2 minute read

Area del Graticolato Romano, pericolo costante

L’incidente dello scorso 10 giugno in cui ha perso la vita il piccolo Andrea Marigo, 11 anni, di Campocroce di Mirano nello scontro con un autoveicolo mentre in bicicletta attraversava l’incrocio tra via Don Orione e via Viasana, oltre ad aver scosso notevolmente l’animo dei cittadini ha anche riacceso i riflettori sulle problematiche legate alla sicurezza sul Graticolato Romano. Andrea era un bambino buono e socievole, figlio di genitori modello, aveva appena concluso l’anno scolastico e si apprestava a vivere le vacanze estive in totale spensieratezza, con la famiglia e gli amici ma un destino crudele purtroppo lo attendeva su quella strada e l’ha strappato via all’affetto dei suoi cari. L’area in questione, l’antico appoderamento romano che prevedeva un grande ager suddiviso in centuriae quadrate di 710.40 metri, pari a 2400 piedi si contraddistingue per un sistema di percorsi viari perpendicolari che suddividevano gli agri centuriati e comprende una vasta area del territorio miranese. Le strade, a tutt’oggi, si caratterizzano per la scarsa ampiezza delle carreggiate e per il susseguirsi di incroci, uno dopo l’altro, tutti elementi che, uniti al traffico talvolta intenso e all’alta velocità con cui viene percorsa da alcuni automobilisti, le rendono particolarmente insidiose. Nel caso del giovane Andrea, non sembra essere stato quest’ultimo il fattore che ha determinato l’incidente ma gli interrogativi sulla sicurezza restano.

“Il tema è discusso da tanto tempo - spiega il sindaco di Mirano Tiziano Baggio - è un problema molto complesso perché ogni 700 metri ci sono degli incroci e metterli in sicurezza e soprattutto controllare la velocità delle macchine è molto difficile. In ogni caso abbiamo disposto controlli serrati ed effettueremo qualche intervento mitigativo. Ci siamo incontrati con i sindaci di Santa Maria di Sala, Pianiga e con la Città Metropolitana per valutare eventuali iniziative comuni. Avrebbe poco senso intraprendere iniziative limitate esclusivamente al Comune di Mirano anche se possono essere utili. Ci stiamo lavorando”.

Riccardo Musacco

La bella estate del volontariato

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Una stagione da vivere e da condividere, grazie ad una ricchezza e varietà di proposte e di appuntamenti, dalla grande città al paesino di campagna o al borgo montano, dalla località balneare alle mete culturali. Nel nostro Veneto le iniziative non mancano e in questi mesi il calendario è denso e quantomai ricco: c’è solo l’imbarazzo della scelta per chi vuole regalarsi un giorno spensierato o una serata all’aperto tra buona musica, la magia del palcoscenico o i piaceri della tavola. Fino a tutto settembre ogni località ha le sue iniziative, ogni città i suoi eventi, per tutti i gusti. Spesso però non consideriamo un dettaglio. Fondamentale. Dietro ai programmi, ai volantini e agli striscioni di grandi e piccoli appuntamenti ci sono gruppi di persone, il più delle volte volontari, che prestano il loro tempo per l’organizzazione, l’allestimento, il servizio. Un aspetto fondamentale e non di poco conto, soprattutto per la miriade di proposte, dalla sagra paesana al concerto in piazza, che animano anche i paesi più piccoli e che arricchiscono la nostra estate. Il volontariato diventa così il “motore” indispensabile di numerosi appuntamenti, che altrimenti non potrebbero aver luogo con la stessa intensità, capillarità e durata. Pensiamo al lavoro incessante delle varie Pro Loco, come di chi presta il proprio servizio nei gruppi parrocchiali, o in varie associazioni e gruppi che ogni estate rendono possibili decine di proposte.

Come accade per altri settori, dallo sport al sociale, anche lo svago e il divertimento vivono grazie all’impegno gratuito e generoso di tante persone che scelgono di dedicare intere giornate all’allestimento e all’organizzazione degli eventi più disparati. Senza il volontariato le nostre lunghe estati sarebbero un po’ più spente e silenziose, soprattutto nei piccoli centri, nei quartieri, nei rioni. I nostri ragazzi avrebbero meno occasioni di ritrovo e di divertimento, così come molti anziani che si ritrovano nelle feste organizzate sotto casa. Se le nostre estati sono più belle, coinvolgenti e divertenti lo dobbiamo anche a loro, ai tanti volontari e al loro generoso entusiasmo.

This article is from: