Openig_16 Giugno 2016

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OPENING Liceo Artistico Ciardo Pellegrino • Lecce

pagine d’arte_09 periodico d’informazione giugno 2016

Un anno ricco di novità dal Liceo Artistico un benvenuto al neo-nato Liceo Coreutico

Tiziana Paola Rucco Dirigente Scolastica

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i sta concludendo un altro anno scolastico, come sempre vivace e ricco di esperienze, attività, progetti. Ed anche di novità, come la nascita, o meglio l’attesa dell’avvio dal primo settembre del prossimo anno di un nuovo percorso di studi, il Liceo Coreutico. E proprio come in una famiglia il piccolo “intruso” si fa spazio piano piano e sono tutti ad attenderlo facendo mille preparativi. Si può dire ugualmente per la nostra scuola che si sta preparando con entusiasmo ad affrontare questa nuova sfida formativa, sentendo già parte di sé il nuovo indirizzo di studi e facendo su di esso tanti progetti. Il percorso liceale coreutico rappresenta un arricchimento dell’offerta formativa ed anzi può essere visto proprio come il completamento di una formazione artistica intesa nel senso più ampio, come educazione all’arte nelle sue varie forme espressive, che hanno tutte in comune la potenza e l’immediatezza della comunicazione, l’universalità del linguaggio, il rigore e la disciplina delle basi teoriche, la bellezza delle forme di rappresentazione. La danza e la musica troveranno il loro spazio all’interno delle discipline artistiche e l’integrazione fra questi due bellissimi mondi produrrà il potenziamento della qualità della formazione della nostra scuola. Riguardo all’anno scolastico trascorso devo esprimere davvero molta soddisfazione per i traguardi sempre più elevati raggiunti, ampiamente rappresentati nelle pagine del giornale. Alcuni riconoscimenti sono particolarmente prestigiosi, ma sono lodevoli tutte le partecipazioni ed i premi ottenuti in concorsi e gare, che han-

no animato il nostro percorso scolastico, perfettamente integrati nell’attività disciplinare e segno della capacità sempre più diffusa dei docenti di promuovere una didattica che sa essere diversa e innovativa e valorizzare le eccellenze, in un percorso di continuo miglioramento del livello della formazione. A questo proposito è doveroso anche fare cenno ai progetti di alternanza scuola-lavoro attivati nelle classi terze: ricordo gli studenti di scenografia con aria quasi trasognata al termine del percorso realizzato con i Cantieri Teatrali Koreja; gli studenti di design catturati dalle applicazioni straordinarie della stampa 3D; e poi che dire

di tutte le altre esperienze, le molteplici attività svolte con varie aziende presso le Manifatture Knos, lo stage vissuto dal corso di audiovisivo nell’atmosfera del Festival del Cinema Europeo, le giornate trascorse fra reperti e scavi dagli “archeologi junior” con esperti del Dipartimento universitario di Beni Culturali. La nostra scuola, da sempre aperta al territorio, si è relazionata ancora di più con realtà produttive e formative, traendone arricchimento, stimoli e scambiando con esse esperienze e saperi. Un anno denso, impegnativo. Un anno segnato dall’applicazione della Legge 107, La Buona Scuola, che ha comportato

numerosi adempimenti aggiuntivi, ma ha avuto il merito di accelerarne fortemente i processi di miglioramento attraverso la spinta verso l’innovazione digitale, l’utilizzo funzionale delle risorse dell’organico di potenziamento, il maggior coinvolgimento di studenti e famiglie in processi di autovalutazione e di valutazione. Un anno insomma di cambiamenti, o meglio di novità che avviano una stagione di trasformazioni importanti e significative all’interno delle scuole. Il nostro Liceo ha affrontato la sfida con grande senso di responsabilità e di collaborazione fra tutte le componenti, grazie alla capacità che ha maturato nel tempo di confrontarsi e di costruirsi attraverso un rapporto dialettico, dimostrandosi una scuola sempre vivace, moderna, in continuo fermento, e per questo aperta positivamente ai cambiamenti. Grazie a tutti per aver collaborato, docenti, studenti, famiglie, personale scolastico. Un saluto particolare ai docenti neoimmessi in ruolo assegnati per questo anno scolastico alla nostra scuola che proseguiranno altrove la carriera professionale e agli studenti che terminano il corso di studi; insieme con un augurio per il futuro spero che conservino il ricordo di una comunità scolastica che ha saputo accogliere e formare. Al prossimo anno. Ai prossimi traguardi. Avendo come finalità educativa quella di formare persone capaci di svolgere un ruolo attivo e propositivo all’interno di una società globale. In alto Elaborazione grafica di Sara Stomeo IV C Grafica Sotto Un frame del video di Christian Boltanski in mostra alla 56. Biennale di Venezia

Le parole del corpo letture e musica per About a body Pina Centra docente di Italiano L’accettazione di sé non può prescindere dalla percezione di sentirsi accettati dagli altri. Nell’età adolescenziale quel filo invisibile che tiene legati fra loro corpo e mente si allenta e si tende di continuo, a volte lacerandosi irrimediabilmente. L’incapacità di stare tra la gente spesso è la conseguenza del non riconoscersi, del sentirsi inadeguati, diversi. La chiusura al mondo diventa allora l’unica difesa.

Ma agli occhi attenti dell’adulto, specie se vive quotidianamente a contatto con i giovani, come in una scuola, non sfuggono quei segnali di disagio che più o meno inconsapevolmente traspaiono dai gesti, dagli sguardi, dagli atteggiamenti di quei corpi fragili, ritenuti gli unici responsabili di un tormento interiore che sembra non avere alcuna possibilità di placarsi. Guidare i nostri alunni in questo viaggio tra le pagine di artisti, filosofi, scienziati, poeti, scrittori che hanno parlato di corpi è stato il mio modo di vivere e condivi-

dere con loro il progetto About a body. Dalla continua ricerca di conferme nello sguardo di sconosciuti, di Anna D’Elia, alla bellezza dell’anima cantata da Osho; dall’immagine ideale perennemente inseguita da Michela Marzano all’incedere sinuoso e carnale dell’amata di Charles Baudelaire; dai corpi incisi di messaggi da inviare al mondo di Gustavo Pietropolli Charmet alla folle e spasmodica ricerca di un’immagine ormai disfatta di Katherine Pancol; dai limiti corporei di Marina Abramovic alla scommessa arti-

stica del corpo che cambia continuamente di Orlan; dalla straordinaria metamorfosi corporea della ninfa penea di Ovidio alla naturale e comune bellezza della donna di William Shakespeare. Parole, suoni, emozioni. Ognuno ha cercato un pezzo della propria anima nei brani scelti, guardando dentro di sé e aprendosi agli altri. La preparazione di questo momento per la mostra di fine anno si è trasformato ancora una volta in un’importante opportunità educativa e formativa.


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Il Salento, dove inizia l’Italia Roberto

Cotroneo

i Negramaro incontrano gli studenti Aurora Cuppone V C Arti Figurative

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itornare al liceo e giocare con i ricordi, sono le 11.00 del 12 ottobre e nell’artistico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce si respira eccitazione e nervosismo. I tecnici e i giornalisti si muovono veloci e fanno passare i cavi per la diretta televisiva. Aspettano Emanuele (Lele) Spedicato ed Ermanno Carlà, chitarrista e bassista del noto complesso musicale Negramaro. I due musicisti sorridono a più di cento

ragazzi e questo destabilizza un po’ gli studenti. Si aspettano dei divi, invece Ermanno prende il microfono, e con un sorriso dice «ce siti beddhi», catturando la platea. «Il vero successo - aggiunge Lele è la possibilità di fare quello che ti piace, quello mediatico è secondario, una conse-

guenza». «Non eravamo studenti modello - racconta Ermanno - ma avevamo il fuoco dentro». Si è avvertito il legame tra arte e musica, soprattutto perché entrambi i musicisti sono ex allievi del liceo artistico di Lecce, un legame ribadito dalla maglietta prodotta per l’occasione dagli studenti della sezione grafica. I due artisti sono i portavoce di un gruppo, che con l’ultimo album La rivoluzione sta arrivando, è ritornato alle origini. È interamente autoprodotto ed è il risultato di un lungo viaggio che li ha visti recuperare lo spirito degli esordi, quando partirono dalla loro terra natia, il Salento. Una condizione facile da comprendere per chi vive in un lembo di terra che, «cambiando prospettiva, può essere vista non come la fine, ma l’inizio dell’Italia. Bisogna guardare oltre il muro». Un territorio, quello pugliese, che è protagonista grazie a “Medimex Kids” del progetto del Salone dell’innovazione musicale, promosso da Puglia Sounds, che porta la musica tra

i banchi di scuola e avvicina gli studenti pugliesi alle star della scena musicale italiana e che, grazie alla collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno, diventa anche laboratorio di giornalismo. (Articolo pubblicato su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 ottobre 2015).

Musica e sperimentazioni In occasione del MEDIMEX KIDS, il 15 ottobre scorso gli studenti hanno incontrato Populous (Andrea Mangia), giovane musicista e producer elettronico, nato e cresciuto nel Salento, ma già pienamente affermato sulla scena internazionale.

n evento tra quelli di particolare prestigio è stato senza dubbio l’incontro con Toni Candeloro, danzatore e coreografo, in occasione dei festeggiamenti per la Giornata Mondiale della Danza, presso il Liceo Artistico e Coreutico, mirato a stimolare alla visione contemporanea di un teatro totale tra musica, danza, pittura e letteratura. L’incontro, curato dalla prof. Donatella Ianne con il contributo della prof. Carla Lezzi, si è tenuto il 29 aprile scorso nell’atrio monumentale dell’ex Istituto d’Arte “G. Pellegrino” ed è stato rivolto agli studenti degli indirizzi di Scenografia e Audivisivo e ai ragazzi (accompagnati dalle loro famigle) che il prossimo anno frequenteranno l’indirizzo Coreutico. Candeloro ha affascinato tutti con la storia dei Ballets Russes, la famosa compagnia che nei primi anni del Novecento rivoluzionò il modo di creare, danzare e fruire il balletto del XX secolo. A ricordare questa esperienza artistica, avvenuta il 29 maggio del 1912 al Théâtre du Châtelet di Parigi, una proiezione di

immagini e opere curata da Candeloro e dalla storica del costume Federica Tornese, suffragata da una meravigliosa sfilata di costumi provenienti dalla collezione personale di Candeloro e riproducenti quelli dell’Uccello di fuoco di Stravinskij e di Shéhérazade di Rimskij-Korsakov. Le immagini in video e i costumi hanno rievocato l’incanto di quell’evento, tuttora stimolo alla creatività, di quel fondamentale momento coreografico e teatrale in cui la danza raggiunse uno scopo unico ed irripetibile, dove l’illusoria leggerezza del balletto classico lasciò il posto alla concezione pura dell’artista coreografo, musicista o pittore.

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l 17 ottobre gli studenti hanno incontrato il noto scrittore e giornalista Roberto Cotroneo che ha presentato il suo ultimo libro intitolato Lo sguardo rovesciato in un dialogo con la Dirigente Scolastica e la prof. Maria Agostinacchio. Durante l’incontro è stato possibile anche approfondire temi di assoluta attualità. Lo scrittore, nel suo affascinante discorso, ha parlato del progresso e della tecnologia, che hanno trasformato il nostro modo di pensare e di percepire la bellezza. Il suo approfondimento ha spinto a riflettere su come sia cambiata la concezione dello scatto fotografico. Perché oggi tutto è fotografia prima ancora di essere realtà.

In alto Andrea Populous A destra La prof. Mariella Agostinacchio, Roberto Cotroneo e la Dirigente Tiziana Paola Rucco

Toni Candeloro racconta la storia del balletto russo

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Tonia Paladini V G Audiovisivo e Multimedia

A sinistra Anastasia Scurti IV C Grafica dona la maglietta del liceo ai Negramaro

Nell’empireo della danza Gli alunni della V D Scenografia

i selfie, un ostacolo alla vita vera

Per la creazione di scene e costumi di L’Après-midi d’un Faune, il famoso impresario dei Ballets Russes Sergej Diaghilev si affidò all’intuizione artistica di Leon Bakst e scelse Vaslav Nijinskij come interprete e coreografo ispirandosi ai bassorilievi greci ed egizi I “Ballets Russes” influenzarono i pittori fauves fino all’Art Déco. Della compagnia fecero anche parte numerosi compositori, tra i quali Stravinskij e Ravel, e pittori come Picasso e Braques. I costumi e le opere della collezione personale di Toni Candeloro seguono un percorso filologico che dalla nascita del balletto mitologico, con Isadora Duncan, arriva a Michel Fokine (Daphnis et Chloé e Narcisse) e a Leon Bakst. Per l’importante evento i ragazzi del quinto anno di Scenografia hanno realizzato un pannello decorativo sul tema della danza mentre i ragazzi dell’ultimo anno della sezione Audiovisivo e Multimedia hanno curato le riprese video e il montaggio fotografico.

La generazione degli studenti è nata nell’era dei social; la maggior parte di loro “smanetta” sulle varie applicazioni, come ad esempio Facebook o Instagram e cerca di crearsi un “avatar”, ovvero un’immagine “perfetta” e virtuale. Questa visione narcisistica sottrae identità e nasconde il proprio sé.Viviamo nell’epoca dell’auto-celebrazione, dell’apparire tramite un selfie, spesso ritoccato, apprezzato virtualmente con i “like”. Roberto Cotroneo durante il dialogo ha affermato: «Sta accadendo qualcosa di impressionante, ma nessuno se ne rende conto. Sta accadendo che tutti hanno scambiato le fotocamere dei loro cellulari per macchine fotografiche vere. Milioni di persone ormai da qualche anno consegnano vite intere, ricordi e bellezza a sistemi che scattano foto orrende, che non restano perché si possono guardare solo come fossero a un microscopio. Sappiatelo. Smettete, usate macchine fotografiche vere! Anche digitali. Ma non illudetevi. E soprattutto, lasciate ai tramonti i colori che gli spettano. E guardate meglio cosa sapeva inventarsi Cartier-Bresson con una vecchia Leica e una pellicola in bianco e nero». Queste parole molto incisive hanno suscitato forti emozioni: è vero, la tecnologia ha cambiato le nostre vite, ma se si evita di nascondersi dietro queste maschere auto-create e se si smette di fissare solo lo schermo di uno smartphone, si può tornare a vedere, forse, la vita reale e il nostro volto. Quello vero.


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Il mare dentro

Sulle orme di un sogno

Lorenzo D’Alba, Alessia Fallica IV B Arti Figurative

Ludovica Persano IV A Architettura e Ambiente

ultima tappa del progetto sul Mediterraneo

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uest’anno si conclude l’incredibile esperienza, coordinata dai proff. Paola Pascariello e Nicola Refolo, che ha tenuto impegnate per tre anni consecutivi classi trasversali del nostro liceo. L’iniziativa, creata con l’obiettivo di documentare e rafforzare la conoscenza e la consapevolezza del panorama mediterraneo, ritorna nella sua versione 3.0, l’ultima e più matura. Sottotitolo di quest’anno è Il mare dentro e riassume che il progetto, questa volta, si accosta all’analisi del segno indelebile che l’elemento liquido riesce a tracciare nell’uomo. E lo fa, come sempre, avvalendosi della partecipazione di personalità di spicco nell’ambito dello sport acquatico. Il 5 febbraio scorso l’istituto ha ospitato Michele Giurgola, recordman mondiale di apnea profonda, Stelio Rescigno, istruttore di vela e Giovanni Metafuni, membro del Club leccese di pesca in apnea. La principale finalità di questa iniziativa era di permettere agli invitati di condividere con i ragazzi la propria personale ed intima relazione con l’ambiente marino. A cominciare dagli aspetti tecnici e professionali, che richiedono studio della strumentazione e duro lavoro, passando per la preparazione fisica e mentale che, negli sport svolti in profondità, necessita di grande dedizione e sacrificio, fino al momento di contatto diretto con il mare, fonte di allegria e convivialità, se vissuto in compagnia, o matrice di sentimenti più profondi, passionali, nell’esperienza solitaria. Nella stessa missione si sono cimentati gli allievi delle classi

III e IV B Arti figurative. I ragazzi sono riusciti, attraverso l’apprendimento, la sperimentazione e l’utilizzo di tecniche vecchie e nuove, a realizzare opere che esprimessero pienamente il loro rapporto con il Mediterraneo, dando vita a soggetti, immagini, emozioni, tutti meravigliosamente diversi. Qualcuno si è accostato all’oggettistica che accompagna l’esperienza marittima, studiandola tramite visioni lenticolari e contestuali, dando importanza alla materia. C’è chi ha scelto di estraniarsi completamente dal realismo puntando sull’astratto e chi quell’astratto l’ha riportato nel figurativo, creando una visione multisensoriale. Molti hanno scelto di intraprendere una visione soggettiva del momento di incontro con il mare, o immedesimandosi idealmente nelle sensazioni passionali e spirituali regalate dall’apnea. Taluni hanno visto un legame tanto intimo con il mare da “confondere” sangue e acqua. Poi c’è chi, nella sua peculiarità, è riuscito ad individuare allegorie mitologiche e carnali. Alcuni, infine, hanno scelto di documentare la faccia più aspra e brutale del Mediterraneo, focalizzandosi sull’azione deteriorante dell’umano sulla fauna marina, oppure programmando un esame di coscienza in relazione alla tematica immigrazione.

in ricordo di Rina Durante

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aterina Gerardi ha presentato nel dicembre scorso presso il nostro liceo il libro/film L’Isola di Rina Ritorno a Saseno. L’incontro, coordinato dalla prof. Franchina Rizzo, ha permesso agli alunni del triennio di conoscere una pagina essenziale e inedita dell’esperienza di vita della scrittrice salentina, scomparsa nel 2004, attraverso gli occhi e il cuore di chi le è stata vicina. Ricollegando i fili del discorso letterario e intellettuale di Rina Durante, l’autrice del film ha realizzato il sogno della sua amica: ritornare nel luogo mitico della sua infanzia. Saseno, terra di tutti e di nessuno, nel golfo di Valona, è l’isola dove il padre di Rina Durante è capo militare delle truppe che la occupano, sino allo scoppio della seconda Guerra Mondiale. Caterina Gerardi racconta questa grande e difficile esperienza, cominciata nel 2010 e durata tre anni a causa della complessa burocrazia, che ha ritardato la visita sull’isola.

Gluklya Pershina incontri internazionali al liceo Angelica Raho, Guendalina Rollo, Elisabetta Zappatore VB Arti Figurative

«Quando la protesta è iniziata ho semplicemente deciso di mettere i vestiti sulle stecche e di uscire». Sono queste le parole di Natalia Pershina Yakimanskaya (in arte Gluklya), artista russa tra i protagonisti dell’ultima Biennale di Venezia che gli studenti del liceo hanno incontrato lo scorso 7 febbraio. Sulla base il titolo della 56° edizione All the world’s futures l’artista ha deciso di realizzare la sua installazione parlando, prima ancora del futuro, del presente in cui siamo immersi. Il tema che ha scelto sono i vestiti, gli oggetti più intimi di una persona, che costituiscono quasi una “seconda pelle” e che diventano manifesto di un pensiero politico e sociale. Durante l’incontro Gluklya ha spiegato l’origine di questo progetto partito dalle proteste sociali in Russia contro l’elezione discussa di Vladimir Putin e concretizzato in una serie di bozzetti preparatori dell’installazione che gli studenti hanno avuto l’occa-

sione di vedere da vicino durante il viaggio d’istruzione alla Biennale veneziana. Gluklya usa vestiti molto spesso usati, vissuti, che hanno una storia; la scelta dell’utilizzo di un determinato capo non è casuale, incide sul messaggio del singolo “personaggio”. Oltre alle installazioni, l’artista predilige diverse forme artistiche, come il filmato e la fotografia. Il primo è affrontato con una sorta di coreografia in chiave teatrale e i personaggi molto spesso assumono atteggiamenti inusuali, caratteristiche che influiscono sulla comunicazione del messaggio. L’incontro si è rivelato interessante per gli studenti per poter comprendere il lavoro di un’artista internazionale e Gluklya ha illustrato altri progetti, come un video sul ruolo dell’uomo e della donna nella società: nella prima parte le donne eseguivano passi femminili ed eleganti che gli uomini dovevano imitare, nella seconda parte accadeva l’esatto contrario: metafora del ruolo diversificato tra i sessi, il cui equilibrio è possibile solo in una società utopica. Il filmato ha suscitato grande curiosità, dubbi e perplessità, generando un ampio

Attraverso le riprese delle coste ripide, della natura selvaggia, delle estese zone ove il profumo delle ginestre riempie il respiro e la mente, la regista ha cercato di rendere percepibili le emozioni provate nel raggiungere il “Rifugio intellettuale” di Rina Durante che ha sempre desiderato di tornare nella sua isola. Dopo la morte di Rina, Saseno è diventata un pensiero costante anche per Caterina Gerardi e questo lavoro rappresenta il “dono” che ha voluto fare alla sua amica.

confronto. Il progetto, proposto dall’artista, di un workshop sull’utopia e sulle criticità sociali è stato accolto con entusiamo e nel mese di maggio alcuni studenti hanno partecipato a un “laboratorio di idee” per un video che Gluklya realizzerà a Lecce con il liceo e i minori richiedenti asilo ospitati nelle comunità salentine.

In alto a sinistra Giovanni Metafuni, Michele Giurgola, Stelio Rescigno I lavori di Stefano Brogna (a destra) e Guendalina Rollo (al centro) A sinistra Gluklya e Alessandra Pomarico


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I fantasmi sono in noi

il premio per la Giornata Mondiale del Teatro

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’idea è risultata brillante e vincente. La classe IV I Audiovisivo e Multimedia ha preso spunto da una leggenda ambientata nell’ex Istituto d’Arte di Lecce per raccontare un’originale e toccante storia di immigrazione clandestina. La sceneggiatura teatrale de I fantasmi sono in noi è stata premiata, classificandosi al secondo posto al concorso Nazionale “Scrivere il teatro’’, indetto dal Miur in collaborazione con il centro italiano dell’Internation Theatre Institute (ITI). Nato da un progetto scolastico di scrittura cinematografica curato dagli alunni della IV I e in particolare da Viola Rizzo, Nicole Turi e Francesca Mazzeo, il testo de I fantasmi sono in noi è stato dalle stesse adattato a sceneggiatura teatrale. Il 16 marzo scorso le tre studentesse, accompagnate dal prof. Enzo De Giorgi, referente del progetto, hanno ritirato il prestigioso riconoscimento presso il Teatro Vascello di Roma in occasione della Giornata Mondiale del Teatro. Le premiate hanno anche avuto l’onore di assistere al reading proposto dagli attori teatrali Sara Donzelli e Alberto Caramel, che hanno interpretato il loro racconto. Il premio è stato consegnato dagli attori Franco Oppini e Giuliana Lojodice. Un traguardo importante per alunne che

studiano da appena due anni le materie cinematografiche. In occasione della premiazione, il Sottosegretario Faraone ha presentato ufficialmente le prime “Linee guida sull’alleanza Scuola-Teatro” del Miur. La leggenda che ha ispirato gli studenti si tramanda da generazioni e narra di un fantasma che durante la notte vagherebbe per i corridoi deserti della nostra scuola. Il fantasma sarebbe quello di una giovane suora, murata viva, chissà per quale ragione, nei sotterranei della sede Pellegrino che collegano, secondo i racconti, il liceo col convento di monache di clausura confinante. Gli alunni della IV I Audiovisivo e Multimedia sono partiti da questo pretesto per metter in scena il loro soggetto, raccontando le vicende di Maria, una studentessa che perde i sensi scivolando nei bagni dell’istituto e che, rimanendo chiusa nell’edificio per molte ore, si risveglia scoprendo che di notte la scuola è abitata da immigrati che la occupano, come fantasmi clandestini. Conosce così Zahira, ragazza madre siriana che le racconterà la sua triste esperienza di fuga dalla guerra. Maria si spoglierà dei pregiudizi e avrà un emozionante dialogo con la donna.

Momenti della premiazine con Franco Oppini

Artisti in Vista XXII edizione di Cortili aperti

Una voce Il premio per il mare Albo Scuole

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l manifesto progettato dagli studenti della III D Grafica con il prof. Rodolfo Stigliano è stato scelto dalla Provincia di Lecce come immagine simbolo per il “Sì” al Referendum sulle trivellazioni in mare. Al di là delle posizioni politiche, gli studenti hanno voluto mettere in luce le “violenze” ambientali nei confronti del Mediterraneo. Il Mare Nostrum è stato uno degli elementi del paesaggio più vicini alla sensibilità creativa dei ragazzi che hanno voluto esprimere così la necessità di salvaguardare il loro territorio.

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ncora un riconoscimento per “Opening”, il giornale del liceo. Il premio per l’edizione dello scorso anno è stato assegnato da “Albo Scuole”, Associazione Nazionale per il Giornalismo Scolastico. Il giornale si è posizionato fra i primi cento a livello nazionale. Alla redazione, formata dai proff. Anna Chiriacò, Marinilde Giannandrea e Rodolfo Stigliano, quest’anno si è aggiunta la prof. Pina Centra. Tra i collaboratori della testata la Dirigente, gli studenti e i docenti del liceo.

Menzione speciale nel concorso dell’ITES Olivetti, “Sport e amicizia per l’inclusione”. 1° classificato il Liceo Artistico con Cristina Di Lecce, Giorgio Longo e Giorgia Leo della V G Audiovisivo

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pertura straordinaria per la sede storica dell’ex Istituto D’Arte “G. Pellegrino”. In occasione dell’edizione 2016 di “Cortili aperti”, coordinata dalla prof. Alessandra Carucci, è stata esposta la collezione dei “Maestri dell’Istituto d’Arte”. Tra le opere più significative il

bozzetto dedicato a Vittorio Emanuele II di Antonio Bortone, il Toro in ferro di Antonio D’Andrea, la Figura femminile di Aldo Calò, Le Maschere di Giancarlo Moscara e il lavoro di maiolica di Auro Salvaneschi, che è stato per molti anni preside dell’Istituto d’Arte Pellegrino. In mostra anche alcune acquisizioni recenti donate da Ercole Pignatelli, Fernando de Filippi, Salvatore Esposito.

La collezione testimonia la presenza nell’istituto leccese delle personalità più importanti dell’arte pugliese, e non solo, che in vari periodi storici hanno frequentato la scuola come docenti o come allievi. L’evento è stato curato dai proff. Salvatore Luperto, autore anche del catalogo Museo Giuseppe Pellegrino (Edizioni Grifo, 2012) e Anna Panareo. All’allestimento hanno partecipato i proff. Vito Cofano e Raffaele Romito; la veste grafica è stata curata dal prof. Rodolfo Stigliano.

I dirigenti scolastici, Auro Salvaneschi e Tiziana Paola Rucco Momenti della mostra


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Tra i marmi delle Alpi Apuane

un premio prestigioso per tre studenti del Liceo U

n crocevia tra le arti. Il lavoro di scultura Percorsi di Claudia Rizzo (Arti Figurative), Giorgia Isola (Grafica), Davide Carati (Architettura e Ambiente), guidati dal prof. Andrea Buttazzo, ha vinto il primo premio (ex-equo con l’opera presentata dalla Youth Initiative High School di Viroqua, Wisconsin, Usa) “Vie della scultura. Routes of scultpure International Contest 2016” di Massa Carrara. Il concorso era finalizzato alla realizzazione di due bassorilievi in marmo, destinati alla decorazione esterna dell’Ospedale del Cuore di Cardiochirurgia Pediatrica “G. Pasquinucci” della città toscana ed è stato promosso da “Elettotour”, tour operator specializzato in stage e

viaggi con una progettazione dedicata agli studenti di scuole internazionali, particolarmente di indirizzo Waldorf

Steiner e da “Un cuore un mondo onlus”, associazione italiana no-profit, fondata nel 1993 attraverso l’iniziativa di un gruppo di genitori di bambini con gravi cardiopatie congenite, nata in supporto dell’Ospedale del Cuore. Sarà riproposto annualmente alle scuole di tutto il mondo al fine di decorare, anno dopo anno, una parete esterna dell’ospedale, con i messaggi di studenti di ogni parte del pianeta. La scultura, realizzata dai tre vincitori, si dipana tra la dimensione bidimensionale e quella tridimensionale: è una forma che si basa sugli aspetti espressivi propri del disegno e delle discipline pittoriche, sviluppa la rappresentazione nello spazio dello studio grafico e si struttura nella costruzione dei volumi legata alla linearità architettonica. Il bozzetto, realizzato prima in argilla e poi in pietra, presenta una ricerca di bilanciamento tra l’architettura complessa del labirinto contrapposta alla leggerezza di un quadrato di carta che possa, immaginariamente, avvicinarsi al cielo. Gli alunni, accompagnati dal prof. Buttazzo, saranno ospiti dei laboratori degli Studi d’Arte Cave di Michelangelo di Carrara per realizzare in marmo l’opera

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bambini come anima del mondo, come unica cosa che ci rimane della dolce purezza del paradiso, della bontà del creato. Come si può sopportare che tanto dolore possa intaccare i loro sguardi innocenti? Purtroppo, la vita ci può cullare come il dolce soffio del vento, oppure investirci come un uragano, ma, grazie a medici e strutture come l’Ospedale pediatrico “G. Pasquinucci” di Massa Carrara, si può donare ai piccoli un sorriso.

premiata e saranno guidati dagli stessi artigiani del laboratorio, che seguiranno direttamente l’esecuzione, in un’esperienza unica e irripetibile, a diretto contatto con la grande civiltà della scultura italiana. L’opera, una volta finita, verrà installata all’esterno dell’ospedale e sarà inaugurata l’1 ottobre 2016 con una cerimonia. In quell’occasione i Percorsi proposti dall’opera saranno tangibili: il pubblico potrà interagire con la scultura percorrendo il labirinto fino a toccare la forma rassicurante del cuore oppure immaginando che l’aquilone si liberi dal muro e voli verso il cielo come segno di speranza e leggerezza. Al progetto hanno collaborato anche i proff. Rodolfo Stigliano e Giuseppina Sistenti e il prototipo in pietra è stato realizzato grazie al contributo dell’Azienda “Bianco Cave” di Melpignano.

La giuria DB d’Essai giovani critici al Giffoni Film Festival Fabio Sbriglio V A Architettura e Ambiente

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el corso di quest’anno scolastico un gruppo di studenti del nostro Liceo, coordinati dalla prof. Pina Centra, hanno partecipato al “Premio Giuria David Giovani” presso il cineteatro DB d’Essai di Lecce. La giuria era composta da studenti provenienti da molti istituti della città e al termine del percorso – durato sei mesi – è stata offerta l’opportunità di presentare un elaborato per partecipare alla selezione dell’importante giuria del “Giffoni Film Festival”. Tonia Paladini e Francesco Stabili della V G Audiovisivo e Multimedia hanno ottenuto l’ambito premio. Al termine delle votazioni, relative al ciclo di film proiettati al DB d’Essai, è stato premiato Alaska di Claudio Cupellini, con Elio Germano e Àstrid Bergès-Frisbey.

È la drammatica storia di Fausto e Nadine che si incontrano per la prima volta nei saloni di un grande albergo di Parigi, scoprendosi fragili, soli e ossessionati da un’idea di felicità che sembra irraggiungibile. Fausto è italiano ma vive, o per meglio dire sopravvive, a Parigi,

Premiare il cuore il lavoro per Massa Carrara della IV H Arti Figurative

nella speranza che un giorno la vita gli offra qualcosa di meglio del lavoro come cameriere. Nadine è una giovane francese e possiede una bellezza commovente. Dopo essersi conosciuti si perderanno e il destino avrà in serbo non pochi ostacoli per questo giovane amore.

É con questo fine che gli studenti della IV H Arti Figurative, Andrea Raho, Martina Strafella e Chiara Malitesta, hanno partecipato al concorso “Vie della scultura. Routes of scultpure International Contest 2016”, con il supporto del prof. Giovanni Scupola. L’idea del progetto, che si è classificato tra i primi dieci, è nata da una celebre frase di Dante Alighieri: “tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”. Il bozzetto, realizzato in pietra leccese, raffigura una rosa, la spirale della vita, i cui petali, gli ostacoli, si inseguono fino al bocciolo, la nascita, quel momento in cui si genera una vita, in cui sboccia il fiore delle speranza, la stella dei desideri. La scultura ha voluto celebrare l’importanza dell’amore, la nascita e la rinascita dalle sofferenze, l’importanza dei sogni, delle speranze: uniche armi contro il dolore. Nel bocciolo, che assume la forma di un cuore, simbolo dell’amore materno, c’è la gioia di vivere dei piccoli che riescono a placare l’animo degli adulti con una dolce carezza, un gesto semplice, che sfiora il volto della madre. Segno di un legame indissolubile di affetti che vanno al di là dei successi, degli insuccessi; al di là degli ostacoli; al di là del mondo. L’amore ci rende umani. La speranza ci rende forti. I sogni ci rendono felici. L’innocenza dei bambini ci rende eroi.

In alto a sinistra Percorsi, l’opera vincitrice In alto L’opera selezionata tra le prime dieci A sinistra La giuria del DB d’Essai


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La mostra di fine anno Natura, emozioni, relazioni, luoghi Marinilde Giannandrea docente di Storia dell’Arte Il corpo nell’arte. Un tema centrale nella formazione artistica ma anche una nuova frontiera esistenziale. Argomento che può essere interpretato da molteplici punti di vista – il suo rapporto con la natura, le emozioni, il movimento, la musica, il cibo, le relazioni sociali, la politica, lo spazio – che pone interrogativi su parole scottanti come “censura” o “decoro”. Tuttavia è anche un tema che consente di scavare dentro la propria identità, una sfida irrinunciabile per chi attraversa i meravigliosi territori delle scienze umane e della formazione. Quindi About a body, la mostra finale del liceo è un periplo intorno a questo oggetto che è il nostro corpo, nel tentativo di chiarire quali sono le sue rappresentazioni nel presente, le sue prospettive nel futuro e le possibili coordinate estetiche di un nuovo umanesimo. Come ogni anno la manifestazione finale è un lavoro corale e collettivo a cui partecipa l’intera comunità scolastica, che mette in campo energie,

creatività (e fatiche) cercando un valore aggiunto nella sinergia tra le arti. Zaha Hadid, l’architetta irachena recentemente scomparsa, sosteneva: «L’architettura è davvero benessere. Penso che la gente voglia sentirsi bene in uno spazio. Da un lato si tratta di un riparo, dall’altro si tratta anche di un piacere». E su queste linee si sono mossi gli studenti della sezione Architettura e Ambiente. La IV A del prof. Oronzo Spedicati ed Edoardo Colaci ha progettato un centro di aggregazione giovanile dove il corpo trova spazio per la sua dimensione sociale, mentre la V A con il prof. Marcello Rolli ha sviluppato un modulo abitativo, un involucro essenziale pensato anche per situazioni estreme e con il prof. Sergio Ventura ha realizzato una Torre Aurea Vitruviana. Gli studenti della IV D dei proff. Antonio Nuzzo e Antonio Calò hanno pensato all’edificio-corpo come luogo organico e funzionale. Gli studenti della III D dei proff. Giuseppe Lezzi e Raffaele Romito hanno riflettuto sullo spazio abitativo, mentre quelli della III B del prof. Aniello Lezzi sulla dimensione umana delle lottizzazioni urbane. Gli studenti della IV H Design con i prof. Piero Nicotra, Antonio Perrone, Giuseppina Sistenti, Enzo De Giorgi, Rossella Vilei e Oronzo Spedicati hanno progettato un oggetto d’arredo su forme antropomorfe. La sezione Arti Figurative trova nella rappresentazione del corpo un terreno d’elezione. La sculture della IV H del prof. Giovanni Scupola, i corpi colorati di blu della

V C, dei proff. Irene Cipressa e Massimo Marangio, sono anche i luoghi dell’anima e dello spirito. Quelli della III e IV B del prof. Nicola Refolo sono territori in cui si gioca la sfida contemporanea del post-umano. Tragicità e speranze, memoria e futuro. Nella sezione Grafica il corpo diventa per la IV D dei proff. Maurizio Barba e Paola Scippa il luogo della metamorfosi e per gli studenti della III D dei proff. Marcello Rolli e Rodolfo Stigliano un ritratto emotivo ispirato ai disegni di Bruno Munari. Le frontiere delle nuove tecnologiche sono indagate dalla V B del prof. Stigliano. Gli studenti hanno elaborato una seducente Magic Machine, che produce un’immagine olografica in 3D, mentre quelli della IV C hanno lavorato con la fotografia

Il corpo parla la guida illustrata ai sentimenti di Giulia Falzea

Rebecca Carluccio IV B Arti Figurative Un incontro speciale quello del 14 aprile scorso con la giornalista e scrittrice Giulia Maria Falzea. Voluto e curato dalle proff. Marinilde Giannandrea e Pina Centra, ha coinvolto trasversalmente tutte le classi terze, quarte e quinte su un tema a noi alunni molto vicino, vicino sotto vari aspetti: “il corpo”. Giulia Maria Falzea è autrice, insieme alla fotografa Claudia Gori, di Anatomia dei sentimenti, guida illustrata alle relazioni amorose, un progetto editoriale indipendente che si basa sulla fusione e lo scambio tra racconti scritti e fotografici, dove gli uni si nutrono degli altri e viceversa, una «guida illustrata dei sentimenti – racconta Giulia Falzea – un’enciclopedia che raccoglie racconti e fotografie ispirate a parti del corpo umano, dalla A alla Z, nel quale si trattano e vengono scelte particolari parti del corpo su cui poi vengono create delle storie talvolta inerenti a fatti personali e

talvolta no». A fare da filo conduttore è la voglia che hanno le due autrici di esprimere aspetti e problemi che l’uomo come individuo deve saper affrontare e superare, esperienze che aiutino a formare l’animo di ognuno di noi e che ci differenziano nel relazionarci al mondo. Il progetto ha preso l’avvio nel 2014 con un Blog (www.anatomiadeisentimenti.it) e nel corso di un anno sono stati pubbli-

cati due racconti al mese narrati, in alcuni casi, dal punto di vista della parte del corpo presa in considerazione. L’obiettivo che le due autrici si sono proposte è stato quello di creare storie legate tra loro, ma che si possono anche leggere singolarmente, in cui riconoscere le esperienze di ognuno come fosse un diario segreto, in cui si può appuntare una propria storia, uno stralcio di vita che viene poi condiviso.

Per la realizzazione del progetto hanno messo in relazione la scrittura, la fotografia e la musica. Le foto, i racconti che accompagnano la “guida”, sono “frutto di vita vissuta” di chi scrive e scatta. Durante l’incontro le autrici hanno letto alcune parti del libro accompagnate dalla tromba di Giorgio Distante. L’interesse e l’entusiasmo scaturito da questo incontro è rimasto nelle menti degli studenti che dopo aver salutato gli ospiti hanno esposto le loro idee sul tema del progetto di fine anno attinente al corpo. Anatomia dei sentimenti è stato considerato una fonte di ispirazione per tutti i ragazzi impegnati nella realizzazione di About a body. Gli studenti hanno presentato i loro progetti nei quali il corpo è stato analizzato sotto il punto di vista medico, come luogo delle metamorfosi, ma anche come emozione, censura, identità, relazione sociale e spazio esistenziale e abitativo.


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per un lavoro sui font tipografici e sul corpo come testo. Nella sezione Scenografia, guidata dalla prof. Donatella Ianne, coadiuvata dal prof. Pietro Centonze, il corpo è soprattutto leggerezza e azione performativa. Gli studenti della IV I Audiovisivo e Multimedia hanno costruito un percorso fotografico con il prof. Dario Patrocinio, giocando con luce e inquadratura per estrarre dal corpo geometrie lineari e valori plastici e con il prof. Enzo De Giorgi si sono concentrati sulla memoria e sull’identità legata agli oggetti. La III G del prof. Maurizio Madaro frammenta il corpo e l’identità. L’installazione Vedononvedo degli alunni della classe II E, guidati dal prof. Andrea Buttazzo, fa riferimento alla recente censura operata sulle statue dei Musei Capitolini di Roma e ha come oggetto la Venere di gesso collocata nell’atrio della scuola con un lavoro che intreccia ma-

nualità, tecnologia e concettualità. Il corpo con le sue narrazioni è messo in campo dalla lettura di brani ad opera degli studenti guidati dalla prof. Pina Centra, mentre un gruppo di ragazze e ragazzi, con la regia del prof. Rolli, racconta la sofferenza di Frida Kahlo. Autoritratto e Body Art, culti ancestrali ed esplorazione dell’inconscio, misura dello spazio, comunità, carne e tecnologie, questo orizzonte di senso, che continua a essere il nostro corpo, lascia anche in questa mostra dubbi, desideri, ricerche, proteste e speranze. Pagina accanto: A sinistra foto di Antonio Scialpi III G Audiovisivo Al centro l’unità abitativa della V A Architettura A destra foto di Gabriele Alemanno IV I Audiovisivo Su questa pagina: Da sinistra in alto i lavori di: Viola Rizzo IV I Audiovisivo, Miriana Liberti V C Arti Figurative, Angelica Raho IV B Arti Figurative, Agnese Carra V B Grafica In basso da sinistra a destra Vedononvedo degli studenti della II E e Francesca Quarta IV C Grafica

Un palcoscenico a scuola l’esperienza teatrale come viaggio dentro se stessi

Donatella Ianne Docente responsabile del progetto teatro

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l nuovo spettacolo teatrale del liceo Specchio riflesso, la malattia dell’io riflette sul malessere del tempo, sugli individualismi mascherati da protagonismo ed egocentrismo, lontani dall’intimità e, soprattutto, dall’autenticità. L’esperienza teatrale, scritta e diretta da Alessandra Cocciolo Minuz, si propone come un viaggio alla “ri-scoperta” del corpo e delle emozioni, una dimensione che assicura verità ed unicità. Le relazioni quotidiane, scandite e regolate dai social network e dalle nuove tecnologie (smartphone, applicazioni) risultano camuffate, spersonalizzanti, virtuali e quindi potenzialmente finte. Consapevoli di quanta finzione animi il nostro quotidiano, lo spettacolo intende offrire allo spettatore la vera immagine, “senza trucchi nè parrucchi”, per dar voce al corpo e ai suoi bisogni, assetati di autenticità. L’allestimento intende proporre una riflessione

collettiva sugli assetti attuali della persona e sul suo agire sociale, su ciò che si è “perduto”, su ciò che si è “dimenticato”. Sperimentare le potenzialità espressive del proprio corpo, valorizzando le differenze di ciascuno e imparando a intenderle come ricchezza personale e del gruppo è stata una finalità fondamentale del percorso teatrale di quest’anno. Il teatro nella scuola ha suscitato passione e coinvolgimento da parte di tutti gli alunni che hanno voluto sperimentare diversi tipi di linguag-

gio: verbale e non verbale, mimico, gestuale, prossemico, musicale, simbolico. Charlotte De Prezzo, alunna della III E racconta: «Il laboratorio teatrale mi ha reso consapevole, ha svelato le mie ricchezze, il mio essere “unico” e “irripetibile”. Mi sento in pace. Qui posso essere me stessa. Senza paure, senza ansie, senza vergogne». Marina Calora (III E) aggiunge: «Adoro il teatro, “è molto più vero della vita”, disse Oscar Wilde. L’unico momento in cui siamo veramente noi stessi è quando

recitiamo, pensando di essere un altro, facendo cose impossibili nella vita reale. Forse perché abbiamo paura di non essere accettati dagli altri o forse perché ci sembra banale ciò che invece potrebbe essere eccezionale. Quando recito la mia mente è libera da ogni pregiudizio, da ogni paura e la mia anima si sente finalmente libera da quella maschera che a volte si è costretti a portare nella vita reale. La scoperta del mio corpo, del mio respiro mi ha reso più sicura; finalmente posso urlare: Ci sono anch’io! Il mio corpo sa muoversi! Ogni gesto racconta qualcosa di me, della mia vita e del mio sentire. È un movimento libero, completamente libero». «Il teatro – sottolinea Valeria Marzo della II H – mi permette di superare le paure e le ansie, di affrontare gli altri, di confrontarmi con loro, perché il teatro mi ha fatto scoprire il mio vero volto, le mie potenzialità espressive e questo mi fa stare bene». Momenti del laboratorio teatrale


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Inclusione e appartenenza progetti e laboratori per tutta la comunità I Docenti del Dipartimento di Sostegno

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er venire incontro alle esigenze dell’integrazione e per sviluppare una didattica inclusiva a scuola, principi cardine dell’offerta formativa del nostro liceo, anche quest’anno il Dipartimento di Sostegno ha colto al volo alcune proposte provenienti dal territorio e ha incoraggiato la partecipazione dei ragazzi. Innanzitutto, volendo dare continuità al Progetto “Ceramica è vita”, diretto dal prof. Salvatore Mazzotta, il gruppo dei docenti ha fatto una scelta educativa di condivisione e di confronto all’interno della scuola utilizzando al massimo i vantaggi della consolidata didattica laboratoriale. Al progetto hanno aderito gli alunni Maria Grazia Coluccia, Gabriele Forte, Elisabetta Lazzari, Daniele Spagnolo e Jordi Spagnolo. I ragazzi hanno seguito un percorso attraverso i sensi per sviluppare le caratteristiche della comuni-

cazione non-verbale. L’argilla modellata nel laboratorio ha rappresentato il “contatto” degli alunni con la materia e con il mondo esterno ad essi. Ogni incontro, con il passare del tempo, è diventato un appuntamento sempre più atteso e sempre meglio vissuto grazie all’entusiasmo profuso durante le attività da docenti, allievi e collaboratori. Grazie ai lavori prodotti, i ragazzi hanno potuto partecipare ad alcuni concorsi indetti dalle istituzioni pubbliche e private della Provincia. Per il concorso “Scuola in Ospedale”, bandito dal Polo Professionale “L. Scarambone” di Lecce, dal titolo “Lenticchie, soia, fagiolo… non è solo una questione di gusto”, i ragazzi hanno composto un manifesto utilizzando le immagini dei manufatti in ceramica realizzati in laboratorio. L’elaborato ha ottenuto un riconoscimento per la partecipazione. Poi è stata la volta del Concorso indetto dall’Associazione “Alessia Pallara” di Monteroni sui temi della Lettera Encliclica di Papa Francesco “Laudato si’”. I ragazzi hanno creato un pannello decorativo in ceramica raffigurante l’albero della vita con intorno altri elementi della natura. Anche quest’anno il lavoro ha ottenuto una menzione speciale

da parte della giuria. Considerevole è stato anche l’impegno profuso al fine di prendere coscienza e di diffondere un’adeguata conoscenza dei problemi dell’autismo. Il 2 aprile scorso, infatti, Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, alunni e docenti hanno preso parte, in Piazza Sant’Oronzo,

vo e Multimediale, sotto la regia del prof. Maurizio Madaro. La collaborazione con la stessa sezione ha ispirato anche la partecipazione, con un altro prodotto video, all’iniziativa promossa dall’ITES “Olivetti” di Lecce dal titolo “Obiettivo Inclusione”. Il Dipartimento ha garantito ai ragazzi nuove ed originali occasioni di crescita individuale e collettiva. Misurarsi con la didattica laboratoriale ha offerto loro la possibilità di sviluppare l’autostima, presupposto fondamentale per incrementare le capacità relazionali, indispensabili per la maturazione di ogni persona. Il confronto tra loro, con gli adulti e con le realtà esterne alla famiglia e alla scuola, ha consolidato, da un lato, la disponibilità all’apprendimento, dall’altro, ha favorito l’autonomia, aggiungendo ulteriori tasselli al faticoso percorso dell’integrazione e dell’inclusività.

al flashmob “Ballando nel Blu”, promosso dall’associazione “Gli amici di Nico” di Matino, per essere testimoni e protagonisti solidali al fianco delle persone autistiche e delle loro famiglie. E sempre a tale scopo, alcuni di loro si sono cimentati anche nella recitazione: sono stati, infatti, interpreti di uno spot che ha partecipato al concorso “#sfidAutismo”, indetto dal Miur. Il video è stato girato e prodotto dagli alunni della classe V G Audiovisi-

Gli alunni Maria Grazia Coluccia (III G), Gabriele Forte (III F), Elisabetta Lazzari (V F), Daniele Spagnolo (III H), Jordi Spagnolo (I E), con i loro insegnanti hanno vinto il 2° premio ex aequo per il Concorso “Lenticchie, soia, fagiolo... non è solo una questione di gusto.

Cittadinanza, salute, legalità percorsi di crescita umana e sociale Maria Antonietta Corbo, Simona Magurano docenti responsabili educazione alla salute

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ianificare e realizzare veri percorsi di formazione alla cittadinanza e alla legalità che vadano oltre la leggerezza delle parole e superino la staticità del nozionismo per essere un concreto sostegno nella crescita degli uomini e delle donne di domani è uno dei capisaldi dell’Offerta formativa del nostro Liceo. D’altronde, la cultura della legalità più che un bel concetto o uno slogan ad effetto è un cammino di vita. Un’esperienza che inizia tra le mura domestiche ma che nella scuola deve poter trovare il momento della sintesi e dell’iniziativa educativa organizzata. Può avere il suo inizio proprio dalla ricerca del benessere psico-fisico che va perseguito attraverso un percorso di Educazione alla salute. Il Progetto “Legal-mente” si è inserito in questo contesto cogliendo in contemporanea le esigenze formative dell’educazione alla cittadinanza ma anche le prerogative dell’educazione

alla salute in chiave preventiva verso le tossicodipendenze, considerato che i protagonisti attivi dell’iniziativa sono stati gli alunni delle classi prime del Liceo. A condurre il cammino – che, seppur breve, è risultato molto efficace tanto che si pensa già di riproporlo nel prossimo anno scolastico in maniera ancor più articolata e strutturata – gli operatori del NOT (Nucleo operativo tossicodipendenze) di stanza presso la Prefettura di Lecce, che da qualche tempo si occupa anche di prevenzione incontrando gli studenti nelle scuole. Di cosa si è trattato nel concreto? Gli operatori del NOT, una psicologa e un’assistente sociale, hanno tenuto due incontri della durata di due ore ciascuno con i nostri alunni di prima classe in entrambe le sedi. Nel primo appuntamento è stato realizzato un “ laboratorio delle emozioni”, durante il quale i ragazzi sono stati invitati ad esprimersi in maniera libera e incondizionata sulla base di alcune sollecitazioni suggerite dal personale del NOT. Gli alunni hanno potuto narrarsi e manifestarsi senza la preoccupazione del

pregiudizio e lasciandosi guidare dalla propria emotività. Nel secondo incontro, invece, psicologa e assistente sociale sono entrate in maniera diretta e specifica nel tema delle tossicodipendenze, sottolineando non solo i rischi e i pericoli per la salute, comprese le conseguenze cui si va incontro ma, soprattutto, snocciolando l’impianto normativo che in Italia vieta l’uso di sostanze stupefacenti. Un quadro che incoraggia la prevenzione proprio nell’età adolescenziale. L’esperienza è risultata positiva e sicuramente da proseguire e da replicare in futuro. È compito della scuola – oltre che della famiglia – occuparsi e preoccuparsi dei cittadini di domani. Formarli ad essere uomini liberi e donne libere da ogni forma di “schiavitù” che possa mettere a repentaglio il loro benessere fisico e mentale. Avviarli all’esperienza della vita fornendo loro gli “attrezzi” del mestiere, almeno quelli essenziali che permettano di pensare al futuro con fiducia e ottimismo.

In alto a sinistra Manufatti realizzati nel laboratorio di ceramica In alto Alunni e docenti al Flashmob in piazza Sant’Oronzo a Lecce Al centro Il pannello decorativo realizzato nel Progetto “Ceramica è vita”

Strade sicure Rebecca Carluccio IV B Arti Figurative L’incontro dedicato alla sicurezza stradale, organizzato dal Lion’s Club di Lecce, è stato una tappa importante del Percorso Salute. Sono stati illustrati i rischi causati dall’alta velocità o dalla guida in stato di ebbrezza. Ha tenuto l’incontro il dott. De Marini, primario del Pronto Soccorso di Gallipoli che si è rivolto soprattutto a coloro che sono prossimi a prendere la patente di guida o il patentino. Molto intensa è stata la testimonianza del genitore, Walter Gabellone, dell’associazione “Genitori delle vittime della strada” che ha cercato di trasmettere il dolore infinito che si prova quando si verificano incidenti stradali che spezzano la giovane vita di un figlio.


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Tutti i futuri del mondo il viaggio

alla 56. Biennale di Venezia

Michele Augenti IV D Architettura e Ambiente

e la Madonna di Ca’ Pesaro di Tiziano Vecellio, il Trittico della Vergine e Santi di Giovanni Bellini, considerato uno fra i capolavori della pittura veneziana del 1400, e il Monumento funebre ad Antonio Canova. Il primo contatto con l’arte contemporanea è stato quello dei Giardini della Biennale, curata quest’anno da Okwui Enwezor e intitolata All the World’s Future. Un percorso emozionante da un padiglione ad un altro per scoprire opere di artisti provenienti da tanti Paesi. Il giorno successivo, mentre i ragazzi di Architettura, Design e Audiovisivo visitavano Punta della Dogana, il capolavoro architettonico di Tatao Ando,

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i ragazzi delle altre sezioni si sono diretti alle Gallerie dell’Accademia, dove hanno potuto ammirare opere come La Tempesta di Giorgione, la Cena a casa di Levi di Paolo Veronese e la Pietà di Tiziano Vecellio. Nel pomeriggio è continuata la visita alla 56. Biennale negli spazi dell’Arsenale a contatto con la dimensione “catastrofica” proposta dal curatore ma anche con le prospettive dei molteplici futuri proposti dagli artisti. Il viaggio ha avuto anche altre tappe: a Vicenza, la Basilica e il Teatro Olimpico dell’architetto rinascimentale Andrea Palladio, che alcuni studenti hanno spiegato, grazie ad un accurato e attento studio fatto nei giorni precedenti; a Padova, la grande mostra dedicata a Giovanni Fattori, uno dei massimi

artedì 24 novembre 2015, le classi terze e quarte del Liceo sono partite per Venezia. Dopo una giornata trascorsa in autobus ammirando i paesaggi italiani e le meraviglie della Penisola – come il castello di Paolo e Francesca a Gradara, che si affaccia dalle colline – in serata i 120 studenti sono arrivati nella silenziosa e deserta Iesolo. Il mattino dopo, da un piccolo molo si sono imbarcati su un vaporetto mentre, tra lo stupore di tutti, la nebbia li coglieva alla sprovvista impedendo loro di ammirare lo splendido panorama della città lagunare. La prima meta è stata Piazza San Marco, imponente con la sua meravigliosa Basilica, e da lì hanno proseguito per la Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, dove hanno ammirato la Pala dell’Assunta

Nel cuore dell’Europa tra storia, arte, musica e filosofia Tonia Paladini V G Audiovisivo e Multimedia Fabio Sbriglio V A Architettura e Ambiente

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ienna, la capitale della Mitteleuropa, è stata la meta del viaggio d’istruzione per gli alunni del quinto anno. Un’esperienza di crescita culturale ed emotiva, che ha dato l’opportunità a tutti di conoscere dal vivo tantissimi capolavori già studiati durante l’anno scolastico e approfonditi grazie a guide specializzate. Il viaggio ha consentito di entrare nell’atmosfera della capitale e incontrare dal vivo i luoghi dove sono avvenute tante trasformazioni politiche, artistiche, culturali, filosofiche, musicali, che hanno condizionato la storia dell’Europa in modo così radicale. Klimt, Freud, Kokoschka, Malher, Beethoven, Strauss, Schiele, Chagall, Kandinsky, Picasso, Mozart, ma anche Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Monet, Munch

sono stati i compagni di viaggio degli studenti. In un contesto architettonico stimolante hanno dialogato tra Gotico e l’architettura floreale dello Jugendstil, tra il razionalismo di Loos e lo splendore delle residenze asburgiche fino all’archeologia industriale del Gasometro di fine Ottocento, oggi vivace centro culturale. Uno straordinario sincretismo culturale esplicitato

esponenti del movimento dei Macchiaioli, e ancora la Basilica di Sant’Antonio, dalla monumentale struttura, e il Monumento Equestre al Gattamelata di Donatello. La chiusura del viaggio è stata una sorprendente emozione: una gigantesca torta è stata offerta agli studenti per il loro esemplare comportamento. Durante il viaggio di ritorno, la sosta a Rimini ha consentito di ammirare il Tempio Malatestiano di Leon Battista Alberti con lo splendido Crocifisso di Giotto e l’affresco di Piero della Francesca. Un’esperienza importante, che ha consentito di entrare in contatto con luoghi magnifici e senza tempo, di ammirare opere di inestimabile valore culturale e di entrare nel cuore dell’arte contemporanea. In alto a sinistra Il ponte di Santiago Calatrava, foto di Gabriele Persano IV D Architettura Al centro e in alto a destra Momenti dell 56. Biennale, foto di Chiara Valzano IV C Grafica In basso Momenti del viaggio a Vienna e nel Campo di Concentramento a Mauthausen

tra piazze, strade, monumenti, mercati e musei ricchissimi come il Kunstmuseum, il Leopold, il Mumok, l’Albertina, il Belvedere e il luoghi dell’Impero asburgico. Al rientro l’itinerario ha incontrato la tragedia del Campo di Concentramento di Mathausen. Il silenzio è sceso nelle coscienze a diretto contatto con il luoghi dell’orrore, della sofferenza e della follia.

Gli studenti e i docenti hanno condiviso tante emozioni che hanno reso indimenticabile questo viaggio conclusivo del percorso di studi.


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Alternanza scuola-lavoro fuori dalle aule per una nuova sfida formativa

Andrea Buttazzo Docente responsabile dell’alternanza scuola-lavoro

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mparare a lavorare mentre si studia. Allontanare gli studenti dalle aule e dai libri per calarli nell’articolata realtà del lavoro e del mercato. La legge 107 del 2015 prevede per questo corsi di formazione professionale all’interno del ciclo di studi (per quest’anno scolastico relativi solo alle terze classi e a seguire fino all’ultimo anno), per i licei come il nostro per un totale di 200 ore nei tre anni. Anche il “Ciardo-Pellegrino” si è adoperato per rendere concreto e realizzabile questo percorso partendo dalla considerazione che da sempre, per sua vocazione, il nostro Liceo alterna lo studio alla pratica, la teoria alla prassi, l’aula al laboratorio. Si è dialogato con il Comune di Lecce, l’Università, piccole e medie imprese e realtà associative, cercando di progettare, con una certa difficoltà, dei percorsi che consentissero agli studenti la pratica lavorativa coerente con i sei percorsi di studi. Uno staff guidato dalla Dirigente, composto dai coordinatori di dipartimento e dai responsabili dell’alternanza, tra cui il prof. Pietro Centonze, ha coinvolto associazioni, luoghi di lavoro e strutture pubbliche e private. Alla fine di febbraio si è dato avvio alla fase operativa: alcuni dei 149 alunni delle otto terze suddivisi in più gruppi hanno iniziato inventariando, schedando, restaurando e catalogando opere ceramiche, metalliche, reperti custoditi presso la sede dell’Università del Salento in via Dalmazio Birago e non solo. Hanno lavorato nei siti, Castello Carlo V, SS. Niccolò e Cataldo, Santa Teresa, Musa. Gli alunni del settore di Architettura e Ambiente e in parte di Arti Figurative hanno frequentato presso il Dipartimento di Beni Culturali laboratori pratici sui sistemi di rilevamento topografico, archeo-metallurgia, restauro, rilievo planimetrico, documentazione fotografica e a fine maggio hanno lavorato presso gli scavi del parco archeologico di Cavallino. Nel mese di aprile gli alunni di Grafica hanno collaborato

e partecipato attivamente al progetto artistico di respiro internazionale del Comune di Lecce Creart, curato da Lorenzo Madaro; altri hanno studiato e realizzato presso le Manifatture Knos una serie di serigrafie guidati da Daniele Dubla e a fine maggio, sempre presso le Manifatture Knos, hanno seguito un percorso lavorativo sotto la direzione dell’agenzia di comunicazione “Big Sur”. Il restante gruppo di studenti di Arti Figurative ha lavorato presso lo studio di arte della cartapesta del Maestro Mario Di Donfrancesco, producendo manufatti in argilla, terracotta, gesso alabastrino. Gli alunni di Design hanno svolto attività di stage presso il Must, progettando e realizzando nel laboratorio “Start Smart” oggetti con le più avanzate tecnologie, scanner, stampa in 3D e taglio laser e approfondendo l’esperienza presso il “Fab Lab” delle Manifatture Knos con la creazione e realizzazione di oggetti di design. La sezione Audiovisivo e Multimedia ha lavorato con l’associazione “Damage Good” presso il “Festival Internazionale del Cinema Europeo”, nel Multisala Massimo,

e ha frequentato il Cineporto di Lecce della “Apulia Film Commission” per il progetto del “Cinema del Reale” curato da Paolo Pisanelli. La sezione di Scenografia ha lavorato presso i Cantieri Teatrali Koreja, allestendo numerose scenografie e mettendo in scena spettacoli come il Matrimonio, Sogno in scatole del centro di produzione teatrale Koreja, Carmina Burana e Che ieri m’illuse, produzioni del Balletto del Sud. Momenti di alternanza scuola-lavoro In alto Cinema Europeo e scavi archeologici a Cavallino Al centro Allestimento scenografie a Koreja A sinistra Esperimenti di stampa serigrafica

La cartapesta salentina forza e ricchezza della tradizione Cristal Mele III H Arti Figurative

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III H di Arti Figurative nel mese di marzo ha realizzato il proprio percorso di alternanza scuola-lavoro, intitolato “Arte in Bottega”, presso l’atelier di statuaria sacra in cartapesta di Mario Di Donfrancesco, famoso cartapestaio e restauratore di Lecce, abilitato dalla Soprintendenza alle Belle Arti, che ha accolto con entusiasmo e disponibilità il gruppo di alunni. L’intensa settimana di attività, tutorata del prof. Giovanni Scupola e dalla prof. Maria a classe

Rosaria Quarta, ha permesso di conoscere vari aspetti del mondo legato all’arte della cartapesta: dall’excursus storico iniziale ai vari processi di lavorazione fino al

prodotto finito. L’esperienza svolta è stata particolarmente positiva, con un coinvolgimento individuale e di gruppo. Un pencorso che ha consentito la riscoperta di un mestiere antico, tra arte e artigianato, e che ha offerto la possibilità di pensare in maniera diversa al proprio futuro. La lavorazione della cartapesta è un momento fondamentale della storia dell’arte e delle tradizioni popolari salentine e, se non verrà coltivato anche dalle nuove generazioni, rischia purtroppo di scomparire.

L’avventura del passato Francesca Calò III F Arti Figurative Quando qualcuno sente parlare di archeologia il pensiero va a Indiana Jones e alle sue avventure. Ma la realtà è diversa. Gli studenti di Arti Figurative hanno potuto verificarlo. Accompagnati dai proff. Gilberto Olita e Nicola Refolo, con la guida di docenti di Beni Culturali dell’Università del Salento, hanno potuto toccare “con mano” reperti di 3000 anni fa e conoscere i primi metodi di ricerca archeologica. Per gli studenti di terza è stata sicuramente un’esperienza di notevole spessore, che li ha avvicinati ad un mondo che ritenevano appartenesse solo ai film. Rendere “vivo” quello che si studia a scuola li ha arricchiti di un sapere diverso e decisamente più interessante di quello che si apprende sui libri.


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Architettura e Archeologia un patrimonio da difendere e da tutelare

Francesca De Santis, Martina Mazzotta

III A Architettura e Ambiente

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n’esperienza istruttiva, interessante, a contatto con la storia dell’arte e l’architettura del territorio. Nello scorso mese di febbraio, le classi terze della sezione Architettura e Ambiente, accompagnate dai docenti Aniello Lezzi e Raffaele Romito, hanno intrapreso il percorso di alternanza scuola-lavoro presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Le attività, guidate dai docenti universitari Massimo Guastella, Vincenzo Cazzato, Giuseppe Ceraudo, Manuela De Giorgi e Letizia Gaeta, si sono svolte non solo all’interno della struttura universitaria dove, durante gli incontri, si è puntato su una formazione di tipo teorico che ha

privilegiato la lettura di carte topografiche e archeologiche anche attraverso l’aerofotogrammetria, ma anche presso il castello di Carlo V, presso la chiesa dei S.S. Niccolò e Cataldo e la chiesa di Santa Teresa in via Libertini a Lecce. La seconda fase dell’esperienza, invece, si è svolta a fine maggio presso il Museo diffuso di Cavallino. Le classi, divise in sei gruppi, si sono cimentate nell’esecuzione dei vari compiti affidati dai docenti tutor come, ad esempio, la catalogazione digitale di alcuni volumi antichi, l’organizzazione della mostra su Angelo Raffaele Antelmi, la schedatura delle opere della collezione di arte contemporanea o ancora il restauro della scultura Il Grattacielo. Presso il castello Carlo V, invece, alcuni

studenti hanno eseguito rilievi e catalogazioni di capitelli, peducci e stemmi presenti nell’edificio storico e hanno anche rappresentato in pianta le antiche volte a stella, a botte e a padiglione, affiancando a ogni disegno una breve relazione descrittiva. Nel penultimo giorno del percorso si sono recati presso la chiesa di SS. Niccolò e Cataldo, dove si sono svolte attività di rilievo planimetrico, di catalogazione di architetture, di sculture, di pittura e di documentazione fotografica.

Teatro, che passione

Ultima tappa, la chiesa di Santa Teresa, situata nel centro storico. Anche qui si è proceduto alla schedatura delle opere d’arte su modello “OA” delle Soprintendenze, alla documentazione fotografica e all’analisi della chiesa. La seconda settimana di alternanza scuola-lavoro si è svolta alla fine di maggio. I ragazzi hanno potuto cimentarsi con l’archeologia presso il Museo diffuso di Cavallino, che comprende al suo interno un importante insediamento messapico racchiuso in una grande opera di fortificazione. L’impianto della città arcaica, a cui appartiene la fortificazione, si sovrappone ad insediamenti di epoca precedente. Attraverso i percorsi allestiti all’interno del Museo, gli studenti hanno potuto osservare e documentare il paesaggio rurale e le trasformazioni operate dall’uomo nel territorio nel corso dei secoli. Il Museo di Cavallino è un museo del paesaggio di cui si conservano tutti gli aspetti distintivi: non solo i resti archeologici ma anche le costruzioni rurali, i muri a secco, la flora spontanea. Un assaggio veloce, certo, che però apre a prospettive stimolanti nel cammino di orientamento post-diploma. A sinistra Interno della chiesa dei SS. Niccolò e Cataldo In alto rilievo della pianta eseguito dagli allievi In basso Attività degli studenti presso i Cantieri Teatrali Koreja

un’esperienza professionale tra le quinte di Koreja Marina Calora, Giorgia Mingiano III E Scenografia Semplicemente unica. L’esperienza di alternanza scuola-lavoro, svolta presso i Cantieri Teatrali Koreja a Lecce, ha avuto un alto valore formativo. Non si tratta del classico teatro tradizionale, ma di un teatro d’avanguardia. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di scoprire come funziona questo mondo, osservando e prendendo parte a tutto il lavoro che c’è dietro ad uno spettacolo prima che esso prenda

vita, sperimentando cosa vuol dire mettere su un allestimento scenico. Hanno assistito a diversi spettacoli indimenticabili. La relazione con il regista e con la compagnia degli attori è stata stimolante e positiva. La formazione ha avuto come primo step la visione delle scene, con momenti di dibattito e riflessione; è poi diventata più complessa, sempre con la guida del tutor scolastico, prof. Luigi Lezzi, con apporti personali (montaggio e smontaggio dell’allestimento scenico, proposte personali). Un’esperienza fondamentale anche

per la comprensione dell’importanza del lavoro di squadra, del rispetto degli orari di lavoro, dei tempi di consegna, della risoluzione di problemi, della conoscenza e consapevolezza delle regole sulla sicurezza (gli studenti hanno indossato l’apposita attrezzatura di protezione e si sono concentrati sulle cose da fare). Un momento importante è stato quello che ha consentito di condividere i processi di auto-valutazione che hanno messo in luce punti di forza e di debolezza di ognu-

no. L’esperienza lavorativa in alternanza scuola lavoro ha alimentato gli interessi, i sogni e l’amore per il teatro, dando a ciascuno la forza per affrontare ciò che prospetta il futuro nel sogno di diventare grandi scenografi. Ci sono stati momenti conviviali e l’ultimo giorno gli studenti hanno pranzato nella mensa dei Cantieri Koreja con la Dirigente e tutti coloro che hanno contribuito all’attività. Il teatro è diventato così una seconda casa perché la prima è sicuramente la scuola.


OPENING Liceo Artistico Ciardo Pellegrino • Lecce 12

O PENING pagine d’arte_09

Progetto editoriale proff. Pina Centra, Marinilde Giannadrea, Rodolfo Stigliano

giugno 2016

Fare la scelta giusta i percorsi formativi dell’orientamento Vincenzo Paticchio Docente responsabile Orientamento

L

’esperienza dell’Orientamento in ingresso vissuta in questo anno scolastico merita di essere raccontata soprattutto per il coinvolgimento professionale ma anche umano e motivazionale che ha contagiato un buon numero di docenti e di alunni dell’Istituto. La tabella di marcia stilata sin dalle prime settimane di scuola ha previsto da subito le prime due azioni: la quarta edizione del Progetto “Crescere con l’arte”, concorso destinato agli alunni delle scuole medie della provincia e “Il Sabato del Villaggio”, laboratori aperti il sabato mattina per gli alunni delle scuole medie “scolasticamente appiedati” dall’adozione (per la prima volta nelle scuole di Lecce) della “settimana corta”. “Movi-menti. Sport è vita: star bene con se stessi, star bene con tutti” è stato il tema del Concorso “Crescere con l’arte” – promosso dal nostro Istituto in collaborazione con il Coni, il Comitato paraolimpico (Cip), la Caritas di Lecce e la Banca Popolare Pugliese – che anche quest’anno ha visto una soddisfacente partecipazione di alunni di scuola media. La cerimonia di premiazione si è svolta all’inizio di marzo 2016 presso le Officine Cantelmo. Questi i verdetti della giuria. Sezione poetica: 1° De Filippi Alessandro (I.C. StomeoZimbalo di Lecce); 2° De Carlo Camilla (I.C. Stomeo-Zimbalo di Lecce); 3° Notarangelo Roberto (I.C. Galateo di Lecce);

menzione speciale all’alunna De Giorgi Sofia (I.C. Galateo di Lecce). Sezione grafico-pittorica: 1° Ciurlia Alessio (I.C. 1° polo di Monteroni di Lecce); 2° Fiore Silvia - I.C. 1° polo di Leverano); 3° Costantini Noemi (I.C. Di Veglie); menzione speciale all’alunna Nuzzaci Beatrice (I.C. 1° Polo Leverano). La giuria ha poi assegnato anche due premi Cip a due studenti diversamente abili dell’IC “E. Springer” di Surbo. A tutti i vincitori sono stati consegnati premi in denaro offerti dalla Bpp. Ma la vera novità dell’Orientamento in ingresso di quest’anno è stato “Il Sabato del Villaggio”. Tutto è nato da una semplice considerazione: l’introduzione della “settimana corta” – ovvero scuole di Lecce (dall’infanzia alla media) aperte fino al venerdì – avrebbe potuto creare qualche difficoltà di organizzazione domestica alle famiglie. E allora, perché non aprire gratuitamente i laboratori del Liceo artistico alla città? Ciò da un lato sarebbe stato d’aiuto alle famiglie; dall’altro sarebbe stata l’occasione per far conoscere, specie ai ragazzi di terza media, l’istruzione artistica nelle sue variegate forme. Detto fatto. Partiti il 14 novembre, per 10 settimane fino ai primi di febbraio, le due sedi dell’istituto hanno accolto oltre 200 ragazzi che hanno potuto scegliere fra quattro laboratori: pittura, ceramica, grafica e fotografia. Quest’ultimo è stato il più gettonato di tutti al punto da dover dividere i partecipanti in due grandi gruppi. È stato orientamento a tutto tondo perché “Il Sabato del Villaggio” non ha offerto

soltanto la possibilità di visitare la scuola e conoscerne le linee formative. I ragazzi hanno lavorato sodo sotto la guida dei docenti del liceo (Enzo De Giorgi, Massimo Marangio e Nicola Refolo per la pittura; Salvatore Mazzotta per la ceramica, Rodolfo Stigliano per la grafica; Maurizio Madaro e Dario Patrocino per la fotografia), hanno potuto dar fiato ad inclinazioni e interessi individuali e hanno potuto realmente vagliare l’ipotesi di proseguire gli studi dopo la licenza media sul versante artistico. L’iniziativa ha ricevuto l’apprezzamento di tante famiglie che hanno scelto di accompagnare i figlioli ogni sabato al Liceo Artistico ma anche di alcuni dirigenti delle scuole medie coinvolte tanto che, terminata l’esperienza, non poche sono state le richieste di prosecuzione delle attività del progetto. Le altre tre azioni – “OrientArti”, “Un giorno all’Artistico” e “Open day” – pur riprendendo il cliché tradizionale dell’Orientamento in ingresso hanno beneficiato di una pianificazione dettagliata, di una comunicazione concordata tra i docenti orientatori e univoca nei messaggi e nei contenuti e, soprattutto, hanno goduto di motivazioni tanto nuove quanto inattese. Per l’azione “OrientArti” sono stati visitati oltre 50 istituti nelle province di Lecce e Brindisi. Per i tradizionali di stage di “Un

giorno all’Artistico” oltre 150 alunni di terza media sono stati ospiti per una giornata scolastica. Buona partecipazione anche ai cinque “open day” domenicali nelle due sedi, cui si sono aggiunte due aperture straordinarie dopo che è stata ufficializzato l’ampliamento dell’offerta formativa con l’istituzione del Liceo Coreutico a partire dal prossimo settembre. Di fondamentale importanza il ruolo avuto dalla comunicazione tra il liceo e le scuole medie della provincia, tra il liceo e le famiglie interessate, tra il liceo e il territorio attraverso i media locali. La comunicazione ha rappresentato lo strumento di raccordo tra le iniziative programmate e i protagonisti (docenti orientatori, scuole, famiglie e alunni) di ogni azione progettuale.

In alto Un momento del “Sabato del Villaggio”, esercitazione di “panning” (fotografia in movimento)

Londra my dream il nuovo stage in Inghilterra

Chiara Malitesta IV H Arti Figurative “Non sono le persone che fanno i viaggi, ma sono i viaggi che fanno le persone”. Londra, paese di modernità, meraviglie e opportunità. Culla di tutte le culture, città più ambita dai giovani e meta di tutti coloro che vogliono assaporarne ogni sfaccettatura; perché Londra non si può raccontare, ma solo vivere e scoprire. Si può vivere la bellezza dei giardini, la meraviglia del panorama sulla London Eye. Si può attraversare il Tower Bridge, rimanendo affascinati dalla Torre di Londra. Buckingham Palace e l’abbazia di Westminister sono solo piccole gocce del mare di emozioni con le quali la città ti può investire, grazie alle meraviglie custodite nella National Gallery e nel Britsh Museum. Un gruppo di ragazzi del liceo si é immerso nell’atmosfera inglese, soggiornando per tre settimane a Cambridge, cittadina a

87 km da Londra e nota per le sue università storiche: il Trinity College e la University of Cambridge. Una città vivace, che conserva nel pub The Eagle l’origine di scoperte scientifiche che hanno rivoluzionato la scienza moderna. Qui gli studenti hanno seguito uno stage,

promosso dalla Regione Puglia, per il conseguimento della certificazione del livello B1. Il contatto con queste realtà ha permesso di fare un’esperienza concreta di quella che è la vita frenetica del mondo anglosassone e, attraverso la frequentazione di un college e la convivenza con famiglie del luogo, ha coinvolto gli studenti in una full immersion nella lingua inglese. Proprio la necessità di orientarsi in un Paese che non si conosce e quella di comunicare spingono a maturare sia da un punto di vista linguistico che personale, consentendo di conoscere a fondo le abitudini e le culture delle nazionalità con le quali si entra in contatto ma soprattutto di conoscere se stessi. È proprio questa la qualità più bella della lingua inglese, quella di essere un fonda-

mentale mezzo di comunicazione, di condivisione e integrazione e Londra è la città del mondo, quella nella quale nessuno è a disagio perchè ognuno si sente a casa. A sinistra Le certificazioni del corso B1 In alto Foto di gruppo


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