Numero 22 | Anno III° | Maggio 2013 | www.bergamosostenibile.com
PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI
Maggio
La giornata della Terra di Diego Moratti È sempre affascinante vedere il pianeta Terra dallo spazio, da lontano. È come quando ci si allontana per un po’ di tempo da un luogo in cui ci si trova abitualmente o come quando si perde una persona che è sempre stata molto vicina: solo allora sembriamo comprendere il vero valore di ciò che abbiamo sempre avuto con noi. Succede ad esempio quando si va all’estero, quando persino la nostra “cara” Italia può risvegliare un senso di orgoglio per le mille bellezze e qualità che -nonostante tutto- la nostra meravigliosa terra offre. Qualcosa di simile lo devono pensare anche gli scienziati e astronauti che si alzano in volo e dall’altezza di centinaia di chilometri possono osservare il pianeta Terra nella sua interezza. Da lassù ci forniscono Eco dal Comune
In primo piano
Festival dell’Ambiente
Scuole
Banca Etica
Intervista a Mario Salomone
In classe con BergamoSOStenibile
Inaugurata la prima filiale bergamasca
Salute & Benessere
Alimentazione
L’arte di combinare i cibi Pagina 14
Green Economy
Il libro
Pagina 4
Dal 24 al 26 maggio la seconda edizione ricca di novità. Esposizioni, arte e design in mostra sul Sentierone
Società
Pagina 32
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Editoriale
Segue dalla prima pagina immagini che possono solo suggerirci lo stupore e la meraviglia di quello che, purtroppo, noi non riusciamo più a vedere, vittime dell’estrema frenesia in cui viviamo e sempre più lontani da quei ritmi “naturali”, da quei cieli stellati, da quei tempi della natura e delle stagioni. Al contrario siamo sempre più circondati da un mondo artificiale, immersi in ritmi “dis-umani”, costruiti dall’uomo in virtù di un progresso che però si sta ritorcendo contro il nostro stesso benessere. Il 22 aprile 2013 si è celebrata in tutto il mondo la 43ª giornata della Terra: dall’anno 1970, un mese e due giorni dopo l’equinozio di Primavera, questa data è il giorno in cui in tutto il mondo si celebra il Pianeta e si sensibilizza alla salvaguardia ambientale. L’origine del Earth Day, ufficialmente proclamato dalle Nazioni Unite e celebrato ad oggi in 175 Paesi, risale ad una catastrofe ambientale: nel 1969 la fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil inquinò pesantemente le acque del Pacifico, in California. In seguito a quell’evento il senatore americano Nelson, da anni attivo per portare al centro del dibattito pubblico e politico la questione ecologica, promosse una vasta campagna di mobilitazione che portò il 22 Aprile 1970 oltre 20 milioni di cittadini americani nelle piazze e nelle strade, riuscendo così a segnare da allora il calendario mondiale con questa ricorrenza. Da 43 anni il pensiero ecologico ha cominciato a diffondersi e ad allargare i propri orizzonti, anche se pensatori e scienziati fin dall’antichità hanno in qualche modo sottolineato il necessario collegamento tra l’uomo e la na-
tura che lo circonda e la conseguente necessità di un equilibrio tra questi mondi. Equilibrio che però sembriamo aver proprio perduto. Dal 2000 al 2010 la perdita di aree forestali ha superato i 50 milioni di ettari. Nel 2011 le emissioni globali hanno raggiunto la cifra record di 34 miliardi di tonnellate di CO2, la più alta mai prodotta dall’uomo. Nel 2012 è stata registrata la massima ri-
Free Press >30.000 copie
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 24 Aprile 2013
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duzione della superficie della banchisa estiva artica dal 1979. Il WWF avverte che ogni anno in Europa vengono pescate 5 mila tonnellate di pesce con metodi ad elevato impatto per la biodiversità. In un libro pubblicato di recente, il professor Mario Salomone, intervistato nelle pagine seguenti, ricorda come dalla Rivoluzione industriale ad oggi, vale a dire in un arco di tempo che copre solo 1 centesimo del per-
corso dello sviluppo dell’uomo sulla Terra, l’umanità ha prodotto il 97% di tutta la “ricchezza” (se così vogliamo chiamare il PIL…) generata in 2 milioni e mezzo di anni di vita del nostro pianeta. Una corsa sfrenata che non sappiamo quanto ancora possa continuare, dissipando in pochi anni ciò che la natura ha preservato per millenni. Se riuscissimo davvero ad allargare i nostri orizzonti temporali, se riuscissimo
> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Redazione e Segreteria Francesca Togni e Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com - Tel. 373 5316862 > Progetto Grafico ed impaginazione Nello Ruggiero - Layout Studio Service Srl www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution Srl - info@greensolution.it Tel. 335.362358 e 373.5316862 - Via Broseta, 121 - Bergamo
ad allargare il campo visivo da cui guardare la nostra Terra e il suo naturale continuo evolversi, allora sapremmo meravigliarci e apprezzare la storia millenaria racchiusa anche in un minuscolo filo d’erba, che ormai calpestiamo senza nemmeno accorgerci, attraverso mille piccoli gesti quotidiani, apparentemente insignificanti o apparentemente poco influenti sull’ambiente. A proposito, sapete che se 100 persone, durante la loro pausa pranzo, spegnessero il computer, si risparmierebbero 15 kWh equivalenti a circa 8 kg di CO2 in atmosfera? Probabilmente non conosciamo i dati precisi, ma ormai sappiamo tutti che ogni piccola azione se moltiplicata può avere un’influenza enorme. Solo estraniandoci dal nostro piccolo ambito quotidiano e guardando l’azione dell’uomo nel suo insieme, lungo anni di storia come durante una pausa pranzo, vedremo quanto le singole scelte di milioni di individui, comprese le nostre, possano cambiare il corso degli eventi e modificare quantomeno il senso di marcia di una tendenza che l’uomo ha inconsapevolmente alimentato fino ad oggi, raggiungendo apparentemente un punto di non ritorno. Con i dati aggiornati snocciolati ogni anno in occasione della Giornata della Terra non abbiamo più nemmeno l’alibi della mancata conoscenza. Il 22 aprile 2013, un mese e due giorni dopo l’equinozio, la “primavera della Terra” tarda ad arrivare. Ma non è solo una questione meteorologica. Diego Moratti
Hanno collaborato a questo numero: Alice Motti - Giornalista Alessandra Loche - Giornalista Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Livia Salvi - Moda e Storia dell’Arte Marta Morarelli - Scienze della Comunicazione Alessandro Fortis - Scienze dell’Educazione Rossana Madaschi - Nutrizionista Gabriele Palamara - Giornalista Arianna Corti - Giornalista Mara d’Arcangelo - Giornalista filosofa Enrico Ubiali - Scienze Economiche Lara Abrati - Food Blogger Onofrio Oscar Zirafi - Scienze della Comunicazione Claudia Proserpio - Psicologa clinica Roberta Lilliu - Storia dell’arte Maria Imparato - Giornalista
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Sommario Attualità In primo piano 4. “Dall’Antropocene al Biocene” Entropia e sostenibilità per il futuro della Terra 6. Dammi 4 minuti e girerò il mondo! Eco dalla Provincia 8. Aeroporto, Sacbo replica a Legambiente “Oltre 20 milioni per la mitigazione” 10. Bergamo, la mia terra, il suo pane. Ecco l'elenco dei panifici 11. Vino bergamasco sempre più «buono» sempre più bio! Eco dal Comune 12. Abitare la città: qualità urbana e vivibilità degli spazi pubblici 13. Unibergamorete: la città ruota attorno a cultura e Università 14. Festival dell’Ambiente 2013. Le novità della seconda edizione 15. L’architetto che fa sogni di cartone 16. Il Festival dell’Ambiente si mette in mostra
Green Economy Ecologia & Imprese 18. Aziende Family Friendly. Le 12 realtà bergamasche premiate 20. Come diventare un imprenditore responsabile 21. Bergamo festeggia la filiale di Banca Etica 22. Se lo rifiuti, sei fritto. In arrivo la raccolta dell’olio usato 24. Terraviva. L’agricoltura due volte buona
Stili di vita e d’impresa Scuola 26. La scuola oltre la scuola 27. BergamoSOStenibile in classe Alimentazione 28. La scuola va in campagna con “Mangio locale e penso universale” 29. Il Forno delle bontà dove tutto è buono come il pane 30. Le nespole. Frutti che vengono da lontano 30. Le fave. Base dell'alimentazione fin dall'antichità 31. Falafel di fave / Parmigiana di baccelli di fava Salute & Benessere 32. L'arte di combinare gli alimenti Ambiente 34. Il grande squalo bianco in lotta contro la caccia 35. 19 maggio. Festa delle Oasi WWF. La natura ti aspetta! Eco dal Mondo 36. A New York il “paesaggio del rifiuto”. Da una discarica nasce un grande parco 37. Energia rinnovabile. New York punta su eolico e fotovoltaico Società 38. Inaugurati i nuovi uffici. Lettori e amici in redazione 40. L’arte di comporre fiori viventi 41. Wall House, l’abitazione ecosostenibile in terracotta 42. Lo sport sicuro è anche salutare 43. Le Capre a Sonagli. Sopra il palco le capre (in)cantano 44. Speciale Sorella Terra edizione 2013 45. Il CEA raddoppia con un nuovo incontro a maggio tra giovani e territorio Calendario appuntamenti
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“Dall’Antropocene al Biocene” Entropia e sostenibilità per il futuro d
In occasione dell’uscita del suo ultimo saggio, il Prof. Mario Salomone racco -e le ultime occasioni- che abbiamo per salvare il nostro pianeta Dalla sindrome di Phileas Fogg all'effetto farfalla di Lorenz, passando per il GPI e il BES. Mario Salomone lavora con immagini evocative e dati attendibili, come ogni bravo giornalista. Questa era, in effetti, la vocazione di gioventù mai veramente abbandonata: dopotutto formare e informare sono sempre modi di educare. Da molti anni, infatti, oltre a essere sociologo dell'ambiente e del territorio all'Università degli Studi di Bergamo, è impegnato nel campo della ricerca e dell'educazione all'ambiente e alla sostenibilità, come testimoniano le numerose iniziative in cui è coinvolto, tra cui il recente progetto Bergamo 2.(035): un'idea di città in un mondo che cambia, supportato dall'Università stessa e dalla Fondazione Italcementi. Incontriamo Mario Salomone sul far della sera davanti a un bicchiere frizzante, per parlare della sua ultima pubblicazione: "Dall'Antropocene al Biocene. La sindrome di Phileas Fogg e i suoi antidoti". Professor Salomone, quali esigenze l'hanno portata alla stesura di questo libro? Perché ha preferito dare una panoramica estesa piuttosto che concentrarsi su singole tematiche? L'esigenza primaria che mi ha guidato è sicuramente quella divulgativa e didattica. Il libro è stato pensato per gli studenti del mio corso ma utilizza un linguaggio semplice e immediato accessibile a chiunque. Ho preferito un approccio integrato per poter creare un percorso che avesse un filo logico, che parte da basi storiche per arrivare a prospettive future. Penso sia una lettura indispensabile per tutti quelli che hanno a cuore il nostro domani e vogliono avere informazioni precise e attendibili rispetto al precario stato di salute in cui versa il pianeta. Ho voluto proporre immagini significative come la nave Henrietta nel romanzo di Verne, che pur di arrivare alla meta, a
forza di bruciare parti per avere “carburante”, si riduce a una misera chiatta. Il nostro pianeta è come la nave de Il giro del mondo in ottanta giorni: a causa di folli logiche consumistiche viene brutalmente sbranato ogni giorno e presto non resteranno che brandelli. L'intento del libro però è far capire che siamo ancora in tempo, che ci sono vie alternative, anche già parzialmente intraprese. Il messaggio è di speranza: come educatore ambientale voglio costruire capacità e competenze che possano formare i nuovi protagonisti del cambiamento.
“Il nostro pianeta è come la nave de "Il giro del mondo in ottanta giorni" a causa di folli logiche consumistiche viene brutalmente sbranato ogni giorno e presto non resteranno che brandelli”
In tutti i capitoli viene dedicata particolare attenzione a dati scientifici, parametri e criteri di valutazione nonché indicatori di sostenibilità. Quali sono i dati sconcertanti di cui tutti dovremmo essere a conoscenza e perché è così importante adottare un metodo rigorosamente scientifico di analisi? Innanzitutto è necessario rapportarsi a spazio e tempo in modo corretto, abbandonando la deformazione antropocentrica che non ci permette di percepire scale temporali ampie e ci fa pensare alla crisi ecologica come qualcosa di lontano, proiettato in un futuro non ben delineato. I dati poi sono fondamentali per non rimanere a un livello meramente speculativo del tema. Le parole spesso confondono mentre i dati sono oggettivi e fanno riflettere. Pensiamo, ad esempio, che la storia dell'evoluzione umana occupa solo lo 0,0004 della storia del pianeta Terra eppure a partire dall'età moderna il PIL, e quindi il consumo di energie e lo sfruttamento di risorse, ha avuto una crescita esponenziale, incidendo fortemente sulle capacità di compensazione del pianeta. Nello 0,01% dell'arco temporale dello sviluppo umano -ovvero durante la Rivoluzione industriale- è stata prodotta il 97% della ricchezza generata in due milioni e mezzo
di anni. Con questi dati si può ben comprendere come ciò abbia provocato il riscaldamento globale, perdita di biocapacità, disastri ecologici etc. L'impronta ecologica è un indice che calcola quanto l'umanità sta intaccando il capitale naturale. Il Global Footprint Network calcola che nel 2008 l'impronta ecologica mondiale superasse già del 50% la biocapacità totale, ben oltre i confini del nostro pianeta insomma. Citando Bauman: “stiamo consumando il nostro futuro per un presente vissuto in modo forsennato e irragionevole”. Denaro e felicità: quali sono i miti da sfatare? Esistono altri metodi per valutare il benessere di uno Stato? Precisiamo subito che felicità e soddisfazione non sono sinoni-
mi come si è soliti pensare: infatti sulla prima incidono fattori emotivi e mentali, sulla seconda invece maggiormente fattori materiali ed economici. Il benessere inoltre non è misurabile solo in termini di PIL, esistono diversi criteri di valutazione più completi e comprensivi, che sintetizzano i dati raccolti e analizzati: si parla di indicatori, divisi in quattro categorie (sociale, ambientale, economici, istituzionali). Come sostiene il filosofo Patrick Viveret, bisogna verificare che i fondamenti economici non siano in contraddizione con ciò che permette l'esistenza stessa dell'economia, ovvero la presenza di esseri umani in una biosfera e su un pianeta vivibile. Si tratta di cambiare prospettiva e in Italia ci stiamo provando: personalmente mi dichiaro apostolo del BES, l'indice di Benessere Equo e Sostenibile proposto dal Consiglio
Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) e dall'Istat. Molte città italiane stanno portando avanti questa iniziativa cercando di capire “che cosa conta davvero per l'Italia”, come si può vedere sul sito www.misuredelbenessere.it. Vorrei fare un appello al sindaco Tentorio, proponendo di far aderire anche Bergamo al progetto urBes: sarebbe significativo entrare a far parte delle città protagoniste del cambiamento. Ritengo, infatti, importante creare una sorta di governance ambientale, una condivisione di valori e scopi che porti a una valutazione e utilizzo competente degli indicatori. L'entropia è sicuramente uno dei concetti più complessi e affascinanti trattati nel libro. Può spiegarci in parole semplici in che modo ordine, disordine e dissipazione della materia possono guidarci nella comprensione della salute del nostro pianeta? Partiamo da un'immagine: il bambino gioca e disordina la camera creando entropia. La mamma rimette ordine ma poi è sfinita perché ci vuole tanta energia. L'entropia è un fenomeno che naturalmente porta la dissipazione della materia, nel miracolo complessivo che è la vita; però, quest'entropia viene compensata dai miliardi di organismi viventi che ogni giorno nascono sul nostro pianeta. Come dire: l'albero brucia ma ne nasce uno
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della Terra
onta quali sono le possibili strade
“Nello 0,01% dell'arco temporale dello sviluppo umano -ovvero durante la Rivoluzione industrialeè stata prodotta il 97% della ricchezza generata in due milioni e mezzo di anni”
“Vorrei fare un appello al sindaco Tentorio, proponendo di far aderire anche Bergamo al progetto urBes: sarebbe significativo entrare a far parte delle città protagoniste del cambiamento”
“Occorre riallineare l'attività umana al naturale ritmo rigenerativo del pianeta, rispettando i confini e i limiti del capitale naturale”
nuovo, il ciclo della vita rimette naturalmente ordine nel mondo. Ora, l'azione umana di sfruttamento forsennato, dissipazione di risorse e costruzione selvaggia crea disordine, molto più disordine rispetto a quello che la Terra è in grado di sopportare. Occorre riallineare l'attività umana al naturale ritmo rigenerativo del pianeta, rispettando i confini e i limiti del capitale naturale. Sostenibilità è un termine utile ma ambiguo. Spesso è legato ai concetti di crescita e sviluppo ma il rischio è di incorrere in una sostenibilità debole o di un “sustainabubble development”, come direbbero oltreoceano. Come deve essere una sostenibilità forte? Purtroppo il linguaggio, specialmente se è alla ricerca di slogan, crea spesso ambiguità e confusione, basti pensare ai numerosi casi di “green washing”. Sostenibilità, in tedesco Zukunftsfähigkeit letteralmente “capace di futuro”, è ciò che consente di rientrare all'interno dei limiti del pianeta rispettando la naturale armonia del ciclo vitale. Il resto sono perlopiù chiacchiere e sofismi che hanno diverse basi sociali e referenti politici. Io preferisco attenermi ai dati forniti dagli indicatori e agire di conseguenza. Uno stile di vita sostenibile richiede un cambio di paradigma: il passaggio dall'Antropocene al Biocene. L'era di una società verde può
essere battezzata quindi Biocene, per il principio secondo cui una bio-coerenza prevale sull'insostenibilità. Occorre anche una nuova economia che definisco “meekness economy”, l'economia della mitezza, che riprende valori come la cura, l'etica, la gentilezza, l'equità e, naturalmente, la sostenibilità. Riprendendo un verso di Leopardi “forzando la natura, non si fanno
“L'era di una società verde può essere battezzata quindi Biocene, per il principio secondo cui una biocoerenza prevale sull'insostenibilità”
“Occorre una nuova economia, l'economia della mitezza, che riprende valori come la cura, l'etica, la gentilezza, l'equità e, naturalmente, la sostenibilità”
ti del pensiero ecologico. Certo, crescita deve essere associata all'aggettivo “organica” per non generare confusione. Sinceramente non mi piace il termine decrescita, già viviamo in tempi di crisi e quindi occorre ridurre, ma non decrescere. Mi sembra che da un punto di vista comunicativo evochi un sentimento di sfiducia. Crescita organica invece è un concetto universale ma integrante, quindi attento alle differenze. Rispetta, secondo me, l'organismo come vita, per cui il tutto è più della somma delle sue parti, diversamente dalle macchine composte di pezzi e ingranaggi meccanici. Bisogna inoltre utilizzare il linguaggio in modo appropriato: parlando di “decrescita felice” o “abbondanza frugale” si generano ossimori, sembra che la necessità di accompagnare un termine con un aggettivo limitante lasci trasparire una qualche debolezza teorica di fondo. Parliamo piuttosto di prosperità sostenibile, benessere equo e rispettoso dell'ambiente. Sono queste le direzioni da dare a un discorso sulla sostenibilità.
Langer era sicuramente un precursore, parla di conversione che altro non è che un cambio di paradigma, un nuovo modo di pensare, una transizione ecologica. Questi sono tutti termini positivi che guidano verso un futuro possibile. Secondo me questa intenzione già di per sé rende socialmente attraente la necessità di un percorso sostenibile. Certo occorre veramente una rivoluzione, un nuovo umanesimo in cui prevalgano valori diversi, in cui si fuoriesca dalla logica homo homini lupus per abbracciare innovazioni sociali che portino alla condivisione e alla partecipazione in prima persona. Stiamo già andando verso una direzione virtuosa come testimoniano i sistemi dello “sharing” (carsharing, bikesharing, carpooling...) e le nuove forme cooperative e collaborative che garantiscono servizi e stili di vita ecocompatibili. Occorre però anche una riqualificazione delle città come luoghi di vita e di commercio. Questo cambio di paradigma può sembrare un lavoro immenso e lungo: tuttavia piccoli gesti come lasciare a casa la macchina e prendere la BiGi, (il servizio di bike sharing di Bergamo), possono davvero portare risultati significativi. Non dimentichiamo che per Lorenz un semplice battito d'ali di farfalla in Brasile può provocare un tornado in Texas.
effetti che durino”. Altro termine oggetto di dibattito è “decrescita”, non tutti sembrano essere d'accordo con Latouche. Quali sono secondo Lei i limiti di questo pensiero? Io vorrei proprio sdoganare il termine crescita, anche a costo di non allinearmi a diversi esponen-
Innovazione sociale e creatività vanno di pari passo nella direzione di un cambiamento reale. Interessante a questo proposito la citazione di Langer: “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente interessante”. Come coinvolgere il cittadino in questa rivoluzione verde?
Diego Moratti Mara D’Arcangelo
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Dammi 4 minuti e girerò il mondo! La Stazione Spaziale Internazionale mostra la Terra da un’altezza di circa 350 km
Il giro del mondo in pochi minuti m Link del video http://vimeo.com/61487989
e Oppure vai su www.bergamosostenibile.com Buon viaggio!
L'eruzione del vulcano Sarychev (Russia, giugno 2009) In volo, dalla Turchia verso l'Iran ■ L'uragano Irene colpisce gli Stati Uniti (agosto 2011) ■ Dall'Oceano Indiano al Pacifico: lo spettacolo dalla "finestra" dell'ISS ■ Le grandi pianure degli Stati Uniti, panoramica notturna ■ L'aurora boreale sull'Atlantico del Nord ■ L'aurora boreale dagli Stati Uniti ■ In volo sulla costa orientale del Nord America ■ Dal Myanmar verso la Malesia ■ Dall'Europa occidentale verso l'India ■ Dal Medio Oriente all'Oceano Indiano ■ L'aurora Boreale sull'Europa ■ Medio Oriente (panoramica notturna) ■ Europa (panoramica notturna) ■ In volo dagli Stati Uniti all'America Centrale (panoramica notturna) ■ Il bagliore lunare sul Canada e Stai Uniti del Nord ■ Le stelle dall'Oceano pacifico ■ Le stelle e la Via Lattea sull'Atlantico ■ La Via Lattea e diverse tempeste sopra l'Africa ■ ■
L’Italia fotografata nelle ore notturne
Un emozionante giro del mondo in soli 4 minuti, a circa 350 km dalla Terra. Immagini spettacolari riprese a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e montate con la tecnica del “time lapse” da Bruce W. Berry. Nel video si possono ammirare eventi eccezionali, come l’eruzione del vulcano Sarychev in Russia del 2009, l’uragano Irene che ha colpito le coste degli Stati Uniti nel 2011, l’aurora boreale sull’Atlantico del Nord e Stati Uniti, il bagliore lunare sul Canada e sugli Stati Uniti del Nord, la Via Lattea e la panoramica notturna di Europa, Medio Oriente e America Centrale. Particolarmente interessanti i numerosi lampi di luce che appaiono improvvisamente sulla crosta terrestre in mezzo alle nuvole, frutto dei temporali.
Straordinarie immagini, sapientemente montate, appunto, con la tecnica cinematografica del “time lapse”, che consiste nel catturare una serie di fotografie in sequenza in un periodo di tempo lungo montandole poi in un filmato fluido alla frequenza standard di 24 fotogrammi al secondo. Questo permette di osservare, in pochi minuti, eventi di lungo corso altrimenti difficili o impossibile da vedere. La Stazione Spaziale Internazionale è interamente dedicata alla ricerca scientifica. Mantenuta a un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine, la Stazione viaggia a una velocità media di 7.743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 e l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte.
Le immagini scattate sono di enorme valore per gli studiosi: laboratorio scientifico spaziale e reale esempio di cooperazione internazionale, la ISS offre un punto di osservazione unico per monitorare lo stato di salute della nostra Terra. Oltre alle regolari rilevazioni, gli astronauti, dalla cupola della Stazione, possono scattare foto spontaneamente: dalle improvvise fuoriuscite di petrolio agli uragani, dalle tempeste di sabbia all’inquinamento atmosferico, dallo scioglimento di iceberg e ghiacciai al grave fenomeno della desertificazione. Grazie al lavoro della Stazione Spaziale Internazionale si possono acquisire frequentemente osservazioni regolari su tutta la superficie del pianeta; le Agenzie Spaziali NOAA e NASA, con sede negli Stati Uniti, l’Agenzia
“Negli anni la ISS ha potuto osservare l’aumento dell’effetto serra, monitorare le foreste tropicali del pianeta e il tasso di deforestazione, la diminuzione dei ghiacci polari e il rapido cambiamento climatico” Spaziale Europea (ESA), l’Agenzia Spaziale giapponese (NASDA), la russa RKA e la canadese CSA studiano e monitorano l’ambiente su scala globale.
Un laboratorio scientifico nello spazio Costruita a partire dal 1998, la ISS sarà completata entro la metà del 2013 e dovrebbe restare in funzione almeno fino al 2020. Con un costo totale stimabile in circa 100 miliardi di euro in 30 anni, l’obiettivo principale è quello di sviluppare e testare tecnologie per l'esplorazione spaziale, soprattutto per voli di lunga durata. Laboratorio di ricerca unico non solo per la totale assenza di gravità, la Stazione Spaziale Internazionale consente agli equipaggi di condurre esperimenti di biologia, chimica, medicina,
fisiologia e fisica e compiere osservazioni astronomiche e meteorologiche. Negli anni la ISS ha potuto osservare l’aumento dell’effetto serra, monitorare le foreste tropicali del pianeta e il relativo tasso di deforestazione, la diminuzione dei ghiacci polari, il rapido cambiamento climatico del nostro pianeta, mostrando la nascita e lo svilupparsi di uragani, tempeste di sabbia ed eruzioni, formazione di tempeste, cicloni tropicali, tornado, fuoriuscite di petrolio e, come già citato prima, l’avanzare della desertificazione. Fanno sicuramente riflettere le immagini che mostrano la Terra nelle ore notturne: le nostre città appaiono come veri focolari per nulla isolati, ma ben vicini gli uni agli altri, segno di come il pianeta sia sovrappopolato, il nostro territorio sovra-urbanizzato e l’inquinamento luminoso da noi prodotto ormai incontrollato. Le immagini satellitari ci mostrano un pianeta affascinante ma affaticato, un po’ malato, alla ricerca disperata di energia e materie prime per se stesso -e non solo per i propri abitanti. Chissà che questo breve e appassionante volo, di soli 4 minuti intorno alla Terra, non scuota un po’ le nostre coscienze e anche quelle di qualche potente. Marta Morarelli
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Eco dalla Provincia
Aeroporto, Sacbo replica a Legambiente “Oltre 20 milioni per la mitigazione” Prosegue il botta e risposta tra la società di gestione dello scalo bergamasco e l’associazione ambientalista Sui cieli di Orio al Serio continuano a volare alti i botta e risposta tra Legambiente e Sacbo. In estrema sintesi, secondo l’associazione ambientalista ci si trova davanti a “troppi ampliamenti e nessuna mitigazione”, e viene mossa una critica anche al fatto che nonostante i “tanti utili” introitati dall’aeroporto, il livello di occupazione “è ancora ai livelli del 2007”. La società di gestione dello scalo bergamasco replica quasi in tempo reale all’indice che le è stato puntato contro. “Ancora una volta -ribadisce con un comunicato del 16 marzo- le tesi di Legambiente sull’aeroporto di Orio al Serio stravolgono la realtà e producono assoluta disinformazione a danno delle prospettive concrete di realizzare gli interventi necessari a mitigare l’impatto dell’attività aeronautica sul territorio”.
“Interventi programmati” Per mettere in campo gli interventi “che Sacbo ha avviato da tempo e dichiarato di voler mettere in atto sulla base di procedure e verifiche previste dalle normative vigenti”, sono stati messi a disposizione oltre 20 milioni di euro. Di questi, una prima parte, ricorda la società, sono già stati utilizzati per eseguire gli interventi nelle scuole che si trovano nella zona dell’a-
rea aeroportuale. “Va rilevato altresì -ha proseguito Sacbo- che i ricorsi prodotti avverso la zonizzazione acustica da vari soggetti, e tra questi Legambiente, abbiano rallentato il processo di predisposizione del piano di mi-
tigazione ambientale”. Tuttavia, prosegue la nota, questo fatto non ha distolto Sacbo “dall’obiettivo di rispettare gli impegni assunti con il territorio e procedere nelle fasi di interventi programmati su abitazioni private, le più prossime al sedime (l’area, ndr) aeroportuale, che avranno inizio nel corso dei mesi estivi”. Quindi, i tempi di avvio dei lavori, secondo il calendario annunciato, sono ormai brevi. Sul fronte dei lavori di ampliamento dell’aerostazione, Sacbo ribadisce che gli stessi sono “necessari per adeguare e razionalizzare le infrastrutture al servizio dei passeggeri”, e inoltre “rientrano nel Piano di sviluppo aeroportuale e nella Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) a suo tempo approvati e vigenti”. Infine, la società di gestione dello scalo “rigetta i pretestuosi riferimenti alle condizioni di sicurezza, che restano ai massimi livelli grazie a dotazioni
tecnologiche all'avanguardia”, annunciando che “la pista di volo sarà sottoposta a due interventi programmati: il primo, parziale e senza interruzione delle attività operative, nel corso del mese di settembre 2013. Il secondo, che ne prevede la chiusura temporanea, nella primavera 2014. Per gli interventi alla pista di volo Sacbo ha stanziato oltre 40 milioni”.
Le accuse di Legambiente Le precisazioni di Sacbo -in risposta alle accuse di Legambiente- non sembrano abbiano soddisfatto l’associazione ambientalista, in particolare per quanto riguarda quella che considera una non-risposta “sui costi del terreno per la realizzazione di 5.300 nuovi parcheggi. Ciò conferma che la somma pagata, 28 milioni, per un’area priva di valore a fondo pista è super-
Sacbo: “La pista di volo sarà sottoposta a due interventi programmati: il primo, parziale e senza interruzione delle attività operative, nel settembre 2013. Il secondo, che ne prevede la chiusura temporanea, nella primavera 2014” valutata. Senza risposta -proseguono gli ambientalisti- è rimasta anche l’affermazione di Legambiente che dal 2007 l’occupazione di Sacbo non è cresciuta, mentre i voli e i passeggeri sono quasi raddoppiati, a conferma che i benefici sociali sono limitati ma i danni ambientali sempre crescenti”. Sui 20 milioni di euro stanziati per la mitigazione ambientale, Le-
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Legambiente: “I lavori di ampliamento dell’aerostazione da poco progettati vanno sottoposti alla Via perché non erano ricompresi e quindi autorizzati dalla Valutazione d’Impatto Ambientale del 2003” l’associazione ambientalista devono essere sottoposti alla Via perché “non erano ricompresi e quindi autorizzati dalla Valutazione d’impatto ambientale del 2003. Anche perché -prosegue la nota- oltre a essere antecedente al nuovo piano di investimenti, nel 2003 si prevedeva un massimo di 68 mila voli l’anno, cifra largamente superata dagli attuali 74 mila voli del 2012”. Non vengono promossi neppure gli aerei che passano per lo scalo bergamasco che avrebbero do-
Sacbo, il Cda La società di gestione dello scalo di Orio al Serio viene costituita nel luglio del 1970. Attualmente il direttore generale della società è Andrea Mentasti. Secondo quanto deciso nella riunione del Consiglio di amministrazione del novembre 2011, Andrea Alborghetti è stato nominato consigliere, in sostituzione proprio di Mentasti. E Yvonne Messi ha assunto la carica di vice presidente. Per il triennio 2011-2013 il Cda risulta così composto da: Presidente Vice presidente Consiglieri
Miro Radici Yvonne Messi, Emilio Zanetti Diego Alborghetti, Pierfranco Barabani, Pietro Macconi, Giovanni Paolo Malvestiti, Carlo Montalbetti, Roberto Rio, Cesare Zonca
gambiente rileva che “sono stati stanziati da anni ma mai spesi”, e non solo: “Sono una quantità insufficiente se si vuole ottemperare alla prescrizione della Via circa la delocalizzazione, inso-
norizzazione e climatizzazione a prescindere dalla nuova zonizzazione acustica bloccata al Tar”. Posizioni opposte anche sul terreno dei lavori di ampliamento dell’aerostazione che secondo
“Una prima parte dei fondi messi a disposizione sono già stati utilizzati per eseguire gli interventi nelle scuole che si trovano nella zona” vuto essere di “piccole dimensioni e quindi meno rumorosi e con meno emissioni inquinanti in atmosfera. La Sacbo dimentica inoltre che la vecchia Via prevedeva un massimo di 2.600 residenti esposti nelle zone più vicine all’aeroporto mentre oggi sono 7.500 cioè il triplo di quelli previsti”. Su un punto Legambiente è soddisfatta: “Grazie alla replica di Sacbo si apprende che l’aeroporto verrà chiuso 15 giorni per il rifacimento della pista nella primavera del 2014. Questa deve essere l’occasione per una prova tecnica di trasferimento almeno dei voli notturni a Montichiari”. Dalia Natali
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Eco dalla Provincia
Bergamo, la mia terra, il suo pane Ecco l'elenco dei panifici Dove trovare il pane con grano bergamasco: cercate nella vostra città oppure chiedete al vostro panettiere di fiducia C’è chi ha scelto di usare il grano bergamasco per ogni tipo di impasto, chi ha scelto di impiegarlo solo per alcune tipologie di pane: ciascuno dei fornai aderenti al progetto lanciato da Aspan “Bergamo, la mia terra, il suo pane” ha scelto una propria modalità per partecipare ad un unico importante obiettivo, quello di tornare a riappropriarsi –almeno in parte- di una quasi perduta sovranità alimentare. Noi italiani importiamo dall’estero circa l’80% del grano utilizzato per la panificazione, quando i nostri agricoltori avrebbero tutte le carte in regola per coltivarlo nelle nostre terre. E in tempi di crisi generalizzata queste “carte in regola” valgono anche dal punto di vista economico: l’associazione provinciale dei panificatori bergamaschi (Aspan) ha infatti messo a punto il progetto in modo che tutti gli attori della
filiera del pane possano ricevere un giusto compenso, con il valore aggiunto di creare nuova occupazione per una produzione sicuramente di qualità che valorizza l’agricoltura del nostro territorio. In questo modo pure l’ambiente se ne avvantaggia grazie al ridotto impatto ambientale dovuto al minore trasporto di grano da nazioni come la Russia, ma anche Australia e Nuova Zelanda. Un esempio
di eccellenza non solo dal punto di vista del valore del pa-
ne bergamasco e della filosofia in esso racchiusa di sostenibilità economica e ambientale. L’Aspan ha meritato persino il pa-
trocinio ufficiale dell’Expo 2015 (il cui motto, ricordiamo, è “nutrire il pianeta, energia per la vita”) per la capacità di mettere in rete una serie di importanti partner come Ubi Banca Popolare di Bergamo, Provincia di Bergamo, Camera di Commercio, Coldiretti, Confagricoltura, Fogalco, Slow Food e anche Cesvi: un centesimo al Kilo di pane venduto verrà infatti devoluto per un progetto di autonomia alimentare in Uganda, condotto dall’organizzazione bergamasca. Di motivi per comprare il pane con grano bergamasco ce n’è più di uno, ma resta sempre valido il tema della campagna “Bergamo, la mia terra, il suo pane: amiamo il territorio, acquistiamo il pane di casa nostra”. Pane che ora si può richiedere direttamente al panificio di fiducia aderente all’iniziativa, magari proprio quello sotto casa.
L'elenco dei punti vendita dei panificatori associati ASPAN che producono il pane con farina tipo 1 di grano bergamasco ALME'
ROTA GIOVANNI PAOLO
VIA CAMPOFIORI 17
DOSSENA
FORNO E ALIMENTARI MV SNC DI TRIONFINI
VIA DON PIETRO RIGOLI 1
ALBANO SANT'ALESSANDRO
CORTINOVIS BATTISTA
PIAZZA CADUTI 4
FUIPANO VALLE IMAGNA
CANELLA CORRADO
VIA DONIZETTI 17
ALZANO LOMBARDO
ABATI FORNO SNC
VIA ROMA 85
GORLAGO
PANIFICIO AMBONI SNC BALDASSARI F. E LIBICO V.
VIA SIBELLINI 12
ALZANO LOMBARDO
TRIONFINI CARLO
VIA EUROPA 47/49
GORLE
CORTINOVIS BATTISTA
VIA MAZZA 7
AZZANO SAN PAOLO
CASA DEL PANE DI ANGELINI LUCA & C. SNC
VIA DON DONADONI 5
LEVATE
BRAGA SRL PANIF. PAST.
VIA F.LLI SAVIO 1
AZZANO SAN PAOLO
CORTESI EMILIO
VIA PIAVE 33
LOVERE
PANIFICIO MUSONI SNC
VIA GRANDI 25
BAGNATICA
BRAVI ARMANDO
VIA SANTISSIMO REDENTORE 31
NEMBRO
ZANINONI PATRIZIO
VIA MONS. BILABINI 4
BERGAMO
BAKEHOUSE L'ARTE DEL PANE DI CHRISTIAN CALLIGARI
VIA G. ROSA 20
OSIO SOPRA
ANTICO FORNO DI GIPPONI ETTORE
VIA XXIV APRILE, 2
BERGAMO
CAPELLO S.R.L.
VIA CORRIDONI 39
OSIO SOTTO
ALGISI F.LLI S.N.C.
VIA V. VENETO 50
BERGAMO
CAPELLO S.R.L.
VIA LAZZARETTO 26
PALAZZAGO
IL FORNO DELLE BONTA' DI MATTAVELLI RAFFAELE
VIA STATALE BRIANTEA 46
BERGAMO
CAPELLO S.R.L.
VIA A. MAY 13/A
PONTE SAN PIETRO
GHISONI EUGENIO E C. SNC
VIA SAN CLEMENTE 11
BERGAMO
GABUCCI IRENE
VIA DON L. PALAZZOLO 23/F
PONTERANICA
PANIFICIO QUADRIFOGLIO SNC DI MAGITTERI
VIA FAUSTINA 35
BERGAMO
MOROSINI ANGELO & C. S.N.C.
VIA BORGO S. CATERINA 34
ROMANO DI LOMBARDIA
RICUPERATI ARMANDO & C. S.N.C.
VIA BALILLA 20
BERGAMO
PANIFICIO ANTICHI SAPORI DI DATO CLAUDIA
VIA PIETRO ISABELLO 1/D
SAN PELLEGRINO TERME
FORNO E ALIMENTARI MV SNC DI TRIONFINI
PIAZZA GRANELLI 1
BREMBATE
CASATI ERMINIO
VIA CIALDINI 15
SERIATE
CAPELLO S.R.L.
CORSO ROMA 72/A
BRIGNANO GERA D'ADDA
PANETTERIA MAGGI NATALE DI MAGI PATRIZIA
VIA MATTEOTTI 25/27
SCANZOROSCIATE
CORTINOVIS BATTISTA
VIA PIAVE 20
BRUSAPORTO
CORTINOVIS BATTISTA
VIA CA' 8
STEZZANO
PANIFICIO BOSCHINI
PIAZZA LIBERTÀ 3
CANONICA D'ADDA
RICUPERATI GIOVANNI PIETRO
VIA MATTEOTTI 24
TERNO D'ISOLA
RECANATI SNC DI RECANATI P. E
VIA BRAVI 1
CAPRIATE SAN GERVASIO
PANIFICIO PEDRONCELLI
CRESPI D'ADDA - VIA STELVIO 5
TORRE BOLDONE
MOROSINI ANGELO & C. S.N.C.
VIA ROMA 2
CAROBBIO DEGLI ANGELI
GAGNI ERMES ANGELO
PIAZZA LOCATELLI 18
TREVIGLIO
A.N.G.I. DI DELBINI MARIA LUCIA E C.SAS
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BELUSSI PAOLO
VIA TITO SPERI 13
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PANIFICIO FINARDI
VIA MERENA 21
VERDELLO
B.E R. SNC DI BELOTTI E.E RUBIS R.
VIALE REPUBBLICA 20
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CORNAGO GIULIO
VIA DANTE ALIGHIERI 16
VILLONGO
LOCATELLI LORENZO & C. SNC
VIA BELLINI 2
DALMINE
GHEZZI ERMENEGILDO
VIA CONTE FRANCO RATTI 13
ZOGNO
ZANCHI SNC DI ABRAMO ZANCHI
VIA S.GIOVANNI BATTISTA 19
DALMINE
ONGIS SNC
VIA PESENTI 22
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Vino bergamasco sempre più «buono» sempre più bio! La viticoltura bergamasca negli ultimi anni ha fatto passi da gigante Migliorata la qualità percepita e la diversificazione produttiva come avvenuto con la denominazione “Terre di Colleoni” Prossima sfida: la sostenibilità! In un periodo in cui le certificazioni “bio” riscuotono grande successo, sia in termini di adesione da parte dei produttori, che di scelta da parte dei consumatori, non si può sottovalutare il ruolo che queste rivestono in un settore così strategico per il comparto agricolo ed enogastronomico italiano come la vitivinicoltura. La certificazione biologica riguardante il vino ha una storia recente: è infatti normata dal Regolamento (UE) n. 203/2012 dell’8 marzo 2012. I primi vini coinvolti sono quelli prodotti con le uve della vendemmia 2012. Il marchio che indentifica la certificazione è l’eurofoglia e le prime bottiglie che hanno ottenuto tale certificazione sono state presentate a Verona all’inizio di aprile, nel corso di Vinitaly. In realtà, il vino biologico, impropriamente detto, ha una storia ben più lunga e radicata. Infatti sono molti i viticoltori italiani che da anni coltivano i propri vitigni senza abusare dei trattamenti con fitofarmaci, mentre alcuni hanno scelto la strada della viticoltura biodinamica. Certificazione o no, si può comunque parlare di un uso concreto del buon senso, in vigna e in cantina, per cercare di ristabilire un equilibrio tra la pianta e l’ambiente circostante. Equilibrio che
poi si ritrova necessariamente in bottiglia e permette di non dover ricorrere all’utilizzo massiccio di composti come l’anidride solforosa (in etichetta indicati come solfiti), responsabile di svariati effetti collaterali legati al consumo di vino, come il comune “cerchio alla testa”.
Dal Vinitaly: un settore tra crescita e occupazione Anche i consumatori, dai più esperti ai meno intenditori, sono sempre più sensibili e consapevoli riguardo al tema della sostenibilità legata alla produzione di
“Sono molti i viticoltori italiani che da anni coltivano le proprie viti senza abusare dei trattamenti con fitofarmaci oppure quelli che hanno scelto la strada della viticoltura biodinamica” vino. Sempre più persone, ad esempio, ricercano il vino senza solfiti chiedendo un “vino che non fa venire il mal di testa” e inoltre sono sempre più frequentati gli eventi legati al mondo dell’e-
nologia e all’apprendimento delle tecniche di degustazione. Non solo, riscuote successo anche la riscoperta dei vitigni locali che, essendo radicati nella tipicità di ciascun territorio, non necessitano di particolari interventi in fase di produzione, cosa che li rende particolarmente adeguati a rispettare i disciplinari di sostenibilità. Confrontando la situazione descritta con i più recenti dati nazionali di mercato, si può notare che i primi mesi del 2013 si caratterizzano per una crescita del fatturato del settore agroalimentare, unico in controtendenza rispetto a tutto il settore industriale. L’incremento è dato dal
valore delle esportazioni, soprattutto del vino (fonti: ISTAT e Coldiretti). Da altre ricerche svolte alla vigilia dell’ultima edizione di Vinitaly, risulta che nel settore enogastronomico e in particolare proprio nel segmento vitivinicolo, sono in crescita anche le assunzioni di personale, grazie alle buone opportunità lavorative per operatori della comunicazione e del marketing, specialisti del web e commerciali per l’estero. Questo scenario positivo potrebbe essere una grande chance per la viticoltura bergamasca e la promozione del territorio e, anche se non facile e scontato, è un cambiamento da auspicare e da supportare. Nella provincia di Bergamo, la Coldiretti indica che la superficie coltivata a vite convertita, o in conversione, è passata da 6 a 25 ettari. Ancora certamente molto limitata rispetto al totale, ma sostenuta da una forte e recente crescita. Lara Abrati
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Eco dal Comune
Abitare la città: qualità urbana e vivibilità degli spazi pubblici Ripensare al concetto di Sicurezza Prende vita il progetto del Consiglio delle donne del Comune di Bergamo per migliorare la nostra vita in città Rendere la città più sicura e accogliente è l’obiettivo di “Abitare la città”, un ambizioso progetto promosso dal Consiglio delle donne del Comune di Bergamo, per migliorare la qualità della vita urbana. L’incontro su questo tema era stato organizzato nel novembre 2011 dallo stesso Consiglio delle donne al fine di studiare le problematiche del territorio e far emergere i valori e i riferimenti che stanno alla base
“Non c’è polizia che possa garantire una città sicura. Sono i cittadini che possono e devono rendere lo spazio quotidiano sicuro”
nell’analizzare temi al femminile e trovare risposte che siano adatte a tutta la cittadinanza. Come donne, siamo molto attive nello sviluppo di progetti e soluzioni. Il nostro impegno è fatto sul campo, va al di là dei partiti e finora ha avuto successo in maniera trasversale. Le nostre intuizioni sono risultate decisamente utili e molti assessori ci hanno ascoltato, mettendo in opera soluzioni derivanti dalle nostre proposte».
Un progetto per abitare “bene” Bergamo
Tra le proposte emerge, in particolare, il progetto Abitare la città, nato da ricerche e studi condotti nell’ultimo decennio in Europa sul modello dei Paesi nordici, da sempre virtuosi per spazi e politiche a misura di cittadino. Nel realizzare questo studio è stato di una convivenza democratica coinvolto l’UNI -Ente Nazionale e partecipata; l’approfondimen- Italiano di Unificazione- incaricato si è ora concretizzato nella to nel 2007 di elaborare le norpubblicazione degli Atti del Con- me di recepimento dei Technical vegno dal titolo “Abitare la città: Reports, ovvero gli aspetti tecqualità urbana e vivibilità de- nici emersi dagli studi. Si tratta gli spazi pubblici” presentati lo di un’associazione privata senscorso 26 marzo nella splendida za scopo di lucro, fondata nel cornice dell’Aula Consiliare del 1921 e riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea, che stuComune di Bergamo. «L’attività del Consiglio -spie- dia, elabora, approva e pubblica ga Luisa Pecce, Presidente del le norme tecniche volontarie –le Consiglio delle Donne del Co- cosiddette “norme UNI”– in tutti Inserzione Fotovoltaico 139x82 orizz:Layout 1 14/01/13 09:27 Pagina 1 mune di Bergamo- consiste i settori industriali, commerciali
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“Se però lo spazio urbano non è progettato in un certo modo, questo non può avvenire: servono criteri urbanistici specifici che rendano la città sicura, accessibile e a misura di cittadino”
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e del terziario, rappresentando l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN) e mondiale (ISO). Una prima analisi del fenomeno evidenzia che la mancanza di sicurezza in città influisce negativamente sulla vita quotidiana, specie per i cittadini più deboli. «Così -continua la Presidente del Consiglio delle Donne- insieme alla referente della Commissione che si occupa della realtà urbana, Giulia Martinelli, e alla dottoressa Cerboni, ci siamo poste alcune domande sulla realtà dei quartieri in cui viviamo. Ne è risultato che Bergamo è una città che non ha più appeal
per i giovani, che mantiene una sua popolazione fissa sui 120mila abitanti, con quartieri che non sono appetibili e situazioni che potrebbero essere migliorate».
Quali interventi? La sicurezza comincia dalla sorveglianza spontanea Per ottenere una città più vivibile e funzionale diventa indispensabile operare una pianificazione urbanistica radicale che rispetti criteri di qualità ed estetica degli spazi. Su questa dimensione progettuale si è tenuto l’intervento della dottoressa Clara Cardia, Docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, dirigente del laboratorio Qualità urbana e Sicurezza e coordinatrice della delegazione italiana che ha elaborato la norma CEN sulla prevenzione del crimine attraverso l’urbanistica. Dal suo intervento, inserito negli Atti del Convegno appena pubblicati, risulta che la città diventa sicura soltanto se i cittadini contribuiscono in prima persona al mantenimento della sicurezza. La sicurezza degli spazi urbani determina infatti un’influenza profonda sull’uso della città da parte dei cittadini, influisce sulle loro uscite quotidiane, sulle loro scelte di attività culturali, ricreative e di scam-
bio. Quando in una città viene a mancare la sicurezza, la vita cambia in modo drammatico e radicale. Dunque, la sicurezza è un bene da ricostruire e difendere, cominciando dalla sorveglianza spontanea. Non c’è polizia che possa garantire una città sicura. Sono i cittadini che possono e devono rendere lo spazio quotidiano sicuro. Se però lo spazio urbano non è progettato in un certo modo, questo non può avvenire: servono criteri urbanistici specifici, che rendano la città sicura, accessibile e a misura di cittadino. Da qui la valorizzazione della normazione UNI sulla sicurezza della città, che ha dimostrato come questo Ente, seppure ancora poco conosciuto, svolga un lavoro eccezionale e possa diventare una guida negli assessorati non soltanto per la sicurezza della città, ma anche per le questioni ambientali. Ad intervenire su questo aspetto è stato Ruggero Lensi, della Direzione Relazioni Esterne, Sviluppo e Innovazione dell’UNI, sottolineando proprio l’urgenza di restituire centralità al dibattito sulla sicurezza delle città, dibattito che non può prescindere dalla definizione di sicurezza come concetto positivo, strettamente correlato all’idea di una revisione globale delle politiche urbanistiche, all’insegna della prevenzione del crimine, della qualità della vita dei cittadini, delle azioni di inclusione, accoglienza e condivisione delle regole. Maria Imparato
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Unibergamorete: la città ruota attorno a cultura e Università 28 giorni di eventi promossi dall’Ateneo, in 19 diversi luoghi della città da spazi all’aria aperta ai cineteatri e altri luoghi di cultura Unibergamorete ha aperto ufficialmente i battenti l’8 aprile scorso, dando inizio al suo programma di appuntamenti che animeranno la città fino al prossimo 4 maggio. Avendo fatto tesoro dell’esperienza degli scorsi anni, l’organizzazione si è mossa per questa edizione in un’ottica di arricchimento dell’iniziativa, proponendo sette filoni tematici cui si ricollegano le tipologie di iniziative in corso: “Università e lavoro”, “Sostenibilità e dintorni”, “Gioia di vivere”, “Università e Comunità”, “Orizzonti Internazionali”, “Lectura Dantis” e “Docente Autore” sono i temi che fanno da fil rouge dell’iniziativa e che mettono in evidenza quanto ciascuna facoltà dell’Ateneo abbia portato un suo contributo, dagli ambiti umanistici alle ultime frontiere della tecnologia, infatti, nulla è stato tralasciato. Da anni l’Università di Bergamo vanta notevole attenzione per il benessere dello studente e per la sua crescita umana, accademica e sociale. Un ventaglio di proposte che non dimentica nemmeno lo sport, grazie alla
“L’organizzazione si è mossa per questa edizione in un’ottica di arricchimento dell’iniziativa, proponendo sette filoni tematici cui si ricollegano le tipologie di iniziative in corso” sinergia con il CUS -Centro Universitario Sportivo- che ha organizzato per il prossimo 2 maggio un open day “notturno” presso la sua struttura di Dalmine con animazione, test e tornei sportivi: una vera e propria notte bianca dello sport. All’interno del programma grande spazio riservato anche ai docenti dell’Ateneo che nel corso di Unibergamorete hanno presentato i propri libri, ulteriore prova di quanto, all’interno del contesto accademico bergamasco, la ricerca e la sperimentazione siano vive, forti e pulsanti. Massima attenzione è
come sempre dedicata al legame tra l’Università e il mondo del lavoro: oltre a essere “ambasciatore della cultura”, l’Ateneo investe molto per il futuro dei giovani studenti in ottica occupazionale e in quest’ottica sono stati organizzati una serie di appuntamenti incentrati sull’accesso al mondo del lavoro. Evento centrale è stato il Careeer Day: un’opportunità riservata a laureati e laureandi che hanno potuto incontrare alcune tra le maggiori imprese italiane e locali presso il Campus Economico di Via dei Caniana. Il 16 aprile, in questa sede, i gio-
vani talenti hanno potuto così conoscere ed entrare in contatto con le numerose e diverse realtà imprenditoriali presenti in terra orobica e a livello nazionale. In questa logica si collocano anche le iniziative di internazionalizzazione: numerosi e ricchi i programmi di scambio e collaborazione che l’Università bergamasca ha attivato con i più prestigiosi atenei internazionali. Ben otto sono stati, infine, i convegni dedicati alla sostenibilità e all’ambiente: ciò dimostra che la salvaguardia del nostro pianeta è un aspetto preponderante an-
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che nella realtà accademica. La dottoressa Piera Molinelli, Responsabile dell’Organizzazione di Unibergamorete e Prorettore all’Orientamento, sottolinea che questo format, impostato con convinzione nel 2011 attraverso l’autofinanziamento, ha consentito all’Istituzione Università di “valorizzare i propri talenti e le proprie eccellenze, sia tra gli studenti che tra i docenti. L’Università si apre alla cittadinanza per rimarcare il suo ruolo sociale attraverso la comunicazione, le competenze e le opportunità offerte alla società civile”. Enrico Ubiali
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Eco dal Comune
Festival dell’Ambiente 2013 Le novità della seconda edizione Dal 24 al 26 maggio concerti, spettacoli teatrali, convegni green economy ed esposizioni d'arte e design Molte novità per la seconda edizione del Festival dell’Ambiente, che quest’anno offre a Bergamo tanti appuntamenti imperdibili per chi è sensibile alle tematiche ambientali, anche grazie a enti, istituzioni e organizzazioni che hanno aderito in modo entusiastico a questa avventura. Organizzato in collaborazione con il Comune di Bergamo e l’Expo Scuolambiente, la manifestazione tornerà sul sentierone della città per promuovere iniziative, associazioni e imprese che lavorano per un mondo più green, nel rispetto del nostro pianeta e di stili di vita più ecocompatibili.
Non Profit Cesvi Onlus, organizzazione no profit internazionale, nata e cresciuta a Bergamo, proporrà per i giorni del Festival due interessanti progetti. Il primo é “L'energia del Castano”, un percorso fotografico a pannelli dedicato all'importanza della pianta della Noce Amazzonica nelle zone di Bolivia e Perù. Il secondo é “Bergamo di tutti”, un progetto sviluppato nell’ambito dell’intervento “Dalle Alpi alle Ande- Gestione partecipata del territorio e tutela ambientale tra Italia e Bolivia”, promosso dalle Associazioni di migranti Casa dei Boliviani e Red Madre Tierra in collaborazione con Cesvi, Celim Bergamo e Legambiente Bergamo. Il progetto affronta in maniera trasversale ai due paesi, il tema del rispetto della natura, del riciclo e dell’utilizzo sostenibile delle risorse. Durante il festival questo progetto si tradurrà in una giornata di raccolta differenziata dei rifiuti e piantumazione di “piantine” in aree del centro e in periferia, individuate in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente e i comitati di quartiere cittadini. Nello spazio gazebo riservato a Cesvi saranno inoltre distribuite delle shopping bag realizzate con tessuti di riuso dal gruppo di lavoro Red Madre Tierra.
Spazio ai piccoli e alle famiglie Le Cooperative Alchimia, Biplano, Linus e Ruah propongono diversi laboratori e giochi. Da Ecobus, il laboratorio itinerante che “trasporta saperi e propone esperimenti scientifici”, al Grande Gioco dell'Oca Solare, dove ad ogni casella raggiunta si “conquistano” nuove pratiche del vivere sostenibile. In collaborazione con il Museo del Falegname verrà presentato il progetto “Ri-Casa” uno spazio abitativo ricostruito a grandezza naturale che propone l'utilizzo intelligente di materiali di recupero nell'arredamento della casa e alcune “dritte” per occuparsi di piccoli spazi verdi o orti pensili esterni alle abitazioni, anche quando non c'è un vero e proprio giardino. Il Centro di Etica Ambientale con l'Associazione Paguro Blu propongono laboratori, come “Evviva il Riciclo” e presentazioni di libri tra i quali “Ecofamiglie” di Elisa Artuso e molte altre attività dedicate alle mamme e ai bambini. Sabato pomeriggio si svolgerà la Grande Caccia al Tesoro che farà tappa nei vari stand delle associazioni e delle organizzazioni presenti al Festival come WWF Lombardia e A.ri.bi. CEA ospiterà inoltre alcuni incontri in collaborazione con Spazio Neomamma dedicati alle mamme, all'allattamento e ai primi giorni dei bambini.
Che lo spettacolo abbia inizio Teatro Prova organizza per i tre giorni una serie di spettacoli durante le ore pomeridiane, dedicati alla sensibilizzazione su tematiche ambientali diverse:“La Discarica di Cenerentola”, narrazione con animazione teatrale di Chiara Masseroli, dove la beneamata principessa spera di incontrare “il paese perfetto, in cui regna l'onestà, il rispetto... e la raccolta differenziata!”. “La Storia di Celestina” di Patrizia
Geneletti racconta invece di una goccia d'acqua che cambia, diventa fiocco di neve, nebbia o ancora brina.“Parola d'Albero” è invece un momento di gioco/teatro che si svolge passeggiando tra alberi, animali e letture.
Moda, arte, musica e design Poi la moda, con Amandla Cooperativa che presenterà al Festival la nuova collezione primavera-estate realizzata per Altromercato da Marina Spadafora, con l’utilizzo di tessuti provenienti da produzione biologica e “fair-trade”. Mostre d'arte e desing saranno ospitate in varie
location del festival: le opere di Koji Yoshida e Dario Tironi, costruite con materiale riciclato. La mostra “Insetti” di Palumbo all'interno di Parco Caprotti e per finire l'esposizione di design dell'architetto Caporaso “Sogni di Cartone - La Sostenibile Leggerezza del Design”. Piazza Dante ospiterà durante i tre giorni i laboratori di SpaCo Lab nei quali giovani architetti e creativi ri-penseranno l'assetto urbano della piazza e degli spazi intorno al quadriportico del Sentierone lavorando all'interno di un container-laboratorio posto proprio al centro della Piazza. Il progetto è a cura di Associazione Culturale Spaco - Spazio
Container, in collaborazione con Immobiliare della Fiera e Giacomo Cavalleri di MadeinBergamo. Nelle ore serali di Sabato e Domenica sono previsti due concerti di musica live promossi dall'associazione “L'Ambiente si Nota”, gruppo culturale che promuove band musicali che suonano strumenti costruiti con materiale riciclato. Tra i gruppi presenti i Manzella Quartet, gruppo Bergamasco parte dell'associazione nazionale.
Convegni e seminari Dagli incontri con Aprica, per discutere di riciclo e raccolta differenziata alla “Guida energia
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e Ambiente” per gli insegnanti, tanti sono gli appuntamenti per parlare e ampliare la propria conoscenza in merito a tematiche ambientali. Nella mattinata di Sabato 25 maggio si svolgerà l'incontro “Verso un Futuro Sostenibile - Società 2000 watt”, promosso e organizzato da ClimAbita, dove per l'occasione sarà presente il presidente Norbert Lantschener. Ricordiamo inoltre la tavola rotonda PRIA sul Piano Regionale per gli Interventi per la qualità dell'Aria, che si terrà sempre sabato 25 maggio nell'ambito del progetto Regionale ExpoScuolAmbiente XX° Edizione, importante progetto dedicato alle scuole promosso da Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per l'Ambiente e Ufficio Scolastico Regionale Lombardia, che quest'anno farà tappa nella nostra città. Al Piazzale Alpini e all'Urban Center si terrà il consueto appuntamento mensile con “Mercato e non solo” di Cittadinanza Sostenibile. Potete seguire le news giorno per giorno sul sito dedicato alla manifestazione all'indirizzo www.associazionefestivaldellambiente.it
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L’architetto che fa sogni di cartone Durante il Festival dell'Ambiente in mostra le opere dell’architetto e designer Giorgio Caporaso Perfetto connubio di green living e innovazione Nella serata di mercoledì 10 aprile si è alzato il sipario sulla prima mostra personale dedicata al noto architetto e designer Giorgio Caporaso: Sogni di cartone – La sostenibile leggerezza del design. Questo il titolo dell’esposizione curata da Nicoletta Romano, Direttore di Living is Life, e ospitata dalla prestigiosa Villa Recalcati di Varese. Fino al 25 aprile è stato possibile visionare gli oggetti e gli arredi della sua Ecodesign Collection di Lessmore (www.lessmore. it): dai “classici”, come il sistema More e la chaise-longue X2Chair, al versatile intimismo del vaso ToBe, dal tavolino Tappo alle ultime produzioni presentate in anteprima, come sedie e tavoli sperimentali ma estremamente funzionali, oltre a soluzioni d’arredo in grado di portare “il verde” nella vita di tutti i giorni. Oggetti e arredi che sarà possibile vedere anche
durante il Festival dell’Ambiente di Bergamo, dal 24 al26 maggio sul Sentierone.
L’architetto Giorgio Caporaso nasce a Varese e nel 1996 si laurea in Architettura con indirizzo Disegno Industriale e Arredamento, muovendo quindi i primi passi come architetto e designer. Dal 1999 si dedica a progetti attenti ai temi del rispetto ambientale e, proprio lo studio di una serie di prodotti di design consapevole e sostenibile, lo porterà nel 2007 a realizzare la sua prima linea MORE. Le opere di Caporaso sono state ospitate da importanti fiere e mostre di settore: le stesse sono valse al suo autore alcuni importanti riconoscimenti tra i quali la Selezione d’Onore al XVIII Compasso d’Oro e la Menzione d’Onore alla XVI Biennale BIO16 di Lubiana.
La produzione La Giorgio Caporaso Ecodesign Collection incarna un percorso che parte dal sogno, dall’intuizione di un mondo in cui esteti-
ca ed eco-sostenibilità possono convivere felicemente. Un viaggio creativo, basato sulla ricerca della forma, della funzionalità e dei materiali, con un occhio sempre rivolto all’essenzialità, alla trasformazione e all’espressione di un’anima eco-friendly. Il punto d’approdo è la realizzazione di oggetti trasformabili e multifunzionali in grado di vivere a lungo, seguendo i cambiamenti della vita delle persone, e per questo riutilizzabili con facilità e modalità differenti. Tangibile la predilezione per i materiali riciclati e riciclabili, come il cartone e i materiali naturali: i prodotti finali risultano quindi facilmente disassemblabili e separabili per il riciclo e lo smaltimento differenziato. Nelle opere di Caporaso si fondono un design estremamente ricercato ed un intenso piacere sensoriale unito alla possibilità di esprimere il proprio gusto nell’arredare: il tutto inscritto in un’ottica di sensibilizzazione verso il rispetto
dell’ambiente e verso stili di vita meno impattanti.
La mostra La mostra Sogni di cartone, patrocinata dalla Provincia di Varese e dall’Agenzia del Turismo della Provincia di Varese, è soltanto una delle molteplici situazioni espositive che hanno visto coinvolto l’autore varesino anche al Fuorisalone 2013, in occasione della Milano Design Week: dal progetto GOODESIGN presso la Cascina Cuccagna alla presentazione del prodotto X2Chair, all’interno degli spazi comuni della Triennale di Milano, passando per l’evento Out Of Mido presso lo spazio di Mazzucchelli 1849 -con cui Caporaso ha avviato una collaborazione- e la presentazione del primo Biologic Bar Ecocertificato presso l’EcoWorldHotel di via Vittorio Scialoia 3 a Milano. Onofrio Oscar Zirafi
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Eco dal Comune
Il Festival dell'Ambiente si mette in mostra Tre giorni dedicati all’arte: il Sentierone di Bergamo si colora di bellezza Quest'anno il festival incontra l'arte: dalla fotografia al design, dai reportage di viaggio alla realizzazione di vere e proprie sculture fatte con oggetti e materiali di riciclo. Ecco alcune delle mostre ospitate e fortemente volute al Festival. L’amore per l’ambiente si trasforma e genera bellezza, utilizzando materiali di scarto, fino ad arrivare a trasformare la morte in vita, attraverso la sublimazione artistica che fa bene anche al pianeta.
CESVI Onlus L’energia del castaño
Mostra fotografica di Pino Ninfa
Alcune foto di Pino Ninfa per Cesvi Onlus
C’è un protagonista silenzioso che scandisce il ritmo della vita nella foresta amazzonica, l’ecosistema più ricco di biodiversità al mondo: è il castaño, un albero affascinante e millenario, in grado di raccontarci tante storie. In primo luogo quella delle comunità native Ese 'Eja, residenti nell’area al confine tra Perù, Bra-
sile e Bolivia che il Cesvi difende e sostiene fin dal 1989. La castaña, altrimenti detta noce amazzonica, è una fonte di reddito di primaria importanza per queste comunità, legata a doppio filo al ruolo della donna e allo sviluppo delle attività di commercializzazione. La castaña è anche, inaspettatamente, una
fonte di energia: i gusci, separati dal frutto con un lavoro lungo, paziente e meticoloso, vengono accumulati e poi frantumati con un particolare procedimento in grado di riconvertirli in energia sostenibile. L’albero del castaño è, purtroppo, anche il simbolo dell’azione distruttrice dell’uomo, l’ultimo baluardo in grado di
resistere a pratiche sconsiderate di deforestazione. Un baluardo che si erge solitario, in un paesaggio spoglio e desolato, per ricordarci quanto sia necessario preservare il giusto equilibrio tra le leggi della natura e i bisogni dell’uomo. La posta in gioco è alta: il benessere della terra e quello delle future generazioni, messo a rischio da problematiche quali il surriscaldamento globale e il cambiamento climatico. A tutti questi temi si ispira la mostra fotografica del Cesvi che, attraverso le fotografie in bianco e nero di Pino Ninfa, suggestive
e delicate, ripercorre le tappe di un impegno ultraventennale per lo sviluppo delle comunità indigene e lo sfruttamento sostenibile delle risorse forestali. La mostra si inserisce all’interno di un progetto, finanziato dal Comune di Milano, di “Appoggio alle comunità native per la gestione delle risorse naturali, nelle regioni di Madre de Dios e Pando (Perù - Bolivia)”. Il progetto prevede azioni multisettoriali per la difesa della biodiversità della foresta amazzonica e per il supporto della raccolta e lavorazione della castaña.
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DOMENICO PALUMBO Farfalle e Illusione
Mostra fotografica di Domenico Palumbo
DARIO TIRONI E KOJI YOSHIDA
Sculture con materiale riciclato
Alcune opere in esposizione realizzate da Dario Tironi e Koji Yoshida
Sculture realizzate con materiale di riciclo: due giovani artisti bergamaschi presentano occhi, braccia, seni che altro non sono che pezzi di oggetti frantumati e buttati, riassemblati in modo tale da generare nuove forme possibili. La quotidianità, inquinata da forme malsane di relazione e scambio supera i confini dello Rielaborazioni fotografiche a cura dell'Artista
La nuova mostra del medicoartista Domenico Palumbo intitolata “Farfalle e illusione” si terrà al Parco Caprotti durante i giorni del festival. Sette specie di farfalle, conservate al Museo civico di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo, sono i soggetti di questa mostra. L’obiettivo è quello di “dare all’osservatore l’illusione di riprendere a volare e la sensazione che non è tutto finito”. L'iniziativa è pen-
sata a quattro mani dal medico artista, Domenico Palumbo, in collaborazione con l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo, Massimo Bandera, con lo scopo di valorizzare il verde pubblico e gli spazi a disposizione di cittadini e dei turisti, mettendo in relazione il mondo della scienza con quello dell’arte. Un viaggio nel gioco delle illusioni che vuole fermare la bellezza e la breve vita delle farfalle per
testimoniarne la straordinarietà. Farfalle che però rinascono nella mente dell’artista e che, grazie a particolari tecniche fotografiche e di ripresa, sembrano tornare alla vita. La farfalla morta che ritorna a volare diventa così l’emblema di un mondo intero che aspetta solo di essere liberato, dove la vita e la morte, intimamente legate, trovano una nuova dimensione di speranza.
spazio terreno, diventando parte del corpo umano e della vita stessa. Ed è proprio dall’entropia materiale che domina i tempi moderni che l’arte arriva a ordinare e creare bellezza: la perfezione estetica è inversamente proporzionale alla qualità dei materiali prescelti, non certo tra i più canonici.
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Aziende Family Friendly Le 12 realtà bergamasche premiate
Le azioni di pari opportunità e di conciliazione vita-famiglia-lavoro delle az
Nel numero di aprile abbiamo dato ampio spazio alla prima edizione del Premio Family Friendly. L’iniziativa, lanciata dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile sostenuta da Camera di Commercio, Bergamo Sviluppo, Consulta delle Politiche Familiari del Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Consigliera di Parità, Asl e realizzata in collaborazione con il sistema associativo locale e le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere le azioni di pari opportunità e di conciliazione vita-famiglia-lavoro svolte dalle imprese bergamasche a favore dei propri dipendenti, nella speranza che queste possano diffondersi sempre di più sul territorio. Sei le categorie nelle quali sono state premiate le aziende: Strategie per promuovere la valorizzazione del personale interno e i temi della parità tra i generi e della conciliazione vita-famiglialavoro; Flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa; Strategie organizzative e/o benefit per conciliare lavoro-famiglia-genitorialità; Strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica; Servizi/ iniziative integrative per accre-
“Dalla TenarisDalmine, con 2.300 dipendenti in 5 stabilimenti, all’Asilo Nido La Stellina, 7 dipendenti: le pratiche di buon senso accomunano tante realtà bergamasche” scere la qualità della vita dei dipendenti e/o dei loro familiari; Partnership con il territorio locale (imprese e istituzioni) per sviluppare servizi comuni o nuovi, fruibili anche dai dipendenti. All’iniziativa hanno aderito tredici aziende, molto diverse tra loro per settore di attività, livello di strutturazione, azioni realizzate e forma giuridica. Dalla TenarisDalmine, costituita nel 1906, che conta oggi 2.300 operai in cinque stabilimenti, all’Asilo Nido La Stellina di Azzano San Paolo, 7 dipendenti, aperto nel 2005: un segno che le pratiche di buon senso accomunano tante realtà bergamasche, da quelle storiche alle realtà più recenti. Perché di buon senso si tratta, dicono i rappresentanti delle aziende premiate lo scorso marzo, che sottolineano quanto un buon clima tra datori di la-
voro e dipendenti contribuisca alla salute dell’azienda. Se per le aziende più importanti e di dimensioni maggiori può essere più semplice mettere in atto azioni family friendly, cosa però tutt’altro che scontata, anche per le realtà più piccole le buone pratiche costituiscono un modus operandi virtuoso.
Un viaggio tra le buone prassi Un esempio in questo senso è l’Asilo Nido la Stellina che, ci spiega la titolare Giovanna Parimbelli, non pensava nemmeno potesse rientrare nelle categorie del premio con le sue pratiche che sono, a suo avviso, «normali e di buon senso». Invece il Nido la Stellina è la più family friendly tra le aziende partecipanti, premiata in ben quattro categorie. Il
Premio è stato un riconoscimento importante e allo stesso tempo una conferma per genitori e dipendenti, che li ha resi fieri del “proprio” nido. L’attenzione per l’ambiente è da sempre una priorità: pannelli solari, riscaldamento a pavimento, frutta biologica e giocattoli in legno o riciclati, molti dei quali creati direttamente con il coinvolgimento dei genitori. Genitori e dipendenti costantemente coinvolti e un nido che diventa un luogo di comunicazione di stili di vita sostenibili, dal punto di vista ambientale e umano, perché la cura della persona deve cominciare da zero anni in su e deve quindi riguardare non
solo i piccoli ospiti, ma anche le loro famiglie e chi lavora nella struttura. Anche per la Cooperativa Sociale AEPER di Bergamo, 140 tra dipendenti e collaboratori, la maggior parte donne, prendersi cura del personale è uno degli obiettivi da raggiungere, mentre per Autotrasporti Cappella Bruno, la cui ditta conta 20 dipendenti, è importante ricordare che le aziende sono fatte prima di persone e poi di macchine e che la motivazione e il coinvolgimento dei dipendenti costituiscono un fattore più determinante del salario stesso. Anche per la Cattaneo Meccanica SpA fi-
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ziende vincitrici del Premio Family Friendly
“Per la Euro-Kemical srl di Covo, sono stati i 13 dipendenti che, a insaputa del titolare, hanno presentato domanda di partecipazione dell’azienda al Premio Family Friendly” Aziende vincitrici per ogni categoria del Premio Categorie del Premio
Aziende premiate
1. Strategie per la valorizzazione del personale, dei temi della parità tra generi e della conciliazione vita-famiglia-lavoro
• • • •
2. Flessibilità lavorativa e organizzazione del lavoro condivisa
• Fonderie Mario Mazzucconi • Italian Cable Company • Filo di Fate Soltur
3. Strategie organizzative e/o benefit per conciliare lavoro-famigliagenitorialità
• Cattaneo Meccanica • IVS Italia • AEPER • Asilo Nido La Stellina
4. Strumenti e benefit per agevolare/sostenere la gestione domestica
• Tenaris-Dalimine • Fonderie Mario Mazzucconi • Euro-Kemical • Asilo Nido La Stellina • Soltur
5. Servizi/iniziative integrative per accrescere la qualità della vita dei dipendenti e/o dei loro familiari
• Fonderie Mario Mazzucconi • Autotrasporti Cappella Bruno • Asilo Nido La Stellina
6. Partnership con il territorio locale per sviluppare servizi comuni o nuovi fruibili anche dai dipendenti
• Tenaris - Dalimine
delizzare i 46 dipendenti è uno dei compiti fondamentali per il
successo di un’impresa. La creazione di un gruppo-famiglia è
Tenaris- Dalmine Italian Cable Company Sidip World Asilo Nido La Stellina
anche la politica della camiceria conto terzi Filo di fate, di Nem-
bro, costituita da 14 operai, dei quali 13 sono donne. Donne coinvolte in ogni fase del lavoro e attualmente impegnate anche nella creazione di una collezione ispirata “a e da” loro. Quello del coinvolgimento del personale è un concetto fondamentale per molte delle aziende premiate, anche per una multinazionale che conta più di 2.000 dipendenti come la TenarisDalmine, che oltre ad adottare uno specifico programma di “gender diversity” e investire sulla formazione continua del livello tecnico e manageriale interno, sostiene anche la formazione di studenti universitari con 45 borse di studio annuali. Anche per le Fonderie Mario Mazzucconi di Ponte San Pietro, le persone sono il valore aggiunto per rendere vincente un’impresa, che deve essere in grado di creare cultura e favorirne la crescita: centralità e coinvolgimento dei dipendenti e
condivisione della mission costituiscono in questo caso la strategia vincente già attiva da diversi anni, tant’è che il Premio è stato visto come un’ulteriore conferma della bontà della strada intrapresa. Le iniziative adottate mirano al rafforzamento dell’appartenenza aziendale e della motivazione e possono essere una risposta ai bisogni “non espressi” dei dipendenti. Aperta inoltre la possibilità di tradurre tutte queste prassi in una “Carta Welfare aziendale”. Anche per Italian Cable Company, 240 dipendenti, si parla di iniziative di buon senso, perché la forza di un’azienda sta infatti anche nelle capacità di ascolto delle esigenze, manifeste e non, dei dipendenti, che costituiscono un capitale umano da gestire attraverso la formazione e, appunto, l’ascolto. Sidip World di Isso tiene a sottolineare come i suoi 47 dipendenti debbano sentirsi in primo luogo dei collaboratori e per Soltur di Dalmine la misura della soddisfazione interna è un valore imprescindibile, che bisogna far passare alla clientela, senza influenze sul prezzo di produzione. E per Giuseppe Lamera, titolare di Euro-Kemical srl, è sempre stato importante mettersi sullo stesso piano dei propri dipendenti, tanto che sono stati proprio quest’ultimi, a sua insaputa, a presentare domanda di partecipazione dell’azienda al Premio. L’azienda riconosce da anni a tutti i dipendenti una remunerazione integrativa e un bonus natalizio che contribuiscono a garantire tranquillità e a generare un clima collaborativo e positivo, che di questi tempi non è certo facile trovare in ogni posto di lavoro. Arianna Corti
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Come diventare un imprenditore responsabile Manuale UE per Piccole e Medie Imprese: l’importanza di comunicare i valori aziendali al proprio territorio Come può un imprenditore, impegnato tutti i giorni nella gestione della propria azienda, assicurare allo stesso tempo all’impresa il vantaggio dato dalla competitività a lungo termine e, in generale, la continuità degli affari? La risposta della Commissione Europea è breve: Responsabilità Sociale delle
“Semplici azioni che le imprese possono intraprendere per integrare la Responsabilità Sociale nella prassi aziendale, come ad esempio investire nelle risorse umane con corsi di formazione” imprese (Corporate Social Responsability - CSR) o imprenditoria socialmente responsabile. Di fatto è una strategia secondo la quale il successo di un’attività
economica può essere potenziato migliorando la reputazione dell’azienda e conquistando la fiducia dei portatori di interesse (stakeholder) e della comunità locale. In ciò le PMI, per natura più flessibili rispetto alle grandi imprese, possono reagire rapidamente nell’individuare e sfruttare le opportunità del mercato. A tal fine, la Commissione ha individuato alcune semplici azioni che le imprese possono intraprendere per integrare la Responsabilità Sociale nella prassi aziendale, come ad esempio investire nelle risorse umane con corsi di formazione o introducendo assetti che tutelino i lavoratori ed incoraggiare le risorse umane a svolgere del volontariato per la comunità. Alle PMI dovrebbe inoltre risultare agevole gestire i rapporti con la comunità locale, le istituzioni pubbliche ed il territorio in cui operano e di cui esse stesse sono parte integrante. Anche impegnarsi sul fronte ambientale dovrebbe essere una prerogativa delle PMI, poiché l’ottimizza-
zione energetica, la prevenzione dell’inquinamento, la minimizzazione dei rifiuti e il riciclaggio possono portare alla riduzione dei costi e migliorare i rapporti con la comunità, gli enti di controllo e le altre istituzioni, oltre che far nascere nuove opportunità commerciali, con clienti che siano alla ricerca di fornitori “verdi”. Si suggerisce l’instaurazione
di collaborazioni con organizzazioni o altre realtà imprenditoriali e la promozione di strategie di gestione aziendale socialmente responsabile. E per far quadrare il cerchio della Responsabilità Sociale la comunicazione è un elemento fondamentale: comunicare all’esterno cosa si sta facendo può aiutare a trarre il massimo
vantaggio da iniziative di questo genere. Sebbene molti la ritengano una strategia di marketing cinica, di competenza esclusiva delle aziende più grandi, in realtà le PMI hanno un impatto maggiore sulla comunità di appartenenza cui sono legate, che è direttamente interessata alle informazioni sui valori dell’azienda, nonché sui servizi e sui prodotti forniti. La comunicazione costituisce inoltre un buon mezzo di diffusione delle buone prassi aziendali e un esempio positivo e di confronto per le altre realtà imprenditoriali del settore. La vostra organizzazione aziendale risponde ai requisiti suggeriti dall’UE? Sul sito dell’Unione Europea (enterprise/policies) troverete anche un questionario per mettere alla prova la Responsabilità Sociale della vostra azienda. Ci vogliono solo 10 minuti, ma il risultato potrebbe essere davvero sorprendente. Valeria Annovazzi v.annovazzi@legalfirm.it
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Bergamo festeggia la filiale di Banca Etica Musica leggera, cabaret frizzante e merenda bio per la festa d’inaugurazione L'aria di festa respirata all'inaugurazione della filiale bergamasca di Banca Etica, sabato 20 aprile, ha poco a che vedere con la retorica pomposa di certe cerimonie celebrative che spesso accompagnano l'apertura di nuove banche. La pioggia incessante non ha frenato l'entusiasmo dei molti soci e cittadini presenti alla festa, curiosi di visitare la nuova sede, al 9/b in via Borgo Palazzo, aperta ufficialmente da lunedì 22 aprile. Domizia Rossi, Coordinatrice dei soci di Banca Etica della provincia di Bergamo, è molto soddisfatta della giornata e della partecipazione corposa sia all'incontro pubblico della mattina -sui temi di finanza etica, economia solidale, legalità e la-
“I primi dati emersi mostrano come, al 31 marzo 2013, cioè quando la filiale non era ancora operativa, la raccolta diretta in Provincia ammontava a circa 12 milioni di euro. Più di 5 milioni e mezzo sono stati impiegati per il finanziamento di progetti di cooperative sociali e attività no profit.” voro- che all'inaugurazione del pomeriggio, con animazione musicale, buffet a Km zero, taglio del nastro e visita della sede. Il neo Direttore della filiale Andrea Bravi, già membro del GIT (Gruppo di Iniziativa Territoriale) di Bergamo, afferma l'importanza di avere un punto di riferimento in città per gli oltre 700 soci che già supportano da anni Banca Etica e vedono in questo evento un premio significativo per l'impegno e la partecipazione nella direzione di una Finanza Etica. L'attenzione agli aspetti sociali e ambientali si riscontra anche nella struttura stessa della filiale: quattro uffici accoglienti realiz-
“L'attenzione agli aspetti sociali e ambientali si riscontra anche nella struttura stessa della filiale: quattro uffici accoglienti, realizzati secondo i criteri della bioedilizia”
zati secondo i criteri della bioedilizia, con una pavimentazione in legno certificata FSC e illuminazione a LED per un minor consumo energetico. Gli elementi di arredo, inoltre, sono realizzati in cartone riciclato dalla Cooperativa Terre di Mezzo, che impiega i detenuti del carcere di Asti. La novità della sede di Bergamo è poi rappresentata dall’area selfservice accessibile 24 ore su 24 dove, grazie a un dispositivo ATM d'avanguardia, è possibile effettuare numerose operazioni bancarie quali versamenti gratuito di contanti e assegni sul conto corrente, prelievi fino a 750 euro al giorno e 3mila al mese, bonifici gratuiti in Italia per importi inferiori a 5mila euro. I primi dati emersi mostrano come, al 31 marzo 2013, cioè
quando la filiale non era ancora operativa, la raccolta diretta in Provincia ammontava a circa 12 milioni di euro. Più di 5 milioni e mezzo sono stati impiegati per il finanziamento di progetti di cooperative sociali e attività no profit. Banca Etica è una delle poche realtà italiane in espansione e con bilanci positivi. La sfida del 2013 secondo Mario Crosta, Direttore Generale di Banca Etica, è continuare a mantenere il trend di crescita e, per farlo, sarà fondamentale la scelta di cittadini e organizzazioni che dovranno decidere quale tipo di economia sostenere attraverso i propri risparmi. Mai come ora l'economia deve diventare etica e l’innovazione finanziaria, accompagnata dal radicamento sul territorio, saranno
gli obiettivi di un 2013 all'insegna della positività. Nel marasma di un'economia volatile, fatta di ca-
pitali inesistenti e manovre inevitabili, Banca Etica rappresenta un'alternativa possibile con prospettive reali, segno che in fondo il cambiamento, con la “C” maiuscola, è alla portata di tutti. Mara D’Arcangelo
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Se lo rifiuti, sei fritto In arrivo la raccolta dell’olio usato La raccolta di oli vegetali esausti salva-ambiente ideata da Ressolar sarà a breve disponibile per esercizi commerciali e amministrazioni comunali Secondo i dati diffusi dal Ministero della Sanità, in Italia ogni anno si producono circa 1.400.000 tonnellate di olio vegetale, con un consumo medio pro capite di circa 25 kg annui. Di questa quantità è stato stimato che la parte non utilizzata corrisponde a circa il 20%. Questo vuol dire che l’olio vegetale usato e quindi “restituito” all’ambiente è di oltre 280 mila tonnellate, circa 5 kg a testa, di cui 160 mila provengono dall’uso domestico, la cui eliminazione avviene principalmente attraverso gli scarichi dei lavandini, provocando
“Più della metà degli oli di scarto prodotti in Italia derivano dall’uso domestico. Se dispersi nell’ambiente, inquinano il terreno e le falde freatiche per lungo tempo” danni gravissimi per l’ambiente. Ressolar, azienda bergamasca leader nel settore energetico da oltre 50 anni, che dal 2005 ha allargato il proprio campo di azione occupandosi anche di energie rinnovabile ed efficientamento energetico, è al lavoro da 14 mesi per soddisfare le esigenze di ristoranti, grandi catene di distribuzione e singole abitazioni per la gestione degli oli esausti, proponendosi ai Comuni e alle imprese della bergamasca come partner dal punto di vista logistico e informativo. «Attraverso taniche in plastica da 5 litri per uso domestico, e da 50 o 100 litri per gli esercizi commerciali, sarà possibile raccogliere l’olio vegetale impiegato per friggere o proveniente dalle confezioni sott’olio. Compatibilmente con i tempi tecnici dovuti al conseguimento di tutti i permessi necessari per la raccolta differenziata, speriamo di poter essere operativi da luglio», spiega Gianluigi Piccinini, presidente di Ressolar. Infatti, se le attività commerciali da tempo smaltiscono in modo
“Un solo litro di olio rende non potabile circa mille metri cubi di acqua. È necessario un corretto smaltimento che parta dalla raccolta”
corretto l’olio esausto, non altrettanto succede a quello utilizzato in casa, che spesso finisce giù dal lavandino, provocando danni enormi per l’ambiente: a causa delle elevate temperature raggiunte durante la frittura e alla presenza di residui di cibo, gli oli alimentari modificano la loro struttura molecolare e le loro caratteristiche, diventando veri e propri killer dell’ecosistema. Se disperso nell’acqua, l’olio vegetale forma un film sottilissimo attorno alle particelle di terra, impedendo alle radici l'assunzione delle sostanze nutritive. Se l'olio raggiunge lo specchio della falda freatica forma uno strato di 3-5 cm che può raggiungere pozzi di acqua potabile anche molto lontani, rendendoli inutilizzabili: un solo litro di olio rende non potabile circa mille metri cubi di acqua.
Vantaggi economici e ambientali... in attesa dell’iter autorizzativo La campagna lanciata da Ressolar, “Se lo rifiuti, sei fritto”, si muove nell’ottica della soste-
nibilità promuovendo informazione e consapevolezza tra la cittadinanza per adottare comportamenti più responsabili, al fine di decretare il successo del servizio di raccolta fin nell'ambito domestico. «L’iter è tuttavia lungo e si scontra con una burocrazia spesso non altrettanto veloce come l’emergenza su cui stiamo cercando di intervenire
-spiega Piccinini- soprattutto per quanto riguarda le utenze private». Se è vero infatti che la produzione media di oli esausti delle utenze commerciali è di circa 180 kg contro una produzione domestica ad abitante di circa 5 kg, è altrettanto vero che il quantitativo globale prodotto dalle utenze domestiche è pari a 2,5 volte quello imputa-
bile alle utenze commerciali: una palazzina abitata da 12 famiglie produce la stessa quantità di oli vegetali esausti di un’utenza commerciale. «L’obiettivo cui tendiamo è diffondere una cultura comportamentale di impegno comune, dando la possibilità a tutti i cittadini di effettuare la raccolta differenziata dell’olio vegetale esausto, anche perché i benefici sono tanto ambientali quanto economici» conclude Piccinini. Incrementare la quantità di rifiuti differenziati riduce infatti i costi per la gestione dei depuratori e per la manutenzione degli scarichi e delle reti fognarie, evita il soffocamento dei corsi d’acqua e diminuisce l’utilizzo a fini industriali di oli vergini, preservando le risorse naturali. «L’olio vegetale, se raccolto in modo differenziato dagli altri rifiuti -spiega Piccinini- è fonte di risparmio energetico perché, dopo corretti processi di rigenerazione, si può riutilizzare a livello industriale». Raccolto in contenitori adatti, Ressolar invia l’olio esausto alle aziende di rigenerazione che permettono di ottenere un buon combustibile alternativo a quelli tradizionali, il Bio-diesel, che può essere sfruttato in centrali per la produzione di energia e calore, con il doppio vantaggio di un basso impatto ambientale e di un alto rendimento. Inoltre, con una specifica e complessa preparazione, può essere raffinato fino a renderlo adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante, bitumi stradali ed emulsionanti, glicerina per saponificazione. Alice Motti
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Terraviva L’agricoltura due volte buona La cooperativa Gasparina di Sopra di Romano di Lombardia da trent’anni favorisce il reinserimento sociale grazie all’agricoltura biologica “La vendita e la distribuzione dei prodotti agricoli avviene principalmente presso i punti vendita di Romano di Lombardia e di Cologno al Serio e la partecipazione a mercati rionali o a km zero della provincia di Bergamo e Milano”
Compie trent’anni la cooperativa sociale Gasparina di Sopra di Romano di Lombardia: nata nel 1983, è stata costituita per riabilitare, integrare e promuovere le persone con problemi di tossicodipendenza attraverso tre Unità Operative di tipo residenziale (dette Comunità Terapeutiche), tutte accreditate dalla Regione Lombardia, localizzate a Romano e a Cologno al Serio. Con l'obiettivo di reintrodurre nell'ambito lavorativo gli ospiti della comunità, è partito dal 2009 il progetto “Terraviva” che vede la coltura e la vendita di prodotti biologici, coltivati in campo aperto e in serra, nel rispetto dei tempi e della stagionalità delle varie produzioni. Le persone che si sono prese cura della loro coltivazione sono poi
dell'agricoltura biologica rispetto alle nuove attese della società risiede nella capacità di produrre alimenti sani e genuini e concorrere allo stesso tempo alla protezione delle risorse naturali e allo sviluppo equilibrato del territorio, creando occupazione e riservando maggiore attenzione alla qualità del lavoro. La vendita e la distribuzione dei prodotti agricoli avviene princi-
palmente presso i punti vendita di Romano di Lombardia e di Cologno al Serio e la partecipazione a mercati rionali o a km zero della provincia di Bergamo e Milano. Si riforniscono presso la cooperativa anche gruppi di acquisto solidale della provincia di Milano. La cooperativa è presente inoltre con i suoi prodotti nel mercato di Campagna Amica Coldiretti di Seriate. Tutto questo avviene nell’anno in cui la cooperativa festeggia il trentesimo anniversario dalla sua costituzione. Durante tutto il corso dell’anno, la cooperativa Gasparina di Sopra organizzerà alcuni eventi e dibattiti per sottolineare il ruolo della cooperazione sociale, non solo nell’ambito specifico delle dipendenze, ma anche rispetto alle politiche di welfare del territorio. Roberta Lilliu
Dove trovare i prodotti di TERRAVIVA incaricate anche di seguire la fase della vendita. «Per una buona reintegrazione nella società, è necessario per prima cosa riacquistare fiducia in se stessi e questo può avvenire grazie a questo progetto: ave-
re a che fare con chi compra la verdura coltivata personalmente significa ricevere una forma di sostegno che va oltre il semplice atto di vendita, perché dà valore al lavoro svolto e infonde autostima – spiega Fabio Loda, operatore della Cooperativa Gasparina - Da sottolineare è anche la scelta di inserire le nostre coltivazioni in un progetto più ampio, ossia quello di valorizzare la produzione e la vendita a km zero di ortaggi coltivati biologicamente, senza l'introduzione di additivi e altre sostanze chimiche, andando quindi in controtendenza rispetto alla monocoltura e alla coltivazione intensiva che caratterizza le nostre campagne». I risultati si vedono: nel dicembre 2012 è stato riconosciuto all’attività agricola della Cooperativa il marchio biologico ICEA, conseguenza della mutata visione della società per ciò che riguarda le questioni ambientali. Il successo
> Dal Lunedì al Venerdì (9/12 - 14/18) presso il nostro Punto Vendita nella sede della Coop. Gasparina di Sopra di Romano di Lombardia > 3/4/5 Maggio - Partecipazione a Sapori d’Italia presso il Castello Sforzesco di Milano, in collaborazione con Coldiretti > 18 Maggio e 15 Giugno - Mercato Km 0 di Zanica > 1 Giugno - Mercato Km 0 di Stezzano (davanti al Comune) > Ogni Martedì mattina - Bancarella presso la Comunità “Casa Aurora” a Cologno al Serio > Ogni Giovedì mattina - Partecipazione a Mercato Coldiretti di Seriate (piazzale del Comune) > Siamo fornitori di frutta e verdura biologica per G.A.S. (Gruppi Acquisto Solidale) con consegna a domicilio
Cooperativa Gasparina di Sopra Viale Dante Alighieri, 190 - Cascina Gasparina di Sopra 24058 Romano di Lombardia (BG) Tel. 0363 901274 - Fax 0363 911049 gasparina.segreteria@gmail.com www.gasparina.org
Nella Casa Natale di Giovanni XXIII nasce PAPAJ23 Uno spazio multimediale per raccontare l’attualità del Papa “buono” e valorizzare il suo insegnamento. Destina 100 punti Coop a sostegno del progetto per PapaJ23 e Coop li raddoppia per
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Scuola
La scuola oltre la scuola Dall’Isis Natta l’appello alle scuole bergamasche per un rinnovamento in chiave di didattica integrata e alternanza scuola-lavoro Riforme e innovazione, in tempo di crisi, sono le parole che caratterizzano il mondo del lavoro. Anche il mondo della scuola deve restare al passo coi tempi e l’idea di una scuola strutturata in materie autonome e indipendenti sembra oggi inadeguata. Se n’è discusso lunedì 15 aprile all’incontro di aggiornamento regionale “La didattica integrata, le voci delle istituzioni, delle scuole e delle aziende”, cui hanno preso parte professori, rappresentanti delle aziende partner del progetto scuola-lavoro e gli alunni delle classi 5°A e 5°B dell'Issis Natta con il loro progetto Scuola21, a cui BergamoSOStenibile ha dedicato due pagine nel numero di aprile. Integrazione, competenze e metodi sono state le parole chiave dell’incontro. La recente introduzione nella programmazione curriculare dell’insegnamento delle Scienze Integrate
“La recente introduzione nella programmazione curriculare dell’insegnamento delle Scienze Integrate prevede l’unione di diversi campi del sapere scientifico, teorico e pratico” prevede infatti l’unione di diversi campi del sapere scientifico, teorico e pratico. «Le situazioni di vita odierne richiedono competenze scientifiche non acqui-
sibili con una singola disciplina; allo stesso modo l’acquisizione di competenze si genera attraverso la soluzione di problemi complessi che richiedono più tempo di quello concesso a ogni singola disciplina in ambito scolastico», spiega Mario Fierli dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), coordinatore del progetto "Il cannocchiale di Galileo". Un progetto che ha come finalità la realizzazione di percorsi didattici funzionali al passaggio, anche culturale, dall’integrazione delle scienze con la componente tecnologica, verso un’integrazione disciplinare a 360 gradi. E chi meglio di Galileo, fisico, astronomo, matematico e filosofo poteva essere l’emblema della perfetta sintesi della cultura scientifico-umanistica?
Esperienze nelle scuole bergamasche Insomma, una scuola pensata per gli studenti ma anche con gli studenti. Per Claudia Cremonesi, Organizational Services Manager di Robur e per Rosalia Di Martino, Responsabile formazione di Italcementi, lavorare a fianco degli studenti nell’ambito del progetto Learning Week è stata un’esperienza formativa per entrambe le parti. Gli studenti si sono confrontati con il mondo del lavoro e con se stessi per capire le proprie qualità e competenze, mentre le aziende hanno colto l’occasione di una
ventata di freschezza e un punto di vista più giovane al proprio interno. «Anche BergamoScienza -sottolinea Raffaella Ravasio socio fondatore, membro del consiglio direttivo e del comitato organizzativo dell'associazione- promuove da sempre la divulgazione scientifica con il fondamentale aiuto delle scuole, rivolgendosi ai giovani per dare una risposta alle loro inclinazioni e ambizioni culturali, proponendo la scienza nelle sue varie componenti attraverso un intreccio di cultura, spettacolo e la scoperta di nuovi linguaggi». BergamoSOStenibile dal canto suo, per una settimana ha accolto in redazione due studenti, pubblicando un articolo elaborato con loro sul progetto Scuola21. In tre occasioni inoltre la redazione di BergamoSOStenibile ha avuto modo di incontrare gli studenti delle classi 3°, 4° e 5°
“La scuola deve formare persone capaci di agire e di pensare autonomamente e, insieme, di vedere nel servizio della comunità il massimo obiettivo della propria vita. Deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto a uno specialista” Albert Einstein dell’Isis G. Natta, per presentare la storia del giornale: come è stato fondato, quali percorsi professionali hanno dato vita a questa esperienza e per spiegare quali siano i molteplici fattori che influiscono sulla vita di un giornale e sulla sua linea editoriale.
Ben consci dell’importanza di collaborare con il mondo della scuola e con i giovani, BergamoSOStenibile offrirà la possibilità alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Bergamo e provincia di organizzare un ciclo di laboratori finalizzati all’apprendimento delle tecniche giornalistiche e delle pratiche di sostenibilità ambientale, dando così un contributo all’integrazione tra scuola, mondo del lavoro e quotidianità. In fondo, niente di nuovo sotto il sole se già Albert Einstein, in un discorso del 1936, disse che “la scuola deve formare persone capaci di agire e di pensare autonomamente e, insieme, di vedere nel servizio della comunità il massimo obiettivo della propria vita […] Deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto a uno specialista”. Arianna Corti
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BergamoSOStenibile in classe BergamoSOStenibile va a scuola e parla con studenti e professori di giornalismo, ambiente e professioni della green economy Distribuito in diversi istituti bergamaschi e sempre più richiesto come materiale didattico, BergamoSOStenibile ha considerato fin dalla sua nascita la scuola come un partner cruciale per comunicare stili di vita e d’impresa sostenibili. Adesso è il momento di fare di più. Portare la sostenibilità nelle scuole è la nuova iniziativa di BergamoSOStenibile rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Bergamo e Provincia. In seguito a diverse esperienze di collaborazione con l’Isis Giulio Natta e con l’Università di Bergamo, Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione, Informazione e Editoria, sfociata in incontri e laboratori incentrati sulla comunicazione della sostenibilità e motivati dal buon esito dell’iniziativa e dall’interesse suscitato, nasce la proposta “BergamoSOStenibile nelle scuole”, un’iniziativa che porterà direttamente in classe niente meno che la redazione di BergamoSOStenibile con i suoi giornalisti e i suoi esperti di sostenibilità e tematiche ambientali: dall'alimentazione alla green economy, dalla raccolta differenziata alla biodiversità, dal giornalismo alla comunicazione sui
nuovi social network, dalla mobilità al turismo sostenibile, tutti temi d’attualità sia per l’aspetto ambientale che formativo-professionale. Come in una vera e propria redazione gli argomenti verranno discussi per poi proporre laboratori di scrittura finalizzati alla stesura di articoli.
Progetto per le secondarie di primo grado Due le tipologie di progetti pensate: una per le scuole medie e una per le scuole superiori. "Il nostro giornalino di classe con BergamoSOStenibile” è il progetto pensato per i più giovani: com’è fatto un giornale? Come si scrive un articolo? Cosa è la sostenibilità e perché è importante? Perché la raccolta differenziata? Riuso e riciclo, come si fa e cosa si potrebbe fare? Alimentazione e sostenibilità, l’importanza di mangiare sano per noi e per il Pianeta; natura, biodiversità e animali in via d’estinzione. Sui temi affrontati in classe, che potranno essere concordati sia in base alle esigenze di docenti e studenti che in base alle tematiche d’attualità, verranno
elaborati articoli con i ragazzi e i migliori saranno pubblicati su BergamoSOStenibile. Dei veri e propri laboratori di scrittura dove studenti, docenti, giornalisti ed esperti di settore lavoreranno fianco a fianco per un progetto che può prevedere anche la realizzazione di un vero e proprio giornalino di classe o della scuola.
I lavori “Green” per le scuole superiori Più orientato al mondo formativo-professionale il progetto pensato per le scuole superiori. Attraverso il racconto del caso concreto di come è nata l’esperienza di BergamoSOStenibile, fondato da due giovani che hanno unito le rispettive competenze e passioni per un “ambizioso” progetto in cui hanno fortemente creduto e lavorato, gli studenti potranno ripercorrere e ricostruire le tappe della realizzazione e dello sviluppo di un’idea imprenditoriale poi divenuta vera e propria professione. Si potrà così comprendere come orientare i propri percorsi personali di studio e di lavoro valorizzando le qualità che si esprimono fin da
giovani nello sport, nel volontariato, nella musica e in qualsiasi ambito in cui sia possibile esprimere una propria personalità e specificità, mettendo così le basi per un reale successo formativo, professionale e personale. Oltre all’analisi degli articoli giornalistici e di come funzioni la comunicazione tra vecchi e nuovi media, ci si concentrerà su come conoscere e trasmettere l’importanza di intraprendere stili di vita più sostenibili: ogni lezione sarà una tappa di un percorso al tempo stesso teorico e pratico che vedrà gli studenti coinvolti in prima persona nell’ideazione e nella stesura di articoli e/o di un giornale scolastico, affiancati dalla nostra redazione e da esperti di settore che di volta in volta presenteranno e introdurranno gli studenti al mondo dei Green Jobs, ossia le emergenti opportunità delle professioni verdi che stanno crescendo attorno alla green economy: giuristi ambientali, alimentaristi, comunicatori e media expert,
“Un’iniziativa che porterà in classe la redazione di BergamoSOStenibile con i suoi giornalisti e i suoi esperti” certificatori ambientali, educatori, consulenti, tecnici, ingegneri e architetti che, come ogni figura professionale di ogni ordine e grado, dovranno sempre più confrontarsi con gli aspetti legati alla sostenibilità. Gli incontri potranno essere organizzati nella forma di conferenza (con due o più classi) o di ciclo di laboratori (5 - 8 incontri). Con i progetti sarà compresa la fornitura del nostro mensile per tutto l'anno scolastico in modo da poter proseguire nell'approfondire il percorso educativo avviato insieme. Un grande passo per BergamoSOStenibile e ci auguriamo un piccolo passo in avanti per il futuro della sostenibilità!
Per info sui Progetti Scuola: Tel. 328 7448046 redazione@bergamosostenibile.com
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Alimentazione
La scuola va in campagna con “Mangio locale e penso universale” Al via anche quest’anno il progetto didattico per la riscoperta dell’agricoltura bergamasca con diciotto classi delle scuole primarie Riprendono le uscite didattiche legate al progetto "Mangio locale, penso universale" promosso dal Comune di Bergamo, Sercar Spa, Bergamo Servizi Pubblici e Coldiretti di Bergamo, che dà la possibilità agli alunni delle scuole cittadine di vivere in prima persona la realtà della campagna,
“Sperimentare in prima persona la vita in campagna rappresenta un modo diverso di educare le nuove generazioni a valori importanti come la corretta alimentazione e il rispetto dell'ambiente” nonché conoscere le principali produzioni agricole e l’importanza del lavoro nei campi. In questo secondo anno di progetto sono arrivate a diciotto le classi delle scuole primarie degli Istituti Comprensivi cittadini che hanno aderito, per un totale di cir-
ca 400 ragazzi coinvolti. Dopo aver affrontato in classe i temi dell’agricoltura, della provenienza degli alimenti, del territorio e dei prodotti locali, gli alunni sono coinvolti in un’esperienza all’aria aperta a diretto contatto con la natura, andando in visita alle fattorie didattiche. Presso la Cascina dei Prati di Credaro (BG) gli alunni delle classi quarte della Scuola Primaria Locatelli di Bergamo hanno partecipato attivamente ai laboratori per la produzione di burro e formaggio, che hanno poi potuto gustare consuman-
do una sana merenda, e hanno conosciuto più da vicino alcuni animali della fattoria come galline, asini e pecore, cimentandosi infine con le attività di semina e di riconoscimento delle erbe aromatiche. Alla visita in campagna si sono uniti anche i rappresentanti dei soggetti promotori del progetto: Danilo Minuti, Assessore all’Istruzione, Politiche giovanili, Sport e Tempo Libero del Comune di Bergamo, Stefano Rovetta, Presidente di Bergamo Servizi Pubblici, Alberto Brivio Presidente di Coldiretti Bergamo
e Marco Carrara, titolare di Ser Car Spa. L’uscita in campo del progetto "Mangio Locale, penso universale" ha l'obiettivo di avvicinare i ragazzi a un mondo reale e concreto, che non ha nulla a che vedere con i videogiochi e con la televisione. Sperimentare in prima persona la vita in campagna rappresenta un modo diverso di educare le nuove generazioni a valori importanti come la corretta alimentazione e il rispetto dell'ambiente. Inoltre è importante che i bambini di oggi, futuri consumatori di domani, conoscano da vicino le diverse
attività agricole per capire l'importante lavoro degli agricoltori che ogni giorno s’impegnano per produrre del buon cibo di qualità che non nasce sugli scaffali dei supermercati. Grazie al progetto "Mangio locale, penso universale" gli alunni hanno la possibilità di avvicinarsi a nuovi e importanti concetti sperimentando dal vivo lo stretto legame tra prodotto e territorio e il nesso imprescindibile tra corretta alimentazione e salute, oltre che iniziare a riflettere sul significato dell’Expo 2015 che ormai è alle porte.
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Il Forno delle bontà dove tutto è buono come il pane A Palazzago il laboratorio artigianale che sforna pane prodotto con farine a Km 0 e altri cereali altamente digeribili da agricoltura biologica a lievitazione naturale con pasta madre Le farine antiche e rare Le farine rare e antiche utilizzate dal forno sono molteplici, ma hanno in comune una caratteristica di base: il fatto di contenere una maggiore quantità di principi nutritivi, necessari al buon funzionamento dell’organismo. In particolare, il Monococco (farro antico), progenitore del grano, mantiene caratteri selvatici come il suo duro mantello. Dalla sua esile spiga provengono nutrienti in abbondanza come da nessun altro grano, tra cui i carotenoidi. La Timilia è, invece, una varietà di grano duro antico siciliano dal profumo e dal gusto eccezionali. Entrambi i grani presentano un basso indice di glutine e un'elevata digeribilità. Con questi due grani antichi si producono ottimi pani a lievitazione naturali e prodotti da forno.
Tutto nasce nel 1958 in una piccola bottega artigianale, dove Carlo e Lucia sfornavano quotidianamente pane fragrante venduto in giornata, oltre a vari generi alimentari. Nel tempo, l’attività si è evoluta sempre più, ampliando sì l’offerta, ma con un’attenzione particolare alla qualità e alla sostenibilità della materia prima utilizzata. Dal 1991 infatti, il figlio Raffaele Mattavelli, con l’aiuto della moglie, rinnova la produzione e decide di non utilizzare più prodotti semilavorati. Questo gli permette di offrire ai suoi clienti un prodotto artigianale di qualità. Nel laboratorio di panificazione vengono lavorate diverse tipologie di farine, fra cui quella proveniente dalla macinazione del grano coltivato in bergamasca per il progetto dell’Aspan “Bergamo, la mia terra, il suo pane” (farine semi - integrali di tipo “1”), poi farine biologiche di cereali rari ad alta digeribilità, come Kamut, Farro, Timilia (antico grano Siciliano), Monococco (coltivato nelle pianure bresciane dalla cooperativa “L’antica Terra” di Cigole), grano tenero e semola di grano duro. Insieme al pane vengono realizzati diversi prodotti da forno come focacce, pizze e salatini. È stato dato un particolare impulso anche alle produzioni di pastic-
“Particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale, razionalizzando la produzione e lavorando possibilmente su prenotazione, per ridurre al minimo gli sprechi di energia e materie prime” ceria che annoverano diverse tipologie di torte, biscotti, pasticcini, panettoni, colombe e molto altro ancora. Oltre all’alta qualità delle farine utilizzate, tutti questi prodotti sono realizzati con lievi-
to madre. Il “Forno delle Bontà” è una delle poche realtà della provincia di Bergamo che produce in proprio la pasta madre che permette una migliore digestione e conferisce al prodotto lievitato caratteristiche migliori in termini di struttura, consistenza e carico aromatico.
Non solo pane Raffaele e la sua famiglia hanno comunque proseguito con la rivendita di generi alimentari. Accanto ai prodotti classici è possibile trovare una linea di prodotti dedicati al biologico. Dal 2001 parte della produzione di pane e prodotti da forno hanno la certificazione biologica rila-
sciata dall’organismo di controllo Icea. L’offerta è completata da salumi e formaggi meticolosamente selezionati. Si può trovare lo Strachitunt, il pregiato formaggio erborinato prodotto dalla cooperativa agricola Sant’Antonio di Vedeseta (Bg) oppure l’Agrì di Valtorta e lo Stracchino all’antica, entrambi Presidi Slow Food ed entrambi prodotti dalla Latteria Sociale di Valtorta. Da citare sono anche i salumi della bergamasca come il salame, la pancetta
e il prosciutto crudo di Ardesio, forniti da alcuni produttori locali. La produzione del forno è destinata, oltre ai clienti diretti, anche ai bar, ai ristoranti, alle rivendite di alimentari e alle collaborazioni con i Gruppi di Acquisto Solidale. Vengono inoltre organizzati buffet per eventi e inaugurazioni, piccoli servizi di catering per feste di compleanno e ricorrenze, previa richiesta e prenotazione.
Il Forno delle Bontà Via Briantea, 46 - Palazzago Tel. 035 540076 - www.ilfornodellebonta.com
Lara Abrati
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Alimentazione
La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale
Le nespole Frutti che vengono da lontano
Le fave Base dell'alimentazione fin dall'antichità
Gialle o arancioni, ideali per essere Indispensabili per l'alimentazione consumate fresche o sotto forma di conserva ma anche per il benessere della terra Con il termine nespola si indicano generalmente due frutti diversi. Uno, infatti, è il frutto del Mespilus germanica o Nespolo europeo. Di forma tondeggiante, questo frutto è di origine caucasica e si raccoglie in tardo autunno. L'altro invece è prodotto
“Molto simili a delle piccole uova dal cuore dolce e succoso, sono originarie della Cina, anche se al Giappone va il merito di aver selezionato l'attuale varietà” dal Nespolo del Giappone o Eriobotrya japonica ed è proprio quest'ultimo ad arrivare sulle nostre tavole in questo periodo. Le nespole, molto simili a delle piccole uova dal cuore dolce e succoso, sono originarie della Cina, anche se al Giappone va il merito di aver selezionato l'attuale varietà. Infatti, dopo l'apertura dell'impero del Sol Levante alle potenze occidentali, le nespole sono approdate in Europa: nel 1784 sono state impiantate nel Giardino Botanico di Parigi e, nel 1787, è iniziata la loro coltivazione ai Kew Gardens di Londra. A partire da quei primi semi importati, si sono diffuse varietà internazionali
Frutta di stagione
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e locali: tra le più note, la nespola di Trabia, la Precoce di Palermo, la Mogi, la Vaniglia, la Early Red e la Champagne. Per chi è attento a consumare frutta e verdura di stagione, le nespole segnano l'inizio della primavera. Il nespolo giapponese richiede infatti un clima caldo, fiorisce a febbraio e per il mese di maggio è pronto a lasciarsi privare dei suoi frutti. Al contrario della nespola comune, quella giapponese, a maturazione, è già commestibile e può avere interessanti applicazioni culinarie: può essere gustata fresca, in macedonia o sotto forma di conserva. Una menzione particolare spetta al miele di fiori di nespolo, un prodotto siciliano divenuto famoso in tutto il mondo. Non mancano nemmeno i liquori a base di nespola come il nespolino o il ratafià francese.
Ciliegie, fragole, kiwi, mele, arance, banane
La fava, o Vicia Faba, appartiene all'ordine delle leguminose. Il suo aspetto è quello di un legume allungato, appiattito, cilindrico e terminante con una punta e il suo baccello può contenere variabilmente da due a dieci semi. Diversi sono i tipi di fava
“Le fave erano ben accette negli orti in quanto arricchivano il terreno di azoto e attiravano su di sé tutti i parassiti, preservando gli altri ortaggi” disponibili in commercio, anche se non tutti sono adatti all'alimentazione umana. La fava che solitamente si trova sulle nostre tavole è la fava grossa, che produce semi appiattiti e, appunto, di dimensioni più grandi. Nella maggior parte dei casi viene raccolta a mano per evitare la rottura dei semi. Insieme a questa, molto comuni sono il favino e la favetta. Il primo possiede semi rotondeggianti e piccoli, usati per la semina e per nutrire il bestiame. La seconda, detta anche
Verdura di stagione
Maggio
“fava cavallina”, è provvista di semi piatti di media grandezza e si usa principalmente come cibo per il bestiame. Sebbene oggi sia consumata anche dall'uomo come granella fresca in scatola. Le fave sono da sempre base dell'alimentazione mediterranea e mediorientale. Dall'antichità fino a tutto il Medioevo, esse hanno costituito la base proteica fondamentale di molte popolazioni dell'Italia, specialmente nelle regioni meridionali. Oltre a essere fondamentali per la dieta dell'uomo, le fave erano ben accette negli orti in quanto arricchivano il terreno di azoto e attiravano su di sé tutti i parassiti preservando gli altri ortaggi. Nonostante tutti i vantaggi connessi alla coltivazione e al consumo di questo legume, Pitagora e i suoi discepoli, per una ragione oscura, si rifiutavano non solo di mangiarlo ma anche di toccarlo. Si narra che il grande matematico e filosofo si fece catturare dai suoi inseguitori piuttosto che fuggire per un campo di fave. Una credenza popolare narra anche che, qualora si trovi un baccello con sette semi, si avranno sette anni di fortuna. Vale la pena tentare, no?
Asparagi, pomodori, carote, cicorie, fagiolini, fave, finocchi
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La ricetta biologica del Villino d'Erica
La ricetta di Lisa Casali
Falafel di fave
Parmigiana di baccelli di fava
Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.
Particolarmente diffusi in Siria, Giordania, Egitto e Israele, i falafel sono polpette fritte e speziate a base di legumi, generalmente fave o ceci tritati con cipolla, aglio, cumino e coriandolo. I falafel sostituivano la carne nei giorni del digiuno dei copti egiziani. Il termine è formato da tre parole che in copto significavano letteralmente 'con tanti fagioli'. PREPARAZIONE Tagliare le cipolle a pezzi grossi e metterle nel mixer assieme ad aglio e sale. Iniziare a frullare e poi aggiungere le fave, le spezie e il prezzemolo. Continuare a frullare fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo di colore verde chiaro. Riporlo in frigorifero per un’ora. Quindi formare
delle polpettine e friggerle in olio abbondante finché non diventano dorate. Si possono servire accompagnate da una salsa di yogurt. INGREDIENTI • 250 gr fave secche decorticate (ammollate per 24 ore) • Una manciata di prezzemolo tagliato grossolanamente • 2 o 3 spicchi d’aglio • 2 cipolle bianche o dorate • Un pizzico di cumino, pepe bianco e coriandolo in polvere • Un bel pizzico di sale • Olio di girasole o mais per friggere
Questo piatto è molto più leggero di una normale parmigiana perché i baccelli non sono fritti ma solo sbollentati. Il pane grattugiato si mescola al sugo e il gusto ricorda moltissimo la pappa al pomodoro, che adoro. Questo piatto vi stupirà per la bontà e la ricchezza del gusto. Provatelo senza timori. Un’altra buona ragione per provarlo è che i baccelli costituiscono quasi l’80% del peso delle fave e quindi sono uno dei prodotti a più alto tasso di scarto! PREPARAZIONE Sgranate le fave e conservate in acqua fredda i baccelli fino al momento di utilizzarli. Eliminate il peduncolo e il filamento di chiusura se coriaceo. Cuocete i baccelli per 10 minuti in acqua bollente leggermente salata. Nel frattempo preparate il sugo: se ne avete un po’ già pronto o avanzato, usatelo per questa ricetta; in alternativa, fate rosolare a fuoco bassissimo uno spicchio d’aglio con due cucchiai di olio extravergine. Unite la passata o la polpa di pomodoro, condite con sale e una punta di zucchero e fate cuocere
per almeno 10 minuti a fuoco medio. Ungete leggermente una piccola teglia con i bordi alti, o 4 stampini monoporzione, e spolverizzate con poco più di metà del pan grattato. Create uno strato di baccelli sul fondo e cospargeteli con la salsa di pomodoro, una manciata di scaglie di formaggio e qualche foglia di basilico fresco. Proseguite così fino a completare gli ingredienti. Cospargete infine con il pangrattato e infornate a 180 gradi per 30 minuti. Servite caldo. Lasciatene un po’ da parte perché il giorno dopo sarà ancora più buono! INGREDIENTI • Baccelli di 1 kg di fave non trattate • 500 gr di passata di pomodoro • 200 gr di formaggio in scaglie • 180 gr di pangrattato • 1 spicchio d’aglio • Olio extravergine • Foglie di basilico fresco • Sale e pepe
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Salute & Benessere
L'arte di combinare gli alimenti Quali sono i motivi che potrebbero indurre a una dieta dissociata Per combinazione alimentare, o dieta dissociata, s’intende abbinare -o dissociare- correttamente i cibi tra loro e in particolar modo assumere separatamente gli alimenti prevalentemente ricchi di carboidrati come pasta, riso, pane, dagli alimenti con un contenuto elevato di proteine: carne, pesce, formaggi, uova, legumi. L’approccio e l’applicazione nella dieta quotidiana delle combinazioni alimentari può essere dettato da diversi motivi: perdere peso o mantenere il peso forma ottimale, individuare un’intolleranza alimentare, assimilare meglio i nutrienti, migliorare la digeribilità con minor produzione di tossine, ridurre il gonfiore addominale o l’acidità, disintossicarsi, aumentare le difese immunitarie, ottimizzare la preparazione dei menù dei pasti, acutizzare il senso del gusto e dell’olfatto. Per introdurre questo metodo nella propria alimentazione quotidiana, è necessario rispettare alcune indicazioni che rappresentano i cardini delle combinazioni alimentari. In ogni caso è importante cominciare gradualmente e non effettuare cambiamenti in modo troppo rapido: meglio valutare innanzitutto quali indicazioni è possibile applicare, senza stravolgere di colpo il proprio stile alimentare.
La Piramide Alimentare per variare le scelte dei cibi Variare a tavola significa assumere tutti i nutrienti, tenendo naturalmente conto della giusta
qualità e quantità dei cibi scelti. La monotonia a tavola, oltre che appiattire il gusto, può aumentare il rischio di introdurre sostanze nocive o antinutrizionali -che cioè potrebbero ridurre la biodisponibilità di alcuni nutrienti- eventualmente presenti o concentrate nello stesso cibo abitualmente consumato. A tal proposito potrebbe essere utile fare riferimento alla Piramide Alimentare che può essere adottata, in termini generali, come guida nutrizionale. Gli alimenti andrebbero consumati in modo proporzionale all’ampiezza della sezione che occupano nella piramide: alla base si trova l’acqua, da utilizzare quindi in quantità maggiore, mentre salendo sino al vertice sono situati i cibi da
consumare in quantità minore. È importante ricordare che nessun alimento, se assunto singolarmente, è in grado di soddisfare tutte le esigenze del nostro organismo, quindi qualsiasi cibo venisse eliminato dalla dieta per problemi di salute, ad esempio intolleranze o allergie, motivi etici, religiosi o altri, potrà comunque essere sostituito con un altro alimento purché abbia
caratteristiche nutrizionali analoghe a quello abolito.
Semplificare l’alimentazione, privilegiando la qualità e controllando la quantità Una buona abitudine da acquisire è fare cinque pasti nel corso della giornata: colazione, spuntino mattutino, pranzo, merenda e cena, cercando inoltre di assumere cibi preparati o cucinati in modo semplice, non troppo elaborati o conditi (lasciando comunque spazio ad alcune eccezioni). Acquistare se possibile alimenti biologici per evitare sostanze chimiche e garantire una maggior
concentrazione di nutrienti al nostro organismo, riducendo di contro il consumo di cibi industriali, a lunga conservazione, concentrati di additivi chimici e spesso con alto apporto calorico e basso potere saziante e nutritivo, come ad esempio le merendine. È importante invece arricchire la propria alimentazione introducendo cibi di qualità come olio di semi di lino,
Corsi di cucina naturale a Bergamo Parte a maggio il Corso base di cucina naturale a Bergamo organizzato da Nutrirsi di salute. Il corso sarà tenuto da Rossana Madaschi, dietista e docente di Scienza dell’alimentazione. Il percorso formativo si svolgerà dall'8 al 22 maggio e sarà articolato in tre incontri: i cereali integrali; legumi; frutta, verdura e germogli. Ogni lezione sarà differenziata in più parti, partendo dall’educazione alimentare. La seconda parte sarà pratica, con la preparazione di ricette naturali e l’utilizzo di ingredienti biologici. Le giornate formative si chiuderanno con la degustazione del menù completo che sarà composto da otto o nove ricette, dall’antipasto al dolce. Info: Tel. 347 0332740 - www.nutrirsidisalute.it
centrifughe vegetali fresche, lievito di birra in scaglie, germogli freschi, alghe, germe di grano, miso (condimento fermentato), gomasio (preparazione a base di semi di sesamo e sale), imparando nuove ricette salutari da portare in tavola. È bene tuttavia ricordare che anche un alimento di qualità se assunto nelle quantità sbagliate può nuocere alla salute, anche per questo è importante cercare di alzarsi da tavola non troppo sazi.
Attenzione a “come” si mangia e niente fretta a tavola È importante “cosa” si mangia, ma anche “come” si mangia. Evitare quindi di mangiare in fretta, ma cercare di gustare il cibo stando seduti, concentrandosi su ciò che si sta mangiando senza troppe distrazioni, come la tv, che aiuta a ingrassare. Si deve evitare inoltre di spiluccare fuori dai pasti principali e non trascurare l’aspetto visivo del piatto: è importante curare anche l’estetica delle pietanze arricchendo i menù con tanti colori, che per
“La monotonia a tavola, oltre che appiattire il gusto, può aumentare il rischio di introdurre sostanze nocive o antinutrizionali eventualmente presenti o concentrate nello stesso cibo abitualmente consumato” di più stimolano la produzione dei succhi gastrici essenziali per i processi digestivi. Altra importantissima regola da applicare è masticare correttamente i cibi: la prima digestione avviene infatti in bocca e coloro che masticano poco o male, mangiano solitamente più del necessario.
Quali cibi a colazione? Per prima cosa è consigliato assumere a digiuno, appena alzati, un bicchiere d’acqua con succo di limone che oltre a favorire la diuresi, garantisce l’apporto di una buona quantità di vitamina
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Consigli per depurare l’organismo f Pianificare una giornata
con pasti a base di sola frutta o verdura…
Frutta e verdura forniscono all’organismo molte vitamine, sali minerali, fibre vegetali, acqua e altre sostanze protettive. Una volta alla settimana, o eventualmente al mese, è possibile mangiare esclusivamente prodotti ortofrutticoli crudi, naturalmente di stagione e meglio se provenienti da agricoltura biologica. In queste giornate è consigliato bere acqua, possibilmente a piccoli sorsi.
f …e a seguire una giornata
a base di soli liquidi
É possibile effettuare la medesima esperienza assumendo però unicamente sostanze liquide tra cui acqua naturale, centrifughe di frutta e verdure fresche, acqua di cottura di prodotti ortofrutticoli senza alcuna aggiunta di sale o zucchero, brodi vegetali, zuppa di solo miso. Ottimi anche degli infusi o decotti a base di tarassaco, radici di gramigna, carciofo, timo, bardana, melissa, cardo mariano, achillea, ortica, profumate “pozioni” da assumere calde, tiepide o fredde. Sono invece escluse tutte le altre bevande come latte, latte vegetale, bibite gassate e zuccherine, tè, caffè, alcolici di qualsiasi tipo.
f Trascorrere del tempo all’aperto,
C. Per la colazione, l’ideale è combinare tra loro frutta fresca, possibilmente prima di qualsiasi altro alimento o bevanda; latte o yogurt - classici o di soia, riso ecc.; fette biscottate, muesli, cereali, pane integrale biologico, meglio se tostato; marmellate, confetture, miele; frutta secca e frutta essiccata. È importante bere con moderazione tè e caffè - preferendo, nel caso, tè giapponesi o caffè d’orzo, infusi e tisane - e, come dolcificanti, zucchero integrale, miele, sciroppo d’acero e simili.
Come abbinare gli alimenti. Pranzo, cena e… spuntini Le indicazioni per una sana combinazione alimentare, suggeriscono di abituarsi ad assumere gli alimenti contenenti prevalentemente carboidrati e gli alimenti ricchi di proteine in pasti differenti -o a pranzo o a cenaperché richiedono diverse modalità di digestione. Gli alimenti proteici necessitano di un processo digestivo più impegnativo, perciò è possibile decidere
“È importante «cosa» si mangia, ma anche «come» si mangia. Evitare quindi di mangiare in fretta, ma gustare il cibo stando seduti e concentrandosi su ciò che si sta mangiando senza troppe distrazioni” se consumarli a pranzo o cena secondo esigenze personali. Ad esempio a pranzo è possibile assumere un antipasto di verdure di stagione e a seguire un primo piatto ricco di carboidrati. Attenzione a non esagerare con intingoli, sughi, salse: per insaporire i vari piatti, antipasti inclusi, meglio utilizzare erbe aromatiche e spezie. A cena è possibile scegliere un secondo proteico a base di carne, pesce, uova, formaggi, facendo però attenzione a non abbinare questi alimenti tra loro e accompagnandoli sempre con verdure di stagione crude o cot-
te. Sia lo spuntino mattutino che la merenda dovrebbero essere a base di frutta meglio se di stagione e da agricoltura biologica.
Stili di cottura Altro aspetto importante è il metodo di cottura: si consiglia di privilegiare la cottura a vapore o ai ferri e favorire le preparazione di cibi senza aggiunta di condimenti ad elevato apporto di grassi e calorie. La frittura può essere contemplata in un regime alimentare corretto, ma solo una o due volte al mese.
Assunzione idrica Si consiglia di assumere almeno otto bicchieri d’acqua naturale preferibilmente lontano dai pasti e integrando con tisane, infusi o decotti. Evitare invece le bevande gassate e zuccherine ricche di conservanti e coloranti. Le bevande alcoliche solo in piccole quantità e a basso tenore alcolico, come vino e birra. Dott.ssa Rossana Madaschi
esporsi al sole e fare attività fisica
In ogni stagione dell’anno è consigliato di programmare, se possibile, del tempo all’aperto facendo semplici camminate o praticando dell’attività sportiva, utile anche per eliminare le tossine dall’organismo. Troppo spesso si trascorrono molte ore della giornata in ambienti chiusi, con aria viziata e poco areata, condizionata, senza alcuna esposizione alla luce e ai raggi solari. Il sole, invece, apporta benefici alla salute: è antidepressivo, contribuisce ad aumentare le difese immunitarie, favorisce la produzione della vitamina D utile per fissare il calcio e, con le giuste protezioni, dona una bella e sana abbronzatura!
La rubrica è promossa da Punto Ristorazione srl
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Ambiente
Il grande squalo bianco in lotta contro la caccia A serio rischio di estinzione uno dei più temuti predatori del pianeta cacciato per le sue pinne e per la sua carne
“È il più grande pesce predatore del pianeta, caratteristica che lo colloca in cima alla catena alimentare, facendogli ricoprire un ruolo importantissimo per il delicato equilibrio marino”
Il grande squalo bianco -nome scientifico Carcharodon carcharias- chiamato anche carcarodonte o pescecane, è il più grande pesce predatore del pianeta, caratteristica che lo colloca in cima alla catena alimentare, facendogli ricoprire un ruolo importantissimo per il delicato equilibrio marino. Si è guadagnato una pessima reputazione presso il pubblico come “mangiatore di uomini”, in seguito al successo del famoso film “Lo squalo” di Steven Spielberg e a causa della distorta informazione fornita dai media. Nel Mar Mediterraneo sono avvenuti solo diciotto attacchi in circa cento anni, cinque dei quali in Italia.
Morfologia del grande squalo bianco Nonostante la corporatura vari
“Nel Mar Mediterraneo sono avvenuti in circa cento anni solo diciotto attacchi all’uomo, cinque dei quali in Italia” da esemplare a esemplare, tratto comune a tutta la specie è la massiccia mole. Le dimensioni medie di uno squalo bianco oscillano tra i 4 e i 6 metri ma, in casi eccezionali può superare anche i 7 metri di lunghezza, con un peso -negli esemplari adulticompreso tra i 1.000 e i 1.900 kg. Il muso è di forma conica, un po’ bombato nella parte inferiore e gli occhi sono scuri e rotondi. Sui lati del muso si aprono cinque fessure branchiali che possono pompare acqua soltanto se lo squalo è in movimento. La
prima pinna dorsale, di dimensioni molto grandi rispetto alla seconda, ben più piccola, è a forma di falce, così come quelle pettorali, mentre la pinna caudale, sempre di grandi dimensioni, è a forma di mezzaluna simmetrica. Il colore è bianco nella parte inferiore del corpo, mentre ha tonalità variabili dal grigio al blu, talvolta ardesia, nella parte superiore. La linea di separazione tra le due colorazioni è netta e frastagliata, ed è proprio grazie a questa doppia colorazione che la visibilità dello squalo bianco risulta ridotta, perché si presenta scuro se visto dall'alto e chiaro se visto in controluce. La pelle è ricoperta da dentelli dermici appuntiti, che ricordano piccole squame, di lunghezza che varia da qualche decimo di millimetro a 1 cm: sono costituiti da una dentina ricoperta di
smalto e servono per far scorrere in modo altamente idrodinamico l'acqua lungo il corpo dello squalo, oltre a proteggerlo dai parassiti. Lo squalo bianco possiede infine quella che probabilmente è la più potente mascella tra gli animali viventi, dotata di varie file di denti triangolari e seghettati, sia sulla parte superiore che inferiore.
I sensi Lo squalo bianco percepisce le vibrazioni sonore a grande distanza e il suo olfatto è in grado di rilevare una goccia di sangue diluita in migliaia di litri d'acqua. Inoltre, può percepire dei debolissimi campi elettrici e bio-elettrici generati dall'attività motoria delle sue potenziali prede. Deve questa capacità a particolari organi sensoriali posti sull'estremi-
tà del muso chiamate Ampolle di Lorenzini. Possiede inoltre la cosiddetta linea laterale, un organo composto da una serie di piccoli organi ricettori disposti lungo i fianchi dell'animale, sensibili alle vibrazioni a bassa frequenza e alle onde di pressione generate dal moto di corpi solidi nell'acqua. Grazie a questi organi sensoriali lo squalo bianco può percepire la posizione, la grandezza e i movimenti di una preda, anche senza vederli, cosa utilissima in acque torbide, poco illuminate, o nella fase finale dell'attacco, quando lo squalo ha già ruotato gli occhi all'indietro per proteggerli da eventuali graffi causati dalla preda che si difende.
Squali in pericolo Un accurato studio della Dal-
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19 maggio Festa delle Oasi WWF La natura ti aspetta! Nella bergamasca grande appuntamento all’Oasi WWF di Valpredina a Cenate Sopra consumo di suolo. Sono la testimonianza di come sia possibile custodire e valorizzare la biodiversità: sono boschi, tratti di costa, fiumi, laghi, montagne in cui la natura è viva e protetta, con oltre 100 luoghi straordinari dove specie animali e vegetali hanno trovato rifugio, spesso salvandosi dall’estinzione.
L’Oasi WWF di Valpredina
Foto scattate in Valpredina da AnnaMaria Gibellini.
“In tutto il mondo, sono circa 100 milioni gli squali uccisi ogni anno per le loro pinne, la pelle, l'olio, i denti, le carni e la cartilagine” housie University (Canada) sulla caccia illegale agli squali rivela che, in tutto il mondo, sarebbero all'incirca 100 milioni gli squali uccisi ogni anno per le loro pinne, la pelle, l'olio, i denti, le carni e la cartilagine. Molti degli squali catturati vengono privati delle pinne e gettati in mare ancora vivi. Questa crudele pratica, chiamata finning, risponde alla crescente domanda di zuppa di pinne di squalo considerata una prelibatezza in varie zo-
ne dell'Asia, al pari del tartufo o del caviale: una ciotola di zuppa può arrivare a costare persino 60-70 euro. L’Italia è tra i maggiori importatori di squali, tanto che nel 2005 si è classificata al terzo posto a livello mondiale. Queste importazioni consistono principalmente in carne di squalo congelata, surgelata o fresca, che viene venduta sotto vari nomi. Fortunatamente, grazie alla pressione delle associazioni ambientaliste, nel marzo scorso la Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES) ha approvato una regolamentazione più restrittiva e dettagliata sul commercio internazionale degli squali. Tutte le iniziative del WWF sono disponibili sul sito www.mediterraneo.wwf.it
“Boschi, tratti di costa, fiumi, laghi, montagne in cui la natura è viva e protetta: più di 100 luoghi straordinari dove specie animali e vegetali hanno trovato rifugio, spesso salvandosi dall’estinzione” Le 114 Oasi del WWF sono come un unico grande parco, che si sviluppa dalle Alpi alla Sicilia, rappresentativo di tutta la natura italiana: 35.000 ettari che consentono di proteggere la biodiversità e in particolare alcune specie che vivono solo in piccolissime aree, come il cervo sardo
nell’Oasi di Monte Arcosu, la testuggine palustre siciliana (Emys trinacris) o il geotritone (Speleomantes genei), specie endemica del Sulcis Iglesiente. Più diffuse, ma sempre a rischio, la lontra (Lutra lutra), specie tipica degli ambienti acquatici e presente in diverse Oasi del centro-sud Italia e i pipistrelli, per i quali sono in corso particolari studi nelle Oasi: Gole del Sagittario, Calanchi d’Atri e Valpredina. Le Oasi WWF sono allo stesso tempo una risposta e una sfida alla distruzione e al degrado degli habitat presenti nel nostro Paese, all’eccessivo e assurdo
Nell’Oasi WWF di Valpredina di Cenate Sopra, un angolo di natura tra i più intatti delle Prealpi bergamasche, dal mese di aprile riapre il Centro Visite. Riprendono le visite guidate nell’area didattica, con novità interessanti, tra cui gli “incontri ravvicinati” con i protagonisti eccellenti degli ecosistemi acquatici: libellule, tritoni, salamandre e il rarissimo gambero di fiume. Imperdibili le tante proposte e attività per conoscere da vicino la nostra Oasi: domenica 19 maggio, in occasione della Festa delle Oasi italiane del WWF, si potranno seguire visite guidate lungo il Sentiero Natura dell’Area didattica alla scoperta delle peculiarità naturalistiche, i laboratori ludici per i più piccoli, l’incontro “Emozioni…in sella”, durante il quale grandi e piccini potranno avere un primo contatto con i cavalli accompagnati dai volontari e inoltre la proiezione di filmati sulla storia e la biodiversità della riserva naturale di Valpredina. Infine sarà possibile prendere parte all’emozionante liberazione di alcuni rapaci e altri volatili autoctoni curati presso il C.R.A.S. WWF di Valpredina. Per informazioni dettagliate sul programma della giornata e per prenotazioni (obbligatorie) telefonare al numero 035.956140, oppure inviare una mail a valpredina@wwf.it oppure consultare il sito www.oasivalpredina.it
Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile
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Eco dal Mondo
A New York il “paesaggio del rifiuto” Da una discarica nasce un grande par
Fresh Kills Landfill, la discarica più grande del pianeta, si appresta a essere nel parco più grande dell'area metropolitana della Grande Mela
È possibile associare l’immagine di una discarica al concetto di sostenibilità e di rispetto ambientale? È possibile dar vita a un progetto in grado di convertire gli “spazi dello scarto e del rifiuto” in luoghi di educazione ambientale, rispetto della natura e valorizzazione del territorio come risorsa da condividere e consegnare alle generazioni future? Se è corretto estendere il termine “riciclo” ai luoghi, Fresh Kills Landfill rappresenta un esempio positivo di rinnovamento ecologico e pianificazione territoriale: una strategia creativa in grado di dare nuova identità a un sito che per oltre cinquant’anni ha accolto ogni genere di rifiuto, tra i quali le macerie del World Trade Center. Rappresentazione emblematica di “paesaggio del rifiuto”, Fresh Kills Landfill, con i suoi 890 ettari -circa tre volte le dimensioni di Central Park- de-
teneva lo scomodo primato di più vasta area di stoccaggio di rifiuti al mondo. Attiva dal 1948 e collocata nel borough di Staten Island, una delle cinque contee della città di New York, la discarica era capace di ricevere 29.000 tonnellate di materiale al giorno, generando un complesso di agglomerati dell’altezza
superiore a quella della Statua della Libertà. A seguito di continue pressioni da parte dell’opinione pubblica locale, nel 2001 l’U.S. Environmental Protection Agency decise di chiuderla definitivamente, dando avvio a un programma di lavori con l’obiettivo di convertire, nel giro di trent’anni, quest’area nel più
grande parco verde della città.
Il programma e i cinque temi per il parco La collaborazione fra il New York Departement of City Planning e lo studio James Corner Field Operation ha portato alla stesura del masterplan definitivo,
ovvero un programma trentennale che si fonda sull’integrazione di tre sistemi distinti, utili alla creazione di un complesso coeso e dinamico. Innanzitutto la pianificazione delle attività e delle strutture necessarie a promuovere il parco come luogo d’incontro e “fertile” destinazione culturale; in secondo luogo il recupero e la protezione della flora e della fauna per risanare l’habitat naturale dell’area e ripristinare la ricchezza del paesaggio originario; infine la creazione di una capillare rete di percorsi e sentieri utili a migliorare l’accessibilità al parco e favorire, al suo interno, una mobilità più rispettosa dell’ambiente. Fresh Kills Park, grazie alla sua estensione, sarà suddiviso in cinque aree destinate a diversi usi e funzioni: The Confluence, cuore culturale e ricreativo del parco, punto d’arrivo e partenza dei principali
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rco
e trasformata
“Fresh Kills Park ha l’obiettivo ambizioso di trasformarsi in una moderna piattaforma informativa, capace di generare conoscenza ed essere un modello per il ripristino, il recupero e la salvaguardia ambientale e paesaggistica”
percorsi, ospiterà parchi giochi, eventi, mercati all’aperto, attività artistiche ed educative; North Park, destinato alle attività all’aria aperta, sarà caratterizzato dalla presenza di percorsi per passeggiare, correre, andare in bicicletta e di hot spot sensibili per la pratica del birdwatching e della pesca; South Park, area caratterizzata da avvallamenti in grado di marcare viste significative sul paesaggio, ospiterà i luoghi adibiti allo sport come campi da calcio, piste d’atletica, centri equestri e percorsi nel verde; East Park, concepita come un percorso panoramico integrato nel paesaggio, dove troveranno spazio aree umide e zone di riserva naturale da destinare al reinserimento delle specie animali e vegetali locali; West Park, che con i suoi 220 ettari sarà l’area più estesa del parco. Fresh Kills Park non vuole essere solo
un rinnovato ambito territoriale da destinare agli abitanti di New York, ma ha l’obiettivo ambizioso di trasformarsi in una moderna piattaforma informativa, capace di generare conoscenza ed essere modello per quanto riguarda i temi del ripristino, del recupero e della salvaguardia ambientale e paesaggistica. Termini come rimboschimento, valorizzazione dell’habitat naturale, miglioramento della qualità dell’acqua e produzione di energie alternative sono solo alcuni dei fondamenti su cui poggia l’intero intervento, un progetto ambizioso con scadenza a lungo termine che dimostra come, se riconosciuti e considerati, anche i luoghi del “rifiuto” possono diventare occasioni capaci di meravigliare, offrendo nuovi spazi di relazione e trasformandosi in vettori utili a ricostruire un ideale paesaggio collettivo.
Energia rinnovabile New York punta su eolico e fotovoltaico Il futuro energetico della città sarà nelle fonti rinnovabili Obiettivo: ridurre la mortalità legata alle emissioni da combustibili fossili
Il futuro energetico di New York? È nelle fonti rinnovabili. Secondo uno studio dello Stanford Woods Institute for the Environment e del Precourt Institute for Energy, in collaborazione con gli scienziati della Cornell University e della University of California-Davis, la maggior parte del futuro fabbisogno energetico dello Stato di New York potrebbe essere soddisfatto da eolico per il 40% e da fotovoltaico per il 38%. Nel rapporto vengono indicati prodotti e tecnologie verdi già disponibili su scala commerciale o pronti a esserlo nel brevissimo periodo. Anche la geotermia potrà secondo i ricercatori giocare un ruolo chiave, così come la possibilità di ricavare energia dal moto marino. Possibilità già ampiamente sfruttata, ricordano gli autori, tanto che la maggior parte delle centrali idroelettriche
richieste per realizzare le loro aspettative sulle fonti pulite sono già in attività. È inoltre già in fase di test un progetto sperimentale di recupero dell’energia delle maree lungo l’East River. Lo studio tie-
“Anche la geotermia potrà secondo i ricercatori giocare un ruolo chiave, così come la possibilità di ricavare energia dal moto marino” ne conto di un ampio spettro di fonti rinnovabili sfruttabili a livello locale, alle quali andranno aggiunti tutti quei kilowatt assicurati dai collegamenti con i centri di produzione da eolico nel Midwest. Un tale sviluppo delle rinnovabili andrebbe ine-
vitabilmente a incidere sull’apporto di energia da combustibili fossili. Secondo gli autori dello studio, questo cambio di rotta produrrebbe notevoli vantaggi in termini di riduzione della spesa sanitaria e del numero di decessi legati a fattori di inquinamento atmosferico. Le morti diminuirebbero di circa 4.000 unità ogni anno, oltre a garantire allo Stato un risparmio tangibile in termini economici: risparmierebbe, infatti, circa 33 miliardi di dollari, il 3% del suo Prodotto Interno Lordo, in costi sanitari ogni anno. Lo studio, inoltre, stima che le emissioni sarebbero in grado di ridurre i costi USA per far fronte ai cambiamenti climatici, come l’erosione della costa e i danni da fenomeni atmosferici estremi, di circa 3,2 miliardi di dollari all’anno. Alessandro Sonzogni
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Inaugurati i nuovi uffici Lettori e amici in redazione Grande affluenza all’apertura della nuova sede Così BergamoSOStenibile saluta la Giornata della Terra La Giornata Mondiale della Terra è stata festeggiata nel migliore dei modi nella nostra città, precisamente in quel di Via Broseta 121 dove è stata inaugurata la nuova sede di Bergamo SOStenibile. L’open space ha aperto le porte alle 14.00 di lunedì 22 aprile e il continuo via vai di visitatori ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Fra i presenti tanti gli amici affezionati al mensile che ci seguono sin dalle origini nell’ormai lontano 2010. Moli anche i lettori e i semplici passanti che hanno pensato bene di dare un’occhiata al nuovo spazio in città. In un ufficio affollatissimo, dalle 18 in poi è stato servito l’aperitivo a km zero con spumanti e vino del Consorzio Tutela Valcalepio, salumi e formaggi Promoserio e focacce e pizzette del Forno Delle Bontà. L’atmosfera, vivace e conviviale, è stata resa ancora
“La nuova sede rispecchia i valori e i principi di sostenibilità che il giornale intende diffondere” più piacevole dal fumettista Luca Rota Nodari che ha catturato i volti dei presenti ritraendoli a tempo record in versione fumetto. Luca ha recentemente vinto il Bergomix Prize come Miglior Promessa Bergamasca 2013 grazie al suo fumetto chiamato “Bergaman”, il Supereroe della città che dopo aver trovato nella roccia sotto le mura un bastone della polenta, ha acquisito i superpoteri che gli permettono di volare e viaggiare nel tempo con il suo “scettro”. Durante la serata non è mancata la presenza istituzionale, anzi, abbiamo avuto l’onore di ricevere la visita dei tre assessori all’ambiente: Massimo Bandera per il Comune di Bergamo, Pietro Romanò per la Provincia e Claudia Terzi per la Regione Lombardia. Dopo la benedizione dei locali eseguita dal presidente del Centro di Etica
Ambientale Don Francesco Poli, è stato Massimo Bandera a sottolineare l’inatteso successo del mensile: “All’inizio dell’avventura di Bergamo SOStenibile mi chiedevo se fosse veramente possibile dedicare tante pagine ogni mese all’informazione sostenibile e devo dire che questo giornale ci riesce con ottimi risultati da più di due anni”. L’assessore regionale Claudia Terzi ha ricordato i prossimi due appuntamenti che vedono l’ambiente quale assoluto protagonista, entrambi nella nostra città: la manifestazione regionale ExpoScuolambiente e Il Festival dell’Ambiente, organizzato in collaborazione con il Comune di Bergamo, che si svolgeranno in concomitanza dal 24 al 26 maggio. Infine la parola a Marco Rossi, editore di Bergamo SOStenibile, che ha spiegato la filosofia del-
la ristrutturazione dei locali. La scelta ha seguito la logica del “consumo di suolo zero” riqualificando un immobile già esistente e ormai in disuso. Tutte le aziende coinvolte nei lavori sono imprese artigianali che distano meno di 50 km da Bergamo, i materiali utilizzati sono in larga misura naturali, gli impianti installati sono ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale. Anche la nuova sede di Bergamo SOStenibile rispecchia così i valori e i principi di sostenibilità che il giornale intende diffondere. Un grande spazio a trasparenze, aperto e luminoso e una scelta di colori che accosta il “green” al colore del legno. L’organizzazione ad open space intende proprio valorizzare un lavoro basato sulla condivisione delle esperienze.
Non potevano mancare le parole del direttore responsabile Diego Moratti, che a proposito di condivisione ha voluto sottolineare un concetto fondamentale per la mission stessa del giornale: “Dopo i primi anni in cui siamo stati ospitati dall’incubatore d’impresa, questi nuovi uffici
rappresentano per noi un passo significativo. La presenza di così tante persone oggi denota che c’è un sempre maggior interesse attorno a BergamoSOStenibile e questo lo si percepisce dai sempre più numerosi lettori che ricercano il nostro mensile, che ci scrivono, commentano oppure ci criticano: è questa la vera redazione di un giornale, che deve vivere in mezzo alla gente e interagire costantemente con la comunità di riferimento, nelle case, nei bar, nelle scuole”. Al termine dei discorsi ufficiali l’aperitivo di inaugurazione è continuato fino a tarda serata fra una chiacchiera e l’altra. Per sapere come è andata basta cliccare sul sito e cercarci in Facebook: foto, fumetti e commenti no stop anche sul web. È sì perché la redazione di BergamoSOStenibile ormai non ha più confini.
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L’arte di comporre fiori viventi A Bergamo l’Associazione culturale Ikebana Ohara di Tokyo Per Filo e per sogno alla 5ª edizione La fiera del tessile ecologico è ormai un appuntamento fisso per i bergamaschi. Nata nella primavera del 2011, è stata da subito apprezzata come momento d’incontro con i produttori e occasione di acquisto diretto di prodotti. Domenica 5 maggio dalle ore 10 alle 18.30 gli espositori torneranno a Ponte San Pietro al centro La Proposta per presentare capi per primavera ed estate realizzati secondo i principi della moda sostenibile.
Dettaglio di una composizione
L’ikebana è l’antica arte di comporre i fiori diffusasi in Giappone prima dell’anno 1000. Nata con finalità religiose -le composizioni erano, infatti, offerte in dono a Buddha- si è poi trasformata in una multiforme espressione artistica che non scorda che le sue radici affondano nel buddismo zen. In Italia, la diffusione di questa disciplina è iniziata negli anni ’60 quando sono stati pubblicati i primi manuali di Jenny Banti-Pereira. La nostra città, dal 2001, è sede dell’Associazione Culturale Ikebana Ohara. L’ha fortemente voluta un’ikebanista di lunga esperienza, Elena Kikoh Ghezzi, che l’ha fondata insieme ai suoi
“Ikebana in giapponese significa fiori viventi; è un percorso di avvicinamento alla natura rivolto a tutti coloro che hanno sensibilità per i fiori” allievi della prima ora, diventati maestri. La signora Ghezzi, dopo essersi dedicata alla composizione floreale occidentale, si è avvicinata a quella orientale nel 1990 frequentando le lezioni di Miranda Perletti e di maestri italiani, svizzeri, francesi e giapponesi presso il Garden
Club di Milano. Innamoratasi di quest’arte, ne ha approfondito la conoscenza frequentando corsi e seminari in tutta Europa e spingendosi fino in Giappone, dove ha conseguito il titolo di Master I Associato. Come mai ha deciso di fondare l’Associazione? «La passione per quest’arte ha fatto nascere in me il desiderio di diffonderla. Ikebana in giapponese significa “fiori viventi”: è un percorso di avvicinamento alla natura rivolto a tutti coloro che hanno sensibilità per i fiori». L’Associazione ha oggi all’attivo sette maestri diplomati alla scuola di Tokyo e organizza incontri durante tutto l’arco dell’anno. «Quest’anno, dal 17 al 19 maggio, il maestro Mutti di Zurigo terrà un seminario internazionale nella sede di Trescore Balneario. L’ultimo giorno faremo un openday aperto a tutti: i visitatori vedranno le composizioni prodotte durante il seminario e potranno provare a comporre qualcosa di semplice». Con quali regole si compone? «Prima di tutto si utilizzano fiori e rami di stagione e se ne rispetta e valorizza il portamento naturale. Si ricerca l’asimmetria, più dinamica, evitando la simmetria, considerata statica. Infine in ogni composizione ricorrono due elementi: l’acqua, elemento vitale, e il vuoto, spazio per i propri pensieri». Quali elementi dell’ikebana
Composizione “Bunjin”
Composizione “Moribana”
delle origini sono stati trasmessi nella disciplina contemporanea? «Ci sono tre elementi ricorrenti fin dall’antichità. Questi sono simboleggiati in ogni composizione nelle diverse posizioni dei rami: il cielo nel ramo alto, la terra
in quello basso e l’uomo, sempre al centro, considerato mediatore tra cielo e terra». Per maggiori informazioni scrivere a eleghez@ gmail.com. Livia Salvi
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Wall House, l’abitazione ecosostenibile in terracotta Realizzata in India un’abitazione sensibile al clima grazie agli innumerevoli vantaggi della terracotta Si chiama Wall House ed è la casa tutta ecosostenibile che l’architetto indiano Anupama Kundoo ha costruito per sé ad Auroville, in India, poco più di 10 anni fa. Una casa in mattoni non è poi un’idea così originale, ma qui l’uso che si fa dei materiali è sapiente perché dettato solo dal risparmio energetico e dal comfort climatico, culmine e fulcro delle ricerche dello studio della talentuosa Anupama. Apparentemente l’abitazione presenta una planimetria ardita che, in realtà, è motivata da scelte ben precise. La pianta è lineare, orientata in direzione sud-est e con un’articolazione spaziale che ricalca le abitudini quotidiane dell’architetto, prediligendo spazi ampi per i collegamenti, per le terrazze e la zona giorno, mentre le camere private sono alcove in cui ritirarsi. È uno spazio lungo e stretto -appena 2,2 metri- inserito tra due pareti in mattoni, con tutti gli spazi dedicati alle diverse attività disposti in fila come le carrozze di un treno. Il risultato è un edificio che respira e che si piega ai mutevoli bisogni dell’uomo, soprattutto per garantire il giusto comfort climatico, anche attraverso la regolazione stagionale delle imposte delle finestre. Lo spessore delle pareti varia in base alla funzione dei setti, dei vani e delle temperature; inoltre il ricorso in alcuni spazi alla doppia altezza facilita la circolazione dell’aria. La massiccia mole della residenza risalta tra il verde degli alberi per l’uso dell’achakul, il mattone indiano di formato 19x10x3 cm, ma nonostante ciò vive in completa armonia con la foresta, grazie a numerose terrazze e vasche d’acqua.
La struttura La Wall House è un’abitazione spartana ed essenziale, negli arredi e nelle finiture: se si esclude il tavolo della zona giorno, ricavato dal tronco di un palissandro quasi morto, tagliato e senza trattamenti superficiali, l’unico elemento decorativo e di dialogo
“Il risultato è un edificio che respira e che si piega ai mutevoli bisogni dell’uomo, soprattutto per garantire il giusto comfort climatico” è la terracotta, nelle sue molteplici declinazioni. È a questo materiale che l’architetto si è affidato per creare soluzioni tecnologiche che hanno enormi vantaggi. L’achakul, legato con malta per erigere le pareti e le volte, è posto in opera riducendo al minimo il ricorso al cemento. Insieme al mattone indiano troviamo le tessere di guna, materiale cotto in forni a temperature elevatissime, che come l’achakul non necessita di finiture superficiali. In terracotta sono anche i tubi svasati che, impilati e affiancati permettono di ottenere una volta a catenaria che non richiede l’uso di acciaio strutturale, ma solo un’ossatura leggera per dare la forma corretta alla curva. Da
sole, queste volte isolano il tetto con il solo ausilio di materiali locali assemblati velocemente tra loro. L’uso di questi elementi presenta notevoli vantaggi: dalle coperture che non necessitano di strutture di supporto e di orditure, come travicelli in legno, al fatto che le parti in terracotta possono essere realizzate dai vasai del villaggio, investendo nell’economia locale. Così fa-
cendo si riducono i costi di costruzione e di trasporto mentre l’assemblaggio è veloce perché gli elementi sono modulari. Inoltre la texture di tubi, vasi e mattoni in terracotta ha un’elevata valenza estetica e non necessita di finiture ulteriori, le strutture diventano energeticamente efficienti mentre le cavità degli elementi hanno un effetto isolante, assicurando il giusto comfort
climatico. Queste soluzioni, insieme alla ridotta domanda di energia dell’abitazione, ottenuta con la semplice applicazione dei principi di bioclimatica per il guadagno solare passivo, l’uso del solare fotovoltaico per produrre energia elettrica e riscaldare l’acqua, rende l’abitazione completamente ecosostenibile. Alessandro Sonzogni
IMMAGINA UNA CASA CHE PRODUCE PIU’ ENERGIA DI QUANTA NE CONSUMA e che utilizza in maniera sostenibile sole, verde, acqua, legno e li trasforma in un ambiente sano e bello... Smetti d’immaginare e vieni a vedere: noi la stiamo costruendo! Non è in vendita ma è un esempio concreto di come progettiamo
OPEN DAY
Sabato 18 maggio dalle ore 10 visite libere con i tecnici; ingresso del cantiere da via Verga a Osio Sotto
aBC studio
progetti sostenibili
arch. Angela Ceresoli arch. Massimo Bernardelli via Gramsci, 5 Osio Sotto-BG tel. 338/3159134 info@abc-studio.it www.abc-studio.it
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Lo sport sicuro è anche salutare L’essenza dello sport tra salute e sicurezza L'importanza della salute e della sicurezza in ambito sportivo è una tematica da sempre all’ordine del giorno, tanto per gli addetti ai lavori quanto per la collettività stessa. L’Azienda Sanitaria Locale effettua, mediante specifici piani di attività, il controllo e la vigilanza del mantenimento dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali, di palestre e piscine con un approccio alla tutela della salute pubblica. I controlli sono indirizzati sia alla corretta gestione ed applicazione di tutti gli elementi che concorrono alla sicurezza infrastrutturale sia al supporto attivo ai gestori in un'ottica di un miglioramento degli impianti. «I requisiti per la sicurezza in tutti gli ambienti in cui si pratica attività fisica, come le palestre e le piscine -sottolinea Pietro Imbrogno, Direttore dell’Area Salute e ambiente dell’ASL Bergamosono correlati allo stato di salubrità e alle condizioni di carattere igienico-sanitario e di sicurezza dell’ambiente in cui la disciplina sportiva è praticata. È necessario ragionare ad ampio raggio, sia in termini di sicurezza degli ambienti che in termini di promozione della salute, con azioni formative e informative mirate tanto a coloro che praticano lo
sport per professione quanto a tutte quelle persone che vi si dedicano in modo ludico e spesso non continuativo». Lo sport ha aumentato esponenzialmente la propria esposizione mediatica nel corso dell’ultimo trentennio: ciò ha proporzionalmente determinato un aumento del rischio potenziale di mala interpretazione, soprattutto da parte dei più
giovani, del significato stesso di sport, da non intendersi esclusivamente come atto di puro e cinico agonismo. Pertanto, anche in base ai numeri che evidenziano l’ampia diffusione della pratica fra la popolazione bergamasca, sia essa agonistica che amatoriale, appare fondamentale diffondere un’etica di sostenibilità anche nel mondo sportivo. In
tale contesto partner essenziali divengono, per ruolo e ampiezza, scuola e Università, le quali garantiscono un approccio reticolare e sistemico che permette di raggiungere facilmente tutti i maggiori interessati, tramite l’inserimento curricolare delle tematiche della prevenzione, della sicurezza e della educazione sanitaria nella scuola dell’obbligo,
per mezzo di proposte formative differenziate a seconda delle varie fasce d’età. Fra i principali obiettivi dell’educazione sanitaria non c’è solo la promozione dell’attività fisica come sano e regolare stile di vita ma anche la tutela della corretta pratica delle attività sportive a tutti i livelli, prevenendo e contrastando il fenomeno del doping e operando attraverso l’informazione e l’educazione alla salute, affinché lo sport sia uno strumento di crescita e di benessere per tutti. In tale ottica appare necessario saper fornire informazioni mirate agli studenti, permettendo non solo l’acquisizione delle competenze operative, per mezzo di esperienze pratiche volte a favorire un atteggiamento individuale positivo, ma anche sviluppando la corretta informazione sull’attività sportiva, sulla corretta alimentazione, sugli ambienti e sull’abbigliamento idoneo. A supporto di questa campagna di sensibilizzazione alla salute anche i video cartoon realizzati dal regista bergamasco Bruno Bozzetto per il progetto "ComunicAmare la salute" volto a diffondere e promuovere sani e corretti stili di vita. Gabriele Palamara
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Le Capre a Sonagli Sopra il palco le capre (in)cantano Emettono suoni difficilmente accostabili ad altri già sentiti La band bergamasca che sta girando l'Italia al Pascolo (tour) Le Capre a Sonagli sono una specie rara. Vivono ai piedi delle valli bergamasche, a Osio Sopra, ma fedelmente alla loro natura nomade si spostano in tutta Italia a prescindere dalla stagione. Emettono strani suoni difficilmente accostabili ad altri già sentiti e nonostante appartengano alla famiglia delle capre, si distinguono per inventiva e originalità. Giusto per chiarire: questa non è la rubrica del WWF… Le Capre a Sonagli esistono davvero, le ho viste coi miei occhi ma soprattutto le ho sentite. Questa è la rubrica musicale e stiamo parlando della band bergamasca che sta facendo parlare di sé in tutta Italia grazie all’originalità dei pezzi proposti e alla straordinaria energia espressa sul palco: appunto, Le Capre a Sonagli. Sono andato a trovarli nella loro saletta prove di Osio Sopra un martedì di aprile. Le Capre erano appena rientrate da una delle
“Questa non è la rubrica del WWF. Si parla di musica: vi presentiamo Le Capre a Sonagli” loro uscite fuori porta per andare al Pascolo: il tour che li sta portando a “brucare” per l’Italia. Fortunatamente, pur essendo una razza nomade, Le Capre a Sonagli hanno forti radici, che regolarmente le riportano nel loro habitat naturale. Le radici bergamasche si sentono nella musica che passa oltre i confini spaziando in vari generi, senza cadere nel vortice di uno di quei nuovi e pluri-composti nomi tanto cool che confondono le idee più che chiarirle. In un mare di alternativismo fatto di musica normale e gente minuziosamente alternativa, Le Capre a Sonagli hanno scelto la combinazione opposta. Ora, dire che Stefano, Giuseppe, Matteo e Enrico sono delle persone normali forse non è la più grande verità: per fare musica di questo tipo una spolverata di pazzia è sicuramente necessaria, ma chiacchierando
con loro la presunta pazzia si presenta vestita di semplicità e simpatia. Con il recente rientro da Toscana e Umbria, i conseguenti aneddoti e l’entusiasmo per la notizia della vittoria ad Arezzo Wave Lombardia, ricevuta il giorno stesso, la serata decolla alla grande.
SAdiCAPRA è uscito nel novembre 2012 Avevo avuto il piacere di ascoltare Le Capre a Sonagli mesi fa quando il loro ultimo album SAdiCAPRA era in streaming in esclusiva per XL di La Repubblica, per poi sentirli finalmente dal vivo dove il loro valore viene indubbiamente confermato e rafforzato. L’album è stato una scommessa vinta dai quattro ragazzi che sono riusciti a ottenere un risultato che rispecchia la sostanza delle loro idee. Completamente autoprodotto, SAdiCAPRA è il risultato della determinazione della band che nel 2011 ha vinto Nuovisuoni Live, concorso indetto dal Comune di Bergamo, il cui premio in denaro è stato reinvestito completamente nel progetto del nuovo album. Delle capre porta con sé la testardaggine: testa dura, occhi e orecchie puntati nella direzione della strada scelta facendo di testa propria. Non c’è dubbio questo album SAdiCAPRA al 100%. Un lavoro che nel senso più positivo del termine, possiamo definire artigianale, dalla prima all’ultima fase. Un’ultima fase coronata dalla serigrafia eseguita copia per copia da Andrea Baldelli della CORPOC di Stezzano: un prodotto realizzato a contatto con la pelle delle proprie mani dall’inizio alla fine. Alle origini di SAdiCAPRA c’è il legno di una chitarra acustica. Le corde a contatto con il legno hanno liberato le idee che con la chitarra elettrica non riuscivano a trasferirsi dalla testa al suono vero. Una genuinità musicale che ha portato Le Capre a Sonagli ad avvicinarsi a sonorità folk, senza però abbandonare la linea sto-
ner che è ben radicata sia nel primo album, sia nelle esperienze precedenti della band con il nome di Mercuryo Cromo. Il secondo album de Le Capre a Sonagli è un viaggio e ogni pezzo è un luogo totalmente immaginario visitato nella sua più nuda essenza: da ambientazioni piratesche a deserti, a saloon e altro ancora. I testi non descrivono nel dettaglio l’ambientazione della canzone ma lasciano spiragli all’immaginazione dell’ascoltatore che, per essere coinvolto totalmente, deve affidarsi all’interpretazione del cantato più che alle parole.
La cultura musicale, i video e Appropolipo Durante la non-intervista si parla di tutto: di cosa significhi il termine “alternativo” e di quanto sia figo il termine “underground”. Poi
“Essere selezionati da gestori di locali che si sono dimostrati prima di tutto persone che valutano la musica nel suo valore assoluto, ascoltando e riascoltando attentamente l’album, è la più grande soddisfazione toccata finora” si passa alla parola “emergente”, da cui non emerge sicuramente un chiaro significato, se non che si tratti piuttosto di un’emergenza musicale che in molti casi rischia di essere infinita. Proprio sul volgere del discorso cade un piatto: il premio vinto a un concorso. Una coincidenza che diventa un filo conduttore che ci porta al capitolo “Premi: quelli veri”. Sicuramente la partecipazione ad Arezzo Wave, a fine giugno, sarà una gran bella tappa nell’esperienza della band, ma ora quello che li rende veramente felici è il fatto di aver conosciuto, durante il loro tour, tante persone che hanno dimostrato di credere nella cultura musicale. Le 22.30: l’o-
ra della riunione di Appropolipo Records, il collettivo che vede collaborare Le Capre a Sonagli e i Sakee Sed, un’idea nata all’inizio del 2012 con l’intento di unire le forze delle due band, per remare nella stessa direzione. L’unione sembra dare i propri frutti e, a rafforzare la filosofia condivisa, contribuiscono anche i video delle due band, realizzati da Alessandra Beltrame. Caronte, il video presentato da Le Capre a Sonagli durante la serata del 4 aprile all’Edoné, è stato filmato interamente in formato Super 8 ed è ambientato fra le case delle valli bergamasche. La canzone e il video si sposano perfettamente: i continui stacchi di montaggio, immersi nella sensazione di antichità, passano dalla tradizione riconoscibile nel paesaggio ad alcune scene isteriche, dando lo stesso senso di ambivalenza e confusione che rende la musica così originale. Il protagonista del video è Dulco dei Dulco Klo Charm, il trio con il quale Le Capre a Sonagli collaboreranno nel prossimo futuro. Non resta altro che consigliarvi l’ascolto de Le Capre a Sonagli su CD e soprattutto live: www. lecapreasonagli.it Giorgio Sappilo
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Speciale Sorella Terra edizione 2013 Il 16 aprile un convegno con ospiti illustri e il concerto di Enrico Ruggeri in un’ottica di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali Enrico Ruggeri a Bergamo un concerto tra musica e riflessioni
Siamo giunti alla quarta edizione del progetto Sorella Terra, l’iniziativa culturale e di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali proposta dal Centro di Etica Ambientale di Bergamo, che quest’anno ha organizzato un simposio mattutino con le scuole e ospiti illustri del panorama culturale, religioso, giornalistico e musicale italiano, per poi concludersi, alla sera, con un grande evento: il concerto di Enrico Ruggeri. Davanti a una giovane platea, il convegno è stato aperto da Don Francesco Poli, Presidente del CEA. Partendo dalla domanda “Se questo evento fosse un tema…?”, Don Poli ha sottolineato la complessità, parallelamente all’importanza, rivestita dagli argomenti affrontati. Si parla della ricerca di un nuovo umanesimo planetario: un’azione in cui credere per ritrovare armonia tra ambiente, comunità e sviluppo. Il Vescovo di Bergamo, Monsignor Francesco Beschi, ha impostato il suo saluto su tre concetti cardine: apprezzare la bellezza del nostro pianeta, valorizzarne la sua fecondità e abitabilità assumendosi la responsabilità di custodire tutto il Creato. Un’analisi filosofica della questione è stata avanzata dal Direttore Scientifico del CEA, Luciano Valle. Si ricordano le prime battaglie ambientaliste portate avanti da Ra-
Milanese, classe 1957: il cantautore Enrico Ruggeri ha allietato un numeroso pubblico riunito la sera dello scorso 16 aprile presso l’Auditorium del Seminario di Bergamo Alta. Si è trattato di una serata di grande musica, condita da un mix di riflessioni che hanno introdotto ogni singola canzone. Ruggeri, vestito in jeans e camicia e pronto a cimentarsi anche con la tastiera, è stato accompagnato da tre suoi musicisti: un batterista e due chitarristi. La carrellata di canzoni proposte ha valorizzato un repertorio ultraventennale, in un connubio tra pop e rock. Ruggeri è infatti un cantante che si è sempre presentato come innovativo e contemporaneamente sensibile ai temi scottanti del XX e XXI secolo. Esemplari sono i ragionamenti introduttivi alla canzone "Nessuno tocchi Caino", chiara invettiva contro la pena di morte, piuttosto che quella dedicata al genere femminile dal titolo "Quello che le donne non dicono". Oltre agli inossidabili successi come "Polvere" e "Mistero", degna di nota è certamente "Gimondi e il Cannibale". Questa canzone, infatti, rievoca gli epici duelli ciclistici tra il campione bergamasco Felice Gimondi e il cosiddetto Cannibale, Eddy Merkx. Tra i due nacque una rivalità sportiva e, specialmente agli inizi degli anni ‘70, Merkx dominava quasi incontrastato. Enrico Ruggeri, cogliendo la lezione di vita di Gimondi che riuscì degnamente a farsi strada sconfiggendo in varie occasioni il Cannibale assetato di vittorie, sottolinea in questo modo l’importanza di non mollare mai. Un motto da condividere in tutti i campi, tanto più per una sfida apparentemente ardua, che però può farsi strada se sostenuta con il contributo di ciascuno di noi: la sostenibilità. chel Carson, donna coraggiosa che denunciò nel 1962 l’abuso di pesticidi, sancendo la nascita dell’ecologia. Come per tutte le grandi menti scomode ai poteri forti, il suo messaggio è stato debitamente oscurato. È così che con un’idea forte si giunge all’apprezzamento del mondo, alla valorizzazione della sua biodiversità. Lavorare la terra significa custodirla e comprenderne i segnali, come ad esempio il preoccupante fenomeno legato alla progressiva scomparsa delle api. Si è poi passati ad analizzare il concetto dal punto di vista scientifico con Claudia Sorlini, Preside della Facoltà di Agraria di Milano. Si è così analizzato il problema dello squilibrio delle risorse: 900 milioni di persone soffrono la fame. È stata sottolineata la necessità di una svolta nella produzione di biomasse da mais e granaglie: il cibo deve
“Si parla della ricerca di un nuovo umanesimo planetario: un’azione in cui credere per ritrovare armonia tra ambiente, comunità e sviluppo” svolgere la sua funzione alimentare, non di combustibile. Oltre alla fame sussiste inoltre il problema della sete: 1 miliardo di individui ne è drammaticamente coinvolto e, dati alla mano, il 70% dell’acqua è impiegato in agricoltura. Claudia Sorlini, esponente anche del Comitato Scientifico di Società Expo, ha analizzato il fenomeno di un progressivo ritorno all’agricoltura. Proprio la Lombardia è capofila in Italia di questo trend, con un deciso aumento di addetti agricoli, del
settore agrituristico e della promozione della filiera corta. Tali fenomeni, traducendosi anche in opportunità lavorative, devono fronteggiare lo scottante problema del consumo del suolo, che vede martoriare aree sconfinate di potenziale terreno coltivabile. È poi intervenuto Emanuele Bonpan, giornalista ecologista ed esperto di negoziati internazionali legati ai mercati energetici, che ha impostato il suo discorso sui cambiamenti climatici, sulla deforestazione e, più in generale, sulle alterazioni dei cicli naturali. Bonpan non ha dimenticato di spronare i giovani a un impegno diretto sulla frontiera dell’associazionismo ambientalista. Anche Enrico Ruggeri è intervenuto in sintonia con la necessità di sensibilizzare il grande pubblico alle tematiche green, sia in un’ottica positiva, che di denun-
cia. Analizzare questioni sociali è un impegno insito anche nel fare musica. Durante l’intervento di Giorgio Fornoni, collaboratore di Report dal 1999, sono stati infine proiettati spezzoni di servizi tv scottanti, che vanno dalla dismissione dei sottomarini nel Mar di Barentz all’estrazione petrolifera e mineraria con tutti gli effetti che ciò comporta. Con una simile rassegna culturale, rivolta specialmente ai più giovani, il CEA spera di indurre anche le nuove generazioni verso la riconciliazione tra natura e cultura: l’una a supporto dell’altra. Giungere, come ha sottolineato Don Poli, al già menzionato nuovo umanesimo planetario: un futuro sostenibile che metta in armonica relazione la natura, la comunità e il suo sviluppo. Enrico Ubiali
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Il CEA raddoppia con un nuovo incontro a maggio tra giovani e territorio “Sorella Terra 2013” non lascia. Anzi, raddoppia Lo scorso 16 aprile il Centro di Etica Ambientale di Bergamo ha incontrato più di 900 studenti mentre sul palco dell’Auditorium Seminario Vescovile hanno dialogato le voci illustri del filosofo Luciano Valle, dell’agronoma Claudia Sorlini, del giornalista Emanuele Bompan, del reporter Giorgio Fornoni e del cantautore Enrico Ruggeri. Ma la kermesse ideata dal CEA Bergamo, non si
è esaurita nel seminario “Agricoltura, Etica e Tutela del Territorio” e nel concerto serale ‘Cantare la Terra’ di Enrico Ruggeri: un seguito di quest’evento è già in programma per il prossimo 25 maggio. «Quel giorno -spiega Ettore Gasparini, Direttore Generale del CEA Bergamo- all’Urban Center, dalle ore 9.30 alle 12.30, ci sarà un secondo momento di confronto sul tema
“Quale uso del nostro Territorio”. Anche in quella circostanza protagonisti saranno i giovani, rappresentati dagli studenti delle classi quinte del “Giulio Natta”, coinvolti nel progetto Scuola 21Energicamente consapevoli». Replicando un format abbastanza simile a quello messo a punto per aprile, il 25 maggio il gruppo di studenti si confronterà con altri invitati -l’imprenditore Gior-
gio Gori modererà gli interventi di Coldiretti Bergamo, Montello SpA, TenarisDalmine, Ressolar Srl e altri rinomati ospiti- sul tema di un uso appropriato del territorio bergamasco. «Abbiamo deciso di calibrare questo doppio appuntamento sui giovani -prosegue il direttore generale del CEA Bergamo- perché riteniamo necessario trasmettere ai protagonisti e responsabili del-
le decisioni del prossimo futuro tutte le informazioni indispensabili per fare le necessarie riflessioni, prima di trarre le dovute conclusioni operative. Quelle, cioè, che costituiranno i mattoni del cosiddetto “Nuovo Umanesimo Planetario”». Claudia Proserpio Responsabile Educazione e Formazione del CEA
60 SECONDI PER L’AMBIENTE: IL CANTAUTORE ENRICO RUGGERI E LA SCIENZIATA CLAUDIA SORLINI A CONFRONTO Claudia Sorlini ) Quant’era bello da bambino giocare all’aria aperta? Molto. Una delle cose che ricordo con maggior nostalgia erano le passeggiate nel frutteto e la gioia (che ho ancora oggi) di mangiare la frutta dopo averla direttamente raccolta dall’albero. Ma anche le nuotate. ) Il gioco preferito? Il “ciancol”, le biglie, ruba bandiera, le arrampicate sugli alberi. ) Chi o che cosa non
poteva mai mancare? Le amiche e gli amici e i miei fratelli e spesso mio padre che ci accompagnava sui campi di neve a camminare o a sciare o al fiume a fare le gare di tuffi dai platani. ) Che ruolo aveva
la Natura nella sua fanciullezza? Era il contesto in cui mi sentivo libera, dove gli spazi erano ampi e dove potevo correre, andare in bicicletta a grande velocità, giocare a palla. ) E in questo momento, che posto ricopre l’Ambiente nella sua vita? Fondamentale. Ho scelto un lavoro che mi ha costantemente
Enrico Ruggeri messo a contatto con tanti ambienti diversi, che ho studiato per le mie ricerche: dal deserto alle foreste, ai terreni inquinati da risanare. Ma resta fondamentale anche il piacere di godere un tramonto infuocato, un mare infinito, una foresta misteriosa, un cielo terso, un mare pulito che sfuma i suoi colori dal verde smeraldo al blu notte. Mi hanno incantato da bambina e continuano a incantarmi anche oggi con la stessa intensità. ) Un profumo indimenticabile legato alla Natura? Quello dei ciclamini che raccoglievo da bambina in una zona boschiva del Lago di Garda dove passavo le estati con la nonna e i miei cugini. ) La cosa più preziosa del nostro Pianeta? Le foreste. ) E la cosa più pericolosa?
Non saper apprezzare né godere di queste risorse straordinarie, lasciandosi prendere da modelli di vita ispirati a una gerarchia di valori che vede al primo posto il proprio vantaggio e il proprio comodo. I comportamenti che ne seguono portano al saccheggio delle risorse naturali, come, per esempio, alla
scelta di urbanizzare un suolo perché così acquista maggior valore di quello agricolo, a scaricare abusivamente rifiuti nei fiumi perché così non si paga il prezzo del disinquinamento e così via.
) Quant’era bello da bambino giocare all’aria aperta? Era bello anche se giocavo a Milano in mezzo alla strada, però almeno non c’erano macchine.
) Quante volte ci si dimentica dell’Ambiente? Ogni volta che s’inquinano acque, suoli e aria, senza rispettare le regole morali dentro di noi e quelle della legalità sancite dalla società, ogni volta che si sprecano alimenti e acqua. Ogni volta che si creano ecomostri o si consumano suoli fertili con colate di cemento senza alcuna motivazione, se non quella della speculazione.
) Chi o che cosa non poteva mai mancare? La bicicletta per spostarsi da una strada all’altra e il pallone.
) Un messaggio per il Pianeta Terra? Il nostro pianeta è l’unico che abbiamo a disposizione. Dipenderà dalle grandi strategie dei potenti e dai virtuosi comportamenti di tutti noi se lasceremo in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti una Terra ancora vivibile. È indispensabile rispettare la natura e far sì che le attività antropiche non interrompano i naturali cicli biogeochimici degli elementi che creano le condizioni perché la vita possa continuare a perpetuarsi nei suoli, nei mari e in tutto il Pianeta.
) Il gioco preferito? Naturalmente il calcio: due cartelle o due maglioni per fare i pali e via!
) Che ruolo aveva la Natura nella sua fanciullezza? Era il punto di arrivo, quando arrivava luglio e potevo andare al mare. ) E in questo momento, che posto ricopre l’Ambiente nella sua vita? Ho la consapevolezza che l’Uomo è l’unico animale pericoloso per la Terra che abita. ) Un profumo indimenticabile legato alla Natura? I primi che arrivavano fin quasi al mare a Pescara Pineto, il posto in cui passavo le vacanze da bambino. ) La cosa più preziosa del nostro Pianeta? L’intelligenza dell’Uomo. ) E la cosa più pericolosa? La poca intelligenza dell’Uomo. ) Quante volte ci si dimentica dell’Ambiente? Tutte le volte che non si considera che milioni di piccoli gesti possono salvare il nostro Pianeta. ) Un messaggio per il Pianeta Terra? Molte persone stanno lavorando per prolungarti la vita e molti stanno migliorando il loro livello di sensibilità.
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Calendario appuntamenti
Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data
Orario
Evento
1 Mag
9.00-18.00
Festa del Lavoro e dell'economia solidale
1 Mag 2 Mag 2 Mag 3 Mag
10,00-24,00 20,30-22,30 20,30-22,30 20.30
4 Mag
7,50
5 Mag 5 Mag 5 Mag 5 Mag 7 Mag 7 Mag
9.00 10,00 9.30 10.00-18.30 19,15 20,00
7/11 Mag 8 Mag 10 Mag
16° convegno europeo sulla forestazione urbana Ciclo i Legami sociali: Appartenenze,identità plurali, migrazioni Convegno sul tema della sicurezza stradale con tema “Bici e sicurezza: questo matrimonio s'ha da fare” 20,30-22,30 Gorle Smart City: incontro sul tema dell'efficienza energetica e dell'uso delle fonti rinnovabili 9.00 Il Signore dei Formaggi-primo episodio: la lavorazione 8.45 Dove ancora cantano le rane..A Bereguardo insieme al FAI
10 Mag 11 Mag 11 Mag
Tipologia
Mercato produttori Locali e Presentazione Progetti Festa del Calendimaggio o Festa Celtica di Beltane Giornata a tema Spettacolo teatrale gratuito Donne Ribelli Spettacolo teatrale Serata introduttiva all'apicoltura Incontro a tema Sette appuntamenti di … vini alla Polisena. "Il biologico altre Cena con degustazione frontiera" Alle radici del formaggio edizione primaverile. Dall'allevamento Incontro a tema della capra alla produzione dei formaggi caprini Biciclettata Brusaporto-Bergamo-Astino Biciclettata Carovana sul Serio 2013, 4° edizione Un museo......diverso Incontro a tema La natura ha bisogno di cura! Volontariato Per filo e per sogno Fiera/Mercato del Tessile Aperitivo e Assemblea dei Soci Coop. Il Sole e La Terra Riunione Riunione di Greenpeace Riunione
21,00 9.00
Luogo svolgimento
Contatti
Calusco d'Adda (BG), Al Centro Civico - Chiesa Vecchia San Giovanni Bianco, Cascina Gervasoni Bergamo, Cinema Conca Verde, via Mattioli 65 Zogno, frazione Endenna Oratorio Pontida Loc. Riviera, Via Cà di Maggio, 333 c/o Agr. Polisena
www.maxarchetti.it Max Archetti 338/2677703 info@cascinagervasoni.it www.liberabg.it arcinvalle@gmail.com Marta: 347/6985828 Tel. 035.795841 - info@agriturismopolisena.it
Costa Serina, agriturismo la Pèta, via Pèta 3
www.ilsoleelaterra.it
Partenza dalla sede conviviale del Rotary Club di Dalmine Casale Cremasco, Museo dell'acqua Dossena (BG), Loc. Prato Molinaro Fraz. Molini Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Curno, via Fermi 56, Centro Zebra Bergamo, Spazio Polaresco
Convegno Incontro a tema Convegno
Milano Bergamo, La Porta, viale papa Giovanni XXIII, 30 Bergamo, Palazzo Frizzoni, Sala Tremaglia
Claudia 338/8401535 www.aribi.it www.carovanasulserio.net Volontariato per curare boschi, fiumi e sentieri Claudio 338.7520039 - Chiara 349.2726037 www.ilsoleelaterra.it greenpeacegl.bergamo@gmail.com - Chiara 347/2827787 Veronica 339/8687868 www.emonfur.eu www.laportabergamo.it Claudia 338/8401535 www.aribi.it www.rotaryclubdalminecentenario.org
Incontro pubblio
Gorle, Auditorium Biblioteca Comunale, via Marconi 5
www.comune.gorle.bg.it
Valtorta Bereguardo e Pavia
www.slowfoodbergamo.it/rete-giovane/programma-rete-giovane/ www.slowfoodbergamo.it/programma-condotta/dove-ancora-cantano-lerane/ www.mutuosoccorsobergamo.com 035/247151 Claudia 338/8401535 www.aribi.it www.comune.gorle.bg.it
Visita ad un caseificio di fondo valle Visita a azienda agricola biodinamica, pranzo e visita alla Certosa di Pavia 12 Mag 8,00 Ricordando Giuseppe Verdi: visita a Busseto Visita Guidata 12 Mag 9.00-16.00 Bimbinbici 2013 Biciclettata 15 Mag 20,30-22,30 Gorle Smart City: incontro sul tema dell'efficienza energetica e Incontro pubblico dell'uso delle fonti rinnovabili 17/19 Mag Beerghèm 2013 Degustazione 17/18 Mag Elettricittà 2013 Fiera 17/19 Mag Seminario internazionale di Ikebana dell'Associazione culturale Seminario Ikebana Ohara di Tokyo 18 Mag 19.30 L'aperitivo si tinge di rosso Aperitivo con Rete Giovane Slow Food 18 Mag 10.00 Open Day cantiere Immagina una casa che produce più energia Open Day di quanta ne consuma 19 Mag Festa del Volontariato Incontro 19 Mag
Festa delle Oasi italiane del WWF: escursione e laboratori ludici Giornata a tema per bambini 21 Mag 20,30-22,30 Gorle Smart City: incontro sul tema dell'efficienza energetica e Incontro pubblico dell'uso delle fonti rinnovabili 23-25 Mag Expo Scuolambiente Manifestazione
Ritrovo a Bergamo, piazzale Malpensata Bergamo, piazza Cavour, Laghetto dei Cigni Gorle, Auditorium Biblioteca Comunale, via Marconi 5 Castello di Clanezzo, Ubiale Clanezzo Fiera di Bergamo Trescore Balneario
www.ikebanabergamo.it eleghez@gmail.com
La Tinaia, Colle dei Pasta, Torre de Roveri Osio Sotto, via Verga
www.slowfoodbergamo.it/rete-giovane/programma-rete-giovane/ ingo@abc-studio.it - www.abc-studio.it
Bergamo, Spazio Giovani Edonè Valpredina-Cenate Sopra, Oasi del WWF
greenpeacegl.bergamo@gmail.com - Chiara 347/2827787 veronica 339/8687868 www.oasivalpredina.it valpredina@wwf.it 035/956140
Gorle, Auditorium Biblioteca Comunale, via Marconi 5
www.comune.gorle.bg.it
Bergamo, Museo di Scienze Naturali E. Caffi, piazza cittadella 10 24/26 Mag 10.00-22.00 2° Edizione Festival Ambiente Bergamo Mostra/Convegno Bergamo Sentierone 25 Mag 9.00 Slow Food Day Incontro Bergamo, piazzale Alpini 26 Mag 19.30 L'aperitivo si tinge di verde Aperitivo con Rete Giovane Slow Food La Tinaia, Colle dei Pasta, Torre de Roveri 25 Mag 6° Edizione Floreka "I nostri Germogli tra Petali e Parole" Mostra/Mercato Gorle, c/o Parco Pubblico Centro Culturale 27 Mag 20,30-22,30 Gorle Smart City: incontro sul tema dell'efficienza energetica e Incontro pubblico Gorle, Auditorium Biblioteca Comunale, via Marconi 5 dell'uso delle fonti rinnovabili
www.birrificioviapriula.it
www.istruzione.lombardia.gov.it info@greensolution.it - Cell. 335.362358 www.slowfoodbergamo.it www.slowfoodbergamo.it/rete-giovane/programma-rete-giovane/ 393.154355 - floreka.bg@mail.com - www.floreka.sitiwebs.com www.comune.gorle.bg.it
Data
Orario
Evento
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
Tutti i martedì Tutti i giovedì Tutti i venerdì Tutti i sabato Ogni 1° sabato del mese Ogni 2° sabato del mese Ogni 3° sabato del mese Ogni 4° sabato del mese Ogni 4° sabato del mese Ogni 1° domenica del mese Ogni 3° domenica del mese
8.00-12.30 8.00-12.30 8.00-12.30 9.00-12.00 8.30-12.00 8.30-12.30 8.30-12.00 8.30-12.00 9.00-13.00 9.00-18.00 9.00-13.00
Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Mercato "Briologico" Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo e non solo Farmers market Campagna Amica Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo
Bergamo, piazza S. Spirito Seriate, piazza Alebadri Bergamo, piazza Pontida Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Stezzano (Bg) Albino (Bg) Zanica (Bg) Madone (Bg) Bergamo, piazzale Alpini Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Corna Imagna (Bg)
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