BULLISMO E CYBERBULLISMO
Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l'atto in questione, come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. L'accezione è principalmente utilizzata per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici e più in generale di contesti sociali riservati ai più giovani. Lo stesso comportamento, o comportamenti simili, in altri contesti, sono identificati con altri termini, come mobbing in ambito lavorativo o nonnismo nell'ambito delle forze armate.
COS’È IL BULLISMO?
COS’È IL CYBULLISMO? •Il cyberbullismo, ossia «bullismo online» è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante gli strumenti della rete. Oggi il 34% del bullismo è online, in chat, quest'ultimo viene definito cyberbullismo. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su Internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico. In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19 anni, è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms. Tipi di cyberbulismo: •Flaming: messaggi online violenti e volgari (vedi "flame") mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.
•Molestie (harassment): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno. •Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, gruppi su social network, etc.
IL BULLISMO FEMMINILE
• Il bullismo femminile si serve della violenza psicologica più che di quella fisica per danneggiare chi ne è vittima. Per distruggere la vita delle loro coetanee, le ragazze usano il pettegolezzo, la critica e l’isolamento sociale, prendendo di mira ciò che per una ragazza è di primaria importanza in questa fase della vita: le relazioni con le sue coetanee. A lungo andare, le vittime perdono autostima, soffrono d’ansia e di problemi somatici o sono depresse, sviluppano un’avversione per la scuola e si inventano mille motivi per non andarci ed evitare così la vittimizzazione.
BULLISMO Sono coinvolti solo gli studenti della classe e/o dell'Istituto; generalmente solo chi ha un carattere forte, capace di imporre il proprio potere, puo diventare un bullo; i bulli sono studenti, compagni di classe o di Istituto, conosciuti dalla vittima; le azioni di bullismo vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenute, sono circoscritte ad un determinato ambiente; le azioni di bullismo avvengono durante l'orario scolastico o nel tragitto casa-scuola, scuola-casa; le dinamiche scolastiche o del gruppo classe limitano le azioni aggressive; bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali attraverso il contatto diretto con la vittima; reazioni evidenti da parte della vittima e visibili nell'atto dell'azione di bullismo; tendenza a sottrarsi da responsabilita portando su un piano scherzoso le azioni di violenza.
CYBERBULLISMO Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo; chiunque, anche chi e vittima nella vita reale, puo diventare cyberbullo; i cyberbulli possono essere anonimi e sollecitare la partecipazione di altri "amici" anonimi, in modo che la persona non sappia con chi sta interagendo; il materiale utilizzato per azioni di cyberbullismo puo essere diffuso in tutto il mondo; le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24; i cyberbulli hanno ampia liberta nel poter fare online cio che non potrebbero fare nella vita reale; percezione di invisibilita da parte del cyberbullo attraverso azioni che si celano dietro la tecnologia; assenza di reazioni visibili da parte della vittima che non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni; sdoppiamento della personalita: le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al "profilo utente" creato.
IL PROFILO DEL BULLO Dobbiamo sempre ricordarci che dietro un ragazzo che si comporta da prepotente ci sono: Bisogno di prevaricare sugli altri Incapacità di controllare gli impulsi Scarsa capacità di autocontrollo Incapacità di accettare regole e limiti Opinione di sé esagerata Mancanza della misura Livello di popolarità che diminuisce man mano che cresce il livello scolastico. E’ ostile nei confronti del suo ambiente, soprattutto verso genitori e insegnanti Assoluta mancanza di empatia E’ possibile che siano circondati da studenti che non commettono direttamente atti di bullismo ma rinforzano il bullo
Generalmente il bullo la sceglie perché: È diversa in qualche modo dagli altri (viene da un altro paese, ha un’altra religione, porta l’apparecchio ai denti, in qualche modo è diversa dall’immagine comune di bambino/adolescente). Non sarà facilmente aiutato dagli altri. Comunque la vittima spesso sviluppa emozioni ambivalenti: molte volte sperimenta sentimenti di rabbia verso i genitori, gli insegnanti e i compagni di classe da un lato perché non riconoscono la sua difficoltà a reagire, dall’altro perché pensano che la vittima sia in qualche modo responsabile del bullismo. In genere la maggior parte dei tratti di personalità della vittima lo rendono un obiettivo più facile. La vittima, infatti, presenta in genere: Bassa autostima Scarsa capacità di risoluzione dei problemi Sintomi depressivi Difficoltà emotive Sentimenti di solitudine Basso rendimento scolastico ed elevato numero di assenze da scuola Disturbi del comportamento Problemi psicologici /psicosomatici Stress Fobie/paure Incapacità di stare da solo Evitamento del contatto oculare
LO SPETTATORE Si tratta di ragazzi che assistono alle prevaricazioni, senza partecipare attivamente alle prepotenze fisiche ma solo a quelle psicologiche, e lo fanno sostenendo il bullo: fanno il tifo per lui durante una lite, applaudono alle sue bravate e alle prepotenze contro la vittima, incitano alla prepotenze, sbeffeggiando la vittima. La loro presenza durante gli episodi di bullismo risulta essere determinante perché con il loro atteggiamento incoraggiano in bullo alla violenza e ai comportamenti negativi. Un vero e proprio sostegno morale, e il bullo si sente come un pugile che tira pugni tra le incitazioni del suo pubblico. L’appoggio dei sostenitori accresce l’autostima del bullo che si sente più forte e sicuro ma, soprattutto, autorizzato a continuare. Si trova al centro dell’attenzione, protagonista indiscusso, il ruolo che gli è più congeniale. A differenza degli spettatori neutrali i sostenitori partecipano alle prevaricazioni, e anche se in modo passivo, il loro sostegno è fondamentale. Le motivazioni per cui i sostenitori incitano il bullo possono essere molteplici, tra le più importanti: •Antipatia per la vittima •Ricerca dell’approvazione del bullo •Coinvolgimento psicologico al branco •Legame di amicizia con il bullo
• Le cause del bullismo sono varie tra queste c'è proprio la vulnerabilità della vittima che è più sensibile del normale e non sa difendersi. Un 'altra causa importante può essere la mancanza di sostegno da parte dei genitori e degli insegnanti. Al giorno d'oggi anche con alcuni video-giochi violenti si può essere indotti a divenire bulli e ad agire violentemente sui più deboli. Il danno all'autostima della vittima si mantiene nel tempo e induce la persona ad un considerevole disinteresse verso la scuola e, talvolta, alcune vittime diventano a loro volta aggressori.
LE CONSEGUENZE Le conseguenze del bullismo sulla vittima: – Scarsa autostima, ansia, insicurezza. – Rischio depressione. – Attacchi di panico – Comportamenti autodistruttivi e autolesivi (autolesionismo o disturbi alimentari) – Dipendenza-abuso di sostanze – Difficoltà a raggiungere livelli di istruzione superiore e abbandono scolastico – Ritiro sociale – Maggior rischio a fallimenti lavorativi e sentimentali – Difficoltà nelle relazioni interpersonali – Difficoltà nel trovare lavoro/sul lavoro (mobbing da parte di superiori o colleghi) – Pensieri legati al suicidio
COME INTERVENIRE • Sono solo parole. Per quanto vi possano fare male non sono nulla di più. • Se si tratta di episodi di bullismo a scuola dovete segnalare questa cosa ai professori. Loro infatti sono degli alleati, anche se magari vi hanno dato dei brutti voti. Trovate fra i vostri professori chi vi ispira maggiore fiducia e chiedetegli un incontro privato magari alla fine delle lezione. A quel punto, non dovete avere timore o vergogna di raccontare al professore ciò che sta succedendo, loro sanno come intervenire per aiutarvi. Chiedete magari al vostro prof di non dire espressamente che vi siete lamentati, per non acuire il vortice di prese in giro, ma cercate insieme una tecnica per far smettere gli attacchi verbali. • Non abbiate paura di sfogarvi in merito a questo problema con i vostri genitori: vi vogliono bene e sperano che voi siate felici quindi, raccontare loro che siete vittime di bullismo è un passo per superare questi attacchi verbali e cercare di vedere il tutto sotto una prospettiva diversa. • Le parole cattive che i bulli usano contro di voi, ricordatevi, sono una loro forma di debolezza. Sono loro, i bulli, che sono insicuri e vi attaccano per sentirsi più forti: voi non avete niente che non va.
Il 7 settembre 2012, Amanda Todd caricò su YouTube un video dal titolo My Story: Struggling, bullying, suicide and self harm, nel quale, tramite una serie di flashcard, raccontava la sua esperienza .Al secondo anno di scuola media, Amanda si divertiva a fare nuove conoscenze tramite una video chat. Durante una conversazione, si fotografò per un estraneo il seno nudo. L'individuo l'avrebbe poi ricattata, minacciando di mostrare la sua foto in topless ai suoi amici a meno che lei non si fosse mostrata di nuovo. All'alba del Natale successivo, la polizia bussò a casa sua alle 4:00 del mattino, informando la famiglia Todd che una foto di Amanda in topless stava circolando on line. Amanda ne fu traumatizzata, manifestando ansia, depressione acuta e attacchi di panico. La sua famiglia cercò invano di aiutarla, trasferendosi. La ragazza iniziò a fare uso di alcool e droghe, con pesanti attacchi di ansia. Un anno dopo il ricattatore si fece nuovamente vivo: creò un falso profilo Facebook di Amanda, usando la sua fotografia in topless, facendo scoprire la vicenda ai nuovi compagni di classe, nella sua nuova scuola. Ancora una volta Amanda Todd si trovò costretta a cambiare scuola e riallacciò i contatti con una sua vecchia conoscenza. Il ragazzo le propose di avere rapporti sessuali mentre la fidanzata si trovava in vacanza. La settimana successiva, lui, la sua ragazza e un gruppo di altri ragazzi l'aggredirono all'uscita dalla scuola. Amanda tentò il suicidio ingerendo candeggina, ma si salvò grazie all'intervento tempestivo dei soccorsi. Al ritorno a casa Amanda lesse su Facebook commenti offensivi sul suo tentativo di suicidio. La sua famiglia si trasferì nuovamente in un'altra città, ancora senza risultati. Sei mesi più tardi ulteriori messaggi offensivi furono pubblicati sui social network. Il suo stato mentale peggiorò, trascinandola nella spirale dell'autolesionismo. Nonostante prendesse anti-depressivi e consultasse uno psicologo, ebbe un'overdose di medicinali e trascorse due giorni in ospedale. Amanda fu inoltre oggetto dello scherno di altri studenti nella sua scuola per i suoi voti bassi, conseguenza delle sue difficoltà di apprendimento e del tempo trascorso in ospedale per curare la sua depressione grave.
Real i z z at odal l acl as s eI B a. s .2018/ 19