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COM’ È POTUTO ACCADERE CHE NELLA NOSTRA AREZZO VIVERE NON È PIÙ UN PIACERE, CAMMINARE PER STRADA È PERICOLOSO E AVERE UN LAVORO È UN UTOPIA ? I governi che si sono succeduti dentro il Palazzo comunale sono riusciti nell’impresa che pareva impossibile: buttare la nostra comunità dentro una “grande depressione” e fare di Arezzo una città spolpata, trascurata, defraudata di ogni valore e valenza. IL PD, CHE HA GOVERNATO LA NOSTRA CITTÀ PROPONE LA CANDIDATURE DI MATTEO BRACCIALI, un bravo ragazzo sì, che però, ci piaccia o no, garantirà ancora l’asse ArezzoFirenze-Roma. Quell’asse che ha avuto più di 8 componenti politici tra Regione, Parlamento e Senato oltre che un Ministro, la Boschi. Cosa hanno ottenuto per Arezzo ? Abbiamo perso: l’A.P.T., la Sovrintendenza ai beni culturali, la USL è stata accorpata/smembrata, Banca Etruria commissariata, Aisa, Coingas e Atam svuotate … Però abbiamo avuto tante belle inaugurazioni di spazi e luoghi che ad oggi sono rimasti scatole vuote, sì, abbiamo le auto elettriche, le piste ciclabili, ma nessun aumento di economia, nessun posto di lavoro, nessun futuro certo per gli aretini. DALL’ALTRA PARTE CON UNA COSIDDETTA “COALIZIONE DI DESTRA” RITROVIAMO L’ING. ALESSANDRO GHINELLI, EX ASSESSORE, CONSIGLIERE E POLITICO DATATO. A lui i nostri complimenti, con una finta lista civica è riuscito a rimettere insieme i "SOLITI NOTI” della vecchia politica aretina, quelli che negli ultimi anni sono stati comparse assenti di un gioco politico, risultando a fatti, incapaci di fare una persino una costruttiva opposizione e che oggi puntano a RIAVERE POLTRONE. Cosa ci aspettiamo di diverso dalle “solite persone” ? nulla !
LAMENTARSI NON SERVE PIÙ, AGIRE È URGENTE ! Per ricominciare dobbiamo – e lo dico da cittadina prima che da candidato Sindaco – ritrovare la fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di fare bene. Essere delusi, frustrati, arrabbiati, credere che le cose non possano migliorare, non andare a votare o peggio dare un voto ideologico senza misurare nei fatti le persone, farà restare le cose esattamente come sono. VOLETE QUESTO? NO, SONO SICURA DI NO. Sono sicura che ognuno di noi crede sia ancora possibile per Arezzo fare buone scelte, aprire nuove opportunità, risalire la china. La crisi economica ci impone di occuparci con la massima attenzione di chi si è impoverito, garantire sicurezza, realizzare opere pubbliche strategiche, investire sui giovani e sulla cultura, sviluppare il turismo, stare al passo con le nuove tecnologie. 2
PER AFFRONTARE SITUAZIONI TOSTE, CI VUOLE UNO SPIRITO DECISO E CORAGGIOSO !
Per questo mi sono messa in gioco candidandomi a Sindaco di Arezzo come capofila della lista civica “Dalle Chiacchiere alle Soluzioni” ben sapendo che una mia vecchia storia di gioventù sarebbe riemersa. L’ho messo in conto perché credo che le cose si possano cambiare, se c’è volontà, impegno per migliorarsi e la forza di sapersi rialzare. Cose che ho fatto negli ultimi 20 anni: testimonio con la mia vita chi sono, la mia onestà, la mia serietà, la mia capacità. Mi sono data da fare per studiare e darmi una professionalità, ho creato 2 società di consulenza famose nel mondo e decine di posti di lavoro. Tutto ciò che ho guadagnato l'ho reinvestito sulle aziende e sul benessere di tutti i dipendenti, collaboratori e delle loro famiglie, non ho portato i soldi in Svizzera e non ho lasciato nessuno indietro. Ho deciso di metterci il mio nome, di accantonare – per il momento - il mio lavoro (perché ho un ottimo lavoro, un buon reddito, non vado in cerca di poltrone e soldi) e dare vita ad una lista civica mettendo a disposizione della comunità le mie capacità professionali ventennali di problem solver che vuol dire RISOLUTORE di PROBLEMI. Ne sono prova le tante aziende che ho aiutato a venire fuori dalla crisi, a fiorire o rifiorire dopo un fallimento (la Regione Toscana ha trattato 113 crisi aziendali, parole di Vincenzo Ceccarelli, quante ne ha salvate non lo sappiamo, io ed il mio staff ne abbiamo salvate più di 200) la forza è sapersi rialzare e avere capacità di trovare soluzioni alternative ! Di sicuro non sono il salvatore della Patria di turno, ma posso e voglio essere un vostro strumento, un Sindaco in comune con voi, mettendo a disposizione la mia esperienza professionale per risolvere i problemi esistenti, trovare insieme e mettere in atto, con la massima determinazione, le nostre soluzioni. Oggi non è più sufficiente una politica di corretta e ordinaria amministrazione, occorrono capacità comunicative, competenze di problem solving, abilità a gestire le complesse relazioni e, una carica di energia mista ad ottimismo per conseguire risultati impegnativi. I membri della lista “Dalle chiacchiere alle Soluzioni” che sostengono la mia candidatura a Sindaco, sono tutti aretini che provengono da diverse esperienze professionali e politiche ma nessuno di noi ha portato con sé vecchi simboli né i legami che comporta averli. Tutti uniti da un programma di impegni e, legati dal patto di agire a partire dai problemi di Arezzo per trovarvi soluzioni senza chinare la teste ad altri interessi, voleri o lobby personali e/o di partito.
L’ IMPEGNO SARÀ: “FARE E DARE UN BUON ESEMPIO” ! VOGLIO ESSERE IL SINDACO DEL “BUON ESEMPIO” COMINCIANDO CON: ⇒ DEVOLVERE IL COMPENSO DA SINDACO ad un fondo che sarà suddiviso tra i pensionati con la minima; ⇒ METTERE ALIQUOTE DI IMU E TASI COSÌ BASSE che sarà come non pagarle. ⇒ DEDICARE UN GIORNO ALLA SETTIMANA AD ASCOLTARE I CITTADINI per mantenere il contatto con la realtà dei problemi quotidiani
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Insomma voglio passare DALLE CHIACCHIERE della politica aretina di cui siamo vittime, ALLE SOLUZIONI, SVINCOLATI DAI CIRCOLI DEI FAVORITISMI. Per questa ragione ho scritto, insieme ai membri della lista, un Progetto per Arezzo nella sintesi di 10 scelte strategiche, semplice da comprendere, diretto nel linguaggio, ed efficace: sì, siamo convinti che attuandole Arezzo riparte con un turbo motore. Il nostro non è uno smisurato libro dei sogni o una lista delle cosiddette promesse con evidente improbabilità di mantenimento. SONO PAROLE SCRITTE CHE DIVENTERANNO FATTI, STATENE CERTI ! Se saremo eletti - ne risponderemo con cadenza regolare alla cittadinanza e ci impegniamo perché SIAMO IN GRADO DI TROVARE LE RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE. Le scelte strategiche le presentiamo qui rimanendo pronti a confrontarci, accettare suggerimenti da chi vorrà aggiungere ulteriori soluzioni ad hoc e centrare tanti altri bersagli. Questo è il nostro modo di intendere la politica che, in definitiva, vuole avvicinare le persone ad impegnarsi per la cosa pubblica come stiamo facendo noi in questo momento, con l'entusiasmo e l'impegno che lo connotano, nella speranza che siano più contagiosi possibili e che conducano a guardare VERSO AREZZO PIÙ BELLA, PIÙ SICURA, PIÙ COMPETITIVA, PIÙ GIUSTA e CON PIÙ LAVORO !
Riprendiamoci in mano il futuro, schiacciamo questo sistema marcio e truffaldino, forte con i deboli e arruffianato con i forti, creiamo insieme Arezzo libera e prospera, FUTURA CITTÀ DELLE OPPORTUNITÀ. Torniamo a Vincere J Grazie
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AREZZO VOLTA PAGINA BENVENUTI NELL’AREZZO FUTURA CITTÀ DELLE OPPORTUNITÀ LINEE PROGRAMMATICHE
1. BENVENUTI NELL’AREZZO SICURA E SERENA (pag.6)
2. BENVENUTI NELL’AREZZO TRASPARENTE DILIGENTE CHE CHIEDE IL GIUSTO AI CITTADINI E SPENDE SOLO DOVE SERVE (pag. 14 ) 3. BENVENUTI NELL’AREZZO
DELLE FAMIGLIE E DEL SOCIALE (pag. 18 )
4. BENVENUTI NELL’AREZZO
CON IL CENTRO STORICO VIVIBILE PER I
RESIDENTI E ACCOGLIENTE PER I TURISTI (pag. 23 ) 5. BENVENUTI NELL’AREZZO
DELLA CULTURA E DEL SAPERE (pag. 32 )
6. BENVENUTI NELL’AREZZO
DELLE IDEE, DELLE IMPRESE CHE LAVORA E COMMERCIA CON IL MONDO (pag. 39 )
7. BENVENUTI NELL’AREZZO
DELLA POLITICA SPORTIVA
8. BENVENUTI NELL’AREZZO CAPOLUOGO DEL VERDE
(pag. 45 )
(pag. 47 )
9. BENVENUTI NELL’AREZZO PET FRIENDLY (pag. 49 )
10. BENVENUTI NELL’AREZZO SMART CITY (vedi allegato specifico)
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Linea Programmatica n. 1
BENVENUTI NELL’ AREZZO SICURA e SERENA Potremmo aprire l’argomento come quello della sicurezza conversando su concetti di sicurezza “reale” o sicurezza “percepita” ma, credendo fermamente che ciascun aretino è in grado di fare le proprie valutazioni, mettiamo da parte le chiacchiere o le analisi di parole. Serve, ormai, una “terapia d'urto” da parte di un Comune che deve assumersi fino in fondo la responsabilità politica di garantire un bene primario ai suoi cittadini: la sicurezza. L’ esigenza di sicurezza va al di là della mera statistica dei delitti: si riferisce al senso di tranquillità nel passeggiare attraverso i propri quartieri, di sentirsi protetti da microcriminalità, furti, scippi, aggressioni, truffe ai danni degli anziani, all’ eliminazione del degrado fatto di sporcizia, abbandono e scarsa illuminazione. Le situazioni di precarietà di alcune zone della Città e la diffusa percezione di insicurezza e frustrazione di molti abitanti devono essere affrontate senza timore di sfidare i preconcetti politici dei quali siamo vittime, dietro cui troppe volte si nascondono idee e programmi che alla prova dei fatti si sono dimostrati inefficaci di fronte alle sfide che le società moderne lanciano ai loro amministratori. E’ evidente che dobbiamo agire in questo ambito alla luce del pragmatismo per cui l’Amministrazione comunale deve farsi promotrice, nei confronti di tutte le forze di Pubblica Sicurezza, di un rapporto basato sullo spirito di collaborazione reciproca e di piena consapevolezza dei rispettivi ruoli, senza timore di richiamare eventualmente la loro attenzione su problematiche specifiche, ma al tempo stesso rifiutando di rifugiarsi dietro la logica dello “scarica barile” per coprire manchevolezze proprie. Sicurezza urbana e incolumità pubblica rappresentano due beni essenziali che vanno risolti con un severo contrasto dell’illegalità, ma anche un controllo solidale del territorio, fatto di coinvolgimento dei cittadini, di fiducia nelle istituzioni, di senso di appartenenza alla comunità, di lotta alla povertà e alle devianze. Se da un lato la nostra Amministrazione effettuerà una “POLITICA DI TOLLERANZA ZERO” nei confronti dei fenomeni criminali e di degrado, dall’altro la cittadinanza dovrà sostenere questa azione ponendo la legalità al centro dei comportamenti quotidiani partendo anche dalle piccole cose, come ad esempio attraversare sulle strisce pedonali, buttare le carte nei cestini ed i mozziconi nei posacenere, raccogliere le deiezioni dei cani, etc. per insieme far ritornare a splendere questa nostra bella città !
Queste le soluzioni che vorremmo portare avanti: 1) Sindaco “titolare” della Sicurezza Urbana e Polizia Municipale “Chi troppo vuole, nulla stringe”. È inconcepibile che un tema così prioritario e complesso possa essere gestito da un singolo Assessore che fino ad oggi ha avuto la delega per: 6
Politiche dell'educazione e Scuola, Politiche della famiglia, Coordinamento Centri di aggregazione sociale e, tra tutto ciò, anche Sicurezza e Polizia Municipale. Partendo dal concetto che la sicurezza è un tema trasversale e che il Sindaco è un attore fondamentale, la delega alla Sicurezza Urbana e Polizia Locale, differentemente da come fatto sino a oggi, deve rimanere in carico al Sindaco, il quale potrà effettuare il necessario coordinamento con gli altri Assessori per una politica multidisciplinare ed efficace a 360 gradi, condivisa da tutti e tesa a risolvere tutti i problemi di sicurezza. Altro obiettivo sarà quello di un coordinamento costante con le Forze dell’Ordine e con la Prefettura, inevitabile per conoscere informazioni sui reati e sulle azioni congiunte, notizie essenziali per garantire la sicurezza del cittadino. Sarà quindi individuato un nuovo assessorato dedicato esclusivamente alla Sicurezza Urbana e alla Polizia Municipale sotto l’egida del Sindaco.
2) La Polizia Municipale Il Corpo di Polizia Locale non può essere considerato la milizia personale del Sindaco o del Consiglio Comunale, adibito a fare cassa e far quadrare i conti comunali gestisti da inefficienti amministratori. Noi lo vogliamo come “Gruppo di Professionisti” dotato delle strutture decisionali e materiali coerenti con i nuovi compiti che sia a livello legislativo che sociale sono ad essi attribuiti, perché in questo momento storico, si dovrà prevedere l’utilizzo della Polizia Municipale più come strumento di controllo del territorio e prevenzione dei fenomeni criminali che per i controlli di carattere meramente amministrativo. E’ quindi necessario realizzare una ricostruzione complessiva del Corpo di Polizia Municipale dopo anni di errato utilizzo. Ci occuperemo quindi di: • Individuare un nuovo Comandante con l’esperienza e le capacità idonee al compito che conosca il territorio e le sue peculiarità; • Garantire l’adeguata formazione del personale impiegato attraverso iniziative che assicurino elevata professionalità favorendo lo scambio di esperienze e buone prassi operative in una logica di sistema anche sovracomunale; • Entro 1 anno ci occuperemo di rinnovare parte del parco macchine–moto necessarie allo svolgimento del servizio al cittadino; • Nei primi 6 mesi sarà organizzata una formazione approfondita all’uso di armi e alla difesa personale; • Nei primi 6 mesi sarà organizzata una formazione di self help per la gestione dello stress e della paura; • Entro 6 mesi verrà aperto uno sportello di sostegno psicologico dedicato alle difficoltà degli agenti; • Assicurare un puntuale ricambio delle dotazioni al fine di dare operatività e incolumità personale e pubblica: nel primo mese di mandato sarà risolto il problema del collegamento bluetooth, radio, moto-caschi e poco dopo saranno forniti nuovi ricambi delle divise;
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Entro 6 mesi dalla insediamento sarà risolta la attuale vertenza aperta riguardante la questione del pagamento dei giorni festivi; Entro 1 anno saranno assunti altri 10 nuovi agenti da aggiungere agli attuali 83 in organico così da avvicinarsi al numero di 100 che dovrebbero essere attivi in base alle normative vigenti (1 agente ogni 1.000 abitanti) personale che servirà per adeguare l’attività del Corpo di Polizia Municipale anche alle nuovi funzioni.
Saranno inoltre istituiti 2 nuovi nuclei specifici composti da personale che verrà formato ad hoc: • NUCLEO ANTIVIOLENZA: si occuperà di contrastare i fenomeni di violenza familiare, su donne, minori e anziani; procedendo anche nel controllo e repressione nei delicati casi di stalking e bullismo; • NUCLEO PRONTO INTERVENTO CINOFILO: si occuperà di controllare e reprimere fenomeni di spaccio sostanze stupefacenti soprattutto in aree a rischio e nei pressi di istituti scolastici, che inoltre supporterà la protezione civile in casi di calamità naturali.
3) Ripristino del Posto di Polizia in Centro Storico Alla riorganizzazione operativa dovrà essere affiancata anche una riorganizzazione territoriale del Comando di Polizia. Si dovrà fare capo ad un nuovo concetto di polizia, che preveda una modalità tale per cui sia il poliziotto ad andare dal cittadino, e non viceversa. La presenza dell’operatore di Polizia Locale, la sua vicinanza e la sua disponibilità, devono infondere nel cittadino quel senso di sicurezza che una divisa, al di là del suo colore e delle mostrine che le sono cucite addosso, deve trasmettere. Contrariamente a quanto sopra espresso, oggi il Corpo è dislocato in maniera estremamente ed erroneamente opposto a tale principio. Ci occuperemo quindi di: • Riaprire un comando in Centro storico di Arezzo, piazza Guido Monaco sarebbe il punto ideale perché quella piazza torni ad essere dei cittadini e un bel biglietto da visita per i turisti; •
Istituire una “Centrale Operativa Itinerante”, cioè un ufficio mobile attrezzato per muoversi sul territorio e far fronte alle necessità dei diversi quartieri e frazioni con il compito esclusivo di intervenire tempestivamente in supporto ai cittadini.
4) Contrasto al degrado sociale e urbano Ciò che vogliamo applicare può essere ricondotto all'interno della nota teoria delle “Finestre Rotte”, teoria epidemica della criminalità (frutto dell’ingegno dei criminologi J.Q. Wilson e George Kelling) che afferma che la criminalità è un fenomeno contagioso, come è contagiosa una tendenza della moda, che può iniziare con una banale finestra rotta per poi diffondersi a un’intera comunità. L’impulso ad assumere un determinato comportamento – positivo o negativo – non parte da un particolare tipo di persona, ma da una caratteristica dell’ambiente circostante.. Per essere ancor più chiari portiamo un esempio: 8
“Pensate ad un palazzo con poche finestre rotte, se le finestre non vengono riparate subito, chi vi passa davanti concluderà che nessuno se ne preoccupa, che nessuno ha la responsabilità di provvedere, penserà ad assenza di norme e regole e ben presto ne verranno rotte altre e la sensazione di anarchia si diffonderà da quell’edificio alla via su cui si affaccia, dando il segnale che in quella zona tutto è possibile. Considerate anche un marciapiede dove si accumulano i rifiuti. In poco tempo la spazzatura aumenta. La gente comincia anche a lasciarci i sacchetti con i resti del cibo acquistato nei bar.”
È statisticamente provato che proprio laddove il decoro urbano lascia spazio a degrado ed abbandono, più frequenti sono gli atti di vandalismo e microcriminalità, nonché la concentrazione di soggetti legati al mondo della malavita in generale. Da queste considerazioni traiamo che la migliore strategia sia quella di risolvere i problemi quando sono ancora allo stato embrionale, riparando quelle finestre entro pochi giorni dalla loro rottura, pulendo i marciapiedi e le mura imbrattate della città, regolarmente. In questo modo i problemi non diventano grandi, gli episodi malavitosi diminuiscono e i residenti di quei quartieri non progettano di andarsene. In tale direzione intendiamo costituire una “SQUADRA OPERATIVA DEGRADO” (vedi punto 1.8 Poliziotti e Carabinieri in Congedo) che sia dedicata al controllo e all'attuazione di tali interventi di “risanamento”, in tutti i quartieri e frazioni della città, con l'impegno del Sindaco di dedicare a rotazione una mattina a settimana a verificare di persona lo stato dei luoghi e dare il segno della presenza dell'Amministrazione, con attenzione per ogni realtà comunale, includendo anche la collaborazione dei QUARTIERI e di tutti quei cittadini che vorranno adoperarsi volontariamente. 5) Il controllo solidale del territorio Fondamentale sarà riappropriarsi delle zone cittadine abbandonate o avviate a diventare terre di nessuno come ad esempio Piazza Guido Monaco, i giardinetti della stazione, campo di Marte, via Petrarca etc. Dovremo avere il coraggio di ispezionare e chiudere se sarà il caso anche le attività sorte e in mano a persone con pochi scrupoli. Dobbiamo combattere in queste zone ancora più duramente sia l'evasione fiscale che il commercio illegale di prodotti alimentari, tabacchi , superalcolici o altro. Dovrà esserci una lotta senza tregua ai commercianti abusivi e dovremo evitare in ogni modo la nascita o la trasformazione di quartieri ghetto dove ci sia la sensazione che non siamo più in Italia per via dei pochi italiani presenti e tutt'altro che soddisfatti di tale realtà. In particolar modo intendiamo: •
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Concretizzare interventi massicci di controllo in collaborazione con le altre Forze di Polizia, al fine di debellare il fenomeno dell’accattonaggio molesto, realizzato anche con lo sfruttamento di minori e animali, oltre che l’abusivismo commerciale; Impegnarci costantemente contro le scritte sui muri, i danneggiamenti agli arredi urbani e l’abbandono dei rifiuti; (grazie all’utilizzo del sistema di telecamere con Protocollo Antares (vedi punto 1.11 Videosorveglianza); Stimolare, soprattutto i giovani, all’organizzazione di spettacoli, occasioni di svago e di ritrovo mettendo a disposizione locali comunali e piazze, con un duplice scopo: creare
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senso della comunità e dare l' opportunità, per troppo tempo ingiustamente negata, di esporre le proprie passioni o ambizioni; Dare autorizzazioni all’apertura di nuovi circoli ricreativi/associativi liberi da ingerenze politiche, con obiettivi culturali dove giovani possano ritrovarsi (anche d’inverno) invece di stare per le strade a ripetere che “in questa città non c'è niente da fare”; Coinvolgere Istituzioni religiose, volontariato, associazioni di commercianti, quartieri in un progetto di vigilanza e di risanamento, fatto di rivitalizzazione dei quartieri periferici, di interventi contro emarginazione e degrado; Impegnarci ad effettuare interventi di prevenzione e sensibilizzazione in tutte le scuole di Arezzo sui temi della educazione civile, dell’integrazione, bullismo, uso di sostante stupefacenti, vandalismo; con il necessario coinvolgimento di associazioni e famiglie con impegno del Sindaco a confrontarsi periodicamente con studenti e docenti dei vari istituti scolastici; Promuovere più eventi sportivi, culturali, turistici, oltre che gastronomici non solo in centro storico ma anche in quei luoghi che sono diventati degradati o pericolosi (ad esempio il Parco del Pionta) favorendo anche forme di associazionismo spontaneo, con l’intento di intensificare la presenza di cittadini e turisti, per contrastare il decadimento ed il disagio che nasce nei luoghi anonimi e privi di socialità; Nelle frazioni più lontane (vista la chiusura delle circoscrizioni) chiederemo supporto ai cittadini per la creazione di uno “SPORTELLO DI ASCOLTO” rivolto a quelle persone che non sono in grado di utilizzare le nuove tecnologie (come internet) con riporto diretto di problemi alla SQUADRA OPERATIVA DEGRADO (vedi punto 1.8 Poliziotti e Carabinieri in Congedo). Tutto ciò potrà innescare un clima di sana cooperazione tra cittadini e Comune cosi che ogni singolo non si senta più abbondonato ai propri problemi.
6) Supporto alle vittime di reato Saranno istituti e gestiti da volontari sportelli di supporto alle vittime di reato. Presso tali sportelli sarà possibile ricevere un supporto sia di tipo amministrativo, come ad esempio un aiuto per la duplicazione dei documenti rubati, che un sostegno di tipo sociale, per chiunque rimanga vittima di un reato. Attueremo ciò attraverso: • Convenzioni specifiche con Associazioni di volontariato in modo tale da ricevere dagli sportelli indicazioni per un primo supporto psicologico gratuito da parte di professionisti; • Apposite convenzioni con artigiani predisposte a rendere meno costosi gli interventi per la riparazione di porte, serrature e finestre a seguito di furti. 7) No alle ronde di quartiere ma sì alla Sicurezza Partecipata La sicurezza partecipata pone i cittadini non come estremi passivi del servizio di polizia, ma come partner attivi nel garantire le condizioni di sicurezza all’interno della propria comunità. I cittadini che diverranno parte attiva del “PROGETTO SICUREZZA PARTECIPATA” saranno 10
opportunamente formati direttamente dalla Polizia Municipale e verranno preparati a inviare segnalazioni precise e corrette tali da permettere attività successive da parte delle Forze di Polizia. I cittadini volontari, ai quali verrà fornito un cellulare e una mail, saranno coordinati dal personale della Sicurezza Urbana e parteciperanno direttamente all’attività (annotando comportamenti sospetti e segnalando situazioni di rischio), attuando una forma di controllo sociale strutturato, allo scopo di dissuadere e controllare i delinquenti e gli “estranei” nell’ambito del quartiere. I piani di vigilanza di quartiere si fondano sull’idea che l’attivazione di reti di cittadini nella sorveglianza del territorio sia in grado di: • • • •
responsabilizzare i cittadini, superando la logica della difesa individualistica degli spazi privati; potenziare capillarmente il controllo sul territorio; permettere ai residenti di riappropriarsi di spazi pubblici; rafforzare la coesione all’interno della comunità.
Con una attività siffatta s’intende sviluppare una sorta di “democrazia in azione” realizzata sul principio per il quale tutti coloro che condividono un pensiero per il benessere del proprio ambiente di riferimento, dovrebbero sentire il bisogno morale di difenderlo e di conseguenza metterlo in pratica. Non sarà un’operazione ristretta fra il Comune e il cittadino, ma saranno coinvolte le forme di associazionismo civile, i gruppi imprenditoriali, i responsabili delle scuole e i rappresentanti delle comunità religiose. La sicurezza partecipata diventerà un valido strumento per consentire alle Forze di Polizia e alla comunità civile di operare insieme in modo sinergico, per risolvere i seri problemi attinenti alla sfera della sicurezza sociale che affliggono la città di Arezzo.
8) Poliziotti e Carabinieri in Congedo: volontari qualificati, una risorsa per la città Si prevede l’utilizzo di Poliziotti e Carabinieri in congedo, personale con esperienza e conoscenza del territorio e della macchina comunale, da destinare al PROGETTO SICUREZZA PARTECIPATA o alla SQUADRA OPERATIVA DEGRADO. Dette figure verranno estrapolate da elenchi, già esistenti, nei quali i congedati si sono volontariamente resi disponibili a fornire gratuitamente i loro servizi a beneficio della città. Lo scopo dell'organico cosi composto sarà quello di diventare un punto di riferimento per la cittadinanza sia per segnalare problematiche che per ottenere informazioni. Il coordinamento spetterà al Settore Sicurezza, il quale reperirà da loro tutte le informazioni e si attiverà per affrontare le problematiche. I Poliziotti in congedo avranno quindi il compito di effettuare sia attività di sportello che di controllo del territorio loro assegnato.
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9) Creazione del A.C.A.C – Arezzo Centro Addestramento Cinofili Questo progetto prevede la realizzazione di un centro per addestramento cinofili al quale potranno aderire le Polizie Municipali di tutta Italia, le Forze di Polizia dello Stato, gli Enti o Associazioni di protezione civile. La creazione di tale centro è mirato a far eccellere la Polizia Municipale di Arezzo in un ambito nel quale possa diventare utilmente all’avanguardia. Grazie alla collaborazione con altre Associazioni e gruppi cinofili sarà possibile avere educatori cinofili, addestratori qualificati ed esperti comportamentali. Le attività di impiego del cane nei servizi di polizia possono raggrupparsi nei seguenti settori: • Prevenzione Generale e tutela dell'Ordine Pubblico; • Soccorso Pubblico; • Antidroga; • Anti-esplosivo Nel Centro A.C.A.C. sarà predisposta un sezione dedicata alla riabilitazione comportamentale dei cani del Canile per permettere una più facile adozione e all’addestramento per obiettivi di Pet Therapy e di Protezione Civile.
10) La Protezione Civile La nostra idea di sicurezza sarebbe incompleta se non prevedesse uno sviluppo dell’attuale gruppo di Protezione Civile del nostro Comune. La Protezione Civile è “l’insieme di tutte le attività finalizzate a prevedere, prevenire ed affrontare eventi di portata straordinaria che colpiscono il territorio e la popolazione e che devono essere fronteggiati con mezzi speciali”. Il soccorso diventa Protezione Civile quando un incidente diventa catastrofe, cioè quando la gravità o la complessità di un evento calamitoso sono tali da richiedere un intervento complesso e coordinato di più forze specialistiche. Il Sindaco è responsabile di gestire l’emergenza, informare i cittadini sui rischi e pericoli presenti nel proprio territorio e sui corretti comportamenti da tenere. Inoltre, dal nostro punto di vista è anche responsabile di ciò che deve essere previsto per proteggere con efficacia la vita dei cittadini e il patrimonio delle comunità, occorre quindi dedicare energie e risorse importanti alla previsione e alla prevenzione degli effetti calamità, quindi puntare su soccorsi tempestivi. Per questo noi intendiamo: • Dare sostegno a tutte le associazioni di volontariato che svolgono attività di protezione civile nel territorio attraverso politiche condivise di nuove adesioni; • Mantenere un flusso informativo costante con i soggetti che concorrono alle attività di Protezione Civile; • Collaborare con gli altri Enti interessati al fine di costituire un sistema integrato di Protezione Civile cinofila, rendendo disponibile l’uso del nuovo centro A.C.A.C . 12
11) La videosorveglianza sarà un ulteriore strumento di prevenzione e repressione di fatti criminosi ma nel rigoroso rispetto delle normative in materia di privacy. Seguendo l’esempio di alcuni Comuni italiani, che stanno già utilizzando un sistema di controllo dei luoghi pubblici a fini di sicurezza urbana con telecamere intelligenti, anche noi proponiamo l’istallazione di questi impianti, che oltre a riprendere e registrare le immagini, azioneranno in tempo reale un allarme sul monitor della postazione di Polizia Municipale in caso di permanenza prolungata di un soggetto, nelle aree adiacenti monumenti e sedi istituzionali, con l’obiettivo di consentire un eventuale pronto intervento in caso di atti vandalici. Questo sistema ha però già evidenziato 2 limiti: 1) Le immagini sono in chiaro, per questo serve per il loro utilizzo una preliminare autorizzazione del Garante; 2) Questo sistema serve solo per limitare gli atti vandalici e non per aiutare il cittadino in casi di reato poiché le registrazioni vengono automaticamente cancellate nell’arco di 24/48 ore.
Per questo motivo pensiamo che oltre alle telecamere intelligenti serva un altro sistema già autorizzato dal Garante della privacy e che possa contribuire a garantire una vera rete di sicurezza. La soluzione da noi proposta è l' utilizzo nel sistema di telecamere del Protocollo Antares che renderà possibile l’utilizzo di video-sorveglianza criptata, quindi a norma con le vigenti norme privacy, con chiavi di accesso alle Forze dell’Ordine. Questo sistema potrà essere collegato alle tante telecamere private poste a presidio di luoghi residenziali o realizzando cosi una vera e propria rete indispensabile per prevenire e commerciali risolvere casi criminosi utilizzando immagini inopponibili in Giudizio. (Soluzione condivisa e apprezzata dal Transcrime (Prof. Ernesto Savona) dell’Università Cattolica di Milano, apprezzato dal Ministero della Difesa USA al PENTAGONO come sistema in sintonia con le Norme) Con questa cornice di decisiva pubblica rilevanza, sosterremo l'installazione di nuovi impianti privati di videosorveglianza collegati al Protocollo Antares da parte di chi ne ravvisi motivata necessità (cosi prevede la disciplina dettata dal Garante della Privacy), •
finanziando a fondo perduto il 50% della spesa per il singolo impianto, per un massimo di 5.000 euro, con il corrispettivo obbligo di mantenerlo in operativa efficienza per almeno 5 anni, pena l'integrale recupero del contributo.
Di conseguenza verrà attivata una revisione del piano di illuminazione della città, integrando esigenze di visibilità e di risparmio energetico con quello della sicurezza .
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Linea Programmatica n. 2
BENVENUTI NELL’AREZZO TRASPARENTE DILIGENTE CHE CHIEDE IL GIUSTO AI CITTADINI E SPENDE SOLO DOVE SERVE “Tutto ciò che può essere fatto con poco, inutilmente viene fatto con molto” Guglielmo da Ockham alias Doctor Invincibilis
L'amministrazione uscente si vanta di essere trasparente nei rapporti con i cittadini, una trasparenza in realtà tendente all'invisibilità e all'inesistenza. Diffondere sul portale del Comune quanto viene detto durante le riunioni pubbliche del consiglio comunale non è sufficiente, poiché si evita rigorosamente di coinvolgere la cittadinanza nella fase delle scelte preliminari dei progetti pubblici, delle scelte urbanistiche etc. Vogliamo che le decisioni della futura amministrazione siano precedute da una fase di sondaggi e di dibattito pubblico, permettendo così ai cittadini di esercitare il loro diritto ad una partecipazione reale ed informata alle scelte della città. Perché sono state troppe le occasioni in cui l'amministrazione PD si è occupata di opere o eventi faraoniche solo per sentirsi più importante, solo per cercare di lasciare un segno in mezzo al fango del degrado.
Queste le azioni che attueremo:
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Realizzare un sistema per far vedere in diretta streaming tutte le riunioni del Consiglio comunale;
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Verrà attuato un programma di consultazioni online per la gestione dei suggerimenti dei cittadini relativamente a lavori pubblici, manutenzioni, scelte urbanistiche... coinvolgendo anche le associazioni di categoria, e incrementando esponenzialmente le occasioni di partecipazione alle decisioni più importanti.
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Fra le misure da introdurre ci sarà l'implementazione di una più efficace attività di "Controllo di Gestione" affinché sia possibile legare gli interventi di mitigazione del rischio corruzione anche all'entità delle risorse investite;
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Un'altra misura da attuare sarà l'implementazione di un sistema informatico per il monitoraggio sia delle fasi che dei tempi dei procedimenti amministrativi.
La riduzione dei servizi al cittadino è sotto gli occhi di tutti, per esempio, le strade sono un pericolo (si asfalta solo a ridosso delle campagne elettorali), le famose scale mobili dietro al Duomo funzionano a settimane alterne, gli asili non sono sufficiente etc. … abbiamo però avuto tante belle inaugurazioni, strutture aperte e richiuse in un nano secondo che ad oggi non hanno funzioni, abbiamo visto spendere più di 300 mila euro per le automobiline 14
elettriche lasciate ferme in garage per più di 1 anno, insomma tanti tagli di nastri ma nessuna manutenzione seria. Sappiamo bene che ogni Comune non può sottrarsi al processo di revisione della spesa e noi vogliamo farlo razionalizzando al massimo le spese correnti mirando però a riqualificare i servizi mediante una più efficiente organizzazione delle funzioni comunali. Una macchina (cosi viene definitiva dal mondo della vecchia politica) comunale efficiente, è fatta di persone rappresentate dal personale dipendente: da subito il nostro primo impegno sarà quello di valorizzare il merito, motivare e qualificare le professionalità interne affinché possano riappropriarsi dell'orgoglio di essere un dipendente pubblico. Per ottenere questo importante risultato è indispensabile promuovere una relazione di ascolto: gli incontri tra amministratori e dipendenti non possono essere fatti episodici, magari di saluto o di commiato, ma devono costituire una vera e propria modalità di lavoro, costante e periodica, con la quale, oltre al riconoscimento del valore del personale del Comune, sia possibile rafforzare il senso di appartenenza all’Amministrazione e stringere un patto di piena condivisione degli obiettivi, primo fra tutti quello di offrire ai cittadini servizi efficienti ed efficaci. Il processo di miglioramento che vogliamo passerà attraverso le seguenti azioni: •
M. Cristina Nardone Sindaco e la Giunta svolgeranno la funzione che gli compete, prendendo decisioni in tempi brevi e dando precise direttive alla dirigenza senza lasciare problemi insoluti o all’agire personale del singolo.
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Attueremo fin da subito una riduzione del numero dei dirigenti, 17 attuali sono troppi rispetto ai 600 dipendenti in essere, così come le 22 posizioni organizzative. Inoltre effettueremo la rotazione delle funzioni dei dirigenti, come richiesto dalla legge anticorruzione, che fino ad oggi è stata applicata solo ai profili inferiori.
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Elimineremo ogni figura inutile e dispendiosa all'interno dell’amministrazione comunale a partire dalla richiesta di Consulenze esterne perché 2 milioni e 400 mila euro spese dalla vecchia amministrazione sono assurdi.
E' innegabile che il personale pubblico nell' ultimo decennio abbia avuto un netto calo dei dipendenti, cosi da aumentare esageratamente i carichi di lavoro di ogni singolo con la conseguenza di non riuscire ad offrire al meglio i servizi fondamentali al cittadino. Ma questa non può essere considerata una valida spiegazione ne ai lunghi tempi di attesa degli iter burocratici, tantomeno alla carenza di conoscenze fondamentali per offrire i servizi. Per questo: •
Porremo in essere un'adeguata e continua formazione che tenga conto delle reali competenze e conoscenze indispensabili ai dipendenti per offrire i servizi al cittadino, così da coprire competenze di molte delle consulenze chieste all’esterno.
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Investiremo nei locali e negli strumenti di lavoro (PC- sistemi informatici, etc) indispensabili per erogare i servizi .
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Verranno effettuati controlli sia sulla mole del lavoro svolto sia sulla professionalità dei dipendenti, in modo da poter ricollocare o, in casi estremi, congedare persone inefficienti o che non riescono, nonostante la nuova formazione a raggiungere il livello necessario a poter svolgere efficacemente la loro funzione.
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Saranno modificati i parametri di valutazione del personale ma soprattutto verrà affidato a persona di vasta esperienza nel settore della gestione Risorse Umane, la stesura delle valutazione, non saranno più i dirigenti a valutare l’operato dei dipendenti men che meno l’operato di se stessi.
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Garantiremo ogni possibile sforzo per la stabilizzazione dei lavoratori precari di questa Amministrazione;
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Saranno effettuati anche controlli per proibire lo sfruttamento di tirocinanti, stagisti e civilisti, ad oggi visti non come supporti o come future forze lavoro da formare, ma piuttosto come lavoratori autodidatti volti a sostituire a 360 gradi il dipendente pubblico.
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Ci impegneremo con un confronto costante a ripristinare un quadro di corrette relazioni sindacali; riapriremo un tavolo per la gestione
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Favorire l'interazione con il personale dei cantieri comunali; cantieri che debbono perseguire non solo una generica promozione dell'occupazione ma anche, e soprattutto, il raggiungimento di obiettivi individuati come strategici;
Un Comune di qualità Vogliamo certificare il comune. La certificazione di qualità iso9001 garantisce ai cittadini l'erogazione di servizi che rispettino standard prefissati: non si tratta di introdurre procedure inutili, ma piuttosto di responsabilizzare il personale e di produrre risultati con consistenza e prevedibilità. La qualità dei servizi erogati dipende dalla qualità della macchina amministrativa. La situazione attuale è invece caratterizzata da impiegati che loro malgrado diventano quasi insostituibili, unici depositari di un sapere burocratico non trasmissibile perché non codificato: procedure e documenti sono accessibili solo a chi conosce consuetudini mai messe nero su bianco. L'introduzione di un sistema di qualità consentirebbe quindi di ottenere: - prevenzione degli errori, riduzione dei costi, motivazione e responsabilizzazione del personale, formazione mirata, valorizzazione delle risorse umane - processi razionali ed ottimizzati, definizione di ruoli e responsabilità - eliminazione dei costi delle inefficienze - miglioramento dell'efficienza e dei rapporti con i cittadini
Uffici aperti, proprio a tutti Infine una nota sulla totale insicurezza degli uffici comunali, sempre aperti a tutti e assolutamente privi di sorveglianza: manca qualsiasi sistema di controllo degli accessi. L'amministrazione uscente ha ritenuto che i nostri dati sensibili siano privi di alcun valore. 16
Oltre al miglioramento dei servizi erogati per andare incontro alle esigenze delle famiglie e aziende aretine ci impegneremo a:
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NO IMU, se da un lato un Comune non può cancellare un’imposta dello Stato, dall’altro può riuscire a non farla pagare. E’ la strada che vorremmo percorrere e che potrebbe creare un precedente, a livello nazionale, da non sottovalutare. All’inizio del nostro mandato proporremmo subito in Giunta un atto di indirizzo che vada proprio in questa direzione: mettere aliquote così basse se sarà come non pagarle.
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IMPOSTA DI SOGGIORNO
In questa congiuntura economica, le attività ricettive in genere stanno sopportando una situazione di disagio complessivo molto grave, si ritiene quindi necessario valutare il riposizionamento delle aliquote o l’annullamento delle stesse, per verificare se con l’abolizione di questa imposta si possa creare una maggiore attrattività delle strutture ricettive, oppure se è opportuno impiegare i proventi della stessa in iniziative pubblicitarie su vasta scala nazionale ed internazionale. •
PARTECIPATE
Interesse particolare sarà volto verso le società partecipate dal comune, enti precedentemente pubblici che, a seconda delle quote dei capitali esterni, si sono in parte privatizzate nel momento in cui gli “intrecci aretini” hanno avuto maggior peso del buonsenso. Tali abomini non risultano ne pubblici ne privati, ma esageratamente gravosi sulle tasche di chi intrecciato non è, oltretutto il servizio risulta essere qualitativamente e quantitativamente scarso. In questo momento non siamo in grado di definire esattamente quali di queste società intendiamo chiudere, avremmo bisogno di esaminare a fondo tutte le carte, che al momento non sono disponibile nonostante si dica che il comune è trasparente. Sulla base dell’obiettivo di dare il miglior servizio ai cittadini, a costi ragionevoli valuteremo quali dovranno essere mantenute, chiuse o vendute le quote.
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Linea Programmatica n. 3
BENVENUTI NELLA AREZZO DELLE FAMIGLIE E DEL SOCIALE Diverse sono le priorità del programma. La prima è la famiglia, intesa come risorsa, luogo di educazione, relazione, vita, aiuto, cura e non solo come destinataria di politiche assistenziali. Attorno ad essa va costruito l’intero sistema di welfare. Una politica per la famiglia non può prescindere da politiche sociali, per la casa, di mobilità, educative e urbanistiche. La famiglia è un sistema aperto in trasformazione che evolve passando attraverso stadi che richiedono una ristrutturazione. La seconda priorità è rappresentata dall’infanzia e adolescenza, nella certezza che investire su queste aree equivalga ad investire sul futuro. Questa Amministrazione lavorerà affinché i giovani non vengano considerati come semplici fruitori di iniziative e servizi, ma come soggetti attivi con interessi, bisogni e valori specifici, capaci di produrre cultura ed attirare energie interne ed esterne alla città. Sarà premura dell' Amministrazione stessa aiutare le famiglie nell' indirizzare il giovane verso la coesione con la propria realtà locale. Terza, ma non ultima priorità, è costituita dagli anziani, che costituiscono un capitale sociale importante e fondamentale: la loro esperienza va unita alla speranza dei giovani. Particolare attenzione verrà rivolta all’anziano non autosufficiente, rafforzando i servizi assistenziali a suo favore. Attenzione particolare dovrà essere data alla attivazione di servizi alla persona misurati sulle specifiche esigenze dei quartieri e utilizzo di formule progettualmente avanzate (asili nido di quartiere e di condominio, presidi sociali polifunzionali, assegnati anche in autogestione ai comitati di quartiere). Per il raggiungimento di questi obiettivi è necessario superare la visione dei servizi alla persona in chiave meramente assistenziale. L’ottica deve essere spostata attivando la cultura della prevenzione e del coinvolgimento di tutte le agenzie educative, con una ferma e attenta presenza dell’Amministrazione, volta ad operare in prima linea. Cosi facendo sia il volontario che il privato sociale saranno resi sì delegati, ma anche protagonisti delle scelte senza abdicare quindi al suo ruolo di primo attore nelle politiche di accoglienza e ascolto dei bisogni dei cittadini in difficoltà. In tal modo le politiche sociali verranno integrate con quelle scolastiche, sportive, culturali e con le attività produttive, ed è questa la strada per generare un percorso virtuoso di essenziale importanza e di forte impatto nei risultati.
Queste le azioni ed i progetti da perseguire: ASCOLTARE GLI ARETINI SOPRATTUTTO QUELLI IN DIFFICOLTÀ Arezzo deve diventare una città più sensibile alle necessità dei cittadini. Bambini, famiglie, anziani, disabili, malati non saranno più soli di fronte alle difficoltà. Per costruire un percorso sociale rispondente alle esigenze dei cittadini, e per renderli davvero partecipi, verrà realizzato 18
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un sito in cui segnalare problemi (e vederli risolti), per accogliere proposte, suggerimenti, domande, proteste. I cittadini potranno anche far presente le loro difficoltà e richieste ad uno SPORTELLO DI ASCOLTO che apriremo presso il già esistente SPORTELLO UNICO. Le istanze, sia on line che cartacee, saranno divise per tipologia in modo da poter inoltrare agli uffici di competenza che daranno risposte mirate ai cittadini in tempi brevi. Verrà istituito un numero telefonico per dare risposte a: chi ha perso il lavoro; · genitori separati in difficoltà abitativa e ridotte possibilità economiche; · abusi su minori; · costrizione all’accattonaggio con intervento immediato della polizia municipale alla segnalazione dei cittadini; · maltrattamento di animali;
Il personale dedicato a dare indicazioni potrà essere costituito dal personale in esubero, derivante ad esempio dalla Provincia, dopo un’adeguata formazione.
CARTA “AMICO IN COMUNE” Il Comune si farà promotore di accordi con istituti di credito locali per dare sostegno alle famiglie con la creazione di una carta denominata “Amico in Comune”. La carta sarà associata ad un circuito che permetta sconti ed agevolazioni che riguardino sussidi all' istruzione, privilegi in campo sanitario relativi alle varie spese sostenute, alla riduzione delle tempistiche di ottenimento delle presentazioni nonché circa gli esiti di analisi mediche, privilegi ottenuti attraverso convenzioni con centri medici locali. Queste agevolazioni riguarderanno anche forme di assistenza agli anziani e sarà permesso l' accesso al credito agevolato per le famiglie in relazione a pagamenti delle rette di asili nidi pubblici e privati.
VOLONTARIATO Il grande patrimonio del volontariato sarà valorizzato dando sostegno alle associazioni, ed istituendo un tavolo permanente di confronto con incontri periodici per ottimizzare le risorse sul territorio e sviluppare nuove idee. Il volontariato ha il duplice effetto di creare motivazione e fornire servizi: verrà creato un albo di volontari che offriranno gratuitamente la loro collaborazione, anche tramite un numero verde. Queste risorse saranno utilizzate per il sostegno scolastico, per il sostegno a persone anziane sole e per progetti per il tempo libero.
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VIOLENZA DI GENERE Si agirà in collaborazione con le associazioni e i centri antiviolenza per fornire sostegno psicologico e fattivo appoggio alle donne vittime di violenza. Ci teniamo a ribadire che con il drastico aumento dei controlli in ogni parte della città (vedi Linea Programmatica n. 1) è previsto un netto calo di eventi del genere.
DIVERSAMENTE ABILI Verrà dato il massimo sostegno alle associazioni operanti sul territorio e alle strutture diurne di accoglienza. Verrà promossa una convenzione con la Cooperativa Taxi per il trasporto di persone diversamente abili a tariffe agevolate. Nei parcheggi riservati ai diversamente abili verrà esposto il cartello di rimozione con il numero telefonico dei vigili urbani come deterrente perché i posti non vengano occupati da chi non ne ha diritto, con ciò si intende anche che dovrà essere il diversamente abile ad usufruire dei posti auto a lui destinati, e non un qualsiasi soggetto in possesso del cartellino. Si svolgeranno nelle scuole campagne di prevenzione degli incidenti stradali con la Polizia Municipale, ed i diversamente abili (resi tali da incidenti stradali) porteranno la loro testimonianza. Le nuove opere architettoniche dovranno necessariamente rispondere al diritto di accessibilità dei diversamente abili, e le barriere architettoniche ancora esistenti in un quinquennio di mandato saranno definitivamente eliminate. ASSISTENZA DOMICILIARE Avere in casa un familiare disabile o malato non deve tradursi nel lasciare la famiglia isolata e gravata da ogni peso e responsabilità, ma ci deve essere una rete di assistenza domiciliare anche con il sostegno del volontariato. ANZIANI Verrà potenziata l’assistenza ad anziani soli e favorita la loro socializzazione sostenendo le associazioni che promuovono attività ricreative. L' obiettivo che ci poniamo è quello di far sentire i nostri anziani una risorsa della città e non solo cittadini in attesa di un servizio da parte del Comune; offrire loro centralità nelle nostre politiche sociali, sollevandoli da quel ruolo passivo cui spesso erano relegati. In quest'ottica è fondamentale favorire il più a lungo possibile una giusta e dignitosa permanenza nel proprio domicilio: dovrà essere potenziata l'assistenza domiciliare, in stretta collaborazione con la ASL. Tale collaborazione sarà fondamentale anche per rafforzare i centri di ascolto per i familiari: sappiamo, ce lo dicono diversi e prestigiosi studi, che il ruolo da protagonisti nelle dinamiche familiari (basti pensare al rapporto nonni/nipoti) è uno dei fattori che incide maggiormente sulla salute, sia fisica che psicologica, degli anziani.
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La nostra attenzione verterà sull' attivazione di progetti, come ad esempio: • • • •
Nonno di Quartiere, che coinvolgano gli anziani in alcune situazioni particolari: le uscite delle scuole, la sorveglianza nei parchi e giardini, etc. il progetto di “Custodia Sociale”; Corsi di formazione per collaboratrici domestiche (colf e badanti) in modo da non lasciare gli anziani nelle mani di sprovveduti; Rendere operativa la figura del Disability Manager, anche con la finalità di abbattere le barriere architettoniche (vedi punto 5.5 Diversamente abili), incrementare l’azione repressiva nei confronti degli utilizzatori abusivi dei parcheggi riservati ed il controllo dei permessi contraffatti o detenuti indebitamente;
Inoltre • Promuoveremo iniziative per l’aumento dei posti nelle residenze per anziani; iniziative per l’ausilio della pet therapy; • Sarà incentivato l’adozione di un animale da compagnia accanto ad un anziano perché ormai risaputo scientificamente che è fonte di benessere psicofisico. • Stipuleremo convenzione per gli anziani che non possono sostenere spese per cure veterinarie e vaccinazioni di cani e gatti, inoltre il Comune provvederà alla tutela degli animali d’affezione di anziani soli che necessitano di ricovero ospedaliero.
VALORIZZAREMO IL RUOLO E LE FUNZIONI DELLA FAMIGLIA - Rendendo i servizi erogati sempre più flessibili ed adattabili alle diverse esigenze e garantire ai cittadini un sistema articolato e strutturato di interventi e servizi sociali integrati a più livelli, grazie ad un sistema fondato sulla conoscenza approfondita dei problemi, sull’analisi dei bisogni, sulla pianificazione e programmazione degli interventi, sulla gestione integrata tra pubblico e privato e tra sociale e socio- sanitario; - Riqualificazione del progetto “Spazio Famiglia” e ridefinizione dei servizi offerti nell’ottica di un sostegno alla genitorialità per facilitare l’adattamento ai vari cambiamenti propri della vita familiare.
POTENZIEREMO E APPOGGEREMO LA CREAZIONE DI SERVIZI PER L'INFANZIA/ADOLESCENZA - In ottemperanza al Regolamento di esecuzione della L.R. 26.07.2002, n. 32 (Testo Unico della Normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale, lavoro) sarà possibile realizzare i servizi domiciliari per la prima infanzia, quali “il servizio di educatore presso l’abitazione della famiglia” (Art. 25, sezione V) ed “il servizio educativo presso l’abitazione dell’educatore” (Art. 26, sezione V); 21
- Nidi d’infanzia: è previsto uno studio sull’attuale sistema gestionale dei nidi comunali e convenzionati per verificare la fattibilità di un abbassamento delle tariffe e le possibilità di riorganizzare l'orario di apertura di quelli comunali al fine di un'ottimizzazione del servizio attualmente offerto; - Realizzazione all’interno delle scuole primarie e secondarie di spazi destinati al potenziamento cognitivo di alunni con disturbi specifici di apprendimento ( Legge 8 ottobre 2010, nº 170); - Coinvolgimento degli alunni delle scuole superiori in progetti da realizzare per la città insieme alle aziende del territorio, al fine di rendere i nostri giovani protagonisti attivi e non solo fruitori passivi (idea riconducibile al punto 1.5 il controllo solidale del territorio).
ASSISTENZA DOMICILIARE Avere in casa un familiare disabile o malato non deve tradursi nel lasciare la famiglia isolata e gravata da ogni peso e responsabilità, ma ci deve essere una rete di assistenza domiciliare anche con il sostegno del volontariato
DIPENDENZE Saranno sviluppati programmi di informazione per prevenire e combattere le dipendenze da droga, alcol e gioco d’azzardo.
ANIMALI Nelle scuole, insieme alla lotta ad azioni di bullismo che viene perpetrato contro i più indifesi e quindi anche contro gli animali, si svolgeranno campagne educative per sensibilizzare al rispetto degli animali prevenendo la crudeltà nei loro confronti. Ci si avvarrà della consulenza dell’USL 8 veterinaria e di volontari di Associazioni animaliste (vedi Linea Programmatica)
SCUOLA vedi linea programmatica benvenuti nell’Arezzo della cultura e del sapere.
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Linea Programmatica n. 4
BENVENUTI NELL’ AREZZO CON IL CENTRO STORICO VIVIBILE PER I RESIDENTI E ACCOGLIENTE PER I TURISTI Il Centro Storico è un “sistema” complesso facente parte della città, ed ogni modifica al suo interno, magari in una zona marginale, ha ripercussioni inevitabili su tutto il suo insieme. Argomento delicato e difficile per qualsiasi Amministrazione. Ma da dove nasce lo stato attuale di abbandono del centro storico? Negli anni 70/80 il centro era sinonimo di case vecchie, malfatte, insufficiente illuminazione e degrado che ha conseguentemente portato gli abitanti verso le zone periferiche ottenendo un risultato fallimentare e ghettizzante. Negli anni 90/2000 grazie alla valorizzazione dell'arte e della cultura, anche come fonte di reddito, ci fu la riscoperta del centro urbano e una concentrazione di musei, negozi di élite e residenze per ricchi o amanti della storia. Nell' arco dell' attuale decennio abbiamo fatto una nuova variazione di tendenza, ma con conseguenze più gravi. I centri storici sono stati svuotati di funzioni per inseguire l'errata convinzione secondo la quale il turismo ha un solo scopo: rimpolpare le casse pubbliche. Questo trinomio ha prodotto delle “CITTÀ MUSEO” dove il limite più estremo ci porterà a delle vere e proprie riserve da visitare con biglietto all'ingresso. Pensate a Venezia e alla vicina Firenze degli anni 2000 .Tutto statico e proiettato per accogliere e visitare, mangiare consumare e scappare, nuovo giro nuova corsa! LA NOSTRA IDEA DI CENTRO APPARTIENE AD UNA VISIONE PIÙ COMPLESSA. LA CITTÀ ANTICA È MULTI ORGASMICA. CI SI MANGIA, CI SI DORME, CI SI LAVORA, CI SI CRESCE, CI SI GIOCA, CI SI CAMMINA, CI SI VIVE...E BENE! Un esempio: Aver sostituito i cinema con dei negozi o peggio delle abitazioni è stato uno degli errori più gravi come aver portato sedi di associazioni e ordini o istituzioni fuori dalle mura. Ancora una volta è il caso di affermare che il nostro territorio dovrebbe essere riqualificato e reinventato. Migliorare il decoro è basilare, ma non basta. Manteniamo le facciate belle ma magari diamo un contributo operativo ed economico, meno IMU e una commissione integrata per gli interventi, veloce e competente. Promuoviamo progetti per un sistema di parcheggi in posizioni strategiche (ex caserma, stazione, bastione di Santo Spirito, Poggio del Sole, Area San Lorentino) e la valorizzazione di quelli esistenti con l'introduzione di funzioni catalizzanti (Mecenate e Baldaccio). Ovviamente in centro storico si va a piedi e potranno accedere solo i residenti e commercianti secondo regole e tecnologie appropriate affiancati da un sistema di servizi o convenzioni con mezzi pubblici e privati idonei alla mobilità facile.
La residenza ed il lavoro dovrà essere incentivata da attività volte a promuovere l'inurbamento con agevolazioni e contributi, ma sicuramente anche non perdere quelle funzioni di rappresentanza come le sedi istituzionali di ordini associazioni, sedi di università e 23
luoghi di aggregazione che portano il cittadino a vivere il centro, anche se indigeno, come la propria abitazione. Per questo abbiamo pensato a strategie che migliorino il Centro Storico facendolo diventare più appetibile e fruibile per il turista, più vivibile per i residenti e cuore pulsante per l’intera città. Questo si può attuare solo mettendo mano alla revisione di tutti quei comparti che da anni sono fermi o di cui è evidente il mal funzionamento: trasporti, parcheggi; riscoperta di siti storici e archeologici. In un’ottica complessiva di cui anche gli altri punti programmatici sono parte integrante. Il Centro Storico deve tornare ad essere il riferimento della nostra identità, perché senza storia, non si ha futuro ! QUESTE LE AZIONI ED I PROGETTI CHE PRESENTIAMO COMMERCIO: GRANDE - MEDIA - PICCOLA DISTRIBUZIONE Le grandi strutture di vendita (con superficie superiore a 2.000mq) hanno avuto negli ultimi anni uno sviluppo sproporzionato rispetto al tessuto economico e sociale del Comune. La politica dell’Amministrazione Comunale deve essere orientata al contenimento delle grandi strutture, agevolando l’insediamento delle medie e piccole strutture nel territorio, in particolare nel centro storico. Obiettivo primario agevolare e incrementare gli esercizi di vicinato. RIPORTARE LE ATTIVITA' IN CENTRO E’ assolutamente necessario valorizzare Arezzo anche attraverso le attività produttive che hanno reso famoso nel mondo il nome della città, così come la creazione di scuole in grado di formare una classe produttiva nuova, professionale ed imprenditoriale, partendo dal recupero delle specialità lavorative del passato, Arti e Mestieri che possono rendere Arezzo e le persone che vi studiano, vi lavorano e vi investono protagonisti di una tassativa ripresa economica. Basti pensare alla possibilità di destinare il palazzo della Fraternita ad un museo dedicato all' archivio storico di PRADA, nome che tutti i turisti del mondo conoscono. Noi intendiamo: -‐
Verificare quanti immobili comunali con destinazione commerciale o artigianale, attuale o possibile, sono disponibili per essere assegnati con canoni di locazione c a l m i e r a t i , per l'apertura di nuove attività commerciali e artigianali diversificate, qualificate, anche tipiche;
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Supportare concretamente la rinascita dei mestieri d’arte in città, attraverso il sostegno economico e la semplificazione degli iter burocratici, permettendo cosi alle botteghe dei mestieri d’arte, un tempo assai diffuse ed oggi praticamente scomparse, di risorgere. Siamo la città dell’oro, ma quando viene un turista non trova altro che qualche gioielleria come da qualsiasi altra parte.
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TURISMO: PROMOZIONE DEL TERRITORIO - INIZIATIVE - SPONSOR “Non c è spazio per Arezzo se accettiamo di restare solo un puntino su google maps”
Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerose iniziative organizzate da vari enti, associazione o gruppi lasciati allo sbando. Uno dei risultati da ricordare è “La Fiera dell'oro cambia data: scoppia la rivolta degli albergatori. A maggio camere finite, danni pesanti su aprile", risultanza ottenuta dalla scarsa diffusione di informazioni accompagnata dallo spirito individualista dell' Amministrazione Comunale.
Per evitare questo •
verrà ricreato un Ufficio Unico di Promozione Turistico – UPT - dedicato alla promozione del territorio e servizio al turista con un sito comunale che conterrà un calendario quotidianamente aggiornato su tutte le iniziative che si svolgeranno in città, coordinandosi con le varie associazioni o enti.
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UPT avrà il ruolo di pianificare gli eventi in collaborazione con i vari assessorati: turismo, cultura, sport, e per le manifestazioni più importanti avrà il collegamento con gli altri comuni della provincia onde evitare sovrapposizioni.
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UPT avrà un proprio sito collegato a quello del comune in modo da pubblicizzare anche via web, utilizzando I social network come passaparola, su ciò che la nostra città ha da offrire.
A tale proposito, l’Assessorato alla Cultura e Turismo sarà chiamato a predisporre per tempo un calendario preciso degli eventi in programma, al fine di permettere alle realtà commerciali ed artigianali una più efficiente organizzazione. Cercheremo di promuovere quanti più eventi possibile, tendendo al miglior livello, con un calendario sistematico che impegni periodicamente i luoghi storici di Arezzo e possa sedimentare la frequenza di cittadini e turisti in maniera diffusa e costante nel corso dell’anno. Inoltre le iniziative saranno studiate pensando anche a percorsi itineranti e con finalità omogenee, legate agli aspetti enogastronomici culturali, artistici, religiosi. L’obiettivo dell’Amministrazione sarà quello di sollecitare l’attivismo micro economico con un sistema di incentivi che devono interessare tutto il tessuto del centro. Un esempio di sistema di incentivi che gli operatori potrebbero attuare può essere l’applicazione di sconti praticati in alcune ore della giornata, lungo un percorso stabilito e interessato dalle iniziative sopra indicate.
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Altro aspetto importante potrebbe essere la creazione di centri di interesse per le famiglie con precisa attenzione per i bambini. Le iniziative per attirare l’attenzione dei bambini possono essere riconducibili a manifestazioni teatrali all’aperto o esibizioni di artisti di strada, giocolieri etc. A tutte le famiglie che saranno presenti alle manifestazioni inoltre si potrebbe fare omaggio di gadget offerti e predisposti da sponsor. Ricerca sponsor: nonostante la crisi si assiste spesso ad una dispersione di risorse economiche da parte di alcune aziende, al fine di promuovere azioni pubblicitarie per la commercializzazione di prodotti o servizi. Si vuole creare un piccolo nucleo operativo che, ipotizzando e organizzando una iniziativa promozionale per i negozi nei vari quartieri, individui le aziende che possono essere interessate a promuovere iniziative pubblicitarie, in sintonia con le tematiche delle iniziative stesse. Ad esempio per lo svolgimento di attività sportive all’aperto si possono contattare gli operatori del settore degli articoli sportivi, palestre, centri benessere. L’iniziativa risulterebbe per il Comune a costo zero e gli sponsor avrebbero promosso una pubblicità mirata.
PARCHEGGI Il problema dei parcheggi in centro storico è un problema che si ripresenta puntualmente ad ogni confronto con residenti e operatori. In questo momento si rende obbligatorio individuare soluzioni definitive, come è stato fatto in altre città. I parcheggi con servizio di navetta non possono soddisfare i residenti o gli operatori che devono entrare in centro storico per svolgere lavori urgenti rivolti ai residenti (idraulici, elettricisti, etc.) Il miglioramento del collegamento tra il parcheggio Baldaccio ed il centro storico può costituire un mezzo per agevolare l’afflusso turistico e dei cittadini, soprattutto in occasione di eventi come la Fiera antiquaria ed il Saracino, ma è evidente che una tale misura non è idonea a risolvere il problema di coloro che ivi risiedono. E’ impensabile che dal centro storico, in occasione di una urgenza, debba essere raggiunto il parcheggio Baldaccio per poter prendere la propria vettura. Tale misura non può neppure essere presa in considerazione per assolvere le quotidiane esigenze di chi nel centro storico vive o lavora. In definitiva la necessità quotidiana di mobilità di persone (anche anziane) e cose (borse di lavoro, borse della spesa, ecc.) non può essere liquidata con un fantomatico “servizio navetta” verso un parcheggio che è fuori dal Centro Storico. Non si può dire, in sostanza, agli abitanti del centro storico che la soluzione è che parcheggino fuori dal centro storico. Richiamare poi le attuali aree di sosta dedicate ai residenti, ad esempio alla Cadorna, rimane una inutile affermazione dato che i numeri ci dimostrano che gli spazi già esistenti non soddisfano la mole richiesta in rapporto di uno a dieci.
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In virtù dell’analisi dei parcheggi disponibili allo stato attuale, reputiamo che la zona assolutamente scoperta sia la ZTL B, per questo proponiamo la presente soluzione: •
I parcheggi in strisce blu dentro la ZTL B devono essere riservati ai soli residenti che grazie alla tessera attualmente in uso per l’accesso alla Cadorna possano sostare senza aggravio economico;
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Reputiamo necessario valutare quanti permessi sono stati concessi per la ZTL ed a chi;
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In futuro prossimo costruire nuovi parcheggi e ampliare quelli esistenti che lo permettono abbiamo identificato.
MUOVERSI NEL CENTRO STORICO • • •
Incentiveremo l’utilizzo del Pollicino, rivedendo gli orari, il percorso e l’arco temporale di validità del biglietto; TAXI MERCI per evitare i grandi camion in centro storico; Saranno incentivati i parcheggi posti a margine del centro storico, grazie a convenzioni che potremmo far stipulare con associazione dei commercianti e liberi professionisti.
ILLUMINAZIONE I negozi rappresentano un presidio del territorio che sono un deterrente importantissimo contro il degrado e la micro criminalità. L’illuminazione dei negozi rappresenta una risorsa importante per tutta la comunità, l’Amministrazione sarà impegnata ad un censimento sul territorio per individuare zone poco illuminate o per caratteristiche urbanistiche particolarmente buie. Dovrà essere fatto un intervento capillare che riguarderà il centro e in uguale misura tutti i quartieri. Con ogni singolo operatore interessato, si potranno studiare strategie e tecniche, per valorizzare l’illuminazione con il contributo economico e tecnologico del Comune, incentivando l’istallazione di impianti di illuminazione a Led che permettono un risparmio del 60% di consumo. I CANONI DI LOCAZIONE DEI NEGOZI Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento notevole dei canoni di locazione per le attività commerciali. Attualmente la crisi ha fatto crollare i valori di locazione, con poche eccezioni per alcuni negozi posizionati nelle vie di pregio. Nessuna norma può calmierare il settore della locazione degli esercizi commerciali. Il mercato ha la potenzialità di ridimensionare le pretese dei locatori che continuano a richiedere canoni elevati. Mai come ora, sia in centro sia nei quartieri, si riscontrano numerosi negozi vuoti da tempo. 27
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Le nostre idea è che l’Assessorato competente sarà tenuto a controllare il territorio suggerendo il listino valori OMI che diventerà punto di riferimento per i potenziali conduttori ed elemento di confronto per proprietari;
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L’Amministrazione potrà predisporre un tavolo tecnico a cui parteciperanno i rappresentanti degli agenti immobiliari, degli amministratori di condominio, dei rappresentanti delle singole associazioni di categoria al fine di mediare eventuali riduzioni dei canoni e/o nuove locazione
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La nostra Amministrazione, in ogni caso, richiederà ai singoli proprietari dei negozi sfitti, di intervenire comunque in termini di decoro e pulizia degli spazi prospicienti i locali stessi e inoltre mettere in atto accorgimenti per prevenire il degrado dei luoghi.
IL TURISMO E GLI EVENTI Sarà necessario una nuova organizzazione, per informare tempestivamente tutti gli operatori degli eventi e delle manifestazioni programmate. A tale proposito, l’Assessorato alla cultura e turismo sarà chiamato a predisporre per tempo un calendario preciso degli eventi in programma, al fine di permettere alle realtà commerciali ed artigianali una più efficiente organizzazione. Saranno promossi quanti più eventi possibile, tendendo al miglior livello, con un calendario sistematico che impegni periodicamente i luoghi storici di Arezzo e possa sedimentare la frequenza di cittadini e turisti in maniera diffusa e costante nel corso dell’anno. Per poter realizzare ciò è previsto: • CREARE UN SITO COLLEGATO A QUELLO DEL COMUNE DOVE TUTTE LE MANIFESTAZIONI ESISTENTI SUL TERRITORIO SIANO PUBBLICIZZATE; • PUBBLICIZZARE SOPRATTUTTO VIA WEB, USANDO I SOCIAL NETWORK COME PASSAPAROLA DI RETE. PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO Investire sulla Cultura, in un momento come questo, vuole dire uscire dal degrado urbano e promuovere a livello turistico il nome della città di Arezzo. Gli elementi centrali della vita culturale Aretina devono essere: il restauro, la manutenzione, la cura e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico cittadino. La cultura è un sistema complesso che dentro di sé racchiude conoscenze letterarie, scientifiche, artistiche e delle istituzioni sociali e politiche proprie di un intero popolo o di una città. Arezzo deve tornare ad essere una città di cultura e diventare città di turismo, turismo che sempre più in questi anni è stato desiderato ma che non ha trovato una città in grado di gestirlo oltre che accoglierlo come si deve. 28
I punti salienti sono: o A Guido Monaco si deve la codifica moderna della notazione musicale, che avrebbe rivoluzionato il modo di insegnare, comporre e tramandare la musica. AREZZO POTREBBE VENDERSI NEL MONDO COME CITTÀ DELLA MUSICA, assegnando durante una manifestazione da valutare un premio internazionale: Il pentagramma d’oro - questa dovrebbe essere la nuova Brand Identity su cui puntare; o Filarmonica Aretina, Musici del Comune, Sbandieratori sono solo alcuni gruppi che devono essere promossi e valorizzati come patrimonio culturale da non perdere assolutamente; o Non limitarsi a manifestazioni che hanno come tema il “cibo” (di cui in questi anni se ne è visto crescere il numero a dismisura senza che avessero effettive ricadute benefiche sulla città) puntando solo su quelle di reale qualità e con risvolti culturali di cui poter dibattere con conferenze ed incontri ad hoc (vedi Expo 2015); o riportare in centro musica, cinema, teatro affiancando le associazioni, anche quelle spontanee, nell’organizzazione degli eventi, favorendo l’utilizzo di spazi comunali o l’apertura di nuovi luoghi di incontro e socializzazione (vedi punto 1.5 Il controllo solidale del territorio) o Valutare l’ipotesi di una festa di quartiere con cadenza periodica (oltre a quelle dedicate al Saracino). LUOGHI e EVENTI DA INCENTIVARE
PIAZZA VASARI La più bella Piazza di Arezzo, una delle più belle d’Italia, non può vivere una sola volta al mese, occorre per questo: •
riportare un mercato settimanale di prodotti del territorio (biologici, vegani, ecc) di cui il Comune si farà promotore a selezionare i partecipanti;
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promuovere l’apertura di quei locali/fondi ormai chiusi da anni: Il Comune si farà carico di tenere i contatti con i proprietari e studiare forme che ne consentano la calmierazione dei prezzi di affitto.
FORTEZZA – IL PRATO Complesso storico architettonico unico nel suo genere per effetto scenografico sul quale puntare come straordinario elemento caratterizzante di Arezzo, pianificando la riapertura e valorizzazione degli spazi oggi chiusi al pubblico. Luogo ideale per spettacoli estivi, cinema all’aperto, spettacoli teatrali, concerti di musicali, intrattenimento: location ideale per l’ESTATE ARETINA e ripristinare la manifestazione IL MEDIOEVO ARETINO. 29
LA FIERA DELL'ANTIQUARIATO
La più conosciuta delle manifestazione aretine, vedrà un grande impegno da parte dell’Amministrazione, con impiego di risorse e strategie al fine di ricollocarla – anche attraverso la ricerca di partners nella posizione che merita in ambito nazionale. •
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La Fiera deve essere rivista, come ubicazione accorpandola sinché gli espositori non aumenteranno di nuovo; come settori merceologici da accogliere: apriremo una commissione controllo efficace sulla qualità ed autenticità dei prodotti; Non dovranno essere più permessi i furgoni nella zona Duomo -Prato;
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Dovrà essere predisposta una segnaletica che guidi il turista nel percorso e segnali i servizi utili (bagni);
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Dovrà essere dato un punto luce ad ogni espositore per garantire lo svolgimento della manifestazione sino alle 20.00 dei giorni invernali;
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La piazza, finita la fiera (domenica sera) dovrà essere ripulita per garantire quel decoro che spazzatura e vetri rotti non comunicano;
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Le funzioni gestionali e promozionali della Fiera dovranno essere assunte dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune. Solo quelle Amministrative rimarranno all’ufficio Suap, settore Fiere e Mercati;
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Non dovranno esserci altre manifestazioni in città che si sovrappongano a questo evento (a parte il Saracino che è inevitabile);
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Sarà attuata una diversa strategia comunicativa e di promozione della manifestazione, creando eventi sull’evento, in modo da richiamare più attenzione. Ad esempio: un Asta pubblica con il supporto degli espositori di oggetti coerenti con quelli offerti dall' Asta stessa, da svolgersi dentro il Palazzo della Confraternita a porte aperte nelle ore di meno transito (vedi ora pranzo);
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Saranno predisposte delle Card sconti per tutti gli espositori da utilizzare in quegli esercizi a loro utili: bar, ristoranti, alberghi, etc.
CONTROLLO E SICUREZZA DURANTE LA FIERA •
La capillare rete di telecamere di videosorveglianza nel centro storico, (vedi punto 1.11 La videosorveglianza)) fruibili da parte delle forze di Pubblica sicurezza pur nel rispetto della privacy, sarà uno dei servizi che Arezzo regalerà alla manifestazione che associata ai servizi di sorveglianza privati già esistenti garantirà una maggiore sicurezza, di giorno e di notte. 30
LA GIOSTRA DEL SARACINO •
La giostra è sicuramente la manifestazione dei quartieristi ma la settimana delle prove può e deve essere considerata momento anche per il turismo, per questo pensiamo che abbellirla sia necessario, piccole cose che faranno la differenza, transenne che delimitano la piazza con immagini di Arezzo, uno schermo sotto le logge che mandi in onda 24 ore su 24 le edizioni precedenti del saracino, etc.
IL PRESIDIO DEL TERRITORIO La lotta al degrado e alla micro criminalità saranno competenza dell’Assessorato alla Sicurezza (dettagli riportati nella Linea Programmatica n. 1) La prima visione della città è attualmente degradata: è pertanto auspicabile, come primo elemento di orgoglio cittadino e di accoglienza al turista, migliorarne l’impatto attraverso la cura, manutenzione e riqualificazione dell’arredo urbano. Ribadiamo che contrastare il degrado e recuperare l’impegno civile e sociale dei cittadini sarà fondamentale, per questo ci occuperemo di: •
Cosa apparentemente banale, cambiare i cestini mettendo un modello che abbia un bel posacenere, evitando così strade piane di sigarette.
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coinvolgere tutte le associazioni, i residenti e gli operatori commerciali, nonché accrescere il senso di appartenenza dei residenti stessi per ottenere un controllo forte del territorio (vedi punto 1.7 No alle ronde di quartiere ma sì alla sicurezza Partecipata);
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Chiederemo supporto ai Quartieri per recuperare l’impegno civile e sociale dei cittadini, innescando un clima di sana “competizione”: ogni Porta dovrà primeggiare per pulizia e decoro, vivibilità e attrattiva turistica;
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sarà istituito un numero verde, operativo 24 ore su 24, a disposizione di tutti gli esercizi commerciali e pubblici, per segnalare anche in forma anonima, gli eventuali problemi e/o situazioni che compromettono la regolare attività dei locali e/o dell’ordine pubblico, risponderà la SQUADRA OPERATIVA DEGRADO sotto l’egida dell’Assessorato alla Sicurezza. (vedi punto 1.8 Poliziotti e Carabinieri in Congedo).
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Linea Programmatica n. 5
BENVENUTI NELL'AREZZO DELLA CULTURA E DEL SAPERE “Trasformare i sudditi in cittadini è un miracolo che solo la scuola può compiere”. (Piero Calamandrei)
La Pubblica Amministrazione Comunale ha il compito di realizzare interventi idonei a garantire il diritto-dovere all'istruzione e alla cultura. Allora dobbiamo guardare al passato per vincere la sfida col futuro: secondo una ricerca di qualche anno fa della società triestina SWG, la cittadinanza aretina sembra vivere una condizione depressiva che affonda in tempi remoti. Sembra quasi che, dopo Campaldino, gli Aretini siano rimasti affetti dalla “sindrome dello sconfitto” e abbiano perso la capacità di reagire e affermarsi in maniera volitiva nella realtà regionale e nazionale. Se questa interpretazione è corretta, ciò spiega perché la classe politica aretina non abbia voce né a livello regionale né, tanto meno, a livello nazionale. I politici cittadini sono il prodotto funzionale di questa attitudine depressiva. Essi l’hanno incarnata e hanno fatto scelte conseguenti mirate esclusivamente al proprio benessere. In sostanza la nostra classe politica non è disposta a battersi per Arezzo. Se gli Aretini sono degli “sconfitti”, tanto vale fare della sconfitta un valore da mercanteggiare. Così i politici hanno scelto di “vendere” gli interessi della città per il proprio tornaconto. Chiediamoci, infatti, perché Arezzo non ospita una propria università ? Analogamente potremmo chiederci come mai non ha una stazione ferroviaria degna di una città a vocazione commerciale e turistica. Come mai sta rinunciando alla sanità a favore di una “macro area” in cui Arezzo ha tutto da perdere. E altro ancora. MA TORNIAMO ALLA DOMANDA SULL’UNIVERSITÀ. La risposta è che Arezzo non ne possiede una propria, perché la classe politica locale ha “svenduto” l’interesse generale, culturale ed economico, della nostra città a vantaggio di altre città con le loro università. Tutt’oggi, in un contesto di postmodernità dove le connessioni digitali possono dar vita agevolmente a università telematiche, la politica aretina frappone ostacoli allo sviluppo di studi accademici indipendenti da Siena. Ovviamente non è compito della Amministrazione l’istituzione di nuove università, ma essa potrebbe porre le condizioni, anche sul piano della disponibilità di immobili, a un siffatto sviluppo. Ma come sempre, i nostri politici, vendono le loro rinunce e la loro impotenza a vantaggio di altre città toscane. L’Università degli Studi di Siena ha smobilitato da Arezzo le due facoltà di Economia e di Ingegneria, lasciando sopravvivere (purtroppo malamente) quella di Lettere e Filosofia, oggi diventata Dipartimento. L’offerta del Polo Universitario Aretino, portata avanti con generosità da alcuni intellettuali e professionisti legati alla città, stenta a decollare per le ostilità politiche. Eppure la nostra città ha alle spalle insigni tradizioni culturali e scientifiche cui i nomi dei tanti aretini di genio (non è possibile citarli tutti …), di fama mondiale, hanno 32
dato lustro e prestigio. Arezzo è stata la sede di una delle prime università medievali nel mondo. La nostra storia cittadina registra la presenza nel Medioevo e nel Rinascimento di studiosi di medicina di fama internazionale, oltre che di artisti e letterati! Dunque, per noi Aretini è giunto il momento di guardarci allo specchio e chiederci se vogliamo essere gli eredi della tradizione che ha visto Arezzo sede di una delle prime università, oppure proseguire la strada depressivo-rinunciataria, che promuove la svendita della città da parte dei politici. Se si esclude la seconda opzione, è necessario raccogliere le nostre forze e, nella sinergia tra pubblico e privato, promuovere studi accademici e di alta formazione. È possibile, perché gli Aretini sanno tutt’oggi primeggiare in molti ambiti culturali, scientifici e tecnologici. Gli Aretini sono sopravvissuti e sopravvivono nonostante la “grande svendita” perpetrata dalla classe politica locale. Ora però è necessario che Arezzo torni ad identificarsi come città della cultura e del sapere, per essere di nuovo proiettata verso il mondo. L’Università di Arezzo potrà legarsi al sistema economico locale e dare impulso al mercato del lavoro. Queste le soluzioni ed i progetti che vogliamo e saremo in grado di portare avanti: 1. Riaprire una Università di Arezzo, un centro d’eccellenza pubblico-privato, che sappia rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. Questi alcuni corsi di indirizzo: •
Comunicazione-Marketing e nuovi media, anche il sistema industriale aretino ne ha necessità;
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Turismo & Hospitality Management, perché la nostra città possiede forti potenzialità turistiche inespresse (come dimostra la recente ricerca Excelsior della Camera di Commercio di Arezzo) ed esse devono essere realizzate mediante personale altamente qualificato;
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Scuola di MESTIERI D’ARTE (2 anni+1): Scuola di pelletteria e Design e Tecnica della Calzatura; (Prada è in cerca costante di figure specializzate)
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Corsi specialistici per Fisioterapista in riabilitazione robotica: la riabilitazione è divenuta fattore fondamentale sia per la cura di pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite, che per il recupero delle funzionalità post intervento;
Corso di laurea in Intelligenza Artificiale e Robotica: I laureati potranno trovare in industrie per l’automazione e la robotica, imprese operanti nell’area dei multimedia, imprese di servizi e per la sicurezza, industrie operanti nel settore spaziale, imprese operanti nella salvaguardia dell’ambiente e nel turismo, oppure operare come liberi professionisti. Non solo pensiamo alla MEDICINA ROBOTICA, le attrezzature robotiche di altissima precisione e tecnologica che assistono i chirurghi nelle operazioni più complesse e delicate, laser, arti meccanici aiutano il chirurgo a realizzare interventi altrimenti quasi impossibili. QUESTO È IL FUTURO DELLA MEDICINA MOTIVO PER IL QUALE AREZZO DEVE PREVEDERLO E DARE OPPORTUNITÀ. •
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Infine, se si vuole “aprire” la città anche a studenti che provengano da altre realtà territoriali nazionali o dall’estero, occorre creare una dinamica di residenze universitarie diffuse (sulla scorta dell’esperienza, anche in Casentino, dei paesi-albergo disponibili per il turismo in qualsiasi periodo dell’anno). Queste residenze dovranno essere predisposte particolarmente nel centro storico o in prossimità di esso in collaborazione con i privati. PASSIAMO ADESSO A UN ALTRO GENERE DI FORMAZIONE Oltre ad assicurare, come attività primaria, un adeguato sistema di informazione e di comunicazione tra le famiglie e il Comune in ordine alle tematiche scolastiche, andranno programmate le attività comunali nell'ottica sia di organizzare e mantenere i servizi da anni offerti alla popolazione scolastica, integrandoli con nuovi a seconda delle necessità, sia di erogare, nei limiti dell'economia generale del Comune, i contributi alle scuole in modo da rendere possibile il prosieguo di progetti che coinvolgono tutte le fasce di età. 1. La Scuola come elemento fondamentale di una società che ha come obiettivo ambizioso quello di formare uomini e donne, cittadini e cittadine che in un domani molto prossimo dovranno confrontarsi con le scelte che decideranno il loro futuro e anche quello degli altri, ha bisogno di recuperare alcune peculiarità come quella di un ritorno all’”Educazione Civica”, insegnamento che si è perso nel tempo. L’Amministrazione Comunale dovrà dunque preoccuparsi di fornire esperti nel settore per educare i nostri giovani non solo al rispetto degli altri e di se stessi, ma anche al rispetto della nostra bella città, cosa che negli ultimi tempi sembra essere venuta meno, visto il degrado di certe zone o addirittura di certi quartieri. 2. data la sempre più vasta presenza di alunni non italofoni, occorrerà rafforzare di gran lunga la presenza di mediatori culturali che facilitino la comunicazione Scuola-famiglia, talvolta difficoltosa o addirittura assente, spesso per difficoltà linguistiche. Queste figure dovranno altresì essere il primo momento di educazione linguistica (italiano) per favorire un ottimale inserimento degli alunni stranieri nelle classi di tutti gli ordini di scuola. 3. È necessario, inoltre, che ai docenti, nelle Scuole Primarie e nelle Scuole Secondarie di primo e secondo grado siano inseriti operatori “esperti” che coadiuvino il lavoro dei docenti con gli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) ed in particolare DSA e ADHD, dei quali si registra negli ultimi anni un vertiginoso aumento e per i quali non è previsto l’affiancamento di insegnanti di sostegno. Siccome la diagnosi precoce di queste patologie è fondamentale per evitare frustrazioni ed insuccesso scolastico, sarebbe auspicabile l’inserimento di figure professionali in tal senso già presso la scuola dell’Infanzia. Attualmente l’amministrazione comunale di Arezzo ha adottato i PEZ (Progetti Educativi di Zona) che però prevedono l’utilizzo di educatori appartenenti ad associazioni varie del territorio ma non sempre dotati di esperienze e titoli professionali ad hoc. Ad essi andrebbero affiancate ulteriori figure formate specificatamente. Inoltre i PEZ finanziano principalmente l’ausilio per gli alunni stranieri o gli alunni con disabilità, trascurando totalmente gli alunni italiani con BES, DSA, ADHD, etc, generando un razzismo al contrario. 4. Importante è anche il decoro e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, cosa che non 34
sembra essere oggetto di particolari progettualità di qualunque amministrazione si sia insediata nel palazzo comunale. Occorrerebbe creare una consulta comunale a cui dovrebbero partecipare anche le scuole affinché siano coinvolte nella gestione delle risorse, affinché gli interventi possano essere mirati ed effettuati ad hoc. 5. A proposito di edilizia scolastica affronteremo anche il problema delle palestre, di cui gran parte delle Scuole sono prive. 6. Alla maggior parte delle scuole aretine manca inoltre un adeguato livello di digitalizzazione anche per mancanza di linee telefoniche adeguate, fibre ottiche e quant’altro necessario a realizzare l’informatizzazione sia nella didattica che per gli uffici. PER QUANTO RIGUARDA LE SCUOLE SUPERIORI, esse dovrebbero maturare una sinergia con il mondo delle aziende, in modo tale da colmare l' attuale e spropositato divario che intercorre tra la formazione che viene richiesta al lavoratore alle prime armi e le insufficienti basi offerte dalle scuole. Questa divergenza tra la preparazione richiesta ai giovani dagli imprenditori e quella degli alunni diplomati (spesso puramente teorica) non riguarda solo Arezzo, ma l’intera nazione. Ciò nonostante le forze politiche locali in sinergie con gli altri Enti avrebbero potuto dedicare a questo problema ben altre attenzioni, promuovendo l’istruzione tecnica e professionale e favorendo l’alternanza scuola/lavoro. Esse, invece, hanno dedicato la propria attenzione ad altro.
SULLA SCIA DI QUANTO SCRITTO SOPRA, sarà nostra cura SOLLECITARE UN’ALLEANZA TRA SCUOLE E AZIENDE. Essa può avvenire tramite l’istituzione di Poli Tecnico-Professionali o di Istituti Tecnici Superiori che sono istituzioni formative a cavallo tra scuola e impresa. L’autorizzazione alla costituzione di tali istituzioni è affidata alla Regione. In tal senso il peso delle amministrazioni locali si fa determinante, ma purtroppo i politici aretini, in regione, sono dei pesi piuma che ovviamente rifuggono il confronto con i pesi massimi di altre città toscane. Occorre agire comunque in vista della sinergia tra scuole e imprese e il Comune può muoversi in questa direzione senza rivestire ruoli impropri. Il Comune, infatti, può sollecitare e favorire tali sinergie, lavorando in consonanza con le altre istituzioni locali come Provveditorato agli studi e Camera di Commercio. Certamente le scuole professionali dovrebbero ricevere particolari attenzioni ed essere destinatarie di investimenti e sponsorizzazioni al fine di ammodernare le macchine e le strumentazioni per la didattica nei laboratori. Purtroppo, in passato, anche l’amministrazione provinciale non si è certo distinta per questa attenzione e le cronache dei giornali hanno riferito dei numerosi attriti con le scuole. Anche in questa prospettiva, dunque, possono essere compiuti passi da gigante. INVESTIRE SULLA CULTURA, IN UN MOMENTO COME QUESTO, VUOLE DIRE USCIRE DAL DEGRADO URBANO E PROMUOVERE A LIVELLO TURISTICO IL NOME DELLA CITTÀ DI AREZZO. La nostra città è caratterizzata da una ricchissima presenza di monumenti la cui cura 35
richiede personale altamente specializzato e dei finanziamenti adeguati: bisognerà perciò adoperarsi per ottenere flussi di investimenti continui e per formare il personale. Gli elementi centrali della vita culturale aretina devono essere, oltre agli eventi: il restauro, la manutenzione, la cura e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico cittadino. La cultura è un sistema complesso che dentro di sé racchiude conoscenze letterarie, scientifiche, artistiche e delle istituzioni sociali e politiche proprie di un intero popolo o di una città. Arezzo è una città con patrimonio culturale importantissimo che può, se manutenuto e promosso nel giusto modo aumentare quella percentuale di turismo che aiuterebbe l’economia cittadina a risollevarsi da crisi in altri settori. Arezzo deve diventare una città a tutto tondo dove Università, arte, economia, religione, industria etc. sono convivano e si alimenti a vicenda rendendola prestigiosa. Un altro capitolo che vorremo fortemente sostenere, anche con il supporto del mecenatismo, sarà quello dei Musei, abbiamo delle eccellenze internazionali che non sono state valorizzate abbastanza, come ad esempio il MUSEO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE che rappresenta una collezione di strumenti UNICA al mondo. Per questo è nostra intenzione: •
organizzare cicli di conferenze annuali, in collaborazione con Università Italiane ed esperti del settore, incontri settimanali sulla storia e l'arte di Arezzo.
•
Istituire per tutto l’anno le DOMENICHE D'ARTE, da organizzare in collaborazione con il CENTRO GUIDE TURISTICHE, con dei percorsi per conoscere il patrimonio artistico della città, con biglietti offerti a cifre simboliche ai cittadini più anziani.
•
Riqualificare spazi e aree urbane dismesse, programmando eventi affinché tutti i cittadini possano trovare luoghi di aggregazione per socializzare e trascorrere ore di svago.
Numerosi sono gli spazi da valorizzare, anche ricorrendo alla formula del comodato gratuito, facendoli gestire dalle associazioni culturali presenti in città, con eccellenze anche a livello internazionale: • A queste possono essere affidati dei luoghi idonei all'espressione della loro disciplina culturale. I profitti delle rappresentazioni o eventi che verranno creati, saranno devoluti all'associazione stessa (fatte salve le spese sostenute dal Comune). Sviluppo concreto della relazione tra cultura - turismo e business messa in luce "opportunità" che questa crisi economica e sociale ha generato. Ci sono luoghi poco utilizzati in una città impostata su mentalità obsolete, e sono appetibili soprattutto ai giovani e ai tanti artisti e designer che movimentano le città. diventeranno punti di riferimento per giovani artisti, affinché possano esprimere passioni, idee e talenti.
dalle poco Molti arte, 36
•
Rendere più semplice per i giovani artisti l'esporre ad Arezzo per mostre di pittura e fotografia, anche con concessione gratuita di spazi
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Realizzare più mostre d'eccellenza con un biglietto di ingresso accessibile.
Vorremmo dare la possibilità di creare dei temporary shop, o aree formative godibili da più realtà con una specie di "affitto temporaneo" dello spazio anche in zone periferiche della città, rianimando quartieri e strade e con conseguente attrazione di altre realtà nazionali e internazionali. Un cambiamento di mentalità che porterà a delle "buone pratiche", che a loro volta genereranno nuovi stimoli e attrazioni di interessi sia per le istituzioni che per il cittadino. Vorremmo maggior collaborazione e "svecchiamento" delle relazioni tra Università, Comune e Imprese con l'individuazione di nuovi progetti e figure più competenti e aperte alla riqualificazione della città in ottica internazionale. Insomma vorremmo una visione reale e concreta di una cultura che traina l'impresa e il commercio attraverso ciò che già la città esprime e che non ha mai valorizzato. Una rinascita che parta dai cittadini verso l'esterno e non viceversa.
Progetti e azioni che agiremo: •
Promuovere e sostenere l’arte e il buon cibo perché sono due ottimi motivi per attrarre turisti.
•
Promuovere e sostenere con appositi interventi l’identificazione di quei prodotti di artigianato artistico in grado di veicolare un’immagine distintiva del territorio, vedi quello dell’oro, da presentare anche nel merchandising museale;
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In tale ambito organizzare un itinerario storico-artistico e turistico-commerciale con le botteghe artigiane (che vogliamo far riaprire): una sorta di “Art-city”.
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Incontrare periodicamente i cittadini che lavorano, le associazioni di categoria e le associazioni no profit per ascoltare le loro proposte.
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La cultura per il sociale: destinare in occasione di tutte le manifestazioni un contributo alle “famiglie in difficoltà” con il supporto delle parrocchie: anche le ceste solidali per esempio:” vieni allo spettacolo e regali una spesa”. Le modalità verranno stabilite dagli assessorati competenti.
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Portare teatro e danza nelle scuole attivando una collaborazione con il Provveditorato agli Studi, animazione danza e movimento fin dalla tenera età, seguiti da insegnanti che possano essere un modello e un esempio.
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•
Recuperare spazi da utilizzare per performance di danza, musica e teatro che possono essere dati in gestione alle associazioni dando spazio a tutti.
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Favorire gli scambi con l'estero per gli studenti e non, sia con possibilità lavorative che con stage ed altro (es. centro Informa Giovani)
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Per le scuole superiori individuare referenti in ogni scuola, disponibili a segnalare ed aiutare gli ex studenti usciti che cercano lavoro e non lo trovano, figura che potrebbe coincidere con la persona che si occupa degli stage e dell'alternanza scuola-lavoro.
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Teatro, dopo anni di chiusura, oltre ai grandi nomi vorremmo organizzare stagioni teatrali collaborando con tutti gli Enti ed associazioni locali al fine di garantire il maggior numero di spettacoli che coprano tutto il mondo della cultura aretina. Nemo propheta in patria: "Nessuno è profeta nella [propria] patria” Arezzo dovrà voltar pagina e dar lustro anche alle capacità dei propri cittadini”
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Linea Programmatica n. 6
BENVENUTI NELLA AREZZO DELLE IDEE, DELLE IMPRESE CHE LAVORA E COMMERCIA CON IL MONDO “Noi sappiamo ciò che siamo, ma ignoriamo ciò che possiamo essere” W. Shakespeare
Riprendere e rilanciare l'imprenditorialità della città, creare opportunità di lavoro attualmente soppresse, rinnovare ambizioni di crescita e sviluppo in tutte le possibili direzioni sono il cuore del programma. Arezzo deve riscoprirsi autentica comunità che sa reagire, ricercando e sostenendo quanto serve per rimettere in moto la sua economia, tornando a far affluire e circolare nel suo territorio quante più risorse possibili. Nella profonda crisi economica che sta segnando questi tempi, due sono gli indicatori rimasti in controtendenza nettamente positiva: l’e-commerce e l’esportazione di prodotti italiani, che ha tenuto anche nei momenti peggiori e che è riuscita a penetrare in tutti i mercati. Tenuto conto di ciò e del ritardo accumulato nel settore strategico dell’e-commerce sia da parte degli operatori italiani che di quelli aretini, dovuto alle ridotte dimensioni di attività difficilmente in grado di investire su questi modelli innovativi di commercio e di conquistare un loro spazio, il Comune vuole reinventarsi Comunità, interessata a sostenere e rilanciare l’economia in modo da far affluire nel territorio quante più risorse possibili, valorizzando al meglio queste nuove opportunità di commercio, ormai aperte al mondo.
Queste le azioni ed i progetti da portare avanti: rilanciare la vocazione imprenditoriale di Arezzo, creando opportunità di lavoro, di crescita e di sviluppo, qualsiasi imprenditore vorrà investire sulla nostra città creando posti di lavoro sarà il benvenuto. - C ostruiremo un team comunale, coinvolgendo anche le principali associazioni ed istituzioni dell’economia aretina, per offrire un primo ed immediato supporto a chi ha un’idea ed un progetto di nuova impresa che vorrebbe realizzare, dalla più semplice alla più ambiziosa. Il primo supporto sarà quello di offrire tutte le indicazioni utili, le opportunità offerte da bandi e finanziamenti europei, nazionali e regionali, da realizzare senza spendita di ulteriori risorse. •
Daremo sostegni economici per l’avvio di nuove attività; (vedi Linea Programmatica n. 4 benvenuti nell’ Arezzo con il centro storico vivibile per i residenti e accogliente per i turisti)
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promuoveremo incubatori d’impresa, anche in cooperazione con le due Università.
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Favoriremo l’apertura di nuove attività d’imprenditoria giovanile e femminile attraverso strategie di interconnessione finanziaria, imprenditoriale ed informativa burocratica e contributiva.
Lo faremo promuovendo le aperture di credito agevolato attraverso la stipula di apposite convenzioni con istituti di credito locale, informando e sostenendo anche tramite la carta “COMUNE AMICO ” (vedi linea programmatica 2) i nuovi imprenditori nell’accesso a contributi previsti dalla Regione Toscana per facilitare l’avvio di nuove imprese e l’attività imprenditoriale di giovani fra 18 e 40 anni (non compiuti) e donne senza alcun limite di età. Le opportunità sono quelle inserite nella legge regionale per la promozione dell’imprenditoria giovanile, femminile e dei lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali (legge regionale n.28 dell’11/07/2011 – modifiche alla legge regionale 29 aprile 2008, n. 21a) , che amplia la sfera delle attività per cui è possibile chiedere il finanziamento facendo quindi aumentare la platea dei soggetti beneficiari. Con le modifiche introdotte alla legge regionale n. 21 del 2008 sull’imprenditoria giovanile, la Regione Toscana rende così disponibile uno strumento in più per favorire lo sviluppo dell’economia toscana. •
Noi promuoveremo in tutto il mondo un nuovo portale “MADE IN AREZZO”, dove saranno pubblicizzate le produzioni e le eccellenze delle imprese aretine in modo che chiunque cerchi un certo prodotto o servizio nel mondo possa facilmente trovare nella rete quanto viene realizzato dall’imprenditoria di Arezzo.
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Inoltre attiveremo una “Piattaforma Comunale per il Commercio Elettronico” per favorire le esportazioni dei prodotti del territorio; Questi importante progetto di svolta sarà reso possibile sfruttando le ingenti risorse che l'Unione Europea investirà nei prossimi anni per programmi e progetti che stimolino, e progressivamente realizzino, l‘idea di Smart City.
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Potenzieremo e renderemo sinergici i raccordi con Bruxelles per agevolare e intensificare la richiesta di fondi Europei da impiegare in cultura, arte, lavoro.
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Proporremo benefici urbanistici di aree depresse, ad aziende Italiane o a multinazionali perché scelgano Arezzo come sede, a patto che garantiscano posti di lavoro (come ad esempio la zona Pratacci, modificando la destinazione dell’area da Industriale a artigianale o commerciale)
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Il Comune favorirà piattaforme di incontro e condivisione fra aziende, giovani, università e centri di ricerca per stimolare idee, creatività e nuova imprenditorialità.
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E’ urgente riattivare il credito e il micro-credito a supporto delle nuove aziende e del commercio, anche mettendo a disposizioni fondi patrimoniali comunali di garanzia, al tempo stesso avviando un osservatorio molto trasparente che faccia conoscere gli istituti bancari che concedono e quelli che invece ostacolano il credito alle imprese, ai professionisti, alle famiglie.
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Vanno rigidamente contingentatile tempistiche burocratiche degli adempimenti per commercianti, imprenditori e professionisti.
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Offriremo facilitazioni alla riapertura delle botteghe dei mestieri d’arte, un tempo assai diffusi ed oggi praticamente scomparsi ad esempio calzolai, fabbri, rilegatori, restauratori (vedi Linea Programmatica n.4 “Riportare le attività in centro”).
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Va combattuta la “tentazione della rendita”, che fa pretendere affitti assolutamente fuori scala in molte zone della città, mortiferi per migliaia di attività economiche, specie commerciali. Va perciò ricercato, con le associazioni di categoria, uno standard contrattuale più equo, assicurando a chi lo applicherà benefici fiscali e prevedendo, invece, per chi persisterà nel troppo pretendere inasprimenti fiscali per il permanere di locali sfitti.
NEL TURISMO SERVE UNA REGIA PER LA CAPITALE TURISTICA DEL PROSSIMO DECENNIO, AL FINE DI “CREARE IL VESTITO AL TURISTA”. Le bellezze del nostro centro storico e del nostro territorio, possono costituire, se adeguatamente valorizzate, un ottimo volano per la ripresa economica della nostra comunità. L’immagine che Arezzo deve riuscire a dare nel contesto nazionale ed internazionale è quella della città dell’arte, della cultura, dell’accoglienza, della città che suscita il desiderio di visitarla e facilita le modalità di accesso del turista, accolto come se fosse a casa sua. A partire dall’utilizzo del web-marketing, da una riorganizzazione dei musei, alla considerazione minimale in chiave sistemica dell'imponente turismo religioso, al rilancio del turismo congressuale (anche con soluzioni che si integrino con lo sviluppo industriale in senso tecnologico scientifico) e alla definizione di pacchetti turistici integrati si dovranno proporre percorsi per una città “evento”, affinché il turista che giunga ad Arezzo, trovi una città accogliente e capace di stimolarlo a 360 gradi e che gli crei l’abito su misura (cultura, teatro, arte, concerti, spiritualità).
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Queste le nostre azioni e i progetti:
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Promuovere l’immagine di Arezzo, città d’arte e di cultura nel mondo.
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Ideare una nuova City Brand per la città di Arezzo: AREZZO CITTA DELLA MUSICA utilizzato a fini di marketing, promozione, cultura e come certificazione di qualità;
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Sollecitare una produzione organica ed esaustiva di materiale editoriale informativo sia cartaceo che multimediale.
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Promuovere iniziative per facilitare al turista l’accesso alle informazioni in materia di accoglienza:
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Creare, con un portale del Comune di Arezzo interamente dedicato al turismo, un nuovo sito internet di ultima generazione, in sinergia con hotel, ristoranti, esercizi commerciali, cui il turista, anche straniero, possa accedere per visionare ciò che gli occorre, grazie ad una versione di tale sito trilingue, almeno italiano e inglese spagnolo, nel sito potranno scaricare un' applicazione per avere la geo localizzazione di tutti i siti di interesse nei vari settori (alimentare, archeologico, monumentale, religioso, etc.), inoltre troverà l’indicazione di alcuni percorsi tematici da proporre ai turisti.
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Valorizzare e sollecitare itinerari tematici, anche insoliti, alla scoperta e conoscenza dei vari aspetti della città e delle sue stratificazioni, come Arezzo sotterranea;
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Valorizzare le frazioni cittadine e le dimore storiche ed i molteplici siti archeologici nel territorio che dovranno tornare ad essere accessibili e
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Riscoprire i molteplici siti archeologici presenti nel territorio e renderli di nuovo accessibili con un duplice scopo: favorire il turismo e dare la possibilità ai neo laureati in archeologia di potersi attivare praticamente (possibilità fin' ora rigorosamente vietata dalle amministrazioni) facendo cosi riemergere le nostre radici
IL COMPARTO EDILIZIA Riguardo all’Edilizia sia pubblica e privata, che è stata per lungo tempo la spina dorsale dell’economia italiana ma, soprattutto negli ultimi decenni dell’economia aretina, vorremmo mettere in evidenza alcuni aspetti che permettano il rilancio del buon vivere nella nostra città. • Sicuramente una parte importante è rivestita dai tecnici i quali devono cercare di favorire le poche imprese strutturate e importanti rimaste nel territorio, non si può e non si deve, in particolari momenti come questo che stiamo attraversando, 42
favorire imprese/aziende “esterne” che poi condividano/subappaltino il lavoro alle realtà lavorative che da sempre le hanno seguite, facendo sì che la circolazione del denaro e del lavoro si sposti in altre vallate. Dobbiamo fare in modo che i lavori importanti che sappiamo esserci ad Arezzo e che sempre sono stato ostacolati possano innanzitutto essere svincolati e di conseguenza aggiudicati, magari cambiando i sistemi per le aggiudicazioni, alle imprese locali che utilizzano l’indotto aretino. Succede, a volte, che le amministrazioni locali siano più diffidenti nei confronti delle aziende locali che verso le aziende che si presentano a concorrere agli appalti da tutte le parti di Italia. • Un sistema potrebbe essere quello di “spacchettare” l’appalto in varie fasi e/o lavorazioni per procedere poi a lavorazioni “a invito”. Il rilancio dell’edilizia deve ripartire anche e soprattutto dall’amministrazione comunale che di fatto ha contribuito con le sue lungaggini e veti vari al fermo di questa arteria importante e vitale per la città poiché legato all’edilizia. Cosa importante da non dimenticare è il reinvestimento del denaro nel territorio. Riteniamo necessario il nostro l’appoggio come nuova Amministrazione della casa Comune alle aziende aretine che fino ad oggi hanno subito la presenza di imprese, società, cooperative che hanno fatto raccolta della “ricchezza” messa a disposizione dagli investitori locali, imboccando una strada sempre più in discesa che ha portato, conseguentemente alla chiusura, alla perdita di posti di lavoro e ad una decadenza progressiva della nostra città. Il settore edile può ripartire anche e non solo con il nuovo, ma anche con la riqualificazione ed il recupero di edifici esistenti, aree dismesse ecc. per questo serve soprattutto che l’amministrazione comunale ampli i propri orizzonti permettendo agli investitori e alle aziende di poter operare in tempi brevi e senza l’assillo burocratico e oneroso che ha caratterizzato gli ultimi tempi. Far ripartire anche l’edilizia è far ripartire la città, le imprese, i commerci, i negozi gli investimenti, la creazione di nuovi posti di lavoro.
DIAMO UN FUTURO ALLE GIOVANI GENERAZIONI Con l’Università le associazioni di categorie dobbiamo condividere strategie e individuare azioni concrete per favorire e facilitare i processi di occupazione delle risorse umane, ritenute fattori principali sui quali investire per la crescita della citta e dell’intero territorio, attraendo e trattenendo le risorse migliori, anche mediante concrete politiche residenziali. Insieme dobbiamo sviluppare le necessarie sinergie per armonizzare le richieste provenienti dal mondo del lavoro con attività di formazione e ricerca, anche per meglio coniugare, il “sapere” con il “saper fare”.
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MECENATISMO Arezzo è la città natale di Mecenate, ma ciò nonostante gli Aretini che dispongono di ricchezza sono poco disponibili a investire nella loro città. Non c’è da biasimarli, se si pensa alla correttezza della classe politica cittadina. Molti politici aretini, inoltre, non hanno una propria professione o un proprio mestiere. Il loro lavoro è la politica e, pur gravando sulle tasche dei cittadini, di politica vivono (e bene!). Se l’amministrazione diventa un’attività lavorativa, non vi sono molte motivazioni per praticare il mecenatismo. Se a questo si aggiungono alcuni episodi di cronaca giudiziaria che hanno coinvolto la politica, le motivazioni scompaiono del tutto. È evidente, dunque, che occorre cambiare ceto politico e soprattutto dimostrare che la politica è funzionale all’interesse generale della nostra comunità. Solo quando si avrà la certezza che i governanti locali perseguono gli interessi della comunità, allora il mecenatismo diventerà una pratica realizzabile. Per quanto ci riguarda, stimoleremo, con progetti e azioni adeguate, pratiche di mecenatismo, sponsorizzazioni e donazioni liberali. esse faranno leva sul senso di appartenenza dei cittadini abbienti alla nostra città e saranno finalizzate al restauro di beni artistici e allo svolgimento di attività culturali.
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Linea Programmatica n. 7
BENVENUTI NELLA AREZZO DELLA POLITICA SPORTIVA Le Politica Sportiva ha rilevanza politica, economica, giuridica e sociale. E’ quindi opportuno sottolineare le funzioni dello sport, e la sua importanza nel promuovere i valori sociali, quali lo spirito di squadra, la competizione leale, le forme di associazionismo, la cooperazione, la tolleranza, la solidarietà, e i valori etici fondamentali. La Politica Sportiva non ha come punto di riferimento esclusivamente il “modello agonistico”. Quando si parla di Politica Sportiva può comportare una lettura riduttiva della pedagogia sportiva, indirizzandola nel settore strettamente atletico che è si la palestra reale ma anche e soprattutto metaforica e simbolica. Lo Sport in generale si presenta come uno dei più completi e complessi modelli pedagogici della storia e dell’educazione occidentale. In esso risultano infatti contemplati e codificati tutti gli ambiti e le circostanze in cui l’essere umano si esprime: la dimensione politico-sociale, giuridica, relazionale, etica e morale. In questo modo lo Sport diviene una “lezione di vita”, quindi è molto importante avvalersi della sua valenza educativa e sociale soprattutto nei confronti delle nuove generazioni annebbiate dall’abuso di social-network e internet.
Per questo crediamo necessario •
mettere in atto una vera Politica Sportiva, in modo da accelerare e stimolare finanziamenti pubblici e statali, investendo su nuove strutture sportive o ristrutturando quelle già esistenti.
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Sarò nostra intenzione costruire un nuovo stadio, grande fonte di interesse e svago per molti cittadini, elaborando un progetto non solo sportivo ma anche di carattere commerciale.
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Club e Enti Sportivi troveranno un amministrazione nuova che avrà la massima disponibilità per far usufruire di palestre e strutture pubbliche.
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Metteremo in atto una stretta collaborazione con le scuole medie e superiori, per creare un percorso in grado di stimolare e incoraggiare i giovani a praticare attività sportiva durante l’anno scolastico, seguendo il modello anglosassone e americano.
Due ore settimanali di educazione fisica sono evidentemente troppo poche, bisognerebbe infatti coinvolgere i giovani studenti nella scelta di uno sport da svolgere per esempio il sabato mattina o pomeriggio. In questo modo lo sport diventa un mezzo per socializzare, stare insieme, condividere sacrifici e gioie.
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Un altro incentivo e iniziativa sportiva nei confronti di tutti gli studenti delle scuole medie e superiori è quella di creare una Card- Prepagata con un credito da consumare all’interno delle strutture e club sportivi sovvenzionate, eliminando quindi la formalità dell’iscrizione e permettendo agli studenti di sperimentare sport minori che sarebbero altrimenti trascurati.
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Valorizzare percorsi della salute: l’educazione sportiva, insieme ad una adeguata cultura alimentare, stimola gli individui a modificare la dieta dal punto di vista qualitativa e quantitativa, ottenendo un miglioramento del metabolismo.
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Programmare idonee soluzioni in concorso con il CONI e Federazioni e favorendo i nuovi sport emergenti anche attrezzando aree adeguate per la pratica sportiva in collaborazione con le associazioni sportive (skateboard, scherma, lacrosse, etc.).
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Organizzare momenti di confronto con le Associazioni sportive sull’attività educativa ed aggregativa svolta rispetto alle situazioni di disagio sociali (BULLISMO E ANTIDOPING )
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Linea Programmatica n. 8
BENVENUTI NELL’ AREZZO CAPOLUOGO DEL CUORE VERDE D' ITALIA Curare il territorio per sostenere le persone. L’ambiente ed il paesaggio che ci circondano rappresentano un tratto identitario fortissimo della nostra comunità, di cui debbono tener conto le decisioni politico-amministrative coinvolgenti il paesaggio ed il territorio. In questo contesto è prioritaria una ristrutturazione ecologica della città, dove i temi del verde, delle infrastrutture, della mobilità, dell’urbanistica, dei servizi pubblici e dell’arredo urbano nonché’ del contrasto all’inquinamento trovino una sintonia di obiettivi. a) Serve prudenza nell'ulteriore consumo di suolo, se non per progetti già avviati o prioritari. Di fronte al contenimento della spesa pubblica è richiesta una verifica della presenza di idonei stanziamenti, dell’utilità, dei benefici sociali e degli impatti ambientali circa la realizzazione di nuove grandi opere. b) Obiettivo prioritario sarà il miglioramento della qualità delle opere esistenti (tangenziale, edifici pubblici e privati, ecc). Inoltre di fronte a progetti di una certa complessità va assunto sempre un metodo che permetta di stabilire tempi certi, informazioni chiare e finanziabilità delle opere, prendendo spunto dalle best practice Europee. Queste le nostre i progetti che riteniamo necessari •
Tutelare i corsi d’acqua; Curare il verde urbano, in sinergia con sponsor privati e associazioni di quartiere ;
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“Adotta uno spazio verde”. L' Amministrazione intende affidare a soggetti privati l' allestimento e la manutenzione degli spazi verdi presenti nel territorio, offrendo agli stessi soggetti la possibilità di sponsorizzare la propria attività riconoscendogli un ritorno d' immagine grazie all' esposizione di cartelli pubblicitari ed esentandoli dal pagamento dell' imposta comunale sulla pubblicità.
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Sollecitare la cura dell’aspetto estetico delle abitazioni anche attraverso il verde, secondo gli esempi europei delle “città fiorite”;
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Valorizzare gli spazi verdi dal punto di vista storico, ove possibile, e migliorarne la potenzialità di utilizzazione;
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Riattivare un sano rapporto con la terra e con i suoi frutti e recuperare aree abbandonate promuovendo la realizzazione dei cosiddetti ORTI URBANI;
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Promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili ed il risparmio energetico al fine di prevenire e contrastare l’inquinamento;
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Pianificare interventi di riconversione ad energie rinnovabili nel patrimonio edilizio pubblico (uffici, scuole, impianti sportivi, ospedali, etc..)
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Prevedere incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni industriali e sui tetti delle abitazioni in periferia e sugli immobili pubblici.
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RIFIUTI: Contro lo spreco e per un uso efficiente delle risorse una politica verso rifiuti zero, in una economia circolare Per attuare una politica verso un mondo a “rifiuti zero” è necessario RIDURRE AL MASSIMO LA PRODUZIONE DI RIFIUTI e RICICLARE TUTTO IL RESTO. I l Parlamento Europeo nella risoluzione (24/5/2012) Commissione Europea: 7° programma d’Azione ambientale (2/7/2014) ha fissato gli obiettivi per gli stati membri: • Entro il 2020 il rifiuto residuo deve essere quasi zero, e i rifiuti riciclabili e compostabili non potranno essere inceneriti. (ris. Parl. U.E.-2012) • È opportuno rimuovere gli ostacoli .... per progredire verso un’economia «circolare» basata sul ciclo di vita, con un uso senza soluzione di continuità delle risorse e rifiuti residui che sia quasi inesistente (Com. 2014) • Significa prevedere una progressiva chiusura degli inceneritori a favore delle riduzione e del riciclaggio con una quota sempre più minimale da smaltire. E’ necessario ripensare la catena di gestione del rifiuto, ripensandolo come una risorsa. Aspetto cruciale e fondante e la modifica delle pratiche della gestione dello stesso secondo alcuni step: •
La raccolta domiciliare porta a porta con tariffa puntuale e premiante: PAY per BAGS. Si pagherà soltanto la componente di rifiuti solidi non ricilcabili, mentre sarà gratuita la parte riciclabile (carta, plastica e vetro). Sparirà la tassa basata sui metri quadri e l’utente viene responsabilizzato economicamente attraverso una tariffa puntuale che fa pagare il servizio sulla base della quantità e qualità dei rifiuti conferiti ed in particolare attraverso la misurazione dei quantitativi di rifiuti non riciclati, favorendo una riduzione complessiva dei rifiuti ed in particolare dei rifiuti non riciclati.
• La riconversione dell’inceneritore in un centro di raccolta e di riuso. Il centro o i centri comunali del riuso potranno essere gestiti da organizzazioni civili no-profit, di volontariato, coop. Sociali le quali autofinanzieranno le loro attività mediante la rivendita del materiale riciclabile al mondo dell’industria. Nuovi posti di lavoro potranno essere creati grazie a dei Centri comunali per il ritiro dei beni a fine vita suscettibili di riuso, anche tramite riparazione, in affiancamento ai Centri di Raccolta rifiuti. • Il rifiuto organico sarà gestito medianti impianti di compostaggio e trasformato in concime ecologico, che potrà così essere rivenduto nella filiera della produzione agricola Bio, generando così una ulteriore fonte di ricchezza, oltre che garantire una filiera agricola eco-compatibile. In ultimo, aspetto non marginale, i costi di riconversione impianti e della apertura dei nuovi impianti e dei centri di raccolta, smistamento e riuso possono essere finanziati grazie ai fondi europei previsti dal piano economico Horizon 2020, che assegna alle pubbliche amministrazioni che presentano progetti su tale asset contributi a Fondo Perduto con percentuali che possono arrivare fino all’80% dell’importo complessivo del progetto. 48
Linea Programmatica n. 9
BENVENUTI NELLA AREZZO PET FRIENDLY
EMERGENZA RANDAGISMO Uno studio svela che da una cagna abbandonata in sette anni si possono ricavare ben 67mila cuccioli. La soluzione per sconfiggere il sovraffollamento di cani ci sarebbe e noi vorremmo impegnarci a proporla ad Arezzo anche perché è semplice, efficace ed è prevista dalla legge: la sterilizzazione degli animali. Ma né i Comuni né le Asl l'hanno mai applicata veramente. Si preferisce creare migliaia di canili che hanno un costo enorme per la comunità, non risolvono il problema e finiscono per aggravarlo. Una politica diversa venne intrapresa ventiquattro anni fa in Italia con una legge quadro civile e rara, la 281/91 , che vietava di sopprimere i randagi e pure di destinarli alla vivisezione. La missione possibile è debellare il randagismo attraverso sterilizzazioni a cura delle Asl, nonché educazione dei proprietari alla medesima pratica. Ma la norma è subito disattesa al punto di favorire incontrollabili movimentazioni di animali, battaglie feroci per ottenere la loro amministrazione diretta, un sistema lucrativo e corrotto dove, oggi più che mai, l'ultimo aspetto considerato è il benessere dei quattro zampe. Emergenza e randagismo, oppure emergenza randagismo: la percezione di una situazione fuori controllo non abbraccia solo la tutela degli animali, ma i più vari interessi pubblici. Dispendio di denaro e risorse umane, pericoli (non tanto nel merito degli occasionali branchi di cani che insieme organizzano la sopravvivenza, quanto per gli incidenti stradali causati da soggetti vaganti o abbandonati), sofferenza che dilania ogni specie a partire dalla nostra, nelle persone dei volontari che spesso spendono l'intera vita a tamponare tale, evitabile disastro. Malauguratamente, il contenimento delle nascite non è praticato che a parole. INOLTRE CI IMPEGNEREMO PER FAR SI CHE Regolamenti comunali che consentano l’accesso ai cani negli uffici e/o locali aperti al pubblico. E' inoltre indispensabile l’impegno delle amministrazioni per quanto riguarda una buona conoscenza della presenza e distribuzione dei nuovi “abitanti”, la promozione di anagrafe canina e sterilizzazione degli animali, la sensibilizzazione dei proprietari di animali d’affezione a tenere comportamenti virtuosi nel rispetto dell’ambiente, delle persone e del benessere del proprio animale domestico. È inoltre importante rendere noti i contatti dello sportello comunale (numero verde)a cui le persone si possano rivolgere se soccorrono animali liberi in difficoltà.
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Preservare la Biodiversità animale Secondo una statistica di Legambiente solo il 26% dei Comuni realizza una mappatura degli animali selvatici presenti sul territorio comunale, il 23% nelle grandi città, il 33% nelle medie e il 19% nelle piccole città. Una conoscenza indispensabile per migliorare le azioni di prevenzione e ridurre conflitti e danni (basti pensare ai rischi di incidente stradale) che sono sempre più costosi e talvolta drammatici. Faremo emettere multe salate e controlli severi •
Saranno previste severe sanzioni per i soliti noti a cui il cane scappa ed è spesso libero di deambulare. Idem per chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane;
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Controlli, ed eventualmente multe, saranno effettuati ai proprietari di strutture precarie e/o improvvisate come cacciatori o cinghiali, seguendo le precise normative già esistenti riguardanti la detenzione di animali.
L' ANIMALE DEVE ESSERE TUTELATO COME IL PADRONE: •
Sarà cura della nostra amministrazione aumentare elasticità ad “erogare” permessi per strutture abitative dignitose dove detenere i cani;
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Saranno ideate iniziative di sensibilizzazione concrete verso il canile municipale;
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Verranno dedicate aree ai cani suddivise per zone e ben segnalate nel sito del comune di Arezzo: In questa pagina verranno segnalate le cliniche veterinarie, le farmacie e i negozi di mangimi, accessori e toelettature per animali;
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Verrà trovata una struttura da adibire ad “asilo comunale per cani”: stessa cosa che per i bimbi, quindi possibilità di lasciare il cane a mani esperte nelle ore di lavoro e riprenderlo la sera, stanco ma felice
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Ciotole per l'acqua disposte dai negozianti fuori dal proprio esercizio, e obbligo per i ristoratori che accettano di essere dog friendly; ciotole per l'acqua ai tavoli e tappetini/stuoini per ogni ospite; Buste per la raccolta di deiezioni ovunque;
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Si incentiveranno le attività di addestramento di cani, anche con il coinvolgimento di categorie protette, come i disabili;
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Costruiremo in collaborazioni con Enti o associazioni il CIMITERO PER ANIMALI ed eventuale servizio cremazione;
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Ordinanza affinché’ nei maggiori centri commerciali e/o supermercati e/o stazione o in luoghi ovviamente idonei di box provvisti di ciotole per l'acqua e un vigilante dove poter lasciare il proprio cane mentre si fa la spesa. ( o in caso serrature adeguate per evitare furti);
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Iniziative scolastiche per un corretto approccio agli animali (volontari che svolgeranno 50
seminari nelle scuole per insegnare a rapportarsi con gli animali); •
Regolamenti e/o ordinanze che vietano e sanzionano l’utilizzo di esche e bocconi avvelenati;
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Numero verde al quale si possono rivolgere persone che trovano un qualsiasi animale ferito. Allo stesso numero potrebbero essere segnalate anonimamente situazioni di vita precaria di animali o maltrattamenti;
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Attiveremo il progetto “Patentino cittadino a 4 zampe”, con il quale il cane non sarà più visto come oggetto ma bensì come soggetto da rispettare. Il rilascio del patentino prevede una profonda relazione ed empatia tra il cane ed il padrone ed un comportamento reciprocamente corretto;
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Mantenimento del contatto, da parte di anziani e bambini residenti presso strutture residenziali o ricoverati presso istituti di cura, con i propri animali da compagnia o altri animali comunque utilizzati per la pet therapy e riconoscere valide le forme di cura che utilizzano la compagnia degli animali per attenuare particolari patologie e situazioni di difficoltà, come ad esempio la solitudine degli anziani o problematiche nei bambini;
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Accesso gratuito animali sui mezzi di traposto pubblico;
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Incentivi all’adozione di animali provenienti del canile attraverso riconoscimento di incentivi nei tributi/bonus per visite mediche o altro;
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Infine verrà redatta una guida cartacea e/o da scaricare in pdf di tutti i bar, ristoranti, hotel e luoghi di svago dove il vostro cane sarà il benvenuto, oppure un’APP (che potrebbe servire anche come presentazione per i numerosi ospiti del canile municipale), insomma una guida digitale pet friendly che segnalerà ai turisti i luoghi dove fare aperitivo, spesa, cena, ecc. in compagnia di Fido, oltre che segnalare tutte le iniziative a tema ecc. (ovviamente anche in lingua straniera).
Linea Programmatica n. 10 BENVENUTI NELL’ AREZZO SMART CITY (VEDI ALLEGATO SPECIFICO)
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