3 minute read
Cinque anni per riavvicinare i giovani allo sport e completare la forestazione della città
“Il piano? Puntare sull’edilizia sportiva, riqualificando palestre, campi e piastre di quartiere grazie a Pnrr e altri fondi. C’è un nodo: non abbiamo un palazzetto, ma prima di fare progetti vediamo che ritorno avrà la spinta che daremo ai settori giovanili”
Da amico fidato a vicesindaco il passo è lungo 761 preferenze, quelle che Alessandro Manera – già assessore nel precedente mandato e da anni a tutti gli effetti uomo di fiducia di Mario Conte – ha messo nel sacco della civica del sindaco e della coalizione di centrodestra. Un record. Oggi il manager cinquantenne continua come prima a occuparsi di ambiente e fondi europei. Non ha più il personale, ma la delega allo sport e alle politiche per la salute della persona.
Vicesindaco, quali sono le prospettive di questo secondo mandato?
“Faccio un passo indietro e parto dal primo, macchiato da una pandemia che ha cambiato di molto le prospettive del momento. Due anni la cui coda ha causato una serie di dissesti. Ciò che sicuramente siamo chiamati a fare è mettere a terra tutti i soldi che abbiamo ottenuto dal Pnrr e dai bandi vinti. Che sono tantissimi (126 milioni di euro, ndr). Ce ne sono altri in arrivo, perché abbiamo partecipato ad altri bandi. Sarà complesso, perché il limite della contabilizzazione è il 2026, che in ambito amministrativo è pochissimo tempo. Ma c’è un cronoprogramma e lo rispetteremo”.
L’opposizione sostiene che nei cinque anni precedenti avete vissuto di rendita con progetti avviati dall’amministrazione Manildo e che adesso è il momento di mostrare quale visione di città avete. Cosa risponde?
“Non credo possa essere affermato, considerate i tanti progetti in essere. A partire dal mio settore, l’ambiente. È stato realizzato un piano di forestazione urbana diffuso mai fatto in precedenza, siamo partiti con i lavori dell’ex discarica di via Orsenigo ferma da quarant’anni. Chiaro che i due anni di pandemia hanno frenato certi target, perché l’unico obiettivo era diventato uscire da quel momento”.
La novità del suo mandato, oltre al ruolo di vicesindaco, è lo sport.
“Che non è poco, visto che riteniamo lo sport un elemento sociale, soprattutto di coesione fra i giovani. Un settore oltretutto fra i più penalizzati dall’emergenza sanitaria, sia a livello giovanile che professionistico. L’obiettivo principale è recuperare chi in quegli anni ha abbandonato lo sport. In tanti”.
Qual è il piano?
“Il rinnovamento di palestre, campi sportivi e attrezzature, con il Pnrr e con altri fondi. Un piano di grandi prospettive, ma che allo stesso tempo ci mette in qualche difficoltà, perché i lavori di riqualificazione bloccheranno l’utilizzo. Ma sono convinto che lo sportsia frutto di ispirazione e a ispirare i ragazzi è lo sport professionistico. Quindi, quando a Treviso lo sport professionistico va bene, fa da traino. Facciamo l’esempio del Treviso Calcio, che già solo venendo promosso in serie D sta vedendo nelle società del territorio l’aumento delle iscrizioni”.
E quel sogno dove si realizza?
“Per questo stiamo lavorando molto sull’edilizia sportiva. La ristrutturazione delle piscine comunali, ad esempio, restituirà a Treviso una palestra con 700 spettatori. Un nodo storico c’è, a dire il vero. Non avere un palazzetto di grandi dimensioni, solo tante piccole palestre”. State pensando di progettare una soluzione?
“Non è il momento storico. Dobbiamo prima valutare il ritorno della spinta che vogliamo dare ai settori giovanili. Poi valuteremo. Senza dimenticare che alle porte della città abbiamo una struttura come il Palaverde e che non siamo una metropoli, ma una città di 87mila abitanti”.
E la riqualificazione delle piastre sportive nei quartieri?
“Il modello Eolo è ottimo. Ne verranno fatte, valutando quali sono le più idonee. Il sindaco crede molto in questo progetto”.
Sullo stadio Tenni si è detto molto in questi mesi. Il consigliere De Nardi nell’ultimo consiglio comunale ha contestato la variazione di bilancio per la manutenzione. Qual è la sua idea?
“Il Tenni era una struttura in disuso, oggi può ospitare le tifoserie avversarie. De Nardi stia sereno, continueremo a valorizzare un immobile dei trevigiani”.
Quali sono i progetti relativamente all’ambiente?
“Continueremo a investire sulla raccolta differenziata, dove ormai abbiamo raggiunto livelli record. E sul patrimonio arboreo. Dobbiamo portare a compimento il piano di forestazione urbana, con altri sei-sette siti disponibili”.
E il nodo della qualità dell’aria?
“Anno dopo anno la percentuale media di PM10 scende, ma aumentano gli sforamenti, principalmente a causa dei lunghi periodi di siccità, ormai anche invernali. L’unica soluzione è continuare a piantare alberi, che sono i maggiori ricettori di PM10 e CO2. Assieme al finanziamento del piano caldaie, che prosegue”.
Sara Salin