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Il Pd polesano: “Necessario investire sui giovani per rilanciare il Polesine”

Biolcati: “Provincia in difficoltà, perchè? Non cresce, non è una provincia per giovani”

“Per fare crescere il Polesine bisogna puntare sui giovani. Ce lo insegna la classifica de Il Sole 24 ore”. A dirlo sono Francesco Biolcati e Diego Crivellari, del Partito Democratico rodigino.

“Il Sole24 Ore, purtroppo, ha certificato chiaramente come il nostro Polesine non sia proprio una provincia per giovani, anzi. Ma qual è il motivo? La 33esima indagine sulla Qualità della vita, pubblicata dal quotidiano economico, politico, finanziario, certifica tutte le difficoltà della provincia di Rovigo, che si posiziona al 77esimo posto su 107 province, evidenziando uno scivolamento, rispetto all’anno precedente, di addirittura 16 posizioni, e un divario importante rispetto alle altre provincie venete. Bel- luno, infatti, che è la penultima tra queste, si piazza al 35esimo posto, ben 42 posizioni sopra di noi”.

Il giovane consigliere del Pd, che siede tra i banchi del consiglio comunale di Rosolina, Francesco Biolcati, e Diego Crivellari, esponente di spicco del Pd polesano, propongono un’analisi degli indicatori più rilevanti di questa classifica, in chiave “giovanile”.

“Analizzando gli indicatori utilizzati dal quotidiano per stilare la classifica, si vede come la nostra provincia si trovi nelle posizioni peggiori per mortalità per incidenti stradali, partecipazione alla formazione continua, numero di pensioni di vecchiaia, riciclaggio di denaro, denatalità e furti in abitazione. Un quadro, insomma, di forte difficoltà soprattutto se paragonato alle medie dei risultati raggiunti dalle provincie vicine - spiega Biolcati -. Ma il dato che più preoccupa è l’ultima posizione nella macro-categoria “Affari e lavoro”. Significa che per gli indicatori analizzati dal Sole24Ore la nostra provincia si classifica negativamente su tematiche come: imprenditoria giovanile, numero di pensioni di vecchiaia ogni

1.000 abitanti, giovani che non lavorano e non studiano, infortuni sul lavoro. Cosa può averci portato a toccare risultanti così negativi? La verità, purtroppo, è una sola, ed è sotto gli occhi di tutti, basta volerla guardare: il Polesine non è una provincia che cresce e si sviluppa perché non è una provincia per giovani”.

Per Crivellari “non si tratta soltanto di destinare risorse ma, bensì, di attenzione della politica alle esigenze giovanili. Non a caso la provincia di Rovigo è la terza in Italia per numero di laureati dai 20 ai 24 anni (12,4%), i quali però non riescono a trovare collocamento all’interno dei confini provinciali: la disoccupazione giovanile dai 16 ai 35 si attesta al 12,5%, cioè sopra la media del nord Italia (dati Istat 2021).

Per questo, chi non trova lavoro è costretto a spostarsi. I dati sullo spopolamento annuo sono di circa 850 residenti su un totale di 228.000 (circa lo 0,5% della popolazione provinciale ogni anno)”. E non è tutto, i due esponenti Dem concordano: “L’indagine del Sole24Ore ci dice anche un’altra cosa: che chi si trova tra le prime posizioni della classifica adotta misure che incentivano l’occupazione giovanile. Bologna, per esempio, con lo sgravio fiscale per chi assume giovani e Firenze con incentivi diretti all’imprenditoria giovanile. E allora, in conclusione, l’indagine del quotidiano economico ci dice chiaramente che le politiche attive nei confronti della fascia di popolazione 18-34 anni creano benefici per l’intera popolazione, creando quello sviluppo socio economico che da tempo aspettiamo anche in provincia di Rovigo. Per crescere, insomma, bisogna puntare sui giovani”.

Marco Scarazzatti

Dal Veneto giungono duri rimproveri al Governo Meloni. Nello specifico, sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle a polemizzare sulla situazione di stallo della Zona logistica semplificata (Zls) VeneziaRovigo.

“Il governo Meloni sta dimostrando molti limiti e si caratterizza per trascurare il Veneto – commenta il segretario del Pd Veneto, Andrea Martella –. Il tema dei finanziamenti della Zls sta agitando il mondo produt- tivo e istituzionale veneto. Ora addirittura la Regione Veneto ha sollecitato l’esecutivo Meloni a provvedere a finanziare la Zls. È un’opportunità di investimento che andrebbe a rafforzare la capacità competitiva del tessuto economico produttivo ed occupazionale del territorio”.

“La Zls di Venezia-Rovigo è tuttora una scatola vuota – afferma invece la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini –. Se n’è ac- corto anche l’assessore regionale Roberto Marcato, che ha bollato come ‘miope e incapace’ il Governo centrale di centrodestra, colpevole di non aver ancora approvato il decreto attuativo in grado di finanziare il progetto”.

“Le imprese investitrici e le amministrazioni locali non possono più attendere oltre – prosegue la consigliera –: si tratta di un contesto da due miliardi e mezzo di euro, con circa 1 80mila nuovi posti di lavoro previsti, l’incremento del 40% per le esportazioni e dell’8.5% per il traffico portuale. Senza l’ultimo miglio, ovvero l’approvazione di un decreto statale che materialmente eroghi le risorse, tutto ciò resterà lettera morta”.

“La lotta intestina tra i Fratelli di una sola parte d’Italia e la Lega, tra centralismo e autonomia differenziata, tutto fa tranne il bene delle cittadine e dei cittadini veneti”, conclude Baldin.

Eventi. Nei prossimi mesi in programma un ricco calendario teatrale e musicale

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