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Urban Volley, sodalizio vincente

La nuova realtà conta oltre 25 squadre formate da più di 500 atleti, 13 palestre, 25 allenatori qualificati e 60 dirigenti

L’unione fa la forza, si dice, anche e forse soprattutto nello sport. E’ infatti dalla sinergia di tre realtà del volley miranese, infatti, che il movimento locale cerca di puntare sempre più in alto, partendo dalla formazione di atlete e atleti come donne e uomini, prima che sportivi. A Villa Farsetti di Santa Maria di Sala è andata in scena la presentazione di Urban Volley, la nuova collaborazione pallavolistica sorta dall’unione di tre società sportive del territorio, Miranese Volley, Volley Salese e F229 Volley Project di Mira. Il progetto si propone come riferimento della pallavolo nel veneziano e poggia le sue fondamenta su anni di esperienze di alto livello di volley giovanile e di inclusione sociale. Presenti per l’occasione anche i sindaci di Mira Marco Dori e di Mirano Tiziano Baggio assieme all’assessore allo sport di Santa Maria di Sala.

“Il bene sociale è l’aspetto determinante che ha fatto incrociare le tre realtà societarie della provincia di Venezia – spiegano i presidenti delle tre compagini, Luca Gallo di F229 Volley Project, Luca Frasson della Miranese Volley e Oliviero De Rossi di Volley Salese - Una novità importante è che questa nuova realtà si occuperà di far crescere sia il settore femminile, sia il settore maschile”. Il logo scelto, oltre a riportare il classico pallone da volley, avrà rappresentato anche una sorta di boomerang e non è un simbolo scelto a caso. Si tratta esattamente della figura che esce collegando su una carta geografica i tre comuni in questione. Oltre trecento tra atlete e atleti hanno presenziato alla manifestazione. Una sfida vissuta con grande entusiasmo e passione dagli ideatori dell’iniziativa.

Primo obiettivo importante della nuova Urban Volley sarà di cercare di migliorare il settore tecnico alzando sempre più l’asticella. Ed è per questo che dalla prossima annata sarà affidata la responsabilità delle U12, U13 e U14 femminili a Cristiano Pavoncelli, che va ad unirsi a Rita Zanoni, responsabile dell’S3, e ad Alessandro Dal Corso che seguirà l’U16. Per il settore maschile è stato confermato Emanuele Celle come Direttore Tecnico. Previsto un nuovo arrivo anche per la prima squadra. La Serie C femminile, infatti, avrà come tecnico Patrizio Napoli. Il nuovo sodalizio conta oltre 25 squadre formate da più di 500 atleti, 13 palestre, 25 allenatori qualificati e 60 dirigenti.

Riccardo Musacco

Il momento della presentazione dell’Urban Volley in villa Farsetti

Rugby, un po di Mirano nello scudetto femminile

C’è un po’ di Mirano nella vittoria del titolo italiano nel rugby femminile conquistata dalle ragazze del Valsugana Rugby di Padova, note come le “ValsuGirls”. Lo scorso inizio giugno, infatti, l’agguerrita compagine patavina ha fatto sua la finale scudetto contro il Villorba Rugby sul campo neutro di Mogliano. Nello staff delle neo campionesse d’Italia sono presenti Daniele Frasson, vice allenatore e già campione d’Italia assieme a Fabio Alberto Francese, componente dello staff tecnico, entrambi con un passato da giocatori ed allenatori del Mirano Rugby. Nella rosa delle giocatrici invece figura la rugbysta miranese Lisa Zampieri. Tutto questo a dimostrare la qualità della scuola rugbystica miranese. Le ragazze guidate da coach Bezzati hanno concluso la gara con una vittoria nettissima, 28-3, mai in discussione, nemmeno quando dopo 15 minuti si sono trovate a giocare tutta la partita in una in meno causa un’espulsione. “Siamo felicissimi del traguardo raggiunto - racconta mister Frasson - con quest’ultimo è il quinto scudetto vinto dal Valsugana rugby, il secondo consecutivo. Siamo riusciti a riconfermare quanto fatto l’anno scorso. Personalmente è il mio terzo scudetto vinto da allenatore con le valsu girls. La finale di quest’anno la ritengo la finale più bella finora disputata sia dal punto di vista del gioco espresso, sia perché dopo tanti anni la Federazione ha deciso di disputarla in Veneto, questo ha permesso di avere a bordo campo più tifosi e amici rispetto le passate stagioni. Sicuramente qualcosa della scuola rugbystica miranese c’è, essendo io nato e cresciuto a Mirano prima come giocatore e poi come allenatore”. (r.m.)

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