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Comunicazione aumentata alternativa per “Sorridere insieme” ai piccoli pazienti
Il reparto Odotoiatria di Comunità nella sezione pediatrica è uno dei primi e dei pochi in Italia ad utilizzare il sistema Caa per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative
Sichiama “Sorridere Insieme” il progetto che l’associazione Assi Gulliver, da sempre a fianco della ricerca e dell’innovazione scientifica, sta finanziando a favore della sezione pediatrica del reparto di Odontoiatria di Comunità dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco. L’iniziativa mira a rendere il reparto, e l’ospedale più in generale, sempre più inclusivo con un percorso dedicato ai piccoli pazienti non verbali e alle loro famiglie utilizzando il sistema di Caa, la comunicazione aumentata alternativa. “Questo progetto rappresenta una straordinaria occasione di crescita socio-sanitaria - commenta Claudio Gallo, direttore del reparto - sia professionale sia umana. Sono orgoglioso di sapere che saremo uno dei pochi e primi reparti di Odontoiatria che utilizzerà questa metodica in Italia e questo ci carica di una grande responsabilità e di conseguenti aspettative. Il percorso che inizia in queste settimane con i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie potrebbe diventare nel futuro una metodica condivisa da moltissime strutture sanitarie a valenza pediatrica. La Caa di fatto ci permette di essere ancora più inclusivi nei confronti dei nostri piccoli pazienti speciali”. Assi Gulliver è la prima associazione italiana che riunisce le famiglie dei pazienti con sindromi di Sotos e di Malan. “Sorridere insieme” nasce dall’esperienza personale di Elisa Zigno, mamma di Giovanni, che è paziente all’Immacolata Concezione, e membro del consiglio direttivo proprio dell’associazione.
La Caa è una pratica clinica che viene messa in campo in ambito pediatrico, riabilitativo ed educativo, per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative. È “aumentativa” perché ha lo scopo di potenziare la comunicazione e il linguaggio supportando tutte le potenzialità comunicative della persona, “alternativa” perché utilizza modalità alternative alla comunicazione tradizionale, avvalendosi di gesti, segni, ausili per la comu- nicazione e tecnologia avanzata.
“La nostra esperienza con la Caa inizia 3 anni fa - spiega proprio Elisa Zigno nella doppia veste di mamma e portavoce di Assi Gulliver - quando iniziammo ad avere i primi approcci a questa metodologia di comunicazione. Giovanni aveva da poco compiuto 4 anni e nessun medico sapeva ancora dire se lui avrebbe parlato o meno. Noi genitori però sentivamo che lui aveva bisogno di comunicare. All’inizio non ci credevo viste le sue difficoltà di attenzione e cognitive, ma la prima volta che ha indicato la foto del suo biberon per chiedere di bere il latte ci siamo illuminati. Oggi Giovanni ha 7 anni e non parla, ma grazie alla Caa può chiedere e raccontare tante cose alle persone che fanno parte della sua vita. Sapere che in un ospedale e su una sedia di un reparto odontoiatrico possa sentirsi a suo agio mi riempie di gioia”.
Alessandro Cesarato
La Medicina narrativa convince il piccolo Dominik a farsi curare il mal di denti
Nel reparto di Odontoiatria di comunità dell’ospedale Immacolata Concezione l’approccio offerto dalla Medicina narrativa aiuta sempre più i piccoli e fragili assistiti a sconfiggere la diffidenza, la paura e l’ansia per l’ambulatorio e le cure. L’ultimo a sperimentarne la bontà è stato Dominik, un bambino di 9 anni con un un disturbo dello spettro autistico ed un’estrema necessità di cure odontoiatriche. Ad incoraggiarlo ad entrare in ambulatorio odontoiatrico per risolvere il suo forte mal di denti sono arrivati tutti insieme i personaggi (interpretarti dai volontari dell’associazione Star Wars Universe di Adria) della sua saga cinematografica preferita, quella di Star Wars appunto, che hanno pacificamente invaso, tra lo stupore generale di Dominik e degli altri bambini, il reparto.
“Ringrazio i nostri eroi, piccoli e grandi - ha detto la mamma di Dominik - questa iniziativa fa parte di un percorso di umanizzazione delle cure. Grazie a questo ospedale, agli medici, alle infermiere, agli igienisti dentali, agli operatori che sono tutti gentili e bravissimi, grazie davvero di cuore per l’aiuto che ci date con i nostri bambini speciali”.
Attualmente sono 873 i bambini seguiti dall’Odontoiatria di comunità piovese (che vanta 21 anni di attività) diretta da Claudio
Gallo. Piccoli pazienti con problematiche che spaziano dall’autismo a disturbi psicomotori o cognitivi, sindrome di down, malattie rare o paralisi cerebrali infantili. Il centro, oltre alle terapie ambulatoriali, effettua settimanalmente interventi chirurgici complessi in sedazione totale, ma organizza anche sedute di ambientamento ravvicinate per potere eseguire su bambini con disabilità cure odontoiatriche alla poltrona. (a.c.)