Settimanale digitale • Anno 3 • Numero 99 • 27/9/2019
Supplemento settimanale a l’Automobile.
INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE
La grande scommessa. ANGELO BERCHICCI ■ Maserati vede e rilancia. La Casa di Modena ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro – 800 a Cassino e 800 al polo di Torino – per invertire la rotta e ridare slancio alla crescita. Un intervento necessario per raccogliere la nuova sfida dell’elettrificazione e per far tornare a crescere i volumi: nei primi 6 mesi del 2019 le vendite hanno registrato una flessione del 33%, ampliando il trend negativo del 2018 (quando la contrazione è stata del 28%). Lo stesso Ceo di Fca Mike Manley si era dichiarato molto deluso dalle prestazioni di Maserati. A pesare è soprattutto il rallentamento dell’economia cinese. Nel solo 2018 le vendite di
Maserati in Cina si sono dimezzate, tanto da far perdere a Pechino lo scettro di primo mercato per il costruttore. Per ravvivare il Tridente si è scelto di puntare su cinque nuovi modelli elettrificati entro il 2021: un nuovo suv più piccolo del Levante, una super sportiva che si potrebbe basare sull’Alfieri, la versione ibrida plug-in della Ghibli e le nuove GranTurismo e GranCabrio. La grande scommessa della Casa modenese arriva in un momento in cui un altro marchio nobile del gruppo, Alfa Romeo, vive in termini di vendite (e non solo) una situazione ancora più grave e Fiat-Chrysler è all’affannosa ricerca di un partner. E se la ripartenza di Maserati rappresentasse un momento di svolta per l’intero gruppo?
BUSINESS
Maserati tra crisi e speranza. ANGELO BERCHICCI
■ Il traguardo della Ghibli numero 100mila prodotta a Grugliasco sembra aver dato nuova fiducia a Maserati, che ha annunciato un piano di investimento di 1,6 miliardi di euro per il lancio di cinque nuovi modelli elettrificati entro il 2021. I nuovi modelli La prima novità che vedremo sarà l’inedita super sportiva, che debutterà già nel corso del prossimo anno. Di lei per ora si sa che verrà prodotta a Modena e sarà dotata inizialmente di un classico motore termico, mentre per la versione fullelectric bisognerà aspettare ancora. È probabile che si ispiri al concept della Alfieri presentato nel 2014 a Ginevra. Sempre nel 2020 dovremmo assistere al debutto di una versione ibrida plug-in della Ghibli, la prima Maserati elettrificata della storia. Successivamente arriverà un nuovo suv di Segmento D, che si posizionerà al di sotto del Levante e sfrutterà la piattaforma dell’Alfa Romeo Stelvio. La vettura sarà prodotta a Cassino, che riceverà un investimento di 800 milioni di euro per la costruzione della nuova linea di assemblaggio. L’uscita delle prime auto è prevista entro il 2021. 2
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L’ultima novità riguarda GranTurismo e GranCabrio, che saranno prodotte nel Polo di Torino e non più a Modena. I nuovi modelli delle due Gt nasceranno su una piattaforma inedita e saranno le prime auto elettriche pure del Tridente. Per la loro realizzazione gli stabilimenti piemontesi riceveranno un investimento di 800 milioni di euro. Le prime reazioni dei sindacati si dividono tra cautela e ottimismo. Un piano per invertire la rotta Un programma ambizioso quello varato da Fca, che ha un unico obbiettivo: invertire la rotta e riportare la Casa di Modena su un percorso di crescita. Nel 2018, infatti, le vendite sono crollate del 28%. Il trend negativo è stato confermato anche nel 2019: nei primi sei mesi la contrazione è stata del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (da 18mila unità consegnate si è passati a 13.500), mentre i ricavi hanno subito una flessione del 62%. A causa di questa cattiva performance, la Casa di Modena ha mancato l’obbiettivo delle 75mila auto vendute che si era prefissata per il 2018 (le consegne si sono fermate a 35.300), un dato che gli uomini Maserati avevano ritenuto alla loro
portata grazie all’impressionante progressione fatta registrare dal marchio negli anni precedenti. Crescita a tre cifre Il momento di svolta nella storia recente del costruttore è stato il 2013, quando, con l’introduzione dell’attuale modello di Quattroporte e della Ghibli, le vendite sono più che raddoppiate (+145%). L’anno successivo, caratterizzato da un altro risultato straordinario (+137%), è stata immessa sul mercato una quantità di vetture circa sei volte superiore a quella di soli due anni prima (36.448, nel 2012 erano state 6.288). Nel 2016, grazie all’introduzione della Levante, i numeri di vendita hanno fatto segnare un ulteriore aumento del 30%, per poi raggiungere il picco nel 2017, con 51.500 vetture (+22%) e un aumento del profitto del 14%. Pesa lo stop cinese Le principali cause della contrazione sono da attribuire al calo della domanda in Cina e alla diminuzione di interesse dei consumatori nei confronti di berline e sportive. A Pechino nel solo 2018 le vendite di Maserati sono diminuite di oltre il 50%, un trend che sta proseguendo nel 2019: fino ad ora si è registrata una contrazione del 15% rispetto allo scorso anno, tanto da far perdere alla Cina lo scettro di principale mercato della Casa modenese, in favore del Nord America. La rivoluzione elettrificata Entro il 2022 Maserati dirà addio ai propulsori realizzati in collaborazione con la Ferrari per adottare esclusivamente motori elettrificati sviluppati ad hoc per le proprie vetture. Fra tre anni, secondo i piani di Fca, la Casa di Modena potrà vantare un’offerta di modelli totalmente rinnovata. Oltre ai modelli appena annunciati, dovrebbero arrivare anche la nuova Quattroporte e il nuovo Levante. Dopo questi ulteriori debutti, la gamma Maserati sarà composta da 6 vetture inedite, 8 veicoli ibridi plug-in e 4 elettriche pure. Per sovrintendere alla rivoluzione elettrificata, a fine 2018 è stato messo
nuovamente a capo di Maserati l’ex-boss Harald Wester, che è stato affiancato da Davide Grasso, un esperto di marketing proveniente dalla Nike, in veste di direttore operativo. I risultati si faranno attendere Per vedere i risultati dei cambiamenti in atto bisognerà aspettare. Lo stesso ceo di Fca Mike Manley ha avvertito che anche il terzo e quarto trimestre saranno difficili, e che il brand tornerà in attivo solo con l’arrivo delle prime novità, attese per il prossimo anno. Nonostante i tempi della ripresa si annuncino lunghi, il rinnovamento al vertice e l’aggiornamento del piano industriale sembrano aver ridato fiducia agli uomini Maserati, che entro il 2022 puntano a festeggiare nuovamente il traguardo delle 100mila unità, questa volta di auto vendute all’anno.
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Supplemento settimanale a l’Automobile Pubblicazione online - Reg. Tribunale di Roma n. 24/2016 del 09/03/16 Iscrizione R.O.C. n. 14674 - ISSN 2499-670X Direttore Responsabile Alessandro Marchetti Tricamo Redazione via Solferino, 32 - 00185 Roma tel. 06.45406719 • fax 06.49982874-2829 www.lautomobile.it • redazione@lautomobile.it • segreteria@lautomobile.it @lautomobile_ACI
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AUTO E MOTO
Una super sportiva ispirata all’Alfieri. PAOLO ODINZOV
ma di guida autonoma di livello 2 potenziato o livello 3, in grado di mantenere la carreggiata e di portare, senza alcun intervento umano, il veicolo ad uno stop di sicurezza sul lato della strada. Oltre ad offrire, come dicevamo in apertura, una versione a batterie a zero emissioni. Elettrica ed autonoma, Alfieri o meno, è il futuro di Maserati.
BUSINESS
Maserati, Ghibli numero 100mila. MARIO LONGO
■ È ufficiale: una nuova super sportiva Maserati sarà lanciata nel 2020. Prodotta nello stabilimento di Modena avrà anche una versione elettrica. Il richiamo evidente, anche se nulla di esplicito è stato ancora indicato dal management del marchio italiano, è alla concept Alfieri – il nome è quello del fondatore della Casa del Tridente – l’affascinante sportiva mostrata nel 2014 al Salone di Ginevra in occasione dei 100 anni del brand, “Potremmo realizzarla”, disse al tempo Sergio Marchionne e molti si aspettavano di vederla sulle strade entro un paio di anni. Invece quella che a parer di molti è una tra le più belle auto ideate dal costruttore è rimasta ancora un semplice prototipo. Almeno finora.
■ La Maserati Ghibli numero 100 mila ha lasciato la linea di produzione dello stabilimento ’Avv Giovanni Agnelli’ di Grugliasco (Torino). L’auto in questione è una Ghibli S Q4 nell’allestimento GranSport di colore Blu Emozione e interni in pelle Pieno Fiore nera.
Non sostituirà GranTurismo e GranCabrio Il modello ispirato all’Alfieri, contrariamente a quanto pensato finora, non sostituirà le attuali GranTurismo e la GranCabrio che resteranno in gamma e anzi saranno i primi modelli ad adottare soluzioni 100% elettriche e verranno prodotte presso il Polo produttivo di Torino, dove FCA ha deciso di investire 800 milioni di euro.
Le prestazioni La vettura, spiega l’azienda modenese, è destinata al mercato italiano, dove la berlina ha riscosso un buon successo sin dalla sua presentazione nel 2013. La Ghibli S Q4 è spinta da un motore 3.0 litri V6 Twin-Turbo da 430 cavalli, ed è dotata di un sistema di trazione integrale a ripartizione elettronica della coppia. Di rilievo le prestazioni: la velocità massima è di 286 chilometri orari, mentre lo 0-100 viene coperto in soli 4,7 secondi.
Ispirata a Pininfarina In attesa di saperne di più vale allora la pena di fare qualche considerazione sulla ipotetica Alfieri prevista nel 2020. Sicuramente non si discosterebbe troppo nella linea del prototipo creato reinterpretando in chiave futuristica gli stilemi della storica Maserati A6 GCS Berlinetta del 1954 disegnata da Pininfarina. La super sportiva potrà contare su un siste-
La gamma La Ghibli rappresenta l’entry level della gamma Maserati, composta dal suv Levante, dall’ammiraglia Quattroporte e dalle sportive GranTurismo e GranCabrio. Oltre al V6 a benzina (disponibile anche in versione da 350 cavalli), la berlina del Tridente è anche la prima Maserati ad offrire una motorizzazione diesel, un 3.0 V6 da 275 cavalli. 27 Settembre 2019 ·
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STORICHE
Ghibli, vecchio cuore del Tridente.
Pulsazioni su Se quegli anni vi fanno battere forte il cuore, insieme alla Ghibli c’erano altre auto straordinarie, come la De Tomaso Mangusta, o la Ferrari 365 GTB/4. Ma se è la Ghibli l’oggetto del desiderio, mettete in preventivo un assegno da almeno 200mila euro per un esemplare del ’67. Cercatela soprattutto in Inghilterra e negli Usa, ma preparatevi a una lunga e paziente ricerca, lei, la Ghibli, non è mai stata una preda facile.
LIFESTYLE
ROBERTO SPOSINI
Maserati, parata in Scozia. LINDA CAPECCI
■ Sono passati cinquantatré anni da quel 1966, l’anno del debutto al Salone dell’auto di Torino, della prima Maserati Ghibli. Disegnata da un giovanissimo Giorgetto Giugiaro, sensuale e affascinante come poche, sotto il lunghissimo cofano nascondeva un gioiello di ingegneria: 8 cilindri a V, 4,7 litri, quattro carburatori doppio corpo Solex e 315 cavalli. La nuova versione – presentata nel 2013 – ha appena festeggiato le 100mila unità. Un traguardo notevole. Certo, il segno dei cambiamenti è evidente: le GT oggi si sono quasi estinte mentre i suv stanno vivendo il loro momento di gloria. Fatto sta che, se il primo suv di lusso della galassia Fiat Chrysler Automobiles ha la trazione integrale, condivide la base meccanica con le berline Ghibli e Quattroporte e monta un V6 biturbo da 430 cv sviluppato in collaborazione con Ferrari, la Ghibli aveva rigorosamente la trazione posteriore, costava 7 milioni e 800 mila lire e aveva un compito pesante sulle spalle: sostituire la Mistral. Cambio manuale a 4 marce A guardarla oggi è ancora bellissima. Certo, è una sportiva con più di mezzo secolo sulle spalle, con le sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti, le posteriori a molle a balestra e il cambio manuale a 4 marce. Lo sterzo ovviamente non aveva nessun servomeccanismo e per fare manovra servivano due braccia allenate. Montava dei cerchi da 15”: oggi, inseguendo un’inarrestabile tendenza al gigantismo, la Levante, per esempio è arrivata a 20. All’epoca anche i freni di auto come la Ghibli non avevano aiuti elettronici, a fronte di prestazioni che invece erano notevolissime (265 chilometri orari la velocità massima); ecco, rimettersi al volante di un’auto così oggi, per chi non è abituato a quella “purezza” di sensazioni, richiede qualche accortezza. 6
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■ La quarantesima edizione del Maserati International Rally (Mir) si è svolta nel week end tra il 20 e il 23 settembre sulle Highlands scozzesi e ha radunato come sempre centinaia di appassionati del Tridente di tutto il mondo. In tutto hanno preso parte all’evento 120 modelli provenienti da 14 Paesi, tra cui 55 dal Regno Unito e 5 dall’Australia. Questa edizione è stata organizzata dal Maserati Club UK, il più antico club del Tridente, fondato nel 1972 a Londra. Il raduno è stato ospitato presso lo storico Gleneagles Hotel di Auchterarder, a metà strada tra Stirling e Perth, celebre per i campi da golf e il prestigioso ristorante, l’unico due stelle Michelin di Scozia. I panorami Il raduno ha avuto inizio sabato sulla famosa strada “Rest and be thankful” – l’A83 – che divide Glen Kinglas e Glen Croe e che al suo apice tocca quota 245 metri sul livello del mare, offrendo uno dei panorami più belli della Scozia. La salita, organizzata in collaborazione con il Caledonian Motor Club, si trova su una strada costruita dal generale
irlandese George Wade nel 1750, per consentire agli inglesi un accesso più facile ad alcune delle parti più selvagge delle Highlands. Il resto del programma si è svolto lungo le spettacolari strade che conducono alle cittadine di Blair e Stirling, nonché al castello di Stirling dove, nel settembre 1543, Maria Stuarda venne incoronata regina di Scozia. Leggende e nuove arrivate Tra le auto che hanno preso parte al raduno, una leggendaria Maserati 3500 GT del 1957, una Sebring e una Spyder Vignale. Accanto a questi “pezzi” di storia alcuni modelli più recenti, tra cui diverse Maserati Gran Turismo e il suv Levante. Per quanto riguarda le competizioni, il Peter Martin Trophy è stato vinto dalla Maserati Coupè di Armin e Beatriz Streuli, mentre la Mistral Coupé di Onno Hesselink ha vinto il Concours d’Elegance. Il Maserati International Rally si svolge in un Paese diverso ogni anno ed è da sempre un’occasione imperdibile per i collezionisti. La prossima edizione sarà ospitata dal Maserati club di Svezia, come ha annunciato la Casa modenese.
BUSINESS
FCA investe 800 milioni in Piemonte. ANGELO BERCHICCI
e rappresenta una svolta industriale innovativa andando nella direzione della produzione di modelli ecologici ed ecosostenibili a marchio Maserati, in particolare ibridi ed elettrici”, il commento di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. “Il cronoprogramma prospettato dall’azienda ci farà avvicinare alla piena occupazione in tutti gli stabilimenti italiani, andando anche a rilanciare quei siti produttivi che hanno più difficoltà e che fanno maggiormente ricorso agli ammortizzatori sociali”. Cirio Plaude Soddisfazione anche dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “È evidente come le scelte di Fca siano fondamentali per il futuro dell’automotive piemontese e italiano. Un altro passo importante del piano di investimenti che è stato condiviso con la Regione e il Comune di Torino”. La preoccupazione della Fiom Più cauto il commento della Fiom: “Non ci sembra ci siano sostanziali novità all'orizzonte, siamo alla ripetizione di ciò che era stato dichiarato in precedenza. Per quanto riguarda i modelli da destinare a Torino c’è una affermazione d’intenti, su un comunicato aziendale, riferiti a riedizioni di modelli già esistenti e prodotti in altri stabilimenti”, la dichiarazione all’Ansa di Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom. “I nostri giudizi pertanto non cambiano. Bene che si vada verso una transizione dal motore termico all'elettrico, tuttavia continuiamo ad essere preoccupati per coloro che rappresentiamo in quanto l’uso degli ammortizzatori sociali non terminerà e quest’anno toccheremo un altro record negativo, per numero di auto prodotte nel nostro territorio, arrivando ai minimi storici di sempre”.
BUSINESS
Patuanelli, un tavolo per l’auto. REDAZIONE ■ Fca ha annunciato di voler investire 800 milioni di euro nel Polo di Torino (che comprende gli stabilimenti di Grugliasco e Mirafiori) per la produzione delle nuove GranTurismo e GranCabrio, che saranno i primi modelli elettrici del Tridente. Una notizia accolta positivamente nell'ambiente sindacale: “Il piano di investimenti di Fca è molto ambizioso
■ “L’auto è un settore in profonda crisi”, le parole di Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, al quotidiano Il Sole 24Ore. “Il comparto versa in una seria difficoltà ciclica. Convocherò presto un tavolo al ministero per individuare gli strumenti più adatti a contenere e, se possibile, invertire la tendenza: anche per questo settore siamo dinanzi a un momento di transizione importante, che come Stato dobbiamo accompagnare”. 27 Settembre 2019 ·
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L’ecobonus non basta E a proposito di sostegno da parte del governo, l’ecobonus (l’incentivo fino a 6mila euro per l’acquisto di un’auto ecologica varato quest’anno) “è stato uno stimolo efficace” per spingere le vendite di veicoli elettrici e ibridi, ma “non basta” sottolinea il ministro “serve fare di più, avanzerò delle proposte concrete solo dopo aver incontrato gli attori del comparto, per evitare speculazioni”. Decreto Clima: tutto da decidere Sul decreto Clima Patuanelli ha voluto tranquillizzare sul fatto che “il testo non è stato ancora discusso in Consiglio dei ministri, ciò che si è detto sul provvedimento è tendenzialmente impreciso, in quanto le bozze circolate non erano definitive”. Ricordiamo che si era parlato di tagli agli aiuti “ambientalmente dannosi” (come gli sconti sulle accise del gasolio per agricoltori e autotrasportatori) e di un bonus di 2mila euro per chi rottama una vecchia auto (fino a Euro 4) da spendere in abbonamenti e biglietti dei mezzi pubblici, servizi in sharing compresi, e non per l’acquisto di un’auto ecologica. Le misure ipotizzate avevano sollevato dubbi e preoccupazioni tra imprese e associazioni del settore.
versione precedente, sotto la scocca cambia tutto. O quasi. È sufficiente un solo sguardo per accorgersi che gli inglesi hanno utilizzato la matita leggera per aggiornare la linea. Immagine più sportiva D’altronde i numeri sembrano premiare il disegno originale dell’ultima generazione di Gerry McGovern (2015): oltre 475mila unità vendute, bestseller della Casa inglese negli ultimi tre anni. Senza contare che, grazie a un prezzo definito in Land Rover “accessibile per la categoria”, ha avvicinato al marchio una clientela più giovane. Ecco allora che gli interventi nel design sono stati minimi: paraurti, calandra anteriore e fari a led. “Tutti incentrati nel dare un’immagine più sportiva alla vettura e con le luci creare la firma della famiglia Discovery”, ci spiega Il designer Lee Perry. La console centrale Più pesante la mano all’interno, dove acquista maggiore importanza lo sviluppo verticale della console centrale, che ruota intorno al grande display touch da 10,25 pollici (più intuitivo di quello adottato nella precedente versione); materiali e assemblaggi puntano poi diritti verso la parte alta della gamma del marchio, ovvero le “sorelle ricche” di Range. L’accessibilità al divanetto posteriore (7 posti) è ora più semplice e all’interno i vari contenitori presenti consentono di stoccare più oggetti.
AUTO E MOTO
Land Rover Discovery Sport, cambia e non cambia. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO ■ BARCELLONA – Fuggire dalle apparenze. Perché se fuori la nuova Land Rover Discovery Sport sembra identica alla 8
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Una nuova architettura Ma è sotto l’abito che il cambiamento è radicale: l’architettura della Discovery Sport si sviluppa ora sulla nuova Premium Tansverse Architecture (la stessa della Evoque). Soluzione che nell’uso quotidiano si traduce in maggiore manegevolezza, reattività e soprattutto nella possibilità di essere elettrificata. La Discovery Sport può contare da subito su un sistema di ibridizzazione leggera (mild hybrid):un generatore – starter recupera l’energia normalmente dissipata in decelerazione e frenata e la immagazzina all’interno di batterie al litio, per poi utilizzarla alle basse velocità per aiutare il motore tradizionale. Benzina 2 litri da 200 o 250 cavalli o diesel 2 litri da 150, 180 e 240 cavalli, che sia. A fine anno è previsto l’arrivo della tecnologia ibrida ricaricabile plug-in. Il cofano è invisibile Senza dimenticare l’invisibilità: a bordo ora si può contare sul ClearSight Ground View che riporta nel display centrale quello che c’è sotto il cofano, rendendo facile quello che non è, in particolare in fuoristrada, ambiente dove la Discovery Sport, pur nelle forme di un suv da città, conti-
nua a dare il massimo. Lo specchio retrovisore si trasforma in uno schermo video nel quale appare in alta definizione la zona retrostante il veicolo. Come va In strada la Discovery Sport, provata con il 2.0 diesel da 240 cavalli, è confortevole e silenziosa. Il motore ha il “tiro” giusto senza eccessi e tentennamenti quando si tratta di spingere, nonostante un peso non proprio leggero di quasi 2 tonnellate. Cambio a 9 rapporti veloce ad assecondare le esigenze anche se con qualche strappo di troppo quando si tratta di accelerare rapidamente alle marce inferiori. Lo sterzo è ora più preciso e consente manovre veloci e senza sforzo. Il meglio? Neppure a dirlo, in offroad: l’auto si arrampica con facilità e supera anche i test più estremi. Con un vantaggio non da poco in termini di sicurezza: nelle situazioni più complicate è in grado di accelerare e frenare da sola. Prove di guida autonoma in fuoristrada. La nuova Land Rover Discovery è prodotta nello stabilimento di Halewood in Inghilterra ed è già in vendita in Italia con prezzi di listino a partire da 39mila euro.
AUTO E MOTO
Corvette, la C8 guarda le stelle.
Una sportiva “spaziale” Il Kennedy Space Center è stato scelto non a caso. Data la predilezione dagli astronauti negli anni ’60 per la celebre sportiva americana dopo che Alan Shepard, primo uomo negli Stati Uniti a volare nello spazio, si fece vedere nel 1961 al volante di una Corvette C1 promovendone le qualità stradali. Un hard-top al posto della capote in tela Identica nella architettura meccanica alla versione coupé presentata il 18 luglio scorso , la Corvette C8 convertibile proporrà al debutto un motore benzina V8 da 6,2 litri e 490 cavalli, sistemato in posizione centrale e associato a un cambio automatico a doppia frizione e otto rapporti. Dalle poche foto circolate fino adesso in rete sembra che la vettura abbandonerà il tetto di tela del modello precedente per un hard-top pieghevole. Ne sapremo comunque di più tra pochi giorni.
AUTO E MOTO
Ferrari, primi dettagli del suv. MARIO LONGO
LUCA GAIETTA
■ Il prossimo 3 ottobre Chevrolet mostrerà pubblicamente la versione convertibile della Corvette C8. La vettura verrà svelata al Kennedy Space Center Visitor Complex a Merritt Island (Florida) alla presenza di numerosi ospiti importanti. Tra questi potrebbe esserci non solo l’ad di General Motors Mary Barra, ma anche l’astronauta Buzz Aldrin noto per essere stato il secondo uomo ad aver calpestato il suolo lunare nell’ambito della missione Apollo 11.
■ Il primo suv Ferrari, conosciuto con il nome in codice ’Purosangue’, nascerà su una nuova piattaforma a motore anteriore-centrale, che sarà condivisa con le granturismo di Maranello. In un’intervista rilasciata al settimanale inglese Autocar, il capo dell’ufficio tecnico del cavallino rampante, Michael Leiters, ha rivelato i primi dettagli del progetto, che vedrà la luce nel 2022. La Purosangue è uno dei pilastri del piano industriale Ferrari che prevede di introdurre 15 nuovi modelli entro il 2023, basati su due piattaforme: una destinata alle vetture a motore posteriore-centrale (come la F8 Tributo) e una a quelle con propulsore anteriore-centrale, tra cui il suv. 27 Settembre 2019 ·
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Un nuovo concetto di auto Il manager Ferrari ha dichiarato che il progetto della Purosangue è a grandi linee definito, così come il design generale della vettura, che ora andrà incontro ad una lunga fase di affinamento. “Abbiamo dovuto sviluppare un nuovo concetto di auto” ha affermato Leiters. “Da un lato dovevamo creare un vero suv, che convincesse chi acquista questo genere di veicoli. Dall’altro dovevamo realizzare una Ferrari, e quindi qualcosa di diverso da tutti gli altri brand. Quello che abbiamo fatto con questo modello, in sostanza, è stato dare vita ad un nuovo segmento di mercato”. Schema tecnico inedito Secondo le indiscrezioni il suv Ferrari verrà offerto in due motorizzazioni: un V6 turbo dotato di un sistema ibrido plug-in simile a quello montato sulla SF90 Stradale, e un classico V12. Grandi novità si attendono per quanto riguarda le sospensioni, dove è previsto l’utilizzo di ammortizzatori regolabili in altezza e in compressione e di un sistema di controllo attivo del rollio, che dovrebbero assicurare alla Purosangue doti dinamiche all’altezza del nome, e permettergli anche una certa mobilità nei percorsi non asfaltati. Piattaforme per tutte le esigenze “Non abbiamo detto che i motori saranno un V6 e un V12, ma lo abbiamo previsto – ha commentato Leiters. Il mio lavoro è offrire alla Ferrari varie possibilità per ogni modello. Entrambe le future piattaforme saranno compatibili con motori V6, V8 e V12, con l’alimentazione ibrida plugin, la trasmissione a doppia frizione con schema Transaxle, con la trazione posteriore o integrale e con configurazioni a 2 posti o 2+2”. Le sfide “Come combinare la sportività con una maggiore praticità? La nostra interfaccia uomo-macchina privilegia il guidatore, in che modo renderla più democratica? Soprattutto, come mantenere invariato il DNA Ferrari in una vettura che guarda anche al comfort degli occupanti? Queste sono le domande a cui dobbiamo rispondere – ha concluso Leiters, aggiungendo: è una sfida, un’opportunità, ed è anche divertente”.
■ Il Toyota Land Cruiser ha superato le 10 milioni di unità vendute. Lo storico fuoristrada – il modello più longevo della Casa giapponese (persino più della Corolla) – è stato lanciato il 1 agosto del 1951 ed è arrivato fino ai giorni nostri attraverso undici generazioni, che non ne hanno stravolto la natura di mezzo robusto e affidabile. Origini militari Come altri iconici fuoristrada, anche il Land Cruiser nacque per soddisfare esigenze militari. Durante la guerra di Corea, Pentagono e Nazioni Unite chiesero a Toyota di sviluppare un fuoristrada da fornire alle truppe americane impegnate nel conflitto. Il costruttore diede vita alla BJ, per la cui realizzazione i tecnici giapponesi si basarono sul progetto della Jeep Willys (la sigla BJ stava per B Jeep). Nel 1954, per motivi di copyright, Toyota cambiò il nome del suo fuoristrada, che venne ribattezzato Land Cruiser. Apprezzato in tutto il mondo La seconda generazione (serie 20) del 1955 fu quella che fece conoscere il fuoristrada Toyota al mondo. Per la prima volta il Land Cruiser, che venne trasformato in mezzo adatto anche all’uso civile (per quanto rimase spartano), venne esportato al di fuori del Giappone. Inizialmente, venivano esportate meno di 100 unità all’anno; nel 1965, 10 anni dopo questi numeri superarono le 10.000 unità all’anno. Oggi, il Land Cruiser è venduto in circa 170 paesi e regioni in tutto il mondo, con vendite globali annue pari a circa 400.000 unità.
Toyota Land Cruiser, tocca quota 10 milioni.
Una famiglia numerosa Con il tempo il nome Land Cruiser venne utilizzato per indicare un’intera gamma di veicoli, che prevedeva modelli con caratteristiche diversificate in base al mercato e con numerose configurazioni di carrozzeria (convertibile, hard top, station wagon). Ai veicoli da lavoro destinati ad Africa e Australia, si aggiunsero le versioni per Usa ed Europa, più accessoriate e che puntavano maggiormente su comfort e tempo libero. Toyota ha saputo aggiornare negli anni il Land Cruiser senza snaturarlo, come dimostra l’attuale serie 200, lontanissima dall’essenzialità dei primi modelli e considerata un fuoristrada di lusso, che tuttavia mantiene ottime prestazioni anche nell’offroad più duro. Grazie alla sua eccezionale affidabilità e durata, ci sono regioni in cui i veicoli Land Cruiser serie 40 continuano ad essere utilizzati ancora oggi, circa 50 anni dopo la loro produzione.
ANGELO BERCHICCI
Fatto per gli impieghi gravosi Il successo del fuoristrada Toyota è strettamente legato
AUTO E MOTO
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alla sua inarrestabilità. Sono molte le regioni del mondo dove gli spostamenti sono possibili solo grazie al Land Cruiser, come in Africa, dove viene utilizzato per fornire assistenza umanitaria, in Australia, dove viene adoperato nelle miniere di zinco e rame a circa 1.600 metri di profondità, o in Costa Rica, dove è impiegato per la raccolta di ortaggi ad un’altitudine di 3.500 metri.
AUTO E MOTO
cità massima è di 115 chilometri orari per un’autonomia di 100 chilometri. La vettura può essere ricaricata attraverso una presa di tipo 2, installata sotto lo sportello carburante. In base alla modalità – presa domestica o colonnina elettrica – le batterie possono essere completamente rigenerate tra le 3 e le 8 ore. Nell’abitacolo spiccano i rivestimenti in Alcantara e l’impianto audio Jbl. Le vetture abbinano lo stile delle auto storiche alle nuove tecnologie. “Dopo il successo di Fiat 500 Jolly Icon-e siamo contenti di poter consolidare il ruolo di Garage Italia tra le realtà che si occupano di restomod elettrico, fenomeno in crescita”, ha detto Enrico Vitali, amministratore delegato Garage Italia.
Garage Italia, ecco la Panda 4x4 elettrica. Mahindra, un crossover per l’Europa. AUTO E MOTO
CARLO CIMINI
PAOLO ODINZOV
■ Garage Italia – studio creativo fondato da Lapo Elkann – presenta Panda 4x4 Icon-e, la seconda proposta del progetto che si promette di donare alle auto storiche una seconda vita in elettrico. La Fiat Panda 4x4, la prima city car con caratteristiche off-road nata dalla penna di Giorgetto Giugiaro, fu concepita sia per il traffico urbano che per i sentieri più impervi. Garage Italia presenta una prima produzione limitata reinterpretata ed elettrificata. Tra passato e futuro La Panda Icon-e a trazione integrale sarà svelata nella seconda metà del 2020 in 5 versioni speciali: Panderis in collaborazione con il lanificio bielle Vitale Barberis Canonico, Pandoro realizzata con la fashion designer Marta Ferri, Pand’art con Arthur Kar de L’Art de L’Automobile, Pandina Jones con Car&Vintage, il sito per gli appassionati delle auto d’epoca e infine 00Panda perfetta per un nostrano agente segreto. Per questo secondo progetto, Garage Italia ha sostituito il motore termico della Panda con una power unit elettrica sviluppata in collaborazione con Newtron Group. La velo-
■ Il costruttore automobilistico indiano Mahindra ha confermato l’intenzione di introdurre il prossimo anno sul mercato europeo il crossover compatto XUV300: fratello minore del XUV500 a sette posti già in vendita nel Vecchio Continente. Sinergie di Gruppo Si tratta di un modello basato – per sinergie di gruppo – sullo stesso pianale della SsangYong Tivoli dalla quale riprende oltre che gran parte della meccanica diversi connotati nel design della carrozzeria e l’impostazione dell’abitacolo con un bagaglio di 265 litri. Benzina da 110 cavalli In Europa il XUV300 verrà offerto al debutto con un solo motore turbo benzina da 110 cavalli associato alla 27 Settembre 2019 ·
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trazione anteriore, disponibile con un cambio manuale a sei marce o in opzione con una trasmissione automatica a doppia frizione. La versione a batterie Al momento non è prevista la produzione di unità diesel ma il costruttore ha già confermato che nel 2021 la gamma verrà allargata con una versione completamente elettrica, in grado di assicurare un’autonomia fino a 300 chilometri.
Gli altri “no” Honda non è la sola a voler abbandonare il diesel. Volvo ha più volte annunciato l’addio al gasolio e recentemente Lex Kersemmakers, responsabile del marchio per la regione Emea (Europa, Nordafrica e Medio Oriente) ha dichiarato che “è possibile che nell’arco di cinque o sei anni non verranno più offerti propulsori di questa tipologia sulle nostre auto”. Tra gli altri, Porsche ha già abbandonato il diesel e lo stesso ha fatto Toyota per la quasi totalità della sua gamma. “Non svilupperemo una nuova tecnologia a gasolio per le autovetture, ma continueremo a concentrarci sui veicoli ibridi”, fanno sapere dall’azienda giapponese.
AUTO E MOTO AUTO E MOTO
Honda: addio al diesel Mitsubishi Pajero, erede nel 2021. in vista. EDOARDO NASTRI
LUCA GAIETTA
■ Honda dice addio al diesel. Il costruttore giapponese ha dichiarato di voler eliminare dalla sua gamma entro il 2021 l’offerta di propulsori a gasolio a favore di nuovi motori elettrificati ed elettrici. Il piano prevede l’installazione di batterie su tutte le sue auto vendute in Europa entro il 2025 e l’obiettivo per il 2030 è che questi veicoli rappresentino i 2/3 della sua linea produttiva. Verso emissioni zero Il primo passo verso le zero emissioni Honda lo ha fatto con la e, la compatta elettrica in vendita dalla prossima estate. Il calo della domanda dei motori a gasolio ha fatto diminuire le vendite del marchio nel Vecchio continente e il costruttore, anche per paura di una Brexit senza accordo, ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento nel Regno Unito nel 2021 licenziando 3.500 persone. Honda ha deciso di rivedere anche anche la sua gamma modelli, riducendo il numero di varianti offerte di circa un terzo: il costruttore stima che l’operazione farà risparmiare circa il 10% dei costi di produzione. 12
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■ Mitsubishi presenterà il prototipo di nuovo crossover compatto al Salone di Tokyo (24 ottobre/4 novembre). Ancora senza nome e parzialmente svelata da un teaser, l’auto impiegherà una inedita tecnologia ibrida plug-in con trazione a quattro ruote motrici ad azionamento elettrico. Quest’ultima è stata progettata guardando a ridurre al massimo ingombri e peso ed è destinata a equipaggiare auto con una lunghezza sotto i 4,65 metri. Ovvero inferiore a quella della Outlander PHEV, spinta nella propulsione da un sistema che prevede un motore a benzina da 2,4 litri, associato a due unità elettriche alimentate da una batteria della capacità di 13,8 chilowattora. I possibili modelli di serie Il Concept della Casa giapponese potrebbe prefigurare la possibile erede della Pajero, modello simbolo del marchio la cui produzione è stata appena fermata, oltre che la prossima generazione ibrida plug-in della Eclipse Cross già prevista.
SPORT
1000 Miglia Green, la storia si elettrizza. CARLO CIMINI
e-gap che permetteranno alle vetture in gara di fare il pieno di energia. La seconda invece metterà a disposizione la propria piattaforma di ricarica notturna a Milano. Le auto All’evento partecipano vetture elettriche, a idrogeno, ibride (full/mild hybrid e plug-in) e anche quelle storiche in replica con alimentazione a batteria. La più antica è la Detroit Electric Model 95 del 1924 che all’epoca aveva già un’autonomia tra i 96 e i 145 chilometri. A seguire, le più recenti Tesla, Porsche Panamera E 4 Hybrid, Mercedes EQC, Smart, Mini, Hyundai, Nissan, Polestar, ma anche la Zagato Milanina del 1989 e due modelli di maggiolino Volkswagen (1303 Kaefer) del ’72 e ’76. In gara anche la Toyota Mirai alimentata a idrogeno. Venerdì 27 settembre a Brescia, nel villaggio allestito in piazza Paolo VI, verrà esposto il concept dell’Alfa Romeo Tonale, suv compatto della casa di Arese, assieme al prototipo elettrico Blizz Primatist da oltre 300 chilometri orari di velocità prodotto dalla Outline di Trofarello (Torino). Nella stessa giornata e anche sabato 28 al Villaggio di Milano in piazza Gae Aulenti verranno esposte, per la prima volta in Italia, la Volkswagen ID.3 e la Polestar 1. Non solo gara Alla 1000 Miglia Green 2019 si discuterà anche di ambiente attraverso le sessioni Green Talk: venerdì 27 al Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia a Brescia si affronteranno i temi chiave dell’industria automotive (10:30) e delle infrastrutture (11:45), introdotti dal presidente dell’Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini e da Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X. La conferenza vedrà l’intervento, tra gli altri, anche del presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani.
■ La 1000 Miglia Green 2019 è il primo appuntamento di regolarità dedicato solo a vetture elettriche, ibride o a idrogeno e riprende lo stile della storica competizione motoristica italiana. L’evento si svolge da venerdì 27 a domenica 29 settembre: tre tappe per un totale di circa 250 chilometri, tutti a zero emissioni, percorsi da 40 equipaggi, compreso uno della nostra redazione. Il tour La competizione a zero impatto ambientale prende il via nella serata di venerdì 27 da Piazza Paolo VI a Brescia: il circuito si sviluppa all’interno del centro storico cittadino per circa 5 chilometri. La corsa prosegue sabato 28 in direzione Milano, attraverso alcuni dei luoghi più suggestivi: i territori della Franciacorta, Bergamo e Treviglio fino ad arrivare al sito Unesco del Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, sede di sosta per la ricarica delle auto elettriche. A seguire, ripartenza in direzione Monza fino al traguardo nel villaggio di piazza Gae Aulenti a Milano previsto per le 18. Domenica 29, terza e ultima corsa che prevede il passaggio da parco Lambro a piazza del Duomo, passando per parco Sempione per poi raggiungere il Centro di Guida Sicura Aci-Sara di Lainate, sede della cerimonia di premiazione. Con Enel X e A2A Le aziende energetiche Enel X e A2A supporteranno le auto elettrificate in gara. La prima con JuicePole – una stazione da 22 kilowatt realizzata per uso cittadino, in grado di ricaricare due veicoli a batteria in contemporanea – e i van di
Curiosità Tutti i materiali di gara sono prodotti con composti a basso impatto ambientale: pass personali, bolli adesivi e roadbook sono in plastica e carta riciclata, cartellonistica direzionale in legno, premi in vetro e plexiglass riciclato, giacche a vento, t-shirt e felpe in cotone organico.
INNOVAZIONE
Toyota, a Tokyo la nuova Mirai. PAOLO ODINZOV ■ Toyota lancerà nel 2020 la seconda generazione della berlina Mirai, alimentata a idrogeno. La conferma arriva via Reuters dal presidente della Casa giapponese Takeshi 27 Settembre 2019 ·
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Lo stand dell’ACI e ACI Storico espone tra l’altro alcune splendide auto d’epoca a cura del Moto Auto Club “Valle del Liri” e in più dedica un’intera area alla sicurezza stradale gestita dall’autoscuola ACI Ready2Go “Guida Sicura” di Ceccano.
Uchiyamada in occasione di una riunione ministeriale internazionale sull’energia dell’idrogeno tenutasi a Tokyo nei giorni scorsi.
Prova di guida sicura Allo spazio espositivo ACI, il pubblico potrà provare gratuitamente il simulatore di guida R2Go, in dotazione a ciascuna scuola guida dell’Automobile Club Italia, per testare le proprie abilità al volante sia su strade urbane, extraurbane e autostrada, sia con condizioni meteorologiche avverse (neve, pioggia e di notte) che in esercizi specifici (frenata brusca o slalom). Ogni guidatore sarà affiancato dagli istruttori della Federazione ACI. Inoltre, solo per gli spettatori dell’evento Motor Passion, l’Automobile Club offre una serie di condizioni davvero vantaggiose per diventare soci ACI, persino gratis.
Dal laboratorio al mercato Presentata alla fine del 2014, la Mirai è stata assieme alla Hyundai ix35 fuel cell l’automobile che ha aperto il mercato alle automobili a idrogeno. Venduta inizialmente nel Paese d’origine e successivamente negli Stati Uniti e in alcuni stati dell’Europa, tra cui Regno Unito, Danimarca, Belgio e Germania, per adesso non è ancora disponibile in Italia dove dovrebbe arrivare all’inizio del 2020 la attuale versione, grazie anche all’apertura di nuove stazioni per il rifornimento di idrogeno. Ad oggi la Mirai ha contato oltre 6mila immatricolazioni in totale e con la seconda generazione la produzione dovrebbe passare dalle attuali 3mila unità l’anno a 30mila. La presentazione al Salone di Tokyo La nuova Mirai verrà presentata al prossimo Salone di Tokyo (24 ottobre/4 novembre). Secondo indiscrezioni non ufficiali tra le varie migliorie del modello potrebbe esserci un aumento di potenza, superiore quindi agli attuali 113 chilowatt (154 cavalli) e un’autonomia maggiore rispetto ai 500 chilometri garantiti al momento dalla vettura.
LIFESTYLE
Concorso di Eleganza Coppa Gianni Motor Passion, Berti. ACI c’è. PAESE
ANGELO BERCHICCI
REDAZIONE ■ Al Motor Passion di Frosinone – organizzato al Parco Arena Matusa da venerdì 27 a domenica 29 settembre – è presente anche l’Automobile Club locale. Una tre giorni che promette emozioni e spettacolo a due e quattro ruote: show di free-styler in sei appuntamenti, anche in notturna, esposizioni di vetture storiche e spazi per il tuning. 14
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· 27 Settembre 2019
■ Si è chiusa con un successo la terza edizione del Concorso di Eleganza Coppa Gianni Berti, organizzato dalla Scuderia Nettuno di Bologna con ACI Storico e l’Associazione Manuela Ghini. Grande sia l’affluenza da parte del pubblico che il numero e la qualità delle vetture partecipanti, con veri e propri pezzi da museo che lo scorso 15 settembre hanno trovato la giusta cornice nella cittadina toscana di Greve in Chianti (Fi).
■ Prosegue la rivoluzione milanese di Area B: dal prossimo 1° ottobre, nella ztl più grande d’Europa entra in vigore la seconda tappa che prevede il divieto d’ingresso anche ai diesel Euro 4 e a motoveicoli e ciclomotori Euro 0 e 1. Divieto per oltre 80mila auto Lo stop alla circolazione è in vigore tutti i giorni feriali (sabato e domenica esclusi), dalle 7,30 alle 19,30. Si aggiunge a quello, entrato in vigore lo scorso 25 febbraio, che ha sancito il blocco delle diesel fino a Euro 3 e di quelle a benzina Euro 0. Con il nuovo divieto, il numero dei veicoli interessati alle restrizioni dovrebbe salire a oltre 80mila.
Il ricavato devoluto in beneficenza L’evento benefico (l’incasso della giornata è stato devoluto alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer) curato dal club affiliato ACI storico si è svolto nella centrale Piazza Matteotti, dove la giuria ha assegnato un punteggio ad ogni auto valutandone la rarità e lo stato di conservazione. Le auto vincitrici L’ambito premio di Best in show è andato a una Ferrari 250 Mille Miglia Pininfarina del 1953 (vincitrice anche della categoria 1953-1963). Per la categoria 1920-1937, invece, il premio è andato alla Fiat 503 Laudaulet (1926); nella sezione 1938-1945 a vincere è stata una Lancia Aprilia Cabriolet Stabilimenti Farina (1938), mentre nel segmento 1946-1952 ha primeggiato una Fiat Orchidea Vignale (1950). Per la categoria 1964-1972 il premio è andato alla Mercedes 350 SL (1971). Oltre al periodo di produzione, sono stati assegnati premi anche in base alla tipologia di auto. Tra le aperte ha svettato una Jaguar E del 1965, mentre tra le chiuse un’Alfa Romeo 1.900 TI del 1957. Nella categoria “Conservata” al primo posto si è classificata una OM 665 S Superba 2.0 (1929) e in quella “Restaurata” il premio è andato ad una Jaguar XK 150 s OTS (1957). Infine, l’ultimo prestigioso riconoscimento è stato conferito alla categoria Dream Car, dove a trionfare è stata una Alfa Romeo 1750 ss Zagato del 1929.
PAESE
Milano, stop ai diesel Euro 4 nell’area B.
50 bonus per un anno Anche i diesel Euro 4, comunque, avranno a disposizione un carnet di 50 passaggi consentiti (un sistema che ha permesso finora di ridurre al minimo le multe), da utilizzare entro e non oltre un anno dall’entrata in vigore del divieto, quindi fino al 30 settembre del 2020. Una volta terminati tali permessi, i residenti e le aziende con sede a Milano potranno richiedere ulteriori 25 bonus, che scendono a 5 per i non residenti con validità, in entrambi i casi, fino al 30 settembre dell’anno prossimo. Ricordiamo che lo stop al momento riguarda solo le automobili (veicoli immatricolati per il trasporto fino a 8 persone). I mezzi adibiti alla distribuzione delle merci (come furgoni e commerciali) potranno circolare in Area B ancora per un anno. Deroghe in scadenza Sempre il prossimo 1° ottobre scadono anche alcune deroghe finora concesse alle auto diesel Euro 3 di medici e pediatri in visita domiciliare in Area B, quelle dei militari che vivono in una caserma nella ztl e quelle usate da lavoratori che vanno e vengono dalla sede di lavoro, sempre interna ad Area B, al mattino presto (entro le ore 7) o che terminano il turno dopo le 21 (orari meno serviti dai mezzi pubblici). Varchi, aumentano le telecamere Nel frattempo prosegue il piano che prevede l’installazione entro il 2020 di 180 telecamere di video-sorveglianza nei punti di ingresso dell’area. Al momento, i varchi elettronici attivi sono 15, il mese prossimo è prevista l’accensione di ulteriori 12, mentre per la fine dell’anno si dovrebbe arrivare a quota 78. I prossimi divieti in calendario riguardano gli Euro 1 a benzina dal 1° ottobre 2020, gli Euro 2 a benzina e i diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2022, gli Euro 3 benzina ed Euro 6 a gasolio dal 2025 per poi seguire con i benzina Euro 4 nel 2028 e finire nel 2030 con lo stop a tutti i diesel.
MARINA FANARA 27 Settembre 2019 ·
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LIFESTYLE
“Ricky Zoom”, due ruote per bambini. LINDA CAPECCI
■ Rai Yoyo - il canale della tv di stato dedicato ai bambini tra i 4 e i 7 anni d’età - accompagna i piccoli spettatori in un nuovo avventuroso giro del mondo su due ruote: arriva “Ricky Zoom”. La serie animata che racconta le storie a tutta velocità di una piccola moto rossa è stata ideata da Entertainment One, lo studio dietro il fenomeno globale “Peppa Pig” La produzione italo-francese debutterà su Rai Yoyo il 30 settembre alle ore 18.00 con due episodi dal titolo “L’incredibile imprevisto” e “Tutti per uno, moto per tutti!” Nuove avventure Ricky Zoom è una piccola moto da soccorso rossa che condivide le sue esperienze con gli amici a due ruote: tutti insieme si divertono a correre sulle piste e a provare nuove acrobazie e in ogni puntata sfrecciano verso un’avvincente avventura. Sempre nel segno della sicurezza e dell’educazione stradale. Lo “scattante” protagonista vive a Wheelford, una città fatta su misura per le motociclette: le sue specialità sono la messa a punto del proprio motore e andare a tutta velocità. Tuttavia, è pur sempre una giovane moto, sta ancora imparando a rimanere in equilibrio su due ruote, e spesso 16
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· 27 Settembre 2019
finisce in situazioni che mettono alla prova le sue abilità, anche quando deve prestare soccorso. I moto-amici Tra i compagni d’avventura di Ricky c’è la sua intelligente amica Scootio che non teme mai di dire ciò che pensa e si autodefinisce la “guru dei gadget”: la sua più grande passione è usare dispositivi high-tech come il tablet “SfrecciaCam” e il “robotico Precipitoso”, con cui risolve gli enigmi affrontati dalla sua squadra. Poi c’è Dj, generoso e gentile, sempre pronto a dare una mano, non c’è nulla che non sappia costruire o riparare: nel suo bagagliaio ha una fornitissima cassetta degli attrezzi. I moto-personaggi non sono finiti: ci sono la dispettosa Toot, il vanitoso Steel Awesome, i coraggiosi Hank ed Helen Zoom e tanti altri. Il debutto “La serie celebra davvero il fatto che siamo tutti diversi ma ognuno ha qualcosa di speciale da offrire”, ha dichiarato il creatore dello show Alexander Bar. Il cartoon, divertente e ricco d’azione, ha debuttato al Festival internazionale del cinema d’animazione di Annecy 2018 riscuotendo
COVER STORY MASERATI
Sebring 3500 GT, missile buono. È il 1962, la coupé da sogno disegnata da Vignale e Michelotti viene presentata a Ginevra con il cambio automatico Borg-Warner.
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· 27 Settembre 2019
...dal nostro mensile PUBBLICATO SUL NUMERO 24 - DICEMBRE 2018
CARLO CIMINI ■ Negli anni Sessanta, Maserati – favorita dal boom economico della rinascita italiana – seppe riprendersi dalla grave crisi commerciale in cui era caduta alla fine degli anni Cinquanta, nonostante i numerosi successi sportivi. Tutto questo mentre nel 1962 il mondo viveva il momento più caldo della Guerra Fredda. E non si tratta di un gioco di parole. Ore, giorni, mesi scanditi dalla crisi dei missili, prima in Turchia e poi a Cuba e dai rapporti diplomatici instabili tra Stati Uniti e Unione Sovietica, con il pianeta a un passo da una terza guerra mondiale. Contemporaneamente, missili più innocui, bolidi a quattro ruote, davano un’altra leggerezza alla vita quotidiana. Nel marzo del 1962 venne presentata al Salone di Ginevra la Maserati 3500 GT Sebring, una delle prime auto italiane a montare anche il cambio automatico Borg-Warner: una novità per i veicoli prodotti nel nostro Paese, che a Modena adottarono per attirare la domanda
del ricco mercato anglosassone. In alternativa, l’auto era disponibile anche con la trasmissione manuale a cinque rapporti e in versione spider. Giudizi divisi: per molti un modello di transizione, per altri un unicum del motorismo italiano. Poco prima, il costruttore emiliano aveva deciso di lasciare le corse e focalizzare le proprie energie sulle Gran Turismo da strada: per sette anni consecutivi produsse circa 2.000 vetture, passando dal ritmo di tre unità al mese uscite dalla fabbrica a tre al giorno. Tra queste la splendida coupé Sebring, la prima Maserati a non essere chiamata con un numero, ma in onore della vittoria del marchio italiano durante la mitica 12 Ore americana del 1957 corsa in Florida. La Sebring era costruita a mano con un corpo in acciaio e il bagagliaio e cofano in alluminio. Di 3500 GTiS – nome originale – se ne realizzarono 593 unità dal 1962 al 1969 (di cui 348 solo della prima serie): sotto al cofano nascondeva inizialmente un motore 3.5 litri con 6 cilindri in linea e 235 cavalli di potenza derivato dalle competizioni. Qualche anno dopo venne aggiornata aumentando sia la cilindrata a 3.7 e a 4.0, sia la potenza fino a 255 cavalli. La coupé sportiva a due posti – con l’opzione di far accomodare anche altri due passeggeri, 2+2 tecnicamente parlando – era stata disegnata da Vignale, una delle carrozzerie automobilistiche italiane più famose con sede a Torino. Sportiva per tutti i giorni La linea elegante fu opera di Giovanni Michelotti, imprenditore e designer dell’industria automobilistica dell’epoca e collaboratore anche di Vignale, che donò alla vettura un cofano motore molto allungato, una calandra ellittica (con il simbolo del tridente in ottone ben in evidenza) e delle fiancate leggermente curvilinee. Alfredo Vignale aggiunse qualche dettaglio come i parafanghi anteriori raccordati ai grandi fari e le feritoie di raffreddamento dietro il passaruota anteriore. La seconda serie esordì nel 1965 e perse alcuni di questi tratti, ma non l’unicità di questo splendido esemplare. Una sportiva da sogno prestata alla vita di tutti i giorni. La Sebring chiuse l’epoca della 3500 GT e aprì le porte necessariamente a un’erede che doveva rompere con il passato mostrando una linea innovativa. Un nuovo vento per il futuro. Stiamo parlando della Mistral.
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