L I V I O B A R R A – Traduzione italiana – Italian Translation
Sommario
HE L L O - UN SALUTO .............................................................................................................. 4 SUGGERIMENTI DI COMUNICAZIONE EFFICACI ...................................................................... 6 PUOI AMARE GLI ANIMALI E MANGIARLI NELLO STESSO MOMENTO? ................................. 8 MANGIARE PRODOTTI ANIMALI E’ UNA MIA SCELTA PERSONALE ....................................... 11 MI PIACE IL GUSTO E NON POTREI MAI FARNE A MENO ...................................................... 14 ALTRI ANIMALI MANGIANO ALTRI ANIMALI ......................................................................... 19 ABBIAMO BISOGNO DI PROTEINE ANIMALI PER NUTRIRCI .................................................. 23 MANGIARE ANIMALI E’ TRADIZIONE E CULTURA ................................................................. 27 I NOSTRI ANTENATI MANGIAVANO ANIMALI/SIAMO EVOLUTI MANGIANDO ANIMALI ..... 31 SE NON MANGIAMO ANIMALI IL LORO NUMERO AUMENTERA’ FINO AD ESPLODERE ...... 35 I DIRITTI UMANI SONO PIU’ IMPORTANTI ............................................................................ 39 LE PIANTE PROVANO DOLORE .............................................................................................. 42 GLI ANIMALI NON PROVANO DOLORE E NON SOFFRONO COME FACCIAMO NOI .............. 46 E’ LA CATENA ALIMENTARE ................................................................................................... 50 SIAMO PIU’ INTELLIGENTI ..................................................................................................... 53 FACCIAMO UN FAVORE AGLI ANIMALI NEL DARGLI UNA VITA ............................................ 56 NON POSSIAMO SOLAMENTE MIGLIORARE LA VITA DEGLI ANIMALI? ................................ 60 LA MORALITA’ E’ SOGGETTIVA .............................................................................................. 66 OGNI COSA CON MODERAZIONE .......................................................................................... 68 NON POSSO ESSERE AL 100% VEGANO ................................................................................. 71 2
E SE FOSSI ISOLATO IN UN’ISOLA DESERTA? ......................................................................... 74 VEGETARIANO NON E’ ABBASTANZA? .................................................................................. 78 HITLER ERA VEGETARIANO / HO CONOSCIUTO UN VEGANO CHE NON ERA BRAVO .......... 84 E RIGUARDO AI LAVORI DEGLI ALLEVATORI? ........................................................................ 87 E’ IL CERCHIO DELLA VITA...................................................................................................... 93 GLI ANIMALI SONO ALLEVATI PER UNO SCOPO .................................................................... 97 LA COLTIVAZIONE DI SOIA DISTRUGGE L’AMBIENTE ............................................................ 99 E’ESTREMO, COSTOSO, DIFFICILE E RESTRITTIVO ESSERE VEGANI ..................................... 103 SIAMO ONNIVORI CON QUESTI DENTI CANINI ................................................................... 108 DIO DICE CHE POSSIAMO MANGIARE ANIMALI .................................................................. 112 SE DIVENTO VEGANO, NON PIACERA’ AI MIEI AMICI E ALLA MIA FAMIGLIA ..................... 116 UNA PERSONA NON PUO’ FARE LA DIFFERENZA ................................................................ 120 GRAZIE PER AVER LETTO! .................................................................................................... 122 THANKS FOT THIS EBOOK .................................................................................................... 123
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HE L L O - UN SALUTO Hey, sono Ed e grazie per aver scaricato il mio e-book! Ho realizzato questo e-book con lo scopo di creare una risorsa per i vegani per aiutarli a smontare e dibattere contro le principali scuse che le persone usano per giustificare il fatto di non poter diventare vegane e continuare a far soffrire animali.
Dopo un po’ che diventai Vegan, stavo chattando con qualcuno che mi disse, “ma la coltivazione di soia fa molti danni all’ambiente”. In quel momento non avevo idea di cosa rispondere, e non sapevo come mai quell’affermazione fosse sbagliata. Mi ha infastidito molto, soprattutto pensare
che
questa
persona
potesse continuare a mangiare animali con la coscienza pulita, o senza pensarci su molto.
Dopo quella conversazione, mi sono posto come obiettivo di studiare ed imparare il piu’ possibile che potessi a proposito del veganismo, e tutti quegli argomenti che la gente usa per giustificare il mangiare, indossare e sfruttare gli animali. Ho visto molti documentari, 4
video youtube sul veganismo, letto libri e siti online – e ho cominciato a parlare con la gente per le strade di attivismo. Volevo assicurarmi di non avere piu’ nessuna conversazione nella quale non avrei avuto la risposta corretta a proposito del veganismo.
Spero che questo e-book possa essere una risorsa per te, coninuando a leggere per sentirti piu’ informato e reggere una conversazione con persone non-vegane; credo che come individuo hai la capacità e l’efficacia di essere un forte attivista per gli animali.
La conoscenza è potere, e comunque, non c’è davvero un singolo argomento contro il veganismo. Così, una volta che avrai la conoscenza, cosa che spero che questo e-book ti fornirà, la consapevolezza è nelle tue mani, e niente ti potrà fermare dall’instillare le idee nella tua familia, nei tuoi amici e in tutti quelli con cui parli di veganismo.
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SUGGERIMENTI DI COMUNICAZIONE EFFICACI Prima di passare alle scuse, vorrei affrontare quello che penso sia la forma piu’ efficace per discutere e sostenere il veganismo, perchè è molto importante se vogliamo avere conversazioni produttive di cui beneficeranno gli animali. Una delle cose cruciali da ricordare in una conversazione è che la persona con la quale stiamo parlando, basa il suo giudizio sul veganismo proprio su quella conversazione, e proprio per questo dobbiamo essere razionali ed equilibrati, poiché se ci mostrassimo instabili o irrazionali, faremmo apparire il veganismo irrazionale alla persona con cui stiamo parlando.
Anche se le conversazioni possono essere frustanti, è necessario inoltre rimanere empatici, comprensivi e gentili, e ricordarsi dopo tutto, che la maggiorparte di noi usava una volta le stesse scuse contro il veganismo. Apparire irritati o farsi vedere moralmente o intelletualmente superiori, non farà altro che spingere chi abbiamo davanti ancora piu’ lontano.
Ascoltare ed essere conciliante, sono le due cose piu’ efficaci da fare, perché rende la persona con cui stai parlando, piu’ a suo agio e meno giudicata – ed è in questo ambito che si può avere una conversazione piu’ genuina possibile. Io penso sempre che posso imparare qualcosa da tutti. Prendi gli argomenti che loro affermano essere piu’ importanti, e usa logica e ragionamento per smontare le loro scuse invece di puntare il dito o reagire con rabbia. 6
La tecnica piu’ efficace che ho provato, è quella di fare domande, invece che dare risposte. Questo metodo si chiama il Metodo Socratico1, che è una tecnica ideata dal filosofo greco Socrate ed è usata in terapie e consulenze. Facendo domande, permettiamo alla persona con cui stiamo parlando, di raggiungere le conclusioni da sola, senza chiedere come si senta. In questa maniera, in qualsiasi maniera risponda, sa che quella è la sua opinione genuina. Così quando fai una serie di domande che sottolineano l’ipocrisia o la dissonanza cognitiva nella sua percezione degli animali, non fanno altro che rivelare le loro idee a loro stessi.
Usando questo metodo di fare domande, stimoli la capacità di pensare e ideare nella persona con cui stai parlando, che spesso crea contraddizioni con sé stessa. E’ una tecnica molto potente, e una delle piu’ efficaci nell’instillare le idee nella mente altrui, lasciando che la sua testa si ponga domande sulle sue azioni, che non combaciano con la sua morale.
Alcuni esempi di porre domande invece che dare risposte potrebbero essere:
“Pensi che la crudeltà animale sia sbagliata?”, invece che “la crudeltà animale è sbagliata.”
“C’è un metodo meno cruento per uccidere un animale?”, invece che “non esiste un metodo non cruento per uccidere gli animali.”
“Perché pensi che una mucca produca latte?”, invece che “una mucca produce latte per nutrire il suo bambino.”
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https://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_socratico
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“Pensi ci sia differenza tra mangiare un cane e mangiare un maiale?”, invece che “non c’è nessuna differenza tra mangiare un cane o mangiare un maiale.”
Per fare un altro esempio, ho fatto parte recentemente di un evento Anonymous for the Voiceless2 (un evento di sensibilizzazione dove materiale fotografico è proiettato al pubblico e una squadra di “sensibilizzatori” colloquia con persone che fermano e guardano) e mentre guardavamo le foto, un uomo mi chiese “sappiamo comunque che gli animali soffrono?”. Invece di dire semplicemente, “si, certo gli animali soffrono.” L’ho invitato a continuare a guardare lo schermo che mostrava foto di mucche che stavano per essere macellate e gli ho chiesto, “che cosa pensi, quelle mucche sembrano soffrire?” – e lui rispose “si, chiaramente soffrono”.
Raccomando calorosamente di unirsi ad organizzazioni come Anonymous for the Voiceless, che operano a livello globale – e potrai notare come la tua abilità a comunicare migliorerà notevolmente.
PUOI AMARE GLI ANIMALI E MANGIARLI NELLO STESSO MOMENTO? Viviamo in un mondo di amanti degli animali, nessuno, o perlomeno virtualmente nessuno, direbbe di non amare gli animali. Praticamente tutti, concordano sul fatto che la crudeltà animale sia sbagliata, e che quelli che commettono crudeltà sugli animali debbano essere puniti. Questa è la ragione per cui abbiamo leggi che proteggono i diritti degli animali, o almeno certi tipi di animali.
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https://www.anonymousforthevoiceless.org/
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Ma come può un mondo di amanti degli animali, essere lo stesso mondo che crede che la morte di 56 miliardi di animali di terra e 2.7 trilioni di animali marini ogni anno sia non solo accettabile, ma supporta la sua continuazione, credendo che sia moralmente giustificabile?
Puoi così amare gli animali e mangiarli? La risposta è no, certamente non puoi, perché i due concetti si contrappongono uno con l’altro. Dire che ami gli animali mentre mangi i loro corpi e secrezioni è come dire “certo che amo mio figlio e lo picchio”. Se un genitore dice che ama suo figlio, ma che lo picchia anche, pensiamo che sia uno psicopatico. Questo dimostra il disturbo psicologico e l’ideologia paradossale che abbiamo come società “amante degli animali”.
In altri termini, se ami qualcuno, l’ultima cosa che vuoi che gli succeda, è che sia ingravidata, torturata, uccisa forzatamente e mangiata. Se ami qualcuno, vuoi evitare che possono 9
succedergli brutte cose a tutti i costi; se ami gli animali, l’ultima cosa che vorresti vedere è il loro corpo assassinato nel piatto di fronte a te.
Questo concetto può essere espresso in termini piu’ semplici. Se parli con qualcuno che mangia animali, e hanno un cane, chiedigli se sia possibile per loro amare quel cane, mutilarlo e ucciderlo.
Per amare gli animali, devi rispettarli, mostrare compassione, a tutti quanti, non solo a quelli che la società ti dice di amare. Per essere un vero amante degli animali, hai la conoscenza che tutti gli animali sono pieni di vita e meritano di vivere liberi dall’oppressione umana.
No, la scusa che puoi amare gli animali ma nello stesso momento mangiarli, non è una valida giustificazione per qualcuno per mangiarli, non è possibile. Quando un non-vegano si dichiara amante degli animali, spiegagli la sua ipocrisia verso di loro, semplicemente digli “puoi davvero essere un amante degli animali se paghi qualcuno per fare del male a degli animali?” – è probabile che quella persona non abbia mai percepito la sua relazione con gli animali in quel modo.
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MANGIARE PRODOTTI ANIMALI E’ UNA MIA SCELTA PERSONALE “Rispetta la mia opinione!”, “E’ una mia scelta personale mangiare carne, non giudicarmi!” – tutte queste scuse per difendere il fatto di mangiare animali, sono abbastanza comuni. E’ quindi una scelta personale mangiare gli animali o è un po’ piu’ complessa la faccenda?
Questa è una scusa interessante e discutibile come scelta, come uno sceglie di mangiare muscoli morti e secrezioni animali, allo stesso modo un razzista sceglie di essere razzista o uno stupratore sceglie di commettere uno stupro. Usando questa logica, può essere 11
moralmente giustificabile picchiare un cane o dare un calcio al gatto, perché è una scelta personale. In questa situazione chiedi alla persona. “se qualcuno fa la scelta personale di abusare violentemente di un cane, lo rende moralmente giustificabile il fatto di averlo scelto?”.
Il problema è quando i non vegani usano questo argomento quando ormai sono diventati così convinti dal fatto che i loro prodotti non arrivino da un essere vivente, o considerano gli animali con talmente poco riguardo, che non paragonano nemmeno le sofferenze con il loro cibo.
Così quando un vegano cerca di educare un non-vegano, escono risposte del tipo “devi rispettare il punto di vista delle altre persone”. Comunque, come vegani, rispettiamo i punti di vista degli altri. Rispettiamo i punti di vista di 56 miliardi di terra assassinati ogni anno, che non avrebbero voluto morire. Rispettiamo i punti di vista delle mucche da latte e delle galline ovaiole, di cui i corpi sono sessualmente abusati e sfruttati e trattati come fossero merce usa e getta.
Rispettiamo i punti di vista di 2 - 2.7 trilioni di pesci e animali marini che sono strappati dal loro habitat naturale ogni anno e soffocati o portati alla morte.
Rispettiamo i punti di vista di animali spelati vivi per la loro pelliccia o abusati, torturati e uccisi per la loro pelle, lana e piumaggio. Rispettiamo i punti di vista degli animali che vengono usati da scienziati e compagnie cosmetiche, confinati in una vita di agonie e dolore indicibile.
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Rispettiamo il punto di vista di animali picchiati e puniti per fare numeri da circo e comportamenti innaturali per il nostro divertimento. Rispettiamo il punto di vista di ogni animale che è oppresso, torturato e assassinato.
Rispettiamo il punto di vista di umani che sono vittime del nostro sistema di sfruttamento degli animali – e rispettiamo anche il punto di vista della persona con cui stiamo parlando, il punto di vista che probabilmente questa persona vorrà vivere una lunga vita, e dirgli che il consumo di prodotti animali, incrementa notevolmente il rischio di cancro, diabete, infarti, demenza, problemi cardiaci e altre terribili malattie della nostra specie.
Così quando la gente ci chiede di rispettare le idee degli altri, la domanda è, quale altro punto di vista stanno considerando, oltre al loro?
Non è moralmente giustificabile uccidere solo perché l’assassino sceglie di uccidere. Non è moralmente giustificabile di stuprare solo perché lo stupratore ha scelto di commettere uno stupro. Non è moralmente giustificabile picchiare un cane solo perché l’abusatore ha fatto la scelta di farlo, e non è moralmente giustificabile pagare perché gli animali vengano sfruttati e uccisi, solo perché una persona non vegana ha scelto di pagare per far sì che gli animali vengano sfruttati e uccisi.
Quando qualcuno usa l’argomento “è una scelta personale” semplicemente chiedi “e la scelta personale dell’animale che vuole vivere, hai mai considerato la sua scelta?”.
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MI PIACE IL GUSTO E NON POTREI MAI FARNE A MENO Quando capita, la ragione numero uno per cui la gente mangia prodotti animali è perché gli piace il gusto – anche a me piaceva, come alla maggiorparte delle persone. Penso che una delle cose piu’ sconcertanti a proposito del gusto, sia, che questa è una scusa che ammette che i gusti di una singola persona siano piu’ importanti della moralità che circonda la vita di un animale e la sua terribile morte.
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Comunque, non significa che la persona pensi che il proprio gusto sia piu’ importante della vita di un animale (la maggiorparte delle persone con cui parlo non lo pensa infatti), ma semplicemente non se lo sono mai chiesto prima, non si sono mai confrontati con il fatto che i loro gusti a tavola, siano piu’ importanti delle vite degli animali. Infatti quando qualcuno mi dice “Amo il sapore della carne” o, “non potrei mai smettere di mangiare formaggio”, mi piace chiedergli “valuti le tue papille gustative piu’ importanti rispetto alla vita di un animale?” la maggiorparte delle persone risponde no, ma se risponde si, chiedetegli perché...
Uno dei grandi problemi di questa scusa, è che cerca di autorizzare una dieta non vegana affermando che noi non siamo responsabili delle nostre attività immorali, perché i nostri impulsi interiori sono troppo forti per essere soppressi e quindi non possiamo essere moralmente colpevoli per le azioni che abbiamo fatto.
Ma dov'è il confine? Questo argomento reggerebbe in un processo se l'assassino dicesse in sua difesa "Ma io non potrò mai smettere di uccidere, perché mi piace davvero tanto".
Richiede più di un piacere sensoriale per giustificare questa cosa, moralmente parlando l'inconveniente che attraversa la testa delle persone nello smettere di mangiare formaggio, per esempio, non è neanche lontanamente comparabile al dolore di una mucca da latte che viene forzatamente ingravidata ripetutamente, e i suoi bambini sono sottratti subito, prima che ella diventi troppo debole e venga mandata al macello.
Io credo che una delle ragioni, con cui i vegani considerino questa scusa come veramente difficile da sentire, è che non importa quale prodotto le persone pensino di non poter fare a
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meno; la difficoltà di farne a meno, è veramente minuscola se la compariamo al dolore, alla sofferenza e alla paura che gli animali provano.
Un pasto non vegano dura 15 minuti ma la morte dell'animale è eterna. Come può essere giusto un cibo che prende la vita di un individuo? Un individuo che prova paura, un individuo che prova sofferenza, un individuo che si sente confuso e non riesce a capire perché tale intollerabile sofferenza venga perpetrata nei suoi confronti?
La paura della morte non è unica per gli essere umani. La maggior parte di noi ha paura di morire, e spera che questo accada in maniera pacifica, circondati dalle persone che amiamo senza paura. La cosa più paurosa che possiamo pensare è quella di essere torturati e ammazzati. Noi produciamo film dell'orrore proprio per questo, che ci incutono paure e incubi. Ma questo non è un film dell'orrore per i miliardi di animali che sono macellati ogni
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anno, non è un incubo da cui si possono risvegliare. È reale la paura ed il dolore, e quando muoiono, loro sono andati per sempre.
Dobbiamo solo metterci nelle condizioni degli animali, immaginare la paura, la confusione, per capire perché i nostri gusti non possono giustificare questa atrocità incomprensibile.
Quando qualcuno usa la scusa del gusto, fai le seguenti domande:
"non credi che questa azione dovrebbe richiedere più di un piacere sensoriale da solo per giustificare moralmente il tutto?"
"è moralmente giustificabile per qualcuno uccidere un cane se gli piace il gusto della sua carne?"
"Cosa vuol dire essere umani se si considera che la vita di un animale è meno significativa delle nostre papille gustative?"
"pensi che sia accettabile infliggere dolore, sofferenza e morte su un animale che si augura di evitare dolore sofferenza e morte?"
"se noi odiamo essere torturati, sfruttati e uccisi, non è ipocrita da parte nostra far soffrire e uccidere gli altri?"
Inoltre, ricorda di spiegare che non è necessario abbandonare i sapori dei prodotti animali che mangiano. Oggigiorno c'è una vasta scelta di selezioni vegane alternative al formaggio,
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latte, uova e carne. Spiega che come vegani mangiamo burger, hot dog, burrito, lasagne, pizza, torte, biscotti, gelati e tutte le cose che ci stanno nel mezzo senza derivati animali.
Spiega che in quanto vegani sperimentiamo tutti i sapori per cui siamo abituati, eccetto che derivano dalle piante. Nessuna parte del corpo morta, no colesterolo, no ormoni, no antibiotici. È d'aiuto anche dire dove si possono trovare questi prodotti, per esempio qui nel Regno Unito, Sainsbury3 e Tesco4, hanno i loro prodotti di formaggio vegetale e puoi trovare alternative alla carne praticamente in ogni supermercato.
Credo inoltre che è utile indicare quali ristoranti abbiano un menù vegano e le relative opzioni, giusto per sottolineare che il veganismo è facile e accessibile per tutti. Un esempio sono posti come qui nel Regno Unito wagamama5, zizzi6, Pizza Express7, nando's8, pizza hut9, gbk10, wetherspoons11, pret a manger12, all bar One 13e carluccio's14.
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https://www.sainsburys.co.uk/ https://www.tesco.com/ 5 https://www.wagamama.com/ 6 https://www.zizzi.co.uk/ 7 https://www.pizzaexpress.com/ 8 https://www.nandos.co.uk/ 9 https://www.pizzahut.com/ 10 https://www.gbk.co.uk/ 11 https://www.jdwetherspoon.com/ 12 https://www.pret.com/en-us 13 https://www.allbarone.co.uk/ 14 https://www.carluccios.com/ 4
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ALTRI ANIMALI MANGIANO ALTRI ANIMALI Quando ci confrontiamo con l'idea che il consumo di prodotti animali è fatto puramente per il gusto, e non solo per il nutrimento (vedi cap. sucessivo), una delle scuse più comuni che i vegani sentono è "Ma gli animali mangiano altri animali, e allora perché noi non dovremmo?"
Per quanto questo può essere vero, alcuni animali è vero mangiano altri animali, ma comunque ci sono molte ragioni perché questa affermazione non contiene veridicità.
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Dobbiamo prima considerare la biologia anatomica degli onnivori comparata a quella degli umani. Prima di tutto, gli onnivori hanno artigli affilati e zanne enormi, se comparati con i nostri canini smussati e poco efficaci. Quand'è l'ultima volta che hai visto un umano correre su tutti e quattro gli arti e sradicare la carne da un animale vivente? Gli onnivori inoltre hanno intestini corti, ideali per digerire la carne, mentre gli umani hanno intestini incredibilmente lunghi, non funzionali per digerire la carne – il che spiega la costipazione e il cancro al colon! L'acido contenuto negli stomaci degli onnivori e carnivori, è un acido idrocloridrico molto forte, ideale per la digestione della carne animale cruda, che se comparato al debole acido dei nostri stomaci, spiega perché siamo così suscettibili all'avvelenamento da cibo della carne poco cotta.
Tu non vedi un leone assicurarsi che il suo pasto sia cucinato per bene. Inoltre tu non vedi un leone che controlla quale parte dell'animale deve mangiare, ma quante volte vediamo notizie dei giornali di rivelazioni scioccanti, come quando si trova un cervello in una pietanza di KFC15? In quel momento l'illusione che la carne non arrivi da un essere vivente, che respira, che prova emozioni, viene meno, e dobbiamo fare i conti con la realtà, confrontarci con il fatto che il cibo che stiamo mangiando arriva da un essere vivente. Gli onnivori reali non sono disgustati da tutto questo.
Consideriamo questo; se fossi chiuso in una stanza con un pollo vivo e una mela, sceglieresti di mangiare sempre prima la mela. Perché quando vediamo un essere vivente noi non sentiamo fame, non vogliamo aggredire gli animali - Ma quando vediamo una mela ci sentiamo affamati.
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http://www.kfc.it/
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Inoltre, anche se alcuni animali mangiano altri animali, ci sono molti più erbivori che carnivori. Ma tralasciando questo, qual è la rilevanza del comportamento degli animali a confronto con il comportamento umano? Alcuni animali stuprano e si uccidono l'un l'altro, sarebbe una scusa se gli essere umani comettessero anche queste azioni? Chiedi queste cose a un non vegano che usa questa scusa, e domanda "gli animali selvatici si uccidono l'un l'altro, sarebbe moralmente giustificabile se gli umani si uccidessero l'un l'altro solo perché alcuni animali selvatici lo fanno?"
Inoltre, è documentato che i leoni uccidono prima i loro cuccioli, e se usiamo questa logica non vegana, sarebbe accettabile per gli umani uccidere i loro bambini perché gli animali lo fanno. In questa situazione chiedi al non vegano "Ti sembra giusto basare la nostra moralità sul comportamento degli animali selvatici?"
Gli animali inoltre uccidono per loro stessi, non pagano altri per ammazzare, perché trovano la prospettiva di macellare un animale troppo traumatizzante. Se fossimo naturalmente predisposti per mangiare carne, non avremo nessuna obiezione ad uccidere animali. Non cercheremo nessuna scusa per nascondere la verità ai nostri bambini, invece consideriamo la realtà troppo disturbante e traumatizzante per un bambino.
Gli animali uccidono per necessità mentre gli umani no, infatti mangiare animali è incredibilmente dannoso per la nostra salute. Gli umani uccidono gli altri animali perché ci piace il gusto, vale a dire che uccidiamo per piacere, anche se questo va spesso contro le nostre morali. Molti si oppongono allo sfruttamento animale quando si tratta di combattimento tra cani o caccia, perché sono visti come non necessari e fatti solo per piacere e non vediamo però che mangiare animali è fatto, anche se non necessario, solo per piacere. E' importante provare a far fare questa connessione alla gente, e chiedere ad un 21
non vegano "sei obbligato a essere carnivoro?" e dopo dire "se non sei obbligato a mangiare carne, perchĂŠ lo fai?". Se ti rispondono che lo fanno per il gusto, allora chiedi "i tuoi gusti sono piĂš importanti di una vita?". Come puoi vedere il cerchio delle scuse tende a rincorrersi.
E' inconcepibilmente ironico che ci consideriamo superiori agli animali (vedi intelligenza), ma quando l'argomento superioritĂ non funziona come scusa per uccidere esseri viventi, ci convinciamo che siamo solo animali selvatici che danno sfogo ai loro primari istinti.
Allora cosa siamo, migliori degli animali, o solo animali? Non possiamo essere entrambi.
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ABBIAMO BISOGNO DI PROTEINE ANIMALI PER NUTRIRCI Sentire che noi abbiamo bisogno di proteine animali per essere in salute, è molto frustrante per un vegano da sentire, dopo tutto, abbiamo molte evidenze che ci dicono che questo non è vero. Comunque la maggior parte della gente, crede veramente che le proteine animali contengano elementi nutrizionali che non possiamo prendere altrove, e che abbiamo bisogno per la nostra salute e longevità ; dopotutto, ci devono essere delle ragioni valide per fare queste cose terribili agli animali, giusto?
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I fattori nutrizionali che sopraggiungono nelle conversazioni con non vegani sono proteine, ferro, calcio e se sono un po' più informati, B12. Raccomando calorosamente di guardare e memorizzare i punti in questi quattro video di Bite Size Vegan 16e M.D Michael Greger. (Nota del traduttore: in Italia si può seguire la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV17)
1) Proteine: Dr Michael Greger of nutritionfacts.org 2) Ferro: Dr. Michael Greger of nutritionfacts.org 3) Calcio: Dr. Michael Greger of nutritionfacts.org 4) B12: Dr. Michael Greger of nutritionfacts.org
Puoi facilmente zittire un non vegano sull'argomento della Nutrizione, spiegandogli che l'American Dietetic Association 18 e la British Dietetic Association 19 , gli organi di diete e nutrizione professionali più importanti in quei paesi, hanno sentenziato che una dieta a base vegetale vegana e adeguata a livello nutrizionale, è sicura per tutti gli stadi della vita, inclusa la gravidanza. Significa che possiamo ottenere tutti i nutrimenti di cui abbiamo bisogno senza mangiare animali o le loro secrezioni. Ferro, proteine, calcio e ogni altro nutriente che associamo con prodotti animali può essere ottenuto senza il bisogno di sfruttare gli animali.
I più grandi e forti animali di terra nel mondo, l'elefante, il rinoceronte, l'ippopotamo, che cosa hanno in comune? Sono tutti mangiatori di piante. Ma c'è qualcuno che pensa che un elefante sia carente in proteine, o un rinoceronte abbia ossa fragili?
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http://www.bitesizevegan.org/ https://www.scienzavegetariana.it/ 18 https://www.eatright.org/ 19 https://www.bda.uk.com/ 17
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E per quanto riguarda i gorilla, gli umani condividono approssimativamente 98% del loro DNA, ed essi sono erbivori. Ma quanti gorilla vediamo che deficitano di proteine? Perché animali che hanno pressochè il nostro stesso DNA, ma sono molto più forti di noi, sono in grado di prendere tutti i nutrienti di cui hanno bisogno dalle piante, ma noi umani no?
In effetti, consumare prodotti derivati da animali ci porta alle malattie e mali peggiori. Problemi al cuore, diabete di tipo 2, molte forme di cancro, infarti, ipertensione, demenza e osteoporosi sono state tutte incontrovertibilmente legate al consumo di proteine animali e molte di quelle malattie possono essere contenute convertendosi in una dieta a base vegetale. Raccomanda il non vegano di guardare ‘Uprooting the Leading Causes of Death’ (YouTube) e ‘What the Health’ (Netflix).
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C’è un’abbondanza di atleti nel mondo, inclusi l’uomo piu’ forte di Germania Patrick Baboumian, giocatori NFL come David Carter e sollevatori di pesi come Kendrick Farris e pugili come David Haye. Puoi portarli come esempi nelle tue conversazioni. (Nota del traduttore: uno dei tanti esempi italiani è Massimo Brunaccioni) Chiedi al non vegano se sia necessario per noi mangiare animali e le loro secrezioni, e logicamente dopo aver ricevuto tutte queste informazioni non può che rispondere di no. Poi digli "non significa questo che fare queste cose agli animali è un atto di crudeltà non necessaria?"
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MANGIARE ANIMALI E’ TRADIZIONE E CULTURA E' vero che abbiamo mangiato animali per molti secoli, ma la longevità di qualcosa giustifica la sua continuazione e la sua esistenza? La scusa "mangiare animali è una tradizione" è una scusa valida per non diventare vegani?
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Consideriamo che la schiavitù era considerata una volta una tradizione, come anche trattare le donne come essere inferiori - ma il fatto che queste cose erano tradizione le giustificava? Io penso (e spero) che la maggior parte di noi abbia risposto no. Se l'umanità attraverso la sua storia fosse rimasta così ignorante da non cambiare a causa delle tradizioni, allora non saremo mai evoluti o non ci saremo mai adattati.
E a proposito della mutilazione genitale femminile? E’ stata perpetrata sulle donne per secoli, profondamente radicata nella tradizione e si, è aberrante. Comunque, usare la giustificazione che mangiare animali è accettabile perché è tradizione, allora allo stesso modo significa che usare la mutilazione dei genitali femminili è in qualche maniera accettabile. Vedi, la logica qui è estremamente flebile, perché entrambi gli atti sono assolutamente terribili e la scusa della tradizione non serve in nessun caso a giustificarli.
Volendo fare un altro esempio, la lotta dei cani è considerata una grande tradizione come anche la macellazione dei delfini a Taiji 20, ma questo significa che queste cose debbano continuare?
Il festival del cane di yulin, il festival del cane di boknal 21sono eventi annuali, dove migliaia di cani e gatti sono uccisi e mangiati; sono eventi entrambi tradizionali, ma noi nell'occidente siamo disgustati da questi Festival. Quando la gente mette in mezzo la tradizione come
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http://www.seashepherd.it/dolphins/taiji-dolphins.html https://it.wikipedia.org/wiki/Carne_di_cane
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scusa per mangiare animali, mi piace chiedergli "il festival della carne di cane di yulin è una tradizione, quindi è ok uccidere cani e gatti?”
In termini di identità culturale - perché dovremmo celebrare la cultura con la macellazione di essere innocenti, quando possiamo onorare diverse culture e aree di vita attraverso la musica, il ballo o linguaggio? Perché il fattore unico che acceca tutta l'umanità è il consumo di animali, e non la consapevolezza universale che siamo tutti fratelli e sorelle, creature di questa terra che siamo uniti e condividiamo lo stesso pianeta?
La tradizione culturale si cementifica attraverso le nostre passate trasgressioni. Se l'umanità deve evolversi e passare oltre all'abuso di animali, dobbiamo sradicare tutti i concetti di tradizione, dove per tradizione si intende la costruzione dell'ego, passata di generazione in generazione, e cancellare la paura del cambiamento. La tradizione non è, e non sarà mai una scusa valida per gli atti che abbiamo commesso come specie e specialmente non per i continui omicidi e sfruttamento di esseri senzienti..
Nella situazione con non vegano usa la tradizione come scusa, chiedi:
"La mutilazione dei genitali femminili è moralmente giustificabile perché è una tradizione?"
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"La macellazione dei delfini in Giappone, è moralmente giustificabile perché è una tradizione?"
"È moralmente giustificabile un combattimento fra cani solo perché parte della Cultura e della tradizione?"
"Con questi concetti in mente, pensi che la cultura e la tradizione, siano dei buoni indicatori per la nostra moralità?”
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I NOSTRI ANTENATI MANGIAVANO ANIMALI/SIAMO EVOLUTI MANGIANDO ANIMALI
Quando si parla di veganismo, una delle più strane ma molto usate giustifiche morali per uccidere animali, è che i nostri antenati lo facevano. Di solito sentiamo persone che dicono "tu non saresti qui se i tuoi antenati non avessero mangiato carne", che non è necessariamente sbagliato, ma perché basiamo la nostra moralità sulle azioni dei nostri antenati, umani primitivi che non avevano nessuna percezione della moderna moralità e facevano cose non etiche come l'omicidio e lo stupro senza conseguenze?
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Se mangiare animali è accettabile visto che i caVernicoli lo facevano, allora lo stupro e l’omicidio devono anche essere giustificabili?
Chiedi al non vegano con cui stai parlando, “pensi che dovremmo basare la nostra moralità delle nostre azioni sui nostri antenati primitivi?” o, “se è moralmente giustificabile mangiare animali poiché i nostri antenati lo facevano, non significa questo che sia moralmente giustificabile uccierci l’un l’altro, perché i nostri antenati lo facevano?”.
Se i non vegani vogliono davvero vivere come i loro antenati, allora dovrebbero mangiare con una dieta con forte tendenza vegana, con l’eccezione di alcuni occasionali insetti. Dovrebbero anche dormire all’aperto, non usare la tecnologia, parlare in primitivo e CON linguaggi sottosviluppati, essere eccitati dalla scoperta del fuoco e avere rapporti incestuosi. 32
Un’altra cosa che possono dire le persone, simile alla scusa degli antenati, è che “abbiamo sempre mangiato carne”. Guardare nel passato per vedere come dovremmo vivere e basare le nostre azioni su quello che abbiamo o non abbiamo fatto per un lungo periodo di tempo, non è certamente una buona idea; se lo avessimo fatto fino ad adesso, avremmo ancora la schiavitu’ e l’apartheid.
Se qualcuno tira fuori l’argomento “l’abbiamo sempre fatto”, chiedigli, “ci fu un tempo in cui trattare le donne inferiormente rispetto ad un uomo era accettato; questo fa sì che trattare una donna in questo modo sia oggi moralmente accettato?”.
Strettamente legato all’argomento antenati, è quello che il mangiare carne ci ha aiutato ad evolvere negli esseri che siamo oggi, e proprio per questo, siamo giustificati moralmente a continuare a mangiare animali.
È comunemente e largamente accettato, che siamo evoluti dai primati che sono sopravissuti con una dieta prevalentemente composta da frutti, nocciole, foglie e insetti occasionali, ma le nostre diete sono cambiate ed evolute in quanto l’ambiente è cambiato ed evoluto anch’esso.
È spesso citata la ragione che noi siamo intelligenti, perché abbiamo mangiato carne, e molti non vegani proclamano che questo ci ha aiutato a svilupparci ed evolverci. Anche se fosse vero, non ha nessuna rilevanza nella società di oggi, perché il nostro cervello non si sviluppa ogni volta che mangiamo un big mac, come non si evolve ogni volta che entriamo da Nando’s. Anzi, abbastanza al contraio.
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Come spiegato nella sezione di questo libro sulla nutrizione, mangiare prodotti animali è un impedimento alla nostra salute, contrariamente ad essere un beneficio. Consumare cibi che hanno un impatto negativo sulla nostra salute, non può essere considerato di aiuto per l’evoluzione della nostra specie. Proprio per il consumo di prodotti animali, stiamo morendo sempre piu’ giovani di quello che dovremmo.
Accoppiamo questo, con il fatto che l’allevamento intensivo è il maggior responsabile delle emissioni di gas serra, piu’ dell’intero sistema di trasporti della terra combinati insieme, ed è la causa principale della distruzione delle foreste pluviali, delle zone oceaniche morte, delle specie in via di estinzione, dell’erosione del suolo, della desertificazione delle terre, e di moltri altri problemi ambientali; sta diventanto sempre piu’ evidente che il futuro della nostra evoluzione dipenda dal fatto di non mangiare animali. Le Nazioni Unite, hanno infatti stabilito che il mondo ha bisogno di un cambiamento ad una dieta basata sui vegetali, per evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico. (http:// www.cowspiracy.com/facts/ per tutti i fatti ambientali)
Inoltre, ci sono altre teorie per quanto concerne lo sviluppo del nostro cervello. La prima è che noi abbiamo cominciato a mangiare cibi amidacei cucinati, e piu’ cibi ricchi di carboidrati densi. Questi amidi sarebbero stati subito disponibili, e con il cervello che usa il 60% della glicemia del corpo umano, una così alta richiesta di glucoso, non sarebbe stata accolta in una dieta a basso contenuto di carboidrati.
Un'altra idea è che noi abbiamo espanso la nostra coscienza consumando funghi allucinogeni, che ci hanno permesso di accedere ad aree del nostro cervello precedentemente inesplorate, che ci ha permesso di essere piu’ attenti e intelligenti
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Ora, indubbiamente mangiare animali, ci ha permesso di sopravvivere attraverso tempi di scarsezza di cibo, ma come per le fondamenta della nostra società che è stata costruita sulla schiavitu’, non giustifica la schiavitu’ nel mondo di oggi; il fatto di mangiare animali ci ha aiutato fino a questo punto o ci ha aiutato in passato; questo non giustifica il fatto di mangiare animali nel mondo odierno.
Nella società contemporanea, non abbiamo bisogno di mangiare animali o le loro secrezioni, e facendo questo, accorciamo la nostra aspettativa di vita, distruggiamo il pianeta e causiamo un inimmaginabile danno non necessario, ad esseri viventi innocenti.
SE NON MANGIAMO ANIMALI IL LORO NUMERO AUMENTERA’ FINO AD ESPLODERE
Questa scusa sembra abbastanza comica, ma penso che sia una scusa molto valida se non si conosce la risposta. Questa idea comporta che se noi non mangiamo più animali, saranno rilasciati liberi e causeranno danni all'ambiente, o saranno tutti macellati e poi scartati.
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Per smontare questa cosa, dobbiamo sottolineare il fatto che l'allevamento di animali funziona in un sistema di domanda e offerta; noi domandiamo prodotti più di quelli che vengono forniti. Gli allevatori allevano tanti animali solo quanti possono venderne, non allevano un numero maggiore di animali, perché semplicemente non è economicamente sostenibile. Ora, siccome il mondo non diventerà vegano in una notte, ma sarà un processo graduale in un lungo periodo, questo significa che nel mentre che sempre più persone diventeranno vegane, meno animali saranno allevati in proporzione all'ascesa del veganismo.
Quando questo movimento continuerà in questa direzione, e un giorno il mondo sarà vegano, gli allevatori semplicemente non alleveranno più animali. Di conseguenza, non finiremo mai nella situazione dove miliardi di animali saranno rilasciati allo stato selvatico o macellati per poi essere scartati. 36
Quando applichiamo la legge della domanda dell'offerta, si capisce bene che questa scusa è falsa.
La conversazione di solito potrà andare al fatto che il non vegano dirà che questi animali si estingueranno. Questo è un argomento interessante, perché ovviamente il numero di questi animali declinerà esponenzialmente fino al punto dell'estinzione. Ci sono un paio di considerazioni che dobbiamo valutare: in primo luogo, gli animali che noi mangiamo e sfruttiamo per il cibo non sono animali naturali, sono stati addomesticati, selezionati per l'allevamento e modificati in qualche maniera; questo significa che il loro scopo era quello di non esistere.
Le mucche da latte sono state modificate per produrre 10 volte di latte in più di quello che farebbero naturalmente. Le galline ovaiole sono state allevate per produrre fino a 300 uova all'anno, invece delle 10-20 che produrrebbero naturalmente. I polli da carne, sono stati selezionati per crescere in maniera abnorme ad una velocità incredibilmente elevata e le pecore sono state modificate per produrre più lana di quello che farebbero naturalmente e spesso fanno nascere più agnelli di quelli che dovrebbero far nascere in natura.
A causa di queste modifiche, è improbabile che qualcuno di questi animali sopravviverebbe allo stato brado, perché hanno bisogno degli umani che se ne prendano cura. Alla fine, avremo la scelta o meno di voler sostenere una popolazione in salute di questi animali o scegliere eticamente di cessare la loro esistenza e invece rimpiazzarli con la loro naturale biodiversità. Teoricamente potremmo essere in grado di reintrodurre molte specie selvatiche nel loro habitat naturale perché non richiederebbero più un’area così vasta per gli allevamenti di animali.
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Ci saranno certamente ancora dei santuari, dove gli animali salvati potranno vivere la loro vita, e ci sarà sicuramente un'abbondanza di persone che sarà felice di spendere tempo e denaro per occuparsi di questi animali e dare loro tutta l'attenzione di cui hanno bisogno.
Penso che sia importante anche notare che molti di questi animali non sono nativi dei paesi in cui sono artificialmente allevati. Per esempio, la pecora non è nativa dell'America e non dovrebbe essere lì, ma sfortunatamente, il suo habitat naturale è stato distrutto per fare posto agli allevamenti intensivi. Inoltre, gli animali selvatici, sono cacciati e uccisi proprio per proteggere il gregge.
Penso che se qualcuno menziona l'estinzione, è importante indicare che l'allevamento di animali è la causa principale dell'estinzione delle specie - e noi siamo nella più grave e larga estinzione di massa delle specie degli ultimi 65 miliardi di anni. Se hanno a cuore l'estinzione, dovrebbero veramente diventare vegani!
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I DIRITTI UMANI SONO PIU’ IMPORTANTI È divertente quando dici alle persone che sei un attivista vegano, o solamente un sostenitore dei diritti animali, all'improvviso diventano le persone più umanitarie che ci siano. La scusa "ma non dovremmo concentrarci sul risolvere i problemi umani" viene usata per giustificare il continuo consumo di prodotti animali. Ma è veramente una scusa giustificabile, dovremmo pensare prima ai problemi degli umani?
Uno dei problemi chiave di questa scusa è che può essere applicata a qualsiasi cosa. se qualcuno dicesse "penso che sia veramente importante aiutare i senzatetto" potresti dire "ma non dovremmo preoccuparci della Siria?" oppure "penso che dovremmo indirizzare i nostri sforzi verso i disabili" o uno potrebbe dire, "ma non dovremmo essere più preoccupati 39
dello sfruttamento dei lavoratori nel Bangladesh?". Tutti questi problemi hanno bisogno di una soluzione, ma niente si può risolvere svalutando una di esse.
Essere vegani è tanto semplice, quanto non mangiare proteine animali, non indossare pelle animale, non comprare cosmetici testati sugli animali e non supportare il loro sfruttamento. Puoi essere umanitario ed essere vegano. Puoi essere un volontario per i senzatetto, e puoi costruire scuole ed ospedali in paesi poveri ed essere allo stesso tempo vegano. Essere vegani, è un’azione passiva, richiede veramente poco da un individuo.
Uno dei principali problemi di questa scusa, è che sottolinea veramente il credo che molte persone hanno, ovvero che gli umani non sono animali e noi esistiamo come razza superiore o separata dal regno animale. È una chiara accusa della mentalità specista, che ha la nostra società.
E oltre a questo, quello che i non vegani non sembrano realizzare è che se tutti diventassero vegani, non solo finirebbe lo sfruttamento animale, ma finirebbe la maggior parte dei problemi con i diritti umani che fronteggia la nostra specie al giorno d'oggi.
Noi coltiviamo abbastanza cibo per nutrire 12 miliardi di persone, e in un mondo con 7 miliardi e mezzo di persone, circa 800 milioni di persone vivE sotto la soglia della fame per la scarsezza di cibo - cibo che abbiamo, ma che usiamo per nutrire gli animali cosìcche noi possiamo mangiare la loro carne. Infatti gli Stati Uniti da soli, potrebbero nutrire ogni singola persona di quegli 800 milioni, con il grano che usano per dare agli animali allevati.
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Inoltre, l'82% di bambini affamati, vive in quei paesi dove il cibo è coltivato per nutrire gli animali d'allevamento. Diventare vegani vorrebbe dire far finire questa distribuzione diseguale di cibo.
Se tutti diventassimo vegani, finirebbe lo sfruttamento dei lavoratori migranti e delle persone in povertà, che lavorano nei macelli e hanno i più alti tassi di suicidio, uso di droghe e abuso di alcol, disturbi da stress post traumatici, depressione e ansia.
Se tutti diventassimo vegani, finirebbe lo sfruttamento dei lavoratori di pellame in india, Bangladesh e negli altri paesi del terzo mondo, dove il 90% di lavoratori muoiono prima di avere 50 anni e hanno bambini che nascono pesantemente disabili a causa dei prodotti chimici avvelenati che usano nella produzione di pelle.
Se tutti diventassimo vegani, finirebbe lo sfruttamento di gruppi tribali in Amazzonia, quelle comunità che sono state sradicate e distrutte per far posto alle industrie agricole animali, che distruggono sempre più la foresta pluviale.
Diventare vegani ci permette di essere più in contatto con la nostra compassione innata, se tutti diventassimo vegani, la società diverrebbe, in modo naturale, più gentile e amorevole. Come potremmo fare del male ad un essere vivente come società, se sentiamo che infliggere sofferenza su un pollo sia immorale?
Confrontandoci con il fatto di quanta sofferenza umana è richiesta per produrre prodotti animali che mangiamo e indossiamo, diventa ovvio che ogni tentativo di ridimensionare la sofferenza degli animali con quella umana non è solo ingenua, ma anche mal concepita.
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La scusa "ma non dovremmo concentrarci sui problemi dei diritti degli umani" non è giustificabile, perché essere vegani significa che ci stiamo concentrando sui diritti umani. Se ci importa veramente la sofferenza degli umani dovremmo essere tutti vegani.
Se ti confronti con questa scusa prova a chiedere: "pensi che sia strano che abbiamo abbastanza cibo per 56 miliardi di animali di terra ogni anno, e ci sono 800 milioni di persone che vivono sotto la soglia della fame?"
LE PIANTE PROVANO DOLORE Questa è una scusa che sento piu’ spesso di quanto mi sarei aspettato. Anche prima di essere vegano, non ho mai considerato che le piante provano dolore e sofferenza quando le mangiamo, ma per qualche motivo da quando sono vegano, è una frase che ricorre molto spesso.
Prima di tutto, ovviamente, vediamola dal punto di vista scientifico. Ad una pianta manca un sistema nervoso centrale, i recettori del dolore ed un cervello; questo significa che non hanno l’abilità di provare dolore.
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Se consideriamo che la ragione principale per cui gli umani e i non umani sentono il dolore, è per avvertirci che siamo in pericolo o ci stanno facendo del male e dobbiamo scappare da quella situazione in cui siamo; una pianta non si può muovere, quindi ogni dolore è inevitabile, facendo della sua vita una tortura. E qui arriviamo alla domanda, perché le piante sarebbero evolute con caratteristiche così orribilmente debilitanti e distruttive, andando così incontro allo scopo principale dell’evoluzione?
Se osserviamo la riflessione “le piante provano dolore” da un punto di vista creazionale, perché un Dio benevolo e compassionale, avrebbe inflitto una lezione così orribile alle piante? Perché avrebbe permesso una sofferenza così terribile, se non servisse per la loro soppravivenza?
Penso che la confusione riguardante piante e dolore derivi dal fatto che è vero che sono vive e conducono varie attività a livello cellulare, come girarsi dalla parte del sole. Infatti, le 43
piante sono capaci di fare cose incredibili, ma non lo fanno con coscienza o ad un livelllo cognitivo, pertanto non sono senzienti.
Penso sia una buona idea sottolineare questo concetto alla gente che afferma che le piante reagiscono ma non rispondono. Una venere acchiappamosche, cattura una mosca, non perché consciamente si accorge che quell’insetto è atterrato su di lei, ma perché reagisce alla pressione causata dal peso dell’insetto. Questo è il motivo che la venere acchiappamosche si chiude pressochè sempre allo stimolo, anche ad esempio per mozziconi di sigaretta. Una mucca invece, non mangerà mai mozziconi di sigaretta solo perché qualcuno gliel’ha messo in bocca, perché una mucca risponde con coscienza.
Se tralasciamo la scienza al fatto che le piante provino dolore o no e ci concentriamo da un punto di vista etico, sono dubbioso sul fatto che qualcuno pensi veramente che buttare un cavolfiore nell’acqua calda e bollire dei polli vivi (processo che talvolta capita nella macellazione dei polli) sia la stessa cosa. Nessuno pensa che tagliare il collo di una mucca è simile a tagliare gli steli di un broccolo, o castrare un maiale sia simile a pelare una patata.
Ma diciamo che la persona con cui stai parlando è fermamente convinta che le piante provino dolore come gli animali – ci vogliono 16 chili di piante per creare 1 chilo di carne animale; ciò significa che piu’ piante sono uccise, nella produzione di prodotti animali rispetto ai prodotti vegani. Oltre a ciò, è importante annotare che la distruzione del 91% della foresta amazzonica, è dovuta all’agricoltura animale, dove milioni di alberi sono stati e continuano ad essere distrutti proprio a causa del consumo di proteine animali.
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Così, se la persona con cui stai parlando crede veramente che le piante provino dolore e sono senzienti, ricordagli che consumando prodotti non vegani non solo stanno causando la sofferenza di animali, ma anche causando la conseguente sofferenza di una quantità di piante enorme.
Ad essere onesti, quando questa scusa salta fuori, evito di parlare di scienza o del fatto che le piante abbiano o no l’abilità di provare dolore, perché a volte la gente dice “ma la scienza va avanti” e ci si ferma a questo punto. Preferisco tirare in ballo la questione delle enormi quantità di piante che servono per cibare gli animali. Prova a chiedere:
“Per l’interesse della discussione, supponiamo che le piante provino dolore; sei al corrente che per produrre un chilo di carne, ci vogliono 16 chili di piante, facendo in modo che una piu’ grande quantità di piante sia uccisa per produrre prodotti animali che prodotti vegani?”
Puoi anche chiedere, “Se tu stessi guidando per una strada ed un cane all’improvviso saltasse in strada davanti alla tua auto, sterzeresti su un letto di fiori per evitare il cane?” Questo rinforza il concetto che nella mente delle persone c’è una differenza tra animali non umani e piante, perché in quella situazione sceglieremo sempre di evitare il cane e colpire le piante.
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GLI ANIMALI NON PROVANO DOLORE E NON SOFFRONO COME FACCIAMO NOI Continuando con la scusa “le piante provano dolore”, penso sia importante discutere se gli animali provino dolore o no, o perlomeno se lo provino in maniera simile agli esseri umani. Nella fattispecie, i non umani non hanno cervelli, cosa che spaventa molto le persone.
Abbiamo leggi da molto tempo per il trattamento “umano” degli animali, comunque il punto è che riconosciamo che se abusiamo di un cane, saremo puniti per averlo fatto, perché capiamo che il cane prova dolore e ha la capacità di soffrire. Se facciamo questa comparazione con la scusa che le piante provano dolore, non abbiamo nessuna legge che mi vieta di andare là fuori e strappare tutti i petali da una margherita.
Un altro esempio potrebbe essere la maniera in cui macelliamo gli animali; ovviamente tutti riconosciamo che ciò che avviene nei macelli può essere di tutto ma non umano – la macellazione compassionevole dopo tutto è un ossimoro. Non può esistere. E’importante comunque annotare, che abbiamo metodi che si suppone abbiano come fine la riduzione della sofferenza degli animali; la ragione per cui questo è importante, è che significa che la nostra società riconosce che gli animali che uccidiamo, hanno l’aiblità di provare dolore e sofferenza.
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Da una prospettiva scientifica, gli animali non umani hanno la stessa o pressochè identica area del cervello coinvolta, quando si tratta di processare il dolore, e mostrano comportamenti di paura simili agli umani. Quando i nostri compagni animali sono impauriti, agiscono come noi esseri umani, mostrando comportamenti inusuali come correre avanti e indietro, emettere grida di dolore e pulsazioni del cuore piu’ veloci come respirazioni piu’ affannose.
Molti non vegani pensano che i pesci non provino dolore, ma è scientificamente provato che invece provino dolore e mostrino comportamenti insoliti in situazioni di pericolo. Inoltre i pesci hanno neuroni sensoriali identici a quelli umani. Quando della morfina viene somministrata a pesci che mostrano paura, i loro sintomi scompaiono, proprio come in noi esseri umani.
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Gli esseri viventi hanno bisogno di sentire la paura per sopravvivere, per il bisogno di scappare dalle situazioni pericolose o dalle situazioni di pericolo.
Abbiamo stabilito che gli animali provano dolore fisico, ma è ben documentato che provano soffereza emozionale come fa un umano. Le mucche possono piangere i loro cuccioli per ore, le orche dimostrano di piangere per la scomparsa della loro prole e animali come i cani soffrono dall’ansia della separazione del loro compagno umano.
Adesso che abbiamo stabillito che gli animali provano paura sia come emozione, sia a livello fisico, la questione è: provano dolore tanto quanto gli esseri umani? Potrebbe essere concepibile, visto che è un’idea ignorante ma comunemente accettata, che gli esseri umani soffrano di piu’ perché intellettualmente sofisticati. Non c’è comunque nessuna evidenza a supporto di questa teoria, anzi è plausibile e piu’ corretto pensare l’idea opposta.
Se confrontiamo per esempio un cane che si rompe la gamba, rispetto ad un umano che se la rompe, potremmo dire che il cane soffre di piu’ per via di certe differenze cognitive. Un umano è conscio che il problema può essere curato e trattato e il dolore può cessare. D’altra parte il cane non capirebbe cos’è successo, e non saprebbe quando e se il dolore cesserebbe, facendo diventare la sua esperienza peggiore.
Ma davvero è irrilevante il grado di sofferenza animale, potrebbe essere maggiore degli umani, potrebbe essere minore. Tutti quanti abbiamo diverse soglie di dolore, ma sapendo questo, niente può giustificare infliggere dolore non necessario. Voi potreste sentire meno dolore rispetto a me, ma non sarebbe accettabile per me farvi intenzionalmente del male.
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Non importa che tipo di esperienza del dolore che hai; la cosa importante da capire è che tu hai la capacità di sentire dolore. La stessa cosa si applica agli animali, il fatto che possano provare dolore, significa che hanno la preferenza di evitarlo, ed è un nostro obbligo morale di assicurarci che il dolore non necessario ad un essere vivente non sia perpetrato.
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È LA CATENA ALIMENTARE Le catene alimentari sono incredibilmente importanti, simboleggiano qualcosa che è parte dell’ordine naturale delle cose ed esistono in un ecosistema. Aiutano le popolazioni a mantenersi in salute e assicurano che l’ecologia naturale sia ben bilanciata.
Quello che facciamo agli animali è farli riprodurre selettivamente, li inseminiamo artificialmente, li mutiliamo e li alleviamo, prima di portarli in camion diretti ai macelli, dove gli teniamo appesi a testa in giu’, gli uccidiamo, facciamo uscire il loro sangue; tutto questo è qualcosa di quanto piu’ lontano possibile da una catena alimentare.
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La catena alimentare che abbiamo creato per noi stessi, è un costrutto umano che giustifica un atto interamente non necessario – ignora completamente la complessa e interconnessa rete di vita che forma i nostri ecosistemi.
E’ un concetto che per convenienza, abbiamo costruito per asserire e confermare la nostra posizione di dominio come razza dominante. Ci consente di macellare miliardi di animali ogni anno, vivendo in un’illusione che faccia parte di un processo naturale. Crediamo questo, grazie al fatto che ci siamo posizionati alla sommità di un sistema gerarchico in cui siamo a capo e in cui abbiamo il diritto allo sfruttamento altrui.
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Ogni atrocità umana commessa, e stata perpetrata sotto l’illusione di un potere autonominato, come quando i Nazisti si considerano superiori agli Ebrei, come quando i bianchi si considervano superiori ai neri, o come quando una religione si considera superiore ad un’altra o quando noi umani ci consideriamo superiori agli animali.
La catena alimentare adotta una corrente di pensiero del “potrebbe essere giusta”, dove la gente crede che, siccome abbiamo l’abilità fisica di schiavizzare e sfruttare gli altri, siamo moralmente perdonati nel farlo.
Ma essendo in questa posizione di potere, abbiamo la responsabilità di prenderci cura dei piu’ deboli, dei vulnerabili, di quelli che sono meno abili di noi. Le catene alimentari in natura esistono perché devono esistere. Il predatore deve uccidere per sopravvivere. Noi non abbiamo bisogno di uccidere nessuno per vivere, significa che non dobbiamo usare la nostra presunta superiorità per uccidere gli altri; possiamo usare la nostra abilità per occuparci degli altri e creare un mondo migliore – abbiamo un obbligo morale per farlo.
Come umani, abbiamo un obbligo morale, cioè possiamo prendere decisioni basate su concetti di giusto o sbagliato, e cosa piu’ importante, possiamo essere considerati responsabili per le azioni che perpetriamo. Il nostro obbligo morale ci impone, quando siamo nella situazione di scegliere se infliggere o no sofferenza non necessaria, di poter esssere ritenuti responsabili se scegliamo di voler infliggere sofferenza non necessaria.
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SIAMO PIU’ INTELLIGENTI Come specie siamo fieri della nostra intelligenza e abbiamo realizzato delle cose incredibili, ma sfortunatamente l’idea che l’intelligenza definisca il poter vivere, può a volte diventare la forza motrice del perché giustifichiamo l’allevamento e l’uccisione di animali.
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Immediatamente quest’idea crea una serie di problemi, ad esempio è stato dimostrato che i maiali sono piu’ inteligenti dei cani, infatti hanno le stesse abilità cognitive di un bambino di 3 anni: dovremmo così mangiare cani e non maiali? Inoltre, gli animali che noi mangiamo, le mucche, le pecore, i polli, ecc. sono convenzionalmente piu’ intelligenti rispetto a molti altri animali che esistono su questo pianeta; se dovessimo mangiare animali in proporzione alla loro intelligenza, dovremmo vivere di insetti.
Ma se ci pensi, se noi mangiassimo cibo specifico in base all’intelligenza, allora dovremmo mangiare le ultime specie meno intelligenti, cioè le piante. Le piante sono l’ultima specie per intelligenza, poiché non hanno capacità cognitive come gli animali; in questa maniera, se crediamo veramente che la vita dipenda dall’intelligenza, dovremmo essere tutti vegani.
Uno degli altri problemi dell’intelligenza, è che è un concetto molto soggettivo, come disse Einstein “se giudichi un pesce nella sua abilità di scalare un albero, quello spenderà la sua intera esistenza credendo di essere uno stupido.”
Ma quando ci pensi, che cosa ha a che fare l’intelligenza con il merito di vivere? Perché qualcuno piu’ intelligente dovrebbe vivere di piu’ rispetto a qualcuno meno intelligente? Non ha nessun senso. Come specie, la maggiorparte di noi si prende i meriti per lavori fatti da qualcun altro; la gente chiede “ma gli animali non hanno mai costruito navicelle spaziali e non sono mai stati nello spazio” – ed io chiedo “hai mai costruito navicelle e volato nello spazio?”. Oppure “ma abbiamo composto sinfonie” e io chiedo “hai mai composto una sinfonia?”.
Quando qualcuno tira fuori questo argomento, prova a chiedere:
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“L’intelligenza definisce se una vita è meritevole di essere vissuta?”
“La tua vita è migliore di qualcuno che ha difficoltà ad apprendere?”
“Se l’intelligenza significa dominazione, significa che qualcuno con un QI alto può fare ciò che vuole di qualcuno con un QI basso?
“E’ stato dimostrato che un maiale è piu’ intelligente di un cane, significa che comincerai a mangiare cani invece che maiali?”
Penso inoltre che dev’essere detto, che nonostante tutta la nostra intelligenza e i nostri progressi tecnologici, facciamo le cose meno intelligenti di qualunque altra specie. Siamo l’unica specie che distrugge il pianeta, l’unica casa che abbiamo. Consumiamo senza pensare all’impatto che hanno le nostre azioni. Stiamo distruggendo le foreste amazzoniche e gli oceani ad un ritmo spaventoso, e stiamo inquinando così tanto che il nostro mondo si sta letteralmente distruggendo davanti ai nostri occhi; inoltre si sta facendo così poco per salvaguardare il futuro della nostra specie.
Se guardiamo il nostro modo di agire, certamente non rappresentiamo le azioni di una specie intelligente.
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FACCIAMO UN FAVORE AGLI ANIMALI NEL DARGLI UNA VITA A volte le persone usano la scusa, “se non fosse per noi, questi animali non sarebbero mai nati, dovrebbero essere grati” – cominciamo ad applicare questa logica agli umani. Se un bambino nasce in una famiglia abusiva, dove è regolarmente picchiato e maltratto, malnutrito ed eventualmente muore a causa di tutti gli abusi, noi penseremmo “almeno i genitori di quel bambino gli hanno dato la possibilità di venire al mondo?”
Oppure, consideriamo un bambino siriano che ha conosciuto solamente violenza e paura.
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La sua famiglia è stata uccisa dalal guerra e nel tentavido di scappare da questo inferno che è la sua esistenza, incontra altri profughi che tentano un pericoloso viaggio verso l’Europa in barca. Ma la barca ondeggia nell’oceano e il bambino, confuso e spaventato, per via di quell’orribile esistenza che gli è stata data, cade e annega. Quel bambino dovrebbe essere grato per il fatto di aver avuto una chance di essere esistito? Noi lo saremmo?
Una donna che nasce in ambienti di papponi, e passa la sua intera esistenza a prostituirsi, dovrebbe essere grata ai suoi padroni?
E circa gli esseri non umani? Se allevo cani e gli permetto di esistere, ma poi lo mutilo, abuso di lui, ed infine lo uccido, sono una buona persona per aver permesso a quell’animale di aver comunque vissuto?
Se allevo gatti e poi li rinchiudo in gabbie metalliche da cui non possono scappare, non permettendogli di uscire e respirare aria fresca, prendendogli e tagliandogli la gola, sarei una persona giusta, perché senza di me quegli animali probabilmente non sarebbero sopravissuti?
Fai alle persone queste domande. Metti gli animali che amiamo, nella posione degli animali che mangiamo e chiedi se siamo delle persone buone, nel dargli un’esistenza.
Trovo questa scusa incredibilmente arrogante, infatti puo’ essere usata solo da un oppressore. E’una scusa che può essere usata solo da qualcuno che vive una vita agiata, perché nessuno che ha provato un minimo di sofferenza direbbe mai che gli animali dovrebbero essere grati per essere messi al mondo.
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La maniera migliore e piu’ ovvia per decidere se questo sia un argomento meritevole, è metterla sull’empatia. Per capire veramente se la “vita” che stiamo dando a questi animali sia un favore, abbiamo bisogno di immedesimarci nella loro posizione.
Mettiamola in questa maniera; ti è stata data l’opportunità di esistere, ma in cambio sarai separato dalla madre, sarai ingravidata forzatamente ed ogni volta che darai alla luce un bambino, questo sarà portato via da te. Sarai in uno stato perpetuo di paura, rimarrai infetta e abusata dalle persone che ti tengono prigioniera. Quando finalmente sarai troppo debole, ti accascerai al suolo e prima di morire, sarai appesa a testa in giu’, ti taglieranno la gola che sanguinerà fino alla tua morte. Accetteresti questa vita? Saresti grata e penseresti “grazie, che gentilezza. Se non fosse stato per voi, non avrei mai avuto questa meravigliosa opportunità!”
Pensi che un maiale che passa tutta la sua vita confinato in uno spazio stretto, con periodi molto lunghi intrappolato in posti così stretti da non potersi nemmeno girare su se stesso, dovrebbe essere riconoscente? Tu saresti riconoscente, se vedessi i tuoi bambini presi e portati via da te, e mutilati davanti ai tuoi occhi? Che cosa proveresti per chi ti castra e taglia le parti del tuo corpo? Queste sono tutte domande che puoi fare ai non vegani quando asseriscono che gli animali dovrebbero essere riconoscenti per essere stati messi in vita.
La vita che diamo a questi animali, non può nemmeno essere considerata vita, perché negli occhi di quegli esseri, quello è un inferno. Non hanno nulla per cui essere riconoscenti.
Facciamo le cose piu’ indicibili e terribili a queste creature innocenti. Gli trattiamo come oggetti su cui abbiamo il dominio, infliggiamo violenze inamissibili e abbiamo ancora il coraggio di dire che dovrebbero essere riconoscenti per la vita che gli abbiamo donato. 58
La gallina ovaiola chiusa in una gabbia dovrebbe essere grata. Il vitello ucciso per il latte dovrebbe essere grato. Il coyote ucciso per la pelliccia dovrebbe essere grato. Il maiale ucciso in una camera a gas dovrebbe essere grato. La mucca a cui viene puntata un coltello alla gola dovrebbe essere grata. Il pesce tirato fuori dall’oceano dovrebbe essere grato. Le cavie da laboratorio dovrebbero essere grate.
L’unico momento della loro vita in cui gli animali provano un senso di gratitudine è quando la loro vita è finita, e la paura inflitta su di loro è cessata. L’unica gratitudine che proveranno questi animali, è sapere che non dovranno mai piu’ guardare gli occhi una specie, che crede che sia giusto trattarli come comodità.
Chiedi alla persona che usa questa scusa “pensi che potresti andare al mattatoio, guardare un animale che sta per essere ucciso negli occhi e dirgli che dovrebbe essere grato per la vita che gli è stata data?”
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NON POSSIAMO SOLAMENTE MIGLIORARE LA VITA DEGLI ANIMALI? La maggiorparte dei consumatori di prodotti animali, dichiara che a loro importa il benessere degli animali e che la maniera che abbiamo di allevarli e accudirli è crudele. Questo parzialmente è il perché molte persone pagano di piu’ per uova da galline allevate a terra e prodotti biologici. Io pensavo lo stess,o prima di diventare vegano, compravo sempre uova da galline allevate a terra, credendo che le galline ovaiole avessere condotto una vita felice e piena. Questo fatto, cioè comprare prodotti animali con etichetta che riporta un benessere per gli animali elevato, può essere un punto a nostra favore, perché dimostra che la persona con cui stiamo parlando, prova compassione per gli animali, di qualche tipo.
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Ma vediamo, la scusa “compassionevole”, “elevato benessere”, “locale”, “biologico” giustifica moralmente lo sfruttamento e l’uccisione dell’animale?
Prendere una gallina ovaiola, tirarla fuori da una gabbia, per metterla dentro un posto sovraffolato, è d’aiuto come dare ad un prigioniero, un cuscino dove appoggiare alla testa, nel mentre si pratica il “waterboarding22”, etichettando l’azione come “prigioniero torturato umanamente”.
Jeffrey Dahmer [il mostro di Milwaukee] 23 era un serial killer che drogava le sue vittime prima di ucciderle; così facendo le vittime non si accorgevano di stare per morire, non soffrivano e non provavano paura (dove abbiamo già sentito queste scuse?) – questo significa che era un serial killer umano? Era un serial killer etico o ad alto valore umano?
La realtà è che, non importa quale trattamento o privilegio gli animali ricevono, se sono destinati ad essere uccisi, sfruttati o abusati in qualche maniera, non c’è nessuna maniera etica o umana per trattarli. L’unica maniera umana per macellarli, è non macellarli. Gli unici polli felici, sono quei polli liberi, veramente liberi, non “allevati a terra”.
La macellazione umana è un ossimoro, che sia un’uccisione gentile o uno sfruttamento felice. Certamente migliorare le loro condizioni è meglio di niente, come è meglio prendere del paracetamolo per un braccio rotto che nulla; ma non è quella la risoluzione del problema, e di certo non provvede nessun reale sollievo.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Waterboarding https://it.wikipedia.org/wiki/Jeffrey_Dahmer
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Infatti, questi cambiamenti al benessere animale, hanno solamente l’effetto di addormentare la coscienza del cosumatore, cosa molto pericolosa perché non solo rafforza l’idea che c’è una maniera etica di macellare gli animali, ma induce al consumatore a comprare un prodotto e pensare di donare all’animale una vita felice. Questo è il motivo per cui è così importante non perpetuare queste nozioni di benessere, perché se lo facciamo provochiamo una grande ingiustiza all’animale che soffre. E’ importate che quando parliamo a persone non vegane, che diamo messaggi chiari che contengano “non c’è il modo giusto di fare cose sbagliate” e se qualcuno menziona galline allevate a terra o qualcosa di simile, prova a dire cose del tipo “comprare uova di galline allevate a terra dimostra che ti importa degli animali; ma sai che comunque quel messaggio di “allevate a terra” è un messaggio meramente di marketing, perché quegli animali sono allevati in grossi capannoni dove non c’è aria fresca e luce del sole – e i pulcini maschi sono triturati vivi e infine le galline ovaiole finiscono per essere macellate?”.
Allevate a terra è un tentativo indecente da parte dell’industria, di ingannare i clienti e fargli credere che sia piu’ etico e moralmente giusto comprare il loro prodotto, facendolo inoltre pagare di piu’. Elevato benessere è un inganno, atto a far pensare la gente che gli animali abbiano vissuto felici; ma come sappiamo, non importa quale etichetta sia sul prodotto, l’animale è morto nello stesso mattatoio, ucciso dagli stessi metodi degli altri animali che sono nelle gabbie. Quando una persona ti chiede questo, prova a dire “gli animali che sono allevati nelle fattorie locali, sono macellati in posti diversi, o sono uccisi negli stessi posti degli altri?
Il problema è che, non importa quanto una bella vita l’animale abbia vissuto; nel momento che gli sfruttiamo, di qualcosa che è di loro proprietà e poi eventualmente gli portiamo nei mattatoi per ucciderli, questo è abuso. Gli animali non vogliono gabbie piu’ larghe o 62
capannoni piu’ grandi, non gli importa di avere cibo biologico. Non vogliono essere assicurati dall’RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals 24) o approvati da Red Tractor25, perché quelle sono etichette messe solo per la nostra coscienza.
Tutti gli animali vogliono essere liberi, veramente liberi. Non allevati a terra, non per 4-6 mesi solamente, liberi di pascolare. Liberi di vivere la loro vita per intero, senza la paura che gli umani gli facciano provare dolore, sofferenza o sfruttamento.
Mi colpisce sempre quando le persone protestano contro il mangiare i cani a Yulin e non protestano per tenere gli animali in gabbie piu’ grandi, o allevati liberamente. Nessuno chiede mai di uccidere i cani in maniera piu’ compassionevole. Chiediamo che questo festival venga abolito. Se i labrador fossero garantiti RSPCA, sarebbe tutto questo accettabile? E se la Red Tractor approvvasse il barboncino tritato?
La terminologia di marketing intenzionalmente stampata sui prodotti di origine animale, non ha nulla a che fare con il trattamento dell’animale che viene sfruttato, ucciso e confezionato, per essere mangiato dai consumatori liberi da ogni colpa e colpevolezza. Penso sia importante sottolineare questi punti ad un non vegano che dice di voler migliorare le condizioni dei prodotti che derivano dagli animali, da fattorie felici o macelli compassionevoli.
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https://www.rspca.org.uk/home https://www.redtractor.org.uk
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Puoi sempre chiedere alla persona con cui stai parlando, “Possiamo uccidere umanamente un animale?” – questa è sicuramente una delle mie domande preferite.
Se una persona crede che ci sia una maniera piu’ umana per uccidere un animale, ricordategli che la parola “umana” significa “avere o mostrare compassione o benevolenza”, e allora riformula, “come possiamo compassionevolmente, benevolmente o umanamente prendere una vita di un animale che non vuole morire per una ragione non necessaria?”
Prendiamo in considerazione il benessere degli animali da una prospettiva economica. Il sistema monetario correntemente in uso, il capitalismo, assicura che esistiamo in un sistema che premia i profitti e i guadagni economici. Crediamo veramente che un sistema che insegni alle persone che sia accettabile sfruttare gli altri animali e il nostro ambiente, per il nostro guadagno, investirà potenziali profitti nell’elevato benessere degli animali?
Se gli umani fossere trattati come merci dalle corporazioni, allora come potremmo plausibilmente permettere a noi stessi il lavaggio del cervello nel credere che gli animali siano trattati con rispetto e decenza? Ma come abbiamo già stabilito, se usiamo un animale per il nostro guadagno, per definizione non lo trattiamo con rispetto e decenza.
Se le corporazioni investissero i loro soldi nel migliorare le condizioni di vita degli animali, significherebbe che il prezzo dei prodotti animali salirebbe, e il consumatore dovrebbe pagare di piu’. Molte persone non possono permettersi di pagare di piu’ per il loro cibo. In piu’, se dovessimo mettere in piedi un sistema idilliaco di fattorie familiari, con animali liberi e nutriti con erba di campo, non sarebbe ambientalmente sostenibile per la domanda mondiale di prodotti animali. Semplicemente non c’è abbastanza spazio sulla superficie del pianeta. 64
Questo significherebbe che i prodotti animali sarebbero disponibili solo per i ricchi, e quelli in salute, rendendo quei prodotti di lusso. Questo è uno dei motivi per cui aggrotto le ciglia quando vedo organizzazioni come Compassion in World Farming26, che hanno come scopo finale il migloramento della sofferenza animale, ma così facendo induce al classismo, perché crea un mondo dove i ricchi e quelli in salute, possono comprare prodotti che la maggiorparte della società non può – e ci riporterebbe indietro nel tempo, quando mangiare animali era un segno di dominio economico.
Per concludere, anche se qualcuno migliorasse in qualche maniera gli standard del benessere delle fattorie degli animali, nonostante il paradosso, non giustificherebbe comunque il consumo di prodotti derivati da animali.
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https://www.ciwf.it/
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LA MORALITA’ E’ SOGGETTIVA Ad essere onesti, non credo di aver mai sentito la scusa “la moralità è soggettiva” prima di diventare vegano – ma adesso è qualcosa che sento abbastanza e mi fa sentire sempre attonito. Se la moralità fosse veramente soggettiva, non ci sarebbe bisogno di un sistema giudiziario o di prigioni, non ci sarebbero cose come il bene ed il male, perché tutti i comportamenti sarebbero accettabili.
Questo è la vera risposta contro la scusa “la moralità è soggetiva”; se fosse veramente vera ,allora uccisione, sequestro, incendio, furto, ecc. sarebbero completamente e moralmente
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accettati. Chiedi alla persona “se credi che la moralità sia soggettiva, sarebbe accettabile se qualcuno ammazzasse il tuo partner?”
Potresti anche chiedere “usando questo argomento, sarebbe accettabile per me picchiare ed uccidere un cane?”
Se vuoi puoi anche chiedere “se credi che la moralità sia soggettiva, sarebbe allora giustificabile per qualcuno ucciderti?”
Penso che uno degli argomenti per cui faccia dire che la moralità è soggettiva, è perché gli animali non vivono sotto un codice morale definito; ma questo non è interamente vero, gli animali adottano un sistema di condotta etico. Molti animali mostrano imbarazzo, tristezza e rimorso. Queste emozioni possono essere provate solo se l’animale capisce che il suo comportamento è in primo luogo sbagliato. Se nessun codice etico esistesse, anche per noi esseri umani, non potremmo capire quando stiamo o abbiamo sbagliato.
L’uccisione non necessarie è immorale, non abbiamo bisogno della religione o della scienza per saperlo. Abusare di qualcuno è immorale. Causare dolore intenzionale o sofferenza a qualcuno, senza una ragione specifica, è immorale.
Sappiamo queste cose perché dentro di noi esiste una comprensione del giusto e del sbagliato, possiamo essere sviati da queste convinzioni solo se siamo condizionati, ma tutto ciò che dobbiamo fare è metterci nei panni della vittima per capire che le azioni di fare del male non possono essere moralmente giustificate.
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La moralità cessa quando c’è la consapevolezza della vittima. Quello che è morale dovrebbe essere definito o no, da quello che è stato fatto alla vittima che sta soffrendo. Credo che la moralità sia semplice “Vorrei che questo fosse fatto a me? E se non vorrei, dovrei farlo a qualcun altro?”
Disse H. L Mencken27: “la moralità è fare quello che è giusto indipendentemente da quello che ti è stato detto. L’obbedienza è fare quello che ti è stato detto indipendentemente da quello che è giusto.”
OGNI COSA CON MODERAZIONE Mi lego alla scusa “ogni cosa con moderazione” con l’idea di Meatless Mondays 28 , che promuove l’idea che ridurre il consumo di prodotti animali, li fa diventare piu’ salutari ed etici.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Louis_Mencken http://www.meatlessmonday.com/
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Cominciamo dalla salute; quando la gente dice “ogni cosa con moderazione”, o “di tutto un po’” o “un po’ di formaggio e carne è salutare”, io normalmente rispondo “se qualcosa ti fa male, ti fa male. Non importa se ne consumi poco o tanto, è una brutta cosa per te. Potresti fumarti una sigaretta al mese e non ti provocherebbe il cancro o ti ucciderebbe, ma quella sigaretta non è buona per te. Allo stesso modo, potresti mangiarti del bacon una volta al mese e lo stesso non ti ucciderebbe, ma sarebbe una cosa dannosa per te.”.
Potresti inoltre dire, “la cosa bella è che le piante contengono tutti i buoni nutrimenti e vitamine associati ai prodotti animali, ma senza gli aspetti incrediblmente non salutari come colesterolo, grassi saturi, ormoni, antibiotici, ecc.”.
Ora focalizziamo la nostra attenzione alle implicazioni etiche di questo argomento. Il veganismo è il solo movimento sociale, dove le persone incorporano l’idea della 69
moderazione o della riduzione, come soluzione praticabile. Noi non considereremo mai accettabile per un razzista, semplicemente ridurre il modo di essere razzista, o per un misogino, ridurre l’oppressione alle donne. La realtà, è che non importa quanto poco o molto qualcuno fa queste cose, c’è sempre una vittima coinvolta.
Questa è la ragione perché non è giustificabile solo ridurre il consumo di prodotti animali; anche se fosse solamente per una volta a settimana, ci sarebbe comunque una vittima che è stata uccisa per una ragione non necessaria; questa è precisamente la ragione per cui ridurre il consumo non è un compromesso etico, perché non significa nulla per l’animale torturato e ucciso. Far passare il messaggio che mangiare carne o prodotti animali in moderazione sia eticamente responsabile, equivale a dire che consumare prodotti animali sia normale e moralmente accettabile.
Faccimo un esempio: la maggiorparte delle persone che sostiente “tutto con moderazione”, di norma ha una dieta basata su latte di mucca la mattina con i cereali, caffè seguiti da un panino al formaggio o qualcosa del genere per pranzo con probabilmente un altro caffè macchiato durante il giorno.
Per cena carne di mucca, o pollo, o maiale, magari qualche patata cucinata al forno con grasso animale. Infine un dolce con base di latticini, non dimenticandoci di snack e biscotti con burro o barrette di cioccolato con latte di mucca. Questo tipo di dieta non è affatto una dieta moderata, ma è un qualche tipo di dieta-tipo che la maggiorparte delle persone nell’Inghilterra consuma tutti i giorni.
Per tornare al discorso etico della moderazione, gli animali sono ancora uccisi senza giustificato motivo. Nessun animale ucciso è grato per il fatto che quella persona che mangia 70
la sua carne, lo fa con moderazione. L’animale è già morto, la sua vita è già finita, e nessuna moderazione o riduzione può cambiare questo fatto.
Se hai una conversazione con qualcuno che cerca di giustificare il consumo di prodotti animali sotto un profilo morale, o ha ridotto il consumo di questi, prova a chiedergli perché. Se rispondono per motivi etici o ambientali, allora penso sia importante rammentargli quanto moralmente non sia accettabile o non sia abbastanza. Prova a dire qualcosa del tipo “è un bene che tu abbia ridotto il consumo di prodotti animali, ma hai mai pensato che anche se non consumi il quantitativo di un tempo, stai comunque pagando qualcuno che sfrutta e macella gli animali?”
NON POSSO ESSERE AL 100% VEGANO Penso che di tutte le scuse usate contro il veganismo, questa sia una delle piu’ importanti, e un qualcosa a cui dobbiamo prestare molta attenzione da vegani. E’assolutamente vero, che a questo mondo non si può essere al 100% vegani – per esempio la semina, la raccolta di frutta e verdura, causa la morte di animali come afidi, bruchi, falene, vermi, mosche, locuste - e persino uccelli, topi e ratti. Dove però questo argomento presenta delle lacune, 71
è che anche se non si può esserlo al 100%, non significa che non ci si può provare del tutto, o pensare che anche se questi animali muoiono nei processi di coltivazione, sia accettabile lo sfruttamento e l’uccisione di animali fatta in maniera intenzionale.
Immaginiamo che un pompiere sia in un edificio che sta bruciando, in procinto di salvare un bambino, ma si accorge di un'altra persona in pericolo, che non può salvare. Così decide che, siccome non può salvare entrambi, non c’è ragione di scegliere, e lascia il bambino morire tra le fiamme. Oppure un bagnino che vede un gruppo di bambini che sta affogando, ma capisce che non è possibile salvarli tutti, così decide di lasciarli morire tutti invece di salvarne qualcuno.
E come se dicessi “non posso essere al 100% moralmente giusto, quindi perché dovrei provarci?”. Oppure “non sono sempre gentile, quindi perché dovrei esserlo sempre?” 72
Quello che non quadra con questa scusa, è l’intenzionalità. Quando compriamo prodotti animali, noi paghiamo intenzionalmente qualcuno per lo sfruttamento e l’uccisione di un animale; quando compriamo prodotti vegetali non lo facciamo. Se qualche animale muore nel processo produttivo dei vegetali, non è intenzionale, e nemmeno deplorevole.
Se qualcuno guidando una macchina, accidentalmente colpisse un cane, non sarebbe la stessa cosa se dopo averlo investito, ritornasse a passargli sopra con l’auto. La logica dietro la scusa “è moralmente giustificabile che io paghi qualcuno per uccidere gli animali perché tanto durante il processo di produzione dei vegetali, qualche volta alcuni animali muoiono” è che, moralmente parlando, copire un cane accidentalmente o intenzionalmente sia la stessa cosa. Ci dice anche che siccome ogni tanto i cani sono uccisi accidentalmente dalle macchine, è accettabile passarci sopra con le macchine intenzionalmente.
Quando parli ad un non-vegano che usa questa scusa, chiedigli “moralmente, c’è differenza tra colpire un cane con la macchina accidentalmente o colpirlo con la macchina intenzionalmente?” Quando rispondono si, chiedigli “allora secondo questa logica, c’è differenza tra un animale ucciso nella produzione di vegetali in modo accidentale e un animale ucciso dalla sua macellazione?”
Ricordati anche di ricordare la grande quantità di piante che occorre in piu’nella produzione di prodotti animali, che nella produzione di prodotti vegani; assicurati di dire “se ti importa veramente degli animali che vengono uccisi nel processo di produzione degli alimenti, dovresti diventare vegano perché c’è bisogno di una quantità maggiore di piante per produrre prodotti animali; significa che molti piu’ animali vengono uccisi per creare i prodotti animali finali, che prodotti vegani.“ 73
Questa scusa inoltre, presenta una grossa lacuna a proposito del veganimco, che è quella che non non abbiamo bisogno di mangiare animali, o le loro secrezioni, per vivere, quindi non lo facciamo. La ragione per cui insetti e piccoli animali muoino in agricoltura, non è perché vogliamo mangiarli, ma perché abbiamo bisogno di magiare piante per garantirci una vita in salute.
Alla fine, il veganismo è la maniera di fare agli animail il meno danno possibile, non è essere perfetti. Penso che i non vegani dipingano il veganismo come il perseguimento della perfezione, cosa piuttosto utopica, idealistica e che non rappresenta la realtà.
E SE FOSSI ISOLATO IN UN’ISOLA DESERTA? La scusa dell'isola deserta, è senza dubbio una delle favorite dei non vegani. Per via dell'alto numero di vegani mandati su questa isola deserta, c'è una grande richiesta di falafel e hummus...
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L'idea di base di questa scusa, è che cerca di creare un'illusione di ipocrisia nel veganismo. I non vegani che usano questa scusa vogliono giungere alla conclusione, che in una situazione di vita o di morte, anche un vegano preferirebbe la sua stessa vita nei confronti della vita di un animale, e pertanto è moralmente giustificabile per loro, il consumo di prodotti animali.
Ovviamente, se qualcuno fosse su un'isola deserta, vegano o non vegano, cercherebbe di trovare vegetali e frutta in primo luogo, e se ci fossero animali lì attorno, allora presumibilmente ci sarebbe anche della vegetazione da mangiare.
Siamo onesti, se qualcuno per caso si trovasse isolato su un'isola deserta, le possibilità di sopravvivere sarebbero incredibilmente basse. Anche se ci fosse qualche animale lì attorno, la maggior parte di noi non saprebbe come ucciderli, sfogliarli e cucinarli, per questa ragione 75
io diverrei amico con quegli animali. Almeno avrei un'amicizia e qualcuno con cui passare il mio tempo, mentre lentamente la morte per fame e sete si avvicina.
Parlando seriamente, nessuno potrebbe giudicare quello che si farebbe in una situazione di sopravvivenza; sono stati documentati casi dove umani si sono mangiati l'un l'altro per sopravvivere. (Nota del traduttore: vedere ad esempio l’incidente delle Ande29). La cosa più importante di tutto questo, è che anche se alcuni umani hanno ucciso e mangiato altri umani per sopravvivere, non significa che è moralmente giusto. Questo è il motivo principale della confutazione, perché anche se qualcuno è forzato a uccidere e mangiare un animale in una situazione di vita o di morte, questo non dà adito alla giustificazione morale per mangiare prodotti animali nella vita di tutti i giorni.
La realtà è, che non siamo su un'isola deserta e quindi non abbiamo bisogno di uccidere e mangiare un animale senza necessità. Viviamo in una società dove siamo circondati da un’abbondanza di cibi vegani; moralmente questa scusa non prova nulla.
Creando un ambiente o una situazione dove ogni possibilità o scelta è sgradevole, i non vegani cercano di trovare sollievo dal fatto che la loro dieta causa una sofferenza non necessaria e ingiustificabile, verso un essere vivente. La scusa dell'isola deserta, è un modo di riaffermare il mito che noi abbiamo bisogno di proteine animali per sopravvivere creando una situazione estrema senza nessuna scelta soddisfacente a livello morale, spostando il discorso nella società di tutti i giorni e rendendolo accettabile.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_aereo_delle_Ande
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Alla fine si giunge a questo; nessuno di noi è abbandonato su un'isola deserta, così la scusa diventa ridondante e non c'è nessuna correlazione morale tra uccidere un animale senza necessità in una situazione di vita o di morte e uccidere un animale per nulla se non quello del proprio piacere personale.
La vera domanda che dovresti chiedere al non vegano con cui stai parlando è "perché permetti la distruzione del nostro pianeta, il macello senza fine di animali innocenti, la morte di bambini affamati e il deterioramento della nostra salute quando è interamente non necessario?".
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VEGETARIANO NON E’ ABBASTANZA? 
 Quando ero vegetariano, ero colpevole di pensare a questa scusa per un certo periodo di tempo prima di diventare vegano, pensavo di non supportare l'uccisione degli animali e di non aver bisogno diventare vegano.
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Il problema di questa scusa, è che anche se la maggior parte dei vegetariani tolgono la carne per ragioni etiche, non sono al corrente delle atrocità connesse ai prodotti animali e non conoscono le molte vie di sfruttamento, come non le conoscevo io.
Sono diventato vegetariano credendo che gli animali non dovessero morire per il cibo, ma sono arrivato a questa conclusione senza ricercare nulla che riguardasse il macello o il trattamento di animali. Non ho visto nessun filmato dei macelli e non ne ho avuto bisogno, perché nei miei occhi non volevo contribuire a questi sistemi di violenza.
Pensavo, come molti altri, che le uova delle galline allevate all'aperto erano etiche, e il trattamento delle mucche da latte fosse umano. Non ho mai considerato che le mucche femmine devono essere ingravidate per produrre latte, e in questa maniera si può capire la potenza dell'industria del latte e la propaganda che ci propinano. Ricordo che pensavo che non era necessario diventare vegano. Mi sbagliavo.
Continuando ad essere vegetariani, continuiamo a contribuire alla tortura, allo sfruttamento e al macello degli animali. Essere vegetariano non è semplicemente abbastanza, specialmente se la persona crede di essere etica.
Nell'industria delle uova, i pulcini maschi sono inutili e non servono. Non appena nascono, sono portati a centinaia in tritatutto industriali dove sono macinati, o sono fatti morire in camera a gas vivi. Questi sono i nuovi nati e la loro prima e unica esperienza di vita è quella di essere uccisi. Pensate alla confusione e alla paura che quei pulcini provano quando sono così brutalmente maltrattati, trasportati su di un nastro nel tritatutto o in una macchina designata alla morte per via del gas.
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È importante enfatizzare che tutti i pulcini maschi sono uccisi, non importa di quale sistema di produzione di uova prendiamo in considerazione. Questo avviene in allevamenti di galline in gabbia, di galline allevate all'aperto, e allevamenti biologici. Dì alle persone che si mangiano uova, che partecipano automaticamente all'uccisione dei pulcini.
Puoi dire "che cosa pensi accada ai pulcini maschi nell'industria delle uova, considerando che sono diversi da quelli allevati nell’industria dei polli per la loro carne?”.
Se la gente tira in mezzo gli allevamenti di galline allevate all'aperto o a terra, chiedigli "sai come è fatta una fattoria di produzione di uova di galline allevate a terra?”.
Potresti poi chiedere "non credi che la scritta allevate a terra sia una mossa di marketing per farti comprare un prodotto ed avere la coscienza pulita?".
Ricorda, le uova di galline allevate a terra, comprendono l'abuso degli animali stessi. Spesso il loro becco viene tagliato e anche se legalmente hanno accesso a spazio aperto, molti non lasciano mai il pollaio e non possono ricevere la luce diretta del sole o aria fresca nell'intera loro esistenza.
Considerando anche il pollaio di galline allevate all'aria aperta, le galline hanno solo uno spazio medio grande quanto un iPad e sono stipate una sull'altra. Infatti legalmente gli allevatori possono stipare 16000 uccelli per pollaio nel regno unito, il che significa che possono ospitare 9 uccelli per metro cubo di spazio.
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Molte galline non riescono a convivere con lo stress di essere geneticamente modificate per produrre 300 uova all'anno, invece dei 10/20 che farebbero normalmente, facendole diventare malate con malattie tipo l'osteoporosi. È riportato infatti che più del 45% delle galline
ovaiole
si
rompe
un
osso
ad
un
certo
punto
della
loro
vita
(http://www.landofhopeandglory.org/facts). Il cannibalismo è un grande problema nelle fattorie di allevamento di uova, con malattie e uccelli morti che sono beccati dagli altri.
Quando le galline diventano improduttive, normalmente dopo 72 settimane, sono prese, stipate in gabbie e portate al macello, dove sono appese a testa in giù e la loro gola viene tagliata. Alcune galline sopravvivono fino a questo punto; qui sono immerse vive in acqua calda e sono bollite fino alla morte.
L'industria del latte è ugualmente disgustante; come i pulcini maschi, i vitelli appena nati non sono utili nelle Industrie del latte e quindi sono portati via dalle loro madri entro 24/72 ore dalla nascita, alcuni vengono uccisi e scartati immediatamente. Quelli che non sono scartati verranno allevati per la loro carne.
I vitelli maschi che sono macellati per la carne, sono appesi a testa in giù e la loro gola viene tagliata quando sono ancora cuccioli; l'industria della carne del vitello non esisterebbe, se non esistesse l'industria del latte.
Inoltre, come gli umani, le mucche producono latte solo quando sono ingravidate; perciò sono ingravidate forzatamente usando un processo chiamato inseminazione artificiale. Se il cucciolo di quella mucca e femmina, sarà strappato dalla madre poche ore dopo la nascita.
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Quando le persone mi chiedono del latte, a me piace rispondere "come pensi che produca il latte una mucca?" - molte persone con cui parlo non lo sanno.
Puoi chiedere alla gente "che cosa pensi che accada ai vitelli, se noi beviamo il latte che è progettato per loro?”.
Oppure "che cosa pensi che accada ai vitelli nell’industria del latte visto che non producono latte?".
Le mucche da latte sono selettivamente allevate per produrre 10 volte il latte in più di quello che farebbero naturalmente. Questo abuso delle loro mammelle, porta infezioni terribili come mastiti, che possono causare perdita di pus e sangue, che sono filtrati nel latte che gli umani bevono.
Quando diventano troppo deboli, o non riescono più a dare alla luce bambini o produrre latte, sono portate al macello, dove le loro giugulari sono tagliate e sono lasciate sanguinare fino alla morte, così che la loro carne può essere usata per produrre carne economica.
Intrappolate in questa spirale di ingravidazione forzata e produzione di latte forzata, abusate ripetutamente e sfruttate dagli allevatori, le mucche da latte, che in natura possono vivere fino a 25 anni, muoiono normalmente dopo 4/5 anni.
Per me questa è una delle vie più semplici per convincere un vegetariano etico, spiegare che tutti gli animali nell'industria casearia e nelle industrie delle uova, finiscono al macello. Dovresti anche spiegare la sofferenza degli animali nell'industria dell'abbigliamento, 82
divertimento e cosmetici, perché di solito i vegetariani supportano questi sistemi (io da vegetariano indossavo pelle e andavo allo zoo).
Per quanto riguarda il latte, di solito chiedo "non trovi strano che noi beviamo il latte di un'altra specie di animale, il quale latte è progettato per i loro bambini e non per noi?".
O "succhieresti direttamente dalla mammella di una mucca?".
O "berresti latte di maiale o latte di topo?”.
Sappiamo ora che essere vegetariani contribuisce ancora alla sofferenza degli animali, ma molti vegetariani non sono semplicemente informati di questo; ogni conversazione con un vegetariano diventa così una grande opportunità per spiegargli il veganismo.
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HITLER ERA VEGETARIANO / HO CONOSCIUTO UN VEGANO CHE NON ERA BRAVO Una delle scuse che i mangiatori di carne usano per invalidare il veganismo, è una che può essere considerata inusuale. Ho raggruppato le scuse del tipo “Hitler era vegetariano” con le scuse “ho conosciuto un vegano non bravo” perché entrambe ruotano attorno al rifiuto dell’intero movimento e filosofia di vita, basata sulle azioni di un individuo.
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Prima di tutto, Hitler non era vegetariano; penso che queste idee vengano perché Goebbels, il ministro della propaganda Nazista, voleva far piacere alla gente Hitler creando una comparizione tra lui e Ghandi, che era vegetariano. Il punto comunque non è questo perché, anche se Hitler fosse stato vegetariano, che cosa proverebbe?
L'idea dietro a questo argomento, è che, siccome uno dei peggiori uomini della storia, che ha commesso vili atrocità, si preoccupava degli animali, allora vorrebbe dire che essere vegani per noi significherebbe anche sottostimare gli umani come conseguenza della nostra visione degli animali.
Ovviamente questa scusa risulta assurda. Mao Tse-tung, Mussolini e Stalin, tutti quanti mangiavano carne e commettevano crimini indicibili. Allora secondo la logica dell'argomento "Hitler era vegetariano", i vegani potrebbero dire che è meglio diventare vegani, perché Stalin mangiava gli animali e se tu mangi gli animali diventerai un assassino come lui.
Se ti trovi in una situazione dove qualcuno usa questo argomento genuinamente, ti consiglio di prendere un momento di pausa e fare un lungo respiro, poi dire "Hitler non era vegetariano, ma anche se lo fosse stato, questo come giustificherebbe moralmente il tuo mangiare gli animali e le loro secrezioni?". Puoi anche ricordare che tu sei vegano, non vegetariano - e ti opponi alla filosofia del vegetarianesimo perché perpetua il macello inutile di mucche da latte, pulcini maschi e galline ovaiole.
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Se ci pensi, i fascisti credono di essere superiori agli altri, basandosi su nozioni di ereditarietà, etnicità, sessualità eccetera. Allo stesso modo la gente mangia gli animali secondo nozioni superflue. Ora, ovviamente i non vegani non sono decisamente fascisti ma se facciamo delle comparazioni, macellare miliardi di animali per una ragione immorale e non necessaria, è più in linea con il comportamento dei nazisti che quello di mangiare piante e invocare lo stesso trattamento a tutte le vite di rispetto e compassione.
Comunque non raccomando di insinuare che la persona con cui stai parlando è un nazista o fascista!
Nientedimeno, la scusa "Hitler era vegetariano" cerca di creare un'associazione tra il non mangiare animali ed essere cattivo, che può essere una comparazione pericolosa se qualcuno crede che Hitler sia stato vegetariano.
Penso che il vero problema di questa scusa è che cerca di demonizzare il movimento vegano, associandolo al suo completo opposto, e per questo trovo questa scusa più che bizzarra.
Prendiamo allora questa scusa e concentriamoci sul prossimo elemento che è "una volta ho conosciuto un vegano che non è stato bravo con me". Questo argomento segue la stessa idea, perché qualcuno che non è stato bravo, invalida l'intero movimento e tutti quelli di cui fanno parte.
Per ovvie ragioni questa logica è molto debole. Per esempio, una volta sono stato ripreso da un ispettore dei treni in Ungheria perché c'è stato un misunderstanding con il mio biglietto. Significa che sono giustificato a credere che tutte le persone ungheresi non sono brave? O che ogni ispettore dei treni non è bravo? 86
Una volta ho litigato con una signora a New York che mi disse che odiava le persone britanniche; devo ora essere giustificato moralmente di non farmi piacere tutte le persone newyorkesi, o persino tutte le donne?
La realtà è che abbiamo tutti avuto delle cattive esperienze con delle persone in determinati punti della vita, ma da questo a giudicare un'intera demografia di persone basata su quella esperienza, è ovviamente illogico. Prova a dire alla persona con cui stai parlando "Pensi che sia sensibile giudicare un'intera demografia di persone basata sull'azione di un individuo?".
E RIGUARDO AI LAVORI DEGLI ALLEVATORI? Questo è forse un argomento leggermente intricato, ma un problema importante immagino, con l’avanzata del veganismo. Quando qualcuno tira fuori l’argomento dell’allevatore “come potrà campare”, di solito rispondo “hai assolutamente ragione, dobbiamo considerare il loro lavoro, perché di solito gli allevatori sono nati in quelle comunità che non conoscono qualcos’altro di diverso, e non hanno mai messo in dubbio la loro moralità.”.
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La ragione per cui lo dico, è che ci rende persone piu’ ragionevoli. La maggiorparte delle persone vede l’allevamento come un lavoro idilliaco, tradizionale, e noi cresciamo con l’idea di allevatori onesti, buoni, che fanno abbastanza soldi per sopravvivere. Questo non è strettamente veritiero, ma è quello che la gente crede e penso che la cosa migliore da fare per considerare questo aspetto, sia riconoscere che il lavoro dell’allevatore è a rischio, e quindi è un aspetto da tenere in considerazione.
La prima volta che diventai vegano, avevo il pensiero “non ricordo nessuno che diceva non dobbiamo chiudere Auschwitz, altrimenti tutte quelle guardie perderanno il lavoro, e le loro familie devono mangiare.”, ma non ci volle molto per realizzare che questa considerazione non era la migliore tecnica da usare.
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Il problema con gli allevatori, è che sono loro direttamente che schiavizzano, mutilano e approfittano dello sfruttamento e della morte degli animali, e quindi può essere difficile per noi indirizzare il problema della perdita del loro lavoro, perché per noi la cosa piu’ importante è far cessare lo sfruttamento degli animali nel modo piu’ veloce possibile.
Tuttavia, quello che dobbiamo considerare, è che questi allevatori fanno un lavoro richiesto, soddisfano i desideri dei consumatori. Indubbiamente, ci sono allevatori perfidi che non riservano simpatia o considerazione – ho parlato con molti altri allevatori che me l’hanno confermato. Il problema è che la maggiorparte di loro fa ciò che devono fare, e operano legalmente; molti inoltre sono nati in famiglie di allevatori e conseguentemente sono stati condizionati e indottrinati in una certa maniera, credendo genuinamente che allevare animali sia completamente etico e giusto.
Come vegani quindi, abbiamo il dilemma che le persone buone continuano a perpetrare questi sistemi di violenza sugli animali perché sono stati condizionati nel farlo, ma la stessa logica si applica agli allevatori, i quali sono stati anche condizionati agli stessi sistemi.
Questo significa fondamentalmente, che bisogna dare agli allevatori una qualche sorta di considerazione, che mostri che non è interamente colpa loro per la vita che stanno vivendo; credo che avere la consapevolezza del fatto che i loro lavori sono a rischio, soddisfi questo bisogno.
Una cosa che puoi dire alla persona a cui stai parlando è “Sono assolutamente d’accordo che il lavoro degli allevatori è qualcosa a cui pensare, ma credi che la vita degli animali e del pianeta sia piu’ importante dei soldi?”.
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Per me questo è il punto, vita o soldi? Ovviamente, la vita di un animale è molto piu’ importante dei soldi e la maggiorparte delle persone è d’accordo con questa idea, ma di solito hanno bisogno di sentirselo chiedere per ammetterlo.
Credo a questo punto la discussione ci porti a considerare sul serio il lavoro degli allevatori.
Ci sono alcune cose che si possono fare, prima di tutto molto semplicemente, gli allevatori possono convertirsi in agricoltori e coltivare vegetali. Questa è una soluzione interamente plausibile per alcuni allevatori, e nella fattispecie, è già stata messa in pratica da molti allevatori, compreso un allevatore di bestiame che recentemente ha dato tutti i suoi capi all’ Hillside Animal Sanctuary 30– e ora vive e lavora in una fattoria completamente vegana.
La Vegan Society 31 offrirà aiuto a qualsiasi allevatore che vuole intraprendere questa transizione, è sempre meglio dire queste cose alla persona con cui stai parlando. Un'altra via per recuperare i fondi per gli allevatori che vogliono fare questa transizione, è attraverso le tasse. Dal mio punto di vista questo è il modo piu’ importante che deve succedere per salvaguardare il benessere ed il lavoro degli allevatori.
Attualmente i nostri soldi delle tasse, arrivano agli allevatori per aiutarli finanziariamente; il problema è che la maggiorparte di questi sussidi finiscono direttamente all’industria casearia e agli allevamenti animali, ed è una delle ragioni principali per cui i prodotti animali rimangono abbordabili, economicamente parlando. Se i sussidi venissero rimossi, questo causerebbe enormi problemi a queste industrie.
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http://www.hillside.org.uk/ https://www.vegansociety.com/
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Quello che deve succedere, è che i sussidi che sono stanziati agli allevamenti di animali, dovrebbero essere indirizzati agli agricoltori; questo farebbe alzare i prezzi dei prodotti animali, rendendoli meno accessibili e meno convenienti, abbassando i costi dei cibi vegetali, rendendoli piu’ accessibili e piu’ convenienti. Significa anche che questi sussidi, potrebbero essere usati per supportare gli allevatori che vogliono convertirsi in agricoltori.
Comunque, ci sarebbero allevatori che non potrebbero effettuare questa transizione, perché i loro terreni non sono adatti per l’agricoltura. Questo significa che probabilmente questi perderanno il lavoro; ma questo sarebbe inevitabile per alcuni allevatori.
La cosa piu’ importante, è il senso della prospettiva; un lavoro non giustifica la schiavitu’, la mutilazione e il profitto a discapito degli animali. In questa situazion, i disagi degli allevatori per trovare un nuovo lavoro, non sarebbero nulla se comparati alla sofferenza e alla paura che gli animali hanno negli allevamenti intensivi.
Un’altra cosa che mi disincanta, è che nella norma, per la maggiorparte delle persone, non importa se le loro azioni stanno danneggiando il lavoro degli altri. Per esempio, se tu usi le casse veloci in un supermercato, stai danneggiando il lavoro delle cassiere, perché il loro lavoro diventa ridondante.
Un altro esempio che potresti portare è “scuseresti qualcuno che fuma sigarette perché altrimenti se nessuno fumasse, tutti gli allevatori di tabacco rimarrebbero senza lavoro?”
Se dicono no, potresti seguitare a dire “Perché pensi che il lavoro di un allevatore di animali sia piu’ importante di un agricoltore di tabacco?”
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Inoltre, non tutti smetterebbero di mangiare prodotti animali in una notte, il cambio sarebbe graduale, e questo significa che gli allevatori non perderebbero il lavoro immediatamente, presentando delle opportunità per cercare un nuovo lavoro o una carriera differente.
Quando si tratta del concetto della perdita del lavoro degli allevatori, nessuno però esprime solidarietà per i lavoratori dei mattatoi. Infatti, a volte, alcuni non-vegani mi dicono “come potrebbe chiunque fare un lavoro del genere?” oppure “devi essere una persona proprio triste, per lavorare nei macelli” – e questo mi irrita molto, perché di solito le persone che lavorano in questi posti lo fa generalmente per necessità, non perché lo vogliono veramente. L’unico motivo per cui esistono questi lavori, è che i consumatori comprano prodotti animali.
I lavoratori dei macelli, sono di solito immigrati o persone della classe operaia che non hanno molte altre opzioni. Soffrono di alti tassi di Disturbo da Stress Post-Traumatico, depressione, ansia, suicidi e abusi di alcool e droga, soffrendo di gravi danni psicologici dati dall’uccisione degli animali. Abolire i mattatoi, sarebbe una liberazione per queste persone come per gli animali.
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E’ IL CERCHIO DELLA VITA Questa scusa è simile all’argomento “è la catena alimentare”, nel senso che opera sotto la credenza che il nostro consumo di animali è giustificato da una qualche sorta di ordine naturale, e quindi, appaghiamo così semplicemente la nostra responsabilità come specie nel regno animale.
Asserire che mangiare animali fa parte del cerchio della vita, è una contraddizione, perché l’allevamento animale è un cerchio continuo di morte e tortura non necessaria. La vita è l’esatto opposto di quello che è l’allevamento industriale di animali.
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Gli unici 2 momenti della vita certi, sono la nostra nascita e la nostra morte, e questo è l’unico cerchio di vita alla quale ci possiamo riferire; ogni cosa che nasce deve tornare alla morte. Tutto quello che succede in questi 2 momenti è variabile, e non ha nulla a che vedere con un cerchio della vita prestabilito.
Il concetto del cerchio della vita è usato dai non vegani, che provano a dimostrare che gli umani sono autorizzati ad uccidere animali per via di un ordine naturale che è fuori dal nostro controllo. Essenzialmente asseriscono che siccome ogni cosa vive deve morire, allora siamo giustificamente scusati di prendere una vita intenzionalmente.
Questo teoricamente significherebbe che siamo giustificati a prendere una qualsiasi vita che vogliamo, dopotutto è il cerchio della vita. Potrei uccidere un cane, uccidere un gatto o qualsiasi altro animale in questa maniera. Usando la logica dietro a questo argomento, sarebbe moralmente accettato uccidere anche un essere umano.
Se qualcuno con cui stai parlando tira fuori questa scusa, prova a chiedergli, “grazie a questa logica che ci permette di macellare gli animali perché tutte le vite muoiono, sarebbe accettabile per me tagliare la gola al tuo cane?”.
E’altresì interessante come l’argomento del cerchio della vita si applica nel nostro mondo quando uccidiamo animali non-umani, mentre quando uccidiamo altri umani, o quando degli animali uccidono degli umani, questa scusa non vale. Quando sentiamo di uno squalo o un coccodrillo che uccide un umano, non ci sediamo e diciamo “beh, è il cerchio della vita, chi nasce un giorno morirà.”. No, di solito ci arrabbiamo, e mandiamo cacciatori o pescatori per cercare di uccidere quell’animale in cerca di vendetta, perché crediamo che possa uccidere altre persone. 94
Se un umano uccide un altro umano, lo arrestiamo, lo puniamo e lo mandiamo in prigione. Comunque, se accettiamo questa logica di questa scusa, non sarebbe un crimine o un’offesa punibile perché la morte è inevitabile, e per questa ragione è giusto prendere la vita di qualcuno se si desidera.
Se l’uccisione degli animali è giustificabile per via del cerchio della vita, allora significa che ogni uccisione di qualsiasi animali è giustificabile, non solo di quelli a cui convenzionalmente applichiamo questa logica.
Inoltre, se la base di questo argomento è quella di essere percepita come naturale, allora questo non dà nessuna giustifica per come gli alleviamo, gli sfruttiamo, li uccidiamo, perché i sistemi che abbiamo creato non potrebbero essere piu’ lontani dalla natura.
Come potrebbe essere naturale, fecondare forzatamente e artificialmente le mucche cosicchè possiamo bere il latte che è stato progettato per i loro bamibini? E’ contro natura. In che maniera allevare animali in gabbie e poi ucciderli con il gas o fulminarli analmente, per permetterci di indossare la loro pelle, possa essere considerato naturale? Come intromettere cosmetici e simili negli occhi di animali e bruciare la loro pelle con sostanze corrosive, puo’ essere giustificato moralmente con l’idea del cerchio della vita?
Tutte queste cose non provano nulla sul cerchio della vita, perché per dimostrare ciò, dovremmo provare che quello che stiamo facendo è collegato alla natura, ma in realtà, quello che facciamo, non esisterebbe proprio in natura.
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Se aggiungiamo il fatto che 15 delle nostre 16 maggiori cause di morte che ci uccidono, sono causate dal mangiare cibo che proviene dagli animali, è chiaro che non è il cerchio della vita (https://www.youtube.com/watch?v=30gEiweaAVQ).
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GLI ANIMALI SONO ALLEVATI PER UNO SCOPO Mi sono sempre sforzato di capire come ci siamo arrogati il diritto di decidere quale scopo ha un altro essere vivente. E’arrogante pensare che abbiamo il diritto di decidere se un animale debba vivere, e di scegliere di cosa fare della sua vita. Penso che dimostri perfettamente quanto abbiamo svalutato gli animali non umani.
La verità è che, solo perché abbiamo deciso che cosa può accadere ad un animale, non significa che quello che gli succede sia moralmente giustificabile. Molte persone allevano 97
cani con il solo scopo di crescerli per i combattimenti tra cani, significa questo che il combattimento tra cani è accettabile perché sono stati cresciuti per quello scopo? In alcuni paesi è legale fare sesso con un animale, e ci sono addirittura bordelli di animali, dove puoi pagare per stuprarli. Usando la scusa “allevati per uno scopo”, sarebbe perfettamente giusto fare sesso con un animale in un bordello, perché questi sono stati allevati proprio per quello scopo.
Questo argomento deficita completamente del fatto che gli animali che noi sfruttiamo, hanno una preferenza di vivere la loro vita e si augurano di evitare il dolore e la paura, nei loro occhi non hanno la consapevolezza di quello per cui vengono allevati, ed il loro deisidero è esattamente lo stesso di quell’animale nato senza uno “scopo” per gli umani.
Se ti capita di avere una conversazione con qualcuno che usa questa scusa, chiedigli “sarebbero giusti i combattimenti tra cani, se questi venissero allevati per questo scopo?”
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LA COLTIVAZIONE DI SOIA DISTRUGGE L’AMBIENTE Non ho parlato molto dell’aspetto ambientale del veganismo e penso che sia all’unanimità accettato che una dieta vegana sia significativamente migliore per l’ambiente, rispetto ad una dieta non vegana. Infatti, le Nazioni Unite hanno sentenziato che per evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico, tutti quanti dovrebbero passare ad una dieta a base vegetale.
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Comunque, un argomento che spesso la gente cita a proposito dell’ambiente, è che la coltivazione di soia ha delle conseguenze come il disboscamento della foresta amazzonica e perdita di habitat.
Indubbiamente l’impatto ambientale e la distruzione causata dalla soia è massiva, ma dobbiamo considerare che l’85% della soia è coltivata per cibare gli animali da allevamento – e questa è solo una stima prudente. Questo fa sì che l’argomento è smontato abbastanza velocemente, poiché potremmo coltivare soia per il consumo umano; il problema della soia, è che quella grande quantità di terreno è usata per dare da mangiare agli animali da allevamento, ecco perché non è buono per l’ambiente; non perché i vegani vogliono bere il latte di soia.
Se qualcuno tira fuori questo argomento, prova a dire “hai ragione, la produzione di soia è distruttiva per l’ambiente, ma sai che oltre l’85% della soia coltivata è usata come mangime per il bestiame? E’grazie agli allevamenti, che la coltivazione della soia è così distruttiva.”.
Potresti anche dire “siccome sei così preoccupato per l’impatto ambientale della produzione di soia, pensi di smettere di mangiare prodotti animali ora che sai che la ragione principale della distruzione ambientale è data dalla coltivazione di soia per gli allevamenti?”.
Penso anche che un'altra cosa importante da dire, è che la soia usata nel cibo per gli umani, non è solo usata nei prodotti vegani come il tofu. E’usata nei cereali, nel cibo industriale, pane, salse, maionese, prodotti a base di carne, cioccolato, dolci. Principalmente la soia è usata in cibi non-vegani.
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Inoltre, un agricoltore mi disse non molto tempo fa “bene, vai e divertiti con la tua soia ogm!”. E’ interessante, se noti, molti prodotti vegani a base di soia, sono pubblicizzati che usano soia non ogm, o almeno quelli che sono commerciati qui nel Regno Unito.
La maggiorparte della soia OGM, è coltivata per sfamare gli allevamenti, così se qualcuno prova ad usare questo argomento (anche se credo che non molti lo useranno), ricordati di dirglielo.
Pare così ovvio, che la gente, a cui sta a cuore la distruzione ambientale causata dalla coltivazione della soia, sia ipocrita se non diventa vegan.
Consideriamo inoltre che dai 4000 agli 8000 metri quadrati di foresta pluviale è cancellata ogni secondo per l’allevamento di bestiame, che, insieme ai prodotti che derivano da esso, è responsabile del 51% dell’emissione dei gas serra, comparato al solo 13% di tutto il trasporto del mondo combinato.
Se ti importa veramente l’ambiente, allora devi essere vegano, è così semplice.
Quando parli agli ambientalisti, è importante enfatizzare questa informazione, poiché la maggiorparte di loro non è vegana – ma perché? Credo che una delle ragioni principali sia che la gente aspetti i governi e le corporazioni che guidino il cambiamento, quando si stratta di ambiente, e diventa incredibilmente facile puntare il dito alle cose che sfruttano l’ambiente, e indignarsi per tutti i problemi che stiamo affrontando, invece che guardare alle nostre azioni e valutare se stiamo facendo tutto ciò che possiamo fare come individui.
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Credo che quando parliamo ad ambientalisti non vegani, dobbiamo fargli capire che come individui, abbiamo il potere di fare la differenza, e non possiamo aspettare politici ed amministratori delegati che danno il via al cambiamento. Dobbiamo dirgli che è nostro compito, come consumatori, guidare il cambiamento, e anche se i nostri governi hanno bisogno di convertirsi nelle energie rinnovabili e smettere di finanziare i lobbisti dei gas naturali e del petrolio, è ipocrita da parte nostra, pretendere il cambiamento se non cominciamo noi stessi dalle piccole cose.
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E’ESTREMO, COSTOSO, DIFFICILE E RESTRITTIVO ESSERE VEGANI mangiano sostituti della carne?
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Inoltre, perché i vegani
Le
diete
vegane,
sono
diventate sinonimo di un’idea di qualcosa di restrittivo, la gente vede il cibo vegano come limitato, e c’è anche una concezione che le diete vegane
siano
riservate
per
costose
e
pochi.
Cominciamo con l’idea che la dieta vegana sia una dieta restrittiva.
Fin da quando sono diventato Vegano, ho mangiato una varietà maggiore di cibi, di quanto facessi prima, e sto cucinando con ingredienti di cui non avevo mai sentito parlare. Il diventare vegano, mi ha incoraggiato ad ampliare ciò che mangio, ed ogni cosa non vegana che vedo ora, è restrittiva.
Puoi anche far notare alla persona con cui stai parlando, che tu stai mangiando gli stessi pasti che mangiavi prima. Mangi lo stesso, pizza, spaghetti alla bolognese, formaggio, salse, nachos, burritos, ecc. Infatti puoi “veganizzare” quasi tutti i pasti non vegani. In conclusione in nessuna maniera il veganismo può essere definito restrittivo, perché mangi gli stessi cibi a cui sei abituato, l’unica differenza è che provengono esclusivamente da piante.
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Una dieta vegana è tutto, ma non limitativa, e per questa ragione non è estrema. Questa parola è spesso usata per descrivere i vegani, ma ironia della sorte, il mio stile di vita è l’esatto opposto di estremo.
Non mangio piu’ morte, il mio cibo non proviente piu’ da animali che urlano per il dolore mentre vengono uccisi. Non mangio piu’ cibi che sono prodotti da schiavitu’ e tortura. Queste cose suonano estreme; non frutta, vegetali, semi, grani, legumi, nocciole, patate ecc. – cibi che crescono naturalmente e non urlano per l’agonia. Come può essere una dieta vegana estrema, quando questa consiste in cibi che prevengono le malattie, cibi che incrementano la longevità delle nostre vite, cibi che ci danno maggiore energia e ci aiutano a vivere in modo armonioso con gli animali?
I non vegani mangiano prodotti che danno un’abbbondanza di malattie come il cancro, malattie cardiache, i loro cibi provengono da edifici chiamati mattatoi e sono prodotti da animali che sono stati mutilati e schiavizzati. Ora, questo suona come estremo.
Ora, la scusa “ma il cibo vegano è costoso e per pochi.” Se vai in un supermercato, i cibi piu’ costosi tendono ad essere la carne ed il formaggio, e quelli piu’ conveniente i fagioli, il riso, le patate, la pasta, le lenticchie ecc. ecc. Da quando sono vegano, spendo meno soldi nel cibo di quello che facevo prima, poiché la maggioranza della mia dieta consiste in ingredienti quali l’avena, gli amidi, i carboidrati e i vegetali, che sono tutti prodotti tra i piu’ economici da comprare.
Il cibo vegano può essere piu’ costoso quando compriamo i sostituti, per esempio, nuggets di “pollo” vegetali, che sono piu’ costosi dei tradizionali nuggets, ma questo ha a che fare
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con la domanda e l’offerta. Se piu’ gente vegana compra questi prodotti, automaticamente i loro prezzi si abbasseranno.
Puoi comprare bevande di soia allo stesso prezzo del latte di mucca, e i formaggi vegani nei supermercati come Sainsbury’s e Tesco, hanno lo stesso prezzo se non minore, del formaggio prodotto dal latte di mucca. Puoi avere anche burger vegani e tritata vegana per lo stesso prezzo; anche i sostituti stanno diventando piu’ accessibili nel tempo.
Fare una dieta vegana, non significa che devi mangiare costosi frutti biologici, le fondamenta di una buona dieta vegana è fatta di cibi accessibili e genuini, che sono molto meno costosi dei prodotti animali.
Inoltre, quando maneggiavo la carne, la odiavo, perché era puzzolente, viscida, e dovevo lavarmi le mani subito dopo. Ora quando maneggio i frutti, mi piace, sono così colorati e vibranti; tutto ciò che devi fare è dargli una rinfrescata e sono pronti da mangiare, non devo pulirmi le mani una volta che li ho tagliati. Ora che sono vegano, mi interesso di cucina, mentre prima lo consideravo un lavoro, ma ora è una delle parti della giornata che preferisco.
Questo ci porta al punto finale, come vegani, ci chiedono sempre i non vegani perché mangiamo sostituti di prodotti animali se non vogliamo mangiare prodotti animali. Come odio il pensiero di mangiare un prodotto animale ora, e mi fa sentire triste e disagiato, io, come molti vegani, non sono diventato vegano perché non mi piaceva il gusto dei prodotti animali.
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Prima di diventare vegano, amavo i burger di mucca e KFC, la pizza halloumi e Domino’s – ma ho realizzato che ci sono cose piu’ importanti nella mia vita, che un piacere sensoriale. Come specie dobbiamo capire che giustificare le nostre azioni, dal fatto che troviamo piacere da esse, non è accettabile se influisce negativamente sulle vite degli altri.
I vegani mangiano sostitutivi di prodotti animali perché amano la consistenza e il sapore – ed è anche meglio, perché nessun animale è dovuto morire o è stato sfruttato per godere di quel sapore.
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SIAMO ONNIVORI CON QUESTI DENTI CANINI Questa, senza ombra di dubbio, è una scusa usata molto per giustificare lo sfruttamento degli animali e una dei quelle con cui abbiamo a che fare quotidiniamente. Curiosamente, l’approccio a questa scusa, è cambiato molto da quando mi sono affacciato al mondo vegan.
Ci sono molte evidenze che dimostrano che non siamo naturalmente onnivori, ma invece molto simili agli erbirovi e ai frugivori – questa è la risposta che usavo quando discutevo di questa scusa. Il problema che ho riscontrato, è che la conversazione tendeva a perdere interesse e diventava una mera discussione sul fatto di essere o no onnivori, invece di essere moralmente giusto o no uccidere animali.
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La gente è indottrinata per tutta la vita a credere che siamo naturalmente onnivori, cosa che credevo ardentemente per buona parte della mia vita. Credo che spesso, quando la gente sente i vegani che dicono che non siamo onnivori, fa pensare a loro che ignoriamo la biologia di base e fa diventare i nostri argomenti non credibili. La realtà è che, è interamente irrilevante se siamo naturalmente onnivori o no, questo non dà nessuna giustifica morale per sfruttare gli animali.
Se qualcuno crede che siamo onnivori, allora di base significa che siamo capaci di ottenere energia e nutrienti dalle piante, e per questo, siamo in grado di sostenerci solo grazie alle piante. Conseguentemente, significa che non c’è necessità da parte nostra di mangiare animali.
Chiedi alla persona “se siamo onnivori naturali, che vuol dire che possiamo di base soppravivvere solo grazie alle piante, come possiamo giustificare moralmente prendere la vita di un animale se per tua stessa ammissione non è necessario?”
L’argomento canini, è una delle giustificazioni piu’ divertenti che le persone provano ad usare; prima di diventare vegano ricordo che usavo la stessa scusa regolarmente e credevo veramente che i miei canini facevano diventare accettabile per me, pagare qualcun altro per uccidere un animale per me.
La piu’ veloce e semplice risposta per smontare questo concetto, è ricordare che l’ippopotamo, ha i piu’ larghi canini di ogni altro animale che vive sulla terra, ed essi scono completamente erbivori. Altri erbvori, hanno canini consistenti, come il gorilla, il mosco siberiano ed il cammello. I nostri canini non sono adatti a strappare la carne o uccidere
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animali, ma sono lì per addentare, mordere, per esempio frutti croccanti e duri (come le mele!).
Se qualcuno a cui sta parlando tira fuori l’argomento dei canini, chiedigli “gli ippopotami hanno i canini piu’ grandi di qualsiasi altro animale sulla terra e sono interamente erbivori, pensi che avendo i canini, abbiamo il diritto di pagare qualcuno per uccidere un animale per noi?”.
Inoltre, solo perché possediamo un’abilità fisica che ci permette di fare qualcosa, non vuol dire che quel qualcosa è un azione giusta. Solo perché possiamo introdurre prodotti animali nella nostra bocca e digerirgli, non significa che sia una cosa etica da fare. Per esempio, posso stringere il mio pugno, ma non sigifica che posso prendere a pugni qualcuno.
Chiedi al non vegano “pensi che avendo un attributo fisico che ci permette di fare qualche cosa, siamo moralmente giustificati a farlo?”
Se risponde di sì, chiedigli “posso fisicamente stringere il mio pugno, significa che sono giustificato moralmente a prendere a pugni qualcuno?”.
Penso che sia anche importante conoscere perché ci sia un argomente, che noi siamo onnivori per natura, perché spesso salta fuori ed è importante conoscere il tema.
I punti piu’ importanti che uso, sono che i nostri denti sono piatti e smussati, e si muovono da lato a lato, come gli erbivori per natura. Il nostro stomaco ha un acido idrocloridrico debole, se comparato ai mangiatori di carne in natura, che hanno un acido idrocloridrico
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forte; l’intestino di un onnivoro è 3 volte piu’ corto del nostro, cosa importante, perché i prodotti animali sono privi di fibre.
Inoltre, se fossimo stati progettati naturalmente per uccidere animali, potremmo farlo con facilità; ma la realtà, è che se ci dessero un maiale che dobbiamo uccidere usando solo le nostre mani ed i nostri denti, al massimo faremo al maiale un po’ di solletico. Ma diciamo che siamo in grado di uccidere il maiale, come potremmo macellare e poi mangiare il maiale?
E gli organi, come l’intestino e le cervella, la cartilagine, i tendini e i legamenti? Come mangiatori di animali naturali, non dovremmo essere pignoli circa i pezzi del maiale che mangiamo, l’intero animale ci apparirebbe appetitoso. Quante notizie o articoli o immagini, abbiamo visto di persone che hanno trovato un cervello di un pollo nel KFC dove stavano mangiando? I veri mangiatori di carne, non trovano i pezzi di un animale abbietti, vedono l’intero corpo come cibo – e non sono disgustati dal sangue.
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DIO DICE CHE POSSIAMO MANGIARE ANIMALI Nella mia esperienza, la religione è una delle scuse da controbattere piu’ difficile, perché la gente crede che è stato detto da Dio, che abbiamo il permesso di mangiare animali. Questo sfortunatamente significa
che
puiò
essere
incredibilmente difficile convincere qualcuno che è religioso, perché seguono
meramente
in
cosa
credono che possono fare. Quando discutiamo del veganismo con qualcuno che è religioso, penso che dobbiamo
mantenere
la
concentrazione e non perdere il filo del discorso, e non metterla sulla religione stessa, ma come la stessa religione
della
persona
non
giustifichi
l’uccisione degli animali.
Prima di tutto, in nessuna dottrina religiosa, Dio dice che dobbiamo mangiare animali, dice che se vogliamo possiamo, ma non siamo obbligati. Questo significa che la religione, non ci
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fornisce un pretesto per lo sfruttamento degli animali e, per questo, rimane una cosa non necessaria e impossibile da giustificare moralmente.
Una domanda che mi piace porre a chi menziona la religione è, “se non abbiamo bisogno di uccidere le creature di Dio, non pensi che un Dio compassionevole, gentile, buono farebbe altrettanto?”
Spesso dico “quando Gesu’ era vivo, non c’era abbondanza di cibo come oggi, ed è plausibile che Gesu’ dovette mangiare animali per soppravivere. Comunque, siamo evoluti molto come società, tanto che non c’è piu’ che non è piu’ una necessità mangiare animali. Non credi quindi che agli occhi di un Dio di amore, lui preferirebbe non uccidere le sue creature se non ne abbiamo bisogno per sopravvivere?”
Una parte della mia frustazione con la religione è che, non come il consumo di prodotti animali, è una scelta personale e, quando la gente usa un credo per condannare la vita di un animale alla sofferenza e al dolore, quell’azione non si avvicina nemmeno ad essere morale.
Usando il credo religioso per giustificare l’uccisione di animali, è esattamente lo stesso nell’usare il credo religioso per opprimere gli omossesuali e le donne. Infatti, la logica “la mia religione dice che posso mangiare gli animali” fa che mangiarli diventi morale; allora per principio, “la mia religione dice che è ok opprimere gli omosessuali e le donne” fa diventare l’oppressione degli omossesuali e delle donne morale.
Non credo che Dio sarebbe contento di quello che stiamo facendo alle sue creature e al pianeta che ha fatto per noi. Immagina se avessi un pezzo di legno e pensassi “sai cosa? Farò al mio amico un bel tavolo con questo, gli piacerà tantissimo.”. Per capire l’argomento, 113
diciamo che passi 6 giorni a fare questo tavolo per il tuo amico, ed il sesto giorno guardi la tua opera ed è perfetta.
Allora dai il tavolo al tuo amico, che apprezza molto, e dice “grazie molte, mi hai dato questo tavolo e ti sarò per sempre grato”, ma subito dopo davanti ai tuoi occhi, prende un martello e comincia a distruggerlo. Saresti contento di questo? Perché è questo, che noi facciamo a Dio con la terra.
Noi ci dichiariamo grati per il pianeta e tutta la vita che Dio ha creato, ma stiamo distruggendo tutto ciò che ha fatto per noi davanti ai suoi occhi. Ha creato gli animali non umani, gli diciamo grazie ogni giorno portandoli all’estinzione e uccidendoli a miliardi. Abbiamo persino modificato geneticamente le sue creature, giocando a fare Dio noi stessi, poiché le creature che ha creato non erano adatti a noi per come le volevamo. Inoltre, andiamo contro gli auspici di Dio, prendendo il latte dalle mucche, il quale è stato prodotto specificatamente per i suoi bambini.
In quale realtà Dio sarebbe contento che noi ingravidiamo forzatamente le sue creature, portiamo via i loro bambini, per prendere qualcosa che non è stato progettato per noi fin dall’inizio? In quale realtà pensiamo che un Dio sarebbe contento di noi che uccidiamo le sue creature, quando non è assolutamente necessario? Come può un Dio essere piacente con noi, se distruggiamo le meravigliose foreste pluviali, mentre lui ha sprecato tempo per crearle, di modo che alleviamo piu’ bestiame per portarlo al macello?
Perché un Dio avrebbe creato un ecosistema marino così intricato, dove ogni specie di pesce è importante per un’altra, ma dopo rimane contento nel vederci che lo distruggiamo
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davannti ai suoi occhi? In 50 anni abbiamo decimato squali, deflini e la popolazione delel balene; nei passati 40 anni abbiamo distrutto il 50% della vita selvatica su questo pianeta.
Uno dei principali problemi nell’usare la religione come giustificazione per qualcosa, è che le scritture religiose sono spesso ambigue e certamente aperte alle interpretazioni; questo è parzialmente una delle ragioni per cui certi Cristiani credono che sia un peccato essere gay, mentre altri no. La stessa ambiguità può essere vista nella Bibbia per quanto riguarda il cibarsi o meno di prodotti animali.
Uno dei principali passaggi della Bibbia che le persone usano per giustificare il cibarsi di animali è “ogni cosa che si muove ed è viva può essere il tuo cibo; io te lo do tutto, come il pianeta verde” – ma questo è spesso tirato fuori dal contesto, poiché il passaggio recita “solamente non dovrai mangiare la carne con la vita, il suo sangue”
Inoltre, nella Genesi la Bibbia sentenzia: “Per ogni bestia sul pianeta, e ogni uccello nell’aria, e ogni cosa che striscia sulla terra, ognicosa che ha il respiro di vita, io ho dato ogni pianta verde per cibo.”.
Amos 6:4-7 dice: “4. Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani, mangiano gli agnelli del gregge, e i vitelli cresciuti nella stalla. 5 Canterellano al suono dell'arpa, si pareggiano a David negli strumenti musicali; 6 bevono il vino in larghe coppe, e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. 7 Perciò andranno in esilio in testa ai deportati, e cesserà l'orgia dei buontemponi.”.
Inoltre, Ecclesiaste 3:19 recita: “19 Poiché la sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno 115
tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità.”.
Ci sono una moltitudine di passaggi della Bibba e anche negli insegnamenti delle religioni principali che rafforzano l’idea che nessuna religione obbliga il consumo o lo sfruttamento degli animali.
A volte una delle domande piu’ semplici da chiedere a qualcuno che usa l’argomento religione come scusa, “i mattatoi sembrano piu’ luoghi creati da Dio o dal Diavolo?”
L’Inferno è descritto come un posto di eterna sofferenza, tormento e dolore, tutto ciò che devi fare è vedere video sui macelli e constatare che sono posti di sofferenza eterna tormento e dolore. Per gli animali, un macello è l’Inferno e nessun Dio o profeta benevolente potrebbe condonare ciò che succede là dentro.
Una domanda che spesso chiedo ai Cristiani è “se Gesu’ ed il Diavolo rimanessero chiusi in una stanza con un agnellino, chi dei due ucciderebbe l’animale?”.
SE DIVENTO VEGANO, NON PIACERA’ AI MIEI AMICI E ALLA MIA FAMIGLIA
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Prima di tutto, escludiamo la parte degli amici da questa scusa. Gli amici delle persone, non hanno nessun controllo sulle azioni o sulle decisioni che prendono nelle loro vite, e in nessun caso gli amici dovrebbero fermare qualcuno da seguire le loro moralità e diventare vegano.
Comunque, è importante annotare che la pressione è una cosa incredibilmente difficile da affrontare, specialmente se qualcuno è deriso o preso in giro. Quello che è importante da realizzare è che nessuno dovrebbe lasciare che le opinioni degli altri, fermino qualcuno da seguire uno stile di vita moralmente giusto.
Credo che ciò che renda la situazione particolarmente difficile per la questione degli amici, sia che troppe interazioni sociali circa il cibo o che coinvolgono la maniera di mangiare, tendono a far isolare le persone dai loro amici, cercando di evitare situazioni in cui il cibo è coinvolto.
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Fortunatamente, questa situazione si sta facendo piu’ facile da affrontare, perché sempre piu’ posti stanno introducendo opzioni vegane e menu ad hoc, e il concetto di veganismo sta crescendo verso una forma di normalità. C’è inoltre una grandissima comunità di vegani, sia online che offline e se qualcuno sta lottando, con i propri amici non vegani o vuole diventarlo, ma è preoccupato dai suoi amici, incoraggiali ad unirsi a gruppi vegani online, o ad andare ad incontri con persone vegane, dove si possono incontrare persone che pensano alla stessa maniera.
Poniamo ora la nostra attenzione all’aspetto della familia di questa scusa. Se avessi voluto diventare Vegano quando ancora vivevo con i mei, sarebbe stato incredibilmente difficile da fare. La mia familia, per quanto non abbia obiezioni nei miei confronti di essere vegano, a parte alcune preoccupazioni stereotipate circa la mia salute, non si è affatto divertita all’idea di diventare vegana per molte ragioni che questo e-book copre.
A riguardo delle persone che si preoccupano dei loro membri familiari, che chiedono del veganismo o deridono le scelte etiche, posso capire come per alcune persone possa essere veramente difficile.
Se la persona non vive piu’ in casa, allora le domande della sua familia circa il suo desiderio di diventare vegana non dovrebbero fermarla. Comunque, se la persona vive ancora in casa, diventare vegano è molto piu’ difficile.
Penso che la parte piu’ difficile sia che diventare vegano nella tua familia, non sia per te un problema i loro giudizi, ma il fatto che vedi le persone che ami, commettere atti immorali davanti ai tuoi occhi, mentre avvelenano i loro corpi.
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Se la persona a cui stai parlando, vive ancora in casa, allora incoraggiala di provare e mostra alla sua familia il perché vuole diventare vegana, magari chiedi di cucinare per la sua familia per mostrare che il cibo vegano è delizioso, accessibile e salutare.
Penso che la maggiorparte delle volte, i genitori e la familia non capiscano il veganismo o come mai qualcuno vuole diventare vegano; diventa così importante che la persona sia ben informata nel perché vuole esserlo, di modo che possa parlare propriamente alla sua familia.
Ricorda inoltre, di non far mai dimenticare a loro il dolore e la sofferenza che provano gli animali, il danno che provocano i prodotti animali alla loro salute, e la crisi ambientale che stiamo affrontando; sono tutti concetti troppo importanti per essere taciuti davanti ad amici e ad una familia non ricettiva.
La cosa piu’ importante, è enfatizzare che c’è un’enorme comunità di supporto che è sempre disponibile per aiutare; perciò se si sentono isolati o soli per via dei loro amici o delle loro familie, possono parlare a questa comunità, perché essere vegano significa che non sei mai solo.
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UNA PERSONA NON PUO’ FARE LA DIFFERENZA Uno degli aspetti piu’ preoccupanti di questa scusa, è che se tutti quanti pensasserò così, assolutamente nulla al mondo sarebbe fatto. Immagina se Mandela, Rosa Parks 32o Martin Luther King avessero detto “ma una persona non fa la differenzza”.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_Parks
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Certamente una persona può fare la differenza. Infatti, qualche volta è necessaria una sola persona per ispirare molte menti e fare la differenza. Un movimento è sempre fatto da individui, ed è il loro contributo cumulativo che crea il cambiamento.
In America 400 milioni di animali in meno, sono stati uccisi nel 2014 comparati al 2007, ed è stimato che in media una persona mangi 7000 animali nella sua vita, il che significa che ogni giorno che vivi da vegano, fai una grande differenza.
Si tratta davvero di un’idea di domanda e offerta, ogni volta che compriamo un prodotto vegano, stiamo cambiando la domanda e stiamo votando con il nostro portafoglio per il tipo di mondo che vogliamo creare. Se sempre piu’ persone domandano prodotti vegani, sempre piu’ prodotti vegani appariranno sugli scaffali, e questo sta già succedendo! Infatti è esattamente il perché ora ci sono formaggi vegani nei principali supermercati, e menu vegani in ristoranti di strada.
Non si può negare che questo movimento sta crescendo esponenzialmente, e questo è perché migliaia di individui stanno valutando le loro azioni e affrontando il cambiamento al veganismo. Dopo tutto, siamo moralmente responsabili delle nostre azioni che eseguiamo come individui, e indifferentemente a quello che fanno le altre persone, abbiamo la responsabilità di indirizzare l’impatto delle nostre azioni e valutare se le nostre scelte di stile di vita debbano essere modificate o meno. Essendo vegani, dichiari alle industrie che sfruttano e uccidono gli animali “non con il mio nome”.
Se tutti quanti avessero avuto l’attitudine a pensare “una persona non può fare la differenza”, allora avremmo ancora la schiavitu’ e l’apartheid. E’ grazie ad individui, che a quel tempo rappresentavano la minoranza, che alzandosi e parlando, hanno scatenato 121
l’evoluzione. E’ compito nostro ora, fare lo stesso per salvare gli animali, il pianeta e noi stessi.
GRAZIE PER AVER LETTO! Grazie per aver raggiunto la fine di questo e-book e per aver speso il tuo tempo imparando a rispondere a queste giustificazioni; l’onestà è una conoscenza potente da avere. Credo fermamente che consci di queste informazioni come individui, abbiamo il potere di avere una forte voce in capitolo per gli animali, e avere le abilità e le capacità di essere un attivista vegano potente e consapevole. Tutto ciò che devi fare è piantare un seme, e cambiare la vita di molti.
Vorrei raccomandare di unirsi alle seguenti organizzazioni, dove potrai allenare le tue abilità come attivista:
Anonymous for the Voiceless The Save Movement Direct Action Everywhere
Ho co-fondato e co-diretto l’organizzazione attivista Surge; pertanto se vivi nel Regno Unito, partecipa a quello che facciamo!
Grazie ancora per aver letto, ora vai e cambia il mondo!
Earthling Ed (Ed Winters) x
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THANKS FOR THIS EBOOK I’d like to say thank you to Earthling Ed for this wonderful E-book. Vegan for Life! https://www.earthlinged.com/ Translation: Livio Barra
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