La voce giornalino v 2

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La Voce Giornalino scolastico dell’IIS “Brunelleschi - Da Vinci” di Frosinone

Anno 1 N.1

IL PERCHE’ DEL GIORNALINO

“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare" A.Shopenhauer

Umberto Eco, noto autore e saggista, ha indicato alcuni elementi per gli studenti che vogliono improvvisarsi giornalisti e per quelli che, senza improvvisarsi, si accingono a scrivere i fatti attraverso le parole. “Non siate Proust. Non fate periodi lunghi. Se vi vengono, fateli, ma spezzateli, non abbiate paura a ripetere il soggetto, lasciate perdere troppi pronomi e subordinate". Per lo stile abbiamo fatto tesoro di queste parole, per i fatti, ovvero i contenuti, abbiamo voluto dare spazio e voce alle esperienze scolastiche più interessanti, alle tematiche che studiamo, alla realtà che viviamo sia dentro che fuori della scuola. Abbiamo cercato di inserire informazioni, curiosità, semplici spunti di riflessione e in alcune pagine abbiamo raccontato esperienze didattiche, illustrando anche i luoghi e i momenti di svago, quasi come se il nostro fosse un “diario di bordo” di un viaggio, l’anno scolastico, che giorno dopo giorno costruiamo insieme. Ringraziamo il Dirigente Scolastico Patrizia Carfagna per averci permesso di realizzare la nostra iniziativa e ci auguriamo che questa sia per voi una gradevole lettura, perché a noi piace l’idea che essa possa rendervi partecipi delle nostre stesse emozioni! La Redazione In questo numero: Quale futuro per noi giovani Scuola e lavoro Un giorno al museo L’open day e la consegna dei diplomi Superstizione ieri e oggi Superstizione e fortuna C’era una volta…. Carnevale e dintorni Carnevale e dintorni Sport Sport

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Anno 1 N.1

QUALE FUTURO PER NOI GIOVANI? Dopo il terremoto finanziario che ha investito gli Stati Uniti, a causa della crisi dei mutui, è subito visibile che, per effetto della mondializzazione, si avvertono oggi forti segnali di crisi economica. Non si tratta di un fatto nuovo. Sono alcuni decenni che il nostro Paese attraversa una situazione economica difficile, principalmente a causa dell'ingente debito pubblico accumulato a partire dagli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Ma la situazione sembra essersi aggravata. Precarietà, licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in difficoltà, costituiscono ormai esperienza di vita quotidiana per milioni di italiani. Problemi, questi, che accomunano una gran percentuale di giovani, che dopo aver dedicato anni allo studio, si ritrovano ad essere catapultati in un mondo lavorativo quasi inesistente. La colpa è in genere attribuita ad un prelievo fiscale elevato nei confronti degli imprenditori che riducono le assunzioni e sempre più spesso stipulano contratti lavorativi a tempo determinato che rendono il giovane lavoratore alla mercé del suo datore e favoriscono il crescere del precariato e del “lavoro nero”. Discutendo tra coetanei si evince che, a volte, avere un lavoro a tempo determinato, rappresenti una fortuna, data la scarsità di domanda di lavoro, che nel nostro paese costringe molti giovani a portare le proprie conoscenze all’ estero dove è possibile avere un contratto di lavoro più rassicurante, ma ciò

determina la così detta ” fuga di cervelli”. Fuggire non significa, però, risolvere il problema bensì rimandarlo e in una società evoluta questo non dovrebbe accadere perché noi giovani potremmo rendere l Italia un paese migliore per noi e in esso progettare il nostro futuro. Savone S. - Geralico A. – IV B SIA

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Anno 1 N.1

SCUOLA E LAVORO SETTEMBRE A MALTA Mi chiamo Marco e frequento la 5°Bprog, sono giunto al termine del mio corso di studi e mi appresto ad affrontare l’ultima prova, il fatidico esame di maturità! Ma dopo il diploma, cosa fare? Come si attiva la scuola per favorire l’inserimento di noi giovani nel mondo del lavoro? Il recente D.P.R. del 15 marzo 2010, n. 88, riguardante il Riordino degli Istituti Tecnici, ha indicato, al suo interno, i nuovi ordinamenti per il settore tecnico – scientifico e professionale, in linea con le indicazioni europee, mira alla costruzione di un sistema scolastico che non sia solo di istruzione ma anche di formazione, detto “vocation education and training”. Gli Istituti Tecnici, ed il nostro è decisamente all’avanguardia, possono e devono dotarsi di comitati tecnico–scientifici, di contratti d’opera e svolgere così un’intensa azione orientativa dell’alunno verso il mondo delle professioni, per favorire il più possibile, l’inserimento. In questa prospettiva gli studenti hanno la possibilità e l’opportunità di scegliere nel loro percorso, l’alternanza scuola - lavoro che, seguendo specifiche modalità di apprendimento, favorisce l’acquisizione di competenze direttamente spendibili nel mondo del lavoro. In questa ottica ho avuto la fortuna di vivere una fantastica esperienza di alternanza a Malta nel mese di settembre, all’inizio dell’anno scolastico. Il viaggio mi ha permesso di conoscere alunni di altre nazionalità e di migliorare la conoscenza della lingua inglese ma, soprattutto ho potuto confrontare il sistema bancario maltese con quello italiano, interessanti sono state le visite guidate e gli incontri avuti con esperti del settore. Le tre settimane di alternanza scuola lavoro mi hanno molto arricchito e invito i miei compagni a cogliere le prossime iniziative che vedono, ancora una volta, la nostra scuola, protagonista d’ eccellenza in questo ambito formativo. Marco Carnevale – V B prog PROGETTO “MALTA” Il Progetto, finanziato dalla Camera di Commercio di Frosinone, ha permesso, a me ed ad altri 14 alunni dell’istituto, di soggiornare per 21 giorni a Malta. L’ alternanza scuola-lavoro ci ha fatto toccare con mano quelli che sono i registri contabili, proprio quelli che per cinque anni abbiamo studiato sui libri. La settimana era strutturata in modo da passare tre giorni a scuola, dove si seguivano lezione esclusivamente in lingua inglese, e gli altri tre presso l'azienda “Restauration Directorate” che ci ha ospitato per effettuare lo stage! Oltre a studiare e lavorare ci sono stati momenti in cui ci siamo divertiti, abbiamo fatto visite guidate e attività sportive. Sono stati giorni bellissimi, carichi di nuove esperienze. Un consiglio? Se vi capita un’occasione del genere non esitate, io ripartirei anche adesso Francesca Testani - V A Igea

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UN GIORNO AL MUSEO Il giorno 10 ottobre abbiamo visitato una delle più interessanti Gallerie di arte moderna di Roma; in essa ci sono oltre tremila opere tra dipinti, sculture, disegni, incisioni e costituiscono un prezioso patrimonio per la storia del collezionismo e della cultura artistica della città. Le opere provengono da acquisti operati dal Comune di Roma presso le più importanti rassegne espositive nazionali e da donazioni private. La presenza di capolavori degli artisti italiani, come Guttuso e Bontempelli, rendono la collezione molto importante e significativa. Al suo interno abbiamo visitato la mostra sul tema "Corrispondenze e Legami tra Arte e Letteratura", questa era formata da diverse sezioni, ognuna delle quali dedicata ad autori del Novecento che a Roma hanno soggiornato e lavorato. L’esposizione voleva proporre al pubblico e ai visitatori spunti per una riflessione di quell’intenso periodo, suggerendo percorsi di facile lettura raccontati attraverso materiali iconografici di pitture e sculture ma anche da libri illustrati, riviste del tempo e da testi poetici leggibili attraverso postazioni multimediali. Gli autori illustrati sono stati: Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Martinetti, Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti e Alberto Moravia. Nella biblioteca interna alla Galleria possiamo trovare un curato assortimento di testi relativi ai più grandi movimenti della fine dell'Ottocento e della prima metà del Novecento italiano, che vanno dal Simbolismo al Futurismo, per arrivare agli anni delle Contestazione. E’ stata una fantastica esperienza che ci ha portato a conoscere nuovi aspetti della vita di poeti, pittori e scultori di quel periodo. La nostra visita è stata semplice e piacevole e ci ha fatto apprendere cose nuove anche grazie all’utilizzo del touchscreen, simpatico e istruttivo, molto vicino al nostro modo di cercare notizie. Strano a dirsi ma non ci siamo per nulla annoiati, anzi il lavoro ci sta tornando utile per i prossimi esami di maturità. Bragaglia C. - Paglia C. – V B Prog.

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L’ OPEN DAY E LA CONSEGNA DEI DIPLOMI Nel mese di Dicembre la Scuola ha aperto le porte a tutti coloro che hanno voluto conoscere meglio la nostra struttura attraverso il così detto “Open day”, un’opportunità per gli studenti e le famiglie che in questi giorni sono alle prese con la difficile scelta della scuola superiore, una scelta importante che spesso influenza o determina anche le successive iscrizioni universitarie o i risvolti lavorativi. In realtà abbiamo avuto più giorni nei quali si potevano visitare i laboratori di informatica, di lingua, le aule e in alcuni pomeriggi, come quello del 18 Dicembre, si poteva partecipare anche a momenti di grande emozione come la consegna dei diplomi ai ragazzi maturati nell’anno scolastico2012-2013. Sono intervenute diverse personalità tra le quali: il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Frosinone e il Tesoriere del Collegio dei Geometri di Frosinone che hanno consegnato i diplomi. Rivedere i nostri compagni, a pochi giorni dal Natale, poter scambiare gli auguri con quelli che sono più lontani o che si sono già trasferiti altrove, per studio o per lavoro, è stata una novità interessante e divertente insieme! Pagano Olga – V A IGEA

=========================================================================== UN ALBERO FATTO IN CASA Il corso di ceramica iniziato l'anno scorso continua anche in questo anno scolastico, è un laboratorio molto interessante nel quale vengono realizzati lavori in ceramica di ogni genere come ad esempio maschere, vasi, addobbi natalizi, decorazioni in genere. È davvero divertente modellare l'argilla, dipingerla, e preparare, come in casa, gli oggetti che, in occasione del Natale, sono stati legati con nastrini all'abete. Per tutto il mese di dicembre e di gennaio l'atrio della nostra scuola ha scintillato per i colori e per la preziosità dei nostri “capolavori”. Le tecniche apprese, insegnateci dalla professoressa Maria Longo in ore pomeridiane sono dunque utili, ma lo è ancor di più lo stare insieme tra di noi dopo le ore passate dietro i banchi di scuola. Fidatevi è un ottimo svago ed è anche soddisfacente a livello scolastico in quanto il corso viene riconosciuto con un credito formativo. Vi invitiamo a provare...e a sporcarvi le mani come noi! Testani Francesca - V A Igea

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SUPERSTIZIONE IERI E OGGI L’OROSCOPO PUÒ CAMBIARE IL NOSTRO FUTURO? Nel Medioevo gli uomini per spiegare malattie come la peste, molto diffusa a quei tempi, accusavano gli emissari del diavolo, in altre parole le streghe. Infatti, nel Seicento ci furono vere e proprie persecuzioni contro le “donne di Satana”, queste barbarie incoraggiate dalla Chiesa erano causate dalla “superstizione”. Naturalmente oggi non c’è più la caccia alle streghe, ma questo lo dobbiamo ad un periodo storico molto importante detto Illuminismo. Questa corrente di pensiero, sviluppatasi nel Settecento, voleva, grazie al potere della conoscenza, scacciare le “tenebre” dell’ignoranza che portavano infine alla superstizione. Oggi, l’uomo ha superato quelle grandi paure collettive, tuttavia alcuni di noi continuano imperterriti a praticare gesti scaramantici, ecco cosa resta della superstizione. Porta bene avere con sé oggetti portafortuna come il corno, il ferro di cavallo, il quadrifoglio, la ruota, la civetta, l’elefante e la coccinella. Il più noto e il più diffuso è sicuramente il corno perché è simbolo di fortuna e di fertilità, protegge dal malocchio e dall’invidia. La sua forma richiama il peperoncino ma in realtà sarebbe una cornucopia, segno dell’abbondanza. Il ferro di cavallo è legato, invece, alla leggenda di un fabbro che fece uno zoccolo di metallo ad un potente spirito maligno, questi per liberarsi dal dolore che ne derivò, promise salute al fabbro e preservò dalla maledizione tutte le case che avevano un ferro di cavallo alle porte. Se, invece, una coccinella vi si posa su una mano, sarete fortunati per un numero di mesi pari al numero di puntini presenti sulle sue elitre rosse! Portano male, invece, passare sotto una scala, il gatto nero che attraversa la strada, il carro funebre senza feretro! Raponi Mirko - IV B SIA

”Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle” Voltaire CACCIA ALLE STREGHE La mitologia nel corso del tempo ha contribuito a presentare le donne in modo ambiguo, mettendone spesso in risalto i poteri magici, la pratica di formule segrete, l’elaborazione di filtri per la sterilità e per la fertilità, o per conquistare l’amore di un uomo, ma anche per maledire qualcuno. Alla base di queste credenze molte donne sono state ingiustamente vittime di persecuzioni perché considerate streghe. Infatti, tra il 1450 e il 1750, migliaia di donne sono state processate per stregoneria. La metà condannate a morte, per lo più a rogo. Spesso venivano accusate di pratiche sessuali con il demonio, di sacrificare bambini a Satana, di volare sui manici di scopa. Si pensava che fossero capaci di preparare unguenti infernali facendo bollire a fuoco lento un rospo, una lucertola, un gatto scorticato. Una volta indicate come streghe venivano catturate e costrette a confessare sotto tortura, anche se innocenti, la loro arte diabolica, dopo di che venivano bruciate al rogo o affogate. Simoni P. e Di Mascio V. - IV B SIA

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SUPERSTIZIONE E FORTUNA LA CONDANNA DI GIOVANNA D’ARCO Caduta nelle mani degli inglesi, durante la guerra dei cent’anni, la pulzella d’Orleans, fu giudicata da un Tribunale ecclesiastico e condannata a morte per eresia nell’anno 1431. Riportiamo alcuni punti della sentenza: “…abbiamo decretato con giusta sentenza che tu, Giovanna, volgarmente detta la pulzella, sei caduta in vari errori e in diversi crimini di scisma, idolatria, di invocazione dei demoni…” “Per questi motivi, noi ti giudichiamo eretica; e con questa sentenza giudichiamo che, per impedire il contagio delle altre membra di Cristo, tu, come membro infetto, debba essere espulsa dall’unità della Chiesa e tagliata via dal suo corpo, e consegnata alla potenza secolare: e noi ti rigettiamo e ti abbandoniamo, pregando che questa potenza secolare moderi la sua sentenza verso di te entro i limiti della morte”. (sentenza contro G.d’Arco, 1431 in R.Pernoud - G.d’Arco – Una vita breve – Balsamo 1992) Sirizzotti Martina - IV B SIA

“Il sonno della ragione genera mostri” Francisco Goya

ABRACADABRA Per sciogliere un incantesimo le fate o le streghe nelle fiabe usano spesso la formula magica Abracadabra, in realtà essa ha un’origine antica, deriva dal greco e dall’ebraico e indica il numero quattro. Infatti in ebraico “arba dak” significa letteralmente le “quattro zampe” ovvero i punti cardinali e sicuramente rimanda a Dio –Jahve-. Nella cultura greca altro non è che la formula incantatoria che invocava i quattro elementi costitutivi dell’universo: Acqua, Aria, Terra, Fuoco senza i quali l’uomo non avrebbe potuto vivere. Chialastri A. – IV B SI

______________________________________________________________________________________________ “Il meraviglioso non suscita in noi nessuna sorpresa, poiché il meraviglioso è ciò con cui abbiamo la più profonda confidenza. La felicità che la sua vista ci procura, sta propriamente nel fatto di vedere confermata la verità dei nostri sogni” Ernest Junger ______________________________________________________________________________________________

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C’ERA UNA VOLTA……. ACCADDE TANTI ANNI FA Mio nonno Luigi, classe 1927, ricorda gli anni tragici della guerra quando era un adolescente e viveva ad Anagni in una casa di campagna. Era molto povero ed apparteneva ad una famiglia numerosa, infatti dormivano tutti in una stanza, mangiavano pane nero e polenta e di giorno lavorava nei campi con i genitori. Proprio lí un giorno sentí i primi aerei da guerra volare e poco dopo il rumore delle mitragliatrici. Fu quello uno dei tanti giorni di paura, ricorda che scappò con i fratelli nei rifugi, che erano dei cunicoli scavati sotto terra, dove vi rimase per molto tempo, nascosto nell’oscurità al freddo e senza cibo. Mentre racconta si legge sul suo volto lo sdegno per le razzie dei tedeschi perché li privavano del poco cibo che avevano e perché portavano il terrore nelle case dei contadini. I fascisti lo avevano costretto a fare il balilla, questi erano stati anni veramente duri e finirono solo con l’arrivo degli americani che distribuivano cioccolata, caramelle, pane secco, caffè, sigarette e riportavano un po’ di allegria ai bambini. I ricordi di guerra, per lui, sono profondamente dolorosi e i suoi racconti mi hanno sempre fatto pensare a quanto possiamo ritenerci fortunati perché la libertà pagata a caro prezzo, è un dono prezioso che loro hanno conquistato e difeso anche a costo della vita, e che noi oggi dobbiamo custodire. RISOLVI GIAN MARCO - V B Prog

UN GIORNO IN PREFETTURA PER RICORDARE Il mio bis nonno è nato l’11 settembre 1919 e gli anni della guerra per lui furono molto duri. Dopo il matrimonio con Linda, dovette partire per la Russia, come bersagliere, senza sapere che di lì a poco sarebbe diventato papà. Lasciò quindi la sua giovane sposa senza avere la certezza di poterla rivedere. Nel frattempo, nel suo paese, Boville Ernica, le piazze erano state distrutte, la gente non aveva cibo a sufficienza e c’era tanta paura per le violenze dei tedeschi che entravano armati nelle case. 27 Gennaio: “Giorno della Memoria in Prefettura” Vincenzo, il mio bis nonno, trascorse sette lunghi anni in guerra, senza alcuna notizia della moglie. La mia bis nonna si mise in salvo dai bombardamenti cercando di difendere sua figlia Albina. Terminata la guerra, la mia bis nonna non vide tornare a casa l’amato marito e per alcuni anni Albina si considerò orfana, quando un giorno all’improvviso, Vincenzo, il suo papà superstite dai campi di prigionia, tornò a casa. Lucrezia Fabrizi – V B Prog.

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CARNEVALE E DINTORNI RUGANTINO CHE SPETTACOLO! La commedia di Garinei e Giovannini rispecchia il carattere di un Rugantino gradasso e fannullone che sopravvive solo grazie a stratagemmi. Il Rugantino di Brignano, in scena da novembre a febbraio al Sistina di Roma, è un bullo di quartieri che ha come sfondo la Roma dei primi dell’Ottocento. Nella vicenda egli è assecondato da una complice, Eusebia, la finta sorella, che pratica insieme a lui l’arte di “rugare”, i due amici riescono a farla franca in ogni situazione. Il sogno di Eusebia è sposare un ricco nobile per tornare come una gran signora al suo paese e non essere più derisa da chi in passato nemmeno la Trinità dei monti, 29 Gennaio 2014 salutava. Dopo la morte dell’anziano, a cui Eusebia aveva fatto la serva per più anni, Rugantino introduce la giovane nelle grazie del proprietario di una locanda, Mastro Titta che presto se ne innamora, egli farà di tutto per combinare il loro matrimonio, ovviamente per trarne dei vantaggi. Rugantino è un moderno “sciupafemmine ” che non resiste al fascino di Rosetta “ la più bella de Roma” ma la sua conquista è ostacolata dal marito di lei, un uomo violento, che cerca di allontanare chiunque le si avvicini. Egli conquisterà il cuore triste di Rosetta con la sua simpatia e riuscirà a trascorrere la notte dei lanternini con lei, vincendo così la scommessa con gli amici. Ma dopo quella notte, complice il cielo stellato di Roma, Rugantino, ormai innamorato, non ha voglia di nessun vanto, il suo cuore appartiene a Rosetta e per lei è disposto a tutto…. Anche ad affrontare, da innocente, la morte!

RUGANTINO MASCHERA ROMANA La caratteristica principale di Rugantino è sicuramente l’arroganza. Secondo alcuni il suo nome è la diminuzione di arroganza, secondo altri deriva dal termine “ruganza” che in romanesco starebbe per “cercare” o “trafugare” ovvero praticare l’arte di arrangiarsi. Il primo Rugantino apparve in scena, nella Commedia dell’Arte come sbirro, alcune volte come capo degli sbirri, altre come brigante. Nel corso degli anni le sue caratteristiche andarono perdendosi e la sua maschera si identificò sempre più con il giovane sbruffone di quartiere nullafacente e sboccato. La maschera tipica lo vede vestito da popolano con calzoni al ginocchio, un po’ consunte, fascia intorno alla vita, camicia e gilet e talvolta fazzoletto al collo.

Un momento dello spettacolo

Sirizzotti Martina - IV B SIA

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COMMEDIA DELL’ARTE La commedia dell’Arte si sviluppa fra la metà del Cinquecento e raggiunge il suo massimo sviluppo durante il Seicento. E’ un fenomeno tutto italiano, che rapidamente gli attori esportano in paesi come la Francia e la Germania. I tratti della Commedia dell’Arte sono innanzitutto la centralità dell’attore, che recita sulla base di un semplice canovaccio dal quale trae ampi margini d’improvvisazione, di qui l’altra definizione di “Commedia all’improvviso”. Gli attori recitano parti fisse e sono caratterizzati da maschere ben riconoscibili, dai costumi tipici e da una gestualità esagerata. Ogni compagnia è composta da almeno sei attori fissi con i seguenti ruoli: due servi setti “Zanni” riduzione di Giovanni, il servo bergamasco, due vecchi detti i “Magnifici”, un Capitano e due innamorati, gli unici a recitare senza maschera. Gli attori sono a tutti gli effetti dei professionisti e per la prima volta recitano anche le donne, la Chiesa avversa l’attività di questi artisti tanto che, una volta morti, devono essere sepolti in luoghi sconsacrati. Tra le maschere più famose, che segneranno la tradizione italiana, riconosciamo: Arlecchino, Brighella, Pulcinella, Pantalone e Capitan Fracassa. Roberta Grimaldi - IV B SIA

ALLE ORIGINI DEL CARNEVALE Lo sapevate che le maschere della tradizione italiana come Arlecchino, Pantalone, Brighella, Balanzone, Pulcinella, fissate nella Commedia dell’Arte, sopravvissute attraverso il Carnevale e giunte fino a noi, potrebbero avere origini antichissime? Pare che, e la critica più recente sembra concordare, esse preesistessero alla Commedia dell’Arte grazie a quei comici che, attivi anche nell’età medievale, sebbene osteggiati e perseguitati dalla Chiesa, le avrebbero trasferite in scena attraverso il teatro, traendoli dalla cultura romana e pagana e adattandole di volta in volta al pubblico. Il servo, lo Zanni, sicuramente la maschera più popolare se pensiamo a Pulcinella, con il suo largo vestito bianco, richiamerebbe le anime dei morti che ritornano benigne, Pantalone, con il suo costume a calzamaglia rosso e l’enorme becco nero, richiamerebbe un demone dell’inferno, e il costume variopinto di Arlecchino, rappresenterebbe il ritorno festoso della primavera. Storicamente si potrebbe risalire alle antiche celebrazioni dei Saturnalia, le feste popolari dell’antica Roma, nelle quali si sovvertiva l’ordine costituto e gli schiavi potevano, per scherzo, prendere il posto dei padroni, in quei giorni a loro tutto era permesso, essi si comportavano come uomini liberi e potevano sfilare con sgargianti maschere che deridevano i padroni e gli uomini di potere. Roberta Grimaldi - IV B SIA

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TORNEO CALCIO A 5 LE CLASSI DEL BRUNELLESCHI – DA VINCI IN GIOCO PER LA COPPA Anche quest’anno l’Istituto di Istruzione Superiore “F. Brunelleshi – L. Da Vinci”di Frosinone consolida la sua tradizione sportiva organizzando il torneo di interclasse di “calcio a 5”. Questa infatti è la disciplina sportiva in cui i futuri geometri e ragionieri sono specialisti, tanto da poter vantare di aver raggiunto il prestigioso traguardo di essere tra le prime otto scuole più forti d’Italia. Il titolo è stato conseguito nel mese di Ottobre alle finali nazionali dei “Giochi Sportivi Studenteschi” di calcio a 5 svolte a L’Aquila, dopo aver battuto tutte le squadre delle altre scuole nelle fasi comunali, provinciali e regionali. Il torneo interno, sempre di ottimo livello tecnico, è diviso in due categorie: cat. “Biennio” riservata agli alunni del 1° e 2° anno, che decreta anche la rosa dei dieci migliori giocatori che faranno parte della squadra che parteciperà alla “Coppa CocaCola”, e la cat. “Triennio” riservata agli alunni degli ultimi tre anni del corso di studi, intitolata alla memoria del prof. L. Spaziani, padre di questa manifestazione giunta ormai alla sua decima edizione. Il torneo coinvolge, in una piacevole e gratificante partecipazione il maggior numero di alunni; tutti gli iscritti prenderanno parte alle gare perché la formula è studiata in modo che ogni ragazzo dovrà obbligatoriamente effettuare almeno un tempo di gioco. La grande novità di quest’anno è il coinvolgimento degli alunni delle classi del biennio della sezione “Commerciale”. Questo merito è da attribuire agli insegnanti di educazione fisica, che continuano a lavorare per una completa fusione delle

due sez. dell’Istituto Tecnico, ma soprattutto alla Preside prof.ssa Patrizia Carfagna che ha sempre considerato l’attività sportiva di fondamentale importanza per la sua Scuola. E’ per questo motivo e per la spiccata attitudine alla pratica dello sport da parte dei suoi alunni, che il Dirigente Scolastico sta prendendo in seria considerazione l’eventualità di istituire per il prossimo anno, nell’ambito della propria autonomia scolastica, una “sperimentazione sportiva”, che prevede l’incremento delle ore di ed. fisica ad iniziare dalle classi prime. Le due finalissime del torneo, che decideranno quali classi alzeranno il trofeo per scrivere il proprio nome nell’albo d’oro, si disputeranno presso una delle strutture coperte di Frosinone che per l’occasione potrà ospitare tutta la scolaresca. La manifestazione si svolgerà il giorno che precede le vacanze di Pasqua. A tutti gli atleti un “in bocca al lupo” da parte dei prof. e che vincano le squadre migliori ma soprattutto la “lealtà” e la “correttezza” in campo e fuori. a cura del prof. Tonino Verrillo

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I NOSTRI SI AGGIUDICANO IL QUARTO POSTO Giovedì 23 ottobre un gruppo di noi studenti si è recato presso l’Aquila per sostenere la squadra scolastica presente lì già da una settimana, in vista delle gare nazionali di calcio a cinque. I ragazzi partecipanti al torneo erano molto entusiasti della presenza e del nostro tifo che si è rivelato il più caloroso. I giocatori, grazie anche al nostro sostegno, sono usciti vincitori dall’incontro, e tra tutti si è distinto il nostro compagno di classe Danilo Bracaglia, premiato come uomo partita, per i suoi 8 goal che hanno fatto impazzire tutti noi! Ma vincere l’incontro non era sufficiente, bisognava sperare anche in un esito negativo da parte delle squadre avversarie che contemporaneamente giocavano nel campo adiacente. Terminata la competizione tutti ci siamo recati nel campo della squadra avversaria “gufando” contro di loro; sul finire l’arbitro ha decretato due tiri liberi: il primo a segno, mentre il secondo, per la gioia dei ragazzi ciociari, no!! In quell’istante un boato proveniente dalla tribuna ha invaso il campo: IIS Brunelleschi-Da Vinci passa in semifinale!! Spinelli K. Farinelli L. e Federico A. – III B SIA

QUANDO IL JUDO È PASSIONE . . .

Lo sport è parte della mia vita, pratico Judo sin dall’infanzia e gli allenamenti occupano gran parte della mia giornata. La vita di uno sportivo è molto dura perché piena di sacrifici e spesso anche di rinunce. L’emozione più bella che questa disciplina mi ha dato è stata vincere, qualche giorno fa, i campionati italiani. Nello sport però come nella vita ci sono momenti belli e momenti difficili, gli infortuni ad esempio ti tengono lontano dalle gare per diverso tempo. Prima di una competizione sono molto teso soprattutto perché devo controllare il peso. Nonostante tutto questo, lo sport mi da tante soddisfazioni perché quando arrivano le vittorie, o più semplicemente raggiungo un traguardo, in me esplode la gioia ed è proprio questa che mi dà la carica e l’energia giusta per non mollare mai. Gabriele Sulli – III B SIA

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INDOVINA CHI VIENE IN CLASSE Avere un personaggio dei cartoni o di un film come professore sarebbe il sogno di ogni alunno, eppure per quelli dell'ITC non è così purtroppo, e a volte essi popolano anche i nostri incubi Abbiamo, per gioco, elaborato qualche descrizione. Indovinate chi sono?

Da religioso è diventato economista, ma i baffetti sono gli stessi! Da I Simpson: Ned Flanders………Prof. ______________________

Non sappiamo se il numero di gatti è lo stesso, ma il parrucchiere di sicuro lo è. Da I Simpson: La Gattara………Prof.ssa ______________________

Invece di impartire ordini ai soldati è diventato amico degli studenti. Da Bastardi Senza Gloria: Christoph Waltz ………Prof.____________________

Separati alla nascita: uno è avvocato per finta e uno per davvero. Da Law & Order ………Prof. ________________________ Brogi, Frattarelli, Stoica e Vittigli – IV B PROG.

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La redazione: Celli Salvatore - Lanna Gabriele - Sirizzotti Martina - Savone Stefano - Raponi Mirco - Frattarelli Simone IV B SIA Celletti Marzia - Ballin Debora - Risolvi Gian Marco - Bracaglia Cinzia – Responsabili del progetto: proff.ssa Fiorella Fratarcangeli e Prof. Giancarlo Lauretti Indirizzi mail per inviare articoli e/o immagini per il prossimo numero: fiorella.fratarcangeli@alice.it - giancarlo.lauretti@alice.it

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