Bergamo SOStenibile 19 > Gennaio/Febbraio 2013

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Gennaio Febbraio

PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Per un matrimonio green All’interno 9 pagine di consigli degli esperti per le vostre nozze eco-compatibili

Votate chi vi pare di Diego Moratti Chi votare? No, non c’è la domanda di riserva, stavolta si deve sicuramente votare, anche se è forte la tentazione di porsi un’altra domanda: perché votare? Perché votare se tanto ci ritroviamo sempre con gli stessi personaggi che da decenni propongono ricette e soluzioni che poi non vengono mai attuate? Perché votare se tanto già sappiamo che molti candidati di ciascuna lista saranno sicuramente rieletti nelle circoscrizioni più sicure? Tutti sembrano concordi che così non si può più andare avanti, ma dopo infiniti discorsi, scandali e polemiche, nulla mai segue a pagina 2

...e vissero felici e sostenibili

Green Economy

Speciale Fotovoltaico Tutti i numeri del 2012 Comune per Comune É sempre conveniente, nonostante tutto In Italia meno potenza ma più impianti Bergamo a tutta energia Pulizia uguale risparmio Palafrizzoni: nuovo bando per 19 edifici Ca.Lo.Pi.Cos: terminati 8 impianti Valbondione: energia pulita in tempi record Quando il vento soffia sul Web I Green Job emergenti

Eco dal Mondo

Stili di Vita

Ecologia & Imprese

Amsterdam

Sharon Gannon

Carceri

In Olanda impazzano i taxi-scooter elettrici

L’insegnante di yoga dei Vip di Hollywood

Areté: il riscatto passa per la green economy

Pagina 40 Eco dalla Provincia

Aeroporto Ryanair cresce ancora

O’Leary «pagheremo i contributi in Italia» Pagina 4

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Editoriale

Segue dalla prima pagina cambia. Non una tassa in meno, non una riforma per ridurre la burocrazia o i parlamentari, non un incentivo verso una reale meritocrazia, a favore di giovani e donne. La politica dovrebbe contribuire al progresso della società: ma quali progressi abbiamo fatto in tutti questi anni? Da tempo si è persa ogni aspet-

“Sono davvero tante le persone che ruotano attorno alla classe politica, ma la cosa preoccupante è che c’è sempre posto per tutti” tativa di mettere mano ad alcune riforme basilari, da tutti ritenute urgenti e imprescindibili, come la riforma elettorale, il taglio dei parlamentari, delle province e dei mille enti locali a cui sono collegati una miriade di altri enti pubblico-privati. Con Cda a “nomina” politica: amici, parenti o sostenitori. Il merito? I giovani? Il ricambio? Solo un bel concetto da sostenere durante la campagna elettorale. Chi votare. Personalmente “sogno” un Paese in cui esista una matura alternanza politica alla guida della collettività, in cui al governo ci vada un solo partito, come in Usa o in Gran Bretagna, o al limite due soli partiti, come in Germania; sogno che questo partito governi per un’intera legislatura senza problemi di maggioranza e che, terminata la legislatura, l’intero partito, dirigenti in testa, si prenda tutte le responsabilità di ciò che è stato fatto e di ciò che non è stato fatto, senza poter attribuire colpe ad altri. Se dopo cinque anni quel partito riconquista la fiducia degli elettori, allora potrà

proseguire con le stesse persone per un altro mandato, mentre quando un partito perde, che sia di maggioranza o che sia di opposizione, allora basta. Quel partito venga completamente rinnovato nella leadership e nei suoi maggiori esponenti. Come del resto -senza sognare troppo- avviene in tutto il mondo civile. Ma non in Italia. L’alternanza di governo non dev’essere un trauma. Un partito può provare a proporre una linea politica, a proporre le proprie idee sulle soluzioni o sulle riforme da apportare. E, senza farne una questione personale, chi non ottiene un successo politico, può sempre tornare a fare altro nella vita. Ma soprattutto si permetta ad altri di farsi avanti. È qui però che entra in gioco la risposta alla domanda di riserva. Perché votare? Votare è necessario perché altrimenti non si innesca nemmeno il meccanismo dell’alternanza,

“Sogno un Paese in cui esista una matura alternanza politica alla guida della collettività” quel meccanismo che permette di premiare o sfiduciare un politico o un partito che non ci ha convinto. Il ricambio è davvero la questione cruciale, per non permettere ai politici di creare radici troppo lunghe, tali da non poter più essere estirpate. Chi non vota, delega la scelta soprattutto a coloro che invece dalla politica traggono profitto, diretto o indiretto: ci sono categorie di persone che non mancheranno mai di far avere il proprio voto a chi può procurare loro situazioni “favorevoli”, quando non di vero

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 28 gennaio 2013

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alizioni, perché appena dietro le prime linee vi sono le medesime persone che ci hanno allegramente “portato” in questa situazione. Quindi -direte voi- meglio votare i partiti nuovi. Non proprio. Anzi, fate molta attenzione a tutti i partiti che si presentano come nuovi e rivoluzionari, perché il rischio costante della nostra storia politica è sempre lo stesso: anche chi si presenta come nuovo e dirompente, dopo anni e anni è ancora lì, sempre nuovo e sempre dirompente, ma intanto rimane comodamente adagiato su qualcuna delle tante poltrone disponibili. Il mancato ricambio della classe

privilegio. Sono davvero tante le persone che ruotano attorno ad una classe politica, ma la cosa preoccupante è che c’è sempre posto per tutti! Da qualche parte si trova sempre un posto adatto a ciascun politico o ex politico, che sia a Bruxelles o nella locale amministrazione comunale: un assessore o un consulente serve sempre. Rimborsi elettorali ce ne sono per tutti, quelli non finiscono mai e superano indenni (e indegni) ogni legislatura. L’accusa reciproca di “mettere le mani nelle tasche degli italiani” è semplicemente vera, è che le mani le mettono tutti insieme appassionatamente. E sono sempre le stesse mani. Per questo è inutile votare sempre le stesse persone, vale a dire quelle persone che poi avrebbero il compito di riformare proprio la politica della quale esse beneficiano. Chi votare allora? E cosa volete che vi dica. Vorrei dirvi che non tutti i politici sono

uguali, che c’è chi si impegna di più o di meno e chi qualche risultato l’ha conseguito. Ma poi è davvero normale ritrovarselo attorno per altri 10-15-20 anni solo perché -in mancanza di vero ricambio- non c’è mai chi fa meglio? Vorrei dirvi di interessarvi alle storie e alle carriere personali di ogni singolo candidato che andrete a scegliere, per limitare la possibilità di cattive sorprese o di pentimenti postumi. Ma con il tasso di ricambio dei nostri politici, dopo qualche anno, uno non sa più nemmeno di chi ri-pentirsi. Vorrei dirvi di non votare i partiti più piccoli, per non disperdere il voto e frammentare ulteriormente il nostro desolato quadro nazionale, in cui le responsabilità sono talmente suddivise, che alla fine mai nessuno è responsabile di nulla. E quindi si ripresentano sempre tutti. Allo stesso tempo vorrei dirvi anche di non votare le solite co-

> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Segreteria organizzativa Francesca Togni - Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Nello Ruggiero - Layout Studio Service Srl www.layoutstudio.it Stampa > CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it Pubblicità > Studio Green Solution S.r.l. - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

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“Il “ricambio” è davvero la questione cruciale, per non permettere ai politici di creare radici troppo lunghe, tali da non poter più essere estirpate” politica è un male pervasivo, un virus contagioso e lo strumento del voto sembra non avere alcun potere. Ma se non votiamo questa volta, cadremo nuovamente nella trappola di non innescare il ricambio. Una soluzione in fondo c’è. Ed è l’unica che può garantire un rinnovamento politico minimo. Magari non porterà ad una matura alternanza di governo, ma almeno eviterà le incrostazioni politiche più durature. Sapete cosa vi dico? Fate così: dopo aver fatto le vostre valutazioni, il 24 e 25 febbraio votate chi vi pare. Ma la prossima volta, votate qualcun altro.

Hanno collaborato a questo numero: Alice Motti - Giornalista Mario Salomone - Università di Bergamo Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Alessandra Loche - Giornalista Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Livia Salvi - Moda e Storia dell’Arte Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Marta Morarelli - Scienze della Comunicazione Alessandro Fortis - Scienze dell’Educazione Gabriele Palamara - Giornalista Rossana Madaschi - Nutrizionista Claudia Proserpio - Educazione e Formazione CEA Luciano Valle - CEA Arianna Corti - Giornalista Enrico Ubiali - Scienze Economiche Marcella Messina - Università di Bergamo Roberto Simoni - Giornalista Francesca Valenti - Eventi con Stile Valeria Brunelli - Eventi con Stile Erica Balduzzi - Lingue e Letterature Straniere

Diego Moratti


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Sommario Attualità Eco dalla Provincia 4. Aeroporto di Orio al Serio. I numeri di Mr Ryanair «Pagheremo i contributi in Italia» 5. Buone prassi crescono. Premiate 11 aziende bergamasche 6. Rifiuti: dopo due anni di Sistri si ritorna al MUD Eco dal comunE 8. Palazzo Frizzoni punta verso il sole per rinnovare l’energia della città 9. Il Parco agricolo ecologico dedicato alla Madonna dei Campi comuni virtuosi 10. Promoserio: fare rete nelle Valli per “alleggerire” l’impatto ambientale 11. Solarizzazione dei tetti pubblici a costo zero per i Comuni di Ca.Lo.Pi.Cos

Green Economy sPEcialE Fotovoltaico 12. È sempre conveniente nonostante tutto 13. Ottimizzazione del fotovoltaico: pulizia=risparmio 14. Fotovoltaico Italia, meno potenza, più impianti 16. Bergamo a tutta energia. I dati Comune per Comune 18. Nuova Centrale Idroelettrica a Valbondione. Energia Pulita in tempi record 20. Quando il vento soffia sul web 22. I nuovi green job Ecologia & imPrEsE 24. Coop: a Bergamo il supermercato che ama l’ambiente 26. Il riscatto attraverso la green economy 27. WHP: promuovere la salute è una bella impresa

Stili di vita e d’impresa sPEcialE matrimoni grEEn 28. Matrimonio in…verde 30. I “fiori d’arancio vip” si sposano con la natura 32. Look da favola 34. Ecologico? Ci vado a nozze! 35. Le dolcezze del matrimonio. L’amico a quattro zampe, ospite d’onore 36. Wedding planner, un professionista al vostro fianco 37. Il fascino della Seduzione. Due cene letterarie a tema ambiEntE 38. L’orso bruno è il gigante buono più minacciato in Italia 39. Econnect il ripristino della rete della vita Eco dal mondo 40. Amsterdam…tutta eco la città! 41. Taxi-scooter elettrici. In Olanda impazza il nuovo servizio artE & tEndEnzE 42. Doppia K: rapper senza catene e macchinoni / L’Ambiente SI Nota 43. “Comunità sostenibili” esperienze concrete in provincia di Bergamo sociEtà 44. Sotto la lente d’ingrandimento l’agire sostenibile dei GAS 45. !U.K Club: non tutti i Mali vengono per nuocere! 46. A Bergamo Sharon Gannon. L’insegnante di Yoga dei Vip di Hollywood 47. Ogni età ha il suo cibo salutE & bEnEssErE 48. La salute vien mangiando alimEntazionE 50. La pera, ritratto della salute Il radicchio, la foglia del Nordest 51. Risotto con pere, zola e radicchio rosso Pancake zero sprechi dallo scarto del centrifugato di pera storia & PErsonaggi 52. Albert Schweitzer. Cristianesimo, Dio ed Etica della vita 53. ANCI e CEA di Bergamo insieme per uno sviluppo sostenibile calEndario aPPuntamEnti

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ENERGY MANAGEMENT L’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.

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Eco dalla Provincia

Aeroporto di Orio al Serio I numeri di Mr Ryanair «Pagheremo i contributi in Italia» Michael O’Leary, patron della compagnia irlandese, annuncia quattro nuove rotte in occasione del 10° anniversario di presenza a Bergamo

È sereno Michael O’Leary, patron di Ryanair, mentre annuncia 4 nuove rotte in partenza dall’aeroporto di Orio al Serio verso Kalamata (Grecia), Knock (Irlanda), Catania e Malta, in occasione della affollatissima conferenza stampa tenutasi il 22 gennaio per il 10° anniversario della compagnia a Milano-Bergamo. Il legame con l’aeroporto è forte, dice O’Leary, confermando tutto il repertorio scenografico a cui ci ha abituati, che oltre che manager lo qualificano come showman. Non solo Orio rappresenta il più grande e il più affermato

“Il legame con l’aereporto è forte. Orio rappresenta il più grande e il più affermato scalo di Ryanair” scalo di Ryanair ma, scherza, da tifoso del Manchester City sarebbe anche disposto ad offrire un volo gratis, di sola andata, a Mario Balotelli. Dati alla mano O’Leary mostra i trend di crescita di quella che definisce l’unica compagnia ultra low-cost in Europa e ribatte alle accuse mosse a Ryanair in materia di violazioni della sicurezza, di politica del carburante e di evasione fiscale.

Il bilancio di 10 anni di Ryanair a Bergamo è presto fatto: più di 7 milioni di passeggeri annui con una ricaduta di 7 mila posti di lavoro (stimati in mille per milione di viaggiatori dall’Airport Council International - ACI) e un trend in continua crescita. Per usare il motto della Compagnia: «Il costo più basso vince sempre».

Questione tasse, contributi e “One Bag Rule” Con l’ironia che lo contraddistingue e un’apparente semplicità O’Leary liquida le questioni più pressanti per l’opinione pubblica. “No problem”, dice a chi gli chiede delle tasse: basta che si decida dove vanno pagate e lo faremo, in Italia o in Irlanda non fa differenza. Poco importa per lui se la tassazione in materia in Irlanda è al 12% mentre in Italia è al 37%. O’Laeary non vuole entrare in merito alla questione tasse nel nostro Paese anche perché, dice, ora stanno crescendo in fretta anche in Irlanda. Resta il fatto che la normativa europea sui lavoratori mobili stabilisce che tasse e contributi vadano pagati nel Paese dove ha sede la compagnia. «Una normativa che finora era favorevole per l’Italia per la sua tradizione navale -dice O’Leary-. Ora

L’aeroporto in dati Traffico passeggeri Traffico merci Compagnie operanti (voli di linea) Collegamenti Nazioni Città

8.890.604 117.050 t 14 115 33 104

Ryanair BGY in dati Rotte Voli settimanali Passeggeri annui Posti di lavoro ad Orio al Serio

80 990 7 milioni 7.000

se l’Italia cambierà la legge, noi la rispetteremo, come sempre e come in tutti gli Stati su cui voliamo. I nuovi dipendenti potranno versare i contributi in Italia, ma non può esserci retroattività per quelli che le hanno già correttamente pagate in Irlanda. Ryanair -ribadisce- ha operato secondo leggi europee», benificiando di un vuoto normativo europeo e italiano. E a un’eventuale condanna da parte del giudice del lavoro di Bergamo, che si pronuncerà in merito il 20 febbraio, Ryanair presenterà ricorso. Se poi, stando al decreto crescita, le compagnie low cost saranno sottoposte al regime fiscale nazionale italiano, Ryanair si adeguerà. Nessun rischio quindi che Ryanair lasci il nostro Paese, nè tantomeno Orio sulla

cui crescita infatti punta ancora molto. O’Leary ribatte anche alla questione degli aiuti statali. Solo Alitalia prende contributi statali, mentre Ryanair, come tutte le compagnie aeree fa trattative economiche e commerciali con gli aeroporti e gli enti turistici sulla base dell’incremento del traffico e del numero di passeggeri (e quindi, nel caso di Bergamo, iscritti a bilancio alla voce “Costi per Servizi” - specifica il Direttore generale di Sacbo Andrea Mentasti). E a chi polemizza sulla One Bag Rule, ovvero la legge secondo la quale Ryanair concede ai passeggeri un unico bagaglio a mano, O’Leary risponde ancora una volta coi numeri: dalla sua introduzione nel 2005, dettata da questioni di spazio e di sicurezza a bordo, si è passati da 40 ad 80 milioni di passeggeri. Come a dire: queste sono le regole per viaggiare low-cost, è la gente che ci sceglie: «Il costo più basso vince sempre».

La crescita continua La luna di miele tra l’aeroporto di Milano-Bergamo e la Compagnia Irlandese sembra quindi destinata a durare ancora a lungo. L’intenzione della compagnia infatti è chiaramente quella

“Il bilancio di 10 anni di Ryanair a Bergamo è presto fatto: più di 7 milioni di passeggeri annui con una ricaduta di 7 mila posti di lavoro” di continuare a crescere e, con lei, anche lo scalo bergamasco. I lavori di ingrandimento dell’aeroporto e di allungamento delle piste sono già cominciati e saranno pronti per l’Expo 2015. Con buona pace dei comitati e dei Comuni limitrofi che, insieme a Legambiente, hanno commissionato al TAR un’indagine per la riduzione degli impatti inquinanti nell’aria e del rumore per quello che ormai è divenuto il quarto scalo italiano per numero di passeggeri e il terzo scalo italiano per traffico di merci. Nel dibattito in corso ogni mese su BergamoSOStenibile, continueremo ad approfondire i diversi aspetti e le diverse prospettive con cui guardare “Il Caravaggio” e la sua crescita, crescita che si spera possa essere prima di tutto in sostenibilità ambientale. Arianna Corti


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Buone prassi crescono Premiate 11 aziende bergamasche In aumento le imprese che rispondono al bando regionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012. Seconda dopo Milano la performance della provincia di Bergamo I numeri parlano chiaro: 78 aziende premiate (+34% rispetto al 2011), provenienti da tutte le 12 provincie della Lombardia e dai più disparati settori, dalla grande azienda alla cooperativa sociale, anche se a farla da padrone sono come sempre le piccole e medie imprese. Milano risulta il territorio più presente con 26 aziende ammesse, seguita da Bergamo a quota 11 aziende (+46% rispetto al 2011). Poi Monza Brianza, Sondrio e Pavia rispettivamente con nove, sei e cinque aziende premiate; Brescia e Como a quota 4, Lodi e Mantova 3, Crema e Lecco a quota 2 e Varese 1. Quasi tutte le provincie hanno aumentato il numero di imprese premiate; l’idea non è sicuramente quella di fare delle classifiche di merito ma offrire, anche in questo caso, un buon esempio per chi non ha partecipato per mancanza di iniziativa o semplicemente di tempo. “Le buone prassi devono essere un atto volontario, non un’imposizione” dichiara infatti Federico Montelli, Direttore di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Proprio nell’ottica del miglioramento continuo quest’anno è stata inaugurata una nuova sezione per le imprese che hanno già partecipato alle scorse edizioni e che hanno voluto dare evidenza a nuove buone prassi all’evoluzione di quanto già fatto. Del numero totale delle aziende che hanno partecipato al bando quasi il 50% aveva già preso parte a una delle precedenti edizioni. L’altra novità di questa edizione, in linea con la filosofia della trasparenza, è il Repertorio Web delle Buone Prassi: un portale il cui obiettivo è raccogliere online le imprese selezionate per dare pubblica evidenza ai comportamenti socialmente responsabili e agli elementi aziendali più qualificanti. Il repertorio sarà presente sul nuovo sito dedicato www.csr.unioncamerelombardia.it e sarà uno strumento di

“Un portale per dare pubblica evidenza ai comportamenti socialmente responsabili e agli elementi aziendali più qualificanti: è il Repertorio Web delle Buone Prassi” comunicazione e condivisione con tutte le parti interessate per la diffusione delle buone prassi sul territorio lombardo.

Le 11 imprese Bergamasche Le imprese bergamasche premiate in questa edizione sono 11 e più precisamente (in ordine alfabetico): Arti Grafiche FAIV (Grumello del Monte) - tipografia a conduzione familiare certificata FSC che conferma la sua presenza dopo la segnalazione dell’anno scorso; Asilo Nido La Stellina (Azzano San Paolo) - esempio di buone prassi sia interne (verso dipendenti, utenti e clienti) che esterne (verso fornitori e il proprio territorio) oltre che attraverso l’installazione di

pannelli fotovoltaici e all’utilizzo di giochi in legno; Aspan Servizi (Grassobbio) - associazione dei panificatori bergamaschi che promuove la filiera corta del grano; Capello (Bergamo) - storico panificio della città che conferma la sua presenza presentando un nuovo progetto riguardante la responsabilità sociale e territoriale attraverso la partecipazione al progetto “Bergamo la mia terra e il suo pane” e l’uso di farina a km 0; Ditta Gamba Edoardo (Almè) - salumificio storico bergamasco che, pur tramandando la propria tradizione dal 1880, si è impegnato negli acquisti a Km 0, senza OGM o derivati del latte, e collabora attivamente sul proprio territorio attraverso i Gruppi di Acquisto Solidale; Kennew (Nembro) - azienda giovane del settore fotovoltaico, ma già fortemente impegnata in prima persona attraverso certificazioni di qualità, ambiente e gestione dell’energia dell’azienda stessa; NaturalBio (Bolgare) - negozio a gestione familiare aperto nel luglio 2011 che, oltre a vendere prodotti biologici, vuole essere anche luogo di incontro, informazione e formazione sull’alimentazione naturale e sana;

Le imprese bergamasche premiate 1. arti grafiche Faiv (Grumello del Monte) 2. asilo nido la stellina (Azzano San Paolo) 3. aspan servizi (Grassobbio) 4. capello (Bergamo) - panificio 5. ditta gamba Edoardo (Almè) - salumificio 6. Kennew (Nembro) - settore fotovoltaico 7. naturalbio (Bolgare) - alimentazione naturale 8. Politerapica (Seriate) - poliambulatorio di riabilitazione 9. ressolar (Bergamo) - settore energie rinnovabili 10. siti targhe (Capriate San Gervasio) 11. vanoncini costruzioni (Mapello) Politerapica (Seriate) - poliambulatorio di riabilitazione che si impegna nell’organizzazione di incontri per la popolazione; Ressolar (Bergamo) - azienda storicamente impegnata nel mondo dell’energia sin dal 1952 che investe le proprie risorse nel fotovoltaico anche attraverso la formazione e progettazione scolastica; Siti Targhe (Capriate San Gervasio) - azienda di produzione di targhe industriali secondo criteri di valutazione ambientali sia delle materie prime che dell’attività dell’azienda stessa; Vanoncini (Mapello) azienda trentennale che ha svi-

luppato un sistema costruttivo a basso consumo di energia e ha realizzato la propria sede rendendola un “edificio energeticamente efficiente”. “Anche se le imprese non vedono ancora la Responsabilità Sociale d’Impresa come un’opportunità” è stato detto durante la giornata di premiazione “c’è una maggiore consapevolezza dei propri mezzi”. Non resta che aspettare che il prossimo bando per scoprire nuovi esempi di buone prassi, magari date dalle semplici pratiche di tutti i giorni. Roberta Spinelli


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Eco dalla Provincia

Rifiuti: dopo due anni di Sistri si ritorna al MUD Entro il 30 aprile 2013 la presentazione del nuovo Modello Unico di Dichiarazione Ambientale per enti e imprese Bergamo, 15 febbraio 2013 Studio Amb organizza un incontro formativo sul MUD

Novità in materia di rifiuti: dopo la sospensione del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), con la pubblicazione di fine anno del decreto del presidente del consiglio (DPCM) 20 dicembre 2012, è stato emanato il nuovo Modello Unico per la dichiarazione Ambientale (MUD) attraverso il quale denunciare i rifiuti speciali prodotti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero, trasportati e intermediati. Il MUD va presentato entro il 30 aprile di ogni anno alla Camera di Commercio competente per territorio, ovvero quella della Provincia in cui ha sede l’unità locale, cioè la sede presso la quale il dichiarante ha detenuto i rifiuti in relazione alle attività svolte: produzione, operazioni di recupero e smaltimento. L’Unità locale coincide con la sede legale per i soggetti che svolgono attività esclusiva di trasporto o attività di intermediazio-

“Nuovi destinatari sono i trasportatori e gli intermediari/ commercianti di rifiuti senza detenzione che dal vecchio modello Sistri erano stati esonerati” ne e commercio di rifiuti senza detenzione. Il DPCM del 20 dicembre 2012 ha modificato profondamente il MUD, sia in merito alle informazioni da comunicare, più numerose e dettagliate, sia per quanto riguarda la modalità di trasmissione, da effettuare esclusivamente per via telematica, ad eccezione dei soggetti quali Comuni e Consorzi e di coloro che producono, nella propria unità locale, non più di 7 rifiuti, e per ogni rifiuto, utilizzano non più di 3 trasportatori e 3 destinatari. Inoltre il DPCM intro-

duce l’obbligo di comunicazione annuale da parte dei Gestori di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Il modello si compone di sei comunicazioni: quella sui “Rifiuti speciali” deve essere presentata tramite il sito www.mudtelematico.it dai seguenti soggetti: trasportatori, commercianti e intermediari di rifiuti senza detenzione; impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti; imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e aziende che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque, come depurazione delle acque reflue e dall’abbattimento dei fumi (così come previsto dall’art. 184, comma 3, lettere c, d e g); imprese agricole che produco-

Considerata la complessità della nuova dichiarazione, è possibile che molte imprese possano riscontrare notevoli difficoltà nell’adempiere a quest’obbligo amministrativo. In linea con la propria mission aziendale, Studio Amb, che da vent’anni fornisce consulenza e supporto alle aziende in materia ambientale, ha organizzato per venerdì 15 febbraio al Centro Congressi Giovanni XXIII a Bergamo un incontro dal taglio particolarmente operativo sulle problematiche legate alla compilazione del nuovo MUD. I produttori di rifiuti, le aziende che operano nel settore del trasporto, dell’intermediazione, del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, i gestori di veicoli fuori uso, di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e i produttori (AEE), i Comuni e i consulenti ambientali, sono tutti invitati a partecipare. Nello specifico verranno evidenziate le novità introdotte dal DPCM del 20 dicembre 2012, la struttura del nuovo MUD e una guida alla dichiarazione per produttori, trasportatori, gestori di impianti di recupero e smaltimento, intermediari e commercianti, Comuni. Il pomeriggio sarà dedicato alla corretta compilazione della «Comunicazione veicoli fuori uso» e della «Comunicazione RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche». La quota di partecipazione di 250 euro (+Iva21%) comprende il materiale didattico, pranzo e attestato di partecipazione. Agli abbonati del portale Tuttorifiuti.it e ai clienti dello Studio Amb è riservato uno sconto del 10%. Tra i relatori, Paolo Pipere, Esperto di diritto dell’ambiente e Segretario della Sezione Regionale Lombardia dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e Tiziana Cefis, responsabile formazione Studio Amb. Per informazioni e modalità di partecipazione: Tel. 035 4243093 - formazione@studioamb.it www.tuttorifiuti.it no rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00. La seconda comunicazione “Veicoli Fuori Uso”, da presentare sempre tramite il sito, si rivolge ai soggetti che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali, rientranti nel campo di applicazione del D. Lgs. 209/2003. La comunicazione “Imballaggi” deve essere presentata da CONAI o altri soggetti di cui all’art. 221, comma 3, lettere a, c. La comunicazione “Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”, si rivolge ai soggetti coinvolti nel ciclo

di gestione dei RAEE rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 151/2005. La comunicazione “Rifiuti Urbani, Assimilati e raccolti in convenzione”, si rivolge ai soggetti istituzionali responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati, quali ad esempio Comuni e Consorzi. Infine la comunicazione “Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, che deve essere inviata tramite il sito www.registroaee.it, riguarda i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritte al Registro Nazionale e Sistemi Collettivi di Finanziamento.



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Eco dal Comune

Palazzo Frizzoni punta verso il sole per rinnovare l’energia della città Il Comune ha approvato il nuovo bando per l’installazione dei pannelli fotovoltaici su altri dodici edifici pubblici Nel 2012 sono state “rivestite” 19 strutture comunali Il traguardo è fissato: produzione di 25 MWp di energia pulita nel 2020. E Bergamo procede a grandi passi verso l’obiettivo. Anche l’amministrazione pubblica fa la “sua parte”, promuovendo l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri edifici. Per sfruttare le agevolazioni statali il comune ha emesso anche nel 2013 un bando con cui sono stati messi a disposizione dei privati i tetti degli edifici pubblici, a fronte di un contributo economico corrispondente a un affitto. In questo stesso modo, lo scorso anno si è registrato (rispetto al 2011) un aumento esponenziale della produzione di energia pulita. In dettaglio per il 2013 PalaFrizzoni propone l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti della Sede della circoscrizione 2 (in Largo Roentgen 3), della Biblioteca “Tiraboschi” (via San Bernardino 74), presso la sede della polizia locale (via Coghetti 8), all’Urban center (viale Papa Giovanni XXIII 57), al Centro anziani Longuelo (via Giordano 1/a), ai Magazzini comunali (via Serassi 17/a), al Centro sociale Malpensata (via Furietti 21) al Palazzetto dello sport (piazzale Tiraboschi 2-5), sulle Abitazioni comunali a Celadina (via Einstein 51– 53 – 55), al Nuovo albergo popolare (via Carnovali 95), al Centro sportivo

Celadina (via pizzo Scais 2), alla Scuola elementare “Valli” (via Rovelli 34), alla Scuola elementare “Don Bosco” (via Furietti 16) e al Centro atletica indoor (via Gleno 2/a).

Nel 2012 produzione esponenziale La formula del bando pubblico ha permesso di far lievitare la produzione di energia pulita grazie agli impianti sugli edifici del Comune: dall’inizio del 2011 alla metà del 2012, da 8,06 kWp a oltre 1.200 kWp. Dopo che è stato pubblicato il primo bando comunale per la realizzazione degli impianti in 19 edifici comunali, ben 15 aziende tra le principali eccellenze locali nel settore delle energie alternative hanno deciso di partecipare facendo rete: si sono riunite in un’impresa, la Bergamo Green Energy, e si sono aggiudicate il bando. I lavori di realizzazione degli impianti sono partiti all’inizio del 2012. Con due importanti risultati: l’aumento di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili e quindi il risparmio di 750 tonnellate annue di Co2 immesse nell’atmosfera, e anche l’apporto del sostegno da alcune realtà economiche locali. La forte attenzione verso questo tipo di energia alternativa ha

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Palazzetto dello sport

Nuovo Albergo Popolare

“trascinato” nella conversione al fotovoltaico anche altri enti pubblici della bergamasca che hanno puntato verso la realizzazione dei pannelli, anche con potenze di picco significative, dai circa 270 kWp dei pannelli installati nel 2010 alla Fiera, ai 141, 57 kWp dell’Università, fino ai 4,41 kWp della pensilina che si sta realizzando per la ricarica dei veicoli elettrici. A oggi, complessivamente, si contano quindi 27 impianti (formati da oltre 8.060 pannelli) installati su edifici pubblici, sia comunali che di altri enti o società partecipate, con una potenza di picco di oltre 1,643 kWp, mentre la potenza complessiva

sul territorio comunale è pari a 7.107 kWp. Il che significa che l’apporto pubblico al totale di energia fotovoltaica prodotta in città è pari al 23%, una percentuale destinata ad aumentare considerevolmente proprio in conseguenza del nuovo bando e che conferma Bergamo tra le prime città in Italia in relazione all’impatto pubblico sul totale di energia prodotta.

L’obbligo di fotovoltaico nel Regolamento edilizio Con l’adesione al Patto dei sindaci il Comune di Bergamo ha iniziato a progettare iniziative per

incentivare la produzione locale di energia da fonti alternative, in primo luogo dal sole, definendo l’obiettivo di raggiungere nel 2020 una potenzia complessiva di 25 MWp. Puntando a questa meta, chiara già durante la stesura del Piano per le energie sostenibili, si è attuato uno studio conoscitivo in un quartiere pilota della città. Per far convergere tutti gli sforzi verso questo impegnativo obiettivo, nello stesso regolamento edilizio comunale si prevede l’obbligo di approvvigionamento energetico da impianti fotovoltaici per i nuovi edifici, definendo le potenze di picco minime da installare.


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Numero 19 - Gennaio/Febbraio 2013

Il Parco agricolo ecologico dedicato alla Madonna dei Campi Il Santuario, che si trova al centro dell’area verde, è stato scelto dal comitato di coordinamento del Plis per dare il nome alla zona Dopo aver ricevuto nel 2011 il riconoscimento dalla Provincia di Bergamo, il Parco Agricolo Ecologico dei territori di Bergamo e Stezzano ha iniziato a muovere i primi passi. È stato costituito il Comitato di Coordinamento, organo di gestione previsto dalla convenzione sottoscritta dai due Comuni e rappresentato dai rispettivi assessori all’ambiente Massimo Bandera e Francesco Manaresi. Tra le prime decisioni prese dal Comitato di Coordinamento del Plis la più significativa ha riguardato la scelta del nome, alla ricerca di una parola che leghi il Parco al suo territorio, come del resto lo sono i nomi di tutti i restanti 18 Plis della provincia di Bergamo. La scelta è caduta sul Santuario dedicato alla Madonna dei Campi, un luogo situato al centro del Parco, da sempre un punto di riferimento per le famiglie e in particolare per gli agricoltori della zona.

A scuola di natura È stato avviato inoltre un proget-

“Avviato un progetto nelle scuole medie per far conoscere “l’oasi”, che si estende nei territori di Bergamo e Stezzano, ai giovani”

to di partecipazione e di educazione ambientale nelle scuole medie, volto da un lato a far conoscere ai ragazzi il territorio del Plis e dall’altro a realizzare attraverso un concorso il logo del Parco. Sono stati elaborati e finanziati i primi progetti di fattibilità, riguardanti la cartel-

lonistica di perimetrazione e di informazione, così come la rete dei percorsi e la manutenzione straordinaria degli stessi. Per meglio far conoscere il Parco è in corso la realizzazione di un sito web dedicato che sarà pronto entro il mese di aprile. Infine sono stati costituiti due importanti

tavoli di partecipazione, il primo rivolto agli agricoltori, il secondo dedicato alle associazioni. “Due anime del parco che vogliamo avvicinare e far dialogare - ha affermato l’assessore Massimo Bandera - per superare le diffidenze dei primi e valorizzare gli entusiasmi dei secondi”.


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Comuni Virtuosi

Promoserio: fare rete nelle Valli per “alleggerire” l’impatto ambientale La divisione Industry promuove il nuovo progetto per la sostenibilità

energy home realizzato dallo studio “Progettando” e le attività di Ferri motori che puntano a limitare l’impatto ambientale delle auto. Ma questi sono solo alcune delle iniziative messe in campo dalle aziende associate e che Promoserio Industry mira a valorizzare. Un’attenzione particolare è rivolta alla sostenibilità ambientale. Su questo tema Promoserio vuole fare il punto

della situazione e dare voce a ogni singolo progetto promosso dalle imprese. Nello specifico, il settore Industry dell’agenzia di promozione vuole sensibilizzare maggiormente alcune aziende (in primis le più strutturate) sull’importanza del bilancio di sostenibilità, “creando momenti di formazione sul tema –ha precisato Paola Bigatti– e indicando gli interlocutori di riferimento per essere accompagnati nella sua stesura”. Inoltre, si stanno informando le aziende “sulle potenzialità del Conto Energia, perché siamo consapevoli della possibilità di avere forti incentivi sulla riqualificazione energetica dei loro stabili”. Alessandra Loche

“M’illumino di meno” La “divisione industria” di Promoserio, agenzia di promozione della Val Seriana e Val di Scalve, lancia per il 2013 un nuovo progetto dedicato alle aziende associate, mirato alla “sostenibilità” e declinato nel settore di attività di ogni singola realtà. In primo piano, non solo i progetti che alcune delle imprese più grandi stanno già mettendo in campo, ma anche e soprattutto il “bilancio di sostenibilità” che può essere realizzato da ogni azienda.

Sviluppo del territorio

Orientata principalmente verso lo sviluppo del territorio e del turismo, Promoserio è nata nel 2010 in forma associativa. I fondatori sono la Comunità montana Val Seriana, 39 Comuni, la Provincia, il Parco delle Orobie, gli operatori turistici, le associazioni di categoria, gruppi

“Come i diversi ingranaggi di un’unica auto, le anime dei vari settori di Promoserio lavorano insieme per la valorizzazione e il rispetto del territorio in ogni sua declinazione” industriali e la Banca popolare di Bergamo. Oggi la divisione industria conta ben 86 aziende associate che credono nel territorio e sostengono il progetto di sviluppo turistico, realizzando anche progetti che non vanno a sovrapporsi con le iniziative delle associazioni di categoria. Come i diversi ingranaggi di un’unica auto, le anime dei vari settori di Promoserio lavorano insieme per la valorizzazione e il rispetto

del territorio in ogni sua declinazione. Un punto di inizio lanciato dall’agenzia di promozione su cui le aziende, insieme, “potranno aprire il dialogo e il confronto”, ha spiegato la responsabile di Promoserio Industry Paola Bigatti. Tra le aziende associate, alcune hanno già come “core business” l’ambiente. Tra questi si ricordano Geogreen, Energe, Enki, Bonifiche ambientali, Fase, Tecnologie ambientali. Ma a questo elenco si affiancano altre imprese che “stanno affrontando il problema dell’impatto ambientale”. Gli esempi non mancano: le certificazioni per l’utilizzo responsabile delle foreste di Pigna e Graphicscalve, l’imballaggio invisibile (che ha persino vinto l’oscar dell’imballaggio) promosso da Fonti Pineta. E ancora, il bilancio di sostenibilità di Scorpion bay, il progetto Green

Anche Promoserio ha aderito alla campagna di “M’illumino di meno”, promossa da Rai radio2, inviando una newsletter a Comuni, associazioni, Proloco, scuole e aziende per informare dell’iniziativa e invitarli ad aderire. Come nelle precedenti edizioni, si chiede di spegnere simbolicamente per un’ora il 15 febbraio gli apparecchi elettrici e le fonti luminose. E, per un uso consapevole dell’energia, ecco il decalogo: 1. spegnere le luci quando non servono; 2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici; 3. sbrinare spesso il frigor, tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro perché possa circolare l’aria; 4. mettere il coperchio sulle pentole quando si fa bollire l’acqua ed evitare che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola; 5. se si ha caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre; 6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lasci passare aria; 7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, agli infissi e alle porte esterne; 8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni; 9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni; 10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.


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Solarizzazione dei tetti pubblici a costo zero per i Comuni di Ca.Lo.Pi.Cos Terminati gli impianti fotovoltaici sui tetti a Castro, Lovere, Pisogne e Costa Volpino L’Associazione dei Comuni per l’Agenda21 Ca.Lo.Pi.Cos (Castro, Lovere, Pisogne e Costa Volpino) ha attivato negli ultimi anni una serie d’iniziative per promuovere le fonti rinnovabili. Sul tema del fotovoltaico è stato intrapreso un percorso per promuovere la solarizzazione dei tetti pubblici a costo zero e per formare un gruppo di acquisto di cittadini a prezzi convenzionati. Dopo la selezione tramite bando, i Comuni aderenti ad Agenda 21 Ca.Lo.Pi.Cos. hanno sottoscritto una convenzione con una società esterna, in collaborazione con La ditta V.M. Elettrica di Osio Sotto, attraverso la quale sono stati installati otto impianti fotovoltaici sui tetti comunali di Castro, Pisogne e Costa Volpino a costo zero per le 4 amministrazioni comunali. La formula del “comodato d’u-

so” permette infatti alle Pubbliche Amministrazioni di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio fabbisogno e usufruire di parte del rimborso Enel per l’energia ceduta in rete. L’azienda V.M. Elettrica di Osio Sotto sta installando gli impianti e provvedendo alle pratiche necessarie per ottenere gli incentivi. I diversi edifici interessati stanno fornendo e forniranno energia elettrica da fotovoltaico per circa 260 kWp. Il primo impianto installato ed entrato in esercizio nel mese di marzo 2012 si trova sulla copertura del tetto delle Scuole di Pisogne, frazione Gratacasolo, e ha una potenza pari a 96,462 kWp, in grado di soddisfare il proprio fabbisogno energetico, visibile grazie a un display, installato nella scuola, che riporta i dati relativi alla produzione di energia elettrica e

alla quantità di CO2 non emessa nell’ambiente. Il secondo impianto, installato ed entrato in esercizio nel mese di Giugno, si trova sulla copertura della Scuola e Palestra di Via Aldo Moro a Costa Volpino e ha una potenza pari a 48 kW. La tipologia del tetto ha permesso l’installazione di un impianto “integrato alla copertura con caratteristiche innovative”, di miglior impatto visivo e in grado di sostituire elementi della copertura. Anche per tale impianto è stato installato un display informativo. Terminati ed entrsati in esercizio i tre impianti nel Comune di Castro. Sul Municipio sono stati installati 14,912 kWp, mentre sulle case comunali di via Matteotti 32 e di via Roma 21 sono stati installati due impianti di tipo “integrato alla copertura con caratteristiche innovative” di

11,8 kWp e 5,9 kWp; tali impianti sono in grado di far fronte al fabbisogno dell’energia elettrica per le parti comuni. È stata inoltre sottoscritta all’inizio del mese di ottobre la convenzione per il secondo impianto nel Comune di Pisogne, presso la scuola media di via Isonni sulla quale sono stati installati 49 kWp. La scelta è stata guidata dalla necessità di usufruire dell’incentivo relativo al 4° conto energia, con scadenza a fine 2012, motivo per cui si è preferito optare per la scuola che non aveva necessità di una sostituzione della copertura del tetto, per cui si è potuto instal-

lare i moduli in aderenza. Infine si è conclusa a dicembre anche la realizzazione degli ultimi due impianti di Costa Volpino: un impianto sul Pala CBL per una potenza di 19,60 KwP e uno sull’edificio EX-ENAIP ora sede della Polizia Municipale con una potenza di 5,88 Kwp. Inoltre verrà rilanciata nel 2013 la creazione di un gruppo d’acquisto per i cittadini. Al momento si sono realizzati con tale formula una mezza dozzina di impianti, iniziativa che ha permesso installazioni a costi vantaggiosi e a garantito la possibilità di usufruire del 5° conto energia.


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Speciale Fotovoltaico È sempre conveniente nonostante tutto Quinto Conto Energia in scadenza: stop agli incentivi via alle detrazioni

Rimane meno di un mese di campagna elettorale e il nostro Paese si ritrova nel bel mezzo di una delle battaglie politiche più incerte e affollate degli ultimi anni. Uno dei temi a cui dovrà mettere mano il prossimo Governo è sicuramente la questione degli incentivi a sostegno dell’energia solare fotovoltaica, uno dei settori trainanti della nostra zoppicante economia. Notizie negative? Solo fino ad un certo punto, perché se è vero che il Quinto Conto Energia è ormai agli sgoccioli, esistono altri modi per rendere il fotovoltaico una scelta più che sostenibile, addirittura economicamente remunerativa oltre che, naturalmente, ecologica. Stiamo parlando della tecnologia che avanza rendendo gli impianti sempre più efficienti, oltre che della detrazione Irpef del 50% che potrà essere applicata anche agli impianti fotovoltaici.

Lo scenario odierno Alla fine del 2011, l’Italia era il secondo paese al mondo per produzione potenziale di energia solare. Un risultato invidiabile

e sorprendente visto che siamo abituati a essere etichettati come il popolo dell’immobilismo e delle caste. Il merito di questo boom, come tutti sanno, è stato dei ricchi incentivi assicurati a partire proprio dal 2005 dal Conto Energia, un sistema di finanziamento che, per 20 anni, assicura fondi pubblici a sostegno della produzione di energia fotovoltaica. Solo fino al 2012 questi incentivi erano particolarmente elevati, se paragonati al resto dell’Europa, a dispetto del crollo dei costi di produzione e d’installazione dei pannelli registrato nel tempo. A dimostrazione di questo, quando nell’agosto dello scorso anno il Ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Corrado Passera, ha rivisto verso il basso la politica degli incentivi, in pochi sono rimasti sorpresi. Inaspettata è stata invece un’altra scelta del Governo: l’introduzione di un tetto pari a 6,7 miliardi di euro sul totale degli incentivi versati annualmente a sostegno del mercato del fotovoltaico. Detto in parole povere, al raggiungimento della soglia, nessun nuovo impianto potrà godere dei finanziamenti pubblici.

Conto Energia La brutta notizia è che il raggiungimento del fatidico tetto è ormai questione di settimane: le ultime stime prevedono infatti che la ghigliottina cadrà tra questo mese e il prossimo. Solo fino a qualche anno fa le conseguenze della fine degli incentivi sarebbero state disastrose, i costi del solare sarebbero stati troppo alti per competere con petrolio, gas, carbone o nucleare. Negli ultimi anni lo scenario è però cambiato, in molti versi per il meglio. Grazie a pannelli sempre più economici ed efficienti, già nel 2013 l’assolata Italia può diventare una delle aree al mondo in cui, per gli impianti più grandi, produrre energia solare costerà quanto farlo da fonti tradizionali anche senza aiuti dallo stato. Nel giro di un paio d’anni sarà così anche per gli impianti medi e domestici.

Il futuro I tempi sono quindi maturi per staccare la spina dal Conto energia? Molti operatori del settore temono di no, senza però te-

ner conto dell’introduzione della detrazione Irpef del 50%, che potrebbe ora essere applicata anche agli impianti fotovoltaici (almeno questa sembra l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, anche se ancora manca un documento ufficiale definitivo in tal senso). L’intervento di installazione dei pannelli fotovoltaici potrà pertanto godere del bonus per le ristrutturazioni generiche residenziali (portato di recente dal 36 al 50%, almeno fino al prossimo giugno), ma non di quello del 55% per l’efficienza energetica.

Convenienza È stata chiarita, inoltre, l’incompatibilità della detrazione con le tariffe incentivanti del Quinto Conto Energia agli sgoccioli: se un impianto gode di una delle agevolazioni, non può approfittare anche dell’altra. Basta incentivi, dunque, ma via alla detrazione. La notizia ha un risvolto importante proprio per la fine del Conto Energia. Ma c’è di più, perché, secondo i calcoli dei tecnici, anche in presenza degli incentivi del Quinto Conto Ener-

gia, e solo per alcune tipologie di impianti, il meccanismo della detrazione fiscale può essere più conveniente. Da non sottovalutare, infine, la semplificazione burocratica per la richiesta dell’agevolazione fiscale rispetto agli incentivi del Conto Energia.

Detrazione La detrazione, aspetto non trascurabile, spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi che ne sostengono le relative spese: proprietari o nudi proprietari; titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie); locatari o comodatari; soci di cooperative divise e indivise; imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce; soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice, e soggetti a questi equiparati, come le imprese familiari, alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali. Roberto Simoni


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Speciale Fotovoltaico

l’azienda informa

Messaggio Pubbliredazionale

Ottimizzazione del fotovoltaico: pulizia=risparmio Wolf Service è leader a livello nazionale nella manutenzione degli impianti fotovoltaici per prevenire il mancato rendimento di energia a causa dallo sporco Come sfruttare al meglio le potenzialità dei propri impianti fotovoltaici? Con una costante pulizia dei pannelli. Non tutti lo sanno ma, quando sui pannelli si deposita la patina di sporco, la produzione di energia si riduce fino al 15%, assorbendo quindi anche parte del “risparmio economico” preventivato al momento dell’investimento sull’energia rinnovabile. Ma attenzione: la pulizia “fai da te” rischia di creare più danni che benefici, con il rischio di incidenti o di rovinare i pannelli. Meglio affidarsi a personale esperto, come quello che opera alla Wolf Service, leader a livello nazionale in questo campo. L’azienda bergamasca, tra i maggiori partner di Schneider Electric, è certificata ISO 9001 e assicurata ed è specializzata nella pulizia sia industriale che privata degli impianti fotovoltaici. E lo fa mettendo in campo squadre di operatori che hanno seguito corsi specifici e lavorano in massima sicurezza. Usando acqua osmotizzata (come prescritto dai produttori) o, nei casi di sporco più “difficile”, prodotti adeguati e assolutamente ecologici.

Pulizia professionale I vantaggi di affidarsi alla Wolf Service, che opera già per numerosi siti industriali, per la pulizia dei propri pannelli “domestici” sono numerosi. In primo luogo, il preventivo è gratuito e i prezzi trasparenti, con l’indicazione dettagliata dei costi di ogni singolo intervento. Poi, come già accennato, il personale è altamente specializzato nella pulizia dei pannelli fotovoltaici, e dopo l’intervento viene rilasciato un certificato di qualità e di corretta esecuzione. Inoltre, gli operatori lavorano in massima sicurezza (non dimentichiamo che si tratta di generatori di energia sempre in tensione) con stivali e guanti isolanti e cinghie di ritenzione. L’azienda è inoltre dotata di piattaforme aeree che possono arriva-

re sino a 21 metri ed è autonoma sia nella generazione di acqua (se non fosse a disposizione in prossimità della zona da pulire) che di corrente. La scelta di utilizzare acqua osmotizzata non è casuale: i furgoni sono dotati delle attrezzature Ionic system che producono acqua purificata al 100% (con conducibilità di un microsiemens) e quindi priva di agenti che possono lasciare residui sui pannelli come calcare, sali minerali, calcio. Per l’esecuzione del lavoro si utilizzano delle speciali aste telescopiche isolanti con particolari spazzole morbide. La Wolf Service offre inoltre la garanzia dell’assicurazione che copre sino a 5 milioni di euro per eventuali danni che potrebbero essere prodotti all’impianto durante le fasi di lavoro.

I danni causati dallo sporco Chi pensa che possa bastare l’acqua piovana per eliminare lo sporco dai pannelli commette un “costoso” errore. È sufficiente guardare i vetri della propria

casa dopo la pioggia per capire che questa non solo non pulisce, ma lascia spesso una patina opaca e antiestetica. Quando si parla di impianti fotovoltaici il problema non è tanto visivo ma riguarda la riduzione del rendimento. E non c’è solo la patina di acqua che “rallenta” l’investimento: ci sono gli escrementi degli uccelli, la polvere e le particelle di sporco d’olio sospese in atmosfera

almeno una volta all’anno e offre il servizio a prezzi contenuti, con la possibilità di stipulare contratti pluriennali.

Il monitoraggio Per verificare quanto lo sporco incida sulla produzione di energia basta controllare gli strumenti in dotazione all’impianto. Meglio non aspettare prima di intervenire: il calo di produzione inizia già quando un velo di sporco si deposita sul pannello, e peggiora

progressivamente incrostandosi negli angoli, diventando sempre più difficile da eliminare. Invece, con una costante pulizia, gli impianti possono dare sempre il massimo possibile del rendimento. E allora, perché non curare l’investimento iniziale fatto nel campo dell’energia rinnovabile chiamando semplicemente gli esperti della Wolf Service per riportare i pannelli “all’antico splendore”?

“Su un impianto da 100 Kw non procedere con il lavaggio si traduce (ipotizzando ricavi annui per circa 40mila euro) in una perdita di ben 6mila euro” che spinte dal vento si depositano sui pannelli. E più tempo si aspetta per la pulizia, più lo sporco si incrosta, si produce meno energia, e l’intervento diventa più difficoltoso. Facciamo un esempio: su un impianto da 100 Kw non procedere con il lavaggio si traduce (ipotizzando ricavi annui per circa 40mila euro) in una perdita di ben 6 mila euro. Ecco perché la Wolf Service consiglia di effettuare la pulizia professionale

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Speciale Fotovoltaico

Fotovoltaico Italia meno potenza, più impianti I nuovi incentivi e la crisi rallentano il mercato dell’energia solare Il sud registra i migliori tassi di crescita La Lombardia incalza il primato della Puglia Il mercato del fotovoltaico in Italia continua a crescere a buoni ritmi. Come ampiamente previsto dagli operatori del settore, nell’anno passato non registriamo i tassi di crescita del 2011 quando avevamo assistito a una vera e propria corsa all’oro solare. La ridefinizione degli incentivi, oltre alla crisi economica che attanaglia ormai imprese e famiglie da diversi anni, ha rallentato le installazioni.

“Un taglio alle installazioni a terra in favore di piccoli impianti su capannoni e case, propedeutici alla produzione di energia effettivamente consumata in loco”

to della crescita in potenza installata, non corrisponde un così netto rallentamento del numero di impianti, che rimangono su livelli più che soddisfacenti. Nel 2011 sono stati installati 190.531 nuovi impianti (con una crescita del 148,37% rispetto al 2010), mentre nel 2012 gli impianti installati sono stati 153.022 (con una crescita del 47,98% rispetto al totale installato nel 2011). L’asincronia tra potenza installata e numero di impianti è la testimonianza che il Governo ha centrato gli obiettivi che si era posto rimodulando il Conto Energia a favore di investimenti non speculativi (come invece è successo ampiamente negli anni scorsi) a favore di quelli di piccole dimensioni per imprese e famiglie. Un taglio quindi alle installazioni a terra che ricoprivano di pannelli sterminati campi sottrattati all’agricoltura e al paesaggio, in favore di piccoli impianti su capannoni e case, propedeutici alla produzione di energia effettivamente consumata in loco.

Analizzando i numeri del settore degli ultimi tre anni è facile notare che, nell’ultimo anno, a crescere meno è stata la potenza installata, e non tanto il numero di impianti. Nel 2011 invece, ri- La classifica spetto al 2010 sono stati installa- delle Regioni italiane ti 10.039,1 MW con una crescita del 413,13%, a dispetto dei “soli” A livello regionale nei primi posti 3.723,4 MW installati nel 2012 della classifica, sia per potenche equivalgono a una crescita za installata che per numero di impianti, è proprio il caso di dirpercentuale del 29,86%. Inserzione Fotovoltaico 139x82 orizz:Layout 1 14/01/13 09:27 Pagina 1 Tuttavia, rispetto al rallentamen- lo, “nulla di nuovo sotto il sole”.

Sui gradini più alti del podio per potenza installata si riconfermano Emilia Romagna, Lombardia e al primo posto la Puglia. Ma il gap tra il primo e il secondo posto si è ridotto: analizzando infatti le percentuali di crescita la Puglia è la regione in Italia con la performance più bassa, solo il 14,3% (con una media nazionale del 29,9%) contro il 39,5% della Lombardia. La Lombardia è anche la regione che ha installato la maggior potenza nel 2012 (507,7 MW), seguita da Emilia Romagna e Veneto. Le regioni invece che registrano le maggiori percentuali di crescita rispetto ai valori del 2011 sono le regioni del sud, con Calabria (+62,9%), Basilicata (+52,98%), Campania (+47,9%) e Sardegna (+47,7%). Resta invariata anche la classifica per numero di impianti: Lombardia (67.569) e Veneto (64.190) continuano il testa a testa, mentre l’Emilia Romagna (44.371) segue a distanza. Tutte e tre le regioni sul podio crescono meno però rispetto alla media nazionale del 48%. Come per la potenza, anche per numero di impianti quest’anno è il Sud a far registrare gli incrementi maggiori, con tassi di crescita superiori al 70%, prime fra tutte Campania e Calabria.

Bergamo si conferma terza in Lombardia In Lombardia resta totalmente invariata la classifica per potenza installata delle province. Brescia è la più virtuosa, addirittura sopra Milano, con Bergamo terza classificata. Il tasso medio di crescita regionale è del 39,5% ed è Sondrio (+ 66,9%), seguita da Lecco (+ 55,3%), ha registrare le crescite percentuali più significative. Bergamo invece con un incremento del 34,7% è sotto la media ed è tra le province che crescono meno in Lombardia (essendo già cresciuta molto negli anni precedenti). La classifica per numero di impianti ribadisce quella della per potenza installata, fatta eccezione per Mantova (5°) che ha scavalcato in classifica Cremona (6°). SITUAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI PROVINCE REGIONE LOMBARDIA Numero

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POTENZA INSTALLATA

1

Brescia

Posizione rispetto al 2011 ---

2

Milano

---

246.828

38,9

3

Bergamo

---

238.171

34,7

4

Cremona

---

207.526

33,4

5

Mantova

---

166.345

37,8

6

Pavia

---

156.798

46,6

7

Lodi

---

108.086

29,1

8

Varese

---

97.591

37,7

kW Installati al 04/01/2013 353.796

Differenza % 2012 > 2011 42,9

9

Monza Brianza

---

73.165

42,0

10

Como

---

64.886

44,6

11

Sondrio

---

44.905

66,9

Lecco

---

12

Totali

Marco Rossi

36.418

55,3

1.794.515

39,5

SITUAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI PROVINCE REGIONE LOMBARDIA Numero

Pulizia Professionale di Pannelli Fotovoltaici

PROVINCIA

PROVINCIA

NUMERO IMPIANTI INSTALLATI

1

Brescia

Posizione rispetto al 2011 ---

N. impianti al 04/01/2013 15.759

Differenza % 2012 > 2011 39,6

2

Bergamo

---

10.103

3

Milano

---

8.080

36,8 45,2

4

Varese

---

5.959

43,0

5

Mantova

+1

4.748

47,4

6

Cremona

-1

4.715

38,1

7

Monza Brianza

---

3.817

51,1

8

Como

---

3.730

51,8

9

Pavia

---

3.271

51,8

10

Sondrio

---

2.979

44,8

11

Lecco

---

2.253

41,4

12

Lodi

---

2.155

43,9

67.569

42,8

Totali

Fonte GSE (estrapolazione al 04/01/2013 - Elaborazione dati Studio Green Solution Srl


www.bergamosostenibile.com

Numero 19 - Gennaio/Febbraio 2013

GRAFICO PER REGIONE POTENZA INSTALLATA (MW) 3.000,0

2.500,0

1.500,0

1.000,0

0,0

POTENZA INSTALLATA (MW) AL 31 DICEMBRE 2012 SIC ILI

O

TO

TIN

EN TR

SIL

BA

AB

A SC A AL NA TO AD IG E UM VA B LLE RIA D'A OS TA VE NE TO

POTENZA INSTALLATA (MW) AL 31 DICEMBRE 2011

O ICA T CA A LA BR CA IA MP EM AN FR ILIA IA IU LI ROM VE A GN NE ZIA A GI UL IA LA ZIO LIG U LO RIA MB AR DIA MA RC HE MO LIS PIE E MO NT E PU GL SA IA RD EG NA

500,0

RU ZZ

POTENZA (MW)

2.000,0

GRAFICO PER REGIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI INSTALLATI 80.000

NUMERO IMPIANTI

70.000 60.000 50.000 40.000 30.000

IMPIANTI FOTOVOLTAICI AL 31 DICEMBRE 2011

20.000 10.000

IMPIANTI FOTOVOLTAICI AL 31 DICEMBRE 2012

TR EN TIN

BA

AB RU Z

SIC ILI TO A SC O AN AL TO A AD IG E UM VA B LLE RIA D'A OS TA VE NE TO

ZO SIL ICA T CA A LA BR CA IA MP EM AN FR ILIA IA IU LI ROM VE A GN NE ZIA A GI UL IA LA ZIO LIG U LO RIA MB AR DIA MA RC HE MO LIS PIE E MO NT E PU GL SA IA RD EG NA

0

INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI NELLE REGIONI ITALIANE 2011 > 2012

REGIONE

2012

ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D’AOSTA VENETO TOTALE

597 328,9 375 532,9 1.587,50 397,4 1.049,70 73,2 1.794,50 970,7 150,9 1.359,30 2.432,20 550,2 1.101,10 630,6 366 410,7 17,8 1.466,80 16.192,4

POTENZA [MW] INSTALLATA Diff. Potenza Diff. % 2011 2011 > 2012 2011 > 2012 438,0 159,0 36,30 215,0 113,9 52,98 230,2 144,8 62,9 360,4 172,5 47,9 1.222,6 364,9 29,8 287,5 109,9 38,2 848,6 201,1 23,7 50,0 23,2 46,4 1.286,8 507,7 39,5 764,5 206,2 27,0 111,9 39,0 34,9 1.041,1 318,2 30,6 2.127,4 304,8 14,3 372,4 177,8 47,7 837,6 263,5 31,5 529,7 100,9 19,0 292,8 73,2 25,0 307,2 103,5 33,7 13,0 4,8 36,9 1.132,4 334,4 29,5 12.469,1 3.723,3 29,9

2012 11.748 5.505 14.144 16.129 44.371 22.245 26.380 4.318 67.569 16.970 2.544 33.684 33.184 22.021 31.481 24.462 18.207 11.306 1.514 64.190 471.972

NUMERO IMPIANTI INSTALLATI Diff. Impianti Diff. % 2011 2011 > 2012 2011 > 2012 7.355 4.393 59,73 3.526 1.979 56,13 8.301 5.843 70,4 9.383 6.746 71,9 30.080 14.291 47,5 16.882 5.363 31,8 17.218 9.162 53,2 3.060 1.258 41,1 47.326 20.243 42,8 11.630 5.340 45,9 1.516 1.028 67,8 23.464 10.220 43,6 22.088 11.096 50,2 14.086 7.935 56,3 18.876 12.605 66,8 16.978 7.484 44,1 14.551 3.656 25,1 7.746 3.560 46,0 1.024 490 47,9 43.860 20.330 46,4 31.8950 153.022 48,0

Specialisti del risparmio energetico

FMS Impianti Tecnologici s.r.l.

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Speciale Fotovoltaico

Bergamo a tutta energia I dati Comune per Comune Il capoluogo è primo, sorpassando Isso. A sorpresa Azzano San Paolo al terzo posto. Albino il comune con più impianti installati La città di Bergamo ha messo la quinta e ha sorpassato con decisione Isso nella gara virtuosa all’energia solare. La classifica è il risultato di diverse componenti che ne hanno influenzato l’esito. Tra queste c’è sicuramente il nuovo Conto Energia che premia gli impianti di piccola taglia su tetti di case e capannoni, a vantaggio quindi della città e a discapito di quelli sviluppati a terra sui terreni, com’era successo negli anni passati per i comuni della bassa, tra cui Isso. Altro fattore determinante per il sorpasso è stato sicuramente l’impegno con cui Palazzo Frizzoni e il suo assessorato all’ambiente porta avanti politiche energetiche in favore delle energie rinnovabili. Oltre la metà dei 2.223,9 kW installati nel 2012 sono impianti realizzati dal Comune su edifici pubblici. L’anno scorso infatti ben 19 immobili pubblici tra edifici, scuole, centri sportivi e infrastrutture si sono dotate di impianti fotovoltaici per un totale di 1.158 kW, una potenza che permetterà al Comune di ridurre

le emissioni di CO2 di 750 tonnellate l’anno. Il capoluogo vanta altri due primati: una potenza installata pari a 2.223,9 kW nel solo 2012, e l’elevato numero di impianti (pubblici e privati): ben 90 in un solo anno. Azzano San Paolo, grazie ai 1.733 kW installati nel 2012, con un balzo di ben 12 posizioni, è ora al terzo posto della classifica a discapito di Castelli Calepio (sceso di 3 posizioni, al sesto posto) e incalza la seconda posizione di Isso, visto anche che quest’ultimo ha installato l’anno scorso solamente due impianti per soli 14,9 kW. Altra performance significativa è quella del comune di Calcio che grazie ai 1.557,5 kW installati è ora al quarto posto, recuperando 13 posizioni. Albino si riconferma il comune con la più alta diffusione di impianti fotovoltaici: con i suoi 366 impianti, di cui 88 installati nel 2012, precede Bergamo e si piazza al decimo posto nella classifica generale per potenza installata. Pagazzano (72°) e Peja (125°) sono i comuni che hanno scalato il maggior

numero di posti in classifica, ben 85 a testa. Altri 7 comuni (Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Oltressenda Alta, Ponte Nossa,

CLASSIFICA 2012 Differenza 2012>2011 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

1 -1 12 13 6 -3 6 -4 -2 4 -5 4 10 8 -7 -11 12 -8 -10 -8

Valbondione e Valnegra) si sono aggiunti alla classifica installando i primi impianti. Complessivamente sono 234 i comuni dotati

COMUNE BERGAMO ISSO AZZANO SAN PAOLO CALCIO GRUMELLO DEL MONTE CASTELLI CALEPIO GRASSOBBIO TREVIGLIO ANTEGNATE ALBINO URGNANO CALCINATE TELGATE CARAVAGGIO COSTA DI MEZZATE VERDELLO ZANICA CISERANO SPIRANO BOLGARE

di almeno un impianto, ma ne mancano ancora 10 all’appello.

POTENZA [kW] Totale installata Incremento 2012>2011 7.315,7 5.347,0 4.728,2 4.469,7 4.464,0 4.386,4 4.372,4 4.309,2 4.185,6 4.060,9 4.029,0 3.950,5 3.912,7 3.823,7 3.784,4 3.779,6 3.689,4 3.652,5 3.641,9 3.487,3

2.223,9 14,9 1.733,0 1.557,5 1.085,3 583,2 1.095,1 528,2 550,6 897,1 353,3 1.037,1 1.647,4 1.483,0 195,1 101,4 1.744,8 144,3 84,4 200,4

Marco Rossi

N. IMPIANTI Totale installati Incremento 2012>2011 312 21 92 75 118 100 82 162 63 366 96 36 52 109 45 78 67 58 112 95

90 2 23 24 40 32 21 40 11 88 25 9 16 36 7 18 18 11 17 22


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CLASSIFICA 2012

Diff. 2012>11

POTENZA [kW] COMUNE

17

Numero 19 - Gennaio/Febbraio 2013

N. IMPIANTI

Totale Increm. Totale Increm. installata 2012>11 installati 2012>11

CLASSIFICA

POTENZA [kW]

2012

Diff. 2012>11

COMUNE

N. IMPIANTI

Totale Increm. Totale Increm. installata 2012>11 installati 2012>11

CLASSIFICA 2012

POTENZA [kW]

Diff. 2012>11

COMUNE

N. IMPIANTI

Totale Increm. Totale Increm. installata 2012>11 installati 2012>11

21

-1

Seriate

3.407,3

745,4

124

47

93

12

Ponte San Pietro

844,8

378,0

79

24

165

-6

Cenate Sopra

152,3

40,9

32

6

22

5

Cologno Al Serio

3.098,6

1.113,7

141

78

94

2

Villongo

827,3

268,9

56

12

166

18

Predore

149,0

111,2

14

4

23

-4

Brembate

2.859,5

185,8

75

18

95

2

Morengo

814,4

266,6

105

21

167

6

Vedeseta

141,4

72,5

10

6

24

-6

Chiuduno

2.813,2

76,4

69

15

96

-2

Ranica

795,3

227,3

106

23

168

-8

Solto Collina

141,0

30,6

25

7

25

9

Comun Nuovo

2.743,8

1.021,9

47

13

97

55

Pumenengo

792,7

664,3

24

15

169

-7

Fiorano Al Serio

127,2

25,0

16

6

26

5

Bottanuco

2.741,5

980,3

29

9

98

5

Sarnico

786,8

293,0

74

22

170

-15

Ranzanico

125,5

4,1

27

1

27

9

Ghisalba

2.714,0

1.187,3

57

18

99

-22

Almè

766,6

27,0

27

5

171

3

Lenna

122,6

53,7

3

1

28

-4

Romano Di Lombardia

2.658,3

498,7

122

28

100

16

Clusone

754,4

365,8

54

18

172

0

Castro

111,6

35,7

25

4

29

-8

Martinengo

2.643,6

135,1

64

20

101

49

Orio Al Serio

746,5

608,8

21

5

173

-15

Caprino Bergamasco

109,8

-2,2

11

3 8

30

-4

Treviolo

2.488,1

490,1

85

13

102

-9

Barbata

714,0

142,1

19

7

174

5

Berzo San Fermo

107,2

62,1

18

31

51

Verdellino

2.353,5

1.643,6

64

23

103

-1

Casazza

709,1

192,7

58

15

175

-9

Gaverina Terme

102,0

14,4

13

3

32

29

Osio Sotto

2.283,2

1.349,2

67

23

104

-6

Sovere

687,6

143,9

73

27

176

-5

Songavazzo

94,4

17,3

9

3 2

33

-8

Stezzano

2.251,7

174,0

72

16

105

-15

Suisio

687,6

104,5

51

11

177

-8

Piazza Brembana

90,5

8,3

5

34

10

Fontanella

2.251,4

1.010,1

62

12

106

-20

Brusaporto

680,7

50,6

60

12

178

-10

Bedulita

82,8

0,0

10

0

35

7

Pedrengo

2.111,5

785,4

70

16

107

-6

Viadanica

679,9

154,5

23

8

179

-3

Taleggio

75,0

15,8

13

4

36

14

Pontirolo Nuovo

2.111,5

963,5

82

17

108

-2

Trescore Balneario

663,9

203,5

64

18

180

8

Gorno

68,9

33,9

13

4

37

-4

Cisano Bergamasco

2.101,6

350,9

60

8

109

-5

Adrara San Martino

654,0

160,2

24

5

181

-1

Premolo

68,6

24,7

17

6

38

8

Mapello

1.989,2

755,5

76

15

110

2

Vertova

648,6

232,4

56

11

182

-7

Entratico

68,0

3,0

9

1

39

42

Arzago D’adda

1.985,2

1.272,2

90

15

111

-22

Cividate Al Piano

646,6

55,5

47

12

183

9

Piazzatorre

67,8

41,7

6

2

40

-10

Medolago

1.982,0

111,8

46

6

112

-12

Torre De’ Roveri

642,5

111,7

30

6

184

-7

Riva Di Solto

67,1

11,5

12

4

41

-6

Covo

1.965,6

336,2

67

13

113

13

Carvico

626,0

318,3

29

11

185

13

Pianico

64,5

41,2

15

7

42

53

Carobbio Degli Angeli

1.957,7

1.390,7

43

16

114

-22

Torre Boldone

623,1

42,5

42

9

186

1

Sant’omobono Imagna

62,1

25,9

13

5

43

-15

Pognano

1.953,2

0,0

11

0

115

13

Canonica D’adda

578,2

278,2

24

5

187

-5

Locatello

58,8

18,7

11

2

44

-12

Bonate Sopra

1.914,4

163,3

121

39

116

4

Chignolo D’isola

552,3

210,4

31

5

188

26

Costa Di Serina

53,0

44,1

4

2

45

14

Dalmine

1.908,0

957,6

146

49

117

-4

Zandobbio

533,3

119,8

25

3

189

-11

Ubiale Clanezzo

48,3

0,0

13

0

46

-5

Almenno S. Bartolomeo

1.807,7

422,3

141

31

118

31

Cortenova

523,0

380,7

13

7

190

-7

Fino Del Monte

47,5

8,7

14

2

47

-10

Gazzaniga

1.673,2

193,6

37

8

119

-11

Colzate

521,4

86,6

31

9

191

0

Vigolo

44,9

18,2

6

2

48

39

Scanzorosciate

1.600,1

974,1

112

47

120

3

Bariano

516,5

190,1

36

14

192

8

Spinone Al Lago

42,6

19,9

9

4

49

-11

Albano Sant’alessandro

1.566,4

93,8

66

16

121

-6

Boltiere

515,0

120,6

34

13

193

-7

Dossena

42,4

5,7

8

1

50

-11

Cene

1.558,9

103,7

41

9

122

-12

Calvenzano

507,8

83,9

56

6

194

7

Roncola

41,6

19,5

5

1

51

20

Alzano Lombardo

1.552,0

739,7

129

37

123

-35

Casirate D’adda

505,8

-111,6

80

3

195

-10

Rota D’imagna

40,3

2,8

6

1

52

28

Filago

1.481,8

766,9

48

13

124

-13

Mozzo

504,1

81,6

51

9

196

-7

Azzone

37,3

5,9

6

2

53

-13

Capriate San Gervasio

1.461,5

55,6

41

13

125

85

Peia

503,1

491,4

12

8

197

-7

Moio De’ Calvi

35,5

8,8

4

2

54

-11

Gorle

1.460,9

158,7

56

19

126

-19

Palazzago

488,7

33,3

43

8

198

32

Olmo Al Brembo

30,2

30,2

1

1

55

0

Leffe

1.445,8

393,2

55

16

127

5

Misano Di Gera D’adda

473,1

228,7

84

21

199

-3

Villa D’ogna

29,7

5,8

4

2

56

-8

Palosco

1.422,4

250,0

85

20

128

-10

Endine Gaiano

455,6

93,7

41

16

200

-7

Fonteno

28,3

3,0

5

1

57

-10

Gandino

1.410,9

234,2

70

16

129

12

Schilpario

445,4

265,3

16

8

201

-2

Algua

28,2

4,9

9

1

58

8

Mozzanica

1.401,2

530,4

103

25

130

-21

Madone

442,1

11,6

28

3

202

-5

Strozza

27,6

4,1

7

1

59

-7

Rogno

1.387,6

278,7

101

19

131

-14

Osio Sopra

440,9

73,0

31

8

203

13

Parzanica

25,7

19,5

7

4

60

-15

Barzana

1.339,9

101,9

33

8

132

-5

Villa D’adda

425,5

123,7

49

11

204

17

Oltre Il Colle

25,7

22,7

3

2

61

-7

Brignano Gera D’adda

1.335,7

279,9

52

14

133

-8

Rovetta

408,3

88,3

51

20

205

-11

Sedrina

24,9

0,0

7

0

62

-5

Nembro

1.328,4

354,8

115

41

134

-4

Sotto Il M. Giovanni XXIII

402,2

130,8

55

6

206

6

Oneta

24,8

14,7

6

5

63

-7

Villa Di Serio

1.252,6

278,5

129

26

135

-14

Montello

398,3

65,5

22

8

207

-2

Bracca

24,3

7,3

5

2

64

4

San Paolo D’argon

1.226,3

393,7

78

38

136

-5

Arcene

395,0

143,6

33

13

208

-13

Roncobello

23,9

0,0

7

0

65

-16

Lovere

1.193,9

26,5

35

7

137

-18

Valbrembo

389,1

29,5

24

7

209

-7

Capizzone

23,7

2,8

4

1

66

-1

Presezzo

1.180,8

298,8

67

17

138

-5

Torre Pallavicina

387,5

160,8

10

2

210

-6

Monasterolo Del Castello

21,9

4,3

6

1

67

11

Brembate Di Sopra

1.166,5

442,4

61

16

139

-17

Berbenno

353,6

26,5

16

3

211

-8

Ardesio

21,4

2,7

7

1

68

-15

Fara Gera D’adda

1.151,4

43,8

75

7

140

30

Solza

352,7

271,7

24

5

212

-5

Bianzano

20,6

5,8

5

2

69

-18

Bagnatica

1.147,2

23,9

27

6

141

-17

Ponteranica

349,8

24,7

64

7

213

-7

Costa Valle Imagna

19,5

3,2

3

1

70

29

Lurano

1.130,2

594,7

38

9

142

23

Grone

339,3

251,2

13

4

214

3

Valgoglio

17,5

11,6

3

2

71

-8

Costa Volpino

1.123,9

215,6

111

22

143

8

Sorisole

333,4

204,4

46

13

215

-7

Fuipiano Valle Imagna

17,2

3,0

4

1

72

85

Pagazzano

1.120,0

1.003,7

21

3

144

20

Vilminore Di Scalve

323,1

232,1

51

36

216

-7

Foppolo

12,6

0,0

1

0

73

69

Cavernago

1.113,6

934,3

33

18

145

-7

Villa D’almè

322,9

126,5

51

21

217

-6

Aviatico

11,3

0,0

3

0

74

-16

Pradalunga

1.109,6

142,9

60

22

146

-17

Onore

310,4

14,6

9

3

218

-5

Piario

9,9

0,0

1

0

75

39

Levate

1.045,9

636,3

54

14

147

-10

Credaro

296,1

98,1

15

6

219

-4

Gandellino

8,2

0,0

2

0

76

0

Curno

1.035,0

282,7

58

19

148

-2

Castione Della Presolana

258,3

104,4

61

22

220

4

Adrara San Rocco

7,6

4,7

2

1

77

-8

Calusco D’adda

1.034,2

218,3

44

11

149

-4

Selvino

230,3

75,9

45

10

221

1

Cornalba

5,9

2,9

2

1

78

1

Parre

1.031,2

315,9

72

21

150

-15

Fara Olivana Con Sola

228,0

13,8

13

3

222

9

Oltressenda Alta

5,9

5,9

1

1

79

5

Pontida

1.030,2

331,1

49

15

151

-15

Luzzana

217,4

13,0

32

2

223

-5

Corna Imagna

5,9

-0,1

1

0

80

-5

Cenate Sotto

1.030,1

246,1

34

10

152

-12

Ambivere

213,4

22,3

16

2

224

-5

Branzi

5,6

0,0

2

0

81

2

Terno D’isola

1.024,5

314,6

53

18

153

-10

Borgo Di Terzo

212,5

44,6

17

6

225

3

Cusio

5,2

5,2

2

2

82

52

Fornovo San Giovanni

1.024,3

800,7

31

7

154

-15

Gandosso

212,2

19,5

17

5

226

-6

Piazzolo

4,2

0,0

1

0

83

-11

Zogno

1.012,8

221,1

47

19

155

-1

Brembilla

211,6

89,3

9

1

227

6

Valbondione

3,9

3,9

1

1

84

-24

Bonate Sotto

1.003,8

58,5

68

18

156

25

San Pellegrino Terme

198,0

154,3

13

4

228

4

Ponte Nossa

3,0

3,0

1

1

85

0

Castel Rozzone

980,3

306,0

38

11

157

4

Foresto Sparso

194,8

84,7

39

13

229

-6

Santa Brigida

3,0

0,0

1

0

86

-12

Mornico Al Serio

963,6

177,0

60

5

158

-14

Paladina

188,8

28,9

32

4

230

-4

Valleve

2,9

0,0

1

0

87

4

Casnigo

931,6

350,2

54

17

159

-12

San Giovanni Bianco

179,9

31,5

26

8

231

-6

Carona

2,9

0,0

1

0

88

-26

Cazzano Sant’andrea

930,3

20,7

24

6

160

-12

Bossico

176,3

31,5

28

7

232

-3

Mezzoldo

2,9

2,9

1

1

89

-16

Gorlago

918,4

128,2

46

19

161

-5

Serina

164,1

44,5

23

7

233

1

Valnegra

2,7

2,7

1

1

90

-26

Camerata Cornello

907,2

0,0

4

-1

162

5

Vigano San Martino

162,2

79,3

17

6

234

-7

Valtorta

1,4

0,0

1

0

91

-24

Cerete

892,8

45,5

13

3

163

-10

Almenno San Salvatore

153,4

26,1

30

6

92

-22

Lallio

875,6

63,1

41

11

164

-1

Tavernola Bergamasca

152,3

51,3

34

10

Fonte GSE (estrapolazione dati al 04/01/2013) Elaborazione dati Studio Green Solution Srl


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Nuova Centrale Idroelettrica a Valbondione in Val Seriana Energia Pulita in tempi record Dopo 3 anni di lungaggini burocratiche, realizzato in 5 mesi un impianto che ripaga il comune di 400 mila euro l’anno Lo scorso 22 dicembre a 1095 metri di altitudine è entrata in funzione la nuova centrale idroelettrica a Valbondione: in meno di 6 mesi è stata realizzata e attivata l’intera centrale, dopo aver atteso per ben 3 anni le autorizzazioni amministrative e burocratiche. Grazie alla concretezza tutta bergamasca delle imprese coinvolte, a guida Ressolar, si è potuto così portare a termine una centrale che dimostra che -nonostante le difficoltà e la continua riduzione degli incentivi anche nel comparto delle rinno-

“Con un buon business plan, possono essere studiate forme di leasing volte a generare già dal primo anno dei proventi dall’idroelettrico” vabili- è ancora possibile trarre profitto dalle energie alternative. In primo luogo è sempre valida la questione che grazie ad un quantitativo sempre maggiore di energia prodotta valorizzando le potenzialità del nostro territorio, l’Italia può progressivamente puntare

a limitare la nostra svantaggiosa dipendenza dalle fonti energetiche fossili e quindi dall’estero. Ma non meno importante è il fatto che la centrale frutterà alle casse del Comune di Valbondione introiti annuali per oltre 400 mila euro. Si diceva che nonostante le lungaggini statali, una volta avute le autorizzazioni, il Comune di Valbondione, la Provincia di Bergamo e la stessa Enel hanno dimostrato notevole interessamento nello sbrigare la pratica nel più breve tempo possibile. L’operatore privato si è impegnato nella progettazione e pianificazione economica, nella realizzazione, e nella messa in funzione della centrale, senza lasciarsi intimorire né dalle asperità montane, né dal meteo rigido, specialmente nelle stagioni fredde: in poco tempo sono state collocate oltre 1 chilometro e 160 metri di tubazioni tra molteplici ostacoli naturali e non. Analizzando tecnicamente l’impianto, il picco di potenza raggiunge i 1300 kilowatt e, grazie alla proficua stagione invernale per por-

tata d’acqua, caratteristica tipica delle zone come la Val Seriana, la centrale sta già producendo le prime soddisfazioni. Dalle prime stime si può dunque quantifi-

care una produzione annuale di 2 milioni e mezzo di kilowattora, che come detto genereranno introiti annuali di oltre 400 mila euro per l’ente comunale pro-

prietario. A fronte di tale ragionamento si evince un progressivo ammortamento di tutto l’impianto in poco più di cinque anni, cedendo l’energia alle reti Enel. Tale prospettiva ipotizza quindi che tutti gli utili vengano interamente versati a coprire le spese ma, con un buon business plan, possono essere studiate forme di leasing volte a generare già dal primo anno dei proventi dall’idroelettrico, dilazionando su più tempo il pagamento con rate di importi inferiori. Tale prospettiva di investimento è interessante non solo per gli enti locali ma anche per i soggetti privati che vogliono cimentarsi in questo settore. “L’iter burocratico è stato molto impegnativo e si è protratto per un arco di tempo sei volte superiore alla realizzazione dell’impianto stesso -sottolinea Gianluigi Piccinini, presidente di Ressolar-. “Allo stesso tempo sono ancora numerose le potenzialità del territorio, bergamasco e italiano, potendo sfruttare non solo bacini acquiferi montani, ma anche valorizzando le vecchie rogge o i canali dislocati su tutta l’area, un tempo di grande fermento dal punto di vista industriale, soprattutto nel settore tessile. L’auspicio è quello di ridare vita al settore, magari recuperando le grandi centrali oggi dismesse, in linea con uno sviluppo sostenibile e con l’ambizioso obiettivo di una maggiore indipendenza energetica da fonti tradizionali. Spesso le novità sono viste con diffidenza specialmente in tempi di congiunture economiche negative, ma ritengo che per vincere la crisi si debba puntare su un’innovativa forma mentis facendo leva sulla positiva sinergia di tutti gli attori del territorio”. Enrico Ubiali



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Speciale Fotovoltaico

Quando il vento soffia sul web

Novità dalle rinnovabili: seconda giovinezza per il comparto mini-eolico con Tutti ormai si sono accorti che in Italia il settore delle Nuove Fonti Energie Rinnovabili (NFER) in pochissimi anni, dal 2007 ad oggi, ha fatto passi da gigante, convertendo numeri di nicchia in numeri di massa, introducendo fattori di scala che hanno ottimizzato la catena di valore del settore. Tutto ciò si è realizzato soprattutto per il comparto fotovoltaico che ha visto una vertiginosa crescita, spesso accompagnata da situazioni di fibrillazione sulle scelte degli investitori, indotte dai repentini aggiornamenti delle “regole del gioco” italiane. Regole che hanno visto la nascita del 5° Conto Energia il 5 Luglio 2012, cinque anni dopo lo storico 1° Conto Energia del 2007. Anche questa ultima edizione dovrà essere presto aggiornata a causa del raggiungimento del volume di finanziamenti disponibili, pari a 6,7 miliardi di euro. Un ottimo risultato se si pensa che già a fine Dicembre 2012 la potenza installata fotovoltaica superava i 16 GWp: fatti i dovuti raffronti in produzione energetica complessiva significa che in Italia abbiamo installato l’equivalente di una centrale nucleare da 2,3 GW in soli 5 anni.

A differenza del comparto fotovoltaico, con incentivi in progressiva diminuzione, il mini-eolico, ovvero gli impianti realizzati con aerogeneratori di taglia fino a 200 KW, sta vivendo una seconda giovinezza grazie al D.M. 6 Luglio 2012, la cui applicabilità è valida dal 1 Gennaio 2013. L’eolico ha comunque sempre dimostrato una notevole vivacità e, guardando i dati aggregati nazionali, risulta che alla fine del 2011 sono stati installati 6.936 MW, distribuiti su 807 impianti, pari al 17% del totale degli impianti FER, con una variazione percentuale dal 2010 del 19,3%. La produzione di energia del comparto eolico è stata nel 2011 pari a 9.856 GWh (Tabella 1), registrando un aumento di 730 GWh nell’ultimo anno, pari al 7,4% (Fonte: GSE). Le modifiche sostanziali apportate dal nuovo decreto, pur abbassando il valore della Tariffa Unica Onnicomprensiva per unità di energia prodotta, prevedono però l’allungamento del periodo incentivato da 15 a 20 anni (Tabella 2), apportando sostanziali miglioramenti nella rendita finanziaria dell’operazione complessiva misurata dall’Investement Return Ratio (IRR). Vista interna della navicella. Particolare albero cavo

Rimane inteso che, affinché l’intera operazione sia economicamente remunerativa, nelle aree deputate all’installazione del sistema eolico si debba procedere prima con un’appropriata campagna anemometrica, necessaria alla misurazione dell’intensità e della direzione del vento: oltre al valore medio del vento va considerata anche la sua turbolenza (ad esempio la frequenza di raffiche di vento) perché se questa fosse troppo elevata indurrebbe inutili sollecitazioni agli aerogeneratori, diminuendo così la producibilità energetica e l’affidabilità delle macchine nell’arco dei 20 anni.

La tecnologia Eolica Al fine di procedere con l’installazione di un aerogeneratore, va fatta inizialmente una valutazione preliminare dell’area prescelta

con strumenti on line come l’atlante eolico (http://atlanteeolico. rse-web.it). Successivamente vanno registrati per alcuni mesi i dati anemometrici e al termine dell’acquisizione, dopo l’elaborazione dei dati raccolti, il sito può essere definito “wind-farm enabled”, garantendo la remunerazione dell’investimento per l’installazione del generatore.

Oltre ai costi preliminari relativi all’analisi anemometrica sono da considerare i costi di installazione e quelli legati all’iter di connessione alla rete elettrica nazionale. Solitamente i parametri di eleggibilità del sito vengono raggiunti quando i valori della media annuale del vento sono almeno pari a 5,5 m/sec. In questo articolato contesto occorre un approccio 9.856 9.126

6.543 4.861 4.034

Tabella 1 > Produzione eolica in Italia in GWh

563

2000

1.179 1.404 1.458

2001

2002

2003

1.847

2004

2.343

2005

2.971

2006

2007

2008

2009

2010

2011


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n le turbine controllate via web

Torre eolica da 60 kW

Fasi dell’installazione

Tabella 2 > Tariffe incentivanti 2013 Fonte rinnovabile

Eolica

Tipologia

TARIFFA INCENTIVANTE BASE (per il 2013) (Tb)

KW

Anni

€/MWh

1 < P ≤ 20

20

291

20 < P ≤ 200

20

268

On-shore 200 < P ≤ 1000

20

149

1000 < P ≤ 5000

20

135

P > 5000

20

127

1 < P ≤ 5000

25

176

P > 5000

25

165

Off-shore

multidisciplinare in grado di integrare i diversi ingredienti di tipo tecnico-progettuale, installativo e manutentivo, oltre che economico-finanaziario. Esistono oggi soluzioni in grado di considerare e gestire tutte le variabili a cui si è fatto cenno, come ci spiega Ezio Tedoldi, fondatore di CRIEL srl, società che già da diversi anni ha creduto fortemente nel mini-eolico: “Abbiamo progettato aerogeneratori per mini-eolico nella gamma di potenze 50-200 KW, adottando le metodologie progettuali del Grande Eolico, ossia replicando e adattando le peculiarità delle turbine da 1 MW e oltre, tipiche dei grandi impianti eolici. Ad esempio abbiamo reso possibile l’ascesa alla navicella dall’interno senza utilizzo di piattaforme mobili. I nostri aerogeneratori sono equipaggiati con sistemi autolubrificanti i cui livelli vengono monitorati costantemente, ma la caratteristica

Potenza

VITA UTILE degli IMPIANTI

che abbiamo implementato con maggior efficacia è il controllo dell’angolo di incidenza per singola pala (single blade pitch). Abbiamo iniziato quest’avventura con un’idea ben precisa in mente: realizzare una gamma di aerogeneratori che si avvicinassero il più possibile al motto: “installato, dimenticato”, mai applicabile ad un periodo di tempo illimitato, ma valido nell’arco di tempo che va da una manutenzione periodica programmata alla successiva, ovvero senza alcun costo aggiuntivo e, a giudicare dai risultati ottenuti dagli aerogeneratori della linea Ecofly, abbiamo conseguito ottimi risultati”. “L’innovazione nella gestione e regolazione delle pale (Pitch Control) -spiega l’ingegnere Carlo Gabriele- avviene tramite tre motori brushless indipendenti tra loro, e permette di sfruttare venti con velocità variabili dal cut-in a 3 m/s, passando dalla

velocità nominale di 10.5 m/s, fino al raggiungimento della soglia massima (cut-out) di 25 m/s: un’innovazione che permette di incrementare la produzione di 20 MWh/anno. L’installazione pilota in Basilicata ha confermato la

bontà delle scelte progettuali in quanto i dati rilevati che mettono in relazione la potenza generata, e quindi l’energia immessa in rete, e le caratteristiche anemometriche, sono risultate al di sopra delle aspettative, rendendoci in questo momento leader nella fascia di mercato indirizzata”. La disponibilità di dati di telemetria costantemente aggiornati e di facile consultazione rendono possibile la messa a punto di una macchina complessa installata anche a centinaia di chilometri di distanza dagli uffici di progettazione. L’ingegnere Roberto Caspani di W2W Solutions, che ha seguito la messa a punto del sistema di monitoraggio e telemetria attraverso la piattaforma telematica via web Wind&metrY, commenta: “La partnership con CRIEL ci ha richiesto la realizzazione della piattaforma software Wind&metrY, spingendo al massimo le prestazioni di velocità di

acquisizione della mole di dati da gestire: se pensiamo che il dato “vento” deve essere letto dagli strumenti a bordo macchina ogni secondo, al fine di avere una quantificazione dell’energia il più possibile aderente alla realtà, possiamo avere una prima idea di quanto il sistema debba essere performante. Se inoltre -continua Caspaniconsideriamo che la connessione può solo essere di tipo satellitare per la maggior parte dei siti, allora abbiamo un’altra indicazione importante per capire che il sistema si basa su tecnologie allo stato dell’arte, per garantire un servizio impeccabile ed efficace”. I sistemi di monitoraggio devono inoltre poter essere utilizzati con estrema facilità da tutti: “La possibilità da parte dei manutentori degli aerogeneratori di poter visualizzare tutto ciò che riguarda gli impianti installati in siti remoti, è fondamentale per dare ai clienti la tranquillità di un buon investimento” precisa Caspani. Impianti dislocati a svariate centinaia di chilometri, e magari installati all’estero, devono essere “accessibili” in qualunque momento con estrema facilità e soprattutto in mobilità, ovvero da smartphone o tablet, o in ufficio accedendo al sito web Wind&metrY. Solo in questo modo eventuali stati di allerta o di allarme, verrebbero istantaneamente inoltrati al personale di manutenzione e controllo in modo da essere gestiti e risolti con rapidità ed efficienza. Diego Moratti


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I nuovi green job Emergono 3 filoni: sistemi energetici ecosostenibili, architettura a basso impatto ambientale e agro-alimentare a filiera corta Le nuove figure professionali più ricercate nel settore della green economy Lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica rappresentano un fattore importante per l’economia reale e mostrano, nella crisi che sta attraversando il nostro Paese, una possibile rivoluzione culturale, forse la vera rivoluzione del XXI secolo. A livello europeo i dati del WWF mostrano che nel 2008 l’occupazione verde ha raggiunto i 3.400.000 posti di lavoro di cui 400.000 per le energie rinnovabili, 2.100.000 per la mobilità sostenibile e 900.000 per l’edilizia sostenibile. Si tratta quindi di una reale opportunità per la quale vale la pena investire. Anche

“A livello europeo i dati del WWF mostrano che nel 2008 l’occupazione verde ha raggiunto i 3.400.000 posti di lavoro di cui 400.000 per le energie rinnovabili, 2.100.000 per la mobilità sostenibile e 900.000 per l’edilizia sostenibile” attraverso i dati ISTAT si osserva un incremento di tendenza circa il mercato del lavoro ambientale, attraverso il monitoraggio dal 1993 al 2008, che attesta una crescita dell’occupazione da 5300 occupati nel 2003 a 14800 nel 2008.

La recente ricerca dell’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), finanziata dal fondo sociale europeo e pubblicata nel volume “Energie rinnovabili ed efficienza energetica” mette in luce nuovi bisogni forma-

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RICERCA COMMERCIALI da inserire nel proprio organico

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“Il mercato del lavoro ambientale attesta una crescita dell’occupazione da 5300 occupati nel 2003 a 14800 nel 2008 (dati ISTAT)” tivi ed occupazionali alla luce delle trasformazioni fisiche che interessano oggi l’ambiente, delle normative in materia ambientale, dei programmi di intervento comunitari e nazionali, delle innovazioni tecniche e, elemento fondamentale, dei mutamenti nell’atteggiamento delle persone in quanto cittadini e consumatori. Nella prima parte della ricerca emergono i dati delle interviste fatte ad alcuni interlocutori privilegiati e i risultati dei questionari sottoposti a un campione di imprese, enti pubblici e consorzi per raccogliere informazioni e valutazioni sul sistema professionale. Gli esiti

della ricerca evidenziano la necessità di figure innovative riferite a 3 filoni professionalizzanti: sistemi energetici ecosostenibili, compresa l’architettura a basso impatto ambientale, l’efficienza energetica e l’agro-alimentare a filiera corta.

Le nuove figure professionali più ricercate Più in particolare, per quanto riguarda i sistemi energetici eco-sostenibili è stato sottolineato lo stretto collegamento tra l’ampliamento nell’utilizzo delle rinnovabili e l’incremento del risparmio energetico al fine di innovare il modello di consumo nei comportamenti individuali e collettivi. Ma sia le energie rinnovabili che il risparmio energetico devono essere in stretta relazione con il territorio e dovranno essere valorizzati gli aspetti fisici, sociali

ed economici dello stesso. Da qui l’esigenza di delineare una figura professionale esperta in interventi energetici a livello territoriale e lo specialista economico-finanziario in interventi in campo energetico-ambientale. Il primo professionista individua le opportunità e i vincoli di un territorio ai fini della pianificazione di progetti energetici, il secondo affronta la sostenibilità economica degli interventi. Anche nell’ambito dell’architettura a basso impatto ambientale esistono grandi potenzialità di azione grazie allo sviluppo di tecnologie innovative e all’utilizzo di materiali eco-compatibili. Le nuove figure professionali individuate in questo settore riguardano la qualificazione ambientale dell’impresa, la gestione degli edifici in chiave ecosostenibile e l’amministratore di condominio il cui profilo è stato rivisitato in chiave sostenibile, affinché possa esercitare il proprio ruolo verso modalità innovative. Per quanto riguarda il settore agro-alimentare è stato valorizzato il rapporto con il territorio in tutte le sue molteplici dimensioni e specificità. Le tre figure individuate sono: l’esperto in programmazione e pianificazione dei processi produttivi a filiera corta, il responsabile gestione ambientale e qualità, il tecnico dei processi produttivi a filiera corta. Tutte le professioni risentono della forte innovazione che ha attraversato la filiera corta sia nell’organizzazione della produzione che in quella dei sistemi di consumi e degli acquisti, nonché della rivisitazione della filiera in chiave sostenibile in cui è centrale l’utilizzo delle energie alternative, la valorizzazione del territorio e la commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità. Tutti i profili individuati, ad oggi, per via del carattere innovativo, sono presenti solo in parte sul mercato. Tuttavia tali figure sono ritenute necessarie dalle stesse organizzazioni che esprimono un alto tasso di adesione e prevedono un’evoluzione molto positiva. Marcella Messina



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Coop: a Bergamo il supermercato che ama l’ambiente

I numeri del supermercato di Bergamo:

Il nuovo superstore di Coop Lombardia in via Autostrada pensa sostenibile

75 dipendenti; 2500 m2 di superficie; 270 posti auto coperti

Da alcuni mesi in via Autostrada a Bergamo è aperto il nuovo superstore di Coop Lombardia. Un supermercato di 2500 mq caratterizzato da una grande attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, alla qualità, sicurezza alimentare e tutela del potere di acquisto. Tutti caratteri distintivi della Coop, che a breve, in provincia di Bergamo, aprirà un altro supermercato, a Trescore. Gli investimenti di Coop Lombardia nella bergamasca colmano un vuoto di presenza commerciale dell’insegna che, in tutta la regione occupa oltre 4100 dipendenti dislocati in 51 supermercati e ipermercati. I soci Coop in Lombardia sono oltre 900 mila a cui, nei primi mesi di attività in via Autostrada, si sono aggiunti oltre 5 mila abitanti di Bergamo. I nuovi punti vendita evidenziano le caratteristiche proprie di una catena commerciale che si distingue per le scelte ambientali e sociali: se consideriamo l’aspetto ambientale la struttura del supermercato di via Autostrada è il risultato delle innumerevoli esperienze progettuali e delle più innovative tecnologie green che Coop ha adottato per rendere sostenibili i propri punti vendita. Scelte che hanno portato a grandi risultati: nel 2012 Coop, unica azienda italiana, ha ottenuto il premio europeo “Greenlight Award 2012”,

“Nel 2012 Coop, unica azienda italiana, ha ottenuto il premio europeo “Greenlight Award 2012”, per l’impegno nel campo della salvaguardia ambientale attraverso l’uso di sistemi di risparmio energetico per l’illuminazione” per l’impegno nel campo della salvaguardia ambientale attraverso l’uso di sistemi di risparmio energetico per l’illuminazione. Ad esempio, la copertura dell’edificio di Bergamo è realizzata a giardino verde nel rispetto delle regole della bioarchitettura. Il verde pensile contribuisce alla riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio e conseguentemente delle emissioni di CO2, assorbendo temporaneamente l’acqua piovana e rilasciandola lentamente, in modo da ridurre gli effetti delle “isole di calore urbane”. Oltre a questo aumenta la resistenza termica della copertura, sulla quale è in funzione un impianto fotovoltaico della potenza di 52 KWp, per una produzione annua stimata di circa 56.800 KWh (produzione equivalente al consumo medio annuale di 21 famiglie).

L’illuminazione naturale invade l’ingresso del supermercato e la tecnologia di illuminazione a LED riduce significativamente i consumi rispetto alle soluzioni tradizionali. Inoltre, grazie ad un sistema di supervisione e controllo automatico del comfort

ambientale, consente sia la regolazione delle temperature sia dei livelli di illuminazione artificiale, in funzione dell’apporto di luce naturale delle grandi vetrate. Il negozio inoltre è servito dall’impianto di teleriscaldamento cittadino e il raffrescamento

avviene sia in modo naturale, con le facciate “ventilate” che permettono il passaggio di una lama d’aria, sia attraverso l’impianto di condizionamento che ha un ODP (Ozone Depletion Parameter) uguale a zero, ovvero nessun impatto sull’ozono. Nel punto vendita i banchi frigoriferi per i surgelati sono coperti per evitare dispersioni di freddo e si possono acquistare i detergenti sfusi ecologici della linea “viviverde”. Coop ha definito la propria attività anche nel campo sociale, culturale e della sicurezza e qualità alimentare. Nell’area del superstore troviamo lo spazio “scopri coop” dove è possibile svolgere attività culturali, ricreative e didattiche come ad esempio i percorsi del consumo consapevole per le scuole, conferenze a tema e incontri culturali, a partire dalle attività di Bergamo Scienza o dalle presentazione di libri, mostre, ecc. La solidarietà verso le persone svantaggiate indirizza le scelte di Coop attraverso diversi progetti: dalla “carta equa” al progetto “Buon fine”, che recupera e dona gratuitamente i prodotti invenduti ma ancora integri e perfettamente commestibili che per vari motivi come la scadenza ravvicinata, la confezione esterna ammaccata, i residui di attività promozionali, non possono essere riproposti alla vendita. Particolarmente importanti sono i freschi e freschissimi quali verdura, frutta, latticini, salumi, carne, che recuperiamo e destiniamo a “km zero” per associazioni e organizzazioni no profit che operano nel territorio vicino al punto vendita. Una forma di sostegno sociale che trasforma gli invenduti da “spreco” a “risorsa” e che oltre al valore sociale ha anche un importante valore ambientale perché riduce significativamente gli scarti che altrimenti andrebbero smaltiti come rifiuti.


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Ecologia & Imprese

Il riscatto attraverso la green economy I progetti per l’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti bergamaschi proposti dalla cooperativa sociale Aretè si muovono nell’alveo della sostenibilità Carcere, terra di nessuno. Limbo in cui le speranze rieducative e di inserimento rischiano di cozzare contro una dura realtà che di storia, invece, ne racconta un’altra, ben più cruda: quella di una pena che pare configurarsi più come una repressione, che come redenzione sociale. Eppure, tra i dati della vergogna che la cronaca riporta -proprio di questi giorni è la condanna del Tribunale di Strasburgo all’Italia per le condizioni disumane delle sue carceri, tra sovraffollamento, suicidi e carenza di personale

“Creiamo competenze che saranno spendibili anche una volta usciti dal carcere” di sorveglianza- fanno capolino anche le buone notizie: un esempio nostrano è la Cooperativa Sociale Aretè, che da anni porta avanti progetti per l’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti bergamaschi. «Lo scopo dei nostri progetti -spiega il vicepresidente della Cooperativa Sociale Aretè Bruno Pelliccioli- è duplice: da un lato offriamo ai detenuti opportunità lavorative, dall’altro creiamo competenze che saranno spendibili anche una volta usciti dal carcere, facendo da ponte per eventuali inserimenti civili e rispondendo

così ad un’esigenza di sicurezza sociale». Un impegno, quello della cooperativa, che si sviluppa lungo diversi fronti tra loro interconnessi, come l’assegnazione di borse lavoro e l’ideazione di progetti ad hoc, creando una rete economica che parte già dall’interno della struttura penitenziaria e prosegue anche dopo lo sconto della pena. «Al momento -continua Pelliccio-

Fai parte di un GAS o di un’associazione e vuoi distribuire Bergamo SOStenibile?

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“I detenuti, dopo un periodo di formazione presso la cooperativa, sono inseriti in aziende della bergamasca attive nel campo del vivaismo, della ristorazione biologica, della restaurazione del verde” li- stiamo avviando un progetto con la Cassa delle Ammende, grazie al quale nove detenuti verranno inseriti nella nostra cooperativa dopo un periodo di formazione e lavoro in carcere. Ci sono poi le borse lavoro, assegnate con la collaborazione del Comitato Carcere e Territorio di Bergamo, e i tirocini formativi, grazie ai quali tre detenuti, dopo un periodo di formazione presso la cooperativa, sono inseriti in aziende della bergamasca attive nel campo del vivaismo, della ristorazione biologica, della restaurazione del verde». Non solo: l’attività della cooperativa e dell’associazione Amici

di Aretè ha permesso negli anni scorsi la realizzazione di un orto interno al carcere nell’ambito del progetto “realizzazione di un’impresa agricola con finalità sociali” e nell’immediato futuro si porterà avanti anche la costruzione di una serra. Durante le festività natalizie, invece, è stato organizzato a Bergamo il Mercato di Natale per la vendita di prodotti realizzati dai detenuti nelle varie carceri lombarde. I progetti della cooperativa Aretè sono rivolti a detenuti di età diverse, scelti a seguito di una valutazione congiunta degli educatori del carcere e dell’equipe di Aretè a seconda delle personali inclinazioni di ciascuno, e si svolgono su periodi medio-lunghi (dai 6 mesi ai 2 anni, con possibilità di proroga). «Ciò che spesso non è sottolineato -spiega ancora Pelliccioli- è la straordinaria importanza delle attività lavorative per i detenuti in un carcere, che non solo permettono di abbattere la recidività dal 70% al 20%, ma creano anche opportunità civili e sociali. Non è una cosa da poco,

“Non solo permettono di abbattere la recidività dal 70% al 20%, ma creano anche opportunità civili e sociali: in 25 anni Aretè ha coinvolto più di 200 detenuti del carcere di via Gleno” specialmente per persone che rischierebbero altrimenti di vedersi eternamente bollate come “criminali”». La cooperativa Aretè non è nuova a iniziative di questo tipo; nata nel 1987 come realtà nell’ambito dell’agricoltura biologica e sostenibile, in 25 anni ha coinvolto più di 200 detenuti del carcere di via Gleno in progetti di inserimento lavorativo: numeri a cui poi vanno aggiunti quelli relativi alle persone con disagio psichico, altra categoria alla quale la cooperativa offre opportunità altrimenti difficilmente ritrovabili. Erica Balduzzi


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WHP: promuovere la salute è una bella impresa Un successo la campagna di promozione della salute avviata dall’ASL di Bergamo che promuove i corretti stili di vita all’interno dei luoghi di lavoro “Promuovere la salute è una bella impresa”, così recita lo slogan della campagna di promozione della salute avviata da oltre 2 anni dall’ASL di Bergamo. Motto contemporaneo e allo stesso tempo avanguardistico in quanto, dati alla mano, chi si sente bene fisicamente e mentalmente, mantenendo uno stile di vita sano e sostenibile, vive sostanzialmente meglio con se stesso e con la società. Il Progetto WHP acronimo di Workplaces Health Promotion consiste nel promuovere i corretti stili di vita all’interno dei luoghi di lavoro, abbracciando tanto le Aziende pubbliche quanto quelle private presenti sul territorio. L’iniziativa, ideata in partnership dalla principale istituzione sanitaria orobica assieme a Confindustria Bergamo, si pone l’importante obiettivo di raggiungere i lavoratori direttamente sul luogo di lavoro migliorando gli stili di vita e aumentandone, di fatto, oltre che la qualità del benessere percepito, anche il rendimento sul posto di lavoro. La Rete WHP berga-

masca, avviata nell’anno 2010 con una sperimentazione in due aziende (Heineken e Sessamarine), ha preso rapidamente piede sul territorio: a oggi 49 aziende hanno aderito al programma per

un miglioramento sia qualitativo che quantitativo della vita. Alla base dei programmi di promozione della salute ci sono pilastri come la partecipazione reticolare e il coinvolgimento

Bergamo- è essenziale l’individuazione di referenti operativi fin dalle prime battute sia nella progettazione e diffusione del progetto, sia nella costituzione di gruppi di lavoro mirati alla sensi-

collettivo del lavoratore. La condivisione dell’importanza delle tematiche, unita al mantenimento di elevati livelli di attenzione dei lavoratori, favorisce la riuscita del progetto: “Per tale motivo -sottolinea il dottor Roberto Moretti, responsabile del servizio di promozione della salute dell’ASL

bilizzazione sulla salute”. Il progetto, certificato a livello europeo “Partner of Excellence” Move Europe, prevede azioni integrate fra loro: alle attività di formazione tradizionali, rivolte ai fumatori o dedicate alla guida sicura, sono state associate azioni di informazione continua.

“Il progetto, che ha già esposto alle buone pratiche di salute 6.800 lavoratori, si sviluppa praticamente a costo zero e in totale ecosostenibilità” un indotto di oltre 10.000 lavoratori. Variegate quanto estese le azioni messe in campo dall’ASL: alle tematiche più tradizionali e maggiormente note come alimentazione, fumo e alcool sono state affiancate opere integrate su settori come l’attività fisica, le principali dipendenze, la sicurezza stradale e il benessere; argomentazioni che correlate fra loro determinano la riduzione delle malattie croniche e favoriscono

Il dipendente viene “raggiunto” regolarmente con messaggi di comunicazione che rinforzano quanto appreso nelle sedute di formazione interna. Dalle tovagliette della mensa alla cartellonistica tradizionale, dalla messaggistica sulla busta paga o sul cellulare, passando per eventi di socializzazione a carattere ludico-sportivo, tutto viene studiato ed equilibrato al fine di favorire una promozione generale e di alto profilo sul benessere psico-fisico. Il progetto, che ha già orientato alle buone pratiche di salute 6.800 lavoratori, si sviluppa praticamente a costo zero e in totale eco-sostenibilità. Mangiare bene in modo equilibrato, regolare e pesato, associando una dieta fisica alimentare corretta è, innanzitutto, un piacere che si fa a se stessi. Se tutto ciò avviene in piena armonia con l’ambiente e con la società circostante, WHP non solo è un incentivo alla vita, ma diviene acronimo di buona vita per tutti. Gabriele Palamara


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Matrimonio in…verde

Consigli e suggerimenti per organizzare nozze eco-compatibili, eco-sostenibili, eco-consapevoli Il matrimonio è uno dei giorni più intensi e importanti per una coppia, è il punto di partenza di un percorso e di un progetto di vita da realizzare insieme. Chi crede che con piccoli gesti quotidiani si possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e alla realizzazione di un futuro sostenibile, sicuramente sceglierà di

“Per guidarci nelle varie decisioni teniamo sempre presente di favorire un fornitore od un prodotto locale e di limitare gli sprechi” esprimere il proprio stile di vita personale organizzando un matrimonio eco-compatibile, ecosostenibile, eco-consapevole. Per la buona riuscita di un matrimonio “eco-friendly” serve consapevolezza, sensibilità ed originalità: ridurre l’impatto ambientale e non eccedere in tutto ciò che è superfluo senza rinunciare all’eleganza e all’atmosfera di festa, è possibile. Come?

Innanzitutto optiamo per scelte sostenibili ma non drastiche, perché il messaggio sia compreso e apprezzato anche dagli invitati più scettici…e perché no, possa essere di ispirazione nel loro stile di vita. Lasciamo che sia la naturale semplicità degli allestimenti, l’utilizzo di materiali naturali e uno stile meno formale a farci vivere con divertimento una giornata ricca di emozioni e sensazioni positive.

Chiesa (o Municipio) e location per il ricevimento L’ideale sarebbe organizzare la cerimonia e il ricevimento nello stesso luogo, o almeno in luoghi non distanti, in modo da limitare al massimo gli spostamenti in auto degli invitati e di conseguenza ridurre i consumi di CO2. Trovare un luogo incantevole e in sintonia con il tenore “eco-friendly” del matrimonio è sicuramente possibile, magari un agriturismo, un castello o una villa di campagna immersa nei vigneti con un breve percorso a

piedi dal luogo della cerimonia. Cerchiamo di evitare il corteo di auto degli invitati, proponendo ai nostri ospiti di condividere le auto, oppure organizziamo degli autobus. Per la location informiamoci se utilizzano energia da fonti rinnovabili, se svolgono la raccolta differenziata dei rifiuti e con quali modalità gestiscono la manutenzione dei parchi e dei giardini.

Partecipazioni e inviti Che ne dite di un matrimonio intimo? Una lista degli invitati corta per celebrare il giorno più importante della vostra vita circondati dalle persone che vi amano veramente, le persone care che sinceramente gradiranno il vostro invito. Basta ai matrimoni con 200 invitati, frutto in molti casi di convenzioni o del timore di fare scontento qualcuno. Un matrimonio intimo vi consentirà di essere più rilassati, liberi di vivere a pieno le vostre emozioni e avere più tempo da trascorrere con i vostri ospiti, oltre a con-

tenere i costi. Le partecipazioni vanno spedite almeno 2 mesi prima della data del matrimonio e anticipano lo stile del matrimonio, creano aspettativa e devono ovviamente essere in linea con la filosofia green. C’è solo l’imbarazzo della scelta, ma partiamo dal presupposto che tutto ciò che è realizzato con carta tradizionale (busta da lettera, segnaposto o menu) può essere scelto in ottica sostenibile. Per cui ricerchiamo partecipazioni su carta riciclata o certificata ecologica FSC o PEFC, oppure carte grezze in fibra di cocco o canapa. Possiamo anche pensare alle partecipazioni solidali, valutando le numerose proposte di Onlus e Cooperative sociali che sostengono progetti vicini alla nostra sensibilità.

L’abito da sposa Per la sposa il cammino verso l’abito perfetto è spesso in salita: si sta scegliendo l’abito dei sogni e dei desideri, ma ci si deve confrontare con esigenze che riguardano lo stile, il proprio

aspetto fisico, il portamento, il budget e il risultato desiderato. L’abito da sposa è l’espressione della personalità, un abito speciale e unico che non scorderete mai. Ma come scegliere un abito “eco-friendly”? Ci sono stilisti che credono nel valore dell’ambiente e nel sociale, e investono sulla produzione di abiti da sposa ecosostenibili ed eticamente corretti;

La promessa e le fedi Forse non siamo del tutto consapevoli che il processo di estrazione dell’oro genera un effetto devastante sull’ambiente nei Paesi di produzione, producendo rifiuti di cianuro e mercurio e sfruttando la manodopera locale spesso sottopagata. È ancora poco diffuso in Italia, ma oggi esiste in commercio l’oro “etico” o “ethical gold”, oro ottenuto senza lo sfruttamento dei lavoratori e facendo in modo che i proventi della vendita dell’oro non vengano destinati ad uso illecito come il finanzia-



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Speciale Matrimoni Green

Segue da pagina 28

10 regole di Bon Ton Green Siete sposi prossimi al giorno del sì? State perfezionando gli ultimi dettagli? Anche per un matrimonio green il galateo è sempre un buon alleato per evitare errori e per sciogliere dubbi e perplessità; tenete sempre presente che il buon gusto è il consiglio principe!Per iniziare, 10 facili accorgimenti… Inviate le partecipazioni e gli inviti due mesi prima del matrimonio Evitate di inserire nelle partecipazioni l’IBAN per la lista nozze Eleganza e raffinatezza per le decorazioni floreali in Chiesa e al ricevimento: ricordate che non siamo al mercato dei fiori! L’abito della sposa: che valorizzi senza rendere volgare Per lo sposo: orologio e gemelli sono gli unici gioielli ammessi L’ingresso della sposa in Chiesa può avere un ritardo massimo di 15 minuti Location e Chiesa (o Comune) il più vicini possibile Evitate ai vostri ospiti lunghe attese dopo la cerimonia: aprite il ricevimento e poi dedicatevi 20 minuti per le foto Cene e pranzi sobri, no alle abbuffate Le bomboniere e la confettata: un dolce ringraziamento a fine ricevimento per tutti. mento di guerre civili. Come per l’abito, possiamo provare a riutilizzare l’oro di oggetti preziosi di famiglia ormai inutilizzati facendoli fondere da un orefice per realizzare delle personalissime fedi ancora più preziose visto il grande significato affettivo. Anche per i diamanti non bisogna dimenticare le difficili condizioni in cui versano la maggior parte dei lavoratori nei Paesi del terzo mondo in cui vengono estratti: una scelta consapevole si muove nella direzione di diamanti certificati “no conflict”, con la garanzia di provenienza da zone non di guerra.

Le bomboniere Per evitare di regalare un oggetto che verrà riposto in qualche cassetto, perché non scegliere dei prodotti tipici del territorio: vasetti di miele, conserve, vino, olio. Scegliamo produttori locali, se possibile prodotti biologici, e la bomboniera sarà molto golosa e senza dubbio green! Per una bomboniera di sicuro successo potete regalare una ricercata selezione di confetti con gusti assortiti: cercate una confetteria artigianale e dedicate il giusto tempo alla degustazione! Altra idea molto originale e apprezzata è regalare una piantina o sacchetti contenenti semi di fiori da piantare, un oggetto con un alto valore simbolico che rappresenta la crescita della coppia. Come per le partecipazioni, c’è la possibilità di sceglie-

re bomboniere solidali donando un contributo a sostegno di progetti sociali o ambientali.

Gli allestimenti floreali e la scenografia Per un matrimonio “green” facciamoci ispirare dal romanticismo della natura, utilizzando fiori di stagione e di produzione locale come rose, peonie e piante aromatiche. Per il ricevimento riscopriamo un sapore retrò, inserendo negli allestimenti oggetti usati, alzatine in ceramica, pizzi e tessuti naturali, vetri e candele. Allestiamo qualche angolo in stile shabbychic, ricreiamo un’atmosfera familiare ma ricercata e studiata nei dettagli.

Il menu Orientiamoci verso prodotti a km zero e produzioni locali; chiediamo un menu con frutta e verdura di stagione, se possibile con prodotti biologici: cibi freschi e sapori autentici con un occhio anche alle calorie. Ricordiamoci che primizie e cibi esotici non sono scelte ecosostenibili, anche se gustose e scenografiche, perché implicano lunghi viaggi dalle zone di produzione. Evitiamo gli sprechi e diciamo no alle abbuffate; rispolveriamo il galateo del ricevere che suggerisce un pranzo di quattro portate servite a tavola, si può iniziare con antipasto, un primo piatto,

un secondo piatto e un dolce al cucchiaio. Non costringiamo i nostri ospiti a stare a tavola ore, ma lasciamo tempo per le chiacchiere, una passeggiata in giardino e offriamo un piacevole

intrattenimento musicale. In generale, per guidarci nelle varie decisioni teniamo sempre presente di favorire un fornitore od un prodotto locale e di limitare gli sprechi. Organizzare

un matrimonio eco-sostenibile, ecologico ed eco-compatibile sarà un impegno non indifferente, ma potrà darvi grandi soddisfazioni senza rinunciare alla favola.

I “fiori d’arancio vip” si sposano con la natura Anche Patrizia Rossetti sceglie la Grafinvest, ecotipografia di Treviolo, che stampa partecipazioni di nozze a basso impatto ambientale Gli stampati a basso impatto ambientale sono uno dei punti di forza dell’azienda di Treviolo che ha implementato una supply chain totalmente green. Per le lavorazioni utilizza l’energia proveniente da un impianto fotovoltaico e per l’imballaggio usano packaging riciclati o ecologici. Il rispetto per l’ambiente avvolge anche la carta e gli inchiostri (questi ultimi sono a base vegetale). Mentre per gli impianti produttivi si è sposata una nuova tecnologia che, riducendo il consumo di energia, solventi e sostanze chimiche, consente di abbattere la produzione di rifiuti pericolosi. E per i clienti più attenti, ci sono i prodotti a impatto zero, che danno la possibilità di compensare le emissioni di anidride carbo-

nica prodotta dalla lavorazione con l’acquisto di crediti di Co2 e altri gas a effetto serra in Paesi in via di sviluppo.

Una scelta variegata “L’attenzione all’ambiente è un valore fondante per la nostra azienda -ha spiegato il titolare della Grafinvest Carlo Malerbaa cui sono ispirati tutti i processi di lavoro e a cui si aggiungono cura per i dettagli e precisione”. Tra i servizi offerti, le partecipazioni di nozze che “rientrano tra le nostre specialità - ha proseguito Malerba - perché sappiamo offrire una vasta scelta di soluzioni, da quella più classica a quella più divertente e insolita”. E come è successo con Patrizia

Rossetti, “scegliamo con i clienti lo stile più adatto, dai colori ai caratteri, fino alla carta, in modo da consegnare un prodotto che rifletta totalmente i gusti della coppia e il loro modo di vedere un giorno così speciale”.



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Speciale Matrimoni Green

Look da favola

A braccetto nella scelta dell’abito giusto per lei e per lui

Il velo

Tornato di moda negli ultimi anni, è un elemento che rende prezioso qualsiasi abito ed estremamente romantica la sposa. Le possibilità sono molteplici: lungo, con strascico importante, corto o solo a copertura del volto. Nella scelta fatevi aiutare dal personale dell’atelier dove avete acquistato l’abito e sarete sicure di non sbagliare. Ci vuole poco per sembrare avvolte in un sudario!

Il cappello

I due grandi co-protagonisti del giorno delle nozze, saranno guardati, ammirati e commentati. Il bon ton impone delle regole molto precise e conoscerle è un buon inizio. La prima regola per lei è sulla lunghezza dell’abito: corto solo per matrimoni diurni, lungo per la sera. Per lui, il tigth solo di giorno (testimoni e genitori dovranno anch’essi indossarlo), mentre per la sera è preferibile un abito classico. No allo smoking, adatto a una cena di gala e non a un matrimonio. Oltre a tenere sempre presente lo stile del matrimonio, la location e il contesto, se si tratta di una cerimonia civile o religiosa, se il ricevimento sarà formale ed elegante, in campagna o in città, è importante che ci sia la giusta armonia d’insieme tra i due abiti per un gradevole risultato. La manicure professionale è un must: le mani sono le protagoniste durante lo scambio delle fedi e immortalate dallo scatto del fotografo. Deciso l’abito, via alla scelta degli accessori, a iniziare dalla sposa.

Per una sposa più grintosa, o semplicemente per chi non ama il velo, ci sono infinite soluzione alternative: la prima su tutte è il cappello. A tesa larga, oppure solo un copricapo, o ancora i modelli con la veletta… sbizzarritevi, il segreto è portarlo con disinvoltura. Non toglietelo in chiesa, va tenuto per tutta la cerimonia.

Le scarpe

Grandi protagoniste se non altro perché slanciano la figura e rendono il passo molto più sensuale. Potete sceglierle come più vi piacciono, le proposte sono molteplici. Se ve la sentite, potete osare con un paio colorato, in linea con il fil rouge del matrimonio. Unica accortezza: il tacco! Scegliete quello che più si addice a voi, al vostro modo di essere e alla vostra camminata. E poi ricordatevi di prevedere un paio più basso come “ancora di salvezza”.

I guanti

Eleganti e raffinati, corti al polso o lungi oltre il gomito; come volete purché in armonia col vostro abito. Più belli ancora se vintage, magari della nonna. Toglieteli una volta arrivate all’altare… per non farvi cogliere impreparate durante lo scambio degli anelli! Vanno tolti lentamente, con eleganza, un dito alla volta!

Orecchini e collane

Gli orecchini (di perle o punti luce) devono essere piccoli, da lobo. Per la collana vale lo stesso principio: sottile, magari un filo di perle o un punto luce. Non esagerate con lo scintillio e ricordatevi sempre com’è il vostro abito. Non lasciate al caso questi gioielli.

Anche lo sposo non ha vita facile: le possibilità sono molte e il bon ton impone delle ferree regole di eleganza.

Gilet, camicia e cravatta

Il gilet completa un abito ed è generalmente di colore chiaro, in contrasto con quello della giacca, ma nello stesso tessuto. La camicia è meglio che sia bianca. Se si indossa il tight, la camicia avrà il colletto rigido con gli angoli piegati e polsini chiusi dai gemelli, invece della cravatta ci sarà il plastron di seta fermato al centro con una mini spilla. Se si indossa il classico abito tre pezzi, vale quanto sopra per il gilet, la camicia avrà il classico colletto morbido e i gemelli possono essere una elegante opzione.

Orologio

È il solo gioiello consentito allo sposo, da indossare sotto il polsino della camicia.

Scarpe

Classiche e stringate, no ai mocassini. Il colore più indicato è il nero in tutte le stagioni.

Cilindro e bastone

Uno sposo eccentrico saprà portare con disinvoltura cilindro e bastone, il primo da scegliere intonato all’abito. Il cilindro deve essere tolto prima di entrare in chiesa e tenuto sotto braccio per tutta la navata, quindi appoggiato.



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Ecologico? Ci vado a nozze! L’abito fa la sposa sostenibile Ogni abito nuziale può raccontare una storia iniziata molto prima del giorno del matrimonio. Prima di diventare un vestito era un pezzo di tessuto, spesso prodotto lontano dall’Italia; confezionato con cura da mani esperte, ha preso forma fino a diventare abito e dopo innumerevoli prove e modifiche si è adattato perfettamente al corpo della futura sposa. Per rendere indimenticabile la “mise” delle nozze sono necessari molto tempo ed energie, ma l’utilizzo del vestito è limitato a poche ore: per quanto sia importante si tratta di una sola giornata. Per questo motivo, in questa sede non possiamo esimerci dal dirvi che l’abito nuziale è un articolo poco ecologico. Per porre rimedio a questa situazione e coniugare eleganza e sostenibilità ci sono diverse strade. Negli ultimi tempi in Italia si sta affermando la moda green dell’abito a noleggio, già diffusa all’estero, ma si può optare anche per un abito vintage, un vestito realizzato con tessuti naturali o equosolidali e, per le innovatrici, un capo realizzato con materiali biodegradabili.

Sposa d’altri tempi Con il termine vintage si intendono capi d’abbigliamento che siano stati prodotti almeno 20 anni fa. L’aspetto ecologico legato a questo tipo di abito sta nel fatto che, grazie al nuovo utilizzo, si allunga la vita di un capo d’abbigliamento già esistente, evitando di produrne uno nuovo. I vantaggi non si limitano al solo fattore ecologico: una volta gli abiti erano realizzati con materiali che garantivano alta qualità e spesso le linee erano originali e attuali. Ne è prova il fatto che molti dei grandi stilisti di oggi stanno rivalutando la moda del passato, in particolare lo stile dei decenni tra gli anni Venti e i Cinquanta.

Natural woman Gli abiti realizzati in fibre naturali, come seta, lana, cotone e canapa, sono sostenibili per l’am-

biente solo quando le materie prime provengono da filiere biologiche certificate. Questo è garanzia di attenzione all’ambiente e ai lavoratori: si tratta di produzioni nelle quali il consumo di acqua è limitato, i pesticidi chimici di sintesi non sono utilizzati e i lavoratori sono rispettati e trattati eticamente. Anche i processi utilizzati per sbiancare e tingere i tessuti rispettano standard di qualità ecologici. Esistono laboratori specializzati in questo tipo di prodotti, per esempio l’azienda fiorentina Altarosa (www. altarosa.it) propone una linea di abiti nuziali ecofriendly, completi di bouquet composto con fiori in materiali riciclati come carta e rame.

Made in dignity Ovvero: fabbricato con dignità. La prima collezione di abiti nuziali equo-solidali commercializzata in Italia è stata proposta nel 2008 dal marchio milanese “Orlo del mondo” (www.orlodelmondo.net). L’azienda è tuttora

attiva e propone abiti in seta realizzati dagli artigiani indiani del Craft Resource Center, organizzazione di produttori indipendenti con sede a Calcutta. Alla base della filosofia dell’azienda ci sono la volontà di valorizzare la manodopera locale rispettando i produttori e gestendo lavoro e prezzo finale con equità e trasparenza.

Legame indissolubile, abito solubile Premettiamo che per la donna che sceglie questa opzione non è valido il celebre proverbio “sposa bagnata, sposa fortunata”. Il motivo è semplice: l’abito nuziale è realizzato con materiali solubili nell’acqua e alla fine della giornata si può eliminare senza impatto sull’ambiente. Il particolare tessuto, biodegradabile e non inquinante, è frutto della ricerca degli studenti della Sheffield Hallam University di Londra. Una certa resistenza è garantita ma si tratta di un capo usa e getta, pensato per essere indossato un solo giorno.


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Le dolcezze del matrimonio Dopo la tanto ammirata torta nuziale, qual è l’altro immancabile dolcetto di cui siamo tutti ghiotti? I confetti

L’amico a quattro zampe: ospite d’onore Tutte le soluzioni perché al matrimonio partecipino proprio tutti, amici animali compresi

Conoscete la storia del confetto? Una data precisa che stabilisca la nascita del confetto è difficile da identificare: scritti antichi trattano di frutta secca ricoperta di miele indurito già in epoche antiche, ovvero nel 447 a.C., altre narrano di un preparato medicinale ricoperto da un guscio dolce. È con le prime importazioni di zucchero dalle Indie occidentali che il miele viene soppiantato da una specie di glassa, assumendo così un forma e un sapore più simili a quelli che conosciamo. Sicuro è che per trovare traccia del confetto “moderno”, dobbiamo aspettare il XV secolo quando a Sulmona se ne iniziò la produzione. Per lungo tempo è stato considerato come un dolce prelibato da servire a fine pasto, come gesto per sugellare accordi e contratti, o come regalo con cui omaggiare gli sposi. Una pregiata e preziosa leccornia. Nel corso dei secoli il suo ruolo è cambiato ed è diventato il piccolo dono che gli sposi fanno ai loro ospiti. Questo dolcetto è stato amato da grandi personaggi come Napoleone, Luigi XIV, la regina Elisabetta, da Leopardi, Manzoni, Carducci, Verga, Pa-

“La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco per indicare la purezza della sposa e che siano cinque a indicare felicità, salute, ricchezza, fertilità e lunga vita” scoli e D’annunzio che l’hanno anche citato nelle loro opere! Il confetto è quindi da sempre usato per celebrare e festeggiare eventi unici e ancora oggi il confetto viene associato a una ricorrenza speciale! Matrimonio in primis! La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco per indicare la purezza della sposa e che il loro numero sia cinque. Sapete perché? Perché questo è un numero indivisibile così come la neo coppia e perché cinque sono le qualità che non dovrebbero mai mancare nella vita: felicità, salute, ricchezza, fertilità e lunga vita. Non sbagliate colore, perché c’è una ricorrenza per ogni colore. Il primo anniversario di nozze, le cosiddette nozze di

Matrimonio alle porte e se avete un cane o un gatto la domanda d’obbligo è: dove lo lascio? Il gatto in genere non ama essere coinvolto e sta bene a casa da solo, basta che abbia acqua e cibo in abbondanza. L’amico con i baffi non si farà coinvolgere dalla frenesia dei preparativi e parteciperà con il suo impeccabile stile felino: troneggiando sulla poltrona di casa e mostrando indifferenza, registrerà ogni minimo movimento e suono… pregustando il momento in cui uscirete e lo lascerete solo per un meritato pisolino. Discorso diverso per il cane che ha sicuramente più bisogno di attenzioni e ama essere coinvolto o comunque essere presente per avere sott’occhio il padrone. Con lui si pone più seriamente il problema “dove lo lascio?”. Ci sono tanti asili e pensioni per cani che lo potranno ospitare per la giornata, oppure qualche vicino di casa sarà di certo disponibile a curarlo, dargli da mangiare e portarlo a fare una passeggiata, ma sappiate che è anche possibile portarlo al ricevimento (alla cerimonia, soprattutto se religiosa, meglio di no), avendo l’accortezza di chiedere prima se la location è disposta ad ospitarlo. Importante, anzi fondamentale, è trovare chi lo segue, lo coccola cotone, richiede il colore rosa, le nozze di seta per i 5 anni si festeggiano con il confetto fuxia, quelle di stagno, ovvero i 10 anni, con il giallo. Si usa l’argento per i 25, il color mare per le nozze di perle, i 30 anni, il verde per i 40 anni, le nozze di smeraldo, il rosso per i 45, le nozze di rubino e l’oro per i 50 anni. Questi stessi

“I dog sitter spesso sono esperti cinofili, perfetti conoscitori delle abitudini e delle necessità dei cani e si prenderanno cura del vostro “migliore amico” per tutta la giornata” e stia attento che non importuni gli ospiti (qualcuno che ha paura dei cani, ad esermpio…) ed eviti che salti addosso agli sposi (le zampe del nostro amico sull’abito non sono il massimo dello chic). Anche in questo caso, amici e parenti ci possono venire in aiuto. Ma se vogliamo ovviare a questa situazione permettendo a tutti di godere della giornata di festa, perché non pensare a un dog sitter di professione? Un modo per creare le condizioni perché il nostro amato cane possa stare tranquillo, seguito, accudito e possa giocare e correre in tutta sicurezza (nostra e sua!). I dog sitter sono amanti dei cani, spesso sono esperti cinofili, perfetti conoscitori delle abitudini e delle necessità dei cani e si prenderanno cura del vostro “migliore amico” per colori assumono invece un altro significato se abbinati ad una ricorrenza non legata al matrimonio e ai suoi anniversari: rosa o azzurri per il battesimo, bianchi per la prima comunione e la cresima, rossi per la laurea. Anche la bomboniera ha una sua storia. Il nome deriva dal francese bon bon ed era un piccolo scrigno

tutta la giornata. Ci sono vere e proprie società che offrono questo servizio e che non si limitano solo ad attività di mero accudimento: offrono toelettatura speciale prima dell’evento, collare o papillon in tema col colore del matrimonio, magari di fiori, servizio fotografico dedicato e soprattutto giochi nel corso della giornata e compagnia garantita, in modo tale che non sia mai solo. Il tutto preceduto da un incontro conoscitivo col cane. Il giorno del matrimonio è un giorno speciale per tutti…ricordiamoci dei nostri amici animali, ma nel totale rispetto dei loro ritmi, tempi, temperamento e abitudini, niente deve essere forzato, nemmeno per loro.

contenente dolcetti da esibire in società e soprattutto durante eventi lieti. Trasformatosi negli anni, è diventato la moderna bomboniera. La bontà (e bellezza) dei confetti è riconosciuta da tutti tanto che allestire una confettata durante il ricevimento di nozze è una consuetudine molto apprezzata!


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Speciale Matrimoni Green

Wedding planner un professionista al vostro fianco Matrimonio “su misura” ma senza stress: rivolgetevi all’esperto Wedding planner sì o wedding planner no? È una domanda che si fanno molte coppie quando si accingono a organizzare il matrimonio. Da una parte c’è il desiderio di facilitarsi la vita delegando le incombenze a un professionista, dall’altra il desiderio di fare da sé per essere certi che il matrimonio sia personale e “su misura” di coppia! E poi c’è

“Wedding planner esperti e professionali hanno un loro team di professionisti per ogni aspetto delle nozze” l’aspetto economico. Come si inserisce questa figura professionale nel susseguirsi di questi pensieri e considerazioni? All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, è ormai una presenza costante e fondamentale. Chi ricorda il film “Il padre della sposa” interpretato da Liz Taylor? La madre della sposa assumeva un wedding planner per la perfetta organizzazione del matrimonio della figlia (Liz Taylor, appunto);

siamo nel 1950 e già si parlava di questa figura professionale! Avere un valido supporto a cui delegare tutte le incombenze sarebbe già un primo buon motivo che consentirebbe, inoltre, di arrivare al giorno del matrimonio sereni e con una bassa dose di agitazione; in più un professionista ha la possibilità di dedicare tempo ed energie alla ricerca e realizzazione di quei dettagli che fanno la differenza, rendendo ricercato anche il più semplice dei matrimoni; wedding planner esperti e professionali hanno un loro team di professionisti per ogni aspetto delle nozze, avendoselezionato nel corso degli anni i migliori fornitori, e inoltre il loro lavoro consentirà di viviere appieno il giorno del vostro matrimonio anche a mamme e sorelle, sgravandole di tutte le incombenze. Il compito del wedding planner è accompagnare i futuri sposi, aiutandoli e alleggerendoli nelle faccende pratiche, condividendo sempre tutte le scelte e le decisioni, le virate dell’ultimo minuto, le gioie e qualche piccola ansia. Niente ha inizio senza aver conosciuto

la coppia, aver capito chi sono e cosa vogliono gli sposi. La ricerca della location e della Chiesa (o Comune) è il primo step di lavoro che avviene contemporaneamente con la stesura di un progetto: ricerca dei fornitori, del materiale, la proposta di idee per gli allestimenti floreali e non, per la musica. Le idee non nascono per caso: è la coppia che, volontariamente o involontariamente, fornisce input e materiale per elaborare un matrimonio “tailor made”. Un wedding planner che si rispetti è presente anche il giorno delle nozze perché tutto sia sotto controllo e si svolga come da decisioni prese, gestendo qualsiasi tipo di imprevisto. Il lavoro nasce dunque dalla consulenza e dal confronto, da scambi, da chiacchierate, da risate e dall’ascolto: il wedding planner cerca di capire quello che viene detto a parole, ma anche dai gesti, dagli sguardi e dai silenzi, con pazienza è pronto a gestire l’imprevisto: qualsiasi cosa succeda durante l’evento, noi abbiamo sempre il sorriso sulle labbra e gli sposi vengono lasciati in pace il più possibile.

Lavorano con gli sposi, non si sostituiscono a loro nelle scelte, il matrimonio sarà il loro al 100%. Tutto ciò che gli sposi fanno e scelgono deve essere frutto di una loro decisione, non perché di moda o perché è stato visto in televisione: il matrimonio deve

parlare della coppia e se è anche sostenibile, meglio ancora! Lo speciale matrimonio è stato curato da Francesca e Valeria info@eventiconstile.com www.eventiconstile.com


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Il fascino della Seduzione Due cene letterarie a tema Il 14 febbraio e l’8 marzo appuntamento in agriturismo alla scoperta della seduzione nell’arte e nel cinema E chi ancora non si sposa? E chi invece ha già “dato”? Oppure chi ancora è alla ricerca dell’altra metà… salvo poi decidere se sarà per tutta la vita o meno? Beh, in qualunque situazione sentimentale voi siate, single o coppie, all’agriturismo Villa Delizia di Mornico (Bg) l’invito è a cena con il “Fascino della Seduzione”. Una simpatica serata da trascorrere in compagnia, lasciandosi sedurre da immagini e icone che hanno fatto storia, dai quadri più famosi alle scene di film memorabili che racchiudono i mille segreti dell’attrazione fatale. La formula è ormai consolidata: una serata conviviale dove, tra una chiacchiera e l’altra, insieme a un gustoso menù, si assaggiano piacevoli momenti di intrattenimento. Nell’attesa, tra una portata e l’altra, tra l’antipasto e il primo, tra il primo e il secondo e tra il secondo e il dessert, ci si fermerà per alcuni minuti durante i quali una relatrice e un lettore, attraverso la proiezione di immagini, si alterneranno per provare a tratteggiare quali

siano gli ingredienti che fanno di una donna o di un uomo l’emblema della seduzione. Dopo il successo dello scorso anno, la cena

14 febbraio - Cena letteraria

L’Arte della

Seduzione

Il fascino della seduzione femminile tra arte, letteratura e cinema Relatrice: dott.ssa Helga Ogliari Letture: Yuri Plebani

MENU’ Buffet di antipasti Risotto con rosmarino e taleggio Pasta al granchio Bocconcini alla boscaiola con polenta Cestino di meringa con gelato e frutti di bosco, caffè e vini 25 euro a persona Alle ore 20

Agriturismo Villa Delizia Via Marconi, 7 Mornico al Serio (Bg) Prenotazioni: 3287448046 promoeventi@email.it

www.facebook.com/promoeventibg

“L’arte della seduzione femminile” viene riproposta quest’anno nel giorno di San Valentino, giovedì 14 febbraio alle 20, mentre venerdì 8 marzo alle 20, festa della donna, si terrà la cena “L’arte della seduzione maschile”. I due eventi sono “indipenden-

“Qual è la donna più seducente mai ritratta? Quali gli ingredienti dell’attrazione fatale?” “Quali sono i grandi seduttori della storia e dell’arte? Quali scene di film esprimono meglio il fascino maschile?” “Due serate conviviali per donne e uomini alla scoperta delle più belle immagini e dei segreti della seduzione”

ti” l’uno dall’altro ed è inutile dire che per tutti… c’è sempre qualcosa ancora da imparare! Quindi in coppia o tra amici, in-

namorati o disincantati, l’invito è a prenotarvi al 328 7448046 oppure tramite mail a promoeventi@email.it. Il costo di 25 euro a persona comprende un menù completo che prevede il 14 febbraio un fantastico antipasto di degustazione di prodotti caseari artigianali e salumi tipici bergamaschi con assaggio di verdure dai vecchi sapori e bis di primi: risotto con rosmarino e taleggio e pasta al granchio, bocconcini alla boscaiola con polenta e per dessert cestino di meringa con gelato e frutti di bosco, caffè e vini inclusi. L’8 marzo invece, oltre al fantastico antipasto di degustazione, ci saranno gli gnocchi con zucchine e zafferano e le lasagne con spinaci e formaggio, seguiti da filetto di maiale al pepe verde con patate al forno e per finire gelato artigianale soft allo yogurt, sempre con caffè e vini inclusi. Entrambe le serate si svolgeranno nella suggestiva location dell’agriturismo Villa Delizia, in via Marconi 7, Mornico al Serio (Bg).

8 marzo - Cena letteraria

L’Arte della

Seduzione

Il fascino della seduzione maschile tra arte, letteratura e cinema Relatrice: dott.ssa Helga Ogliari Letture: Yuri Plebani

MENU’ Buffet di antipasti Gnocchi con zucchine e zafferano Lasagne con spinaci e formaggio Filetto di maiale al pepe verde con patate al forno Gelato artigianale soft allo yogurt, caffè e vini 25 euro a persona Alle ore 20

Agriturismo Villa Delizia Via Marconi, 7 Mornico al Serio (Bg) Prenotazioni: 3287448046 promoeventi@email.it

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Ambiente

L’orso bruno è il gigante buono più minacciato in Italia

Sull’Appennino centrale sopravvivono non più di 50 specie di Ursus arctos e sulle Alpi non arrivano a 30 esemplari

L’orso bruno è un animale tipico delle foreste temperate con querce, faggi e aceri, ma lo si incontra anche in climi freddi, come nei boschi di conifere delle nostre Alpi. È il più grande carnivoro terrestre della regione eurasiatica sopravvissuto nonostante secoli di durissime persecuzioni e l’incessante distruzione del suo ambiente naturale. Imponente e massiccio, dotato di una folta pelliccia formata da vari strati digradanti, dai peli lunghi anche 10 cm di diversi colori -dal marrone scuro a quello chiaro, dal bruno rossiccio al rosso fulvo, fino all’argento, con differenti sfumature- l’orso è un

“Disboscamenti, bracconaggio, strade forestali, nuovi impianti sciistici...Per l’orso la vita è diventata davvero difficile!” plantigrado, cioè un animale che si muove appoggiando sul terreno l’intera pianta della zampa, dotata di ampi cuscinetti digitali e di robusti unghioni non retrattili. Ha la testa quasi rotonda, con orecchie relativamente piccole, il cranio è largo e la bocca è munita di 42 denti, tra cui dei canini piuttosto affilati. La sua vista è

mediocre, mentre l’olfatto e l’udito sono molto sviluppati.

ranei, preferibilmente nei pressi dell’acqua.

Un simpatico vagabondo

La merenda dell’orso

L’orso è un animale timido e schivo che ama la solitudine e i grandi boschi silenziosi e tranquilli. Non ha un territorio ben definito ma vagabonda per lo più di notte all’interno di un’area dove, di tanto in tanto, può incontrare i segni rassicuranti della presenza di altri suoi simili: tracce nel bosco, graffi sugli alberi, pietre smosse, segnali odorosi. Si sposta molto in cerca di cibo e per questo si serve di diversi rifugi tempo-

Nonostante abbia la dentatura tipica di un carnivoro, l’orso è onnivoro e mangia di tutto: formiche, vespe, api, coleotteri e altri insetti, piccoli mammiferi, carogne di animali selvatici, miele, erbe, tuberi e radici, noci, nocciole e castagne. In autunno, quando deve accumulare le riserve di grasso per l’inverno, ricerca in particolar modo la frutta: mele, pere, mirtilli, ribes, fragoline di bosco, lamponi, le bacche delle

rosa canina, l’uva ursina. Grazie a questa dieta ricca di zuccheri l’orso può ingrassare anche di un chilo ogni due giorni! Solo occasionalmente, e solo se non trova prede naturali, può aggredire il bestiame domestico come pecore, polli, capre, bovini o ricorrere alle arnie dell’uomo.

Sogni d’oro! A fine autunno, quando il tempo si fa più rigido, gli orsi si preparano ad andare in letargo, scelgono con cura una caverna o un anfratto di roccia nascosto e ben riparato, spesso lo imbottiscono di rametti, foglie e mu-


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Il WWF per l’orso Il WWF lavora affinché gli orsi trovino un ambiente più accogliente e più sicuro. Per difenderli dai fucili dei bracconieri, dalle trappole, dai bocconi avvelenati e dagli incidenti stradali, è stata creata una rete alpina transfrontaliera di aree protette per creare dei corridoi faunistici e sentieri per permettere agli orsi di spostarsi senza imbattersi in centri abitati, strade e autostrade. Inoltre sono stati piantati alberi di mele di cui gli orsi sono ghiottissimi. Se vuoi aiutare il WWF a salvare l’orso bruno visita il sito: www.wwf.it/adozioni wwf.it/predatori www.life-arctos.it

schio, preparandosi un morbido giaciglio sul quale dormire fino alla primavera successiva. Dormono per tutto l’inverno come “sassi”? Non proprio: se disturbati dall’uomo o minacciati da qualche pericolo gli orsi abbandonano il loro nascondiglio per cercarne uno più tranquillo e, se le giornate invernali sono particolarmente miti, ne approfittano per fare un giro a caccia di cibo.

Nascere in una grotta... Mamma orsa partorisce nel cuore dell’inverno, nel silenzio ovattato della tana. I cuccio-

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li, generalmente uno o due, più raramente tre, al momento della nascita sono davvero minuscoli: pesano 400 grammi appena, 400 volte meno della madre! Da piccoli sono gracilini, ciechi, senza denti, con pochissimo pelo e con le unghie appena accennate. Nulla nel loro aspetto da neonati lascia presagire quale sarà il loro eccezionale sviluppo da adulti. L’orsa li riscalda con la sua morbida pelliccia, li allatta e si prende cura di loro con infinita pazienza e tenerezza. Mamma orso può avere cuccioli solo ad anni alterni, perciò l’attenzione che dedica alla prole è davvero grande.

E’ primavera! Svegliatevi orsetti! In primavera inoltrata i piccoli orsi escono dalla tana in compagnia della madre. Sono vispi, giocherelloni e molto curiosi: nessun rametto, foglia o sassolino che incontrano nella foresta, “sfugge” al loro controllo: ogni cosa viene annusata, addentata e rivoltata. Mamma orsa insegna loro cosa mangiare e dove e come trovarlo. La famigliola resterà insieme finché i cuccioli non avranno compiuto 2 anni. Poi, una volta autonomi, lasceranno la madre per avventurarsi da soli nel mondo.

Econnect il ripristino della rete della vita WWF per una Natura senza confini

Le Alpi toccano oltre otto Stati, estendendosi dalle sponde francesi del Mediterraneo fino alla Slovenia e costituiscono il punto d’incontro tra le grandi culture europee. Ospitano una straordinaria varietà di paesaggi, animali e piante e sono fra i territori europei considerati più importanti ai fini della conservazione della biodiversità. Sembrerebbe di poter dire che la natura si apre su vette e valli senza frontiere. Invece esistono numerosi ostacoli: strade molto trafficate, corsi e specchi d’acqua con sbarramenti o superfici dedicate all’agricoltura intensiva. Rendere accessibili territori e risorse tramite la creazione di collegamenti è di vitale importanza per la sopravvivenza di specie e popolazioni. Il paesaggio alpino è un mosaico di biotopi differenti. Prati, boschi, specchi e corsi d’acqua, superfici aperte ma anche strutture realizzate dall’uomo quali alpeggi, cigli dei campi, terrazzamenti e siepi. Spazi vitali di grande varietà si alternano e intersecano ospitando specie

estremamente diverse. Nel corso di un anno o di un ciclo vitale, i diversi elementi del paesaggio forniscono cibo e riparo agli animali e siti per la riproduzione o lo svernamento. Il WWF collabora, insieme a organizzazioni internazionali come Alparc, Cipra e Iscar, al progetto Econnect, mirato alla creazione di corridoi ecologici che colleghino tra loro aree separate per permettere agli animali di muoversi liberamente attraverso l’intero arco alpino, all’interno della Convenzione delle Alpi. In questo ambito nasce la “Piattaforma rete ecologica” con lo scopo di favorire la creazione di una rete alpina transfrontaliera di aree protette e di elementi connettivi. Nell’ambito del progetto Econnect, sette aree modello stanno sperimentando la possibilità di conservare e ripristinare reti ecologiche in cooperazione fra aree protette e altri attori chiamati in causa nella regione. Per maggiori informazioni: www. alpi.wwf.it, www.alpine-ecological-network.org

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile


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Eco dal Mondo

Amsterdam…tutta eco la città! Mobilità sostenibile, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente La capitale delle bici e dei tulipani lavora per essere sempre più green

“I Paesi Bassi sono l’unica nazione al mondo dove il numero dei ciclisti prevale sugli automobilisti. Nella sola Amsterdam circolano 600 mila bici a fronte di 743 mila abitanti e di 215 mila automobili” Città a traffico quasi zero, sempre più vivibili. Un’utopia? Sicuramente sì, ma c’è anche chi ci prova. Amsterdam, tra le metropoli più effervescenti e innovative d’Europa, celebre per i suoi canali e i tulipani, si candida a modello d’eccellenza europea, imboccando la strada del risparmio energetico e del rispetto per l’ambiente. Dove tutto (o quasi) diventa ecosostenibile, con un piede nel passato -tra cultura, arte e tradizione- e uno nel futuro: accanto agli splendidi palazzi del Seicento che caratterizzano lo skyline della città, sono stati appena inaugurati i primi cinque distributori per mezzi ecologici, macchine e motorini, che nel giro di un paio d’anni saliranno a 200. Tra edifici storici ed innovazione il miglior mezzo per gusta-

re l’atmosfera magica della città rimane sicuramente la bicicletta. Non a caso i Paesi Bassi sono l’unica nazione al mondo dove il numero dei ciclisti prevale sugli automobilisti. Nella sola Amsterdam circolano 600 mila bici a fronte di 743 mila abitanti e di 215 mila automobili e le piste ciclabili coprono un percorso di 400 chilometri all’interno della cerchia urbana. Giovani e anziani e persone d’ogni ceto sociale pedalano tranquillamente, con gran vantaggio anche per la salute, in

ogni stagione dell’anno. In questa città costruita sul fiume Amstel il trasporto è anche su acqua. Lungo la rete di canali ideata e realizzata all’inizio del Seicento si affacciano le tradizionali house boat galleggianti (alcune trasformate in albergo) o le modernissime GeWoonboot, le case-barca

totalmente eco-sostenibili, che generano energia e che dalle acque di scarico producono acqua nuovamente potabile. Anche tram e metro viaggiano con l’elettricità verde che viene prodotta dalla combustione dei rifiuti: circa il 99% della spazzatura viene trasformato in energia. Amsterdam, che è stata votata come una delle città più verdi d’Europa ed è una meta perfetta per coloro che hanno a

cuore l’ambiente, lavora costantemente per essere sempre più sostenibile, grazie alle energie rinnovabili e politiche ambientali. Ogni quattro anni il comune elabora un programma di politica ambientale. Il piano più recente definisce gli obiettivi per rendere Amsterdam una città sostenibile e “pulita”. Uno sforzo, che mette in campo 30 “ufficiali di polizia ambientale”, 10.000 biciclette e 100 barche, per monitorare costantemente il livello di inquinamento. Per i cittadini che non

osservano le regole, comprese le aziende, sono previste multe. La città si trasforma così in uno spazio da reinventare, tutelando l’ambiente, per evitarne il collasso. I mulini a vento rappresentano una delle immagini evocative per eccellenza dei Paesi Bassi, e proprio l’energia eolica trova in Olanda un’applicazione pratica: il 3,4% dell’intera elettricità prodotta in UE è fornita dall’eolico olandese. Rispetto alle emissioni d CO2, la capitale del paese dei tulipani, punta per il 2025


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Taxi-scooter elettrici In Olanda impazza il nuovo servizio Un servizio di eco-taxi svolto esclusivamente su scooter elettrici che vengono impiegati per un servizio innovativo, silenzioso e a basso impatto ambientale

“La politica - oltre a porsi l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica di rifiuti recuperabili - sta incominciando a seguire la strategia di bruciare sempre meno rifiuti, favorendo altresì la prevenzione, il riciclo e il riuso” ad emissioni minori del 40% rispetto al 1990, anche attraverso programmi di risparmio energetico. In Olanda, in particolare ad Amsterdam, sorgono alcuni fra i più grandi inceneritori d’Europa per produrre energia (dai mezzi per il trasporto all’illuminazione pubblica). La politica -oltre a porsi l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica di rifiuti recuperabili- sta incominciando a seguire la strategia di bruciare sempre meno rifiuti, favorendo altresì la prevenzione, il riciclo e il riuso, ad esempio mediante incentivi, come cauzioni e riconsegna presso i centri commerciali sul riutilizzo delle bottiglie di vetro e di plastica.

Ancora una volta l’Olanda si conferma smart city. Nella città delle biciclette per antonomasia, un nuovo servizio di trasporto ecologico e a basso consumo ha appena invaso canali e stradine antiche del centro. È Hopper, un’organizzazione di Amsterdam che ha appena messo in azione 100 mezzi a due ruote dal motore elettrico, per un nuovo servizio di taxi cittadino, che presto diventerà un’alternativa al bike sharing e raggiungerà anche altri centri olandesi. È da qui che nasce Hopper, oggi finanziato, tra gli altri, anche dal Comune di Amsterdam e dalle Ferrovie nazionali: un servizio di eco-taxi svolto esclusivamente su scooter elettrici di colore verde che sono sfruttati per un servizio taxi innovativo, silenzioso e a basso impatto ambientale, sfidando il traffico delle ore di punta. Gli orari in cui operano questi mezzi alternativi sono dalle 8 del mattino alle 20 di sera, almeno per il primo periodo.La caratteristica che rende questo taxi-scooter davvero concorrenziale è rappresentata dalla sua alimentazione ad energia elettrica. Inoltre sono hightech, essendo attrezzati con sistemi di navigazione e di localizzazione satellitare TomTom e smartphone Samsung, incastonati nel cruscotto, e un display sul retro che viene utilizzato per la pubblicità digitale.Lo scooter ha motore elettrico che permette di raggiungere una velocità massima di 25 km/h per una

“Questi scooter elettrici sono una nuova forma di trasporto pubblico che colma alcune lacune presenti in quello tradizionale”

“Anche il costo è sostenibile: 2 euro e mezzo a corsa, una tariffa davvero rivoluzionaria, resa possibile dall’affitto degli scooter e dalla pubblicità collocata su ognuno di essi, tramite un tablet posto nello spazio sopra la targa” percorrenza di 130 km a ricarica. La prenotazione è facile e veloce: è stata creata un’applicazione specifica per questo servizio, che permette di localizzare i taxiscooter sulle mappe cittadine

dei relativi smartphone, di cui sono equipaggiati tutti i mezzi. Ai clienti basterà quindi verificare la disponibilità e l’ubicazione dei taxi e prenotarne uno attraverso il web (o anche via telefono). Anche il costo è sostenibile: 2 euro e mezzo a corsa, una tariffa davvero rivoluzionaria, resa possibile dall’affitto degli scooter e dalla pubblicità collocata su ognuno di essi, tramite un tablet posto nello spazio sopra la targa.Ruben Beugels, l’imprenditore olandese inventore di tale progetto, è ottimista, tanto che definisce questi scooter elettrici come “una nuova forma di trasporto pubblico” che colma alcune lacune presenti in quello tradizionale. L’obiettivo prefissato, infatti, è quello di fornire

un’alternativa economica, ma soprattutto ecosostenibile, ai tradizionali taxi e mezzi pubblici, spesso lenti o troppo costosi per essere davvero competitivi. L’imprenditore ha definito la propria impresa una scommessa nata da una sua esigenza personale. Come infatti dichiara Beugels stesso, l’idea di questo originale servizio di mobilità deriva da una disavventura su un tram bloccato in mezzo al traffico: “Ero davvero scocciato anche perché ero in ritardo per un appuntamento ed è stato proprio in quel momento che ho pensato che con uno scooter a portata di mano avrei risolto il problema”. Il progettista e i suoi ideatori vedono in grande: dopo Amsterdam è prevista, prima della fine dell’anno, un’espansione ad altre tre grandi città olandesi, quali Rotterdam, L’Aia e Utrecht. Nel 2013 dovrebbero aggregarsi anche altri 34 comuni olandesi di medie dimensioni. Per quanto riguarda l’Europa invece si parla di una colonizzazione di Berlino e Londra. Alessandro Sonzogni


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Arte & Tendenze

Doppia K Rapper senza catene e macchinoni Quattro chiacchiere con l’artista bergamasco Maurizio Bassora Il suo Hip Hop lontano dagli stereotipi e da tutto ciò che è superfluo Ho incontrato Doppia K, al secolo Maurizio Bassora, classe ‘77, un veterano della scena Hip Hop made in Bergamo. L’intenzione iniziale era di svolgere un’intervista, ma entrambi ci siamo sentiti più a nostro agio scambiando due parole in tranquillità senza troppe domanderisposte, chiacchierando a ruota libera per circa un paio d’ore davanti a un caffè (io) e a una tazza di tè (lui). Ci siamo incontrati a Seriate, dove risiede con la moglie e il loro bambino, la sua occupazione principale insieme alla musica.

“Nel video “SUV”, appiedato, ad accogliere la richiesta di autostop è addirittura “Il Bepi”. Non una semplice comparsa ma un amico di vecchia data” Già, una delle prime cose che ho chiesto (come avviene di solito quando si conosce qualcuno) è stata “Cosa fai nella vita?” e lui, Doppia K, mi ha risposto “Mi dedico a tempo pieno alla musica e a mio figlio” ed ecco che i miei timori e le varie aspettative piene zeppe di stereotipi causati dai video su MTV di rapper “maledetti”, venuti dal ghetto o presunti tali, si sono frantumate definitivamente. Certo l’idea che non si trattasse di un personaggio da “catena col dollaro al collo” si era subito delineata dopo aver visto i numerosi video delle sue canzoni. La tradizione Hip Hop è nel sangue e si sente. Ma in un certo senso possiamo dire che non si vede.

Zero apparenza Niente anelli, macchinoni, donne e nemmeno pose da divo. Quando ci sono vengono ostentati in maniera ironica e satirica, come è possibile apprezzare nel video “SUV”, dove si vede che il sogno di un’auto nuova, enorme, sulla quale “fare festa”,

è più diretto. “Il velo di Maya” è una presa di posizione decisa in nome della decrescita, distante da una società che confonde bisogni e desideri superflui quali “case più grandi, auto più grandi, labbra più grandi”.

Galeotta fu la K, figuriamoci se doppia viene spezzato sul finale da un triste cartello “vendesi”. Appiedato, ad accogliere la richiesta di autostop è addirittura “Il Bepi”. Non una semplice comparsa nel singolo video ma un amico di vecchia data, con il quale sono state svolte diverse collaborazioni dal vivo e un featuring nella canzone “Dal Volt al Bàs”, un pezzo coinvolgente e per nulla banale con un ritornello che non si scorda facilmente e un testo che presenta tre diverse tipologie di “bergamasco”: il muratore, lo studente figlio di papà e un padre di famiglia che si sente eterno giovane. Maurizio Bassora Doppia K fa parte del G.A.S. (gruppo di acquisto solidale) di Seriate, ha ridotto al minimo l’utilizzo della macchina ed è vegetariano. La sua condotta di vita al 100% sostenibile si riflette nelle sue canzoni. Il suo ultimo video “Camminando le parole” ci riporta a una delle azioni che caratterizza l’essere umano nella sua natura più vera: “umano movimento mentre il sole resta fermo”. Il cammino, appunto, dell’uomo ci ha portato troppo lontano dalla Terra. Calpestarla, vuol dire scoprirla e custodirla riportandoci alla nostra natura di “animali” non sedentari con “un

cucciolo di uomo” sulle spalle. Il messaggio delle canzoni a volte si legge fra le righe e altre volte

La canzone che incorona “L’era dell’acquario” come un gran bel CD è sicuramente “Salvami” in cui prende forma la ricerca di

un sostegno imprescindibile per continuare nella direzione desiderata. Non è un caso quindi che a impreziosire il pezzo sia il ritornello cantato dalla moglie di Doppia K: Klaudya2K. È una coincidenza molto curiosa invece la somiglianza dei loro nomi d’arte, usati già prima del loro incontro avvenuto anni fa a un concerto in cui si sono casualmente esibiti entrambi. Come dire: Dio li fa, poi li aKKoppia! In ambito musicale è sempre più raro trovare qualcosa di alternativo ed è ancora più difficile quando ormai tutto sembra essere alternativo. Le classiche basi Hip Hop di Doppia K contengono rime mai scontate che danno vita a testi diversi da ciò che siamo abituati ad ascoltare nelle canzoni rap. La positività è la chiave di lettura e a buoni intenditori poche parole… Soltanto un consiglio: www.doppiak.it Giorgio Sappilo

L’Ambiente SI Nota le più importanti “eco-band” italiane per la prima volta insieme per un’iniziativa benefica

Ecologia, musica e solidarietà. Questi gli ingredienti de “L’Ambiente SI Nota”, primo festival nazionale degli strumenti musicali riciclati che si è svolto a dicembre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Chitarre

realizzate con manici di scopa, batterie con bidoni di latta e c’è chi suona persino gli elettrodomestici! L’ecoconcerto di Natale ha visto come protagoniste le maggiori band italiane che hanno reinventato, in ottica eco-

logista, i tradizionali strumenti musicali, creandone di nuovi con materiali di recupero: Capone & Bungt Bangt, Riciclato Circo Musicale, Miatralvia e ovviamente non potevano mancare i nostri amici bergamaschi Manzella Quartet. Il ricavato del concerto è stato devoluto in beneficenza alla Comunità di Sant’Egidio, che sin dalla sua fondazione si rivolge ai bambini in difficoltà, e ai Sonidos de la Tierra, organizzazione paraguayana che dal 2002 si occupa di istruire musicalmente bambini e ragazzi provenienti dalle zone più emarginate del Paraguay. La manifestazione è promossa da Pentapolis, associazione no profit che dal 2006 svolge attività di sensibilizzazione volte alla responsabilità sociale e allo sviluppo sostenibile.


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“Comunità sostenibili” esperienze concrete in provincia di Bergamo Nel libro di Davide Fortini le Agende 21 dell’Isola Bergamasca e di Calopicos L’interesse di “Comunità sostenibili. Le nuove forme della partecipazione” a cura di Davide Fortini ed edito da Maggioli Editore, è duplice. Da un lato non si presenta come un manuale di cose da fare, ma come una testimonianza dall’interno (in forma di “racconto” autobiografico) di progetti effettivamente realizzati. È un repertorio ricco, che dimostra quante cose si possano fare se si hanno inventiva e buona volontà. Dall’altro, mostra in presa diretta il divenire dei progetti: la loro prima origine, le difficoltà e le resistenze materiali e psicologiche, il loro progressivo consolidarsi e i risultati apportati a vantaggio di una migliore qualità della vita, di formazione di capitale sociale e di riduzione di impatti ambientali. I diversi attori compaiono in scena, con le loro motivazioni, i loro tic, i loro entusiasmi, le loro ingenuità, i loro pregiudizi, i loro interessi materiali, perfino le loro ostilità a un’idea di cambiamento. Territorio, politiche pubbliche e creatività sociale sono tre ter-

mini fondamentali che compaiono nel “racconto”. Le sperimentazioni raccontate nel testo fanno riferimento a due Agende 21 locali del cui ufficio Fortini è direttore: l’Isola bergamasca (che conta ventidue comuni soci e un ufficio, il Point21) e l’Agenda 21 Calopicos (che sta per i quattro comuni soci: Castro, Lovere, Pisogne, Costa Volpino). La popolazione interessata è calcolabile in più di 150.000 unità. Le esperienze raccontate hanno un analogo sviluppo, seppur parziale e in forma discontinua, in una terza aggregazione di amministrazioni comunali, al momento non ancora strutturata come associazione, che fa riferimento a sette comuni dell’area Sebino e Fanciacorta, con capofila Iseo. Tra i promotori dell’esperienza di Ecopolis a Milano, tra i fondatori dell’Osservatorio Progetti Bambini del Politecnico di Milano, tra i soci fondatori della cooperativa Coclea e socio di Bioecosevizi, Fortini si è quindi dedicato

alla progettazione partecipata con valenze ecologiche intorno a progetti di spazio pubblico e di pianificazione urbanistica locale. Le Agende 21 locali nascono con la conferenza internazionale del 1992 a Rio de Janeiro: il più grande tentativo di governance ambientale partecipativa mai inventato. I governi riuniti a Rio de Janeiro per l’Earth Summit lanciarono infatti una campagna che mirava a diffondere ovunque delle sedi di confronto e concertazione sulle politiche ambientali, le “Agende 21 locali”. Davide Fortini da quasi vent’anni sperimenta la promozione di politiche e progetti partecipati orientati all’ecologia e/o alla sostenibilità, a partire dalla messa in relazione del soggetto pubblico, spesso il promotore di questi percorsi, con il privato sociale e sempre più spesso con l’ingresso nell’arena degli operatori di mercato. Ma tutto questo non potrà produrre realmente la svolta richiesta dalla dimensione, gravità e urgenza dei problemi socio

ambientali del mondo contemporaneo, finché esperienze come quelle descritte in questo volume non saliranno ai “piani alti” della politica, fino a scale decisionali di area vasta (metropolitana, provinciale, regionale, nazionale, europea e mondiale) e se il mix qui ben rappresentato

di intrecci pubblico-privato e di approcci “top down” e “bottom up” non si consoliderà in diffuse e robuste pratiche sociali per la sostenibilità, fatte di regole, di politiche istituzionali e di comportamenti collettivi. Mario Salomone


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Società

Sotto la lente d’ingrandimento l’agire sostenibile dei GAS L’Università di Bergamo studia i Gruppi di Acquisto Solidale, nuovo modello economico fondato su etica, giustizia e saldi legami relazionali L’Università di Bergamo ha presentato a fine 2012 i risultati della ricerca, “Dentro il capitale delle relazioni”, realizzata dall’Osservatorio Cores in collaborazione con il Tavolo Nazionale Res. La presentazione si è svolta nell’ambito del progetto “MenSana in corpore sano. Buone pratiche di Green Procurement per l’impegno delle autorità locali nel sostegno a filiere corte, locali e ad alto valore ambientale”. Un lavoro pluriennale che aveva come obiettivo l’analisi del fenomeno dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS): con questo termine, si intende quell’insieme di persone che condividono un modello di consumo e di economia profondamente diverso da quello tradizionale e che, per questo, sono alla continua ricerca di una valida alternativa quotidiana. La scelta della parola “solidale” non è casuale: i GAS, infatti, scelgono la solidarietà come regola di appartenenza al gruppo e come criterio nella scelta dei prodotti. La ricerca è iniziata nel settembre 2011, nella sola provincia di Bergamo, selezionata come “caso pilota” per poi estendersi, un anno più tardi, alle altre province della Lombardia. Il lavoro dei ricercatori si è svolto in due fasi: la prima dedicata allo studio delle caratteristiche dei soggetti e della struttura interna dei Gruppi di Acquisto Solidale

“La scelta della parola “solidale” non è casuale. I GAS, infatti, scelgono la solidarietà come regola di appartenenza al gruppo e come criterio nella scelta dei prodotti”

“La ricerca è iniziata nel Settembre 2011, nella sola provincia di Bergamo per poi estendersi, un anno più tardi, alle altre provincie della Lombardia” e una seconda fase dedicata all’approfondimento delle relazioni che i GAS instaurano con altri soggetti del territorio (associazioni, Pubbliche Amministrazioni, produttori locali, ecc.) con l’obiettivo di stabilire circuiti economici nuovi. I GAS sono un fe-

CRIEN efficienza energetica in edilizia e industria

progettiamo secondo regole di antica sapienza

www.crien.it

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nomeno che all’interno dell’area “altra economia” si rivela in constante e forte espansione. Ad oggi i GAS presenti sul territorio, in riferimento a quelli registrati sul sito www.retegas.it, sono circa 900, ma si stima che ce ne siano almeno altrettanti non ancora registrati. Di conseguenza, il numero di persone che usufruiscono di questi gruppi si aggira intorno ai 200 mila (circa 40 mila famiglie) con un “fatturato” complessivo annuo di oltre 80 mila euro.

I dati della ricerca Ad oggi, in Lombardia, hanno aderito alla ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo 127 referenti di GAS e 991 famiglie (Bergamo, Monza Brianza, Milano zona parco sud, Sondrio, Como, Varese, Lecco, Pavia, Mantova) e nonostante i dati siano ancora parziali, inizia a delinearsi un profilo piuttosto chiaro. Il 20,5% di questi GAS è costituito in associazione; nel 92,9% dei casi la relazione più frequente avviene tramite le e-mail che però non sostituisce quella “vis à vis” attraverso le riunioni. La distribuzione dei compiti, la rotazione degli incarichi e il coinvolgimento di tutti i gasisti all’interno del gruppo è la caratteristica principale: solo l’11,3% dei gasisti intervistati si limita a fare

solo acquisti. Oltre alla semplice spesa per le famiglie, i membri dei Gruppi di Acquisto Solidale si cimentano, per esempio, in produzione propria di pane, raccolta collettiva e visite ai produttori (74,8%), organizzazione di dibattiti/seminari e iniziative per la cittadinanza (presentazione dei produttori, approfondimenti su agricoltura, beni comuni, energie alternative, questioni legate al territorio, educazione alimentare, commercio equo e solidale…) e adesione a reti locali e nazionali. Secondo i dati presentati dalle ricercatrici, la professoressa Francesca Forno e la professoressa Silvana Signori, emerge come questi gruppi si caratterizzino per essere degli spazi “auto-educanti”, all’interno

dei quali il ripensamento rispetto al consumo individuale è spesso il primo passo per l’affermazione di un nuovo tipo di cittadinanza attiva e “sostenibile”. All’interno dei Gruppi di Acquisto Solidali, si riflette infatti riguardo l’insostenibilità sociale e ambientale del nostro modello di vita, anche attraverso la spesa di tutti i giorni. Così, le modalità d’acquisto, rispondono a esigenze personali e sociali: le persone si relazionano con i “compagni gasisti” ma anche con i produttori. I cibi sono sani e i piccoli produttori, grazie ai GAS, trovano un nuovo canale di vendita, differente da quello della grande distribuzione. Prodotti biologici e locali che riducono notevolmente l’impatto ambientale e la conoscenza diretta del produttore, che consente di porre attenzione alle condizioni di lavoro, rendono la spesa un “acquisto critico”. L’aspetto etico pare, quindi, il lato più importante che definisce i Gruppi di Acquisto Solidale come pure esperienze nel campo del consumo critico. Marta Morarelli

Il profilo socio-economico e partecipativo dei 991 gasisti • Elevato titolo di studio: il 36,2% è laureato • Età: il 49,6% ha tra i 30 e 44 anni • Famiglie con figli, per lo più sopra i 5 anni: 46,8% • Per lo più occupati in posizioni impiegatizie: 63,8% • Reddito familiare medio: 56,7% tra 2067 e 3615 euro al mese • Interesse per la politica: molta il 24,5%, abbastanza il 45,4% • Informazione: attraverso internet, radio e tv, discussione con amici • Partecipazione al mondo dell’associazionismo: 93% in diverse associazioni Bassa fiducia nei partiti • Partecipazione ad attività politiche: firmare per leggi, referendum, petizioni, boicottaggi


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!U.K Club: non tutti i Mali vengono per nuocere! Presentata al Polaresco a Bergamo l’iniziativa per finanziare le piccole imprese in Mali. Dall’idea di tre giovani in collaborazione con la onlus “UnAltroMondo” Tutto nacque da un viaggio in Costa Azzurra terra di yacht, elevati consumi e auto di lusso. Durante quella vacanza due amici si sono resi conto di quanto, per la società attuale, fosse fondamentale ostentare la propria ricchezza mostrando beni materiali: non è sufficiente possedere uno yacht, ma deve essere il più sfarzoso possibile. Da un iniziale senso di disagio e sdegno è nata un’idea, alimentata dalla voglia di prendere le distanze da tutto questo inutile consumismo straripante. C’era bisogno di reagire a tutto ciò e depennare St. Tropez e altre città con i loro simboli di ricchezza superflua. Ecco quindi che anche Milano e la sua scarpa col tacco entrano sulla lista nera, come Dubai e la pompa di benzina e cosi via per Porto Cervo, Montecarlo e Beverly Hills. Tutto ciò non poteva restare nelle agende personali dei ragazzi, sarebbe servito a poco. Bisognava metterlo in mostra, combattendo l’apparenza con la stessa apparenza. I ragazzi, diventati tre (Michele, Davide e Francesco), hanno creato un progetto chiamato !U.K Club e hanno deciso di stampare su T-Shirt i simboli d’ostentazione di queste città, finite appunto sulla lista nera, con una bella riga tracciata sul loro nome, per cancellarle. Ovviamente le magliette non vengono vendute a scopo di lucro e quindi !U.K Club, grazie all’appoggio della onlus “UnAltroMondo”, ha deciso di donare l’intero ricavato in beneficienza al fine di finanziare le piccole imprese artigianali in Mali per progetti di Microcredito. La prima linea di T-shirt ha spopolato nella bassa bergamasca

Spazio Polaresco: qui i giovani contano! Prendete un edifico storico, costruito negli anni Trenta e dotato di ampi e luminosi spazi, immaginate che sia circondato da uno splendido parco, collocatelo in un quartiere facilmente raggiungibile, provate a dotarlo di attrezzature moderne e funzionali, in grado di fornire servizi accessibili e di qualità indirizzati alla popolazione giovanile bergamasca: benvenuti al Polaresco! Uno spazio interamente dedicato ai giovani che al suo interno ospita l’Informagiovani, tre sale prova musicali, l’area teatrale, la zona espositiva, la sede di Polar TV e l’Ufficio Giovani del Comune di Bergamo. Il parco attorno all’edificio offre campi da calcetto, da basket e uno degli skatepark più grandi d’Italia. Il fulcro dello Spazio è l’Agorà del Polaresco, cioè il bar con servizio di ristoro che in pochi anni è diventato uno dei principali punti di riferimento dei giovani bergamaschi grazie alle serate musicali di qualsiasi genere e l’apertura a nuove proposte.

dove Michele, Davide e Francesco, supportati da un gruppo di sostenitori sempre più folto, hanno partecipato con il loro banchetto al maggior numero possibile di feste e sagre, raccogliendo risultati inizialmente nemmeno ipotizzabili.

Il percorso: Italia - Mali Mali - Polaresco… E non finisce qui! “Vedere coi nostri occhi quello che tutti noi abbiamo deciso di finanziare era il minimo che potessimo fare”: Dopo il viaggio in Mali intrapreso per toccare con mano la situazione “sul campo” e capire il vero aiuto che stavano dando alla popolazione africana, !U.k Club si è rimesso al lavoro con ancora più determinazione di prima. Il tutto è sfociato il 20 dicembre 2012 presso lo Spazio Agorà del Polaresco, nella splendida serata inaugurale della nuova linea di T-shirt e felpe. Questi nuovi prodotti non raffigurano più immagini dalle

quali prendere le distanze, come le città glamour ed i loro simboli di ostentazione, ma rappresentano un nuovo messaggio positivo che avvicina tutti alla realtà del Mali. Fra simpatici siparietti, video documentari, sfilate goliardiche e musica etnica, ha preso vita una serata all’insegna del sorriso, un sorriso pieno di speranza. Attraverso un sondaggio indetto dal club e promosso soprattutto online, tutti i sostenitori hanno potuto scegliere il nuovo progetto da sostenere. Il vincitore, con il 43% dei voti, è stato “Un pozzo per l’OASIS”. L’OASIS si prende cura dei bambini senza fissa dimora fornendo loro le cure necessarie, un’istruzione e un avviamento ad alcune attività artigianali che, grazie al pozzo, potranno interessare anche la coltivazione di frutta e ortaggi da vendere al mercato locale. Si parla spesso di progetti solidali mostrando la triste realtà delle popolazioni bisognose ma l’approccio positivo che il !U.K Club ha voluto sottolineare rispecchia la semplicità della gente di Bamako, capace di sorridere per le piccole cose, una capacità che forse dalle nostre

parti si è persa da tempo. Acquistare una maglietta o una felpa è una piccola cosa, ma diventa una cosa enorme se si pensa che questo semplice gesto può accendere un sorriso che significa futuro. Avanti così!

Per conoscere meglio !U.k Club e la loro linea di abbigliamento solidale: www.ukclub.it o scrivere a info@ukclub.it Giorgio Sappilo


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A Bergamo Sharon Gannon L’insegnante di Yoga dei Vip di Hollywood Il 3 dicembre a Dalmine la famosa maestra di Yoga ha presentato il suo nuovo libro «Vivere lo Yoga» Henry James, famoso scrittore britannico del diciannovesimo secolo, diceva che tre cose sono importanti nella vita umana: “La prima è essere gentili, la seconda è essere gentili, la terza è essere gentili”. Noi ne aggiungiamo una quarta: essere sostenibili. Il più possibile. Con tutto e con tutti. È su queste note che il 3 dicembre 2012 la nostra provincia ha ospitato, in una delle poche date italiane, Sharon Gannon e la presentazione del suo nuovo libro “Vivere lo yoga”. Sharon, grande maestra yoga Jivamukti, sembra incarnare queste caratteristiche: la sua amorevolezza per le creature e il mondo che la circonda la rende quasi una sorta di venere della gentilezza. È una filosofa che comunica le sue idee attraverso lo Yoga e l’arte. Nel 1982 conosce il suo compagno David Life con il quale a tutt’oggi gestisce i suoi centri yoga a New York, luogo d’incontro e di disciplina anche di famose star come Sting, Madonna e Uma Thurman. Insieme viaggiano attraverso quell’India ancora lontana dal business, incontrando guru e sviluppando la loro pratica dello Yoga che nel 1986 iniziarono ad insegnare a New York.

Chicco Coria, Renata Balducci e Sharon Gannon a Dalmine

Lo Yoga Jivamukti è sostenibilità È così che nasce il metodo Yoga Jivamukti, un percorso verso l’illuminazione attraverso la compassione per tutti gli esseri. Lo yoga con Shannon riprende l’antica matrice letterale sanscrita ricordandoci, attraverso il suo significato etimologico, la necessità di tendere all’illuminazione, uno stato in cui la separazione dell’io e gli altri si dissolve nella consapevolezza dell’unità dell’essere. Non solo, perciò, un insieme di gesti, posizioni e pratiche fisiche, che sotto il nome di Asana si configurano come un potente mezzo per purificare le nostre relazioni con gli altri (il co-

siddetto yoga da materassino). Lo Yoga Jivamukti è qualcosa di più. Nei sutra dello Yoga, Patanjali, profondo ispiratore per Sharon e David, da alcuni definito padre dello yoga moderno, espone infatti un piano di otto rami per la liberazione chiamato Raja yoga. Il primo di questi, Yama (moderazione) include cinque limitazioni etiche. Ed è proprio attraverso di esse che Sharon fa coincidere perfettamente la pratica dello yoga con la morale vegana. Gli Yama illustrano come la ricerca dello Yoga corrisponda a limitazioni del proprio comportamento verso gli altri, animali inclusi. Limitazioni che ci impongono di non far loro del male (Ahimsa), non ingannarli (Satya), non rubare loro (Asteya), non manipolarli sessualmente (Brahmacharya) e non essere avidi con loro, privandoli egoisticamente del nutrimento e della felicità (Aparigraha). Sharon spiega come la nostra cultura “troppo” carnivora ha effetti non solo sugli animali ma anche sull’ambiente, a causa dell’elevata quantità di risorse “utilizzate” per allevare animali per l’alimentazione. Il pensiero di Sharon ci riporta alla natura del nostro essere che, anche attraverso le parole della profonda e convinta Renata Balducci, presidente dell’associazione vegani italiani, si mani-

“Sono appassionata della felicità. Voglio portare più felicità nel mondo. Praticare lo Yoga ti rende più felice, o comunque ti rende più felice se lo fai con questa intenzione” festa nella necessità di una dieta sana, rispettosa e figlia di una morale chiamata compassione. All’incontro non poteva mancare il grande chef bergamasco Chicco Coria, che ricorda, dall’alto della sua tecnica gastronomica, come una dieta vegana si

“Dubitate di tutto. Non date la vita per scontata. Guardate a fondo nelle cose. Vivete una vita... esaminata” possa sposare con la più alta cucina italiana senza dover rinunciare a soddisfare anche i palati più esigenti. Chicco Coria è infatti coautore del libro “Nobili scorpacciate Vegan”, scritto a quattro mani proprio con la biocontessa Renata Balducci. Alessandro Fortis


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Ogni età ha il suo cibo L’alimentazione nel secondo e terzo settennio Nell’età scolare il cervello e il sistema nervoso, strutturati organicamente nel primo settennio, devono ricevere un’alimentazione che li mantenga attivi nelle loro funzioni. Fondamentale è il metabolismo degli zuccheri, di cui non bisogna abbondare. Infatti lo zucchero semplice non riesce a essere assorbito dall’organismo se non è accompagnato dalla vitamina B1; quando questa manca si verifica un accumulo di acido succinico e acido lattico che provocano nervosismo e carente capacità di concentrazione. Cibi ricchi di carboidrati e di vitamina B1 sono quelli contenenti cereali integrali. Altresì importante per i processi mentali è il fosforo, sostanza che si trova non solo nei cereali integrali ma anche nel latte e nelle nocciole. Alla formazione del pensiero concorre significativamente anche il ferro. Il processo su cui si fonda la formazione del

limentazione ricca di radici anche per prevenire la fiacchezza e l’eccessiva sonnolenza. Come nell’epoca della prima infanzia il massimo peso dello sviluppo poggia sul sistema nervoso, così nel secondo settennio poggia sulla formazione di cuore e sistema circolatorio e respiratorio.

non solo i pasti devono venir consumati alla stessa abituale ora, ma anche la composizione deve avere un certo ordine ritmico, pur nella varietà. Nel terzo settennio si costituiscono le membra nella loro forma definitiva, perciò è importante promuovere il libero svilup-

Ora il ritmo del cuore e del respiro devono affiatarsi e in questo periodo viene creato il terreno per il dispiegarsi del mondo del sentimento. Come possiamo favorire lo sviluppo di questa sfera? Guidando il bambino a un’assunzione ritmica dei cibi:

po della personalità individuale attraverso l’assimilazione dei cibi che influiscono sull’essere della persona. Ecco perché cibi scadenti possono portare alla rassegnazione o alla mancanza

“Il secondo settennio poggia sulla formazione di cuore e sistema circolatorio e respiratorio” pensiero è sostanzialmente un processo salino. Quando il cervello lavora, la proteina si distrugge e si formano acido urico e sali che devono essere eliminati. Solo nel sonno la sostanza organica viene nuovamente ricostruita. Questo processo è simile a quello che avviene nei processi di mineralizzazione svolti dalla radice delle piante. È utile allora un’a-

d’incentivo oppure alla brama di stimoli negativi. Nel periodo della maturazione, in cui tanti sentimenti prima sconosciuti pervadono gli adolescenti, è bene scegliere un regime che non ecciti la vita emozionale ma la tranquillizzi. Si evitino perciò spezie piccanti, eccessi di uova

e carne e si preferiscano frutta e verdure spesso in forma di crudità, oppure latticini e cereali. La segale va a pennello perché essendo ricca di potassio aiuta la costruzione del fegato. Duccio Colombo www.biofafmspineto.com


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Salute & Benessere

La salute vien mangiando Mangiar bene per vivere meglio: gli atteggiamenti corretti da adottare per stare in salute e sentirsi in forma Il 2013 è appena iniziato e come ogni anno abbiamo a nostra disposizione 365 giorni per stare in salute! Si, sono fermamente convinta che la salute sia soprattutto nelle nostre mani e che migliori o peggiori sulle nostre tavole! “Anno nuovo, vita nuova!”, suggerisce un saggio proverbio invitandoci a cambiamenti: il momento adatto per darci nuove regole, scegliere la giusta direzione per star bene, ottimizzare le nostre scelte alimentari e, a completamento di tutto ciò, adottare stili di vita più sani come smettere di fumare, ridurre o evitare gli alcolici, fare attività fisica quotidiana. “Mangiare bene per vivere meglio” non è sinonimo di dieta, che è parola con etimologia greca (diaita) che indica “modo di vivere”, (quindi sarebbe estremamente riduttivo attribuirle il classico ed esclusivo significato di dieta dimagrante). Per effettuare qualche piccolo cambiamento evidenziamo i pasti principali della giornata, al fine di osservare con attenzione cosa ruota intorno a questi momenti di “rifornimento”. Verifichiamo se uno o più di questi atteggiamenti riflettono i nostri comportamenti, con l’invito di prenderli in considerazione per eventuali variazioni.

I pasti della giornata Mangiamo troppo! Molte persone danno scarsa importanza ai pasti della giornata o sottovalutano la finali-

tà del mangiare sano. Ciò che principalmente conta per loro è mangiare, non cosa mangiare. L’apporto calorico è inoltre spesso sproporzionato rispetto alle nostre reali esigenze nutrizionali.

Mangiamo mediamente troppo, davvero troppo…e non mi riferisco alle feste natalizie da poco concluse. Le nostre porzioni sono abbondanti, i condimenti eccessivi (anche se di origine vegetale come ad esempio l’olio extra-vergine di oliva) e non ci alziamo mai da tavola finché non ci sentiamo completamente sazi. Questi pasti non sono nemmeno goduti in tranquillità: quante volte ci capita di consumarli di fretta a causa di impegni di lavoro o necessità quotidiane soprattutto durante la pausa pranzo, rendendo difficile la digestione, oltre al fatto che una cattiva e frettolosa masticazione comporta l’ingerimento di aria nello stomaco provocando gonfiore. Un tempo il potersi riunire a tavola con i vari commensali era un piacere a cui difficilmente si interponevano impegni (e i cellulari non suonavano!). La cuoca era

“Il nostro corpo è paragonabile a un’automobile; un carburante di cattiva qualità potrebbe danneggiare il motore” maestosamente regina nell’elargire diversi piatti succulenti che venivano presto “bruciati” con lavori molto faticosi, spesso all’aperto e, in certi periodi dell’anno, anche con temperature molto rigide.

La qualità delle materie prime Un altro aspetto da considerare quando acquistiamo gli alimenti per la realizzazione delle nostre ricette è la qualità delle materie prime. Il nostro corpo è

paragonabile a un’automobile: un carburante di cattiva qualità potrebbe danneggiare il motore e inoltre più un cibo conserva le caratteristiche iniziali e meno è manipolato dall’uomo, meglio è. Vorrei fare un esempio molto semplice: un chicco di un cereale (meglio se integrale) è, nutrizionalmente parlando, più completo di un derivato quale può essere la farina; quindi un piatto di riso è più completo di un piatto di pasta. Infatti troviamo in natura pianticelle di riso, mentre nessuno potrà mai dire di aver visto una pianta di spaghetti o di fusilli!

Le diverse tipologie di cottura dei cibi Se le fritture sono da limitare non significa che debbano essere necessariamente eliminate, ma di certo non potremo far-


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Varietà a tavola! Oltre alla corretta distribuzione delle percentuali delle calorie giornaliere nei cinque pasti della giornata, è altrettanto importante la varietà a tavola! Ecco alcune proposte.

Prima colazione

Spuntini

Pranzo & cena

Una tazza di latte (o latte di soia, di mandorle, di riso) con fette biscottate con miele o marmellata, biscotti secchi o integrali, cereali soffiati o in fiocchi, pane Una tazza di the (o tisana) con biscotti integrali oppure con fette biscottate con miele o marmellata Un vasetto di yogurt naturale o yogurt vegetale (yogurt di soia o di riso) Frutta fresca, essiccata, spremute o centrifughe di frutta fresca Frutta a guscio (mandorle, noci, nocciole, semi di sesamo, di girasole, ecc..) Caffè d’orzo, tisane, o caffè (con moderazione)

Frutta fresca di stagione, frutta essiccata, spremute o centrifughe di frutta fresca Uno yogurt con fiocchi di cereali o yogurt vegetale (yogurt di soia o di riso)

Variate i primi piatti (pasta, riso, gnocchi, polenta, orzo, farro, grano saraceno, cous-cous, bulghur…) Alternate i secondi piatti dando preferenza alle fonti proteiche di origine vegetale come i legumi secchi, freschi o surgelati oppure, se li conoscete, variate anche con alimenti vegetali alternativi (tofu, seitan, muscolo di grano, ecc.) Inserite quotidianamente verdure fresche e/o cotte, ricche di fibra, vitamine e sali minerali Utilizzate condimenti di origine vegetale e moderate l’utilizzo del burro Riducete il consumo di sale e di salse piccanti Evitate di bere durante i pasti soprattutto bevande gassate e, se fate uso di bevande alcoliche, moderate il loro consumo.

60

CORRETTA

50 40

Esempio distribuzione scorretta

30 20 10

ne un uso settimanale. Proprio per lo stesso concetto di non alterare le proprietà degli ingredienti, cerchiamo di utilizzare stili di cottura che conservino un maggior patrimonio nutrizionale, quale ad esempio la cottura

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a vapore. Di fondamentale importanza è anche rispettare i 5 pasti della giornata senza saltare nessun pasto (anche perché saltare i pasti è il miglior modo per ingrassare!) ed evitare di “ingolfarci” concentrando le calorie

(mattutini e pomeridiani)

giornaliere in pasti esclusivi. Non dimentichiamo inoltre che il nostro stato emotivo ci nutre: sarebbe auspicabile non parlare di lavoro a tavola o portarci preoccupazioni e tensioni varie mentre stiamo mangiando.

Come distribuire le calorie giornaliere in 5 pasti Il grafico pubblicato consente di vedere rappresentate le varie percentuali dei singoli pasti della giornata, mettendo in rilievo come dovrebbero essere correttamente suddivise, a differenza di come invece si presentano per la maggior parte di noi. L’apporto calorico giornaliero di ogni singolo individuo può subire variazioni in base a diversi fattori come ad esempio l’età, il sesso, l’attività lavorativa e/o sportiva anche se, indicativamente,

corrisponde a circa 1600-1800 Kcal. per le donne e 1800-2200 Kcal. per gli uomini. Ora tocca a voi. Ogni viaggio inizia con un primo piccolo passo! Anche per questo cammino l’augurio è

che il 2013 vi doni il meglio di ciò che desiderate e di ciò che non aspettate! Rossana Madaschi www.nustrirsidisalute.com


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Numero 19 - Gennaio/Febbraio 2013

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Alimentazione

La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale

La pera ritratto della salute

Il radicchio la foglia del Nordest

Ricca di zuccheri semplici Il frutto verde è noto da più di 4000 anni

Poverissimo di calorie ma nutriente ideale per depurarsi dopo le feste

William, Abate Fetel, Kaiser, Conference: di varietà tra i bancali del supermercato ne troviamo a bizzeffe, anche se a contraddistinguerle è sempre la stessa classica forma tondeggiante e allungata. Parliamo di pere, frutti dell’albero del pero (Pyrus communis, della famiglia delle Rosaceae), originario delle regioni

Della famiglia delle cicorie, le sue varietà più conosciute sono il Radicchio Rosso di Treviso, il Radicchio Rosso di Chioggia, il Radicchio Variegato di Castelfranco (questi tre insigniti del marchio IGP) e la Rosa di Gorizia. La forma dei radicchi varia molto in base alle tipologie, dalle più tradizionali, come la “foglia affusolata”, alle più particolari, a “rosa”. In base al colore sono divisi in due categorie: i radicchi rossi, con foglie colorate da diverse sfumature di rosso, e i radicchi variegati, con foglie striate di diversa forma. La sua coltivazione si è sviluppata soprattutto in Veneto, che da solo produce ben il 40% del raccolto nazionale, in seguito alla notevole specializzazione acquisita dai produttori locali, e in Puglia (30%). Il periodo del raccolto inizia il primo ottobre, per il radicchio variegato di Castelfranco, mentre per il Rosso Tardivo di Treviso, il più pregiato, si deve attendere il primo novembre. Le origini del noto “fiore d’inverno” non sono del tutto chiare. Secondo gli storici, già i greci e romani parlavano del cichorium intybus. Altri sostengono che questa verdura abbia origini orientali. L’unica data certa risale alla metà del XVI secolo quando iniziò la coltivazione nel

“coltivate in tutte le zone caldo-temperate del mondo, l’Italia è la terza produttrice al mondo di pere con il 5,2 % dell’intera produzione mondiale” sud-orientali dell’Europa ed occidentali dell’Asia. Coltivato da più di 4000 anni, il pero cresce spontaneo nei boschi ed è caratteristico dei climi temperati e non tollera né gli eccessivi freddi invernali né i forti calori estivi. Il pero è un albero con radici molto profonde, con foglie ovali e

Frutta di stagione

Gennaio

fiori bianchi o leggermente rosati riuniti a gruppi che si sviluppano da gemme fruttifere all’estremità dei rami. Il frutto della pianta, la pera, è conosciuto fin dall’antichità: consumate dai Greci (persino Omero ne fa menzione) e dai Romani (detto Pirum in Latino), il frutto ha avuto un calo di popolarità nel medioevo, recuperato però nel Settecento, quando i missionari spagnoli esportarono le piante in Messico e in California. Attualmente il pero è coltivato in tutte le zone caldo-temperate del mondo: la Cina è la nazione produttrice più importante e soddisfa più della metà del raccolto globale. L’Italia, con il 5,2 % dell’intera produzione mondiale, è la terza produttrice al mondo, dopo gli USA, con in testa l’Emilia Romagna (62,7% del raccolto nazionale), seguita dal Veneto (13,5). Il periodo di raccolta generalmente va da giugno a ottobre, a seconda delle diverse varietà che richiedono tempi differenti e ciò fa si che le pere siano disponibili pressoché lungo tutto l’anno. La pera è matura quando, toccando leggermente la zona del picciolo, si ammorbidisce leggermente. Per velocizzare la maturazione delle pere, basta chiuderle qualche giorno in un sacchetto di carta: mentre maturano le pere producono etilene, un gas naturale che è anche un ormone naturale che ne favorisce la maturazione. Attenzione però: proprio a causa dell’etilene le pere possono deteriorare la verdura se si conservano insieme!

Mandaranci, mandarini, arance, clementine, mele, pere, kiwi

Verdura di stagione

Gennaio

territorio di Dosson, nella provincia di Treviso. Uno dei grandi pregi del radicchio, che lo rendono consigliato per chi soffre di obesità, è la particolarità di indurre senso di sazietà nonostante lo scarso contenuto di calorie (13 kcal per 100 grammi); inoltre l’alto contenuto di fibre e il gusto amaro favoriscono la digestione e l’equilibrio intestinale. Da recenti studi svolti all’Università di Urbino sembra addirittura

“consigliato per chi soffre di obesità, ha la particolarità di indurre senso di sazietà nonostante lo scarso contenuto di calorie (13 kcal per 100 grammi)” che il radicchio rosso contenga molte più sostanze antiossidanti rispetto a mirtilli e uva passa, alimenti più famosi per questa proprietà; grazie a questa sua caratteristica il radicchio rosso ha la proprietà di rallentare l’invecchiamento della pelle e di prevenire l’insorgere di alcuni tipi di tumore, soprattutto a livello intestinale.

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La ricetta biologica del Villino di Erica

La ricetta di Lisa Casali

Risotto con pere, zola e radicchio rosso

Pancake zero sprechi dallo scarto del centrifugato di pera

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

PrEParazionE Ponete sul fuoco una pentola con l’olio e lasciate appassire la cipolla tritata. Appena ammorbidita, aggiungete il radicchio tagliato a listarelle, mescolate per insaporire e unite il riso. Quando i chicchi brillano, versate il vino, fate evaporare, bagnate con un mestolo di brodo bollente e continuate ad aggiungerne mano a mano che viene assorbito. Dopo 15-18 minuti unite il formaggio zola e le pere tagliate a pezzettini. Regolate di sale, mantecate con il burro, aggiungete il formaggio grana grattugiato e servite al dente.

ingrEdiEnti per 4 persone • 350 gr. riso Carnaroli • 3 cucchiai olio e.v. oliva • 40 gr. burro • 1/2 bicchiere di vino bianco • 1 cipolla • 100 gr. radicchio rosso • 100 gr. zola • 1 pera • 3 cucchiai di formaggio grattugiato • brodo di verdure q.b. • Sale q.b.

PrEParazionE Preparatevi un buon centrifugato di pera o di altri frutti di stagione come melagrana, mela e agrumi. La polpa di scarto del centrifugato rappresenta circa il 50% della frutta utilizzata e di solito vien buttata via ma non è altro che frutta (solo un po’ meno bella). Tenete da parte la polpa di scarto e preparatevi per una ricetta perfetta per una colazione senza sprechi e super vitaminica: pancake da servire con miele, qualche chicco di melagrana e un buon bicchiere di centrifugato. Preparate un centrifugato di pere o di altri frutti di stagione. Gustate il succo e conservate la polpa di scarto. Mescolate farina, uovo, lievito, zucchero, sale e la polpa del centrifugato e lavorate con una frusta. Unite il latte a filo e continuate a me-scolare in modo da avere un composto omogeneo. Ungete e scaldate una padella per frittelle o in alterna-tiva una piccola padella antiaderente. Quando sarà ben calda versate un mestolino di composto per ogni frittella. Lasciate cuocere a fuoco basso fino a quando il composto si

sarà ben rappreso. Quindi girate il pancake e cuocetelo bene anche sull’altro lato. Proseguite in questo modo fino a terminare il composto. Tenete i pancake in caldo e serviteli con miele, sciroppo di malto, orzo o riso o con il classico sciroppo d’acero, purché prodotto in Italia, frutta a piacere come melagrana, uva, mele e pere.

ingrEdiEnti • 200 gr. di polpa di scarto di centrifugato di pere • 100 gr. di farina • 1 cucchiaino da tè di lievito in polvere • Un pizzico di sale • 1/2 cucchiaio di zucchero di canna • 1 uovo • 200 ml. di latte vegetale (riso, mandorla o soia) • Olio (solo per ungere la padella) • 2 cucchiai di Miele per guarnire • Chicchi di melagrana per guarnire


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Storia & Personaggi

Albert Schweitzer Cristianesimo, Dio ed Etica della vita Nel mondo della misericordia, il pensiero del rispetto per la vita del teologo tedesco

Proseguendo la nostra riflessione sul pensiero di Albert Schweitzer, ben possiamo comprendere come sia soprattutto il Cristianesimo ad averne fornito il quadro concettuale ed eticospirituale decisivo per fondare la “filosofia del rispetto” per la vita. Un Cristianesimo che rimarrà sempre la Fontalitas più autentica e viva d’ispirazione: un cristianesimo senza l’apocalittica e

“Un’etica non antropocentrica ma che apre a un rapporto spirituale con l’universo, che stimola a pensare e ad agire ad un inedito e più elevato livello” l’escatologica del “milieu” tardogiudaico che l’aveva contaminato; liberato poi dal dualismo e dall’atteggiamento negativo verso il mondo in età moderna, grazie al Rinascimento, alla Riforma e all’Illuminismo. L’Etica della vita si manifesta da subito nell’infanzia di Schweitzer come espressione di una sua specifica sensibilità generale, nella forma della preghiera: “Padre nostro, proteggi e benedici tutto ciò che ha vita”. Nell’adolescenza la comunicazione con gli animali -nei ricordi di Schweitzer

ricorrono spesso il cane di nome Phylax, un morello, un altro cane, i pesci- porta il giovane Schweitzer alla “convinzione che la morte e il dolore possano essere inflitti ad altri esseri soltanto nel caso che ciò sia assolutamente inevitabile”. La vera e propria rottura epistemologica che lo conduce, all’età di quasi quarant’anni, a coniare anche l’espressione “rispetto per la vita” avviene, poi, nel settembre del 1915, due anni dopo l’approdo a Lambaréné. Durante un viaggio di quattro giorni, in battello lungo il fiume Ogooyé per raggiungere e curare la moglie del missionario svizzero Pelot, la vista di quattro ippopotami con i loro piccoli fa esplodere la nuova consapevolezza etica: l’Etica della vita che, nella sua struttura “elementare ma completa”, possedeva una profondità totalmente diversa, una vivacità differente, un’energia completamente nuova. Un’etica non antropocentrica ma che apre a un rapporto spirituale con l’universo, che stimola a pensare e ad agire a un inedito e “più elevato” livello. Il 23 febbraio 1919 Schweitzer presenta per la prima volta pubblicamente la sua nuova concezione, in una predica a Strasburgo nella Chiesa di San Nicola. Una seconda, più ampia occasione pubblica per la presentazione delle sue nuove

idee, Schweitzer la incontra nel 1920, dopo Pasqua, all’Università di Uppsala dove era andato a predicare su invito del Vescovo Söderbloom. Nel giudizio che Schweitzer ebbe a pronunciare sul proprio programma di Etica della vita e sulle dimensioni di progettualità pedagogica ad esso legate, è possibile cogliere la consapevolezza di una progressiva legittimazione: nel 1951, l’Etica della vita veniva insegnata ad Hannover in una “Grande scuola”, nel 1963 era diventata, secondo la stessa testimonianza di Schweitzer, materia d’insegnamento in “molte scuole” del mondo e nel 1965, infine, come Schweitzer stesso ebbe a riconoscere (il 2 aprile, pochi mesi prima di morire) “l’etica del rispetto della vita” iniziava ad affermarsi nel mondo.

La struttura ontologica: i caratteri del mondo della vita Lo “Sguardo dell’intelligenza analitica” porta Schweitzer allo scoperto in un quadro ontologico-fenomenologico ben distante dal carattere di “gloria”, di unità di etica ed estetica che attraversa Genesi, Salmi, Sapienza, dove la creazione “bella e buona” è manifestazione della Sapienza e dell’Amore di Dio. Il mondo naturale che Schweitzer

vede è, oltre all’aspetto fenomenico, un mondo drammatico, lacerato. È il mondo della misericordia, noumenica “volontà di vivere” di cui hanno parlato tra gli altri Spinoza, Leibniz, Schopenauer, Darwin, Freud. Una volontà di vivere in lotta con le altre volontà di vivere: così “il mondo consegnato a un egoismo incosciente, è come una valle immensa nell’oscurità”. Un mondo che è “scissione” e non “armonia”. A cui corrisponde una scissione nella struttura dell’uomo e di cui è fondamento, come si è detto, una scissione originaria nel profondo dell’Essere di Dio, unità misteriosa e dialettica di creazione e distruzione: “Dio è la forza che mantiene in vita tutto il creato. Perché il Dio che si manifesta nella natura è la negazione di tutto ciò che noi percepiamo come morale, e quindi è contemporaneamente una forza che costruisce la vita e le dà senso e una forza che senza alcun senso, distrugge la vita? Come possiamo unificare il Dio che è forza della natura con quel Dio che è volontà etica, il Dio dell’amore […]?”. A cura di Luciano Valle Direttore Scientifico del CEA

Storia & personaggi: La rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”. A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeticaambientale.com


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ANCI e CEA di Bergamo insieme per uno sviluppo sostenibile Siglato il protocollo d’intesa per la tutela dell’ambiente e la promozione di stili di vita eco-compatibili

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E’ stato siglato giovedì 15 novembre a Roma presso la sede dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, un protocollo d’intesa con il CEA, Centro di Etica Ambientale di Bergamo. A firmare l’importante documento don Francesco Poli, presidente del Centro di Etica Ambientale, e Graziano Del Rio, presidente dell’associazione che rappresenta i comuni italiani. Condividendo gli obiettivi di tutela dell’ambiente, di promozione di stili di vita sostenibili, di riduzione delle emissioni climalteranti e incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, ANCI e CEA intendono favorire -anche attraverso questo importante protocollo d’intesa- iniziative per l’educazione, la sensibilizzazione e la formazione ambientale. Le due associazioni si impegnano a svolgere attività di sensibilizzazione e informazione per la tutela e la valorizzazione della biodiversità, del risparmio energetico, delle energie rinnovabili e dell’uso intelligente dell’energia (Smart City e Community), del riuso e del riciclo dei rifiuti. In

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questa sfida complessiva, il CEA si impegna a coordinare le attività culturali ed empiriche dei suoi associati, nella direzione della sostenibilità ambientale, della ricerca e della tutela del territorio, in sinergia con gli enti locali e i soci. L’ANCI, dal canto suo, intende promuovere azioni di sensibiliz-

zazione dei comuni, supportando concretamente il processo di insediamento di Centri di Etica Ambientale nel territorio nazionale. Notevole interesse, viste le rispettive competenze, sarà rivolto allo sviluppo di sinergie condivise per elaborare strumenti e metodi per lo sviluppo delle Smart City e Community.

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Calendario appuntamenti

Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data

Orario

Evento

Tipologia

Luogo svolgimento

Contatti

31 Gen 1/3 Feb 1 Feb 1 Feb 1 Feb 2 Feb 2 Feb 2/9 Feb 3 Feb 5 Feb 5 Feb 5 Feb 7 Feb 7/10 Feb 8 Feb 9 Feb 9 Feb 10/15 Feb 11 Feb 12 Feb 12 Feb 12/24 Feb 13 Feb 14 Feb 14 Feb 15 Feb 15 Feb 15 Feb 15 Feb 15 Feb 16 Feb 16 Feb 17 Feb 19 Feb 19 Feb 19 Feb 21 Feb 22 Feb 22 Feb 23 Feb 23 Feb 23 Feb 23 Feb 26 Feb 26 Feb 27 Feb 28 Feb 1 Mar 1 Mar 2 Mar 2 Mar 2 Mar 2 Mar 3 Mar 5 Mar 8 Mar

8.00 - 12.30

Farmers market Campagna Amica Bergamo Sposi 2013 Farmers market Campagna Amica Sette appuntamenti di … vini alla Polisena “Skerk” Convegno sulla riqualifica energetica di enti pubblici e privati Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Serata di degustazione Birre, con assaggi Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Il nostro nuovo infinito - Strade che portano lontano Tra 9 mesi Mamma “Per loro è meglio… Quali sono i bisogni…” Farmers market Campagna Amica Chicago Boys - In bici biglietto ridotto Farmers market Campagna Amica Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Serata di degustazione Birre, con assaggi Violoncellisti Sollima Leskoval - In bici biglietto ridotto Farmers market Campagna Amica Tra 9 mesi Mamma “Sono incinta: cosa fare ora?” Greease - In bici biglietto ridotto Maglia che ti passa! Farmers market Campagna Amica Cena “L’arte della seduzione femminile” Sette appuntamenti di … vini alla Polisena “Bollicine e sciabola” Convegno MUD 2013 M’illumino di meno - 9° edizione Viaggio nella ricerca della fisica fondamentale - Strade che portano lontano Farmers market Campagna Amica Mercato “Briologico” Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Farmers market Campagna Amica Prossimità e distanza - Strade che portano lontano Tra 9 mesi Mamma “Il mio corpo che cambia” Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Chi ben comincia è a metà dell’opera. La salute nella borsa della spesa Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo e non solo Mercato “Briologico” Settimana Europea: Riduzione dei Rifiuti Tra 9 mesi Mamma “La gioia del parto” Farmers market Campagna Amica Maglia che ti passa! Farmers market Campagna Amica Sette appuntamenti di … vini alla Polisena “Grandi vini di Toscana” Farmers market Campagna Amica Serata di degustazione Birre, con assaggi Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Tra 9 mesi Mamma “La nascita nel mondo” Farmers market Campagna Amica Sul sentiero dell’amore - Strade che portano lontano Cena “L’arte della seduzione maschile”

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Festival dell’Ambiente Bergamo

24-26 maggio 2013

Sentierone Piazza Vittorio Veneto Piazza Dante

Organizzazione generale

in collaborazione con

Associazione Festival dell’Ambiente info@associazionefestivaldellambiente.it espositori@associazionefestivaldellambiente.it

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