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Il nome La Venta

Marzo 1989. Per gli strani casi del destino un gruppo di speleologi “trasversale”, proveniente da più parti d’Italia, si ritrova in una spedizione a Palawan, in Filippine. Pochi mesi dopo, in agosto, un gruppo ancora più grande, ampio e agguerrito organizza con i russi la prima “spedizione Samarcanda”, in Asia centrale, con grandissimi risultati. Qualcosa girava nell’aria... le frontiere dell’esplorazione erano raggiungibili. Nel gennaio del 1990 si realizza la discesa del canyon del Rio la Venta, che impegna 6 persone allo spasimo e nel contempo dimostra che si possono tentare con successo anche missioni piccole, veloci ed efficaci. Queste tre intense esperienze, consumate nell’arco di soli 10 mesi, convinsero alcuni di noi che era giunto il momento di fondare un’associazione di esplorazioni geografiche, uno strumento potente dedicato solamente a questo: scoprire, documentare, divulgare. Lo facemmo l’anno successivo, esattamente il 20 giugno 1991, e fu naturale pensare al nome La Venta. Ma non solo per il meraviglioso canyon appena percorso. Certo quel canyon rappresentava, e in fondo rappresenta ancora oggi, un condensato di esplorazione: speleologia, archeologia, geologia, biologia.... e quindi il nome ci stava tutto. Ma in quel periodo “messicano”, che per me era cominciato addirittura un decennio prima, avevamo conosciuto un altro luogo con lo stesso nome, che ci ispirava molto. Nello stato di Tabasco c’è infatti un sito archeologico chiamato La Venta, famoso per la presenza di teste colossali dai tratti negroidi, ricavate nel basalto e di origine incerta. Un piccolo mistero nell’ambito di una cultura, quella Olmeca, anch’essa poco conosciuta: un luogo stimolante, quindi, che affascinava e permetteva di sognare. Ancora non sapevamo che quegli Olmechi erano stati protagonisti anche nell’area del Rio la Venta, che ci stavamo ripromettendo di esplorare. Cosi avvenne. Pensando a due luoghi che ci piacevano per motivi diversi, ma avevano lo stesso nome, decidemmo che anche il nuovo gruppo di esploratori geografici amanti del buio poteva chiamarsi cosi. E magari affascinarne molti, molti altri nel lungo cammino che speravamo di percorrere.

Una delle teste Olmeche esposta a Villahermosa presso il “Parque Museo La Venta” Profilo di una delle teste Olmeche esposta a Villahermosa presso il “Parque Museo La Venta”

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