IL QUART
Il Quarto: a cura della redazione Crossmedial del liceo Bertolucci di Parma Coordinamento: Roberta Campanini Silvia Fontana .
Direttore responsabile Aluisi Tosolini
EXPO
INTERVISTA AL PRESIDE Domande e risposte sulla sua vita professionale e privata
Tra architettura e cibo
A.Ricci, F.Borri, D.Bassani 2^D pag. 3
Rocco Melegari 5^E pagg.6-7
RUBRICHE VISTI PER VOI
1)
La teoria del tutto
Visto da lei : Virginia Cavallotti 3^E
Visto da lui : Francesco De Matteis 3^E 2) The Imitation Game Barbara Maracchini 3^E pagg.8-9
LETTO PER VOI 1)
G.Piccinini
Storia di una ladra di libri Anna Nadotti 1^E
^D L.Ranieri 3
CHARLIE HEBDO
pag. 9
Luca Cantoni 3째A UNA GIORNATA IN TRIBUNALE
INTERVISTE DAL CORRIDOIO
Federica Azzi 2^D
B.Burani S.Giordani A.Nadotti 1^E
pag 5
INCONTRO CON DI PIETRO
pag. 11
OROSCOPO
Lara Piemontese Filippo Mari 2^D pag. 4
Benedetta Burani Sara Giordani e Anna Nadotti 1^E
pag. 10
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Catene alla satira? A leggere si parte sempre dalla copertina. E anche noi lo faremo. È la copertina del nuovo e tanto atteso numero del settimanale Charlie Hebdo ad attirare la nostra attenzione: il Profeta come mai è stato disegnato. “Tutto è perdonato” – dice tra le lacrime – “Je suis Charlie”. Diversi sono stati i commenti in diverse sedi: c’è chi pensa che la satira mordace e irriverente di Charlie non si sia smorzata, rappresentando in prima pagina l’emblema del conformismo che va diffondendosi in questi giorni relativamente a quanto accaduto in Francia. C’è invece chi pensa, come ha spiegato lo stesso disegnatore Renald “Luz” Luzier, che quel Maometto sia ben differente. Non si tratta di quello che si potrebbe fraintendere come un atto blasfemo, ma una scusa verso chi, come la Francia intera, ha dimostrato veramente di essere Charlie. “Questo Maometto è più bello, è più simpatico. Ci piace di più. E dopo averlo disegnato, ho pianto”: è questa l’affermazione che tradisce Luz (in lato positivo!). Non solo alcuni musulmani, definiti “moderati”, ma lo stesso Profeta è vicino alle vittime: un pugno di ferro tra Charlie e soprattutto l’Islam moderato contro il terrorismo. La satira è la stessa, ma questa volta ha sistemato la mira: le parole possono divenire, come si è potuto vedere in questi giorni, ben più pesanti delle armi. Se era questo che si voleva dimostrare, la fragilità di un proiettile rispetto alla punta di una matita, l’obiettivo è stato raggiunto. E non mi riferisco al tragico evento alla sede del giornale, ma a ciò che è accaduto dopo, a cominciare proprio dalla copertina, che tanto, anche erroneamente, ha fatto parlare di sé. Diversi sono i riscontri che tale evento ha avuto nella società: l’Imam di Londra (intervistato per il programma televisivo Piazza pulita, 12/01) si schiera decisamente contro i giornalisti di Charlie Hebdo affermando ripetutamente “Io non credo nella libertà di espressione. È Allah che ci indica cosa possiamo dire e non di-
re”. Differente è il pensiero di Gipi, disegnatore intervistato da Daria Bignardi (nel corso della puntata de “Le invasioni barbariche” 14/01/15): “La satira è qualcosa che deve sempre andare dai deboli ai potenti. Chi fa satira deve lavorare su quelli più forti o che hanno il potere. La satira va sempre e solo in una di rezione: da chi non ha il potere verso chi ne ha”. Come è solito fare, nella discussione si è inserito anche papa Bergoglio ponendosi in una medietas: la violenza va condannata ma “la libertà di espressione ha il limite di non offendere nessuno”. E allora che dire? In questo caso forse si tratta più di libertà di espressione: è satira. Come imporre il limite dell’offesa alla satira? La satira è caricatura, critica, spinta al cambiamento, o almeno alla riflessione. E posto che questa non abbia un limite di autocensura, è proprio del genere letterario il parlare di tutto, anche di religione. Ciò che invece va esecrata è l’ostentazione della forza contro la parola. Un solo commento riferito a quanto finora accaduto, che guarda in faccia chi ha voluto imporre la propria, di opinione, con la forza: come si può affermare di non credere nella libertà di espressione avvalendosene per condannare inflessibilmente? Luca Cantoni 3^A
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I Ci descriva la sua carriera lavorativa: cosa l’ha spinta a lavorare come dirigente scolastico; cosa le piace di più del suo lavoro? Ho iniziato da insegnante, a 19-20 anni, di religione e italiano alla scuola media, poi dall’86 in avanti filosofia alle magistrali. Ho preso il primo incarico di presidenza alla direzione didattica di Fornovo 14 anni fa. La cosa che mi piace come dirigente è avere la possibilità di creare un luogo nel quale si possa sperimentare, dove è possibile provare passione per la cultura e l’apprendimento, soprattutto sentire la scuola come la propria casa. In cosa si considera diverso dagli altri presidi? Ogni dirigente scolastico ha delle caratteristiche che dipendono molto anche dalla dimensione personale; tutti i presidi hanno una base comune, poi ognuno ci mette del suo. Esempio: nel mio stile c'è una maggiore difficoltà a gestire temi particolarmente burocratici sulla sicurezza che invece ad altri presidi piacciono di più. Al giorno d’oggi ritiene che le assemblee di istituto abbiano ancora un valore per gli studenti? Quali ritiene maggiormente formative per gli studenti? Da quando sono state introdotte è cambiato molto. Al giorno d’oggi si fa fatica a renderle produttive; per esempio l’assemblea con Di Pietro è stata estremamente interessante, purtroppo ha potuto accedere un numero limitato di persone, per la mancanza di posti. Quando era studente, si interessava attivamente alla scuola? Sì, sono sempre stato uno studente attivo. Nella scuola superiore ero anche bibliotecario. C’è una cosa che ha determinato molto il mio futuro: c’era un insegnante di filosofia che non sapeva niente, quindi ci saremmo dovuti arrangiare. Così io e un altro ci siamo messi a studiare filosofia e a insegnarla ai ragazzi. Il suo principale pregio/difetto? Il difetto è il pessimismo, mentre il pregio è una caparbia passione. Il suo sogno di felicità? Non ho un sogno di felicità, essa è quotidiana. Il suo rimpianto? Nella mia vita ho cambiato molte volte opinione e mi sono promesso che non avrei mai provato rimpianti. L’incontro che le ha cambiato la vita?
Il giorno più felice? Adesso, oggi; domani sarà domani. La materia scolastica preferita? Filosofia La materia scolastica più odiata ? Disegno, l’unico 4 in tutta la mia vita. Città preferita?Venezia Il colore preferito?Nero Il fiore preferito? La viola Bevanda preferita? Vino Film cult? Sono assolutamente ignorante sui film, come serie televisiva “The Big Bang Theory”. La canzone che canta più spesso sotto la doccia:? Me le invento. Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico, che cosa cambierebbe? Niente, va bene così. Personaggio storico più ammirato? San Francesco. Il suo primo amore:? Avevo 19 anni. Se non avesse fatto il mestiere che ha fatto? Pensavo, da piccolo, di fare il contadino. Il dono di natura che vorrebbe avere? Più memoria. Il regalo più bello che abbia mai ricevuto? Ha a che fare con dei libri. Stato d’animo attuale? Nervoso e un po’ preoccupato. Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza? Quelle per le quali uno è capace si chiedere scusa.
Il suo motto? Sono tanti, è come se avessi tante vite. Sicuramente è l’incontro con persone che hanno dedicato la loro esistenza “È una vita difficile”, è il motto con cui ci si saluta tra docenti. ad altri. Il giorno più infelice della sua vita? Il giorno in cui è morto mio padre e non l'avevo chiamato la sera prima per salutarlo.
A.Ricci, F.Borri, D.Bassani 2^D
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Il futuro è nelle nostre mani 'pulite' Qualcosa non funziona in un paese che ha una Costituzione tra le più complete ed equilibrate al mondo, ma un tasso di corruzione e criminalità così elevato. E non è la sottoscritta a parlare, ma un ex magistrato che ha avuto un ruolo rilevante nell’ inchiesta di “Mani pulite”, uno dei processi più importanti per la triste storia della corruzione della classe politica in Italia: Antonio Di Pietro. Persone come lui hanno cercato di combattere quel “qualcosa che non funziona”; alcuni hanno avuto successo, altri no, ma soprattutto molte persone ci hanno rimesso la vita. Una lista che è davvero troppo lunga, quella delle vittime di mafia. “La situazione oggi in Italia è anche peggiorata rispetto ad un decennio fa. E io ho poca speranza per i giovani di oggi”, dice l’ ex sostituto procuratore della Repubblica. Un messaggio sicuramente realistico, e forse un po’ pessimista. Ma dice anche: “Non bisogna mai smettere di combattere la corruzione”. Ed è proprio da noi, dai giovani, dalla scuola e dall’ istruzione che si parte per realizzare tale obiettivo. Se è vero che il pieno rispetto della Legge sta alla base del benessere di un Paese, e quindi dei suoi cittadini, allora è bene che tutti capiscano che è il momento, ora più che mai, di rispettare le leggi, ma soprattutto di combattere chi quelle leggi non le rispetta. Senza la paura di ripercussioni, ma con la volontà di rendere il nostro un Paese migliore. E sebbene la nostra posizione di adolescenti possa sembrare impotente di fronte ad un problema tanto ampio e complesso come lo è la corruzione in Italia, l’ ex procuratore ha saputo rispondere anche a questo cruciale e sistematico dubbio, dicendo che il nostro ruolo è rilevante nei momenti di pacifica protesta e, raggiunta la maggiore età, nei referendum e nei voti politici. Se non possiamo cambiare il passato, ciò che è stato, impariamo da esso ed iniziamo a cambiare il presente seppure nei limiti delle nostre capacità; solo così cambieremo il futuro. Un futuro che deve essere nostro, nelle nostre mani, non in quelle della mafia e della corruzione.Con la speranza che solo allora le nostre mani saranno davvero pulite.
L’on.Di Pietro con i rappresentanti d’istituto al cinema Astra Sabato 17 gennaio le classi del Liceo Attilio Bertolucci si sono riunite al cinema Astra per un’assemblea di istituto con un ospite importante:l’onorevole Di Pietro.Subito dopo l'ingresso, alle ore 9.00, è stato proiettato un documentario che ha illustrato l'ascesa di Di Pietro come magistrato e politico, presentando anche i personaggi e i fatti di maggior rilievo accaduti tra fine anni '80 e inizio anni '90. Gli studenti hanno così potuto comprendere le storie di "mani pulite", "la prima e la seconda Repubblica", "Tangentopoli" e di alcuni politici di oggi. Terminato il video, il preside e i rappresentanti d’istituto hanno accolto l’onorevole Di Pietro, sottoponendogli in seguito una serie di domande. L’ex magistrato ha parlato dell'opinione pubblica, della corruzione e dei problemi che hanno caratterizzato gli anni del suo incarico, esprimendo anche numerose riflessioni interessanti. Alle ore 12.00 si è quindi conclusa l'assemblea e gli studenti hanno lasciato il cinema, consapevoli dell'importanza dell'incontro a cui avevano assistito e con una visione più chiara della recente storia politica del nostro paese. Filippo Mari 2^D
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Studenti come giudici: visita al Tribunale di Parma interesse economico'' questa è la vocina che riecheggia nell'aula. Poi viene fatta accomodare la maggiore indiziata: vani sono i suoi tentativi di dare spiegazioni ai giudici, ormai il verdetto è deciso: COLPEVOLE! Questa piacevole giornata passata nelle aule del tribunale, tra delitti e condanne, è servita anche per avvicinare noi giovani alla legge, che tanto ci pare lontana. Tale incontro si è svolto allo scopo di diffondere la corretta informazione sull’attività giudiziaria e sensibilizzare sulle condizioni in cui essa è svolta e, per quanto mi riguarda, il messaggio, soprattutto grazie In occasione della ''Giornata della giustizia'' svoltasi ai metodi particolari con cui si è voluto far comprenil 17/01, il Tribunale di Parma ha aperto le sue ''porte'' a noi studenti (provenienti da scuole differenti), permettendoci così di essere coinvolti in una realtà differente, composta da lunghi processi, avvocati e prove... Dopo un'introduzione in cui ci sono stati esposti diversi argomenti riguardo la composizione dei vari organi di giustizia, delle varie fasi che si affrontano di un processo e le eventuali ''lunghezze'' (che tutti criticano), siamo arrivati a ciò che tutti aspettavano: il processo simulato! Se la prima parte poteva risultare un po’ noiosa (parlo come studentessa), la seconda parte ha riacceso il mio interesse: cosa ci può essere di meglio per comprendere come veramente si articola la giustizia se non con un vero processo penale? Dopo aver fatto accomodare gli studenti che avrebbero fatto parte della giuria popolare e aver distribuito le coccarde con i colori della bandiera italiana, è iniziato il vero processo. Si trattava di un caso di omicidio realmente avvenuto (chiaramente modifi- dere (appunto, rendendo noi studenti parte di esso) cato per l'occasione) dove un malcapitato signore è stato recepito. Molto spesso infatti, noi ragazzi viene trovato misteriosamente morto in casa: chi non siamo attratti dalla legge e non immaginiamo sarà stato? Come e perchè? come dietro delle porte del tribunale, chiuse per la Le nostre domande trovano piano piano risposta maggior parte del tempo, ci siano passaggi precisi attraverso le varie disposizioni rilasciate dai da rispettare, che rendono la giustizia quella che è personaggi presenti in aula: il primo a cui vengono al giorno d'oggi. Infatti non dobbiamo pensare che poste le domande è il capitano della polizia di Parla giustizia sia sempre stata cosi, in numerosi anni ma (il reale capitano, non una controfigura) che di lotte, riforme e decisioni, la Costituzione Italiana spiega alcune possibili dinamiche e come, secondo la è diventata l'emblema della giustizia a livello monpolizia, poteva essersi svolto l'omicidio. diale. Piano piano, nella mente di noi studenti presenti in aula appaiono chiare le dinamiche: ''un delitto per Federica Azzi 2^D
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L’ARCHITETTURA DI EXPO MILANO <<Architettura ed esposizione, non c’è l’una senza l’altra>> è ciò che afferma l’architetto Emanuele Gruppi nel primo incontro con le classi quinte per EXPO Milano 2015. Un incontro che verte sul tema dell’architettura e sulla <<nuova concezione del pianeta che deve maturare in tutti noi>> come ricorda l’architetto Rigoni. È dalla metà del ‘700 che le innovazioni tecnologiche hanno portato grandi cambiamenti nella nostra economia, nella nostra società e nella nostra cultura. Questo ha comportato un sempre più grande desiderio di incontro (e scontro) tra le varie nazioni prima europee e poi di tutto il mondo. È in questo clima di concorrenza, infatti, che nascono le esposizioni universali. La prima fu a Londra nel 1851 con la quale l’Inghilterra “invitava” le altre nazioni a presentare le loro tecnologie in un unico luogo espositivo: il Crystal Palace, progettato dal giardiniere Paxton. Nasceva una nuova tipologia d’architettura come un’arte che non solo cambia l’ambiente intorno a noi, ma che è anche alla portata di tutti. Un’architettura che ha non solo un’utilità funzionale, ma anche uno scopo simbolico come ricorda la Torre Eiffel edificata proprio in occasione dell’EXPO di Parigi del 1889. Allora come oggi l’architettura gioca un ruolo fondamentale nelle esposizioni. L’EXPO Milano 2015 è però molto complicato sotto tutti i punti di vista. Non solo l’esposizione occupa un’estensione di più di un milione di metri quadrati, ma verte anche su un tema che deve comportare un dibattito e un confronto immensi. Una sfida non facile da superare.Tramite l’EXPO deve cambiare la nostra mentalità. Il tema principale è il cibo, ma, afferma l’architetto Rugoni: <<non è la Terra a doverci nutrire, ma siamo noi a dover nutrire la Terra>>. mondiale è incentrata solamente nelle mani dell’1% della popolazione sembra paradossale dedicare
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In un mondo devastato dalla crisi economica, dagli scontri sociali, da guerre estremiste e fratricide, in cui la metà della ricchezza un’esposizione universale di importanza mondiale al cibo. Dobbiamo però ricordare che sono il cibo, l’alimentazione e l’ambiente a collegare tutte queste problematiche. Imparando ad amare il Mondo (materialmente e figurativamente parlando) impareremo anche a trovare le soluzioni ai nostri problemi. <<Bisogna sentirsi appartenere al mondo non suoi proprietari>>, se noi vediamo in quest’ottica l’obbiettivo dell’EXPO ne capiamo anche l’importanza e il significato che l’architettura ci vuole trasmettere (non a caso sono state utilizzate biotecnologie nella costruzione dei padiglioni espositori, come Palazzo Italia). La sfida, com’è stato già ricordato, è molto difficile. Nel mondo i debiti pubblici, la temperatura, il consumo energetico crescono in modo esponenziale, è ovvio che prima o poi il mondo scoppierà ed è urgente, per questo, trovare soluzioni immediate intuite da ciò che i Paesi hanno da offrire l’uno all’altro. Attenzione però <<non bisogna confondere il catastrofismo con la speranza>>. Le soluzioni non devono quindi apparire irraggiungibili. È incoraggiante pensare che lo stesso architetto Rugoni ha messo in atto un nuovo modo di abitare unendo comunità, sostenibilità, energia, e ambiente: il cohousing. L’architetto ha infatti progettato e realizzato un palazzo a impatto zero i cui “condomini” vivono in stretta collaborazione riscoprendo il valore delle risorse naturali come dei beni da dividere. Infatti l’architettura rivoluziona il nostro modo di vivere e vedere le cose. È un segnale che ciò che vedremo all’EXPO sarà lì non solo per essere scoperto e per stupire, ma anche per avere le prove che un mondo diverso può e deve avverarsi. Come dice lo stesso Rigoni <<gli utopisti non sono quelli che dicono che il mondo si potrà cambiare, gli utopisti sono quelli che dicono che il mondo può andare avanti così>>. Rocco Melegari 5^E
CIBO CRIMINALE INCONTRO CON JH “Ogni volta che ci sediamo a tavola noi paghiamo il conto per un commensale in più che ci fa spendere di più e mangiare peggio. Questo commensale è la criminalità organizzata”. Luca Ponzi, giornalista del TG1, cita Pietro Grasso per parlare alle classi quinte delle agro-mafie in occasione del secondo incontro in vista dell’EXPO. L’autore del libro “Cibo Criminale”, con cui due anni fa il giornalista aveva messo in evidenzia le infiltrazione mafiose nell’industria alimentare italiana, dà subito qualche dato: nel mondo 850 milioni di persone soffrono la fame, un miliardo soffre di obesità e 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. È in questo contesto paradossale che si inserisce EXPO che Ponzi si augura non sia limitato a semplice fiera sul cibo, ma spunto per un’“ampia riflessione in campo alimentare”. A questo proposito il giornalista è un po’ scettico: non solo EXPO è in notevole ritardo in termini di costruzione, ma le indagini hanno rivelato la presenza nella ‘ndrangheta nella sua realizzazione: la mafia calabrese, la più ricca e potente, si è aggiudicata gli appalti tramite la corruzione. È triste vedere che quando si parla di cibo si parla di criminaltà organizzata.“La mafia è riuscita a guadagnare 15 miliardi di euro solamente nell’ambito alimentare”, nessuna impresa al mondo è mai riuscita a guadagnare tanto. Già in passato si è rilevata la presenza della mafia in ambito alimentare. Come in occasione della rivolta di Rossano, paese emiliano, dove la ‘ndrangheta utilizzava immigrati clandestini nella raccolta di pomodori, ripagandoli con pane secco, poca acqua e pochissimi soldi. Questi “schiavi”, qualche anno fa, si ribellarono e sfasciarono l’intero paese e, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, fu aperta un’inchiesta che rivelò la presenza della criminalità organizzata nel commercio dei pomodori. Op-
pure come quando si scoprì che i clan casalesi allevavano le bufale nella terra dei fuochi, producendo mozzarelle che contenevano diossina. Come quando si scoprì che l’olio toscano, prodotto tra i migliori al mondo, veniva prodotto dalla mafia con cherosene e acidificanti e immesso nel mercato come olio extravergine di oliva. Oppure come quando si scoprì che anche il nostro “Principe”, il ParmigianoReggiano, era vittima della criminalità: i clan, tramite la mafia russa, compravano forme di formaggio tedesco che, una volta in Italia, marchiavano con stampi rubati o falsificati. Il tutto spacciato per prodotto DOC, che noi abbiamo comprato e mangiato. Il problema è che i mafiosi non sono più ignoranti briganti di campagna. Sono laureati all’estero, giocano in borsa, hanno contatti con politici importanti. Sono degli imprenditori criminali. Come si può sconfiggere la criminalità organizzata? O come ci si può difendere? “Innanzitutto questa è una questione culturale”. Stando attenti al prezzo, leggendo l‘etichetta, comprando prodotti del territorio e di stagione si possono facilmente distinguere i prodotti “contraffatti” da quelli originali e sicuri. Va ricordato che l’Italia è il paese più severo in ambito alimentare. Si effettuano controlli con la guardia di finanza, con i NAS, con i NAC e con le guardie ambientali. È una guerra che possiamo vincere, anche perché è una guerra “a cui partecipiamo inevitabilmente tutti noi. Tutti”. Rocco Melegari 5^E
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La teoria del tutto visto da lei
visto da lui
La storia dell'uomo che cambiò le nostre conoscenze da una sedia rotelle
Finchè c’è vita c’è speranza
Quando il destino ci è contro, quando un ente di forza maggiore mina la nostra sorte,bisogna fare il possibile per non essere annientati del tutto e lasciare il segno,”Non ci dovrebbero essere limiti alla ricerca umana. Siamo tutti diversi. E per quanto la vita possa sembrare cattiva,c’è sempre qualcosa che si può fare e Stephen è uno studente cosmologo dell'Università di Cambri- riuscirci. Finchè c’è vita, c’è speranza.”-Stephen Hadge, che sta cercando di trovare l'equazione unificatrice per wking. Due anni di vita. Questa era la prospettiva di vita di Stephen Hawking nel 1963. La teoria del tutto, capolavoro di James Marsh, riprende la storia di una battaglia .Vinta. La storia di quel genio che è stato in grado di cambiare le nostre conoscenze sull'universo, nonostante la malattia che lo colpì all'inizio dei suoi studi.
spiegare la nascita dell'universo e come esso sarebbe stato all'alba dei tempi. Dopo poco conosce Jane, anch'essa studente di letteratura a Cambridge. Sono innamorati da poco, quando a Stephen viene diagnosticata la malattia che lo accompagnerà per il resto della senza però mai divenirne padrona. Jane, pur essendo a conoscenza di ciò a cui va incontro, resta accanto al suo compagno impegnandosi a vivere al meglio il poco tempo che rimane. Insieme a lei, gli amici, il professore e la famiglia, non smettono mai di dare fiducia e di sostenere quell’ uomo, che oltre a essere la causa di sacrifici e scelte a volte controcorrente, ha contribuito a dare un senso all'esistenza di ognuno di loro. Sicuramente a 21 anni nessuno si aspetta di essere colpito da una malattia degenerativa, ma come dice Hawking “c'è sempre qualcosa che si può fare con successo” e lui sceglie di vivere. Ma è proprio la determinazione di Jane che regala a Stephen la speranza. Quella che aveva perso appena conosciuta la sua malattia. La presenza di Jane allude continuamente al fatto che forse non servono calcoli matematici per scoprire che la forza più potente presente nell'universo è proprio l'amore, sebbene sia anche la più irrazionale e sfugga a ogni formula. Il tema principale del film, infatti, va oltre il merito delle teorie scientifiche che ha portato avanti Hawking, ma si deduce come al centro della sua ricerca scientifica ci sia il tempo, che, del resto, costituisce anche l'incognita della sua vita non potendo egli sapere quanto ne strapperà ancora alla malattia. Ciò che cerca di sconfiggere il protagonista è ogni “limite” che gli pone la vita davanti, proprio come fa la sua mente con la malattia: mentre la mobilità del corpo degenera, essa sembra non conoscere confini. La missione di Stephen e, soprattutto quella di Jane, sta nel vincere la forza di questo male, che ancora oggi lo accompagna all'età di 72 anni. Il regista, con questo film, cerca di sottolineare come l'amore della fisica sia spiegabile, mentre la fisica dell'amore no. Sicuramente la “teoria del tutto” è stata frutto dell'amore per la fisica, ma è stato il vero amore che ha spinto a dimostrarla e che ha spinto Stephen Hawking ad essere ciò che è adesso. Il messaggio più profondo e l'insegnamento di vita che traiamo da questa storia è di “guardare in alto verso le stelle, non in basso verso i nostri piedi. Siate curiosi”. Virginia Cavallotti 3^ E
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La Teoria Del Tutto rappresenta la vita straordinaria di Stephen Hawking,un genio che non si è fermato davanti alla malattia del motoneurone, che ha saputo andare avanti e contribuire enormemente alla ricerca e alla teorizzazione delle più importanti teorie fisiche e astronomiche. Teorie che hanno rivoluzionato la visione del mondo per la seconda metà del secolo nonostante Hawking avesse come diagnosticati due anni di vita rimanenti in seguito alla scoperta della malattia. Il film non si limita però a celebrare questa persona in modo struggente, grazie ad una colonna sonora coi fiocchi e un’ interpretazione magistrale, e porlo come esempio, ma dona vitale importanza alla figura di Jane Wilde, il primo amore di Hawking, colei che spinse l’allora studente dell’Università di Cambridge a rendere concrete le sue idee, colei che grazie all’amore e al sacrificio ha portato Stephen a non fermarsi e divenire colui che è. Questa donna, la quale può essere paragonata ad un pugno di ferro in un guanto di velluto, appare come la protagonista morale del film, meritatamente celebrata poiché capace di svolgere il ruolo di madre, amante, e in grado di essere la voce di un genio reso muto dalla vita, di un genio che senza di lei, probabilmente, non avrebbe avuto una forza d’animo così potente. Francesco De Matteis 3^E
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RECENSIONE LIBRO
STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI Vi sareste mai immaginati che la Morte potesse guidarvi attraverso una storia piena di colpi di scena e coragio? Nel suo celebre romanzo Markus Zusak, nei “panni” della Morte, racconta in prima persona la vita della dolce Liesel, una bambina che scopre di avere un’imitabile passione per la lettura senza sapere leggere nemmeno una parola. Ecco, la Morte è presente sin dalle prime pagine quando porta con sé l’innocente anima del fratellino di Liesel. Proprio vicino alla tomba del bimbo Liesel trova il suo primo libro, Il manuale del necroforo, come un messaggio che la spinge a cercare di comprendere le cose che ci sono scritte. Dopo quel terribile incidente, Liesel inizia la sua nuova vita in un altro mondo senza averne le chiavi: famiglia nuova, amici nuovi e città nuova che equivalgono a solitudine, tristezza e sconforto. Una madre burbera, solo all’apparenza cattiva, i compagni che la deridono e un inverno che sembra essere infinito. Tutto le pare un incubo senza fine e ogni cosa è contro di lei. Leggendo, entri nei pensieri della ragazza riuscendo così a vivere in prima persona tutto quello che sta provando. Nella tristezza e nell’oscurità però una piccola luce di speranza si accende: Rudy, un nuovo amico, la fa sentire a casa, consolandola nei momenti di tristezza e standole vicino. Un’altra luce nelle giornate di Liesel è rappresentata dal padre che riesce a darle tutto l’affetto e la comprensione che la madre sembra non essere capace di dare. Un giorno di quel freddo inverno bussa alla porta Max, un giovane ebreo che chiede protezione alla famiglia. Da quel momento l’atmosfera della casa non è più la stessa: Liesel e la famiglia devono chiudersi la bocca con lo scotch per mantenere un segreto. Tengono tra mano un bene prezioso: la vita di un ragazzo. Max passa le sue giornate rinchiuso in una cantina fredda e buia; Liesel cerca di fargli ritrovare la voglia di vivere diventando i suoi occhi, le sue orecchie e la sua bocca. Gli racconta com’è il tempo, gli riporta l’odore del pane appena sfornato, le risate dei bambini nelle strade, facendogli ricordare quanto è importante la vita. Passano tutti i pomeriggi insieme e si dimenticano della tragedia che si consuma fuori: paiono essere in una piccola bolla di vetro protetti dal potere dell’amicizia.
Ma l’avvento dei primi rastrellamenti costringe Max a lasciare la famiglia per cercare di attraversare il confine. Quante serate passate in cima alla collinetta insieme a Rudy ad assistere alle parate degli ebrei, sperando di non scorgere il viso del caro amico! Ma una fatidica notte le sirene suonano troppo tardi e, per colpa di un piccolo errore di lettura della cartina, un aereo fa cadere una bomba sulla via di Liesel, chiamata anche “via del Paradiso”. C’è chi sta ancora mangiando o festeggiando con gli amici, chi è ormai a letto da un po’. Tutto diventa nero e scuro. Un piccolo faro di speranza illumina una piccola e dolce bambina che, nella cantina di casa, sta sfogliando un libro. Chissà...la morte avrà portato via le anime della sua cara famiglia, dell’amico Rudy e di tutti gli amici con cui ha condiviso la vita? Una storia toccante e piena di emozioni che, con semplici parole, riesce a colpirti il cuore. Anna Nadotti 1°E
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OPOCSORO ARIETE ♈ (21/03-20/04) AZZURRO Grazie alla vostra creatività sarete pronti a stregare qualcuno a voi vicino, che tanti considerano inaccessibile e particolare! Ma attenti: potrebbe essere un’ arma a doppio taglio!
ROSA Questo mese sarà un mese di passione e fuoco, ma non giocateci troppo, potreste rischiare di scottarvi.
TORO ♉ (21/04-20/05) AZZURRO Anche se avete ricevuto delle sconfitte e siete costretti a lavorare con i nemici, non abbattetevi! Le vostre idee saranno le vincitrici! ROSA Questo mese ti porterà fortuna, però, non abituartici troppo: gli sconti finiranno!
GEMELLI ♊ (21/05-21/06) AZZURRO Tornando a casa incontrerai la tua anima gemella, ma attento: non lasciarti ingannare dalle apparenze!!! ROSA Studiate, ma trovate tempo anche per lo svago: uscite di più con le amiche e scoprirete molte cose su voi stesse e su di loro.
CANCRO ♋ (22/06-22/07) AZZURRO In questo mese non pensate solo allo sport, esiste anche una vita sociale. Vi consiglio delle vasche in centro: farete colpo. ROSA Sarà il mese all’insegna dello sport, spronate le vostre amiche a fare più attività fisica (che non sia girare per negozi e centri commerciali! ).
LEONE ♌ (23/07-23/08) AZZURRO Lotta contro le gazzelle e vedrai che, alla fine, sarai il re della savana! ROSA Cerca di riparare agli errori fatti: fai pace con tutte le persone con le quali hai litigato, però, in primis, fai pace con te stesso!
BILANCIA ≏ (23/09-22/10) AZZURRO Ragazzi, impegnatevi maggiormente nell’aspetto estetico : anch’esso è un arte (ma non tutti sono artisti). ROSA Non passare il tempo a pesarti sulla bilancia e a chiederti : “ troppo grassa? “ troppo magra?”: l’aspetto fisico non è tutto.
SCORPIONE ♏ (23/10-22/11) AZZURRO Segui il tuo istinto selvaggio e non farti condizionare da nessuno, neanche dai tuoi amici più fidati. ROSA Hai molti dubbi sulla tua vita, ma stai tranquilla, fra poco tutto apparirà più chiaro e riuscirai, finalmente, a conquistare la tua anima gemella.
SAGITTARIO ♐ (23/11-21/12) AZZURRO Studia in modo proficuo: i buoni risultati sono dietro l’angolo. ROSA Che ne dici di una gita in montagna nel weekend?! Farai sorprendenti incontri: la costellazione dell’orsa maggiore è a tuo favore!
CAPRICORNO ♑ (22/12-20/01) AZZURRO Sii felice, finalmente dopo tanti stenti è arrivato il momento della rivincita… un meraviglioso periodo ti sta aspettando e ti illumina la via. Hahahahaa ci avevi creduto? Ma quale periodo meraviglioso, è sempre la solita schifezza. ROSA È arrivato il momento di seguire le proprie passioni, dedicaci più tempo e fa sì che un tuo sogno diventi realtà...a parte il 10 in fisica, tutto è realizzabile.
ACQUARIO ♒ (21/01-19/02)
AZZURRO Trattieni le lacrime come un acquario trattiene l’acqua, va avanti e vedrai che prima o poi i pianeti si allineeranno a tuo VERGINE ♍ (24/08-22/09) favore (però non sappiamo dirti quando). AZZURRO ROSA Non essere scontroso come tuo solito e cerca di non prendere Dai giudizi positivi sui nuovi incontri e chiudi un occhio (ma le cose troppo sul serio. Dai spazio alla tua anima… in realtà ti facciamo anche due ) sugli errori altrui. consiglio di farlo per i tuoi amici che, ormai, non sopportano PESCI ♓ (20/02-20/03) più quel tuo carattere irascibile! AZZURRO ROSA Alzati con la luna dritta e non storta come il tuo solito umore, Nuota nel mare della sapienza, arrampicati sugli scogli del latila vita va vissuta con felicità (come quando hai appena scoper- no e raggiungi la vetta da te prefissata. ROSA to di aver preso 10 in matematica).
Burani Benedetta, Giordani Sara e Nadotti Anna 1^E 10
INTERVISTE BIZZARRE DOMANDE
Samuele
Fancesca
Quali sono i tuoi riti prima di una verifica?
Io ho una biro apposita che uso soltanto nelle verifiche, la considero una penna fortunata che anche durante l’esame di terza media mi ha portato fortuna.
Ripasso freneticamente durante tutto il tragitto sull’autobus casascuola.
Quali sono le 10 cose che salveresti se la tua casa andasse a fuoco?
-cane -biro delle verifiche -cellulare -ipad -orologio di mio nonno -torcia -occhiali -PC portatile -hard disk con foto -macchina fotografica
Quali sono le 5 cose più importanti in un rapporto di amicizia?
Quali sono le 5 cose per cui vale la pena vivere?
Salvatore
Francesco
Sara
Guardo il crocifisso e non mi ha mai portato fortuna….dovrei cambiare metodo!!!
Non ho nessun rito in particolare,mi affido allo studio e a quello che so.
Nel mio astuccio ho un quadrifoglio ormai essiccato che ho raccolto dopo l’esame di matematica. Prima delle verifiche gli do uno sguardo e spero mi porti fortuna.
-i miei gatti -ipad -cellulare -giacca -scarpe -familiari -estintore -violino -computer -cubo di rubik
-I-pad -cuscino -coperta -mangiare -bere -lampadina a energia solare -libri -cuffia -giacca (nel caso facesse freddo)
-il mio cane -persone che sono in casa -la mia collezione di -monete -giacca -scarpe preferite -biscotti -acqua (molto essenziale) -carta per scrivere -bussola -accendino
-cellulare - tablet -auricolari -tutti i CD -occhiale da sole -I-pod -album fotografico -burro cacao -cerchietto -il mio cuscino
-avere fiducia reciproca -affetto -solidarietà -rispetto -sincerità
-sincerità -fiducia -lealtà -allegria -un pizzico di stupidità
-rispetto reciproco -fiducia -aspetti in comune -empatia -fedeltà
-essere sincere l’uno con l’altro -fiducia -empatia -lealtà -allegria
-sincerità -fiducia reciproca -generosità -fraternità -sapersi ascoltare
-viaggiare -amicizia -famiglia -dormire -tennis
-aiutare gli altri - momenti felici -conoscere altre persone -girare il mondo -fare brutte esperienze per crescere
-tradurre una versione di latino -vedere la neve -vedere l’Italia vincere i mondiali -vedere mia mamma contenta quando prendo un bel voto -andare in vacanza con la famiglia
-divertimento -amicizia -passioni -relazioni con gli altri -riposo
-musica -amicizia -famiglia -dormire -viaggiare
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LOGITEST Christie versus Poirot gara di menti e mentitori 1922. L’ambiente è quello classico: salotto inglese, moquette, poltrone foderate di rosso vermiglio, tendaggio raffinato con decorazioni in rilievo in fili di seta. Quel pomeriggio, però, dopo l’english tea andato di traverso, la signora Jones si sentì tirata in causa. Il dito era puntato su di lei e nessuno spiccicava parola, ma tutti continuavano a deglutire sorsi amari di quel tea ormai freddato. Invece Hercule Poirot e madame Christie continuavano a discutere su chi fosse realmente il colpevole. Non era facile a dirsi: donna soffocata da un morbido cuscino lanuginoso, risalente al 1827, regalo della Queen in persona. Perché proprio soffocata? Nessuna impronta, nessuna sostanza, nessun cappio, nemmeno un’ecchimosi, né sul collo, né tantomeno in altre parti del corpo. Accanto alla donna solo quel famoso, morbido cuscino. –Vedete caro Poirot, il punto è questo: la signora non può essere nel modo più assoluto l’assassina artefice di quel delitto, almeno stando alla certezza dei fatti. – –Madame Christie, non posso assolutamente credere che voi dubitiate del mio ingegno. –Non sto assolutamente dubitando del mio, ovvero vostro ingegno: sono i fatti a parlare. Un uscino morbido di seta? – –Mia cara Agatha, così mi offendete. Si tratta di un affronto? – –Be’ mio caro Poirot, se proprio è così che volete mirare alla questione, ebbene sia: questo è un affronto!–
Ecco di seguito riportate le riflessioni addotte da Poirot, per certo corrette, tenendo conto che dei presenti in sala, il colpevole (o i colpevoli) si nasconde tra Mr Bachelor, Sir Landlord, Miss Jones e la cameriera Maid Hoover.Miss Jones è colpevole oppure no?
Se Mr Bachelor è colpevole, allora Sir Landlord fu suo complice. Se Sir Landlord è colpevole, allora o Miss Jones fu sua complice o Mr Bachelor è innocente. Se Maid Hoover è innocente, allora Mr Bachelor è colpevole e Miss Jones è innocente. Se Maid Hoover è colpevole, allora lo è pure Mr Bachelor. La soluzione nel prossimo numero del Quarto. (contenuto logico-teorico tratto da Qual è il titolo di questo libro?, R. Smullyan e riadattato da Luca Cantoni)
SOLUZIONE. Pena per Tristano?
l’iscrizione su A è falsa (dunque l’esito vero non è scritto in A) e pure quella su B: dunque l’esito vero è scritto in B. Se le lettere sono state scritte dalla “bugiarda” Isotta dalle bianche mani, significa che ciò che è scritto in B deve essere negato per conoscere la vera risposta: Isotta è arrivata ed è sana e salva. Purtroppo Tristano morirà prima di risolvere l’enigma.
La lettera A e la lettera C riportano affermazioni opposte, dunque una di esse deve per forza essere vera. Supponiamo che sia vera l’iscrizione riportata sulla lettera A: se A è vero, sarebbe vera anche l’affermazione scritta su B, ma questo è in contrasto con l’indicazione fornita dal testo (al massimo una di queste iscrizioni è vera!). Se A deve essere falsa, allora C non può che essere vera. A questo punto Luca Cantoni
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