Athenaeum Spring&Summer 2011

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THenæuM T LA RIVISTA FREE-PRESS DEL MONDO UNIVERSITARIO

AT H E N Æ U M n º 1 6 | a n n o 4 n u m e r o 2 | a l l e g a t o r e d a z i o n a l e a L’ I N F O R M A F R E E M A G A Z I N E » n º 3 2 | 2 0 1 1

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Spring&Summer 2011 ATHENÆUM nº 16 | 2011 – anno 5 numero 1 allegato redazionale a iMAGAZINE nº 32 | 2011 – anno VI numero 3 maggio - giugno 2011 Direttore responsabile Andrea Zuttion La copertina di questo numero è di www.flickr.com/photos/vk2gwk Hanno collaborato Vanni Veronesi, Marco Simeon, Alessandro Morlacco, Andrea Fiore, Tiziana Sbrizzo Art Director Andrea Olivo Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in Italia. Tiratura 5.000 copie. © imagazine. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo Goliardica Editrice s.r.l. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

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Camera con vista

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Il muro di Roger Waters

In Tour Concerti Italia

Fuori Copione

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La Commedia Italia

Cooming Soon L’autore della porta accanto Alessandro Morsut

Parole in (semi)libertà

12 pag.14 pag.

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La grande lezione di Paola Mastrocola

L’osservatorio goloso Che cucina sarebbe, senza gli uomini?

Around the world Cool Hunter Retrò, marinare e ninfe urbane

SerT

20 pag. 24 pag.

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Intrappolati nella rete

Giochi

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C amera con vista di Vanni Veronesi

Il muro di Roger Waters 44

È

stato un successo clamoroso: i primi di aprile, al Forum di Assago, Roger Waters, storico leader dei Pink Floyd, ha registrato il tutto esaurito con il suo spettacolo musicale - definirlo concerto è riduttivo - The Wall. Abbandonato il gruppo nel 1984 in polemica con il grande David Gilmour, Waters fu protagonista di scontri in tribunale, accuse e dichiarazioni ineleganti: «Senza di me, non ce la farete mai». Invece, i Pink Floyd continuarono a vivere, in una se-

conda giovinezza testimoniata da due album capolavoro: A Momentary Lapse of Reason e The Division Bell. Diciamolo: Roger Waters non è una persona particolarmente simpatica. Ma se dovessimo giudicare gli artisti sulla base della simpatia, finiremmo per bruciare i libri di storia dell’arte. E allora, la verità è che un’opera come The Wall, album in due dischi uscito nel 1979, senza quel borioso rocker non sarebbe mai esistita. E io non riesco a concepire la musica, la cultura, l’immaginario stesso del Novecento senza The Wall.


Foto di Patrizio Boschi © si ringrazia per la gentile concessione - www.flickr.com/photos/patrizio1981/

The Wall: il Muro.

Il muro come barriera che ognuno di noi si

costruisce attorno per fuggire dalle sofferenze della vita, ma anche il muro

come strumento del potere per dividere, segregare, reprimere. Il muro come metafora dell’alienazione, dove ogni mattone è uguale al suo vicino:

proprio come l’uomo nella società di massa, ucciso dal pensiero unico, dall’appiattimento culturale, dalla dittatura dei mezzi di comunicazione.

«We don’t need no education!» cantavano i Pink Floyd, in quella celebre ‘traccia n. 5’: «Non abbiamo bisogno dell’istruzione». Rogers Waters, ve-

dendo l’uso distorto che in tutto il pianeta si era fatto di quella frase, si irritò

moltissimo: perché la sua non era una polemica contro la scuola in quanto tale, bensì contro un certo sistema educativo, capace solo di soffocare la fantasia, la creatività, la vivacità gioiosa dell’adolescenza, così da trasfor-

mare ogni ragazzo in «un altro mattone nel muro». Resta il fatto che, al di là delle intenzioni di Waters, Another Brick in the Wall 2, la canzone più famosa dell’album, è paradossalmente la più superata: forse l’unica davvero

‘attempata’, l’unica in cui si senta fortemente lo spirito dei tempi. Sì, perché The Wall è un esempio mirabile di come si possa sopravvivere a cambiamenti epocali senza sentire il peso degli anni: i suoi contenuti, dalla macchina

diabolica del successo all’orrore del totalitarismo, dalla follia della guerra

alla misera condizione di chi si ritrova con una vita svuotata di senso, parlano all’uomo d’oggi come a quello di trent’anni fa. Così come parla, con vigore sempre nuovo, il suono ‘puro’ di The Wall, con i suoi geniali arrangiamenti e i mirabili pezzi strumentali: storia della musica, non solo del rock.

Un classico ha sempre qualcosa da raccontarci, diceva Italo Calvino. Quel

Forum di Assago riempito di giovani nati dopo il ‘79 lo dimostra come meglio non si potrebbe.

Vanni Veronesi

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Concerti Italia

Eventi Musicali e concerti KOM 011

Vasco

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Il nuovo lavoro del nostro rocker di Zocca, preceduto dall’accattivante singolo Eh Già, contiene dodici brani. Sono stati registrati tra Bologna e Los Angeles con l’entourage dei collaboratori storici: Guido Elmi, Tullio Ferro, Gaetano Curreri e Roberto Casini e suonato da musicisti di razza come Vinnie Colaiuta, e i chitarristi Tim Pierce e Dean Parks turnista di lusso degli Steely Dan. Alla conferenza stampa di presentazione, Vasco Rossi ha commentato: “Certo, Vivere non è facile, come intitolo un brano del cd, ma la vita va affrontata così com’è, senza drammatizzare né cercare ragioni altre, con un po’ di coraggio, oppure niente, e questo spiega la scelta del titolo per il disco. Ma non sono pessimista, metto semplicemente le mani avanti. Penso al peggio, così tutto il resto può essere solo positivo. Quanto al niente, se e quando spegnerò l’interruttore sarà per il mio diritto di decidere, che nessuno mi può levare”. Un album vero, sincero, appassionato e chi lo ha ascoltato afferma che è una delle sue migliori realizzazioni dove lui ha ancora la velleità di cantare ciò che vuole, senza lasciarsi condizionare. Per questo, in copertina lui è alla guida e si guarda indietro, perché, secondo il suo pensiero ‘l’artista deve fuggire dai posti di blocco del conservatorismo, dall’omologazione, dai poteri che non lo vogliono far parlare, lo controllano, lo limitano’.

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11 giugno 2011 Mestre - Parco S.Giuliano (Heineken Jammin’ Festival) 16 giugno 2011 Milano - Stadio San Siro 17 giugno 2011 Milano - Stadio San Siro 21 giugno 2011 Milano - Stadio San Siro 22 giugno 2011 Milano - Stadio San Siro 26 giugno 2011 Messina - Stadio San Filippo 1 luglio 2011 Roma - Stadio Olimpico 2 luglio 2011 Roma - Stadio Olimpico

Jovanotti

Jovanotti ha cominciato il suo tour per il disco Ora da Rimini e lo ha fatto reinventandosi, come è già successo per lo stesso album che porta sul palco. Si è puntato sulla tecnologia, sulle immagini 3D, sul computer, sui sintetizzatori.

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l’energia dell’unico appuntamento live elettrico di Ligabue nel 2011!

Luciano Ligabue

Dopo essere stato incoronato artista dell’anno e aver registrato nel 2010 un successo discografico e live dietro l’altro (disco più venduto, singoli più programmati dalle radio e tour più visto), per Ligabue… il meglio deve ancora venire! Così, a chiusura di un anno straordinario tra stadi (16 date sold out), palasport (12 date sold out) e teatri (28 date sold out), Ligabue dà appuntamento ai suoi fan il 16 luglio all’interno dell’Aeroporto di Reggio Emilia, per Campovolo 2.0: un concerto (unico live elettrico del 2011) e una giornata di grande festa (tra quanto succederà sull’unico palco lungo 80 metri e

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Ma senza dimenticare l’uomo, vero motore di tutte le macchine, anche quelle musicali. Lorenzo ha così deciso di affidarsi a un futuro ancora permeato del romanticismo che ha caratterizzato i lavori precedenti del cantautore. E nella performance live c’è spazio per questi due principi costitutivi, che si spartiscono le due ore di concerto. Si parte con l’attacco di luci, suoni e i ritmi elettronici dal nuovo album di Jovanotti, già messi in chiaro dal primo singolo Tutto l’amore che ho. Un ampio spazio sotto i megaschermi ospita la band, mentre l’impianto di luci colpisce Lorenzo creando effetti stupefacenti, come se il cantante fosse avvolto da corde e dando vita a un suo doppione sul palco. Una lunga piattaforma frontale, poi, porta Jovanotti in mezzo al suo pubblico. Perché la tecnologia stupisce, ma è il contatto con il calore della folla che nutre l’artista in sede live. Se l’apertura è tutta per il personaggio del “crooner elettronico”, non mancano i classici pezzi acustici da stadio: curiosamente introdotti da filmati di Piero Angela, i due momenti unplugged sollevano il coro del pubblico mentre Lorenzo intona Penso positivo, A te, Ragazzo fortunato e tutti i suoi pezzi storici.

Concerti Italia

Sabato 16 luglio al Campovolo di Reggio Emilia

nel LigaVillage) che si preannunciano imperdibili e irripetibili! Campovolo 2.0 si svolgerà nella stessa area (Campovolo) dove il 10 settembre 2005 Ligabue suonò di fronte a 180.000 persone (record europeo di biglietti venduti, per un solo concerto, con 165.264 paganti). L’area è stata predisposta per accogliere 100.000 persone.

“Ora” in tour • • • • • • • • •

10, 11, 13 e 14 maggio Assago (Mi), MediolanumForum 18 e 19 maggio Torino, Palaolimpico 21 e 22 maggio Ancona, PalaRossini 24 maggio Brescia, Fiera Brixia Expo 26 maggio Parma, Palacassa 2 luglio Piazzola sul Brenta (Pd), Anfiteatro Camerini 5 luglio Bergamo, Fiera di Bergamo 8 e 9 luglio Roma, Stadio Olimpico 14 luglio Sarzana (Sp), Stadio Luperi

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Concerti Italia

Bon Jovi Open Air 17 luglio, Udine, stadio Friuli

Il tour dei Bon Jovi, che porterà la band in Italia il prossimo 17 luglio, si conferma come uno dei più acclamati degli ultimi anni: da quando è ripreso, lo scorso 9 febbraio, sono stati venduti 250mila biglietti per 15 show sold out. Un dato che conferma il successo del 2010 (2 milioni di biglietti e 197 milioni di incasso), che ha visto il gruppo consacrato con il premio per il Tour dell’Anno. La tournee si concluderà a Lisbona il prossimo 31 luglio e chiuderà un decennio di successo per i Bon Jovi. La band, capitanata dal leader Jon Bon Jovi, nel corso della carriera ha venduto oltre 120 milioni di album del mondo tenuto oltre 2.600 concerti di fronte a 34 milioni di fan. I Bon Jovi porteranno il ‘Greatest hits’ di ultima pubblicazione.

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Sting

Il Symphonicity tour vede Sting esibirsi nei suoi più grandi successi riproposti con arrangiamento sinfonico. I suoi brani più famosi, scelti da una lunga e illustre carriera che ha collezionato numerosi dischi di platino, un incredibile numero di canzoni che hanno raggiunto il top delle classifiche mondiali, innumerevoli premi e riconoscimenti, e la sbalorditiva cifra di quasi 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, sono stati reinterpretati in chiave sinfonica con gli strumenti orchestrali di Jorge Calandrelli, David Hartley, Michel Legrand, Rob Mathes, Vince Mendoza, Steven Mercurio, Bill Ross, Robert Sadin, e Nicola Tescari.

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Concerti Italia

The Big 4

6 luglio Arena Fiera di Milano (Rho) The Big 4, ovvero l’unione di Metallica, Slayer, Megadeth e Antrax, arriva in Italia per un’unica imperdibile data del sontuoso tour. The Big 4 ha debuttato in Europa lo scorso anno in occasione del Sonisphere Festival coinvolgendo più di 500.000 fan accorsi ad assistere al mega concerto da tutta Europa. Si tratta dell’evento più significativo nella storia dell’heavy metal, i quattro nomi fondamentali del thrash americano sono pronti a invadere il nostro Paese il 6 luglio all’Arena Fiera di Milano (Rho), unica occasione per assistere al live in cui i vostri metal-idoli di sempre si alterneranno in successione sullo stesso palco.

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La scaletta, creata appositamente per questo tour, comprenderà pezzi storici dei Police tra cui Every Little Thing She Does Is Magic, Roxanne, Next To You e Every Breath You Take, oltre naturalmente ai brani più famosi della sua carriera da solista, come Englishman in New York, Fragile, Russians, If I Ever Lose My Faith in You, Fields Of Gold e Desert Rose. Sting sarà inoltre accompagnato da un gruppo di grandi musicisti, tra cui Dominic Miller (chitarrista di Sting da lungo tempo), Rhani Krija (percussionista multi-genere di Sting da diverso tempo), Jo Lawry (alla voce) e Ira Coleman (al basso).

Symphonicity tour • 27 luglio Palermo, Parco Archeologico Castello a Mare (con l’Orchestra sinfonica di Palermo Arturo Tosca- nini) • 29 luglio Venezia, Piazza San Marco (con l’Orchestra Sinfonica di Venezia di 50 elementi - Organizzazione Live Nation) • 31 luglio Brescia, Piazza della Loggia (Organizzazione Live Nation)

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F uoricopione di Marco Simeon

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on ho mai pensato che i cinepanettoni di desichianboldiana (sfortunatamente non memoria ma) immancabile presenza, rappresentino davvero gli italiani. Truffatori, casinisti, donnaioli allupati: sono vent’anni che questo cliché ci viene propinato sotto le feste. È un po’ come quel lontano cugino, rozzo e sboccato, che, almeno, agli interminabili pranzi natalizi riusciva a far ridere tutti con un bel rutto. Ma gli anni passano, e le battute sono sempre le stesse, i rutti poi non parliamo: “cugino, c’avresti anche rotto i maroni!” Ma non si può dire, del resto fa parte della famiglia. Certo, Natale con i tuoi, ma mi sembrava che un obbrobrio l’anno fosse sufficiente.

Non la pensavano così Neri Parenti e Christian De Sica, che quest’anno riuniscono la loro banda di mal(f)attori per fare il bis. “Amici miei-come tutto ebbe inizio”, quello che vorrebbe essere il prequel dei film di Mario Monicelli, è uscito in Italia il 16 marzo. Non se ne sentiva davvero il bisogno. Non si capisce se siamo alla volgarizzazione della storica saga o a un cinepanettone in salsa rinascimentale. Chi ricorda con un sorriso Philip Noiret, Gastone Moschin o Ugo Tognazzi, non può che essere preso da disagio, per non essere volgari, a vedere i loro ruoli in mano ad attoroni del calibro di Giorgio Panariello e Paolo Hendel. E meno male che il grande Monicelli ha fatto in tempo a maledirli, prima di lasciarci. Le commedie italiane che meritano di essere viste sono altre: magari anch’esse parlano di stereotipi, ma almeno sono attuali. O almeno fanno ridere davvero.


la

Commedia Italia Non solo De Sica…

C’è il grande, permettetemi, Checco Zalone, con “Una bella giornata”. Apoteosi dell’autoironia, il comico pugliese crea un perfetto “eroe” dell’Italia contemporanea: il terruncello incolto ma di buoni sentimenti che vuole far carriera nel gran mondo milanese. Xenofobo, tamarro, ignorante e contento, con una certezza: in Italia studiare “non serve a un cazzo”. E ricordiamo anche Antonio Albanese e il film “Qualunquemente”, che in un crescendo grottesco di situazioni surreali (ma non tanto) ci fa seguire una vera epopea del malaffare e la mafia elevata a dottrina politica. Film sconclusionato, ma

l’intento è positivo: e positive le risate, amarissime, di quelle che fanno pensare. E poi un consiglio: il primo aprile è uscito “Boris-il film”, trovate il modo di vederlo. E se avete tempo, godetevi anche le tre serie tv da cui è tratto. In “Boris” il trio registico Vendruscolo-Ciarrapico-Torre porta in scena le vicende di una troupe televisiva alle prese con un’improbabile soap-opera. Nell’omonimo film, gli stessi personaggi dovranno realizzare, appunto, un lungometraggio. “Boris”, metafiction e da oggi metacinema, è uno dei migliori prodotti del panorama italiano, purtroppo non conosciuto come meriterebbe. Intelligente, graffiante, ironico, divertente alle lacrime, mette in scena il mondo di chi fa la televisione, il dietro le quinte del teatrino mediatico d’Italia. Scoprendone i vizi, il cinismo, la cattiveria nei rapporti di lavoro: e lo fa con alcuni fra i migliori attori italiani e caratteristi eccezionali. Soprattutto, “Boris” è una commedia italiana che sa dirci qualcosa su di noi molto più di qualsiasi cinepanettone.

Marco Simeon

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C oming soon

• Dall’11 maggio •

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Red

The Housemaid

di Robert Schwentke; con Bruce Willis, Morgan Freeman, Helen Mirren, John Malkovich USA 2011, Azione/Thriller, 111 Min

di Robert Schwentke, Im Sang-soo; con Jeon Do-yeon, Woo Seo, Jung-Jae Lee Corea del Sud 2010, Drammatico/Thriller, 107 Min

Paul Moses è un ex agente della CIA specializzato nelle cosiddette “operazioni in nero”. Vive isolato dal resto del mondo e comunica solo con pochissime persone. Quando Michael Beesley, il nuovo capo della CIA, viene a conoscenza dell’esistenza di Moses, di quello che ha fatto e degli scottanti segreti che detiene, decide di eliminarlo, mettendo sulle sue tracce un giovane killer agguerrito e ipertecnologizzato.

Euny, una giovane cameriera, assiste per caso al suicidio di una ragazza. Il giorno dopo viene assunta come aiuto-governante presso una ricca famiglia borghese. Il padrone di casa, Hoon, ricchissimo uomo d’affari, la seduce e ne fa la sua amante. La vita di tutta la famiglia vacilla, a incominciare da quella della moglie Hae Ra, incinta di due gemelli.

Un perfetto gentiluomo di Shari Springer Berman, Robert Pulcini; con Katie Holmes, Paul Dano, Kevin Kline USA 2010, Commedia, 108 Min Louis Ives, aspirante scrittore che si sente come l’eroe solitario di un romanzo di F. Scott Fitzgerald, parte alla volta di Manhattan per realizzare il suo sogno. Qui finirà per condividere l’appartamento con l’eccentrico commediografo Henry Harrison, che per sbarcare il lunario fa da accompagnatore a ricche vedove dell’alta società newyorkese. Tra i due nasce un legame speciale...


Cooming soon

Info e immagini per cortesia di coomingsoon.it

• Dal 18 maggio •

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare di Rob Marshall; con Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane USA 2011, Commedia/ Avventura, 141 minuti Quando Jack (Johnny Depp) incontra una donna del suo passato (Penelope Cruz), non è certo se si tratti di amore, o se lei sia una spietata artista dell’imbroglio intenzionata a usarlo per trovare la leggendaria Fontana dell’Eterna Giovinezza. Nel momento in cui lo costringe a salire a bordo della Queen Anne’s Revenge, la nave del famigerato pirata Barbanera (Ian McShane), Jack si ritrova in un’inaspettata avventura in cui non sa chi temere di più: Barbanera o la donna del suo passato.

Il dilemma

The Beaver

di Ron Howard; con Vince Vaughn, Winona Ryder, Kevin James USA 2011, Commedia/Drammatico, 118 Min

di Jodie Foster; con Jodie Foster, Mel Gibson, Anton Yelchin USA 2011, Commedia/Drammatico, 91 Min

Due amici fraterni sono anche soci in affari. Il loro rapporto si incrinerà a causa dei tormenti di uno dei due, che ha visto la moglie dell’amico al ristorante in atteggiamenti intimi con un altro uomo e non sa se informare l’amico o tenersi tutto per sé. Prima di decidere avvia un’indagine del tutto amatoriale che tra gaffe e sorprese, porterà alla luce segreti inaspettati anche nel passato dell’amico/socio.

Walter Black, presidente di un’azienda di giocattoli sull’orlo dl fallimento, soffre di una grave forma di depressione. Quando la moglie lo caccia di casa, trova la marionetta di un castoro (beaver) e inizia ad animarla. Walter diventa così simpaticissimo, un vero vulcano di energia e di idee. Riesce a riconciliarsi con la moglie e il figlio piccolo e a riportare l’azienda al successo. Ma presto, The Beaver diventa troppo ingombrante e pericoloso.

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L’autore della porta accanto

di Andrea Doncovio

Alessandro Morsut

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Ama la musica e le nuove tecnologie. E adora pensare. “Un esercizio che le persone si stanno disabituando a fare”. Per stimolarle, ha messo nero su bianco le proprie impressioni sulla quotidianità. Assieme a due amici ha voluto raccoglierle in un libro. È nato così

Ho una vita che cigola: da maggio in libreria. Alessandro, partiamo dal presente: cosa fai nella vita? “Frequento il corso universitario di Scienze e Tecnologie Multimediali a Pordenone”. Un ragazzo con la passione per i nuovi media… “Mi interesso di web design e mi piace realizzare filmati di vario tipo. L’altra mia grande passione, poi, è la musica: suono batteria e chitarra”. Musica e nuove tecnologie… Scusa, ma l’idea di scrivere un libro com’è nata? “Quando avevo 17 anni è successo qualcosa: ho sentito dentro di me il bisogno di fermarmi ad osservare ciò che avevo intorno, fisicamente e non. Da questo è scaturito il volere di conservarne il risultato per farne mente locale o per future analisi”. Il risultato sono 365 frasi sulle tematiche

più disparate: l’amore, la rabbia, la voglia di lottare. Attraverso questo libro che messaggi hai voluto trasmettere? “Da semplice persona comune ho voluto esporre i miei pensieri per istigare gli altri a farlo. Ritengo che sia fondamentale poter dedicare sempre del tempo alle proprie riflessioni”. Ho una vita che cigola, domanda secca: perché questo titolo? “Risposta sincera: il titolo è un personale impeto che mi è venuto semplicemente pensando al senso completo del contenuto”. C’è qualcuno che ti ha aiutato in questo tuo progetto? “Ci sono due persone che mi hanno aiutato in particolare: Romans, che mi ha fornito un supporto instancabile, e Antons, che con le sue personali illustrazioni ha arricchito il libro”.


Alessandro Morsut, 22 anni il prossimo 5 luglio, vive a Grado. Nella foto in basso è ritratto assieme agli amici Romans (a sinistra) e Antons. Ha appena pubblicato il suo primo libro Ho una vita che cigola, edito da Goliardica Editrice. Hai iniziato a scrivere questo libro all’età di 17 anni: quanto tempo ti ci è voluto per completarlo? “Poco più di tre anni. Per l’esattezza il periodo intercorso da quando avevo 17 anni a quando ne ho compiuti 20. Una pagina importante della mia vita, come credo per chiunque”. Solitamente quando trovavi il tempo per scrivere? “In questo caso specifico si può dire che non ci sia stato né un tempo né un luogo: quando il pensiero arriva lo cogli in qualunque modo”. Dall’Alessandro Morsut scrittore a quello lettore: che testi prediligi leggere? “Solitamente non leggo libri, piuttosto tendo ad informarmi molto tramite internet. Mi piace riempire il tempo con tutte le altre mie attività”. C’è uno scrittore a cui ti ispiri? “Non ce n’è uno in particolare: ogni persona così come ogni cosa ti può ispirare nel modo giusto”. Qual è stata la prima persona a cui hai fatto leggere Ho una vita che cigola? “Il mio amico Romans…”. E il suo primo riscontro qual è stato? “Diciamo positivo, visto che il passo successivo è stato mettersi alla ricerca di una casa editrice”. Ora il contenuto si apre al grande pubblico: quando un lettore leggerà il libro quale ti piacerebbe possa essere il suo pensiero? “Questo è proprio il cardine del libro: non è importante quale sarà il pensiero, ma il fatto

stesso di pensare, si tratti indifferentemente di una critica o di un apprezzamento”. Qualcuno ti chiede un motivo per leggere Ho una vita che cigola: cosa rispondi? “Il motivo è il concetto per cui l’ho scritto: semplice riflessione, l’invito a confrontarsi con se stessi per mezzo di queste pagine”. Dovessi consigliare questo libro a un personaggio famoso, chi sceglieresti? “Julian Assange (fondatore di Wikileaks, ndr) e tutte le persone con un vero potere decisionale in questo mondo”. Perché? “Diciamo che lo riterrei un ottimistico tentativo di migliorare realmente qualcosa”. Restiamo nel mondo delle ipotesi: il mago della lampada ti concede di realizzare tre desideri, quali esprimeresti? “Solo uno: mi piacerebbe semplicemente che, per un giorno, ogni persona scambiasse la propria vita con quella di una diametralmente opposta”. Per la chiusura torniamo nel mondo reale: cosa vorrebbe fare da grande Alessandro Morsut? “Seguire la strada appena iniziata con tutte le gioie e i dolori che ne deriveranno”.

Andrea Doncovio

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P arole in

(semi)libertà

La grande lezione di Paola Mastrocola Paola Mastrocola è tornata da poco in libreria con un volume

che è già un caso letterario: Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare (ed. Guanda, pp. 271, € 17). Chiunque voglia occuparsi di scuola, non può prescindere da questo saggio ‘politicamente scorretto’, esemplare per lucidità, coraggio, profondità d’analisi e bello stile.

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ragazzi delle superiori, afferma con dati inoppugnabili l’autrice, non sanno più scrivere, non sanno esprimersi, non hanno idea dell’ortografia e sono privi di cultura generale. Eppure arrivano da anni e anni trascorsi sui banchi di scuola: anni trascorsi invano? Pare proprio di sì, se i risultati sono questi. Fin qui, si tratta di cose note. La Mastrocola, però, ha l’onestà intellettuale di affermare come la colpa di questo disastro ricada soprattutto sulla sua generazione. Quella degli -ismi: il sessantottismo, la battaglia contro il malinteso ‘nozionismo’, il pedagogismo, il buonismo, il progressismo elevato a unico dogma da venerare. Ed ecco che si possono leggere parole come queste (p. 97): «Secondo me, a lungo andare la gente si stuferà degli accessi facili. E dei luoghi snaturati, e dei ruoli abbassati. E dei vestiti inappropriati. Ci stuferemo della nostra stessa ipocrisia, di questa nostra artificiosa operazione di continuo camuffamento, sempre a voler dire al nostro prossimo: non aver paura, entra, la scuola non è veramente una scuola, la libreria non è una libreria, il teatro non è un teatro. Il professore non è un professore, il genitore non è un genitore. Tutti sono nessuno, tutto è niente. Siamo uguali, siamo amici.

Dovremmo smettere di attrarre gente come ai baracconi: venite, venite, per di qua! La gente non ne può più del circo. E può essere che tra breve sarà attratta proprio dal contrario, e le sembreranno appetibili proprio quei luoghi che non chiamano a gran voce, che non invitano e non accolgono, ma che semplicemente, e con grande serietà, sono. Sono quel che sono e sono sempre stati, e non hanno paura di continuare ad essere». Da incorniciare. Al di là delle considerazioni personali, l’autrice ci offre anche una storia delle riforme degli ultimi anni, da Berlinguer alla Gelmini. Cambiano i colori politici, ma le idee restano le stesse: dalla glorificazione di internet, luogo magico dove tutto si trova e grazie al quale non c’è più bisogno di studiare, alla riduzione delle ore di latino, orribile mostro che turba la crescita dei nostri adolescenti (e se proprio dobbiamo salvarlo, meglio affidarsi a «resoconti in chiave moderna»). Fino al «diritto al successo formativo» dello studente: perché, se ancora non lo sapevate, lo studente ha diritto ad ottenere buoni voti, il diploma e infine la laurea. È la ‘democrazia scolastica’, signori. ‘Reazionaria’ è l’aggettivo che più viene sfruttato dai detrattori di Paola Mastrocola. Ma l’autrice di Togliamo il disturbo vola molto più in alto rispetto al grigiore e al piattume intellettualoide di oggi: di libri come questi e di persone come queste abbiamo, davvero, un gran bisogno.

Vanni Veronesi


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L’osservatorio goloso

Che cucina sarebbe,

senza gli uomini?

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ono un maschio, amo molto cucinare e amo altrettanto mangiare. Qualche giorno fa mi è capitato di guardare una puntata de La Prova del Cuoco, una nota trasmissione televisiva in cui due squadre si confrontano in una tenzone culinaria. Osservando una coppia, m’è balzata agli occhi la differenza tra i due componenti: un giovane cuoco rampante e un anziano signore in vena di galanterie. Due uomini completamente diversi, uniti solo dal fatto d’essere in cucina assieme. Dopo millenni trascorsi nella convinzione, errata, che solo alla donna spettasse di stare ai fornelli di casa, e che gli uomini potessero avere cittadinanza solo nei ristoranti e nelle trattorie, che sia giunta l’ora di conquistarci un ruolo quotidiano in cucina? Ecco una serie di modelli possibili, tra il comico e il tragico.

Il forzato della cucina è uno studente universitario fuori sede, o uno scapolo impenitente, oppure ha sposato una donna che odia la cucina. Vive la sua condizione con muta sofferenza, ma alla fine “più che il dolor può il digiuno”: eccolo allora alle prese con un menù fatto di poche, scarne preparazioni: l’essenziale per la sopravvivenza. Il suo piatto preferito? La pasta con il tonno, possibilmente fatta rovesciando il tonno in scatola direttamente sulla pasta.

Il creativo è un individuo che ha deciso di riversare le sue ambizioni artistiche nella preparazione di pietanze fantasiose. Non conosce ricette. Le crea, ogni volta diverse. L’importante è che gli accostamenti che propone non siano mai stati tentati da nessuno (né, stiamone certi, lo saranno in futuro). Temutissimo dai commensali, è addirittura rovinoso per chi deve pulire la cucina dopo che lui l’ha utilizzata.


bolliti. Molto ricercato come anfitrione, diviene pericoloso quando coinvolge i suoi ospiti in gare “all’ultimo boccone”. Piatto preferito: i dolci, preferibilmente ipercalorici.

Il grigliatore Il seduttore cucina perché vuol piacere alle donne. È un trentenne che abita da solo in un luminoso appartamento, o un attempato signore ancora piacente. Adora invitare a cena, e si prepara con cura per l’occasione: lettura delle migliori riviste da cucina, selezione degli ingredienti più raffinati, attenzione maniacale ai dettagli. Il tutto, naturalmente, finalizzato alla conquista.

fedele alle sue origini di uomo-cacciatore, è il re della carne alla brace. Tutto l’inverno, non è in grado di cuocere un uovo al tegamino, e qualcuno deve occuparsi di lui. Ma con l’arrivo della bella stagione, si risveglia dal letargo e inizia a trafficare sin dal primo mattino con fuochi e graticole. Il lavoro si conclude quando, dopo aver guardato mangiare tutti gli amici da dietro la griglia, si siede a gustare l’ultima salsiccia semi-carbonizzata. Il suo sogno sarebbe grigliare un maiale intero, con tutte le setole. Per il momento si accontenta della costata.

Il ghiottone cucina perché gli piace mangiare, e tanto. Per lui, invitare gli amici a cena è una scusa per strafogarsi impunemente di paste, risotti, brasati e

Alessandro Morlacco

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A round the world In questo numero

si vola a... Hola!

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Sawubona!

Hello!


(Spagna)

Popolazione: 3.255.944

Around the world

...Madrid

(dati 2009)

Cosa vedere?

Porta di Toledo La visita della capitale inizia da questa porta del XIX sec. e prosegue verso la Basilica di San Francisco il Grande. Palazzo Reale Costruito nel XVIII sec., è conosciuto anche come Palazzo d’Oriente e viene usato dai Reali di Spagna per i ricevimenti ufficiali. Nelle sue vicinanze si trovano la Plaza de la Armeria, la Cattedrale dell’Almudena, i Giardini Reali e il Campo del Moro. Dietro il Campo, sul fiume Manzanares, si trova il Ponte di Segovia. Plaza Mayor Proprio nel cuore di Madrid si trova la più antica piazza della città che è sempre popolata da turisti e madrileni. Al centro della piazza si trova la Statua eque-stre di Filippo III e lungo i suoi lati si trovano numerosi edifici tra i quali spicca sicuramente la Casa della Panaderia. Nelle vicinanze della piazza si trovano la Plaza della Villa, che ospita la Casa della Villa (il municipio), Plaza della Provincia, con il Palazzo de Santa Cruz, sede del ministero degli esteri, il Teatro Reale e il Palazzo del Senato. Puerta del Sol Percorrendo la Calle del Arenal si giunge in quello che può essere considerato il vero cuore di Madrid.

Durata volo: 2h 30’ circa

Altre destinazioni a Madrid.

• Oltre alle bellissime attrazioni già citate, consigliamo di non perdere: Plaza de España; il Museo Thyssen-Bornemisza; la Calle Gran Via ed il Barrio de Salamanca; il grande quartiere espositivo della Fiera di Madrid ed infine la Caixa, famoso centro culturale che ospita numerosi eventi di arte contemporanea; • Poco fuori dalla capitale, in direzione nord-est, si trova Alcalà de Henares, città dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. La cittadina è famosa per l’Università del 1500. Da visitare anche la Plaza de Cervantes. A sud della città si trova Aranjuez, con lo splendido Palazzo Reale e i suoi Giardini (foto in basso).

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Around the world

...Durban (Sud Africa)

Popolazione: 3.346.799 Cosa vedere?

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(dato 2004)

Durata volo: 10 h circa

C’è veramente molto da visitare a Durban, iniziando dal mare. La zona balenabile più apprezzata è il Golden Mile, cinque chilometri di spiaggia splendida situata a nordest della città. Verso nord si trovano il Beachwood Mangroves Nature Riserve, riserva naturale unica al mondo e il Seaworld; parco marino dei divertimenti. Un altro parco naturale degno di essere visitato per tante ore ed in più occasioni per scorgerne i minimi dettagli è il Botanic Garden che ospita nel ospita nei suoi giardini piante tropicali e orchidee. West Street e Victoria Enbankment sono le strade più centrali, contornate dal lusso. Culle della cultura sono il Museo di Storia Naturale e la Galleria d’Arte, che si possono raggiungere agevolmente da Francis Farewell Square. Per chi desiderasse godersi spettacoli teatrali, non resta che cercare il Natal Playhouse Complex; ospita ben due teatri splendidi e dall’architettura coloniale. Spostandosi dal centro si può fare una visita al Temple of Understanding Sri-Sri Radhanatah: tempio degli Hare Krishna. Tra le abitazioni private, oggi adibite a monumenti locali, l’Old House Museum, (la casa coloniale del governatore della provincia del Capo George Robinson) si annovera tra le più belle.


(Australia)

Around the world

...Sidney Popolazione: 4.399.722 (dato 2008)

Cosa vedere?

Durata volo: 19 h circa

Sydney è la più grande metropoli d’Australia e dell’Oceania, ed una sua visita non può esaurirsi in una sola giornata. Il centro di Sidney presenta la maggior parte dei luoghi da visitare. The Rocks e Circulair Quay sono i quartieri più antichi della città, mentre a sud di questi si trova Darling Harbour; City Centre è il cuore economico e finanziario della città. Sidney è una città ricca di musei, gallerie d’arte ed edifici storici. Tra i musei, sono da visitare assolutamente l’Australian Museum, il più grande museo di storia naturale del paese; il Museum di Sydney; l’Art Gallery e il museo di arte contemporanea. Gli edifici di Sidney rappresentano una gran varietà di stili architettonici, dai semplici palazzi di epoca georgiana, come la Chiesa di St. James, alle avveniristiche costruzioni dell’espressionismo moderno, come l’Opera House di Jerry Utzon, il monumentale insieme di teatri simbolo stesso della città. Lungo i quartieri si incontrano le testimonianze delle diverse culture che animano Sydney, come la Gran Sinagoga, che riunisce dal 1878 la comunità ebraica australiana, o come il Chinese Garden, sorto nel 1984, a suggello dell’amicizia cino-australiana. Le più antiche testimonianze dei primi abitanti inglesi

si possono osservare nella costruzione del Cadman’s Cottage ( 1814 ), la più antica casa della città dimora di un ex galeotto graziato dal governo inglese. Sydney offre anche un gran numero di parchi e riserve, come il centrale Hyde Park, Il North Arm Walk, il Domain, il Moore Park o il Bradleys Head, dove si possono ammirare esemplari di fauna e flora locale come i canguri, i koala e gli opossum. Per gli amanti degli sport acquatici le spiagge di Sydney offrono la possibilità di dedicarsi ad ogni tipo di attività. Se volete praticare il surf, le migliori onde si trovano a Maroubra e a Narrabeen; le località migliori per la vela sono Palm Beach e Collaroy; se amate le immersioni i punti migliori sono Gordons Bay e Camp Cove.

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C ool Hunter di Tiziana Sbrizzo

Retrò marinare

e ninfe urbane

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Foto di Alessia Campostrini © si ringrazia per la gentile concessione - www.alessiacampostrini.daportfolio.com

Righe, fiori e pois. Ecco gli ingredienti della prossima primavera-estate.

Tiziana Sbrizzo

Da aggiungere nessuna paura di osare, ma solo tanta voglia di farsi notare e di attirare l’attenzione. Dicono che i pois sono il puntino sulla “i” di stile. Manrilyn Monroe, Madonna, Julia Roberts in Pretty Woman, Minnie; icone che hanno in comune nel loro guardaroba un abito a pois passato alla storia della moda. Un grande classico, sinonimo di un’eleganza retrò si può accostare a dettagli colorati o mixare a diverse dimensioni. Bianco su fondo nero per l’abito e la gonna, o viceversa per la giacchina bon ton. Non manca sugli accessori, dal cappello alla micro pochette. Ispirazioni marinare per le righe, proposte per questa stagione con guizzi colorati. Orizzontali e verticali, da sovrapporre e mescolare tra loro, accostare a tinte unite. Esaltano la silhouette e rendono ironico qualsiasi look. Sbocciano le nuove figlie dei fiori, indossando rose, peonie, iris e camelie sugli abiti. Ravvivano un abito dalle nuance più scure e infondono profumo di primavera. Grandi bouquet colorati e l’allegria sboccia appena il caldo fa capolino.


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S erT

di Andrea Fiore

Intrappolati nella

rete

Internet sta modificando stili di vita e tradizioni, ponendosi come unico punto di riferimento delle nuove generazioni. Che sul tema ne sanno molto di più rispetto ai loro genitori. Con quali conseguenze?

È più intelligente l’uomo o la macchina? Con lo scorrere del tempo e l’evolversi della tecnologia, trovare una risposta a questo quesito risulta sempre più complicato. Se poi la domanda viene posta alle nuove generazioni, le loro convinzioni rischiano di sgretolare decenni di certezze custodite dalla nostra società.

Pane e video

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Un primo dato aiuta a comprendere la rivoluzione che le nuove tecnologie stanno portando con sé. Secondo gli studi più recenti, risulta che già a due anni di età i bambini iniziano ad interagire con apparecchi elettronici, il più delle volte propedeutici all’acquisizione delle prime conoscenze alfabetiche. Tant’è che, rispetto al passato, all’età di quattro anni sempre più bambini conoscono le lettere ed il loro significato. Una precocità che, se non adeguatamente supportata dall’adeguamento del mondo circostante, rischia di attivare percorsi complessi. Un esempio banale può aiutarci a comprendere il concetto: se a quattro anni un bimbo sa già distinguere le lettere dell’alfabeto, quando a sei anni in prima elementare vedrà la maestra insegnargli la stessa cosa il suo pensiero rischia di essere a cosa serve la scuola se queste cose già le so?

Il migliore amico? Il monitor

Un altro dato fa suonare l’allarme sulla questione: è stimato che per diletto (quindi non per esigenze scolastiche) bambini e ragazzi trascorrono mediamente davanti ad un monitor (tv, playstation, computer, telefonino) tre ore al giorno. Prima di commentare la statistica è utile

aggiungere un postilla tutt’altro che irrilevante: i medici sono concordi nell’affermare che la soglia temporale oltre cui è legittimo parlare di dipendenza nell’utilizzo delle nuove tecnologie per ambiti extrascolastici o extralavorativi è proprio quella delle tre ore. In pratica, le nuove generazioni sono sensibilmente a rischio. Uno scenario nefasto che ha già spinto diversi esperti sanitari ad ipotizzare perfino mutamenti psichici e fisici nei ragazzi, provocati dall’eccessivo uso delle nuove tecnologie. Allarmismo esasperato? La risposta potrebbe nascondersi dietro ad un’altra domanda: solo una decina di anni fa avreste mai immaginato che già a 24 mesi un bimbo avrebbe iniziato ad interagire regolarmente con questi strumenti elettronici?

Internet, la Terra Promessa

Un discorso a parte, inevitabilmente, riguarda internet. Il mondo del web ha scardinato tutte le certezze, giungendo perfino a sgretolare pilastri della nostra società che sembravano indistruttibili. Perché oggi su internet bambini e ragazzi possono trovare tutto quello che vogliono e questo trasforma il mezzo, internet per l’appunto, nel nuovo esempio da seguire. Una sorta di Terra Promessa in cui sono racchiuse


tutte le verità del mondo. E allora, se su internet un ragazzo trova tutte le informazioni che ricerca, cosa vuole da lui l’insegnante che pensa di saperne più del web? Oppure i genitori che non hanno idea di come si usa un computer? È il ribaltamento delle certezze sociali. Un altro esempio può aiutare a capire meglio la drammaticità del problema: una volta, gli anziani erano la memoria storica, coloro i quali, grazie all’esperienza vissuta, tramandavano ai giovani fatti, eventi, ricorrenze. Un anziano poteva raccontare curiosità su coincidenze climatiche in un determinato periodo dell’anno: oggi giorno tutto questo è inutile. Perché un ragazzo può andare direttamente in rete e, su uno dei tanti siti specializzati, visionare clima e temperature degli ultimi cento anni. In altre parole può trovare una risposta precisa ad ogni richiesta. Meglio dei nonni, dei genitori, degli insegnanti.

Lasciate ogni speranza voi che entrate

Il passaggio logico successivo è tragicamente intuibile: se internet viene considerato l’unico portatore di verità, i messaggi in esso veicolati avranno una valenza massima. Semplice quesito: quali sono questi messaggi? La risposta potete ricercarla da voi: provate semplicemente a digitare la parola donne su un motore di ricerca on line. E dopo averlo fatto, immaginate se al vostro posto ci fosse un bambino di sette anni. La facile accessibilità ad un mondo in cui vengono pubblicare foto ed immagini dalla pesante connotazione sessuale sviluppa nei bambini e nei ragazzi una visione della realtà che rischia di essere devastante. Purtroppo sono in sensibile aumento i casi di ragazzini e ragazzine che per ottenere i soldi per una ricarica telefonica sono disposti a pubblicare on line o inviare via mail o via mms proprie foto senza vestiti. Inevitabile pensare al passo seguente: se mostrandomi senza veli posso guadagnare facilmente del denaro, concedendo il mio corpo quanto posso racimolare? L’aumento dei casi della prostituzione di giovani ragazze e ragazzi, purtroppo, sono la tragica risposta reale a questo interrogativo.

Business illegale

L’abuso di internet, infine, può mettere i nostri giovani a stretto contatto con il mondo dell’illegalità. Scaricare musica, film e altro materiale coperto da diritti d’autore senza pagamento, infatti, è vietato dalla legge. Sempre più ragazzi e ragazze, invece,

incuranti di questi divieti, ogni giorno scaricano illegalmente materiale dal web, col rischio tutt’altro che remoto di andare incontro a pesanti sanzioni pecuniarie. E sempre il denaro è al centro della nuova piaga che si sta diffondendo a macchia d’olio su internet: il gioco d’azzardo on line. Siti di scommesse e poker stanno prendendo piede in modo disarmante tra i ragazzi, illusi dal sogno di poter vincere soldi facili salvo poi ritrovarsi invischiati in pesanti perdite economiche e drammatici casi di dipendenza che sconvolgono la vita di intere famiglie. Di fronte a questi scenari, viene spontaneo porsi una domanda: se le nuove generazioni conoscono il mondo di internet meglio dei loro genitori, se questo mondo viene considerato l’unico degno di rispetto e attenzione, se questo mondo veicola loro messaggi distorti sulla realtà sociale, sulla sessualità, sul gioco d’azzardo, come si può contrastare tutto ciò? Un’unica soluzione appare sicura: spegnere il computer e staccare la spina. Ma è fattibile?

dott. Andrea Fiore

Medico delle farmaco-tossicodipendenze, psichiatra

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G iochi

Cruciverba

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Giochi

Medium

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Sudoku

Hard

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Giochi

Sudoku

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Hard .50 33 33 33

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Giochi

Medium


Giochi

Soluzioni Cruciverba

uzioni del numero 27

a P: or E 58. abarda 4. O vane) = A: RATA opera di asso) 10. OLIDO = bbia non reciso, L, tato!" 16. GLI ALBI piace! 19. .. 21. Fra re Gesù, er sadico o: troppo ritosa 28. CERO = = le rivali 46.59. ia / figlia Papa 39. sulente di 34 34 Sei celle B, I Asi e su R, e S, tra R e s = lastre sa? Sì, e are sarde è drone? 49. = intenso Parmi già onente! = fandonia

Sudoku 47.

48.

50.

51.


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