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La casa, un’emergenza riconosciuta da tutti Cosa fare per non lasciare indietro nessuno?
Secondo lei a Treviso esiste un’emergenza casa? Se sì, come si dovrebbe intervenire? La
| Giorgio De Nardi
L’emergenza esiste e nell’affrontarla non dobbiamo lasciare nessuno escluso. Sempre più persone faticano a trovare casa a prezzi accessibili. Intendiamo affrontare le politiche abitative adottando soluzioni specifiche per universitari, giovani e famiglie, senior, avviando un piano per gli alloggi universitari in concerto con le Università e l’ESU, anche al fine di attrarre nuovi studenti; favorendo l’accesso alla prima casa, in locazione o proprietà, sia dal lato dell’offerta (differenziando le aliquote IMU, attivando un Fondo di Garanzia per gli affitti, avviando un piano pluriennale di ristrutturazione delle proprietà comunali), sia della do-
| Mario Conte
“L’emergenza c’è e la stiamo affrontando mettendo a disposizione dei cittadini che ne hanno bisogno tutto il patrimonio di edilizia residenziale pubblica possibile sostenendo le famiglie con fondi dedicati alle spese per l’abitare (affitti, bollette, spese condominiali) e cercando di sensibilizzare il mercato immobiliare verso condizioni contrattuali calmierate. Per il futuro, oltre alla istituzione di un fondo di garanzia, su cui stiamo lavorando con l’Associazione Comuni Marca Trevigiana, vorremmo favorire l’attivazione di un’agenzia sociale per la casa a carattere provinciale e adottare una strategia condivisa a livello regionale per affrontare il problema su larga scala”.
manda (supportando la nascita di cooperative di abitazione e agevolando l’accesso ai finanziamenti regionali e statali); favoriremo, inoltre, l’incremento del numero di posti disponibili nelle residenze per anziani, con interventi di sostegno per chi si trova in difficoltà nel pagare le rette”.
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Maurizio Mestriner
“L’emergenza la stiamo vivendo. Comune e ATER avrebbero dovuto sfruttare da subito la norma del Super Bonus1 10 e fare rete tra gli edifici con le comunità energetiche. Stiamo mettendo sempre più in difficoltà i ceti poveri. Con strutture vetuste, colabrodo energetici e questo incide sia sulla salute delle persone sia sulle loro dispo- nibilità di spesa. Non ultimo il governo di centro destra specula sui poveri rimodulando al ribasso il Reddito di Cittadinanza mettendo le basi per una vera macelleria sociale. Attueremo un’anagrafe delle proprietà immobiliari comunali, un piano di monitoraggio e recupero degli alloggi esistenti, verificando la congruenza delle assegnazioni relative agli inquilini assegnatari e lo stato di fatto degli edifici esistenti, evitando in ogni caso che la popolazione più anziana venga spostata in zone o quartieri dove vadano perduti quei legami sociali e culturali che formano una comunità solidale. E sosterremo con adeguate risorse e nuova edilizia popolare pubblica nuove famiglie giovani”.
| Nicolò Rocco
“Un’emergenza che potremmo definire acuta riguarda i nuclei che da un giorno all’altro si trovano senza un tetto. Purtroppo ce ne sono e servirebbe un intervento normativo della Regione perché tuteli le situazioni disperate di chi è già in un alloggio ATER ma rischia lo sfratto dopo quattro mesi che non paga l’affitto. Altro ragionamento riguarda l’indipendenza abitativa e il sostegno abitativo a chi non è in uno stato di marginalità totale, ma non è neanche nelle condizioni di comprare casa visti i prezzi. Tra alloggi di proprietà comunale e ATER ci sono circa 400 case inutilizzate. Per metterle a posto basterebbero 50mila euro. Potremmo pensare di darle direttamente ai cittadini o a realtà del Terzo Settore che si impegnino a ristrutturale facendo poi un accordo sul canone. C’è infine un terzo ragionamento da fare su un’edilizia di qualità ma con finalità sociale e gli interlocutori potrebbero essere i Fondi di investimento privati con investimenti edilizi in accordo con il Comune a favore ad esempio delle giovani coppie”.