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Associazioni in difficoltà, mancano volontari
Momenti di difficoltà per il settore del volontariato e del terziario nel Miranese, con le associazioni alla disperata ricerca di volontari che, però, dopo l’inasprimento delle regole di gestione di eventuali rimborsi, sembra molto meno facile trattenere per lunghi periodi. Nel Miranese, i dati per il settore del terziario parlano chiaro: di tutti gli enti del settore (circa 150) più di due terzi è costituito dalle associazioni di promozione sociale e volontariato. Ben distanti, con meno del dieci per cento delle presenze, si piazzano poi le associazioni sportive e le cooperative sociali. Budget per la maggior parte decisamente minimo (sotto i quindicimila euro come media annua) con principali fonti di finanziamento le semplici entrate di iscrizione dei soci, che coprono quasi l’ottanta per cento dei redditi effettivi. Poche le donazioni, sia pubbliche che private, ma il vero problema risultano essere i volontari. Se infatti nove associazioni su dieci dichiarano di aver costante bisogno di aiuto economico, i volontari sono presenti in numero molto basso (sotto le dieci unità) in più della metà delle associazioni, mentre quasi il venti per cento non ne ha proprio e il settanta per cento mantiene gli stessi da anni, senza alcun ricambio generazionale. Esempio concreto delle difficoltà, il caso dell’Anteas Avas di Scorzè, attraverso il suo presidente Franco Bellato, che chiede aiuto, perché gli undici autisti oggi disponibili non sono sufficienti a soddisfare le chiamate di accompagnamento delle persone. “Anteas Avas - spiega il presidente - dispone di quattro mezzi, adatti al trasporto di carrozzine, completi di pedana e sollevatore per disabili. Prima della pandemia avevamo numeri importanti, poi un forte calo ma il 2023 vede una nuova crescita. Sono cresciute pure le spese per il carburante, arrivate a oltre 19 mila euro. Gli autisti sono tutti dei pensionati e qualcuno ha deciso di lasciare per problemi d’età e di salute. Sono, però, aumentate le richieste di trasporto anziani. Ci servono volontari, altrimenti dobbiamo dire no a certe persone e non vorremmo farlo”.
Massimo Tonizzo
La bella estate del volontariato
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Una stagione da vivere e da condividere, grazie ad una ricchezza e varietà di proposte e di appuntamenti, dalla grande città al paesino di campagna o al borgo montano, dalla località balneare alle mete culturali. Nel nostro Veneto le iniziative non mancano e in questi mesi il calendario è denso e quantomai ricco: c’è solo l’imbarazzo della scelta per chi vuole regalarsi un giorno spensierato o una serata all’aperto tra buona musica, la magia del palcoscenico o i piaceri della tavola. Fino a tutto settembre ogni località ha le sue iniziative, ogni città i suoi eventi, per tutti i gusti. Spesso però non consideriamo un dettaglio. Fondamentale. Dietro ai programmi, ai volantini e agli striscioni di grandi e piccoli appuntamenti ci sono gruppi di persone, il più delle volte volontari, che prestano il loro tempo per l’organizzazione, l’allestimento, il servizio. Un aspetto fondamentale e non di poco conto, soprattutto per la miriade di proposte, dalla sagra paesana al concerto in piazza, che animano anche i paesi più piccoli e che arricchiscono la nostra estate. Il volontariato diventa così il “motore” indispensabile di numerosi appuntamenti, che altrimenti non potrebbero aver luogo con la stessa intensità, capillarità e durata. Pensiamo al lavoro incessante delle varie Pro Loco, come di chi presta il proprio servizio nei gruppi parrocchiali, o in varie associazioni e gruppi che ogni estate rendono possibili decine di proposte.
Come accade per altri settori, dallo sport al sociale, anche lo svago e il divertimento vivono grazie all’impegno gratuito e generoso di tante persone che scelgono di dedicare intere giornate all’allestimento e all’organizzazione degli eventi più disparati. Senza il volontariato le nostre lunghe estati sarebbero un po’ più spente e silenziose, soprattutto nei piccoli centri, nei quartieri, nei rioni. I nostri ragazzi avrebbero meno occasioni di ritrovo e di divertimento, così come molti anziani che si ritrovano nelle feste organizzate sotto casa. Se le nostre estati sono più belle, coinvolgenti e divertenti lo dobbiamo anche a loro, ai tanti volontari e al loro generoso entusiasmo.
Miranese Nord