laPiazza di Rovigo - Ottobre 2023

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OTTOBRE 2023

Periodico d’informazione locale - Anno XXX n.206

di Rovigo www.veneto24.it

La lunga strada della sicurezza Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

S

ulle cause della strage del cavalcavia a Mestre saranno le indagini e le perizie a fare piena luce, si spera, e a cercare di fornire delle risposte di fronte ad un dramma che toglie il fiato e spalanca un abisso. Il tragico volo dell’autobus pieno di turisti, i soccorsi disperati, le vittime adagiate sull’asfalto e coperte da un telo sono immagini che ci accompagneranno a lungo e che continueranno ad interrogarci con severità. Al di là delle polemiche dei primi giorni e delle reazioni dettate anche dall’emotività, il disastro di Mestre pone in tutta la sua complessità la questione della sicurezza nella mobilità, sulle nostre strade come sui mezzi di trasporto. Da una parte è evidente, pressoché ovunque, che la nostra rete stradale presenta innumerevoli criticità che non si possono certo risolvere in tempi brevi. Ma per questo non si possono nemmeno ignorare o trascurare. Dall’altra anche a bordo di molti mezzi di trasporto collettivi, dai bus ai treni, i problemi, piccoli e grandi, sono all’ordine del giorno e lo sanno bene sopratutto i pendolari. La sicurezza costa e non sempre le soluzioni messe in campo sono efficaci, questo è un dato di fatto, però non possiamo farne a meno, perché altrimenti il prezzo da pagare rischia di essere troppo alto. Addirittura insostenibile, come nel drammatico volo dal cavalcavia di Mestre.

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ROVIGO NEL DEGRADO ED EMERGENZA MICROCRIMINALITÀ: “NECESSARIO INTERVENIRE SUBITO” I consiglieri di minoranza denunciano l’incuria e la poca sicurezza. La risposta dell’amministrazione: “Massima attenzione e manutenzione” Servizio alle pagg. 12-14

FUSIONI DI COMUNI: Servizio a pag. 24 IN VENETO REFERENDUM A FINE OTTOBRE, QUORUM ABBASSATTO AL 30 PER CENTO ARTIGIANATO E IMPRESE, BOSCHETTO: “I BONUS EDILIZI SONO NECESSARI, MA CI SERVONO LAVORATORI” Servizio a pag. 23

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l Parco Regionale dei Colli Euganei è ufficialmente candidato nella Rete mondiale delle riserve della biosfera MAB UNESCO. Il dossier di candidatura dopo un’attenta analisi è stato approvato dal comitato tecnico nazionale ed è iniziato il negoziato internazionale che ci auguriamo, incrociando le dita, abbia esito positivo. Se così sarà il Veneto conterà tre riserve della biosfera Unesco, venendo i Colli dopo il Delta del Po e il Monte Grappa.

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Biosfera Mab Unesco verso il tris tutto veneto

Taglio del nastro per la bretella di Villadose

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cittadini di Villadose possono tirare un sospiro di sollievo: è stata inaugurata la nuova brentella stradale che svuoterà il centro cittadino di camion. “Questa infrastruttura apporta un valore aggiunto importantissimo a questo territorio” ha dichiarato al taglio del nastro la vicepresidente della Regione del Veneto e assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti: “Grazie a questa nuova bretella, per la cui costruzione la Regione ha erogato un finanziamento pari a quasi il 25 per cento del valore dell’opera, l’accesso alla discarica, che vedeva transitare una media di 40 camion al giorno, non avverrà più dal centro di Villadose, andando, così, a migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini”. L’opera, che ha un tracciato di 1.240 metri e collega la Strada Regionale 443 con via Serafino Zennaro nel Comune di Villadose, ha infatti la finalità di togliere dal centro il traffico dei mezzi pesanti in transito verso l’impianto Tmb di Sarzano e le discariche di Taglietto. “La Regione ha contribuito, mediante la società Veneto Strade, con risorse pari a 450.000 euro al finanziamento dell’opera, costata 1.650.000 euro – ha precisato la vicepresidente De Berti –. La costruzione della nuova bretella porterà benefici non solo dal punto di vista dell’ambiente ma anche della viabilità e della sicurezza degli abitanti della zona”. “Si tratta di una zona che ha fame di grandi opere – ha dichiarato l’assessore al Territorio Cristiano Corazzari –. Alcuni interventi, come la bretella di Villadose, possono contribuire al potenziamento del territorio, dando una svolta alle dinamiche di crescita e sviluppo della nostra Regione”. (g.f.)

di Rovigo

è una testata giornalistica di proprietà di Srl

Un vero tesoro per la nostra regione, una di quelle col maggior numero di siti nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco, bene nove. Padova coi suoi cicli di affreschi, le Colline del Prosecco e le Dolomiti sono solo le ultime tappe di un cammino che ha già toccato Venezia e la sua Laguna, Verona, Vicenza e le architetture palladiane, le Ville Venete, i siti Palafitticoli, le Fortezze veneziane. Ma siamo presenti, con le Perle di vetro e il Tocatì, anche nell’elenco del patrimonio immateriale, all’interno del quale speriamo sia inserita presto anche la messa a riposo delle uve del Valpolicella. La Regione ha sostenuto tutti questi progetti ed è pronta a sostenerne di nuovi perché il riconoscimento Unesco è strategico per la crescita del Veneto. Io ribadisco sempre che il nostro compito è far crescere il Veneto e non farlo morire. Far parte di questo circuito è il destino naturale di tutte quelle enormi ricchezze naturali, storiche, artistiche di cui disponiamo. Il riconoscimento Unesco può rappresentare per interi territori un vero rinascimento. Sono quattro anni che le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene lo hanno guadagnato come un premio alla bellezza di quelle terre ma anche il lavoro di coloro che hanno saputo cogliere la grande sfida di investire sul turismo emozionale e sui circuiti, solo apparentemente minori. Le proiezioni dicono che per il decimo anno dal riconoscimento si raggiungerà il milione di presenze turistiche.

Via dal centro cittadino i camion diretti alla discarica di Sarzano

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Chiuso in redazione il 6 Ottobre 2023

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Attualità

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Lavori in scuole e palestre. L’assessore Milan: “Affidati 7 studi di fattibilità per impianti fotovoltaici”

“Con l’efficientamento energetico previsti risparmi tra il 20% e 30%” Tra le azioni in corso, la sostituzione di serramenti e caldaie e dei punti luce

I

l tema dell’efficientamento energetico è una sfida che coinvolge tutti i Comuni del Veneto. Come riferisce l’assessore alle Politiche energetiche Mattia Milan nel notiziario “Comunichiamo”, per il Comune di Rovigo si tratta di “una vera e propria una ‘mission’ perché significa avere la possibilità di liberare risorse per nuovi investimenti”. Spiega Milan: “Da marzo abbiamo affidato la realizzazione di sette studi di fattibilità relativi alla realizzazione di impianti fotovoltaici. I primi riguardano Parenzo (70 chilowatt) e Bonifacio (45 chilowatt) e probabilmente partiranno entro l’anno; poi abbiamo la scuola Riccoboni (40 chilowatt) e la Giovanni XXIII (20 chilowatt) i cui cantieri sono partiti le scorse settimane e infine la Casalini, la Pascoli e la Sant’Antonio”. “Mentre i primi due sono concertati insieme ad Asm set e Asm spa, la scuola Riccoboni e la Giovanni XXIII beneficiano di un finanziamento del Ministero che ogni anno mette a disposizione 170mila euro per il Comune di Rovigo. Sono delle tranche che arrivano annualmente dal 2019, ma è chiaro che è fondamentale farsi trovare con i progetti pronti” aggiunge l’assessore. Il Comune di Rovigo, racconta sempre Milan, è al lavoro per poter dar corso alla

progettazione della cosiddetta “opera compensativa” che era prevista all’interno dell’accordo per la realizzazione dell’agrovoltaico di Boara Polesine. “Si tratta di un impianto fotovoltaico da cinquecento chilowatt che verrà realizzato su un lotto di proprietà del Comune di Rovigo”precisa l’assessore. L’efficientamento energetico non si riduce però solo al fotovoltaico: “Alla scuola Riccoboni è in corso la sostituzione dei serramenti, mentre per quanto riguarda la Bonifacio e la Miani andremo a incidere sulla centrale termica con nuove caldaia a condensazione. Alla Bonifacio abbiamo inoltre sostituito integralmente i serramenti e provvederemo anche alla sostituzione dei corpi illuminanti”. Interventi di efficientamento energetico riguarderanno anche la nuova sede della polizia locale e del settore del sociale in viale Marconi: in particolare è in programma il rifacimento della centrale termica sfruttando un cofinanziamento che è previsto dal cosiddetto conto termico. Per quanto riguarda infine gli impianti sportivi, alla palestra Mozart sono state recentemente sostituite tutte le luci a led del campo sportivo ed entro fine novembre dovrebbe arrivare il progetto per un intervento sulla copertura, mentre nell’impianto

sportivo di calcio in via Fermi verrà rifatta totalmente la copertura ed è previsto un intervento di efficientamento energetico nel locale tecnico. “Se sommiamo tutti questi interventi il risparmio si aggira attorno al 20-30% per cento” conclude l’assessore, che aggiunge: “Si tratta di un risparmio abbastanza cospicuo per quanto riguarda anche le risorse del comune di Rovigo e questo significa automaticamente avere più disponibilità da poter investire nel territorio, in altre strutture e ancora inefficientamento energetico”. (g.f.)

In vigore le ordinanze anti inquinamento fino ad aprile Sono scattati il primo ottobre i provvedimenti per ridurre le polveri sottili nel periodo autunno-inverno. Le ordinanze resteranno in vigore fino al 30 aprile 2024. Due le ordinanze emanate: una relativa alla limitazione del traffico e una al controllo delle emissioni da combustioni di biomasse. La prima prevede il blocco degli automezzi diesel euro 4 anche nel periodo di allerta verde, con blocco degli euro 5 in caso di allerta arancione e rossa. Saranno riproposte le domeniche ecologiche che, oltre a consentire alcune domeniche di stop al traffico con evidenti effetti benefici,

avranno sempre la funzione di sensibilizzazione sul problema di riduzione dell’inquinamento. Unica novità è la prossima introduzione della Misura “Move in” che prevederà, non appena la Regione la renderà operativa, la possibilità di inserire volontariamente una sorta di scatola nera che consente di misurare i chilometri percorsi nelle auto oggetto di limitazione, all’interno di limiti annuali ben precisi. Le ordinanze prevedono anche comportamenti individuali virtuosi che possono permettere di difendersi dall’inquinamento, ma contemporaneamente di con-

tribuire a ridurre i consumi energetici. “I dati sulle Pm10 ci dicono che la tendenza registra una lenta evoluzione positiva sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune Dina Merlo -, che necessita però di azioni importanti per riportarsi sotto il limite di legge e di sicurezza, che richiedono continuativi ed efficaci interventi pubblici di efficientamento energetico e mobilità sostenibile, che il Comune di Rovigo sta mettendo in atto come riportato in un recente incontro sul tema, ma anche con la diffusione di comportamenti individuali più responsabili”. (g.g.)


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Attualità

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Confindustria. L’appello del vicepresidente di Confindustria Veneto Est Paolo Armenio

“Rinvio della Zls incomprensibile, si faccia quanto prima” “Con nuovi ritardi è a rischio fiducia investitori, va data immediata operativita’ alla zona logistica”

“L

a Zona logistica speciale si deve fare quanto prima!”. Paolo Armenio, vice presidente di Confindustria Veneto Est, con delega al Territorio di Rovigo, non lascia spazio ad alcun tipo di rinvio sul tema Zls. Dopo la conferenza unificata Stato-Regioni, sulla disciplina delle Zone logistiche semplificate, relativamente all’area del porto di Venezia e di gran parte del Polesine, Armenio ha così dichiarato: “Il rinvio è incomprensibile, con i nuovi ritardi è a rischio la fiducia degli investitori, va data immediata operativita’ alla zona logistica. Non comprendiamo affatto la logica della proposta emersa nel corso della conferenza Stato-Regioni, di inserire un esponente Anci nel comitato di indirizzo delle Zone Logistiche Semplifi-

cate e quindi della Zls Porto di Venezia - Rodigino, per il semplice motivo che la bozza del Dpcm, in discussione prevede già, e giustamente, che nel Comitato di Indirizzo, siano presenti i sindaci dei Comuni, ricompresi nelle Zls. Abbiamo invece, e purtroppo, la certezza di quale sarà la conseguenza. Ulteriori lungaggini e ritardi nell’iter di adozione del Dpcm e quindi nell’operatività effettiva della Zls, per la quale la comunità polesana e veneziana ha lavorato “come un sol uomo”, cinque anni e che attende ora con ansia, come leva per dare grande impulso allo sviluppo economico, industriale e sociale di un territorio che ne ha le potenzialità e che merita rispetto”. Armenio, rincara la dose, sostenendo che “trovo prete-

stuoso e fuorviante, tergiversare ancora su procedure burocratiche, la priorità è invece completare l’iter e rendere operativa la Zls. Abbiamo già perso un altro anno: sarebbe un peccato perdere il lavoro fatto e la fiducia degli investitori. Come Confindustria Veneto Est, ripetiamo perciò con forza il nostro appello affinché si perfezioni il più rapidamente possibile l’iter di adozione del Dpcm, del regolamento e l’insediamento del Comitato di Indirizzo, per dare piena operatività alla Zls e ai suoi strumenti agevolativi, onde metterci in condizione di attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro”. La Zona Logistica Semplificata Porto di Venezia-Rodigino rappresenta un progetto che è stato portato avanti con l’obiettivo di dare al Veneto

Paolo Armenio

uno strumento in grado di fungere da volano di sviluppo per tutta l’economia regionale. Si tratta di un’iniziativa potenzialmente in grado di determinare, nell’arco del prossimo decennio: un’occupazione addizionale pari ad oltre 177mila unità; un aumento dell’export (quindi del business per le imprese) fino al 40% in più rispetto a quello generato sul territorio; un aumento degli investimenti di 2,4 miliardi; un aumento del traffico container dell’8,4% medio annuo (in Italia tale traffico negli ultimi

anni è aumentato in media dell’1,1%). La ZLS Porto di Venezia-Rodigino interesserà aree localizzate all’interno dei seguenti Comuni: Venezia (Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, Zona Portuale e Tronchetto); Chioggia (Zona Portuale); Polesine: (Bagnolo di Po, Bergantino, Bosaro, Calto, Canaro, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Melara, Occhiobello, Polesella, Rovigo, Salara, Stienta, Trecenta). Marco Scarazzatti

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Economia

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Artigiani. Le due province sommano più di 108mila imprese attive che occupano oltre 500mila lavoratori

Dalla fusione tra Padova e Rovigo nasce la Cna più grande del Veneto È

nata ufficialmente Cna Padova e Rovigo, un’associazione che potrà contare su 19 sedi territoriali, con 180 dipendenti, e che rappresenterà 5.880 imprese del territorio. Si concretizza dunque il percorso di fusione tra le due sedi provinciali, avviato da tempo e ufficializzato nel corso dell’assemblea che nelle scorse settimane ha riunito al Castello del Catajo di Battaglia Terme più di 150 imprenditori e funzionari in rappresentanza delle due associazioni. L’assemblea ha avuto il compito di votare il nuovo statuto e il progetto di fusione, che sarà operativo a partire dall’1 gennaio 2024. “È un giorno storico per la nostra associazione. Nasce una realtà con numeri importanti, che riunisce una comunità di quasi 10mila persone e che giocherà un ruolo da protagonista nel panorama economico e imprenditoriale del Veneto” ha dichiarato Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo, che ha sottolineato come l’unione sarà fondamentamentale per affrontare le sfide dell’innovazione, della digitalizzazione, della transizione

Il presidente Luca Montagnin: “È un giorno storico per la nostra associazione. Nasce una realtà con numeri importanti che riunisce una comunità di quasi 10mila persone”

ecologica, della formazione professionale Matteo Rettore, già commissario di Cna Rovigo e ora direttore di Cna Padova e Rovigo ha aggiunto: “Si rafforza la capacità di erogare servizi, di essere presenti in modo capillare e di dare risposte ancora più efficaci a un tessuto imprenditoriale così ramificato e complesso. E questo grazie ad una struttura importante che può contare su 180 collaboratori, distribuiti su 19 sedi territoriali e una sede dedicata alla formazione. La passione e l’impegno quotidiano di tutti loro sono il vero cuore pulsante della nostra associazione”. Passando ai numeri, le due province sommano 108.180 imprese attive che occupano

505.830 lavoratori con un PIL (valore aggiunto prodotto) di 33,9 miliardi di euro. La fusione della Cna di Padova e della Cna di Rovigo darà vita ad un’associazione di 5.880 imprenditori associati (4500 provenienti da Padova e 1380 da Rovigo), con 3.920 associati pensionati (1620 di Padova e 2300 di Rovigo). I mestieri più numerosi sono l’autotrasporto, con 980 associati (905 Padova e 75 Rovigo), gli impiantisti con 850 associati (680 Padova, 270 Rovigo), l’edilizia con 720 (540 Padova, 180 Rovigo), la meccanica con 390 (290 Padova, 100 Rovigo), l’alimentare con 300 (195 Padova e 105 Rovigo) il benessere (acconciatura estetica) con 290 (185 Padova e 105 Rovigo).

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Unioncamere: “Veneto prima regione per pratiche Suap online. Al via 9 webinar per la formazione di operatori ed enti” Oltre 33mila pratiche Suap provenienti dal Veneto nei primi sei mesi dell’anno. È questo il dato registrato nel 2023 nella regione, che ha il record per consistenza mensile. Nello specifico, a Rovigo, le pratiche Suap avanzate a giugno 2023 sono 1.596; da gennaio a settembre 2023 le pratiche online raggiungono il numero di 12.170 (le pratiche online avanzate nell’intero anno 2022 ammontavano a 18.499, ndr). In totale nelle province di competenza della Camera di Commercio di Venezia Rovigo le pratiche presentate a giugno 2023 sono 8.159; da gennaio a settembre raggiungono

quota 61.259, mentre nel corso del 2022 sono state avanzate ben 90.880 pratiche Suap online. “È un risultato importante – commenta il Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza – che conferma una marcata sensibilità delle nostre imprese e il forte impulso impresso da tutto il sistema camerale alla digitalizzazione, anche grazie all’intensa attività di formazione sul tema Suap Impresa in un giorno”. È infatti partito lo scorso 21 settembre il nuovo percorso formativo online e gratuito per operatori Suap ed enti competenti, cofinanziato dalla regione del Veneto nell’am-

bito della convenzione PMI. Il percorso prevede 9 webinar per operatori Suap e 6 per Enti terzi e durerà fino a novembre. Interverranno esperti di Infocamere, la società che gestisce il portale Impresaiungiorno, docenti di diritto amministrativo, operatori e funzionari delle Camere di commercio. Un ampio spazio sarà riservato alle domande e risposte. Le registrazioni dei webinar e il materiale didattico saranno messi a disposizione degli iscritti sul sito di Unioncamere del Veneto. Sarà possibile iscriversi a uno o più webinar, fino al giorno stesso di inizio del webinar sul sito di Unioncamere del Veneto.

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Economia

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Coldiretti. Eletto presidente il polesano Carlo Salvan, già presidente della territoriale di Rovigo

“L’agricoltura può fare da volano allo sviluppo del territorio” “Con la pandemia abbiamo riscoperto il Delta, un territorio che in chiave agricola ed enogastronomica può dare molto di più”

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’agricoltura come volano per l’economia, coinvolgendo cittadini, imprese e istituzioni. È l’idea del polesano Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo recentemente eletto per guidare l’associazione in Veneto. Prioritaria la mitigazione del cambiamento climatico, partendo da un’accorta gestione della risorsa idrica e investendo nella ricerca.

tà economiche”. “Il cambiamento climatico è la prima sfida che dobbiamo affrontare - afferma Salvan -. Come aziende è necessario attrezzarci per essere resilienti: occorre mitigare il cambiamento e invertire la rotta. Gli eccessi di piovosità da un lato e la siccità dall’altro, ci ricordano che la gestione oculata della risorsa

L’approccio per il Polesine è chiaro: è di dare slancio alle potenzialità inespresse, cooperando con enogastronomia e turismo Per il Polesine l’approccio è chiaro: dare slancio alle potenzialità inespresse, cooperando con enogastronomia e turismo. “L’agricoltura veneta è molto variegata - dichiara Salvan -. Non c’è un elemento che emerge in maniera preponderante, anche se il settore vitivinicolo ha un valore consistente. Il nostro è un mondo agricolo che ha seminativi, orticole, frutta e colture specializzate. Registriamo un’importante presenza di imprese vivaistiche e ittiche. La vicenda del granchio blu ha portato molta attenzione al settore della pesca. È compito di Coldiretti riuscire ad accompagnare tutti questi settori, con la dovuta sensibilità, affinché possano sentirsi tutti coinvolti nella realtà economica agricola, che in Veneto fattura oltre otto miliardi di euro, dando lavoro a 70mila persone prevalentemente straniere. Ci assumiamo la responsabilità di far capire, a cittadini e istituzioni, quanto sia preziosa l’agricoltura come volano per altri settori come siderurgia, metallurgia, chimica e tecnologia. Ogni euro speso in agricoltura viene girato alle altre real-

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idrica è essenziale per continuare a produrre buon cibo. Alcune specie di fauna selvatica, come la cimice asiatica e il granchio blu, ci stanno dando preoccupazioni: d’ora in avanti diventerà ancora più rilevante la prevenzione di questi fenomeni. Occorre avviare un serio percorso di ricerca scientifica, anche per contrastare le fitopatie che, nel nostro territorio, hanno colpito pera, kiwi e pesca. Intendiamo mettere l’agricoltore nella condizione di avere l’equa retribuzione che troppo poco spesso si registra, anche a causa della mancata copertura dei costi di produzione. La pandemia ci ha mostrato quanto sia prezioso un sistema agricolo per l’approvvigionamento interno, che va preservato e valorizzato”. “Il Polesine ha delle potenzialità inespresse come il turismo - dice il presidente di Coldiretti Veneto -. Con la pandemia abbiamo riscoperto il Delta, un territorio che in chiave agricola ed enogastronomica può dare molto di più, il percorso è già iniziato. Il nostro territorio, dal punto di vista idraulico è fragile, ma l’esperienza dell’alluvione ci ha reso un modello di riferimento per la gestione della risorsa irrigua. Abbiamo una produzione agricola ricca e varia, si pensi ad esempio alle coltivazioni a Lusia e Rosolina e alla pesca nel Delta, un unicum a livello nazionale. Ci sono tanti punti di forza e spetta a noi valorizzarli”. Giacomo Capovilla


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Politica

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Sicurezza/1. L’attacco del capogruppo della Lista Gambardella Antonio Rossini e la risposta del Comune

“Armi ai vigili negli armadietti da 5 anni e nessun turno serale” Per il consigliere di minoranza degrado e abbandono aumentano gli episodi di criminalità. E il no “ideologico” della giunta a potare di armi la polizia locale impedisce adeguati controlli

“D

ove c’è abbandono e degrado, la frequentazione di piccoli delinquenti aumenta. Basta guardare alla ciclopedonale di San Pio-Roverdicrè per rendersi conto che certe situazioni creano tutti i presupposti per scoraggiare la frequentazione dei cittadini”. Con queste parole si apre l’interpellanza presentata dal consigliere comunale Antonio Rossini in merito alla sicurezza pubblica a Rovigo. “Le associazioni di volontariato raccolgono periodicamente decine di sacchi di rifiuti abbandonati dai soliti incivili, ma essendo un problema che esiste da sempre chiedo che questa amministrazione programmi con Ecoambiente inter-

venti di pulizia periodici e incrementi lo svuotamento dei cestini e il loro numero”, continuava Rossini. Non è tardata ad arrivare la risposta dell’amministrazione, a firma dell’assessore ai Lavori pubblici e al Patrimonio, Giuseppe

L’assessore Favaretto rrisponde assicurando il massimo impegno in materia di manutenzione Favaretto, che assicura “ancora una volta il massimo impegno per garantire il miglior stato di manutenzione del patrimonio pubblico in particolar modo quello riguardante il suolo pubblico”.

Favaretto ha quindi aggiunto: “L’intervento di sfalcio e messa in pristino della staccionata del tratto di ciclabile di collegamento del Quartiere San Pio X con la frazione di Roverdicrè è stato eseguito il 28 agosto. Per quanto riguarda la pulizia e la raccolta dei rifiuti abbandonati soprattutto lungo le ciclabili e aree verdi e parchi, è stato già chiesto un particolare impegno ad Ecoambiente ed Asm in base alle loro rispettive competenze, per assicurare il miglior decoro possibile”. Non solo. “Per quanto riguarda l’ordine pubblico in certe situazioni e in determinate aeree, questa amministrazione sta facendo tutto il possibile tramite il comando di Polizia locale

in sinergia con le altre forze dell’ordine”. Ma Rossini non è soddisfatto. “Se questa amministrazione non avesse opposto ideologie di sinistra il personale della polizia municipale avrebbe già a suo tempo fatto i corsi di formazione per l’uso delle

armi che giacciono dentro l’armadietto da 5 anni, invece a oggi non è ancora possibile organizzare pattuglie serali di vigilanza nei parchi, piste ciclabili, spazi pubblici, tutto ciò a scapito del decoro e della sicurezza dei cittadini”. Gaia Ferrarese

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Politica

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Sicurezza/2. Il consigliere Rizzato accende i riflettori sulla situazione vicino alla circonvallazione ovest

“Malintenzionati e degrado lungo la ciclabile: urgente intervenire” “Alcuni cittadini mi hanno segnalato la presenza di bottiglie e immondizia abbandonata, ma soprattutto della presenza di malintenzionati che molestano ed infastidiscono i passanti”

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egrado e insicurezza, due temi portati in consiglio comunale, attraverso un’interrogazione, dal consigliere comunale della Lega, Lorenzo Rizzato. Il consigliere leghista infatti ha dichiarato: “Sia la cronaca locale sia una semplice passeggiata in giro per la città, in particolare in certe zone, ci dimostrano come purtroppo ci siano delle profonde situazioni di degrado e insicurezza. Voglio accendere i riflettori attorno su una specifica situazione: la pista ciclabile in adiacenza della circonvallazione ovest. Alcuni cittadini mi hanno segnalato la presenza di bottiglie e immondizia abbandonata, ma soprattutto della presenza di malintenzionati che molestano e infastidiscono, spesso alterati dall’alcool, i passanti. Si tratta di una zona particolarmente frequentata data la presenza di attività commerciali, ma anche della pista ciclabile che collega il centro storico con il quartiere di San Pio X e la stazione ferroviaria, altro buco nero del degrado della nostra città”. Rizzato continua: “So bene che i poteri del Comune in relazione alla sicurezza siano limitati, ma chiedo all’amministrazione comunale di fare tutto ciò

che sia possibile per trovare una soluzione a questo problema e garantire maggiore sicurezza e tranquillità ai cittadini. Non bisogna attendere un altro grave fatto di cronaca prima di intervenire”. In consiglio comunale a rispondere all’interrogazione del consigliere Rizzato è stata l’assessore alla sicurezza urbana Giorgia Businaro che ha dichiarato: “La polizia locale ha ricevuto varie segnalazioni di questo

L’appello alla giunta per un celere intervento: “Non bisogna attendere un altro grave fatto di cronaca prima di intervenire” genere da parte dei cittadini in diverse zone della città, stiamo cercando di arginare questo problema in particolare in viale Marconi, ove il controllo degli agenti della polizia locale è quotidiano”. Dopo la risposta dell’assessore, il consigliere Rizzato ha allora proposto, data la vicinanza tra l’area di viale Marconi e la pista ciclabile, di coinvolgere la polizia locale in pattugliamenti anche nella zona della pista ciclabile.

SOLUZIONI EDILI DEL FUTURO

Alcune immagini di degrado a Rovigo

Ancora inciviltà e immondizia a Boara Polesine e Boara Pisani Nemmeno il tempo di recuperare tutti i rifiuti abbandonati lungo l’argine dell’Adige, che nello stesso identico punto, la notte successiva sono stati prontamente lasciati nuovi sacchi dell’immondizia, dai soliti “ignoti” incivili. A denunciare l’accaduto è stato ancora una volta Giancarlo Andriotto di Fratelli d’Italia, il quale, dopo l’ennesima segnalazione da parte dei residenti di Boara Polesine, si è recato sul posto, fotografando il nuovo “bottino” di rifiuti. “Mi sono recato lungo la strada arginale, che dal ponte che divide Boara Polesine da Boara Pisani, costeggia l’Adige e non ho potuto non vedere il nuovo scempio - racconta Andriotto - Tutto questo,nonostante il valoroso operato dei volontari, che poche ore prima si erano adoperati per raccogliere le varie

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immondizie. Si è registrato l’ennesimo scarico di rifiuti a cielo aperto, a poche centinaia di metri dal ponte dove sono istallate delle videocamere di sorveglianza. Mi chiedo come sia possibile che non si riesca ad individuare questi sciacalli dei rifiuti. Mi rivolgo al Comune di Rovigo e a chi di competenza, affinchè si possa porre fine a tutto questo. Mi sembra impossibile che nel 2023, con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, possa succedere tutto questo”. Retake Rovigo e Plasticfree Rovigo avevano speso una giornata intera a Boara Polesine, ripulendo la disastrosa situazione lungo l’argine dell’Adige, invaso da rifiuti, poi triturati dagli sfalci d’erba. Le due associazioni di volontariato si sono unite per la prima bonifica, riempiendo oltre 40 grandi sac-

chi di rifiuti indifferenziati vari. In essi sono stati ritrovati, il cofano di un’auto, un cruscotto, un frullatore e due scolapiatti. In totale erano stati raccolti più di 250 chilogrammi di immondizia. In campo sono scesi ben 23 volontari, accomunati da un obiettivo unico: non far arrivare in mare i rifiuti e dare decoro a questa parte di città. Dopo la raccolta è stata contattata Ecoambiente, per il recupero dei rifiuti, mentre per quello che riguarda i pezzi auto rinvenuti, la polizia municipale ha preso nota del codice di immatricolazione auto, per poter risalire al proprietario. “Come si vede dalle foto, i volontari avevano raccolto i rifiuti, in attesa che Ecoambiente andasse a ritirarli - conclude Andriotto - Ma come risposta immediata, c’è stato l’ennesimo scarico di rifiuti”. (r.p.)

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Ambiente

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Le sfide del futuro. Fa parte dell’Università di Padova, sostenuto dalla Fondazione Cariparo

In città il Centro studi sugli impatti dei cambiamenti climatici A

Rovigo, nell’aula magna di via Badaloni, 2, è nato il Centro studi sugli impatti dei cambiamenti climatici, che è stato inaugurato il 18 settembre e fa parte dell’Università di Padova, sostenuto dalla Fondazione Cariparo e dedicato alla ricerca nel campo del rischio idrologico e geologico e degli effetti dei cambiamenti climatici sul territorio. Il tutto con una lectio magistralis affidata ad Andrea Rinaldo, professore dell’Università di Padova, recentemente premiato con il Stockholm Water Prize, ossia il “Premio Nobel dell’Acqua”. Il Centro studi intende dare impulso e sviluppo alle attività di ricerca, di grande urgenza e attualità, necessarie alla progettazione di interventi di prevenzione sul territorio. L’obiettivo, infatti, sarà non solo lo sviluppo e la divulgazione della ricerca, ma anche quello di fornire “climate services” a gruppi di ricerca dell’Ateneo ed enti locali, nazionali e internazionali, che potranno usare i risultati e i dati generati nei loro processi decisionali. Un altro prestigioso tassello, dopo il corso di laurea magistrale in Ingegneria Idraulica Water and Geological Risk Engineering, nell’offerta didattica del capoluogo polesano. Dopo l’attivazione di questo innovativo Corso di laurea magistrale, che verte sugli importanti temi dei ri-

Il Centro studi intende dare impulso e sviluppo alle attività di ricerca, di grande urgenza e attualità, necessarie alla progettazione di interventi di prevenzione sul territorio

schi idrologico e geologico, la Fondazione ha voluto nuovamente essere accanto all’Università per implementare l’offerta formativa e culturale della città. La costituzione di questo Centro offre l’opportunità di approfondimento ulteriore in un territorio, il Polesine e il Delta del Po, che è quasi un laboratorio a cielo aperto per lo studio degli impatti dei cambiamenti climatici sul territorio, sulla flora e fauna e sulle comunità umane. Ricerca interdisciplinare, formazione, proiezioni climatiche, infrastrutture con tecnologie d’avanguardia e, prossimamente, fornitore di climate services: questi gli obiettivi del nuovo Centro studi. Ma anche, cambiamenti del territorio sotto l’effetto di piene, subsidenza, siccità più prolungate e acute, innalzamento del medio mare, minimizzazione dei rischi e degli impatti connessi; formazione

della prossima generazione di leader nel campo della valutazione dei rischi in presenza di cambiamenti ambientali e climatici; sviluppo delle attività di ricerca, di grande urgenza e attualità, necessarie a tradurre le proiezioni climatiche in termini concreti e utilizzabili nella pianificazione e nella progettazione; dialogo interdisciplinare tra ingegneria dell’acqua, modellazione matematica del continuo, geoscienze, scienze agro-forestali per capire gli impatti dei cambiamenti climatici; realizzazione di infrastrutture informatiche adeguate che combinino tecnologie di High Performance Computing (HPC), Cloud e Big Data, e, non ultimo, diventare fornitore di “climate services”, per i gruppi di ricerca dell’Ateneo e per enti locali, nazionali, e internazionali che potranno usare i dati generati nei loro processi decisionali. Marco Scarazzatti

Rifiuti nell’area Tosi: “La pulizia spetta al proprietario” Ecoambiente ha annunciato che per quello che riguarda Rovigo, i rifiuti abbandonati nell’area privata“Maurizio Tosi”, la pulizia spetta al proprietario o al gestore. Questo, in seguito al continuo ritrovamento di rifiuti all’interno dell’area Tosi, dovuti all’illegale abbandono da parte di estranei. Si è quindi svolto un incontro con un la società Ecoambiente, gestore pubblico del servizio asporto rifiuti urbani del Comune di Ro-

vigo, l’amministrazione comunale di Rovigo e l’amministratore del condominio. La medesima area risulta ad accesso privato e quindi come tale le operazioni di supervisione, pulizia e asporto di eventuali rifiuti abbandonati all’interno non rientrano nella competenza del servizio pubblico ma bensì dei proprietari o del soggetto che comunque ne abbia la gestione. Al fine di scongiurare gli abbandoni e migliorare la sicurezza anche delle aziende che

vi operano, nonché della clientela che accede ai vari esercizi commerciali, l’area si è già stata dotata di un efficace sistema di videosorveglianza che monitora 24 ore su 24 i luoghi. I trasgressori saranno pertanto denunciati e puniti secondo le norme vigenti (ovvero una sanzione pecuniaria compresa tra 105 euro e 620 euro). Da segnalare che ad inizio dello scorso mese, è stato effettuato un intervento di pulizia dell’area Tosi. (m.s.)


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Cultura

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Fino al 28 gennaio 2024. In mostra 300 scatti, molti dei quali mai visti in Italia

Palazzo Roverella rende omaggio alla fotografia di Tina Modotti onna nomade, intellettuale, “pasionaria”, anticonformista, di una bellezza sconvolgente, che intrigava sia uomini che donne, in una parola: Tinissima. È a lei, la grande artista di origini friulane Tina Modotti che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con la collaborazione di Cinemazero e della segreteria organizzativa di Dario Cimorelli Editore, rende omaggio nella nuova mostra a Palazzo Roverella, in corso fino al 28 gennaio 2024. Con oltre 300 scatti, molti dei quali mai visti in Italia, frutto dei contatti e degli scambi con una trentina di archivi e musei di tutto il mondo, viene immortalata la storia di una vita libera, coerente e dal talento innato; dalle immagini che raccontano la società e il lavoro nel Messico degli anni Venti, alla ricostruzione dell’unica mostra del 1929 a lei dedicata e da lei organizzata in Messico, fino alle rare immagini che raccontano i suoi viaggi. Tina Modotti è infatti una viaggiatrice instancabile, parla cinque lingue e di strada ne fa tanta: dalla povera casa di via Pracchiuso 89 della natia Udine arriva agli Usa, a Hollywood, dove intraprende le prime esperienze nel cinema muto, approdando quindi nella vivacità culturale di Città del Messico, dove frequenta lo scrittore John Dos Passos, l’attrice Dolores Del Rio e diventa amica di Frida Kalho e Diego Rivera e di quest’ultimo fotografa i murales. Tina si dedica alla fotografia per soli 7 anni dal 1923 al 1930, anno in cui è costretta a lasciare il Messico. A introdurla alla fotografia è il grande fotografo americano Edward Weston, di cui diventa modella e assistente, arrivando a costruire un suo personale percorso tematico e stilistico. Sperimenta l’uso della macchina fotografica, spaziando dalle architetture alle nature morte, per poi dedicarsi anima e corpo a raccontare la vita, il lavoro, la

quotidianità dei ceti popolari, contadini e operai, cui lei sente di appartenere. Come spesso accade, l’opera di Tina Modotti fu per molti anni dimenticata fino alla sua riscoperta nell’occasione della mostra al Moma di New York, nell’inverno del 1977. Da quel momento la sua figura di donna intellettuale ed anticonformista, così come la sua opera fotografica, sono state oggetto di studi ed approfondimenti, confermandone il ruolo di grande

protagonista del XX secolo. Oltre alla fotografa i visitatori avranno l’opportunità di scoprire filmati rari, una vasta collezione di fotografie che ritraggono la Modotti, scattate da alcuni dei più grandi fotografi dell’epoca, oggetti preziosi, riviste che hanno esposto la sua opera, scritti, ritagli di quotidiani provenienti da tutto il mondo e contributi esclusivi da parte di esperti. Melania Ruggini

Rovigo ricorda Andrea Pirani

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Rovigo ha ospitato l’esposizione “Ricordando Andrea”, dedicata ad uno dei maggiori artisti contemporanei del Polesine: Andrea Pirani. La mostra ha proposto un breve racconto del suo percorso pittorico, che da un’iniziale arte semi figurativa, è passata a un astrattismo colorato e materico del tutto originale, nel quale espressione artistica, spiritualità e riflessione filosofica si coniugano. Le opere esposte sono state messe a disposizione da coloro che gli sono stati accanto negli ultimi anni e che, a un anno dall’improvvisa scomparsa, desiderano così ricordarne il talento, riconosciuto a livello internazionale, conditi con la profonda umanità e gentile ironia. Andrea Pirani da sempre ha manifestato interesse per ogni forma di espressione artistica. Attratto dalla musica fin da giovane, ha alimentato questa sua passione, suonando con bluesman italiani e stranieri. Alcune sue opere sono presenti tra le collezioni e i patrimoni artistici di musei, pinacoteche e fondazioni di prestigio: Accademia dei Concordi di Rovigo, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, Pinacoteca di Arte Moderna di Allumiere, Fondazione Npo World Art Bridge di Parigi. (m.s.)


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Sport

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Calcio. Una scelta forte della società biancazzurra dopo tre giornate di campionato

La panchina del Rovigo saluta Prisco: ora è nelle mani di Fabio Perinelli D

opo tre giornate del campionato di Promozione, il Rovigo calcio ha esonerato Gaetano Prisco (1 vittoria e due sconfitte) affidandosi a Fabio Perinelli. Una scelta forte quella della società biancazzurra, che dopo la sconfitta contro il Torre (neopromossa come il Rovigo) ha deciso di sollevare dall’incarico Gaetano Prisco e affidare la panchina all’ex tecnico delle giovanili di Spal e Bologna. Nato a Roma il 14 maggio del 1962, il nuovo allenatore biancazzurro è cresciuto da giocatore nella Pro Tevere Roma: segue una lunga militanza tra serie B, C/1 e C/2 con le maglie di Brescia, Siena, Spal, Venezia, Perugia, Catania e Spezia prima di chiudere la carriera in D nelle file di Valle d’Aosta e Sassuolo. L’avventura in panchina inizia nel 1998 nel settore giovanile della Spal, dove resta quattro anni fino a guidare anche la prima squadra nel campionato di C/1: seguono dodici stagioni nel vivaio del Bologna (dove allena la Primavera) prima del ritorno a Ferrara per altri sei anni a tinte biancazzurre. Nella stagione 2021/2022

“Sono dell’opinione che in questi campionati sia necessario, prima di tutto, avere una condizione fisica ottimale: più si scende di categoria, più diventa determinante l’aspetto agonistico”

approda in Promozione al timone del Loreo, dove lavora con l’attuale direttore sportivo del Rovigo Massimo Bovolenta, mentre nella scorsa annata si rende protagonista di un’ottima salvezza nell’Eccellenza emiliana alla Vignolese, dove subentra dopo la quinta giornata (squadra con un solo punto in classifica) e conquista la permanenza in categoria senza nemmeno passare per i playout. “Per prima cosa ringrazio la società per avermi cercato e per la fiducia che ha riposto in me, sono state le prime parole del nuovo allenatore rodigino. Dal punto di vista uma-

no mi dispiace per l’esonero del mio predecessore: faccio parte anch’io della categoria e non è mai bello quando una panchina salta. Ho fatto la Promozione due anni fa con il Loreo ed è stata un’esperienza formativa. Sono dell’opinione che in questi campionati sia necessario, prima di tutto, avere una condizione fisica ottimale: più si scende di categoria, più diventa determinante l’aspetto agonistico. La società mi ha chiesto un campionato tranquillo, ma in questo momento la priorità è lavorare pensando solo al campo”.

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Fipav Rovigo: “Nel 2023 trovato un punto di equilibrio” La nuova riforma dello sport, i numeri del volley polesano, i nuovi dirigenti federali. Di questo si è parlato nella riunione di inizio anno di Fipav Rovigo con tutte le società polesane. I numeri tra Adige e Po parlano sempre di una realtà lontana dalle altre province, ma considerando la percentuale di praticanti per numero di abitanti, allora la situazione cambia radicalmente e la provincia di Rovigo si posiziona sul podio dietro soltanto a quelle di Padova e Vicenza, che hanno potuto contare di recente su un vero e proprio exploit di tesserati. Con la presidente Fipav Natascia Vianello, c’era l’avvocato Biancamaria Stivanello di Padova, specializzata nel settore sportivo e consulente del

portale Fiscosport per quanto riguarda aspetti amministrativi, fiscali e gestionali dei club. “ Le risposte della dottoressa Stivanello sono state semplici e dirette, con tante indicazioni e consigli e un focus finale su quello che sarà

il registro attività sportive oltre che sulle novità previste dall’ultimo correttivo – ha detto la presidente di Fipav Rovigo, Natascia Vianello –. Negli ultimi anni abbiamo ripetuto spesso, purtroppo per condizioni negative come la

pandemia o il conflitto ucraino, che stavamo vivendo un anno speciale, ma questo 2023 per il mondo dello sport si prospetta davvero come tale e stavolta con un’accezione positiva. La riforma sta cambiando il nostro mondo e una volta trovato un punto di equilibrio andrà a ridare il giusto ordine e considerazione ad un mondo immenso di volontari e collaboratori che supportano società e atleti. Ma soprattutto, ho voluto ricordare anche ai nostri club, un altro momento davvero storico. Il 20 settembre lo sport è entrato a pieno diritto nella Costituzione italiana e credo che questa sia davvero una delle notizie più belle degli ultimi anni” ha concluso Vianello. (c.a.)

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#Regione

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Il dibattito. Agli Stati Generali dei Comuni elaborato un documento unico da inviare al Governo

“Nessuno potrà fermare 500 progetti da 833 milioni” Sul Pnrr i sindaci veneti dell’Anci fanno quadrato D

al Pnrr all’immigrazione, dalla voglia di autonomia alla necessità di far quadrare i conti dei bilanci comunali, i sindaci si sentono in prima linea e mandano un messaggio chiaro a Regione e Governo: non toglieteci risorse e non vanificate il lavoro di questi anni sul fronte delle nuove opere, degli investimenti e di una accoglienza più sostenibile. Non è un ultimatum ma un messaggio chiaro, confluito nel documento unico elaborato al termine Stati Generali dei Comuni del Veneto organizzati da Anci Veneto. Solo a scorrere l’elenco di chi si è alternato sul palco di Verona si comprende la portata di questa occasione di confronto: Mario Conte, presidente di Anci Veneto, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, Damiano Tommasi, sindaco di Verona, Sergio Giordani sindaco di Padova, Roberto Bazzarello, referente Anci Giovani Veneto, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona, Maria Rosa Pavanello, vicepresidente vicaria di Anci Veneto, Elisa Venturini, vicepresidente di Anci Veneto, Cristiano Corazzari, assessore alla Sicurezza e Territorio della Regione del Veneto, Francesco Calzavara, assessore alla Transizione Digitale della Regione del Veneto, Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo Economico della Regione del Veneto. “Si è chiusa un’estate particolarmente complessa: i temi sul tavolo delle istituzioni, - ha esordito Conte - e in particolare di noi sindaci, erano e sono ancora molteplici. I flussi migratori, le emergenze economiche e sociali, i cantieri Pnrr, il mantenimento dei servizi a fronte delle ristrettezze di bilancio: sono tanti i frangenti in cui i sindaci sono stati chiamati in causa. In Veneto abbiamo dimostrato come, nonostante le tante difficoltà, i cantieri Pnrr procedono secondo i tempi stabiliti con l’80% delle

opere già aggiudicato, avviato e concluso e il restante 20% in fase di progettazione avanzata.I progetti portati avanti dai Comuni sono oltre 500. Il valore complessivo delle opere PNRR, in tutti gli ambiti (infrastrutture sociali, scuole, strade, transizione ecologica e pianificazione urbanistica, digitalizzazione) ammonta a ben 833.997.156 di euro. L’impegno dei nostri comuni deve essere rispettato. A cantieri aperti, o ad opere già appaltate, nessuno potrà dire “stop” perché i finanziamenti che prima c’erano improvvisamente non ci sono più e non sono stati sostituiti”. CONTE: “UNICA REGIA EUROPEA SULL’IMMIGRAZIONE” Sulla spinosa questione immigrazione, “tema sul quale stiamo facendo sforzi immani, a prescindere dalle opinioni di ognuno di noi, che su alcuni punti possono anche divergere”, Conte chiede per i sindaci “ regole certe e su un’unica cabina di regia che deve essere, lo sottolineo tre volte, europea. Le grandi strutture collettive non fanno altro che portare disagi che poi ricadono sulle nostre comunità. Vogliamo assolutamente scongiurare un’altra situazione come quelle di Cona e Bagnoli”. Sul piatto anche l’organizzazione interna ai municipi, alle prese con la cronica carenza di personale: mancano in media il 25% di dipendenti e anche i segretari comunali sono in difficoltà. Da qui l’accorato appello al governo. TOMMASI: “FACCIAMO GIOCO DI SQUADRA” “Credo che queste siano le occasioni in cui le tante parole che si usano per parlare di territori e comunità, - ha sottolineato il sindaco di Verona Damiano Tommasi - di capillarità della presenza delle istituzioni per un confronto serio sui temi che ci coinvolgono tutti i giorni. Sono convinto che se il gioco si fa di squadra, si riescono a trovare soluzioni che non vengono

Sopra: Mario Conte, Luca Zaia, Damiano Tommasi e Sergio Giordani (foto ufficio stampa Comune di Verona). A destra: Elisa Venturini e Roberto Bazzarello

condizionate da posizionamenti politici o da ideologie. Anci Veneto ha il compito di raccogliere le voci di tutti, trasversali, cariche di esperienza sul campo. Il senso di queste giornate non è solo segnalare problemi, ma soprattutto proporre e confrontare soluzioni”. VENTURINI: “I COMUNI NON SONO SEMPLICI ESECUTORI” Elisa Venturini, vice presidente di Anci Veneto, ha aggiunto: “I Comuni svolgono una funzione determinante nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni e per questo il loro ruolo deve essere valorizzato anche nella fase in cui lo stato centrale prende le decisioni. I Comuni non possono essere semplici esecutori di

decisioni prese altrove, lo stato deve essere loro vicino e fornire gli strumenti per affrontare e gestire le situazioni che si presentano: in questo senso il ruolo dell’Anci come coordinamento e sintesi è assolutamente strategico”. BAZZARELLO: “GIOVANI SINDACI TANTI QUANTI GLI OTTANTENNI” A sottolineare la mancanza di giovani tra gli amministratori locali è stato Roberto Bazzarello, coordinatore regionale di Anci Giovani Veneto. “In Italia ci sono circa 20 mila giovani under-36 che ricoprono cariche nei comuni (sindaci, assessori o consiglieri comunali) di cui 1500 in Veneto. Ma siamo sempre meno,

solo il 18% del totale degli amministratori comunali. L’età media dei sindaci Italiani è di 55 anni ma la cosa preoccupante è che noi giovani, siamo tanti quanti i sindaci ottantenni e se continuiamo così ci ritroveremo sempre più sindaci pensionati. Stiamo lavorando per avvicinare i giovani alla politica. Abbiamo proposto di avviare una collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di raccontare nelle scuole il lavoro de giovani amministratori. A livello locale organizziamo corsi di formazione gratuita in webinar e vogliamo realizzare i Consigli Comunali dei Ragazzi nelle città capoluogo insieme alla Regione”.


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Regione

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L’intervista. Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, fa il punto sul settore

“I bonus edilizi servono, c’è bisogno di forza lavoro” D

alle prospettive sui bonus edilizi alla ricerca di personale, dalla situazione finanziaria alle prospettive per l’immediato futuro: Roberto Boschetto, presidente veneto di Confartigianato Imprese, fa il punto sul settore e lascia alcune proposte. Presidente, qual è lo stato di salute del settore al momento? “Dopo il covid per tutti gli artigiani c’è stata una crescita notevole. Di contro, purtroppo abbiamo dovuto affrontare la mancanza di personale, per cui non siamo riusciti a portare a termine molte commesse. D’altra parte questa difficoltà nasce per vari motivi, non solamente la denatalità ma anche perché molti preferiscono fare lavori. Soprattutto i nostri ragazzi italiani preferiscono, dopo l’università intraprendere percorsi di un livello diverso a cercare lavori d’ufficio. Per questo molte nostre aziende hanno dovuto ricorrere a personale dall’est Europa o dal Marocco. Ma attualmente mancano anche questi lavoratori e ciò ci ha messo in forte difficoltà, nonostante la parte economica sia buona. Non è vero quello che dicono spesso che nelle nostre aziende non si guadagna, invece si guadagna molto bene”. Perché? “Perché noi ci teniamo ai nostri dipendenti. Il rapporto che c’è nelle nostre aziende tra datore di lavoro e dipendente è molto più forte rispetto a un’azienda e quindi a un’industria. In quel contesto una persona rappresenta un numero, da noi o si va d’accordo oppure ognuno va per

la sua strada. Quindi questo permette di lavorare in sintonia, lavorare bene e permette anche a a molti dei nostri dipendenti di avere quella disponibilità di tempo che adesso viene molto richiesta, soprattutto dai giovani. I giovani non vogliono solamente lavorare e basta, ma voglio coltivare i propri hobby e seguire la famiglia”. Un altro problema del settore è quello dell’accesso al credito con tassi molto alti. “Sì, purtroppo proprio quando si sta lavorando bene la BCE sta aumentando quasi quotidianamente i tassi. Questo ovviamente mette in difficoltà le aziende da un lato perché non hanno la liquidità per mantenere il giro di cassa e dall’altro lato la clientela. Se prendiamo ad esempio il settore dell’edilizia che da dopo il covid ha ripreso alla grande, l’aumento dei tassi mette in difficoltà le giovani coppie e più in generale la classe media. Dopo la crisi del 2008 le costruzioni che finalmente avevano ripreso ora affrontano un nuovo calo, già lo notiamo e lo abbiamo fatto presente a livello nazionale”. Sul fronte dei bonus, cosa vi aspettate dal governo? “A fine anno cercheremo di capire e avere una riposta. Quello che noi chiediamo è di continuare con più intelligenza e più capacità, a differenza di quanto fatto con il 110 per cento. I bonus servono all’economia ma anche al nostro patrimonio edilizio. La maggior parte dei nostri

Le aziende stanno vivendo una fase di crescita, ma resta il problema dell’occupazione e dell’accesso al credito, occhi puntati su fonderie e metalmeccanica

Roberto Boschetto presidente di Confartigianato Imprese Veneto

edifici hanno bisogno di una ristrutturazione, anche per rispettare i nuovi standard energetici europei. Speriamo che il governo sappia mettere in campo con intelligenza delle proposte adeguate, ben diverse dal precedente superbonus”. Tra i settori che stanno soffrendo vi sono le fonderie. “Già ad inizio anno ce ne siamo accorti da alcuni dati che arrivavano proprio dal comparto delle fonderie. Le nostre rilevazioni ma anche quelle di Confindustria ci dicono che già dall’inizio della scorsa primavera questa attività ha subito un forte rallentamento. Siamo molto preoccupati perché tutto il settore della meccanica è molto forte nel mondo dell’artigianato

che rappresenta una delle filiere più importanti del nostro mondo. La prospettiva brevissimo termine indica che da ottobre a novembre ci saranno minori commesse, una tendenza dovuta a vai fattori, sopratutto a livello europeo. La Germania, dove il Veneto lavora molto in particolare nel comparto delle automobili e delle macchine operatrici, sta affrontando una crisi pesante, con una inflazione maggiore della nostra. Questa congiuntura sfavorevole di riflesso di ripercuote sulle nostre imprese visto che siamo dei forti subfornitori della Germania oltre che di altri stati europei. Non nascondiamo la nostra preoccupazione in questo frangente, sia sul fronte inter-

Cultura in ... Network di cultura e spettacoli nel territorio padovano consulta la programmazione nel sito

no che su quello europeo”. Vi aspetta dunque una stagione impegnativa? Come sempre i nostri imprenditori non temono le sfide e quando c’è da rimboccarsi le maniche non si tirano certo indietro, quindi affronteremo anche questa congiuntura impegnativa. Con la stessa determinazione affronteremo anche i temi che come Confartigianato Imprese stiamo ponendo da livello regionale a quello nazionale, dialogando sui tavoli a Roma, ben consapevoli che certe misure richiedono un intervento ancora più ampio, a livello europeo. L’Europa orma è una realtà che con la quale dobbiamo quotidianamente dialogare e dobbiamo confrontarci”.

con il sostegno di

Provincia di Padova


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Regione

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La consultazione. Calzavara: “Una nuova stagione per il riordino degli enti locali”

Fusioni di Comuni, a fine ottobre i referendum La Regione abbassa il quorum al 30 per cento Ecco i comuni al voto: Polesella - Guarda Veneta; Gambugliano - Sovizzo; Quero Vas - Alano di Piave; Carceri - Vighizzolo d’Este

A

fine ottobre si vota per nuove fusioni dei Comuni in Veneto. Il 29 e 30 ottobre sono in calendario quattro referendum consultivi in cui otto amministrazioni sottoporranno ai cittadini il progetto di fusione. E per la prima volta si vota con il nuovo quorum di partecipazione. I comuni che andranno al voto l’ultimo weekend di ottobre sono: Polesella - Guarda Veneta; Gambugliano - Sovizzo; Quero Vas - Alano di Piave; Carceri - Vighizzolo d’Este. Intanto il Consiglio regionale approva il disegno di legge sull’associazionismo intercomunale, le fusioni di comuni e le intese programmatiche di area, primo tassello, spiega l’assessore regionale al bilancio e alla programmazione Francesco Calzavara, all’interno del piano di riordino territoriale. “Le disposizioni approvate aiuteranno a dare rapida attua-

zione al Piano di Riordino territoriale adottato dalla Giunta regionale - ricorda l’assessore - e all’esame della Prima Commissione Consiliare per l’espressione del parere di competenza. In particolare, segnalo come abbassando anche il quorum di partecipazione ai referendum di fusione, che viene portato dal 50 per cento al 30 degli aventi diritto al voto, con ulteriore ribasso al 25 per cento laddove vi sia una alta percentuale di iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani con residenza all’estero, potremo avviare una nuova stagione legate ai processi di fusione che si lega strettamente a quella razionalizzazione della governance capace di sostenere una visione nuova, aggiornata e ancora più efficiente del territorio regionale. “Il referendum è il più importante istituto di democrazia di-

Francesco Calzavara, assessore al bilancio e alla programmazione

retta e abbassare il quorum non va ad intaccare questo diritto, ma intende combattere un fisiologico astensionismo – puntualizza Calzavara -. A fine ottobre celebreremo in Veneto ben 4 referendum consultivi su processi di fusione, una sorta di ‘fusion day’, in cui otto amministrazioni locali si confronteranno con i propri cittadini applicando il

nuovo quorum di partecipazione. Il Veneto con i suoi 563 comuni è la terza regione per numero di comuni, di cui 181 con meno di 3mila abitanti e in uno scenario decennale, circa 130 comuni veneti sotto i 10mila abitanti avranno serie difficoltà ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio – conclude Calzavara

-. Intendiamo sollecitare una profonda riflessione sul tema al fine di individuare la dimensione media ottimale per continuare a garantire tutte le funzioni comunali. Questo potrà avvenire attraverso varie forme: le unioni di comuni, le conferenze dei sindaci e i futuri ATS (Ambiti territoriali sociali) che vedranno la nascita entro l’anno”.

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Regione

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La discussione. Di fronte alle critiche dei consiglieri di opposizione la Regione smentisce

Nervi tesi sui conti della Strada Pedemontana Veneta “L’importo sale ancora”, la replica: “Lettura sbagliata” Zanoni: “I mancati introiti dei pedaggi peseranno sui nostri bilanci”, Lorenzoni: “L’operazione si è rivelata un bancomat da cui attingere per 39 anni”

“A

l privato non si deve dare un euro in più per la realizzazione della Pedemontana. Se infatti la concessionaria avesse rispettato il cronoprogramma della terza convenzione del 2017, i lavori sarebbero terminati ben prima del Covid-19 e della guerra in Ucraina”. Il commento alla notizia dell’aumento dei costi della Superstrada Pedemontana Veneta di altri 361 milioni di euro, portando così l’ammontare per la sua realizzazione a 2 miliardi e 880 milioni, è dei consiglieri regionali del Partito Democratico, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon e Chiara Luisetto. Ma dagli uffici regionali arriva la smentita: “Si tratta di ricostruzioni non corrette tratte dai dati di bilancio, con il messaggio erroneo che alla Regione sarebbero già stati preventivati dall’azienda

realizzatrice maggiori costi per 300 milioni di euro. Fatto che al momento non trova alcun riscontro”. I dirigenti regionali si chiedono: “Pertanto cosa c’è di vero? I dati riportati sono dati di bilancio, pubblicati, interpretati traendo conclusioni che gli uffici non reputano corrette e applicabili alla SPV.I rapporti dell’azienda che sta realizzando l’opera con la Regione dipendono da un contratto e da un Piano economico finanziario, che sono altra cosa. Che poi la ditta abbia già segnalato alla Regione che l’infrastruttura è costata di più di quanto previsto, a causa della pandemia e dell’aumento prezzi per la guerra in Ucraina è certamente plausibile. Come già più volte comunicato, la Regione su tali istanze, peraltro nemmeno completamente computate, ad oggi non ha concesso né proroghe sui tem-

L’inaugurazione del collegamento tra la Pedemontana e la A27

pi di realizzazione né maggiori costi riconosciuti a carico della concessione”. Ma l’opposizione incalza anche sull’impatto del canone: “Non dimentichiamo – sottolinea Zanoni - i mancati introiti da pedaggi a causa di uno scarsissimo flusso di traffico. Con la terza convenzione del 7 marzo 2017, il presidente Zaia ha commesso il tragico errore di garantire alla SIS un canone

annuo per 39 annualità, per un ammontare complessivo di 12 miliardi di euro, ottenendo in cambio di incassare i pedaggi da flussi di traffico. Così facendo ha portato il rischio di impresa a carico dei cittadini veneti, e il risultato disastroso è sotto agli occhi di tutti, visto che le entrate da pedaggi sono insufficienti a coprire i costi del canone. Non finisce qui, perché, stando ai dati dei

primi sei mesi di quest’anno, anche con la realizzazione del tratto finale di Montecchio Maggiore, si prevedono entrate non superiori ai 100 milioni l’anno, contro un canone che in media ci costerà 300 milioni l’anno”. Su questo aspetto interviene anche Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale: “L’opera doveva aver definito tutti i termini contrattuali nel 2017, senza ulteriori sorprese. Invece secondo i privati la Pedemontana Veneta è un bancomat da cui attingere per 39 anni. Ed è sorprendente che gli amministratori della Lega critichino il superbonus per l’effetto che ha sul debito dello Stato, mentre l’operazione della SPV da loro congegnata è dello stesso stampo e ben peggiore. Infatti, non solo ha caricato un debito ‘mostruoso’ sulla comunità regionale, ma non si è nemmeno in grado di quantificarlo, come testimonia l’incertezza sull’entità dei pedaggi futuri”.

Ci troviamo a Vaccolino (FE), un affascinante borgo situato nelle immediate vicinanze di Comacchio, celebre per i suoi sette lidi e considerato una meta ideale per trascorrere le vacanze in compagnia di famiglia o amici. Il Sig. Matteo Passafini, titolare dell’Osteria Matterello, ha preso la decisione di collaborare con Soladria, un’azienda storica con sede ad Adria (RO), per l’installazione di una colonnina di ricarica da 22 kW destinata all’uso dei veicoli elettrici e plug-in., “Dopo diverse ricerche, ci siamo affidati a Soladria, uni-

ca realtà che oltre ad utilizzare i migliori sistemi sul mercato, ci ha assicurato un servizio zero pensieri”. Continua il Sig. Passafini, “in pratica aderendo al circuito Soladria…e ricarica ci siamo assicurati manutenzione h24, tutela da tutti i rischi che derivano da questa attività, la visibilità su tutte le app dei guidatori elettrici ed un servizio per i nostri clienti al più basso costo sul mercato. Da sottolineare che la modalità di pagamento è di una semplicità enorme, tanto che non ci sarà mai bisogno di intervento da parte degli addetti”. Sempre più persone stanno scegliendo di acquistare auto elettriche, questa città ed i suoi imprenditori sono costantemente al passo con i tempi,

pronti ad abbracciare le nuove tecnologie e le soluzioni sostenibili. Soladria è una storica azienda del territorio che a fine del 2023 arriverà ad un totale di 3750 impianti fotovoltaici (sia residenziali che business) e 1550 sistemi di accumulo. L’Osteria Matterello si trova in Strada Statale Romea 18, Vaccolino (FE). Per maggiori informazioni chiamate al 3888921674. Per informazioni in merito alle stazioni di ricarica scrivete a info@soladria.it o chiamate al 0426 22784.

Per informazioni in merito alle colonnine di ricarica scrivete a info@soladria.it o chiamate al 0426 22784.


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Regione

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La collaborazione. Nuova partnership per la promozione del progetto “Le Buone Abitudini”

Aspiag Service Despar e Provincia di Padova insieme per la sana alimentazione nelle scuole C

resce il gruppo di lavoro de “Le Buone Abitudini”, il programma firmato Despar e rivolto alle scuole primarie per promuovere la sana alimentazione e stili di vita salutari, con la nuova partnership stretta fra Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, e la Provincia di Padova che affiancherà l’azienda nello sviluppo e nella diffusione del progetto. “Le Buone Abitudini” è infatti il programma di educazione alimentare che da diciassette anni Aspiag Service Despar promuove all’interno delle scuole primarie aderenti al progetto presenti nelle regioni in cui l’azienda opera. Dal 2006 quando è nato, “Le Buone Abitudini” è riuscito a formare 150 mila alunni, coinvolgendo oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in quasi 700 Comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva. Da Padova, provincia che ad oggi conta 84 Comuni aderenti all’iniziativa, comincia ora

una nuova fase di sviluppo che mira a coinvolgere sempre più scuole e alunni su tutte le altre sei province del Veneto, in coordinamento con l’Assessore Regionale all’Istruzione Elena Donazzan. L’importante partecipazione della Provincia di Padova, inoltre, aiuterà il programma ad ampliarsi ulteriormente su tutto il territorio provinciale, grazie al coinvolgimento diretto dei 102 comuni a cui la stessa Provincia si rivolgerà in maniera diretta, anche attraverso l’intervento del Provveditorato agli Studi di Padova, al fine di coinvolgere le diverse amministrazioni comunali all’interno dell’iniziativa e dei suoi svilup-

pi futuri. Una collaborazione istituzionale significativa che arricchisce il gruppo di lavoro de “Le Buone Abitudini”, dove sono già operative altre due realtà pubbliche, l’AULSS 6 Euganea e l’Università di Padova: la prima in qualità di sviluppatore del progetto attraverso un percorso dedicato ai neogenitori e ai primi 1000 giorni di vita del bambino, e la seconda per la misurazione e la valutazione scientifica quinquennale degli impatti che il programma risulta avere sugli stili di vita adottati, nonché per l’elaborazione di una proposta di possibili interventi da attuare per la continua promozione della salute.

“Le Buone Abitudini” è un programma strutturato in cinque percorsi di educazione alimentare, curati e verificati in collaborazione con un team di specialisti (medico, psicologa, nutrizionista, cuoco, biologo e pedagogista) e differenziati per ciascuna classe della scuola primaria in un percorso formativo, in linea con le indicazioni nazionali del MIUR. Oggi il programma è fruibile interamente online attraverso una piattaforma digitale (https://www.lebuoneabitudini. despar.it/piattaformascuola/) dedicata agli insegnanti della scuola primaria, che possono registrarsi con facilità e usufruire di contenuti scientifici aggiornati e proposte interattive. Un investimento in innovazione che da un lato ha permesso a Despar di continuare a stare al fianco delle scuole e degli alunni anche durante il periodo pandemico e, dall’altro, di aprire il progetto all’interno territorio nazionale grazie alla collaborazione del Consorzio Despar Italia.

3 domande a Stefania Tessari, Direttore Medico dell’UOC Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Azienda Ulss 6 Euganea 1. Quale è il ruolo dell’educazione e della prevenzione nello sviluppo di pratiche per l’adozione di una sana alimentazione e corretti stili di vita nei bambini? Il ruolo della prevenzione per la promozione di stili di vita salutari nei bambini è fondamentale per una crescita sana e in salute fin dai primi mille giorni di vita e ancor di più già prima del concepimento. Imparare fin da piccoli a seguire buone abitudini alimentari e praticare attività motoria aiuta a diventare studenti e sportivi brillanti con aumento delle capacità di apprendimento e adulti consapevoli e responsabili del proprio benessere fisico, psichico e relazionale. Il risultato nel lungo termine contribuirà alla riduzione di malattie croniche come malattie cardiovascolari, tumo-

ri, diabete, obesità e altre. 2. In che modo l’Azienda Ulss 6 Euganea promuove l’educazione alimentare e in quali iniziative si concretizza questo impegno? L’AULSS 6 Euganea ha un piano di prevenzione aziendale con programmi di promozione della salute che coinvolgono gli ambienti di vita (es. scuole, luoghi di lavoro), lungo tutto l’arco della vita delle persone. Tra i programmi, ha attivato un tavolo intersettoriale per le scuole a cui partecipano vari enti pubblici e privati, al fine di costruire una rete tenendo la persona, il bambino e la famiglia al centro dell’attenzione al fine di aumentare la consapevolezza e le abilità per adottare stili di vita salutari. L’Ulss 6 Euganea è impegnata in diverse attività di prevenzione per le scuole

e i Comuni, nelle mense scolastiche con la valutazione

dei menù e la diffusione del Ricettario 2.0 regionale, portale che presenta tantissime ricette varie ed equilibrate, a cui le scuole possono fare riferimento; ha ambulatori e consultori nutrizionali; svolge laboratori sulla sana alimentazione con le scuole elementari; svolge corsi alle future e neo mamme perché la salute parte proprio

da una sana alimentazione durante questi periodi preziosissimi. 3. Che cosa prevede il protocollo che avete siglato con Aspiag Service Despar e in che modo il programma Le Buone Abitudini si inserisce nel piano di prevenzione promosso dall’azienda sanitaria locale? Il protocollo siglato con Aspiag Service Despar e deliberato dal Direttore Generale dell’Azienda Ulss6, prevede una collaborazione sinergica tra le due parti. Tramite questo accordo l’Ulss 6 integra e promuove il programma “Le buone Abitudini” nelle scuole della provincia di Padova a partire dagli asili nido, fino alle scuole secondarie di primo grado. È stato inserito per l’AULSS6 tra i programmi promossi dalla regione nel piano di prevenzione.

IL PUNTO

di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service Despar per il Veneto

Pubblico e privato: una sinergia vincente per progetti di utilità sociale Il programma “Le Buone Abitudini” che la nostra azienda ha avviato ormai diciassette anni fa è riuscito ad aggregare un gruppo di lavoro che coinvolge partner istituzionali di primo piano ed è una dimostrazione tangibile di come la sinergia tra istituzioni e mondo dell’impresa sia vincente nel sostegno e la promozione di progetti di utilità sociale, ambito nel quale Aspiag Service Despar svolge da sempre un ruolo di primo piano. Come azienda, infatti, sentiamo forte la responsabilità verso i territori in cui siamo presenti ed è per questo che il nostro impegno sociale si concretizza in una logica di restituzione ai territori e alle comunità di parte del valore che da essi riceviamo. Ne è un esempio concreto il programma “Le Buone Abitudini” nel quale continuiamo ad investire con convinzione perché lo riteniamo uno strumento dal grande potenziale e un concreto supporto alla scuola e alle famiglie per informare e rendere sempre più consapevoli le giovani generazioni su una tematica centrale come la promozione della sana alimentazione e di corretti stili di vita. I numeri di coinvolgimento di questo importante progetto sono in continua crescita e, anche grazie al coinvolgimento di partner istituzionali di primo piano, vogliamo rafforzare sempre più un ponte tra scuola, famiglia, società e istituzioni per accrescere la consapevolezza su una tematica centrale per lo sviluppo delle società come la qualità della vita. Essere un attore sociale al fianco delle necessità dei territori e delle comunità in cui ci inseriamo è da sempre una missione che ci caratterizza, vogliamo esserlo sempre di più portando il nostro modo di fare impresa e contribuendo, in un dialogo costante con tutti i soggetti che animano la vita del territorio, a costruire uno sviluppo sostenibile e inclusivo.


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OTTOBRE 2023

on-line:

Ottobre in rosa La campagna della Lilt, gli screening promossi dalla Sanità veneta

L

Tumore al seno, la prevenzione è sempre la risposta giusta

a prevenzione è sempre la risposta giusta”, è il claim di quest’edizione della campagna Nastro rosa 2023, l’appuntamento della Lilt (la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) che ad ottobre, ogni anno, promuove la campagna Lilt for Women per informare e sensibilizzare le donne sulla vitale importanza della prevenzione del cancro al seno. Il carcinoma mammario, considerato il big killer numero uno delle patologie tumorali, che annualmente colpisce circa 60 mila donne in Italia, si inizia a combattere proprio attraverso la prevenzione e la diagnosi precoce. La Lilt, grazie alla capillarità delle sue 106 Associazioni provinciali ed i 20 Coordinamenti regionali, risponde a questa “emergenza” offrendo una serie di strumenti e iniziative volti a responsabilizzare ragazze e donne su questa patologia. Durante l’intero mese di ottobre negli ambulatori aderenti della Lilt, distribuiti sull’intero territorio nazionale, sarà possibile prenotare visite senologiche, contattando il numero verde 800-998877 (lun-ven 10-15). Verrà inoltre distribuito materiale informativo e illustrativo con l’intento, da un lato di ridurre i fattori di rischio e, dall’altro, di fornire la conoscenza adeguata ad ogni donna per effettuare in autonomia, una corretta autopalpazione con l’autoesame mensile, per conoscere meglio il proprio seno, seguito da controlli clinico-diagnostico-strumentali di fondamentale importanza (ecograProsegue alla pag. seguente

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Le regole per un uso corretto e consapevole degli antibiotici

La campagna della Lilt, gli screening promossi dalla Sanità veneta Segue dalla pag. precedente

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ntibiotico-resistenza, le dieci cose da sapere per combattere il fenomeno. Le regole per un uso corretto e consapevole degli antibiotici sono state illustrate in occasione del World patient safety day, la giornata mondiale della sicurezza del paziente, promossa ogni anno dall’Organizzazione mondiale della sanità. Gli antibiotici sono un bene prezioso ma, affinché la loro efficacia possa rimanere inalterata in futuro, è necessario che tutti contribuiscano attraverso un uso corretto e responsabile. Dunque è bene sottolineare che sono farmaci utilizzati per trattare le infezioni batteriche, non hanno alcuna efficacia contro altri tipi di infezioni, come il raffreddore e l’influenza punto. La resistenza degli antibiotici (AMR) è un meccanismo naturale di difesa dei batteri. Tale fenomeno è stato amplificato da un uso eccessivo - e in molti casi inappropriato - degli antibiotici sia in medicina umana, sia in quella veterinaria e per il trattamento di alcuni prodotti vegetali. Di conseguenza le infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti sono più difficili da curare rispetto a quelle

causate da batteri sensibili: il decorso della malattia è più lungo; la probabilità di insuccesso terapeutico è maggiore; la possibilità di multiresistenza è alta, ciò significa che alcuni microrganismi diventano capaci di resistere a più antibiotici contemporaneamente riducendo così la scelta terapeutica del paziente. La prevenzione rimane sempre la via maestra anche per evitare le infezioni: è sempre importante adottare delle buone pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, compresa l’igiene delle mani. Da evitare assolutamente l’auto prescrizione o l’automedicazione. Gli antibiotici vanno usati solo se prescritti dal medico e mai quelli rimasti da una terapia precedente. E devono essere seguite sempre responsabilmente le indicazioni del medico, del veterinario per il tuo animale da compagnia, sulle modalità di impiego degli antibiotici e la durata la terapia. La vaccinazione può prevenire alcune malattie batteriche e quindi è una validazione per contrastare l’antibiotico- resistenza. Infine è consigliato smaltire le dosi avanzate o scadute negli appositi contenitori.

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fia-mammografia-RMM), indispensabili per riconoscere il carcinoma della mammella nella sua fase iniziale, visto che, la possibilità di guarigione per tumori al seno che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%. Lo screening mammario è dunque la strada giusta. Lo confermano anche i dati del Veneto, come ricorda lo stesso governatore Luca Zaia, citando i dati dello scorso anno. “Nel 2022, 255 mila donne tra 50 e 74 anni hanno partecipato allo screening per il cancro alla mammella. Grazie a questo semplice esame sono stati diagnosticati 1.654 tumori, 1053 dei quali in fase precocissima, addirittura ancora asintomatici e quindi con diagnosi e prognosi estremamente favorevoli” sottolinea Zaia , introducendo “Ottobre in rosa”, un mese dedicato anche in Veneto alla promozione della prevenzione contro il cancro alla mammella. “Il mese di ottobre e il colore rosa -afferma - sono quindi da considerare un mese e un colore che simboleggiano vite salvate. E’ bello sapere che il Veneto ha una delle più alte adesioni nazionali allo screening mammario, ma è una quota che a fine ottobre contiamo possa ancora crescere, così come lungo tutto il resto dell’anno”. Il Veneto partecipa al mese dedicato alla consapevolezza e alla sensibilizzazione delle donne sulla prevenzione del tumore al seno, tramite decine di iniziative che, per tutto il periodo, coinvolgeranno l’intero sistema sanitario regionale e tutte le Ulss nella diffusione delle buone pratiche di prevenzione contro il cancro alla mammella. Il tutto è correlato strettamente al nuovo Piano Regionale della Prevenzione nella parte denominata “Vivo bene, scelgo gli screening”. “In questo il Veneto è precursore – aggiunge Zaia – perché i primi screening furono avviati a fine anni ’90, prima che entrassero nei Livelli Essenziali di Assistenza e perché, di fronte alla norma nazionale che prevede l’offerta alle donne tra 50 e 69 anni, noi abbiamo allargato il range fino ai 74 anni e ci apprestiamo, con il Piano di Prevenzione Regionale 2020-2025, a inserire nei programmi anche donne tra 45 e 49 anni. Così scoviamo il mostro prima che faccia danni gravi, al resto poi ci pensano i nostri bravi medici e l’organizzazione delle Breast Unit che, con un team multidisciplinare, prendono in carico la donna dalla prima diagnosi attraverso le cure necessarie e fino all’auspicata guarigione”. “Lo screening – fa notare l’assessore veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin – è totalmente gratuito ed estremamente raffinato, tanto che le mammografie sono lette da due radiologi in modo indipendente e i singoli percorsi sono monitorati centralmente. In caso di negatività la donna viene richiamata periodicamente ogni due anni. Se invece emerge la necessità di approfondire la situazione, le Ulss contattano la donna e si fa carico della programmazione di tutto il necessario”. Nel primo trimestre del 2023, l’adesione delle donne all’invito delle Ulss allo screening del tumore al seno è stata pari al 69%. Un ulteriore 10%, dopo aver ricevuto l’invito, ha comunicato di aver già effettuato gli esami di screening attraverso altri canali. In questi casi è importante che le donne rispondano all’invito della propria Ulss comunicando la data del controllo effettuato, per permettere la programmazione del successivo invito da parte del Sistema Sanitario Regionale. La partecipazione delle donne che continuano periodicamente ad aderire all’offerta di screening dell’Ulss è ancora superiore (più dell’80%).

Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria


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Studio Bertolini stp Protesi Sociale Avanzata Le regole per un uso corretto e consapevole degli antibiotici

La campagna della Lilt, gli screening promossi dalla Sanità veneta Segue dalla pag. precedente

fia-mammografia-RMM), indispensabili per riconoscere il carcinoma della Molto meglio della dentiera, molto più economica degli impianti dentali mammella nella sua fase iniziale, visto che, la possibilità di guarigione per tumori al seno che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%. Lo screening mammario è dunque la strada giusta. Lo confermano anche Un’opportunità per rendere stabile la tua dentiera mobile i dati del Veneto, come ricorda lo stesso governatore Luca Zaia, citando i La Protesi Sociale Avanzata è una protesi fissata su mini-impianti dentali o su radici di denti naturali, leggera e poco ingombrante; ad oggi rappresenta l’alternativa più comoda rispetto alle classiche dentiere e allo stesso tempo dati dello scorso anno. “Nel 2022, 255 mila donne tra 50 e 74 anni hanno partecipato allo screpiù economica rispetto ai costosi impianti dentali tradizionali. Molti pazienti hanno difficoltà a mantenere stabile la classica dentiera, in modo particolare quella della mandibola; ening per il cancro alla mammella. Grazie a questo semplice esame sono stati diagnosticati 1.654 tumori, 1053 dei quali in fase precocissima, addioppure hanno difficoltà a sopportare il palato nel caso dell’arcata superiore. rittura ancora asintomatici e quindi con diagnosi e prognosi estremamente Può essere frustrante avere una dentiera che “balla” e che quindi non ti consente di mangiare il cibo che ti piace nonostante l’uso delle paste adesive. A volte è davvero imbarazzante coprire il sorriso con la mano per paura di favorevoli” sottolinea Zaia , introducendo “Ottobre in rosa”, un mese deperdere la dentiera o percepire il palato della protesi come un corpo estraneo e voluminoso. Ma per fortuna ad oggi dicato anche in Veneto alla promozione della prevenzione contro il cancro esiste una soluzione valida ed economica per sbarazzarsi di tutti questi disagi: la Protesi Sociale Avanzata alla mammella. “Il mese di ottobre e il colore rosa -afferma - sono quindi da considerare un mese e un colore che simboleggiano vite salvate. E’ bello sapere che il Veneto ha una delle più alte adesioni nazionali allo screening mammario, ma è una quota che a fine ottobre contiamo possa ancora crescere, così come lungo tutto il resto dell’anno”. Il Veneto partecipa al mese dedicato alla consapevolezza e alla sensibilizzazione delle donne sulla prevenzione del tumore al seno, tramite decine di iniziative che, per tutto il periodo, coinvolgeranno l’intero sistema sanitario regionale e tutte (fileno Ulss diffusionescorte) delle buone pratiche di preadnella esaurimento ildentistaperte.it venzione contro il cancro alla mammella. Il tutto è correlato strettamente al nuovo Piano Regionale della Prevenzione nella parte denominata “Vivo i PAGAMENTI sono bene, scelgo gliTutti screening”. Studio Bertolini stp srl · ROVIGO “In questo il Veneto è precursore aggiunge Zaia – perché i primi screevia Pietro Micca, 2 / largo Cappellini, 1 · 0425 168 01 70 · www.ildentistaperte.it DILAZIONIABILI– e/o FINANZIABILI direttore sanitario dott. GIUSEPPE BERTOLINI medico chirurgo specialista ning furono avviati a fine anni ’90, prima che entrassero nei Livelli Essenziali di Assistenza e perché, di fronte alla norma nazionale che prevede l’offerta alle donne tra 50 e 69 anni, noi abbiamo allargato il range fino ai 74 anni e ci apprestiamo, con il Piano di Prevenzione Regionale 2020-2025, ntibiotico-resistenza, le dieci cose da sapere per com- causate da batteri sensibili: il decorso della malattia è più a inserire nei programmi anche donne tra 45 e 49 anni. Così scoviamo il battere il fenomeno. Le regole per un uso corretto lungo; la probabilità di insuccesso terapeutico è maggiomostro prima che faccia danni gravi, al resto poi ci pensano i nostri bravi e consapevole degli antibiotici sono state illustrate in re; la possibilità di multiresistenza è alta, ciò significa che medici e l’organizzazione delle Breast Unit che, con un team multidisciplioccasione del World patient safety day, la giornata mon- alcuni microrganismi diventano capaci di resistere a più nare, prendono in carico la donna dalla prima diagnosi attraverso le cure diale della sicurezza del paziente, promossa ogni anno antibiotici contemporaneamente riducendo così la scelta necessarie e fino all’auspicata guarigione”. dall’Organizzazione mondiale della sanità. “Lo screening – fa notare l’assessore veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin terapeutica del paziente. Gli antibiotici sono un bene prezioso ma, affinché la loro La prevenzione rimane sempre la via maestra anche per – è totalmente gratuito ed estremamente raffinato, tanto che le mammoefficacia possa rimanere inalterata in futuro, è necessa- evitare le infezioni: è sempre importante adottare delle grafie sono lette da due radiologi in modo indipendente e i singoli perrio che tutti contribuiscano attraverso un uso corretto e buone pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, corsi sono monitorati centralmente. In caso di negatività la donna viene responsabile. richiamata periodicamente ogni due anni. Se invece emerge la necessità di compresa l’igiene delle mani. Dunque è bene sottolineare che sono farmaci utilizzati Da evitare assolutamente l’auto prescrizione o l’automeapprofondire la situazione, le Ulss contattano la donna e si fa carico della per trattare le infezioni batteriche, non hanno alcuna dicazione. Gli antibiotici vanno usati solo se prescritti dal programmazione di tutto il necessario”. efficacia contro altri tipi di infezioni, come il raffreddore medico e mai quelli rimasti da una terapia precedente. Nel primo trimestre del 2023, l’adesione delle donne all’invito delle Ulss e l’influenza punto. allo screening del tumore al seno è stata pari al 69%. Un ulteriore 10%, E devono essere seguite sempre responsabilmente le La resistenza degli antibiotici (AMR) è un meccanismo indicazioni del medico, del veterinario per il tuo animale dopo aver ricevuto l’invito, ha comunicato di aver già effettuato gli esami naturale di difesa dei batteri. Tale fenomeno è stato am- da compagnia, sulle modalità di impiego degli antibiotici di screening attraverso altri canali. In questi casi è importante che le donplificato da un uso eccessivo - e in molti casi inappropria- e la durata la terapia. La vaccinazione può prevenire ne rispondano all’invito della propria Ulss comunicando la data del controlto - degli antibiotici sia in medicina umana, sia in quella alcune malattie batteriche e quindi è una validazione per lo effettuato, per permettere la programmazione del successivo invito da veterinaria e per il trattamento di alcuni prodotti vegetali. contrastare l’antibiotico- resistenza. parte del Sistema Sanitario Regionale. La partecipazione delle donne che Di conseguenza le infezioni causate da batteri antibioti- Infine è consigliato smaltire le dosi avanzate o scadute continuano periodicamente ad aderire all’offerta di screening dell’Ulss è co-resistenti sono più difficili da curare rispetto a quelle negli appositi contenitori. ancora superiore (più dell’80%).

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Le regole per un uso corretto e consapevole degli antibiotici

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La campagna della Lilt, gli screening promossi dalla Sanità veneta

Il Dentista specializzato nel trattamento dei pazienti che hanno paura... e non solo.

Segue dalla pag. precedente

fia-mammografia-RMM), indispensabili per riconoscere il carcinoma della mammella nella sua fase iniziale, visto che, la possibilità di guarigione per tumori al seno che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%. Lo screening mammario è dunque la strada giusta. Lo confermano anche stra sessualità. É normale che, per le sue funzioni e per i suoi significati, affidare la salute della propria i dati del Veneto, come ricorda lo stesso governatore Luca Zaia, citando i bocca a un’altra persona possa essere un’esperiendati dello scorso anno. za molto complessa. “Nel 2022, 255 mila donne tra 50 e 74 anni hanno partecipato allo screLe paure più comuni sono quella del dolore, la pauening per il cancro alla mammella. Grazie a questo semplice esame sono Dr. Paolo Boldrin ra di non riuscire a respirare, la paura di doversi stati diagnosticati 1.654 tumori, 1053 dei quali in fase precocissima, addiaffidare a un’altra persona senza voce in capitolo o Odontoiatra senza vie di fuga, la paura di eventi avversi e infine rittura ancora asintomatici e quindi con diagnosi e prognosi estremamente Sedazionista la paura di procedure che non si conoscono. favorevoli” sottolinea Zaia , introducendo “Ottobreeincontrollo rosa”, undelle mese de- i sua somministrazione. Questo strumento puó esseniche di rilassamento emozioni re utilizzato sia per i bambini peringliVeneto adulti alla e promozione pazienti possono acquisire la capacitá prevenire dicatoche anche della prevenzione contro il di cancro Master Universitario di II Livello SEDAZIONE ED Quali sono, in questi casi, gli strumenti a di- non comporta il sonno o alla la perdita di coscienza. Al l’ansia e la paura del Dentista, arrivando a utilizmammella. EMERGENZA IN ODONTOIATRIA: TRATTAMENTO sposizione del Dentista Sedazionista? termine della procedura la“Illucidità del paziente non zare poi le stesse tecniche in autonomia nella vita OLISTICO DEL PAZIENTE ODONTOIATRICO mese di ottobre e il colore rosa -afferma - sono quindi da considerare sará compromessa ed egli potrá anche guidare una quotidiana per far fronte a stress, fobie e attacchi 1 - Dialogo e comprensione Il Dentista, come in ge- vettura in autonomia. un mese e un colore che simboleggiano di panico. vite salvate. E’ bello sapere che il ha unaÈdelle più alte adesioni nazionali allo screening mammario, È incredibile pensare come una delle cose più terrifi- nerale tutti i professionisti sanitari, dovrebbe vivere 3 - Sedazione coscienteVeneto endovenosa possibile canti sia, nell’immaginario di molte persone, doversi il proprio mestiere come una missione, calandosi somministrare una categoria farmaci denominata Contrariamente credoancora comunecrescere, l’ipnosi non ma èdi una quota che a fine ottobre contiamoalpossa cosìé persottoporre alle cure del Dentista. E’ indispensabile nei panni del paziente senza giudizi e pregiudizi. “benzodiazepine”. Il più come conosciuto questi far-dell’anno”. dita di controllo ma, esattamente al contrario, uno lungotra tutto il resto per il Dentista individuare i pazienti più timorosi per Questo é l’unico modo per instaurare un vero rap- maci è il Valium che, quando somministrato per via strumento per affinare l’attenzione e il contatto con Il Veneto partecipa al mese dedicato alla consapevolezza e alla sensibilizmettere in atto tutte le strategie utili a rendere la porto di fiducia reciproca, spesso unico strumento endovenosa, ha un effetto ansiolitico importante e se stessi e stimolare l’autosufficienza e l’indipendellecon donne sulla prevenzione loro esperienza rilassante e confortevole. La bocca sufficiente a eliminare i timori dei pazienti. immediato. Il paziente è zazione monitorato la misura denza. del tumore al seno, tramite decine di iniziative che,e per tutto il periodo, coinvolgeranno l’intero sistema saniè un organo speciale che assolve funzioni primarie 2 - Sedazione cosciente con protossido d’azoto Il costante della sua pressione arteriosa dell’ossicome quella della nutrizione, dell’articolazione del- paziente può respirare durante la procedura sani- genazione e, anche in questo non sie tutte arrivalealUlss nella Tuttediffusione queste tecniche possono essere usate tario caso, regionale delle buone pratiche di prela parola, della respirazione, fino anche a funzioni taria una miscela di ossigeno e protossido d’azoto sonno o alla perdita di coscienza. tuttavia dovrà alla mammella. dall’ Odontoiatra Sedazionista, anche in venzioneEgli contro il cancro Il tutto è correlato strettamente più complesse che riguardano la nostra socialità, la erogata da un apposito macchinario denominato essere accompagnato e dovrà stare a riposo in gecombinazione tra loro, per permettere a tutti nuovo Piano Regionale della Prevenzione nella parte denominata “Vivo manifestazione delle emozioni , dell’immagine che si “sedation machine”. Tale miscela ha un effetto an- nere 24 ore, senza guidareal veicoli. i pazienti di curare quell’organo speciale che bene, scelgoguidati gli screening”. vuole dare di sé, fino ad essere coinvolta nella no- siolitico che svanisce non appena viene smessa la 4 - Ipnosi medica Opportunamente in tecé la propria bocca. “In questo il Veneto è precursore – aggiunge Zaia – perché i primi screeROVIGO Via Luigi Einaudi, 24 ning furono avviati a fine anni ’90, prima che entrassero nei Livelli EssenLendinara RO Via S. Sofia, 22ziali di Assistenza e perché, di fronte alla norma nazionale che prevede Lendinara RO presso Casa Albergo l’offertaper alleAnziani donne tra 50 e 69 anni, noi abbiamo allargato il range fino ai 74 anni e ci apprestiamo, con il Piano di Prevenzione Regionale 2020-2025, ntibiotico-resistenza, le dieci cose da sapere per com- causate da batteri sensibili: il decorso della malattia è più a inserire nei programmi anche donne tra 45 e 49 anni. Così scoviamo il battere il fenomeno. Le regole per un uso corretto lungo; la probabilità di insuccesso terapeutico è maggiomostro prima che faccia danni gravi, al resto poi ci pensano i nostri bravi e consapevole degli antibiotici sono state illustrate in re; la possibilità di multiresistenza è alta, ciò significa che medici e l’organizzazione delle Breast Unit che, con un team multidisciplioccasione del World patient safety day, la giornata mon- alcuni microrganismi diventano capaci di resistere a più nare, prendono in carico la donna dalla prima diagnosi attraverso le cure diale della sicurezza del paziente, promossa ogni anno antibiotici contemporaneamente riducendo così la scelta necessarie e fino all’auspicata guarigione”. dall’Organizzazione mondiale della sanità. “Lo screening – fa notare l’assessore veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin terapeutica del paziente. Gli antibiotici sono un bene prezioso ma, affinché la loro La prevenzione rimane sempre la via maestra anche per – è totalmente gratuito ed estremamente raffinato, tanto che le mammoefficacia possa rimanere inalterata in futuro, è necessa- evitare le infezioni: è sempre importante adottare delle grafie sono lette da due radiologi in modo indipendente e i singoli perrio che tutti contribuiscano attraverso un uso corretto e buone pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, corsi sono monitorati centralmente. In caso di negatività la donna viene responsabile. richiamata periodicamente ogni due anni. Se invece emerge la necessità di compresa l’igiene delle mani. Dunque è bene sottolineare che sono farmaci utilizzati Da evitare assolutamente l’auto prescrizione o l’automeapprofondire la situazione, le Ulss contattano la donna e si fa carico della per trattare le infezioni batteriche, non hanno alcuna dicazione. Gli antibiotici vanno usati solo se prescritti dal programmazione di tutto il necessario”. efficacia contro altri tipi di infezioni, come il raffreddore medico e mai quelli rimasti da una terapia precedente. Nel primo trimestre del 2023, l’adesione delle donne all’invito delle Ulss e l’influenza punto. allo screening del tumore al seno è stata pari al 69%. Un ulteriore 10%, E devono essere seguite sempre responsabilmente le La resistenza degli antibiotici (AMR) è un meccanismo indicazioni del medico, del veterinario per il tuo animale dopo aver ricevuto l’invito, ha comunicato di aver già effettuato gli esami naturale di difesa dei batteri. Tale fenomeno è stato am- da compagnia, sulle modalità di impiego degli antibiotici di screening attraverso altri canali. In questi casi è importante che le donplificato da un uso eccessivo - e in molti casi inappropria- e la durata la terapia. 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Abbiamo a cuore il tuo udito IPOACUSIA MONOLATERALE, OVVERO QUANDO SI SENTE POCO O NIENTE DA UN ORECCHIO Capita più spesso di quanto si possa immaginare, ed è un problema da affrontare subito Il test dell’udito, o controllo audiometrico, dovrebbe essere inserito da tutti tra i check da eseguire periodicamente, soprattutto dopo aver superato i cinquant’anni, ma è una soglia che vale senz’altro la pena di anticipare per chi ha vissuto o lavorato in ambienti particolarmente rumorosi. Comunque le statistiche confermano che dopo i sessant’anni una persona su tre soffre di ipoacusia ma che il degrado dell’udito è iniziato almeno dieci anni prima. Questo succede perché la perdita della capacità uditiva è lenta e progressiva, e chi la subisce fa fatica a rendersi conto del problema in tempo utile. I segnali da non sottovalutare Una diagnosi precoce è determinante per avviare tempestivamente iniziative di cura e prevenzione, è caldamen-

te raccomandato di non trascurare gli avvisi di malfunzionamento che arrivano dalle nostre orecchie. Per citarne alcuni: avere bisogno di alzare spesso il volume della tv, della radio, del cellulare; percepire un fischio o un ronzio nelle orecchie; trovare difficoltà a sostenere una conversazione con più persone in un ambiente affollato o rumoroso. In questi casi è bene non fare finta di niente, perché il difetto con tutta probabilità tenderà a peggiorare, a provocare conseguenze negative sulle relazioni con gli altri e a favorire la tendenza ad isolarsi. Ciò, oltre ad abbassare la qualità della vita, può portare a fenomeni di disagio psicologico e depressione. L’ipoacusia può manifestarsi anche solo in un orecchio Definita anche perdita dell’udito unilaterale, la sordità parziale o totale di un solo orecchio può verificarsi all’improvviso nel corso dell’esistenza, come invece può essere già presente nei bambini al momento della nascita. Le cause all’origine della sua insorgenza sono molto diverse: può essere ereditaria, oppure la conseguenza di un trauma alla testa, ma anche provocata da un neurinoma dell’acustico,

da un’infezione virale o batterica, da mastoidite, dalla malattia di Ménière o dalla microtia, cioè dal mancato sviluppo dell’orecchio esterno. L’ipoacusia monolaterale può essere lieve, grave o profonda e, comunque si manifesti, è un fenomeno che richiede molta attenzione anche se l’altro orecchio mantiene un udito normale o quasi. Ma come ci si accorge di sentire meno o non sentire affatto da un orecchio? Soprattutto nei casi in cui il problema insorge lentamente e progressivamente, non è facile rendersi conto del fatto che un orecchio non funziona a dovere. Un segnale evidente è la difficoltà ad individuare la direzione dalla quale proviene un suono. Il cervello, infatti, si affida ad entrambi gli orecchi per capire da dove giunge e, se un orecchio è difettoso, non ci riesce più. Quindi, se sentite qualcuno che vi chiama oppure il suono di un clacson e vi girate dalla parte sbagliata, c’è un’alta probabilità che uno dei vostri orecchi non funzioni a dovere. Altro segnale da tenere presente è la necessità di porgere l’orecchio migliore quando si partecipa a una conversazione in un ambiente rumoroso. Come si può intervenire per alleviare i problemi derivanti dalla perdita dell’udito unilaterale? Anzitutto va ribadito il concetto dell’urgenza. Quando ci si accorge che un orecchio sente meno dell’altro la prima cosa da fare è verificare lo stato dell’udito sottoponendosi ad un controllo dell’udito eseguito da un audio-

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protesista. Infatti, solo quando sarete in possesso dei dati relativi al vostro difetto potrete decidere di intervenire per rendere meno grave il problema. Se dal controllo risulta che l’orecchio difettoso conserva anche solo in minima parte una capacità di sentire, la soluzione ideale è il trattamento con un apparecchio acustici per la sordità unilaterale. Un solo apparecchio nell’orecchio problematico da risultati davvero importanti, a patto però che l’altro orecchio senta bene. In caso contrario, ovvero se entrambi gli orecchi soffrono di un abbassamento di udito anche se di diversa importanza, sarà necessario utilizzare gli apparecchi acustici in entrambi gli orecchi. I centri Dimensione Udire garantiscono attenzione e aiuti concreti a pazienti di ogni età. I tecnici Audioprotesisti dei centri Dimensione Udire sono pronti ad accogliere pazienti di ogni età per un controllo dell’udito e ad impegnare tutte le loro competenze per mettere a punto caso per caso le soluzioni più efficaci, sempre tecnologicamente all’avanguardia e sempre accuratamente personalizzate.

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