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Una pietra d’inciampo per ricordare Cesare Carmi

Era giunto nel 1941 a Chioggia per lavorare nello stabilimento del cugino. Conosce e si innamora di Flavia. Nel ’43 viene portato nel campo di Fossoli in Emilia Romagna e poi ad Auschwitz

Una pietra d’inciampo per ricordare Cesare Carmi nella ricorrenza della Giornata della Memoria (27 gennaio). E’ stata collocata lo scorso 5 febbraio in Corso del Popolo alla presenza del sindaco Mauro Armelao e del presidente del Consiglio Comunale Beniamino Boscolo Capon nei pressi di calle Scopici dove Carmi risiedeva ospitato dalla famiglia Toffoli che gestiva un panificio proprio all’angolo della calle. Questa iniziativa è stata realizzata grazie all’interessamento dell’Associazione Partigiani (Anpi) di Chioggia con la collaborazione di Iveser (Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea), Comunità Ebraica di Venezia, Fondazione Clodiense, dipartimento di Biologia del Mare dell’Università di Padova, Spi Cgil, Comune di Chioggia, Comune di Venezia, Municipalità di Venezia Murano Burano, Centro Tedesco di Studi Veneziani.

La storia di Cesare Carmi, la cui famiglia ebrea risiedeva a Genova, è stata ricordata dal presidente dell’Anpi Chioggia Enrico Veronese. Il giovane genovese Carmi era giunto nel 1941 nella città lagunare per lavorare nello stabilimento conserviero Sacia da poco aperto da un cugino. Conosce e si innamora di Flavia, anch’ella originaria di Genova. Durante l’occupazione nazista dopo l’8 settembre ’43 tutti gli ebrei vengono arrestati e poi inviati nei campi di concentramento. E così avviene anche per Cesare Carmi dapprima portato nel campo di Fossoli in Emilia Romagna e poi spediti in Polonia ad Auschwitz.

Nel gennaio 1945 i nazisti abbandonarono il lager polacco trascinando con sé coloro che erano ancora in grado di camminare. Cesare Carmi trovò la morte durante la lunga traversata in mezzo alla neve e non si conosce né la data della scomparsa né il luogo dove è stato sepolto.

In ricordo di Cesare Carmi e delle vittime degli stermini nazisti sabato 4 febbraio 2023 nell’Aula Magna di Palazzo Grassi è stato presentato il libro di Luciana Laudi “Venezia -Fossoli: direzione Auschwitz. Lettere di Cesare Carmi 1943-1944”.

Chioggia ricorda le vittime delle Foibe

Anche Chioggia ha commemorato, lo scorso 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004 con l’obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale.

“E’ una ricorrenza – ha detto il sindaco di Chioggia Mauro Armelao – alla quale sono particolarmente legato. Ricordo, oltre vent’anni fa quando proprio a Chioggia, organizzai io stesso “Foibe e la censura della storia. Da più di 50 anni cerchiamo giustizia e non vendetta”, convegno in occasione del quale ho conosciuto Nidia Cernecca. E’ mancata nel 2020, lei era presidente dell’Associazione Nazionale Congiunti Deportati Italiani in Jugoslavia. Suo padre era stato torturato e poi decapitato dai titini. Lei ricordava tutto e nei suoi ricordi di bambina il fatto terribile tornava costantemente. Da quel convegno le cose sono cambiate, ora quegli orrori non sono più un capitolo nascosto della storia recente, i familiari delle vittime vedono riconosciuti quei tragici eventi in un Giorno dedicato”.

“È fondamentale recuperare la nostra storia - ha detto l’assessore alla Cultura Elena Zennaro. - Oltre gli steccati ideologici ci sono nostri compatrioti che hanno perso la vita e vanno onorati o che hanno vissuto e vivono con il marchio di esule. Una marchiatura dolorosa che va condivisa e compresa per creare una consapevolezza collettiva di un periodo buio della storia italiana”.

Territorio. L’intervento del presidente Cia Venezia Federica Senno

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