Numero 21 | Anno III° | Aprile 2013 | www.bergamosostenibile.com
PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI
Aprile
Speciale Edilizia
Soldi caput mundi di Diego Moratti I soldi a capo del mondo. Una volta si diceva “Roma caput mundi”, ma solo perché la città eterna coincideva con il potere temporale, culturale e spirituale dei tempi che furono. Per nostra sfortuna (o fortuna?) il cuore del potere internazionale passa ormai sempre meno dall’Italia. Anche se, una sorta di centralità -un po’ al contrario- sembriamo mantenerla. Tra le tante possibili cause dell’inedita scelta delle dimissioni di Papa Benedetto XVI sembra possano esserci questioni finanziarie o intrecci di potere: solo un nuovo e forte Papato pare avere l’energia e il
Il settore che sfida la crisi da Pagina 24
In primo piano
Vivi Bergamo
Papa Francesco
Noesis
Ecologia & Imprese
Aziende
Intervista a Paninforni Premiate 12 imprese Vent’anni di filosofia bergamasche in città “Family Friendly”
Vaticano: terzo millennio in stile decrescita Pagina 4 Storie & Personaggi
Pagina 14 Scuole
Enrico Ruggeri a Bergamo
Scuola 21
Il 16 aprile convegno-concerto del cantante per “Sorella Terra 2013”
Al Natta studenti-ricercatori per un nuovo modello didattico e scientifico
Pagina 60
Pagina 46
Pagina 20
Eco dal Comune
Mobilità In aumento Bike sharing e autobus ecologici Pagina 10
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Editoriale
Segue dalla prima pagina tempo necessario per compiere una missione rigeneratrice. Senza addentrarci nel dibattito, l’approccio del nuovo Papa Francesco verso uno stile sobrio e più frugale sembra avviato con decisione, nell’intento di ridare slancio etico e spirituale a una Chiesa imbrigliata da fardelli di opulenza. All’interno della Chiesa indubbiamente vi è una stragrande maggioranza di persone, fedeli o semplici cristiani, che sono esempi luminosi di carità e di bontà al servizio dei deboli e di chi ha più bisogno; ritengo ci siano mille rivoli di volontariato che attraversano oratori o lodevoli associazioni. Tuttavia un esempio di frugalità da parte delle
“Nonostante tutti i condizionamenti possibili di chissà quali poteri forti, credo ci sia dentro di noi una forza, una volontà, che è libera ed è solo nostra” gerarchie ecclesiastiche resta un cardine fondamentale per la credibilità del valore dell’opera di ogni singolo fedele. Ma “Soldi caput mundi” non vale solo per la Chiesa. Altra centralità italiana –nostro malgrado- è la questione della crisi dell’Euro e dell’intero sistema finanziario globale. L’Italia è il maggiore Stato del gruppo dei “periferici europei” che si sono distinti quanto a inadempienza contabile. Se cade l’Italia cade l’Euro e con esso gli attuali equilibri di potere finanziario globale, al soldo di Usa e Cina, ma soprattutto al soldo di poche potentissime so-
cietà multinazionali che, grazie a sofisticate forme di speculazione, manovrerebbero politiche, guerre e persino i governi dei maggiori Stati. I cosiddetti “poteri forti” paiono ormai al di là dall’essere controllabili. Tra le pagine del nostro giornale trovate la recensione di un libro che in modo semplice e chiaro tratteggia gli aspetti principali di come la Finanza mondiale influenza la nostra vita: seppur non pensato come ricerca “scientifica”, le argomentazioni risultano comunque ben documentate e le conclusioni di sicuro interesse, a cominciare dal titolo: Svegliamoci! D’altra parte, per quanto innegabilmente dotati di un’influenza al di sopra di ogni aspettativa, rimango personalmente convinto che i poteri forti o la grande finanza non siano in definitiva in grado di condizionare ciò che ogni persona inevitabilmente possiede: la propria libera volontà. Sarà colpa di un felice e costante ottimismo, eppure, nonostante tutti i condizionamenti possibili di chissà quali poteri, credo ci sia dentro di noi una forza, una volontà, che è libera ed è solo nostra. Che non è di nessun altro, perché siamo noi a determinarla e a sceglierla. Se vogliamo trovare giustificazioni nei condizionamenti della società, sappiamo che in realtà sono mere giustificazioni. Mentiremmo a noi stessi se pensassimo di non avere altra scelta: l’opzione di una scelta libera c’è sempre, anche se può costare di più. Magari andrebbe a scapito del nostro interesse, della nostra convenienza immediata. Allora ci diciamo che i “compromessi” che facciamo sono colpa della
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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 30 Marzo 2013
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società. Io per primo sperimento quanto sia difficile mantenere posizioni irreprensibili su ogni cosa e ammetto di fare talvolta fatica a metterle in pratica. Però credo che se maturasse in noi la consapevolezza di essere in fondo liberi di poter compiere scelte coerenti, se maturasse la consapevolezza della responsabilità che ciascuna azione comporta, allora non cercheremmo più la consolatoria via delle giustificazioni e dei condizionamenti esterni. Al contrario ci convinceremmo che nelle nostre azioni -limitate ma libere- ci sia quello spazio di libertà capace di dare senso e motivazione generale al nostro essere. Un margine di manovra che può essere sì ridotto, ma nel quale è in gioco la dignità del nostro “essere persone” su questa terra. Non semplici comparse, né tanto meno burattini, ma uomini e
“Non siamo noi a determinare il nostro mondo né tantomeno quello degli altri, ma sicuramente possiamo determinare la nostra “quota di compartecipazione” al futuro che vogliamo” donne che scelgono liberamente come vivere. Non sono i soldi a essere cattivi, non è il profitto il nemico. Non è l’economia a essere in sé ingiusta e nemmeno la politica. Siamo noi che costruiamo l’economia, siamo noi che scegliamo la politica, siamo noi che stabiliamo in che modo -con quali mezzi e a quali compromessi- ricercare e ottenere il profitto. Sicuramen-
te non siamo noi a determinare il nostro mondo né tantomeno quello degli altri, ma possiamo determinare la nostra “quota di compartecipazione” al futuro che vogliamo. Questa certezza deve risuonare forte e orgogliosa dentro ogni singola azione, deve dare senso e prospettiva a ogni piccolo gesto. Deve darci motivazione e forza di volontà. Da un tale atteggiamento non può allora che scaturire positività e benessere, che si propagano in ogni piccolo gesto e nelle relazioni interpersonali. Ogni mese in queste pagine cerchiamo di dare spazio ai mille modi con cui possiamo agire, nel nostro piccolo, all’insegna di scelte responsabili, etiche, consapevoli. Dal semplice acquisto di pane a km zero, al sostegno ai prodotti dei terreni sequestrati alle mafie. Dal promuovere buone pratiche di imprese attente ai consumatori e ai propri dipendenti, ai gesti quotidiani di rispetto civico, umano e ambientale. Ciascuna azione è un modo per sentirsi bene ed essere, nonostante tutto, felici di contribuire ad un miglioramento globale. Lascio volentieri ai “poteri forti” pensare di condizionare il mondo, ma in cuor mio sono serenamente cosciente che la mia volontà risponderà sempre e solo a me. Mi basta questo per sentire orgogliosamente di avere dentro un potere grande, non so quanto forte, ma sicuramente ancora più incontrollabile, perché indomabile. In fondo tutti noi siamo spiriti liberi. Basta riscoprirlo e metterci alla prova. Poi, compiaciuti, sorrideremmo a qualsiasi fantomatico potere. Diego Moratti
> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Redazione e Segreteria Francesca Togni e Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com - Tel. 373 5316862 > Progetto Grafico ed impaginazione Nello Ruggiero - Layout Studio Service Srl www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution Srl - info@greensolution.it Tel. 335.362358 e 373.5316862 - Via Broseta, 121 - Bergamo
Hanno collaborato a questo numero: Alice Motti - Giornalista Alessandra Loche - Giornalista Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Livia Salvi - Moda e Storia dell’Arte Alessandro Fortis - Scienze dell’Educazione Rossana Madaschi - Nutrizionista Gabriele Palamara - Giornalista Elisa Troiani - Lingue e Letterature Straniere Arianna Corti - Giornalista Mara d’Arcangelo - Giornalista filosofa Erica Balduzzi - Lingue e Letterature Straniere Enrico Ubiali - Scienze Economiche Lara Abrati - Food Blogger Onofrio Oscar Zirafi - Scienze della Comunicazione
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Sommario Attualità In primo piano 4. Habemus Papam. Il nuovo Vescovo di Roma, Francesco ispirato nel nome e nei primi gesti a uno stile sobrio e sostenibile / Undici pontefici dal XX secolo al terzo milllenio Eco dalla Provincia 6. Svegliamoci! Come il potere finanziario sta cambiando la nostra vita 7. Banca Etica apre a Bergamo. Il 20 aprile si inaugura la prima filiale 8. «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». E perché no? Bergamasco 9. Aeroporto di Orio ancora polemiche Legambiente-Sacbo Eco dal Comune 10. Bike sharing e autobus ecologici. La mobilità alternativa si fa strada 11. Parco Ovest, un grande polmone verde per la Città Comuni Virtuosi 12. La Turismo Pro Clusone spegne cento candeline 13. All’Orto didattico di Scanzorosciate si pensa Slow Food Vivi Bergamo 14. Noesis, vent’anni di filosofia tra speranza, desiderio e curiosità: i motori della vita 16. Paadel: sistema di analisi del mercato agroalimentare 17. Sbarchi in Piazza. Il Mercato Agricolo e non solo festeggia il suo 1° anno 18. “Al nido dell’aquila” 19. Prima tappa Circuito Ecorace 2013. Duathlon Sprint Romano di Lombardia
Green Economy Ecologia & Imprese 20. Aziende Family Friendly. Premiate 12 imprese bergamasche 22. Adottiamo un ulivo. Liberiamo l’Italia dalle mafie Speciale EDILIZIA 24. Edilizia, quale futuro? 25. Alla fiera EDIL 2013 l’edilizia si ritrova e rinnova 26. CasaClima Network Bergamo alla fiera Edil 2013 27. L’edilizia bergamasca che batte la crisi. Vanoncini: l’innovazione della tradizione 28. Rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione. Che fare? 29. Dalle macerie nuove risorse per un’edilizia ecosostenibile 30. Mad, “sgorga” una nuova tecnologia liquida per impermeabilizzare rispettando l’ambiente 32. La Bergamo del futuro “disegnata” da Fondazione Italcementi e Università 33. Studio Progettando. Ristrutturazioni ad alta efficienza 34. Sotto il cielo bergamasco arriva il riconoscimento della Panasonic per Fotovoltaic Solar Garden 35. Risparmio, qualità, sicurezza e ambiente salgono sugli ascensori Sma Elevatori 36. Abito, quindi sono 38. Con Crien l’efficientamento energetico è di casa 39. Con il progetto Casa Sicura, l’Asl ti segue tra le mura domestiche 40. Opportunità di Green job come tecnici segnalatori 42. La eco container home in Cile 43. Ferrovie abbandonate. Un patrimonio da recuperare Eco dal Mondo 44. Brasile 2014. I mondiali di calcio saranno green
Stili di vita e d’impresa Scuole 46. Scuola 21. Studenti in laboratorio alla ricerca del biodiesel bergamasco Società 48. Porte aperte per i nuovi uffici di Bergamo SOStenibile 49. BergamoSOStenibile Fa’ la cosa giusta! 50. È in arrivo il Festival dell’Ambiente 2013 Ambiente 52. La sua vita non vale un corno / WWF: stop al commercio illegale di natura Salute & Benessere 54. Nutrirsi di salute Alimentazione 56. Il Moscato di Scanzo. La tutela della biodiversità attraverso la genetica 58. L’avocado / La cipolla / Le ricette del mese Storie & Personaggi 60. Speciale Sorella Terra 2013. Enrico Ruggeri in concerto Calendario appuntamenti
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ENERGY MANAGEMENT L’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.
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In primo piano San Pio X
Benedetto XV
Pio XI
Pio XII Venerabile
Beato Giovanni XXIII
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
4 agosto 1903 > Fine pontificato 20 agosto 1914 > Nome secolare Giuseppe Melchiorre Sarto > Luogo di nascita Riese (Tv), Regno Lombardo-Veneto > Sepoltura Basilica di San Pietro
N° 257
3 settembre 1914 > Fine pontificato 22 gennaio 1922 > Nome secolare Giacomo Della Chiesa > Luogo di nascita Genova, Regno di Sardegna > Sepoltura Grotte Vaticane
N° 258
6 febbraio 1922 > Fine pontificato 10 febbraio 1939 > Nome secolare Ambrogio Damiano Achille Ratti > Luogo di nascita Desio (MB), Regno Lombardo-Veneto > Sepoltura Grotte Vaticane
N° 259
2 marzo 1939 > Fine pontificato 9 ottobre 1958 > Nome secolare Eugenio M. G. Giovanni Pacelli > Luogo di nascita Roma, Regno d'Italia > Sepoltura Grotte Vaticane
N° 260
28 ottobre 1958
> Fine pontificato
3 giugno 1963
> Nome secolare
Angelo Giuseppe Roncalli
> Luogo di nascita
Sotto il Monte (Bg), Regno d'Italia
> Sepoltura
Basilica di San Pietro
N° 261
Habemus Papam Il nuovo Vescovo di Roma, Francesco isp e nei primi gesti a uno stile sobrio e sost Jorge Mario Bergoglio, successore di Benedetto XVI, si è presentato al mondo Dall’Argentina il primo gesuita alle redini della Chiesa Il 13 marzo scorso, Roma e il mondo intero hanno salutato la tanto attesa elezione del Papa. L’argentino Jorge Mario Bergoglio entrato in conclave da Arcivescovo di Buenos Aires, ne è uscito in veste di Vescovo di Roma. La notizia e la gioia sono riecheggiate da un continente all’altro per salutare il primo Sommo Pontefice extraeuropeo che la storia ricordi, ma che ha nelle sue vene anche sangue italiano, più precisamente astigiano, ereditato dagli avi piemontesi emigrati in Argentina. Ha scelto di chiamarsi Papa Francesco: un nome che inevitabilmente suscita emozione e stupore in tutta la comunità cristiana. Nessun Papa prima di lui aveva deciso di portare un nome così impegnativo che rievoca l’immagine del Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi. Il “Poverello di Assisi” è una figura catalizzatrice di devozione per la vita che il Santo ha vissuto nella massima semplicità e vicinanza con la natura e il mondo dei più umili. Una scelta, quella di Papa Jorge Mario Bergoglio, ricca di significati nell’ottica di un ritorno allo spirito originario di comunità, di fratellanza, di povertà della Chiesa, in sintonia con le motivazioni che guidarono San Francesco a fondare l’Ordine dei Frati Minori. Certamente queste considera-
“Ha scelto di chiamarsi Papa Francesco: un nome che inevitabilmente suscita emozione e rievoca l’immagine del Patrono d’Italia, il Santo di Assisi che ha vissuto nella massima semplicità e vicinanza con la natura e con il mondo degli umili” zioni sui valori cristiani, rievocati dal nome, hanno trovato riscontro nell’emozionante presentazione dello stesso Pontefice: le sue parole e i suoi gesti hanno subito fatto presagire un luminoso papato, contraddistinto dall’umile ed essenziale semplicità di un animo rivolto a Dio, pronto a guidare la Chiesa nel XXI secolo.
La fumata bianca Era sera quando dal comignolo della Cappella Sistina, dopo estenuanti ore di attesa e dirette televisive, un prorompente fumo bianco si è stagliato nel cielo romano. Dall’immensa distesa di persone in Piazza San Pietro, in via della Conciliazione e in tutto
il mondo cristiano si è levato un grido di giubilo carico di palpitante emozione. Le campane suonate a festa hanno sottolineato il momento, mentre i mass media già trasmettevano la notizia di portata storica. Dalle 19.06 in poi tutti erano in attesa di scoprire chi potesse essere il Vicario di Pietro in terra e che nome avrebbe scelto: speranze, pronostici, desideri, curiosità e fede hanno mobilitato chiunque. Dopo la proclamazione della tradizionale formula “Habemus Papam” è arrivato l’annuncio del nome del nuovo Pontefice, seguito dal boato di
applausi levatosi all’unisono dalla piazza dopo le prime parole del Papa. Designato dal collegio cardinalizio su indicazione dello Spirito Santo un uomo, classe 1936, che si è mostrato subito con umiltà e devozione secondo i precetti dell’Ordine dei gesuiti. Papa Francesco, con il suo accento latino americano, ha rivolto un saluto in lingua italiana, ha pregato insieme ai fedeli e, prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi, concedendo l’indulgenza plenaria, ha richiesto a tutta la comunità cristiana di pregare per lui affinché possa adempiere al meglio al suo ruolo.
“Le sue parole e i suoi gesti fanno presagire un un luminoso papato, contraddistinto dall’umile ed essenziale semplicità di un animo rivolto a Dio, pronto a guidare la Chiesa nel XXI secolo” Un gesto umile come umile è la scelta di riferire se stesso come “Vescovo di Roma” e non come “Pontefice”. La stessa umiltà che lo ha da subito portato a ri-
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Paolo VI Venerabile
Giovanni Paolo I
Beato Giovanni Paolo II
Benedetto XVI
Francesco
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
> Inizio pontificato
21 giugno 1963 > Fine pontificato 6 agosto 1978 > Nome secolare Giovanni Battista Montini > Luogo di nascita Concesio (Bs), Regno d'Italia > Sepoltura Grotte Vaticane
N° 262
26 agosto 1978 > Fine pontificato 28 settembre 1978 > Nome secolare Albino Luciani > Luogo di nascita Forno di Canale (Bl), Regno d'Italia > Sepoltura Grotte Vaticane
N° 263
pirato nel nome tenibile
16 ottobre 1978 > Fine pontificato 2 aprile 2005 > Nome secolare Karol Józef Wojtyła > Luogo di nascita Wadowice, Polonia > Sepoltura Basilica di San Pietro
N° 264
“Questi sono i momenti in cui si respira profumo di eterno, attimi in cui la storia scandisce la continuità di una millenaria comunità religiosa” Sempre in una logica di sobrietà ha voluto pagare personalmente la residenza dove alloggiava nei giorni del Conclave e ha rifiutato l’utilizzo del trono pontificio già durante il primo incontro con i Cardinali. Sin dalle prime pa-
N° 265
13 marzo 2013
> Fine pontificato
in carica
> Nome secolare
Jorge Mario Bergoglio
> Luogo di nascita
Buenos Aires, Argentina
> Ancora in vita
N° 266
Undici pontefici dal XX secolo al terzo milllenio Dal ’900 a oggi sono undici i Papi succedutisi al Soglio Pontificio. Testimonianze che hanno “segnato” la storia recente della Chiesa Cattolica Dall’inizio del XX secolo la Chiesa Cattolica ha visto il succedersi di 11 Sommi Pontefici, ciascuno autore di speciali testimonianze che hanno contribuito a segnare la storia. Iniziando da Papa Leone XIII, sul soglio pontificio per i primi tre anni del secolo, assistiamo a una marcata presa di coscienza della Dottrina Sociale della Chiesa con l’enciclica Rerum Novarum. San Pio X è il primo Papa eletto nel XX secolo ed è stato colui che portò a termine l’opera di codificazione del Diritto canonico. La Prima guerra mondiale vide al Soglio Petrino Papa Benedetto XV che fondò l’Università del Sacro Cuore. Dal 1922, Achille Ratti, Papa Pio XI, gestisce il suo Pontificato siglando col governo italiano il concordato Stato/Chiesa. Proprio in quegli anni, Guglielmo Marconi die-
nunciare ai privilegi, preferendo una vita semplice e laboriosa. Da Arcivescovo non esitava a prendere i mezzi pubblici e, sin da giovane, ha cercato di aiutare gli ultimi rimanendo tra loro: dai tossicodipendenti alle ragazze madri che chiedevano di poter battezzare le proprie creature, nessuno ha mai trovato in Bergoglio l’assenza di disponibilità. Papa Francesco, anche ora che è il più importante prelato al mondo non si è smentito, tanto da esortare i suoi connazionali a impiegare in azioni caritatevoli il denaro eventualmente speso per il pellegrinaggio romano.
19 aprile 2005 > Fine pontificato 28 febbraio 2013 (rinuncia) > Nome secolare Joseph Aloisius Ratzinger > Luogo di nascita Marktl am Inn, Baviera (Rep. Weimar) > Ancora in vita Papa emerito
role pronunciate, in molti, tra cui Monsignor Loris Capovilla, hanno visto nell’immagine del nuovo Sommo Pontefice una somiglianza con il Papa Buono, Giovanni XXIII, soprattutto nel modo di porsi al mondo, con semplicità e in modo diretto. Rimanendo fedele ai dettami cardine della fede si scorgono in lui tutti i presupposti per un pontificato energico: per il futuro della Chiesa e del suo popolo Papa Francesco ha assunto su di sé il peso della gestione della Chiesa Universale, in un momento diffi-
de inizio alle trasmissioni della Radio Vaticana. Il 24° giubileo presentava agli apici della Chiesa Universale Papa Pio XII, colui il quale presiedette alla scoperta del sepolcro di San Pietro e fece inserire nei dettami della Fede il Dogma dell’Assunzione al Cielo di Maria. Un breve Pontificato che riuscì a cambiare la storia fu quello di Papa Giovanni XXIII, Beato nativo di Sotto il Monte. Il suo animo semplice, umile e laborioso lo porta a inaugurare il più grande rinnovamento della Chiesa tramite il Concilio Vaticano II. Papa Roncalli è stato in grado di rompere i rigidi schemi con la sua persona capace di toccare i cuori di ciascuno e di imporre gesti memorabili come il celebre Discorso della Luna. Ha ricoperto un ruolo fondamentale per scongiurare derive belliche nella guerra cile per il mondo e per le derive laiciste alle quali dovrà dare risposte. Questi sono i momenti in cui si respira profumo di eterno, attimi in cui la storia scandisce la continuità di una millenaria comunità religiosa, come la Chiesa Cattolica. Il che non significa necessariamente procedere nel solco della continuità: si possono ricercare radici ancora più profonde, magari tanto lontane nel tempo per trovare la chiave di volta utile per affrontare le sfide del futuro. Papa Francesco sarà il Pontefice in grado guidare la
fredda tramite la sua attività di mediazione internazionale. Papa Paolo VI gli é succeduto nel 1963 ultimando il Concilio e festeggiando il 25°Giubileo. Il 1978 vide ben tre Papi: Paolo VI al momento della sua dipartita, il brevissimo Pontificato di Papa Luciani, Giovanni Paolo I (33 giorni conclusi con la sua morte improvvisa) e l’elezione di Papa Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla ha retto il Soglio Petrino per ben 26 anni vantando 104 viaggi internazionali, la celebrazione del Giubileo nel 2000 e un’azione di testimonianza di Fede esemplare anche durante la sua malattia. Dal 2004 è storia dei nostri giorni (e del XXI secolo) con l’attuale “Papa emerito” Benedetto XVI dimessosi nel 2013, che ha lasciato spazio alla recente elezione di Papa Francesco. Chiesa nel futuro rimanendo forte delle proprie radici e dedicandosi con devozione agli aspetti più essenziali e importanti della vita cristiana. Un contatto diretto con il mondo per riscoprire la bellezza di uno stile di vita umile, laborioso, più sobrio e sostenibile, che valga come esempio supremo per i cristiani e come sprono all’umanità tutta, alla quale è inevitabilmente rivolta la missione universale della Chiesa. Enrico Ubiali
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Eco dalla Provincia
Svegliamoci! Come il potere finanziario sta cambiando la nostra vita Nel libro di Roberto Lodovici un’appassionata disamina del sistema finanziario internazionale Un approfondimento articolato, trattato con disarmante chiarezza espositiva Sono spesso sulla bocca di tutti espressioni riguardanti l’influenza generalizzata che pochi potentati economici mondiali hanno sulle sorti del pianeta e sull’economia globale. Con lo scoppio della immane crisi finanziaria di questi anni, crisi che si sta ripercuotendo sull’economia reale e che ci tocca molto da
“La libertà di una democrazia non è più sicura se il popolo tollera la crescita di un potere privato fino al punto in cui esso diventa più forte del loro stesso stato democratico”. Franklin Delano Roosevelt vicino quanto a posti di lavoro e disponibilità di credito, sembra vi sia una conferma evidente di ciò che tutti pensiamo: il sistema economico globale è ormai intrecciato indissolubilmente e un capitalismo finanziario, giunto all’apice del suo spregiudicato potere, detiene e addirittura potrebbe governare le sorti del
mondo, non solo dal punto di vista economico. Roberto Lodovici, bergamasco e autore del libro “Svegliamoci! Come il potere finanziario sta cambiando la nostra vita” ha messo per iscritto il frutto di una sua ricerca personale, condotta non come esperto o cultore della materia, bensì come “very normal people”, appassionato di macroeconomia e di politica economica “a cui piace andare in fondo alle questioni sociali più complesse”. Nonostante la modestia della sua premessa, possiamo dire che l’esito della pubblicazione è un vero e proprio approfondimento, illuminante e disarmante, che si basa sull’attualità concreta delle vicende finanziarie degli ultimissimi anni, spiegato con una chiarezza tanto semplice quanto lontanamente banale. Al lettore viene dato modo di andare a fondo rispetto ad alcuni facili luoghi comuni sui cosiddetti poteri forti, ma attenzione, non per ribaltare quei concetti, quanto piuttosto per confermarli consapevolmente. Chi legge viene messo in grado di cogliere e comprendere una serie di elementi dei quali però spesso non abbiamo conoscen-
za, se non per sentito dire o per via di impressioni generalistiche. Dati, dettagli, numeri, un pratico glossario e commenti da parte di autorevoli esponenti del mondo delle istituzioni o della stampa specializzata vengono snocciolati uno ad uno, suddividendo l’esposizione in paragrafi piccoli e soprattutto funzionali alla comprensione, passo dopo passo, della complessità dell’intreccio economico e finanziario mondiale e delle conseguenze sulla vita dei nostri Stati. Interessante anche la divisione dei capitoli -e dell’analisi interpretativa dei fenomeni- secondo grandi punti di vista: quello americano/occidentale, culla del capitalismo finanziario e speculativo, quello Cinese, ancora forte di un capitalismo economico produttivo che si sta sempre più integrando con gli aspetti finanziari rispetto ai quali fino a pochi anni fa il colosso Asiatico era rimasto (auto)escluso. E infine un punto di vista europeo, o meglio di quel punto di vista che non c’è o che comunque conta sempre meno a livello mondiale, complice la suddivisione interna tra gli stessi Stati membri sulle politiche e le visioni di sviluppo
per il futuro dell’Euro. Visioni che potrebbero nascondere non solamente differenze interpretative su come affrontare i problemi dell’Europa, ma che potrebbero rivelare divergenze di strategie di lungo periodo dovute a inconciliabili differenze tra obiettivi finali, come ad esempio l’irrisolta contrapposizione tra un’Europa germano-centrica e un più democratico modello di Stati Uniti d’Europa.
Una lettura in definitiva utile per addetti ai lavori e non, perché la consapevolezza di certi meccanismi aiuti a dare un’interpretazione più accurata di ciò che succede concretamente attorno a noi, seppure nascosto da parole come Spread, Hedge found, Subprime e… Derivati. Tutti i dettagli sul sito: www.svegliamoci.com Diego Moratti
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Banca Etica apre a Bergamo Il 20 aprile si inaugura la prima filiale La banca che propone un nuovo modello di economia e finanza apre una sede ecosostenibille e all’avanguardia in via Borgo Palazzo 9b “La gente vuole vivere con le sue macchine e le sue ville di lusso che non può permettersi. Noi siamo necessari per questo: spostiamo l’ago della bilancia in loro favore. Se non lo facciamo tutto il mondo diventa improvvisamente giusto, ma nessuno lo vuole davvero. Fanno gli ingenui, fingono di non sapere da dove vengono i loro soldi e questa è un’ipocrisia che non riesco ad accettare.” É questo uno dei momenti più significativi di Margin Call, film di J.C. Chandor (Usa 2011) sul mondo finanziario osservato dal punto di vista di una società d’affari. Proiettato al cineteatro Qoelet di Redona il 14 marzo scorso, rientra nell’ambito degli
“La finanza può essere etica: l’economia, insegna Adam Smith, nasce inscritta nella filosofia morale, dove mores sono i costumi e le consuetudini. Quindi forse basterebbe ricondurre la volatile finanza alla sua origine economica” appuntamenti a tema organizzati da Banca Etica per festeggiare l’apertura della sua prima filiale a Bergamo. Finanza ed etica sono dai più considerati universi paralleli, quasi fossero termini ossimori. Com’è possibile conciliare gli yuppies incravattati e tirati a lucido che ripetono all’infinito il mantra del profitto, con il mondo della responsabilità, del valore sociale, del “giusto mezzo” aristotelico? Tutto dipende dal senso che si attribuisce: l’etica può essere quella del guadagno fine a se stesso, dove le persone spariscono inghiottite da palazzi di vetro e l’uomo non è altro che il “lupo hobbesiano”, famelico e insaziabile. D’altro canto la finanza può essere etica: l’economia, ci insegna Adam Smith, nasce inscritta nella filosofia morale, dove mores sono i costumi e le
consuetudini. Quindi forse basterebbe ricondurre la volatile finanza alla sua origine economica - dal greco oikos, casa e nomos, legge.
Tanto facile in teoria, ma in pratica? Banca Etica nasce nel 1998 con questo intento. Parte dal basso, come associazione, poi diviene società cooperativa e infine una banca a tutti gli effetti, con filiali aperte nelle maggiori città d’Italia. Non è però “una banca qualsiasi”, tiene a precisare Domizia Rossi, coordinatrice dei soci di Banca Etica della provincia di Bergamo: propone infatti un modello di sviluppo nuovo e
responsabile, ben lontano da quello del business del profitto tout court. L’impegno è quello di ritornare a un’economia reale più sobria, quasi francescana verrebbe da dire di questi tempi, soprattutto vicina alle persone e alle loro esigenze. Oltre ad assicurare tutti i servizi che normalmente le imprese, i privati o le organizzazioni richiedono a una banca, sono stati sviluppati diversi strumenti di “garanzia etica” per assicurare un uso responsabile del denaro. Unica realtà bancaria in Italia ad avere un Codice Etico che punta sulla trasparenza, Banca Etica mostra sul proprio sito tutti i finanziamenti erogati. Finora il punto di riferimento nel territo-
Programma Inaugurazione Ore 10 > Incontro Pubblico: “Finanza etica, economia solidale, legalità e lavoro” Sala Galmozzi, via Tasso 4, Bergamo b Saluti e benvenuto Domizia Rossi, coordinatrice dei soci di Banca Etica della provincia di Bergamo A Intervengono Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica Sabina Saniscalchi, cons. d’amministrazione di Banca Etica Davide Salluzzo, referente regionale di Libera Lombardia Modera Giuseppe Frangi, direttore di VITA
Ore 16 > festa in Filiale Filiale di Banca Popolare Etica a Bergamo via Borgo Palazzo 9b . Spettacolo di vabaret con l’attore comico Alberto Patrucco accompagnato da Stefano Covri alla chitarra . Musica e giochi per bambini di tutte le età . Saluto delle autorità e di Mario Crosta, direttore generale di Banca Eticamente . Taglio del nastro e rinfresco con i prodotti del commercio equo e solidale e a Km zero
rio bergamasco è stata Barbara Cantoni, il “banchiere ambulante”, come viene definito chi si occupa di seguire la clientela di un territorio. Dopo anni di pressioni da parte dei soci, il Cda ha voluto premiare la vivacità, i numeri e le potenzialità dell’area di Bergamo e a breve verrà aperta la sede in via Borgo Palazzo 9b. L’inaugurazione è fissata per sabato 20 Aprile con un convegno pubblico alle ore 10 in via Tasso 4 e la festa in filiale alle ore 16. Andrea Bravi, prossimo direttore della filiale bergamasca, racconta che già prima dell’apertura ufficiale di Banca Etica a Padova nel 1998, aveva preso forma il GIT -Gruppo di Iniziativa Territoriale- di Bergamo. Un’associazione non formale che ruotava attorno a realtà locali come il Commercio Equo e Solidale, Acli e CSV. Grazie alla forza e alla caparbietà di questa realtà, i 671 soci di Banca Etica nel territorio bergamasco -si parla di 12.063.983 di euro di raccolta e 5.640.203 di euro d’impieghiavranno finalmente il loro punto di riferimento nella città, senza doversi dividere tra Milano e Brescia. «Anche se una delle prerogative della banca è puntare sui servizi online -spiega Bravi- è importante creare una struttura di riferimento ben radicata sul territorio. Il valore aggiunto della nuova filiale sarà la presenza di un dispositivo ATM evoluto e immediato, che permetterà di evitare molte transazioni di cassa e risparmiare tempo». Un occhio di riguardo va anche alla scelta
dei materiali utilizzati per costruire la sede di Borgo Palazzo, tutti rigorosamente ecosostenibili e a basso impatto ambientale. Forse al mondo ci sarà sempre “la stessa percentuale di stronzi felici e coglioni tristi” dice il cinico John Tuld in Margin Call, o forse no. Dipende da noi cambiare le cose, guardare al denaro come mezzo e non come scopo, avendo come riferimento la persona umana. Aristotele insegnava questo e prometteva felicità, potremmo almeno provarci no? Mara D’Arcangelo
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Eco dalla Provincia
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano» E perché no? Bergamasco Sempre più panificatori appoggiano il progetto dell’Aspan per offrire il pane bergamasco prodotto con grano delle nostre terre. Sicuro e di qualità Continua la campagna “Bergamo, la mia terra, il suo pane”, il progetto che riporta a Bergamo la produzione del grano necessario a produrre il pane che noi bergamaschi compriamo tutti i giorni dal panettiere di fiducia. Sì perché c’è una bella differenza sapere che il pane quotidiano che arriva sulle nostre tavole viene prodotto con grano coltivato in Russia, Australia, Nuova Zelanda e Canada, oppure nei campi di Arcene, Bergamo, Bolgare, Calcinate, Calvenzano, Chiuduno, Cividate al Piano, Grassobbio, Lurano, Martinengo, Palosco, Pognano, Seriate, Telgate e Treviglio. Sono questi infatti i paesi degli agricoltori che
“C’è una bella differenza sapere che il pane quotidiano che arriva sulle nostre tavole viene prodotto con grano coltivato in Russia, Australia, Nuova Zelanda e Canada, oppure nei campi di Arcene, Bergamo, Bolgare, Calcinate, Calvenzano, Chiuduno, Cividate al Piano, Grassobbio, Lurano, Martinengo, Palosco, Pognano, Seriate, Telgate e Treviglio” hanno aderito al progetto dell’Aspan e che ogni anno produrranno il grano a km zero, con cui si intende coprire una quota sempre maggiore del fabbisogno di pane nella nostra provincia. Un pane di qualità, fatto con farine più digeribili, che esalta l’artigianalità dei panificatori bergamaschi e la loro sensibilità verso una responsabilità sociale ed economica. C’è ormai una crescente sensibilità che si sta diffondendo tra i consumatori e tra tutti gli anelli della filiera che vede nella sicurezza alimentare e nelle produzioni di qualità un valore aggiunto che non è più trascurabile. Il pane bergamasco a chilo-
metro zero non è nato per essere una produzione di nicchia, bensì per intercettare un’esigenza di una clientela sempre più attenta e desiderosa di partecipare a un sistema economico più giusto e responsabile. Una richiesta a cui i panificatori bergamaschi oggi possono rispondere positivamente, dando ai propri utenti la possibilità di scegliere questa possibilità. In Italia circa l’80% del grano per la panificazione viene importato dall’estero, oltre che dai citati Russia, Australia, Nuova Zelanda e Canada, anche dai paesi dell’est europeo e da Germania e Francia. Grazie a questo progetto, for-
Roberto Capello, Presidente dell'ASPAN Bergamo
Il progetto
Guarda quali panifici a Bergamo e provincia aderiscono già all'iniziativa:
vai su www.aspan.it
oppure chiedi informazioni al tuo panettiere di fiducia temente voluto dall’Aspan (Associazione Panificatori Bergamaschi), patrocinato da Expo 2015, che ha trovato il sostegno di Banca Popolare di Bergamo e la collaborazione di un’importante schiera di partner come la Provincia, la Camera di Commercio, Confagricoltura, Coldiretti, Fogalco, Slow Food e Cesvi, la sfida verso una maggiore sovranità alimentare ha uno spunto concreto e facilmente disponibile per poter essere perseguita. Nel giugno del 2012, 11 aziende agricole bergamasche hanno coltivato e raccolto 17.200 quintali di grano tenero, che equivalgono a 13.000 quintali di farina da cui è possibile ottenere 14.900 quintali di pane. Una
Il progetto, promosso dall’Associazione Panificatori Bergamaschi (Aspan) con l’immediato sostegno di Banca Popolare di Bergamo, ha da subito trovato una convinta adesione nella Provincia, nella Camera di Commercio, in Confagricoltura, Coldiretti, Fogalco, Slow Food, che hanno condiviso la peculiarità di questo progetto che si è posto l’obiettivo di portare sulle tavole dei consumatori un pane di farine locali, esaltando l’abilità artigiana dei panificatori bergamaschi e garantendo ai produttori agricoli un riconoscimento alla loro professionalità.
Il grano impiegato La farina impiegata per produrlo viene ricavata da grano tenero della specie Triticum vulgare delle varietà “Valbona” e “Bologna”; il pane è prodotto con farina semi-integrale di tipo “1” (a seconda del grado di abburattamento, ovvero del grado di raffinazione del chicco: le farine di grano tenero si distinguono in: tipo “00”, tipo “0” - più fini e bianche - tipo “1”, tipo “2” e integrale). Le farine tipo “00” e “0” provengono dalla parte più interna del chicco, sono più ricche di amido ma più povere di fibre, proteine, vitamine, minerali, grassi ed enzimi rispetto a quelle di tipo “1” o “2”. Ciò si traduce in una maggiore biodisponibilità e biocompatibilità di queste ultime farine che risultano più facilmente digeribili.
quantità che copre il fabbisogno di pane dell’intera provincia di Bergamo per 12 giorni. C’è quindi un amplissimo margine per aumentare la produzione e soddisfare con pane bergamasco una percentuale sempre
maggiore del fabbisogno provinciale. Occorre per questo che si inneschi una positiva spirale di consapevolezza e di informazione tra tutti gli attori della filiera, a cominciare dal panettiere che può informarsi presso l’associazione Aspan e unirsi ai numerosi panifici che hanno già aderito all’iniziativa, senza trala-
sciare l’essenziale apporto del consumatore, che può chiedere informazioni al proprio panettiere di fiducia oppure cercare sul sito web quali siano i negozi che hanno aderito al progetto e che possono offrire questo servizio. Per tutte le info www.aspan.it Diego Moratti
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Aeroporto di Orio Ancora polemiche Legambiente-Sacbo «Superato il limite dei voli», ma «Il limite non è vincolante» Il ministero dell’Ambiente non prende posizione sul numero di voli ma per Legambiente la Valutazione d’impatto ambientale del 2003 è ormai inadeguata Ancora scintille tra Sacbo e Legambiente. A mettere benzina sul fuoco, questa volta, è la tanto attesa comunicazione del ministero dell’Ambiente: in quanto autorità competente al decreto Via (Valutazione impatto ambientale), il Ministero avrebbe dovuto dare una risposta alla questione del numero massimo di voli, questione che invece è stata risolta dal Ministero dando praticamente carta bianca a Sacbo. Stando alla comunicazione ministeriale il decreto Via del 2003, con il quale è stata rilasciata la compatibilità ambientale, avendo valutato gli impatti attesi sulla base degli
“Per il 2012 erano previsti 63.760 voli, ma nella realtà se ne sono registrati 10mila in più” scenari prospettati dal proponente, non conterrebbe alcuna disposizione relativa al tetto massimo di voli. Secondo i piani di sviluppo previsti, però, per il 2012 venivano stimati 63.760 voli, 10mila in meno di quelli effettivamente registrati. Qualora negli anni si rilevi che le ipotesi alla base degli scenari prospettati al fine delle valutazioni ambientali siano cambiate, stando alla comunicazione ministeriale, spetta al proponente evidenziare e valutare se tali differenze possano comportare valutazioni significative sugli impatti ambientali. Sarà quindi Sacbo, eventualmente, a dover rilevare se, rispetto alle previsioni iniziali, ci sia stata una variazione significativa degli impatti stimati. Intanto la Società di gestione dell’aeroporto, che chiude un’annata senza crisi, conferma l’inizio dei lavori di ampliamento dello scalo per il settembre di quest’anno.
Il botta e risposta Le risorse per l’ampliamento si trovano ma quelle per le mitigazioni ambientali no, protesta Legambiente. In un comunicato, Dario Balotta, responsabile tra-
“Sacbo chiude un’annata senza crisi e conferma l’inizio dei lavori di ampliamento dello scalo per il settembre di quest’anno” sporti Legambiente Lombardia, afferma che il nuovo consistente volume di investimenti pianificato da Sacbo non può rientrare nella Valutazione d’impatto ambientale, ormai vecchia e inadeguata, del 2003. Non c’è da considerare solo lo sviluppo dei voli, che peraltro sono nettamente superiori ai 63.760 stimati e che riguardano -unico aeroporto in una città italiana- sia il giorno che la notte, ma occorre considerare anche la tutela della salute del territorio. Senza contare che l’occupazione è ancora ai livelli del 2007. Non si è fatta attendere la risposta di Sacbo che dichiara di
aver messo a bilancio 22 milioni di euro per i lavori di mitigazione ambientale che saranno avviati quest’estate. Sempre secondo Sacbo i lavori di ampliamento dell’aerostazione, necessari per adeguare e razionalizzare le infrastrutture, rientrano nel Piano di sviluppo aeroportuale e nella Valutazione d’impatto ambientale a suo tempo approvati e tutt’ora vigenti. Mancano comunque risposte sulla questione più rilevante, fa notare in una controrisposta Legambiente, ovvero la mancata crescita dell’occupazione, ferma dal 2007 a fronte del raddoppio del numero di voli e di passeggeri. In sintesi, per Legambiente, benefici sociali limitati e danni ambientali in crescita. I 20 milioni per la mitigazione ambientale, stanziati da anni ma mai spesi, aggiunge Balotta, sarebbero comunque insufficienti per ottemperare alle prescrizione della Via circa la delocalizzazione, l’insonorizzazio-
ne e la climatizzazione. I lavori di ampliamento dell’aerostazione andrebbero quindi sottoposti a una nuova Valutazione d’Impatto anche perché, sottolinea Legambiente, il vecchio decreto prevedeva un massimo di 2.600 residenti esposti nelle zone più
vicine all’aeroporto a fronte dei 7.500 abitanti attualmente coinvolti. La discussione resta dunque sempre aperta e accesa. BergamoSOStenibile ne seguirà l’evoluzione sui prossimi numeri. Arianna Corti
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Eco dal Comune
Bike sharing e autobus ecologici La mobilità alternativa si fa strada Aumentano il numero delle stazioni del servizio Bike Sharing e il numero di autobus a metano
“Dall’attivazione della BiGi nel maggio 2009 ad oggi, sono state registrate oltre 3000 adesioni. Le diverse ciclostazioni rilevano in media 350 prelievi al mese” La primavera quest’anno tarda ad arrivare. Al di là della piacevolezza di un clima più caldo dopo mesi di piogge e nevicate prolungate, la bella stagione per molti è sinonimo di aria aperta e di bici o moto che prendono gradualmente il posto dell’automobile, tanto biasimata ma sappiamo tanto comoda e quasi irrinunciabile. I Paesi nordici non li prendiamo nemmeno in considerazione: proprio là dove freddo e ghiaccio sono onnipresenti, l’uso della bici o dei mezzi pubblici è diffuso durante tutto l’arco dell’anno. Utopia quasi irraggiungibile per noi italiani, abituati a non bagnarci troppo in sella alle due ruote oppure poco propensi ad aspettare il bus ad una pensili-
rete bike sharing raggiunge ora ben 19 ciclostazioni dislocate in città per un totale di 245 colonnine per il prelievo e la riconsegna delle biciclette. Dall’attivazione della BiGi nel maggio 2009 ad oggi, sono state registrate oltre 3000 adesioni. Le diverse ciclostazioni rilevano in media 350 prelievi al mese con punte, per le stazioni a più alto indice di utilizzo di 800 prelievi per la ciclostazione “Coghetti”, 700 per la centralissima “Matteotti” e 580 per “Rezzara”. Le ciclostazioni “Alpini” e “Marconi”, d’interscambio con la Stazione Autolinee, la Stazione FS e la linea tramviaria T1, registrano 840 prelievi mensili. La “BiGi” è provvista di un’assistenza ai clienti e risponde a informazioni e richieste al numero verde 800 910 658 da lunedì al sabato dalle ore 7:00 alle ore 21:00 o per posta elettronica all’indirizzo e-mail labigi@atb.bergamo.it Per utilizzare il servizio La BiGi è necessario rivolgersi all’ATB Point, Largo Porta Nuova, 16 Bergamo; tutti i giorni feriali da lunedì a venerdì, dalle ore 8.20 alle ore 18.45 e il sabato dalle ore 9.30 alle ore 14.30. Gli operatori rispondono anche telefonicamente alle richieste al numero 035.236026 oppure per posta elettronica all’indirizzo e-mail atbpoint@atb.bergamo.it
na. Ciononostante da parte delle istituzioni e soprattutto da parte dei cittadini è necessario trovare il modo di praticare sempre più la via della mobiltà alternativa, pena l’intasamento dei centri cittadini e l’inquinamento dilagante: cosa purtroppo già non tanto distante dalla realtà.
Nuovi bus ecologici a metano A chi si impegna in questo senso, forse farà piacere sapere che per il trasporto pubblico locale si viaggia sempre di più a metano. Sono in arrivo infatti dodici autobus nuovi di zecca, più sei autosnodati usati, tutti rigorosamente a metano che andranno a sostituirne altrettanti a gasolio. Si viaggia green quindi, ma con un occhio anche al portafoglio, il che non guasta in tempi di spending review e tagli. Una scelta questa presa in accordo con l’Amministrazione Comunale che ha recentemente deliberato il trasferimento di un finanziamento della Regione Lombardia di oltre 2,2 milioni a favore di ATB. Con questo intervento la flotta a metano di ATB passerà a
breve dagli attuali 25 mezzi a 43 mezzi: l’aria cittadina ringrazia come pure i cittadini che avranno un motivo in più per farne uso.
Nuove stazioni di bike sharing Cresce anche la flotta e il numero di postazioni del servizio di Bike sharing che a Bergamo si sta finalmente sempre più diffondendo. Con l’aggiornamento della piattaforma di gestione online del servizio di Bike sharing, si è provveduto negli scorsi mesi a estendere la rete della nostra città con l’installazione di
4 nuove ciclostazioni: O “Borgo Palazzo” (lato fermata TEB) O “Pirovano” (via Borgo Palazzo all’incrocio con via Pirovano) O “Battisti” (incrocio via Battisti/via San Giovanni) O “Palma il Vecchio” (situata tra via San Rocco e via Broseta). Si è provveduto inoltre a implementare la ciclostazione “Matteotti”, presente all’esterno del palazzo comunale che con questo intervento aumenta il numero di colonnine da 12 a 20. Grazie al potenziamento del servizio, la
Accordo di rete per la promozione della mobilità sostenibile nelle scuole E’ stato sottoscritto il 28 febbraio scorso l’accordo di rete per la promozione della mobilità sostenibile nelle scuole. Il tutto nasce come proposta da una tavola rotonda tenuta durante un corso di formazione promosso dall’Assessorato alla mobilità presso l’istituto comprensivo Mazzi, tavola rotonda organizzata con il concorso dell’associazione CAMINA a cui avevano partecipato, oltre agli assessori alla Mobilità e all’Ecologia, rappresentanti dell’ASL, dell’UST, dell’Associazione Pediatri e dei dirigenti scolastici.
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Parco Ovest un grande polmone verde per la Città Nel quartiere di San Tommaso il progetto per riqualificare un parco da 13 ettari Sono in corso da mesi i lavori di realizzazione del secondo Parco più grande della Città dopo quello della Trucca. Situato nel quartiere di San Tommaso, il Parco consentirà di collegare in maniera ciclabile la Città con il quartiere di Colognola e in particolare con il Parco Agricolo Ecologico, recentemente denominato “Madonna dei Campi”. All’interno del Parco sarà realizzato un grande laghetto, circondato da numerosi percorsi ciclopedonali e da migliaia tra piante e arbusti, 4000 delle quali già messe a dimora negli scorsi anni, grazie alla collaborazione con Legambiente e Timberland. Non mancheranno infine gli orti urbani, un percorso didattico e un’area dedicata ai nostri amici a quattro zampe. “Con i suoi 13 ettari di estensione il Parco
Ovest è destinato a diventare un grande bosco, un vero polmone verde a due passi dalla Città - è il commento al progetto dell’assessore all’Ambiente Massimo Bandera, recentemente assegnatario anche della delega alla Sicurezza e alla Protezione Civile-. “Una particolare attenzione è stata data anche alla sostenibilità e alla sicurezza del par-
co, attraverso la realizzazione dell’illuminazione a Led e di un impianto di videosorveglianza. Per abbattere i costi di gestione si pensa ad assegnare parte delle aree verdi ad agricoltori che possano prendere cura dello sfalcio delle restanti aree”. Il Parco sarà fruibile a partire dalla primavera del 2014, data prevista per la fine dei lavori.
Comuni Rinnovabili 2013 Bergamo terza per impianti fotovoltaici su edifici pubblici Bergamo per la prima volta entra nel rapporto “Comuni Rinnovabili 2013” classificandosi quale terzo Comune d’Italia per installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici. Una ufficializzazione anche da parte del dossier elaborato da Legambiente di come in città la promozione delle energie rinnovabili si stia concretizzando nei fatti, sintomo di una capacità progettuale e imprenditoriale delle istituzioni competenti ma anche sintomo di una sensibilizzazione che va diffondendosi nell’amministrazione pubblica nei settori ambiente ed energia.
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Comuni Virtuosi
La Turismo Pro Clusone spegne cento candeline Un programma ricco di eventi per festeggiare il centenario di un’associazione al passo con il turismo che cambia nel tempo Che si arrivi dal Lago d’Iseo oppure da Bergamo, la prima cosa che si nota di Clusone è il campanile della Basilica di Santa Maria Assunta che svetta candido contro il verde della montagna: da esso digrada poi la cittadina, scendendo verso la parte bassa dell’altopiano in un susseguirsi di case antiche e ristrutturate, quartieri residenziali e infine fattorie, prati e campi coltivati. Un territorio variegato e ricco, a cavallo tra tradizione e modernità, che ha fatto del turismo e della riscoperta delle risorse locali uno dei suoi punti di forza, da almeno cent’anni a questa parte: nel 2013 compie infatti il suo primo secolo di attività la “Turismo pro Clusone”, associazione di volontariato, senza fine di lucro, che ha fatto delle potenzialità del territorio clusonese la sua bandiera e la sua battaglia, e si accinge a festeggiarlo con una settimana ricca di eventi, dal 20 al 28 aprile.
Tradizioni e modernità Storia e natura, arte e paesaggi, sport e tradizioni, il tutto declinato nell’ottica di una costante sinergia tra i vari attori sociali, politici ed economici del territorio urbano: è questa la filosofia alla quale “Turismo pro Clusone” si è sempre ispirata, così da diventare un punto di riferimento non solo per i turisti, ma anche per gli stessi abitanti di Clusone, i baradèi in bergamasco (nome che riprende la toponomastica di una piazza della città, Baradello). «La Turismo pro Clusone è sempre stata un interlocutore valido tanto per l’amministrazione locale quanto per le associazioni e gli
enti», spiega la Presidente Nadia Fantoni. «Questo ci ha permesso negli anni di interpretare le esigenze e le richieste dei visitatori senza tuttavia snaturare le peculiarità della nostra cittadina, centro privilegiato della Val Seriana, in nome della sua lunga storia economica, artistica e culturale».
Un nuovo tipo di turismo Inizialmente votato alla villeggiatura, Clusone ha attirato fin dagli inizi del Novecento visitatori e turisti soprattutto dalla provincia di Milano, grazie alla conformazione naturale che, pur garantendo un’aria salubre anche nei mesi estivi, non offriva i disagi dell’alta montagna. A ciò si è sempre unita una certa vivacità culturale, testimoniata dalla presenza di salotti importanti e di un patrimonio artistico di rilievo: esempi significativi ne sono l’Orologio Planetario Fanzago e l’affresco della Danza Macabra. Negli ultimi anni, tuttavia, tale vocazione ha lasciato lo spazio a un nuovo tipo di turismo, orientato alla riscoperta delle genuinità del territorio: sapori tipici, passeggiate nel verde, percorsi ciclabili, agriturismi e tradizioni antiche. «Le trasformazioni progressive dell’idea di turismo richiedono voglia di mettersi in gioco costantemente: i nostri paesi vivono se c’è chi ci crede e s’impegna per farli vivere», aggiunge Fantoni. Accanto allo storico Carnevale clusonese e al teatro Dialettale, ad esempio, convivono eventi quali la Notte bianca o Artisti in Città -concorso annuale riservato agli artisti di strada- estemporanee di pittura e camminate
Panorama dell’altopiano di Clusone (foto Cristilli)
La presidente della Turismo Pro Clusone Nadia Fantoni durante una manifestazione folkloristica
L’Orologio Planetario Fanzago
enogastronomiche come “Camminar con Gusto”.
significa ricordare il lavoro portato avanti con tenacia e pazienza negli anni da numerosissimi volontari». Nata nel 1913 come associazione di volontari senza scopo di lucro, la “Turismo pro Clusone” è al momento guidata da un Consiglio Direttivo composto da tredici membri, di cui tre molto giovani, rinnovato nel gennaio 2012.
Orgoglio e Responsabilità «Poter festeggiare il Centenario è pertanto per noi sia motivo di orgoglio che di grande responsabilità», afferma la presidente della Turismo pro Clusone Na-
“Le trasformazioni del turismo richiedono la voglia di mettersi sempre in gioco” dia Fantoni «Orgoglio perché è un traguardo importante per chi ha sempre creduto nell’associazione e responsabilità perché
CENTENARIO TURISMO PRO CLUSONE - 13 aprile + settimana 20-28 aprile DATA
ORARIO
EVENTO
TIPOLOGIA
LUOGO SVOLGIMENTO
13 aprile 20 aprile
Dalle 15.00 Dalle 16.30
Evento/ convegno/ degustazioni Mostra fotografica
Piazza Orologio, Clusone Museo della Basilica, Clusone
21 aprile 25 aprile 26 aprile 28 aprile
Dalle 21.00 Dalle 10.00 alle 18.00 Alle 20.30 Dalle 9.00
Anticipazione Centenario Turi-smo Pro Clusone - stand degusta-zioni Inaugurazione mostra “Forestieri, villeggianti, turisti…come si cambia! Mostra sulle origini, tradizioni, gusti e profumi della nostra terra” - Annullo Filatelico a tema Illuminazione di un punto strategico simbolo di Clusone Ricreazione antico mercato e mercato del bestiame nel centro storico Presentazione del libro sulla storia dell’Associazione Raduno delle Pro Loco lombarde e delle più longeve d’Italia
Evento Rievocazione storica Convegno Raduno
Clusone e dintorni Centro storico di Clusone Palazzo Fogaccia, Clusone Piazza Manzù, Clusone
Per informazioni: Turismo Pro Clusone - www.turismoproclusone.it - Tel. 0346 21113 - info@turismoproclusone.it
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All’Orto didattico di Scanzorosciate si pensa Slow Food Il progetto “Orto in Condotta” insieme al “Laboratorio del Gusto” per spiegare ai ragazzi la differenza tra agricoltura sostenibile e intensiva
Piantumazione del rosmarino con concime naturale
Per il settimo anno consecutivo il Comune di Scanzorosciate dona simbolicamente a circa 200 bambini delle scuole elementari e materne altrettante piante, una per ogni nuovo nato: l’evento si è svolto nella mattinata di giovedì 21 marzo, primo giorno di primavera, nonché “Festa dell’Albero”, nell’ambito delle attività dell’Orto Didattico sviluppate di concerto con Slow Food Bergamo. Il progetto “Orto in Condotta” è partito lo scorso anno e ha una prospettiva decennale: un ampio terreno incolto adiacente alla Scuola Media Statale “Francesco Nullo” di Scanzorosciate è stato riqualificato in area verde attrezzata per la coltivazione. Trattasi di ben 4200 metri quadrati: 2000 destinati alle piante da frutto, altri 2000 alle piante aromatiche e agli ortaggi, mentre i rimanenti 200 mq sono riservati alle strade e alla composteria. Diverse classi primarie e secondarie vengono coinvolte ogni anno in un percorso che non è soltanto pratico, ma si concretizza in un “Laboratorio del Gusto”, dove ai ragazzi è spiegata la differenza tra agricoltura sostenibile ed intensiva. Matteo Moioli, responsabile della parte didattico-operativa
I bambini scelgono le piantine sulle quali apporre le targhette di legno con il proprio nome
dell’Orto Didattico, nonché egli stesso produttore di ortaggi e frutta biologica, illustra così il cuore della sua attività educativa, svolta in collaborazione con Enrico Radicchi della Segreteria di Slow Food Lombardia: “Invitiamo a riflettere sulla contrapposizione fast food/slow food, ma senza preclusioni di sorta, semplicemente individuando il percorso che sta dietro ad ognuna di queste scelte alimentari. I fast food, infatti, lavorano con poche varietà uguali in tutto il mondo, mentre il circuito Slow Food lavora con molte varietà
diverse. Pensiamo anche solo alla nostra Bergamo, e a quante qualità differenti di formaggio o di salame ci offre la nostra provincia. Ogni giorno perdiamo piante, animali ed essenze: per questo è necessario puntare sull’esaltazione delle varietà locali e sulla bio-sostenibilità, recuperando anche varietà non produttive, prodotti genuini e buonissimi seppur dotati di una “brutta veste”, cioè sprovvisti di appeal commerciale”. L’accento è inoltre posto sull’esperienza pratica sperimentata dagli scolari, che vengono quindi
responsabilizzati: “Associando il laboratorio alla pratica proviamo a lasciare un “seme” in questi ragazzi, permettendo loro di essere non semplici consumatori, ma “co-produttori” coscienti di ciò che acquistano. In questo modo creiamo inoltre “consapevolezza” nei confronti dell’agricoltura, affinchè attragga sempre più giovani. “Conoscenza” è un’altra parola chiave; dobbiamo risvegliare i cinque sensi: nei nostri laboratori, ad esempio, mostriamo ai ragazzi diverse qualità di salame. Ma la fetta non si mangia e basta: la guardiamo
“Invitiamo a riflettere sulla contrapposizione fast food/slow food semplicemente individuando il “percorso” che sta dietro ad ognuna di queste scelte alimentari”
e la annusiamo, la spezziamo per capire se il salame è fresco o stagionato. Tutti concetti che stanno scomparendo nelle nuove generazioni”. Nel mese di maggio verranno installati nell’Orto Didattico due alveari, per favorire l’impollinazione naturale (che nell’agricoltura intensiva è invece sostituita dall’azione dell’uomo) e salvaguardare le api dagli inverni sempre più rigidi, sviluppando dei laboratori del miele collegati per coinvolgere ulteriormente i ragazzi. “Seminare per poter raccogliere -conclude Matteo- e magari tra questi ragazzi c’è qualche futuro agricoltore, qualcuno che si chieda il perché di quelle fragole enormi ma prive di gusto, che invadono le corsie dei supermercati. Qualcuno che sappia che delle buone fragole si ottengono anche grazie al lombrico, il vero principe del terreno”. Onofrio Oscar Zirafi
La cooperativa “Il Sole e la Terra” si trasferisce a Curno La coopertiva “Il Sole e la Terra” trasferirà la propria sede da via Gaudenzi (Bergamo) al centro commerciale “Zebra” di Curno, dove sarà a disposizione uno spazio rinnovato con una sempre maggiore disponibilità di prodotti, tutti selezionati in base ai criteri di sempre: attenzione alla qualità ambientale, sociale ed etica dei prodotti ed ai rapporti con i fornitori e produttori locali. La festa ufficiale di inaugurazione della nuova sede sarà il 18 maggio. Info aggiornate sul sito e su facebook.
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Vivi Bergamo
Noesis, vent’anni di filosofia tra speranza, desiderio e curiosità i motori della vita Uomo-natura, tema centrale nella riflessione filosofica antica e contemporanea, diventa nuovo spunto di discussione durante gli incontri organizzati da Noesis, nati vent’anni fa per gli studenti delle scuole serali Se Bergamo oltre che come città della scienza sta crescendo anche come città dei filosofi, buona parte del merito va attribuito al Professor Giovan Battista Paninforni, presidente di Noesis, libera associazione per la diffusione e lo studio delle discipline filosofiche, nonché iniziatore del Corso di Filosofia che quest’anno giunge alla sua XX edizione. Lo incontriamo, non in un’aula accademica, ma al Vecchio Tagliere di Zanica, dove con naturalezza ed entusiasmo, ci racconta la chiave di questo crescente successo. Professor Paninforni, dopo venti edizioni, il suo intervento di quest’anno del Corso di Filosofia organizzato da Noesis, si terrà all’ Itc Vittorio Emanuele II: un ritorno alle origini? Coerentemente con il percorso tematico che guida gli incontri di quest’anno “Strade che portano lontano”, ho ritenuto importante ricordare da dove siamo partiti e il percorso di crescita che ci ha portati al successo di queste venti edizioni. Il nostro è stato un viaggio avventuroso e carico di sorprese, un po’ come quello di Ulisse, che però alla fine deci-
“Solo l’idea partecipata permette di raggiungere dei buoni risultati” de di ritornare a Itaca. Le strade che ritornano al punto di partenza sono importanti tanto quanto quelle che esplorano i meandri sconosciuti del mondo e della nostra anima. È necessario non fermarsi, non perdere quello stupore iniziale che è il motore di ogni ricerca, personale e collettiva. Quali stimoli e circostanze l’hanno portata a creare questo progetto? Io mi sono laureato in Filosofia a Genova e ho sempre desiderato di poter insegnare questa bellissima materia. Le strade della vita mi hanno portato qui a Bergamo
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e ho iniziato a insegnare Lettere e Storia alle scuole serali dell’Itc Vittorio Emanuele II. La mia passione per la Filosofia però non si è mai indebolita, anzi, volevo che anche i ragazzi dell’istituto tecnico avessero la possibilità di arricchirsi e confrontarsi con questo mondo. Così nel 1992 si è cominciato a proporre un corso di filosofia di 20 incontri tenuto dal sottoscritto per i ragazzi dell’Istituto. Ogni martedì dopo le consuete ore di lezione, si mangiava un panino e alle 20 iniziava il corso. Con grande sorpresa di tutti, i ragazzi spesso si fermavano interessati, richiamando compagni e amici, tant’è che in breve tempo abbiamo deciso di aprire il corso anche al pubblico esterno. Anno dopo anno il numero degli uditori è cresciuto e se inizialmente i relatori erano i colleghi dei licei della città, proseguendo abbiamo iniziato a invitare docenti dell’università di Bergamo ma anche di Milano, Pavia, Venezia, Firenze fino a
raggiungere un respiro internazionale, con ospiti provenienti da rinomate università estere (Université de Paris “R. Déscartes” e UCLA solo per citarne alcune). Con gli anni poi i temi si sono moltiplicati, la stampa è sempre più sensibile all’evento e sedi prestigiose accolgono un pubblico numeroso e affiatato. Come spiega il successo crescente di questa iniziativa, oltre alla presenza di ospiti illustri? Qual è il segreto che rende Bergamo una città di filosofi? Il successo dipende da vari fattori, non si tratta di un miracolo ma di un progetto ben costruito, coltivato e nutrito negli anni con spunti e temi sempre nuovi e attuali. Il punto focale è stato sicuramente la convinzione che la filosofia debba essere libera di “tornare nelle piazze”, essere accessibile a tutti insomma. Ricordo tra i momenti più belli di
“Il punto focale è stato sicuramente la convinzione che la filosofia debba essere libera di “tornare nelle piazze”, essere accessibile a tutti” questo percorso, le discussioni che vengono intavolate al termine di ogni incontro tra i relatori e i soci di Noesis davanti a una bella cena casereccia. E’ proprio in questa circostanza che quello che sembra un discorso etereo e astratto si condisce di relazioni, umanità e punti di vista diversi che offrono poi spunti di discussione e riflessione personale. Questo è anche ciò che ci si porta a casa al termine degli incontri, tutti possono partecipare e intervenire, la filosofia finalmente esce dalle aule accademiche, si spoglia di tutti gli orpelli e delle retoriche pedanti per ritornare
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I prossimi incontri di Noesis Gli incontri di quest’anno si chiudono con l’intervento di Giovan Battista Paninforni, presidente Noesis, su “La strada del ritorno, mercoledì 3 aprile alle 20 all’Itc Vittorio Emanuele II di Bergamo e con l’intervento di Emanuele Severino martedi 9 aprile dal titolo “Il viandante e il castello” all’auditorium Modernissimo di Nembro alle 20.30. www.noesis-bg.it
ad essere philèin sophia, amore per il sapere. La curiosità e il desiderio di scoprire qualcosa di più sul mondo e su noi stessi accompagna tutti senza discriminazione, appartiene al benzinaio come all’accademico e non è detto che il primo abbia riflessioni meno interessanti del secondo. Anzi, spesso proprio chi è privo di preconcetti e schemi mentali precostituiti da anni di studi è maggiormente propenso ad ac-
cogliere i pensieri che i nostri relatori espongono, facendoli propri, rielaborandoli a secondo delle proprie esperienze di vita. Da un punto di vista pratico, i fattori che hanno contribuito al successo crescente di questo progetto sono le relazioni che in questi anni si sono costruite e rafforzate e hanno creato a questa per molti imperdibile consuetudine: la gente ormai sa che tutti gli anni da Novembre ad Aprile ogni martedì alle ore 20 c’è qualcosa di interessante da fare, da ascoltare e che comunque si porterà a casa qualcosa. Parlando dell’edizione di quest’anno, che cosa vorrebbe che portasse a casa il pubblico? Quali stimoli ha voluto suggerire? Quest’anno abbiamo voluto ricordare come sia necessario l’equilibrio di passione e ragione per riuscire a districarsi tra i sentieri della vita. La passione è la molla, il motore propulso-
re, quella sete di conoscenza vibrante che ci spinge al “folle volo” verso luoghi inesplorati e pieni di sorprese. Questo viaggio deve però sempre essere guidato dalla ragione, fedele guida che ci permette di non perderci nella “selva oscura” del mondo. I sentieri che abbiamo esplorato grazie ai nostri relatori sono diversi, alcuni portano nei meandri di mondi sconosciuti, altri, quelli più tortuosi, portano a esplorare i labirinti della nostra anima, spingendoci a rimettere in questione convinzioni sull’amore, sulla vita, sulla felicità. Che importanza ha il porsi domande nella vita? Può contribuire a “resistere alle lusinghe della superficialità”? L’idea privata è sempre un danno, solo l’idea partecipata permette di raggiungere dei buoni risultati. È quindi importante condividere, relazionarsi, discutere. Purtroppo sono sempre pochi gli strumenti e le occasioni che permettono tutto ciò. La televisione ma anche i giornali spesso inaridiscono la mente perché non suscitano dubbi,
domande ma si limitano a fornire risposte già confezionate che uno assimila passivamente. Il minimalismo dei nostri tempi, con i suoi schemi e percorsi fissi porta a un’accettazione passiva e sonnolenta del proprio status quo. In questo ambiente senza emozioni, è difficile che nascano nuovi stimoli e nuove idee, quindi è anche difficile crescere. Una vita degna di essere vissuta è attività, è esplorazione e guerra. Le domande a volte creano tumulti, ma aiutano a formare una propria identità, a conoscere il mondo e quindi se stessi. E’ importante costruire un senso critico, una capacità di giudizio per difendersi e sfidare la superficialità dilagante che la società odierna sembra voler imporre. La filosofia nasce proprio come capacità di fare domande ma cerca anche di fornire risposte, non a caso Noesis, il nome della nostra associazione deriva proprio dalla parola greca «gnosis», che indica la conoscenza ultima, di massimo grado. Certo il suo raggiungimento è utopico ma ogni passo verso questo faro luminoso nutre la speranza che, alla pari del desiderio e della cu-
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riosità, è uno dei motori principali della vita. Con che criterio decide i temi delle diverse edizioni, pensa sia possibile conciliare il pensiero filosofico con la Sostenibilità? La sostenibilità mi pare un tema interessante, è attuale e riguarda tutti. Filosoficamente parlando è sicuramente riconducibile al rapporto uomo-natura, tema centrale nella riflessione filosofica, antica ma anche contemporanea, sarebbe interessante organizzare qualche incontro su questo tema. Solitamente per stabilire le tematiche chiedo alle persone comuni che incontro ogni giorno, chiedo loro che cosa considerino importante nella vita, poi prendo in analisi i dibattiti filosofici correnti, mi confronto con i membri di Noesis e infine... faccio di testa mia! Beh in fondo è una filosofia anche questa. Che finora ha portato buoni frutti. Diego Moratti Mara D’Arcangelo
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Paadel: sistema di analisi del mercato agroalimentare Grazie all’Università degli Studi di Bergamo, la Lombardia ha oggi uno strumento per il monitoraggio della filiera e dei consumi agroalimentari È a Casi, centro per le indagini statistiche e campionarie del dipartimento di Scienze Aziendali, Economiche e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Bergamo che bisogna dire grazie se ad oggi disponiamo di uno strumento informativo capace di fornirci dati utili per il monitoraggio dell’innovazione nella produzione e nei consumi del settore agroalimentare. Paadel, Panel Agro-Alimentare e Demografico Lombardo, è un progetto che nasce all’interno del Centro interdipartimentale Casi dove si svolgono attività di ricerca e consulenza alle azien-
“I primi risultati evidenziano l’importanza del rapporto qualità-prezzo del prodotto così come la predilezione di alimenti garantiti e a chilometro zero ricordandoci ancora una volta l’esigenza di un mercato sempre più sostenibile” Tavola rotonda 17 dicembre 2012 “innovazione nell’alimentazione e bevande”
“Paadel si delinea come un importante strumento d’analisi finalizzato a raccogliere informazioni sulle tendenze innovative delle imprese e dei comportamenti di consumo, sugli interessi e le preoccupazioni dei consumatori” de e agli operatori socio-economici del territorio. In questo caso l’obiettivo principale del progetto è la costruzione di un prototipo di panel (campione fisso di persone, normalmente rappre-
Momenti di lavoro: due studenti impegnati nelle interviste
sentativo di un territorio) finalizzato a raccogliere informazioni sulle tendenze innovative delle imprese e dei comportamen-
ti di consumo, sugli interessi e le preoccupazioni dei consumatori. Ciò consente di individuare le criticità da parte degli stessi rispetto ai nuovi temi che lo scenario presenta e che l’innovazione propone, come ad esempio la sensibilità alla composizione dei cibi, l’interesse per il packaging e i materiali adottati, le iniziative innovative nella produzione e nell’organizzazione. Paadel si presenta come un’infrastruttura per la raccolta dati sia dal lato delle imprese (produttori food and beverage) che da quello delle famiglie (i consumatori) presenti nella Regione Lombardia. È stato inoltre costruito anche un terzo panel (imprese agricole) sul quale però non è stata realizzata l’indagine. Il reclutamento dei campioni è stato effettuato sia attraverso
la modalità telefonica che quella postale, mentre i canali partecipativi si sono divisi fra web, posta, telefono e fax. Una volta selezionato il campione sia per l’ambito dei consumatori che per quello delle aziende, il Casi ha poi lanciato una prima indagine sull’atteggiamento dei consumatori rispetto a ciò che viene offerto dalla filiera agroalimentare, valutandone i comportamenti specifici dettati da problematiche di prezzo, qualità, distribuzione, etc., cosicché si potessero raccogliere le prime informazioni per lo sviluppo di strategie che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta.
Una prima valutazione dei dati ha così evidenziato i fattori che più di altri influenzano le scelte dei consumatori, sottolineando l’importanza del rapporto qualità-prezzo del prodotto così come la predilezione di alimenti garantiti e a chilometro zero, in linea con l’esigenza di una filiera di mercato sempre più sostenibile. Il progetto ha trovato la sua divulgazione nel libro “Il Panel Agro-Alimentare Demografico Lombardo Paadel. Un’infrastruttura di monitoraggio dell’innovazione nella produzione e nei consumi del settore agroalimentare” edito da Franco Angeli e scritto dalla Professoressa Biffignandi, coordinatrice del progetto, con l’aiuto delle diverse intelligenze che vi hanno collaborato. Il libro illustra gli obiettivi, le metodologie e i network sviluppati così come le caratteristiche generali del sistema socio-economico di riferimento. È stato inoltre realizzato un sito web (www.paadel.eu) grazie al quale non solo è possibile accedere ai principali dati statistici dei consumi e degli altri aspetti produttivi, ma che consente anche la partecipazione al progetto. Un grazie finale spetta anche a Regione Lombardia che ha cofinanziato il progetto tramite il fondo per la promozione di accordi istituzionali. Alessandro Fortis
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Sbarchi in Piazza. Il Mercato Agricolo e non solo festeggia il suo 1° anno Sabato 27 aprile l’appuntamento mensile al Piazzale degli Alpini (Bg) ospita i colori e i profumi del sud Bergamo
LAVORO
AMBIENTE
ECONOMIA BIOLOGICO del NOI
7% 7%
3% 1% progetti sociali
consulenti, cartoleria e ufficio
cassette e imballaggi
amministrazione
9%
comunicazione e fiere
45%
al produttore
trasporti a destinazione
sbarchinpiazza.ressud.org
27Aprile 2013
Piazzale degli Alpini
la
Le persone
che lavorano con noi sono TUTTE in regola
Economia solidale, consumo critico e rispetto dell’ambiente sono i capisaldi sui quali si fonda l’idea del Mercato agricolo e non solo, l’appuntamento mensile in cui i produttori incontrano la popolazione per farsi conoscere e per far scoprire un altro tipo di consumo: prodotti con una storia che la grande distribuzione di massa non è riuscita a omologa-
corta
valorizza lʼambiente e garantisce la biodiversità
sceglierli secondo criteri di tutela dell’ambiente e rispetto del lavoro significa sceglierli con consapevolezza e in assoluta libertà. Attraverso la testimonianza dei produttori agro-alimentari (e non solo) del sud e grazie a momenti di confronto e riflessione si punta a coinvolgere una platea sempre più ampia. L’obiettivo è quello di promuovere la partecipazione a
dove democrazia convive con solidarietà
un’altra agricoltura; una pratica per un lavoro giusto, a sostegno dei diritti dei braccianti e dei lavoratori. Un forte messaggio di senso di giustizia che arriva da una parte d’Italia troppo spesso identificata e conosciuta solo per l’illegalità diffusa, un momento che mette in piazza non solo i prodotti ma le storie dei produttori del sud insieme a
“Una carovana che parla di cibo sano, di sapere contadino, di passione per il lavoro, di amore per l’ambiente, di legalità e di diritti” re e che arrivano dal produttore al consumatore ancora intrisi della passione grazie alla quale sono cresciuti. Particolarmente significativo è l’appuntamento del 27 Aprile con Sbarchi in Piazza 2013 che, in concomitanza con il 1° compleanno del Mercato, lo arricchirà con i colori e gli aromi del Sud. Sbarchi in Piazza (SIP) è un progetto di Altra Economia che porta le arance nelle piazze come simbolo di uno scambio tra Sud e Nord, improntato al mutualismo e alla sostenibilità. L’iniziativa coinvolge i produttori locali, agricoli e non, che dal Sud si recano fisicamente nelle piazze delle città centro settentrionali per “invaderle” con la ricchezza dei loro prodotti e i loro progetti. Un appuntamento imperdibile che rafforza e amplifica il messaggio che il Mercato Agricolo e non solo, insieme a tutta la rete di Cittadinanza Sostenibile, porta avanti con passione e determinazione ormai da un anno: scegliere i prodotti che portiamo sulle nostre tavole si può, e
13%
la stagionalità offre cibi autenteci e gustosi,
in armonia con la
vita
di socializzazione alla presenza di un mercato di produttori solidali e biologici. Una carovana che parla di cibo sano, di sapere contadino, di passione per il lavoro, di amore per l’ambiente, di
lavorazione
15% www.retegasbergamo.it/SIP13
legalità e di diritti. Il cambiamento è possibile solo attraverso la partecipazione e partecipare significa conoscere e scegliere. Elisa Troiani
ASPETTANDO SBARCHI IN PIAZZA Proiezione de “l’Altra Faccia dell’Arancia” documentario a cura di Federico De Musso Per introdurre al meglio l’appuntamento con gli Sbarchi in Piazza, la Rete GAS Bergamo ha pensato di organizzare una serie di incontri in diversi punti della provincia bergamasca con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui temi che verranno portati in piazza il 27 aprile. Le 6 tappe pre-Sip prevedono la presentazione del documentario “L’altra faccia dell’arancia” e a seguire un dibattito sulle pratiche di consumo critico e di solidarietà attiva ai braccianti stranieri e ai piccoli produttori agricoli del Sud Italia. Il documentario racconta le storie, le speranze e gli ostacoli di un mercato itinerante attraverso i mille volti che lo compongono, alla ricerca collettiva di spunti comuni sui quali puntare per continuare il lungo percorso intrapreso, volto a cambiare le regole del mercato e della società. Saranno inoltre coinvolti diversi istituti superiori che, attraverso la gestione dei preordini Sip, svilupperanno un progetto di introduzione all’economia solidale.
“Scegliere i prodotti che portiamo sulle nostre tavole si può, e sceglierli secondo criteri di tutela dell’ambiente e rispetto del lavoro significa sceglierli con consapevolezza e in libertà” un’economia che metta in pratica per produttori e consumatori una vera e propria “ecologia del vivere”, con il controllo consapevole e collettivo sulla produzione e sul Consumo. Una fiera di cultura, che racconta un’altro sud,
quelli del territorio interessato. Il progetto vuole testimoniare che l’Economia solidale è un’alternativa reale per l’Italia e che l’alleanza tra consumatori e produttori è in grado di costruire nuovi modelli di consumo e produzione. Poiché il mercato rappresenta una possibilità concreta, è possibile pre-ordinare le arance e tutti gli altri prodotti compilando il modulo d’acquisto alla pagina: www.retegasbergamo.it/ SIP13. Ma la giornata di sabato 27 aprile (programma nel calendario eventi, pag 62) sarà una delle molte tappe di un evento di respiro nazionale che toccherà varie città d’Italia da Marzo a fine Maggio, unendo contenuti formativi, informativi, gioiosi e
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l’azienda informa
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“Al nido dell’aquila”
Il primo servizio per l’infanzia da 0 a 3 anni in un’azienda agricola biologica della bassa bergamasca Anche nella bergamasca è stato creato un servizio educativo all’interno di un’azienda agricola: dopo una gestazione durata alcuni anni, presso la Bio Farm Spineto di Martinengo infatti, dal prossimo maggio sarà attivo un servizio per l’infanzia rivolto a venti bambini di età compresa tra 0 e 3 anni. Il nome e il logo di fantasia si rifanno all’Aquila rossa, storicamente simbolo della Comunità di Martinengo, rivisitata dal punto di vista grafico e opportunamente declina-
“L’attività educativa è inserita in un contesto naturale che si esprime nella sua essenza, confermando la famosa massima che indica la Natura quale migliore maestra di tutte le cose” ta come nel marchio registrato sopra raffigurato. Il servizio è inserito nel contesto di un’azienda agricola che coltiva ortaggi e frutta con metodo biologico, alleva animali, produce in proprio alimenti -dalla pasta al gelato- impiega detergenti di origine biologica certificati e contenuti in flaconi riutilizzabili, è alimentata da un impianto fotovoltaico a inseguimento e impiega un edificio costruito già quindici anni fa secondo i criteri della bioedilizia.
Il modello educativo adottato nel contesto agricolo Il modello educativo seguito all’interno del servizio educativo è quello montessoriano. Se è vera infatti l’affermazione di Maria Montessori secondo la quale “l’uomo incomincia il suo sviluppo mentale dalla nascita e lo effettua con la maggiore intensità nei primi tre anni di vita: a questo periodo, più che a ogni altro, è necessario che sia data una vigile cura”, allora nessun altro metodo meglio si sposa a un contesto rurale. In questo modo sia le attività più semplici svolte all’interno del nido sia quelle agricole della coltivazione e dell’allevamento offrono molte-
plici occasioni per entrare in contatto con un’infinità di emozioni e sensazioni, con molti esempi di vita pratica, che è premessa essenziale per la formazione dell’individuo volenteroso e libero, nonché per il successivo utilizzo dei materiali di sviluppo proposti dalla metodologia montessoriana. Se in altri contesti o
province sono state le scuole a inserire parte del mondo agricolo al proprio interno -con tutti i limiti e le forzature di una simile operazione- in questo caso avviene esattamente il contrario. Ciò permette una migliore garanzia che i due aspetti siano pienamente rappresentati: l’attività educativa è infatti inserita
in un contesto naturale che si esprime nella sua essenza, sulla scorta della famosa massima di Leon Battista Alberti che indica la Natura quale migliore maestra di tutte le cose. La successiva scelta operata dall’azienda agricola è stata quella di contenere il numero di bambini da ospitare, come avviene per altre iniziative educative della Bio Farm Spineto, cosicché il rapporto educatore-bambini sia addirittura inferiore a quello prescritto per i nidi accreditati, a maggiore garanzia di un’effettiva e completa opera educativa. Un’altra particolarità di questo servizio educativo è la possibilità per i genitori di seguire a distanza la vita dei propri figli al nido attraverso un link al sito e un sistema con credenziali d’accesso personali: un sistema introdotto anche per finalità diverse dalla semplice curiosità, quali la documentazione delle attività svolte o la condivisione delle informazioni con professionisti del settore infantile. Un sistema che in ultima analisi non esclude il fondamentale rappor-
to giornaliero tra educatrice e genitore, piuttosto vuole implementarlo. Proseguendo l’attività didattica che già da tempo viene svolta dalla Bio Farm Spineto, l’azienda organizza anche incontri serali sulla gravidanza e la nascita, sull’alimentazione, sulle allergie e le intolleranze, sulle caratteristiche benefiche dei luoghi d’abitazione, in linea con la filosofia secondo la quale il nascere, l’alimentarsi, il curarsi e l’abitare sono aspetti profondamente connessi tra loro. L’auto-sostenibilità di un servizio per l’infanzia posto nell'azienda agricola porta infine un indubbio vantaggio anche in materia di retta mensile a tempo pieno o part-time, mentre la gestione diretta permette di evitare ai genitori sia il costo d’iscrizione sia quelli per anticipi o posticipi sull’orario d’ingresso o d’uscita. Le iscrizioni apriranno a partire dal prossimo maggio e il servizio comincerà a settembre di quest’anno. Maggiori info su www.alnidodellaquila.com
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Prima tappa Circuito Ecorace 2013 Duathlon Sprint Romano di Lombardia Al campione olimpionico Pietro Paolo Mennea il minuto di silenzio dei 760 atleti in gara per il campionato italiano duathlon Prossime date O Sabato 13 luglio 2013 Campionato di Triathlon Olimpico no draft a Iseo Franciacorta (BS) O Domenica 29 settembre 2013 Mezza maratona di Bergamo (con partenza dalla Fara in Città Alta) O Domenica 20 ottobre 2013 Campionato Regionale Duathlon sprint a Isso (Bg)
I RISULTATI Classifica femminile: Romano di Lombardia, domenica 24 marzo 2013: un minuto di silenzio in onore del campione olimpico Pietro Paolo Mennea, primatista mondiale dei 200 metri piani. Si è aperto così il sipario della prima gara del Circuito EcoRace 2013, che affianca all’elevata competitività degli atleti l’organizzazione di eventi di sensibilità ambientale, vissuti all’insegna del divertimento e dello spettacolo. E in questo contesto, domenica nemmeno la pioggia battente avrebbe potuto fermare i “duatleti”, più determinati che mai, in lotta per il Campionato italiano sprint assoluto di Duathlon svoltosi nella
“Ecorace costituisce un format innovativo per tutte quelle società sportive che intendono organizzare eventi sostenibili” cittadina della bassa bergamasca (3° evento per importanza della Federazione Italiana Triathlon). Alle 11,15 sono partite le donne ed alle 14.45 gli uomini, per percorrere nell’ordine 5 km di corsa (2 giri nell’abitato cittadino), 20 km di bici (2 giri che si sono spinti fino alla vicina Covo) e 2,5 km di corsa (sempre nel centro cittadino). Di certo le avverse condizioni atmosferiche
1) Alice Betto (Raschiani Triathlon Pavese) 2) Elena Maria Petrini (A.S. Minerva Roma) 3) Angelica Olmo (Pianeta Acqua)
tempo 1:02:00 tempo 1:03:58 tempo 1:04:06
Classifica maschile: 1) Matthias Steinwandter (Team Alta Pusteria) tempo 0:55:23 2) Daniel Hofer (C.S. Carabinieri) tempo 0:55:28 3) Alex Ascenzi (G.S. Fiamme Azzurre) tempo 0:55:33 Continua su: http://risultati.fitri.it/Classifiche.asp?Anno=2013&Cod=000186
Il campione olimpico Pietro Paolo Mennea, primatista mondiale dei 200 metri piani
non hanno scoraggiato i 760 atleti (120 donne e 640 uomini, a fronte di 145 donne e 737 uomini originariamente iscritti) i quali, sotto l’incessante pioggia che li ha accompagnati lungo tutto il percorso, hanno solcato la linea d’arrivo con orgoglio, facendo risuonare nell’aria umida il “fischio” del chip applicato alla loro caviglia per la rilevazione del tempo di gara. E così gli atleti, forti dell’impresa appena compiuta, hanno trovato una loro collocazione nella classifica italiana. Per rendere possibile la gara in simili condizioni, il team di EcoRace events, organizzatori della manifestazione, ha prestato ancor più attenzione alla sicurezza generale e a quella degli atleti in particolare, minacciata proprio dalle impervie condizioni climatiche. Grazie alla preziosa collaborazione delle associazio-
ni di volontariato e delle autorità locali, l’evento è stato gestito e portato a termine con puntuale maestria. EcoRace, lo si ricorda, non rappresenta solo eventi sportivi pensati nel rispetto della natura, ma costituisce un format innovativo per tutte quelle società sportive che intendano organizzare eventi sportivi e sostenibili, nel rispetto dei valori sia in termini ambientali sia per l’attenzione rivolta all’atleta, sia come momento di solidarietà. Quest’anno EcoRace ha voluto offrire a tutti gli atleti l’opportunità di sostenere una delle organizzazioni no profit aderenti al Charity Program -Neurothon, Admo, Amici del Sorriso Aimftdiventando così ambasciatori di ciascuna associazione, aggiungendo al piacere della competizione sportiva quello della partecipazione e sostegno alle
iniziative di volontariato. Il nuovo appuntamento con EcoRace è previsto per sabato 13 luglio 2013 a Iseo in Franciacorta (Bs) con il Triathlon olimpico no draft, dove gli atleti si sfideranno per il Campionato italiano Age Group.
Per info: www.ecorace.org; www.peperoncinoteam.it; www.fitri.it www.retedeldono.it Valeria Annovazzi
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Ecologia & Imprese
Aziende Family Friendly Premiate 12 imprese bergamasche La prima edizione del “Premio Aziende Family Friendly” nato per valorizzare le azioni di pari opportunità e di sostegno alle famiglie dei dipendenti
Venerdì 15 marzo presso la sala Giunta della Camera di commercio di Bergamo, nel corso di una partecipata conferenza stampa, è stato consegnato il primo Premio Aziende Family Friendly a dodici imprese bergamasche. Fortemente voluta dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile, l’iniziativa è stata promossa da Camera di Commercio di Bergamo, Azienda Speciale Bergamo Sviluppo, Consulta delle Politiche Familiari del Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Consigliera di Parità della Provincia di Bergamo e Asl di Bergamo e realizzata in collaborazione con il sistema associativo locale e le organizzazioni sindacali CgilCisl-Uil. “Un’azienda è family friendly quando mette in atto politiche interne che tengano conto della famiglia -spiega Silvia Campana di Bergamo Sviluppo, coordinatrice dell’evento- adottando interventi e comportamenti volti ad agevolare le esigenze quotidiane, siano esse di tipo familiare, personale o lavorativo, dei propri dipendenti, in modo da non trascurare le esigenze dell’impresa”. Un occhio di riguardo va alle donne, che devono conciliare il ruolo di mogli, madri e figlie, co-
“Il premio permetterà di dare visibilità alle aziende vincitrici e alle buone pratiche messe in atto, nella speranza che queste possano diffondersi” me sottolineato da Ida Rocca, Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile e dal presidente di Bergamo Sviluppo Angelo Carrara che hanno ribadito come -oltre ad andare incontro alle esigenze quotidiane dei dipendenti, le azioni e i comportamenti family friendly generano un clima aziendale più sereno, un maggior benessere lavorativo, un aumento del senso di
appartenenza dei dipendenti all’impresa, un miglioramento dell’immagine aziendale interna e una maggiore riconoscibilità esterna. Le aziende premiate, ha fatto notare Emanuele Prati, segretario generale Cciaa di Bergamo, rappresenterebbero solo la punta di un iceberg ed è quindi tra gli obiettivi dell’iniziativa fare emergere questa sensibilità già particolarmente diffusa sul territorio.
Finalità del Premio Sono quindi finalità del Premio il riconoscimento dell’impegno di quelle imprese che hanno introdotto nella gestione delle risorse umane e dell’organizzazione del lavoro, il principio di pari opportunità tra uomini e donne; la
valorizzazione e la visibilità delle realtà imprenditoriali bergamasche che si sono distinte per aver ideato e attuato azioni e comportamenti positivi destinati ai propri dipendenti e/o alle loro famiglie; spronare in generale le imprese del territorio a mostrare maggiore sensibilità verso la tematica della conciliazione vita-famiglia-lavoro, per favorire la diffusione di buone pratiche. All’iniziativa hanno aderito 13 aziende bergamasche, suddivise in tre gruppi a seconda della forma giuridica: Società per Azioni (Spa) - Cattaneo Meccanica, Fonderie Mario Mazzucconi, Tenaris-Dalmine, Italia Cable Company e IVS Italia; Srl e Coo-
perative -Autotrasporti Cappella Bruno, Euro-Kemical, Filo di fate, Sidip World e Aeper Cooperativa Sociale; ditte individuali e Srl uni personali - Asilo Nido la Stellina, Soltur e Vetro Arredo. Sei le categorie del Premio: Strategie per promuovere la valorizzazione del personale interno e i temi della parità tra i generi e della conciliazione vita-famiglialavoro; Flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa; Strategie organizzative e/o benefit per conciliare lavoro-famiglia-genitorialità; Strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica; Servizi/ iniziative integrative per accrescere la qualità della vita dei dipendenti e/o dei loro familiari; Partnership con il territorio locale - imprese e istituzioni- per sviluppare servizi comuni o nuovi, fruibili anche dai dipendenti.
Condivisione, capitale umano e buon senso La prima edizione del premio permetterà di dare visibilità alle aziende vincitrici e alle buone pratiche messe in atto, nella speranza che queste possano diffondersi. Con sorpresa della giuria, fa notare Silvia Campana, la maggior parte delle aziende partecipanti rientravano in più categorie, se non addirittura in tutte. Le imprese premiate potranno utilizzare il logo Fa-
Conciliazione famiglia-lavoro e sostegno del welfare aziendale e interaziendale in Lombardia Nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Competitività stipulato con le Camere di Commercio Lombarde, Regione Lombardia ha pubblicato un bando per le iniziative di welfare aziendale. Il bando è rivolto a Pmi e a grandi imprese in partnership con Pmi e intende sviluppare modelli stabili di benessere aziendale e misure di sostegno ai genitori. Gli interventi ammissibili riguardano: per la Sezione I il sostegno a iniziative di benessere aziendale e interaziendale e, per la Sezione II, la dote conciliazione servizi alla persona. Per maggiori informazioni: http://www.famiglia.regione.lombardia.it
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Azioni svolte per ogni categoria del Premio delle aziende vincitrici mily Friendly, già utilizzato dallo Sportello Welfare della Provincia di Bergamo e potranno inserirle nel proprio materiale di comunicazione così da rafforzare la propria immagine a livello locale, territoriale e regionale. Nel corso della conferenza stampa durante l’annuncio dei vincitori le parole più ricorrenti sono state: condivisione, capitale umano, relazioni e buon senso. Perché di pratiche di buon senso si tratta, stando a quanto dicono i portavoce delle aziende premiate presenti. Se è vero infatti che il capitale umano costituisce un valore aggiunto necessario per rendere vincente un’impresa, va da sé che le imprese devono essere in grado di favorire la crescita, professionale e personale, dei dipendenti. Il coinvolgimento del personale e delle rappresentanze sindacali unite alla capacità di ascoltare le loro esigenze -sia quelle espresse che quelle tacite- diventano quindi un punto di forza delle aziende. Ecco allora nascere asili nido aziendali o spazi riservati in strutture convenzionate, bonus nascita, bonus acquisto materiale scolastico, borse di studio, convenzioni con studi medici o dentistici per i dipendenti e i loro familiari, assunzioni estive per i familiari dei dipendenti, giornate di prevenzione e formazione, pianificazione condivisa degli orari e dei turni di lavoro, gestione dei turni online: sono solo alcune delle azioni intraprese dalle aziende coinvolte. Delle tredici aziende partecipanti una menzione speciale va all’Asilo nido La Stellina di Azzano San Paolo che, premiata in quattro categorie, è la più family friendly e alla Euro-Kemical, la cui domanda di partecipazione è stata inviata dai dipendenti all’insaputa del titolare. L’augurio è che, anche grazie al Premio, le pratiche di buon senso possano diffondersi sempre di più e che saranno sempre di più le aziende che, da quest’anno in poi, parteciperanno all’iniziativa. Arianna Corti
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AZIENDE VINCITRICI
AZIONI SVOLTE PER OGNI CATEGORIA DEL PREMIO
AEPER Cooperativa sociale
Categoria 1 > valorizzazione del personale, promozione della parità tra generi e conciliazione vita-famiglia-lavoro Servizi di orientamento per facilitare il rientro post congedi Convenzione con uno studio dentistico per dipendenti, familiari e soci cooperativa Convenzione per l’acquisto di libri scolastici Servizio baby-sitting a domicilio gratis per i dipendenti Possibilità per i figli dei dipendenti di usufruire gratuitamente degli spazi di cura per bimbi gestiti dalla cooperativa nei periodi di chiusura delle scuole
ASILO NIDO La Stellina
Categoria 1 > valorizzazione del personale, promozione della parità tra generi e conciliazione vita-famiglia-lavoro Corsi di formazioni personalizzati per favorire lo sviluppo educativo delle dipendenti Categoria 3 > Strategie organizzative e/o benefit per conciliare lavoro-famiglia-genitorialità Trasformazione delle assunzioni in sostituzione maternità in assunzioni a tempo indeterminato Possibilità di frequentare gratuitamente il nido per i figli delle dipendenti nella fascia oraria in cui la madre lavora Categoria 4 > strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica Le dipendenti possono usufruire dei servizi e del cibo della struttura Categoria 5 > Servizi/iniziative integrative per accrescere la qualità della vita dei dipendenti e/o dei loro familiari Progetto di Pet Therapy gratuito per le dipendenti e i figli Servizio a sportello gestito da una psicologa, per gli interni (gratuito) e per gli esterni (gratis le prime 4 sedute) Corsi serali rivolti a tutti e gratuiti per le dipendenti
AcB Autotrasporti Cappella Bruno
Categoria 5 > Servizi/iniziative integrative per accrescere la qualità della vita dei dipendenti e/o dei loro familiari “Family Day”: Festa Aziendale aperta a dipendenti e famigliari. Giochi a premi ed elezione dell’“autista dell’anno”, tutti i costi sono a carico del titolare Corsi organizzati durante l’orario di lavoro per aiutare la crescita personale e facilitare la gestione del quotidiano
Cattaneo Meccanica Spa
Categoria 3 > Strategie organizzative e/o benefit per conciliare lavoro-famiglia-genitorialità Bonus nascita di 300€ “Premio Santa Lucia”: benefit in denaro riconosciuto nel mese di novembre per i dipendenti con figli in età tra i 2 e gli 11 anni Assunzioni estive privilegiando figli e familiari dei dipendenti
Tenaris Dalmine Spa
Categoria 1 > valorizzazione del personale, promozione della parità tra generi e conciliazione vita-famiglia-lavoro; Programma di “Gender diversity” per la promozione della diversità di genere Politica ad hoc per la diffusione di informazioni in tema di pari opportunità, diritti e uguaglianza sul lavoro Categoria 4 > strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica Infermeria interna 24h/24h Visite specialistiche ed esami dipendenti e familiari Servizio di navetta gratuito per gli aventi diritto in base ad accordo sindacale Sportello bancario attivo all’interno dell’azienda Categoria 6 > partnership con il territorio locale per sviluppare servizi comuni o nuovi fruibili anche dai dipendenti Visite guidate gratuite per dipendenti e familiari alla GAMec Supporto attività formativa e collaborazione con le scuole del territorio 45 borse di studio del valore di 2.800€ l’una per studenti universitari di 5 atenei italiani Servizio mensa interno a tariffa agevolata 3 convenzioni con asili nido privati (25 posti riservati ai dipendenti e sconto del 40% sulla retta)
Euro-Kemical Srl
Categoria 4 > strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica Renumerazione integrativa (quattordicesima) per tutti i dipendenti Premio/bonus natalizio di 500€ per ogni dipendente
Filo di Fate
Categoria 2 > Flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa Part-time ai dipendenti che ne fanno richiesta con orari studiati in base alle singole esigenze delle dipendenti “Orario Base” studiato per le dipendenti full-time che abitano vicino al posto di lavoro
Fonderie Mario Mazzucconi Spa
Categoria 2 > Flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa Possibilità di trasformare il contratto da full-time a part-time per i primi tre anni del bambino Flessibilità oraria su base settimanale Banca ore per il personale extra-comunitario Permessi per visite mediche Servizio di mensa aziendale gratuito anche per i lavoratori part-time Categoria 4 > strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica Donazione economica straordinaria alla famiglia del dipendente in caso di decesso improvviso Interventi di assistenza, supporto domiciliare o spese per interventi chirurgici per dipendenti o familiari gravemente malati Categoria 5 > Servizi/iniziative integrative per accrescere la qualità della vita dei dipendenti e/o dei loro familiari Indagine sul clima aziendale Eventi per coinvolgere le famiglie Somministrazione vaccino antinfluenzale Fondo cassa per risarcimento in caso di furto di oggetti personali Convenzione per visite oculistiche e acquisto di occhiali Campagna antifumo, campagna prevenzione tumori Visite gratuite di prevenzione Convenzione con istituti bancari e assicurativi per prestiti/mutui/polizze Confezione natalizia Concessione di piccoli prestiti per gravi e straordinarie esigenze familiari
Italian Cable Company Spa
Categoria 1 > valorizzazione del personale, promozione della parità tra generi e conciliazione vita-famiglia-lavoro Piano formativo annuale con corsi di formazione per la crescita professionale dei dipendenti Categoria 2 > flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa Part-time determinato (un anno) al personale impiegatizio Possibilità di orario continuato con anticipo del rientro per i lavoratori full-time Flessibilità in entrata di 15 minuti Orario flessibile per il personale dell’ufficio amministrativo-contabile Turni agevolati ai dipendenti con figli piccoli o con particolari situazioni famigliari
IVS ITALIA S.p.A
Categoria 3 > Strategie organizzative e/o benefit per conciliare lavoro-famiglia-genitorialità Asilo nido aziendale “I vispi sorrisi” con retta scontata del 20% per i figli dei dipendenti
Sidip World Srl
Categoria 1 > valorizzazione del personale, promozione della parità tra generi e conciliazione vita-famiglia-lavoro Corsi di formazione di 4 moduli Valutazione trimestrale delle prestazioni Raccolta delle proposte di miglioramento L’azienda si è dotata di Carta dei diritti e Regolamento aziendale Utilizzo di spazi web
SOLTUR srl
Categoria 2 > flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa Contratto part-time 83% del totale Coinvolgimento del personale per il miglioramento del “benessere” in azienda Piattaforma web per il rapporto dipendenti-direzione Possibilità di presentare proposte di miglioramento e premio per le migliori Sistema di valutazione condiviso Categoria 4 > strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica Attenzione ai tempi di percorso casa-lavoro dei dipendenti Conto convenzionato con una Banca esteso ai dipendenti
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Ecologia & Imprese
Adottiamo un ulivo Liberiamo l’Italia dalle mafie Entra nel vivo la campagna di raccolta fondi promossa dai soci Coop Lombardia per rafforzare il gemellaggio con il territorio siciliano di Castelvetrano “Semi di giustizia, fiori di corresponsabilità” è il motto scelto dall’associazione Libera per la XVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, svoltasi il 16 marzo a Firenze. Un impegno che ha visto crescere la partecipazione e la collaborazione anche tra i Comitati Soci di Coop Lombardia, allargando le maglie della rete di Libera e, includendo le scuole, per partire insieme alla volta di Firenze. La Giornata della Memoria e dell’Impegno è la tappa finale de I cento passi verso il 21 marzo, una serie di in-
“Compito dei soci attivi è quello di apprendere e raccontare ai cittadini le criticità del proprio territorio, offrendo anche esempi positivi di dignità e riscatto, di cooperative e volontari che lavorano quotidianamente per restituire il maltolto alla collettività” contri e attività che hanno preparato l’appuntamento nazionale di Libera. Coop Lombardia, impegnata sul fronte della legalità e nella lotta alla criminalità organizzata, ha scelto la poesia della terra e del raccolto per dare nome e sostanza al progetto Coltivare Responsabilità a sostegno della Cooperativa Terre di Rita Atria di Castelvetrano. Una realtà che a Bergamo è stata raccontata in più occasioni e con molteplici linguaggi: Coop Lombardia è stata ospite insieme al coordinamento territoriale di Libera al Bergamo Reggae Festival, offrendo una degustazione con i prodotti di Libera Terra e raccontando, durante il momento conviviale, le tante attività svolte sul territorio e a sostegno della nascente cooperativa. Un racconto che si è arricchito di particolari, profumi e colori at-
assolvere costruendo diverse occasioni e contesti di confronto: sul palcoscenico, nei teatri e nei circoli, portando in scena lo spettacolo “Mafie in pentola” di Tiziana De Masi, e tra il pubblico, lavorando con le scuole e tra la gente, per far crescere, attra-
traverso lo spettacolo Mafie in Pentola, tenutosi all’auditorium di Piazza della Libertà lo scorso mese di ottobre. Soci e dipendenti Coop nell’estate 2012 si sono rimboccati le maniche per aiutare le cooperative di Libera Terra nel raccolto dei campi, un’esperienza che ha segnato profondamente i soci Coop che hanno scelto di piantare degli ulivi, per testimoniare vicinanza, ridare speranza e ricordare la storia della giovane Rita Atria. Un gesto simbolico importante, che verrà replicato quest’anno a Castelvetrano da una delegazione di Coop Lombardia, che consegnerà, nelle mani dei volontari dell’Associazione, il “registro”
dei cittadini che hanno adottato una piantina, contaminando positivamente il territorio lombardo quanto quello siciliano. Esperienze diverse che coinvolgono e coinvolgeranno l’intera cooperativa, che esprime così il desiderio di far proprie le parole di Don Luigi Ciotti: “Formarsi per informare, costruire insieme il cambiamento”. Compito dei soci attivi è quello di apprendere e raccontare ai cittadini le criticità del proprio territorio, offrendo anche esempi positivi di dignità e riscatto, di cooperative e volontari che lavorano quotidianamente per restituire il maltolto alla collettività. Un compito che i Comitati Soci hanno scelto di
verso l’iniziativa “Adotta un ulivo” un sostegno concreto e tangibile che dia vigore e forza ai giovani cooperatori trapanesi di Libera Terra, che si vedranno affidati i terreni in contrada Seggio Torre. Ilaria Raucci
Rita Atria: una vita contro la mafia Rita Atria era la giovanissima ragazza siciliana ripudiata dalla madre perché a 17 anni divenne testimone di giustizia. Rita si suicidò a Roma il 26 luglio del 1992, sconvolta dalla strage che aveva ucciso quello che per lei era diventato il suo nuovo padre, Paolo Borsellino. Le sue ultime parole, scritte nel messaggio di addio, sono ancora attuali: “Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita. Tutti hanno paura ma io l’unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi. Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci. Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta. Rita”.
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Edilizia quale futuro?
Speciale EDILIZIA
In attesa del prossimo Governo, l’unica cosa certa rimane il Decreto Sviluppo che introduce un’aliquota unica al 50% per le detrazioni in dichiarazione dei redditi E’ il settore più martoriato dalla crisi. L’edilizia, settore trainante dell’intera Bergamasca, sta contando i suoi mesi più duri. La situazione a livello politico lascia ben poche rassicurazioni sul futuro, ma oggettivamente non ci si può aspettare in ogni caso alcuna agevolazione o scossa miracolistica. Pare proprio che sia tutto il comparto edile a dover trovare al proprio interno le forze e una strategia che consenta di ridare slancio e fiato al proprio settore e di conseguenza all’economia locale e nazionale. Per fare questo occorre però reagire, essere creativi, propositivi. Esempi ce ne sono anche nella bergamasca: alcuni li raccontiamo nelle pagine seguenti, in particolare raccontiamo di chi ha creduto e crede che il futuro dell’edilizia passi per la sostenibilità e l’efficientamento
energetico. Ma allargando un po’ l’orizzonte alcune possibili spunti si possono desumere da un documento che l’Emilia Romagna ha inviato al Governo: un documento contenente proposte concrete per rilanciare un settore che accusa notevolmente i danni provocati da una crisi economica mondiale e di lunga durata.
Le proposte
“L’Emilia Romagna è la regione più attiva nell’affrontare la crisi. Nonostante il quadro politico, ha inviato al Governo un documento contenente cinque proposte concrete per ripartire”
Il primo punto è chiaro: il settore ha bisogno di liquidità e la prima richiesta consiste in un fondo pubblico per la crescita delle imprese e la riqualificazione del territorio, per favorire la riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e delle aree urbane. La seconda proposta prende in esame la riqualificazione urbana e la sostituzione del patrimonio
costruito. L’obiettivo dichiarato è superare il modello di crescita basato sul consumo del territorio, puntando sulla rigenerazione urbana e tecnologica del costruito energivoro. Una proposta, quest’ultima, che passa attraverso la proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni. La terza proposta verte sulla so-
stituzione e riqualificazione del patrimonio pubblico mediante l’immediato allentamento del “patto di stabilità” per gli enti locali e il prioritario intervento sull’edilizia scolastica e sanitaria e sui progetti “smart city”. Per quanto riguarda la filiera dell’abitare e del costruire, si vuole puntare a rafforzare la capacità di offerta da parte delle imprese soprattutto attraverso il superamento del massimo ribasso, la ricerca industriale, l’innovazione e la tutela delle competenza degli operatori economici. Infine, un ruolo fondamentale dovrà giocarlo la finanza, con la costituzione di un fondo di partecipazione per le ristrutturazioni e gli investimenti, a cui affiancare la rapida attuazione degli accordi europei sui pagamenti della P.A., la progressiva riduzione dell’impatto dell’IMU sui
fabbricati invenduti e la promozione di finanziamenti in Public Private Partnership. Le certezze per ora sono poche ma intanto è certo che il Decreto Sviluppo ha modificato gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di qualificazione energetica introducendo un’aliquota unica al 50% per le detrazioni in dichiarazione dei redditi, che saranno concesse solo fino al 30 giugno 2013. Questo sgravio riguarda: la riqualificazione energetica di edifici esistenti che conseguono determinati limiti di risparmio energetico; gli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali, orizzontali (coperture e pavimenti), finestre comprensive di infissi, previo rispetto di determinati requisiti di trasmittenza termica; l’installazione di pannelli
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Alla fiera EDIL 2013 l’edilizia si ritrova e rinnova Dal 4 al 7 aprile via alla 27ª edizione della Fiera dell’Edilizia di Bergamo
solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università; la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione.
L’edilizia green in riposta alla crisi: etica, business, innovazione e tecnologia sono le tematiche che animeranno la 27a edizione della Fiera dell’Edilizia di Bergamo, dal 4 al 7 aprile 2013. Con oltre 570 stand e 210 espositori, uno degli obiettivi di EDIL 2013 è quello di mostrare come proprio dall’edilizia sostenibile e dall’efficientamento energetico si possa ripartire per combattere la congiuntura economica che ha fiaccato il mondo del mattone, proponendo nuove soluzioni e nuove opportunità di sviluppo del settore. EDIL si conferma anche quest’anno un appuntamento imperdibile per le aziende della filiera edile e, tra queste, quelle del distretto bergamasco la fanno da padrone: il 56% degli espositori presenti arriva infatti da Bergamo. Un dato che evidenzia quanto negli ultimi anni, a dispetto della crisi, il distretto bergamasco dell’edilizia, sia diventato uno dei punti di riferimento più importanti in Europa per l’imprenditorialità e l’alta specializzazione delle sue imprese. Da qui devono ripartire il settore e il suo futuro sviluppo, legato a nuove metodologie di lavoro e a profondi valori etici, a nuovi processi produttivi e tecnologici e a una maggiore integrazione tra i soggetti della filiera, in una logica di rete che deve coinvolgere e integrare anche le istituzioni locali e la finanza. Numerosi impulsi positivi arrivano anche dal settore collegato alla ristrutturazione e al recupero dell’esistente, nonché alle opportunità offerte dal mercato delle fonti rinnovabili, legate allo
“Nuove metodologie di lavoro, profondi valori etici, nuovi processi produttivi e tecnologici e una maggiore integrazione tra i soggetti della filiera, in una logica di rete che deve coinvolgere e integrare anche le istituzioni locali e la finanza”
sfruttamento dell’energia solare, al rilancio dell’attività forestale, all’utilizzo dei corsi d’acqua e dai sistemi di riscaldamento a Biomasse.
Un laboratorio d’idee EDIL 2013 si propone come un vero e proprio “laboratorio” in cui organizzatori, espositori, associazioni, istituzioni del territorio si uniscono e fondono le rispettive competenze per rispondere in modo adeguato alle rinnovate esigenze di natura tecnica e finanziaria del nuovo mercato delle costruzioni. Molto ricco il programma degli eventi collaterali come convegni, seminari, work-shop, corsi di formazione e laboratori di approfondimento sulle nuove tecniche costruttive.
Obiettivo Green Economy, ristrutturazione, recupero e innovazione EDIL 2013 è sempre più orientata alla “Green Economy” e al comparto della “Ristrutturazione e Recupero”. In particolare, l’attenzione è focalizzata su ristrutturazione, recupero e manutenzione dell’esistente patrimonio immobiliare, per confermare la stretta connessione con le nuove dinamiche del mercato. Forte accento anche sui temi dell’efficienza energetica per
contenere i consumi producendo energia da fonti rinnovabili. È inoltre in continuo aumento la presenza di aziende del comparto dell’isolamento termico e acustico e delle soluzioni che favoriscono l’isolamento dell’involucro, attività alla base degli interventi di costruzione e ristrutturazione. La crescita tecnica e culturale di tutto il comparto rappresenta la principale priorità della manifestazione in proiezione futura. In stretta connessione con le Associazione di Categoria e gli Ordini Professionali, l’Universi-
tà degli Studi di Bergamo e la Scuola Edile, EDIL 2013 punta a far convergere sulla fiera importanti approfondimenti sulle tematiche del settore con particolare riguardo alla tecnologia. Ben rappresentata la presenza delle software house che presenteranno sistemi e applicativi per la progettazione, la gestione e la sicurezza nel cantiere e la stampa digitale, come un innovativo plotter per la stampa di carta da parati e le nuove stampanti tridimensionali. Anche quest’anno verrà riproposto e potenziato il Premio per l’Innovazione Tecnologica in Edilizia aperto a tutti i prodotti presentati in fiera.
Alla fiera EDIL 2013 ) info utili Edil 2013 si svolgerà da giovedì 4 a domenica 7 aprile 2013 presso la Fiera di Bergamo in Via Lunga
Orari di apertura: giovedì 4 e venerdì 5 dalle 10.00 alle 19.00 sabato 6 e domenica 7 dalle 9.00 alle 19.00
Biglietti: ingresso intero € 6,00; ridotto € 3,00 Nei giorni di sabato e domenica sarà attivo il servizio navetta gratuito dall’Aeroclub G. Taramelli (tariffa parcheggio € 3,00) alla Fiera e ritorno, con corse continue negli orari di apertura della Fiera. Per info: Ente Fiera Promoberg Tel. 0353230913 - 914 -959
Anche Bergamo SOStenibile è presente in fiera Vieni a trovarci al padiglione A, stand 106
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Speciale EDILIZIA
CasaClima Network Bergamo alla fiera Edil 2013 Il gruppo bergamasco della rete CasaClima sarà presente con un suo stand per promuovere i principi per un costruire sostenibile L’associazione CasaClima network Bergamo fa parte della ‘rete CasaClima’, collegata all’Agenzia CasaClima di Bolzano e si occupa di promuovere e coordinare sul territorio di competenza il “Progetto CasaClima: progettare, costruire e abitare in modo sostenibile” finalizzato alla realizzazione di edifici di elevata qualità e comfort, a bassissimo consumo energetico.
Le attività istituzionali del CasaClima Network Bergamo sono: la divulgazione dei valori promossi da CasaClima, indicati nel Manifesto per la Sostenibilità (‘il decalogo del sole - dieci principi per un costruire sostenibile’) che i soci dell’associazione sottoscrivono; la diffusione della cultura della sostenibilità e dell’efficienza energetica per favorire scelte più attente e più consapevoli circa anche l’impatto ambientale conseguente a un tipo di costruzione piuttosto che a un altro; la formazione di tecnici e di maestranze delle imprese edili per costruire in modo consapevole; l’informazione degli utenti finali (committenti) interessati all’ acquisto o alla sistemazione della propria casa.
La rete CasaClima, di cui CasaClima Network Bergamo fa parte, intende inoltre sensibilizzare, e supportare quegli enti e quelle amministrazioni pubbliche sensibili che intendano introdurre sul territorio una politica più attenta verso il risparmio energetico e più in generale, a favore della conservazione dell’ambiente. La diffusione della cultura della sostenibilità e dell’efficienza energetica quale mission del network deriva dalla consapevolezza che il risparmio energetico ed una filosofia costruttiva improntata alla sostenibilità sono le chiavi del “costruire” nel presente come nel prossimo futuro. Una filosofia che presuppone la formazione di tutti coloro che partecipano alla filiera delle costruzioni, per ottenere quel salto di qualità che consentirà un importante ritorno sia dal punto di vista ambientale che di risparmio energetico, senza tralasciare il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica che rappresenta l’utenza finale delle costruzioni, affinché si ampli il bacino dei potenziali fruitori di questi moderni standard abitativi. Per questi e molti altri motivi CasaClima Network Bergamo vi aspetta numerosi al proprio stand presso la fiera Edile di Bergamo aperta dal 4 al 7 aprile.
Questo spazio di promozione per i valori dell’associazione CasaClima Network Bergamo è sostenuto da:
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L’edilizia bergamasca che batte la crisi Vanoncini: l’innovazione della tradizione L’azienda di Mapello è da 30 anni leader delle costruzioni a secco Una storia che nasce dalla cattedra di Tecnologia delle Costruzioni del Politecnico di Milano
Per dare un’idea della filosofia della Vanoncini Spa dobbiamo cominciare raccontando una storia che ha inizio nel 1981 quando Pietro Antonio Vanoncini, ha fondato la società di cui ora è presidente. Il Sig. Vanoncini ha compiuto studi di Fisica, dopo anni di lavoro nel settore metallurgico da cui sono nate importanti collaborazioni con la Germania, ha cominciato l’attività imprenditoriale. I successi nel campo e le tecnologie avanzate utilizzate hanno fatto sì che al Presidente venisse affidata la cattedra di Tecnologia delle Costruzioni al Politecnico di Milano. Fin dal principio quindi si può intuire quanto sia stato importante per la Vanoncini lo studio del metodo utilizzato, uno studio che non si è mai fermato grazie alla sete di miglioramento che contraddistingue l’azienda, leader delle costruzioni mediante il metodo della tecnologia a secco. Questa tecnologia consente un isolamento termico e acustico dell’edificio superiore a ogni altro metodo e le strutture sono caratterizzate dalla leggerezza delle componenti utilizzate per la costruzione. Gli edifici costruiti secondo la tecnologia di cui l’azienda si avvale, chiamata anche S/R (struttura e rivestimento) sono definiti dai profili in acciaio
“La Vanoncini Spa ha puntato a creare valore nel tempo in un’ottica prospettica e lungimirante di sviluppo continuo del proprio know how e del patrimonio umano del personale” zincato, rivestiti da lastre avvitate alla struttura all’interno delle quali vengono inseriti facilmente gli impianti e gli isolanti per circa 40 cm di spessore complessivo. Inoltre la leggerezza e l’elasticità della struttura nel suo insieme permettono all’edificio di rispondere meglio alle sollecitazioni prodotte dalle onde sismiche rispetto alle costruzioni in mattoni.
Il segreto per sopravvivere alla crisi Vanoncini Spa rappresenta un caso raro di azienda che non ha risentito della crisi economica degli ultimi anni ma anzi continua a crescere allargando i propri orizzonti e continuando nella quasi ossessiva ricerca della perfezione e dell’efficienza. La domanda “Quale è la ricetta
“Ancora oggi ricevo ogni mese 3 o 4 riviste di settore dalla Germania per aggiornarmi e cercare nuovi prodotti e soluzioni che ci permettano di migliorare la qualità e le performance delle nostre strutture.”
Il presidente Pietro Antonio Vanoncini
per sopravvivere alla crisi?” non trova una risposta facile. La situazione attuale è il risultato di più di 30 anni di lavoro caratterizzato da uno stile di vita e d’impresa che ha puntato a creare valore nel tempo in un’ottica prospettica e lungimirante di sviluppo continuo del proprio know how e del patrimonio umano del personale. I successi in campo lavorativo non sono mai stati accolti come un punto di arrivo, ma sempre come un nuovo punto di partenza da monitorare nel tempo. Il signor Vanoncini ha sempre rivolto uno sguardo attento verso le innovazioni provenienti dall’estero, soprattutto dal Nord Europa. “Ancora oggi -ci racconta il Professor Vanoncini- ricevo ogni mese 3 o 4 riviste di settore dalla Germania per aggiornarmi e cercare sempre nuovi prodotti
e soluzioni che ci permettano di migliorare la qualità e le performance delle nostre strutture”. L’innovazione della tradizione: sembra un ossimoro ma in queste tre parole trova fondamento la tecnica utilizzata dalla Vanoncini Spa. La tecnologia S/R struttura rivestimento ha antiche tradizioni che si possono trovare sia nei paesi nordici, sia nelle cascine della nostra provincia costruite con pietra e legno (antico esempio di struttura e rivestimento). Nonostante l’assenza di energia, queste antiche abitazioni garantivano situazioni di vita confortevoli, risultato di un’attenzione al comfort interno anche in fase di progettazione. Un antico metodo basato sull’efficienza e sulla lungimiranza progettuale ha sposato le migliori innovazioni creando la forza di una delle aziende più all’avanguardia nel campo dell’edilizia sostenibile in Italia. Un esempio lampante sta nel fatto che ancora prima che il
Protocollo CasaClima di Bolzano venisse implementato, l’azienda, per accertarsi della validità dei propri risultati, aveva introdotto fra le sue pratiche l’utilizzo del protocollo Passivhaus tedesco. Vanoncini Spa vanta anche il primato di aver costruito la prima casa passiva in Italia, cioè la prima casa che ha ridotto al minimo il bisogno di energia. Ultimata nel 2002 la casa si trova a Chignolo d’Isola e oltre a garantire un perfetto comfort interno, presenta consumi bassissimi attestati attorno ai 3 kWh/m2 all’anno equivalenti a 3 litri di carburante per ogni m2 calpestabile all’anno. La sintesi della filosofia aziendale della Vanoncini sta nella loro nuova sede: un edificio completamente realizzato secondo la tecnologia S/R struttura rivestimento, certificato Classe ORO CasaClima. I 1100 m2 di uffici consumano annualmente l’equivalente di 650 litri di carburante, cioè meno di 2 litri al giorno. Inoltre l’edificio è uno dei pochi esistenti a Zero Emissioni in atmosfera, grazie al fatto che la poca energia di cui ha bisogno proviene interamente dal parco fotovoltaico che funge da unica fonte di energia per l’intero immobile. Il segreto per sopravvivere alla crisi sta nel differenziarsi e Vanoncini con lungimiranza ha scelto da anni di farlo seguendo la direzione del futuro: la sostenibilità. Giorgio Sappilo
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Rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione. Che fare? Tutte le procedure da adottare per una corretta gestione dei rifiuti La Fiera dell’Edilizia offre l’occasione per fare il punto sugli adempimenti e sulle procedure da adottare finalizzate a una corretta gestione dei rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione. Mai come in questa fase è indispensabile comprendere le norme, al fine di affrontare il complesso sistema di obblighi previsto dalla normativa sui rifiuti ed evitare di incorrere nelle pesanti sanzioni previste dal Codice Ambientale. I rifiuti provenienti dall’attività di costruzione e demolizione sono infatti classificati come rifiuti speciali e le imprese edili, in qualità di produttori, soggiacciono
“I rifiuti provenienti dall’attività di costruzione e demolizione sono classificati come rifiuti speciali” ad adempimenti ed obblighi ben precisi, dal momento della formazione degli stessi fino alla destinazione finale, che può essere un impianto di smaltimento o di
recupero. In particolare occorre: classificare ed attribuire il codice CER identificativo del rifiuto; gestire i rifiuti prodotti nell’area di cantiere nel rispetto degli obblighi che disciplinano il deposito temporaneo; assicurarsi che il raccoglitore/trasportatore a cui si affida il servizio sia regolarmente iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (a tal fine si consiglia di richiedere al trasportatore copia dell’iscrizione citata); l’impresa può trasportare i propri rifiuti non pericolosi (senza limiti quantitativi) e i propri rifiuti pericolosi (max 30 Kg o litri /giorno) con i propri mezzi, a condizione che si sia iscritta all’Albo Gestori Ambientali, con la procedura semplificata prevista dall’articolo 212, comma 8 del D. Lgs. 152/2006; assicurarsi che l’impianto di destinazione sia regolarmente autorizzato ad effettuare operazioni di recupero e/o smaltimento di rifiuti (a tal fine si consiglia di richiedere copia dell’autorizzazione citata); i rifiuti durante il trasporto devono essere accompagnati dal formulario di identificazione, vale a dire il documento di trasporto dei rifiuti, che può essere emesso
direttamente dall’impresa edile oppure dal trasportatore che effettua il servizio; entro tre mesi dalla data di conferimento dei rifiuti al trasportatore, assicurarsi di aver ricevuto la quarta copia del formulario controfirmato e datato in arrivo dal destinatario. Inoltre, limitatamente alla produzione di rifiuti speciali pericolosi: annotare le operazioni relative alla produzione dei rifiuti pericolosi sul registro di carico e scarico, preventivamente vidimato dalla Camera di Commercio territorialmente competente; entro il 30 aprile di ogni anno, presentare il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale -MUD- relativo ai rifiuti pericolosi prodotti e avviati a recupero/smaltimento presso impianti autorizzati. Si segnala che i rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione non sono assimilabili ai rifiuti urbani, pertanto non possono essere conferiti ai centri di raccolta comunali, ma esclusivamente ad impianti debitamente autorizzati per il recupero/smaltimento di rifiuti speciali. E in futuro? Attenti a Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità informatico dei rifiuti
Cosa dice la legge L’articolo 192 del Codice Ambientale (D. Lgs. 152/2006) vieta l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo. Chiunque violi tale divieto è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio al recupero o allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate. Inoltre sono applicate le sanzioni di cui agli articoli 255 e 256 del D. Lgs. 152/2006, nella fattispecie: O art. 255 (sanzione applicabile ai cittadini): sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro; se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio O art. 256 (sanzione applicabile a titolari di imprese e responsabili di enti): pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi che, per quanto riguarda la produzione di rifiuti pericolosi per le aziende con più di dieci dipendenti, dovrebbe partire il 1° ot-
tobre prossimo, almeno stando al comunicato stampa apparso di recente sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Via San Giorgio, 6 - 24122 Bergamo - Tel. 035 42.43.093 - Fax 035 42.47.477 - studioamb@studioamb.it - www.studioamb.it
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Dalle macerie nuove risorse per un’edilizia ecosostenibile ECORICICLO è la nuova piattaforma per il ritiro, il trattamento e il recupero dei rifiuti da attività di demolizione edile. Con il riuso dell’inerte riciclato consistenti risparmi economici e ambientali “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” cantava Fabrizio De André in “Via del Campo”. In ambito edile questo concetto è altrettanto valido. Dallo scarto ultimo della vita di un edificio, cioè le sue macerie, può nascere ciò che nell’edilizia è di fondamentale importanza. Stiamo parlando del materiale inerte cioè quel materiale minerale granulare usato nelle costruzioni (per esempio sabbia e ghiaia) che nella stragrande maggioranza dei casi viene acquistato dalle cave. La pratica dell’estrazione della materia prima dalla terra può avere un’alternativa sostenibile che oltre al risparmio delle risorse del pianeta che ci ospita, permette lo smaltimento dei rifiuti da demolizione che tornano ad essere materie prime fondamentali grazie a piattaforme come ECORICICLO di Brembate Sopra, situata in via Marconi. La piattaforma di proprietà del Gruppo Roncelli è un’idea divenuta realtà nel corso del 2010 e si sviluppa nel pieno rispetto della normativa ambientale, gestendo accuratamente tutte le fasi di recupero e lavorazione dei materiali. Il rifiuto che arriva alla piattaforma viene sottoposto a una valutazione effettuata da operatori specializzati, e in caso di accettazione, il materiale viene pesato e conferito alle specifiche piazzole dove, a seguito di una prima cernita, si avvia il processo di trattamento e di recupero. I rifiuti che possono essere elaborati e recuperati sono classificabili in quattro categorie: f rifiuti da attività di costruzione e demolizione come cemento, ceramiche, asfalto, cartongesso; f terre, rocce e minerali come sabbia e ghiaia conferiti senza PDU (Piano di utilizzo); f legno e derivati; f rifiuti ligneo-cellulosici come rifiuti biodegradabili, erba, arbusti, rami, foglie (verde in genere).
ECORICICLO raccoglie i rifiuti che rientrano in queste categorie (trasportandoli anche con mezzi propri se richiesto) regalando loro una seconda vita. Il nuovo materiale inerte ottenuto è venduto a dei prezzi più convenienti rispetto al materiale naturale estratto dalle cave oppure viene riutilizzato da Roncelli Group che, credendo nello sviluppo di
“Già nel 1901 Bergamo si era resa protagonista di un importante e significativo esempio di riciclo edilizio riutilizzando il materiale ottenuto dalla demolizione delle Muraine per costruire il Famedio del Cimitero Monumentale.” un’edilizia sostenibile, ha fortemente voluto l’introduzione di un sito adibito allo smaltimento e al recupero di rifiuti edili, con un investimento totale di 6 milioni di euro. Nella stessa piattaforma è possibile anche acquistare le materie prime, compiendo così una scelta sostenibile sin dall’inizio di tutto il ciclo edificazione/ demolozione.
Dall’Europa percentuali inarrivabili Ma l’Italia può tornare a essere virtuosa L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa per quanto riguarda l’utilizzo di materiale inerte riciclato, attestandosi su un misero 10% secondo quanto riportano i dossier Legambiente del 2011. Risultati più che ragguardevoli sono stati ottenuti invece in Germania dove si è arrivati all’86,3% (aumento del 57% in 10 anni), in Olanda e in Belgio, dove si è toccato e superato addirittura il 90% e in Francia passata dal 15% al 62,3% in 10 anni. Stando all’ultimo rapporto di Legambiente
le cave attive in Italia sono 5.736 e quelle dismesse più di 13.000 fra le quali non sono annoverate quelle presenti nelle regioni in cui non esiste un monitoraggio. Ogni anno vengono estratti dal territorio 90 milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia di cui più del 50% soltanto in Lombardia, Piemonte e Lazio. La strada per raggiungere i livelli dei paesi del Nord Europa sembra ancora lunga e l’assenza di un’attenta normativa a livello nazionale rende tutto ancora più difficile. L’ultimo decreto regolatore riguardo l’attività estrattiva su scala nazionale risale addirittura al 1927 e circa 50 anni più tardi un provvedimento ha delegato la competenza a livello regionale. La normativa in questo campo do-
vrebbe essere più ferrea al fine di incanalare il mondo dell’edilizia in una direzione ecosostenibile alzando i livelli minimi di utilizzo di materiale riciclato (ora al 30%) per conformarsi alle direttive europee che si pongono l’obiettivo di arrivare al 70% nel 2020. Inoltre sarebbe necessario alzare le tariffe per quanto riguarda il prezzo della concessione del territorio per le attività estrattive che varia da regione a regione alcune delle quali permettono l’estrazione a titolo completamente gratuito e per il resto, a parte i casi di Abruzzo, Molise e Campania, richiedono una quota inferiore a 1€/m cubo. La presenza di piattaforme in cui i rifiuti edili vengono raccolti e riciclati offre una grande opportunità
di cambiamento ma il business dell’attività estrattiva sembra troppo ben radicato e purtroppo non sempre è libero da legami con l’economia sommersa e poco trasparente. I Comuni possono prendere in considerazione, nei loro regolamenti edilizi, l’origine del materiale prevedendo l’utilizzo di prodotti riciclati e a km zero! Con ECORICICLO di Brembate Sopra una nuova possibilità è ora a disposizione delle imprese edili, dei Comuni, dei giardinieri e delle imprese forestali che possono scegliere di battere un forte colpo che svegli l’Italia dal torpore di un’edilizia che purtroppo presenta ancora dei casi di virtuosismo troppo isolati.
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Mad, “sgorga” una nuova tecnologia liquida per impermeabilizzare rispettando l’ambiente L’azienda di Stezzano sposa l’innovazione promuovendo una nuova copertura per gli edifici già presente sui mercati nordamericano e nordeuropeo e a implementare le prestazioni degli impianti fotovoltaici.
Progetto vincente La bontà del progetto sbarcato in Italia targato Mad è dimostrata anche dal fatto che ha ottenuto un riconoscimento dalla Regione Lombardia per lo start up. Nella descrizione del progetto - che è poi risultato tra quelli finanziati tramite il bando relativo al settore delle imprese del terziario - si precisa che “la nascita del concetto di Green Building va messo in relazione alla sensibilità crescente di edificare e costruire con occhi sempre più attenti all’ambiente”. L’azienda di Stez-
Impermeabilizzare gli edifici o le grandi opere pubbliche nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosostenibilità è ora possibile, grazie alla tecnologia liquida proposta dalla Mad di Stezzano. Forte dell’esperienza maturata in oltre quindici anni di attività, il titolare Paolo Maddaloni ha “importato” in Italia la cultura delle eco-impermeabilizzazioni, con un materiale a base d’acqua completamente eco-compatibile e unico nel suo genere: Inopaz H2o, certificato Cool roof e Broof T2. L’attenzione rivolta a ogni singolo dettaglio emerge anche dalla scelta di utilizzare il colore bianco per le coperture in quanto «non caricando calore -ha spiegato Paolo Maddaloni- se ne trasmette meno nell’edificio e in questo modo si ha anche un risparmio energetico, soprattutto nei mesi più caldi». Un beneficio che emerge anche nell’utilizzo del fotovoltaico: «Con la copertura bianca sistemata sotto i pannelli- ha proseguito il titolare
“L’azienda punta a promuovere un nuovo approccio verso l’efficienza energetica e il comfort degli edifici, basato sui trattamenti anti-solari delle superfici piuttosto che sull’inerzia termica delle strutture”
dell’azienda «questi lavorano meglio, perché l’idea che più fa caldo più producono non è corretta. Gli impianti fotovoltaici lavorano al massimo quando c’è luce ma non troppo calore, ecco perché è importante tenere la copertura fresca». Particolare attenzione è rivolta anche alla scelta delle vernici da utilizzare, infatti la Mad collabora con la “Barozzi Vernici” «società leader nella produzione di coatings riflettenti, prodotti vernicianti innovativi a elevata efficienza energetica, che condividono i principi e soddisfano gli obiettivi di Gbc Italia».
Coperture per ogni “dimensione” La copertura liquida, posizionata “a spruzzo” sulle superfici, si può utilizzare per strutture di ogni dimensione. Dagli edifici alle grandi infrastrutture, sulle quali si è sempre steso il manto bituminoso, la membrana si
“La Mad ha partecipato a un bando della Regione Lombardia ottenendo un riconoscimento per lo start up del progetto” può sistemare anche in condizioni geometriche difficoltose. L’azienda Mad è nata proprio per
rivoluzionare in senso ecologico il mercato dell’impermeabilizzazione, diventando il distributore esclusivo in Italia delle tecnologie Pakzar, tra cui emerge la guaina impermeabilizzante Inopaz H2o. Un prodotto unico nel suo genere con cui non solo è possibile risolvere diverse problematiche d’impermeabilizzazione ma che contribuisce anche a ridurre il carico energetico degli edifici,
zano ha quindi sposato l’innovazione che vuole smuovere un settore “fermo da tantissimi anni all’utilizzo di tecnologie prefabbricate e in alcuni casi obsolete”. L’attuazione del progetto ecocompatibile della Mad comporterà invece “un beneficio immediato ai partner che potranno godere direttamente degli enormi vantaggi derivanti dalla facilità di utilizzo di tecnologie liquide” e si prevede inoltre “un forte miglioramento stabile e duraturo del settore e delle tecnologie d’impermeabilizzazione, in particolar modo in vista dell’Expo 2015 dove l’argomento ambientale è di assoluta importanza”. Per tutte le informazioni visitate il sito www.ecoimpermeabilizzazioni.it
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La Bergamo del futuro “disegnata” da Fondazione Italcementi e Università Il progetto “Bergamo 2.(035): un’idea di città in un mondo che cambia” lanciato in collaborazione con la Graduate School of Design di Harvard è stato presentato lunedì 18 marzo Con il progetto Bergamo 2.(035) si punta a individuare una “smart community”, ossia una comunità intelligente, dove esista un forte scambio tra la popolazione, le istituzioni e le infrastrutture: una comunità che possa in questo modo divenire terreno fertile per una crescita economica abbinata ad un’elevata qualità della vita. Il modello che verrà definito sarà poi declinato per influire sul futuro della città. Sono due le fasi del progetto: nel corso del primo step si analizzeranno i problemi, i bisogni e le sfide di un territorio urbano di media grandezza. Nella seconda fase la visione della “comunità intelligente” sarà calata nella realtà del territorio con il coinvolgimento degli stakeholder locali, mediante gruppi di lavoro e laboratori.
Quattro aree tematiche La ricerca si svilupperà su quattro aree tematiche basilari per lo
sviluppo delle città. La prima è relativa all’ecologia, per assicurare la sostenibilità ambientale e sociale; la seconda è incentrata su mobilità e infrastrutture, per un migliore sviluppo a lungo termine del territorio, capace di sfruttare le opportunità offerte dal progresso tecnologico; la terza area tematica verte sulla struttura economica e le reti industriali ed è finalizzata allo
“Caratteristiche qualificanti del progetto saranno la cooperazione presso l’Università di tutte le aree scientificodisciplinari presenti, le collaborazioni con prestigiosi istituti internazionali di ricerca e universitari, l’apporto dei neoricercatori e allievi del Dottorato di Ricerca in Logistica e Supply Chain Management” sviluppo del benessere sociale della comunità; infine l’ultima è relativa al capitale sociale e alla produzione di conoscenza, per assicurare eccellenza diffusa e distribuita in un contesto territoriale innovativo e proattivo. Per la realizzazione del progetto è prevista la collaborazione
La Fondazione Attraverso la Fondazione Italcementi sarà dato un contributo concreto all’iniziativa. La fondazione, istituita nel 2004 in occasione dei 140 anni di Italcementi, ha lo scopo di promuovere la ricerca, l’etica e la cultura per diffondere i principi e i valori dello sviluppo sostenibile delle imprese. di tutti i Dipartimenti universitari. “Se pensiamo al futuro delle nostre città - ha evidenziato il rettore Stefano Paleari - il ruolo dei giovani è cruciale: loro saranno gli abitanti del futuro”. E, in questo contesto, anche l’Università riveste un ruolo fondamentale: “Non deve essere vista solo come un ambiente dove conseguire il diploma - ha proseguito il rettore - ma soprattutto un percorso di formazione e di collegamento con il territorio pur in una prospettiva internazionale”. Il consigliere delegato di Italcementi Carlo Pesenti ha sottolineato che, con questa iniziativa, “Italcementi intende dare
il proprio contributo alla crescita della città e del territorio di Bergamo, dove la nostra azienda è nata 150 anni fa”. Il progetto, ha ricordato ancora Pesenti, “vuole avere uno spirito inclusivo e ha l’ambizione di offrire alle istituzioni e alla nostra comunità un’idea di quello che sarà lo sviluppo delle città da qui ai prossimi vent’anni. Può essere l’occasione per progettare luoghi fisici e sociali adeguati a raccogliere le sfide del futuro, sia dal punto di vista delle tecnologie che dei cambiamenti socioculturali. Il tutto nella prospettiva di una crescita sostenibile in armonia con il territorio che ci accoglie”.
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Studio Progettando Ristrutturazioni ad alta efficienza Riqualificare e valorizzare la casa che abitiamo in base alle esigenze dei clienti è la mission dell’atelier architettonico del futuro firmato Capristo È il 2003 quando il geometra Paolo Capristo fonda lo studio atelier Progettando, un laboratorio architettonico le cui fondamenta sono state gettate pensando alle parole “recuperare”, “riqualificare”, “rigenerare”. I progetti del team di lavoro dello studio, composto da diverse professionalità in grado di garantire prodotti “chiavi in mano” nel pieno rispetto delle normative vigenti, rispondono all’esigenza di costruire e ristrutturare ad alta efficienza energetica. Il sogno di un’architettura sostenibile su larga scala ha trovato nello studio Progettando un alleato armato di professionalità e sensibilità ambientale. Il pensiero di Baden Powell, "lasciate il mondo migliore di come lo avete trovato", risponde perfettamente all’idea alla base di ogni nostro intervento”, afferma il geometra
“Lasciate il mondo migliore di come l’avete trovato” (Baden Powell) Capristo. E a parlare sono i fatti. La ristrutturazione dell’edificio in via Monte Bianco 1 a Ranica, in provincia di Bergamo, ne è l’esempio: un’abitazione di tre piani, parte di una villetta bifamiliare indipendente realizzata nel 1990, si è trasformata in un modello di ristrutturazione ad alta efficienza energetica. Partendo dall’analisi di ogni singola esigenza abitativa, è stato realizzato un progetto che attraverso differenti accorgimenti tecnici e l’utilizzo di materiali e tecnologie all’avanguardia, è il prototipo di un nuovo modo di guardare al futuro dell’edilizia, per rendere migliore, sostenibile e altamente efficiente l’esistente. “Crediamo che uno sviluppo sostenibile si muova nella direzione della riqualificazione, ristrutturazione e valorizzazione delle case che abitiamo, piuttosto che dello sfruttamento selvaggio del suolo, tanto che prima di investire su altri abbiamo investito su
noi stessi, ristrutturando la nostra casa. Volevamo realizzare un esempio che i nostri clienti potessero toccare con mano”, spiega Capristo. E ci sono riusciti: la palazzina di Ranica con il loro intervento è passata dalla classe G alla classe A, secondo il rigoroso standard americano Leed Gbc Home. Il loro progetto è stato il primo caso in Italia di intervento su edifici di così “piccole” dimensioni, 2° in Italia dopo quello dello stesso istituto americano che ha testato su se stesso il processo. L’approvazione della certificazione ha comportato l’analisi oltre che dell’abitazione, anche del contesto urbano in cui si trova e i servizi legati alle esigenze quotidiane, come trasporti pubblici, negozi, banche e uffici, permettendo di raggiungere tutto comodamente a pie-
di o in bicicletta. L’intervento ha riguardato diversi ambiti: dalla gestione delle acque all’energia, dall’utilizzo di materiali e risorse al carattere innovativo della progettazione, dalla sostenibilità ambientale a quella legata a un innalzamento della qualità della vita. Il punto di partenza è stato la risistemazione interna dei locali, adattando i principi del Feng Shui alla progettazione degli ambienti, dalla scelta dei materiali e dei colori alla disposizione dell’arredamento. Questo si è tradotto nella realizzazione del cappotto esterno in fibra di legno per garantire il massimo apporto dal punto di vista termico e acustico. A questo si è accompagnato il rifacimento completo dei pavimenti con parquet certificati Pefc, provenienti cioè da foreste gestite in maniera responsabile,
secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. I serramenti sono in alluminio tipo legno per l’esterno e in legno per l’interno, con triplo vetro e alte prestazioni di trasmittanza; sistemi di oscuramento esterni tramite frangisole regolabili e integrabili con il sistema domotico garantiscono la massima illuminazione interna e l’ottimizzazione dell’irraggiamento in base al periodo dell’anno. L’illuminazione a Led prevede inoltre la massima resa con il minor consumo possibile. Anche le rubinetterie dell’impianto idrico-sanitario dei bagni sono state scelte per garantire un afflusso d’acqua ridotto rispetto alle pressioni standard, nell’ottica di una riduzione significativa degli sprechi. Tutti gli impianti prevedono poi l’utilizzo di fonti rinnovabili: è stato eliminato il gas a favore di un im-
pianto fotovoltaico da 6 Kw per eliminare qualsiasi emissione di CO2 nell’atmosfera, in ottemperanza alle normative nazionali e regionali che entreranno in vigore nel 2020. L’impianto di riscaldamento è stato realizzato attraverso sistemi radianti a pavimento, generati da pompa di calore, mentre i pannelli solari intervengono nella produzione di acqua calda sanitaria. Tutto l’edificio è dotato di trattamento dell’aria con ricircolo continuo in modo da garantire la salubrità dell’aria, mentre un sistema di raccolta delle acque piovane garantisce la corretta irrigazione del giardino. Un contributo importante per la realizzazione del progetto è stato l’intervento di aziende partner, hanno reso possibile trasformare un'idea in un'esperienza da vivere.
STUDIO PROGETTANDO Via Monte Bianco 1, 24020 Ranica (BG) Tel./Fax 035515410 - Cell. 3331747018 info@progettando.org - www.progettando.org
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Sotto il cielo bergamasco arriva il riconoscimento della Panasonic per Fotovoltaic Solar Garden L’azienda Fsg, caratterizzata da idee innovative nel comparto delle energie rinnovabili, è stata nominata Installatore del mese dall’azienda leader nel settore Nato nel 2009, il progetto messo in campo da quattro giovani ha da subito puntato a conquistare “un posto al sole” nel settore fotovoltaico lombardo. E la strada verso questo traguardo è quella giusta, come dimostrato dall’ultimo riconoscimento ricevuto da Panasonic, azienda leader nel settore, che ha nominato Fsg “Installatore del mese”. L’iniziativa è nata e cresciuta all’interno dell’Incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo, agenzia specia-
taica”. Quindi, per creare una base solida, la società si è specializzata nella “realizzazione di impianti fotovoltaici nell’ambito dello scambio sul posto” e, con il supporto delle competenze dei diversi soci, la Fsg ha realizzato sin dal primo impianto una serie di prodotti di qualità ed esteticamente gradevoli.
Una realtà giovane e dinamica
La società, fin da subito, ha avuto la capacità di cogliere tutte le “L’iniziativa è nata e opportunità presenti e, per due cresciuta all’interno anni, ha trovato spazio nell’Incubatore d’impresa Bergamo Svidell’Incubatore luppo. Nella struttura “abbiamo d’impresa di Bergamo trovato non solo una sede per Sviluppo, agenzia della avviare la nostra attività conCamera di Commercio tenendo i costi dell’affitto - ha spiegato Fabio Ambrosi, direttodi Bergamo” re generale di Fsg - ma abbiamo avuto anche l’opportunità di inle della Camera di Commercio serirci in un ambiente dinamico, di Bergamo, ed è caratterizzata frequentato da persone cariche da idee originali e innovative: la di entusiasmo, come noi”. GraFotovoltaic Solar Garden na- zie a questa opportunità di consce con l’obiettivo di sviluppare fronto “abbiamo avuto modo di un’ampia gamma di prodotti da misurarci, di osservare i problegiardino che possano produrre mi dei nostri colleghi e imparare energia elettrica attraverso l’uso da loro, sia dagli errori che dai del fotovoltaico. Un progetto ide- successi - ha proseguito Amato nel 2009, “un po’ in anticipo brosi-. “L’Incubatore d’impresa è con i tempi a causa dell’elevato una risorsa preziosa per la noInserzione Fotovoltaico 139x82 orizz:Layout 1 14/01/13 09:27 Pagina 1 prezzo della tecnologia fotovol- stra provincia, non mi stupirei in
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futuro di vedere occupare ruoli di rilievo da buona parte delle persone conosciute lì”. Nonostante le difficoltà causate dalla crisi, la determinazione dei membri di Fsg e il supporto delle istituzioni hanno permesso all’azienda di emergere nel settore, ottenendo importanti riscontri. “Ciò che è stato seminato in questi anni iniziali caratterizzati da giorna-
te di lavoro infinite e grandi sacrifici - ha commentato Marco Pezzotta, tra i fondatori della società - si sta concretizzando con splendidi frutti come questo graditissimo riconoscimento di Panasonic per il nostro lavoro”. L’azienda ha inoltre avviato la procedura di certificazione Iso 9001 e oltre a operare nella progettazione e realizzazione degli impianti “chiavi in mano” offre anche consulenze alle aziende esterne per la progettazione e gestione burocratica, e per l’adeguamento alla normativa degli impianti realizzati da terzi. “L’esperienza pratica in cantiere non va sottovalutata - ha spiegato Stefano Tasca, il terzo socio - ti permette infatti di progettare tenendo conto di un altro punto di vista, meno tecnico ma più reale. Il rapporto con altri installatori, nei casi in cui abbiamo seguito la progettazione, è ottimo, perché parliamo la stessa lingua e siamo consapevoli dei problemi che si possono incontrare sui tetti”. L’azienda, nonostante il periodo di incertezza sugli in-
“L’azienda vuole diventare un punto di riferimento nel settore fotovoltaico: si ricercano costantemente nuovi materiali per le installazioni, la creazione di strutture funzionali e si studiano altre fonti di energia rinnovabili, tra cui l’eolico e la cogenerazione” centivi per il fotovoltaico, ha un atteggiamento positivo: “Siamo convinti che i problemi non si risolvano stando ad aspettare qualcuno che lo faccia per noi ha concluso il quarto socio Guido Facchinetti - più i tempi sono tristi, più è importante che ognuno dia il proprio contributo, perché è compito nostro risollevare il Paese, e guidarlo nel prossimo futuro verso mete sempre più ambiziose”.
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Risparmio, qualità, sicurezza e ambiente salgono sugli ascensori Sma Elevatori L’azienda di Comun Nuovo è da sempre particolarmente attenta al contenimento dei consumi e all’utilizzo delle fonti rinnovabili Minori consumi e utilizzo delle fonti rinnovabili sono una certezza grazie alla nuova tecnologia, sposata dalla Sma Elevatori, che si è concretizzata negli ascensori Tree. Con il moderno sistema di controllo, l’elevatore elettrico proposto dall’azienda di Comun Nuovo offre consumi energetici particolarmente bassi e, allo stesso tempo, riduce le emissioni di anidride carbonica.
Un sistema ibrido Gli ascensori della linea Tree (senza locale macchine) possono funzionare “con il semplice allacciamento di 220 volt monofase con contratto per le utenze condominiali (3kW) e con l’ausilio di fonti energetiche gratuite e pulite come quella fotovoltaica”. E questo grazie al sistema ibrido dell’impianto: durante il suouti-
lizzo un regolatore confronta la potenza richiesta con quella disponibile sulla rete, integrando (in caso di necessità) quella mancante con un sistema di accumulatori ricaricabili dove può confluire anche l’energia prodotta con gli impianti fotovoltaici. Sempre sul fronte del risparmio energetico ed economico, non si può trascurare il fatto che per il funzionamento dell’ascensore Tree non occorre stipulare con i gestori di energia elettrica un contratto “trifase” con una potenza elevata. Non meno importante, la questione acustica: i motori utilizzati nell’impianto della Sma Elevatori hanno una rumorosità inferiore rispetto a quelli utilizzati normalmen-
te grazie al basso numero di giri di funzionamento. Inoltre, questi impianti ibridi sono una soluzione ideale sia in caso di ristrutturazioni di edifici esistenti sia in tutti i casi in cui non sia possibile far arrivare un allacciamento trifase, ma la soluzione risulta ideale anche nel caso di realizzazione di nuovi edifici residenziali perché consente di eliminare i costi una tantum iniziali dovuti per l’allacciamento e allo stesso tempo quelli annuali per il contratto di fornitura con spese fisse di mantenimento. L’azienda di Comun Nuovo offre un servizio di “accompagnamento” per il cliente che va dalla redazione del preventivo, fino alla progettazione, l’installazione, la manutenzione e l’assistenza.
Soluzioni per ogni esigenza La Sma Elevatori è in grado di proporre diversi impianti di elevazione verticale per ogni tipo di esigenza. Particolare attenzione è rivolta alle esigenze delle persone diversamente abili e anziane. Il problema di salire o scendere le scale resta a terra grazie alla
“L’alta tecnologia si pone al servizio del risparmio energetico con gli ascensori della serie Tree che offrono minori costi di installazione e servizio” servoscala a piattaforma che si può installare sia nelle scale curvilinee che in quelle rettilinee. Nel primo caso, ci si affida a “Slim”, l’impianto servoscala che permette il trasporto delle persone sulla carrozzina lungo le scale con curve o cambi di pendenza. Per le scale rettilinee -sempre per il trasporto delle persone su carrozzina- la soluzione è data dall’impianto “Logic”. Comodità, sicurezza, tecnologia e
design sono invece i tratti che contraddistinguono gli “ascensori domestici” (il nome tecnico è piattaforma). Gli impianti della linea “home lift Shl e Shp” proposti dalla Sma Elevatori sono dotati di una “comoda manovra universale” e nuove porte automatiche che li rendono sempre più tecnologici, sicuri e simili a un vero e proprio ascensore. Si possono installare anche in spazi molto piccoli e questi piccoli ascensori “in miniatura” offrono consumi ridottissimi, silenziosità e comfort di marcia eccezionali rispetto alle più comuni piattaforme idrauliche. Queste sono solo alcune delle soluzioni proposte dalla Sma Elevatori, per avere maggiori informazioni su modelli e costi, andate a visitare il sito www.smaelevatori.it, o chiamate lo 035-4543027.
SMA ELEVATORI Installazione - manutenzione - assistenza Comun Nuovo (Bg) - Tel. 035 4543027 info@smaelevatori.it - www.smaelevatori.it
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Abito, quindi sono Una biocasa, in costruzione a Osio Sotto, riflette lo stile di vita di una coppia di architetti
“Essere-nel-mondo” è la caratteristica peculiare dell’uomo dice Heidegger. Habitare non a caso è sinonimo di stare, essere, ma ha anche la stessa radice di habeo, avere: ecco che quindi si scopre che per essere ho bisogno di avere un posto nel mondo. Spesso l’occhio distratto però non si sofferma su una sottile ma fondamentale differenza, quella tra spazi e luoghi. Gli spazi sono la condizione fisica dei luoghi, tuttavia ci sono degli spazi, quelli del nostro abitare, che rivendicano la possibilità di uscire dall’anonimato del puramente misurabile per umanizzarsi e divenire luoghi a tutti gli effetti. Pensiamo alla parola “casa” in inglese per esempio, house indica l’edificio mentre home rimanda alla sua dimensione affettivoabitativa. In italiano si potrebbe rispolverare una parola caduta quasi in disuso per rendere il senso, ovvero, dimora. Ma cosa rende una casa la propria dimo-
ra? Beh, per il filosofo tedesco la risposta è la “cura”. Gli architetti nonché compagni di vita Angela Ceresoli e Massimo Bernardelli hanno fatto di questa riflessione filosofica uno stile di vita e il risultato è quella che essi stessi definiscono un piccolo compendio di architettura bioedilizia a Osio Sotto. Da sempre attivi nell’ambito della sostenibilità ambientale Angela e Massimo hanno progettato e costruito la loro casa ecocompatibile, conseguendo l’obiettivo di avere un proprio accogliente angolo di natura. “La casa -racconta Angela- è stata progettata per due famiglie, la nostra e quella dei miei genitori. L’idea iniziale era di creare un edificio dalle linee sinuose e i volumi sfalsati, con giochi di luci e ombre, le solite cose da architetti insomma. Poi ci siamo detti che la nostra casa avrebbe dovuto riflettere un po’ la nostra “filosofia di vita”, e quindi abbiamo iniziato a pensare a un edificio semplice,
“Abbiamo fatto questa casa per noi, per i nostri bambini e per i nostri genitori, ma ci è servita come “palestra” per proporre queste soluzioni ai nostri futuri clienti”.
Angela Ceresoli e Massimo Bernardelli
che avesse ambienti confortevoli e sani, ma soprattutto avesse un’impronta ecologica minima e potesse funzionare con poco”. La casa, orientata sull’asse estovest, è costruita interamente in legno, solo le fondamenta sono in cemento e la ditta a cui è stata affidata la realizzazione del progetto, dopo varie consultazioni, è la Ligna-Construct di San Pancrazio (Bz). Le pareti esterne sono infatti in legno massiccio, costituito da tavole tenute assie-
IMMAGINA UNA CASA CHE PRODUCE PIU’ ENERGIA DI QUANTA NE CONSUMA e che utilizza in maniera sostenibile sole, verde, acqua, legno e li trasforma in un ambiente sano e bello... Smetti d’immaginare e vieni a vedere: noi la stiamo costruendo! Non è in vendita ma è un esempio concreto di come progettiamo
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Sabato 18 maggio dalle ore 10 visite libere con i tecnici; ingresso del cantiere da via Verga a Osio Sotto
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me da graffe in metallo e rivestite da un cappotto di fibra di legno, che costituisce l’isolamento principale della casa. Tutto il legno utilizzato possiede, ovviamente, la certificazione FSC (e la provenienza è la Val D’Ultimo e dintorni). “Se una casa è costruita interamente in legno, anche
“Già diverse persone, vedendo la casa in costruzione, ci hanno chiesto se era in vendita” se poi le pareti vengono rivestite da pannelli in fibra di gesso, lo si percepisce, c’è sempre un buon profumo, sano e naturale: quello che vogliamo si respiri in casa nostra”, sottolinea Angela. La peculiarità della casa è che è stata pensata per essere “attiva” ovvero in grado di produrre più energia di quanto ne consuma. I prerequisiti per vincere questa sfida e ottenere la certificazione “CasaClima Nature” ci sono, anche grazie all’attenzione del Comune di Osio Sotto, particolarmente sensibile alle temati-
che ambientali. Innanzitutto sul lato sud è stata pensata una serra solare, un vero e proprio giardino d’inverno completamente vetrato che dovrebbe fornire consistenti contributi termici al soggiorno e alla camera dei bambini. Il tetto inoltre ospita 12 kw di pannelli solari, che daranno energia alla casa e la renderanno, teoricamente, autosufficiente. La casa è “gas free”, tutto funzionerà a energia elettrica, per la maggior parte autoprodotta e il riscaldamento sfrutterà la tecnologia della ventilazione meccanica controllata, che riscalda l’aria di ricambio in ingresso. Un occhio di riguardo anche allo spreco dell’acqua: è stata infatti montata una cisterna per il recupero dell’acqua piovana che servirà all’irrigazione del prato e ad alimentare gli sciacquoni dei bagni. La ciliegina sulla torta di questo angolo di paradiso sarà sicuramente il giardino pensile al secondo piano, che ospiterà erbe aromatiche, fiori, arbusti ma anche un melo. La nostra visita finisce proprio qui, ma ci lasciamo con l’impressione che sì, il nostro non è sicuramente il migliore dei mondi possibili, con buona pace di Leibniz, però dedizione, entusiasmo e determinazione portano a creare cose meravigliose, che nel loro piccolo sono perfette, perché fanno stare bene. Mara D’Arcangelo
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l’azienda informa
Messaggio Pubbliredazionale
Con Crien l’efficientamento energetico è di casa
Diagnosi energetica specialistica e conoscenza delle migliori soluzioni tecnologiche i punti di forza dell’azienda Crien partecipa alla Rete d’Impresa R.i.s.e.e.
“L’attuale momento di profonda crisi dell’edilizia deve essere colto come occasione irripetibile di ripensare l’intero settore, secondo un approccio innovativo”. Questo è lo spirito che caratterizza le proposte di Crien attiva dal 2009 nel settore delle costruzioni ad alta efficienza energetica. La società promuove l’integrazione tra le componenti del sistema edificio-impianti e opera a tutti i livelli del processo edilizio, dalla diagnosi preliminare alla certificazione finale delle prestazioni, sia nella progettazione del nuovo, sia nella ricerca di soluzioni per la riqualificazione degli edifici esistenti. I soci fondatori, Gianluigi Lanfranchi laureato in ingegneria edile-architettura e dottore di ricerca in chimica e Paolo Tognini dottore di ricerca in fisica dei materiali, sono forti di un’esperienza ventennale maturata in ambito universitario e all’interno di aziende leader nel mercato dell’innovazione tecnologica. Attraverso Crien, vogliono portare nel mondo dell’edilizia diffusa l’approccio rigoroso e innovativo specifico dei settori di rispettiva provenienza. Una sfida ambiziosa che tuttavia ha portato in breve tempo ad acquisire un ruolo autorevole nella realizzazione di diagnosi energetiche e nella successiva progettazione integrata generale e di dettaglio esecutivo degli edifici e dei sistemi impiantistici. Un’esperienza certificata anche dalla qualifica di Esperti in Gestione dell’Energia secondo la norma UNI CEI 11339:2009, conseguita da entrambi i soci nel 2011, lo stesso anno in cui Crien entra a far parte di R.I.S.E.E., una
Insieme alle società Ressolar s.r.l., C.R.S. Impianti s.r.l., F.M.S. Impianti Tecnologici s.r.l., Gualini s.p.a., Crien fa parte di R.I.S.E.E. (Rete Impresa Specialisti Efficienza Energetica), che propone ai propri clienti un’offerta integrata e “chiavi in mano” che copre l’intero campo delle possibilità di interventi di efficientamento. Partendo da una diagnosi energetica preliminare che consenta al cliente di decidere con maggiore consapevolezza sulla tipologia e sulla consistenza degli interventi da realizzare, l’offerta è arricchita dalla componente di coordinamento progettuale, per proporre al cliente un interlocutore unico nella gestione di tutti gli interventi integrati. Le capacità operative della rete sono inoltre adeguate a offrire al cliente, a valle della realizzazione di opere e impianti, anche servizi di gestione, manutenzione e assistenza nel tempo, secondo standard di qualità di elevato livello e secondo le formule contrattuali più innovative nel settore dell’efficienza energetica. R.i.s.e.e. ha inoltre definito una partnership con il gruppo bancario Intesa Sanpaolo per l’offerta di prodotti e servizi bancari specifici e personalizzati finalizzati a sostenere i costi relativi agli interventi realizzati. L’offerta di questi servizi finanziari agevolati rappresenta un ulteriore valore aggiunto a supporto della pianificazione economico-finanziaria degli interventi verso qualsiasi tipologia di clientela, privata, business o pubblica. L’eccellenza del progetto R.i.s.e.e. è stata riconosciuta da Regione Lombardia, dal ministero dello Sviluppo economico e dal Sistema delle Camere di commercio lombarde attraverso l’erogazione di un finanziamento nell’ambito del Programma Ergon. delle prime Reti d’Impresa orientate all’efficienza energetica degli edifici. Il mercato di riferimento si muove nella direzione della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. “Siamo assolutamente convinti che l’efficienza energetica si realizzi necessariamente attraverso la preliminare analisi delle cause, tecnologiche e gestionali, di un elevato consumo energetico. Una volta verificato se queste sono determinate da una tecnologia superata o da una sbagliata gestione dei consumi, procediamo con la progettazione integrata degli interventi di riqualificazione”, affermano Lanfranchi e Tognini. “Attraverso questo approccio preliminare siamo in grado di definire le proposte di intervento per il miglioramento dell’efficienza energetica di un qualsiasi edificio, selezionando il grado di
intervento più adeguato rispetto alle esigenze del committente: un approccio che consente di realizzare importanti economie sia sui costi di realizzazione sia sui successivi costi di gestione lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio. Il nostro tratto distintivo è la qualità della diagnosi energetica, spesso affrontata in modo superficiale da competitor del settore”. I metodi ordinari di analisi dei consumi energetici reali e di simulazione statica delle proprietà dell’edificio, condotti mediante i tradizionali software commerciali, sono accompagnati sia da modelli di simulazione dinamica delle caratteristiche termo-fisiche dell’edificio, sia dalla raccolta continuativa e diffusa dei parametri termo-igrometrici reali dell’edificio, attraverso l’uso di sensori in loco. A sua volta il calcolo da principi primi delle
proprietà dei nodi strutturali si accompagna all’uso di metodi termografici dinamici. Crien sottolinea la necessità di riportare al centro dell’intero processo edilizio il progetto, inteso come organizzazione dei contributi di tutte le esperienze specialistiche e tecniche, per elaborare soluzioni dove tutti i dettagli siano integrati in modo coerente fra loro. Per questo motivo la società si propone anche a supporto di altri professionisti, sia nello sviluppo dei progetti, con capacità di coordinare tra loro le scelte
architettoniche, impiantistiche e di isolamento dell’involucro, sia nella direzione dei lavori in cantiere, affinché la costruzione sia progettata e realizzata in modo tale da richiedere un basso consumo di energia, nel rispetto del benessere degli occupanti, della funzione e della qualità dell’esito architettonico. Un approccio integrato che mette in primo piano le esigenze dei propri clienti, interpretate da chi lavora nel campo dell’efficienza energetica con motivata competenza e professionalità.
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Con il progetto Casa Sicura l’Asl ti segue tra le mura domestiche
A partire dal 2012 l’Asl Bergamo, in collaborazione con i 244 comuni presenti sul territorio provinciale, ha avviato il progetto Casa Sicura, un percorso volto a ridurre gli incidenti domestici e le segnalazioni d’inconvenienti igienici legati alle abitazioni. Stando ai dati e alle segnalazioni ricevute dagli uffici Asl annualmente il cattivo stato e l’utilizzo improprio degli impianti, elettrici e termici, sono causa di un elevato numero d’incidenti, come ad esempio le intossicazioni da monossido di carbonio. L’obiettivo principale del progetto, sviluppato dal Servizio di sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione medica, è quello di sensibilizzare tutti i cittadini bergamaschi per prevenire gli incidenti domestici che sono spesso dovuti alla negligenza nell’utilizzo degli impianti, con particolare attenzione verso la fascia di popolazione straniera e anziana. Per i primi, spesso all’oscuro di alcune nozioni di si-
curezza basiche, la campagna d’informazione è stata tradotta in ben otto lingue: dall’inglese allo spagnolo, dal cinese al francese includendo lingue fortemente radicate sul territorio come l’urdu, l’indu e l’arabo. L’obiettivo è
“Il cattivo stato e l’utilizzo improprio degli impianti, elettrici e termici, sono causa di un elevato numero di incidenti quali le intossicazioni da monossido di carbonio” quello di divulgare capillarmente informazioni e nozioni spesso scontate quanto sconosciute, raggiungendo sia la cittadinanza straniera che gli anziani, molti dei quali vivono in solitudine. Gli impianti -sia elettrici che termici– se in cattivo stato o utilizzati impropriamente possono
provocare incidenti domestici anche di grave entità. Tra i pericoli “di casa” le intossicazioni da monossido di carbonio sono i più frequenti: il monossido di carbonio -individuato in chimica con il simbolo CO- è un gas incolore, inodore, invisibile e non irritante. Un pericoloso nemico “silenzioso”, che può determinare gravi conseguenze sulla salute in quanto diffondendosi nell’abitazione può causare problematiche riconoscibili da una sintomatologia classica, come lieve emicrania, stanchezza, spossatezza, nausea o tachicardia, mentre qualora il soggetto fosse esposto per un tempo prolungato, potrebbe determinare fenomeni ancora più gravi come stati convulsivi o, nei casi più estremi, la morte. La carenza o la totale mancanza di ricambio d’aria nei locali dove sono installati apparecchi a fiamma libera, la presenza di apparecchi difettosi e la relativa mancanza di manutenzione, l’utilizzo di bracieri e barbecue in ambienti chiusi sono alcune tra le principali cause di pericolo in ambito domestico. Per questo è fondamentale non risparmiare sulla sicurezza ripiegando in improprie azioni fai da te, ma è quanto mai essenziale affidarsi per l’installazione, la revisione e la manutenzione degli impianti a tecnici e personale di comprovata e qualificata specializzazione. Semplici gli accorgimenti da seguire ai fini della prevenzione: in cucina ad esempio la verifica della presenza del dispositivo di sicurezza sul piano cottura e la presenza di uno spazio per l’areazione dell’ambiente libero da ogni ostruzione. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, per consultare le pratiche guide informative riguardo la prevenzione dagli incendi, il ricambio d’aria dell’abitazione, smaltimento dei rifiuti e adeguata conservazione dei cibi consultare il sito web: www.asl.bergamo.it
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Opportunità di Green job come tecnici segnalatori L’azienda bergamasca Ressolar apre le porte a future collaborazioni L’efficienza energetica può dare lavoro e benefici ambientali Anche durante la crisi economica c’è chi scommette sul futuro dei giovani e del mondo del lavoro in un’ottica green. Un forte segnale arriva ad esempio dalla bergamasca Ressolar, consolidata ditta nel settore della green economy, energie rinnovabili ed efficienza energetica, che ha allestito due sessioni formative per incontrare giovani neolaureati, proponendo loro una concreta opportunità d’ingresso e progressivo avanzamento nel mondo occupazionale. Questi primi due incontri, tenutisi lo scorso 5 marzo presso l’Urban Center di Bergamo, sono solo l’inizio del percorso di formazione per questi futuri potenziali tecnici segnalatori: una figura professionale per la quale sono richieste com-
crescere professionalmente nei ruoli di progettista, agente e quindi progettista esecutivo. Sottolinea il Presidente di Ressolar, Gianluigi Piccinini: «La domanda di lavoro va creata partendo proprio dal territorio e soprattutto mettendosi in gioco con tanta voglia di crescere». Tale approccio va incontro a due grandi sfide del futuro: vincere la crisi, scommettendo sul talento dei giovani, e divulgare l’importanza della tematica ambientale eliminando sprechi e risolvendo i problemi connessi all’inquinamento e alle fonti non rinnovabili. I primi due incontri tra l’azienda e i potenziali collaboratori sono stati proprio l’occasione per
“Due grandi sfide per il futuro: vincere la crisi, scommettendo sul talento dei giovani, e divulgare l’importanza della tematica ambientale eliminando sprechi e risolvendo i problemi connessi alle fonti non rinnovabili” petenze accademiche nel settore ingegneristico e progettuale/ architettonico. Ressolar offrirà ai candidati una chiara opportunità d’inserimento in azienda: dopo una collaborazione iniziale, per il più meritevole è prevista infatti l’assunzione con un contratto a tempo determinato.
Tecnici segnalatori per il futuro dell’energia pulita Un buon tecnico segnalatore ha modo di distinguersi trovando potenziali clienti, sia nel settore pubblico che privato, e facendo capire loro l’importanza, il valore -e la convenienza- dell’efficienza energetica, ottenendo quindi una provvigione per ogni contratto stipulato. Chi avrà dato dimostrazione di competenza tecnica e commerciale potrà
un confronto reciproco su temi ambientali, nell’ottica di uno scambio d’idee e di aspetti informativi che dimostravano quanto ad ogni problema ambientale o energetico si possa trovare una soluzione nelle attività offerte da Ressolar. Efficienza energetica degli edifici esistenti -in Italia l’80% è in classe G- impianti fotovoltaici, geotermici, campagne di raccolta e recupero degli oli vegetali, bonifiche dall’amianto, rifacimento impianti pubblici, centrali idroelettriche e certificazioni ambientali: sono solo alcune delle tematiche analizzate che hanno catturato la curiosità e l’entusiasmo dei giovani neolaureati. É stato poi presentato un progetto innovativo che ha suscitato grande interesse e numerose domande: la cam-
pagna di raccolta oli vegetali Se mi rifiuti sei fritto. In pochi sono a conoscenza dei danni causati sia alle forme di vita acquatiche che agli impianti di depurazione dallo scarico di questo materiale apparentemente innocuo nelle condotte fognarie. Obiettivo della campagna di raccolta è quello di contenere il danno ecologico e recuperare gli oli trasformandoli in biocombustibili. Una grande opportunità che ha già portato un colosso come Mc Donald a utilizzare solo biocombustibili per i propri trasporti su gomma… e un domani persino gli aerei potranno volare con questi carburanti! I rappresentati dell’azienda hanno poi sottolineato che Ressolar è una ESCO, ovvero una Energy Saving Company. Con tale formula, Ressolar si qualifica come ditta che viene remunerata in base al risparmio conseguito con piani di ammortamento ponderati. Tale format consente anche di reperire il finanziamento per tali progetti al momento in cui viene commissionata l’opera, rendendo il servizio offerto più appetibile anche per gli enti pubblici con cui i nuovi tecnici segnalatori potranno interfacciarsi. La formazione dei giovani neolaureati è proseguita con l’analisi delle pratiche virtuose da adottare per abbattere il costo della bolletta energetica: l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, ad esempio, può rendere un edificio completamente autonomo dalla fornitura energetica non rinnovabile, consentendo risparmi consistenti in termini economici. Senza dimenticare l’aspetto etico che questo comporta. A chiusura dell’incontro Piccinini ritorna sul concetto che, anche in tempi di crisi, si può e si deve ragionare in ottica propositiva: «Bisogna soprattutto far capire al mondo che siamo ancora nel Medioevo ambientale e dovremo rinascere nella modernità uscendo dalla schiavitù dei combustibili fossili con una cultura finalmente eco-compatibile per il bene economico nostro e dei nostri figli». Enrico Ubiali
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La eco container home in Cile La casa che riusa pallet e container Riutilizzare vecchi container da trasporto, profili di acciaio provenienti da porzioni di tracciati ferroviari dismessi e pallet: questa la scelta pensata per realizzare la Eco container Home nella regione del Curatavi in Cile, abitazione manifesto dell’approccio progettuale della compagnia Infiniski. Lo scopo è quello di coniugare una progettazione attenta alla qualità degli spazi dell’abitare, una particolare cura del disegno delle forme e degli elementi di arredo ma, allo stesso tempo, il rispetto per i principali fondamenti dell’architettura sostenibile. Tutto ciò si traduce in un edificio i cui ambienti sono disposti e regolati in funzione delle condizioni climatiche locali, un edificio in cui l’installazione di sistemi energetici alternativi, relativamente a riscaldamento e illuminazione, consente il raggiungimento del 70% di autonomia. Ma l’elemento caratterizzante del progetto è certamente dato dai componenti scelti per la realizzazione: la volontà di ridurre l’impatto ambientale e di concepire una struttura in grado di adattarsi alle esigenze della committenza e contemporaneamente di ridurre i costi di realizzazione, di manu-
“Coniugare una progettazione attenta alla qualità degli spazi dell’abitare, una particolare cura del disegno delle forme e degli elementi di arredo ma, allo stesso tempo, il rispetto per i principali fondamenti dell’architettura sostenibile” tenzione e di eventuale successivo ampliamento. Realizzata in soli 90 giorni con un costo di 79 mila euro comprensivo anche di tutti gli impianti e dei sistemi di
produzione di energia alternativa, l’abitazione si sviluppa a partire da tre container, due di 20 piedi (circa 6 metri) che, collocati al piano terra, delimitano la zona soggiorno posizionata centralmente, e uno di 40 piedi (poco più di 12 metri) che costituisce la zona notte posta al livello superiore e raggiungibile con una scala di collegamento che, oltre ad avere un ruolo funzionale, diventa elemento di arredo nella zona giorno. I pallet, posizionati esternamente all’involucro principale, conferiscono alla casa un’immagine molto particolare: i giochi di luci e ombre che si formano sulla superficie metallica danno una consistenza a questa doppia pelle che, oltre a essere studiata come elemento
di qualità compositiva, diventa importantissima per il controllo climatico. La scelta di utilizzare il container come elemento prefabbricato nella costruzione, pone dei problemi di gestione dovuti al rischio di surriscaldamento di un ambiente delimitato da tale materiale. Il pallet garantisce invece una sufficiente schermatura e, essendo posizionato a un’opportuna distanza, offre la possibilità del passaggio dell’aria attraverso le doghe e nell’intercapedine che vi si forma. Inoltre, l’utilizzo di pallet come superficie esterna, consente un buon livello di adattamento dell’edificio alle diverse condizioni climatiche ma anche alla posizione del sole nelle diverse ore della giornata perché è possibile
orientare i diversi elementi e garantire una schermatura ottimale delle superfici vetrate. La scelta di impiegare materiali riciclati nell’edificio -oltre a container e pallet sono stati usati cellulosa e sughero per l’isolamento, alluminio, ferro e legno per le strutture e gli arredi- ha consentito di ottenere un edificio i cui componenti provengono dal recupero per ben l’85%. Questa caratteristica, affiancata alla provenienza di ulteriore legname da foreste sostenibili, alle vernici ecologiche e alle ceramiche per l’interno dotate di certificazione di ecosostenibilità, rendono la eco container home un esempio molto interessante di abitazione ecologica. Alessandro Sonzogni
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Ferrovie abbandonate Un patrimonio da recuperare Il 3 marzo è stata la VI Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate Un viaggio tra archeologia industriale, recupero e mobilità sostenibile
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Kairòs s.a.s.
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La ferrovia accompagna la storia dell’umanità sin dalla fine del Settecento, quando le invenzioni di James Watt aprirono la strada allo sviluppo delle caldaie a vapore, segnando l’inizio dell’era industriale e del consumo massiccio di combustibili fossili. La prima ferrovia pubblica a doppia traccia fu aperta nel 1830 sulla linea Liverpool-Manchester. In Italia la prima tratta a doppio tronco, la Napoli-Portici, e ll e di soli 7 Km, fu inaun a z io n a le d AT E a t a n r io g 6a gurata da Re FerdiTIC IE DIMEN 13 F E R R O Vica 3 Marztuotta2Ita0 nando II di Borbone lia Domenetine manifestazioni in nell’ottobre 1839. Nel Ev Regno Lombardo-Veneto l’esigenza di connettere su rotaia le due capitali, Milano e Venezia, fu a lungo considerata un’opera ciclopica. Il primo tratto Padova-Mestre venne inaugurato nel 1842. Ci vollero altri 36 anni perché la “Ferdinandea”, dal nome della “Lo sviluppo società austriaca che la costruì, dell’industria fosse finalmente completata, nel automobilistica ha 1878, quando l’Italia era ormai portato alla dismissione una nazione unita. Così, dalla seconda metà di migliaia di chilometri dell’Ottocento in poi, la re- di linee ferroviarie la cui te ferroviaria italiana contribuì perdita comporterebbe all’unificazione del nostro Paenon solo un degrado per se accorciando sempre di più i tempi di percorrenza tra le prin- i territori interessati ma anche la perdita di una cipali città italiane. Sica tonello Foto di An
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Rivalorizzazione per fini turistici o per percorsi ciclabili Il progetto Ferrovie Abbandonate nasce da un’iniziativa dell’Associazione Italiana Greenways per conservare la memoria dei tracciati ferroviari non più utilizzati. A partire dagli anni 40 e 50, infatti, lo sviluppo dell’industria automobilistica portò alla dismissione di migliaia di chilometri di linee ferroviarie, cui vanno aggiunti i tratti abbandonati in seguito alla realizzazione di varianti di tracciato. Si tratta di un patrimonio importante, fatto di
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risorsa di uso pubblico e della memoria storica dei luoghi” sedimi continui che si snodano nel territorio collegando città e borghi, di opere di ingegneria e di archeologia industriale -come ponti, viadotti e gallerie- di stazioni e di caselli abbandonati la cui scomparsa comporterebbe non solo degrado per i territori interessati, ma anche la perdita di una risorsa di uso pubblico e della memoria storica locale. Un patrimonio da salvaguardare ripristinando un servizio ferroviario legato a una fruizione più
“In Italia ci sono più di 5 mila chilometri di linee ferroviarie dismesse: la maggior parte a causa di scelte che, col senno di poi, si sono rivelate sbagliate, avendo puntato solo sull’uso dell’auto” ambientale e turistica dei luoghi oppure trasformando le vecchie linee ferroviarie in “percorsi verdi”. Una rete di mobilità dolce che non crea nulla ma recupera e riutilizza infrastrutture già esistenti senza pregiudicare l’eventuale futuro ripristino del servizio ferroviario. Per questo si battono le associazioni aderenti a Co.Mo. Do -Confederazione Mobilità Dolce- che riunisce diverse associazioni che si occupano di mobilità alternativa, tempo libero e attività outdoor sostenibili: «In Italia ci sono più di 5 mila chilometri di linee ferroviarie dismesse», dichiara il presidente della
Federazione Italiana Amici della bicicletta. «La maggior parte a causa di scelte che, col senno di poi, si sono rivelate sbagliate, frutto di valutazioni superficiali da parte di istituzioni poco lungimiranti che avevano come modello di riferimento quello di una società basata sulla prevalenza del mezzo privato a motore. L’obiettivo condiviso è quello di un recupero totale di questo immenso patrimonio ferroviario per prevenirne il degrado e la distruzione, puntando preferibilmente alla ripresa della sua funzione originaria e, in seconda battuta, alla tutela dell’infrastrut-
tura e alla sua riconversione, come parte essenziale di una rete nazionale di percorribilità ciclistica e ciclopedonale». Grazie a Co.Mo.Do. nel 2006 è stata stesa una proposta di legge nazionale per la conservazione, il recupero e la valorizzazione delle ferrovie abbandonate e delle infrastrutture territoriali dimesse e, da quell’anno, è stata istituita la Giornata Nazionale delle Ferrovie Abbandonate. Per saperne di più: www.ferroviedimenticate.it www.ferrovieabbandonate.it www.greenwaysitalia.it Arianna Corti
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Eco dal Mondo
Brasile 2014 I mondiali di calcio saranno green
Dalla scelta della mascotte all’utilizzo del fotovoltaico. Le eco-novità dei pro
Ridurre l’impatto ambientale, altrimenti devastante, di un imponente evento di massa o di una manifestazione sportiva a risonanza mondiale si può e lo hanno dimostrato le Olimpiadi di Londra 2012. Dalle posate ecocompatibili ai percorsi pedonali e ciclabili per raggiungere i luoghi delle gare, dalla distribuzione gratuita dell’acqua a uno scrupolosissimo progetto di raccolta differenziata, riciclo e riuso delle migliaia di tonnellate di rifiuti prodotti, molti sono stati gli interventi per rendere più sostenibili i giochi olimpici 2012. I prossimi campionati mondiali di calcio, che si giocheranno in Brasile nel 2014, non saranno da meno, come ha
annunciato il segretario generale della FIFA Jerome Valcke, garantendo che la gestione dell’intera manifestazione sarà all’insegna della sostenibilità e della tutela dell’ambiente. Federico Addiechi, responsabile Corporate Social Responsibility FIFA, ha sottolineato come «la sostenibilità è uno punti chiave della nostra vision per la Coppa del Mondo FIFA 2014. In questo modo, lo sport contribuirà ad aumentare la produzione e l’uso della potenza delle rinnovabili nel paese». Attualmente sono in costruzione o in via di ristrutturazione dodici stadi. L’obiettivo è quello di renderli più ecologici possibile, utilizzando fonti di energia rinnovabile - il solare innanzitutto - e riducendo o compensando le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un altro punto di forza sarà l’alimentazione biologica: obiettivo degli or-
ganizzatori è che i servizi di catering degli hotel accreditati all’evento, così come i principali ristoranti delle città coinvolte, utilizzino essenzialmente alimenti bio. Ultima ma non meno importante, la mascotte. Sarà l’armadillo a tre fasce o Tatu-bola, un mammifero particolarmente vulnerabile e a rischio estinzione, che abita le aree nord orientali del Brasile e che la FIFA ha scelto di adottare come simbolo di un Mondiale che, almeno nelle intenzioni, si preannuncia essere il più eco-sostenibile e sensibile alle tematiche ambientali nella storia della Coppa del Mondo. E ora sul web impazza la sfida per scegliere il nome della mascotte, i brasiliani potranno votare online fino a metà novembre 2013 per decretare il vincitore dei tre nomi in lizza: Amijubi, Fuleco e Zuzeco.
A Brasilia il primo stadio ecosostenibile Un progetto di ristrutturazione “a energia zero” L’evento sportivo e mediatico più seguito del pianeta, la Coppa del Mondo di calcio, sarà ospitato nel 2014 dal Brasile. Certamente un evento di tale portata è una grande occasione per il definitivo “salto di qualità” di questo Paese che da anni sta affrontando un importante percorso di sviluppo economico e sociale. L’organizzazione dei campionati mondiali di calcio porta ovviamente con sé un grande giro d’affari: ogni edizione, inoltre, è accompagnata dalla costruzione di nuovi stadi, sempre più avveniristici e caratterizzati da tecnologie innovative. Gli organizzatori, abbandonando l’idea di costruire uno sta-
dio ex novo, hanno deciso di ristrutturare l’Estadio Nacional di Brasilia, storicamente conosciuto come Stadio Mané Garrincha, costruito nel 1974 e che poteva contenere fino a 43 mila spettatori. Grazie alla sua profonda ristrutturazione la capienza arriverà a ben 70 mila posti. La peculiarità di questo progetto non risiede però nell’ampliamento della sua capienza, bensì nel renderlo il primo stadio “a energia zero” al mondo, grazie all’ottenimento della certificazione Leed Platinum, ovvero la Leadership in Energy and Environmental Design rilasciata per la progettazione, costruzione e gestione di edifici e strutture a
“L’obiettivo è quello di rendere gli stadi più ecologici possibile utilizzando fonti di energia rinnovabile e riducendo o compensando le emissioni di CO2” elevate performace ambientali. Per arrivare a questo prestigioso quanto ambito riconoscimento, il progetto dello studio Castro Mello Architects, gruppo di progettazione specializzato in edifici sportivi e arene, adotterà diverse soluzioni innova-
tive. Innanzitutto è previsto il rivestimento della copertura con pannelli fotovoltaici che provvederanno al sostentamento energetico dell’intero stadio, mentre l’energia elettrica prodotta in eccesso verrà immessa nella rete nazionale e venduta, ottenendo un rientro dell’investimento ipotizzato in dodici anni. La copertura avrà, però, anche un’altra particolare caratteristica: una membrana fotocatalitica catturerà l’inquinamento atmosferico, assorbendo anidride carbonica e altre sostanze chimiche dannose. Il tetto dello stadio servirà altresì da dispositivo passivo per l’ombreggiamento e la protezione dal forte sole di
Brasilia nelle ore più calde. L’acqua piovana, abbondante nella stagione umida ma assai scarsa durante l’inverno, verrà invece recuperata tramite un sistema di raccolta e riciclo e utilizzata per l’irrigazione del campo e dell’area circostante. Infine, un’innovazione singolare relativa all’accessibilità che strizza l’occhio anche all’ecologia: sono previsti infatti 3.500 posteggi per biciclette, di cui 1.000 “vip” direttamente dentro lo stadio, per favorire la mobilità sostenibile in occasione delle partite e degli altri eventi che l’arena ospiterà. Funzionalità al servizio degli spettatori. Dal punto di vista funzionale, il progetto dello stadio prevede l’eli-
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ossimi campionati mondiali di calcio
…ma Rio de Janeiro e Recife non restano a guardare! Previsti “ritocchi” a impatto zero anche per il leggendario Maracanà e il più sconosciuto Pernambuco Ci sono parole che basta pronunciarle per evocare un mondo. Tra queste c’è sicuramente Maracanà, il mitico stadio brasiliano di Rio de Janeiro che ha visto le gesta di campioni senza tempo, da Pelè a Ronaldo, da Zico a Kakà, da Romario a Ronaldinho, e che ospiterà la finale della prossima Coppa del Mondo nel 2014. Ebbene, la notizia è che anche uno dei più grandi teatri del calcio mondiale presto
“L’energia elettrica prodotta in eccesso verrà immessa nella rete nazionale e venduta, ottenendo un rientro dell’investimento quantificato in 12 anni” minazione della pista d’atletica, che riduce sensibilmente la visuale del campo agli spettatori, e il conseguente rifacimento di tutto l’anello inferiore degli spalti, riutilizzando i materiali ottenuti dalla demolizione della parte obsoleta; verrà invece mantenuta la struttura dell’anello superiore.
In generale tutto lo stadio avrà standard di comfort e sicurezza molto elevati, in un Paese in cui la maggioranza delle arene calcistiche è in condizioni assai precarie. Caratteristiche di sostenibilità, dunque, sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale. Ma riguardo l’aspetto economico? Le innovazioni costeranno, e molto: alla fine della costruzione lo stadio costerà più di 400 milioni di dollari. C’è da augurarsi che, alla fine della manifestazione, visto il costo elevato, non rimanga una “cattedrale nel deserto”: i presupposti perché ciò non accada sembrano esserci, visto che lo stadio ospiterà anche alcuni match del tor-
neo olimpico di calcio in occasione dei Giochi di Rio del 2016 e, quantomeno, produrrà energia pulita per i prossimi 25 anni.
diventerà green. Un accordo tra la cinese Yingli Green Energy, la Light Esco, Edf Consultoria e lo Stato di Rio de Janeiro, consentirà allo stadio di fruire di energia solare. Sull’anello che copre la parte superiore delle tribune saranno collocati 1.500 moduli fotovoltaici prodotti dall’azienda cinese. Ma le stesse opere verranno realizzate anche nello stadio di Pernambuco, nella città di Recife, che ospiterà quattro partite durante la fase a gironi. Sono stati infatti avviati i lavori per l’installazione di un impianto fotovoltaico da 1 megawatt. Il costo stimato è poco meno di 4 milioni di euro, e la realizzazione è affidata alle società brasiliane Neoenergia e Odebrecht Energia, con la progettazione esecutiva e l’installazione dell’impianto a opera dell’affiliata brasiliana Gehrlicher Solar Ecoluz do Brasil. Un’iniziativa che s’inserisce nell’ambito del Progetto Strategico di Ricerca e Sviluppo dell’Agenzia Nazionale Brasiliana dell’Energia Elettrica, la ANEEL, che intende incentivare lo sviluppo dell’energia solare e che prevede ulteriori investimenti per circa 10 milioni di euro. Alessandro Sonzogni
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Scuole
Cos’è “Scuola 21”? Scuola 21 è un progetto di formazione didattica realizzato dall’Istituto G. Natta di Bergamo che ha coinvolto direttamente circa 55 studenti delle classi 5°A e 5B del Liceo Scientifico Tecnologico. L’obiettivo del lavoro è stato quello di avvicinare gli studenti ai temi delle energie rinnovabili e della sostenibilità, di creare un profilo di studente competente nell’ambito scientifico, etico e comunicativo e in grado di intervenire correttamente nei dibattiti riguardanti tali tematiche. Anche la stesura di questo articolo divulgativo del progetto “Scuola 21” rientra in questo percorso formativo, attraverso l’occasione data a due studenti di frequentare la redazione di BergamoSOStenibile.
Scuola 21 Studenti in laboratorio alla ricerca del All’istituto G. Natta realizzato un progetto sperimentale di ricerca nell’ambito etico e scientifico su biomasse ed energie rinnovabili Il progetto “Scuola 21” consiste in una ricerca scientifica basata sull’analisi della possibilità di coltivare la pianta Jatropha curcas sul territorio bergamasco e di produrre il biodiesel con l’utilizzo dell’olio estratto dai suoi semi. Questa ricerca sperimentale è stata guidata dalla professoressa Simona Chinelli, in collaborazione con i professori Ilario Amboni, Patrizia Di Giacomo, Monica Fanizzi, Pina Braco, Giorgio Cortesi e Pierluigi Belotti che ci hanno motivato e indirizzato nel nostro cammino formativo e soprattutto ci hanno dato l’occasione di entrare in uno stimolante percorso multidisciplinare. In questi due anni di lavoro abbiamo avuto l’occasione di incontrare molti esperti nel campo etico-ambientale, ma anche in questo frangente non siamo stati ascoltatori passivi: abbiamo potuto dibattere le varie tematiche riguardanti il nostro lavoro e ci è stata data la possibilità di partecipare a stage formativi in varie aziende del settore ambientale. Il lavoro è stato suddiviso in 4 laboratori seguiti da 4 gruppi di studenti: bioetica, biologia, chimica e religione.
I quattro laboratori Il primo laboratorio è quello relativo alla comunicazione scientifica e bioetica, guidato dalla professoressa Chinelli con alcuni interventi del professore Mario Gurgoglione, della professoressa Maria Notarangelo e della dott.ssa Claudia Proserpio (Cea). Ma cos’è la bioetica? È un’etica applicata che ha lo scopo di analizzare le proble-
Le classi 5ª B e 5ª A in visita all’Italcementi
matiche riguardanti le questioni morali ed etiche nei campi della biologia e della medicina. L’obiettivo del laboratorio (ancora in corso) è quello di elaborare un modello di comunicazione sostenibile sui temi ambientali, di analizzare i diversi processi deliberativi nella comunicazione scientifica e sociale, e la divulgazione scientifica delle tematiche riguardanti le energie rinnovabili. A tal proposito sono state esa-
minate due testate giornalistiche locali, l’Eco di Bergamo e BergamoSOStenibile, selezionando gli articoli sulle energie rinnovabili. Per eseguire questo lavoro abbiamo seguito alcune lezioni sul linguaggio scientifico e bioetico, sulle argomentazioni e analisi retoriche. Il secondo laboratorio, di biologia, tenuto dalle professoresse Fanizzi e Braco, aveva l’obiettivo di sperimentare la coltivazione della pianta di Jatropha
sul territorio bergamasco. Per raggiungere questo scopo dovevamo analizzare diversi fattori che potevano in qualche modo influenzare i risultati. Ci siamo occupati di studiare il clima del nostro territorio tramite l’utilizzo della stazione meteorologica, di esaminare i semi di Jatropha e le sue caratteristiche, ma anche le caratteristiche delle piante oleaginose in generale. Altri incarichi sono stati lo studio e la prepa-
razione del terreno sterile per la semina in vitro, vale a dire in laboratorio, l’analisi della tipologia di terreni presenti nella bergamasca e infine la semina della Jatropha, in condizioni climatiche a lei inusuali. Un terzo laboratorio è quello di chimica, coordinato dal professore Amboni e dalla professoressa Di Giacomo. Il fine di questo laboratorio era quello di riuscire a estrarre l’olio dalla Jatropha e trasformarlo
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Jatropha curcas
l biodiesel bergamasco in quanto noi studenti abbiamo attivamente eseguito una ricerca scientifica che, a prescindere dai risultati, ha dato modo di arricchire la nostra formazione, aggiungendo competenze pratiche e sperimentate in prima persona. Una volta terminata la fase laboratoriale, raccoglieremo tutte le informazioni ottenute per la restituzione al territorio dei risultati finali, attraverso l’organizzazione di un convegno e altri interventi in merito alle energie rinnovabili e biomasse. Il processo di transesterificazione degli olii vegetali per la produzione di biodiesel
La Jatropha curcas è un arbusto perenne originario del Centro America. Cresce facilmente in aree pressoché desertiche ed è comunemente coltivata nelle regioni tropicali e subtropicali. Essendo una pianta tossica gli utilizzi che se ne possono trarre sono piuttosto limitati: perfino dalle popolazioni locali è quasi unicamente impiegata per recintare le coltivazioni contro gli attacchi degli animali. Recentemente, data l’elevata quantità di olio contenuta nei semi (30-38%), se ne sta sperimentando l’utilizzo per produrre, appunto, olio vegetale la cui resa può arrivare a 1,6t/ettaro, superiore perfino alla colza (1,5t/ettaro). È doveroso sottolineare che la Jatropha, crescendo bene anche su terreni aridi e pietrosi, necessita di esigue quantità di acqua e di fertilizzanti, al contrario delle culture tradizionalmente impiegate per produrre olii (mais, colza e palma da olio). L’olio estratto dopo la filtratura è impiegabile direttamente come carburante per motori specificamente modificati o, tramite trans-esterificazione, per la produzione di biodiesel. L’impossibilità di impiego per l’alimentazione umana o animale, sommata alle facili modalità di coltivazione, potrebbero portare alla ribalta la Jatropha come pianta oleaginosa sfruttabile nei paesi in via di sviluppo per la produzione di biocarburante. Ciò potrebbe risolvere parzialmente le condizioni di indigenza “energetica” di quelle popolazioni, valorizzando terreni non impiegabili per coltivazioni alimentari.
Rebecca Appiani Francesco Previtali
I giudizi sul progetto scolastico La parola agli studenti
La classe 4°B in visita ad un padiglione dell’orto botanico di Città Alta
in biodiesel, attraverso un processo chimico chiamato transesterificazione con aggiunta di catalizzatori. Prima di eseguire questo lavoro, abbiamo applicato questo procedimento sull’olio ricavato da varie piante oleaginose con un risultato positivo. Per quanto riguarda la Jatproha, purtroppo, non è stato possibile svolgere il lavoro poiché la pianta non è cresciuta e non ha dato i semi dai quali estrarre l’olio. L’ultimo è il laboratorio di religione, tenuto dal professore Belotti e dal professore Cortesi. Con il loro aiuto ci siamo occupati della ricerca delle religioni occidentali e orientali che in qualche modo affrontano il rapporto tra l’uomo
e la natura. Questo approfondimento è stato possibile osservando e analizzando le preghiere e i mezzi di comunicazione con Dio nelle varie popolazioni del mondo. Dopo alcune sperimentazioni nei laboratori si è giunti alla conclusione che la Jatropha curcas non è una pianta adatta al clima del territorio bergamasco e pertanto ne abbiamo dedotto l’inopportunità della sua coltivazione. Di conseguenza, vista l’impossibilità di coltivare la pianta, abbiamo sperimentato la produzione di biodiesel a partire da altri olii vegetali. Nonostante l’apparente esito negativo della sperimentazione, l’obiettivo del progetto è stato raggiunto
Gli studenti, riguardo al Progetto Scuola21, hanno espresso diversi pareri, a volte contrastanti. Non vi è dubbio sul fatto che sia stato un progetto istruttivo e ben coordinato, che ci ha avvicinato in qualche modo al mondo della ricerca scientifica, dandoci un’idea dell’ambiente professionale nel quale ci andremo ad inserire in un prossimo futuro. Ogni tanto però fermarsi al pomeriggio è stato pesante, considerando soprattutto l’elevato carico di lavoro e conseguente stress psicologico che si deve sostenere durante il quinto anno di liceo. Un altro punto critico “sentito” dagli studenti è stato il mancato coinvolgimento nella fase ideativa del progetto, il che non sarebbe stato comunque possibile per ovvi problemi logistici ma, assicurano i docenti, nei prossimi anni si terrà conto della possibilità di svolgere la fase progettuale assieme agli studenti.
La parola ai professori Parla Simona Chinelli, docente di Filosofia dell’ISISS G.Natta: Il Progetto Scuola 21 ha aper-
O 15 aprile
to nuove strade per l’applicazione di un nuovo modello organizzativo nell’ambito della tutela ambientale. Al centro della progettazione curricolare vi è stata l’attuazione di una didattica per problemi ed integrata, ovvero un percorso formativo ove ambito umanistico e ambito scientifico collaborano alla realizzazione di un unico progetto. Un’altra caratteristica peculiare del progetto è stata l’istituzione di un tavolo tecnicoscientifico che ha consentito la co-progettazione delle attività durante il loro svolgimento: alla funzionalità di questo organo hanno contribuito docenti, alunni, genitori dei ragazzi coinvolti, aziende partner e DSGA. Scuola 21 ha inoltre consentito di introdurre nella scuola una valutazione sulle competenze di cittadinanza e costituzione che ha accompagnato le pagelle degli allievi coinvolti. Per finire in bellezza, nel mese di marzo, circa venti ragazzi delle due classi coinvolte hanno preso parte a stage formativi in diverse aziende della Provincia di Bergamo. Visti gli importanti risultati raggiunti in questi due anni, speriamo che questo progetto divenga in qualche modo un modello da seguire per le altre scuole.
Convegno sulla didattica integrata all’ISISS G. Natta con esposizione finale del progetto Scuola 21. Orari: dalle14.30 alle 17.45
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Società
Porte aperte per i nuovi uffici di Bergamo SOStenibile Lunedì 22 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra avrà luogo l’inaugurazione ufficiale della nuova sede Tutti invitati dalle 14 alle 20 e… alle 18 aperitivo a Km 0
?
Scopri i nuovi uffici segui il countdown su facebook
PRIMA
“Nella nuova sede una sola password: Open!” Da Wikipedia: “22 aprile, La Giornata della Terra (in inglese Earth Day) è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra”. Wikipedia non lo sa ancora ma il 22 aprile 2013 dovrà essere cerchiato sul calendario ben due volte perché, oltre a essere la Giornata della Terra, è anche il giorno scelto per l’inaugurazione dei nuovi uffici di Bergamo SOStenibile in via Broseta 121. A livello internazionale in questa giornata si vuole ricordare l’importanza delle risorse naturali del nostro pianeta e questo obiettivo si sposa perfettamente con quella che da più di due anni è la mission del nostro mensile: promuovere stili di vita e d’impresa sostenibili.
Un progetto sostenibile La filosofia di Bergamo SOStenibile è nata nel 2010 ed è “cresciuta” per 2 anni fra le scrivanie dell’Incubatore d’Impresa di Brembate Sopra, ovvero nello spazio che Bergamo Sviluppo mette a disposizione dei giovani imprenditori al fine d’incentivare
DOPO la costruzione di una rete di collaborazioni. Da pochi giorni abbiamo una nuova sede che si sta pian piano completando, ma la parola d’ordine rimanda alle origini: Open! In via Broseta 121 è stato sviluppato un openspace, dal punto di vista architettonico, ma anche uno spazio aperto nel vero senso che la traduzione italiana suggerisce: lo spazio è per tutti. Aperto ai numerosi, giovani e validi collaboratori senza i quali Bergamo SOStenibile non potrebbe essere quello che è diventato. Ognuno di essi potrà d’ora in poi contare (a rotazione) su una postazione di lavoro, senza dover per forza dedicare il tempo trascorso alla redazione degli articoli del nostro mensile. Ogni collaboratore potrà sentirsi libero di lavorare per i propri progetti personali a contatto con altri giovani giornalisti o aspiranti tali. Nell’epoca del telelavoro, quello compiuto da Bergamo SOStenibile potrebbe essere inteso come uno step back, un passo indietro compiuto a favore dell’instaurazione di rapporti più stretti fra ogni componente e ogni persona coinvolta. Un procedimento a ritroso rispetto alla frenesia dei nostri tempi dal quale l’armonia del progetto stesso non può che trarre giovamento.
www.bergamosostenibile.com “Appuntamento per il 22 aprile, siete tutti invitati! Tutti gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook”
“Kilometro zero sia per quanto riguarda il consumo di suolo, sia per il coinvolgimento delle aziende che si sono cimentate nell’opera di ristrutturazione e di allestimento” Edilizia sostenibile Si parla molto spesso del problema del consumo del suolo, un tema d’attualità in cui ci si pone il problema della costruzione di edifici che sottraggono spazi agricoli o naturali. Se così fosse stato per i nostri uffici sa-
remmo degli ottimi predicatori ma dei pessimi razzolatori! In via Broseta 121, dove oggi c’è la nostra sede, qualche mese fa c’era un locale in completo disuso e degrado, completamente ammalorato che è stato recuperato tramite la ristrutturazione effettuata da imprese locali. Kilometro zero quindi sia per quanto riguarda il consumo di suolo, sia per il coinvolgimento delle aziende che si sono cimentate nell’opera di ristrutturazione prima e di allestimento poi. Per tutto il resto, non sveliamo nomi e particolari che v’invitiamo a scoprire il giorno dell’inaugurazione.
Vi aspettiamo il 22 aprile! L’inugurazione sarà l’occasione
per accogliere tutti coloro che vorranno vedere la nuova sistemazione e fare due chiacchiere con le persone che stanno dietro a Bergamo SOStenibile. Sarà anche e soprattutto un’opportunità per noi di conoscere di persona voi, i nostri lettori e i nostri inserzionisti, accogliendo le vostre impressioni e perché no, i vostri suggerimenti. Le porte della nuova sede saranno aperte a partire dalle ore 14, quando i visitatori verranno accolti e potranno osservare gli uffici nella loro comune veste di luogo di lavoro mentre, a partire dalle 18 si romperanno le consuetudini dando il via alla vera e propria inaugurazione durante la quale sarà offerto ai presenti un aperitivo, ovviamente a kilometro zero. Appuntamento per il 22 aprile, siete tutti invitati! Forniremo aggiornamenti e risposte alle vostre curiosità sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook… Il countdown è già iniziato! Giorgio Sappilo
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BergamoSOStenibile Fa’ la cosa giusta! Anche il nostro giornale alla 10° fiera nazionale a Milano consumo consapevole, sostenibilità, progetti etici E voi, avete fatto la cosa giusta?
Due padiglioni della fiera Milanocity, dal 15 al 17 marzo, hanno ospitato la decima edizione della più importante fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Il motto di “Fa’ la cosa giusta!” recita: “Il futuro è di chi lo fa” e di persone con buone idee e spirito di iniziativa, negli stand e dintorni, ce n’erano davvero tante. Le realtà produttive che scelgono di fare della sostenibilità il loro punto di forza sono sempre più numerose -gli espositori quest’anno erano più di 700- e la risposta dei visitatori è stata decisamente positiva: oltre 70 mila presenze in tre giorni. Ciò dimostra come molte persone, in questi anni, abbiano aumentato la propria consapevolezza riguardo all’economia solidale.
Interesse attorno al nostro stand Notevole l’interesse riscosso anche dal nostro stand e dalla nostra iniziativa editoriale: i visitatori bergamaschi si avvicinavano volentieri e chi già ci conosceva, condivideva quel pizzico di orgoglio di avere nella propria provincia il primo free press indipendente dedicato alla sostenibilità, mentre chi ancora non conosceva il nostro mensile chiedeva info sull’iniziativa e su come seguirci (ricordiamo che sul nostro sito si possono trovare sia gli articoli che indicazioni sui
«Mi dispiace buttarlo via!» Pronti i nuovi box per rifiutare con ancora più affetto
500 punti di distribuzione in tutta la bergamasca, ripresi in Facebook e Twitter) Molti anche gli interessati dalle altre province lombarde, che hanno promosso un’inedita iniziativa tanto apprezzabile, auspicando si possa trasferire un’esperienza simile anche nelle rispettive province. Numerosi infine gli “amici” passati per ringraziare BergmoSOStenibile per i 75 biglietti omaggio che attraverso Facebook abbiamo regalato ai visitatori di “Fa’ la cosa giusta!”
La 10° edizione “Il futuro è di chi lo fa” Il percorso all’interno della mostra-mercato si articolava in undici aree tematiche: le novità riguardanti il trasporto erano esposte nella sezione “Mobilità sostenibile” dove largo spazio era riservato ai mezzi elettrici; “Abitare green” accoglieva stand
“Le realtà produttive che scelgono di fare della sostenibilità il loro punto di forza sono sempre più numerose e la risposta dei visitatori è stata decisamente positiva” di arredamento, riqualificazione energetica e dedicati alla vita domestica di cani e gatti; la Coop, tra i principali sostenitori della manifestazione, ha presentato le numerose iniziative di solidarietà e sensibilizzazione che ruotano attorno alle proprie attività e “Commercio equo e solidale”, oltre a offrire un’area dedicata a prodotti alimentari e di artigianato, ha messo a disposizione un distributore automatico di bevande calde dove fare una pausa-caffè etica e biologica; “Cosmesi naturale” era il regno
Quante volte abbiamo provato dispiacere dovendo buttare via qualcosa non più utile in casa ma ancora in buone condizioni? Bergamo, come altre città italiane, da circa due anni e mezzo ha aderito all’iniziativa Rifiuto con affetto e così facendo ha offerto a tutti i cittadini luoghi di scambio per questi oggetti ancora utilizzabili. Nelle biblioteche Tiraboschi e Caversazzi, nella Scuola Materna Da Rosciate e presso il Centro Socio-culturale di Monterosso, sono stati posizionati dei box gialli dove chiunque può lasciare il superfluo e prendere ciò che trova utile, contribuendo così alla riduzione dei rifiuti e alla diffusione della pratica del riuso. La novità di quest’anno è il contenitore EtiCO, che, dedicato alla stessa funzione, è realizzato secondo i principi dell’eco-design. Il nuovo modello è prodotto con scarti derivati dalla produzione dei Greenpallet® dell’azienda Palm SpA: il legno utilizzato dalla Palm proviene da foreste gestite secondo gli standard di legalità PEFC - Programme for the Endorsement of Forest Certification - ed è lavorato utilizzando energia rinnovabile Lifegate. La produzione di EtiCO è affidata alla Cooperativa Sociale Palm Work & Project, che oltre a favorire l’inserimento di persone svantaggiate, è impegnata nella promozione dell’uso responsabile del legno. Rifiuto con affetto è un’iniziativa creata e promossa dal gruppo artistico Publink, formato da Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi. www.rifiutoconaffetto.it dei prodotti di bellezza biologici; numerose proposte di moda ecologica erano presentate nello spazio “Critical fashion” con l’esposizione di capi vintage e realizzati in tessuti naturali e gioielli in materiali di riciclo; nel “Pianeta dei piccoli” gli stand presentavano prodotti per la cura, l’abbigliamento, l’alimentazione e il divertimento dei bambini; cibi e
bevande per tutti i gusti si potevano assaggiare nel settore “Mangia come parli”; “Pace e partecipazione” presentava associazioni locali e nazionali, distretti e reti di volontariato, per un coinvolgimento attivo dei visitatori. Infine si trovavano le aree dedicate a “Servizi per la sostenibilità” e al “Turismo consapevole”.
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È in arrivo il Festival dell’Ambiente 2013 Dal 24 al 26 maggio Bergamo si colora di green Le ultime novità ...le trovi sul sito! I preparativi per la seconda edizione di Festival dell’Ambiente fervono incessanti. Sono moltissime le nuove adesioni e altrettante le conferme da parte dei partecipanti presenti già lo scorso anno; aggiungiamo un’Amministrazione che per l’occasione promette sorprese “green” per tutti i cittadini, e ci siamo! Il conto alla rovescia può iniziare. Lo spazio di piazza Vittorio Veneto sarà trasformato anche quest’anno in area labo-gioco
“Una bella novità per quest’anno sarà il proseguimento delle attività durante le ore serali: spettacoli teatrali e musica live con band che suonano batteria, tastiere e fiati costruiti con materiale di riciclo” per i più piccoli. Le Cooperative Alchimia, Ruah, Biplano e Linus ne stanno organizzando “delle belle”: dai laboratori sul riciclo/riuso a piccoli giochi per stimolare il pensiero scientifico di grandi e piccini. Non mancherà Ecobus, il laboratorio itinerante di Cooperativa Alchimia che “trasporta saperi e propone esperimenti” e nemmeno il grande Gioco dell’Oca Solare che lo scorso anno aveva riscosso tanto in-
teresse: uno dei giochi più tradizionali rivisto in chiave green, perché tutti possano misurarsi con l’importanza del buon utilizzo dell’energia. Attività a scopo informativo e di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti saranno proposte dalle Associazioni Casa dei Boliviani e Red Madre Tierra in collaborazione con Cesvi Onlus e Legambiente. Cesvi Onlus propone inoltre la mostra fotografica “L’energia del Castaño”, un percorso fotografico per ricordare quanto sia necessario preservare il giusto equilibrio
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tra le leggi della natura e i bisogni dell’uomo, dedicato nello specifico all’importanza delle coltivazioni tipiche della Noce Amazzonica nei territori tra Bolivia e Perù. Una bella novità per quest’anno sarà il proseguimento delle attività durante le ore serali: spettacoli teatrali e musica live con band che suonano batteria, tastiere e fiati costruiti con materiale di riciclo... Pare che l’ultimo ritrovato in materia di costruzione di strumenti musicali abbia nome “Tegliarra” ovvero, una strana chitarra realizzata con la teglia per le lasagne! Saranno presenti diversi produttori di cibo tipico locale con momenti di degustazione per tutto l’arco delle giornate. Sarà poi possibile cenare in piazza durante i concerti serali, gustando birra e vino a kilometro zero. Tutti i prodotti presenti al festival sono garantiti dal presidio Slow Food Bergamo, anche quest’anno presente a sostegno delle attività. Ricordiamo che durante i tre giorni saranno diverse le manifestazioni che si svolgeranno anche in altre zone della città in concomitanza con il Festival dell’Ambiente. Un appuntamento tra i più importanti sarà la “Tavola Rotonda sul Pia-
“Sarà poi possibile cenare in piazza durante i concerti serali, gustando birra e vino a kilometro zero” no Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria” (PRIA) che avrà luogo in Città Alta presso il Museo di Scienze Naturali “E.Caffi”, in occasione di Exposcuolambiente XX° Edizione promossa da Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per L’Ambiente e Ufficio Scolastico Regionale Lombardia che si
svolgerà quest’anno nella nostra città. In città bassa invece, al piazzale Alpini e all’Urban Center, si terrà il consueto appuntamento mensile con il “Mercato e non solo” di Cittadinanza Sostenibile. Queste sono solo alcune delle tante novità della nuova edizione del festival dell’Ambiente. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale del Festival dell’Ambiente all’indirizzo www.associazionefestivaldellambiente.it o curiosate sulla pagina Facebook/Festival dell’Ambiente.
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Ambiente
La sua vita non vale un corno 40 milioni di anni fa vivevano sulla Terra oltre trenta specie di rinoceronte, oggi ne restano solo cinque
“La cosiddetta guerra dei corni ha ucciso la metà dei rinoceronti durante gli anni settanta e oggi non restano che poco più di quindici mila esemplari in tutto il mondo”
I rinoceronti sono comparsi sulla Terra circa quaranta milioni di anni fa e si sono diffusi in Asia, Africa, Europa e Nord America. Di quelle trenta specie oggi ne esistono ancora solo cinque -il rinoceronte bianco e quello nero in Africa, i rinoceronti di Sumatra, Indiano e di Giava in Asia- che sono costantemente in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio. La cosiddetta “guerra dei corni” ha infatti ucciso la metà dei rinoceronti durante gli anni settanta e oggi non restano che poco più di quindici mila esemplari allo stato libero in tutto il mondo. I rinoceronti sono animali mas-
sicci, di dimensioni e peso molto considerevoli: presentano uno stomaco lungo 1,70 m e largo 75 cm che richiede grandi quantità di cibo, rami di alberi e vegetali dal fusto duro come cardi, ginestre, canne. La regione facciale serve da supporto a uno o due corni (formazioni cutanee dalla struttura fibrosa di cheratinaposti frontalmente sul muso). La base del corno, larga e arrotondata, poggia direttamente sulla spessa pelle del rinoceronte, senza essere impiantata nell’osso. In alcune riserve africane i corni vengono oggi tagliati preventivamente dai veterinari per evitare che l’animale rappresenti
una preda appetibile per i bracconieri disposti a tutto pur d’impossessarsi dell’ambito trofeo. La bocca del rinoceronte è piccola, il labbro superiore allungato nella parte centrale e ricorda la forma di una proboscide -tranne che nel rinoceronte biancomentre il labbro inferiore risulta arrotondato o tronco. Il collo è breve, il corpo poderoso e coperto da una pelle molto spessa o corazzata, quasi interamente nuda, che forma pieghe poco sporgenti o si divide in placche separate da solchi profondi, rivestiti da tessuto cutaneo più fine e meno rigido. La pelle nello strato più esterno è solcata da
una sorta di rete e presenta una serie di balzi a forma di borchie che le conferiscono l’aspetto di un disegno. Solo il bordo delle orecchie e la coda, larga e piatta, sono ornati di peli. La coda è piccola, le zampe appaiono corte e robuste, ma non tozze. I quattro piedi sono provvisti di dita munite di zoccoli separati. Pur appartenendo a specie tra loro differenti e vivendo in continenti diversi, le abitudini dei rinoceronti presentano tratti comuni soprattutto per quanto riguarda la dieta e l’habitat in cui vivono, solitamente aree ricche di acqua, paludi e argini dei fiumi. Le specie africane sopravvivono
anche in regioni più secche pur restando sempre nei pressi di bacini d’acqua. Grazie alla mole e alla corazza che li protegge da spine e arbusti, riescono ad aprirsi varchi anche in cespugli inaccessibili agli altri animali. Una volta al giorno si ripuliscono e si rotolano nel limo per proteggersi dalle punture d’insetti. I rinoceronti africani sono spesso accompagnati da uccelli servizievoli, come le Bufanghe e gli Aironi “guardabuoi” che si accomodano indisturbati sul dorso degli animali liberandoli dai parassiti e allertandoli con particolari versi in caso di pericolo. Sono generalmente disturbati
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WWF: stop al commercio illegale di natura Alto profitto e basso rischio Un valore di 19 miliardi di dollari l’anno
Un fenomeno inarrestabile e disastroso a più livelli: secondo il rapporto presentato da WWF e Traffic alla conferenza degli ambasciatori delle Nazioni Unite, il mercato illegale di fauna selvatica, oltre a minacciare molte specie in via di estinzione, rafforza le reti criminali, mina le sicurezze nazionali, impoverisce le comunità locali e comporta rischi crescenti per la salute globale. Per questo fondamentale è il
“È al quarto posto nel commercio illegale a livello mondiale dopo gli stupefacenti, la contraffazione, il traffico di esseri umani”
dalle temperature troppo elevate, per questo trascorrono le ore più calde della giornata dormendo sdraiati su un fianco o in piedi, in un luogo riparato e fresco.
Il WWF e i rinoceronti Tutte e tre le specie di rinoceronti asiatici sono sull’orlo dell’estinzione: anche il rinoceronte nero africano è in grave pericolo di estinzione a causa del commercio dei corni, molto richiesti in estremo oriente per usi medicinali e in paesi come lo Yemen, dove è ricercatissimo per la produzione dei manici intagliati dei
tradizionali pugnali Jambiya. Sui mercati orientali il corno dei rinoceronti africani viene pagato da 2 a 3 dollari al grammo, ma quello dei rinoceronti asiatici, più compatto, arriva a costare da 22 a 66 dollari al grammo, pari anche a sei volte il prezzo dell’oro. Attualmente tutti i paesi africani e asiatici in cui vivono i rinoceronti hanno vietato la caccia per il commercio dei corni. Nonostante ciò il bracconaggio prosegue quasi indisturbato e gli esemplari di rinoceronte sono diventati sempre meno. Per questo il WWF International ha attivato negli anni decine di progetti che riguardano direttamente o indi-
rettamente la conservazione dei rinoceronti e del loro habitat, come ad esempio quelli per la tutela del rinoceronte bianco e nero nel Parco Nazionale di Nakuru in Kenya, nel Parco Nazionale di Etosha in Namibia e nel Parco Nazionale di Garamba in Congo. Il WWF è inoltre impegnato per la conservazione delle specie africane in Zimbabwe, Sudafrica, Tanzania e Camerun. Anche le specie asiatiche sono oggetto d’intervento da parte del WWF con progetti e supporti a enti locali in Malesia, India, Vietnam, Indonesia e Nepal. Tutti i dettagli dei progetti sono pubblicati sul sito www.wwf.it/rinoceronte
ruolo di Traffic -Trade Records Analisys of Flora and Fauna in Commerce- una rete internazionale di monitoraggio del commercio delle specie selvatiche il cui obiettivo è quello di garantire che il commercio di piante e animali selvatici non rappresenti una minaccia per la conservazione della natura. Il network globale costituito da Traffic, WWF International e Unione Mondiale per la Conservazione della Natura -IUCN- seguendo i principi delle cosiddette “Strategie Mondiali di Conservazione”, monitora lo sviluppo e l’applicazione degli impegni assunti dalla comunità internazionale con la Convenzio-
ne di Washington, denominata CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora). Ancora oggi purtroppo si registrano livelli record per il bracconaggio degli elefanti in Africa: il traffico internazionale di avorio ha infatti raggiunto nel 2011 il tasso più elevato mai registrato, più del doppio dell’avorio sequestrato negli otto anni precedenti. Pessime notizie anche per i rinoceronti vittime del bracconaggio in Sudafrica, erano “solo” tredici gli esemplari abbattuti nel 2007 e nel 2012 hanno superato gli oltre seicento. Anche il WWF Italia è direttamente impegnato nella lotta al commercio illegale, in particolare degli animali selvatici, delle pelli e lane pregiate, dell’avorio e di quanto vietato dalla Convenzione di Washington. Il WWF Italia è attivo con particolare sostegno alla campagna Green Heart of Africa - Cuore verde dell’Africa, un progetto per la conservazione del bacino del Congo, dove la deforestazione, unita a un incremento della caccia e del commercio illegale, sta portando all’estinzione non solo di specie simbolo come i gorilla e gli elefanti di foresta, ma di molti altri animali meno conosciuti però fondamentali per la sopravvivenza della foresta stessa e delle sue comunità. Per informazione sui progetti del WWF https://wwf.it/greenafrica e https://wwf.it/stopavorio.
Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile
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Salute & Benessere
Nutrirsi di salute La corretta alimentazione in menopausa Che cos’è la menopausa? Secondo la definizione del Ministero della Salute per menopausa spontanea s’intende “l’evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell’età fertile” e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) è diagnosticata dopo 12 mesi consecutivi di amenorrea, ovvero l’assenza di mestruazioni, per la quale non sia stata evidenziata un’altra causa fisiologica o patologica. La parola deriva dal greco men, mese, e pausis, fine. Il periodo in cui si presenta la menopausa varia da individuo a individuo, ma in genere l’età media è compresa tra i 45 e i 55 anni. Esistono anche casi di menopause precoci, quando si verificano prima dei
“Madre Natura fornisce tutti gli strumenti utili per affrontare serenamente e in perfetto equilibrio questo cambiamento” 40 anni, e menopause tardive, che si presentano dopo i 55 anni. È possibile inoltre il presentarsi anche di menopause indotte, dovute cioè a interventi chirurgici con rimozione di entrambe le ovaie e/o dell’utero (isterectomia), o dovute a soppressione iatrogena della funzione ovarica, cioè per effetto collaterale di trattamenti medici come chemioterapia o radiazioni. Il periodo che precede e segue la menopausa è indicato con la parola climate-
rio -dal greco klimactèr, passaggio/scalino- e la sintomatologia spesso associata al climaterio è definita sindrome climaterica. Infatti, già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni, si osservano alterazioni del ciclo mestruale come ad esempio mestruazioni ravvicinate, abbondanti oppure più distanziate. Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel san-
gue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino ad allora dalle ovaie.
I sintomi e gli effetti La menopausa rappresenta un nuovo stadio della vita biologica e psicologica della donna che s’instaura pian piano nel tempo, sino alla cessazione delle mestruazioni. Comunque venga vissuta questa fase non possiamo certo parlare di malattia, ma di un periodo fisiologico naturale. Considerando che la donna vive almeno un terzo della propria vita in questa condizione è opportuno conoscere al meglio questo cambiamento, con i suoi limiti ma anche le sue risorse. Spesso genera in molte persone insicurezza, esitazioni, preoccupazioni e rappresenta un momento difficile da elaborare e da accettare, ma resta comunque una tappa obbligatoria nella vita di ogni donna. In realtà tutto ciò potrebbe, forse, essere semplicemente tradotto con il desiderio almeno di ridurre o affrontare quei disturbi
che possono insorgere in questa fase della propria esistenza, magari proprio con l’ausilio di alimenti, bevande o sostanze che svolgono inoltre una funzione preventiva di molte malattie. Alcuni nutrienti, infatti, grazie alle sostanze fitochimiche in essi contenute, possono persino influire positivamente sull’invecchiamento, quest’ultimo spesso considerato sia a livello individuale che collettivo come un altro aspetto negativo associato alla menopausa. Difatti, per alcune donne la menopausa può anche significare perdita della bellezza, essere meno desiderabili, meno attraenti, magari per
qualche ruga o ciocca di capelli bianchi, ma ogni età ha il suo fascino e la sua
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Consigli utili per affrontare la menopausa f f f f f f f f f f f f f
bellezza che vanno riscoperti e avvalorati, soprattutto se fondati su qualità interiori. I
sintomi tipici della menopausa sono legati a cambiamenti ormonali e quindi al venir meno delle loro funzioni. Quelli più comuni sono di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale, parestesie che provocano sensazioni di formicolio e solleticamento) e di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, di-
Introdurre adeguate quantità di calcio Variare l’alimentazione con cereali integrali e legumi Consumare la soia e/o suoi derivati Garantire l’apporto degli acidi grassi della serie Omega 3 e le fibre Moderare l’assunzione di dolci Assumere ogni giorno alimenti ricchi di antiossidanti Attenzione all’apporto calorico Ridurre il sale Limitare il consumo di alcolici Utilizzare i farmaci in caso di reale necessità Evitare il fumo Combattere la vita sedentaria Esporsi ai raggi solari
sturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). Altri sintomi comuni sono un generale malessere, tensione mammaria, aumento di peso, variazioni della distribuzione del grasso corporeo -ad esempio con aumento del grasso addominale- gonfiore e/o ritenzione idrica, cefalea e aumento del livello di colesterolo. Aumenta la difficoltà di continenza urinaria e si può notare una variazione della forma fisica con aumento del grasso nelle zone del viso, delle braccia e delle spalle. Non sono rari i casi in cui si manifestano modificazioni dei valori tiroidei e sviluppo del diabete. Ovviamente la presenza di determinati sintomi piuttosto che altri, la loro durata ed entità, presenta una variabilità individuale. Le vampate di calore chiamate anche caldane, vampe o sudori notturni se si presentano di notte, colpiscono circa il 75% delle donne in menopausa e sono forse uno dei sintomi più temuti. Generalmente sono descritte come una sensazione di calore improvviso, diffuso in tutto il corpo sino al collo e viso, dove spesso hanno inizio, seguita da un’odiosa sudorazione che, non appena terminata, darà spazio a brividi. In certi casi possono anche presentarsi battiti cardiaci irregolari. La frequenza con cui si presentano può essere di poche volte a settimana o costantemente durante il giorno, nei casi peggiori sino a 10-12 volte,
per poi diminuire con il passare del tempo. Pare inoltre che siano più frequenti durante il riposo notturno, in presenza di stress e nel periodo estivo. Alcune donne iniziano ad avere le vampate anche alcuni anni prima della menopausa, altre le hanno ma leggere e alcune addirittura non le avvertono. Come in ogni fase della vita, anche in menopausa l’alimentazione ri-
Rossana Madaschi Dietista e Docente di Scienza dell’Alimentazione Cell. 347.0332740 info@nutrirsidisalute.it www.nutrirsidisalute.it
veste un ruolo fondamentale sia nell’attenuare alcuni sintomi, sia nel controllo del peso che dei livelli lipemici, glicemici e pressori, ovvero relativi a lipidi e zuccheri nel sangue oltre che alla sua pressione. Quindi adeguate correzioni dietetico-comportamentali possono contribuire ad apportare benefici all’organismo anche in menopausa, tenendo conto anche dei più basilari consigli per un sano stile di vita alimentare, che dovrebbe essere alla base delle scelte nutrizionali di ogni individuo. Per ridurre e combattere le vampate di calore mangiare legumi (in particolare la soia ed i suoi derivati perché ricchi di isoflavoni); cibi ricchi di vitamina C (agrumi, kiwi, pomodori, prezzemolo, tutte le varietà di cavoli); alimenti con elevate quantità di vitamina E; erbe ad alto contenuto di fitoestrogeni naturali (ad esempio la Cimicifuga racemosa, il Trifoglio rosso, l’Agnocasto e l’Angelica sinensis); sedano, finocchi, melone, segale, olio di semi di lino di prima spremitura e semi di lino. Attenzione invece ai cibi speziati o piccanti, caffè, cioccolato, bevande calde, bevande tipo cola, alcolici.
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Il Moscato di Scanzo La tutela della biodiversità attraverso la genetica Completato il sequenziamento del DNA del famoso passito: presentati i risultati del lavoro del Consorzio e del Cirve di Milano L’origine del vitigno Il Moscato di Scanzo ha una storia millenaria e per i bergamaschi questo vitigno si coltiva a Scanzo da sempre. Ma cosa significa, in questo caso, “da sempre”? Attraverso una ricerca storica dell’Università degli Studi di Milano condotta dal dottor ingegner Walter Polese e supervisionata dal professor Osvaldo Failla, si è capito che, dopo l’introduzione del vitigno Moscato in Italia nel XIII secolo -periodo in cui sarebbe arrivato anche nella bergamasca- si è originato a Scanzorosciate un vitigno a bacca nera di cui si possono trovare notizie in documenti risalenti alla fine del XIV secolo. Per questo motivo il Moscato di Scanzo è, a tutti gli effetti, un vitigno autoctono. Dalla fine del 1700 è documentato che viene prodotto anche un vino passito. Tuttavia resta aperta una domanda: appurato che uno dei due “genitori” è il moscato bianco, quale potrebbe essere l’altro vitigno da cui ha avuto origine il Moscato di Scanzo? Nei testi antichi locali sono segnalati numerosi vitigni presenti in zona. Un‘indagine molecolare condotta su di essi potrebbe portare ad altre interessanti novità. Sono ben ventitré i “cloni” del vitigno del Moscato di Scanzo responsabili delle differenti caratteristiche sensoriali che si riscontrano all’assaggio delle diverse tipologie di questo vino passito tipico della bergamasca. A stabilirlo, la ricerca voluta e condotta dal Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo e dal CIRVE - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura e Enologia - dell’Università degli
Studi di Milano, rappresentato dal professor Osvaldo Failla: la ricerca che aveva come obiettivo quello di determinare il numero dei cloni del vitigno da cui proviene l’uva per la produzione del famoso passito DOCG. La ricerca è stata finanziata dal MIPAF -Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali -nell’ambito del progetto “Valorizzazione dei principali vitigni autoctoni italiani e dei loro terroir”, attraverso
l’iscrizione dei cloni di maggiore interesse vitivinicolo nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Il tutto con lo scopo di impiantare -e valorizzare- vigneti capaci di esprimere la massima produzione e qualità. Di ciascuno dei ventitré cloni di Moscato di Scanzo individuati, sono stati analizzati gli aspetti compositivi delle bacche -peso, numero di semi, profilo di maturità tecnologica e
di maturità fenolica- mentre dei sette cloni risultati maggiormente rappresentativi in relazione alla variabilità dei profili di maturazione, è stato analizzato anche il profilo aromatico. Dai dati ottenuti risulta che il vitigno presenta una notevole variabilità clonale e che ogni clone possiede caratteristiche peculiari che influenzano le qualità specifiche di ogni Moscato di Scanzo. Il Moscato
di Scanzo DOCG è stato il precursore di questo progetto che porterà al sequenziamento delle linee clonali e alla mappatura di altri cinquanta vitigni autoctoni italiani, i cui risultati saranno presentati a Verona nel corso di un convegno all’interno della 47a edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati. Lara Abrati
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Alimentazione
La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale
L’avocado. Il vero frutto del Paradiso
Cipolla. La pianta più coltivata nel mondo
Ricco di grassi e burroso, contiene 24 principi nutritivi essenziali
Ricchissima per qualità organolettiche, vitamine e sali minerali
L’avocado, ovvero la “Persea Americana”, è un frutto piriforme della famiglia delle Lauraceae ed è originario dell’America Centrale e del Sud del Messico. Gli Aztechi e i Maya lo consideravano alimento base della loro dieta quotidiana già nel 5000 a.C. Dopo alcuni millenni l’avocado conquistò le popolazioni spagnole che lo trapiantarono in breve tempo nel Mediterraneo, esaltandone le sue virtù e chiamandolo dapprima “Aguacate” e, in
Originaria dell’Asia occidentale la cipolla appartiene al genere “Allium” ed è una liliacea. Il nome “cipolla” deriva, con tutta probabilità, dal tardo latino “cepulla” che significava bulbo a tuniche sovrapposte. Era un cibo conosciuto già nell’antichità: negli insediamenti dell’Età del Bronzo (5000 a.C.), furono ritrovati, insieme a noccioli di dattero e fico, resti di cipolle, anche se rimane dubbia la loro coltivazione a quell’epoca. Testimonianze let-
“La pianta dell’avocado ha un fusto molto alto, la sua chioma può raggiungere anche i quindici metri” un secondo tempo, nello spagnolo moderno, “Abogado”. Si dice che anche il Re di Francia, Luigi XV, fosse grande estimatore dell’ “Avocat”. Gli Spagnoli non riuscivano a pronunciare correttamente il termine azteco e decisero così di rinominarlo. La pianta dell’avocado ha un fusto molto alto, la sua chioma può raggiungere anche i quindici metri, le foglie sono ovali, piuttosto cerose,
Frutta di stagione
Aprile
i fiori sono piccoli, profumati, di colore bianco o giallo-verde. Ricco di grassi e burroso, ha un sapore che ricorda vagamente quello della nocciola. Soprannominato anche “il burro del marinaio” era utilizzato come sostituto del burro sulle navi nel Settecento. Al suo interno c’è un grosso nocciolo, bianco o rosa, estremamente semplice da asportare, ricoperto da un succo lattiginoso. La sua buccia, al contrario di quella di molti frutti, non è commestibile. Esistono diverse varietà di avocado, ma le più note e commercializzate sono: Fuerte, dalla forma allungata, molto simile a una pera, con la buccia sottile e verde brillante; Hass, varietà sicuramente più pregiata, dalla buccia ruvida, rugosa, che muta a maturazione avvenuta, assumendo una colorazione nero-violacea; Nabal, dalla forma tondeggiante, buccia piuttosto spessa e un sapore decisamente delicato. Lo stesso Hemingway lo aveva definito “il cibo che non ha rivali tra i frutti, il frutto del Paradiso”. Numerose sono infatti le virtù dell’avocado: sano, gustoso, ingrediente versatile in cucina e fonte di principi nutritivi. L’avocado contiene 24 principi nutritivi essenziali, tra cui proteine, fosforo, vitamina E, vitamine del gruppo B, caroteni. Alcuni dicono che sia troppo calorico. I dietologi collocano l’avocado tra gli alimenti moderatamente ricchi di calorie: in media si parla di 160-210 calorie per 100 grammi.
Arance, banane, fragole, kiwi, limoni, mele, pere
“La cipolla è più sensibile alla natura del terreno che al clima. È questa la ragione dei numerosi ecotipi locali esistenti” terarie suggeriscono che la loro coltivazione potrebbe avere avuto inizio duemila anni più tardi, in terra d’Egitto dove la cipolla era una pianta sacra: la sua forma sferica e i suoi anelli concentrici la fecero divenire simbolo di vita eterna. Cipolle e rapanelli erano inoltre alla base della dieta degli operai impegnati nella costruzione delle piramidi, mentre gli antichi Greci ne erano assidui consumatori, perché credevano che alleggerissero il sangue, contrariamente ai gladiatori romani che se le strofinavano sul corpo per sviluppare i muscoli. La cipolla è una delle piante da orto più coltivate in Italia per le sue qualità organolettiche e per l’elevato contenuto di vitamine e sali in essa presenti. Si tratta di
Verdura di stagione
Aprile
una pianta erbacea che può anche raggiungere il metro e mezzo di altezza. La cipolla è formata da squame, prezioso magazzino di sostanze di riserva. Esistono varietà di cipolla diverse per forma e colore, ma ciò che le contraddistingue è il periodo della raccolta e la natura del terreno di provenienza. È ormai presente sulle tavole di quasi tutto il mondo, dal Messico alla Norvegia, fino alla Francia, che vanta la classica soupe d’onion parigina. La cipolla è più sensibile alla natura del terreno che al clima ed è questa la ragione dei numerosi ecotipi locali esistenti, caratterizzati da sapori particolari, poco conosciuti al di fuori della loro zona di produzione. La cipolla sarda di Banari, dai bulbi piatti e grossi, che arrivano a pesare anche un chilo; la cipolla di Giarratana, dolce e croccante, ideale per il con-
sumo a crudo. E ancora, le cipolle rosee di Acquaviva, dalle origini pugliesi, che nascono nei terreni ricchi di potassio, fino ad arrivare alle più tradizionali: la cipolla Borettana, nota per l’inconfondibile sapore, prende il suo nome dal comune di Boretto, in provincia di Reggio Emilia, coltivata fin dal 1400 e la celebre cipolla di Tropea, coltivata da oltre duemila anni in Calabria, rossa come il fuoco, apprezzata per il consumo.
Asparagi, cipolle, cipolline, fave, porri, ravanelli, rucola
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La ricetta biologica del Villino di Erica
La ricetta di Lisa Casali
Zuppa di cipolle con crostini e avocado
Spaghetti alla bolognese (solo di nome) Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.
Mi fa sempre sogghignare quando, all’estero, vedo nel menù di migliaia di ristoranti un piatto simbolo della cucina italiana che invece da noi di fatto non esiste: gli spaghetti al ragù. È proprio pensando a questo paradosso che mi è venuta l’idea
Ecco una ricetta molto rapida e gustosa per preparare questa zuppa, che risulterà essere anche molto leggera, grazie alla cottura prolungata delle cipolle che in questo modo perdono le sostanze volatili che le rendono di solito poco digeribili. PREPARAZIONE Affettate finemente le cipolle e fatele cuocere nel brodo vegetale per circa 45 minuti, fin quando diventano morbidissime e si saranno sciolte da sole. Se così non fosse, frullarle leggermente. Nel frattempo in una terrina stemperare la farina con l’olio fino a ottenere una pastella fluida. Unirla quindi al brodo di cipolle mescolando molto bene con una frusta
e cuocere per altri 5 minuti continuando a mescolare. Alla fine aggiungere la noce moscata e l’avocado sbucciato e tagliato a dadini molto piccoli. Servire con prezzemolo fresco tritato e crostini. INGREDIENTI • 3 cipolle medie • 1 avocado • 2 cucchiai di farina bianca • 1 litro brodo vegetale • Olio extravergine d’oliva q.b. • Prezzemolo tritato • Crostini di pane • Un pizzico di noce moscata
Nel frattempo preparate l’“eco ragù” vegetale. Tritate finemente la cipolla, la parte verde del porro, la buccia di carota, il sedano e il tofu. Mettete tutti gli ingredienti in una padella con 2 cucchiai di olio e uno di concentrato di pomodoro e lasciate appassire a fuoco basso. Sfumate con il vino rosso e fatelo evaporare a fiamma alta. Unite quindi il brodo vegetale, salate, pepate e fate cuocere a fuoco basso fino a quando il brodo sarà evaporato. Scolate quindi gli spaghetti di porro e fateli saltare in una padella con un cucchiaio d’olio. Potete conservare l’acqua di cottura e usarla come base per un brodo o una minestra. Servite gli spaghetti in un piatto da portata, conditi con un mestolo di ragù, come fossero veri spaghetti. Completate con un filo d’olio a crudo e un pizzico di peperoncino. INGREDIENTI per 2 persone
di una versione eco e 100% vegetale. Gli spaghetti, infatti, non sono altro che radici di porri bollite e saltate in padella. Il ragù invece è preparato con la parte verde del porro, tofu, bucce di carote, cipolla e foglie di sedano. Provateli e non resterete delusi. PREPARAZIONE Tagliate le radici alla base dei porri e lavatele accuratamente in modo da eliminare i residui di terra. Mettetele in pentola a pressione coperte con abbondante acqua e cuocete per 45 minuti dal fischio.
• 250 gr di radici di porro freschissime • La parte verde di un porro • La buccia di 4 carote • 150 gr di foglie di sedano • 1 cipolla • 100 gr di tofu • Olio extravergine • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro • 1/2 bicchiere di vino rosso • 1 bicchiere di brodo vegetale • Sale e pepe
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Storie & Personaggi
Speciale Sorella Terra 2013 Enrico Ruggeri in concerto Martedì 16 aprile 2013 la giornata-evento del Cea torna nella sua classica formula:“Convegno e Concerto”
A seguito del grande successo delle precedenti edizioni con Angelo Branduardi e Moni Ovadia nel 2010, Davide Van De Sfroos nel 2011, Roberto Vecchioni e Luca Mercalli nel 2012 anche quest’anno ritorna il progetto Sorella Terra promosso dal Cea, il Centro di Etica Ambientale di Bergamo. Martedì 16 aprile 2013 si svolgerà infat-
ti l’atteso appuntamento della giornata-evento nella classica formula “Convegno e Concerto”, con ospiti illustri dal mondo della cultura, della scienza, della comunicazione, dell’arte e dello spettacolo, tra i quali Giorgio Fornoni, Luca Bonaccorsi ed Enrico Ruggeri. Al mattino è previsto il coinvolgimento attivo di docenti e studenti provenienti
“I ragazzi non sono anfore da riempire, ma fiaccole da accendere”. Quintiliano
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delle scuole secondarie di Bergamo e provincia presso l’Auditorium del Seminario Vescovile “Giovanni XXIII”, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, per il convegno Agricoltura, Etica e Tutela del Territorio. Obiettivo del simposio è costituire un laboratorio di riflessione sugli scenari epistemici dell’etica ambientale, dell’agricoltura e della valorizzazione del territorio: una conversazione
responsabile, competente e costruttiva, con le giovani generazioni, con studenti e insegnanti, volta a sviluppare una coscienza civile più attenta e interessata all’ambiente. L’iniziativa è aperta a singoli uditori o piccoli gruppi. La sera, sempre presso l’Auditorium del Seminario si terrà l’esibizione del cantautore, scrittore e presentatore Enrico Ruggeri: per concludere la giornata im-
mersi nella poesia e nella musica di un concerto di alto livello dedicato all’intera cittadinanza di Bergamo e provincia.
Prove di trasmissione con i ragazzi della Cea Martedì 19 marzo al Centro di Etica Ambientale di Bergamo, si sono dati appuntamento al Seminario Vescovile un gruppo
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“Oltre al filosofo Luciano Valle saranno presenti al convegno l’agronoma Claudia Sorlini, il giornalista e conduttore di La7 Luca Bonaccorsi, il giornalista e reporter Giorgio Fornoni e il cantautore Enrico Ruggeri” di trenta alunni, provenienti da diversi istituti scolastici di Bergamo e provincia, in vista del convegno del prossimo 16 aprile. Ad accoglierli lo staff del Cea, la psicologa Claudia Proserpio -coordinatrice del progetto- il filosofo Luciano Valle -Direttore del Comitato scientifico Cea- e il professor Renato Romano, Presidente del Centro di Salvaguardia del Creato e Membro del Tavolo Tecnico Cea. I ragazzi hanno approfondito i temi salienti del convegno, scoprendo un nuovo modo d’intendere l’agricoltura come strumento di
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tutela del territorio, conservazione dell’ambiente e riequilibrio del rapporto uomo-natura. Avvincente il loro coinvolgimento nel dibattito: si sono mostrati motivati e partecipi del cammino, esprimendo, a più riprese, il desiderio di essere interpreti di un “nuovo umanesimo planetario”, perché abbia luogo il tanto auspicato passaggio di testimone tra generazioni, per un mondo vivibile e fruibile da parte di tutti gli abitanti della terra, con equità, rispetto e accudimento reciproco. Il Cea ne ha raccolto l’immaginario, le opinioni, i quesiti e le idee spontanee, in un intreccio che racconta il nostro modo di vivere il quotidiano, di quel pragmatismo tipico dell’uomo contemporaneo, ma anche di un uomo che non può fare a meno di sognare, di trascendere da una giustizia personale, che richiama i temi di disequilibrio tra nord e sud del mondo. Il Direttore Scientifico Luciano Valle ha insistito sulla forza del bello, sulla capacità della bellezza di salvare il mondo, soprattutto in un con-
testo nazionale in cui la storia, la tradizione, l’arte, il paesaggio ne sono massima espressione. E così anche l’agricoltura diventa paradigma di un ambiente da tutelare e ricostruire. Ai ragazzi del Cea è stata offerta una visione di “ricomposizione del sapere”: secondo il professor Romano «per affrontare questioni, come quella ambientale, possiamo servirci delle discipline e, quindi, dei vari linguaggi per arrivare a delle risposte e a progettare soluzioni». Al termine dell’incontro sembrava proprio si fosse realizzato quanto auspicato dall’oratore Quintiliano: “I ragazzi non sono anfore da riempire, ma fiaccole da accendere”. All’evento del 16 aprile, questi stessi giovani saliranno sul palco e dialogheranno con voci illustri: oltre a filosofo Luciano Valle saranno infatti presenti l’agronoma Claudia Sorlini, il giornalista e conduttore di La7 Luca Bonaccorsi, il giornalista e reporter Giorgio Fornoni e il cantautore Enrico Ruggeri. Per info e iscrizioni: www.centroeticaambientale.com - info@ centroeticaambientale.com
Il programma dell’evento Il convegno Tra i relatori, volti noti della cultura nazionale e internazionale, dell’arte e dello spettacolo
9.30/10.30 Apertura dei lavori - intervengono: Don Francesco Poli, Presidente Cea Bergamo Luciano Valle, Direttore scientifico Cea Bergamo, Università degli Studi di Pavia Claudia Sorlini, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano
10.30/12.30 Dialogo con i ragazzi - intervengono: Luca Bonaccorsi, alias Mr. Green, volto noto di La7 e giornalista Enrico Ruggeri, cantautore, scrittore Giorgio Fornoni, giornalista e reporter di Rai3
Il concerto Enrico Ruggeri - Tour 2013
21.00 Il concerto musicale concluderà la giornata, allietando chi avrà partecipato all’evento e gli amanti della musica
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Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data Orario 2 Apr 3 Apr 3 Apr 4 Apr 4-7 Apr 4 Apr 5 Apr 5 Apr 6 Apr 6 Apr 7 Apr 7 Apr 9 Apr 9 Apr 11 Apr 11 Apr 11 Apr 12 Apr 12 Apr 13 Apr 13 Apr 13 Apr 16 Apr 16 Apr 16 Apr 17 Apr 18 Apr 19 Apr 19 Apr 20 Apr 20 Apr 20 Apr 20 Apr 20 Apr 21 apr 22 Apr 22 Apr 23 Apr 25 Apr 25 Apr 26 Apr 26 Apr 27 Apr 27 Apr 27 Apr 27 Apr 28 Apr 30 Apr 2 Mag 3 Mag 3 Mag 4 Mag 4 Mag 5 Mag 5 Mag 5 Mag
8.00-12.30 20.00 20.30 8.00-12.30 10.00-19.00 20.45 8.00-12.30 20.30 8.30-12.00 9.00-12.00 9.00-18.00 9.30 8.00-12.30 20.00 8.00-12.30 20.45 20.45 8.00-12.30 21.00 8.30-12.30 9.00-12.00 15.00 8.00-12.30 9.30-16.30 21.00 15.00-18.00 8.00-12.30 8.00-12.30 20.30 8.30-12.00 9.00-12.00 10.00 16.00 16.30 21.00 18.00
Evento
Tipologia
Farmers market Campagna Amica La strada del ritorno - Strade che portano lontano Strumenti musicali in legno: una passione senza fine Farmers market Campagna Amica Edil 2013 - Fiera delle costruzioni L’altra faccia dell’arancia. Aspettando Sbarchi in Piazza Farmers market Campagna Amica 7 appuntamenti di … vini alla Polisena. “I re delle langhe” Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Farmers market Campagna Amica La natura ha bisogno di cura! Farmers market Campagna Amica Il Viandante e il castello - Strade che portano lontano Farmers market Campagna Amica L’altra faccia dell’arancia. Aspettando Sbarchi in Piazza L’altra faccia dell’arancia. Aspettando Sbarchi in Piazza Farmers market Campagna Amica L’altra faccia dell’arancia. Aspettando Sbarchi in Piazza Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Anticipazione Centenario Turismo Pro Clusone Farmers market Campagna Amica Convegno Agricoltura Etica e Tutela del Territorio Concerto Enrico Ruggeri L’altra faccia dell’arancia. Aspettando Sbarchi in Piazza Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica 7 appuntamenti di … vini alla Polisena. “Amarone vs. Sfursat” Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Incontro pubblico per Inaugurazione nuova Filiale Banca Etica Inaugurazione Filiale di Bergamo di Banca Etica Mostra “Forestieri, villeggianti, turisti …. Come si cambia! Illuminazione di un punto simbolo di Clusone Inaugurazione Nuova sede di Bergamo SOStenibile Giornata Mondiale della Terra 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica 10.00-18.00 Rievocazione del Mercato antico e del Bestiame 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica 20.30 Presentazione del Libro sulla Storia dell’Associazioni 8.30-12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00-12.00 Mercato “Briologico” 9.00-13.00 Mercato agricolo e non solo 9,00-13.00 Sbarchi in Piazza 9,00-18.30 Raduno delle Pro Loco lombarde e delle più longeve d’Italia 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica 20.30 7 appuntamenti di … vini alla Polisena. “Il biologico altre frontiera” 8.30-12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00-12.00 Mercato “Briologico” 9.00-18.00 Farmers market Campagna Amica 9.30 La natura ha bisogno di cura! 10.00-18.30 Per filo e per sogno
Mercato Agricolo Corso di filosofia Mostra/Evento Mercato Agricolo Fiera Proiezioni/Dibattiti Mercato Agricolo Cena con degustazione Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mercato Agricolo Volontariato Mercato Agricolo Corso di filosofia Mercato Agricolo Proiezioni/Dibattiti Proiezioni/Dibattiti Mercato Agricolo Proiezioni/Dibattiti Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Evento/Convegno/degustazione Mercato Agricolo Convegno Concerto Proiezioni/Dibattiti Mercato Agricolo Mercato Agricolo Cena con degustazione Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Incontro pubblico Inaugurazione Mostra Evento Inaugurazione/Evento Mercato Agricolo Mercato Agricolo Rievocazione Storica Mercato Agricolo Presentazione Libro Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mercato Agricolo Prog. lavoro in economia solidale Raduno Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Cena con degustazione Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mercato Agricolo Volontariato Fiera/Mercato del Tessile
Luogo svolgimento
Contatti
Bergamo, piazza S. Spirito Bergamo, Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II Almenno S.B. Via F.lli Roncelli, 5 c/o Museo del Falegname Seriate, piazza Alebadri Fiera Bergamo - Via Lunga Presezzo - Oratorio Bergamo, piazza Pontida Pontida Loc. Riviera, Via Cà di Maggio, 333 c/o Agr. Polisena Stezzano (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Dossena, Loc. Prato Molinaro Fraz. Molini Bergamo, piazza S. Spirito Nembro, Auditorium modernissimo Seriate, piazza Alebadri Villa d’Almè - Oratorio Trescore Bergamo, piazza Pontida Seriate, c/o Spazio Terzo Mondo Albino (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Clusone, Piazza Orologio Bergamo, piazza S. Spirito Bergamo, c/o Auditorium Seminario Vescovile Giovanni XXIII Bergamo, c/o Auditorium Seminario Vescovile Giovanni XXIII Bergamo, piazza Rosate c/o Università S.Agostino Seriate, piazza Alebadri Bergamo, piazza Pontida Pontida Loc. Riviera, Via Cà di Maggio, 333 c/o Agr. Polisena Zanica (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo, via Tasso 4 c/o Sala Galmozzi Bergamo, via Borgo Palazzo, 9/b Clusone, c/o Museo della Basilica Clusone Bergamo, via Broseta 121 mondo Bergamo, piazza S. Spirito Seriate, piazza Alebadri Clusone, centro storico Bergamo, piazza Pontida Clusone, c/o Palazzo Fogaccia Madone (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo, piazzale Alpini Bergamo, piazzale Alpini Clusone, centro storico Bergamo, piazza S. Spirito Seriate, piazza Alebadri Bergamo, piazza Pontida Pontida Loc. Riviera, Via Cà di Maggio, 333 c/o Agr. Polisena Stezzano (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Dossena (BG), Loc. Prato Molinaro Fraz. Molini Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta
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