Bergamo SOStenibile 7

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Numero 07 Anno II - Novembre 2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

efficienza energetica

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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Editoriale

in controtendenza

Bergamo SOStenibile compie un anno e raddoppia! di Diego Moratti Buon compleanno Bergamo SOStenibile. È proprio il caso di farci gli auguri: questa nuova avventura giornalistica, nata dal nulla, oggi compie un anno dalla sua prima uscita. Un anno intenso –questo lo dicono sempre tutti- ma lasciateci dire, con orgoglio, un anno in piena “controtendenza”: in un’epoca di crisi generalizzata, occupazionale ed economica, avviare una nuova testata giornalistica, free press, accollandosi il rischio di sostenere i costi grazie alle sole inserzioni pubblicitarie, lavorando come dei matti giorno e notte (“siate affamati, siate folli” raccomandava il grande Steve Jobs alle giovani generazioni) e vedersi ripagati con la possibilità, dopo segue a pagina 2

Da Bergamo la scossa per la Green economy

Al via la Settimana per l'Energia organizzata dall'Associazione Artigiani e Confindustria Bergamo Dalle scuole Mister Lucillo, mascotte dell'evento Attualità

Stili di vita

BergamoScienza

a Pagina 4

Mobilità

Miss Green Trasporti Italia pubblici

La comunità scientifica sempre più attenta a sostenibilità e ambiente Anno internazionale delle foreste Curno, nursery dei boschi lombardi Processo alla carne Fukinagashi. Monumento al vento Innovazione: Start Cup Bergamo da Pagina 12

Green job AAA... Esperto in rischio ambientale cercasi a Pagina 58

Bellezza e impegno ambientale a concorso in Thailandia a Pagina 41

In Lombardia i ragazzi viaggiano gratis a Pagina 56

Soluzioni per il risparmio della spesa energetica


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Numero 07 - Novembre 2011

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Editoriale

Segue dalla prima pagina solo un anno, di “raddoppiare” il giornale è –sinceramente- una bella soddisfazione. Imprenditoriale, giornalistica ed umana. “Raddoppiare” significa che a novembre da periodico bimestrale passiamo a cadenza mensile e che da una tiratura di 20.000 copie siamo passati a 30.000 copie, diffuse in tutta la bergamasca. Un’ondata di entusiasmo ha fin dall’inizio accolto questa nuova testata, ma di mese in mese sono sempre più numerosi gli apprezzamenti che arrivano per mail, lettera o addirittura dalla gente che si incontra per strada. Non solo apprezzamenti, anche qualche critica, beninteso! Ma qualsiasi tipo di riscontro lo consideriamo un apprezzamento, perché dirigere un giornale non significa avere in tasca l’opinione giusta per ogni questione, né tantomeno fornire una visione unica e magari condivisa della realtà che ci circonda. Tutt'al contrario la nostra volontà -pur all'interno di una precisa linea editoriale- è ospitare una pluralità di punti di vista, auspicabilmente per un medesimo obiettivo: promuovere e dare evidenza agli stili di vita e d’impresa più SOStenibili. La mission dichiarata con cui nasce Bergamo SOStenibile è proprio questa: dare voce e spazio alle buone pratiche legate alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica e alle tante, tantissime notizie positive che fortunatamente ci sono, ma che spesso sono relegate nei ritagli di pagina avanzati dalla cronaca romanzata e morbosa oppure da un invadente gossip senza fine, per non parlare dell’inutile spazio dedicato a tanti politican-

Arriva l’abbonamento con spedizione postale 1 anno, 10 numeri: 25 euro Da questo numero di novembre c'è un'opportunità in più. Per chi volesse è possibile abbonarsi e ricevere a casa o in ufficio ogni mese una copia di Bergamo SOStenibile. Il costo è comprensivo delle spese di spedizione postale all’indirizzo che più vi fa comodo e, venendo incontro ad alcune richieste di lettori, baristi, imprese ed associazioni, l’abbonamento rappresenta un modo pratico e economico non solo per avere il giornale, ma anche per sostenerlo e per divulgare a sempre più persone gli stili di vita e d’impresa sostenibili. Per informazioni: Tel. 035 4158818 - redazione@greensolution.it www.bergamosostenibile.com

ti inutili. Al contrario esiste una società civile formidabile: molte associazioni, cittadini ma anche moltissime imprese ci segnalano buone pratiche, idee, ci richiedono entusiasticamente copie del giornale proprio per divulgare o proporre a loro volta queste tematiche o avviare contatti tra associazioni e aziende che lavorano in questi ambiti. Mettere in rete queste realtà e promuovere una positiva emulazione è stato il nostro intento iniziale e resta la

Free Press >30.000 copie

Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 24 Ottobre 2011

nostra sfida per il futuro: aprirsi ai lettori e interagire con loro in uno scambio che può solo fare bene nell’orizzonte di un reciproco stimolo ad una “buona” informazione. Buona informazione non è tanto –o solo- nel senso della qualità. Mille giornalisti saranno più acuti di noi, bravi, precisi, pungenti, scaltri (avvoltoi) con scoop o inchieste ad hoc. Per buona informazione vorremmo soprattutto parlare normale, con idee normali da persone

normali che intendono dare valore a quella “normale” formidabile società civile, che lavora e si impegna nel quotidiano, nelle piccole come nelle grandi cose. Per fortuna queste persone normali che fanno cose normali ci sono e sono tante, e insieme formano una solida base, una solida comunità che sa resistere anche in questi periodi critici. Anzi risulta impressionante vedere come la comunità civile sia incredibilmente vivace e piena di spunti e iniziative, tanto che noi stessi riusciamo a fatica a trovare spazio per raccontare tutto. All’inizio di quest’avventura ci ponevamo un problema: temevamo di non avere abbastanza contenuti di cui parlare, di non avere buone notizie e buone prassi da promuovere. Temevamo insomma che a Bergamo non ci fossero abbastanza imprese, comuni e associazioni virtuose: ebbene, fin dal primo numero abbiamo avuto il pro-

> Editore Studio Green Solution di Marco Rossi > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Redazione Raffaella Ghisleni - redazione@greensolution.it > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

blema opposto! Ma questa è davvero una buona notizia, non solo per Bergamo SOStenibile. Concludo questo auto-augurio di buon compleanno ringraziando doverosamente le mille persone che hanno creduto in noi e nelle nostre finalità fin dall’inizio, dagli inserzionisti pubblicitari, senza i quali non potremmo esserci, al giovane e motivato gruppo di collaboratori, e a tutti i lettori con i quali auspichiamo di tessere un rapporto sempre più stretto e franco. I ringraziamenti finali spettano però all’editore Marco Rossi, per l’opportunità accordatami della direzione di Bergamo SOStenibile ma soprattutto per la sua instancabile e incontenibile “energia” da fonte sicuramente rinnovabile, probabilmente inesauribile. Ma, in fondo, è passato “solo” il primo anno.

Hanno collaborato a questo numero: Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Maria Imparato - Giornalista Luca Taramelli - Giornalista Alice Motti - Giornalista Michela Offredi - Giornalista Luciano Valle - Fisolofo ambientalista Patrizia Mantoessi - CFL Raffaele Avagliano - Giornalista Clara Gandolfi - Lingue e letteratura straniera Duccio Colombo - Biofarm Lisa Casali - Ecocucina Erica Bettinelli - Villino d’Erica Daniele D'Amino - Bureau Veritas Italia Livia Salvi - Moda e Storia dell'arte Silvia Boatti - Ethics officer Giorgio Sappilo - Scienze della Comunicazione Giovanni Faglia e Lisa Casali - Poolo Inquinamento

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Diego Moratti


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Una cena per festeggiare il compleanno di Bergamo SOStenibile e sostenere il progetto Io BergAMO Il 23 novembre una serata in collaborazione con l’associazione Orobicambiente e il ristorante “Da Mimmo” Sarà una cena ideata con ingredienti all’insegna della sostenibilità: menù di stagione, chilometro zero, alimenti bio, cottura a basso consumo energetico e molte ingredienti a sorpresa, dall’aperitivo al dolce, alla finalità della serata. Sì perché non sarà solo un modo per ritrovarsi e brindare all’anno trascorso in compagnia di Bergamo SOStenibile, ma sarà l’occasione per dare un contributo al progetto “Io BergAmo”, per la pulizia e valorizzazione delle mura di Città Alta

a sostegno della loro candidatura a Patrimonio dell’Unesco. Per ogni partecipante alla cena, al costo di 30 euro, verranno devoluti 5 euro a favore della raccolta fondi promossa e sostenuta dall’associazione Orobicambiente Onlus e dal nostro giornale Bergamo SOStenibile. L’obiettivo è acquistare una piattaforma autocarrata per facilitare i volontari dell’associazione Orobicambiente nell’operazione di pulizia delle nostre pregiate mura da erbacce, sterpaglie e dall’usura del tempo.

L’ iniziativa è stata lanciata lo scorso 23 giugno in Comune a Bergamo, che insieme alla Provincia ha dato il patrocinio al progetto, a testimonianza dell’alto valore culturale e dell’attenzione delle istituzioni a questo intento. Per poter contribuire al progetto, ricordiamo che sono state posizionate una serie di cassette nelle principali attività commerciali di Città Alta, nelle quale poter devolvere anche un piccolo contributo. Ringraziando i tanti che hanno già aderito a questa campagna

vi invitiamo a partecipare alla serata che vedrà dalle 17.30 alle 19.00 un momento di aperitivo in cui, oltre a brindare per il comple-

“Con l'occasione una raccolta fondi per pulire le mura di Città Alta e promuoverne la candidatura a Patrimonio dell'Unesco”

anno di Bergamo SOStenibile, si presenteranno le prospettive del giornale per il prossimo anno. A seguire si procederà con una cena SOStenibile, garantita dalla rinomata tradizione del ristorante “Da Mimmo” e l'asta di beneficenza per il progetto "Io BergAMO" Per tutte le informazioni e prenotazioni (entro il 15 novembre) telefonare a 035 4158818 redazione@greensolution.it www.bergamosostenibile.com


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Attualità

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Eventi

Riflettori accesi sulla «Settimana per l’Energia» Dal 7 al 13 novembre convegni per le imprese, percorsi formativi dedicati agli studenti e iniziative per le famiglie, per un futuro “green” del nostro territorio La mascotte Mister Lucillo vince il concorso per le scuole È ai nastri di partenza la terza edizione della «Settimana per l’Energia», il meeting sulle tematiche energetiche e ambientali organizzato dall’Associazione Artigiani in collaborazione con Confindustria Bergamo, in programma dal 7 al 13 novembre in varie location della città e della provincia. Sono ben 33 gli eventi che caratterizzeranno la manifestazione e che vedranno camminare al fianco dell’Associazione Artigiani e di Confindustria Bergamo anche l’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, l’Università, l’Ordine degli Architetti, l’Ordine degli Ingegneri e il Centro di Etica Ambientale; tutti partner di questa edizione che ha in serbo la grossa novità di un percorso didattico e ludico sulle fonti rinnovabili e la sostenibilità ambientale, pensato appositamente per i ragazzi delle scuole che potranno assistere a spettacoli teatrali e cinematografici a tema. Non solo i giovani, ma tutta la cittadinanza verrà coinvolta con una serie di iniziative “in piazza”, in centro a Bergamo, pensate per tutta la famiglia, come l’Ecobus, il gioco dell’Oca solare (al Quadriportico del Sentierone) e l’evento “Alberi in città”, che vedrà Piazza della Libertà a Bergamo trasformarsi per una settimana in un bosco di alberi ad alto fusto che prenderà luce grazie all’energia prodotta dallo sforzo e dalla fatica di tutte le persone che vorranno farsi coinvolgere. Senza dimenticare poi, il concorso a premi «Una mascotte per la Settimana per l’Energia» che ha visto impegnate decine di classi nella creazione di un personaggio di fantasia simbolicamente identificativo della manifestazione. Il premio è stato vinto dalla classe 4^ C dell’Istituto Comprensivo A. Lanfranchi di Petosino che, in un disegno, ha saputo rappresentare il concetto dell’energia pura, dando vita a “Mister Lucillo”. Investire sul futuro e le giovani generazioni, quindi, ma natural-

La mascotte Mr. Lucillo, realizzata dalla IV° C dell'Istituto Comprensivo di Petosino, ha vinto il concorso per le scuole

Carrara e Mazzoleni durante l'edizione 2010

mente anche creare occasioni di riqualificazione e aggiornamento per le imprese bergamasche che stanno ancora facendo i conti con la morsa della crisi, alla ricerca di un nuovo business che possa andare a vantaggio dell’intero tessuto produttivo bergamasco. Nucleo centrale di tutto il programma della manifestazione sono infatti le atti-

vità e gli approfondimenti rivolti alle imprese, studiate per dare risposte alle loro rinnovate esigenze. Diversi sono i temi attorno cui ruoteranno i vari seminari: dalla gestione integrata dell’energia alle soluzioni innovative per la realizzazione e il controllo degli impianti, dagli strumenti per il controllo dei cambiamenti climatici ai progetti architettonici

mirati, ai concetti di sostenibilità nell’abitare. Tra gli appuntamenti di maggior richiamo va sottolineato il convegno di apertura di lunedì 7, in programma al “Fase” di Alzano dove si parlerà dei rapporti tra etica e sostenibilità, dei limiti della globalizzazione e delle strade percorribili per lo sviluppo del territorio: in particolare sarà Vincenzo Balzani, Professore di Chimica Generale e Inorganica dell'Università di Bologna, uno dei chimici più citati al mondo, ad affrontare la questione energetica quale momento cruciale per l’umanità, cercando in questo senso di fornire una riflessione per potere prendere la scelta giusta per le generazioni future. Tra i diversi seminari spicca l’incontro di venerdì 11 presso l’Associazione Artigiani di Bergamo in via Torretta 12, organizzato insieme a Ueapme – Unione Europea dell’Artigianato e della

Piccola Media impresa – sul ruolo delle Pmi nella costruzione di un’Europa più sostenibile. La Settimana sarà chiusa, sabato 12 novembre, da un convegno d’approfondimento sulla politica energetica nazionale ed europea con il contributo di esponenti del mondo politico nazionale ed europeo su temichiave per la competitività del sistema-Paese; tra gli altri saranno particolarmente apprezzati gli interventi del vice-presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, del sottosegretario al Ministero Sviluppo Economico Stefano Saglia, del Presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Natalino Guerrini. Da ricordare, infine, l’attivazione del sito internet dedicato: www.settimanaenergia.it dove è possibile iscriversi ai diversi eventi.


www.multi-consult.com

In collaborazione con:

mostre

Terza edizione

Settimana per l’Energia

conferenze

visite guidate

convegni

Dal 7 al 13 Novembre 2011

show

Il risparmio energetico e le fonti rinnovabili: sostenibilità ambientale e opportunità di sviluppo economico per le imprese. Per questa terza edizione la Settimana per l’Energia si apre anche al mondo della scuola con eventi e proposte volte a coinvolgere e sensibilizzare le giovani generazioni alle tematiche energetico-ambientali.

eventi

percorsi formativi

esposizioni workshop > Iscrizioni e programma completo

settimanaenergia.it

su www.settimanaenergia.it Per informazioni contattare Tel. 035 274327 - energia@artigianibg.com

> Patrocini:

> Comitato tecnico scientifico:

Ordine Ingegneri della Provincia di Bergamo

> Main Sponsor:

>Media Partner:


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Numero 07 - Novembre 2011

Attualità

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Eventi

Programma

Settimana per l’Energia

Dal 7 al 13 Novembre 2011 06/11

h.09.30-12.30

07/11 h.09.30-12.30

07/11

h.14.00-16.30

07/11

h.17.30-20.00

07/11

h.18.00-20.00

08/11

h.15.00-18.00

08/11

> Auditorium Lario Fiere - Erba Convegno

ECO-RIQUALIFICANDO, SEAP E MOBILITA’ SOSTENIBILE > FaSE - Alzano Lombardo Convegno d’apertura

Etica e sostenibilità ambientale

CENACOLI D’IMPRESA > Auditorium Piazza della Libertà - Bergamo Conferenza d’inaugurazione mostra

accensione “alberi in città” e mostra NEEDS: Architetture nei Paesi in via di sviluppo > Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - Bergamo Convegno

LE ESCO E LA GESTIONE INTEGRATA DELL’ENERGIA

> Auditorium Ordine degli Ingegneri - Bergamo Convegno > FaSE - Alzano Lombardo Convegno

08/11

> Auditorium Piazza della Libertà - Bergamo Film documentario

09/11

> Auditorium Cassa Rurale BCC - Treviglio Convegno

h.14.30-17.00

L’energia dell’abitare

> Sala Giunta - Confindustria Bergamo Convegno

LA NORMA UNI EN 15232: UNA NUOVA LEVA PER RENDERE GLI EDIFICI ECOSOSTENIBILI E RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI DELLE IMPRESE

10/11

> Auditorium Piazza della Libertà - Bergamo Convegno

10/11

> Auditorium Piazza della Libertà - Bergamo Convegno

h.17.30-19.30

h.21.00-23.00

11/11

> Sala A e B - Associazione Artigiani - Bergamo Convegno

SOLUZIONI INNOVATIVE PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED IL CONTROLLO DEGLI IMPIANTI > Auditorium Associazione Artigiani - Bergamo Convegno

h.17.30-20.00

DALLO “SMALL BUSINESS ACT” ALla ”ROAD MAP” SULL’EFFICIENZA DELLE RISORSE: C’è UN RUOLO EFFETTIVO PER LE PMI NELLA COSTRUZIONE DI UN’EUROPA PIù SOSTENIBILE?

11/11

> Auditorium Piazza della Libertà - Bergamo Proiezione lungometraggio

12/11

> Auditorium UNIBG S. Agostino - Bergamo Convegno

h.21.00-23.30

h.09.30-12.30

12/11

h.09.30-12.30

Il nuovo abitare tra bellezza ed energia del gruppo EDIFICI E ENERGIA, ESEMPI DI ARCHITETTURA CATALANA

> Iscrizioni e programma completo su www.settimanaenergia.it Per informazioni contattare Tel. 035 274327 - energia@artigianibg.com

Area scuole

LE POLITICHE ENERGETICHE DELL’UE E LA SITUAZIONE IN ITALIA > Schneider Electric - Stezzano Visita guidata

Visita aD UN campo fotovoltaico: COME PRODURRE E GESTIRE ENERGIA RINNOVABILE

08/11

h.09.00-13.00 h.14.00-16.00

08/11

h.09.30-12.30

09/11

h.09.30-12.00

10/11

h.08.45-12.30 h.14.00-16.00

10/11

h.09.30-12.30

> Eventi e mostre settimanali

07-13/11 Tutto il giorno

07-13/11 Tutto il giorno

07-20/11

lun-ven h.16.00-19.00 sab-dom h.10.00-13.00 h.16.00-19.00

11-13/11 ven h.14.00-17.00

sab-dom h.10.00-17.00

> Piazza della Libertà - Bergamo Evento collaterale

ALBERI in città

> FaSE - Alzano Lombardo Mostra

“Residui di Energia” del pittore bergamasco Luigi maurizio Assolari

CB

> Eventi riservati alle scuole

“QUANTO PESA IL SUO EDIFICIO MR. FOSTER?”

> Sala Giunta - Confindustria Bergamo Convegno

I negoziati internazionali e gli strumenti operativi per il controllo e la gestione dei cambiamenti climatici

10/11

h.14.30-17.00

STRATEGIE COMUNALI PER L’ENERGIA SOSTENIBILE. LE BUONE PRATICHE DEL COMUNE DI BERGAMO

Progetto Valvenova e Uranium Project

h.14.30-17.00

h.20.00-22.00

11/11

Energia e salute, priorità a confronto

Efficienza energetica, nuove opportunità delle reti d’impresa

09/11

h.10.00-13.00

> FaSE - Alzano Lombardo Workshop

h.16.30-19.30

h.21.00-23.00

11/11

> Sala Mosaico (Ex Borsa Merci) - Bergamo Convegno

> Il risparmio energetico e le fonti rinnovabili: sostenibilità ambientale e opportunità di sviluppo economico per le imprese.

11/11

h.08.45-12.30 h.14.00-16.00

11/11

h.09.30-12.00

11/11

h.10.00-12.30

> Auditorium Piazza della Libertà - Bergamo Mostra

A

> FaSE - Alzano Lombardo Percorso Formativo per le Scuole Secondarie di Primo grado

Energie Rinnovabili e Risparmio energetico > Robur Spa - Verdellino Percorso Formativo per le Scuole Secondarie di Secondo grado

visita dell’area produttiva di robur spa > FaSE - Alzano Lombardo Workshop per le Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado

Green jobs: Percorsi scolastici e universitari per le nuove professioni verdi > FaSE - Alzano Lombardo Percorso Formativo per le Scuole Primarie

energy show

> Schneider Electric - Stezzano Percorso Formativo per le Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado

Visita al campo fotovoltaico di grassobbio > FaSE - Alzano Lombardo Percorso Formativo per le Scuole Primarie

energy show

> Isis Natta - Bergamo Workshop per le Scuole Secondarie di Secondo grado

Esperienze virtuose nell’ambito della sostenibilità > Schneider Electric - Stezzano Percorso Formativo per le Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado

Visita al campo fotovoltaico di grassobbio

Needs: Architetture nei Paesi in via di sviluppo > Quadriportico Sentierone - Bergamo Evento collaterale

ECOBUS e GIOCO dell’OCA SOLARE

Convegni

Eventi collaterali

Eventi per le scuole


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Numero 07 - Novembre 2011

Attualità

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Mostre

“Beyond…” Riciclare gli scarti in opere d’arte Le opere in P.E.T. di Danilo Marchi sbarcano a Bergamo tra ricerca estetica, denuncia ambientale e provocazione artistica Sabato 8 ottobre è stata inaugurata alla Galleria Marelia la mostra personale di Danilo Marchi dall’emblematico titolo “Beyond…” (in inglese: “andare oltre…”). L’arte innovativa dell’artista biellese propone sculture create interamente con bottiglie in P.E.T. scartate dall’industria dell’acqua minerale e poi riciclate, per dar vita a splendide opere d’arte assemblate manualmente. Opere che non si fermano al fattore estetico ma vanno oltre, toccando tematiche riguardanti l’ecologia e l’evoluzione dell’essere umano e animale. L’indagine di Danilo Marchi comincia nel 1999 con la nascita dell’installazione Uomo artificiale androgeno che rappresenta la prima serie di sculture antropomorfe prodotte dall’assemblaggio e dalla manipolazione di bottiglie in plastica trasparente. Continua nel tempo con la creazione di nuove opere quali i levrieri, il grande squalo martello, gli Armadilli, i Pipistrelli, le Mantidi e la Zanzara Tigre. In seguito alle prime installazioni iniziali

con sembianze umane, l’artista si concentra sulle forme animali che popolano i tre ambienti: terra-cielo-mare. L’artista ne è affascinato per le qualità istintive e percettivo-sensoriali così diverse da quelle umane, dall’osservazione delle quali l’uomo ha saputo trarre ispirazione per numerose invenzioni che hanno

contribuito al progresso tecnologico. La rappresentazione delle forme animali è il frutto di un’attenta osservazione delle caratteristiche anatomiche e morfologiche che stanno alla base della complessa “architettura della natura”. L’arte in P.E.T. di Danilo Marchi suggerisce un messaggio di

evidente natura ecologica: “da non disperdere nell’ambiente...”, ma si collega ad altre tematiche riguardanti il rapporto uomo-ambiente. Attraverso le sue composizioni Marchi cerca infatti di rappresentare la vita dell’uomo, così fragile di fronte alle problematiche ambientali, ma allo stesso tempo resisten-

te e duratura grazie al progresso scientifico. Proprio come le bottiglie di plastica: trasparenti ma indistruttibili nel tempo. Di grande ispirazione per le sue opere è anche il tema della carenza delle risorse idriche, serio problema per alcune specie animali (e non solo): da un lato l’incessabile evoluzione tecnologica e dall’altro l’indebolita evoluzione animale. La mostra “Beyond…” è esposta alla Galleria Marelia arte moderna e contemporanea di Via Guglielmo D’Alzano a Bergamo dal 9 ottobre al 10 novembre, ingresso libero dal lunedì al sabato. Tutte le bottiglie utilizzate da Danilo Marchi per le sue opere sono scarti di produzione dell’industria dell’acqua che incentiva il riutilizzo della plastica al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè questo materiale venga considerato una preziosa risorsa e non un rifiuto. Ancora più forte il segnale culturale -e più preziose quindi sarebbero le opere- se le bottiglie arrivassero dal circuito della raccolta differenziata.



10 Attualità

Numero 07 - Novembre 2011

Eventi

Settimana per la riduzione dei rifiuti

Ecomondo 2011 in arrivo la XV edizione

Torna dal 19 al 27 novembre l'iniziativa dell'Unione Europea

A Rimini va in scena la Rivoluzione Ecoindustriale

Non solo “produrre” con minor impatto ambientale e consumando meno energia. Nella lotta per la sostenibilità del nostro pianeta è fondamentale anche un altro aspetto, forse spesso sottovalutato: occorre soprattutto produrre di meno, tanto più se gran parte di questa “produzione” finisce nella spazzatura. In una parola occorre produrre meno rifiuti. Un concetto tanto semplice ma ancora poco applicato: basti pensare a quanto cibo viene sprecato e gettato ad esempio nelle mense scolastiche, oppure nei ristoranti. O ancora a quanti prodotti che hanno imballaggi più grandi e ingombranti del

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prodotto stesso, utili solo per operazioni di marketing, ma che poi finiscono inevitabilmente nel cestino. Per ridurre l’immane quantità di rifiuti un’ulteriore possibilità è sforzarsi di riparare e riutilizzare il più possibile i prodotti, i contenitori e “rifiutare” ogni cosa che sia “usa e getta”. Per sensibilizzare persone, istituzioni e associazioni a queste tematiche, l’Unione Europea propone la “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”, quest’anno in programma dal 19 al 27 novembre 2011, con l’invito a predisporre iniziative per accrescere la consapevolezza sulle possibili strategie e politiche in materia ambientale ed evidenziare esempi virtuosi di riduzione dei rifiuti. L’iniziativa è rivolta in particolare a pubbliche amministrazioni ed enti locali, ad associazioni e ONG, ma anche al mondo delle imprese e del commercio e agli istituti scolastici e culturali. Per informazioni: www.ecodallecitta.it/menorifiuti

Come la Rivoluzione Industriale ha cambiato il volto dell’economia e della storia nel XVIII secolo, anche quest’epoca ha la sua rivoluzione ed è quella “green”, la Rivoluzione Ecoindustriale del XXI secolo. La green economy che si è creata e sviluppata nell’ultimo decennio segna una svolta epocale nella storia economica del mondo. La Rivoluzione Ecoindustriale rappresenta una delle maniglie più solide alla quale agganciare la ripresa. Va infatti ricordato che in Italia le stime sul fatturato complessivo della green economy si aggirano intorno ai 10 miliardi di euro, con livelli di occupazione di 380.000 addetti. La 15° edizione di Ecomondo, in scena dal 9 al 12 novembre a Rimini, rappresenta ormai un palcoscenico internazionale per le imprese che operano nel settore ambiente. La risposta delle aziende alla proposta di Ecomondo 2011 non si è fatta attendere, confermando il trend rialzista del numero di espositori che partecipano a questa nuova edizione. L’edizione 2011 si appresta a superare i già ottimi risultati del 2010: 1.050 espositori in rappresentanza di 19 Paesi, 16 padiglioni per un totale di 75.000 mq. d’esposizione e 65.109 visitatori, il 2,8% in più rispetto al 2009. Tra i molteplici settori presenti in fiera segnaliamo: il comparto macchine movimento terra, riciclaggio inerti, frantumazione e decommissioning, che esporranno le attrezzature più green e a minor impatto; la filiera delle bioplastiche biodegradabili e compostabili certificate CIC, che oggi rappresenta una delle migliori opportunità per il rilancio della chimica italiana ispirata alla sostenibilità ambientale di processi e prodotti; il comparto del-

Ecomondo 2010: Sopra un abito realizzato con guanti da lavoro difettati Sotto una poltrona... un pò originale.

le bonifiche dei siti contaminati, dove oltre 150 aziende presenteranno le migliori soluzioni. In contemporanea ad Ecomondo si svolgeranno Key Energy, 5° fiera internazionale per l´energia e la mobilità sostenibile e Coope-

rambiente, manifestazione dedicata all´offerta cooperativa di energia e servizi per l´ambiente, a cura di LegaCoop. info: ecomondo@riminifiera.it www.ecomondo.com



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Numero 07 - Novembre 2011

Attualità

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“Fukinagashi. Mosso dal vento” ABenergie presenta il Monumento al vento, l’opera dell’artista Francesco Pedrini nel cuore della città Il 4 ottobre è stato presentato “Fukinagashi. Mosso dal vento” il monumento di Francesco Pedrini, talentuoso artista bergamasco di fama internazionale. L’opera, un monumento di oltre tre metri di altezza, posizionato nel cuore di Bergamo in Piazza Vittorio Veneto, è nata dall’incontro dell’artista con la società ABenergie, azienda bergamasca che opera nella fornitura di energia da fonte rinnovabile e che attraverso l’arte ha voluto celebrare il vento quale elemento della natura, risorsa preziosa per la vita e per lo sviluppo sostenibile del pianeta. L’inaugurazione del monumento è avvenuta alla presenza dello stesso artista, dell’assessore all’innovazione tecnologica del Comune di Bergamo Marcello Moro e di Alessandro Bertacchi, presidente di ABenergie. Tolto il velo, si scopre un bonsai in stile Fukinagashi, “mosso dal vento”, incastonato in una pietra di Zandobbio: si crea così un’armoniosa composizione in cui aria e materia si fondono perfettamente. Fukinagashi. Mosso dal vento è un progetto che nasce dalla volontà di ABenergie di comu-

Da sinistra Alessandro Bertacchi presidente di ABenergie, Marcello Moro assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Bergamo e Sara Mazzocchi curatrice del progetto.

nicare attraverso l’arte il proprio credo aziendale di uno sviluppo in chiave sostenibile che valorizzi la relazione uomo, ambiente e natura. L’artista Francesco Pedrini definisce la propria opera una figura impossibile che materializza l’idea di immobilità, di fisicità e il concetto della leggerezza, dell’inaspettato, dell’evento improvviso generato dalla natura. Dal 4 al 16 ottobre inoltre, presso la sede di ABenergie di via Tasca, è stato possibile conoscere la genesi del monumento

grazie alla mostra “Fukinagashi. Il racconto”: attraverso fotografie, disegni, video e le parole dei protagonisti la mostra conduceva lo spettatore lungo le fasi di realizzazione dell’opera d’arte. Grazie a questa occasione e ad un partner sensibile come ABenergie, la nostra città di Bergamo ha ora un originale “Monumento al vento”, una felice sottolineatura della propensione a diventare sempre più una città d’arte, attenta all’attualità delle politiche energetiche, in un quadro ecologico e sostenibile.

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Numero 07 - Novembre 2011

Bergamo tra “vulcani e ghiacciai” In mostra la materia prima con cui è fatta la città Tecnologie innovative e cultura eco-sostenibile insieme per restituire alla comunità un territorio migliore La mostra multimediale “Da vulcani e ghiacciai: la materia prima delle nostre città”, promossa dal Coordinamento Cave Bergamasche e inaugurata il 1° ottobre in occasione della IX edizione di Bergamo Scienza, il festival di divulgazione scientifica conclusosi il 16 ottobre, ha riscosso un successo clamoroso: più di 20.000 visitatori e una cinquantina di scuole provenienti da tutta la provincia. Nella centrale Piazza Vittorio Veneto, una tensostruttura di 100 mq in forma di videorama con sei schermi orientati a 360° ha svelato i segreti del sottosuolo bergamasco. Un viaggio originale e diverso alla scoperta del territorio, volto a promuovere la conoscenza dell’industria estrattiva e a favorire il dialogo tra cittadini, imprese e territorio. Dalle origini ai giorni nostri, i video proiettati hanno raccontato come si è formato il sottosuolo 4,5 miliardi di anni fa, la composizione geomorfologica della provincia e l’evoluzione dell’industria estrattiva nella bergamasca che grazie alle moderne tecnologie ha abbracciato la cultura della sostenibilità. Particolarmente interessante il filmato “Cave e ambiente una sinergia sostenibile” che ha evidenziato un nuovo approccio alla cura dell’ambiente, sensibile all’idea di riconversione del territorio a scopo naturalistico attraverso il ripopolamento di specie animali e vegetali a rischio di estinzione. L’obiettivo della mostra è stato quello di restituire una visione completa dell’attività estrattiva, oggi improntata alla sostenibilità attraverso iniziative di recupero delle aree di cave e a un’attenta opera di riqualificazione. Rispetto al passato, quando il recupero delle materie restituiva un paesaggio raschiato e impoverito, oggi l’attività estrattiva arriva a creare nuovi scenari e promuove iniziative innovative, dalla creazione di oasi naturali alla

La tensostruttura in Piazza Vittorio Veneto

Matteo Assolari illustra all'Assessore Pietro Romanò la mostra

Scolaresche in visita alla mostra

centrale a biogas di Treviglio o al parco fotovoltaico da 986 Kwh nella cava di Brembate. Senza ghiaia, sabbia e pietre non si potrebbero realizzare case, strade, scuole, ospedali e fabbriche e nemmeno riqualificare gli edifici nella logica del risparmio energetico. Ma il “consumo” del territorio, soprattutto quando è a “km zero”, deve avvenire in modo consapevole, partendo dall’escavazione e

concludendosi con il recupero e la restituzione del territorio alla comunità, nell’ottica di un miglioramento economico, ambientale e sociale. Partendo da queste riflessioni, il Coordinamento Cave Bergamasche ha creato le condizioni perché lo sviluppo del territorio venga regolato tenendo conto dalla salvaguardia delle risorse future e la valorizzazione di quelle attuali.


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Processo alla Carne In gabbia l’imputata: la carne macellata e fatta a pezzi, ermeticamente chiusa e imprigionata in cassetta. Ma è lei la colpevole?

Giovedì 13 ottobre 2011, ore 17.00 Aula di Corte d’Assise del Tribunale Penale di Bergamo Si apre ufficialmente il “Processo alla Carne”, organizzato da Cesvi in collaborazione con Slow Food Lombardia, nell’ambito della IX Edizione di BergamoScienza. Per Cesvi (organizzazione che opera per la cooperazione e la solidarietà mondiale) il motivo di questa rappresentazione è quello di riportare al centro dell’attenzione il problema della nutrizione

e della malnutrizione, nonché il problema della fame nei paesi più poveri. Presidente del Tribunale è Carlo Casti, Governatore Slow Food Italia. L’accusa è sostenuta dall’Avv. Daniela Rubino del Foro di Milano, mentre la difesa spetta all’Avv. Ettore Tacchini del Foro di Bergamo. Cancelliere: l’attrice Margherita Antonelli. Testimoni: Luca La Fauci, nutrizionista, Luciano Valle, filosofo e ambientalista, Luca Govoni, specialista in storia e cultura dell’alimentazione, Angelo Santinelli, veterinario e allevatore della razza piemontese (Presidio SlowFood della Granda).

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La Giuria Popolare, a cui spetta emettere il verdetto finale, è costituita dagli studenti della Classe 3^C della scuola secondaria di primo grado IC Enea Talpino di Nembro. In gabbia, l’imputata: la carne, macellata e fatta a pezzi, ermeticamente chiusa e imprigionata in cassetta.

I capi d’accusa La carne è responsabile di enormi squilibri ambientali a causa della sua pesante impronta ecologica, provoca depauperamento delle risorse idriche, danneggiamento di cose e luoghi, deforestazione forzata, genera nell’uomo problemi cardiovascolari e altre gravi malattie, determina erosione dei suoli e sottrazione di grandi quantità di cereali all'alimentazione umana, incrementando la povertà e la fame nei Paesi in via di Sviluppo. Gli attuali eccessivi consumi di carne, orientati principalmente verso produzioni poco sostenibili, non solo compromettono ambiente e salute, ma mettono fuori gioco le razze autoctone e le produzioni virtuose, specie se di piccola scala. Per produrre un chilo di manzo si emettono gas serra pari a 36,4 kg di Co2, la

stessa quantità di un viaggio in macchina di 250 km. Ogni italiano consuma mediamente 250 grammi di carne al giorno, ovvero 92 kg all’anno, mentre dal punto di vista nutrizionale e della salute la quantità consigliata non dovrebbe superare i 500 grammi a settimana. Ciò significa che si mangia per quattro. Se gli 800 milioni di Europei mangiassero solo la carne consigliata per il fabbisogno naturale, si libererebbero porzioni per 2,4 miliardi di esseri viventi. La parola passa ai testi Il primo ad intervenire è il filosofo Luciano Valle che, dopo solenne giuramento, esprime tutta la sua umana sofferenza nel trovarsi accanto ad un fratello ucciso e mutilato nella sua fisicità e dignità: la carne, appunto. Amore e rispetto della Creazione devono essere i principi fondamentali di ogni essere umano, poiché –come sostiene Freud– “il centro dell’Uomo è l’Amore”. E allora, meglio essere vegetariani, in senso altamente culturale, il che significa rispetto della dignità dell’essere umano, apertura della mente e dello spirito, amore per le creature e per le forme umane, e quindi dimensione etica del cibo. Il secondo teste è Luca Govoni, esperto in storia e cultura

dell’alimentazione, chiamato ad introdurre in chiave antropologica il concetto di identità alimentare che caratterizza l’uomo in relazione alla propria cultura di appartenenza. Fin dalla prima rivoluzione agricola, l’uomo ha potuto cibarsi di 10.000 specie vegetali diverse, selezionando il cibo e creando così una propria identità. La carne rappresenta oggi l’identità culturale del mondo occidentale, un’identità nata in tempi remoti dal matrimonio fra la cultura greco-romana (fondata sul consumo del grano e dei cereali) e la cultura germanica (dominata dall’utilizzo della carne suina). Per questo la carne da sempre appartiene all’arte culinaria di moltissimi Paesi, non solo europei, dall’Argentina agli Stati Uniti, fino ai Paesi del Mediterraneo. Ed è perciò quasi impossibile immaginare la cucina di questi Paesi priva di tale identità alimentare, ossia senza la carne. Luca La Fauci, nutrizionista, è il terzo teste del processo. Il consumo di carne, divenuto nelle società ricche un consumo di massa, viene presentato contemporaneamente come conquista sociale e come fattore ad alto rischio patologico (in seguito all’ipernutrizione e all’insorgere di alcune tipologie di cancro).


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La sentenza

Lo sai che...? 45 kg

peso di un bovino piemontese alla nascita

1/1,2 kg

aumento di peso al giorno di un bovino

7 kg

cereali che ogni giorno mangia un bovino

20 kg

fieno che ogni giorno mangia un bovino

50 litri

latte prodotto quotidianamente da una mucca in allevamento intensivo

36,4 kg

CO2 provocata da ogni chilo di carne di manzo

16.000 litri

acqua consumata per ogni chilo di carne di manzo

Allora, ridurre i nostri consumi di carne oggi può essere una scelta libera ed intelligente, mentre nel futuro diventerà una necessità, una soluzione obbligata a livello economico, perché il prezzo della carne crescerà sempre di più. Ecco perché è importante

informarsi e modificare subito il nostro stile alimentare, senza aspettare ulteriormente: mangiare meno carne e di migliore qualità è possibile, ed è anche una scelta, dal punto di vista gastronomico, molto stimolante perché permette di riscoprire prodotti, a partire dai legumi, e antiche ricette che abbiamo dimenticato, come un sano piatto di pasta e fagioli. Ultimo teste è il dr.Angelo Santinelli, veterinario e allevatore della

razza piemontese, che introduce i concetti di impatto ambientale e di allevamento sostenibile. Bisogna conoscere esattamente la provenienza delle carni che consumiamo. Bisogna salvaguardare il benessere animale, come sostenuto con forza dalla Comunità Europea, all’insegna del rispetto e della dignità dell’animale, nonché dell’equilibrio ambientale e della salute del consumatore.

Dopo le brillanti requisitorie dell’Accusa e della Difesa, ecco finalmente il verdetto della Giuria Popolare: “Nel nome del Popolo Goloso”, data l’assidua reiterazione della dannosa condotta, l’imputata risulta colpevole dei delitti a lei ascritti, viene condannata, accolte le attenuanti generiche, alla pena di anni 10 di reclusione, allontanata dalle case e costretta a cibasi di sana erba di campo, senza mangimi chimici aggiunti, fino a completa e totale disintossicazione.

Le reazioni dei “Popoli Animali” Immediata la risposta alla sentenza da parte dei “Popoli Animali”: “Ill.mo Sig. Presidente, Signori della Corte, Egregi difensori, noi, popoli animali, in nome e per conto dei 50 miliardi di esseri senzienti che ogni anno vengono sterminati sul Pianeta, che siamo carne contro la nostra volontà, eccepiamo formalmente l’assoluta nullità di questo giudizio. Noi e i nostri diritti non siamo rappresentati in quest’aula, posto che sia l’Accusa che la Difesa hanno impostato la loro strategia processuale valutando solo gli eventuali danni e vantaggi per i nostri tiranni schiavisti. Qui si scambiano gli imputati con le vittime! Sul banco degli

imputati, infatti, anziché i soggetti responsabili della violazione dei nostri diritti, siedono parti morte dei nostri corpi, grumi di ciò che un tempo era il nostro sangue, pezzi più o meno biologici dei nostri padri e dei nostri figli. Ci avete obbligato a diventare carne, contro la nostra volontà. Nessuno di voi vorrebbe mai, per nessun motivo al mondo, essere al nostro posto! La brutalità degli allevamenti intensivi, che dava qualche problema etico ai cittadini più sensibili, sta cercando di smaterializzarsi per lasciare posto ad una violenza più sottile e gentile, ritenuta “sostenibile” e “umanitaria”. La vostra bio-violenza è la violenza raffinata delle società evolute, assomiglia alla sostituzione della ghigliottina con l’iniezione letale. Avremmo almeno voluto poterci costituire parte civile, nominando dei portavoce come nostri avvocati, ma non ci è stato nemmeno riconosciuto il diritto di tutelare le nostre ragioni in questo giudizio. La vostra ipocrisia è disgustosa. La vostra violenza sconfinata. La nostra innocenza TOTALE! Senza speranza, per aver già perso tutto ancor prima di nascere”. Maria Imparato


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Innovazione

Con WineAmore brindisi a base di innovazione La lista dei vini su Ipad vince la Start Cup Bergamo, il prestigioso riconoscimento attribuito alle aziende che innovano Secondo classificato un dispenser di pillole per malati, terzo un impianto di micro generazione alimentato a biomassa da filiera corta Premiare e sostenere le idee imprenditoriali più innovative del nostro territorio è la mission dichiarata della “Start Cup Bergamo”, un concorso giunto alla seconda edizione che rientra nell’iniziativa “Start Cup Lombardia” ed è organizzato all’interno di BergamoScienza. Promotori dell’evento, tenutosi venerdì 7 ottobre nella sala conferenze Sant’Agostino in Città Alta, il Cyfe (Center for Young and Family Enterprise) dell’Università di Bergamo, l’Incubatore d’impresa di Bergamo Formazione e il Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Bergamo, in collaborazione con UBI Banca e Grafinvest Ecotipografia. Se un’idea è veramente innovativa, può cambiare il mondo e il modo di vivere di milioni di persone. Ma anche senza arrivare ai livelli della genialità di Steve Jobs (doverosamente ricordato durante la cerimonia di premiazione), il talento, l’innovazione e la creatività possono davvero rappresentare una solida base su cui far crescere un proficuo sviluppo, non solo per la singola impresa ideatrice, bensì per tutto il territorio di riferimento. E chissà che non parta proprio dall’idea vincitrice della Start Cup Bergamo 2011 un cambiamento nel mondo della ristorazione e in particolare nella modalità di scegliere il vino nei ristoranti. La scommessa di “WineAmore” è infatti questa: unire produttori, ristoratori e consumatori attraverso un semplice click su un Ipad. Gli ideatori di WineAmore Srl, impresa insediata presso l’Incubatore della Camera di Commercio, sono Carlo Faranda, Segio Cocco, Stefano Boscardin e Tamas Szepvolgyi. Il team ha sviluppato un’applicazione B2B per iPad e tablet che permette ai ristoranti di sostituire la loro carta dei vini con una Lista Dei Vini digitale, interattiva, ricca di contenuti e multilingue. Con WineAmore i ristoranti portano al tavolo un iPad e offrono ai clienti una nuova esperienza nella scelta del vino e nello stes-

progetto sono: Paolo Pressiani, Alessandro Borgogno, Guglielmo Mazza, Elisabeth Gelmini. Terzo premio (più il premio della giuria popolare) a “Bonsai minibiomassa”, un’idea che nasce in seno ad Icenova Engineering Srl, azienda attiva nell’ambito del recupero di calore di scarto, insediata presso l’Incubatore della Camera di Commercio, nata dallo Spin-off dell’Università di Bergamo Uniheat Srl. Il progetto è scaturito dalla necessità di valorizzare la biomassa legnosa presente nel nostro territorio e si configura come il 1° sistema di micro-cogenerazione basata su una caldaia e su un dispositivo Scroll ORC per la co-generazio-

Sergio Cocco e Carlo Faranda di WineAmore

ne di energia elettrica e termica, disponibili in tre taglie:15, 30, 60 kWe e fino a 2 MWt. Bonsai minibiomassa è una green-energy per comuni, case di cura, centri sportivi, wellness, hotel. Il progetto, ideato da Marco Morengo, Daniele Rossetti e Giordano Suardi, ha vinto 500 euro di servizi di Bergamo Formazione e 1000 euro di stampati realizzati a basso impatto ambientale offerti dall’ Eco Tipografia Grafinvest, oltre ad ottenere il secondo premio anche nel concorso Start Cup Lombardia 2011 - sezione “Clean Technologies & Agrofood”. Diego Moratti

Le imprese premiate

Giordano Suardi e Daniele Rossetti di Icenova Engineering

“Il talento, l’innovazione e la creatività possono rappresentare una solida base su cui poggiare uno sviluppo proficuo, non solo per la singola impresa ideatrice, bensì per tutto il territorio di riferimento” so tempo hanno a disposizione un potente strumento di vendita e di gestione efficace della cantina. Innovativo anche il premio consegnato agli ideatori di WineAmore: una settimana nella culla dell’innovazione, a San Francisco nella Silicon Valley, presso la Us Mac, che aiuterà il team a sviluppare ulteriormente la start up. Al secondo posto della compe-

tizione tra idee progettuali “Life dispenser”, che ha vinto un anno di iscrizione a Confindustria Bergamo più dieci giornate formative, per un valore di 4 mila euro. L’idea si basa sul crescente numero di anziani costretti ad assumere nell’arco della giornata molte pillole, spesso salvavita; non sempre sono supportati da una buona memoria e può capitare che dimentichino di assumere i farmaci oppure che, usciti di casa, scordino la via del ritorno. Life Dispenser propone la soluzione: un erogatore automatico di pillole, rintracciabile in caso di emergenza, che rilasci il farmaco giusto al momento opportuno, garantendo così alle persone anziane la necessaria continuità nelle cure farmacologiche ed ai loro parenti una maggior tranquillità. Ideatori del

> WineAmore Srl - www.wineamore.com Primo premio Start Cup Bergamo 2011 - giuria tecnica Secondo premio Start Cup Lombardia 2011 sezione “ICT & Industrial Technologies” > Life Dispenser - www.lifedispenser.com Finalista Start Cup Lombardia sezione “ICT & Industrial Technologies” Secondo premio Start Cup Bergamo 2011 - giuria tecnica > Bonsai Minibiomassa di Icenova Engineering Srl www.icenova.eu Terzo premio Start Cup Bergamo 2011 - giuria tecnica Primo premio Start Cup Bergamo 2011 - giuria popolare Secondo premio Start Cup Lombardia 2011 - sezione “Clean Technologies & Agro-food” Progetto qualificato alla finale nazionale

Gli altri finalisti > Lasaroo - www.lasaroo.com Finalista Start Cup Bergamo Secondo premio Start Cup Lombardia 2011 - sezione “Social Innovation” Progetto qualificato alla finale nazionale > Dieta a domicilio - www.dietadomiciliobergamo.it www.dietadomiciliobergamo.it/www.dietadomiciliobergamo.it Finalista Start Cup Bergamo > Help Mum - made by mums Finalista Start Cup Bergamo > Easypont - www.easypontgroup.com Finalista Start Cup Bergamo 2011 > Turtle Fit Finalista Start Cup Bergamo 2011 > Tesla Grid Finalista Start Cup Bergamo 2011


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Innovazione

Giovani, determinati e innovativi Dopo mezzo secolo l’«Officina» prende il volo Grazie alla spinta innovativa dei giovani titolari, l’Officina Meccanica Finardi diventa la prima azienda bergamasca ad aderire al distretto aerospaziale Ha fatto tappa all’Officina Meccanica Finardi di Caravaggio il vicepresidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli nella sua veste di assessore all’industria e artigianato. Una tappa significativa perché l’azienda della bassa bergamasca rappresenta un esempio –purtroppo raro- di giovani imprenditori completamente alla guida di un’azienda passata di mano per tre generazioni. Una scelta coraggiosa, quella di Valerio e Gerardo Gaffuri, rispettivamente 31 e 37 anni che in accordo con i genitori hanno scelto di entrare in pieno possesso della società, senza “sottostare” alla direzione dei genitori: una scelta che però ha le proprie controindicazioni e difficoltà, soprattutto in una nazione come l’Italia che vede tutte le leve dei poteri politici, economici e associativi in mano alla generazione di sessantenni e settantenni. “Se sei un trentenne ti guardano tutti con diffidenza: clienti, banche, istituzioni. Prima di far capire che non occorre avere i capelli bianchi per essere credibile e affidabile, ci vuole un sovrappiù di tempo, caparbietà, coraggio, oltre alla necessaria

competenza” –spiega Valerio Gaffuri all’assessore Gibelli, presente all’incontro in azienda con il sindaco di Caravaggio Giuseppe Prevedini, Mario Foti del Politecnico di Milano, Marco Baccan di Cestec e Romano Corti, responsabile marketing dell’azien-

ne Lombardia finanzia lo start up di nuove aziende, ma non può discriminare fra imprenditori trentenni o sessantenni. Viene finanziato invece il fare squadra e lo start up di nuove imprese, così come la ricerca e l’innovazione che –sostiene l’assessore- de-

laboratorio del nonno artigiano Giuseppe Finardi che si mise a produrre sotto casa ingranaggi e alberi speciali per i trattori della Same di Treviglio. Con il passaggio alla seconda generazione, Ornella Finardi e Carlo Gaffuri, avviarono l'azienda alla com-

“Allo studio materiali per la riduzione dei rumori e inquinamento degli aerei”

Gerardo e Valerio Gaffuri con l'assessore regionale Andrea Gibelli

da Omf. “Eppure l’innovazione tanto decantata dovrebbe venire in massima parte dalle forze più giovani, a cui bisognerebbe dedicare finanziamenti ad hoc, proprio per colmare questa condizione di oggettivo svantaggio”. “La parola successo viene prima della parola sudore solo sul vocabolario” ha commentato Gibelli sostenendo che Regio-

ve essere fatta soprattutto dalle imprese. Poi la delegazione ha effettuato la visita ai reparti produttivi dell’azienda: le tre generazioni hanno portato l’Officina Meccanica Finardi di Caravaggio a divenire la prima impresa industriale bergamasca ad aderire al distretto aerospaziale lombardo: un percorso durato mezzo secolo, iniziato nel 1961 con il

ponentistica di precisione per le telecomunicazioni. Dal 2009 l’Officina Meccanica Finardi ha infine allargato la propria produzione anche al settore aerospaziale, comprendendo accessori per carrelli di atterraggio, servocomandi e parti meccaniche di ali per aerei. Con un fatturato aziendale del valore di 3 milioni di euro e circa 20 dipendenti, la ditta vive all’insegna dell’innovazione tecnologica avanzata e della massima qualità dei prodotti, in un continuo sforzo di ricerca: per questo l’OMF è capofila dell’ambizioso progetto di ricerca “Sparr”, alla ricerca e

sperimentazione di sistemi compositi periodici per l’assorbimento e la riduzione del rumore, la nuova frontiera dell’innovazione e della riduzione dell’inquinamento acustico ed energetico in ambito aerospaziale. Il progetto è messo in campo da una cordata di 6 aziende bergamasche affiancate dal Politecnico di Milano ed è finanziato dal bando regionale Driade. Una soddisfazione che ha premiato lo sforzo di collaborazione tra aziende impegnate nella ricerca: “Con questo progetto fortemente innovativo stiamo cercando una soluzione concreta per trovare una modalità di lavorazione per questo tipo di materiale composito, che si può descrivere come una specie di “sandwich” composto da materiale polimerico (plastica), alluminio e titanio, composto in modo da ridurre i costi di costruzione e lavorazione. Questo materiale potrebbe ridurre considerevolmente le vibrazioni e quindi il rumore generato dagli aerei, così come il peso dei velivoli. Se questa ricerca andrà in porto il nuovo materiale potrebbe anche essere utilizzato nell’edilizia o nei trasporti in genere”.


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Le conseguenze della contaminazione nucleare Con BergamoScienza al Teatro Sociale un incontro per parlare dei rischi del nucleare, lontano dai clamori dell’emotività e dai toni allarmistici

Il convegno al teatro sociale di Bergamo

“Se la luce di mille soli scoppiasse nel cielo nello stesso istante, sarebbe come questo glorioso splendore" (Bhagavadgîtâ, poema indù). "Io sono la morte, che carpisce ogni cosa che scuote i mondi” (Sri Krishma, da un poema indù). Questi i versi che vennero in mente al fisico statunitense Oppenheimer, durante l'esplosione della prima bomba atomica. Il recente disastro di Fukushima, in Giappone, ha rinnovato il terrore della contaminazione nucleare: oltre 14.000 sono state le vittime accertate dello tsunami che lo scorso11 marzo ha colpito il nordest del Giappone, un disastro naturale che ha causato anche danni gravissimi all’impianto nucleare di Fukushima, le cui conseguenze non sono ancora del tutto definite. Ma che cosa conosciamo, in chiave statistica, dei reali rischi di un incidente nucleare? Che cosa ci hanno insegnato gli incidenti tristemente noti di Three Mile Island e di Chernobyl? Il tema è stato affrontato lo scorso 2 ottobre durante la tavola

rotonda inserita nella rassegna BergamoScienza 2011, che si è svolta nella splendida cornice del Teatro Sociale di Bergamo. Relatori Carlo La Vecchia, Capo del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano, professore Associato di Epidemiologia all'Università di Milano, e Janusz Nauman, professore emerito di Endocrinologia all’Università di Varsavia; moderatore il dottor Giuseppe Remuzzi del Comitato Scientifico di BergamoScienza. Sulla base dei dati statistici forniti dai relatori, quella che è emersa è stata una certa tendenza catastrofistica da parte della stampa e dei mezzi di comunicazione di massa nell’analisi delle conseguenze di questi eventi che, senza nulla togliere alla loro drammaticità, possono essere almeno in parte contenuti. Nell’anno successivo a Chernobyl, sono state registrate “solo” 28 morti attribuibili alle conseguenze del “melt down” del reattore nucleare. Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, si è calcolato che più di 5 milioni di persone siano state esposte ad un eccesso di radiazioni, in particolare a contaminazione da I-131 e isotopi di cesio. Non sono state però evidenziate frequenze elevate di leucemie e tumori solidi. L’esempio della Polonia, dove,

dopo il disastro di Chernobyl, è stata tempestivamente avviata una campagna di profilassi con iodio stabile sui soggetti più a rischio (neonati, bambini e adolescenti), ha, in particolare, dimostrato la riduzione di circa due terzi della contaminazione da iodio radioattivo. Più di 10 milioni di bambini, come ha evidenziato con precisi quadri statistici di riferimento il Prof. Janusz Nauman, promotore di questa profilassi, hanno ricevuto in Polonia, con straordinaria tempestività, una dose singola di ioduro di potassio a scopo profilattico, riducendo così enormemente il rischio di contaminazione. Quello che veramente è importante, come ha dichiarato il Prof. Carlo La Vecchia, è diffondere sia in ambito universitario, sia in sede di formazione-aggiornamento dei medici condotti una cultura sul nucleare, capace di rispondere con efficacia e rapidità ad eventuali emergenze sanitarie ed ambientali, di informare correttamente la popolazione sulle conseguenze reali della contaminazione nucleare e di avviare campagne di profilassi mirate, senza eccessi di emotività o falsi annunci catastrofistici. Maria Imparato

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Vite sostenibili

Wangari Muta Maathai e Steve Jobs il progre Uno vissuto nell’America dell’innovazione, l’altra nell’Africa dello sviluppo. Origini, storia e cultura agli antipodi ma una missione in comune: la voglia di cambiare il mondo Chi crede che nella vita il successo sia legato esclusivamente alla frequentazione delle scuole migliori, dell’ambiente giusto e delle persone che contano, rimarrà molto sorpreso a leggere di come le vite di Wangari Muta Maathai e di Steve Jobs non siano nulla di tutto questo. Le loro storie sono atti d’amore, di passione e di tenacia, sono esistenze dominate dalla voglia di cambiare le cose, disegnare il futuro e superare l’impossibile. A conti fatti, forse questo è l’unico vero segreto.

Wangari Muta Maathai La “donna degli alberi” La prima donna africana Premio Nobel per la Pace 2004 Wangari Muta Maathai nacque il 1° aprile 1940 a Nyeri, sulle colline del Monte Kenya. Dalla scuola missionaria del villaggio dove era nata, ha fatto molta strada. Il suo cammino è continuato all’università di Pittsburgh, portandola a diventare la prima laureata donna centrafricana e in seguito la prima keniana a conseguire un dottorato in Scienze biologiche, la prima ad ottenere una cattedra

di veterinaria all’università di Nairobi, la prima a creare un’associazione che si prendesse cura dell’ambiente in Africa. Nel 1977 fondò il Green Belt Movement e mentre piantava milioni di alberi lottando contro la desertificazione, sensibilizzava migliaia di donne al rispetto della propria dignità e al riconoscimento del loro valore, incitandole ad essere protagoniste del loro riscatto.

“Non ci può essere pace senza uno sviluppo sostenibile e non c’è sviluppo senza una gestione sostenibile dell’ambiente in uno spazio democratico e pacifico”

Wangari Muta Maathai Da allora sono stati piantati oltre 40 milioni di alberi nel continente africano e oltre 30 mila donne sono state messe in condizione di acquisire competenze nell’ambito dell’apicoltura e della lavorazione dei generi alimentari. Alla fine degli anni Ottanta le donne coinvolte nel progetto erano oltre tremila e nel 1986 le iniziative del movimento abbracciarono anche la Tanzania, l’Uganda, il Malawi, il Lesotho, l’Etiopia e lo Zimbawe. Il cammino della “donna degli alberi”, così come è stata definita, ha esplorato la via della riconciliazione tra umanità e natura. Nel 2004 ha ricevuto il Nobel per la Pace e anche in questo caso è stata la prima donna africana a conquistarsi un posto di

fianco a Nelson Mandela, il Dalai Lama, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta. La sua campagna per la salvaguardia dell’ecosistema africano e per la promozione sociale, economica e culturale, attraverso riforme per una via ecologica di sviluppo, è strettamente legata ad una questione che riguarda la sicurezza globale. Ancora oggi, dal Darfour al Medio Oriente, molte guerre sono alimentate da interessi economici per la supremazia di risorse naturali come il petrolio, l’acqua, i minerali. “La povertà conduce direttamente al degrado ambientale, perchè i poveri non pensano al futuro e taglieranno anche l’ultimo albero se necessario. Ma il

degrado ambientale porterà anche alla povertà, perchè quando non hai suolo, non hai neanche erba, né alberi, né acqua e non potrai più aiutare te stesso” affermò in qualità di sottosegretario del Ministero Ambiente e Risorse naturali del Kenya. Per questo nell’ultimo periodo, gli sforzi di Wangari Muta Maathai si concentrarono sui diritti umani. Per un Kenya multietnico e democratico fu diffamata, perseguitata, arrestata e picchiata. Ma il suo messaggio ha fatto il giro dell’etere: “voglio incoraggiare le persone di tutto il mondo a impegnarsi, unirsi, formare network e incoraggiarsi l’un l’altro per raggiungere i propri obiettivi”.


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esso che impatta sul mondo “Eravamo meno di cento a sviluppare Macintosh ed Apple ne ha venduti più di 10 milioni. E’ una scala piuttosto grande un milione a uno. Non capita spesso, nella vita, di vedere amplificate le proprie idee cento volte tanto, figurati un milione”

Steve Jobs Steve Jobs Il sogno in una mela L’inquietudine dell’istinto nella direzione dei sogni Steve Jobs è l’esempio di chi, per raggiungere i propri obiettivi, ha puntato all’impossibile, dirigendo l’inquietudine dell’istinto nella direzione dei sogni. E’ la storia di chi ha raggiunto il successo grazie alla forza delle proprie idee, l’avventura di chi, proiettato al futuro, ha puntato su di sé prima di puntare sulle qualifiche che avrebbe potuto ricevere da una prestigiosa università. La sua vita è stata una combinazione di volontà, iniziativa, fiducia, ambizione, successi, débacle e tentativi. E’ l’esempio di come pensare differente e realizzare qualcosa, anche contro ogni ragionevole pronostico, apra a nuovi percorsi, anche quando si sbaglia. Steve Jobs ci ha lasciato una vita che è già, in se stessa, una lezione. Nacque il 24 febbraio 1955 a San Francisco da una giovane studentessa universitaria non sposata che decise di darlo in adozione. A sei anni Steve si trasferì con i genitori adottivi in Silicon Valley, “il posto più straordinario per crescere”, confesserà nel 1995 al giornalista Daniel Morrow per The Computerworld Smithsonian Awards Program. Appassionato di elettronica, a tredici anni aprì l’elenco telefonico di Palo Alto e chiamò Bill Hewlett per chiedergli dove trovare i pezzi che gli servivano per costruire degli oggetti elettronici. Il co-fondatore della Hewlett-

Packard (HP, la nota azienda di pc, stampanti etc. ndr) gli diede quello di cui aveva bisogno e gli offrì un lavoro estivo in catena di montaggio. In quel periodo un amico presentò Steve Jobs a Steve Wozniak, un vero genio nel progettare circuiti logici digitali. Era il 1976 quando in un garage nacque un sodalizio che da lì a qualche tempo porterà al prototipo dell’Apple I. “L’idea –come ricorderà Steve molti anni dopo- è stata semplicemente di farlo”. Il co-fondatore di Apple era convinto dell’importanza di creare aziende in grado “di fare cose che avrebbero cambiato il mondo”. Ma a trent’anni, nel 1985, Steve Jobs si ritrovò fuori dai giochi. La dirigenza Apple decise che non aveva abbastanza esperienza per gestire il gruppo di lavoro su Lisa, un progetto di computer avviato da Apple già dal 1978, e fu licenziato dalla stessa azienda che aveva creato. Dopo i primi mesi di smarrimento, si rimboccò le maniche e decise di rilevare l’azienda high-tech di George Lucas. La ribattezzò Pixar con l’obiettivo di rivoluzionare la grafica d’alta gamma e raccontare storie utilizzando la computergrafica. Ci mise dieci anni ma il risultato fu sorprendente: Toy Story fu il primo lungometraggio realizzato interamente in digitale, un record senza precedenti che incassò oltre 356 milioni di dollari in tutto il mondo.

“Il vostro tempo è limitato, non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro, non fatevi intrappolare dai dogmi, che è come dipendere sempre dal pensiero degli altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore e, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno cosa volete realmente diventare, tutto il resto è secondario”.

Jobs rientrò in Apple nel 1996 per tentare di risollevare le sorti della società che si trovava in gravi difficoltà. Ed è qui che il suo genio trovò la definitiva consacrazione con il lancio di prodotti rivoluzionari come iMac, Ipod, iTunes, iPhone, iPad. Prodotti che nel corso del tempo si sono tinti di verde. Steve Jobs è infatti riuscito a connettere l’innovazione con l’ambiente, le macchine con gli esseri umani, in un settore difficilmente compatibile con modelli produttivi sostenibili. La prima policy ambientale adottata da Apple risale al 1990 e da allora l’impegno per ridurre l’impatto dell’azienda sull’ecosistema ha viaggiato in tandem con design e innovazione, pensando non tanto all’aspetto esterno degli oggetti -diventati comunque oggetti di culto anche per la loro estetica elegante ed accattivante- ma al loro funzionamento: “per progettare davvero bene qualcosa devi assimilarla– diceva Jobs -ci vogliono impegno e passione per capire a fondo qualcosa, bisogna masticarla anziché limitarsi a ingoiarla”. E laddove il 97% dell’impronta ecologica di Apple è riconducibile ai prodotti, è quelli che bisogna masticare: meglio quindi eliminare le sostanze tossiche e ridurre la quantità di materiali e imballaggi usati. Per questo dall'evoluzione del packaging, all'efficienza energetica dei prodotti commercializzati e delle stesse strutture, piccoli gioielli di bioedilizia, fino al riciclaggio dei prodotti arrivati alla fine della propria vita utile, anno dopo anno la ricerca è stata indirizzata al rispetto per il pianeta. Contrariamente a molte altre aziende, il cui metro per valutare l’impatto

“La creatività non è che la capacità di collegare le cose. Quando chiedi ad una persona creativa come ha fatto qualcosa, si sente un po’ in colpa perché non l’ha fatto sul serio, l’ha solo visto. Gli è sembrato scontato in un istante. E questo perché ha saputo collegare le proprie esperienze e sinatetizzarle in un oggetto nuovo”

sull’ambiente si limita alle strutture: ma spegnere le luci e riciclare i rifiuti ormai non è più sufficiente. Lui che lasciò l'università per

evitare che i genitori adottivi sprecassero i risparmi di una vita, lui che dormì sul pavimento delle stanze del college degli amici pur di seguire corsi di calligrafia che tanto lo affascinavano e gli hanno poi permesso di elaborare il miglior software di scrittura mai visto prima. Lui che alla fine ha dimostrato in prima persona di avere ragione, anche se per farlo ha dovuto camminare

all’indietro ed unire tutti i pixel della sua vita, il suo testamento l’ha lasciato ai giovani di Stanford e al mondo intero già nel 2005: “siate affamati, siate folli. Credete in qualcosa: il vostro guru, il destino, il karma o altro. Questo approccio non mi ha mai mollato ed è questo che ha fatto la grande differenza nella mia vita”.

Ebbene la sua vita e quella di Wangari Muta Maathai insegnano questo: vivere vuol dire prendere le redini, fissare obiettivi, dirigere l’assalto e lottare fino alla fine per ciò che si è costruito e in cui si crede, prima di trovare riposo all’ombra di un grande albero o di un frutteto di albicocchi. Alice Motti


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Ci scrivono

A lezione di Sostenibilità dai Pellerossa “La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo Nell’anno internazionale delle foreste riportiamo un contributo pervenuto in redazione con l’illuminante lettera di un capo tribù indiano “all’uomo bianco” Da tempo e in vari modi, il mondo occidentale sta riscoprendo il bisogno di uno stile di vita rispettoso dell’ambiente naturale e in sintonia con valori etici, concetto spesso racchiuso nella parola “Sostenibilità”. E’ definitivamente in crisi l’immagine dell’uomo come padrone delle risorse naturali e dell’ambiente –da sfruttare a nostro uso e consumo per realizzare una non ben identificata felicità delle popolazioni- e l’idea che il dominio sulla natura sia espressione di grandezza e superiorità. Possiamo sinceramente gioire se ora pensiamo all’esistenza umana come espressione di pienezza e di fioritura, rinnovandone l’interpretazione rinasci-

mentale. Stiamo recuperando la visione delle persone come attori della vita, in armonia con il prossimo e con l’ambiente naturale; stiamo finalmente mettendo in discussione la logica del mero profitto che giustifica ogni scempio. Tutto ciò ci invita anche alla riconciliazione con la dimensione spirituale dell’essere. Ci può capitare allora di interrogarci per cercare di capire come l’uomo si sia perso in quella logica pericolosa di sfruttamento e, leggendo un libro, possiamo imbatterci -come è successo a me- nella saggia lezione di sostenibilità da parte di un Pellirossa. Silvia Boatti


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o che appartiene alla terra” Più di 150 anni fa, nel 1855, un capo-tribù Pellerossa ricevette dal Presidente Americano Franklin Pirce la richiesta di vendere agli USA parte dei territori indiani Riportiamo qualche brano della lettera di risposta del Capo-tribù Pellerossa (tratto da: Il risveglio dell’anima. Di G. Mendogni, ediz. Milesi) Come si possono comprare o vendere il cielo, il calore della terra? È un’idea assurda per noi. Come potreste infatti comprare da noi la frescura dell’aria o gli zampilli dell’acqua, dal momento che non ci appartengono? Ogni angolo di questa terra è sacro per il mio popolo. Ogni ago di pino scintillante, ogni lido sabbioso, ogni bruma dei boschi ombrosi, ogni radura, ogni insetto che ronza sono sacri nella memoria e nell’esistenza del mio popolo. La linfa che corre negli alberi porta il ricordo dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono le nostre sorelle; il daino, il cavallo, la grande aquila, questi sono i nostri fratelli. Le cime rocciose, le linfe nei prati, la foga irruente del cavallo e l’uomo, tutto appartiene alla stessa famiglia. Prenderemo in considerazione la vostra offerta, ma non sarà facile: questa terra infatti è sacra per noi. Questi boschi sono il piacere della nostra vita. Non so. Il nostro modo di pensare è diverso dal vostro. L’acqua limpida che scorre in ruscelli e fiumi, per noi non è solo acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se vi vendiamo della terra, dovete ricordare che essa è sacra, e dovete insegnare ai vostri figli che è sacra e dire loro che ogni ombra che si riflette nell’acqua chiara dei laghi parla di fatti e di ricordi della vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre. Se vi vendiamo la nostra terra dovete ricordare ed insegnare ai vostri figli che i fiumi sono i nostri fratelli, e i vostri, e dovete quindi avere per loro lo stesso riguardo che avreste per un fratello. Ma sappiamo che l’uomo bianco non comprende il nostro modo di pensare. Per lui un pezzo di terra vale l’altro, poiché egli è uno straniero che arriva di notte e prende dalla terra tutto ciò che gli piace. La terra non è per lui come un fratello, ma come un nemico e una volta che l’ha conquistata l’abbandona. Tratta sua madre la terra, e suo fratello il cielo, come cose che si comprano, si saccheggiano, si vendono, non diversamente da pecore o gemme scintillanti. La sua voracità divorerà la terra e lascerà dietro di sé solo il deserto. Io sono un selvaggio, e non comprendo un modo di pensare diverso dal mio. Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo sappiamo. Tutte le cose hanno un legame, come il sangue che unisce una famiglia. Ogni cosa è collegata alle altre. Qualunque cosa accada alla terra, accadrà anche ai figli della terra. Non fu l’uomo a tessere la trama della vita; egli non è che un filo di questa trama. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso. Come possiamo mai vendervi queste cose e come potete comprarle? Forse che la terra è vostra e potete farne ciò che volete solo perché l’uomo rosso firma un pezzo di carta e lo dà all’uomo bianco? Ma rifletteremo sulla vostra offerta, perché sappiamo che se non vendiamo l’uomo bianco può venire con i fucili e prendere la nostra terra. Ma anche i bianchi passeranno, forse più in fretta delle altre tribù. Continuate ad insudiciare il vostro letto e una notte morrete soffocati dalla vostra stessa immondizia. Non comprendiamo perché massacrate tutti i bufali, perché addomesticate i cavalli selvaggi. Negli angoli reconditi della foresta si sente il greve odore di molti uomini. Dio vi ha concesso il dominio sugli animali, sui boschi e sull’uomo rosso per qualche speciale fine, ma tale fine resta per noi un mistero. Potremmo capirlo se sapessimo cosa sogna l’uomo bianco, quali speranze egli confida ai suoi figli nelle lunghe sere d’inverno, quali visioni, che si trasformeranno domani in desideri, egli suscita nelle loro menti. Se vi vendiamo la nostra terra amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiate cura di essa, come abbiamo fatto noi. Ricordatevi come essa era quando la riceveste. E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra intelligenza, con tutto il vostro cuore proteggetela per i vostri figli e amatela come Dio ama tutti noi. Una cosa sappiamo: il nostro Dio è lo stesso che il vostro. Questa terra gli è cara. Neppure l’uomo bianco può sfuggire al comune destino.

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BergamoScienza

La Terra pronta a far valere i propri diritti in tribunale Presentata alle Nazioni Unite una Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra All’incontro di Bergamoscienza “2011: Anno Internazionale delle Foreste” Davide Sapienza illustra “l’unico grande ideale per cui lottare veramente” Perché un larice o una collina non possono essere soggetti giuridici? Se così fosse l’uomo sarebbe costretto a bilanciare i propri diritti e doveri con quelli degli altri componenti della terra: foreste, fiumi, animali, montagne, e così via. Questa la rivoluzionaria idea che muove il CELDF, uno studio legale americano che si occupa di questioni ambientali, che ha studiato un codice sulla natura. Nel 2010 è nata così la Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra. Il 20 aprile 2011 gli esponenti di questo movimento internazionale hanno parlato

“E’ il nostro secolo quello giusto per riconoscere la gerarchia della Terra e abbandonare la visione antropocentrica” davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo Stato dell’Ecuador ha persino fatto inserire la Dichiarazione nella propria Costituzione con un referendum. Di questo -e non solo- si è parlato al convegno di Bergamoscienza “Le foreste. Il futuro della natura” che si è tenuto ad Albino lo scorso 6 ottobre. L’ispirazione dell’evento è stata la ricorrenza del 2011 come Anno Internazionale delle Foreste, te-

matica voluta dall’Onu per sensibilizzare circa l’immenso valore della foresta all’interno dell’ecosistema-mondo. Le foreste, i boschi e i parchi sono garanzia di biodiversità, risorse di cibo, legno, ossigeno ed energia rinnovabile. Ma donano anche protezione idrogeologica al territorio, depurano le acque che li attraversano e regalano un benessere psicofisico all’uomo che li vive rispettosamente. Lo scrittore Davide Sapienza, relatore al convegno di BergamoScienza,

ha raccontato alcuni viaggi in foreste e parchi del mondo sottolineandone l’importanza anche per l’immaginario collettivo. Si pensi ad esempio alle grandi foreste del Nord America, fonti di ispirazioni per un’infinità di libri e film. Stefano Ardito, giornalista che ha fatto da moderatore alla conferenza, ha aggiunto alcune sue esperienze che l’hanno visto in prima linea per richiedere il rispetto di ambienti naturali in pericolo (specialmente in Abruzzo). Davide Sapienza, il cui lavo-

ro spazia da libri a reportage di viaggio fino a inchieste sull’ambiente, ha in seguito parlato dei “diritti della natura”, tema fondamentale per lo scrittore che lo definisce così: “probabilmente l’unico grande ideale per cui lottare veramente”. Ha detto al pubblico: “La Terra ha i propri diritti. Noi dobbiamo rispettarli e per riuscirci dobbiamo partire da una nuova forma di pensiero. Il cambiamento di direzione che conduce al rispetto della natura e all’armonizzazione tra gli esse-

ri e la Terra deve cominciare da un percorso interiore dell’uomo. L’uomo deve entrare in una dimensione spirituale in cui tutti gli esseri sono collegati allo stesso organismo di cui siamo cellule, la Natura. Dobbiamo ripartire da una nuova idea del ruolo dell’uomo per tornare al futuro della terra e comprendere che l’uomo non è al centro del mondo. Questa linea di pensiero è quella che negli Stati Uniti sta spostando il dibattito anche sul terreno giuridico. Se ad esempio un larice o una collina fossero considerati soggetti giuridici, l’uomo sarebbe costretto a a trovare un equilibrio tra i propri diritti e quelli degli altri componenti della natura. La Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra del 2010, per quanto possa sembrare astratta ad una prima lettura, è invece un passo fondamentale. Il momento per agire è questo. E’ il nostro secolo quello giusto per riconoscere la gerarchia della Terra e abbandonare la visione antropocentrica. Il cambiamento di pensiero deve partire naturalmente da ciascuno, ognuno si deve prendere la responsabilità di essere una minoranza biologica nel contesto della Natura. Ma soprattutto gli amministratori devono iniziare a muoversi in deciso favore di una legislazione a tutela dell’ambiente”. Clara Gandolfi



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Foreste

Dal vivaio di Curno parte la riforestazione della Lombardia Nascono nella bergamasca le piante per i boschi di pianura A Curno c’è un vivaio molto particolare. Lì nascono gli alberi che vengono usati per rimboschire il territorio lombardo. E’ gestito dall’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) che ha sede a Milano. Il vivaio fornisce piante per le “grandi foreste di pianura”, vale a dire grandi aree verdi naturali della pianura padana nate grazie ad un progetto di forestazione, voluto nel 1999 dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. Da allora 8 su 10 foreste previste sono state finanziate e 7 già realizzate. La frontiera dei nuovi boschi lombardi si è spostata da qualche anno dalla montagna, dove il bosco si espande ormai naturalmente, alla pianura, dove solo il 4% del territorio è boscato. Il vivaio di Curno ha un ruolo fondamentale in tutto questo. “Nel vivaio vengono coltivate le specie che poi andranno a formare i boschi di pianura – spie-

2011: anno internazionale delle Foreste Il 2011 è stato dichiarato dall’ONU come l’Anno Internazionale delle Foreste. “Forests for people – Foreste per la gente” è lo slogan che vuole attirare l’attenzione sull’importanza di preservare le foreste nel mondo. Le foreste sono fonte preziosa di legno, di biomasse, di ossigeno; assorbono anidride carbonica, contrastano la presenza di polveri nocive nell’aria, migliorano il microclima e il benessere psicofisico dell’uomo.

In Lombardia 20 foreste Quattro nella bergamasca Sono 20 le “Foreste di Lombardia” e ricoprono una superficie pari a 23.000 ettari che vanno dall’Isola Boschina nel mantovano fino all’Alpe Boron in Valtellina. La Regione Lombardia ha dato in gestione questi territori all’Ersaf, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste. Le foreste in provincia di Bergamo sono 4: “Azzaredo-Casù”, “Resegone”, “Foppabona” e “Valle del Freddo”. In Lombardia ci sono inoltre i boschi di pianura (costituiti anche grazie al vivaio di Curno) che sono foreste nate recentemente grazie al progetto di forestazione della Regione Lombardia denominato “Dieci grandi foreste per la pianura”. Immagini dal Vivaio di Curno

I numeri del vivaio di Curno

“L’Ente Regionale Ersaf regala piantine a enti pubblici, scuole o associazioni per iniziative didattiche” ga Giovanni Ravanelli, tecnico dell’attività vivaistica – Tutto parte dalla raccolta del seme da parte dell’ERSAF che avviene nei cosiddetti “boschi da seme” della Lombardia, cioè popolamenti selezionati che permettono la produzione di specie autoctone di provenienza locale. Attingendo il seme da questi boschi si evita l’inquinamento genetico e si assicura la biodiversità e la tutela degli equilibri ecologici. E’ fondamentale garantire la provenienza locale delle specie autoctone coltivate, perché, tra le altre cose, una specie di altra provenienza potrebbe non adattarsi all’ambiente e morire. Per esempio una farnia, che è la tipica quercia di pianura, vive in tutta Europa, ma nel corso del tempo ha acquisito differenze genetiche a seconda della zona

450.000 70 11.500

le piante prodotte ogni anno le specie di alberi e arbusti coltivati i metri quadri di tunnel di coltivazione

ERSAF certificata la corretta gestione forestale dei suoi boschi in cui si è evoluta. Così una farnia svedese probabilmente non riuscirebbe a sopravvivere a lungo in un bosco lombardo. Spesso sul mercato sono presenti piante di provenienza sconosciuta o diversa da quella padano-alpina. Le piante prodotte nel vivaio sono invece di sicuro attecchimento e adatte all’ambiente di impianto”. Alla fase di raccolta seguono i processi di selezione e pulizia dei semi, conservazione, semina, coltivazione e distribuzione in tutta la Lombardia. Il vivaio svolge anche attività di ricerca di diverso tipo, per esempio sulle modalità di irrigazione, sulla

concimazione e sulla micorizzazione delle specie forestali per migliorare la difesa di patologie. “Il materiale del vivaio – spiega Ravanelli - viene utilizzato per la maggior parte da enti pubblici per opere di rimboschimento e recupero ambientale, ma viene anche venduto ai privati”. Interessante è sapere che l’ERSAF regala fino a 50 piantine a enti pubblici, scuole o associazioni senza fini di lucro per iniziative ed eventi didattici. Le scuole e le università possono fare gite di istruzione al vivaio. Per info: 035.6227386. Clara Gandolfi

Dal dicembre 2009 ERSAF ha ottenuto la certificazione delle proprie foreste demaniali secondo i due sistemi di certificazione forestale riconosciuti a livello internazionale FSC ® e PEFC. Trattandosi del primo esempio in Italia di doppia certificazione per un ente pubblico e considerato che ad un unico soggetto gestore conferivano più superfici boscate non contigue e differenti tra loro, il lavoro di preparazione ha visto la partecipazione dei segretari nazionali di FSC-Italia e PEFC-Italia. Per soddisfare i requisiti degli standard applicati, è stato inoltre necessario aggiornare la pianificazione esistente, attraverso la predisposizione del Piano di assestamento sommario. Complessivamente sono stati certificati 16.347,7 ha di foreste di conifere e latifoglie (abete rosso, faggio, pino e carpino nero) per un totale di 20 boschi sparsi nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova e Sondrio. La certificazione è il raggiungimento di un impegno specifico previsto dalla Carta delle Foreste di Lombardia ed offre numerosi vantaggi che ERSAF intende cogliere e sviluppare e che si configurano come opportunità anche per i territori circostanti le Foreste.


ACI


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Eco dal comune

Un mix di politiche energetiche nel Piano di azione per la qualità dell’aria Caldaie accese per 13 ore, massimo a 20 gradi Interventi a tutto campo, con particolare attenzione ad abitazioni e uffici Per affrontare il problema dell’inquinamento dell’aria non ci può essere altra via che un mix a tutto campo di politiche energetiche, controlli e soprattutto cambiamento di abitudini consolidate, al di là di molti luoghi comuni che invece sono spesso fuorvianti o rappresentano una scusante per non impegnarsi in prima persona. È poco risaputo, ad esempio, che ad assorbire ben il 40% del totale dei consumi energetici sono gli edifici pubblici o privati, e non tanto il settore dei Trasporti o dell’Industria. Le ricerche effettuate rivelano che il riscaldamento, l’acqua calda, gli impianti di condizionamento e illuminazione nelle abitazioni, negli uffici e nelle strutture ricreative sono a tutti gli effetti gli elementi più energivori e inquinanti. Questo il dato europeo. In Italia c’è però da aggiungere che que-

sto rapporto è addirittura in crescita negli ultimi anni: un chiaro segnale che le leve prioritarie su cui agire sono proprio l’efficientamento energetico dei nostri edifici e il nostro comportamento individuale. È proprio partendo da questi dati e da un’analisi complessiva dei fattori alla base dell’inquinamento atmosferico a Bergamo che l’assessorato all’Ambiente, energia e opere del verde del Comune ha promosso un Piano di azione per la qualità dell’aria che racchiude, sintetizza e coordina numerosi interventi in tutti quei campi che, assommati, sono causa delle emissioni nocive in atmosfera. “Il problema dell’inquinamento dell’aria ha radici profonde nella storia dell’uomo e nella conformazione geografica del nostro territorio. Tutti sappiamo che la pianura padana è altamente urbanizzata e industrializzata, ma

purtroppo è poco ventilata, al contrario di quanto avviene in molte regioni europee –spiega l’assessore Massimo Bandera–. Tuttavia non tutti hanno coscienza che negli ultimi decenni, dati alla mano, c’è stato un costante miglioramento delle condizioni dell’aria. La maggiore attenzione delle persone e dei mass media a queste problematiche accresce invece la percezione che l’inquinamento stia aumentando. La città di Bergamo è passata da 127 superamenti oltre il limite previsto di polveri sottili nel 2004 a “soli” 58 superamenti nel 2010. La concentrazione media è ora pari a 34, con un limite fissato a 40: sicuramente si può e si deve migliorare ancora –continua Bandera- ma la direzione intrapresa è quella giusta. Bisogna però mantenere alto il livello di allerta e di azioni legislative se si vuole continuare la lotta alle emissioni cittadine in atmosfera.

Per questo motivo Palafrizzoni ha approvato ad ottobre un corposo e dettagliato Piano di azione per la qualità dell’Aria, che sarà valido fino al 15 aprile 2012. Il Piano si configura come un ricco carnet di azioni ad ampio raggio che interessano una vasta platea di attori. Non ultimi gli stessi cittadini, che devono collaborare rispettando ad esempio i limiti fissati: massimo 13 ore al giorno per l’accensione del riscaldamento e termostato puntato a non più di 20 gradi, come predisposto da un’ordinanza (è ammessa una tolleranza di 2 gradi)”. Nella tabella sottostante riportiamo i principali interventi predisposti dal Piano d’azione per la qualità dell’aria, soffermandoci in particolare sugli aspetti più rilevanti dell’efficientamento energetico degli edifici. Diego Moratti

Piano d'azione per la qualità dell'aria: efficientamento energetico degli edifici

Incremento della rete di teleriscaldamento

Il Comune di Bergamo ha fatto la scelta di sviluppare in maniera capillare la rete del teleriscaldamento, attraverso la Società A2A che gestisce la rete in città. Alla data del 31/12/2010 sono stati posati ben 32 Km di rete che servono 3,4 milioni di metri cubi di volume riscaldato (di cui 750.000 del nuovo ospedale). Con il 2011 sono stati posati 8 Km di rete che hanno consentito di raggiungere complessivamente 4 milioni di metri cubi di volume riscaldati.

Produzione di teleriscaldamento dal termovalorizzatore Il teleriscaldamento prevede la sostituzione dei moltissimi, piccoli impianti di riscaldamento distribuiti sul territorio, concentrati nelle aree caratterizzate da maggior densità abitativa e da più elevati volumi di traffico veicolare, con pochi grandi impianti, usualmente posizionati nelle aree più periferiche delle città, all’interno dei quali viene concentrata la produzione del calore che è poi distribuito attraverso un’opportuna infrastruttura a rete. Si stima un beneficio locale in termini di riduzione del carico inquinante (circa 5.000 caldaie spente) corrispondente a circa 12.000 tonnellate/anno di anidride carbonica (CO2) e circa 3.500 tonnellate/ anno di ossidi di azoto (NOx).

Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio comunale e lotta agli sprechi

Incremento dei controlli sugli impianti termici

Sono previsti ben 1.600 controlli entro il 31 dicembre 2011, di cui 900 già eseguiti entro settembre 2011.

Nel 2011 si è provveduto alla riqualificazione delle centrali termiche di ben 41 edifici comunali con l’inserimento Emissione di un’ordinanza di caldaie a condensazione o con che limita l’accensione l’allaccio alla rete di teleriscaldamento. delle caldaie

Mappatura energetica dei condomini privati

a 13 ore giornaliere

Avvio campagna di misurazione temperature: Al mese di ottobre 2011 sono stati consentito massimo 20 già mappati 42 condomini nell’area di gradi Bergamo (oltre 1000 appartamenti), per i quali sono stati analizzati i consumi energetici e le prestazioni energetiche d’involucro.

Modifica regolamento edilizio con incentivi per efficientamento energetico


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Piano d'azione per la qualità dell'aria: mobilità, traffico, forestazione e sensibilizzazione Incremento dei controlli parco veicoli circolanti Miglioramento parco mezzi pubblici Promozione di interventi di mobilità sostenibile Prosecuzione campagna lavaggio strade Prosecuzione campagna controllo pneumatici Implementazione servizi online per ridurre gli spostamenti Nomina del Mobility Manager e predisposizione del PUT

(Piano Urbano del Traffico) Incremento controllo combustioni all’aperto,

movimentazione terra e demolizioni in aree di cantiere Forestazione urbana Sensibilizzazione e comunicazione Coordinamento dei sindaci zona A1

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30 Comuni Virtuosi

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Cortenuova

Cortenuova come la Juventus “Il vero Goal è la rete che non c’è” La Cortenuovese perde la partita inaugurale contro l’Albinoleffe ma il Comune vince il campionato della civiltà E’ il primo in Italia a realizzare un campo senza barriere, intitolato a Gaetano Scirea È finita 14 a 0 la partita inaugurale dell’Albinoleffe sul nuovissimo campo della Cortenuovese: ma non è questo risultato a stupire, anzi, forse avrebbe stupito il contrario. Il primato di Cortenuova è invece assoluto in un altro campionato: quello dei Comuni virtuosi che, anche attraverso la realizzazione di un Centro sportivo, si sforzano di far passare un messaggio di civiltà e di valore positivo dello sport. Cortenuova, paese della bassa bergamasca di nemmeno 2000 abitanti e con una squadra di calcio militante in seconda categoria, è stato il primo comune in tutta Italia ad inaugurare un campo senza barriere tra il pubblico e i giocatori. Una norma di legge infatti consente di chiedere una deroga per non costruire la barriera alta 2 metri e mezzo, necessaria per separare giocatori e tifosi. Un percorso lungo e tortuoso, in quanto nessun comune aveva mai avanzato questa richiesta e tutti gli enti preposti alle varie autorizzazioni, dall’Asl al Coni, dai Vigili del fuoco alla Questura alla commissione provinciale di vigilanza ai pubblici spettacoli, hanno dovuto affrontare per la prima volta le nuove disposizioni legislative. Ad agosto, in tempo per il campionato 2011/2012, la Prefettura ha infine sancito la rispondenza a tutti i requisiti richiesti.

Il nuovo centro sportivo La deroga alla costruzione di una rete alta 2 metri e mezzo viene infatti concessa ai campi da gioco fino alla categoria “Promozione”, in presenza di alcuni requisiti particolari. Il nuovissimo campo da calcio di Cortenuova si trova infatti a 1,5 metri sotto la quota di campagna, grazie ad un leggero avvallamento del terreno che crea così un divisorio naturale tra spettatori e la superficie di gioco. Tra la tribuna e il campo da calcio inoltre è stata

A Cortenuova inaugurato il primo campo di calcio senza barriere

eretta una piccola rete alta solamente 1 metro e 10 centimetri. Il campo da gioco misura 100x60 metri ed è circondato da una fascia laterale di ben 3,5 metri. La tribuna può ospitare fino a 206 spettatori e l’intero centro sportivo è stato provvisto di 6 spogliatoi, di magazzino, di infermeria, area bar e due sale per allenamenti e per altre attività sportive polivalenti. Durante lo svolgimento delle partite di campionato è prevista la presenza di due assistenti di tribuna, ovvero due volontari che avranno il compito di essere da riferimento per il pubblico di tifosi in tribuna. Il centro sportivo di Cortenuova è nato grazie ad un concorso di idee lanciato dall’amministrazione comunale nel lontano 2005. Le intenzioni erano fin dall’inizio di realizzare un’opera all’avanguardia nel concepire lo sport come valore positivo ed edificante: il progetto vincente, curato dall’architetto Paolo Belloni dello studio P.b.e.b. di Bergamo, nasceva infatti sulla

base di queste indicazioni. Il costo del campo da gioco, degli spogliatoi e delle tribune ammonta a 1.800.000 euro ed è prevista un’area attrezzata per l’allenamento e un piccolo parco verde.

La dedica a Gaetano Scirea “Essere il primo comune in tutta Italia ad inaugurare un campo da calcio senza barriere è motivo di orgoglio, anche se è stato un traguardo molto complicato da raggiungere, soprattutto da un punto di vista burocratico” dichiara il sindaco di Cortenuova Gianmario Gatta che spiega inoltre la scelta di dedicare il centro sportivo a Gaetano Scirea: “Un giocatore che viene ancora oggi ricordato per la sua correttezza in campo e fuori dal terreno di gioco, ma che purtroppo è tragicamente scomparso in un incidente stradale nel 1989 all’età di 36 anni”. Cortenuova è stato un vero e proprio progetto pilota in ambito nazionale: “Speriamo di aver aperto la strada per altri comuni verso quella che per noi significa una sfida di civiltà” continua

il sindaco. “Non vorremmo che il campo da calcio rappresenti un’arena in cui i tifosi inveiscono contro i giocatori, i quali per essere garantiti nella propria sicurezza personale devono necessariamente essere protetti da una rete di 2 metri e mezzo”. Certamente togliere la rete signi-

fica favorire un drastico cambio di mentalità e il cambio di mentalità è forse il campionato più difficile da disputare. Ma da tifosi del vero Sport, ci auguriamo di vedere presto molte sfide al vertice. Diego Moratti

Scende in campo la Nazionale per l’Ambiente Antonio Cabrini tra i sostenitori del “Green Team” Il calcio, si sa, è la grande passione degli italiani e non solo… Per questo motivo ci sembra azzeccata l’idea di promuovere la sostenibilità ambientale anche attraverso il pallone. Quest’estate è nata infatti la Nazionale per l’Ambiente di calcio, il “Green Team”. I giocatori “ingaggiati” sono rappresentanti del mondo dell’ecologia e della sostenibilità. L’iniziativa si è resa possibile grazie alla sponsorizzazione da parte del CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi). La partita d’esordio si è svolta il 24 giugno in un triangolare tenutosi in provincia di Cuneo che ha visto contrapposte la Nazionale Verde, quella dei Sindaci e una selezione locale. Anche il campione del mondo di Spagna 82 Antonio Cabrini è tra i tifosi e sostenitori del Green Team.


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Comuni virtuosi

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Almenno San Bartolomeo

“Acqua azzurra, acqua chiara” …e sostenibile! Nei paesi della bergamasca sgorgano sempre più “casette dell’acqua” i distributori pubblici che evitano l’immane spreco di bottiglie di plastica "Acqua azzurra, acqua chiara. Con le mani posso finalmente bere" cantava qualche anno fa Lucio Battisti e la frase appare più che mai attuale. Non solo perché le fontanelle di acqua potabile, nei paesi e nelle città, non sono mai passate di moda, ma perché a queste, oggi, si sono aggiunti nuovi attori della vita pubblica: le cosiddette "case dell'acqua". Alcune hanno la forma di vecchie fontane, altre di lavatoio, altre ancora di una cascina o di un distributore automatico, ma, di fatto, sono loro le protagoniste del panorama urbano. Luoghi di incontro (perché si sa, mentre uno aspetta è sempre bello chiacchierare) e di sensibilizzazione alle tematiche ambientali e sostenibili. Inutile dire che l'acqua erogata da questi distributori automatici è a chilometro zero: non inquina e non causa emissioni nocive per la produzione, il trasporto e lo smaltimento delle bottiglie di plastica. "È acqua proveniente dagli acquedotti comunali, che, in genere, è di ottima qualità e sottoposta a severi controlli. E' simile all'acqua che arriva nelle

nostre case, semplicemente è microfiltrata. La composizione chimica non viene quindi modificata -spiega Marco Donadoni, assessore alla Viabilità, patrimonio, servizi tecnologici e cimiteriali del Comune di Almenno San Bartolomeo, dove è stato istallato recentemente un erogatore di acqua–. C'è la possibilità di scegliere fra naturale o gassata, ed è sempre refrigerata. Per ora abbiamo visto che i consumatori prediligono quella gassata". E oltre ad essere utile per l'ambiente, è anche vantaggiosa, economicamente parlando. I prezzi oscillano da Comune a Comune, ma in generale si mantengono sui 5 centesimi al litro (in alcuni Comuni quella naturale è gratuita). Anche per il pagamento ci sono diverse possibilità: a seconda dei territori si possono usare monetine, gettoni, chiavette o tessere ricaricabili distribuite dall'ente comunale. "Con l'avvio del servizio, abbiamo deciso di regalare ad ogni famiglia almennese una tessera che offrisse subito 20 litri di acqua gratuiti. Ci sembrava un buon modo per incentivare la popola-

zione a questa novità– prosegue Donadoni. La "casa dell'acqua" si inserisce in una visone e una progettazione più ampia. Come Amministrazione siamo impegnati nella valorizzazione dei prodotti locali. Abbiamo avviato una campagna di promozione e l'installazione di impianti fotovoltaici, organizzato incontri sulle rinnovabili e vorremmo dare inizio alla creazione di orti pubblici. E la gente si è rivelata molto sensibile e consapevole di poter far molto anche nel proprio piccolo". Per questo sarebbe auspicabile recarsi al distributore con una bottiglia di vetro (da usare quindi all'infinito) e magari, nella vita quotidiana, optare per l'acquisto di detersivi, latte o generi di prima necessità (quali pasta, riso, zucchero e farina) sfusi. Negli ultimi mesi nei Comuni della bergamasca sono molte le "case dell'acqua" realizzate: dopo Mozzanica, che è stato uno dei primi e ha fatto da lancio per altri paesi della Bassa, sono seguiti Bottanuco, Comun Nuovo, Osio Sopra, Scanzorosciate, Grassobbio, Stezzano, Almenno San Bartolomeo, Villa

Casetta dell'acqua di Almenno San Bartolomeo

d'Almé e altri ancora. E mentre il territorio bergamasco diviene via via più sensibile a queste nuove presenze, la Lombardia conta il primato di "acqua alla spina" a livello nazionale: a giugno 2011 si contavano più di 190 "case

dell'acqua". "Acqua azzurra, acqua chiara", si diceva dunque; oggi potremmo aggiungere "sostenibile". Chissà se il grande Lucio Battisti avrebbe apprezzato.

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32 Eco dal mondo

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Spagna

Vitoria Gasteiz sconosciuta, verdissima città In Spagna (nei Paesi Baschi) la capitale europea per l'ambiente 2012 "Verde por dentro y verde por fuera" (verde fuori e verde dentro) è il motto cittadino Il mondo è veramente vasto e sorprendente. Se, qualche settimana fa, ci avessero chiesto: "Dove si trova Vitoria Gasteiz?", saremo rimasti attoniti. Ebbene, questa semisconosciuta città basca si è brillantemente imposta al pubblico internazionale per aver ricevuto il prestigioso riconoscimento di Capitale Europea 2012 per l'Ambiente, un premio rivolto alle città europee con più di 200.000 abitanti, perchè intraprendano politiche ambientali virtuose, in amichevole competizione tra di loro. Un premio più che meritato, considerato il trionfo naturale che caratterizza Vitoria Gasteiz. La cintura verde realizzata attorno alla città è di ben 622 ettari, ai quali si aggiungono altri 370 ettari di parchi. 130.000 sono gli alberi censiti e più di 200.000 gli arbusti presenti. Numeri impressionanti, come quello dei visitatori: 600.000 ogni anno, segno che l'attenzione all'ambiente fa bene anche al turismo.

“I finalisti e i vincitori dell’European Green Capital Award forniscono esempi di come il rispetto per l’ambiente, l’eccellente qualità della vita e la crescita economica si possano felicemente combinare”. Mr. Janez Potonik, commissario europeo per l’ambiente Una politica attenta, condivisa e continuativa. I meriti che hanno portato a questo risultato sono riconducibili a specifiche azioni politiche, riguardanti: l’impegno per una elevata qualità dell’aria; la creazione e il mantenimento di una cintura verde (green belt), per cui tutti gli abitanti dispongono di uno spazio verde entro 300

metri dalla loro abitazione; la biodiversità; l’efficienza energetica; la gestione ottimale dei rifiuti; il moderno sistema di trasporto pubblico, basato su carburanti ecosostenibili; le piste ciclabili realizzate; la razionalizzazione del consumo idrico e il trattamento delle acque reflue. Lodevole la continuità nel perseguire tali obiettivi. Proprio l’assessore all’ambiente della città, Alba Cañadas, ricevendo il premio, ha affermato che non è solo la sua giunta a meritar-

lo, ma ben 30 anni di coerenza amministrativa. I progetti, infatti, nonostante i vari cambi politici, sono sempre stati condivisi e intrapresi in un’ottica ambientale lungimirante. Vien subito da fare un paragone con la nostra realtà nazionale, con un minuto di sdegnoso silenzio... Il sindaco Patxi Lazcoz ha inoltre sottolineato l’importanza del Piano di Mobilità Sostenibile e Spazio Pubblico che ha rivoluzionato gli usi del trasporto pubblico. “... Al di là del riconoscimento internazionale di questa ‘rivoluzione verde’, ha affermato, “più tra-


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Eppur si muove… Roma e Bologna in gara per l’Italia! Sul primo numero di Bergamo SOStenibile (novembre 2010) avevamo raccontato del premio vinto da Stoccolma e avevamo evidenziato, sconsolati, come nessuna città italiana avesse presentato la propria candidatura. E' con piacere che quest'anno registriamo tra le città in gara anche due italiane, Roma e Bologna. Un segnale positivo che sottolinea come anche le politiche ambientali delle nostre città siano sempre di più parte integrante delle strategie di sviluppo

delle amministrazioni locali. Ecco l’elenco completo delle città che hanno rivaleggiato per il premio 2012-2013: Antwerp (Belgio), Barcellona (Spagna), Bologna (Italia), Budapest (Ungheria), Espoo (Finlandia), Glasgow (Regno Unito), Łód (Polonia), Ljubljana (Slovenia), Malmö (Svezia), Murcia (Spagna), Nantes (Francia), Norimberga (Germania), Reykjavík (Islanda), Roma (Italia), Siviglia (Spagna), Toru (Polonia) e Vitoria-Gasteiz (Spagna).

European Green Capital Award. Tutto ebbe inizio a Tallinn.

“Premiati 30 anni di coerenza amministrativa: politiche lungimiranti e condivise, nonostante i vari cambi politici” sporto pubblico vuol dire minor numero di auto, minor inquinamento, minor rumore… più spazio per le persone e soprattutto migliore e maggiore qualità della vita per la cittadinanza". E’, infatti, diminuito il ricorso ai veicoli privati, scoraggiato da un sensibile aumento delle tariffe dei parcheggi, ed è stato implementato l’utilizzo dei mezzi pubblici (puntuali, frequenti e tutti dotati di dispositivi per disabili), delle biciclette (97 è il numero dei km di ciclopiste) e degli spostamenti pedonali. Fondamentale è stato comunque il fattore umano: i 238.247 abitanti (al 2010) con il loro impegno e collaborazione hanno partecipato attivamente alla realizzazione di una città ecosostenibile, meritando la vittoria. Vitoria Gasteiz: nonsoloverde Oltre ad essere ricca di parchi,

Vitoria-Gasteiz vanta un grandioso patrimonio artistico-culturale. La città è divisa in due parti: sulla collina troviamo la città vecchia, mentre ai suoi piedi si è sviluppata la moderna ed industrializzata città nuova …no, non stiamo parlando di Bergamo! La città vecchia, per la sua particolare configurazione, viene soprannominata Almendra Medieval (Mandorla Medievale) e si contraddistingue per le tipiche case con i balconi a sporto (miradores). Sulla collina del Campillo si trova uno degli edifici più importanti: l’antica Cattedrale di Santa Maria, magnifica chiesa gotica del XIII/XIV secolo. Molti sono, inoltre, i palazzi rinascimentali, fra cui il Palazzo degli Escoriaza-Esquibel, quello di Urbina Zárate, la casa di Maturana-Verástegui, il Portalón, la torre degli Anda ed il Palazzo di Bendaña. Nella città nuova si possono ammirare il Monumento a los Fueros, un monumento dedicato alle libertà sociali conquistate dal popolo basco, opera del grande scultore Eduardo Chillida, e la Cattedrale di María Inmaculada, edificata in stile neogotico all’ini-

zio del XX secolo. Tra i musei, il più importante è l’ARTIUM, uno dei più grandi musei d’arte contemporanea dell’intera penisola iberica. Vitoria Gasteiz vanta un’intensa vita culturale. La sua lunga tradizione musicale culmina nel Festival de Jazz de Vitoria, per il quale ogni anno, a luglio, si danno appuntamento musicisti di fama internazionale. Luca Taramelli

L’idea di una capitale verde d’Europa venne concepita durante un meeting europeo a Tallinn, capitale dell’Estonia, nel maggio 2006. L’allora primo cittadino della città, Jüri Ratas, affermò: “E’ mia convinzione che un’Europa verde e sostenibile sia essenziale per migliorare la salute pubblica e la qualità della vita dei nostri cittadini”. Nell’occasione, 15 città europee e l’Associazione delle città estoni firmarono un memorandum collettivo per l’istituzione dell’European Green Capital Award. Attualmente, più di 40 grandi città europee, incluse 21 capitali, supportano l’iniziativa mentre molte altre si stanno preparando per questa competizione ‘verde’. I parametri presi in considerazione dalla giuria sono gli spazi verdi, le emissioni di CO2 dei trasporti pubblici, la gestione dei rifiuti, l’inquinamento acustico e in generale tutte le soluzioni ambientali implementate a lungo termine.

L'albo dei vincitori:

2010 - Stoccolma 2011 - Amburgo 2012 - Vitoria-Gasteiz

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34 Stili di vita

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Storia & personaggi

Alle origini dell’Era dell’Ecologia Dall’Oriente la figura del filosofo Suzuki Il buddhismo zen contagia lo spirito americano e la beat generation stimolando l’Occidente a riscoprire i propri semi di verità nella “comprensione fraterna” tra uomo e natura È stato detto che senza l’Oriente non ci sarebbe stato quel potente stimolo per la costituzione di un altro modo di pensare, di essere, di abitare, che si chiama “Era dell’Ecologia”, era che viene fatta iniziare negli anni Sessanta del secolo scorso negli Stati Uniti.

La parola “zen” è giapponese e significa “illuminazione”. Lo “zen” rappresenta il sorriso che illuminò il volto di Buddha, contemplante in silenzio un fiore d’oro Basti pensare che, tra induismo, Zarathustra, Jina e Buddha, già cinquecento anni prima di Cristo l’Oriente aveva esplorato e raggiunto vette incommensurabili per l’Occidente di conoscenza, valorizzazione e rispetto del mondo naturale. Tant’è che nel III secolo avanti Cristo, Ashoka, imperatore del più vasto e grande impero mai esistito in Oriente (quello Maurya, in India) proclama per legge il divieto di nuocere agli animali, nonché l’obbligo di costruire per essi case di cura e di accoglienza, per quelli ammalati o anziani. D’altronde due figure decisive per la costituzione dello “spirito americano” quali Emerson e Thoreau presentano, soprattutto il secondo, richiami molto marcati verso il ruolo delle culture orientali. Ancora: la grande scienza del Novecento, la fisica, ha intessuto un dialogo fecondo continuo, direi organico, con le filosofie e talora anche con le religioni orientali. Infine, negli Stati Uniti del secondo dopoguerra l’Ecosofia orientale fa sentire la sua voce in termini ricchi di suggestione e di influenza: da Tagore a Gandhi (purtroppo interpretato in chiave antropocentrica, basti pensare a Luther King) da Aurobinduo a Krishnamurti a Suzuki.

Suzuki, filosofo buddhista e maestro zen È Daisetsu Teitaro Sukuzi, con il suo arrivo in California negli anni Cinquanta, ad aprire un fronte di stimoli pervasivi e potenti sulla cultura americana nella direzione di un rapporto di dialogo, empatia, rispetto per il mondo naturale. E attorno a Suzuki cresce quel movimento di letterati, artisti, esponenti del mondo musicale e teologi che nella beat generation di Kerouac e di Ginsberg hanno trovato la propria cifra più espressiva. Suzuki, già professore di Filosofia Buddhista all’Università di Kyoto in Giappone, come riconobbe lo studioso T.C. Humphreys è “oggi la più grande autorità sulla filosofia del buddhismo e il maggior maestro nel campo zen”, i cui lavori “costituiscono i tre quarti di tutto quanto è stato scritto in inglese sull’argomento”. La sua lezione è stata decisiva per la costituzione del campo della “controcultura” americana degli anni Sessanta. Con un’avvertenza necessaria:

Suzuki non ha mai inteso sollecitare l’Occidente ad abbandonare la sua tradizione culturale. Semmai, il dialogo con l’Oriente che aveva conservato più puro il millenario deposito di saggezze, avrebbe dovuto stimolare l’Occidente a riscoprire i propri semi di verità. Un buddhismo zen, quello di Suzuki, fortemente radicato nel taoismo e che comprende, comunque, un ben articolato percorso, tra Taoismo e Buddhismo mahayana cinese: il 28° Patriarca del Buddhismo, Bodhidhar-

ma che diventa fondatore del Buddhismo zen in Cina (520 d.C.), il 6° Patriarca zen Hui Weng (VII-VIII secolo), la scuola dello zen Rinzai giapponese (dal XII sec. d.C. in poi), le figure di Hakuin e Bankei nel Giappone del XVII secolo, gli Haiku di Basho, il grande poeta giapponese (sempre nel XVII secolo).

Lo zen, “l’illuminazione” e l’unità uomo-natura La parola “zen” è giapponese.

Traduce il cinese “Ch’an” che a sua volta traduce il sanscrito “Dhyana” (“illuminazione”). Lo zen nasce in Cina con l’arrivo del monaco buddhista indiano Bhodidharma. Ma alle fonti della sua genealogia esso pone la linea, che la tradizione custodisce, di un particolare sorriso di Buddha. Il sorriso che illuminò il suo volto di Buddha, contemplante in silenzio un fiore d’oro offertogli, mentre era seduto con i suoi poveri sul monte del Sacro Avvoltoio, da un Brahma-Raja venuto a in-


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Rubrica

Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustrila nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ’60, fino ai giorni nostri. La rubrica è curata dal prof. Luciano Valle Docente di Etica, Università di Pavia e Direttore del Tavolo Tecnico Scientifico del Centro di Etica Ambientale di Bergamo. www.centroeticaambientale.com vitarlo a predicare il Dharma. Lo zen è una sintesi tra il Buddhismo più recente, quello della seconda fase –appunto il Buddhismo mahayana trapiantato in Cina– e il taoismo. Per Suzuki, addirittura, lo zen è in sostanza lo spirito del taoismo. La teologia biblica della Genesi è secondo Suzuki alle radici del dualismo tra natura e uomo, del progetto di conquista e dominio di quest’ultimo. E anche l’inizio della “tragedia umana”.

“La ragione per cui posso vedere le montagne come le montagne, e i corsi d’acqua come corsi d’acqua sta nel fatto che io sono in loro e loro in me”. (Suzuki) Per lo zen, invece, l’uomo pur anche separato dalla Natura ne fa ancora e sempre parte, da essa “dipende”, in essa è “radicato”. Così “tra Uomo e Natura” “deve sempre esistere una comprensione fraterna” e una “comunicazione empatica”. Così per Suzuki, sulla scia di un famoso maestro zen, “le montagne” all’illuminato si mostrano veramente tali, non oggetti separati, opposti all’uomo, ma con questo in un rapporto di intimità e relazione e unità di essere: “La ragione per cui posso vedere le montagne come le montagne, e i corsi d’acqua come corsi d’acqua, sta nel fatto che io sono in loro e loro in me, ‘tat tvam asi’”. Altri esempi dell’intimità e unità dell’uomo con la natura sono evidenti nelle citazioni seguenti: “Un giorno Ungan chiese a un

monaco: «Dove sei stato?» Il monaco rispose: «Abbiamo parlato insieme sulla roccia». Il maestro chiese: «E la roccia ha annuito?» (…) Osservò: «La roccia annuiva, invero, ancora prima che tu cominciassi a parlare»”. “Quando un monaco chiese se fosse possibile dare forma nel deserto a qualcosa del buddhismo, il maestro rispose: «Le pietre più grandi e le pietre più piccole»”. “Quando un maestro voleva spiegare a un monaco cosa fosse la mente di Buddha, diceva: «La vacca bianca è distesa nei pressi di un fresco ruscello nel campo aperto»”. “Quando uno studioso di Confucio si recò presso un maestro Zen e gli chiese: «Qual è il massimo segreto dello Zen?», il maestro rispose: «Nei vostri Analecta si legge un bel detto: “Non ho nulla da nasconderti”. Allo stesso modo lo Zen non ha nulla da nasconderti». “«Non capisco», rispose lo studioso. Più tardi, i due fecero una passeggiata lungo un sentiero di montagna. Accadde che il lauro selvatico fosse fiorito. Il maestro disse: «Senti la fragranza dell’albero in fiore?». Lo studioso rispose: «Sì, la sento». Dichiarò il maestro: «Io non ti nascondo nulla»”. Suzuki, a conferma del suo rapporto estatico con la natura, cita l’Haiku di Basho, poeta giapponese del XVII sec.: “Quando io guardo attentamente vedo il nazuna in fiore presso alla siepe!” E lo commenta con queste semplici parole: “Ma per gli orientali la natura è assai vicina. Questo sentimento della natura si agitò in Basho quando egli scoprì una pianti-

cella nascosta, quasi disprezzabile, fiorente presso la vecchia siepe in rovina lungo la remota via campestre, con tanta innocenza, con tanta umiltà, senza alcun desiderio d’esser notata da nessuno. E tuttavia quando la guardi, quanto tenera, quanto piena di divina gloria o di splendore più glorioso di quello di Salomone essa appare! La sua autentica umiltà, la sua bellezza priva di qualsiasi ostentazione, suscita un’ammirazione sincera. Il poeta può leggere in ogni petalo il mistero abissale della vita o dell’essere. Basho poté anche non essere conscio egli stesso di tutto ciò, ma io sono certo che in quel momento il suo cuore vibrò di un sentimento in qualche modo simile a ciò che i cristiani chiamano amore divino, il quale coglie la vita cosmica nella sua abissale profondità. La catena dell’Himalaya può suscitare in noi un senso di sublime timore; le onde del Pacifico possono suggerire qualcosa dell’infinità. Ma quando la mente si schiude alla poesia, al misticismo o alla religione, noi sentiamo, come già Basho, che perfino in ogni filo d’erba incolta vi è qualcosa che ci innalza in un regno il cui splendore è pari a quello del Paradiso Terrestre. Non è qui questione di grandezza. In questo senso il poeta giapponese ha un suo particolare talento, che svela quanto di grande ci sia nelle piccole cose, che trascende ogni misurazione quantitativa”. Insomma, Suzuki potrebbe ripetere con To-shi: “Tutti i Buddha del presente e del passato e dell’avvenire vivono in questa pietra”. Il senso di unità e intimità con la natura che si dà nel “satori”, nell’illuminazione estatica, si spinge in Suzuki a diventare empatia Kenotica, identificazione totale con gli stessi enti della natura. Quasi una traduzione ancora più radicale dell’induista “Tat Tvam Asi” (“Tu sei quello”). “Dobbiamo ridiventare ‘come bambini’ attraverso lunghi anni di esercizio nell’arte di dimenticare sé stessi. Quando questo è raggiunto, l’uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo; pensa come le onde che corrono sul mare; pensa come le stelle che illuminano il cielo notturno; come le foglie verdi che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti è lui stesso la pioggia, il mare, le stelle, il verde”. Luciano Valle

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Stili di vita

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Mafie

Profondo Nord L’assalto silenzioso della mafia Una presenza invisibile che si muove nei gangli del mondo imprenditoriale e finanziario, camuffata dietro colletti bianchi e attività economiche del tutto lecite Un network criminale con un fatturato complessivo di oltre 135 miliardi di euro e un utile che sfiora i 70 miliardi al netto degli investimenti e degli accantonamenti: questi i dati estrapolati dall’ultimo Rapporto pubblicato da “SOS Impresa” sulla criminalità organizzata in Italia. E inoltre le attività parassitarie come pizzo e usura, attraverso cui la mafia trasferisce le risorse legate all’attività d’impresa

“Una rete fatta di broker e commercialisti, avvocati, dirigenti di banca: una mafia “invisibile” che ha trasformato le classiche forme di imposizione verso le imprese in partecipazione diretta alle attività. Il fenomeno da organizzazione si è tramutato in sistema” a quelle criminali, le quali a loro volta reinvestono successivamente gran parte di queste risorse nell’economia legale. In Lombardia la criminalità organizzata di stampo mafioso non ha mai portato in giro lupara e coppola. L’infiltrazione è avvenuta in maniera anonima e mimetica e ha trasformato i capi e gli affiliati in rassicuranti gestori

e imprenditori. Al nord non si opera il controllo militare del territorio come al sud. Qui è meglio non dare nell’occhio e lavorare nell’ombra. Certo in alcune zone del milanese il controllo del territorio è molto simile a quello di certi quartieri di Napoli e di Platì, come a Quarto Oggiaro, Buccinasco, Corsico, Trezzano, come si evince dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia del 20 febbraio 2008. Ma quello che interessa davvero sono “gli affari ingenti e i grossi finanziamenti statali, dai cantieri delle grandi infrastrutture, all’edilizia o al movimento terra”, come ha sottolineato Francesco Messina, questore vicario a Bergamo con alle spalle molti anni di servizio alla Direzione investigativa antimafia di Milano, sulle pagine di Narcomafia. In Lombardia, da almeno quattro decenni, cosche siciliane e calabresi gestiscono oltre al business delle bische, del contrabbando, dei sequestri di persona e degli stupefacenti, anche le infiltrazioni nel meccanismo degli appalti pubblici, dallo smaltimento dei rifiuti tossici a Lecco, nel varesotto e in Brianza, ai subappalti nei cantieri lombardi dell’Alta velocità ferroviaria nella tratta tra Pioltello e Pozzuolo Artesana, o nella costruzione della quarta corsia dell’autostrada A4 Milano-Bergamo.

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Rapporto Ecomafia 2011 Lombardia prima per illegalità ambientale Il nuovo business ecologico, nel quale le cosche calabresi stanno prendendo il posto della camorra, è talmente proficuo che in un solo anno, secondo i dati forniti dal Rapporto Ecomafia 2011 di Legambiente, la Lombardia è salita al primo posto come peggior regione del nord Italia per illegalità ambientale. Milano è al vertice della classifica dei reati nel ciclo dei rifiuti, mentre per quanto riguarda quello del cemento e del movimento terra, vince Bergamo. Come hanno messo in luce le inchieste “Infinito” e “Tenacia”, i tentacoli della mafia hanno stretto la morsa sui lavori per la Pedemontana e hanno tentato di infiltrarsi negli appalti per l'Expo 2015 a Milano. Un’inchiesta de L’Espresso già un anno fa aveva denunciato le ingenti somme riciclate in nuove residenze per anziani tra le province di Bergamo (148 posti letto a Vigolo), Pavia (tre ospizi da accreditare a Costa dei Nobili, Pinarolo Po, Monticelli) e Novara,

“La mafia è una S.p.A. che raggiunge con il solo ramo commerciale una cifra pari al 7% del PIL del nostro Paese, accanto ad un’attività parassitaria tradizionale basata su estorsione e usura” grazie al “pizzo” estorto a decine di commercianti e imprenditori. Abusivismo edilizio, appalti pubblici truccati, escavazioni illegali nei fiumi: il ventaglio degli affari illeciti nel campo dei rifiuti è variegato e spesso coinvolge insospettabili uomini d’affari e imprenditori “di tutto rispetto”. Emigrati dalla Calabria certo, ma anche imprenditori padani che si sono piegati, con la violenza o col denaro, comprati insieme a politici, professionisti, funzionari, direttori di banca, manager, medici, industriali, avvocati e persino uomini in divisa. La lista pubblicata dall’associazione SOS Impresa di “Confesercenti”, nata per difendere la libera inizia-

tiva imprenditoriale, è lunga. Perché, soprattutto in un periodo di crisi, i soldi delle mafie, anche se “sporchi”, esercitano un certo fascino e fanno gola ad esponenti della finanza che offrono riparo, riservatezza e professionalità nell’attività di riciclaggio, tanto quanto ad imprenditori senza scrupoli che pensano di realizzare facili guadagni attraverso la “convivenza collusiva”. Va da sé che in un sistema del genere i legami con la politica aiutano a moltiplicare il potere. Dalle inchieste “Infinito” e “Crimine”, curate dal Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri insieme ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Milano, risulta che i politici lombardi connessi all’ndrangheta ammontano a tredici. Perché la mafia vota e crea lavoro per far votare, alimentando un circolo vizioso di omertà, sfruttamento e paura.

A Bergamo 20 immobili sequestrati Ma esiste ancora una società civile che resiste e reagisce, im-


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Lotta alla mafia Secondo atto

A Berbenno una casa confiscata alla mafia diventa un luogo di accoglienza per minori

La villetta confiscata alla mafia, ora comunità familiare

prenditori e commercianti che non si rassegnano. Esiste una tenace azione di contrasto da parte della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e delle associazioni che da anni promuovono la legalità sul territorio. Alla mafia si può dire no, senza essere né eroi né remissivi, semplicemente interrompendo o danneggiando l’alimentazione finanziaria del tessuto criminale. In questi anni in provincia di Bergamo quasi una ventina di immobili sono stati sequestrati alla criminalità organizzata: alcuni di essi si trovano a Suisio, Brembate, Seriate, Dalmine, Cornalba, Alzano Lombardo, Foppolo, Lovere, come ha sottolineato Rocco Artifoni, rappresentante bergamasco di “Libera”, su Narcomafie. A Berbenno, l’edificio di via Milano, confiscato ad un mafioso nel 2008, lo scorso 15 ottobre è stato riconvertito in una casa accoglienza per minori. Una bella testimonianza di lealtà civile.

Alice Motti

Sullo sfondo non c'è il mare di Sicilia o il golfo di Sorrento, ma boschi di castagne che cambiano colore e annunciano la stagione fredda. In lontananza si vede il monte Resegone, tanto caro a Manzoni, e l'accento, non c'è dubbio, è proprio bergamasco. E allora di primo acchito, sembra strano che a Berbenno, paesino della Valle Imagna, qualcuno parli di mafia, di beni confiscati e di legalità. La maggior parte dei cittadini scuote il capo e cerca di abituarsi all'idea, perché si sa, la criminalità organizzata si vede per lo più in televisione o al cinema. Peccato che, come spesso accade, la mafia era proprio dietro l'angolo, accasata in una viuzza di paese, nascosta dagli alberi di un bel giardino. Qui, un usuraio, che aveva accumulato più di 70 case disseminate qua e là, veniva forse a trascorre le vacanze e a godersi la frizzante brezza valligiana. Qui, dopo che la villetta è stata confiscata e "consegnata" all'Amministrazione comunale, aprirà a breve una comunità familiare; per provare a riscattare un passato poco glorioso e ridare speranza a bambini provenienti da famiglie in difficoltà. Il progetto, nato dalla collaborazione fra l'Amministrazione comunale, l'azienda speciale consortile Valle Imagna - Villa d'Almé, la Comunità mon-

Taglio del nastro con il Sindaco di Berbenno e il Prefetto di Bergamo

tana Valle Brembana e la cooperativa sociale "Il Varco", è stato presentato e inaugurato lo scorso 15 ottobre. "E' per noi motivo di gioia dare ufficialmente il via a questo ambizioso progetto, nel quale abbiamo creduto fin dall'inizio – ha commentato il primo cittadino Claudio Salvi–. Quello che un tempo era frutto e luogo di malaffare è divenuto oggi un ambiente nel quale crescere accuditi da amore, attenzione e valori". Alla sua voce si sono aggiunte le parole di tante autorità presenti per l'occasione, fra le quali Camillo Andreana, prefetto di Bergamo, e Davide Pati, refe-

rente nazionale dell'associazione "Libera" per i beni confiscati. La comunità familiare aprirà le sue porte il prossimo luglio, quando, Diego Mosca e Patrizia Pesenti, dopo il proprio matrimonio, faranno della casa in via Milano il loro nido d'amore e di accoglienza. Nella struttura potranno essere ospitati fino a sei bambini, provenienti principalmente dalla Valle Imagna e dalla Valle Brembana. "Ad accompagnare Diego e Patrizia in questo percorso ci sarà un gruppo di professionisti, coordinati dalla cooperativa "Il Varco" e dall'Azienda consortile. La famiglia

non sarà quindi sola, anche se fin da ora, chiediamo il supporto e la vicinanza di tutti -ha detto Natalia Perrone, l'assistente sociale che ha seguito il progetto–. Come recita un proverbio africano a me caro, per far crescere un bambino è necessario un intero villaggio". Chissà che dopo l'inaugurazione, la cena organizzata venerdì 14 ottobre con i prodotti di "Libera" e la proiezione del film "I Cento Passi" sulla vita di Peppino Impastato, il paese di Berbenno non si sia abituato all'idea e sia pronto a farne "Cosa Sua". Michela Offredi


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Mondo Gas

La Bergamo virtuosa in una mappa partecipata eco-solidale Alla fiera del consumo consapevole di Nembro presentato il progetto della rete Cittadinanza sostenibile. Scambi di esperienze con le mappe “pizzo free” di Addiopizzo e le guide all’Italia eco-solidale di Altraeconomia Anche Bergamo avrà la sua mappa eco solidale, vale a dire una mappa delle attività profit e no profit che si riconoscono nei principi di un’economia solidale e sostenibile. È quanto è emerso da un incontro tenuto a Nembro domenica 18 settembre dal titolo “Nuove geografie da Palermo a Bergamo: mappe per un futuro sostenibile e libero dalle mafie”, organizzato dalla rete Cittadinanza Sostenibile e dal Gas di Nembro all’interno di “Cibovicino - Fiera del consumo consapevole”. Obiettivo della mappa è dare risalto e promozione a piccoli produttori, agricoltori, cooperative, piccoli esercenti, ristoranti, agriturismi, ma anche a librerie, cinema, teatri, associazioni e oratori ed innescare così l’incontro di una domanda e una offerta qualificata. Un circolo virtuoso di buone pratiche che potrebbero autoalimentarsi, sostenersi e perché no espandersi sempre più diffusamente. Il progetto, curato da “Cittadinanza Sostenibile” e dell’associazione Mercato&Cittadinanza,

ha ricevuto nel 2011 un finanziamento della Fondazione Cariplo. Alla base la convinzione che una mappa “partecipata”, cioè costruita e delineata insieme agli attori dell’economia solidale del territorio, possa essere più rappresentativa e raggiungere più efficacemente lo scopo. Oltre al progetto della mappa bergamasca, presentato da Silvia Salvi e Alain Zanchi, il convegno ha visto la presentazione di due esperienze di rilievo sul territorio nazionale: l’esperienza del Comitato Addiopizzo con la “mappa pizzo-free” di Palermo e le “guide all’Italia eco-solidale” pubblicate e aggiornate dal mensile Altreconomia. Nel primo caso Francesca Vannini di Addiopizzo Travel ha raccontato gli sviluppi successivi alla “guerriglia comunicativa” fatta di incursioni notturne nei quartieri di Palermo per attaccare gli adesivi con la famosa frase “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Da allora è emersa una coscienza critica e consapevole da parte degli stessi palermitani: oggi 700

imprese di Palermo e dintorni, 11000 cittadini consumatori e 1000 liberi professionisti che lavorano nella provincia di Palermo sostengono Addiopizzo e le mappe “pizzo free”. Attraverso queste mappe inoltre l’associazione Addiopizzo Travel propone percorsi turistici con la certezza per i partecipanti che alberghi, ristoranti e i negozi coinvolti non paghino la mafia. Un’idea che –vista la situazione ormai compromessa anche al nord- non

sembrerebbe così balzana nemmeno per la mappa partecipata bergamasca. Silvia Leone, giornalista di Altraeconomia, ha invece presentato l’esperienza delle guide all’Italia eco-solidale: una serie di guide che parlano dell'Italia dell'accoglienza sostenibile, della ristorazione biologica, di realtà sociali, di finanza etica e turismo responsabile, di cultura indipendente e consumo critco. In tutto 20 città, 20 mappe, 20 itinerari e 1000

luoghi. Sono le “città invisibili”, ciò che di una città non viene mai svelato: il suo lato solidale e sostenibile. In queste guide il turista responsabile (e chi vive e lavora in queste città) viene invitato ad essere attento proprio a quella rete di realtà sociali, sostenibili e solidali alla base di una città. La "Guida all'Italia eco-solidale" è disponibile sul sito www.altrecomomia.it/libri, nelle botteghe del commercio equo e solidale e in libreria.



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Il gioco

“Kontesa. Il libro e la spada” Conoscere Bergamo giocando Con 1200 domande il primo gioco ecocompatibile “Made in Bergamo” che parla del nostro territorio Storia, tradizioni, geografia, cultura, flora e fauna tra divertimento e abilità Per Santa Lucia e Natale arriva nelle cartolibrerie il gioco di Bergamo fatto interamente a Bergamo. Si chiama «Kontesa – il libro e la spada» ed è un gioco in scatola, di domande e strategia, incentrato sulla conoscenza della cultura bergamasca, in tutte le sue accezioni. Con una particolarità: il gioco è stato pensato, sviluppato e prodotto in provincia di Bergamo con materiali ecocompatibili e a chilometro zero. Più che «Made in Italy» come recita la scritta sulla confezione, infatti, bisognerebbe dire «Made in Bergamo».

Il gioco

«Kontesa» è il primo gioco edito dalla Grafital srl di Torre Boldone (la sede è in via Borghetto 13). È un gioco culturale, istruttivo, ma anche molto divertente,

ideato sulla base dei giochi in scatola molto di moda tra i giovani. Lo scopo è quello di conquistare i territori della provincia di Bergamo, sfidandosi a colpi di domanda su storia, geografia, tradizione, ambiente, sport-tempo libero e arti bergamasche, mescolando la conoscenza della nostra terra e dei suoi abitanti con una buona dose di strategia tattica. Il tutto è diviso in tre livelli, in modo che tutti, dai bambini agli adulti, possano divertirsi in match che durano un'ora circa.

Made in Bergamo

«Da tempo abbiamo scelto di puntare su prodotti attenti all'ambiente –spiega Roberto Agazzi, Amministratore della Grafital-. La nostra azienda, che si occupa di stampa e comunicazione, lavora esclusivamente con prodotti cartacei FSC (realizzati cioè con cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici) ed è stato normale scegliere i prodotti ecocompatibili anche per il

gioco». Ma non sono soltanto le carte da gioco, il libretto e il cartone della scatola ad essere ecologiche. Agazzi, infatti, aggiunge:«Non abbiamo utilizzato plastica: le pedine sono sassi a chilometro zero, che provengono dalla cava

“Non abbiamo utilizzato plastica: le pedine sono sassi a chilometro zero, che provengono dalla cava Brignoli di Trescore Balneario. La carta e il cartone sono certificati FSC. E il polistirolo è ricavato da plastica riciclata” Brignoli Trescore Balneario. E il polistirolo è ricavato da plastica riciclata. Credo non esistano sul mercato giochi in scatola prodotti in questo modo». Oltre alla produzione, anche l'ideazione è interamente locale. L'idea iniziale è nata all'interno del Ducato di Piazza Pontida che propose alla ditta di realizzare un gioco culturale sulla provincia bergamasca. Le domande e risposte sono state pensate dal «Gruppo di Mediazione Didattica» di Seriate. Inoltre, il gioco prima di essere immesso sul mercato è stato testato da alcuni gruppi informali di giovani che si sono prestati al divertente esperimento. Ora l'ultimo atto sarà la presentazione a Palazzo Frizzoni, all'inizio di novembre, mentre a metà mese il gioco arriverà nelle cartolibrerie della provincia. Ma soprattutto ci sarà la possibilità per le aziende e i comuni di acquistare il gioco direttamente dalla ditta Grafital che, in base ai quantitativi, applicherà particolari sconti ed anche la possibilità di personalizzare l'interno della scatola.

Sarà anche online

«In ogni scatola ci sarà una password e dal prossimo

anno si potrà giocare anche sul sito www.kontesa.it –annuncia Agazzi-. Inoltre, il gioco si evolverà e sarà continuamente aggiornato. Ad un anno dal lancio, metteremo sul mercato nuove carte-domanda che andranno ad aggiungersi alle 1.200 già

in scatola». Ma Kontesa, che ha ottenuto un brevetto europeo, varcherà anche i confini orobici:«Stiamo già sviluppando il progetto per altre quattro province». Raffaele Avagliano

Grafital: differenziarsi ed innovare per “kontendersi” le sfide del mercato …un gioco da ragazzi! La crisi dei mercati internazionali sta svolgendo una selezione naturale tra le imprese ed il settore della stampa non resta immune a questa logica. “In 20 anni chiuse 57 tipografie a Bergamo” titolava qualche settimana fa un quotidiano locale. Le aziende grafiche sono passate da 162 nel 1990 a 105 nel 2010, una vera e propria emorragia che non sembra volersi arrestare. Come per tutti gli altri settori le parole chiave per uscire dal tunnel sono ricerca ed innovazione. Più facile a dirsi che a farsi, ma non per Grafital. L’azienda di Torre Boldone ha affiancato alla tradizionale produzione di depliants e cataloghi, quella editoriale di giochi in scatola, differenziandosi da un mercato divenuto ormai ipercompetitivo: “Il settore della stampa e della comunicazione sta vivendo un periodo difficilissimo –racconta Agazzi- la riduzione della domanda per via della crisi e al contempo l’aumento dell’offerta dovuta ad impianti stampa sempre più veloci e performanti hanno innescato una riduzione dei prezzi che non sembra avere fine. Anche per questo motivo abbiamo deciso di investire in un mercato di nicchia investendo in ricerca ed innovazione e proponendo nel contempo un prodotto sostenibile a chilometro zero che favorisce un’economia locale”. Che dire, per Grafital sembra sia stato davvero un gioco da ragazzi, al mercato adesso l’ardua sentenza!

Un gioco solidale In collaborazione col Cesvi «Kontesa – il libro e la spada» è un gioco solidale. Parte del ricavato delle vendite, infatti, andrà in favore di Cesvi, una delle più grandi organizzazioni non governative (ong) italiane, che ha sede proprio a Bergamo, in via Broseta 68/A. Non si tratta tuttavia solo di una semplice donazione in favore dell'ong che opera in quattro continenti, soprattutto in zone di emergenza umanitaria. L'idea è anche quella di promuovere Cesvi sul territorio. «Cesvi è conosciuta in tutta Italia -dice Roberto Agazzi-, e oggi vuole radicarsi maggiormente proprio nella città dove è nata e dove ha sede. Con questa collaborazione, il Ducato di Piazza Pontida ha voluto ideare un gioco solidale che promuovesse una realtà, bergamasca, di cooperazione internazionale. Anche quando realizzeremo i giochi con la mappa e le domande delle altre province, continueremo a promuovere il non-profit locale».


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Eventi

Miss Earth - “Beauties for a cause” La bellezza dell’impegno per l’ambiente La ventiduenne Angelica Parisi, studentessa in ingegneria biomedica e consulente per le energie rinnovabili, rappresenterà l’Italia al concorso di bellezza internazionale per promuovere le cause ambientali Sarà la giovane e motivata Angelica Parisi la “miss green” italiana che sfiderà le 90 concorrenti durante la finale del concorso internazionale “Miss Earth 2011”, in programma a Bangkok in Thailandia. Le selezioni nazionali delle novanta ragazze che rappresenteranno i rispettivi Paesi sono infatti terminate e da novembre le

“La corona che viene posta sul capo della reginetta è opera della designer ambientalista americana Ramona Haar, che la realizza artigianalmente, utilizzando metalli preziosi riciclati al 100%” belle aspiranti al titolo mondiale di Miss Earth avranno un mese di tempo per dimostrare ai giurati le loro competenze in materia di protezione dell’ambiente ed ecologia. La vincitrice partirà dalla città di Pattaya per il suo tour annuale in tutto il mondo come portavoce dell’UNEP –United Nation Environment Programme- e fino all’autunno 2012 sarà coinvolta in progetti umanitari ed ambientali. La prima edizione di questo concorso di fama mondiale risale a dieci anni fa: dall’anno 2001 ad oggi le aspiranti reginette dell’ecologia iscritte al concorso sono aumentate in maniera costante, sfidandosi al motto “Beauties for a cause”(Bellezze per una causa). Dall’edizione 2008 in poi, la corona che viene posta sul capo della reginetta è stata opera della designer ambientalista americana Ramona Haar, che la realizza ar-

tigianalmente. Il prezioso gioiello che sigillerà l’edizione 2011 della competizione è stato prodotto utilizzando metalli preziosi riciclati al 100%; nei decori floreali che ornano la corona sono incastonate gemme che simboleggiano i diversi paesi che partecipano al concorso, uniti nella cooperazione per costruire progetti “preziosi” e durevoli. Angelica Parisi è stata eletta quest’estate a Varazze. La Miss italiana ha 22 anni, è di origine torinese e attualmente vive a Pisa dove studia ingegneria biomedica ed è consulente nel campo delle energie rinnovabili. Il suo amore per la natura e per l’ambiente è nato in tenera età, quando viveva con la mamma e i nonni in una fattoria immersa nel verde della campagna torinese. A differenza delle sue coetanee quando da piccola le veniva chiesto che cosa volesse fare da grande, lei rispondeva “Bene all’ambiente”. Ora che è cresciuta, questo concorso le dà la possibilità di ampliare la visibilità sui suoi progetti “green”, a partire proprio dalla valorizzazione dei prodotti “a km zero”, progetto che le è valso il raggiungimento della finale mondiale del concorso. L’idea le è venuta dopo aver comprato al supermercato del cocco tagliato, proveniente dalla lontanissima Repubblica Domenicana: informandosi sull’impatto ambientale del trasporto di quel prodotto, ha scoperto che quella scatolina apparentemente innocua, pagata 80 centesimi, costava all’ambiente ben 16 kg di CO2. Il suo progetto è quello di sensibilizzare le persone verso l’importanza dell’acquisto di prodotti alimentari rispettosi dell’ambiente: per farlo vorrebbe organizzare eventi ad hoc, per esempio istituire un premio riservato ai ristoratori che propongono menù preparati con prodotti locali perché è fondamentale che frutta e verdura siano prodotte a

Angelica Parisi, Miss Earth Italia, parteciperà alle finali in Thailandia

pochi km dal luogo di consumo e che siano di stagione in modo da ridurre il consumo di prodotti che vengono da paesi lontani, per esempio la frutta esotica. Il progetto della Miss non suona nuovo e spesso documentiamo ai lettori di Bergamo SOStenibile iniziative analoghe. Ma per indurre questo cambio di abitudine nella gente -ed anche nei ristoratori- possono funzionare anche iniziative non convenzionali: se la bellezza serve ad una buona causa, ci uniamo al motto del concorso! Livia Salvi

Le premiazioni a Varazze


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Agriturismo

Agriturismo Polisena il primo in Lombardia certificato ClimaHotel A Pontida inaugurato un agriturismo sostenibile. Per vivere un’esperienza immersi nella natura e nell’identità culturale e gastronomica del territorio Il settore del turismo sia a livello mondiale che locale nei prossimi anni confermerà il suo trend di crescita spinto soprattutto dai nuovi turisti dei paesi emergenti come Cina, India e Russia. Negli ultimi trent’anni il settore ha costantemente aumentato il consumo di energia e di risorse. Secondo un report dell’ISTAT il turismo in Italia rappresenta il 7,5% del prodotto interno lordo. Gli alberghi in questo scenario rappresentano il 45% della capacità ricettiva complessiva nazionale. Sempre secondo questa ricerca l’andamento della capacità ricettiva evidenzia che gli alberghi a 4 e 5 stelle sono in rapida crescita rispetto alle strutture a 3 stelle, mentre sono in costante diminuzione gli alberghi a due e una stella. In questo scenario in costante e veloce evoluzione si affaccia ormai da qualche anno un “nuovo” tipo di turista, il “turista sostenibile”. Questa nuova figura fa parte di una sempre più numerosa schiera di persone che vogliono vivere e viaggiare in modo consapevole senza rinunciare per questo a gioia e piacere. Sono interessati alla cultura e vogliono vivere con e in armonia con la natura, sono sensibili ai temi ambientali e disponibili a dare il loro contributo alla lotta ai cambiamenti climatici. Salute, benessere psicofisico e crescita personale sono considerati aspetti preponderanti nelle loro scelte. Il “turista sostenibile” dispone della capacità economiche per usufruire di questi servizi e se ne vuole avvalere. A Pontida, la famiglia Locatelli ha realizzato una struttura ricettiva in grado di soddisfare tali richieste: l’agriturismo Polisena. La struttura è costituita da un ristorante aperto da venerdì a domenica, da quattro stanze più una suite, dotata di sauna e bagno turco, da una sala conferenze utile per meeting aziendali e da una caratteristica Spa Biowelness con percorso relax per gli ospiti. L’agriturismo che prende il nome dalla frazione su cui insiste in cima alle colline di Pontida, crocevia di sentieri tra Palazza-

L'agriturismo Polisena a Pontida

go, Celana e Valcava, è il risultato del recupero conservativo di un’antica proprietà monastica, trasformata e ristrutturata sapientemente ed espressione oggi delle migliori tecniche costruttive in ambito di efficienza energetica e bioedilizia. La struttura è in classe A+ ed è la prima ad essere certificata ClimaHotel in Lombardia, la terza in tutta Italia. La prestigiosa certificazione è rilasciata dall’Agenzia CasaClima di Bolzano e rappresenta un sigillo di garanzia per l’ospite di soggiornare in una struttura che mira a uno sviluppo sostenibile del proprio business. Lo standard di certificazione si basa sul rispetto di una serie di criteri dettagliati riconducibili a tre macro aree: Natura (obiettivi ecologici), Vita (obiettivi socioculturali) e Trasparenza (dimensione economica) che vengono

verificati da un organismo terzo indipendente, CasaClima appunto. “Essere certificati ClimaHotel –ci spiega Marco Locatelli– non significa solamente costruire un edificio ad alta efficienza energetica, significa abbracciare una filosofia di vita e di fare impresa in armonia e nel rispetto dell’ambiente”. A dire il vero questa filosofia familiare l’avevamo intuita ancor prima di visitare la nuova struttu-

ra quando per arrivarci abbiamo attraversato, in mezzo ai boschi, i filari di vite sempre di proprietà della famiglia coltivati con principi biologici. “Come detto –continua Locatelli– la certificazione non si riferisce solamente all’edificio, ma abbraccia tutti gli aspetti legati alla gestione dell’agriturismo, dall’acqua ai rifiuti, dalla formazione del personale al confort, dall’alimentazione alla mobilità”. Per questi motivi la struttura oggetto di certificazione viene veri-

ficata ogni due anni per valutare il mantenimento degli standard prefissati. Il marchio ClimaHotel valorizza l’offerta gastronomica locale, promuove alimenti a chilometro zero e/o biologici, bevande, acqua, vino e distillati devono provenire da non oltre 100 km. All’Agriturismo Polisena l’ospite è certo di vivere un’esperienza unica, nel rispetto della natura e immerso nella cultura del vivere bene. Marco Rossi

Una struttura naturale in classe A+ A parte le fondamenta e le parti in pietra mantenute nel restauro conservativo, la struttura è realizzata quasi completamente in legno. La famiglia Locatelli ha appaltato i lavori alla Bettoni Legnami, società in grado di offrire un servizio chiavi in mano anche per quel che riguarda la parte progettuale ed impiantistica. Il risultato è un edificio ad altissime prestazioni energetiche classificato in classe A+. Per raggiungere tali prestazioni molta attenzione è stata posta

all’involucro che è stato isolato il più possibile (pareti, tetto e serramenti) e agli impianti installati di ultima tecnologia. Tra questi: pompe di calore con geotermia, impianto fotovoltaico, solare termico, frangisole per regolare l’irraggiamento, domotica per monitorare la ripartizione e la contabilizzazione dell’energia consumata in ogni stanza e la ventilazione meccanica. Tutti i materiali utilizzati oltre ad avere come detto alte prestazioni (energetiche, isolamento

acustico, ecc. ecc.) sono anche biocompatibili in favore sia dell’ambiente che del confort abitativo di chi vive la struttura. Come detto, ampio utilizzo di legno (certificato FSC, proveniente da foreste certificate e gestite in maniera responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici), fibre naturali di legno come isolante, parquet oliato naturale e non verniciato, intonaci naturali e traspiranti, il tutto con materie prime a chilometro zero.


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Salute & Benessere

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Digestione

Bruciori di stomaco e digestione difficile? Prima regola: correggere l’alimentazione Probiotici, prebiotici e rimedi naturali per contrastare stipsi e acidità Se è importante ciò che mangiamo, altrettanto lo è lo stato di salute della nostra “pancia”. Non conta solamente ciò che introduciamo nell’organismo, ma anche l’ambiente in cui gli alimenti vengono lavorati (metabolizzati). L’apparato digerente (bocca, esofago, stomaco, intestino) svolge funzioni essenziali per la vita, assimila e utilizza nutrimenti, elimina sostanze di rifiuto. Quando funziona male la salute peggiora. Milioni di italiani sono afflitti da malattie digestive (reflusso gastro-esofageo, gastrite, ulcera, stipsi), alcuni accusano disturbi

“La liquirizia è utile per gastrite e ulcera, lo zenzero riduce nausea e dolore. Crampi e flatulenza sono alleviati da tisane a base di camomilla e finocchio” ogni giorno, altri almeno una volta al mese. Alimentazione scorretta, abuso di alcool, utilizzo di farmaci, stress o infezione da Helicobacter pylori possono provocare acidità di stomaco. La sensazione di bruciore si accompagna a crampi, rigurgito e aerofagia. La digestione risulta difficile (dispepsia), compaiono eruttazioni, flatulenza, malessere generale soprattutto dopo i pasti e durante la notte. A rimetterci sono anche vita sociale e sonno. Oltre agli antiacidi (Sali di alluminio, magnesio e calcio) e inibitori di pompa protonica, ci sono alcuni rimedi naturali. La liquirizia è utile per gastrite e ulcera, lo zenzero riduce nausea e dolore, mentre la nux vomica in diluizione omeopatica è utile in caso di abusi alimentari. Crampi e flatulenza sono alleviati da tisane a base di camomilla e finocchio. Dopo il passaggio nello stomaco il cibo e i prodotti della digestio-

ne arrivano, grazie a contrazioni ondulatorie (peristalsi), nell’intestino dove vengono assorbite le sostanze nutritive ed eliminati i prodotti di rifiuto. L’intestino è un microambiente particolare. In questa cavità priva di luce lungo tutto il tratto variano le condizioni di acidità, la quantità di acqua, sali minerali e nutrienti. Su questa superficie di circa 400 m2 possono crescere circa 400 specie diverse di microrganismi in numero di circa 100.000 miliardi. Di questa massa di batteri (flora batterica intestinale) pochi hanno un ruolo importante per la salute. Quelli benefici vengono chiamati probiotici (Saccharomyces boulardii, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus casei shirota, Bifidobacterium longum, Enterococcus faecium, Streptococcus Thermophilus) , sono in grado di neutralizzare sostanze tossiche ingerite con gli alimenti e di modulare le cellule del sistema immunitario, una buona percentuale delle cellule del sistema immunitario risiede proprio nell’intestino. Un primo segnale di inefficienza della flora batterica è la costipazione intestinale (stipsi). Il trattamento iniziale si basa su una correzione delle abitudini alimentari: è sufficiente a volte aumentare la quantità di fibre e di liquidi e ridurre la sedentarietà. Ma una flora batterica equilibrata (eubiosi) è importante per la regolarità delle funzioni intestinali. Quando la flora batterica è alterata (disbiosi) le sostanze tossiche ristagnano, si crea uno squilibrio che si ripercuote -secondo alcune ricerche- anche sull’umore ed è correlabile ad alcuni disturbi psichiatrici. Il cibo che transita nell’intesti-

no lascia sempre il segno anche nello stato d’animo e per contro le disfunzioni intestinali si manifestano e ripercuotono spesso in altri organi. Ne sono un esempio i mal di testa associati a feci pesanti, disturbi del comportamento come aggressività e irrequietezza, sensazione di stanchezza, cistiti e tonsilliti ricorrenti. Per questi motivi forse le medicine antiche raccomandano da sempre la


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Rubrica

Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

“Il trattamento iniziale si basa su una correzione delle abitudini alimentari: a volte è sufficiente aumentare la quantità di fibre e di liquidi e ridurre la sedentarietà”

pulizia dell’intestino. Non è tanto importante aumentare la flora batterica quanto riorientarla, facendo prevalere batteri buoni e benefici per la salute (bifidi, lattobacilli) a sfavore di quelli dannosi, come i clostridi che invece aumentano con l’avanzare dell’età o con diete squilibrate. Oltre ai probiotici sono utili le fi-

bre prebiotiche come l’inulina. Sono sostanze di origine vegetale che non vengono digerite, arrivano nell’intestino e sono utili per la crescita della flora batterica. Quelle solubili come spugne si rigonfiano d’acqua e producono così anche una soffice massa voluminosa utile in caso di stipsi. L’apporto giornaliero consi-

gliato è di 30 g circa negli adulti, attraverso il consumo di legumi, frutta, verdura, cereali integrali. Piante ad azione lassativa come lo psillio o emolliente come la malva e l’altea devono la loro azione alla presenza di particolari fibre. Oltre ad alimentarsi in modo semplice e vario, è opportuno integrarle nell’alimentazione,

meglio se associate ad alcuni probiotici. Correggere la disbiosi vuol dire migliorare la digestione, preservare l’integrità e il benessere dell’intestino e di riflesso la salute di tutto l’organismo.

Patrizia Mantoessi


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Alimentazione

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Alimenti di stagione La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale a cura di Duccio Colombo

Castagne o Marroni

I Finocchi

Ricche di amido, fibre e potassio indicate in caso di anemia o stitichezza Quelle più grandi sono ideali arrostite, ma incidetele prima della cottura

“E quei, ch'io non credeva esser finocchi, [traditori] ma veri amici, e prossimi, già sono venuti contra me con lancie, e stocchi”

Esistono sul mercato italiano due principali varietà di questo frutto: Castagne: sono di numerosissime varietà diffuse nelle diverse zone castanicole italiane, derivano tutte dal castagno europeo e hanno prezzi sensibilmente inferiori rispetto ai marroni. I frutti definiti commercialmente con il nome di "castagna" sono caratterizzati da una pellicola interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (frutti settati); i frutti sono destinati al consumo fresco e alla trasformazione in castagne bianche secche e, per alcune varietà, in castagne confettate. Marroni: sono particolarmente ricercati sul mercato e hanno spesso prezzi elevati. Sono prodotti dall'albero coltivato e sono più grossi rispetto alla castagna, con forma ovale o a cuore. Hanno la buccia solitamente più chiara e frutti interi, non settati, con la pellicola che non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura. Sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo fresco. La maturazione dei marroni inizia verso la fine di settembre. In generale il castagno

Frutta di stagione Novembre

europeo, che in Italia è più comunemente chiamato castagno, è un albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Fagaceae. Le castagne sono ricche di amido (che la cottura trasforma in zuccheri), di fibre, di potassio e di vitamine, mentre quelle medie e grandi sono più adatte per essere arrostite; queste vanno incise prima della cottura con un taglio poco profondo di 2-3 cm. di lunghezza e necessitano di una cottura più attenta, a fuoco moderato, per non bruciare la parte esterna lasciando crudo l'interno. Le castagne al momento dell’acquisto, devono presentarsi integre e sode, il guscio non deve cedere se premuto con le dita. La buccia deve essere intatta, di colore brillante e uniforme, priva di parti di colore verde o scuro. Se la buccia presenta piccoli fori, vuol dire che sono state attaccate dai parassiti. Nel caso la buccia risulti raggrinzita e non aderente alla polpa, vuol dire che la castagna è vecchia. La castagne sono indicate in caso di anemia e di stitichezza (in quanto contengono molte fibre ) e sono invece sconsigliate a chi soffre di aria nello stomaco, di colite e di gastrite.

Arance, Avocado, Banane, Cachi, Castagne, kiwi, Limoni, Mandaranci, Mandarini, Mele, Pere

Dante Alighieri La parola finocchio usata per indicare significati diversi dalla verdura, è stata usata anche dal sommo poeta Dante, che la cita in un suo documento del secolo XIV, con il significato di “traditori”. Nel medioevo pare infatti che con tale termine si indicassero in generale persone spregevoli o di poco valore. Un’altra spiegazione, ma senza padri altrettanto autorevoli, fa risalire il significato alla tradizione medievale della messa al rogo di stregoni, eretici e omosessuali da parte della Santa Inquisizione. Si narra che ai corpi venisse aggiunto del finocchio selvatico, in quanto aveva il potere di coprire l'odore della carne bruciata e di purificare le anime impure. Tornando all’uso del termine in stretto senso alimentare, il finocchio (Foeniculum vulgaris), è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Il finocchio si presenta con un bulbo carnoso (chiamato grumolo) di colore bianco o verde chiaro, formato dalle guaine fogliari (situate a livello basale) che si avviluppano compatte una all’altra e sono attaccate a un fusto conico molto corto che è situato al livello del terreno. Gli steli del finocchio, che sono il prolungamento delle guaine fogliari, possono arrivare fino a un’altezza di 180 cm e sono pieni di foglioline dalla forma allungata e strette di color verde acceso. Bisogna fare una distinzione tra il finocchio coltivato e il finocchietto selvati-

Verdura di stagione Novembre

co: sebbene facciano parte della stessa famiglia, il finocchio selvatico, nasce spontaneamente. Il finocchio coltivato ha bisogno di due anni prima di cominciare a produrre il grumolo; il primo anno infatti si sviluppa, mentre nel secondo anno comincia a produrre. In Italia le zone dove maggiormente viene coltivato il finocchio sono l’Emilia Romagna, la Campania e la Puglia. La raccolta del finocchio avviene tra settembre e maggio, in base alla semina, bisogna comunque raccogliere il finocchio quando è sufficientemente ingrossato, facendo attenzione a non lasciarlo ingrossare troppo, perché si rischia, infatti, che assuma un aroma troppo forte e diventi ricco di cellulosa dura, diventando in questo modo di scarsa digeribilità Il finocchio, mangiato crudo, è ottimo aggiunto alle insalate, oppure da solo, tagliato finemente o a spicchi in pinzimonio. Il finocchio cotto, si può gustare semplicemente condito con olio e limone, gratinato in formo con besciamella e formaggio, oppure fatto saltare in padella.

Bietole, Broccoli, Carciofi, Cardi, Carote, Cavoli, Cicorie, Finocchi, Insalate, Patate, Porri, Radicchi, Sedani, Spinaci, Zucche


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Le ricette

La ricetta biologica del Villino di Erica

La ricetta di Lisca (scarti, avanzi e gustose ricette)

Flan di porri e finocchi

Lasagnetta di foglie di finocchi Ricetta tratta dal libro La cucina a impatto (quasi) zero di Lisa Casali, Gribaudo Editore. www.ecocucina.org

INGREDIENTI 500g finocchi 200g porri 4 uova 250ml panna (o panna di soia) 50g formaggio grattugiato 3 cucchiai olio extravergine d'oliva Sale, pepe, timo e noce moscata q.b. Burro per ungere gli stampini Preparazione Tagliare il porro molto sottile (usare anche la parte verde) e farlo rosolare con olio e sale. Mondare e tagliare molto sottili anche i finocchi ed aggiungerli al porro. Cuocere finché i finocchi diventano morbidi, unendo sale, pepe, noce moscata e timo a piacere. Nel frattempo sbattere le uova, unirvi panna e formaggio grattugiato. Quando le verdure si saranno intiepidite, aggiungerle al preparato di uova, mischiare bene e versare il tutto negli stampini imburrati precedentemente molto bene. Infornare a 160°C per circa 20 minuti.

INGREDIENTI Le foglie esterne e i ciuffi verdi di 3/4 finocchi 4 cucchiai di olio extravergine delicato (tipo ligure o della riviera del Garda) 3 cucchiai di farina 1/2 litro di latte di riso Noce moscata Sale e pepe

Come una lasagna… ma di foglie di finocchio Mi sono cimentata con una versione 100% vegetale della lasagna. Questo piatto infatti non contiene nessun ingrediente di origine animale ed è preparato a partire da foglie esterne di finocchio e besciamella vegetale preparata con olio extravergine, latte di riso e farina. Ricetta per 4. Preparazione Versate in una casseruola la farina su fiamma bassa. Aggiungete a filo l’olio e continuate a mescolare con un cucchiaio di legno per circa 5 minuti. Quindi, senza

smettere di mescolare, versate il latte poco alla volta. Lasciate cuocere per circa 3 minuti dall’ebollizione. Condite con noce moscata, sale e pepe. Nel frattempo cuocete a vapore le foglie esterne e i ciuffi verdi dei finocchi. Lasciate le foglie intere ma tagliate a fettine sottili i gambi verdi. Ungete con olio una terrina unica o 4 per porzioni individuali. Fate uno strato iniziale di foglie di finocchio quindi proseguite a strati alternando finocchi e besciamella fino a completare gli ingredienti. Infornate a 180° per 20 minuti e servite. I non vegetariani possono arricchire questo piatto con fiocchi di prosciutto cotto alternati ai finocchi e alla besciamella.


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Vino

“Vivere lo Stile” Degustazioni d’autore Oltre 220 vini in degustazione proposti dal marchio BereBetti Apprezzati l’esclusivo “Vino della Pace” e i vini biodinamici

Duecentoventi vini da tutta Italia e dal mondo, ma anche un vino ottenuto da oltre 600 tipi di uva provenienti dai 5 Continenti: il Vino della Pace. Questi vini, insieme ad oli pregiati e aceti balsamici, hanno costituito la base dell’evento “BereBetti, Vivere lo Stile” giunto alla terza edizione e andato in scena lunedì 10 ottobre nella raffinata cornice di Palazzo Colleoni a Cortenuova. Qualificati enologi e sommelier hanno presentato e illustrato le proposte selezionate fra le produzioni delle più prestigiose cantine d’Italia e non solo, con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare prodotti di alta qualità, disponibili sul nostro territorio, all’insegna di un bere consapevole e responsabile. In questo contesto la società Betti e C. srl di Cividate al Piano (BG), noto marchio nel settore della Distribuzione di birre, vini, spumanti e distillati di qualità, da anni promuove l’importanza della condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti di alcuni valori di fondo perché “chi impara a bere meglio, nel segno della qualità, ha già fatto un passo avanti sul piano del consumo moderato e responsabile” spiega Stefano Betti, responsabile marketing. Numerose sono le iniziative ideate da questa storica società che vanta ormai più di 80 anni di presenza nel settore beverage: oltre alle campagne per la sensibilizzazione del bere di qualità e responsabile, si aggiungono le attenzioni alle innovazioni del settore, anche in termini di impatto ambientale e sostenibilità: si pensi, ad esempio, al biologico e al

biodinamico o all’importanza del riutilizzo dei contenitori di vetro o dei fusti. L’evento “BereBetti, Vivere lo Stile” ha consentito inoltre di approfondire la conoscenza di alcune tematiche particolari e seguire degustazioni guidate da eminenti personalità del mondo del vino, alla scoperta dei prodotti di eccellenza e di vere e proprie rarità: un concentrato di qualità e raffinatezza dedicato agli esperti del settore e ai palati più esigenti e rivelatore dello stile della storica società che vanta un'invidiabile tradizione e radicata esperienza nel settore beverage. Diego Moratti

Dalla Vigna del Mondo il “Vino della Pace” Lo speciale vino simbolo di Fratellanza ed Unione dei Popoli prodotto con le uve da tutti i continenti Le etichette sono opera dei maggiori artisti internazionali L’Italia per molti è il più bel paese del mondo, dallo stile unico. E solo in Italia, paese che detiene il primato mondiale nella produzione di vino, poteva nascere un’idea tanto cosmopolita ed

Da sinistra: Luigi Soini, direttore della Cantina Produttori Cormòns, Tobia Zuppel, area Manager, e Stefano Betti brindano con il Vino della Pace

originale: produrre un vino che potesse racchiudere l’essenza delle varietà provenienti da tutto il pianeta. Dalla “Vigna del Mondo” della Cantina Produttori Cormòns nasce così il Vino della Pace, dall’alto valore qualitativo e simbolico, che ogni anno viene donato al Papa e ai Capi di Stato e viene distribuito nei migliori ristoranti, oltre a divenire raffinato oggetto da collezione. Il Vino della Pace di Cormòns è infatti ottenuto dalla sapiente fusione di oltre 600 tipi di uva provenienti dai 5 Continenti. L’idea alla base della “Vigna del Mondo” è di far crescere, intorno alla sede della Cantina, vitigni provenienti da ogni continente e che ogni anno elargiscono un vino simbolo di concordia universale. Alla prima vendemmia, nel 1985, parteciparono cinquecento persone, in rappresentanza di 60 nazioni, che permisero di produrre un vino amabile, morbido e delizioso, concreta metafora del sapore della Terra. Molti artisti di fama internazionale, tra cui Giacomo Manzù, cominciarono a interessarsi e disegnare le etichette del Vino della Pace, che con il tempo sono diventate una

rarità per collezionisti. Già dal 1985 le bottiglie, a serie di tre, vennero illustrate da grandi pittori e i primi furono Zoran Music, Arnaldo Pomodoro, Enrico Baj. Da quel momento il miracolo di unire pace, arte e vino ai massimi livelli si arricchì di testimonial d’eccezione. Tra gli altri firmarono infatti le etichette Dietman, Minguzzi, Fiume, Consagra, Celiberti, Manzù, Sassu, Fini, Vedova, Anderle, Rauschenberg, Corneille, Treccani, Nagasawa, Tadini, Ceroli ed anche Dario Fo e Yoko Ono.


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Wine Tour

Venti novembre, un giorno …diVino! Consorzio Valcalepio Andar per vigne…in pullman! Torna l’iniziativa per visitare le cantine degustare con sommelier e divertirsi in sicurezza Dopo il gran successo del 16 ottobre, con turisti svedesi e irlandesi ed il pullman tutto esaurito, domenica 20 novembre verrà riproposto il servizio pullman all’interno della manifestazione “Andar per Vigne”, organizzata ogni anno dal Consorzio di tutela Valcalepio per promuovere la riscoperta delle realtà produttive vinicole del nostro territorio. La novità del servizio, introdotto lo scorso anno, sta riscuotendo un crescente successo consentendo di visitare 3 cantine, conoscere le aziende del nostro territorio, degustare i vini con la guida di un sommelier, pranzare e divertirsi in compagnia e in tutta sicurezza, senza il problema di bere e guidare o cercare le aziende sparse per la bergamasca. Il pullman parte la mattina dal parcheggio del piazzale Malpensata di Bergamo alle 10 per farvi ritorno alle 18. Per l’appuntamento del 20 novembre, oltre alla visita a tre cantine bergamasche con degustazioni guidate è previsto uno speciale pranzo “DiVino” al Castello degli Ange-

li di Carobbio, un’antica dimora medievale del X secolo, riportata agli antichi splendori da un sapiente e rispettoso restauro. Dopo l’accesso attraverso i vigneti, si procederà alla degustazione nelle sale affrescate del Castello, cui seguirà il “Gran Buffet degli Angeli” con sfiziosi antipasti, primi piatti, secondi, dolci, vino acqua e caffè. Ogni partecipante sarà omaggiato di una “Icebag”, la borsa portaghiaccio per tenere i vini in temperatura. Presso l’azienda “La Rocchetta” di Villongo si potrà invece degustare vino sulle note di un duo jazz che suonerà dal vivo, mentre a “La Rovere” di Torre de Roveri si po-

tranno assaggiare vini in compagnia dei salumi di cinghiale. Per aderire al Wine Tour in pullman occorre iscriversi (fino esaurimento posti) per email a promoeventi@email.it o telefonando al 3287448046: il costo promozionale tutto compreso è pari a 35 euro. Le altre cantine aderenti alla giornata “Andar per vigne” e aperte dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18 sono: la “Cantina Sociale” di San Paolo d’Argon, “Tallarini” di Gandosso, “Il Cipresso” di Scanzorosciate, “La Tordela” di Torre de Roveri, Locatelli Caffi di Chiuduno, Tenuta Le Mojole di Castelli Calepio. www.valcalepio.org

In un bicchiere d'Adda Con "Adda's Wine", un viaggio alla scoperta del fiume Adda dei suoi vini e dei suoi sapori

Cosa si nasconde in un bicchiere di vino? Sapore, colore e tante qualità organolettiche che enologi e appassionati sanno decantare con grazia. Ma dietro a bollicine, botti e annate, rimane il retrogusto delle terre e, in questo caso, delle acque che generano grappoli e profumi. Fra forre e anse, il fiume Adda accompagna i terreni e la fatica dell'uomo che, con muri a secco e terrazzamenti, da secoli ridisegna pendii. Nascono così, in un connubio di natura e cultura millenaria, i vini delle rupi estreme della Valtellina, della Val San Martino e della Val Curone, e infine quelli dei colli di San Colombano. E nasce in quest'ottica

"Adda's Wine – I vini dell'Adda", la manifestazione promossa da Slow Food Valli Orobiche in collaborazione con l'azienda agricola "Tosca". Teatro dell'evento, in programma per domenica 20 novembre con inizio alle 10, sarà la Cantina Sociale Val San Martino a Pontida. L’intento della manifestazione è quello di raccogliere le realtà vinicole presenti lungo il corso del fiume Adda, partendo dalla Valtellina per arrivare sino alla confluenza del Po. Ad essere in vetrina non saranno però solo i vini (circa 20 vignaioli selezionati presenteranno la loro produzione), ma anche salumi e formaggi, nonché pesce e frutta. Fra un assaggio e l'altro sarà possibile sperimentare laboratori del gusto e degustazioni "finger food" d'autore. Non mancheranno intrattenimenti musicali e proiezioni video; sarà inoltre presentata la nuova guida "Slow Wine 2012" con storie di vita, vini e vigne d'Italia. Per info e prenotazioni telefona al numero 340.4075405, oppure info@vinitosca.it - condotta@slowfoodvalliorobiche.it


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Green economy

L’unica ricetta Politiche chiare e innovazione Si intensifica la ricerca di soluzioni ai problemi di un pianeta malato Nel 2012 due grandi appuntamenti internazionali Italia fanalino di coda nell’innovazione tecnologica ambientale Aumentano i medici al capezzale di un pianeta malato. Il prossimo consulto vedrà riunita, in pratica, nientemeno che tutta la comunità scientifica mondiale. A Londra, dal 26 al 29 marzo 2012, si svolgerà, infatti, la conferenza “Planet under pressure”. L’obiettivo è di offrire soluzioni per portare l’umanità sulla strada di uno sviluppo sostenibile e di dare indicazioni scientificamente fondate alla conferenza internazionale di Rio de Janeiro, che sarà dedicata alla green economy e alle riforme istituzionali necessarie per governare le politiche ambientali. A convocare la conferenza di Londra sono: il programma internazionale per geosfera e la biosfera, nato nel 1987 e con comitati nazionali in settanta paesi; il programma mondiale sulla biodiversità, nato nel 1991; il programma internazionale sulle dimensioni umane del cambiamento ambientale globale (attento soprattutto al contributo delle scienze sociali) e infine il programma mondiale di ricerca

sul clima, nato nel 1980. Quattro grandi programmi che vedono la partecipazione di tutte le organizzazioni scientifiche del pianeta e di vari organismi delle Nazioni Unite. Ai decisori, insomma, non mancano dati, analisi, proposte; ma senza politiche adeguate la green economy non potrà crescere quanto necessario per evitare disastri sociali e naturali.

Quali politiche: 10 proposte In vista della conferenza di Londra, un gruppo di esperti ha elaborato un decalogo di proposte per le politiche ambientali. La scala cui guardano gli estensori del documento è ovviamente globale, ma non è difficile trovarne le applicazioni anche su scala nazionale e locale. 1. Il primo punto nasce dalla considerazione che negli ultimi 40 anni si contano più di 900 trattati ambientali, ma ciono-


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nostante il degrado provocato dall’azione umana è aumentato in misura senza precedenti. Bisogna dunque rafforzare i trattati internazionali, dice il documen-

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3. Le diverse aree (ad esempio tecnologie emergenti, acqua, cibo, energia) vedono normative e forme di governo diverse: è un divario da colmare.

ottobre, invece di allarmarsi per i ghiacciai al lumicino, la desertificazione che avanza, le migrazioni di specie animali e vegetali (sorelle di quelle di esseri umani).

4. Il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente dovrebbe diventare una vera e propria agenzia dell’ONU con maggiori poteri. Lo stesso potremmo dire in Europa (dove le funzioni dell’agenzia europea potrebbero essere rafforzate) e in Italia, dove il Ministero dell’ambiente è uno dei meno considerati e dove non esiste un’agenzia nazionale per l’ambiente e dove le agenzie regionali (le ARPA) non hanno i poteri che ad esempio l’EPA ha negli Stati Uniti.

Innovazione? Poche tracce in Italia

5. Occorre anche migliorare le politiche dell’intero sistema di organismi delle Nazioni Unite. Riportando la richiesta a livello nostrano, potremmo dire che è l’intero sistema di governo, nazionale e locale, che deve impegnarsi per la sostenibilità, come, infatti, ricorda il successivo punto 6 del “decalogo”: 6. Rafforzare la governance a livello nazionale”.

to preparatorio di “Planet under pressure”. Ma anche in Italia non è difficile trovare leggi violate: nel nostro paese non mancano le norme, manca la capacità di farle osservare e di punire i trasgressori, ad esempio di impedire che ogni anno siano costruiti, in media, non meno di 30.000 alloggi abusivi. 2. Il secondo punto consiste nell’armonizzare in un unico contesto normativo le differenti normative, ad esempio quelle sul commercio o sugli investimenti, in modo che sia possibile discriminare tra un prodotto e l’altro sulla base dei processi produttivi. In questo modo si potrebbe ad esempio combattere la delocalizzazione produttiva che sta svuotando gli stabilimenti industriali italiani e battere sul piano della qualità la concorrenza sleale dei paesi in cui non sono rispettate né norme ambientali né diritti umani.

Gli ultimi quattro punti sono automaticamente applicabili anche alla situazione italiana: 7. rafforzare reti e partenariato pubblico-privato; 8. introdurre nuovi sistemi di contabilizzazione ambientale e aumentare la disponibilità di dati; 9. mettere la preoccupazione per l’equità (all’interno dei paesi e tra paesi) al centro della governance istituzionale per la sostenibilità; 10. predisporre una governance globale in vista di un mondo più caldo: i programmi di adattamento devono diventare una preoccupazione centrale, sia a livello internazionale sia dei singoli governi. Da noi sicuramente non c’è ancora una sufficiente consapevolezza della gravità del riscaldamento globale e c’è da giurare che molti, di fronte a un autunno climaticamente torrido, sono stati ben contenti di continuare a girare in maglietta ad

I dieci punti degli esperti internazionali chiamano in causa la nostra classe dirigente, di destra e di sinistra. La controprova è data dai brevetti in campo ambientale: la ricerca, infatti, ha bisogno di investimenti, incoraggiamento, spazi fisici, finanziari e normativi. Leggiamo insieme, ad esempio, il rapporto 2011 su “La cultura dell’innovazione in Italia”. Le richieste di brevetti nel 2008 in Italia per la copertura di invenzioni nel campo delle energie rinnovabili sono state pari a 0,8 per milione di abitanti, valore sensibilmente inferiore a quello di Germania (3,8 richieste per milione di abitanti), Stati Uniti (2,3), Regno Unito (1,7) e Spagna (1,6). Guardando ai brevetti relativi all’efficienza energetica, l’Italia, con 0,2 richieste brevettuali per milione di abitanti, è sette volte più indietro della Germania, che nel 2008 ha presentato 1,5 domande di brevetto per milione di abitanti. Abissale è poi il ritardo dell’Italia anche nell’ambito delle tecnologie per la riduzione delle emissioni nocive: anche qui la graduatoria brevettuale è guidata dalla Germania, con ben 8 richieste per milione di abitanti nel 2008. Segue a lunga distanza l’Italia, che presenta solo 0,3 richieste di brevetto per milione di abitanti in questo specifico campo, risultato sensibilmente inferiore anche rispetto a quello della Francia (2,5) e degli Stati Uniti (1,2). Di fronte a dati così sconfortanti, non stupisce che in Italia siano del tutto assenti il dibattito e l’informazione sul summit mondiale del 2012 sulla green economy e la “governance” ambientale a Rio de Janeiro (noto anche come “Rio+20” perché cade venti anni dopo il Summit della Terra del 1992). E questo nonostante il nostro Paese, su delega dell’Europa, abbia la vicepresidenza del comitato preparatorio della conferenza internazionale dell’ONU. Mario Salomone



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Energia

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l’azienda informa

Messaggio Pubbliredazionale

La “green ICT” di Valtellina al servizio delle amministrazioni pubbliche Forte della sua esperienza e organizzazione imprenditoriale, Valtellina SpA si propone alle pubbliche amministrazioni come partner ideale per raggiungere nuovi e migliori livelli di efficienza energetica, contenendo i consumi e migliorando i servizi strategici rivolti alla cittadinanza L’azienda di Gorle, fra le più solide e dinamiche presenti nel tessuto socio-economico del territorio bergamasco, con circa 1000 dipendenti e un’operatività di respiro internazionale, da alcuni anni ha attivato un processo di diversificazione che punta decisamente verso i settori trainanti della tecnologia al servizio dell’ecosostenibilità. Tutto questo è avvenuto senza tradire il proprio core business, che resta la realizzazione di reti e impianti per le telecomunicazioni, sistemi di automazione autostradale e ferroviaria, reti elettriche, acquedotti e gasdotti. L’evoluzione è avvenuta esattamente a partire da queste esperienze: oggi in Italia nessun altro soggetto imprenditoriale può offrire una convergenza così

autorevole e ben organizzata a sostegno della sinergia fra telecomunicazioni ed ecosostenibilità. In pochi anni Valtellina ha raggiunto un ruolo significativo nel campo delle tecnologie a supporto della green economy, ne è una testimonianza il fatto che una parte sempre più significativa del fatturato proviene da questo settore operativo. Un’evoluzione che coinvolge le competenze e le strutture di Valtellina, dal servizio di auditing energetico, alle soluzioni complete per impianti di energia rinnovabile, allo sviluppo delle Smart Grid, fino a progetti dedicati al risparmio energetico specifici per le amministrazioni pubbliche.

ad utilizzare al meglio l'energia, ed a ridurre l'impatto delle bollette energetiche, mediante un'azione di revisione degli impianti, definita come reengineering. I programmi d'azione e le relative metodologie sono elaborati "ad hoc" per ogni Comune, sulla scorta di quanto fissato dalle direttive del legislatore (nazionali

ed europee) ed in base anche ai suggerimenti di ricerca & sviluppo provenienti da istituzioni accademiche (ad esempio il Politecnico di Milano) ed esperti del settore energetico impiantistico che collaborano direttamente con Valtellina.

Valtellina unisce i vantaggi di ESCO e project financing Valtellina opera da gestore di tutte quelle azioni di programmazione, pianificazione, progettazione e realizzazione che consentono ai Comuni di raggiungere il duplice obiettivo di risparmio energetico e di innovazione tecnologica. Particolarmente interessante il progetto denominato “illuminazione intelligente". La modalità di approccio segue, in via generale, lo stile Valtellina di sempre per ogni attività che la caratterizza. I corpi illuminati, nel progetto “illuminazione intelligente” svolgono un compito di primaria importanza; infatti, coadiuvati dalla corretta tecnologia di sistemi di tele-controllo (centralizzati oppure punto-punto) permettono notevoli economie. I “pali della luce”, oggetto degli interventi di riqualificazione normativa, oltre a garantire l’illuminazione delle aree circoscritte, possono assolvere ad altri compiti; basti pensare che possono diventare a richiesta vere e proprie piattaforme abilitanti per servizi multifunzionali,

includendo videosorveglianza, monitoraggio delle sostanze inquinanti, controllo del traffico, ecc. La propositività di Valtellina non si limita all’engineering e alla attuazione pratica degli interventi innovativi e migliorativi, ma si occupa anche della parte più delicata del progetto: la ricerca e la fornitura delle necessarie risorse finanziarie. In pratica Valtellina si prende carico, in collaborazione con Istituti di credito partner, di finanziare il progetto evitando al Comune di caricarsi di oneri e costi, mantenendosi in questo modo coerente al patto di stabilità. A fronte di questa interessante e vantaggiosa opportunità, al Comune viene proposto un accordo contrattuale prefissato (per un determinato numero di anni), che permette di condividere in parte i vantaggi economici derivanti dalla politica di riqualificazione degli impianti e parallelamente di abbassare la spesa corrente annuale. La metodologia d’intervento si articola sostanzialmente in 5 fasi: l’audit energetico finalizzato ad

individuare sprechi, inefficienze e usi impropri dell’energia; la definizione del progetto esecutivo; il reperimento dei capitali per l’investimento; la realizzazione dei lavori; la gestione e la manutenzione degli impianti per tutto il periodo concordato. La proposta può ampliarsi ad un pacchetto integrato di servizi, volto

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54 Energia

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Fotovoltaico

Stezzano, con incentivi e project financing Fotovoltaico al posto di 6.750 mq di amianto La Corna Impianti srl ha promosso un intervento sulle coperture di un complesso industriale in Stezzano. Grazie al conto energia nessun costo e benefici aggiuntivi in cambio dei diritti di superficie Alla base c’era un problema: la bonifica delle vecchie coperture in eternit (amianto) dai tetti di capannoni industriali (bonifiche obbligatorie per legge). Tale operazione, che richiede importanti investimenti, viene spesso rimandata, procrastinando quindi una situazione di sostanziale pericolo per l’ambiente e le persone. Inoltre, fino a quando verranno prorogate le leggi che prevedono tali bonifiche? La proposta di concedere, in affitto, il diritto di superficie, avanzata dalla Corna Impianti srl, è stata quindi attentamente valutata e compresa dalle varie proprietà degli immobili, tra cui la Rota Virgilio sas, società che opera negli ambiti immobiliare e del verde e che si è fatta promotrice dell’iniziativa. Raggiunti gli accordi, la Corna Impianti srl ha quindi provveduto alla realizzazione delle opere smantellando e smaltendo le vecchie coperture in eternit e sostituendole con nuove e più efficienti coperture (pannelli coibentati). Successivamente è stato realizzato l’impianto fotovoltaico con oltre 2700 moduli fotovoltaici ad alta efficienza per complessivi 640 kWp che consentono di produrre ogni anno energia pari ad oltre 645 mila kWh, tanto quanto il consumo medio di ben 200 famiglie. Il beneficio che ne deriva, a tutto vantaggio dell’ambiente, è una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera per oltre 342 mila kg l’anno. L’opera, che ha notevolmente riqualificato un’importante area di Stezzano, è stata compiuta in tempi record. Infatti, dopo uno stop dell’iniziativa, dovuta alla sospensione del terzo conto energia, verificata la fattibilità del progetto con la tariffa del quarto conto energia, a fine giugno sono iniziati i lavori che sono terminati in agosto. L’impianto è entrato in esercizio il 23/8/2011. La realizzazione è stata innovativa anche dal punto della soluzione finanziaria adottata: a supportare il costo dell’opera è stato accordato un finanziamento “Nuova Energia”

L'intervento presso il complesso industriale a Stezzano

di € 1.100.000,00 da parte della UBI Banca Popolare di Bergamo garantita da Confidi Lombardia, oltre a un “equity” sostenuta dalla Corna Impianti srl. Il finanziamento sarà rimborsato in 11 anni con gli introiti derivanti dal 4° conto energia e dalla vendita dell’energia prodotta. Il quarto conto energia consente inoltre alle società specializzate, come la Corna Impianti srl, di affiancare le aziende che intendono realizzare un impianto sul proprio immobile. In questo caso i benefici per l’azienda sono rappresentati in primo luogo dalla riduzione dei costi della bolletta energetica grazie all’energia prodotta direttamente dal proprio impianto: un’operazione molto conveniente per le aziende più energivore. In secondo luogo l’azienda beneficia direttamente degli incentivi statali, benefici che sono particolarmente

rilevanti proprio nel caso di una contestuale sostituzione e smaltimento dell’amianto. Una nota a margine, ma non certo marginale! La società Corna Impianti ha al proprio interno un’alta percentuale di giovani occupati di elevata qualifica e specializzazione, come ingegneri, progettisti, ecc… Una riprova che il settore della green economy è un settore su cui occorre puntare fortemente perché in esso convergono una serie di vantaggi spesso non considerati a dovere: oltre a sviluppare un’economia rispettosa dell’ambiente e a dare lavoro a molte persone in periodo di crisi generalizzata, questo settore consente di contenere il grave problema della “fuga dei cervelli”, dando al contrario la possibilità a molti giovani altamente qualificati e specializzati di rimanere a lavorare in Italia.

Incentivi per la riqualificazione energetica, allo studio una proroga di tre anni con modifiche Si avvicina la data di scadenza degli incentivi (55% di detrazione fiscale) per la riqualificazione energetica degli immobili e i rumor di palazzo sembrano confermare il rinnovo per tre anni della detrazione, con alcune modifiche, come l’introduzione di tetti di spesa e la rimodulazione degli incentivi a seconda degli interventi. Per alcuni interventi viene proposto un abbassamento della spesa massima detraibile, mentre per altri, come finestre e piccole caldaie, è allo studio la riduzione immediata dal 55 al 41 della percentuale di detrazione. Riproposta infine la detrazione per elettrodomestici ad alta efficienza e pompe di calore, anch’essi con percentuali ridotte. Rispetto all’anno scorso quindi minor incentivi, ma quanto meno la proroga di tre anni permetterà alle aziende del settore di avere un orizzonte temporale più esteso rispetto a quello precedente, quando il rinnovo veniva fatto di anno in anno.


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56 Mobilità

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Promozioni

Ragazzi gratis sui mezzi di trasporto in tutta la Lombardia Con la tessera “Io viaggio in famiglia” di Regione Lombardia i minori di 14 anni viaggiano gratuitamente se accompagnati da un familiare. Abbonamenti scontati per i figli under 18 “Io viaggio”. Così Regione Lombardia ha voluto chiamare le nuove offerte di abbonamenti e biglietti che dal febbraio 2011 sono attive su tutto il territorio regionale. Le politiche riguardanti la mobilità sostenibile sono state pensate per incentivare l’uso dei mezzi pubblici da parte delle famiglie al fine di fornire un servizio migliore ma anche più conveniente. Grazie alla speciale promozione “Io viaggio in famiglia”, i ragazzi che non hanno ancora compiuto i 14 anni di età, se accompagnati da un familiare, possono viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi pubblici della Lombardia e quindi anche su ATB e TEB. Una famiglia con tre figli piccoli che ad esempio si deve recare in un’altra città della Lombardia, da ora può farlo tranquillamente spostandosi con i mezzi pubblici, in comodità, nel pieno rispetto dell’ambiente e soprattutto spendendo meno della metà rispetto a prima, quando anche i bambini dovevano avere il titolo di viaggio, seppur scontato per la giovane età. Così un nonno che dalla periferia o da un paese limitrofo vuole portare i propri nipoti in centro città può servirsi dei mezzi pubblici senza dover fare scomodi conti in tasca e corse contro il tempo per non dover spendere troppo in biglietti. In entrambi i casi l’utilizzo dei mezzi pubblici offre una soluzione non solo più economica ma anche

Regione, pagherà prezzo pieno per quello con costo più elevato, avrà uno sconto del 20% per il secondo mentre quello di valore inferiore sarà completamente gratuito. Per beneficiare delle agevolazioni l’ordine degli acquisti deve essere fatto partendo dal più costoso e presentando il modulo al momento dell’acquisto. Ulteriori informazioni e i moduli per le promozioni “Io viaggio in fa-

miglia” under 14 e abbonamenti sono reperibili presso ATB Point e agli info point regionali o sul sito www.trasporti.regione.lombardia.it. Alla promozione aderiscono tutti i servizi di trasporto pubblici della Lombardia: bus urbani ed extraurbani, tram, filobus, metropolitane, treni suburbani e regionali, battelli sul lago d’Iseo, funivie e funicolari.

Novità ATB: l’abbonamento impersonale per aziende e attività professionali Agevolazioni anche per l’abbonamento studenti, under 14 e over 65

all’insegna della sostenibilità: se sempre più persone o famiglie scegliessero i mezzi pubblici al posto dell’automobile, si potrebbero ridurre le problematiche riguardanti traffico, inquinamento e la ricerca del parcheggio, spesso difficoltosa e –in centro città- anche costosa. Per beneficiare della promozione il ragazzo deve essere in possesso della tessera “Io viaggio in

famiglia” che si può richiedere presso gli sportelli dell’ATB Point o qualsiasi info point, punto vendita o biglietteria di trasporto pubblico della Lombardia abilitato. La campagna “Io viaggio in famiglia” di Regione Lombardia interessa anche le famiglie con più figli under 18 che utilizzano il servizio di trasporto quotidianamente e che quindi acquistano più abbonamenti. Se una famiglia acquista per i figli tre abbonamenti della stessa durata e di qualsiasi servizio pubblico della

ATB, la storica Azienda Trasporti Bergamo ha presentato la campagna abbonamenti 2011-2012 con promozioni indirizzate a ogni tipologia di utente al fine di incentivare l’acquisto dell’abbonamento annuale nel nome del risparmio e della comodità. La novità assoluta in casa ATB è l’abbonamento “impersonale” per imprese, associazioni, studi libero-professionali, enti, istituzioni ed esercizi commerciali. Ogni impresa o attività ha la possibilità di acquistare un abbonamento annuale che potrà essere ceduto e utilizzato da tutti i dipendenti, collaboratori compresi, ovviamente non in contemporanea. L’abbonamento impersonale è un modo conveniente per venire incontro alle esigenze di chi, per lavoro, ha bisogno di spostarsi spesso per la città durante la giornata, comprendendo in un unico abbonamento gli spostamenti di diverse persone nell’arco di una giornata, oppure nell’arco della settimana. Essendo impersonale e quindi cedibile ai colleghi o collaboratori, un abbonamento può fare la differenza, incoraggiando più persone ad utilizzare l’abbonamento già acquistato dall’azienda e a muoversi di conseguenza con i mezzi pubblici, piuttosto che utilizzare l’auto o la

moto. Una novità che potrebbe indurre molte imprese a compiere una scelta sostenibile, a vantaggio della mobilità pubblica, disincentivando l’automobile privata o aziendale per gli spostamenti in città o nei paesi attorno a Bergamo collegati grazie al servizio ATB e TEB. L’abbonamento impersonale può essere utilizzato anche come fringe benefit per il personale, essendo valido 365 giorni l’anno può essere infatti ceduto ai dipendenti che oltre ad utilizzarlo per recarsi al lavoro ne possono anche usufruire nei week end. L’abbonamento impersonale è solo una delle agevolazioni pensate per la campagna 2011-2012. Per gli studenti l’abbonamento annuale, valido dal 1° settembre al 31 agosto, 7 giorni su 7, costa soltanto 0,63 € al giorno ed è possibile beneficiare di ulteriori sconti se residenti in comuni con i quali sono state stipulate le convenzioni di mobilità. I giovani under 14 e gli anziani over 65 hanno invece diritto al 50% di sconto sul costo ordinario dell’abbonamento annuale. Ma di promozioni ce n’è proprio per tutti i gusti e per tutte le tasche: tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.atb.bergamo.it Giorgio Sappilo



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Green Job

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L'esperto in rischi ambientali

Rischi ambientali? Arriva l’Agente 007 Verde! L’esperto di rischi ambientali: una nuova professionalità decisiva per la protezione del patrimonio delle imprese L’esperto di rischi ambientali è una persona con un profilo multidisciplinare. La capacità di individuare, valutare e gestire i rischi inquinamento richiede, infatti, competenze giuridiche, tecniche, ambientali e assicurative. Un unico percorso di studi possibile non esiste. Il punto di partenza può essere una laurea in legge così come in Scienze Ambientali, salvo poi completare il proprio percorso di studi con corsi di specializzazione ad hoc. Quale deve essere il bagaglio di conoscenze per svolgere al meglio il lavoro di esperto di rischi ambientali?

Normativa Ambientale e Codice Civile. In particolare è importante avere una buona conoscenza degli obblighi di bonifica (D. Lgs. 152/2006, Parte IV Titolo V) e relativi al danno ambientale (D. Lgs. 152/2006, Parte VI); Conoscenze tecnico scientifiche su fenomeni d’inquinamento: sorgenti di contaminazione frequenti e specifiche di ogni at-

tività, vie di migrazione, bersagli; Competenze gestionali dei rischi: prevenzione, protezione, trasferimento assicurativo, ecc.; Coperture assicurative disponibili per i rischi inquinamento. Svolgere bene questo lavoro richiede anche esperienza sul

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campo per cui è necessario investire tempo ed energie per acquisire le conoscenze necessarie. La figura dell’esperto di rischi ambientali può trovare allocazione in diverse realtà: Aziende è sempre più richiesta la figura del risk manager anche se ancora poco diffusa in Italia. In particolare i risk manager con competenze specifiche ambientali sono ancora più rari. Poiché il contesto giuridico e sociale è sempre più esigente sotto il profilo ambientale è prevedibile un aumento della domanda di questa professionalità; Broker gli intermediari assicurativi hanno il dovere di fornire una corretta e completa consulenza assicurativa alle imprese che a loro si rivolgono. Gli effetti dei rischi ambientali, tradizionalmente trascurati, stanno mostrando qualche lacuna nel processo di analisi e consulenza svolto dal

POSSIBILI COSTI

“L’esperto di rischi ambientali ha la capacità di individuare, valutare e gestire i rischi inquinamento grazie a competenze giuridiche, tecniche, ambientali e assicurative”

SPESE DI BONIFICA INTERNE AL SITO DANNI A TERZI

DANNO AMBIENTALE

SPESE DI BONIFICA ESTERNE AL SITO

ALTRE SPESE

ESTENSIONE INQ. ACCIDENTALE SU RCG RISCHI INQUINAMENTO

Figura 1. Rischi e copertura assicurativa con l’estensione all’inquinamento accidentale

broker. È pertanto sempre più importante, in particolare nelle società di maggiore dimensione, dotarsi di esperti; Compagnie Assicurative le compagnie italiane che aderiscono al Pool Inquinamento propongono da più di trenta

anni prodotti assicurativi ad hoc per i danni da inquinamento. Nel tempo stanno diventando sempre più attive e interessate a sviluppare questo mercato per cui la richiesta di figure specializzate è in aumento; Banche


fino ad oggi hanno sempre trascurato l’aspetto dei rischi ambientali. Quando è concesso, ad esempio, un prestito a un’azienda, si guarda alla solidità finanziaria e mai alla possibilità di passività ambientali tali da comportare il fallimento dell’impresa. Sempre di più in futuro anche le banche dovranno dotarsi di esperti ambientali in modo da effettuare valutazioni complete.

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POSSIBILI COSTI

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SPESE DI BONIFICA INTERNE AL SITO

DANNI A TERZI

DANNO AMBIENTALE

POLIZZA DEDICATA

SPESE DI BONIFICA INTERNE AL SITO

ALTRE SPESE

Situazione in Italia Ad oggi questa figura è scarsamente presente nel tessuto economico e finanziario del paese e le conseguenze sono ben visibili, giacché sempre più aziende hanno serie difficoltà proprio per aver sottovalutato i propri rischi ambientali.

“Il 30% delle imprese non ha alcuna copertura assicurativa per i danni da inquinamento e solo l’1% ha una polizza dedicata” A una scarsa valutazione dei rischi corrisponde un’inadeguata gestione e un ridotto ricorso a coperture assicurative. Il 30% delle imprese, infatti, non ha alcuna copertura assicurativa per i danni da inquinamento e solo l’1% ha una polizza dedicata, anche in regioni con un’elevata presenza di aziende come la Lombardia. Circa l’80% si affida esclusivamente all’estensione all’inquinamento accidentale sulla Polizza di Responsabilità Civile Generale. Tale estensione normalmente è concessa senza alcuna valutazione tecnica da parte della compagnia assicurativa. Sul mercato sono presenti diverse formulazioni, nella maggior parte dei casi questa estensione è offerta con un sottolimite molto basso che difficilmente è sufficiente a far fronte alle spese di un sinistro inquinamento. L’estensione è all’interno di una polizza di Responsabilità Civile pertanto

RISCHI INQUINAMENTO

Figura 2. Rischi e copertura assicurativa con la polizza dedicata

copre solo i danni a terzi a seguito d’inquinamento “accidentale” e sono escluse le spese di bonifica all’interno dell’azienda. Nel caso di autodenuncia alle autorità, come previsto dalla normativa ambientale e in assenza di una richiesta di risarcimento di terzi non è chiaro se l’estensione opera o meno. Infine un altro aspetto da non sottovalutare è la definizione di “accidentale”, nella maggior parte delle polizze RCG in commercio, l’accidentalità non è definita pertanto è oggetto di diverse interpretazioni. Poiché l’involontarietà è alla base della polizza RCG è più probabile che il significato di “accidentale” sia invece sinonimo di “imprevisto”, “improvviso” o “imprevedibile” e questo restringe ulteriormente i danni che tale estensione può garantire. (Figura 1) Al contrario le polizze dedicate sono formulate per offrire garanzie complete sia per l’inquinamento improvviso sia graduale, sia all’interno del sito assicurato che all’esterno, sia in caso di autodenuncia dell’azienda che in caso di richiesta di risarcimento da parte di terzi. (Figura 2) In particolare il Pool Inquinamento, consorzio di coriassicurazione che raggruppa 39 compagnie tra assicuratori e riassicuratori, offre 4 diversi tipi di coperture:

Polizza di Responsabilità Ambientale Insediamenti 2011 dedicata alle attività produttive e commerciali svolte presso un insediamento (stabilimenti, depositi, stoccaggi, ecc.); Polizza di Responsabilità Ambientale Attività presso terzi 2011 dedicata a chi lavora presso terzi (manutenzioni, bonifiche di siti contaminati o di amianto, costruzioni e demolizioni, pulizie, ecc.); Polizza di Responsabilità Ambientale Operazioni di carico e scarico effettuate con mezzi meccanici presso terzi 2011 dedicata a chi fa il carico e scarico di merci o rifiuti presso terzi; Committenza del Trasporto di Merci Pericolose dedicate alle imprese che affidano il trasporto di sostanze pericolose a soggetti terzi.

I rischi di una sottovalutazione del rischio inquinamento Le conseguenze di un evento d’inquinamento possono essere molto gravi sia come danno economico che di immagine e possono comportare l’esborso di ingenti somme (centinaia di migliaia o milioni di euro). È importante sia per l’azienda stessa che per tutti i soggetti che con essa operano che il patrimonio aziendale venga tutelato al meglio. Per questo è importante che ci sia la massima consa-

pevolezza dei rischi oltre che adeguate competenze per una corretta gestione.

Analisi di un caso reale Prendiamo ad esempio il caso reale di un’azienda meccanica che recentemente ha avuto problemi di inquinamento. Nel sottosuolo sottostante lo stabilimento è stata scoperta, durante dei lavori di ampliamento, la presenza di inquinanti a concentrazioni superiori a quelle consentite. L’azienda era assicurata con l’estensione all’inquinamento accidentale che non è risultata operativa per diverse motivazioni, prima fra tutte che la contaminazione non era fuoriuscita all’esterno del sito. Il costo della messa in sicurezza d’emergenza, della bonifica

e del ripristino è risultato essere pari a 1 ml di euro. L’azienda che già si trovava ad affrontare un periodo di crisi ha avuto serie difficoltà a sostenere tali costi. La banca che aveva concesso un prestito all’azienda non aveva minimamente tenuto conto di questa possibilità. Il Broker non aveva mai messo in guarda l’azienda dei rischi ambientali connessi alla loro attività e dell’opportunità di assicurarsi per i danni da inquinamento. La compagnia assicurativa che garantiva l’azienda esclusivamente con la polizza RCG e che ha respinto il sinistro sull’estensione ha perso il cliente. Per info: Pool_inquinamento@munichre.com Lisa Casali e Giovanni Faglia Pool Inquinamento


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Norma UNI EN ISO 14001

Certificazione Ambientale ISO 14001 L’impegno volontario delle imprese verso la sostenibilità Cosa si intende per sviluppo sostenibile? “Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni. Lo sviluppo sostenibile si riferisce all’integrazione degli obiettivi di una elevata qualità della vita, salute e prosperità con la giustizia sociale e il mantenimento della capacità della terra di supportare la vita in tutta la sua diversità” (ISO 26000, Guida alla responsabilità sociale). Uno dei pilastri di tale sviluppo è l’attuazione di politiche in campo ambientale che portino a fare sì che il tasso di utilizzo delle risorse rinnovabili non superi il loro tasso di rigenerazione e la produzione di rifiuti e scorie e l'immissione di sostanze inquinanti nell'ambiente non superi la capacità di carico dell'ambiente stesso. In questo ambito sono state sviluppate norme come la ISO 14001, formulata nel 1996, rivista nel 2004, ad oggi lo schema più riconosciuto ed utilizzato, a livello mondiale, per la Certificazione dei Sistemi di Gestione Ambientale. La ISO 14001 è una norma generica, applicabile a diversi soggetti, sia nel settore pubblico che privato, sia nei servizi sia in ambito manifatturiero. Essa richiede che l’organizzazione definisca i propri obiettivi e target ambientali e implementi un sistema di gestione ambientale finalizzato a raggiungerli. La logica volontaristica della ISO 14001 lascia la libertà al sog-

getto di scegliere quali e quanti obiettivi di miglioramento perseguire, anche in funzione delle possibilità economiche e del livello tecnologico esistente: i presupposti imprescindibili sono l'impegno della dirigenza verso la conformità legislativa ed il miglioramento continuo.

“Uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile è fare sì che il tasso di utilizzo delle risorse rinnovabili non superi il loro tasso di rigenerazione e la produzione di rifiuti, scorie e l'immissione di sostanze inquinanti nell'ambiente non superi la capacità di carico dell'ambiente stesso” Quali sono i benefici per l’organizzazione? Alcuni tra i vantaggi immediati dell’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 sono: maggiore fiducia da parte di Clienti, investitori, pubblico e comunità, grazie alla garanzia di affidabilità dell'impegno dimostrato migliore controllo dei costi e risparmio di materie prime ed energia impiegate chiarezza nella gestione e facilitazioni nelle richieste di permessi e autorizzazioni ambientali riduzione dei premi assicurativi

relativi alla possibilità di incidenti ambientali riduzione delle garanzie finanziarie ove previste dalla normativa vigente (es. aziende che trattano rifiuti) Quali sono le fasi principali dell'iter di certificazione? definizione del contratto; verifica preliminare o pre-audit (su richiesta): valutazione della conformità del sistema ed analisi delle lacune rispetto ai requisiti della norma di riferimento; verifica iniziale o Initial Audit

per la valutazione dell'implementazione dei principi e della struttura di base degli SGA (impatti più significativi,legislazione e normativa applicabile, descrizione del sistema…); verifica di certificazione o main audit (e successiva emissione del certificato che dura tre anni); visite periodiche di mantenimento della certificazione e del miglioramento continuo. Durante ciascuna fase di audit l’Organizzazione riceve un report chiaro e completo che consente di migliorare continua-

mente il sistema di gestione e le prestazioni in materia di gestione. In questi anni la sostenibilità è divenuta un principio irrinunciabile in tutti i settori industriali, civili e dei servizi, nella convinzione che solo le organizzazioni concretamente “sostenibili” e credibili nelle loro varie iniziative sono destinate a durare nel tempo. Daniele D’Amino Responsabile Ambiente Bureau Veritas Italia


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Ressolar: un’impresa “energeticamente” sostenibile Affidarsi a fornitori certificati ISO 14001 significa avvalersi di aziende che si impegnano costantemente per ridurre il proprio impatto ambientale La Ressolar di Bergamo da oltre 50 anni cammina al passo con l’evoluzione del settore energetico a fianco delle Amministrazioni Locali, delle imprese e dei cittadini, garantendo un knowhow fatto di esperienza e professionalità, con lo sguardo sempre rivolto alla tutela dell’ambiente. Negli ultimi anni il binomio energia e sviluppo sostenibile è diventato sempre più stretto, portando Ressolar a specializzarsi ulteriormente nel campo delle energie rinnovabili. L’azienda difatti si distingue per la progettazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili, in particolare nel campo del fotovoltaico, geotermico e solare termico, per lo sviluppo di metodologie integrate di pianificazione energetica e per lo studio di soluzioni di razionalizzazione degli sprechi ed efficientamento energetico degli edifici. Ressolar rappresenta il

Lo staff Ressolar, al centro Marina e Gianluigi Piccinini

primo Gruppo del territorio bergamasco che ha investito nella realizzazione di propri impianti ad alta tecnologia per la produzione di MW di energia elettrica, senza trascurare il problema dello smaltimento al termine

dell’utilizzo dell’impianto, in accordo con la filosofia aziendale di totale rispetto per l’ambiente. E’ proprio per testimoniare questo convinto impegno ambientale che Ressolar ha recentemente conseguito la certificazione am-

bientale ISO 14001. Una scelta quindi che va ben oltre il fatto di offrire soluzioni di efficienza energetica o impianti di produzione di energia da fonti rinnovabile. La certificazione ISO 14001 attesta così la sen-

sibilità del Gruppo nei confronti dell’ambiente, oltre a qualificarla al meglio nelle gare d’appalto pubblico (unitamente alla certificazione ISO 9001 per la Qualità e all’attestato SOA). Dopo aver analizzato i propri impatti ambientali significativi, Ressolar ha deciso di monitorarli costantemente nel tempo: tra gli obiettivi di miglioramento per i prossimi anni si evidenzia una miglior gestione dei cantieri, soprattutto per quel che concerne la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Essendo poi un’attività che viene svolta in buona parte non solo nei cantieri ma anche negli uffici, l’azienda ha introdotto una serie di buone pratiche, che vanno dalla raccolta differenziata, all’utilizzo di carta riciclata o certificata fino all’utilizzo di cartucce per toner o stampanti rigenerate. Marco Rossi

Bureau Veritas per la certificazione ISO 14001 L'attenzione alla protezione dell'ambiente migliora l'immagine di un'azienda e, al tempo stesso, stimola la competitività aziendale. ISO 14001 fa parte di una serie di norme internazionali, che riguardano il Sistema di Gestione Ambientale, applicabili a tutte le tipologie di Organizzazione. La Norma ISO 14001 è impostata sui principi di un sistema di gestione che prevede le fasi di pianificazione, esecuzione, controllo e azioni di miglioramento; l’applicazione della norma ISO 14001 definisce i requisiti più importanti per individuare, controllare e monitorare gli aspetti ambientali di qualsiasi Organizzazione che abbia una politica ambientale. Bureau Veritas è stato il primo Organismo di Certificazione al mondo ad essere accreditato per la ISO 14001 ed è oggi riconosciuto come Organismo di Certificazione da oltre 40 Organismi di accreditamento nazionali e internazionali. Il Gruppo opera attraverso 50.000 esperti in tutto il mondo ed è presente in Italia con 21 uffici. Bureau Veritas Italia - Divisione Certificazione tel. 02 27091.1 - fax 02 27006815 info.certification@it.bureauveritas.com www.bureauveritas.it/certificazione Area Nord - Tel. 02 27091279 - Fax 02 27006815 area.nord@it.bureauveritas.com


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Appuntamenti Sostenibili

Appuntamenti sostenibili d'autunno Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data

Orario

Evento Fiera Campionaria 2011

Fiera

Fiera Bergamo - Via Lunga

www.campionaria-bergamo.it

20,45

Ma che cos'è questa crisi? Manovra: si poteva fare di meglio?

Incontro pubblico

Fondazione Serughetti La Porta Viale Papa Giovanni XXIII, 30 (Bg)

domizia.rossi@teletu.it

28 Ott/1 Nov 2 Nov

Tipologia

Luogo svolgimento

Contatti

5 Nov

8.30 - 12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Osio Sopra (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

5 Nov

21,00

Lezioni di giardinaggio planetario

Spettacolo teatrale

Auditorium Ponteranica Via Valbona, 73 - Ponteranica (Bg)

www.erbamil.it - www.teatronatura.it - segreteria@erbamil.it

6 Nov

9,30 - 12,30

Eco-riqualificando, SEAP e Mobilità Sostenibile

Convegno

Auditorium Lario Fiere - Erba (CO)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

7 Nov

9,30 - 12,30

Etica e sostenibilità ambientale

Convegno d'apertura

FaSE - Alzano Lombardo (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

7 Nov

18,00 - 20,00

Inaugurazione Mostra "Needs: Architetture nei Paesi in via di sviluppo"

Mostra

Auditorium Piazza della Libertà (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

7 Nov

18,00 - 20,00

Le E.S.C.O. e la gestione integrata dell'energia

Convegno

Kilometro Rosso - Stezzano (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

7 Nov

19,30

Slow Food: Incontro con i casari dei presidi e con la razza piemontese

Incontro/Cena

Trattoria Dentella - Via Cav. Dentella - Bracca (Bg)

Tel. 035.244612/335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it

8 Nov

15,00 - 18,00

Energia e salute, priorità a confronto

Convegno

Auditorium ordine ingegneri (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

8 Nov

16,30 - 19,30

Efficienza energetica, nuove opportunità delle reti d'impresa

Convegno

FaSE - Alzano Lombardo (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

9 Nov

14,30 - 17,00

I negoziati internazionali e gli strumenti per il controllo e la gestione dei cambiamenti climatici

Convegno

Sala Giunta Confindustria Bergamo

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

9 Nov

20,00 - 22,00

L'energia dell'abitare

Convegno

Auditorium BCC Treviglio - Treviglio

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

10 Nov

20,30

Incontro "per consolidare la Rete GAS"

Incontro

Centro La Porta - Viale Papa Giovanni XXIII, 30 (Bg)

osvaldoprestini@virgilio.it

10 Nov

14,30 - 17,00

La norma UNI EN 15232 una nuova leva per rendere gli edifici ecosostenibili e ridurre i consumi energetici delle imprese

Convegno

Sala Giunta Confindustria Bergamo

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

10 Nov

17,30 - 19,30

Il nuovo abitare tra bellezza ed energia del gruppo

Convegno

Auditorium Piazza della Libertà (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

10 Nov

21,00 - 23,00

Edifici e energia, esempi architettura catalana

Convegno

Auditorium Piazza della Libertà (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

11 Nov

10,30 - 13,00

Strategie comunali per l'energia sostenibile. Le buone pratiche del Comune di Bergamo

Convegno

Sala Mosaico - Ex Borsa Merci (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

11 Nov

14,30 - 17,00

Soluzioni innovative per il risparmio energetico ed il controllo degli impianti

Convegno

Auditorium Associazioni Artigiani Bergamo

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

11 Nov

17,30 - 20,00

Dallo "Small Business Act" alla "Road Map" sull'efficienza delle risorse: c'è un ruolo effettivo per le PMI nella costruzione di un'Europa più sostenibile?

Convegno

Auditorium Associazioni Artigiani Bergamo

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

12 Nov

8.30 – 12.30

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Albino (Bg)

mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it

12 Nov

9,30 - 12,30

Le politiche energetiche dell'UE e la situazione in Italia

Convegno

Auditorium Università Sant'Agostino (Bg)

Tel. 035.274293/327 energia@artigianibg.com - www.settimanaenergia.it

12 Nov

14.00-18.00

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Solza (Bg)

EIV - Electric & Intelligent Vehicles

Mostra/Conveno veicoli elettrici

Fieramilano Rho (MI)

16/19 Nov

EnerSolar + Greenenrgy 2011

Fiera energie rinnovabili

Fieramilano Rho (MI)

18/20 Nov

Change up! Winter

Evento-temporart-shop

Superstudio Più - Via Tortona (MI)

www.changeup.it info@changeup.it

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Zanica (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

15/17 Nov

19 Nov

8.30-12.00

19/20 Nov

9,00 - 13,00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Corna Imagna (Bg)

mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it

20 Nov

10,00-18,00

Tour "Andar per vigne"

Tour enogastronomico

Provincia di Bergamo

Cell. 328.7448046 - promoeventi@email.it

20 Nov

10,00-18,00

Adda's Wine

Evento enogastronomico

Cantina Sociale Val San Martino - Pontida (Bg)

Cell. 340.4075405 info@vinitosca.it - condotta@slowfoodvalliorobiche.it

Slow Food: la settimana del castrato orobico

Incontri

Varie

Tel. 035.244612/335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it

1° Compleanno Bergamo SOStenibile

Incontro/Cena

Ristorante "Mimmo" Città Alta - Bergamo

Cell. 335 362358 - info@greensolution.it

21/27 Nov 23 Nov

17,30

26 Nov

8.30-12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Madone (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

26 Nov

21,00

Storia d'amore e alberi

Spettacolo teatrale

Auditorium Ponteranica Via Valbona, 73 - Ponteranica (Bg)

www.erbamil.it - www.cooperativathalassia.it segreteria@erbamil.it

3 Dic

8.30-12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Osio Sopra (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

8 Dic

12,30

Slow Food: polenta consa(da) ai prati parini

Incontro/Cena

Agriturismo Prati Parini - Cà Chinaglio - Sedrina (Bg)

Tel. 035.244612/335.336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it

10 Dic

8.30 – 12.30

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Albino (Bg)

mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it

10 Dic

14.00-18.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Solza (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

10 Dic

19,30

Slow Food: Molte fedi sotto lo stesso cielo - Il cibo dello spirito

Incontro

Oratorio di Cenate Sotto (Bg)

Tel. 035.244612/335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it

15 Dic

20,00

Slow Food - Il cibo quotidiano: 100 vigne per 1.000 orti in Africa

Incontro/Cena

Sorsi & Bocconi, Via Mazzini, 176 Albino (Bg)

Tel. 035.244612/335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it

17 Dic

8.30-12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Zanica (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

17/18 Dic

9,00 - 13,00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Corna Imagna (Bg)

mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it



IMPIANTI FOTOVOLTAICI Chiavi in mano

Ph.: www.fotoaereeghilardi.it

Presenti da oltre 30 anni nel settore dell’impiantistica e quadristica, progettiamo e installiamo impianti fotovoltaici e, in genere, impianti che utilizzano energie rinnovabili per le esigenze residenziali, industriali e commerciali. Grazie all’attuale sistema di incentivazione è oggi più che mai conveniente affrontare e risolvere il problema delle coperture in eternit. Sostituendo il vostro vecchio e nocivo tetto in eternit, contestualmente all’installazione di un impianto fotovoltaico, potrete accedere agli incentivi e alla maggiorazione prevista, oltre che al possibile recupero del 55% delle spese sostenute per la ricopertura. INTERPELLATECI, Vi sottoporremo GRATUITAMENTE un preventivo e un Business Plan per verificare la sostenibilità dell’investimento, l’assistenza per l’ottenimento dei finanziamenti e tutti i nostri servizi per la realizzazione del VOSTRO NUOVO TETTO FOTOVOLTAICO. Valutiamo l’acquisizione dei diritti di superficie dei lastrici solari.

Rispetta l’ambiente risparmiando I nostri servizi: • Studio di fattibilità • Progettazione e realizzazione impianti chiavi in mano • Smaltimento amianto (eternit) • Rifacimento coperture • Pratiche presso enti e recupero 55% • Manutenzione e monitoraggio

UNI EN ISO 9001:2008

CERTIFICATO N° 9145.COR 3

Via Mascagni, 7/A | Stezzano | BG Tel. 035 4540660 | Fax 035 4379591 www.corna.it | info@corna.it

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