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La Lega scommette su Alberto Stefani: “Siamo l’avanguardia, non la retroguardia”
Da commissario regionale della Lega il giovane deputato nonché sindaco di Borgoricco, nel padovano, Alberto Stefani è ora il segretario veneto. A sancire la vittoria della sua linea il congresso che ha visto Stefani, sostenuto dall’ala salviniana del partito, prevalere sullo sfidante Franco Manzato, mentre si è chiamato fuori, in evidente dissenso, Roberto Marcato, da tempo ormai voce critica e seguitissima tra il popolo leghista.
Alberto Stefani, quale il suo commento all’esito del congresso?
“Sono tanto soddisfatto quanto motivato a lavorare al servizio del movimento. L’anno prossimo ci aspettano 350 Comuni al voto, le elezioni europee e molto probabilmente le elezioni provinciali. Dovremo farci trovare pronti, esprimendo le migliori energie della Lega”.
Adesso quali sono le priorità sulle quali lavorare?
“Prima di tutto portare a casa l’autonomia, illustrando ai cittadini costantemente a che punto siamo con l’iter parlamentare. Inoltre puntiamo a dare vita ad un organo di informazione che comunichi l’attività istituzionale di consiglieri regionali, parlamentari ed europarlamentari, per tenere aperto e costante il dialogo e il confronto con la nostra base. Ecco allora che diventa fondamentale aprire le sezioni ai giovani, alle energie positive del movimento e alla società civile. La Lega è il partito dell’avanguardia non della retroguardia”.
Ma ci sarà anche da guardare
Il commento. Marcello Bano aveva sostenuto la candidatura di Marcato
“I congressi di partito sono il momento della democrazia e del confronto interno. Erano anni che chiedevamo questo confronto e finalmente l’abbiamo avuto, quindi sarebbe assurdo da parte nostra non accettarne l’esito”. Marcello Bano non ha mai fatto mistero della sua posizione all’interno del partito. “Ci siamo battuti per una visione del partito più legata ai territori e meno alle dinamiche nazionali”, ribadisce il sindaco di Noventa Padovana, eletto fra i dodici componenti del direttivo regionale. “Al di là dell’amarezza per le vicende che hanno portato al ritiro di quello che per me personalmente era e rimarrà sempre un punto di riferimento nella Liga Veneta, l’assessore Roberto Marcato, non ci resta che prendere atto che la linea da noi sostenuta non è passata. E’ quindi doveroso fare i complimenti e gli auguri di buon lavoro al nuovo segretario Alberto Stefani”. L’invito, quindi, è quel- all’interno del partito. Come intende ricompattare la Lega dopo i recenti dissensi e le tensioni pre e post congressuali?
“I congressi ci sono sempre stati. E precedentemente erano vinti con divario minore. La legittimazione che proviene da questo congresso regionale, con il voto positivo del 65% degli aventi diritto, stabilisce che una forte maggioranza, silenziosa, c’è sempre stata. Si ricompatta il partito, affrontando le sfide che abbiamo davanti: poche parole, tanto lavoro”.
Con gli alleati di centrodestra, invece, come imposterà la collaborazione anche in vista delle elezioni regionali del 2025?
“Come sempre. Con lealtà e franchezza. La Lega dev’essere un interlocutore credibile nel centrodestra, senza isolarsi con sparate da giornale, che lasciano il tempo che trovano”. lo di ricucire: “Come componente neoeletto del direttivo nazionale, - continua Bano - continuerò a promuovere le idee che hanno portato me e tanti altri a entrare in Lega: il federalismo, l’autonomia, la difesa degli interessi dei territori e delle comunità. Chi scambia i congressi di partito per guerre fratricide non ha capito cos’è la politica: all’interno della Liga Veneta, come in ogni comunità di persone, ci sono opinioni e sensibilità diverse. Se ne discute insieme, magari animatamente, e poi ci si allinea”. Ora dunque si volta pagina? “Il compito di fare sintesi spetta al segretario,conclude il sindaco padovano - che oggi può farlo a pieno titolo perché finalmente, dopo anni di commissariamenti, c’è stata un’elezione e un’investitura democratica. Siamo pronti a collaborare con tutti per il bene del Veneto e della Lega”.
Infine, è d’accordo con l’ipotesi di un nuovo mandato per Zaia alla guida del Veneto?
“Assolutamente si e me ne sto facendo portavoce in Prima Commissione - Affari Costituzionali alla Camera dei deputati”, conclude Stefani che, incassata l’investitura dal partito, apre così una nuova stagione mettendo subito in chiaro quale sarà il peso della Lega nel governo della Regione. Un’ambizione che dovrà misurarsi con l’avanzata di Fratelli d’Italia anche nella nostra regione”.