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Un tema sulla pena di morte: vince Ilaria Zannini

Un tema argomentativo dal titolo “Il diritto alla vita e la pena di morte. Contraddizioneo giustizia?”. Questa la proposta dell’amministrazione comunale e della consulta comunale per le Pari Opportunità di Mogliano Veneto rivolta agli studenti degli istituti superiori.

Il concorso, a cui hanno risposto circa una settantina di studenti del Collegio Salesiano Astori, si colloca nell’ambito delle iniziative della campagna mondiale della Comunità di Sant’Egidio “Cities for Life”,“Città per la vita e contro la pena di morte” a cui il Comune ha rinnovato la sua adesione lo scorso ottobre.

L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sui diritti umani e sul valore della vita, sensibilizzare i cittadini sulle motivazioni alla base del rifiuto della pena capitale e sul progresso della relativa campagna abolizionista nel mondo.

Raccolti i circa 70 elaborati, i professori del Liceo hanno effettuato una prima scrematura; i temi più significativi sono stati quindi sottoposti all’attenzione della consulta comunale, all’interno della quale è stata nominata una giuria che ha decretato i quattro temi vincitori.

Al primo posto è arrivata Ilaria Zannini, secondo classificato Pietro Girardi, terzi a pari merito Giorgio Pizzolotto e Francesco Lazzaro. I liceali presenti, che hanno vinto un buono spesa spendibile nell’acquisto di articoli di cartolibreria, sono stati invitati a leggere un estratto del proprio elaborato.

Le premiazioni si sono tenute nel palazzo municipale alla presenza del sindaco Davide Bortolato, dell’assessore alle Pari Opportunità Giuliana Tochet, dei membri della consulta comunale per le Pari Opportunità, della preside del Collegio Astori Francesca Antenucci e di alcuni insegnanti e studenti. Complimenti ragazzi!

Marika Andreoli

Siamo agli sgoccioli

Nicola

Stievano >direttore@givemotions.it

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Concorso rivolto agli studenti del Collegio Salesiano Astori

Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.

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