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Mesto addio al Tennis Club dopo 43 anni di attività

D opo 43 anni di storia e passione il Circolo del Tennis Club di Bagnoli di Sopra ha annunciato nei giorni scorsi la chiusura. La motivazione è data dalle spese sempre maggiori e dalle difficoltà di gestione degli impianti: a pesare soprattutto l’aumento delle bollette energetiche, migliaia di euro in più che difficilmente il club sarebbe stato in grado di recuperare. Da quanto ha fatto sapere il sindaco gli impianti di via Molini, di proprietà comunale, verranno assegnati ora ad un nuovo gestore per riaprire, dopo qualche intervento di manutenzione, nel mese di marzo. Il centro è dotato di due campi da gioco in terra rossa, uno dei quali coperto e negli anni scorsi era molto frequentato.

Per voce dell’ultimo presidente del Club, Tiziano Franzolin, si esprime tanta amarezza: “Con estremo dispiacere comunichiamo che l’assemblea dei soci ha decretato lo scioglimento del circolo. Un ringraziamento va a tutti coloro che fin dalla fondazione in qualche modo hanno partecipato alla crescita del club, dai presidenti ai consiglieri, ai gestori, agli associati, agli atleti e ai molti amici. Sono 43 anni di storia, che ricorderemo sempre con molto affetto”. Lo scarno messaggio è stato affidato alla pagina social del Tennis Club e lo stesso Franzolin ha scelto di non aggiungere altre considerazioni in merito.

Purtroppo le difficoltà dell’ultimo periodo hanno pesato sulla gestione dell’impianto, fino alla decisione definitiva che è stata presa nel corso dell’ultima assemblea dei soci che di fatto ha decretato lo scioglimento del circolo fondato nel lontano dicembre del 1979.

Negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, c’erano state delle proroghe tecniche della convenzione con il Comune dopo la sua scadenza naturale e ogni decisione era stata rimandata.

Rassicurante la posizione del Sindaco, Roberto Milan, che parla di una imminente riapertura: “Ringrazio il Tennis Club con il presidente Franzolin e i suoi dirigenti per l’impegno e la collaborazione di questi anni. Nei giorni scorsi si sono già fatte avanti realtà sportive del Veneto interessate ai nostri campi da tennis ma la nostra intenzione è quella di mantenere la gestione in paese. Abbiamo già incontrato un gruppo di giovani che si è messo a disposizione per riaprire gli impianti con spirito di collaborazione. Negli ultimi anni abbiamo investito 150 mila euro per ristrutturare l’area del tennis e del pattinaggio, che in passato non era stata interessata da grandi interventi.

Abbiamo messo a disposizione i nuovi spogliatoi realizzati grazie a contributi regionali. L’importante è unire le forze fra le associazioni sportive proprio per contenere le spese e usare al meglio le strutture disponibili”.

Cristina Lazzarin

Nuova autorizzazione regionale per gli impianti di biogas

Le due autorizzazioni rilasciate agli impianti di biogas delle aziende “Tenuta di Bagnoli” e “Sant’Anna” introducono delle variazioni sui prodotti che potranno essere usati e in particolare premettono l’uso di liquami zootecnici e della pollina provenienti da allevamenti extra aziendali. Ma per il 70% dovranno continuare ad impiegare le proprie produzioni agricole. Il biodigestore della “Tenuta di Bagnoli” era entrato in funzione nel giugno del 2009 e prevedeva l’impiego di liquami zootecnici di provenienza aziendale per un massimo di 6.390 tonnellate, corrispondente al 28% della quantità di prodotto usato. Già 2010 però, come avevano rilevato gli stessi uffici regionali, l’impianto era stato alimentato esclusivamente dalle coltivazioni agricole perché l’azienda aveva cessato l’attività zootecnica. Ora viene data la possibilità di impiegare fino a 1.800 tonnellate l’anno di effluenti zootecnici provenienti da allevamenti extra aziendali, pari quindi al 12% del peso totale. Viene inoltre introdotto l’uso dei sottoprodotti per la lavorazione dei cereali e del riso per un totale di 2.600 tonnellate l’anno, corrispondenti al 18 per cento del peso. L’azienda aveva presentato la richiesta di variante nel giugno 2022 impegnandosi a individuare la struttura adibita allo stoccaggio dei prodotti in arrivo e l’area dedicata alla disinfezione dei mezzi che trasportano la pollina all’impianto. Quasi identica anche l’autorizzazione per l’impianto gemello dell’azienda Sant’Anna, sempre in via Garibaldi, entrato in esercizio a novembre 2012. Questo impianto era alimentato esclusivamente con i prodotti delle coltivazioni agricole mentre ora è autorizzato ad impiegare fino a 1.800 tonnellate l’anno di effluenti zootecnici e pollina e fino a 2.600 tonnellate di sottoprodotti per la lavorazione dei cereali e del riso. Anche in questo caso sono state individuate le aree dedicate allo stoccaggio e alla disinfezione dei camion.

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