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Cinque consiglieri del Pd fanno mancare il numero legale, maggioranza in crisi
Il sindaco Marco Dori ha sospeso politicamente l’assessora
Oriana Gerardi. Francesco Volpato, Sergio Terren, Vilma Minotto, Silvana Zanon, Francesco Sacco spiegano la loro decisione. Il segretario del Pd comunale prova a ricucire
La maggioranza di centrosinistra mirese che governa il Comune traballa. Cinque consiglieri comunali del Pd non partecipano al voto in una variazione di bilancio della maggioranza, e fanno mancare il numero legale in una sessione di un consiglio comunale che si è tenuta a giugno, impedendone così l’approvazione nel parlamentino. Il sindaco Marco Dori intanto, nella stessa seduta del consiglio comunale ha sospeso politicamente l’assessora alle attività produttive Oriana Gerardi, considerata da molti contigua al gruppo dei 5 consiglieri del Pd che non hanno votato il provvedimento. A spiegare il perché della decisione sono gli stessi consiglieri del Pd protagonisti della crisi politica. “5 consiglieri del Pd (su 6) hanno lasciato l’aula per non votare la, IV° variazione di bilancio - spiegano Francesco Volpato, Sergio Terren, Vilma Minotto, Silvana Zanon, Francesco Sacco. La scelta è nata a seguito di molteplici tentativi di dialogo all’interno della maggioranza e direttamente con il sindaco per condividere forti perplessità sul provvedimento e gli effetti correlati. Abbiamo chiesto di rivedere completamente l’intervento di copertura fotovoltaica dei parcheggi antistanti la scuola secondaria dell’Istituto comprensivo “Luigi Nono” in via Oberdan, opera dal costo preventivato di 300.000, con un costo per Kw di fotovoltaico di circa 3 volte superiore al costo medio di mercato. Abbiamo sempre ritenuto tuttavia, che con l’uso di queste risorse, sia prioritario av- viare la progettazione per risolvere problemi maggiori e complessivi delle scuole del comprensorio comunale operando una ristrutturazione più ampia e volta anche all’efficientamento energetico utilizzando le strutture già esistenti. La questione è stata ribadita anche nella specifica commissione consigliare a cui è stato assoggettato il provvedimento non votato. Vista la suddetta priorità di ristrutturare e riqualificare le scuole a Mira e l’ancor più importante dovere dell’amministrazione di impiegare le risorse pubbliche in interventi che rispettino i principi di efficacia ed economicità, di fronte all’ennesimo rifiuto della maggioranza e del sindaco di affrontare attivamente queste questioni, abbiamo ritenuto di non votare questo provvedimento”. Nei giorni successivi il segretario del Pd Enzo De Lorenzi e il sindaco hanno aperto un dialogo con i cinque consiglieri, avviando una verifica di maggioranza che ha coinvolto le forze politiche, tutto per tentare una ricucitura dello strappo. L’auspicio che arriva da tutte le forze del centrosinistra a Mira è quello di non far terminare anticipatamente questa esperienza amministrativa e “regalare” così alle forze di centrodestra, che di fatto non hanno mai governato la cittadina rivierasca. Il sindaco nel frattempo ha precisato al momento in cui scriviamo che la sospensione è stata solo un atto politico. All’assessora Gerardi non sono state ritirate infatti le deleghe.
Alessandro Abbadir
Le opposizioni di centrodestra vanno all’attacco
“Sindaco e amministrazione comunale messi in difficoltà da una parte della propria maggioranza nel corso del consiglio comunale. Siamo alla fine del 1°semestre del 2023 e sono stati fatti solamente 3 Consigli comunali; sembra quasi che a Mira non ci siano problematiche da affrontare e esigenze di cittadini e imprese da portare avanti”.
A spiegarlo è Baldan consigliera comunale eletta con la civica Gente di Mira e adesso passata a Fratelli d’Italia.”Prendiamo atto – spiega Fdi - che questa maggioranza, già partita sotto tono e con mal di pancia interni fin dall’inizio un anno fa, è in grande difficoltà e incapace di portare avanti le politiche pubbliche occorrenti per Mira. La mancata adozione del Pat, che la maggioranza aveva promesso che sarebbe stato adottato a luglio, mancanza di capa- cità di programmare e guardare avanti dato che siamo già alla 4a variazione di bilancio in 4 mesi, variazione che oltretutto non è stata approvata per l’uscita dei consiglieri di maggioranza, e che riguardava interventi di manutenzione ordinaria, per il sociale, per le famiglie e per la sostenibilità ambientale. Ci sorge il dubbio che vengano fatti pochi consigli per le tensioni della maggioranza che ora sono diventate visibili e evidenti”.
Le minoranze poi hanno protestato per il mancato minuto di silenzio in occasione della morte dell’ex premier Silvio Berlusconi. Sulla questione dello scarso numero di consigli comunali che si è tenuto, numeri alla mano, il presidente del Consiglio comunale Riccardo Ciriello ha replicato a Fratelli d’Italia sostendo il contrario.