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Samuele Cavallin nel cuore di tutti: Loreggia gli intitola i campi sportivi

Ha lottato fino all’ultimo, per tre anni, contro un osteosarcoma, un tumore che aggredisce soprattutto i più giovani. Samuele Cavallin, loreggiano, giovane promessa del calcio, è morto a 19 anni una domenica mattina, il 6 marzo di sei anni fa. La passione per il pallone non è mai venuta meno: Samuele, a cui era stata amputata anche una gamba, ha giocato fin quando le forze glielo hanno permesso.

A “Cava” o “Sam” come lo chiamavano i compagni di squadra i dirigenti sono stati intitolati, nei giorni scorsi, gli impianti sportivi di Loreggia.

Nonostante la malattia Samuele ha lottato con forza e con il calore della sua famiglia e dei suoi amici. Proprio quest’ultimi hanno chiesto all’amministrazione di intitolare il campo al loro caro amico scomparso, perché potesse essere ricordato e conosciuto da tutti gli sportivi e non.

Il sindaco Manuela Marangon e l’assessore allo sport Stefano Pierobon hanno prima incontrato i genitori per la loro indiscussa disponibilità, evidenziando che tutti coloro, d’ora in avanti, che sarebbero venuti a giocare a Loreggia avrebbero giocato nel campo di Samuele. Alla manifestazione hanno partecipato molti giovani, tra i quali gli amici più stretti, che hanno ricordato Samuele anche attraverso un messaggio di auguri visto che il 18 febbraio sarebbe stato il suo ventesimo compleanno, dicendo che quella targa era il loro regalo per un amico speciale “Ciao Sam” questo il messaggio di saluto. Successivamente i presidenti dello United Calcio e della Nuova Loreggia hanno ricordato il giovane non solo per la bravura sportiva, ma per i valori che lo hanno caratterizzato nella vita così in campo. Don Antonio Cusinato, parroco della parrocchia di Loreggia e Loreggiola che ha benedetto l’impianto, ha affermato che “giocare è come vivere, vivere è come giocare l’importante è l’amicizia e il vero valore dello stare insieme e quando uno si sente perso Dio dalla panchina scende in campo per tenere la mano”. Anche il sindaco Marangon, grato di come questa giornata sia stata densa dei valori fra amicizia, il ricordo per chi non c’è più e dalla partecipazione di genitori di Samuele si è visibilmente commossa dichiarando che il “primo ringraziamento va ai genitori di Samuele che sono oggi in mezzo a noi e per aver dato a tutta la comunità di Loreggia la possibilità di ricordare Samuele. Un lottatore ed uno sportivo fino al suo ultimo respiro”.

Endrius Salvalaggio

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