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LETTERA APERTA

A

MARCO VINCI

breve verrà consegnato il

teatro localizzato alla fine

di Viale Moncada. Io e Guglielmo Ferro siamo stati incaricati di studiare quale potrà essere il miglior utilizzo del teatro. Non vi nascondiamo che in alcuni sopralluoghi siamo stati oggetto di lanci di pietre dalle vicine balconate, e oltre a dire che i locali sono stati vandalizzati già due volte, costringendo tutti a ricominciare daccapo, e questo in alcuni momenti ci ha profondamente scoraggiato costringendoci a porci la domanda se tutto il nostro lavoro avrebbe avuto un senso e soprattutto se fosse servito a qualcosa. Noi crediamo di si, anche se non vivendo quotidianamente il quartiere di Librino possiamo solo intuire la condizione di profondo disagio, che porta rabbia e stanchezza, ma siamo fiduciosi che l’impegno sociale e i mezzi offerti dalle strutture che nasceranno potranno dare modo a Librino di intraprendere il cammino della legalità e dell’equità sociale. Lo spazio,che noi definiamo il “Centro Polifunzionale”, è un esempio architettonico senza pari in città, per superficie, allestimento scenico, zona scarico,

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Periodico di Informazione e Cultura

Teatro di viale Moncada: tra dramma e commedia

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di Massimiliano Nicosia

n viale Moncada c’è il dramma: quello di alcune famiglie abbandonate in palazzoni senza luce dove a volte quando piove gli appartamenti si allagano, c’è il dramma del reclutamento mafioso dei giovani soprattutto attraverso l’attività di spaccio di stupefacenti. E c’è la commedia: la commedia di un teatro avveniristico completato ma mai ufficialmente aperto perché continuamente vandalizzato o forse per mancanza di un progetto solido. L’ultimo atto di questa commedia avviene nel novembre del 2005 quando l’On. Buttiglione, allora Ministro dei Beni Culturali in visita a Catania, viene invitato a constatare le condizioni del teatro di viale Moncada. In quell’occasione il Comune presenta un documento che indica lo stato dei lavori: attraverso un mutuo di 2.500.000 euro, l’amministrazione si impegnava a completare i lavori entro giugno del 2006. Sono passati ben due anni dalla visita dell’ex-Ministro e più di un anno dall’ipotetica data di fine dei lavori, ma il teatro non è stato ancora consegnato al quartiere e al momento non esiste neppure una data ufficiale di consegna. Quello che è dato sapere è che il teatro (ora ribattezzato centro polifunzionale) aprirà presto. Il timore è che, oltre a mancare una data ufficiale, manchi anche un progetto preciso legato all’apertura del teatro. Allo stato attuale infatti di programmazione teatrale neanche se ne parla. Non solo perché il teatro manca ancora delle attrezzature necessarie ad una qualsiasi rappresentazione, non solo perché nessuna compagnia è stata individuata, non solo perché non ci sono i fondi per finanziare un’attività di questo genere, ma probabilmente anche perché ai più pare impossibile realizzare, almeno nell’immediato, una programmazione teatrale in quel teatro con le attuali condizioni di degrado che vi ruotano attorno. L’idea allora è quella di “ripiegare” utilizzando la legge 285 e 328 per il recupero di minori a rischio assegnando le botteghe e i locali attigui e interni al teatro alle associazioni presenti nel quartiere per uno o due anni. Poi si vedrà.... Anche queste associazioni però al momento per lo più non sono state individuate. La sensazione allora è che nonostante la buona volontà dei soggetti coinvolti (Marco Vinci e Guglielmo Ferro in primis), quella che attende il quartiere è un’ennesima falsa partenza. Quello che manca è una classe dirigente politica capace di progettare, di volare alto, di costruire relazioni costruttive e durature con il territorio. A queste capacità si è preferita e si continua a preferire troppo spesso la politica degli “annunci”. È il caso del centro sportivo villa Fazio, che Marco Vinci cita nella sua lettera aperta da noi prubblicata. Una struttura importante per il territorio che in passato, sotto la gestione della Uisp e di padre Giuseppe Coniglione, ha inciso nelle giovani generazioni di Librino con numerose attività ma che ormai da diversi anni appare completamente abbandonata e devastata ma soprattutto priva di un progetto. Di chi sono le responsabilità? Si potrebbe presumere, come pre-

San Francesco arriva a Librino La “Resurrezione” mette in scena

Forza Venite Gente

L i bri corrono sui tren i Iniziativa

dell’officina culturale SouthMedia

Briganti Rugby Quando lo sport diventa

impegno sociale

Intervista al Preside Secchi

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I.C. Campanella-Sturzo una scuola attiva

ma mai consegnata

Anno I N. 2 - 11/2007

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Silvia Toscano

sume Marco Vinci, che queste siano anche degli abitanti di Librino che nel tempo hanno abbandonato la struttura a se stessa rinunciando ad una loro funzione di “custodi”. È una interpretazione dei fatti che spesso appartiene a chi guarda al territorio dall’esterno, talvolta condizionato dall’immagine negativa che alcuni giornali e televisioni locali forniscono dello stesso. La storia del territorio però fondamentalmente smentisce queste responsabilità. Gli abitanti di Librino hanno dimostrato a più riprese di averne a cuore le sorti. Già nei primi giorni di uscita del giornale (ma lo sapevamo da tempo) abbiamo incontrato parecchia gente che ama il quartiere e che nel quartiere ha investito risorse, tempo e denaro. Abbiamo incontrato commercianti che hanno aperto attività sfidando i “consigli” degli amici che li indirizzavano verso altri quartieri più tranquilli. Abbiamo incontrato volontari che hanno speso il poco tempo lasciato loro dal lavoro per mettersi a disposizione del territorio. Sono, ad esempio, quasi tutti abitanti di Librino gli attori della compagnia amatoriale “Resurrezione” che in questi anni hanno messo in scena alcuni musical e che lo scorso mese hanno riproposto, proprio a Librino, “Forza Venite Gente”. Sono tutte di Librino le persone verso le quali Antonio Presti ha rivolto le iniziative di Fiumara d’Arte: la gente che ha partecipato agli spot, i ragazzi delle scuole che hanno dipinto le bandiere, etc. Erano quasi tutte di Librino le persone che partecipavano alle molteplici iniziative di villa Fazio. Tuttavia, come per villa Fazio, anche per il teatro di viale Moncada, non sarà sufficiente la buona volontà dei librinesi (che comunque siamo certi non mancherà anche in questa occasione), occorrerà che l’amministrazione “bonifichi” la zona mettendo fine allo scandalo dello spaccio continuo, occorrerà che il viale Moncada (non solo il teatro) sia finalmente illuminato, occorrerà che l’anello stradale del viale venga completato collegandolo al resto del quartiere, occorrerà che sia garantita una presenza costante delle forze dell’ordine, per lo meno fin quando lo Stato non sarà capace di ripristinare la legalità nella zona, occorrerà lavorare con le forze culturali della città perché si impegnino nel portare gli spettacoli anche a Librino. Gli abitanti del quartiere avranno la responsabilità di controllare e sollecitare gli amministratori a fare ciò per cui sono stati eletti. E nel malaugurato caso che ciò non debba avvenire a sostituirli alla prima occasione con altri più capaci.


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Forza Venite Gente... a Librino

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La compagnia amatoriale “Resurrezione” ha messo in scena il musical sul poverello di Assisi

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hi non ha mai sentito parlare di quel Giovanni chiamato Francesco figlio di Pietro Bernardone di Assisi? Sono proprio i momenti più importanti della vita del santo, ad essere contenuti nel musical “Forza venite gente“. A rappresentarli e a farli rivivere al pubblico presente è stata la compagnia amatoriale “Resurrezione” giorno 6 ottobre nel piazzale antistante la parrocchia “Resurrezione del Signore” a Librino. Francesco era un ragazzo di famiglia benestante che viveva tra gli agi grazie all’attività commerciale del padre (mercante di stoffe). Ancora ventenne, partecipa alla guerra tra Perugia e Assisi, viene fatto prigioniero e rimane in carcere per

oltre un anno, dove si ammala. Viene liberato grazie al pagamento di un riscatto da parte del padre. La malattia e la prigionia mettono in crisi le sue certezze; inizia così per lui una nuova vita , si ritira spesso in luoghi solitari per pregare e si dedica alla cura dei lebbrosi. Un giorno, mentre pregava nella chiesa di San Damiano, racconta di aver sentito parlare il Crocifisso, che per tre volte gli dice: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». Dopo quell’episodio, le "stranezze" del giovane si fanno ancora più frequenti: si denuda di tutto davanti al vescovo e ai suoi concittadini rinunciando ai beni paterni e definitivamente si converte al modello di vita evangelico secondo le istruzioni impartite da Cristo agli Apostoli. I primi anni della conversione sono caratterizzati dalla preghiera, dal servizio ai lebbrosi, dal lavoro manuale e dall'elemosina: Francesco sente fermamente di dover portare la Parola di Dio per le strade del mondo. Inizia così la sua predicazione, dapprima nei dintorni di Assisi e poi in giro per l’Italia, insieme ai suoi compagni, che man mano si uniscono a lui. Con 12 di loro si reca dal papa Innocenzo III per ottenere l’autorizzazione alla regola di vita, il papa concede la sua approvazione orale. Q u e s t o nuovo stile di vita attira anche le “Un omaggio a tutte le peridonne: la ferie”. Così il Sovrintendente prima tra le del Teatro Bellini,Antonio Fiuquali Chiara, fimefreddo, ha definito l’iniziaglia di un notiva che ha visto il quartiere di bile di Assisi. S.Giorgio-Librino protagonista F ranc e s c o di una prima assoluta: l’esibil’accoglie conzione gratuita dell’Orchestra s e g n a n d ole del Teatro Massimo Bellini l’abito relinella Piazza Peter Pan. “Un gioso. In un piccolo atto - ha detto il Sovrintendente – che deve rappreprimo mosentare un’inversione di mento Chiara è tendenza a favore di quei dorospitata in un mitori cui spesso è negato il dimonastero beritto ad un’esistenza nedettino ma dignitosa.” Melodie dei più in seguito, grandi compositori italiani, da quando altre Ennio Morricone a Piero Picragazze fra cui cioni passando per Nino Rota, sua sorella supportate dalle bellissime e Agnese, sesuggestive immagini di alcune guono il suo tra le scene più famose dei film esempio, si stache hanno segnato la storia del cinema italiano. biliscono nella Indubbiamente un’iniziachiesetta di tiva apprezzabile. Ma non saSan Damiano. rebbe stato meglio se a sedere Francesco si tra le poche e riservate sedie alimbarca per l’ lestite per l’occasione, anziché Egitto e la Pale autorità istituzionali e politiche che di occasioni per ascoltare lestina in occamusica a così alti livelli ne hanno più di una, ci fossero stati proprio sione della gli abitanti della zona rimasti in piedi oltre le transenne? Genny quinta crociata Mangiameli con l’intento di

L’orchestra del Teatro Bellini a San Giorgio

voler portare un messaggio cristiano di pace incontrandosi anche con i musulmani. Durante questo viaggio incontra il sultano per poter mettere fine alle guerra con i cristiani; Non riesce ad ottenere ciò che voleva ma suscita profonda ammirazione nel sultano che lo vede come un sant’uomo e lo tratta con rispetto lasciandolo tornare incolume in Patria. Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio, piccolo comune in provincia di Rieti, Francesco rievoca la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell'evento: da questo episodio ebbe origine la tradizione del presepe. Due anni prima della morte, mentre si trova a pregare sul monte della Verna, ha una visione, al termine della quale riceve le stigmate. Dopo varie sofferenze dovute alle malattie che lo colpiscono, muore nel 1226 alla Porziuncola. L’ alternarsi di dialoghi, tra Bernardone (Edoardo Brancato) e la cenciosa (Gabriella Aiello) e dei testi musicali, mettono in risalto tra le altre cose il rapporto conflittuale tra il padre e Francesco (Giacomo Buccheri). L’atteggiamento di un padre che non comprende e non condivide la scelta di vita del proprio figlio che non rispetta i progetti che sin da piccolo il padre ha fatto per lui, il coraggio di Francesco di andare contro tutto e tutti, consapevole di eseguire ciò che Dio lo chiama a fare e ad essere. Attraverso alcune scene “chiave” del musical è possibile comprendere lo spessore della vita del santo di Assisi. Il suo rapporto fraterno con Chiara (Vanessa Aiello) e la consapevolezza della difficile scelta di vita che hanno fatto. Imponente la figura di madonna Povertà (AntoIl musical teatrale Forza venite gente incennella Corrazzini) come era trato sulla vita di San Francesco d'Assisi, fu solito chiamarla Francesco. Suggestivo infine il rapporto messo in scena da Michele Paulicelli nel 1981. tra Francesco e sorella Testi in prosa e versi sono di Mario Castellacci, Morte (Alessandra Rocca), Piero Castellacci e Piero Palumbo. Il musical quella morte che tanto condebuttò il 9 ottobre 1981 al Teatro Unione di templava e nella quale FranViterbo ad opera del Club teatro musica. Fu lo cesco scorgeva la stesso Michele Paulicelli ad interpretare il beatitudine di chi finisce ruolo di Frate Francesco. nella volontà di Dio.

Nota storica


Li bri cor ro no sui tre ni

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nche quest’anno, per il secondo anno di seguito, è stata promossa la campagna nazionale “Ottobre, piovono libri. I luoghi della lettura”, da parte del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, coordinata dall’Istituto per il Libro. Ed è all’interno di questa campagna che si inserisco le due iniziative di “Milleunlibrino” e “LibrinoTorino a/r”: un lungo viaggio in treno leggendo”, organizzate dall’ officina culturale South Media. Iniziative, queste, che si propongono di promuovere la lettura, finalizzate inoltre alla creazione di un presidio permanente di lettura, uno spazio capace di appassionare gli abitanti del territorio, dagli studenti agli insegnanti delle scuole del quartiere, dai volontari alle associazioni operanti nel quartiere. E altra sfida è quella legata all’avvio di un’attività

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Anno I N°2 - 11/2007 ———————————

mensile di informazione e cultura Distribuzione Gratuita

www.laperiferica.it ____________________ Registrazione Tribunale CT n. 39/07 del 14/09/2007 ——————————— Direttore Responsabile Riccardo Orioles riccardoorioles@gmail.com Direttore Editoriale Massimiliano Nicosia librino@gmail.com

Coordinamento Leandro Perrotta perleandro@gmail.com ——————————— Editore Gruppo Scout Agesci Catania 18 viale Castagnola, 4 95121 - Catania catania18@librino.it ——————————— Redazione Viale Moncada, 2 95121 - Catania Tel. 346 8401072 redazione@laperiferica.it ——————————— Stampa Litocon srl C.da Torre Allegra Zona Industriale - Catania Tel. 095 291862 ____________________ Con la collaborazione di Caritas diocesana Catania

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il bookcrossing parte da Librino

organizzata di bookcrossing. E proprio l’attività di bookcrossing è stata presentata in una

scuola del quartiere, nella biblioteca dell’Istituto Comprensivo “A. Musco”, martedì 16 ottobre. Ed ecco che allora Librino ha conquistato un nuovo primato, essendo divenuto il primo punto ufficiale di scambio (OCZ Official Crossing Zone) di bookcrossing della città di Catania. L’inaugurazione ha visto la presenza del vice preside dell’istituto scolastico Salvo Catalano, che ha dato il saluto ed il benvenuto a tutti i partecipanti. Successivamente ha preso la parola il prof. Luciano Granozzi, delegato dell’Università degli Studi di Catania delle attività culturali della stessa, che ha con forza ribadito come

oggi l’Università può riuscire, attraverso stage e tirocini accademici, a unire i poli culturali delle periferie, diventate ormai “città nella città”, perseguendo uno scopo sociale. Dopo il primo momento introduttivo, Domenico Simone, presidente di South Media, ha illustrato come, oltre all’OCZ di Librino, ci sono ben 21 altri luoghi di scambio ufficiale presenti a Catania, dalle librerie alla Biblioteca V. Bellini e Ursino Recupero, dall’Orto botanico alla facoltà di Lettere, Lingue e Agraria, tutti facenti parte della rete ufficiale di zone di scambio. Immagino che adesso vi stiate chiedendo: ma cos’è questo “bokkcrossing”? Ed ecco qui la risposta! Nato in America, sono già 6 milioni in tutto in mondo coloro i quali, dopo aver assaporato la lettura di un libro decidono di condividerne le emozioni con altri potenziali lettori. Per realizzare questa “trasmissione” i libri vengono collocati in una zona di scambio. E così il “sentire” emozione, alla lettura di un libro, non rimarrà chiuso dentro di noi, perche tramite un’etichetta esposta sulla copertina del libro, in cui vi sono i dati di colui che ha liberato il libro e un numero identificativo, è possibile scrivere commenti sul sito www.arcibookcrossing.it,

dove tra l’altro è possibile seguire il viaggio che il libro può compiere attraverso lo scambio. Per enfatizzare l’idea del viaggio e della libertà di cui godono i libri “liberati”, non più chiusi dentro enormi e grandi librerie e biblioteche impolverate, e per unire, non solo simbolicamente, periferie del Nord con quelle del Sud, ecco che l’attività di bookcrossing della città Catania,

il Treno del Sole ( 1941 e 1942), dalla stazione ferroviaria di Catania C.le a Torino, così come da Torino, nello stesso periodo, con l’ausilio dell’Arcibookrossing, sono stati liberati dei libri destinati ai viaggiatori diretti a Catania. Le impressioni ed opinioni generate da questa biblioteca itinerante e virtuale, secondo lo stile dei nostri tempi, sono state annotate dalla penna della scrittrice

appena nata, è stata gemellata con quella della città di Torino, la quale ha l’onore d’esser stata pioniere in questo scambio, la prima tra tutte le città italiana. E pertanto tra il 18 e il 26 ottobre, l’attività di bookcrossing è stata particolarmente dedicata alla liberazione di libri destinati ai viaggiatori diretti, con

Maria Concetta Maccarone, nella redazione di un diario di bordo. Infine, quindi, il nostro augurio non può che essere . . . Siate tutti “liberatori” di libri, già a partire dalla zona di scambio presente del nostro quartiere! Buona lettura! Adriana Marino

Arte e cultura sociale alla Cisl Una manifestazione particolarmente dedicata agli anziani di Librino quella svoltasi dal 29 settembre al 2 ottobre presso la Cisl di viale Bummacaro 5/25. L’evento, intitolato “Arte e cultura sociale”, ha alternato spettacoli di cabaret, racconti di poesia, danze, canti, degustazione di prodotti tipici regionali ma anche un dibattito e una mostra di pittura e scuoltura. «Spesso sono proprio gli anziani, attraverso la pensione che percepiscono, ad essere l’unico reddito del nucleo familiare - afferma Alfio Sottile, responsabile della Cisl (foto a sinistra) - occorre realizzare degli interventi, anche come sindacato, che possano riportare gli anziani al centro dell’attenzione». Proprio in occasione della mostra di dipinti e sculture dei maestri G.

Calogero e G. Schembri (foto in basso) ha fatto la sua apparizione l’assessore alla cultura Silvana Grasso (foto a destra) che in un lungo e appassionato intervento ha denunciato il fallimento delle istituzioni a Librino: «Quando in una manifestazione di questo tipo l’assenza delle istituzioni è assoluta e totale, io provo un sentimento di vergogna, e di fallimento. Certo, la risposta è triste ma ce l’ho: non ci sono scadenze elettorali in corso. Se fossimo stati alle porte di una elezioni avreste avuto qui tutti i politici». L’assessore ha anche sottolineato per il futuro l’importanza che manifestazioni di questo tipo possano avere una maggiore diffusione nel territorio magari attraverso il coinvolgimento delle scuole e della municipalità. Massimiliano Nicosia


I T R N U A G G I B R Y B

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LaPeriferica

di Max Rivolta

La presentazione della stagione sportiva 2007/08, svoltasi il 12 ottobre nel chiostro della CGIL di Catania, è andata in archivio, ormai. Resta nella memoria una serata piacevole in compagnia dei giovani briganti in rappresentanza delle squadre under 11 e under 13, la proiezione dei video - con le immagini che hanno raccontato cosa è accaduto l'anno scorso -, l'entusiasmo che ancora oggi accompagna questa avventura cominciata in punta di piedi e che piano piano vuole diventare adulta. Così mentre l'associazione raccontava ed incontrava curiosi e amici accorsi a sostenere il progetto dei briganti, i giovani giocatori trasformavano il cortile della CGIL, per qualche ora, in piccolo campo da rugby, coinvolgendo piccolissimi e non solo in un turbinio di placcaggi, passaggi, drop, calcetti rugbistici. Perché scegliere il rugby come strumento di incontro e di socializzazione per i giovani del quartiere? In tanti fanno questa domanda ed a rispondere è Stefano Curcuruto, presidente dell’associazione sportiva: “Crediamo che lo sport sia uno straordinario mezzo di incontro per i ragazzi ed un modo per esprimere la loro voglia di fare. Il rugby, in particolare, aggiunge al gioco tutta una serie di principi che vanno dalla lealtà e rispetto per gli avversari al sostegno costante per i propri compagni; ed alla fine della partita si festeggia insieme agli avversari, perché la contesa finisce al fischio di chiusura dell’incontro. Poi è festa tutti insieme – il cosiddetto “terzo tempo” -, ed è un momento bellissimo vedere i ragazzi che fino a qualche minuto prima lottavano per conquistare un pallone essere gli uni insieme agli altri a ridere e chiacchierare. Sono aperte le iscriRivolgo un invito a tutti i genitori di venire a trovarci al campo S. Teodoro il martedì ed il mercoledì pomezioni per le selezioni riggio alle quattro e mezza per avvicinare i prounder 11 e under 13, per i rapri figli a questo sport meraviglioso, gazzi tra gli otto e i dodici anni divertente, che aiuta i raI ragazzi vengono seguiti da tecnici gazzi a crescere ed federali a stare

Gioca a rugby anche tu!

Le iscrizioni sono gratuite

insieme ai loro coetanei costruendo una bella avventura tutti insieme. Ricordo inoltre che la partecipazione alle attività è completamente gratuita.” Ottenuti finalmente dei turni al campo San Teodoro, struttura che finalmente inizia ad essere vissuta e utilizzata, sono ripresi gli allenamenti dei piccoli atleti. L'appuntamento è il martedì e mercoledì dalle 16.30 alle 18, le iscrizioni sono aperte a tutti i ragazzini tra gli 8 e i 12 anni. Per i senior è invece previsto un turno di allenamento serale, per il quale bisogna mettersi in contatto con l'associazione sportiva presentandosi al campo di allenamento nel corso degli allenamenti pomeridiani oppure contattando i briganti attraverso la posta elettronica: brigantilibrino@tiscali.it. Ma non è tutto qui. La società ha un obiettivo politico e culturale, ovvero quello di porre la tematica del ricorso allo sport come strumento operativo di intervento in contesti di marginalità e di disagio; per questo motivo si stanno programmando alcune iniziative, sia sportive che di riflessione. Giovedì 8 novembre saranno ospitati "i pirati di Nisida", progetto nato all’interno dell’Amatori Napoli, che ha portato il rugby all'interno del carcere minorile di Nitida (per informazioni: http://www.centroiqbalmasih.it), e nel frattempo si sta già pensando alla 2° Coppa “Iqbal Masih" contro il lavoro minorile che si terrà ad aprile 2008. Intanto ci si guarda intorno per vedere se si trovano i mezzi per portare le under dei briganti al torneo Topolino di rugby che si svolge nel mese di maggio a Treviso, magari affittando un bus, consentendo così ai ragazzini del quartiere di superare le barriere invisibili che li tengono ancorati a Librino, per attraversare l'Italia e guardarla da vicino, anche se soltanto per qualche giorno. Chiunque al riguardo voglia dare una mano è il benvenuto...

Presentarsi direttamente presso il campo S.Teodoro – viale S. Toedoro il martedì e/o il mercoledì tra le 16.30 e le 18

Associazione Snoopy di Genny Mangiameli

Snoopy è un simpatico cucciolo di bracco, creato per una striscia a fumetti da Charles Schulz. Cominciò la sua vita come un cane ordinario, ma col passare del tempo divenne uno dei più famosi personaggi di fumetti del mondo. Essendo un cane, non può parlare, ma pensa tantissimo. E come lui, Gaetano e Francesca Parisi, che vivono a Librino da molti anni, hanno pensato bene di fondare un’associazione chiamata, appunto, Snoopy, quale punto di incontro per i ragazzi del quartiere che attraverso lo sport potessero condividere momenti di svago e di crescita lontani dalle minacce della strada.

Perché proprio lo sport? Lo abbiamo chiesto a Gaetano: “Perché lo sport è una risorsa che può offrire tantissimo ai ragazzi. Li allontana dalla strada, dalla televisione e li fa crescere in modo sano attraverso il gioco. Abbiamo voluto fortemente la nascita di questa associazione continua Francesca - perché vivendo qui da circa quaranta anni, abbiamo vissuto in prima persona le problematiche del quartiere e vorremmo creare delle condizioni di vita migliori per i nostri ragazzi affinché vivano il quartiere a 360 gradi e non solo come dormitorio”. Una cinquantina di ragazzi tra gli 8 e i 10 anni che praticano calcio e pallavolo divisi tra la palestra dell’Istituto comprensivo Campanella Sturzo e il Pala Nitta.“Non finiremo mai di ringraziare Lino Secchi, l’unico Dirigente Scolastico che ci ha concesso l’utilizzo di una stanza e della palestra della scuola dopo i numerosi no delle istituzioni”. La famiglia Parisi si dedica con molto amore alle atti-

continua da pag 1 MARCO VINCI

uffici amministrativi; un’occasione da non perdere per tutti, un luogo da difendere ad ogni costo. In merito a Villa Fazio compatibilmente con le umane possibilità i primi custodi del patrimonio del vostro quartiere dovreste essere voi, potrà essere incaricata la Multiservizi della guardiania, ma se queste presenze verranno perce-

pite come estranee, e non verrà colta l’importanza aggregante che potrebbe avere (così come ha avuto in passato) il centro sportivo, il bene non potrà essere salvaguardato. Molto dipende dalle amministrazioni che si sono succedute che hanno avuto gravissime responsabilità, ma molto dipende da voi stessi, nella capa-

cità di far valere i vostri sacrosanti diritti e di difendere il vostro patrimonio. Ecco la domanda: Oltre alle attività che saranno svolte nell’ambito della legge 285 e 328 (tutela e recupero dei minori a rischio) dei servizi sociali, quali altri impieghi può avere il Centro Polifunzionale? Rischia di essere annientato dalla rabbia di chi crede che nulla e nessuno potrà cambiare le cose?

vità dell’associazione, ma mancano i volontari. “Quello che i ragazzini ci danno in cambio del tempo che dedichiamo loro ci ripaga di tutti gli sforzi e diventa per noi uno stimolo a fare meglio” conclude Francesca. La Signora Anna, mamma di Gaetano, ci ha detto:“ Mio figlio non vede l’ora di venire qui il pomeriggio; sa che si diverte coi suoi compagni di squadra e verrebbe tutti i giorni.E il Mister Gaetano è il miglior mister che ci sia!”. Anche le donne possono svolgere attività fisica la mattina. Ben 32 sono le iscritte al corso di ginnastica dimagrante che ha riscosso molto successo. Per maggiori informazioni contattate il numero 3382292113.


Errori di connessione

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Testi e foto di Leandro Perrotta

Anche questo mese, la Periferica ha rilevato a Librino un grave errore di connessione: il Teatro di Viale Moncada.

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Il primo particolare che colpisce guardando il teatro, è il rivestimento in pietra lavica.

La piantina del teatro di viale Moncada

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Pietra lavica contro cemento: questo contrasto di materiali dice tutto di quello che questo teatro è per Librino, ovvero una struttura esterna al quartiere, senza una sua ragione d’essere in una delle zone più problematiche della città di Catania 4

Se poi ci si ferma a riflettere oltre al contrasto cromatico, non si riesce a spiegarsi come una struttura mai utilizzata, il teatro, nonostante l’abbandono si trovi in ottime condizioni, mentre il palazzo di cemento abitato da centinaia di persone e anch’esso come il teatro proprietà comunale, sia ormai quasi ridotto a un rudere a causa della mancata manutenzione e delle vandalizzazioni. Il teatro visto da sotto i portici del palazzo di cemento

Foto di degrado scattata al palazzo di cemento (a 5 metri dalla foto precedente)

Misteri della burocrazia. Un semplice cittadino può solo constatare il dato di fatto, che gli operai sono di nuovo a lavoro per ristrutturare il teatro. L’auspicio è che il teatro diventi una risorsa 5 reale per il quartiere.

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Le premesse affinchè il teatro diventi un’importante risorsa ci sono comunque tutte. Il teatro è infatti, a dire di Marco Vinci (curatore di numerose di rassegne teatrali), straordinariamente efficiente, essendo ad esempio l’unico a Catania con il suolo carrabile fino al palco, facilitando notevolemnte le operazioni di trasporto delle atrezzature sceniche.

Proprio accanto al Teatro in pietra lavica, si erge uno dei simboli di Librino, il palazzo di cemento.

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Marco Vinci

I posti a sedere sono 450 e, come si vede nelle foto, lo stato dei lavori è già avanzato, mancano solo le sedie, e l’impianto delle luci di scena e quello audio.

Può un teatro diventare una risorsa da un giorno all’altro? Questa sfida deve essere raccolta dagli abitanti di Librino, proponendo una valanga di idee su come riconnettere il Teatro di viale Moncada!


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Il preside Secchi: l’amministrazione comunale investa sui giovani

Istituto Comprensivo Campanella-Sturzo Una scuola attiva ma mai consegnata di Sara Carambia

Decidiamo di intervistare Lino Secchi, Preside dell’Istituto Comprensivo “Campanella - Sturzo”, conosciuto per il suo entusiasmo e per aver fatto della scuola un punto di ritrovo per molti adolescenti.

Vuole raccontarci del suo arrivo a Librino. È stata una scelta personale o una proposta che ha accolto benevolmente? Ho scelto di venire a Librino e scelgo sempre ogni anno di restare a Librino perché sento il dovere di offrire un’opportunità educativa e formativa ai giovani. Nel settembre del 2000 l’istituto era suddiviso nei due plessi dislocati in viale Bummacaro 13 e 17, sede attualmente adibita ad ambulatorio medico. Era una struttura che non rispettava le norme di sicurezza ed era inadeguata ad accogliere circa 300 bambini. Per tale motivo nello stesso anno pensai di chiedere all’ing.

Lo Giudice di trasferirmi in questa sede, nella nuova sede centrale dell’i.c. Campanella - Sturzo perché era già sta completata una parte, ovvero la scuola media. La mia richiesta fu accolta mediante un accordo tacito e fu cosa gradita perché fino al completamento dei lavori la scuola poteva godere di una custodia economica. Dunque, dal 2000 ad oggi, sono sette anni che opero in questa scuola ma non ho mai ricevuto una consegna ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale; forse in sintonia con il quartiere sono anche io un abusivo. Gli ostacoli per un’azione regolamentata da chi provengono? Credo dipenda dall’amministrazione comunale perché l’ing. Lo Giudice, in qualità di responsabile del Piano di Zona e della costruzione degli edifici, ha completato i lavori da oltre un anno affidandoli al Comune. Quest’ultimo avrebbe dovuto trasferire la consegna dall’assessorato al patrimonio all’assessorato alla Pubblica Istruzione e successivamente un assessore o il Sindaco in persona avrebbe dovuto consegnarmi ufficialmente l’edificio. Non ha avuto nessuna remora ad affrontare questi anni di lavoro in una situazione di “irregolarità”? Se non avessi ritenuto la struttura idonea non avrei cominciato: la sicurezza dei ragazzi viene prima di tutto. Tuttavia devo affermare che la scuola è stata costruita senza nessun criterio e con un capitolato inadeguato, non sembra una struttura scolastica perché manca di un sistema di sorveglianza del cancello d’ingresso, di serrande per oscurare le finestre, di una biblioteca e di un archivio. Come mai il progetto di una scuola moderna non prevedeva una biblioteca o un archivio? Ciò è dovuto alla impossibilità di utilizzare la Masseria

In un ambiente quanto mai vasto, eterogeneo e complesso come quello di Librino, l’istituzione scolastica diviene punto di riferimento per tutti i soggetti che vivono il territorio in maniera critica. La scuola rappresenta un punto di incontro tra tutte le istanze relazionali delle faLa Campanella-Sturzo scuola accoglie 1137 miglie con figli in età scolare; al suo interno maturano alunni dislocati in 3 plessi. Ogni classe è manmolteplici esigenze educative e culturali e si concretiztenuta intorno alle 20 unità. zano percorsi formativi differenziati che tengano conto I docenti sono 140 tra i quali 50 di sostegno dei diversi stili di apprendimento dei ragazzi, delle riche seguono 118 portatori di handicap. sorse e problematiche, delle loro attitudini e aspettative. Sullo stesso terreno, infatti, affondano le proprie radici tipi umani diversi, in cui scorre una linfa, che pure alimentata da una stessa fonte, risalendo in superficie, produce effetti diversificati, connotando in modo originale e irripetibile ogni persona, contribuendo a definire il temperamento, il pensiero, la parola, il suo modo di incontrare l’altro. Questa originalità produce ricchezza che dà carattere al terreno in cui si estrinseca e da cui trae alimento, in un circolo vitale e osmotico, formando la base comune dell’espressione del territorio. Riconoscere la specificità e unicità dell’altro, le sue risorse e potenzialità, accoglierle e valorizzarle, equivale a stabilire una relazione improntata al confronto e allo scambio, capace di modificare la persona e di elevarla sul piano effettivo-emozionale, culturale e sociale. Queste condizioni si realizzano in una scuola che non esclude ma accoglie, che valorizza la persona rispetto al personaggio, che predilige l’originalità al conformismo e riconosce l’altro come portatore di esperienze “altre”, mediante le quali interagisce con il gruppo, lo amplia e lo arricchisce. Il nostro modo di chiamare il gruppo, a scuola, è “classe”, ovvero comunità in seno alla quale la persona è condotta verso un cambiamento significativo di sé, in un rapporto di scambievole compenetrazione con la realtà sociale e culturale in cui è immersa e di cui è protagonista. Da questa premessa, nasce la scelta da parte dei docenti e del Dirigente scolastico dell’I.C. “Campanella-Sturzo” di una scuola inclusiva, dove tutte le alunne e gli alunni, partendo essenzialmente dal loro vissuto, mediante esperienze didattiche che tengano conto delle capacità di interconnessione tra i saperi già posseduti, possano, gradualmente, accostarsi a nuovi saperi e nuove esperienze, sviluppare le abilità di base e acquisirne di nuove, conseguire competenze qualificanti che li introducano con successo nel mondo del lavoro. L’idea, inoltre, è che la costruzione e la proposta di curricoli partecipati e condivisi da tutti, nel rispetto della diversità e specificità di ognuno, passi attraverso un’azione di insegnamento/apprendimento che tenga conto dei diversi stili di incontro con i saperi, degli interessi, delle fragilità e delle reali attitudini e potenzialità di ciascuno. Certamente, l’obiettivo di una formazione integrale della persona non può essere conseguito solo attraverso la didattica delle discipline proposta dall’insegnante all’interno delle proprie classi ma anche, e forse soprattutto, attraverso esperienze dirette, procedure che rendano fruibili, manipolabili, generalizzabili i contenuti assimilati e le abilità possedute. Per questo la nostra scuola, con la collaborazione di esperti esterni, i docenti universitari e altre agenzie educative, si configura come un “cantiere aperto”, dove anche mediante laboratori linguistici, scientifici, artistici, multimediali e attività sportive, si costruisce un sistema educativo in continuo rinnovamento, nel quale ogni singolo alunno/a si integra e lo integra, rendendolo appunto: “inclusivo”. prof. P. Sturiale - referente per la dispersione scolastica prof. A. Toscano - referente per l’integrazione scolastica

Il Preside Lino Secchi Bonaiuto, la quale, nonostante graviti all’interno del perimetro della scuola e sia stata progettata come centro direzionale della suddetta per poter allocare la presidenza, la sala riunione, la biblioteca, l’aula magna, venne ristrutturata prima della fine dei lavori e consegnata all’Università. In questi anni la masseria è stata una parrocchia, un centro sociale e per ultimo un centro di educazione ambientale. Più volte ho fatto richiesta della struttura all’amministrazione comunale ma la risposta è sempre stata che l’immobile è già stato concesso all’Università dall’amministrazione pro-tempore nel 1997 quando ancora la scuola non era stata completata. E si lascia una scuola “monca”. Una scuola in cui io non posso attuare i programmi di sicurezza e devo far lavorare il personale di segreteria in uno scantinato.

La piscina della scuola utilizzata anche per attività extrascolastiche Insomma, dall’amministrazione comunale pochi aiuti? È un’amministrazione che non pone attenzione al futuro della società. Perchè se non si investe nella scuola, se non si investe nell’educazione, se non si investe nei giovani... in cosa si investe? Questa amministrazione, ad esempio, non è stata in grado di erogare i buoni libro. Eppure questi soldi erano stati stanziati dalla Regione, dallo Stato. Ma il Comune non ha ritenuto di inserirli in bilancio per finanziare i buoni libro. Al di là delle difficoltà strutturali incontrate come riesce a dare una risposta educativa e formativa? Operiamo con serietà e costantemente, nel rispetto di un’autonomia individuale e di gruppo di tutto il corpo docente favorendo una sintonia ed una sincronia di azioni. I docenti che non avevano nessuna stabilità adesso acquistano sicurezza e non considerano questa come una scuola di passaggio. Ritengo che Librino sia un ambiente sano, il territorio non presenta grosse problematiche, non è affatto composto tutto da delinquenti. Sono sempre più convinto che la scuola deve rappresentare una risorsa per il territorio al servizio della comunità così da essere sfruttata a pieno. Infatti la nostra scuola è l’unica ad essere aperta il sabato garantendo ai bambini un luogo sano dove poter stare. Personalmente ritengo che la scuola deve essere aperta e pronta ad offrire nuove opportunità al territorio mediante la realizzazioni di laboratori culturali e attività sportive extrascolastici che vengono spontaneamente frequentate dai giovani. La scuola per me è questo, non è possibile pensarla solo come nozionismo, perché la nozione è statica, è lo stagno, il putrido; la scuola invece deve fare cultura, deve essere crescita, favorire la creatività, stimolare la fantasia e la capacità di critica.


Alla scoperta dei commercianti librinesi

LaPeriferica

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di Cristina Perrotta _________________________________

utto qui dentro è fatto a mano da me e da mio marito. Nelle bacheche, negli specchi, nelle vetrinette c’è un po’ di noi, della nostra storia e di quella della mia famiglia. Se solo riuscissimo ad avere più lavoro, sarebbe una situazione perfetta: queste le parole con cui la Signora Nella ci accoglie nella Vetreria del marito, Angelo Andò, in Via Zia Lisa n° 45. I suoi occhi grandi e scuri sono sospettosi all’inizio, domanda più volte se c’è da pagare per quest’intervista, per stare sul giornale, perché, ci spiega, “sa com’è signorina, ni venunu tanti ca non si sapi mai ‘cchì fregaturi si pigghiunu”. Ma la voglia di parlare arriva quando la figlia di 9 anni, Maria, insiste: “forza mamma, ca niscemu ‘ndò giurnali!”. Ed eccola qui la storia di una bottega di periferia, chiamata semplicemente “La vetreria”, come testimonia un’insegna che ha perso le lettere negli anni: da 17 anni l’attività è gestita dal Sig.Andò e dalla moglie, che hanno rilevato l’attività dai parenti che la gestivano ancora prima. Una vita dedicata al lavoro, in un quartiere che da offrire ha una buona posizione, di passaggio tra i paesi e Catania, tra la periferia e il centro, e dei buoni vicini, commercianti gentili, che da sempre popolano la Zia Lisa, “tutta gente alla mano, lavoratori” conferma Nella. Però lavoro ce n’è poco, “la gente si lamenta anche se deve pagare 8/10 euro per una bacheca. Fatta a mano! Ormai il lavoro artigianale – afferma sospirando la vetraia vale meno di niente”. Un attimo di silenzio e poi continua, subito rincuorata: “non voglio dire che ci manca nulla, per carità! Nella mia famiglia siamo in 4 e viviamo bene. Si guadagna il giusto per campare…certo, soldi per fare la bella vita non ce n’è, per mangiare la pizza fuori ad esempio, ma non ci lamentiamo”. Nella e la sua famiglia abitano a Librino e da sempre lavorano alla Zia Lisa. Quando chiedo loro come trovano la situazione a livello di criminalità, Nella risponde di mala voglia, con occhi eloquenti: “Delinquenti, gente brutta…non ne voglio parlare, se ce ne sono in questa zona, sinceramente non m’interessa. Uno che vuole lavorare deve imparare a stare zitto. Meno si parla e meglio è…e già – conclude Nella guardandosi intorno - ho detto troppo”.

Il GAPA compie 20 anni

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di Leandro Perrotta ____________________

an Cristoforo non è geograficamente in periferia, e quindi su la Periferica non dovrebbe starci. Il quartiere è infatti parte integrante, insieme alla Civita, del centro storico catanese, essendo per giunta costruito sulle antiche mura di Carlo V. Eppure sappiamo benissimo che San Cristoforo è ormai da decenni periferia, con tutti i suoi guai che finiscono quasi quotidianamente sui giornali, guai, anche qui, causati dalla povertà diffusa e aggravati dall'assenza delle istituzioni. San Cristoforo infatti soffre come molte altre periferiche catanesi di quel “mal di abbandono” che fa si che il popoloso quartiere, uno dei più belli dell'intera città, si trovi con una sola stazione di polizia per 40 mila abitanti (come Librino) e una sola scuola media, l'Andrea Doria di via Cordai. I più informati sapranno certamente che la scuola media Andrea Doria è stata protagonista negli ultimi due anni di una movimentata vicenda: una dura partita a scacchi fra il Comune di Catania, che la scuola la vuole chiudere per i costi degli affitti arretrati da pagare e dei lavori di manutenzione da effettuare, e le mamme degli adolescenti che la frequentano, che giustamente vedono nella scuola media Doria una risorsa insostituibile per San Cristoforo, quartiere che fra i tantissimi problemi conta un alto tasso di criminalità minorile. La partita sembrava non avere storia, il Comune doveva imporre teoricamente in maniera rapida la propria decisione. Ma le mamme hanno resistito, convinte di avere ragione hanno fatto valere i propri diritti con

scioperi e occupazioni. Il risultato c'è stato, l'Andrea Doria resterà aperta almeno per altri due anni, quando scadrà la proroga allo sfratto e il Comune dovrà decidere se pagare l'affitto alle suore orsoline proprietarie dell'immobile, o trasferire o addirittura chiudere la scuola. Una situazione di stallo quindi, non una vittoria definitiva, ma certamente un segnale importante per tutti gli abitanti delle periferiche: fate valere i vostri diritti di cittadini, perché non siete di serie B. roprio accanto alla scuola Andrea Doria si crea un giornale di quartiere su San Cristoforo, i Cordai, che esce ogni mese in distribuzione gratuita. Il giornale prende il nome dalla via Cordai, dove ha sede presso il Centro di aggregazione popolare GAPA, acronimo di Giovani Assolutamente Per Agire. Ma cosa ci fanno dei giovani così attivi in un quartiere come San Cristoforo, dove mancano le discoteche e la Movida? Che domanda, agiscono! Il GAPA fin dalla sua nascita nel lontano 1987, quindi ben 20 anni fa, organizza tantissime attività per i ragazzi di San Cristoforo. Dai campi estivi al recupero scolastico, passando per le rappresentazioni teatrali (l'ultima fatica è Scaricabarile, presentato al Teatro Metropolitan ad Aprile 2007), con la costante della sensibilizzazione verso una vita più attiva nel quartiere per i propri abitanti. Al GAPA la chiamano Promozione del protagonismo, ovvero sviluppo della capacità di conoscere, di avere una propria opinione, di decidere e di fare, per avere un ruolo attivo nella realtà in cui si vive. In sostanza, ad essere più consapevoli dei propri diritti. Proprio come hanno fatto le 30 mamme per non far chiudere l'Andrea Doria: grazie anche al sostegno del giornale del GAPA, i Cordai, sono riuscite nella loro piccola grande impresa. Non male per un giornalino che esce in 500 copie una volta al mese.

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Si è spento padre Concetto Greco

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appuntamenti nel territorio Il 18 ottobre l’ADI Catania (Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica) ha organizzato una mostra d’arte e uno spettacolo teatrale al Metropolitan. L’incasso degli eventi, che hanno visto la partecipazione di un folto pubblico, è stato destinato al progetto per la realizzazione di un campo sportivo polifunzionale (calcio e pista di atletica) da donare alla parrocchia Santa Croce del Villaggio Sant’Agata.

Dopo una lunga malattia il 21 ottobre si è spento Mons. Concetto Greco, parroco in San Giuseppe al Pigno da 37 anni. Lo ricordiamo con una “presentazione” scritta da lui stesso in una delle tante email che, fino a poco tempo fa, inviava alla sua “lista”. Sono un prete vecchio e acciaccato; forse l’unica cosa che ancora mi funziona sarà la testa. Infatti me ne servo per “divertirmi”, perché prendo in giro tutto e tutti, a cominciare da me, intrattenendomi con una feroce autoironia. Sono andato in seminario per farmi prete dopo la maturità classica, e – a dire dei miei compagni – sono rimasto maledettamente e per sempre un prete …laico. Ho scelto di fare il parroco al Pigno, 37 anni fa’. Non riesco ad accettare tanto imposizioni dall’esterno e maggiormente dall’alto. Non mi importa un bel niente di ciò che pensa o dice di me la gente. In questo mi sono costruito un ambito di libertà che mi fa stare a mio agio. Mi piace tutto ciò che sa di mutamento e di progresso, di evoluzione e di trasformazione, e faccio parte della piccola schiera dei ribelli e degli anticonformisti. Do l’impressione di fregarmene del prossimo, mentre dentro nutro notevoli sentimenti di amicizia, che non appaiono all’occhio anche delle persone più vicine. Non amo alcun compromesso e rifiuto decisamente ogni forma di ricatto.

LaPeriferica

Padre Concetto Greco

Si è concluso il 20 ottobre il progetto “Equi-azione, un cavallo per amico”, realizzato dall’I.C. Pestalozzi e attuato in rete con l’I.C. Brancati e l’I.C. Fontanarossa di Catania. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l' Associazione Progetto AITA di Aci Bonaccorsi, ha visto la partecipazione di numerosi alunni provenienti dalle tre scuole.

Don Santino Salomone, neo-parroco della parrocchia Resurrezione del Signore a Librino, in una lettera ai fedeli li ha invitati ad essere chiesa-comunità aperta all’uomo d’oggi: «L’annuncio, fino ad ora fondato unicamente sul “catechismo”» - afferma don Salomone – deve diventare una testimonianza di una fede capace di parlare al cuore, alla mente e alla vita delle persone.

Il 24 ottobre, presso la sede della Cigl di Librino, si è svolto un incontro per mettere al centro il “caso” di Librino ed arricchire una “piattaforma” per il quartiere. All’incontro hanno aderito rappresentanti del Comitato Librino-attivo, della Caritas diocesana di Catania, de LaPeriferica, delle scuole del territorio, del centro sociale Iqbal Masih.

I funerali celebrati in Cattedrale - foto di A. Fagone

La parrocchia Santa Chiara a Librino è stata protagonista il 29 ottobre dell’incontro-festa “Dopo Loreto 2007” organizzato dall’Ufficio della Pastorale Giovanile di Catania. L’evento ha visto la presenza dell’Arcivescovo di Catania, Mons. Gristina e di numerosi giovani della diocesi catanese.

Sportello multifunzionale STELLA MARIS Il CIOFS-Fp scommette sul quartiere Librino

La Caritas Diocesana di Catania organizza a Librino in Viale Moncada, 2 Corsi gratuiti per adulti di: cucito ricamo decoupage e pittura su stoffa il lunedì e venerdì mattina Per bambini e ragazzi: doposcuola gruppo sportivo danza laboratorio creativo corso di chitarra corso di strumenti a percussione corso di informatica dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00 Per iscrizioni: 328 4861078 oppure vieni a trovarci!!

L’Associazione CIOFS-FP insieme alle FMA presenti nel territorio offre con la presenza di operatori competenti e attenti al riscatto del territorio e delle risorse umane un supporto orientativo che promuova una cultura del lavoro onesto e creativo. Da oltre un anno lo Sportello Multifunzionale Centro Servizi “Stella Maris” offre i propri servizi sul territorio di Librino grazie anche alla ospitale collaborazione dei Servizi Sociali n. 17 del Comune di Catania, siti in Piazza della Resurrezione, nella persona del Responsabile Dott. Vilfrido Urso. E’ stata proprio una scelta programmata e fortemente motivata a determinare come obiettivo Librino che, da un attento monitoraggio, ha evidenziato, fra le tante, una carenza riguardo alle iniziative di tipo orientativo-formativo. Le finalità da raggiungere non sono soltanto di immediata lettura, quale l’incrocio domanda/offerta lavoro e che sembra stimolare maggiormente l’affluenza di utenti, ma, piuttosto, in tempi medio-lunghi e con attività trasversali, si intende far sviluppare la “cultura” del lavoro mediante informazioni e accompagnamento all’inserimento lavorativo, sostegno alla

creazione d’impresa, all’apprendistato e ai tirocini formativi. Il servizio di Orientamento è erogato nelle giornate di apertura al pubblico del Centro Sociale, ovvero il martedì e il venerdì dalle ore 9 alle ore 12, tuttavia altre iniziative si avvalgono di strutture ed orari diversi, fra questi il progetto “Arianna”, accompagnamento all’inserimento lavorativo, che si svolge presso la Casa “Giovanni Paolo II” in v.le Grimaldi, 15. Tale progetto riserva a donne disoccupate l’opportunità di acquisire le tecniche di ricerca del lavoro e, con esse, alcune competenze informatiche di base e propedeutiche per una

forma autonoma di compilazione del curriculum vitae, della domanda di candidatura, della ricerca attiva di lavoro Tutte le iniziative sono nell’ottica di un sistema di rete solidale ed educativa pertanto in piena collaborazione con alcune scuole, con il Focal Point, con alcune cooperative sociali, con il Pronto banco. Tanto si è fatto, ancor più il da fare. L’audacia e la responsabilità delle operatrici dell’Associazione è una risposta educativa e formativa che conferma come orientare è accompagnare e offrire vie di riscatto socio-culturale attraverso una politica attiva del lavoro.

Iscrizioni al Gruppo Scout Catania 18

Sono aperte le iscrizioni al Gruppo Scout Catania 18 per le ragazze e i ragazzi dagli 11 ai 20/21 anni.

Oltre i 21 anni è possibile cominciare un percorso di formazione per diventare educatore scout.

Per informazioni e iscrizioni:

catania18@librino.it - 349/0941517 - 329/2606154 www.librino.it/catania18. Ci troverete ogni domenica alle 10:00 presso la parrocchia Risurrezione del Signore


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