF), di fronte alla grave crisi economica in Europa molti sudtirolesi temono per la loro pensione, anche perché non c‘è equilibrio tra quanto versato e quanto percepito: ha quindi chiesto che la Giunta verificasse il trasferimento alla Provincia delle prestazioni previdenziali ora statali, con particolare attenzione alla creazione di un istituto previdenziale per l‘alto Adige.

Poiché la mozione è stata emendata considerando anche le prestazioni sociali, come chiesto dall‘ass. Richard Theiner, questi ha accolto la proposta, così come i Freiheitlichen Pius Leitner, critico sulla penalizzazione dei virtuosi in Europa, e Thomas Egger, che ha ritenuto che a livello provinciale si amministri meglio; favorevole anche Veronika Stirner Brantsch (SVP), mentre Martha Stocker (SVP) ha fatto riferimento alle prestazioni di PensPlan. La mozione ha ricevuto 18 sì, 1 no e 2 astensioni.

La sede dell’INPS a Bolzano.

Foto: Seehauser

Altre leggi

Criteri IPES Lega Nord: rivederli per andare incontro a chi da tanto attende un alloggio.

S

econdo Elena Artioli (Lega Nord), i criteri per l‘assegnazione degli alloggi IPES andrebbero rivisti tenendo conto anche degli anni di attesa di un appartamento, dato che ora chi aspetta a lungo è penalizzato davanti a chi ha tanti figli, come gli extracomunitari. Mauro Minniti (La Destra) ha ricordato una sua passata richiesta per valorizzare tra i criteri la nazionalità europea, Pius Leitner (Die Freiheitlichen) ha sostenuto che non è giusto che chi ha pagato le tasse “venga superato da chi è ar-

rivato qui ieri”, Eva Klotz (SüdTiroler Freiheit) ha chiesto se chi vive in periferia è più svantaggiato nella richiesta di un alloggio. L‘ass. Christian Tommasini, negando gli svantaggi per le periferie, ha replicato che i criteri si possono cambiare, ma, restando uguale il numero di alloggi, se si chiude una falla si apre un altro fronte critico; ha comunque chiarito che solo un appartamento su 10, in un edificio, può essere assegnato a cittadini extracomunitari. Dopo che Artioli ha modificato la sua mozione nel senso di chiedere una verifica periodica dei criteri di assegnazione degli alloggi IPES, l‘assessore l‘ha però accolta, ed essa è stata approvata con 22 sì e 1 astensione.


Giovani e lavoro SüdTiroler Freiheit loda il modello lombardo.

P

er limitare la disoccupazione giovanile, la Lombardia permette che lavoratori a 3 anni dalla pensione passino al part-time, lasciando l’altra metà del posto a giovani e ottenendo il pagamento dei contributi dall‘ente pubblico: Eva Klotz (STF) ha proposto di verificare l‘introduzione di questo modello anche in provincia di Bolzano. Favorevoli Thomas Egger e Pius Leitner (F), che si sono però interrogati sui costi per il contribuente, e Hans Heiss (Gruppo Verde), che ha suggerito di cominciare nell‘amministrazione provinciale, come condiviso da Sven Knoll (STF).

Donato Seppi (Unitalia) ha segnalato che un posto part-time è poco: per Elena Artioli (Lega Nord), invece, è sempre meglio di niente. In quanto alla SVP, per Maria Hoch­ gruber Kuenzer la soluzione favorisce le giovani mamme, per Otto von Dellemann gli anziani apprezzerebbero un‘uscita graduale dal mondo del lavoro; Veronika Stirner Brantsch ha chiesto perché la Provincia ha respinto i fondi statali stanziati a questo scopo. Il pres. Luis Durnwalder ha chiarito che la Provincia ha già sperimentato un part-time per insegnanti e che il programma statale era stato considerato, ma si era presentato un solo candidato. Ha comunque apprezzato la mozione, approvata con 29 sì e 1 no.

I treni della Venosta I Freiheitlichen: la linea va elettrificata.

S

Foto: Seehauser

igmar Stocker (Die Freiheitlichen) ha proposto l’elettrificazione della linea ferroviaria della Val Venosta: attualmente, ha chiarito il consigliere, essa consuma (dati 2009) 1,7 milioni di litri di gasolio l’anno, per 1,4 milioni di €, tra il resto corrisposti in Trentino, dove il gasolio viene acquistato. Procedere con l‘elettrificazione permetterebbe quindi un risparmio economico e la considerevole riduzione di

emissioni nocive, pari attualmente a 2,66 kg per ogni litro di gasolio. L’ass. Thomas Widmann ha ammesso che l’elettrificazione è necessaria se si vuole implementare il cadenzamento dei mezzi; questo inoltre renderebbe superfluo il cambio a Merano. C’è, però, una lista delle priorità: in primo luogo bisogna procedere con la concessione sulla linea di Merano e l’ultimazione delle ultime stazioni, poi con la circonvallazione della Val di Riga, e solo dopo con l’elettrificazione della linea della Venosta. La mozione è stata approvata con 15 sì e 13 no.   La linea ferroviaria della Venosta sarà elettrificata.

Interpoderali L’Alto Adige nel cuore: sì al transito pedociclabile.

A

llo scopo di chiarire l‘accessibilità al pubblico di tratti di strade consorziali, trasformatesi spesso, nelle città, in bretelle di collegamento pedonale o ciclabile, Alessandro Urzì (L‘Alto Adige nel cuore) ha proposto una modifica della legge in materia di bonifica, in modo che il transito sia garantito nel caso in cui l‘ente pubblico abbia finanziato infrastrutture (illuminazione o asfaltatura), senza responsabilità dei proprietari e con eventuali restrizioni durante la raccolta. Il consigliere ha fatto riferimento al tratto che collega con l‘ospedale San Maurizio a Bolzano, che deve essere aperto anche per evitare situazioni pericolose, come lo scavalcamento dell‘attuale sbarra; inoltre, ha chiarito, in via della Vigna ci sono più giardini e piscine che campi. Sven Knoll (STF) e Maria Hoch­ gruber Kuenzer (SVP) hanno contestato che il dlp facesse riferimento a tutte le strade interpoderali, ritenendo più opportuno un provvedimento ad hoc del Comune; contrari anche Andreas Pöder (BU) e Sigmar Stocker (F), che hanno posto l‘accento sulla tutela della proprietà privata. Per Hans Heiss (Gruppo Verde), invece, le consorziali finanziate pubblicamente dovrebbero essere transitabili in alcune ore del giorno; Donato Seppi (Unitalia) ha segnalato che i contadini che durante la raccolta transitano col trattore sulle statali, evidentemente perché le trovano più comode, dovrebbero per coerenza permettere l‘accesso alle interpoderali. Il pres. Luis Durnwalder ha replicato che i contadini pagano le tasse previste dallo Stato, e che la strada in questione è stata realizzata solo a fini agricoli: i passanti sono a rischio sia per lo spruzzo di fitosanitari che per il pericolo di cadute durante l‘irrigazione. In ogni caso, è compito del Comune registrarla come strada pubblica nel PUC. Il dlp è stato quindi respinto con 5 sì, 19 no e 2 astensioni.  provincia autonoma | giugno 2013

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Autonomia alla finlandese U

na delegazione parlamentare delle isole Åland, provincia autonoma finlandese in cui si parla svedese, è stata accolta in Consiglio dal presidente Maurizio Vezzali, dalla segretaria questora Veronika Stirner Brantsch e dai consiglieri Walter Baumgartner, Alessandro Urzì, Roland Tink­hauser, Pius Leitner e Sven Knoll. La delegazione, guidata dal presidente Roger Jansson, ha voluto approfondire le caratteristiche della locale autonomia, avendo in corso una rielaborazione della propria legge in merito, con l‘intenzione

di assumere nuove competenze, in primis quella tributaria. I parlamentari delle Åland hanno spiegato che la Svezia non ha un ruolo nella rielaborazione dell‘autonomia, ma è solo garante, che

la Finlandia finanzia l‘autonomia con lo 0,45% delle imposte a fronte di una popolazione della minoranza pari allo 0,25%, e che per acquistare terreni nelle isole bisogna essere residenti da 5 anni.

La delegazione finlandese con i consiglieri altoatesini.

Foto: Wolf

Visita dalle Åland.

Consiglieri e consigliere interrogano / La Giunta risponde Bando per le farmacie Hans Heiss ha chiesto come mai non siano ancora stati emessi i bandi per altre 17 farmacie in Alto Adige, come previsto dalla l.p. 16/2012 sulla base del decreto legge “salva Italia” del governo Monti. L’ass. Richard Theiner ha replicato che il bando va gestito tramite un’unica piattaforma tecnologica, che per la provincia deve essere bilingue, cosa cui il Ministero ha acconsentito solo in aprile. Per partecipare sono necessari l’iscrizione all’Albo, la cittadinanza e la conoscenza delle lingue della provincia.

Il carcere di Bolzano Il nuovo carcere di Bolzano è stato al centro di due interrogazioni di Elena Artioli e Andreas Pöder, che hanno chiesto a che punto sono progettazione e acquisto dei terreni e quale il relativo costo, se i fondi sono già disponibili, chi eseguirà i lavori e quando cominceranno, se si terrà conto degli errori fatti a Trento con il nuovo carcere, che ha altissime spese di gestione. Il pres. Luis Durnwalder ha risposto che i fondi sono stati messi a di-

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sposizione con delibere: sono previste spese per 46 mio. e per i lavori, 15 mio. € per gli espropri. Il bando verrà pubblicato entro poche settimane, e il carcere entrerà in funzione nel 2015.

Bilinguismo e bocciature Diversi sudtirolesi hanno lamentato di essere stati bocciati all’esame di bilinguismo per le scarse nozioni di tedesco: Sven Knoll ne ha chiesto spiegazione. Il pres. Luis Durnwalder ha riferito che ora non è più solo la Provincia a dare la certificazione, il che permette anche valutazioni in una sola lingua. Su 446 esami scritti in lingua italiana ci sono stati 2 bocciati, su 76 in lingua tedesca 2 bocciati e 2 annullati. Riferendosi a un caso specifico segnalato da Knoll, verificatosi l’8 marzo, ha spiegato che i candidati bocciati (3 su 3) si erano espressi solo in dialetto.

Attivare la “137” Quale componente della Commissione 137, Pius Leitner ha chiesto quali iniziative hanno preso Ufficio di Presidenza e Giunta per attivarla.

La commissione, ha risposto il pres. Luis Durnwalder, è composta da lui stesso, Thaler Zelger, Pichler Rolle, Vezzali, Leitner e Hugo Valentin, e avrebbe un importante compito politico e di consulenza per Governo e Giunta: la convocazione spetta però al Governo, che non l’ha mai fatta: “Credo che il Governo non la prenda sul serio”.

Rassegna stampa digitale Secondo Martha Stocker, la rassegna stampa digitale fornita dalla Sandei srl al Consiglio provinciale per 70.000 € l’anno presenta lacune in termini di bilinguismo e media di lingua tedesca: la consigliera ha quindi chiesto dettagli sul bando. Il presidente del Consiglio Maurizio Vezzali ha spiegato i contenuti del bando, aggiungendo che non era previsto un riferimento alla conoscenza del tedesco in quanto il servizio consiste in una semplice riproduzione di articoli: “Il problema sorge nella trascrizione dei servizi video e audio, che però è un servizio aggiuntivo non richiesto”. Se il servizio (monitorato quotidianamente) non sarà soddisfacente, rimane la risoluzione del contratto.


info

musei provinciali e Touriseum e Giardini

Mt. Gran Pilastro 3509m Ridanna

Passo Resia 1507m

di Castel Trauttmansdorff Merano | v. S. Valentino 51a tel. 0473 270172 (Touriseum) www.touriseum.it

Curon Venosta

Predoi

Brennero 1374m

Mareta

Cadipietra Campo Tures

Vipiteno

Mt. Palla Bianca 3738m Teodone

Rienz a

Brunico

Novacella

Passo Stelvio 2757m

Adige Prato allo Stelvio

Castelbello Laces

Ortles 3905m

Lana

San Candido

Sciliar

Laives

Caldaro

Catinaccio 3002m

Mt. Cristallo 3221m

Tre Cime 2998m Cortina d’Ampezzo

Marmolada 3343m

D

o

l

o

m

Ora

u Castel Wolfsthurn – Museo provinciale della caccia e della pesca Mareta | Kirchdorf 25 | tel. 0472 758121 www.wolfsthurn.it

i Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo Tirolo | v. Castello 24 | tel. 0473 220221 www.casteltirolo.it

o Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Bolzano | v. Bottai 1 | tel. 0471 412964 www.museonatura.it

p Museo provinciale degli usi e costumi Teodone/Brunico v. Duca Diet 24 | tel. 0474 552087 www.museo-etnografico.it

Mezzocorona

a Museo provinciale delle miniere

www.museominiere.it

Mondo delle miniere Ridanna Monteneve Ridanna | Masseria 48 | tel. 0472 656364 www.museominiere.it

Avventura in miniera Monteneve Passiria Moso in Passiria Rifugio Monteneve Corvara 42/43 tel. 0473 647045 | www.monteneve.org

Museo delle miniere Granaio Cadipietra Cadipietra Valle Aurina | Cadipietra 99 tel. 0474 651043 | www.museominiere.it

Museo delle miniere Predoi Predoi Valle Aurina | vic. Hörmann 38a tel. 0474 654298 | www.museominiere.it

Centro climatico Predoi Predoi Valle Aurina | vic. Hörmann 38a tel. 0474 654523 | www.io-respiro.it ´ de Tor s Museum Ladin Ciastel S. Martino in Badia | v. Tor 72 tel. 0474 524020 | www.museumladin.it

d Museum Ladin Ursus ladinicus S. Cassiano | Casa “Jan Batista Rinna“ tel. 0474 524020 | www.museumladin.it

enti e servizi Giunta provinciale p.zza S. Magnago 1 | 39100 Bolzano Tel. 0471 411111 (centrale) www.provincia.bz.it Consiglio provinciale p.zza S. Magnago 6 | 39100 Bolzano Tel. 0471 946111 www.consiglio-bz.org info@consiglio-bz.org Giunta regionale Sede di Trento: Via Gazzoletti 2 Tel. 0461 201111 Sede di Bolzano: piazza Sernesi 3 Tel. 0471 322111/12 www.regione.taa.it/ Ufficio della Provincia a Roma Via del Gesù 57 | 00186 Roma Tel. 06 69791120 ufficiodiroma@provincia.bz.it

Ufficio della Provincia a Bruxelles Rue de Pascale 45-47 B-1040 Bruxelles | Tel. +32 27432700 alto.adige@alpeuregio.org Ufficio Euregio Viale Druso 1 | 39100 Bolzano Tel. 0471 402026 info@europaregion.info www.europaregion.info Servizio esami di bi- e trilinguismo Via Perathoner 10 | 39100 Bolzano Tel. 0471 413900 www.provincia.bz.it/ebt zdp.ebt@pec.prov.bz.it Difesa civica Via Cavour 23 | 39100 Bolzano Tel. 0471 301155 www.difesacivica.bz.it posta@difesacivica.bz.it

Centro tutela consumatori e utenti Alto Adige Via Dodiciville 2 39100 Bolzano Tel. 0471 975597 Fax 0471 979914 www.centroconsumatori.it info@consumer.bz.it INFOPollini 0471 950431 www.provincia.bz.it/pollini Informazione statistica Via Canonico Gamper 1 39100 Bolzano Tel. 0471 418400 www.provincia.bz.it/astat astat@provincia.bz.it Centrale provinciale di emergenza Tel. 118 (Servizi di soccorso) Tel. 115 (Vigili del fuoco)

Sillian

San Martino in Badia

Castel Forte

Bolzano

Mt. Cevedale 3757m

Caldaro | v. dell’Oro 1 | tel. 0471 963168 www.museo-del-vino.it

Bressanone

Velturno

Merano

e

t Museo provinciale del vino

Castel Coira Silandro

ig Ad

dell’Alto Adige Bolzano | v. Museo 43 | tel. 0471 320100 www.iceman.it

Tirolo

Malles

Isar co

Abbazia Monte Maria

r Museo Archeologico

Heinfels Dobbiaco

Valdaora Monguelfo

Centrale viabilità Tel. 0471 200198 | Fax 0471 201157 www.provincia.bz.it/vmz vmz@provincia.bz.it INFOMobilità 840 000471 Informazioni turistiche Alto Adige Marketing piazza Parrocchia 11 | 39100 Bolzano Tel. 0471 999999 info@suedtirol.info | www.suedtirol.info Valori dell’aria Tel. 0471 417140 www.provincia.bz.it/aria labchinfis@provincia.bz.it Info valanghe e meteo Via Mendola 33 | 39100 Bolzano Tel. 0471 414740/41 Bollettino telefonico 0471 270555 www.provincia.bz.it/meteo hydro@provincia.bz.it provincia autonoma | giugno 2013

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Deutsch Certificazi oneInterna zionale:-) In collaborazione con

Ufficio bilinguismo e lingue straniere www.provincia.bz.it/centromultilingue

Editrice: Giunta provinciale di Bolzano · Stampa: Tezzele by Esperia - Bolzano - via Innsbruck, 27 · Responsabile: Silvana Amistadi · Registrazione: Tribunale di Bolzano n. 31 del 4 novembre 1991 · Il mensile «Provincia Autonoma» non è in vendita; può essere richiesto gratuitamente alla Segreteria del Servizio stampa della Giunta provinciale, 39100 Bolzano, piazza Silvius Magnago 1, tel. 0471 412211, fax 0471 412220 · e-mail: USP@provincia.bz.it · Tiratura: 48.000 copie, di cui 29.000 in lingua tedesca e 19.000 in lingua italiana - Spedizione: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NE Bolzano. TAXE PERCUE/TASSA PAGATA. ANNO XXII - n. 6/2013 Giugno


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