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Speedline, il Comune si schiera in difesa dell’occupazione

Vogliono vederci chiaro i sindacati dei lavoratori metalmeccanici della Speedline di Tabina di Santa Maria di Sala sulle reali intenzioni dell’investitore tedesco disposto a rilevare la produzione nel salese dopo il dietrofront della proprietà svizzera Ronal. L’azienda del veneziano, infatti, specializzata in cerchioni in lega per automobili di alta gamma, da più di un anno versa in un limbo, come peraltro i suoi 600 lavoratori più quelli dell’indotto, da cui con difficoltà si sta cercando di uscire per salvare il destino dell’impianto e degli operai. Ricordiamo che la vertenza era iniziata nel dicembre 2021 quando la multinazionale svizzera aveva fatto sapere di voler abbandonare il sito produttivo veneziano e delocalizzare la produzione in Polonia. Anche la politica, locale e nazionale, si mobilitò a favore dei lavoratori, con la presenza in loco anche dell’allora ministro del Lavoro Andrea Orlando e l’interessamento anche del sindaco metropolitano di Venezia Luigi Brugnaro. Inizialmente furono quattro le proposte avanzate da parte di realtà industriali, di cui tre vincolanti. Tre, pertanto, sono stati i soggetti che hanno manifestato interesse a rilevare la produzione di Speedline, tutti tedeschi e tra questi è stato indicato uno come il maggiore tra i papabili a rappresentare il cavaliere bianco in grado di salvare le sorti dell’azienda. Ronal, infatti, ha dichiarato lo scorso maggio di voler intraprendere la trattativa con uno solo dei soggetti indicati.

Le organizzazioni sindacali non hanno potuto che prenderne atto ma secondo Fim Cisl e Fiom Cgil restano ancora dei dubbi da dipanare. In particolare, all’incontro avvenuto lo scorso inizio giugno tra l’investitore tedesco, la proprietà Ronal e i sindacati, è stata posta sul tavolo anche la questio- ne del rilevamento di App Tech, l’azienda di Mestrino sempre parte del gruppo Ronal che, secondo i rappresentanti dei lavoratori potrebbe significare un’occasione di espansione produttiva e una garanzia in più per rendere più solido il piano industriale. Al momento non ci sono riscontri dalla

L’ente locale sarà parte civile nel processo contro gli ex sindaci

Il Comune di Santa Maria di Sala si costituirà, ufficialmente, parte civile, nel procedimento giudiziario che vede coinvolti i due ex sindaci Nicola Fragomeni e Ugo Zamengo oltre ad altri professionisti sulle presunte tangenti richieste per concedere il cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni, da agricoli a edificabili. Altre accuse nei confronti di Fragomeni riguardano l’aver favorito l’azienda di famiglia sulla vendita di mascherine contro il Covid. Per lui come per tutti i soggetti coinvolti vale ovviamente la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. La decisione dell’amministrazione è stata comunicata dalla sindaca Natascia Rocchi in occasione dell’ultimo consiglio comunale, lo scorso 19 giugno. Tutto questo nel tentativo di tutelarsi come parte offesa in vista dell’udienza preliminare prevista per il 17 luglio davanti alla Gup Daniela Defazio. La richiesta di costituzione a parte civile era già stata inoltrata all’amministrazione lo scorso aprile da Massimo Iovine del Pd salese ma la procedura ha richiesto dei tempi tecnici prima di arrivare a decisioni di questo tipo, come ha spiegato la prima cittadina, avvocato di professione, poiché finora si era ancora in una fase di indagini. Nel frattempo è stato presentato anche il nuovo dirigente del settore tecnico, l’architetto Domenico Grassetto, andato a sostituire il geometra Carlo Pajaro che aveva ricoperto questo ruolo fino al terremoto giudiziario che ha scosso l’intera città e da cui anch’egli è rimasto coinvolto con l’accusa di abuso d’ufficio. Non sarà semplice per il nuovo dirigente riprendere in mano il lavoro lasciato in sospeso con diverse pratiche arretrate, ma la sindaca, per agevolarlo ha comunicato che sarà adottato un nuovo orario di accesso agli uffici. (r.m) controparte, da questo punto di vista, a quanto pare. Con Ronal restano anche in sospeso altre questioni come i carichi di lavoro, nuovi investimenti e l’organizzazione della produzione ma, anche qui, sembra, senza ancora una risposta. Si punta, poi, a mantenere attiva tutta la forza lavoro in azienda e limitare al minimo il calo della produzione. “Abbiamo avviato il confronto con Ronal per la gestione del personale - riportano i sindacati in una nota - e l’utilizzo degli ammortizzatori”. Le Rsu si sono ritrovate poi in municipio a Santa Maria di Sala per fare il punto della situazione anche con l’amministrazione comunale e con la delegata della Città Metropolitana Deborah Onisto che, in tutto il periodo della vertenza hanno seguito molto attentamente l’evolversi della vicenda dimostrando vicinanza ai lavoratori coinvolti.

Riccardo Musacco

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