Made in sicilia n°0 online

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Made n

Periodico di enogastronomia, medicina, turismo e moda Primavera 2016 - Numero 0 Euro 2,00

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Cibus le declinazioni del gusto Medicina e dintorni Turismo e oltre Moda In&Out



L’inchiesta si sdoppia a cura di Giusi Serravalle

editoriale

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n nuovo magazine arricchisce l’InchiestaSicilia che, da 19 anni, offre ai suoi lettori un’informazione attenta e approfondita del nostro Paese. Da questo numero, alcune delle rubriche più pregevoli trovano spazio all’interno di un contenitore tutto Made in Sicilia. La sua posizione geografica, la bellezza dei luoghi e la generosità della terra hanno contribuito a fare dell’Isola la meta prediletta di conquistatori di ogni genere. La Sicilia è un sogno, una terra unica, mitica, ricca di cultura, storia, bellezze naturali, ma anche di eccellenze. E a queste eccellenze sono dedicate le 48 pagine della nuova rivista; pagine ricche di descrizioni, informazioni, consigli e notizie. Tutto corredato da splendide foto. Made in Sicilia è articolato in quattro grandi sezioni. La prima è ‘Medicina’. Centri specializzati e professionalità di grosso spessore saranno il punto centrale della sezione, non solo nell’ambito della salute, ma anche del benessere. Quanti stilisti siciliani stanno aprendo un varco nell’affascinante mondo della Moda made in Sicilia? Non a caso, l’Isola ha fatto, spesso, da scenario ad alcuni tra i più importanti eventi di moda, come la splendida sfilata che ogni anno riempie di colori e suoni la scalinata delle Mura delle Cattive al Foro Italico di Palermo, mentre a Catania la magia del Madeinmedi Mediterranean Design & Fashion Week, giunto alla sua nona edizione, quest’anno ha scelto come location la splendida atmosfera di Palazzo Biscari. Parlare in Sicilia di cibo e vino è come intraprendere un viaggio dentro il viaggio, durante il quale si incontrano piatti che dischiudono prospettive di tempo e suggeriscono immagini di luoghi suggestivi. Cucina ricca di prodotti fragranti, sapori che stanno, così come la posizione geografica dell’Isola, in un delizioso equilibrio tra terra e mare. In Sicilia, la varietà di piatti è ricca di prodotti, spezie e profumi che testimoniano quanto l’Isola si sia trovata al centro di mire e attenzioni di popoli di ogni dove. Quante le ragioni per soggiornare in Sicilia? Mille e più. Il Turismo è sempre stato una delle nostre maggiori risorse. Cosa si può desiderare di più se non trascorrere le proprie vacanze tra località di mare e luoghi pieni di storia, all’insegna del completo relax o di percorsi culturali? Medicina, moda, gastronomia e turismo sono, quindi, le quattro sezioni del nuovo magazine dell’Inchiesta. Un magazine rigorosamente ‘Made in Sicilia’.

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feste ni i b m a b r e p


SOMMARIO 1

L’Editoriale

L’inchiestaSicilia si sdoppia

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Made in Sicilia consiglia

S cilia

Medicina e dintorni

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Muoversi questione di testa

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L’Epi medicina e il vero senso della vita

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Omeopatia: patogenesi medicamentosa

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Lo Shiatsu come fenomeno variabile

Cibus: le declinazioni del gusto

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Antichi sapori

Periodico dell’Associazione Via del Ponticello via Ponticello, 22 - 90134 Palermo

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Finalmente un pezzo di pane per tutti

Testata Iscritta al Tribunale di Palermo n°15/2015 del 27 Novembre 2015

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Seducente ed elegante come un bacio Nero... Caffè

Sede e Amministrazione Via Ponticello, 22 90134 Palermo linchiestasicilia@libero.it

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Oceania: un’oasi nel cuore di Palermo

Direttore Responsabile Patrizia Romano

Moda In&Out

Coordinamento editoriale Giusi Serravalle

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Pippo Piraino: l’arte di far sentire belli

In redazione Valentina Licata

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Mostro, mostruosamente bello, elegante e raffinato

Progetto grafico ed impaginazione Silvia Messina, Giuseppe Nisi

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Parentesi vanitosa: artigianato d’autore

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Everything has its rabirith: Manomissioni

Stampa Fotograf Snc Digital Service Distribuzione in edicola, in Italia e in direct mailing Sitoweb www.inchiestasicilia.com

Turismo & Oltre

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Tra le onde con My Sea

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Sporting Village: non solo vacanza

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Si viaggiare: affermazione di libertà

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L’imponenza del paesaggio

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Perdersi nella suggestione della natura 3




Medicina & dintorni

Muoversi questione di testa Ripercorrere il processo evolutivo del proprio movimento orientato alla conoscenza di se stessi, attraverso il movimento stesso. è ciò che propone il Metodo Feldenkrais, ideato da un fisico isdraelino intorno agli anni Cinquanta, diffuso e introdotto per la prima volta a Palermo nel 2001 da Caterina Forte: una vita spesa nello studio del benessere integrato, spinta da una tradizione di famiglia

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mpegno, tenacia ed entusiasmo sono state le basi per la realizzazione del primo corso di formazione per insegnanti del metodo Feldenkrais organizzata nel Meridione. Dal 1995, Caterina Forte dedica i propri studi al benessere della schiena presso il centro fondato dai suoi genitori nel 1976 a Milano. Una tradizione di famiglia che si tramanda da generazione. Il primo approccio con gli studi, infatti, avviene presso la palestra ‘Forte’ di Milano, fondata nel ’76 dai genitori, Michele e Anna Forte. Una palestra che, dopo qualche anno dalla nascita, diventa il primo centro Feldenkrais in Italia e che, ancora oggi, è in piena attività. A gestirla, attualmente, sono la madre e uno staff di insegnanti. Il percorso formativo di Caterina Forte, comunque, non finisce qui. Nel corso degli anni frequenta numerosi seminari sul metodo, conseguendo il diploma di insegnante del ‘Metodo Feldenkrais nella scuola di formazione ‘M. Forte’, dedicata al grande impegno profuso dal padre verso questa singolare disciplina. I suoi studi riguardano soprattutto

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le strade di accesso alla creatività, i sensi, il sistema nervoso e l’apprendimento umano, nonché la scrittura e le emozioni. Ciò che rende ancora più completa la sua formazione, è lo studio della musica. La nostra importatrice del Metodo Feldenkrais, infatti, compone melodie e basi musicali al pianoforte, conseguendo l’iscrizione alla Siae come compositrice melodista. Inoltre ama scrivere poesie, racconti. Sta lavorando alla sceneggiatura di un film in collaborazione con il fratello regista Andrea Forte Calatti. Le sue basi operative sono Palermo e Milano. Ma sul piano concreto, come si svolge l’attività? «Il Metodo Feldenkrais - spiega Caterina Forte - viene proposto con due modalità: lezioni di gruppo (Consapevolezza Attraverso il Movimento) e lezioni individuali (Integrazione Funzionale). Le prime consistono in una serie di mo-


vimenti facili e piacevoli basati sull’armonizzazione del lovoro muscolare e scheletrico per ritrovare fluidità, migliorare la respirazione e risvegliare i sensi in un processo di apprendimento e consapevolezza di sé. Mentre le lezioni individuali - continua - consistono nell’organizzazione neuro-motoria dell’allievo, che rappresenta la base da cui inizio a lavorare per creare il contesto di apprendimento e, interagendo con l’allievo, cerco di trovare nuove possibilità motorie più efficaci per il suo sistema nervoso». Qual è l’elemento più importante al quale si riferisce mentre insegna? «Cerco sempre di consentire alle persone di sentire, riconoscere e far proprie le risorse già insite in ognuno. Mi riferisco sempre al cervello e alla sua straordinaria capacità di imparare - risponde Caterina -. La comprensione del funzionamento umano avvenuta con gli anni di esperienza di insegnamento, mi hanno portato a proporre lezioni dinamiche che si collegano agli aspetti fondamentali della quotidianità: camminare e stare seduti, due azioni che svolgiamo inevitabilmente. In entrambi gli approcci (gruppo e individuale) affronto il percorso della Camminare consapevoli e del Benessere della Schiena. Non solo sportivi e artisti ne traggono beneficio ma anche lavoratori, casalinghe e ado-lescenti». Il metodo consiste nel ripercorrere il processo evolutivo del

proprio movimento. L’approccio, orientato all’apprendimento e alla conoscenza di sé attraverso il movimento, è basato sulla profonda integrazione tra movimento, sensazioni, sentimento e pensiero. «Il metodo - aggiunge la nostra esperta - attraverso una serie di movimenti semplici e piacevoli, permette di acquisire consapevolezza nelle parti del corpo ‘dimenticate’ e che, spesso, sono diventate dolenti. Consente, inoltre, di trovare soluzioni motorie più efficienti, armonia tra muscoli e ossa, flessibilità della colonna vertebrale, respirazione più completa e più armoniosa, assieme alla modulazione della voce, nonché - conclude - la consapevolezza nell’uso dei sensi». Nel ripercorrere le tappe evolutive dall’infanzia ogni individuo può sviluppare la capacità di imparare, cosa necessaria per scoprire strategie e soluzioni più efficienti e funzionali per lo scheletro, la postura e la muscolatura. Il Metodo Feldenkrais diventa, così, il metodo ideale per tutti coloro che vogliono ritrovare un certo piacere nei movimenti e una quotidianità più rilassata, ma anche per chi vuole ritrovare maggiore efficienza fisica e mentale, nonché una maggiore vitalità e creatività. Praticare il metodo non ha nessun limite di età. Possono praticarlo bambini, adulti, anziani, perché non ha nessuna controindicazione per l’organismo, anzi, si adatta a tutte le sue esigenze. Il metodo aiuta anche a manifestare l’espressione artistica di ciascuno di noi.

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Medicina & dintorni

L’Epi medicina e il vero senso della vita Il Ben-Essere della persona non può prescindere da una visione integrata dell'essere umano nel contesto delle relazioni che instaura, dell'ambiente in cui si muove, degli alimenti di cui si nutre. Una nuova chiave di lettura per la propria salute

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iutare le persone a stare bene, fornendo loro delle chiavi di lettura e dei codici alternativi per la propria salute e il proprio benessere. Un obiettivo che il dottore Francesco Oliviero, medico impegnato nello studio della medicina Bioenergetica centrata sulla persona, persegue da ben 35 anni, finalizzando la propria attività pro-fessionale alla comprensione delle cause delle malattie, nel tentativo di dare significato al dolore e alla sofferenza dei propri simili. Uno studio, questo, che lo ha portato alla conclusione di quanto sia inutile tentare di combattere le malattie, che, oltretutto, sono circa 40 mila (trattate con più di 58 mila farmaci) e i cui effetti tossici provocano ogni anno l’orrenda strage di 2 milioni di morti nel mondo. Una teoria in parte condivisibile, se si tiene in considerazione che le malattie sono in aumento e che negli ultimi 40 anni, sono, addirittura, quadruplicate, soprattutto quelle croniche, degenerative e tumorali.

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Secondo il dott. Oliviero, il motivo principale per cui questo si sta verificando, e che rappresenta un paradigma di base, è legato all’applicazione inesorabile della legge dei contrari che afferma che ogni sintomo, ogni infiammazione, ogni dolore ogni limitazione funzionale vadano soppresse, utilizzando tutte le armi che abbiamo a disposizione come se fossimo sempre in guerra e combattessimo ogni giorno per la nostra sopravvivenza. Sembrerebbe perché, negli Stati Uniti, la nazione con la ricerca scientifica più avanzata e con la maggiore spesa sanitaria, il 75 percento di questa spesa venga rivolto alle malattie croniche cioè inguaribili, che sono la prima causa di morte di invalidità. Ciò che è invece importante è trovare le modalità per potere attivare il processo di autoguarigione del corpo, l’unico in grado di portare la persona alla guarigione definitiva. Ci chiediamo, allora, di cosa, oggi, veramente bisogno nel campo della medicina? «Io - risponde il dottore Oliviero-ritengo che sia necessaria


una Epimedicina. Epi - spiega il nostro ricercatore - è un acronimo che si riferisce all’ecologia della persona integrata nel proprio ambiente; una medicina, cioè, che tenga conto di un progetto collettivo e di una concezione della vita nella quale nulla è isolato e tutto è correlato in modo tale che si posssa imparare l’uno dall’altro, nonchè dalla natura, in modo mutualistico». Ogni persona vive in un contesto diverso da un altro, secondo modi di pensare che sono individuali e unici; ma insieme tutti noi possiamo imparare qualcosa, pur partendo da prospettive diverse. Questo meccanismo è definito Coevoluzione. C’è una frase del Dalai Lama che dice: «Gli uomini sacrificano la propria salute per produrre denaro e poi sacrificano i propri soldi per recuperare la salute: Sono così ansiosi per il proprio futuro che non si godono il presente: Vivono come se non dovessero morire mai e alla fine muoiono come se non avessero mai vissuto». I medici ed i terapeuti, secondo il dottore Oliviero, hanno l’obbligo di invertire questo percorso. Ed è proprio questo il motivo per cui ha deciso di scrivere un libro su questi argomenti. Un libro semplice e alla portata di tutti, al quale

ha dato il titolo di Manuale del Ben-Essere: Come cambiare convinzioni e credenze sull’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, i conflitti che viviamo, lo stress elettromagnetico in cui siamo immersi. Il manuale nasce dall’idea di divulgare, con un linguaggio non accademico, gli ultimi rivoluzionari studi sui quattro fondamenti del Ben-Essere: alimentazione alcalina, acqua alcalina, elettrosmog e frequenze elettromagnetiche geopatogene e consapevolezza della vita. Queste tematiche diventano parte integrante della nuova visione della medicina, definita, appunto, Epi Medicina (Ecologia della Persona Integrata). «Il Ben-Essere della persona - riprende il dottore Oliviero - non può prescindere da una visione integrata dell’essere umano nel contesto delle relazioni che instaura, dell’ambiente in cui si muove, degli alimenti di cui si nutre, dell’acqua con cui si disseta. Tutto questo - sottolinea - dev’essere in sinergia con la consapevolezza del vero senso della vita e del significato intrinseco della sofferenza e della malattia-benattia. Io - sottolinea il medico - sogno per le persone una vita di benessere e di serenità, fatta di piccoli eventi quotidiani che permettano di apprezzare la nostra esistenza».

Francesco Oliviero è medico, psichiatra, pneumologo, esperto in medicina centrata sulla persona. Medicina bioenergetica, Medicina biologica integrata. Test EAV delle intolleranze alimentari e respiratorie. Test Kinesiologico. È autore dei libri: “Benattia”, “Messaggio di una Vita”, “Manuale del Ben-Essere” (Nuova Ipsa Palermo), “Acqua e Coscienza” (Melchisedek Milano). Come divulgatore scientifico ha partecipato a innumerevoli convegni, ed è relatore del seminario:“Come applicare la fisica quantistica nella realtà quotidiana ed essere felici”, che si svolge in varie città d’Italia. È Presidente dell’Associazione Omega Stargate, che si occupa di benessere e consapevolezza (www.om egastargate.co m). Vive a Palermo e lavora presso lo Studio Medico Omega. Studio Medico Omega Via Florestano Pepe, 6 - Tel 091335830 orari: da lunedì a giovedì dalle 9.00 alle 17.30 w ww.omegastargate.com francesco.o liviero@email.it

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Medicina & dintorni

Omeopatia: patogenesi medicamentosa Un’applicazione del pensiero analogico e simbolico in ambito medico, nonchè un sistema terapeutico basato sul principio dell’analogia

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omeopatia (dal greco òm-oios = simile e pàthos = sofferenza) è una metodica terapeutica divulgata per la prima volta nel 1796 e codificata nel 1801 dal Dr. Samuel Hahnemann ed attualmente è correntemente utilizzata nella maggior parte dei paesi del mondo. La cura omeopatica si basa sulla somministrazione di un medica-mento, in genere d’origine vegetale, minerale od animale, la cui azione sull’organismo degli esseri viventi è nota attraverso la sperimentazione del medicinale stesso su soggetti volontari sani nei quali crea una serie di sintomi d’interesse psicologico, generale e fisico: è ciò che in omeopatia si definisce tecnicamente patogenesi medicamentosa. Quando l’insieme di quegli stessi sintomi è presente in un paziente bisogna quindi somministrargli il rimedio (medicinale) che in un soggetto sperimentatore sano li ha prodotti. In parole semplici un malato guarisce dai suoi disturbi usando un prodotto che in un individuo sano, al contrario, la causa. L’omeopatia appartiene al novero delle “medicine energetiche” ossia a quelle discipline terapeutiche che condividono, quale assunto fondamentale, l’esistenza d’una energia vitale che presiede ai fenomeni psico-fisici dell’esistenza. è su questa energia vitale o forza vitale che si espleta l’azione energetica del rimedio omeopatico prescritto dal medico sulla base d’una dettagliata diagnosi individuale secondo il principio di similitudine. Il medicamento omeopatico è dunque un’in-formazione che riceve l’organismo in merito alle strategie da adottare per guarire e si libera dai problemi ripristinando l’equilibrio perduto mediante le sue stesse risorse, quindi per autoguarigione.

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La legge dei simili è l’applicazione, in campo medico, della legge dell’analogia (dal greco avalogizomai = calcolare proporzionalmente) la quale sta ad indicare la relazione di somiglianza fra due fatti od oggetti. Il pensiero analogico in medicina non fu introdotto da Hahnemann, esso ha origini arcaiche. Si trovano sue tracce fra le pratiche mediche degli AssiroBabilonesi, nella medicina cinese, presso la scuola siciliana di Empedocle ad Agrigento, nell’ambito della scuola greca di Ippocrate a Cos, è riscontrabile nella preparazione di alcuni medicinali nella Roma classica, ecc... In particolare il pensiero analogico domina negli antichi testi alchemici ed a riguardo S. Tommaso D’Aquino, illustre conoscitore dell’alchimia, scrive nel suo Tractatus D. Thomae de Aquino ordinis praedicatorum de lapide philosophico citando Ruggero Bacone «Ogni principio di attività naturale esercita la sua azione per sua similitudine, imprimendo questa nel termine passivo ma senza differenza essenziale dal principio attivo che l’ha prodotta». Illustre esponente del pensiero analogico in medicina fu Philipp Theophrast Bombast von Hoehneihm detto Paracelso, medico svizzero che sostenne a spada tratta l’importanza dello studio dei rapporti analogici sia in ambito terapeutico che nell’ambito delle relazioni esistenti tra il macrocosmo e il microcosmo, sottolineando l’unità del tutto in quanto, per lui, nella scienza naturale: «benchè vi sono qui nomi distinti non vi sono arti o saperi distinti - l’uno infatti, è in tutti». Tornando all’omeopatia l’enorme merito di Hahnemann è stato quello di averci consegnato un sistema terapeutico basato sui principi dell’analogia che, al contrario di quelli precedenti, spesso contrassegnati da arzigogoli e sofismi, è sta-


to, come prima abbiamo visto, costruito e validato su soggetti volontari sani per cui risponde a canoni sperimentali validi a tutt’oggi. Seguendo il criterio analogico un medico può utilizzare la terapia omeopatica in almeno due maniere diverse. Il primo modus operandi fa riferimento ad un’azione terapeutica su d’un livello superficiale, fenomenologico, agendo solo sui sintomi della malattia riducendo così la legge dei simili ad un mero isomorfismo. Il secondo è caratterizzato da una prescrizione che vada a riequilibrare l’intero asse psicosomatico del paziente (il cosiddetto simillimum = il più simile) In tal caso il medicamento entra in assoluta sintonia con colui che l’assume nel senso che il genio del rimedio, sostantivo introdotto dagli omeopati sudamericani per indicare le caratteristiche più profonde ed essenziali del medicamento, deve collimare con il nucleo di sofferenza del paziente. Siamo così in presenza d’una prescrizione omeopatica indirizzata a livelli molto profondi che può essere definita di stampo archetipale. Il sostantivo archetipo deriva dal latino archetypus, a sua volta composto da due parole greche: archè = principio e typos = forma, modello per cui significa carattere, tratto originario. Nella filosofia tardo-ellenica designava il modello originario trascendente delle forme di cui tutto ciò che riguarda il mondo sensibile è una semplice copia. Nella psicologia analitica di C. G. Jung l’archetipo è una forza psichica che organizza i modelli di comportamento innati. è il fattore d’ordine dei contenuti dell’inconscio collettivo informanti sia la struttura psicologica che quella fisica delle quali pianifica l’esperienza.

Perché la terapia omeopatica agisca in profondità occorre dunque che ci sia corrispondenza fra la struttura archetipale del soggetto ricevente e quella del rimedio e dal momento che l’archetipo non è di per sé identificabile se non attraverso il pensiero analogico e simbolico il simillimum terapeutico sarà quella sostanza che presenti una capacità autorganizzantesi simile a quella del sistema biologico necessitante di riequilibrio. è così che un individuo di natura, sia esso minerale, vegetale od animale, non è più un altro da me ma diventa un altro me accordandosi con il mio dasein, il mio modo di stare nel mondo. Per quel che concerne il pensiero simbolico ricordo al lettore che il sostantivo simbolo deriva dal greco syn = con e ballein = gettare, mettere, per cui significa unire, legare insieme. Nell’antica Grecia era un segno di riconoscimento che veniva creato mediante la divisione d’un oggetto (in genere una tessera di terracotta) in due metà il che permetteva ai possessori, una volta ricongiuntele, di riconoscersi come appartenenti al medesimo gruppo familiare o sociale. Nel corso del tempo la finalità riunificatrice del simbolo s’è estesa anche ai fenomeni psichici assumendo così una funzione rappresentativa. Ancora oggi il simbolo si compone di due parti: un significante ed un significato. La prima è la manifestazione esterna, la forma del simbolo stesso mentre la seconda può assumere vari significati a seconda dei parametri socio-culturali di riferimento. In omeopatia è il rimedio stesso ad essere simbolo. è l’analogia a rendere intellegibile il significato del simbolo stesso mettendo in relazione qualità, oggetti o funzioni psichiche apparentemente distanti.

Dr. Vincenzo Sbacchi • Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l’Università degli Sudi di Palermo con la votazione di 110/110 e lode. • Diploma di Perfezionamento in Medicina Psicosomatica conseguito presso l’Università degli Studi di Messina con la votazione di 60/60. • Diploma di Specializzazione in Psicologia Medica conseguito presso l’Università degli Studi di Palermo con la votazione di 60/60. • Formazione professionale privata nella terapia con il Training Autogeno di Schultz • Formazione professionale privata nella conduzione dei Gruppi Balint • Formazione professionale privata in Omeopatia Classica conseguita mediante la frequenza della “Scuola di Omeopatia Unicista Mattoli-Palmeri” di Firenze • È Membro Attivo della L.M.H.I. (Liga Medicorum Homoeo-pathica Internationahs) • Ha conseguito il titolo di Licenced Associated rilasciato dalla Faculty of Homeopathy di Luton (Inghilterra) nell’ottobre 2006. • È iscritto al Registro Nazionale dei Medici Omeopati Docenti Accreditati.

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Medicina & dintorni

Lo shiatsu come fenomeno variabile Noi siamo abituati a pensare alla malattia come assenza di salute, ma nella tradizione filosofica orientale, la malattia è una condizione complementare all’essere che si manifesta reagendo con tutto ciò che la circonda

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erchiamo di illustrare cosa intendiamo, noi, ‘uomini dell’occidente civilizzato e industrializzato’ per concetto di benessere... Sicuramente, leggendo la parole benessere, molti pensano a una situazione priva di malattie, portando inesorabilmente l’attenzione ai propri acciacchi, malumori, ecc. Noi siamo abituati a pensare alla malattia come assenza di salute, a una situazione di male assoluto, scindendo fra benessere e malessere, ma nella tradizione filosofica orientale la malattia è una condizione complementare all’essere, che manifesta la sua reazione nella relazione con il tutto che lo circonda; una situazione di disagio è vissuta come un armonico rapportarsi con l’universo e la natura e, pertanto, come un importante campanello di allarme che avverte di fare attenzione alla propria condotta di vita. La morte non fa, comunque, paura perché parte integrante, inevitabile del ciclo vitale. «Per noi, che viviamo in una cultura così diversa, dove il dolore è soltanto disagio - sostiene Marco Di Giovanni, istruttore e operatore shiatsu - è molto importante portare l’attenzione dei nostri clienti (uke) agli aspetti positivi ed espressivi della vitalità del proprio corpo. Spesso arrivano da noi persone che lamentano dolori, ma noi sappiamo che lo shiatsu non è in grado di garantire un risultato, un successo. Noi - continua - non siamo terapisti e lo shiatsu non è una cura ( o almeno non lo è nei termini che conosciamo

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noi per definirla), che, come abbiamo visto, parte da una condivisione energetica ingovernabile. Però - sottolinea l’esperto - ha la grande capacità di portare il corpo ad ascoltare se stesso, crea una condizione di stimolo così importante che spesso le persone sentono immediatamente un qualche cambiamento, tale da far perdere di vista la ‘manifestazione’ per la quale si erano rivolti a noi». Diventa di fondamentale importanza la comprensione del ruolo dell’operatore shiatsu e l’entusiasmo che ognuno di noi può mettere in gioco.Per concludere, leggiamo un passo tratto da Castaneda che scrive nel suo libro Gli insegnamenti di Don Juan: «... Qualsiasi via è solo una via, e non c’è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nell’abbandonarla, se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare... Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione. Provala tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi, poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda.... Questa via ha un cuore? Se lo ha, la via è buona. Se


non lo ha, non serve a niente...». Insomma, l’operatore shiatsu deve essere una persona semplice. Quello che conta, al di là della tecnica che predilige, è l’amore per la disciplina e per l’altro essere umano, l’entusiasmo di condividere un percorso e la consapevolezza

che se tutto appartiene a tutto ed è parte del tutto come origine dal medesimo brodo primordiale, un messaggio di positività e di benessere portato in questa infinita rete universale può solo avere un ritorno di piacere e positività per noi, ma anche da trasmettere ai nostri uke.

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Moda In & Out

Pippo Piraino l’arte di far sentire belli Trent’anni al servizio del fascino femminile dove passione ed esperienza si fondono tra fulgide chiome

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mpegnato da oltre trent’anni nel settore della moda, dopo svariate esperienze in giro per l’Italia e fuori dalla Penisola, Pippo Piraino, parrucchiere di antica data e di lunga esperienza, ritorna al suo vecchio negozio di Palermo. Un ritorno tanto richiesto e tanto atteso dalle sue clienti che, nel frattempo, sono notevolmente aumentate con uno spontaneo passaparola: frutto dell’alto gradimento delle stesse che, durante i suo soggiorni fuori dal capoluogo siciliano, lo reclamano con furore.

Per ben sette anni, Piraino ha dedicato la propria attività alla Rai, Sky e a Mediaset. Un’esperienza che ha portato con sé e che ha trasfuso con grande passione sulla testa delle proprie clienti. Abilità, esperienza, disponibilità verso la clientela, creatività, fantasia rappresentano soltanto alcuni tra i punti di forza della sua attività. Un’attività nata soltanto dalla passione e dalla volontà di valorizzare la bellezza e il fascino della donna. Perché per lui, ogni donna ha una bellezza innata che merita di essere esaltata in ogni circostanza e in tutti i momenti della vita. E così, che Pippo Piraino cura pure il look delle detenute del carcere del Pagliarelli. «è un modo - ritiene lui - per ridurre le loro sofferenze e per ridare il sorriso ad un volto provato». Non c’è donna al mondo, per il nostro artigiano della bellezza, che non meriti di godere in pieno la propria femminilità e il proprio fascino. E cosa c’è di meglio di una bella

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acconciatura per ridare a una donna l’emozione di essere tale? E sì, quella del parrucchiere non è un mestiere, è l’arte di far sentire belli. Ma chi coadiuva Pippo Piraino ? Dopo tanti anni di sacrifici e di dedizione pure all’insegnamento e a trasferire, quindi, la propria arte alle nuove leve, il nostro acconciatore per signore ha messo su uno staff di prim’ordine: Maria Laura, Jessica, Stefania e Leonardo Piraino. Si tratta dei suoi ex allievi e attuali collaboratori, nonché... dei suoi figli. Figli d’arte, oseremmo dire. Perché inculcare loro la propria esperienza non è stata per il nostro Piraino un’impresa ardua. I suoi ragazzi si sono mostrati, infatti, immediatamente molto recettivi e legati all’attività del padre, al punto da fare, oggi, un’azienda a conduzione familiare che funziona come un orologio, riuscendo a sod-disfare le esigenze più disparate delle clienti. Un’azienda dove trovi tutti gli elementi per rivoluzionare non solo l’esteriorità della propria immagine, ma anche quello che c’è dietro l’immagine; perché è proprio nella mentalità delle proprie clienti che Pippo Piraino porta continue ventate di no-vità e di rivoluzione. Tra i suoi punti di orgoglio, un’acconciatura, che lui espone nel proprio salone, premiata a Venezia come migliore immagine del 2012 in un concorso internazionale di acconciature di capelli. Allora... cosa dire di fronte a questa lunga nota di esperienze e di passione? Semplicemente che vale proprio la pena, mettere la propria testa tra le loro mani.


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Moda In & Out

Mostro, mostruosamente bello, elegante e raffinato è la moda che propone, nel suo piccolo e accogliente atelier in centro città, Massimo Rizzuto. Un imprenditore del settore, che ha sempre cercato di coniugare lo stile made in Italy alle tendenze del mercato internazionale

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La più bella modella del mondo? La Sicilia! Sì, perché la nostra terra è così ricca di colori, sapori, profumi, da primeggiare su qualsiasi passerella del mondo». è con questo principio che Massimo Rizzuto, titolare di un grazioso atelier nel centro città, propone la moda.

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Dal suo atelier, nato nel ’90 con un unico punto vendita in via Re Federico, Massimo lancia il suo modo di vestire, coniugando la moda con l’arte, la cultura, l’enogastronomia, i prodotti e la natura della sua terra. Lui ama la sua Isola: il suo entroterra, le sue coste. Il suo amore è tale che non si lascia condizionare dai limiti e dalle contraddizioni che caraterizzano questo paese. è andato. La sua attività, infatti, è stata in continua ascesa. Il suo piccolo negozio, ‘Mostro’, è diventato, nell’arco di un decennio, uno dei punti cardini dell’hinterland palermitano nel campo della moda giovanile. Un nome ‘astratto e concreto’, come lo definisce lui, quello che ha scelto per il suo atelier. Un nome, forse, strano, ma che, di certo, rimane nel tempo ed evidenzia ciò che vuoi. ‘Mostro’ è diventato, così, un’azienda all’avanguardia. L’esperienza pluriennale rende le sue offerte valide e attente alla qualità del prodotto e alle tendenze sia del mercato italiano che di quello internazionale. L’impegno del titolare è stato sempre proteso verso la ricerca delle novità proposte dal mercato internazionale, senza lasciarsi sfuggire, però, lo stile made in italy. «Il nostro motto - dice Rizzuto - è ‘work in progress’. Per questo siamo sempre pronti ad adottare le evoluzioni stilistiche della moda, adeguando il nostro lavoro alle esigenze dei tempi nella costante ricerca di prodotti, tecniche, strut-


Mostro Palermo - Via G. Daita, 35 Tel 091.8434634

ture e strategie, e ottimizzando il rapporto qualità prezzo dei prodotti delle varie aziende che trattiamo». L’impegno di Massimo Rizzuto, inoltre, è sempre stato quello di soddisfare le richieste dei clienti, secondo i loro gusti, le loro esigenze, le loro scelte. Un impegno che realizza, prendendo spunto, ribadiamo, dalle tendenze che emergono nei vari paesi del mondo e rivolgendo particolare attenzione al prodotto di alta qualità.Da settembre dello scorso anno, Mostro apre un altro punto vendita in via G. Daita, 35, ma in un nuovo format. Il nuovo locale, piccolo ma accogliente, consente ai titolari di applicare una nuova filosofia di esposizione realizzata nello stile ‘show room’, di cui Massimo è promotore. Atmosfere ed emozioni ti accolgo-no nel centro città. L’ambiente ti conferisce una piacevole sensazione di calore e di agio. I clienti possono usufruire dell’orario continuato. Un’opportunità per fare acquisti anche in orari non perfettamente canonici, ma magari utilizzati come pausa pranzo per chi lavora. Ma il vostro atelier vi offre ancora di più: la possibilità di ritrovarsi per sorseggiare un cocktail o un buon bicchiere di vino o, semplicemente, per il piacere di stare insieme, rievocando calde atmosfere e parlare di moda. Mostro, la sera, è anche un punto di incontro. Il mercoledì, il venerdì e il sabato sera, infatti, la location si trasforma,

diventando un luogo accogliente e ospitale. L’idea originale e innovativa ha già avuto un forte riscontro. Ma qual è la chiave del successo, nonostante la crisi? «Per me - dice il titolare e ideatore di ‘Mostro’ - è sempre stata la creatività seguita da tanto, tanto lavoro. Ed è il messaggio che voglio lanciare a chi fa impresa, ma, soprattutto, ai giovani. Il sacrificio e l’impegno, conditi da una giusta dose di estro, rappresentano la carta vincente della vita».

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Moda In & Out

Parentesi vanitosa: artigianato d’autore Un piccolo laboratorio d’arte che nasce quando un gioiello sboccia dalla passione e dalla creatività e quando la ricercatezza si pone al servizio della vanità

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randi o piccoli, sobri o sfarzosi, i gioielli, comunque siano, rappresentano un importante veicolo di espressione della personalità, in grado di trasformare stile e look, ma appagando sempre la vanità femminile. è proprio con questa finalità che nasce ‘Parentesi vanitosa’, un piccolo laboratorio d’arte, che prende vita tra le mura domestiche e dalle preziose mani di due sorelle, unite da un legame gemellare e dalla grande passione per il lavoro creativo e manuale. Maria e Gianfranca Ardizzone coltivano e condividono questo interesse per l’artigianato di stile dall’età adolescenziale, quando cominciano a realizzare pittura a olio su vetro e su stoffa. Creatività, estro, fantasia e tanta, ma tanta pazienza stanno alla base delle loro creazioni artistiche che, nel corso degli anni, prendono forma nei gioielli. Da 20, circa, infatti, la loro attenzione è interamente rivolta ai monili; collane, anelli, bracciali, fermagli, spille: tutto ciò che impreziosisce e riveste di stile l’universo femminile. Lo stile, squisitamente romantico, richiama, per molti versi, la gioielleria dell’età

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vittoriana. Un’e-poca ricca e sfarzosa alla quale le artiste di ‘Parentesi vanitosa’ si ispirano frequentemente. Stoffe preziose dalle fibre forti, pietre dure, cristalli, svarovski, perle e micro perle, rappresentano la materia prima con la quale realizzano questi piccoli capolavori. Trattandosi di un lavoro certosino e realizzato interamente a mano, il processo di elaborazione è lungo e complesso. Per realizzare una collana, i te. La perfezione, infatti, è il motto quotidiano delle creatrici. L’impiego di micro perle, anche le perline più piccole al mondo, richiede, poi, una pazienza nell’applicazione da perderci la vista. Infatti, oltre agli occhiali, acquisiti nel corso degli anni proprio per inseguire la propria passione, Maria e Gianfranca utilizzano la lente di ingrandimento. Non potrebbero fare altrimenti, vista la microscopicità delle perle che, spesso, utilizzano. Ma come arrivano alla manifattura completa del gioiello dall’ideazione alla realizzazione? «Prendiamo spunto da gioielli antichi - spiega Gianfranca Ardizzone - e lo disegniamo su stoffa. Quasi sempre, dal-


Parentesi Vanitosa FB: Parentesi-Vanitosa

l’ideazione, via via che andiamo avanti durante la realizzazione, apportiamo modifiche. Prima di tutto, dobbiamo vederlo bene addosso a noi, ed è proprio per questo che continuiamo a modificarlo rispetto alla versione originaria». Tra una modifica e l’altra, il lavoro diventa così più complesso di quanto non lo sia già in partenza. «Una volta disegnato sulla stoffa - continua Maria - lo intessiamo con le pietre, le perle, le micro perle, i cristalli, incastonando e cucendo, una per una, ogni singola pietra. Quando il gioiello è completamente rivestito, lo rinforziamo dal retro con stoffe più pregiate come camoscio, alcantara. è fuor di dubbio, che incastonare ogni singola pie-

tra a sé richiede molta pazienza, molto tempo, molta precisione e, soprattutto, ti risucchia la vista». Ma la passione le travolge talmente da non badare a nulla di tutto questo. Una delle tante cose che risalta particolarmente in questi gioielli è l’armonia dei colori. Le pietre vengono scelte e selezionate sulla base di una rigorosa combinazione di tinte. Ecco perché questi piccoli capolavori di precisione sono rivolti a intenditori di artigianato puro. E' questa, infatti, la tipologia di clientela che, con un giro di passa parola, soddisfa la propria vanità attraverso ‘Parentesi vanitosa’.

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Moda In & Out

Every thing has its rebirth: Manomissioni Frammenti di stoffa, scaglie di pietre, orecchini spaiati, cocci di oggetti rotti, detriti: nelle mani di Elvira Seminara tutto rinasce a nuova vita

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iornalista, scrittrice e pop-artist. Elvira Seminara vive a Catania sul mare di Acicastello all’ombra della rocca normanna, e dall’87 scrive per il quotidiano “La Sicilia” di ambiente. Nel 2008 pubblica per Mondadori L’indecenza, che arriva, pure, in teatro grazie all’adattamento di Rosario Castelli nella nuova produzione realizzata dal Teatro Stabile di Catania. L’operazione perpetua il coerente fil rouge che percorre e unisce gli importanti adattamenti che lo Stabile etneo ha tratto dalla narrativa siciliana. Non solo i capisaldi del verismo o del Novecento, ma spesso novità letterarie: una linea direttrice che ha coinvolto penne eccellenti. Poi, sarà la volta de I racconti del parrucchiere, attraverso il quale c’è tutta la vita in transito, dentro il salone del parrucchiere, perché il taglio di capelli è un’antica liturgia, un rito sciamano che ci fa sentire nuovi e rinnovati, un esorcismo contro l’età e la paura di in-vecchiare. A questo, segue Scusate la polvere, romanzo, che ha meritato due prestigiosi riconoscimenti quale ‘romanzo da film’ dalle giurie internazionali del Festival del cinema di Roma e della Fiera del libro di Torino (progetto Adapt lab), che lo ha scelto come soggetto da sceneggiare. La penultima fine del mondo, è la nuova fatica della pluripremiata scrittrice e giornalista catanese: un racconto il suo, edito nel 2013 per i tipi di Nottetempo, dalla scrittura leggera e divertente, comicamente lieve e satirica, ma che lascia in gola e nell’anima gli interrogativi di sempre. Il libro è infatti lucida metafora del conformismo globalizzato della nostra società dominata dai media e dall’effimero. Oltre ai racconti in volumi e riviste, ha pubblicato Sen-

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si. Donne sull’orlo dell’isola (Sanfilippo 2005), un viaggioinchiesta tra le donne siciliane. Quando parliamo di Elvira Seminara, istintivamente siamo spinti a parlare della Seminara scrittrice, autrice di pregevoli romanzi, nonché giornalista. Ma spingendo lo sguardo oltre, tiriamo fuori dalla sua personalità poliedrica altri aspetti meno conosciuti, ma altrettanto sorprendenti,


come, per esempio, quello di stilista. Il suo motto è “Every thing has its rebirth” e vale per tutto, non solo per le esperienze e per i pensieri, ma anche e soprattutto per i materiali e gli oggetti. Lei ama definirsi una “cantascorie”: crede nel recupero creativo delle cose e delle parole e nella riconversione dei linguaggi. Perché per Elvira raccontare è “raccontaminare” i suoni, la sintassi, i piani narrativi: «Lo scrittore è un termovalorizzatore umano - afferma-. Ricicla i rifiuti in risorse, trasforma il caos e gli umori oscuri in scrittura ed ener-gia». Frammenti di stoffa, scaglie di pietre, orecchini spaiati, cocci di oggetti rotti, detriti: nelle mani della Seminara tutto rinasce a nuova vita. La ricerca si muove per mercatini delle pulci, tra gli scarti di negozi o di amici, per strada. «Ridare una seconda chance a oggetti dismessi, sottraendoli alla catena diabolica di produzione-consumo-cassonetto, è un’emozione meravigliosa. Spesso questi oggetti rinati a nuova vita sono più belli e funzionali di prima e hanno una specie di sorriso grato e sorpreso». Con il marchio Manomissioni, firma borse e gioielli ricreati come mappe narrative, attraverso il riuso di materiale di scarto e sedimenti urbani. «Manomettere vuol dire manipolare, ma anche alterare con un certo modo sovversivo - aggiunge -. Io muovo da oggetti dati come borse usate o cravatte - e le manometto in modo ludico e curioso. C’è qualcosa di furtivo in questo gesto che ridà una vita. Per questo mi dico borseggiautrice. Mi piace inventare oggetti da portare addosso che parlino del tempo e di smontaggi, di reinvenzioni e di detriti - ci dice -. Mi definisco una cantascorie per questo.

Lo sono come narratrice e come artigiana. Anzi, io credo nell’opera artigianale dello scrittore, che maneggia sillabe e parole, smonta e rimonta, leviga e pialla, o decora e lucida come un artigiano. Mi piace recuperare parole o cose abusate o dismesse, e riciclarle, inventarne di nuove dentro una nuova sintassi. Anche le borse o i gioielli le creo come narrazioni». Per lei scrivere una borsa o una storia è la stessa operazione creativa, cambiano solo gli strumenti. La scelta dei materiali è frutto del caso o del destino. Sicuramente hanno una storia da raccontare che li unisce alla loro borseggiautrice. «Io non scelgo, trovo - ci racconta Elvira -. Io lavoro con le cose uniche e preziose che chia-miamo avanzi o materiali di scarto». Riciclare, reinventare, raccontare, hanno in fondo, un unico denominatore. Ed Elvira Seminara ne fa un manifesto programmatico, nel biglietto che accompagna ogni suo pezzo.

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Cibus

le declinazioni del gusto

Antichi sapori

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Storia, tradizione e gusto si incontrano nello storico locale di Largo San Nicolicchio a Porticello, suggestivo borgo marinaro alle porte di Palermo

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ui, i fratelli Francesco, Marcello, Maurizio rinnovano la cucina ispirata alla tradizione marinara locale, nel rispetto delle scelte delle materie prime per i piatti poco elaborati. Cresciuti tra pesce e fornelli, i fratelli Balistreri hanno maturato crescita ed esperienza con un quotidiano lavoro sul ‘campo’, che premia una cucina fuori dalle mode e che si fa apprezzare per continuità e linearità del percorso gastronomico. Stefano è la memoria storica del locale nato nel 1979 e avviato dal padre Benito. Durante il periodo della tonnara di Solanto, era adibito a deposito delle reti. Leggenda e religione scrivono in questo luogo, accarezzato dal mare, una pagina antichissima, lunga circa 200 anni e che tutt’ora vive. La tradizione popolare dei pescatori di Porticello narra che in questo preciso luogo si arenò il quadro della Vergine Maria S.S. del lume nel lontano 1777 e che tuttora si trova nella chiesa Madre del piccolo borgo. L’eccellenza del Mediterraneo sposa la semplicità di una cucina che si fa ricordare per freschezza e genuinità. Tra i piatti, imperdibili le specialità della casa, dallo sformatino di pesce spada con melanzane e crema alle erbe aromatiche al turbantino di spatola ripieno di caponata su fonduta di ragusano, dai ravioli di pasta fresca ripieni di ricotta al nero di seppia ai paccheri con pescatrice e ai pistlli di zafferano e pistacchi. Ad addolcire il palato, i gelati tipici della tradizione siciliana come il gelo di anguria, il gelato alla cannella. Sul perché sceglierli, i fratelli Bslistreri non hanno dubbi. Nell’era della globalizzazione e dei sapori uniformati consigliano: «riscoprite i sapori originali del pesce e quindi diventiamo per voi corso di formazione per il palato nella società del filetto sottovuoto».

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Finalmente un pezzo di pane per tutti

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Con ‘Zero Glutine’, un punto vendita di prodotti alimentari privi di glutine, anche i celiaci e tutte le persone intolleranti agli alimenti che lo contengono potranno liberamente mangiare pane, pizza, rosticceria e pasticceria

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Zero Glutine Palermo - Via dell’Orsa Minore, 268 Tel. 091.2511603

iente potrebbe essere più sano e più piacevole di una colazione con pane e brioches caldi, profumati e appena sfornati. Eppure, secondo recenti statistiche mediche, in Italia, per un individuo su cento, questi sono cibi proibiti. Parliamo dei celiaci, soggetti permanentemente intolleranti al glutine ed alcune sue componenti chiamate gliadine. Sostanze, queste, contenute in alimenti come il frumento, la segale, l’avena e l’orzo. Tutti alimenti, come sappiamo bene, contenuti in una grandissima quantità di cibi. L’unico rimedio per una sempre più ampia fascia della popolazione sarebbe, quindi, non mangiare alimenti che contengono queste sostanze. Certo dirlo è facile, farlo, un po’ meno. Eseguire una dieta priva di questi alimenti, parliamoci chiaro, sarebbe una rinuncia troppo forte, soprattutto, poi, per un mediterraneo. Considerando gli effetti deleteri di questi cibi su soggetti affetti da questa intolleranza, oggi, si punta molto sui cibi privi di questa sostanza. Negli ultimi anni, infatti, da quando si è presa coscienza di questa malattia e, soprattutto, dell’elevato numero di persone affette, sono nati parecchi punti vendita di prodotti alimentari privi di glutine. Così, rinunciare a una colazione tradizionale con cornetto e cappuccino, o alla propria pagnottina di pane per accompagnare saporite pietanze o alla pizza con gli amici e, per i più golosi, a dolci e gelati, sta diventando un sacrificio sempre più ridotto. Per le persone che vivono o che transitano a Palermo, è nato, di recente, un centro altamente specializzato nella produzione di prodotti da forno privi di queste alimenti. ‘Zero Glutine’, in via dell’Orsa Minore, rappresenta, con la produzione propria di pane, pizza, pasticceria e gelateria, un grosso punto di riferimento per la città. ‘Zero Glutine’ vanta ben 23 anni di attività nel settore alimentare. Esperienza ventennale che gli ha consentito questa nuova impresa. Per offrire e garantire sicurezza ai propri clienti, l’azienda gode della consulenza permanente di un chimico biologo, che, con la sua competenza, consente l’ottimizzazione del prodotto.

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Seducente ed elegante come un Bacio Nero... Caffè

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BacioNero Caffè Palermo - Piazza Staz. Lolli, 8 Tel. 091.5071756

Ricca gastronomia e prodotti da bar, si uniscono nell'eleganza e nella raffinatezza del nero. Un delizioso locale si aggiunge alla catena del caffè più prestigioso d'Italia

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n paio di seducenti labbra nere. Un simbolo unico per distinguere l’originale catena di bar ‘BacioNero Caffè’, distribuita in tutta Italia e con una consolidata affermazione sull’intero territorio nazionale. Adesso, a Palermo, alla grande famiglia, si aggiunge un nuovo locale in Piazza Lolli n°8. Centralissimo, accogliente, raffinato, il locale offre ai propri clienti un bar vasto ed esaustivo, completato da tavola calda, con rosticceria superba; gastronomia, con piatti di eccellenza; gelato soft, come dice lo stesso nome, morbidi e vellutati; granite fresche e assortite. Ma quello che colpisce, ancora di più, è il vasto assortimento di panini; ce n’è veramente per tutti i gusti. Ogni sera, dalle 19,00 in poi, ‘BacioNero Caffè’ offre ai propri clienti un ricco aperitivo, una solenne introduzione al pasto.

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Ristorazione, catering, eventi. Un tuffo nella natura, dove potrete gustare pietanze raffinate e godere di una magica atmosfera di un naturale relax

Oceania: un’oasi nel cuore di Palermo a cura della Redazione

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una latitudine di 38.13082, una longitudine di 13.33326 e a un’altitudine di 46 metri sul livello del mare, sorge una piccola oasi di pace e relax. Un piccolo paradiso immerso nel verde, proprio nel cuore della città. Stiamo parlando di Oceania Ristorazione, un’azienda rinomata nel settore, creata e voluta per offrire ai propri ospiti, la possibilità di fuggire dal traffico, dallo stress e dai rumori assordanti della città e godere una buona ristorazione assieme a un sano relax. Per questo motivo Oceania ristorazione è il posto ideale per trascorrere allegri momenti in compagnia, in un’ampia, moderna e caratteristica struttura, dotata di uno splendido giardino, arricchito da suggestive cascate e laghetti artificiali, con ampi spazi attrezzati all’aperto. Ristorante, pizzeria, panineria, bar sport, musica live, delivery, spuntini notturni, cena, dopo cena e, poi ancora, accesso ai disabili, sala fumatori, aria condizionata, mini golf per grandi e piccini, tutte le partite di calcio della serie A e della B in pay tv. E molto, molto altro ancora. Insomma, diverse combinazioni per trascorrere una serata originale e indimenticabile. Per i palati, anche i più sofisticati e con alimenti di alta qualità. Il tutto accompagnato da una piacevole live music, dal vivo o sottofondo, diventata, ormai, una costante del locale. Tra i divertimenti sono da segnalare il Day Party, un modo diverso per festeggiare il compleanno di bambini e adolescenti con servizio di animazione, premi, musica e video games. Tutto a prezzi altamente competitivi. Oceania è aperto tutto l’anno dalle 6.30 del mattino fino a notte inoltrata, tra bar, Tavola Calda, Ristorante, pizzeria, panineria, american bar, self service. Puoi avere tutto questo e altro ancora pure a casa tua, grazie a un servizio di catering impeccabile. Tra le specialità: Cous Cous di pesce; verdure e carne; Fettuccine all’aragosta; Busiate con sugo di cernia; Ravioli con salmone fresco; Grigliata del Mediterraneo; Trancio di pesce spada gratinato con Gambero; Filetto picchettato con bacon; Flan di verdure; Spigole e orate al cartoccio; Tortine di pesce spada. E, infine, produzione propria di torte dolci e gelati di tutti i gusti, per addolcire il palato e l’umore di qualsiasi persona.

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consiglia... Una gita fuori porta? O un weekend fuori città? Dove dormire?

Medicina & dintorni Dott. Emilio Italiano Via F. Paolo Di Blasi, 35 Palermo www.emiliano italiano.it Odontodiatria Dott. Paolo Barbera Via Sammartino, 27 Palermo Tel: 091.331338 - cell. 338 7010753 Studio associato Nesos Via Nunzio Morello, 30 Palermo www.clinichenesos.it Tel: 091.6268675 - cell. 345 9593939 Benessere Dott. Marco Di Giovanni www.vivvereshiatsu.it Cell. 338 8896855 Farmacia Dott. Ruggeri Via Dell’Ermellino, 28 Palermo farmaruggeri@hotmail.com Tel: 091.447617 Dermatologia Centro dermtologico Listro Via Libertà, 56 Palermo info@centroderrnatologicolistro.it Tel: 091.6269822

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Dove mangiare? E per le tue degustazione di vini e di prodotti tipici locali? Dove fare shopping? E se hai problemi di salute, chi ti cura?

Moda In & Out Gioielli artigianali Parentesi Vanitosa di Maria e Genny Ardizzone Fb: parentesivanitosa Biancheria Dal Vostro Amico Pazzo • Via Terrasanta, 95b Palermo Tel: 091.302248 Fb: Dalvostroamicopazzo • Corso Tukory, 107 Palermo Tel: 091.217758 Fb: Dalvostroamicopazzo


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le declinazioni del gusto Bar-Pasticceria Bar Alba • Piazza Don Bosco 7, Palermo www.pasticceriaalba.it Tel. 091.1309016 • Viale Margherita di Savoia, 2 Mondello (Pa) www.pasticceriaalba.it Tel: 091.6840444 Catering La Cubana Srl Via Pitrè, 143 Palermo info@lacubana.it Tel: 091.3213410 Ristorante Al Faro Verde Via San Nicolicchio 14, Santa Flavia (Pa) www.alfaroverde.it Tel: 091.957977

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Turismo & Oltre

Tra le onde con My Sea

My Sea, la società di charter e noleggio nautico ti porta a bordo del suo splendido yacht ‘Olinda Dos’ ad esplorare gli angoli più paradisiaci delle coste siciliane

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ocazione e noleggio Yacht con equipaggio, hostess, musica dal vivo e possibilità di fruizione in formula B&B delle cabine, anche con barca ormeggiata. My Sea, la società di charter e noleggio nautico, ti porta, a bordo del suo splendido yacht ‘Olinda Dos’, ad esplorare gli angoli più paradisiaci delle coste siciliane. In questo magico sfondo, reso tale dalle componenti interne dello yacht, si possono visitare le baie lungo i costoni dell’isola, trascorrere week end indimenticabili, vivere emozionanti escursioni giornaliere, organizzare feste private con un tocco di classe in più, o cene di lavoro, o, ancora, momenti flash, ma intensi, come un semplice aperitivo. La cucina di bordo è un susseguirsi di pietanze sublimi. Una magica atmosfera vissuta, lasciandosi cullare dalle onde del mare. Insomma, un’occasione per vivere eventi importanti della nostra vita in un’esperienza unica, condita dalla qualità, dalla professionalità e dall’allegria dell’equipaggio.

Uno staff di operatori, sempre pronto e disponibile a soddisfare ogni singola esigenza degli ospiti a bordo. Costruito nel 2003, ‘Olinda Dos’ è disponibile al noleggo o alla locazione porto di ormeggio di Palermo. Può portare a bordo 10 passeggeri, disponendo di 7 posti letto, 2 cabine matrimoniali e una cabina doppia. Eppure, questo breve sogno non è proibitivo, ma accessibilissimo un po’ per tutti. Vale veramente la pena approfittate delle nuove offerte Last Minute con lo sconto sul carburante e l’attracco gratuito al porto di Marina di Ville Igea. Basta chiamare subito per avere le quotazioni in tempo reale al numero 3498425921. Le prenotazioni per la Stagione 2013, per tutti i servizi, sono già aperte. L’azienda MY SEA S.R.L. si trova in viale Croce rossa, 6 di Palermo. La sua attività è Codice Ateco 2007 (77.21.02) Noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto, inclusi i pedalò.

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Turismo & Oltre

Sporting non Una splendida opportunità per il tempo libero: attività fisiche e culturali, relax, socializzazione. Questo e altro ancora viene offerto da uno dei più grandi complessi sportivi e culturali del palermitano

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e dimensioni e la riservatezza dell’area, la varietà delle infrastrutture e delle attività proposte, sono le componenti di un accurato programma di relax e benessere che ti offre Sporting Village: una splendida opportunità per il proprio tempo libero. La struttura è dotata di una grande piscina, che si presta bene sia per i professionisti del nuoto sia per i dilettanti alle prime armi, nonché di uno splendido solarium, immerso tra piante mediterranee ed esotiche. Veramente ideale per prendere una bella abbronzatura, il solarium è attrezzato pure per concedersi momenti di relax. A due passi dal solarium, sorge il bar, ricco di golose proposte per apertivi rinforzati o tradizionali, happy hour, rinfreschi; tutto accompagnato da musica e da tanta allegria. Al riparo da una splendida capriata in legno, troviamo il ristorante e la pizzeria, che funzionano all’aperto, offrendo, però, nel contempo un confortevole riparo. Trascorrere il proprio tempo libero, non significa soltanto abbandonarsi al relax per tutto il giorno. è altrettanto importante tenere mente e fisico in attività. Sporting Village offre l’oppor-

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tunità di praticare numerose attività e di acquisirle, soddisfacendo il desiderio recondito di saperle fare. Quanti di noi hanno sempre avuto il desiderio di ballare, suonare, fotografare, cucinare, ma non si sono mai cimentati a farlo perché non si sono sentiti all’altezza. All’interno della propria struttura, Sporting Village ha degli esperti che possono seguirvi e guidarvi nelle vostre attività preferite. Per chi ama dedicarsi a un’attività fisica veramente forte, il Village offre l’opportunità di praticare minigolf sia a livello agonistico sia a livello dilettantistico. Quindi il minigolf può essere esercitato in pieno o anche seguito da semplici spettatori. Anche i bambini potranno vivere la propria vacanza da protagonisti. Sporting Village, infatti dedica molto spazio ai clienti più piccoli. Il centro intrattenimento bambini, contando su un’équipe di operatori-animatori qualificati, su aree riservate, infrastrutture specifiche loro sicurezza e libertà. Sicurezza e libertà che garantiscono ai genitori una certa tranquillità e, quindi, l’opportunità di godersi anche loro una bella vacanza in santa pace.


Village solo vacanza Lo sport Tennis, nuoto, basket, pallavolo, calcetto, pattinaggio sono le discipline sportive offerte da Sporting Village. Attività praticabili attraverso scuole di avviamento, corsi di perfezionamento, e libera pratica. Tecnici, maestri nazionali, istruttori federali, preparatori atletici, assistenti, addetti alla manutenzione degli impianti contribuiscono alla promozione degli sport più adatti alla formazione psico-fisica dei ragazzi e alla pratica delle attività sportive degli adulti. Le ampie dimensioni delle varie aree, l’omologazione sportiva delle strutture e la presenza di grandi tribune permettono di ospitare anche importanti manifestazioni nazionali e internazionali.

La struttura Abbiamo visto quanto ampia e confortevole sia la struttura nel suo complesso. Ma entrando nel dettaglio, ci rendiamo conto del vero patrimonio strutturale e infrastrutturale di cui gode il capoluogo siciliano. Quattro ettari di verde e fiori. Un patrimonio arboreo di grande rilevanza. Sedici campi di tennis in terra battuta, in veloce e in erba. Un campo centrale con tribune in grado di ospitare 2 mila posti a sedere. Un altro campo con altrettante tribune. Due muri di allenamento. Due campi speciali per i bambini. Due campi da tennis coperti. Una piscina lunga 25 metri con 8 corsie, una fossa per i tuffi, un ampio bordo vasca e in grado di

ospitare gare internazionali. Un campo di calcetto illuminato. Un campo multifunzionale di basket, volley, pattinaggio. Un minigolf a 11 buche. Spogliatoi ampi e confortevoli .Club house. Bar. Ristorante e Pizzeria. Terrazza esterna coperta. Persino, teatro coperto e anfiteatro all’aperto. Tutto, completato da unampia area fitness all’aperto.

Organizzazione Come abbiamo visto, Sporting Village è aperto allo sport, all’attività fisica, alla socializzazione, al benessere, allo scambio, al confronto, alle iniziative culturali. Tutto questo è aperto a tutti: uomini, donne, bambini, giovani, anziani. Ogni fascia di età e ogni categoria troverà il proprio spazio e le attività più idonee alla propria indole. Sporting club è strutturato in formula club e in formula corsi. Nel primo caso è necessaria una richiesta di associazione, che viene vagliata dal comitato direttivo. Prevede una quota di iscrizione una tantum e una quota di partecipazione annuale. Tiene conto delle iscrizioni di interi nuclei familiari, concedendo una serie di importanti agevolazioni economiche. Promuove le attività fisiche fra i figli degli iscritti, cui è offerta l’esenzione dal pagamento delle quote. La formula corsi, invece, è rivolta a chi vuole dedicarsi a una singola disciplina sportiva, seguendo le lezioni su base oraria in giorni specifici della settimana e non desideri utilizzare le altre infrastrutture presenti.

Per informazioni:

Sporting Village Palermo Viadotto Carlo Perrier, 3 Tel. 091 432227 - 335 5236293 www.sportingpalermo.it

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Turismo & Oltre

Si viaggiare: un affermazione di libertĂ e sicurezza

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Dopo un’esperienza ventennale, l’agenzia continua la sua escalation sul mercato, anche grazie alle scelte di partenariato, come il gruppo Uvet

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i viaggiare. Già il nome è un affermazione. L’affermazione di viaggiare in assoluta libertà e sicurezza. É quanto offre la nota agenzia di viaggi di Mario Fragapane. Il Direttore tecnico dell’azienda, approda alla scelta di ‘Sì viaggiare’ nel 2009, dopo vent’anni di esperienza nelle più importanti agenzie di viaggio del capoluogo panormita. Esperienza che gli consente di fare ogni scelta dopo attente ricerche di mercato. Dall’u-bicazione territoriale al nome, l’agenzia è, infatti, frutto di dettagliate valutazioni. Per offrire tutto questo ai propri clienti, l’agenzia ha scelto il meglio sul mercato: il Gruppo Uvet. Dal 1950, quest’ultimo, rappresenta il polo distributivo leader in Italia nella fornitura di servizi e soluzioni innovative per viaggi leisure, business travel, mice e pharma.Con l’apertura della prima agenzia di viaggi cresce fino ad arrivare alla joint venture, nel 2002, con American Express. Nel 2010, data importante, il compimento del 60° anno di attività. La mission del Gruppo Uvet è quella di proporre soluzioni di viaggio personalizzate per la clientela leisure e di rispondere alle esigenze di travel management delle più dinamiche aziende italiane, .Uvet ITN Travel Network è tra i più importanti poli distributivi italiani specializzati nel mercato dei viaggi leisure. Con una rete di oltre 900 agenzie di viaggio partner, di proprietà e affiliate, il Network è presente con l’insegna Clubviaggi in tutte le regioni e in tutti i principali capoluoghi nazionali. L’elemento distintivo di Uvet ITN Travel Network è caratterizzato dal modello di business sviluppato grazie all’appartenenza al Gruppo Uvet, leader italiano nel turismo. L’offerta di selezionate proposte di viaggio dei migliori e più affidabili Tour Operator, acquistabili tramite Clubviaggi. it o direttamente nelle agenzie di viaggio partner, consente di soddisfare tutte le esigenze personalizzate della clientela. Ma cosa offre nello specifico ‘Sì viaggiare’? La gamma di offerte è vastissima: crociere, itinerari culturali, itinerari naturalistici, soggiorni, tour enogastronomici, tour sportivi, vacanze lavoro, vacanze relax, vacanze studio, viaggi, viaggi di nozze, week end. Sì viaggiare Srl Via dell'Orsa Maggiore, 118 - Palermo

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L’imponenza del paesaggio Rocca Busambra, la più grande delle riserve naturali con le ultime estensioni boschive della Sicilia occidentale

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50 chilometri da Palermo resiste l’ultima foresta attorno al massiccio di Rocca Busambra che, con i suoi 1613 metri, domina un vastissimo comprensorio. è possibile individuare tanti paesini e spaziare con lo sguardo dal monte Erice all’Etna. L’ente gestore, l’Azienda delle foreste demaniali, controlla un territorio di 7 mila 400 ettari, di cui 5 mila 340 in zona A e 2 mila 60 in zona B. Nell’area, per vocazione agricola pastorale, si registra una presenza di allevamenti che rende difficile la rigenerazione del bosco, in passato molto più esteso, fino a lambire le contrade più vicine ai centri abitati di Godrano, Marino, Mezzoiuso e Corleone. Una grossa fetta di bosco è scomparsa nell’arco di 150 anni circa, dalla prima metà dell’Ottocento agli anni Cinquanta del secolo scorso, per utilizzazioni varie. Tuttavia, il patrimonio boschivo esistente è ancora notevole e occorre fare di tutto per preservarlo. L’area protetta, vista l’ampiezza, presenta una rete di piste e sentieri che ne agevolano la visita, in particolare su tutta la fascia medio-bassa, dai 650 ai 1000 metri sul livello del mare. Da quest’ultima quota, fino a 1300 metri circa, ci si può addentrare nel bosco più

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fitto, fin sotto le pareti di rocce calcaree che, nei punti più alti della propria verticalità, raggiungono e superano i 250-300 metri. La vegetazione si presenta variegata. La flora annovera un considerevole numero di specie, oltre 1000, e l’interesse scientifico si concentra in particolare sugli endemismi (circa 65) che catalizzano la curiosità di coloro che si interessano di botanica. Sulle pareti della Busambra è accertata la presenza di rari uccelli: l’aquila, il nibbio bruno e reale, il falco lanario, il falco pellegrino e altri uccelli regalano voli spettacolari. Per informazioni inerenti l’ornitologia, si può contattare il Centro recupero rapaci, che si trova nella frazione di Ficuzza. Qui si può visitare il piccolo ospedale dove vengono curati gli uccelli impallinati o avvelenati, provenienti dalle zone più disparate della Sicilia. Sotto il profilo storico-archeologico, i dintorni di Roccabusambra sono ricchi di siti in gran parte sconosciuti. In un raggio di circa 12 chilometri, attorno al grande monolite, ne sono stati individuati e censiti circa 50, inquadrabili dal Paleolitico superiore all’età del ferro, con le culture sicane ed elino-puniche, fino all’epoca romana.


Itinerari consigliati I percorsi che la riserva naturale di Ficuzza Rocca Busambra offre sono tantissimi. è necessario munirsi di una cartina IGM scala 1:25 mila e, con le indicazioni di seguito elencate, si possono fare svariate passeggiate con diverso livello di difficoltà.

Proposta n°1 Godrano - Dall’abbeveratoio verso Pizzo Campana (858 metri) e proseguire in direzione della Serra di Rullo (869 metri) ritorno dal Vallone dell’Agnese. Chilometri 8,5 - dislivello 220 metri circa - facile Proposta n°2 Dall’ex colonia arcivescovile di Alpe Cucco, ora agriturismo, direzione Portella Vento fino a Piano della Tramontana (1203 metri) - chilometri 7,5 - andata e ritorno medesima pista - dislivello circa 200 metri - facile

Proposta n°3 Dorsale di Roccabusambra, dalla Balata fino a Piano Tramontana - chilometri 12 - dislivello 700 metri circa - difficile Proposta n°4 Dorsale Rocca Ramusa, da Fonte Ramusa fino al Vallone, poi in cresta e discesa dal versante occidentale verso il luogo di partenza - chilometri 7 - dislivello 415 metri circa - difficile

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Turismo & Oltre

Perdersi nella suggestione della natura

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rroccato sul pendio della vetta del monte omonimo, a un'altitudine di 800 metri, Caltabellotta è senz'altro uno dei paesi piÚ interessanti e suggestivi della Sicilia. A meridione domina la fertile val-le del Verdura e il mar Mediterra-neo, mentre a settentrione, i contraf-forti occidentali dei monti Sicani. Il centro storico, pur deturpato da alcuni discutibili recenti interventi, conserva ancora l'impianto originario, adagiato sotto i picchi Gollega, Castelvecchio, Castello, Gogala, Argione e Cagliari. Di rilevante interesse storico e ar-chitet-

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tonico sono i ruderi del cas-tello arabo-normanno abbarbicati sulla rupe centrale, la chiesa Madre, nella quale si riconoscono elemen-ti arabi e gotico normanni, e l'im-ponente monastero medioevale ar-moniosamente inserito tra le rocce. I greci chiamarono il monte Kratas e gli arabi Qal'at-ballut, che significa Roccia delle Querce. Ma un sito cosĂŹ tograficamente straordinario non pote-va non essere colonizzato sin dall'era preistorica dai Sicani, che fondarono la cittĂ di Triocala. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che fosse la Rocca di Ka-


Tappeti verdi. Estese vallate. Dolci declivi. Caltabellotta: un itinerario appassionante tra sentieri reconditi e abbarbicati

micos del mitico re sicano Kokalos. Caltabellotta è nota anche per la pace tra angioini e aragonesi del 1302; un monumento, inaugurato nel 2002, nel settecentesimo anniversario, ri-corda l'importante avvenimento. Il territorio, esteso 123,6 chilometri quadri, è caratterizzato da tipologie ambientali tipiche dei rilievi montuosi: a nord-ovest è un nudo altipiano fras-tagliato da picchi e altre pareti, come Rocca Ficuzza e Rocca Nadore; a nord si estende l'area demaniale di Pizzo Telegrafo (950 metri), rimboschita prevalentemente a conifere nel con-testo di un

recupero delle originarie essenze quercine; mentre a nord-est vi è un'ampia vallata, dove le colture cerealicole si alternano ai pascoli. I declivi del versante meridionale sono invece un tappeto di ulivi e mandorli. L'intensa attività agricolo-pastorale non ha lasciato spazi alla flora autoc-tona: ben poco esiste ormai dei boschi naturali di querce, devastati sin dal periodo greco-romano per la costruzione delle navi e come legna da ard-ere; male aride gariche si colorano in primavera di un tappeto di orchidee. Di estremo interesse è la fauna selvat-ica che, oltre a una mi-

riade di specie comuni, annovera alcune rarità: è uno degli ultimi siti dove è possibile osser-vare l'ultimo degli avvoltoi siciliani, il capo vaccaio; ed ancora il lanario, un falco mediterraneo tipico delle steppe; ed il grillaio, un piccolo falco in cos-tante rarefazione: sino al 1989 era pre-sente anche una coppia di aquile reali. Sui picchi del paese nidifica il co-dirosso spazzacamino e, nelle ra-dure ad alta quota, l'allodola che in primavera spezza con il melodiosissimo canto il silenzio dell'alti-piano, mentre volteggia nel cielo. Come ci si arriva Da Palermo: scorrimento veloce per Sciacca uscita Caltabellotta Da Agrigento: scorrimento veloce per Sciacca uscita Caltabellotta pagina <#>

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