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Non è sabato!più

C esare Cremonini cantava “Non è più domenica” in una delle sue più struggenti canzoni. Il cantautore emiliano in quelle strofe creava un parallelismo tra la fine di un certo calcio romantico, quello per intenderci nel quale ci si stupiva con le magie del “divin codino” Roby Baggio, e la fine di una relazione. A Treviso, da un po’ di tempo in qua, si potrebbero parafrasare i versi di Cremonini e cantare “Non è più sabato”.

Perché i sabati trevigiani oramai sono funestati da risse in pieno centro tra baby gang, assalti agli autisti dei mezzi pubblici, atti di vandalismo, spaccio e eccessi vari.

Non è più il tempo nel quale, come liturgia gentiliniana, i nemici erano gli immigrati che l’allora primo cittadino suggeriva di travestire da leprotti. Oggi il nemico di Treviso sono i giovani, italiani e non, minorenni e appena maggiorenni, che ogni settimana si danno appuntamento nelle piazze, magari abusano un po’ di alcol e sostanze, dando vita a veri e propri regolamenti di conti.

Sono molte le famiglie che il sabato pomeriggio rinunciano allo struscio tra le piazze, così come sono molti i negozi che iniziano a farsi qualche conto e temono di dover chiudere. Cosa stia succedendo a questi ragazzi è materia per chi ne ha le competenze. Da queste righe ci limitiamo a constatare come il fenomeno sia esploso dopo i lockdown obbligati dalla pandemia da Covid-19. Evidentemente qualcosa si è rotto in quei difficili mesi. Questa tipologia di fenomeni, che accadono anche in altre città del Veneto, a Treviso però appaiono maggiormente concentrati e frequenti.

C’è dunque un allarme criminalità? È solo malessere?

Difficile da dire. Quello che è certo è che i cittadini stanno vivendo questi fenomeni come una vera e propria emergenza, l’attrattività della città ne sta risentendo e il comparto del commercio soffre. La campagna elettorale in corso su questo tema è decisamente animata su diagnosi, ricette, responsabilità, ricadute. Possiamo tranquillamente affermare che, tra programmi elettorali non troppo diversi tra loro a leggere le prime anticipazioni, questo argomento è il vero terreno di scontro politico. Intanto la città aspetta.

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Risse in pieno centro storico ogni settimana con protagonisti sempre più giovani

La città aspetta risposte

Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge i quartieri di Treviso per un numero complessivo di 32.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione il 17 marzo 2023

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