L spiagge del Conero 2014

Page 1

Itinerari tra terra e mare alla ricerca delle piĂš belle spiagge tra Ancona e Sirolo e dei sentieri per raggiungerle

1


Titolo | Le spiagge del Conero Autore | Marco Mancinelli In copertina la spiaggia della Vela A pagina 3 la spiaggia di San Michele © Tutti i diritti riservati all’Autore Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il preventivo assenso dell’Autore.

Marco Mancinelli

Le spiagge del Conero Guida alle più belle spiagge tra Sirolo ed Ancona

2


Introduzione L’idea di scrivere questa guida mi venne un giorno mentre ero fermo ad un distributore, mi si avvicinarono due turisti in vacanza e mi chiesero: scusi, qual è la strada per le Due Sorelle ? Allora decisi di scrivere qualcosa che potesse essere utile a tutti per raggiungere le nostre meravigliose spiagge. Questa quindi non è una guida per arrampicatori né una classica guida turistica o naturalistica. E’ invece un modo per farvi conoscere, amare e rispettare alcuni tra i luoghi più belli della Riviera del Conero. La guida non si prefigge neanche il compito di elencare puntigliosamente ogni singolo sentiero e ogni deviazione, ma vuol offrire la possibilità a tutti, in particolare al turista in vacanza, di scoprire un modo diverso di godere del mare e del territorio del Parco Regionale del Conero. Vuole darvi l’opportunità di scoprire e trovare facilmente tratti di costa sconosciuti e incantevoli a pochi passi da casa oppure indicarvi come raggiungere con facilità spiagge più famose. Vuole aiutarvi a trovare il sentiero giusto della spiaggia dei vostri sogni e a passare una bella giornata al mare, a seconda delle vostre preferenze e della vostra voglia di camminare. Niente di più. Ma se dopo aver letto questa guida ed aver provato a fare un sentiero scoprirete di esservi divertiti ed essere soddisfatti per quella inconsueta giornata al mare, allora vorrà dire che ho raggiunto il mio scopo e voi avete fatto un buon investimento! Buona lettura. L’Autore

3


La spiaggia della Vela

4


Avvertenze Prima della lettura di questa guida e di mettervi in cammino per i sentieri e le spiagge del Conero, è bene spiegare alcuni concetti generali: Ambiente. Tutti i sentieri che percorrerete e le spiagge dove andrete sono ricompresi nel territorio del Parco Regionale del Conero e sono quindi un’area protetta sottoposta ad un rigido vincolo di tutela ambientale. Abbiate sempre cura dell’ambiente dove vi trovate e consideratelo un eredità da lasciare alle generazioni future. Non abbandonate mai rifiuti in terra od in mare. Non accendete mai, per nessun motivo, fuochi nei sentieri o lungo la spiaggia. Rispettate la fauna selvatica terrestre e marina. Ricordatevi che in questo luogo il solo disturbare gli animali è un reato. Non raccogliete o distruggete piante selvatiche, fiori o arbusti. Abbiate rispetto degli altri fruitori del Parco, dei sentieri e delle spiagge. Evitate rumori inutili e non arrecate danno alle cose e alle proprietà altrui. Sentieri e spiagge. Alcuni sentieri o punti sono particolarmente impegnativi. Non sottovalutate mai le indicazioni della guida e siate sempre prudenti. La valutazione del grado di difficoltà è comunque soggettiva, anche considerando un escursionista medio con un minimo di allenamento. Se non ve la sentite, scegliete una spiaggia più facile da raggiungere e vi divertirete sicuramente di più. 5


Non sottovalutate mai le condizioni meteo, sia meteorologiche che marine. Alcuni tratti di costa sono difficilmente percorribili anche con il mare poco mosso. Non entrate in acqua se le condizioni del mare e le vostre condizioni fisiche non lo permettono. Tenete sempre in considerazione che in caso di pioggia, alcuni sentieri possono diventare pericolosi e risalire sotto la pioggia un sentiero di terra battuta non è uno scherzo, soprattutto se avete con voi borse e borsette. Variabili ambientali. Nonostante la guida sia aggiornata, non è possibile prevedere variabili ambientali, come ad esempio modificazioni della linea di costa e arretramenti o avanzamenti delle spiagge. In alcuni tratti, in particolare a Sirolo e a Portonovo, le mareggiate invernali e la continua azione del mare possono modificare, anche considerevolmente, le linee di costa, aggiungendo o sottraendo metri di spiaggia. Da un anno all’altro quindi alcune spiagge potrebbero essere diverse da come descritte da questa guida. Frane e smottamenti della falesia, dei costoni o di parte dei sentieri sono eventi estremi, ma non impossibili. Se capite che il sentiero che state percorrendo ha subìto una frana, tornate indietro. Se vedete anche una piccola frana sulla falesia o sui costoni, allontanatevi in fretta. Orientamento. Tutte le indicazioni della guida riportano le direzioni Nord-Sud quando riferite alla linea di costa. Per Nord si intende anche “verso Ancona” oppure, con la faccia rivolta verso il mare, “verso sinistra”. 6


Per Sud si intende anche “verso Sirolo” oppure, con la faccia rivolta verso il mare, “verso destra” Abbigliamento La varietà di sentieri e di spiagge richiedono abbigliamento diverso. Se per andare alla spiaggia di San Michele si può farlo tranquillamente in ciabatte e ombrellone, in altre spiagge e sentieri bisogna scendere (e poi risalire !!) con abbigliamento adatto. In particolare le calzature devono essere adeguate al sentiero. Non ci vuole un’attrezzatura tecnica, ma almeno un paio di scarpe da ginnastica o meglio le scarpe da trekking. Per il resto un paio di pantaloni e una maglietta vanno bene ovunque !!! Per quanto riguarda i bagagli, nei sentieri più ripidi o lunghi evitate di portarvi borse a mano, ombrelloni o canotti già gonfiati !! La cosa migliore è uno zainetto, dove mettere tutta la vostra roba ed avere le mani libere ! Su e giù per i sentieri. La Guida segnala le spiagge in cui non c’è alcun tipo di servizio. Portatevi quindi tutto quello che vi serve, soprattutto l’acqua in estate (almeno un litro a testa). Portatevi senz’altro la maschera e un paio di scarpette da mare, vi faranno sicuramente comodo. Tenete comunque conto che tutto quello che vi portate giù, lo dovete poi riportare indietro su per il sentiero, alcuni anche abbastanza ripidi. In spiaggia La maggior parte delle spiagge descritta in questa Guida sono spiagge libere. 7


Quindi nessun riparo dal sole, soprattutto nelle ore centrali del giorno. Se pensate di passare l’intera giornata al mare, provvedete senz’altro alle opportune protezioni per la pelle. Le Ordinanze Alcune Amministrazioni hanno interdetto l’accesso ad alcuni sentieri e tratti di costa. Sono ancora in vigore le ordinanze del Sindaco del Comune di Ancona (117 del 2007) e della Capitaneria di porto di Ancona (37/96) che vietano il transito e lo stazionamento in molte zone comprese tra lo scoglio del Trave e il passetto di Ancona. All’inizio di molti sentieri troverete quindi cartelli con affissi gli estremi delle Ordinanze del Comune di Ancona. Esse fanno riferimento al divieto relativo al litorale e non alla percorrenza del sentiero. Tutti i sentieri descritti in questa guida, ad esclusione di quello delle Due Sorelle, sono liberamente percorribili. Il Comune di Sirolo ha invece vietato la percorrenza del sentiero che va alle Due Sorelle, dal Passo del lupo alla spiaggia e viceversa. Ha inoltre vietato l’accesso alla spiaggia dei Sassi Neri da 150 metri a Nord dello stabilimento “da Silvio” Sentieristica del Parco. Laddove i sentieri descritti in questa Guida siano anche quelli indicati dalla sentieristica ufficiale del Parco, essi sono indicati con il loro nome e numero della Carta Escursionistica, che potrete trovare presso il Centro Visite del Parco in Via Peschiera 30/A a Sirolo (AN)

8


Le spiagge

9


Capitolo I Spiaggia Urbani Grado di difficoltà del sentiero: nessuna Tempo di percorrenza: 5 minuti Dislivello 20 metri circa Attrezzatura: nessuna. Descrizione: Una bella spiaggia di ghiaia a forma di mezzaluna, incastonata sotto la falesia del Monte Conero tra la Punta Giacchetti e la Grotta Urbani. Parcheggi subito a monte della spiaggia e servizio autobus. Cartografia del Parco: NO Come arrivare Sotto le mura di Sirolo, pochi metri a valle del Teatro Cortesi prendete la strada asfaltata che scende a sinistra per Via Bosco (indicazioni per Spiaggia Urbani). Scendete fino alla fine della strada asfaltata e subito sotto il parcheggio vi troverete in un belvedere sopra la spiaggia. Scendete a sinistra (o a destra) per pochi metri e siete arrivati. Tenete conto che in estate la spiaggia è molto affollata e parcheggiare è un problema, quindi molto meglio prendere l’autobus che parte da Sirolo. La spiaggia Spiaggia Urbani è una bella insenatura sotto le falesie e la pineta, delimitata a Nord da una punta rocciosa e da una scogliera artificiale e a Sud da una scogliera in parte naturale in 10


parte artificiale e da un piccolo molo in cemento. La spiaggia, tutta di ghiaia fine, è molto ampia nella zona Sud ed è particolarmente riparata dalle scogliere. Sotto la falesia vi sono diverse grotte artificiali scavate ed utilizzate dai pescatori come ricovero delle barche. A fianco vi sono alcuni stabilimenti balneari e un paio di ristoranti. Verso Nord la spiaggia si assottiglia in prossimità del costone roccioso detto “Punta Giacchetti” e della scogliera artificiale. Proseguendo oltre si arriva alla spiaggia di San Michele. Verso Sud, dopo la scogliera, si apre la grande Grotta Urbani, una grotta naturale scavata dal mare nella falesia, purtroppo compromessa nella sua bellezza dalla scogliera artificiale. Salite sulla scogliera, saltellate sugli scogli e sui massi davanti alla grotta e raggiungete i “lavi”, ovvero un tratto di costa molto liscia posta a circa 45° che degrada fino al mare. Potete camminare per un pò sui “lavi”, ma dovrete fermarvi in corrispondenza di una piccola grotta che si apre a livello del mare e forma una spaccatura. Evitate di fare acrobazie per passare dall’altra parte. Molto meglio scendere in acqua e proseguire a nuoto. Dopo la grotticella, che è accessibile e ricoperta all’interno di concrezioni viola, proseguite e dopo 10 minuti di nuotata vi troverete di fronte un’altra grotta, molto più grande, dove i “lavi” finiscono e la parete diventa verticale. Anche questa grotta è accessibile per alcuni metri e ricoperta di concrezioni viola all’interno. Proseguite a nuoto verso Sud fino ad una zona di scogli e poi, prima di una grande frana, c’è una spiaggetta sotto la falesia. Evitate di stazionare in quella spiaggia, visto il concreto pericolo di frane. Fate comunque sempre attenzione. La pendenza dei “lavi”, soprattutto se bagnati, potrebbe farvi scivolare.

11


Alcune indicazioni utili La spiaggia è servita di tutti i comfort: stabilimenti balneari, ristoranti, bar, docce, ecc ecc. In estate è decisamente affollata e meta di famiglie con bambini a causa del fatto che l’acqua è quasi sempre calma e abbastanza pulita. Spess,o sul lato a mare degli scogli che la circondano, potrete vedere i pescatori di cozze (“moscioli” nel dialetto anconetano) intenti a pulirle dopo averle pescate. La zona dei “lavi” è particolarmente suggestiva e il fondale è molto interessante. Portatevi quindi maschera e pinne per godervi questo tratto di costa. Mezzi pubblici Durante la stagione estiva è disponibile un servizio di autobus che dal parcheggio davanti al Comune di Sirolo vi porterà direttamente alla Spiaggia Urbani. Le corse sono circa ogni mezz’ora.

12


La spiaggia Urbani

13


Capitolo II San Michele e i Sassi Neri Grado di difficoltà del sentiero: facile Tempo di percorrenza: 30 minuti circa Dislivello 140 metri circa Attrezzatura: nessuna. Descrizione: La spiaggia di San Michele è una spiaggia di ghiaia finissima, che inizia subito dopo Punta Giacchetti ( vedi anche Spiaggia Urbani) e si estende per circa 300 metri fino a poco prima del ristorante “da Silvio”. Da lì in poi verso Nord siete nella spiaggia di ghiaia e ciottoli dei Sassi Neri, che si estende fino ad un gruppo di piccoli scogli affioranti. Cartografia del Parco: Itinerario n° 304 “da Sirolo alla spiaggia di San Michele” che descrive il percorso attraverso il Parco della Repubblica. Itinerario n° 303 “Sentiero dei Sassi neri” per il percorso dal belvedere sopra i Sassi Neri fino alla spiaggia.. Come arrivare Ci sono diversi modi di raggiungere le spiagge. Il più semplice è passare per il Parco della Repubblica, lungo il corso di Sirolo. Seguite il vialone principale fino ad una balconata panoramica e poi la staccionata che scende attraversando una pineta. Poi il sentiero si stringe ed arriva fino alla spiaggia di San Michele. Oppure da Sirolo andate verso la Provinciale del Conero. Superata la rotatoria davanti alle Poste, percorrete circa 200 metri e all’altezza dell’Hotel Beatrice (fermata dell’autobus) c’è una deviazione sulla destra che porta al cimitero di Sirolo. 14


Prima del piccolo parcheggio andate a destra e attraversate il cancello fino ad arrivare ad un belvedere. Da lì prendete a sinistra lungo la stradina sterrata pianeggiante e proseguite. Poi si comincia a scendere tra i pini e si arriva ad un bivio. Proseguite tenendo la destra e andate sempre avanti scendendo fino alla spiaggia. Arriverete nelle vicinanze dello stabilimento “da Silvio” sulla spiaggia dei Sassi Neri. Dal belvedere potete anche andare a destra, lungo la strada asfaltata che scende fino ad un piccolo parcheggio sopra la spiaggia. Da lì scendete lungo una scalinata di legno e sarete tra San Michele e i Sassi Neri. In estate è vivamente sconsigliato infilarsi in questa stradina e magari rimanere incastrati con altre auto che hanno avuto la vostra stessa idea. Anche perché in estate non potete scendere fino al parcheggio sotto e quindi molto meglio andarci a piedi o in autobus. La spiaggia San Michele è una bella insenatura di ghiaia fine, molto ampia e adatta anche ai più piccoli e quindi d’estate può essere molto affollata. Vi sono ampie zone libere e alcuni stabilimenti balneari, che comunque non disturbano il fascino di una bella spiaggia sotto le propaggini Sud del Monte Conero. Alle spalle della spiaggia una pineta che ricopre tutto il versante e che d’estate soprattutto contrasta con l’azzurro del mare. I Sassi Neri iniziano invece poco prima dello stabilimento balneare “da Silvio”, procedendo verso Nord. La ghiaia diventa più grande e poco dopo incontrate alcune formazioni rocciose che somigliano alle pagine di giganteschi libri. Proseguite e a poco a poco cominciano i ciottoli, man mano sempre più grandi. Superate una punta e si aprirà una piccola e incantevole baia di ciottoli. Proseguite e arriverete in un punto in cui la falesia vi impedisce di andare oltre. 15


Ovviamente potete continuare a nuoto fino al molo prima delle Due Sorelle. In questo tratto di mare ci sono alcune spiagge raggiungibili solo a nuoto e meta dei naturisti, anche se vige ancora un’anacronistica ordinanza di divieto. Alcune indicazioni utili San Michele è una spiaggia ben attrezzata, con ombrelloni e due baretti sulla spiaggia che offrono un ristoro. In estate è decisamente affollata ma il mare è pulito. I Sassi Neri, in particolare nella zona Nord, non hanno invece nè ombrelloni nè nessun tipo di ristoro e quindi la spiaggia è molto meno affollata. Mezzi pubblici Durante la stagione estiva è disponibile un servizio di autobus che, dal parcheggio davanti al Comune di Sirolo, vi porterà direttamente a San Michele-Sassi Neri. Le corse sono circa ogni mezz’ora.

16


La spiaggia dei Sassi Neri

17


Capitolo III Le Due Sorelle e la spiaggia dei Gabbiani Le Due Sorelle Grado di difficoltà del sentiero: difficile/molto difficile Tempo di percorrenza: Un’oretta circa Dislivello 250 metri circa Attrezzatura: Scarpe da trekking, zainetto e tanta acqua. Descrizione: La Spiaggia delle Due Sorelle è forse la spiaggia più bella dell’intera riviera del Conero. Un meraviglioso spettacolo di acqua e di roccia, di faraglioni e di ghiaia. Un luogo unico da tutelare e da fruire con le attenzioni riservate ad un gioiello della Natura. Una larga spiaggia di ghiaia chiara stretta tra due costoni rocciosi e con due grandi faraglioni davanti, le Due Sorelle appunto Cartografia del Parco: Itinerario n° 302 “delle Due Sorelle” che descrive il percorso partendo dal Cimitero di Sirolo.

Come arrivare Alle Due Sorelle, in estate, potete tranquillamente arrivarci con i barconi che partono dal porticciolo turistico di Numana. Lì troverete tutte le informazioni sugli orari e i prezzi. Oppure potete raggiungerla dalla spiaggia dei Sassi Neri, andando verso Nord con un percorso suggestivo, in parte a piedi e in parte a nuoto. Scegliete questo percorso solo con il 18


mare calmo e se siete bravi nuotatori. Altrimenti lasciate perdere. La strada più impervia, ma sicuramente più emozionante, è quella che invece scende dalle pendici del Monte Conero, fino sopra la spiaggia. Un percorso impegnativo riservato solo a escursionisti esperti che vogliono cimentarsi con un percorso in alcuni punti difficile. Ricordiamo che il sentiero è interdetto all’accesso degli escursionisti dal Passo del Lupo fino alla spiaggia delle Due Sorelle. Quindi se decidete di scendere lo fate a vostro rischio e in violazione di un’Ordinanza del Sindaco del Comune di Sirolo che prevede sanzioni ai trasgressori. Da Sirolo andate verso la Provinciale del Conero. Superate la rotatoria davanti alle Poste, percorrete circa 200 metri e all’altezza dell’Hotel Beatrice (fermata dell’autobus) c’è una deviazione sulla destra che porta al cimitero di Sirolo. Superate il cimitero e proseguite salendo per lo stradone sterrato fino ad un quadrivio. Scendete sulla destra e proseguite. Arrivate subito dopo ad una biforcazione e tenetevi a valle, ovvero la strada a destra che scende leggermente. Continuate fino ad arrivare ad un punto dove dallo stradone principale si stacca sulla sinistra una stradina in salita. Non potete sbagliarvi in quanto ci sono le indicazioni per il Passo del Lupo. Proseguite costeggiando un bellissimo e antico uliveto inoltrandovi nella macchia mediterranea. Qui il sentiero diventa meno agevole e in alcuni punti scosceso. Andate sempre avanti fino a raggiungere uno splendido punto panoramico sopra le Due Sorelle. Proseguite per qualche metro e sarete al mitico Passo del Lupo. In questi due punti fate attenzione in quanto siete sul ciglio dello strapiombo. Ma vi assicuro che la passeggiata vale veramente la pena. 19


Da qui inizia la discesa per la spiaggia delle Due Sorelle. Il primo tratto è una breve ferrata che rende quella parte di sentiero molto esposto, relativamente sicuro. Poi il sentiero scende senza protezione e in alcuni tratti in maniera molto ripida, fino a quasi alla spiaggia. Nell’ultimo pezzo il sentiero si perde in un ghiaione di circa 50 metri abbastanza impegnativo prima di arrivare al mare. La spiaggia C’è poco da raccontare sulla spiaggia delle Due Sorelle: bisogna semplicemente andarci. La spiaggia di ghiaia e ciottoli si estende per alcune centinaia di metri tra due costoni di roccia. Quello a Sud, detto Puntone maggiore, assomiglia ad un grande libro, con le pagine pietrificate, depositato lì dal Tempo migliaia di anni fa. Quello a Nord, il Puntone minore, si affaccia sul mare proprio di fronte ai due faraglioni di roccia, le Due Sorelle. Alle vostre spalle avrete l’alta falesia del Monte Conero che, come un anfiteatro naturale, fa da magnifico sfondo alla bellezza del luogo. Tutto il resto lo lascio alla vostra immaginazione !! Alcune indicazioni utili Nella spiaggia delle Due Sorelle non c’è, per fortuna, nessun tipo di servizio. Niente acqua o riparo, solo il mare, la spiaggia e la roccia del Monte Conero. Quindi portatevi tutto. In piena estate la spiaggia è molto affollata. Il barcone che viene da Numana sbarca centinaia di persone ogni ora circa e quindi il fascino del luogo tende decisamente ad affievolirsi.

20


Ma se andate la mattina molto presto oppure appena fuori stagione, la spiaggia è semideserta e intatta nella sua straordinaria bellezza. Mezzi Pubblici Dal parcheggio davanti al Comune di Sirolo alla fermata dell’autobus davanti all’Hotel Beatrice sono circa 200 metri, quindi potete anche farveli a piedi. Da Ancona c’è un servizio continuo delle Autolinee Reni fino a Sirolo.

21


La spiaggia dei Gabbiani Grado di difficoltà del sentiero: difficile (stesso delle Due Sorelle) Tempo di percorrenza: Un’oretta circa Dislivello metri 250 circa Attrezzatura: Scarpe da trekking, zainetto e tanta acqua. Descrizione: La spiaggia dei Gabbiani si estende a Nord delle Due Sorelle ed inizia dopo il Puntone minore, di fronte ai due faraglioni. E’un ampia spiaggia di ghiaia che si estende fino ad una zona rocciosa che scende dalle pendici del Monte Conero, sovrastata in parte dai resti della vecchia cava, ormai abbandonati da anni. Cartografia del Parco: Itinerario n° 302 “delle Due Sorelle” che descrive il percorso partendo dal Cimitero di Sirolo. Come arrivare Dalla spiaggia delle Due Sorelle superate, con alcuni passaggi molto difficili, il puntone roccioso verso Nord (puntone minore) oppure aggiratelo in acqua e sarete arrivati. Alcune indicazioni utili Come per la spiaggia delle Due Sorelle, anche qui non c’è nessun tipo di servizio. Di solito la spiaggia è poco frequentata anche in piena estate.

22


Le Due Sorelle

23


Capitolo IV la Vela Grado di difficoltà: in alcuni punti del sentiero difficile Tempo di percorrenza: 30 minuti circa Dislivello 20 metri Attrezzatura: scarpe o sandali comodi (no ciabatte), cappello. Descrizione: Una delle più belle spiagge del Conero. Una spiaggetta incastonata tra la falesia, gli scogli piccoli e grandi e le pareti di calcare bianco del Conero, Cartografia del Parco: NO Come arrivare Dalla Provinciale del Conero scendete a Portonovo e alla rotatoria della piazzetta andate verso destra, poi sempre dritti. La strada finisce di fronte al cancello dell’ingresso della chiesetta di Santa Maria di Portonovo. Sulla sinistra c’è l’accesso al mare. Andate verso Sud, attraversando la spiaggia e salite sulla scogliera artificiale sotto la chiesetta. Alla fine della scogliera si aprirà davanti a voi una grande baia con una spiaggia bianca sassosa. In fondo alla spiaggia vedrete già il profilo dello scoglio della Vela. Camminate sulla spiaggia e prima dello scoglio comincia la zona della frana della Vela. Da qui in poi fate molta attenzione a dove mettete i piedi. Cominciate a superare la frana camminando sulle pietre, seguendo un sentiero appena tracciato che in alcuni punti supera delle rocce. Cercate la via migliore tra i grandi massi proprio di fronte alla Vela e arrivate in un punto in cui un costone roccioso vi sbarra la strada. Se guardate a destra del 24


costone, vedrete penzolare una grossa corda e attaccato alla parete un cavo d’acciaio. Dopo essere saliti aiutandovi con la corda, seguite decisamente il cavo d’acciaio ancorato saldamente alla parete. Sono pochi passi ma state molto attenti a non scivolare. Dove finisce il cavo d’acciaio inizia una catena ancorata alla roccia. Seguitela sul ciglio del costone e superate il grande masso che vi troverete di fronte. Arriverete quindi davanti ad un altro grande scoglio che potete superare sia sopra che sotto, ma è vivamente consigliato passare a monte. Siete quindi arrivati sopra la spiaggia della Vela e sotto di voi si estende la scogliera, i grandi massi e la spiaggia. Per scendere da lì sopra avete solo una via. Fate qualche passo verso la falesia a picco, dove inizia il percorso che vi porterà alla spiaggia. Anche in questo punto fate molta attenzione. Dopo essere scesi, siete finalmente arrivati alla vostra meta. La spiaggia Vedrete davanti a voi la falesia allineata che forma una piattaforma sul mare trasparente. Un pò più avanti troverete una piccola spiaggia ghiaiosa davanti ad una grotticella. Il luogo è magico, forse uno dei più belli dell’intera riviera del Conero. Se il mare lo consente, potete proseguire verso Sud, in uno scenario straordinario che alterna spiaggette di ciottoli, zone rocciose, scogli e un mare stupendo. In questa zona le mareggiate invernali tendono a modificare considerevolmente la linea di costa e le piccole spiagge, per cui non è possibile descrivere esattamente lo scenario che vi troverete di fronte. Occasione ottima per scoprire voi stessi quello che la Natura vi offre, ogni anno diverso ma sempre stupendo.

25


Alcune indicazioni utili La spiaggia è priva di qualsiasi servizio, quindi portatevi tutto quello che vi serve. La spiaggia ospita in tutte le stagioni moltissimi naturisti, che provvedono anche alla pulizia della spiaggia e alla manutenzione delle corde. Abbiate sempre, nei loro confronti, un comportamento rispettoso ed evitate di fare inutile rumore, oltre che rispettare l’ambiente marino e terrestre. Mezzi pubblici Durante tutto l’anno ci sono diversi autobus della Conerobus che vanno dal centro di Ancona a Portonovo. La linea 93 vi porterà fino al bivio sopra la baia, mentre la linea 94 vi porterà direttamente in piazzetta a Portonovo. In estate c’è anche un servizio navetta che dal parcheggio lungo la provinciale all’altezza del bivio di Portonovo, in pochi minuti vi porterà in piazzetta.

26


Particolare della spiaggia della Vela

27


Capitolo V Portonovo Grado di difficoltà: nessuno Tempo di percorrenza: nessuno – si scende in autobus o in auto Dislivello 0 Attrezzatura: da mare Cartografia del Parco: Itinerario n° 309 “Anello di Portonovo” che descrive un percorso circolare in tutta la baia. Descrizione: Portonovo ha due belle spiagge, facili da raggiungere e adatte a tutti. Ha anche importanti vestigia storiche, come la straordinaria chiesetta romanica di Portonovo, la settecentesca Torre di Guardia e il Fortino napoleonico, oggi trasformato in un albergo. L’originaria bellezza del luogo è stata però irrimediabilmente compromessa da una serie quasi continua di ristorantini, chioschi e baracche varie realizzate a pochi metri dal mare dagli anni sessanta in avanti nelle due principali spiagge di Portonovo. Negli ultimi anni solo un incisivo e benefico intervento dell’Autorità Giudiziaria ha permesso di fermare e rimuovere alcuni dei casi più eclatanti di abuso e privatizzazione. Altri danni alla costa sono stati provocati dai continui ripascimenti delle spiagge e dalla costruzione di scogliere frangiflutti. Purtroppo in alcuni punti di Portonovo si registra una consistente azione erosiva del mare, che mette a rischio le importanti testimonianze storiche come la chiesetta romanica e la torre, che vanno sicuramente protette con tratti di scogliera artificiale. Molto più discutibili ed inutili sono invece i ripascimenti con materiale litico incongruo che vengono 28


ripetuti ogni anno ad inizio stagione per strappare al mare una fila di ombrelloni in più e che le mareggiate invernali cancellano senza pietà. Portonovo è anche la capitale del famoso “mosciolo di Portonovo” (Mytilus galloprovincialis), un mitilo pescato tradizionalmente nel tratto di mare da Sirolo al Trave sia da pescatori sportivi, sia dalla cooperativa di pescatori di Portonovo. Da alcuni anni a questa parte i moscioli vengono anche allevati al largo di Portonovo e Sirolo o su apposite piramidi nel tratto di mare davanti al Trave. I moscioli (o cozze) vengono preparati in molte maniere, ma il miglior modo di gustarli è “alla marinara” o arrosto. Ovviamente oltre a farci il sugo per condire la pasta o le tagliatelle !! Il mosciolo di Portonovo è anche un presidio Slow Food e come tale va tutelato, mantenendo un giusto equilibrio tra quanto pescato e la capacità riproduttiva della specie. La creazione di un’area marina protetta in tutta l’area del Conero sarebbe la soluzione ideale, coniugando la pesca sostenibile e la tutela di tutto l’ecosistema marino. Per acquistare i moscioli potete andare a Portonovo fino al parcheggio della spiaggia del molo, dove a poche decine di metri, proprio di fronte al mare, si trova la pescheria della cooperativa.

Come arrivare A Portonovo si arriva percorrendo la Strada Provinciale del Conero che collega Ancona a Sirolo. A circa metà strada troverete una rotatoria da cui inizia la strada che scende alla baia. Si può scendere in auto, ma è sconsigliato farlo nei weekend estivi per mancanza di parcheggi.

29


Da giugno a settembre è attivo il servizio di bus navetta che dal parcheggio sopra Portonovo porta fino alla piazzetta. Lasciate quindi l’auto al grande parcheggio sulla provinciale del Conero, a fianco del’incrocio che scende a Portonovo. All’ingresso del parcheggio c’è la fermata del bus-navetta che in estate effettua corse di continuo. Arrivati alla piazzetta la strada asfaltata continua sia verso la chiesetta e la Torre, sia verso il fortino napoleonico e il molo.

Le spiagge di Portonovo. Arrivati alla piazzetta percorrete la strada asfaltata che va verso destra (indicazioni per chiesa e torre) e proseguite sempre dritti. La strada finisce di fronte al cancello dell’ingresso della chiesetta di Santa Maria di Portonovo. Lì troverete un cartello con gli orari di visita e i contatti. Sulla sinistra c’è l’accesso al mare e vi troverete in una bella spiaggia di ghiaia fine e di ciottoli, chiamata spiaggia della Capannina, dal nome dell’ omonimo ristorante sulla spiaggia. Da lì potete andare a Sud verso la Vela (vedi Cap. IV), passando sotto la chiesetta e oltrepassando la scogliera artificiale. Davanti a voi si apre una grande spiaggia sassosa, poco frequentata anche d’estate. Magari portatevi un materassino o una stuoia perché in alcuni punti i ciottoli sono abbastanza grandi. La spiaggia è intatta nella sua originaria bellezza, senza nessun tipo di infrastrutture o servizi e non è mai molto frequentata. Se invece andate verso Nord, arriverete alla Torre, proprio sotto la settecentesca fortificazione. Sulla spiaggia vi sono

30


diverse strutture turistiche e tratti di spiaggia libera ma tenete conto che in estate può essere anche molto affollato. Arrivati quasi alla Torre, la spiaggia si interrompe davanti alla scogliera artificiale. Se oltrepassate il masso sarete su una piccola spiaggia di pietre e poi su una scogliera artificiale posta a protezione della costa che praticamente arriva fino al fortino napoleonico, a parte un punto dove c’è uno scivolo per i gommoni. Alla spiaggia della Torre potete arrivare anche per alcuni brevi sentieri che attraversano la macchia mediterranea. Venendo dalla piazzetta, dopo circa 100 metri troverete sulla sinistra un segnale escursionistico con indicazione “torre” e vedrete il sentiero che si inoltra tra la macchia mediterranea. Oppure potete continuare fino ad un successivo incrocio che porta ad un parcheggio. Attraversatelo e di fronte a voi si apre una stradina che vi condurrà sotto la Torre e quindi al mare. L’altra spiaggia di Portonovo è quella del molo. Alla piazzetta prendete verso sinistra, seguendo le indicazioni “Lago grande” Dopo poche centinaia di metri, superato l’ingresso del Fortino Napoleonico troverete sulla destra un sentiero che costeggia uno specchio d’acqua salmastra, molto interessante anche per la presenza di fauna selvatica in tutte le stagioni dell’anno. Proseguite sulla strada ed arrivate al mare superando i parcheggi e i ristorantini che stanno appena dietro la spiaggia. Anche qui tutti i servizi e spiaggia molto affollata in estate. Davanti a voi si apre la baia di Portonovo con una bella spiaggia di ghiaia e ciottoli e il piccolo molo di fronte al fortino napoleonico. Voi siete praticamente all’estremità Sud della baia. Potete proseguire verso Nord fino ad una frana, subito dopo le ultime baracche addossate alla parete. Superate i massi, facendo attenzione a non scivolare in quanto sono di materiale argilloso e vi troverete in una piccola ma intatta spiaggetta incastonata 31


tra la frana e il monte che arriva a mare e vi impedisce di proseguire. Oltre quel punto inizia un tratto non percorribile a piedi e superata una punta, si arriva alla spiaggia di Mezzavalle (vedi Cap. VI) Il passato storico e architettonico A Portonovo, a partire dalla seconda metà dell’XI sec., vi era una stabile presenza di monaci benedettini alloggiati nel complesso monastico di cui faceva parte la chiesetta e oggi andato completamente perduto. Costruiti tra il 1034 e il 1050 con la bianca pietra del Conero in stile romanico-lombardo, la chiesetta e il monastero furono per circa 300 anni luogo di preghiera ma anche di fervente attività culturale. A metà del XIV sec. il monastero risultava già in stato di semi-abbandono, a causa delle frequenti incursioni dei pirati provenienti dalla costa dalmata e dalle continue frane che scendevano dal monte Conero. Il monastero rimase in abbandono per altri 200 anni e nei primi anni del XVI sec. fu definitivamente devastato e distrutto da un’incursione dei Turchi. Anche la chiesetta fu incendiata, ma la solida struttura riuscì a resistere alla furia degli uomini e al tempo. La chiesetta rimase nell’oblio fino alla fine del XIX sec., quando fu restaurata la prima volta. L’odierno splendore è dovuto al totale restauro effettuato circa venti anni fa, quando l’originale bellezza della chiesetta fu restituito a tutti, credenti e non. E’ ora possibile visitare la chiesetta tutte le domeniche e da aprile a settembre anche in altri orari. Le informazioni e i contatti sono contenuti in un cartello esposto a fianco del cancello di entrata.

32


La Torre di Guardia detta Clementina (o anche De Bosis dal nome del proprietario) fu fatta costruita in stile medioevale all’inizio del XVIII sec. da Papa Clemente XI per sorvegliare la costa attorno a Portonovo, teatro di frequenti sbarchi di pirati dalmati, di incursioni ottomane e approdo di disperati in fuga dai Balcani di fronte all’espansione turca. Portonovo e il territorio circostante furono infatti per circa 300 anni luogo di arrivo di ondate migratorie dalle coste illiriche, dalmate e albanesi. La pressione militare turca infatti induceva le popolazioni a spostarsi verso la costa e da qui, con un breve viaggio in mare, a sbarcare nella costa adriatica. Il Conero, unico rilievo tra Trieste e il Gargano, rappresentava quindi un facile e sicuro approdo per migliaia di profughi. Ancora oggi i cognomi degli abitanti della zona come Zaratini, Albanesi, Schiavoni e Dalmatini raccontano di antiche migrazioni dai Balcani per sfuggire alla guerra. Durante l’occupazione napoleonica la Torre costituiva insieme al fortino un efficace sistema di difesa della costa. Oggi è di proprietà privata e non è visitabile, eccetto sporadiche eccezioni durante le Giornate del FAI. Il fortino napoleonico fu invece costruito su ordine di Napoleone dal Vicerè d’Italia Eugenio de Beauharnais all’inizio del XIX sec. per impedire eventuali sbarchi inglesi finalizzati ad approvvigionarsi di acqua della fonte di Portonovo. Il forte è ispirato ai progetti di altre fortificazioni militari ideate da Francesco di Giorgio Martini e venne realizzato in parte con le pietre provenienti dal monastero benedettino adiacente la chiesetta di Portonovo. Dopo l’unità d’Italia il forte perse ogni funzione militare e fu abbandonato. Cadde in rovina per circa cento anni finchè agli inizi degli anni sessanta fu completamente restaurato ed ora è stato trasformato in un prestigioso albergo. 33


Alcune indicazioni utili A Portonovo si trovano almeno tre grandi alberghi, un campeggio vicino alla Torre e diversi bar e ristoranti sulla spiaggia. Sempre vicino alla Torre è possibile affittare gommoni mentre è possibile affittare ombrelloni sia sulla spiaggia della capannina che in quella del molo. Ci sono diverse zone di parcheggio: Arrivate alla piazzetta di Portonovo e tenetevi sulla destra, subito a fianco della rotatoria ci sono alcuni parcheggi liberi. Durante l’anno nessun problema ma d’estate fate attenzione al tempo di sosta. Sconsigliato il parcheggio a pagamento della Capannina, vicino alla chiesetta e alla spiaggia, sempre pieno e con molti posti riservati. La strada finisce al cancello della chiesetta ed è abbastanza stretta, quindi rischiate inutili manovre sotto il sole. Potete parcheggiare a pagamento anche al parcheggio della Torre, percorrendo la strada che va alla chiesetta e girando a sinistra al primo incrocio. Da lì potete facilmente raggiungere qualsiasi punto di Portonovo. Infine potete provare il parcheggio a pagamento vicino alla spiaggia del molo. Alla piazzetta prendete verso sinistra e percorrete la strada che arriva fino al parcheggio. Comunque tutti i parcheggi sono ben segnalati e viene indicato in caso di parcheggio completo. Mezzi pubblici Durante tutto l’anno ci sono diversi autobus della Conerobus che vanno dal centro di Ancona a Portonovo. La linea 93 vi porterà fino al bivio sopra la baia, mentre la linea 94 vi porterà direttamente in piazzetta a Portonovo. 34


In estate c’è anche un servizio navetta che dal parcheggio lungo la provinciale all’altezza del bivio di Portonovo, in pochi minuti vi porterà in piazzetta.

Portonovo

35


Capitolo VI Mezzavalle e il Trave Grado di difficoltà del sentiero: medio/facile Tempo di percorrenza: 20 minuti Dislivello 140 metri circa il sentiero di Mezzavalle 180 metri circa il sentiero del Trave Attrezzatura: scarpe da ginnastica. Descrizione: Mezzavalle è una bellissima spiaggia di ghiaia fine, sabbia e ciottoli, situata alle propaggini Nord del massiccio del Monte Conero. Si estende subito a Nord della baia di Portonovo fin quasi al Trave ed è l’unica grande spiaggia libera e quasi intatta di tutta la Riviera del Conero. Un paradiso naturale da fruire liberamente e da conservare per le generazioni future Cartografia del Parco: Itinerario n° 310 denominato “Sentiero del Trave” Come arrivare – Sentiero di Mezzavalle Dalla rotatoria sulla S.P. del Conero che conduce a Portonovo procedete per circa 500 metri verso Ancona. Vedrete sulla vostra destra un piccolo parcheggio, da dove inizia il sentiero. Decisamente sconsigliato in estate tentare di parcheggiare lì o peggio lungo la strada. Molto meglio lasciare l’auto al grande parcheggio situato proprio in corrispondenza della rotatoria per Portonovo e proseguire a piedi. Il sentiero ( detto anche stradone di Mezzavalle ) inizia in maniera abbastanza ripida, quindi evitate di scendere in ciabatte o con

36


bagagli a mano. Proseguite fino al mare senza mai abbandonare il sentiero e godetevi gli scorci panoramici della baia. Il sentiero nella parte finale si addolcisce e vi porta nella zona Sud della spiaggia. Come arrivare – Sentiero del Trave Percorrete la S.P. del Conero dalla rotatoria di Portonovo in direzione Ancona. Dopo circa 1,7 Km, vedrete sulla destra due cancelli. Entrate a fianco del cancello di destra e seguite il sentiero che, dopo circa 100 metri, piega sulla sinistra. Andate sempre dritti senza mai abbandonare il sentiero e arriverete a Nord della spiaggia di Mezzavalle. La spiaggia Una larga e lunghissima spiaggia di sabbia, ghiaia chiara e ciottoli, incastonata tra il mare e il costone ricoperto di macchia mediterranea che arriva fino in spiaggia. Mancano le formazioni rocciose caratteristiche di tutta l’area del Monte Conero e sono praticamente assenti scogli o scogliere naturali che invece troviamo dal Trave fino al Passetto. Andando verso Sud vi troverete nella zona di Mezzavalle un po’ più affollata d’estate, anche a causa della presenza di un bar-ristorante sulla spiaggia. Andando verso Nord arriverete invece nella zona meno frequentata. Ad un certo punto la spiaggia comincia ad assottigliarsi e a circa 200 metri dal Trave non potete più proseguire a causa di due divieti di transito e di stazionamento, uno del Comune di Ancona e uno della Capitaneria di Porto. Assolutamente sconsigliato di procedere oltre, per il rischio concreto di frane e caduta di pezzi di

37


costone. Da quel punto in avanti dovete assolutamente procedere a nuoto. Superata a nuoto la zona di frana, sarete all’inizio dello scoglio del Trave, una formazione rocciosa che dalla costa prosegue degradando lentamente in mare per qualche centinaio di metri. All’inizio dello scoglio c’è una vecchia costruzione sopraelevata in cemento che il mare sta lentamente corrodendo e che una volta serviva ad un’improbabile attività di pesca. Alcune indicazioni utili Nel punto in cui vi porta il sentiero di Mezzavalle troverete l’unico bar/ristorante di tutta la spiaggia. Non vi sono altri tipi di servizio a parte i bagni e le docce pubbliche. La spiaggia è particolarmente assolata, quindi in piena estate è bene portarsi almeno un piccolo riparo. Per la tutela della spiaggia sono attivi da anni alcuni comitati spontanei di cittadini che si battono per mantenere Mezzavalle e la costa del Conero libera dagli stabilimenti e da tutta una serie di opere di “valorizzazione” che farebbero felici i soliti speculatori ma distruggerebbero per sempre la selvaggia bellezza del luogo. Ogni anno la prima domenica di Luglio si tiene l’ormai famosa Nuotata di Mezzavalle, gara di nuoto non competitiva nata per rivendicare il diritto di nuotare in sicurezza e per sensibilizzare le istituzioni a garantire il rispetto delle norme di navigazione e di ancoraggio dei natanti a 300 metri dalla costa. Maggiori informazioni sui comitati potete averle visitando i siti internet www.mezzavalle.net e www.marelibero.it

38


Mezzi Pubblici Per il sentiero di Mezzavalle andate al parcheggio sopra Portonovo con la linea urbana n° 93 della Conerobus e poi proseguite a piedi. Per il sentiero del Trave, proprio di fronte ai cancelli c’è la fermata Via del Conero – Marina della linea urbana n° 93 della Conerobus.

Mezzavalle

39


Capitolo VII la Vedova Grado di difficoltà del sentiero: medio/difficile Tempo di percorrenza: 20 minuti circa Dislivello 170 metri circa Attrezzatura: Scarpe da ginnastica o meglio ancora scarpe da trekking, zainetto e acqua. Visto il tipo di spiaggia, è quasi obbligatorio portare maschera e pinne !!! Descrizione: Una remota e solitaria spiaggia di sassi e ciottoli. Per veri appassionati del mare. Di fronte alla spiaggia una scogliera naturale semi-sommersa e scogli sparsi ovunque. Da andare rigorosamente con il mare calmo, vista la presenza di scogli e sassi più o meno grandi in tutta la zona di battigia. Cartografia del Parco: Itinerario n° 312 denominato “Sentiero della Vedova” Come arrivare Percorrendo la S.P. del Conero, al Km 2.0 ovvero a circa 5,5 Km dal bivio di Portonovo in direzione Ancona, arrivate al gruppo di case chiamato un tempo La Nave e oggi invece conosciuto come La Vedova. Sullo spiazzo c’è un ristorantino e bar-tabacchi che ha dato il nome alla località. Cinquanta metri dopo il ristorante, tra i civici 115 e 115bis vedrete un palo segnaletico del Parco e del Comune. Proprio lì c’è un cancelletto accessibile, da dove inizia il sentiero. Se il cancelletto è chiuso, apritelo senza problemi ma abbiate l’accortezza di richiuderlo dietro di voi. Idem al ritorno. All’inizio passerete tra due recinzioni (presenza di cani che abbaiano lungo la rete, ma nessun pericolo) poi, girando a 40


sinistra, inizia il sentiero vero e proprio. Andate sempre diritti senza mai abbandonare il tracciato ed arriverete al mare. Fate attenzione soprattutto nel tratto del sentiero subito sotto il costone, molto esposto e scosceso, continuamente sistemato dai grottaroli ma comunque soggetto alla forte azione erosiva e a piccole frane. Su tutto il sentiero ampi e stupendi panorami della costa verso Nord. Attenzione anche sulla scaletta di ferro nell’ultimo tratto. La spiaggia Il sentiero finisce sulla spiaggia in una zona dove ci sono diverse grotte, alcune utilizzate, altre abbandonate. Di fronte a voi una lunga scogliera naturale semi-sommersa, che si interrompe e poi ricomincia verso Sud. Tutta la spiaggia è composta da ciottoli e sassi e quindi sono necessarie scarpette da mare. Nessun tipo di infrastruttura oltre le grotte e nessun servizio. Se andate verso Nord, dopo circa duecento metri la spiaggia è interrotta da una frana e dagli scogli, per cui è molto difficile continuare. Verso Sud, dopo le ultime grotte, la costa è intatta nella sua selvaggia bellezza. La spiaggia di ciottoli bianchi arriva fino ad una punta di calcare che entra dolcemente in acqua. Più avanti troverete una zona con alcune grotte artificiali e una scogliera semi-sommersa che forma lunghe linee rette parallele alla costa. Un luogo quasi deserto anche d’estate, con un mare stupendo e una spiaggia bellissima, anche se alquanto scomoda. Mezzi pubblici Davanti al ristorante c’è la fermata La vedova delle linee urbane n° 93 e 94 della Conerobus 41


Capitolo VIII La Scalaccia La Scalaccia 1 Grado di difficoltà: medio-facile Tempo di percorrenza: 20 minuti circa Dislivello 180 metri circa Attrezzatura: scarpe o sandali comodi (no ciabatte), cappello. Descrizione: Un tratto di costa interessantissimo sia per la bellezza della costa, con gli scogli, la falesia, una spiaggia piccolissima e una grande baia sassosa, sia per la presenza delle grotte dei pescatori e il loro inserimento nell’ambiente. Non è un luogo per tutti. Se non amate veramente il mare, le rocce, gli scogli e le spiagge sassose, non è un posto che fa per voi !! Cartografia del Parco: Itinerario n° 313 denominato “Sentiero della Scalaccia” Come arrivare Venendo da Ancona percorrete Via Panoramica, direzione Portonovo, all’incirca all’altezza dell’incrocio di Forte Altavilla, girate a sinistra per Via di Monte Venanzio, 100 metri prima del distributore sulla destra, dove c’è l’insegna di un ristoranteosteria Se invece venite da Portonovo verso Ancona, fate circa 6,8 Km dal bivio e subito dopo il distributore girate sulla destra.

42


Fatti pochi metri di Via Monte Venanzio, di fronte al civico 97, c’è un piccolo spiazzo in cui lasciare l’auto. Il sentiero. Scendete per lo stradone che inizia a fianco dello spiazzo, fino ad arrivare ad una casa in pietra e proseguite tenendo la sinistra, costeggiando una recinzione. Poco più sotto arriverete ad una casa diroccata e proseguite sempre tenendo la sinistra. Qui inizia un sentiero dolce che scende tra querce, allori, corbezzoli, carpini e tutta la flora tipica della macchia mediterranea. Arriverete ad un bivio e tenete la destra. Il sentiero si fa più ripido ed è caratterizzato da gradini scavati nella terra ed attraversa una valletta ricoperta di canne. Fate gli ultimi gradini e siete arrivati. Il sentiero finisce praticamente in mare sul puntone della Scalaccia, di fronte ad una baracca di legno costruita su una palafitta di cemento. Nel tratto finale del sentiero avrete stupendi scorci del tratto di costa, soprattutto verso Nord. La costa verso Sud. Difficile parlare di spiaggia in questo luogo. Proprio alla fine del sentiero, scendete a destra della baracca su una piccola piattaforma rocciosa su cui potete prendere il sole e fare i tuffi. Fate comunque molta attenzione quando scendete. Proseguire verso Sud a piedi è impossibile. Ma se avete la maschera, vi consiglio di fare una nuotata speciale. Buttatevi in acqua e cominciate a nuotare vicino alla falesia verso Sud. Dopo pochi metri si aprirà una spaccatura profonda sulla parete di roccia bianca. Entrate pure e vedrete le pareti della grotta completamente viola, effetto delle incrostazioni di organismi marini sulle pareti. 43


Continuate verso Sud nuotando tra gli scogli, le isolette calcaree a fianco della falesia (attenti ai ricci !!) e in pochi minuti arrivate ad uno sperone roccioso che si alza per circa 7/8 metri dal mare. Superatelo e attraversando un piccolo canyon tra due scogli arriverete ad una spiaggia piccolissima, fatta di sassolini di marna e resti di madreperla delle cozze, quasi chiusa interamente dagli scogli. Il vostro piccolo paradiso perduto. In quel punto però l’acqua è bassa e ha poco ricambio, quindi potrebbe essere un pò fangosa. Ma lo spettacolo è meraviglioso e merita la nuotata. Tutto questo se il mare è calmo, altrimenti rinunciate . La costa verso Nord. Girate a destra della baracca e lì comincia un percorso fantastico tra mare e terra, tra improvvisate passerelle e passaggi sospesi sull’acqua, a fianco delle grotte, sopra la piattaforma emersa e sugli scogli. Passerete davanti alle grotte dei pescatori, con gli scivoli che permettono di mettere in acqua le barche, e a tutto il sistema di collegamento da un gruppo di grotte all’altro. I “grottaroli” sono abbastanza gelosi del loro piccolo regno, ma sono anche disponibili ad aiutarvi per qualsiasi problema o informazione. Evitate di fare confusione e godetevi tranquillamente questo insolito ambiente. Arrivate fino ad una vasta piattaforma emersa e da lì proseguite fino all’ampia spiaggia sassosa di una incantevole baia che si apre sul fianco della falesia. Alcune indicazioni utili In fondo al sentiero non c’è nessun tipo di servizio. Portatevi quindi tutto quello che vi serve, soprattutto l’acqua in estate. 44


Anche la maschera e un paio di scarpette da mare, vi faranno senz’altro comodo. Se il mare non è perfettamente calmo, direi che è meglio trovare un’altra destinazione. Mezzi Pubblici A pochi metri dall’incrocio di Via Panoramica con Via Monte Venanzio c’è la fermata PIETRALACROCE “Baffo” delle linee urbane di Conerobus n° 91, 92 e 93

La scalaccia

45


La Scalaccia 2 Grado di difficoltà: medio-facile Tempo di percorrenza: 30 minuti circa Dislivello 180 metri circa Attrezzatura: scarpe o sandali comodi (no ciabatte), cappello. Descrizione: Un tratto di costa caratterizzato dalla presenza di grotte dei pescatori, da scogli e da un’ampia baia sassosa. Come arrivare Venendo da Portonovo sulla S.P. del Conero a circa 7 Km dal bivio di Portonovo, arrivate al cimitero di Pietralacroce, in via Ciarafoni, a destra poco prima del semaforo del cavalcavia. Cartografia del Parco: NO Il sentiero. Parcheggiate e arrivate in fondo al cimitero, dove sulla destra inizia un viottolo semi-asfaltato a fianco di un orto. Dopo circa 150 metri, all’altezza di una griglia per lo scolo dell’acqua, svoltate a sinistra lungo il sentiero. Arrivate quindi ad una strada asfaltata e continuate a scendere fino in fondo, dove la strada finisce, dopo due case di colore rosa una di fronte all’altra e andate a sinistra. In pochi metri arriverete ad un belvedere con un balconcino di legno e una vista straordinaria della zona della Scalaccia. Proseguite ancora e troverete un altro belvedere senza protezione. Siete sul ciglio della falesia e da lì prendete subito a destra sui gradini e scendete sempre senza lasciare il sentiero, che è in parte realizzato a gradoni scavati nella terra. L’ultima parte è abbastanza ripido ma un corrimano di legno vi aiuterà e vi proteggerà. 46


Deviazione Se dal ciglio della falesia, invece di scendere proseguite avanti, dopo altri due balconcini, arriverete ad una casa. Circa 50 metri prima troverete un sentiero che scende a destra e si congiunge al Sentiero della Fonte (vedi Cap. IX). La costa Il sentiero vi porterà nella baia tra il puntone della Scalaccia e gli Scogli Lunghi. Quindi se andate verso Sud sarete nella zona descritta dall’itinerario della Scalaccia 1, mentre se andate verso Nord in quella descritta dall’itinerario del Sentiero degli Scogli Lunghi (vedi Cap. IX). Alcune indicazioni utili In fondo al sentiero non c’è nessun tipo di servizio, quindi portatevi tutto. Se il mare non è perfettamente calmo, direi che è meglio trovare un’altra destinazione. Mezzi Pubblici A pochi metri dall’incrocio di Via Panoramica con Via Ciarafoni c’è la fermata PIETRALACROCE – Cimitero delle linee urbane di Conerobus n° 91, 93 e 94.

47


Capitolo IX Sentiero degli Scogli Lunghi Grado di difficoltà : medio con alcuni punti impegnativi Tempo di percorrenza: 30 minuti circa Dislivello 150 metri circa Attrezzatura: scarpe o sandali comodi (no ciabatte), cappello. Descrizione: Un tratto di costa caratterizzato dalla presenza di grotte e dai lunghi scogli affioranti. Luogo interessante dove la falesia scende dolcemente in acqua e dove le grotte e gli scivoli per le barche creano un ambiente suggestivo. Come arrivare Venendo da Portonovo sulla S.P. del Conero, a circa 7,5 Km dal bivio, superate il cimitero di Pietralacroce, passate il cavalcavia e andate a destra scendendo per Via Santa Margherita. Scendete fino a quando vedrete sulla destra una grande villa di colore rosso e parcheggiate lÏ vicino dove potete. Cartografia del Parco: NO Il sentiero. A circa 100 metri a valle dalla mura di recinzione della villa, poco sopra la rotatoria, si apre a destra un sentiero. Percorretelo tutto ed arrivate ad uno stradone asfaltato. Scendete lungo lo stradone fino ad una casa di mattoni e pietra. Subito dopo la casa girate a sinistra e continuate a scendere lungo un sentiero che costeggia un uliveto. Arrivate ad una baracca in mezzo alla vegetazione e scendete sempre senza mai abbandonare il sentiero. Arrivate al ciglio della falesia e qui comincia la parte un po’ piÚ difficile. Il sentiero scende 48


ripidamente zigzagando sulle scale scavate nel terreno e con passaggi molto panoramici. Attenti a dove mettete i piedi, tra tavole e tondini di ferro sporgenti che servono a non far crollare le scale. Tutto il sentiero è delimitato da una robusta protezione abbastanza resistente. La costa verso Sud. Andate verso Sud passando davanti ad un primo nucleo di grotte, poi un tratto di costa libera e poi un secondo gruppo con gli scivoli appoggiati sugli scogli affioranti, molto suggestivo. Di fronte agli Scogli Lunghi inizia quindi una baia sassosa che vi porterà nei luoghi descritti nell’itinerario del Sentiero della Scalaccia 1 (vedi Cap. VIII) La costa verso Nord. Se dal sentiero andate verso Nord, dopo un piccolo gruppo di grotte, alcune delle quali crollate o in stato di abbandono, il litorale è interrotto da una grande frana. Alcune indicazioni utili In fondo al sentiero non c’è nessun tipo di servizio. Portatevi senz’altro la maschera e un paio di scarpette da mare, vi faranno senz’altro comodo. Se il mare non è perfettamente calmo, direi che è meglio trovare un’altra destinazione. Trasporti pubblici Di fronte all’inizio del sentiero c’è la fermata Via Santa Margherita delle linee urbane di Conerobus n° 91 e 92

49


Gli Scogli Lunghi

50


Capitolo X Il Passetto Grado di difficoltà del sentiero: nessuna Tempo di percorrenza: 5 minuti Dislivello 50 metri circa Attrezzatura: nessuna. Descrizione: Un tratto di costa caratterizzato dalla presenza delle grotte scavate sul fianco della rupe fin dai primi del ‘900 e da scogli affioranti che si fondono con le installazioni realizzate dai “grottaroli”. La costa verso Sud si interrompe a pochi metri dalla scalinata, in corrispondenza di un ristorante realizzato su palafitte. Sentiero del Parco: NO Come arrivare Il Passetto è forse la spiaggia più vicina al centro di Ancona. La via più semplice è arrivare al monumento ai Caduti in fondo al Viale della Vittoria e scendere al mare per la larga scalinata adiacente. Nel periodo estivo è anche in funzione l’ascensore. La costa verso Nord. Proseguite sull’ampia platea in cemento ed arrivate alle prime grotte. Proseguite in una zona di grotte molto caratteristica e piacevole per la sua unicità, fino ad arrivare ad un grande scoglio, chiamato “la sedia del Papa”. Da lì potete proseguire fino ad una grotta isolata, passando sulla scogliera e facendo attenzione nei punti più esposti. 51


Alcune indicazioni utili Nella spiaggia c’è un ristorante e alcune strutture turistiche. La zona è caratterizzata da alcuni tratti in cemento, da scogliera e solo da alcuni tratti di spiaggia di ciottoli. D’estate può essere molto affollata in quanto è una delle spiagge preferite dagli anconetani, ma rimane comunque una delle più interessanti per la presenza delle grotte e la conformazione della scogliera. Trasporti pubblici Di fronte al monumento a Caduti c’è la fermata Passetto delle linee urbane di Conerobus n° 91 e 92

La sedia del Papa al Passetto

52


Sommario

Capitolo I. Spiaggia Urbani

15

Capitolo II. San Michele e i Sassi Neri

19

Capitolo III. Le due Sorelle e la spiaggia Dei Gabbiani

23

Capitolo IV. La Vela

29

Capitolo V. Portonovo

33

Capitolo VI. Mezzavalle e il Trave

41

Capitolo VII. La Vedova

45

Capitolo VIII. La Scalaccia

47

Capitolo IX. Sentiero degli Scogli Lunghi

53

Capitolo X. Il Passetto

55

53


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.