FU LL F R A M E
M A G A Z I N E ALL IN YOUR HEAD
n째 002
Photographer
ÞORSTEINN H.INGIBERGSSON Editorial President - Laura Zambelli
Fotogrammi che non hanno bisogno di parole d’ accompagnamento. Scatti fotografici che vanno contemplati ed ammirati. Splendide e suggestive le location che il fotografo propone. Niente è reso banale o scontato. Classe tecnica ed eccellente personalità creano landscape di altissimo livello fotografico. Complimenti.
Frames that do not need words of ‘accompaniment. Photographs that are to be contemplated and admired. Beautiful and suggestive locations that the photographer has to offer. Nothing is rendered trivial or obvious. Class technology and excellent personality creates the highest level of landscape photography. Congrats.
ÞORSTEINN H.INGIBERGSSON
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ÞORSTEINN H.INGIBERGSSON
Photographer
ÞORSTEINN H.INGIBERGSSON Full Frame - All in your head
Photographer
ĂžORSTEINN H.INGIBERGSSON Full Frame - All in your head
Photographer Full Frame - All in your head
ÞORSTEINN H.INGIBERGSSON
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
Classe tecnica ed eccellente personalitĂ creano landscape di altissimo livello fotografico.
Photographer
TATSUO SUZUKI
Editorial Staff - Paolo Corradini
Entrare nel mondo urbano di Suzuki è come entrare nella vita dei suoi protagonisti. Sfogliando le sue immagini si ha l’impressione di essere li quasi invisibili ad osservare tramite il suo obiettivo la realtà che lo circonda. Un insieme di anime ben caratterizzate che ritroviamo perse, nell’ordinarietà di tutti giorni. Tutte percorrono la stessa strada si incrociano, si evitano e si ignorano come se fossero isolate gli uni dagli altri. Ci si ferma solo per una telefonata o per un piccolo momento di evasione che una sigaretta puo’ regalare e si continua per la strada. Ma dai volti in primo piano esce poi fuori l’emozione, quello di un gesto amico, di una carezza o di uno sguardo triste come il tempo che passa. Si rimane colpiti dai quei semplici sorrisi di chi trovandosi davanti alla macchina fotografica si sente per un giorno o almeno per quell’istante protagonista. Suzuki riesce a restituirci magistralmente il suo mondo di realtà quotidiane, ci fa riflettere su queste vite, questi personaggi così apparentemente lontani, ma così’ vicini a noi. Complimenti.
Entering the world of urban Suzuki is like stepping into the lives of its protagonists. Leafing through his images one has the impression of being almost invisible to observe them through its objective reality that surrounds him. A set of wellcharacterized souls who find ourselves lost in the ordinariness of everyday . All travel the same road intersect , are avoided and are ignored as if they are isolated from each other . We will stop for just a phone call or for a small moment of escape that a cigarette can ‘ give and continue down the street. But the faces in the foreground then exits out the emotion , that of a friendly gesture , a caress or a sad look as time goes by. One is impressed by those simple smiles of those being in front of the camera feels for a day or at least for that moment protagonist. Suzuki masterfully manages to give back his world of everyday reality , makes us think about these lives , these characters seem so far away, but so ‘ close to us . Compliments.
TATSUO SUZUKI
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
Photographer
TATSUO SUZUKI
Full Frame - All in your head
TATSUO SUZUKI
TATSUO SUZUKI
TATSUO SUZUKI
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
Photographer
TATSUO SUZUKI
Full Frame - All in your head
TATSUO SUZUKI
TATSUO SUZUKI
Photographer
TATSUO SUZUKI
Full Frame - All in your head
TATSUO SUZUKI
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
TATSUO SUZUKI
Photographer
TATSUO SUZUKI
Full Frame - All in your head
TATSUO SUZUKI
TATSUO SUZUKI
TATSUO SUZUKI
Photographer
TATSUO SUZUKI
Full Frame - All in your head
Dai volti in primo piano esce poi fuori l’emozione, quello di un gesto amico, di una carezza o di uno sguardo triste come il tempo che passa.
Photographer
GORAN JOVIC
Editorial Staff - Flavio Perin
La capacità di cogliere l’essenza di un luogo e delle genti che vi abitano. Fotografie che fermano istanti irripetibili in cui si può cogliere l’emozione dell’esistere. La bellezza dell’essere in un certo luogo in un dato momento per trovare la vita che si manifesta, spesso nella sua durissima realtà e nella sua grande drammaticità. Anche nelle situazioni più estreme e crude traspare sempre un’immenso amore per i soggetti e le vicende che vengono fotografate. Qui sta la bravura di Goran: amore per la fotografia ma amore soprattutto per le persone che fotografa e per le loro storie. Goran entra in quelle situazioni e ne coglie l’essenza, restituendoci scatti poetici, davvero intensi e tecnicamente perfetti. Scatti che in un fotogramma raccontano una storia immensa, l’emozione del “vedere e sentire” vero. Non una semplice descrizione, ma un racconto fatto di occhio e cuore. Difficile trovare una simile capacità di sintesi narrativa ed artistica. Complimenti davvero!
The ability to capture the essence of a place and the people who live there. Photographs unique moments that stop where you can catch the excitement of existence. The beauty of being in a certain place at a given time to find the life that is often manifested in his harsh reality and in his great drama. Even in the most extreme and raw shines always an immense love for people and the events that are photographed. Herein lies the skill of Goran: love for photography but love especially for people who photographs and their stories. Goran enter into those situations and it captures the essence, giving us shots poetic, really intense and technically perfect. Click on a frame that tell a great story, the emotion of “see and feel” real. Not just a description, but a tale of eye and heart. Hard to find a similar capacity for synthesis and narrative art. Well done indeed!
GORAN JOVIC
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
GORAN JOVIC
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
GORAN JOVIC
GORAN JOVIC
Photographer
GORAN JOVIC
Full Frame - All in your head
Fotografie che fermano istanti irripetibili in cui si può cogliere l’emozione dell’esistere.
Photographer
MARIA SVARBOVA
Editorial Founder - Antonella Leone
L’artista presenta una ricerca figurativa e compositiva espressione di una approfondita conoscenza di tutte le tendenze dell’arte surreale, immagini che ricordano i lavori pittorici di Dorothea Tanning dove in atmosfere non contestualizzabili si muovevano figure di chiara derivazione onirica. Nel lavoro di Maria Svarbova si coglie una ricerca del dettaglio non solo come elemento di ricerca stilistica ma espressione di una conoscenza dei simboli che diventano sintesi e comunicazione in un linguaggio affidato alle immagini. In alcuni scatti i soggetti sembrano perdere matericità ed acquisire quella dimensione di inanimato tanto presenta nell’arte metafisica, figure ritratte in posture che rafforzano la dimensione di immobilità calate in cornici dove la scelta tonale e le ambientazioni conducono l’osservatore in una dimensione senza spazio ne tempo, come in un sogno dove sono le immagini raccontano seguendo un linguaggio analogico che sostituisce
quello logico ed apre le porte a quell’arte simbolica e concettuale che ha come radice e fonte di ispirazione l’inconscio e la dimensione interiore. La bellezza dei suoi lavori si rafforza con la scelta di elementi figurativi dagli accostamenti inconsueti che non negano la presenza di dati reali che determinano lo spostamento del senso, ossia in immagini che trasmettono un diverso ordine della realtà perché sono proiezione di quella complessa sintesi di percepito ed inconscio. Complimenti.
The artist presents a figurative research and compositional expression of a thorough knowledge of all the tendencies of the surreal , painterly images that recall the work of Dorothea Tanning in atmospheres where contestualizzabili not moving figures clearly derived from dreams. In the work of Mary Svarbova it captures a search for detail not only as an element of design research but an expression of a knowledge of symbols that become synthesis and communication in a language assigned to the images. In some shots the subjects seem to lose materiality and acquire that art has a lot size of inanimate metaphysical portrayed figures in postures that strengthen the dimension of stillness fell into frames where the tonal choice and environments lead the viewer into a dimension without space it time , like in a dream where the images tell following an analogical language that replaces the logical and opens the door to the art that has symbolic and conceptual basis and inspiration of
the unconscious and the inner dimension . The beauty of his work is reinforced by the choice of figurative elements from the unusual combinations that do not deny the presence of real data that determine the displacement of meaning, ie images that convey a different order of reality because they are projecting that complex synthesis of perceived and unconscious. Congrats.
Photographer
MARIA SVARBOVA
Full Frame - All in your head
FULL FRAME ALL IN YOUR HEAD
MARIA SVARBOVA
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
MARIA SVARBOVA
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
MARIA SVARBOVA
La scelta tonale e le ambientazioni conducono l’osservatore in una dimensione senza spazio ne tempo, come in un sogno.
Photographer
JUAN DE VILLALBA
Editorial Staff - Flavio Perin
Lo still-life si fonde mirabilmente alla fantasia e all’originalità. L’ironia e il paradosso si mescolano in una sinergia espressiva sorprendentemente efficace. Chi osserva può subito apprezzare la perfezione tecnica degli scatti di Juan, per poi lasciarsi trasportare dalla composta ed estroversa visionarietà del suo stile. Nel suo mondo l’impossibile diventa possibile. Le regole della composizione e della luce diventano simmetrie del paradosso, algoritmi di un’ironia divertita e giocosa. Le metafore e i simbolismi dialogano con la mente, mentre l’occhio gode la bellezza rigorosa del dettaglio perfetto, della perfetta illusione. Gli oggetti più quotidiani e usuali diventano protagonisti di una rappresentazione straordinaria che ci porta in un’altro mondo quasi metafisico. La logica viene liquidata e rimpiazzata dalla fantasia del fotografo che dunque diventa anche scultore, scenografo, attrezzatore di quei piccoli palcoscenici da cui poi prenderanno vita i suoi scatti. Immagini preziose che si possono solo ammirare e godere. Complimenti.
The still-life blends wonderfully with imagination and originality . The irony and paradox mingle in a synergy expressive surprisingly effective . Who observer can immediately appreciate the technical perfection of the shots of Juan and then getting carried away by the outgoing composed and visionary of his style. In his world , the impossible becomes possible. The rules of composition and light become symmetries of paradox, irony algorithms fun and playful . The metaphors and symbolism dialogue with the mind while enjoying the beauty strict eye for detail is perfect, the perfect illusion . The objects become more everyday and usual protagonists of an extraordinary that takes us to another world, almost metaphysical . The logic is liquidated and replaced by the imagination of the photographer who then becomes also a sculptor , stage designer , rigger of those little stages which then come to life his shots . Precious images that you can only admire and enjoy. Compliments.
JUAN DE VILLALBA
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
JUAN DE VILLALBA
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
Photographer
JUAN DE VILLALBA
Full Frame - All in your head
Nel suo mondo l’impossibile diventa possibile. La logica viene liquidata e rimpiazzata dalla fantasia del fotografo.
Photographer
ALESSANDRO ROSSINI
Editorial President - Laura Zambelli
Full Frame ha il piacere di ospitare alcuni scatti di Alessandro Rossini. L’amore verso la natura lo accompagna fin da piccolo e lo porta a sviluppare una passione fotografica rivolta alla fauna selvatica. Ha una sfida con sé stesso, ama catturare attraverso incantevoli scatti, quella frazione di secondo in cui l’occhio umano non riesce a percepire ciò che sta avvenendo. Osservare la natura è una cosa, fotografarla è un’ altra. Significa vivere a stretto contatto con lei, imparare a rispettarla e a saperne cogliere le varie sfumature. Significa avere pazienza, aspettare la luce giusta, riuscire ad ascoltare i rumori che la caratterizzano. Entrare in sintonia mentale ed emozionale. Solo allora Alessandro è pronto per immortalare sguardi selvatici, catture di prede di questi splendidi volatili o voli acrobatici. Direi che il suo è “carpe diem” del mondo animale. Ci riesce, dimostrando un eccellente tecnica, dove
la messa a fuoco è perfetta e la profondità di campo è spettacolare. Tutto incorniciato con passione e dedizione a composizioni di notevole poesia per l’attimo colto. E noi abbiamo la fortuna e il piacere di portarli ammirare. Il sito internet di Alessandro se volete vedere altri suoi splendidi lavori: www.alexrossini.com Complimenti.
Full Frame has the pleasure of hosting some shots of Alessandro Rossini. The love of nature accompanied him since childhood and led him to develop a passion for photography devoted to wildlife. It has a challenge with himself, he loves to capture beautiful shots through, that split second in which the human eye is unable to perceive what is happening. Observing nature is one thing to photograph is an ‘other. It means living in close contact with her, learning to respect and learn to grasp the nuances . It means to have patience , wait for the right light to be able to listen to the sounds that characterize it. Tune into mental and emotional. Only then Alexander is ready to capture wild looks , catches of these beautiful birds of prey or aerobatic flights. I would say that his is “carpe diem” of the animal world.
He succeeds, proving an excellent technique , where the focus is perfect and the depth of field is spectacular. All framed with passion and dedication to compositions of great poetry for the second read. And we have the good fortune and pleasure to take them to admire. The website of Alexander if you want to see his other amazing works: www.alexrossini.com Compliments.
ALESSANDRO ROSSINI
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ALESSANDRO ROSSINI
Photographer
ALESSANDRO ROSSINI
Full Frame - All in your head
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ALESSANDRO ROSSINI
L’amore verso la natura lo accompagna fin da piccolo e lo porta a sviluppare una passione fotografica rivolta alla fauna selvatica.
Photographer
CATALINA FILIP
Editorial Staff - Paolo Corradini
Vogliamo porre l’attenzione sugli scatti di una bravissima fotografa Catalina Filip che presentiamo qui attraverso una serie di self. Molti artisti si presentano con autoritratto, la storia ce lo conferma, a partire dai grandi maestri della pittura fino ad oggi con la fotografia. Riprodurre sé stessi è un modo per veicolare forza e determinatezza visuale ad un messaggio. Questi scatti esprimono una naturale predisposizione dell’autrice alla comunicazione, con consapevolezza che cio’ che restituisce all’osservatore, è arte. Infatti basta esplorare il ritratto con capigliatura di fiori e serpenti dove, il chiaro rimando alla Medusa “Caravaggesca”, ci fa riflettere spingendoci ad interrogarci su questi ambigui paradossi visivi che l’immagine restituisce. Ma non è certo l’unica fotografia che cattura l’attenzione, i personaggi che incontriamo hanno tutti un qualcosa di magico e surreale, con un unico fattore denominatore: degli occhi fortemente
magnetici che sanno attraversare lo schermo. In uno degli scatti veniamo addirittura osservati tramite una lente gigante, un simbolo , idealmente considerata come una sorta di “ passaggio segreto”, interpretativo della personalità che si è voluto mostrare a noi. La serie dimostra doti di abilità tecnica e creativa di elevato livello. Un mondo quello di Catalina Flip tutto da scoprire, nella sua vasta produzione di immagini , questo è solo un piccolo assaggio. Vi lasciamo con una sua frase significativa che ci dimostra di essere una splendida anima d’artista: “Non amo parlare di me,mi sento solo di condividere poche parole che mi descrivono in tutto: non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere…” Il suo sito internet: http://www.catalinafilip.com/ Complimenti.
We want to focus on shots of a talented photographer Flip Catalina that we present here through a series of self. Many artists present themselves with self-portrait, as history confirms, from the great masters of painting to date with photography. Reproduce oneself is a way to convey strength and determination to a visual message. These photographs express a natural predisposition to the author’s communication, with the knowledge that what returns to the observer, is art. In fact, just explore the portrait with hair made of flowers and snakes , where the clear reference to Medusa“Caravaggio”, prompting us to ask ourselves makes us reflect on these ambiguous visual paradoxes that the image returns. But it is not the only photograph that captures the attention , the characters that we meet all have something magical and surreal, with a single factor denominator: Eye strongly magnetic knows that cross the screen. In one of the shots we even observed through a giant lens, a
symbol, ideally considered as a sort of “secret passage”interpretation of the personality that we wanted to show us. The series demonstrates technical skill and creative talents of high level. A world that Catalina Flip to discover, in its vast production of images, this is just a little taste. We leave you with one of his significant phrase that proves to be a great soul artist: “I do not like talking about myself, I would just share a few words that describe me at all: I am not a great thing, but I’m all I can be...” His website: http://www.catalinafilip.com/ Compliments.
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
CATALINA FILIP
CATALINA FILIP
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
CATALINA FILIP
CATALINA FILIP
Photographer
CATALINA FILIP
Full Frame - All in your head
“Non amo parlare di me,mi sento solo di condividere poche parole che mi descrivono in tutto: non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere…”
Photographer
MARCELLO LIBRA
Editorial President Laura Zambelli with collaboration Editorial Staff Alberto Carati
Abbiamo il piacere e l’onore di mostrarvi alcuni degli splendidi scatti di un amico e grande fotografo: Marcello Libra. Ha realizzato servizi in Europa, Africa, Asia, America ed Antartico. Le foto di Marcello Libra, sono state pubblicate su numerose riviste nazionali ed estere come Oasis, Asferico, Piemonte Parchi, Natur Foto (Germania), Animan (svizzera), Le Figaro (Francia), Naturae magazine. Ha pubblicato nove libri e con le sue foto ha contribuito alla realizzazione di molti altri con le case editrici dalla White Star al National Geographic a Pubblinova Edizioni Negri e Input Edizioni. Le sue fotografie sono la dimostrazione di un grande e profondo legame con la natura, vissuto sia dal punto di vista faunistico, sia dal punto di vista paesaggistico. Negli scatti di paesaggio, Marcello dimostra la sua vena artistica ed emozionale, descrivendo prati in fiore come quadri alla Monet. Alberi incorniciati in istanti in cui la natura si esprime con tutta la sua forza e la sua energia carismatica.
Luoghi solitari e remoti. Ed è da questi luoghi, che nascono scatti emozionanti, dove Marcello attende anche per ore, accompagnato dal silenzio e da gelide temperature, il momento in cui può’ riportare a tutti noi immagini uniche. “I colori del bianco” il titolo del suo ultimo libro. Dove troverete immagini che la mente evoca pensando all’estremo nord e all’estremo sud del nostro pianeta. Ma queste distese candide, immacolate, eternamente e uniformemente bianche racchiudono in realtà un universo selvaggio, vivo, dalla bellezza sconvolgente. Qui noi vi diamo solo un assaggio, personalmente vi invito a sfogliare il suo libro o il suo sito internet. http://www.danielemarson.com/public/editoria/ i%5Fcolori%5Fdel%5Fbianco/ http://www.natureandwildlife.it/ Ringrazio personalmente della disponibilità Marcello Libra. Complimenti.
We have the pleasure and honor to show you some of the beautiful shots of a friend and great photographer Marcello Libra. He made services in Europe, Africa , Asia, America and Antarctica. Photos of Marcello Libra, have been published in numerous national and international magazines such as Oasis, Aspherical, Piedmont Parks, Photos Natur (Germany), Animan (Switzerland), Le Figaro (France), Nature magazine. He has published nine books and his photographs have contributed to many other publishers with the White Star National Geographic to Pubblinova Editions Negri and Input Editions. His photographs are evidence of a great and deep bond with nature, experienced both from the point of view of wildlife, both from the point of view of landscape. In the shots of landscape Marcello demonstrates his artistic and emotional, describing the flowering meadows like paintings Monet. Trees framed in moments in which nature expresses itself with all its strength and its charismatic energy. Remote and lonely places . And it is from these places that arise exciting shots, where Marcello waits for hours, accompanied by
silence and freezing temperatures, the time when it can ‘ bring us all unique images. The colors of white , the title of his latest book. Where you’ll find images that the mind conjures up thinking in the extreme north and the extreme south of our planet. But these expanses of white, immaculate, eternally uniformly white and enclose actually a savage universe, alive, from the stunning beauty. Here we give only a taste, I personally invite you to browse through his book or his website. http://www.danielemarson. com/public/editoria/i 5Fcolori % % % 5Fdel 5Fbianco http://www.natureandwildlife.it/ My personal thanks to the availability Marcello Libra. Compliments.
MARCELLO LIBRA
Photographer
MARCELLO LIBRA
Full Frame - All in your head
Photographer
MARCELLO LIBRA
Full Frame - All in your head
Photographer Full Frame - All in your head
MARCELLO LIBRA
MARCELLO LIBRA
Photographer
MARCELLO LIBRA
Full Frame - All in your head
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
MARCELLO LIBRA
Le sue fotografie sono la dimostrazione di un grande e profondo legame con la natura, vissuto sia dal punto di vista faunistico, sia dal punto di vista paesaggistico.
Photographer
ROBERTO BON
Editorial Writer - Francesco Merenda
La fotografia è memoria inconsapevole... La narrazione, è una miscela di vissuto e archetipo universale, che attraverso l’immagine fotografica possono fondersi in esperienza visiva, diventando una tessitura unica in cui il ricordo e le suggestioni individuali, i simboli condivisi, i frammenti di una storia comune, possono contaminarsi fino a diventare uno, parlando con la forza e l’immediatezza che solo a una fotografia è dato esprimere… Roberto ha la straordinaria capacità di vivere questo processo in modo disarmante e fluido. Di saper cogliere, immagino già a livello dell’inconscio, quell’essenza comunicativa che gesti, situazioni o momenti contengono, in forma potenziale, e che ha solo necessità di essere tradotta ed espressa, da un occhio e un cuore sufficientemente sensibili. Quel bacio, dentro quell’ambientazione, è parte di ognuno di noi, è vita per come la comprendiamo. Poco importa averlo vissuto in prima persona o averlo incontrato in chiave cinematografica: quel
bacio possiamo sentirlo come parte di noi, come carne viva del nostro passato. Ci appartiene, e per questo, in questo riconoscerci, vive la forza della sua narrazione. Oppure nel gioco dei bambini, sapientemente cristallizzato attaverso il congelamento del momento, così come per mezzo di una geometria rigorosa, solida e stabile per l’uso di sole linee verticali e orizzontali... anche in quel gioco, non c’ un autore che racconta, ma ci siamo noi, in un momento nostro, che riaffiora come ricordo, ma probabilmente ancor più come soffio emotivo. Ecco: la qualità più significante della fotografia di Roberto, è il suo saper trovare, in quell’istante irripetibile, non solo racconto e non solo geometria, ma tutta la forza di una valenza estetica che diventa energia viva per ognuno. E che per ognuno è espressione di un momento, un breve passaggio, in cui potersi ritrovare, per un attimo.
Photography is unconscious memory... The narrative is a mixture of experienced and universal archetype, which can melt through the photographic image in visual experience, becoming a unique texture in which the memory and the suggestions of the individual, the shared symbols, fragments of a common history, can become contaminated to become one, speaking with force and immediacy that only a photograph is given express ... Robert has the uncanny ability to live this process so disarming and fluid. To grasp, I guess already at the level of the unconscious, that essence that communicative gestures, situations or moments contain, in potential form, and that only need to be translated and expressed in one eye and a heart sufficiently sensitive. That kiss, in that setting, it is part of each of us, it is life as we understand it. It does not matter having personally experienced or have met him in key film: that kiss we can feel like part of us, as the flesh of our past. Belongs to us, and because of this, recognize in this, the living force of his narrative.
Or in the children’s play, expertly crystallized Spread across the freezing of the moment, as well as by means of a rigorous geometry, solid and stable for the use of sun vertical and horizontal lines... even in that game, there ‘ an author who he says, but there we are, in a moment of ours who resurfaces as a souvenir, but probably even more breath as emotional. Behold the most significant quality of photography of Robert, is his ability to find, unique in that instant, not only the story and not only geometry, but the full force of an aesthetic value that energy becomes alive for everyone. And for everyone that is an expression of a moment, a short passage, where you can meet for a moment.
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ROBERTO BON
ROBERTO BON
Photographer
ROBERTO BON
Full Frame - All in your head
FULL FRAME ALL IN YOUR HEAD
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ROBERTO BON
Photographer
ROBERTO BON
Full Frame - All in your head
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ROBERTO BON
Il suo saper trovare, in quell’istante irripetibile, non solo racconto e non solo geometria, ma tutta la forza di una valenza estetica che diventa energia viva per ognuno.
Photographer
EDMONDO SENATORE
Editorial Writer - Francesco Merenda
Immediatamente, il lavoro di Edmondo Senatore ci riporta alla mente le opere di Lee Jeffries, ammirate a Roma alla fine dello scorso anno. Per il tema naturalmente. Ma anche e soprattutto per la forza della luce, vero scultore di ogni piega del volto, di ogni minuzia di sentimento. E tuttavia, pure dentro le vicinanze inevitabilmente percepibili, c’è un’emozione di fondo, un impulso morale che distingue le opere di Edmondo, che le trasporta in un territorio di diverse sensibilità, dove lo spazio lasciato alla speranza fondamentale e intima dell’uomo è ancora capace di illuminarsi attraverso un sorriso. E riempirsene. Laddove in Jeffries l’intento etico è quello di “urlare l’ingiustizia”, in cui i suoi personaggi sono le figure dei “peccatori scolpiti ai piedi delle divinità”, la forza di questi ritratti è dentro la volontà inossidabile di mostrare un’anima limpida, carica di un sentimento che parla d’amore, che lo urla, seppure sottovoce, prima ancora che indulgere a tratteggiarne l’inevitabile sofferenza.
E’ semplice e naturale, cercare la bellezza e la vita, la gioia e la luce, dentro quei modelli che l’intero universo riconosce esserne in qualche misura portatori. Edmondo cerca invece queste energie potenti altrove, con la voglia vera di raccontare che l’uomo è vivo, che la sua capacità di combattere e lottare è fiamma che non può essere spenta. Perchè nel suo profondo, non ne è alimento esclusivo la ricerca della gloria, della potenza o dell’immortalità, ma piuttosto, ancora, l’amore.
Instantly, the work of Edmondo Senatore brings to mind the works of Lee Jeffries, admired in Rome at the end of last year . For the theme of course. But also to the power of light, true sculptor of each fold of the face of each minutia of feeling. Yet, even inevitably be perceived in the vicinity, there is a thrill of skiing, a moral impulse that distinguishes the works of Edmondo, who carries them in a different area of sensitivity, where the space left in the hope of fundamental and intimate ‘ man is still capable of light through a smile. And riempirsene. Where Jeffries in the ethical intent is to “ scream injustice”, in which his characters are the figures of the “sinners carved at the foot of the gods”, the strength of these portraits is in the willingness to show steel core clear , full of a feeling that speaks of love, it screams , albeit quietly, even before indulging to issuing the inevitable suffering. It ‘ simple and natural look for the beauty and life, joy and light, in those models that recognizes the entire universe be in some measure
bearers. Edmondo tries instead these powerful energies elsewhere, with the desire to tell true that the man is alive, that his ability to fight and struggle is a flame that can not be turned off. Because deep inside, he is not the exclusive food quest for glory, power or immortality, but, still, love.
Photographer
EDMONDO SENATORE
Full Frame - All in your head
FULL FRAME ALL IN YOUR HEAD
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
EDMONDO SENATORE
Photographer
EDMONDO SENATORE
Full Frame - All in your head
Photographer Full Frame - All in your head
Photographer
EDMONDO SENATORE
Full Frame - All in your head
la forza della luce, vero scultore di ogni piega del volto, di ogni minuzia di sentimento.
Photographer
ADRIANO MORETTIN
Editorial Staff - Alberto Carati
Adriano Morettin è fotografo esperto che si è immerso in molti mari del mondo e da ognuno di loro ha saputo estrarre le meraviglie che lo popolano. Fotografo molto preparato sia dal punto di vista tecnico che da quello prettamente subacqueo, è istruttore FIPSAS-CMAS dal 1991, passa dalla foto ambiente alla macro con la naturalezza che contraddistingue i fuoriclasse. Molti sono i riconoscimenti nazionali e internazionali che nell’arco degli anni ha conseguito tra cui il più importante è certamente Plongeur D’Or.
Adriano Morettin is an experienced photographer who has dived in many seas of the world and in each of them has been able to extract the wonders that populate it. He is a very well prepared photographer , both from the technical point of view and from a purely underwater view. Adriano is a FIPSAS-CMAS instructor since 1991, he is able to surpass underwater landscape photography to the amazing macro photography with such simplicity that distinguishes him within the champions. Over the years he received many national and international awards among which the most important is certainly “Plongeur D’Or”.
ADRIANO MORETTIN
ADRIANO MORETTIN
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
Photographer
ADRIANO MORETTIN Full Frame - All in your head
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ADRIANO MORETTIN
ADRIANO MORETTIN
ADRIANO MORETTIN
ADRIANO MORETTIN
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
ADRIANO MORETTIN
Si è immerso in molti mari del mondo e da ognuno di loro ha saputo estrarre le meraviglie che lo popolano.
INTERVISTA DI ALBERTO CARATI A D
ADRIANO MORETTIN FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Adriano all’ultima fiera della subacquea che si è tenuta a Bologna quest’anno. Persona espansiva, cordiale e socievole è certamente innamorato del mare e di tutto quello che al mare è connesso. Questa è l’intervista che mi ha concesso. Buona lettura. 1. Ciao Adriano raccontati agli amici di FULL-FRAME Nato a Trieste nel 1954, sommozzatore dal 1987, istruttore FIPSAS – CMAS dal 1991 e fotografo subacqueo dal 1995. Campione Italiano di Caccia Fotografica Subacquea, categoria tecnica, nel 2001 e nel 2002. Ad oggi ho effettuato oltre 1700 immersioni in parecchi mari del mondo, ma soprattutto nel mio Mare Adriatico, dove ho acquisito ed affinato le conoscenze indispensabili per praticare questa bellissima ma molto impegnativa attività. Alla fotografia subacquea ho dato tantissimo in termini di tempo, di impegno, di sacrifici fisici, economici e familiari, ma la fotosub mi ha ampiamente ripagato facendomi raggiungere numerosi risultati e riconoscimenti di prestigio mondiale. Ma il riconoscimento che mi fa più piacere lo ricevo ogni giorno dalla gente comune e dai fotografi di ogni parte del mondo che
manifestano la loro ammirazione per i miei lavori. La fotografia subacquea è parte integrante della mia vita e non posso immaginare l’una senza l’altra. Attrezzatura fotografica: Fotocamera Nikon D800E ; obiettivi macro: Nikon 60 micro, Nikon 105 micro, Nikon 70180 micro; obiettivi grandangolari: Nikon 10,5 fisheye, Nikon 14-24 f.2,8 e Sigma 15 mm; Custodia Seacam con oblò piani per la macro, Superdome e Wide-macro port per l’ambiente; Flash Seacam mod. 150 + Snoot RETRA LSD. 2. Come ti sei avvicinato alla subacquea e alla fotosub Per puro caso come spesso avviene per le cose importanti della vita. Venni quasi costretto a frequentare un corso base di fotografia subacquea che proprio non mi interessava, poi vidi che tutto sommato non mi dispiaceva ed proseguii sempre però senza farmi coinvolgere troppo, finchè nel 1997 partecipai alla mia prima gara di cacciafotosub e lì scattò la vera scintilla che mi fece innamorare di questa splendida attività.
3. Hai iniziato con l’analogico per poi passare al digitale quali i pregi e i difetti dei due sistemi Beh, non si possono nemmeno paragonare tra loro in quanto i vantaggi del digitale sono talmente tanti ed evidenti che hanno cambiato radicalmente il modo di fotografare ed i risultati che si possono ottenere. Basti pensare alla possibilità di fare centinaia di scatti nella stessa immersione contro i 36 della pellicola ed inoltre di vedere lo scatto appena fatto e quindi di correggerne immediatamente gli eventuali errori negli scatti successivi, con conseguenti enormi possibilità in più di portare a casa qualcosa di buono. Poi pensiamo anche ai costi delle pellicole con relativo sviluppo ed alle difficoltà di portarle integre in giro per il mondo. Ma ho citato solamente alcuni dei principali vantaggi del digitale perché in effetti sono molti ma molti di più. 4. Ti sei immerso in molti mari in giro per il mondo dove torni sempre volentieri e perchè e dove hai trovato le maggiori difficoltà e perché Amo inoltre in modo particolare l’Indonesia, in quanto ho avuto la fortuna di andarci parecchie volte, ed i suoi mari, dove il Creatore ha usato veramente una mano particolare nel plasmare un mondo sottomarino fantastico ed eccezionale per la moltitudine di esseri viventi così particolari e variatamente colorati che lo compongono, tanto da confondere il mortale che ha la fortuna di poterli ammirare.
5. Quali sono i tuoi soggetti preferiti I miei soggetti fotografici preferiti sono i gamberetti e le meduse perché entrambe le specie hanno tra i loro appartenenti degli esseri che sono in grado di ammaliare con la loro bellezza e particolarità. 6. Descrivici l’incontro più emozionante Per quanto riguarda i gamberetti sicuramente quello con i gamberi arlecchino che vidi e fotografai per la prima volta a Tulamben nel 2009 dopo averli cercati in lungo e in largo per tutta l’Indonesia per quasi 15 anni. Invece per le meduse l’incontro con la Cothyloriza tuberculata che avvenne l’anno scorso nel Golfo di Trieste e che mi permise di realizzare quegli scatti con il castello di Miramare che ultimamente mi hanno regalato tante soddisfazioni nei concorsi internazionali. 7. Non hai mai pensato di fare un libro che racconti attraverso le immagini le tue emozioni Ci ho pensato molte volte e mi piacerebbe moltissimo ma per fare una cosa seria occorrono disponibilità economiche delle quali attualmente non dispongo. Speriamo in un prossimo futuro, intanto raccolgo altro materiale.
8. Qualche consiglio a chi vuole provare ad approcciare la fotosub Determinazione, pazienza, costanza, umiltà, voglia di imparare, non avere fretta di raggiungere i risultati e tanto tanto amore per il mare ed per i suoi abitanti. 9. So che non ami le autocelebrazioni ma un po’ di marketing non ha mai fatto male a nessuno. Quali sono i tuoi successi nazionali e internazionali e a quale e perchè sei più affezionato. Dal 1998 ad oggi ho vinto premi in 59 concorsi fotografici nazionali ed internazionali ma il più importante di tutti è stato il PLONGEUR D’OR, l’Oscar della fotografia subacquea, nel Portfolio con dieci fotografie, al Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Marsiglia nel 2009. Desidero però aggiungere anche quella che è stata per me la più grande soddisfazione da quando faccio fotografia subacquea e cioè aver ricevuto i complimenti su due mie fotografie delle meduse da parte di quello che è giustamente considerato il più grande fotografo subacqueo di tutti i tempi e cioè David Doubillet, il quale ha voluto una stampa delle mie foto da mettere in casa sua. Grazie di cuore Adriano per avermi concesso questa splendida intervista e chissà che un giorno non riusciremo a fare qualche immersione insieme.
I have had the pleasure to personally know Adriano to the last fair of the scuba diver that is held in Bologna this year. Expansive, cordial and sociable person is certainly fallen in love of the sea and of everything that is connected to the sea. This is the interview that has granted me. Good reading. 1. Hi Adriano, tells yourself at Full Frame’s friends I was born to Trieste in 1954, diver from 1987, instructor FIPSAS. CMAS from 1991 and I photograph scuba diver from the 1995. Italian champion of Hunting Photographic Scuba diver, technical category, in 2001 and in the 2002. To today I have effected over 1700 immersions in quite a lot seas of the world, but especially in my Adriatic Sea, where I have acquired and sharpened the essential knowledges to practice this very beautiful but very binding activity. To the underwater photo I have given as in terms of time, of appointment, of physical, economic and family sacrifices, but the underwater photo has broadly repaid me making me reach many results and rewards of world prestige. But the reward that does me more pleasure I receive it every day from the common people and from the photographers of every part of the world that their admiration manifests for my jobs. The underwater photo is integral part of my life and I cannot imagine the one without the other. Photographic equipment:
Camera Nikon D800E ; objective macros: Nikon 60 micro, Nikon 105 micro, Nikon 70-180 micro; objective wide-angle: Nikon 10,5 fisheyes, Nikon 14-24 ves.2,8 and Sigma 15 mm; Custody Seacam with plain porthole for the macro, Superdome and Wide-macro port for the environment; Flash Seacam mod. 150 + Snoot RETRA LSD. 2. How you have approach to the scuba diver and underwater photo? By sheer chance as it often happens for the important things of the life. I came almost forced to frequent a basic course of underwater photo that really it didn’t interest me, then I saw that I was not sorry everything added and I always continued however without making me involve too much, as long as in 1997 I participated in my first competition of underwater photo and there the true spark that made me fall in love of this splendid activity went off. 3.You have begun with the analogical system for then to come to the digital what are the good points and the bad points of the two systems ? Beh, cannot even compare among them , the advantages of the digital system are so much and so evident that have changed radically the way to photograph and the results that can be
gotten. All it takes is thinking about the possibility to make hundreds of releases in the same immersion against the 36 of the film and besides to just see the release fact and therefore to immediately correct its possible errors in the following releases, with consequent enormous possibilities in more than to bring home something of good . Then we also think about the costs of the films with relative development and to the difficulties to bring it entire around the world. But I have only quoted some of the principal advantages of the digital one because in effects they are more many but many. 4.Have you dived in many seas around the world where you always return gladly. why? and where have you found the greatest difficulties and because? I love besides in particular way the Indonesia, in how much I have had the fortune to go quite a lot times and its seas there, where the Creator has used really a particular hand in to mould a fantastic and exceptional submarine world for the crowd of living beings so details and colored quality that compose it, so much to be confused the deadly one that fortune has to be able to admire them. 5.Which are your preferred subjects? My preferred photographic subjects are the shrimps and the jellyfishes because both the kinds have among theirs belonging of the beings that are able to bewitch with their
beauty and particularity. 6. Describe to us the most exciting meeting As far as concerned the shrimps surely that with the shrimps clown that I saw and photographed for the first time to Tulamben in 2009 after having looked for them in long and in wide for the whole Indonesia for almost 15 years. Instead for the jellyfishes the meeting with the Cothyloriza tuberculata that happened last year in the Trieste ‘s Gulf and that it allowed me to realize that releases with the Miramare’s Castle that lately have given me so many satisfactions in the international contests. 7.Have not you ever thought about making a book that tells, through the images, your emotions? I have thought there for many times and I would like a lot, but to make a serious thing economic availability are needed of which don’t currently prepare. I hope in a next future, meanwhile I pick up other material. 8.Some suggestion to who wants to try to approach the underwater photo? Determination, patience, constancy, humility, desire to learn, not to have hurry to reach the results and so much so much love for the sea and for hisr inhabitants.
9.I know that you don’t love the auto-celebrations, but some marketing has never hurt anybody. Which are your national and international successes and to which and because you are more affectionate? From 1998 to today I have won prizes in 59 national and international photographic contests but the more main point than all has been the PLONGEUR D’OR, the Oscar of the underwater photo, in the Portfolio with ten photos, to the “Festival Mondial de l’Image Sous Marine” of Marsiglia in the 2009. I desire however to also add that has been for me the greatest satisfaction from when I make underwater photo ,when i have received the compliments on two my photos of the jellyfishes from that is considered the greatest photographer justly scuba diver of every time , David Doubillet, which has wanted a press of my photos to put in his house. Thanks a lot Adriano to have me granted this splendid interview and who knows that one day we won’t succeed in making some immersion together.
PAMPHLET FOR PHOTO BY
FULL F R A ME ALL IN YOUR HEAD
Photographer
JENNY DI MEOLA
Un lavoro che presenta una serie di ritratti ambientati in composizioni dove un’attenta e sapiente regia colloca dettagli, sceglie l’illuminazione e la gestione tonale, realizzando delle immagini che evocano quella corrente della fotografia intimista dove si cerca di creare un contesto con il dato reale e narrare attimi che diventano racconti di emozioni o espressioni di concept, una visione artistica per documentare la vita, in ambienti interni dove tutto rafforza quella dimensione “ personale” che diventa fascino delle immagini. La sua rappresentazione del femminile e della sua sensualità ha una connotazione stilistica che ricorda i lavori del neorealismo americano ed italiano dove i dettagli che compongono la scena sono semplici, ordinari, simboli di un quotidiano dove l’osservatore si riconosce, lontana dalla rappresentazione di una bellezza ricercata, presenta un fascino legato alla familiarità, abiti semplici spingono l’immagine oltre quegli standard della
bellezza e delle ricercatezza tipica della cultura moderna, riproponendo quasi come un gioco quel essere sensuale nelle semplicità delle mura domestiche, dove un dettaglio racconta, un simbolo come la bambola apre la strada ad una visione concettuale, dove una porta semiaperta determina un racconto non definito lasciato all’osservatore. Un lavoro che si avvale di quella particolare intuizione tipica del postmodernismo che evidenziando la saturazione delle immagini dei media dove la perfezione uguale bellezza e femminilità, propone l’idea di come si vive e si manifesta un femminile fuori dai riflettori dove la bellezza ha radici in quelli che sono i propri racconti, le proprie emozioni, un riappropriarsi di una identità anche se simbolica che nasce dal rifiuto di una visione collettiva e moderna dell’universo donna.( Antonella Leone )
JENNY DI MEOLA
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
JENNY DI MEOLA
La sua rappresentazione del femminile e della sua sensualitĂ ha una connotazione stilistica che ricorda i lavori del neorealismo americano ed italiano
Photographer
PAOLA MISCHIATTI
Nell’osservazione del suo lavoro fotografico si realizza quella necessità di presentare un’ immagine astratta che contenga quel corpo invisibile dove l’identità è riconducibile a qualcosa di lontano dalla fisicità che lo ha determinato artisticamente. I suoi lavori si potrebbero definire onirici per quella non contestualizzazione, ma in realtà sono più espressione di quelle proiezioni interiori che trovano un canale rappresentativo attraverso il mezzo fotografico, un lavoro che va oltre l’obbiettivo che supera il dato reale. In uno stile figurativo dove attraverso l’uso del mosso, la figura si scompone , si coglie una traccia molto potente e significativa del sé, un impronta autobiografica, dove un pensiero,come la percezione di una dimensione emozionale si trasforma in immagine. Le prime immagini presentano come elementi predominanti la parte del volto e del torace dove si concentra e dal quale si evidenzia quella necessità simbolica di “ respiro”, quel bisogno di dare libero
sfogo a quelle emozioni concentrate, raccolte in quella parte che l’artista attraverso il colore e la luce la definisce. Elemento ricorrente in tutti gli scatti è la presenza di simboli che si rappresentano con disegni che tatuano le parti espressioni delle femminilità come il seno ed il ventre, in quest’ultimo si evidenzia una singolare presenza dell’orologio simbolo del tempo, allegoria di un’attesa. Un universo femminile dove la fisicità diventa espressione di una comunicazione concettuale, di una dimensione emozionale, intima, un pensiero che si trasforma in immagine, una visione che si materializza attraverso la composizione dove realtà e proiezione trovano sintesi, dimensioni individuali che assumono la valenza di archetipi dove l’osservatore riconoscendo un riscontro emozionale li trasforma in elementi di natura collettiva. Antonella Leone.
Photographer
PAOLA MISCHIATTI
Full Frame - All in your head
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
PAOLA MISCHIATTI
PAOLA MISCHIATTI
FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD
PAOLA MISCHIATTI
In uno stile figurativo dove attraverso l’uso del mosso, la figura si scompone.
TOP COVER
FULL F R A ME ALL IN YOUR HEAD
NAO SAKAKI Editorial Staff - Titti Delvecchio Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte, devi correre almeno il doppio! (Alice nel paese delle meraviglie) Un’immagine sospesa tra la realtà e il sogno. Il soggetto è circondato da una realtà triste, resa dall’atmosfera cupa del cielo, ma si ripara con l’immaginazione, coi sogni e la determinazione, resa dal bellissimo rosso dell’ombrello! Complimenti
DARIUSZ MURANSKI Editorial Staff - Titti Delvecchio La fierezza in una donna è semplicemente un modo d’essere bella! Un immagine molto forte, che presenta una donna sicura di se stessa e della sua mise! una superiorità ostentata dalla posizione più in alto, sui gradini di uno scalone. Una maestosità confermata dalla scenografia classica, lo stile architettonico della gloria e del trionfo, L’effetto del b/n e il taglio fotografico supportano il momento. Complimenti! The pride in a woman is simply a way of being beautiful! A very strong image, which shows a woman sure of herself and her outfit! superiority flaunted by the top most position on the steps of a staircase. A majestic scenery confirmed by classical architectural style of the glory and triumph, The effect of b / w photographic support cutting the time. Congratulations!
“Here you must race more than you can stay for in the same place. If want to go from some other part, must race at least the double one! “(Alice in the wonderland) An image suspended between the reality and the dream. The subject is surrounded by a sad reality, made by the dark atmosphere of the sky, but mends she with the imagination, with the dreams and the determination, made by the beautiful red of the umbrella! Congrats
TREVOR COLE Editorial Staff - Titti Delvecchio Un bellissimo paesaggio, sembra quasi un dipinto a olio con tante pennellate di colori vivaci, l’atmosfera tranquilla e disincantata è in parte interrotta dall’aspetto abbandonato della barca, destinata a rimanere per sempre ancorata al mare. Metaforicamente al destino della barca, sembra sia legato il destino di una donna, Sabrina, di cui porta il nome. Una foto che presenta un bel taglio compositivo e un riflesso eccezionale! Complimenti A beautiful landscape, it looks like an oil painting with many touches of bright colors, the atmosphere is quiet and disenchanted partially broken-looking abandoned the boat, destined to remain forever anchored to the sea. Metaphorically, the fate of the boat, seems to be linked to the fate of a woman, Sabrina, whose name it bears. A photo that has a nice cut of composition and a reflection outstanding! Compliments.
TOP COVER
FU LL FRAME ALL IN YOUR HEAD
PHANGO Editorial Staff - Flavio Perin La luce gioca in modo sublime con questi due splendidi soggetti. Un b/w perfetto e una composizione eccellente guidano nella lettura del racconto: i due volti, vicini e lontani, con le loro emozioni intense e le loro storie, la loro innocenza e la loro grande bellezza. Espressioni diverse, diversi modi di sentire, forse diverse età. Una sembra osservare con sguardo serio, intenso, per nulla sorpreso. Lo sguardo di chi sa cose che a quell’età, forse, non si dovrebbero nemmeno immaginare. L’altra invece curiosa, quasi timida, con la stessa innocenza del piccolo cerbiatto che si affaccia al mondo per la prima volta. La luce delinea in maniera superba le fattezze dei due visi, dando poesia e spessore a tutta l’immagine. Ottimo scatto. Splendida poesia. Complimenti. The light plays in a sublime way with these two wonderful people. A b / w and a perfect composition excellent guide in the reading of the story: the two faces, far and near, with their intense emotions and their stories, their innocence and their great beauty. Different expressions, different ways of feeling, perhaps different ages. Seems to look with a serious look, intense, not at all surprised. The look of someone who knows that things at that age, maybe you should not even imagine. The other rather odd, almost shy, with the same innocence of the little fawn that looks to the world for the first time. The light superbly outlines the features of the two faces, giving poetry and drama to the entire image. Great shot. Beautiful poem. Compliments.
ANNA NIEMIEC Editorial Staff - Titti Delvecchio “Il cammino incomincia e il viaggio è già finito” P.P.Pasolini, Il viaggio è la metafora della vita, perchè fatto di scelte, di attese e di fermate, ma non sempre l’uomo è pronto a tutte questo cammino e lascia che gli eventi corrano, come un mezzo che passa senza ritorno. Il soggetto come una silhouette nella parte poco illuminata della scena rappresenta l’indecisione e l’amarezza di una scelta mancata e in fondo, in cammino, un mezzo verso la luce! Un immagine evocativa della paura moderna a fare delle scelte anche se queste possono portare alla felicità!
TOP COVER
FA LUL LL FRAME IN YOUR HEAD
“The journey begins and the journey has already finished” PPPasolini, The trip is a metaphor for life, because of choices made, expectations and stops, but not always the man is ready for all this way and let me hasten events, as a means of passing without return. The subject as a silhouette in the dimly lit scene is the indecision and the bitterness of a lack of choice and in the end, on a journey, half towards the light! An evocative image of the modern fear to make choices, even if these can lead to happiness!
TOP COVER
FU LL FRAME ALL IN YOUR HEAD
GIUSEPPE BARTUCCIO Editorial President - Laura Zambelli “Esta es mi cuba” sono le parole di una famosa canzone di Reinaldo Hernandez Ramirez, un luogo dove le emozioni si fermano quasi vengono soffocate dagli sguardi che si incontrano. Un luogo multietnico dove non vivono le regole di vita e di libertà che appartengono al resto del mondo. Solo chi ha vissuto l’Havana sà che cosa può regalare e che cosa puo’ togliere. Uno scatto che descrive la vita con un ottima composizione e uno splendido bianco e nero, immagini che fanno riflettere, complimenti. “Esta es mi Cuba” are the words of a famous song by Reinaldo Hernandez Ramirez, a place where emotions are stopping almost suffocated from the looks that you encounter. A multi-ethnic place where they do not live the rules of life and freedom that belong to the rest of the world. Only those who have experienced the Havana knows what they can give and what you can ‘take off. One shot that describes life with a good composition and a beautiful black and white images that make you think, congratulations.
MARINA TOMASI Editorial Writer - Francesco Merenda “...quello che s’impara ancora meno, è l’intelligenza morale del tuo soggetto, è quell’intuizione che ti mette in comunicazione col modello... ti guida verso le sue abitudini, le sue idee, il suo carattere... ti permette di ottenere, non già banalmente e a caso, una riproduzione plastica qualsiasi... bensì la somiglianza più familiare e più favorevole, la somiglianza intima...” Parole di Nadar, ovvero, il ritratto stesso. Non so se in questa immagine possiamo ritrovarle nel loro significato più profondo, ma quella “somiglianza intima” pare qui davvero potersi cogliere, senza retorica (facile in queste narrazioni), con un’intensità che parla insieme di dolcezza e di fierezza. Carica di energia e vita, che l’autrice riesce a raccontare anche attraverso una composizione e un monocromatico senza iperboli, aperti, franchi, limpidi, vivi, come quegli occhi per mezzo dei quali ci penetra. E quella “intelligenza morale”, davvero, un po’, ci pare di scorgerla… Complimenti.
TOP COVER
FULL FRAM E ALL IN YOUR HEAD
“...What we learn even less, is the moral intelligence of your subject, it is intuition that puts you in communication with the model... guides you to his habits, his ideas, his character... lets you get, and if not already trivially, any reproduction plastic... but the family resemblance more and more favorable, the similarity intimate...” Words of Nadar, ie, the portrait itself. I do not know if in this we find them in their deepest meaning but that “intimate likeness” here seems to really be able to grasp, without rhetoric (easy in these narratives), together with an intensity that speaks of sweetness and pride. Full of energy and life, that the author manages to tell even through the composition and monochrome without hyperbole, open, frank, clear, alive, like those eyes through which penetrates us . And that “moral intelligence”, really, a bit‘, we seem to see her... Compliments.
PAOLO ALBERTINI Editorial Founder - Daniela Contini Candore e silenzio. Uno spazio infinito ed immoto. Come un luogo spesso irraggiungibile del cuore. Un manto spesso di neve che lascia fuori solo le cime degli alberi . Quello che sembra un luogo inanimato è invece il momento più bello, quello in cui la terra protegge ciò che già germoglia sotto la sua pelle. Proprio come quel silenzio che altro non è che l’ottava nota dove tutte le voci si fondono nel respiro del vento. Un b/n intenso e splendido che emoziona e trascina. Meravigliosa! Complimenti Paolo!! Innocence and silence. An endless and motionless space. As an unattainable thick place of the heart. A thick mantle of snow that leaves only out the tops of the trees. What seems an inanimate place is instead the most beautiful moment, that in which earth protects what already buds under its skin. Just as that silence that other is not that the octave note where all the voices melt in the breath of the wind. An intense and splendid b/w that excites and drags. Marvelous! Congrats Paolo!!
TOP COVER
FU LL FRAME ALL IN YOUR HEAD
MARCO D’AVERSA Editorial Writer - Francesco Merenda Atmosefere, suggestioni, tempo paralizzato inesorabilmente dentro una cornice urbana, dove potersi fermare, per osservare, immobili, il cielo. Una costruzione forte, essenziale e inossidabile, cercata nella simmetria, a creare un momento sospeso, indefinito, in cui passato e futuro perdono di senso, annullandosi in un inevitabile, eterno presente. E in quei pensieri suggeriti, ognuno può riconoscere le proprie domande e i propri dubbi: quella figura, che non si racconta perché non ci offre il suo sguardo, che intuiamo andare oltre, lontano, è in fondo ognuno di noi, a osservare il vuoto dallo stesso punto di vista da cui noi lo osserviamo, coi nostri panni e le nostre incertezze. Troppo piccoli, per un cielo troppo grande. Spesso si vuole la tecnica separata dalle emozioni, quasi due mondi inconciliabili. Quasi che lasciarsi anche solo tentare dall’una possa negare le altre, e viceversa… Eppure… Linee orizzonatali e verticali (senza reali diagonali, perché la distorsione generata dalle linee cadenti è facilmente ricostruita dall’immaginario), centralità del soggetto, simmetria generale… Elementi che segnano inequivocabilmente l’immagine. Elementi tecnici, che sono l’alimento puro di quel quadro emotivo, che l’immagine genera a meraviglia. E il simbolo, universale e semplice, di quelle torri che
TOP COVER
FULL FRAM E ALL IN YOUR HEAD
si proiettano verso il cielo, espressione immaginaria antica quasi quanto l’uomo, che immediatamente riconosciamo, interpretiamo, portiamo a significanza… Un’immagine potente, perché capace di rimandi che ognuno può trovare dentro di se, semplicemente, senza riflessioni. Potente perché nel suo arrestare il tempo apre uno spazio meditativo, estatico, in cui le sensazioni, per un momento possono posarsi e, forse, manifestarsi più di quanto la nostra mente, perennemente in vorticoso moto, di solito permetta loro. Un’immagine potente: perché immediata, chiara, solida, eppure inafferrabile. Perché evocativa eppure sfuggente. Perché semplice nei suoi tratti, eppure carica di interrogativi, più che di risposte…
FUL L FRAME
M A G A Z I N E ALL IN YOUR HEAD
PRODUCTION: Visual C. S. di Alessandro Risuleo http://www.visual.it PROJECT: Diana Maranzano FOUNDER GROUP: Antonella Leone, Daniela Contini PRESIDENT GROUP: Laura Zambelli (www.laurazambelli.it) https://www.facebook.com/laurazambelliphotography EDITORIAL WRITER: Francesco Merenda (www.francescomrenda.com) EDITORIAL STAFF: Alberto Carati (www.lucecolori.com), Denise Cremoli (https://www.facebook.com/pages/Fairy-Tale-Photo/128799127311893), Paolo Corradini (www.paolocorradini.it), Caterina Bruzzone (www.caterinabruzzone.it), Maurizio Rugiero (https://www.facebook.com/Mauriphorographer?skip_nax_wizard=true), Lillo Bonadonna (https://www.facebook.com/LilloBonadonnaBlackWhiteArtistAndMore), Michele Ciriali, Flavio Perin, Luigi Di Loro, Sandra Pozun, Titti Delvecchio FROM: FULL FRAME - ALL IN YOUR HEAD https://www.facebook.com/FullFrameAllInYourHead http://fullframephotos.blogspot.it