Portfolio_Verzeletti Linda

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P O R T F O L I O

Linda Verzeletti


FORMAZIONE settembre 2020

Università degli Studi di Firenze | Firenze

Esame di Stato - Abilitazione all’esercizio della professione Architetto - sezione A 2016-2018

Politecnico di Milano | Milano Leonardo

Facoltà di Architettura - Progettazione Architettonica laurea magistrale 110/110 2013-2016

Politecnico di Milano | Milano Bovisa

Facoltà di Architettura Civile - Progettazione Architettonica laurea triennale 106/110 29.03.1994 Telgate, BG (+ 39) 3456037337

2008-2013

Liceo Federici | Trescore Balneario (BG)

Liceo sociopsicopedagogico indirizzo linguistico diploma 93/100

linda.verzeletti@gmail.com Linda Verzeletti lindaverzeletti Linda Verzeletti

ESPERIENZA febbraio 2020 - corrente

Guccio Gucci S.p.a | Scandicci (FI)

Gucci Corporate Architectural Services Internship gennaio 2020

Studio Zanga | Albano S.Alessandro (BG)

collaborazione

marzo 2018 - gennaio 2020

Manuel Marchesi Architetto | Montello (BG)

tirocinio e collaborazione continuativa aprile 2016 - maggio 2016

Studio Sagitair | Palazzolo Sull’Oglio (BS)

tirocinio curricolare


CERTIFICAZIONI TOEIC | Eas Education Abroad&Services listening b1 - reading b2

Matematica per Architettura| PoliMi Seeing Through Photographs| MoMa D. Lgs. 81/2008 | Gucci

ESPOSIZIONI Waliców Project, Spolia > 18.01.2018 - 15.02.2018

Memoriale della Shoah (MI) | seminario finale > 07.12.2017

Facoltà di Architettura | Warsaw University of Technology > 06.12.2017

Polin Museum | Varsavia, Polonia

Tirana RE_generating 13.12.2017

Piramide di Tirana | Tirana, Albania

CONCORSI marzo 2019 - giugno 2019

YAC competition | Rwanda Chapel febbraio 2018 - maggio 2018

InNatur 7 competition | design a nature interpretation centre

WORKSHOP 12.11.2018 - 16.11.2018

Reinventing Milan as Intelligent and Green Town | Milano Bovisa | PoliMi - HIT proff. Luca MF Fabris (PoliMi) | Jian Dai, Teng Fei (HIT)


C O N T E N U T I


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EN

APHASIA Form and transformation: a Memorial of the present between former Warsaw Ghetto's ruins

www.walicowproject.polimi.it

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W

arsaw regenerative effort lives along the past: a pre-apocalyptic city pushing to the surface, where survivors speak out loud to be known as a fundamental heritage of the transformation process involving the city. Past is then living in the present, symbolically represented by streets made of ancient basalt, which is the thread connecting old and new neighborhoods, where the whole is bigger than the sum of the parts. Architecture operates when

words are not needed, helping people to understand the environment they are living into. Walicow project is enhancing this dialogue between past and present, like a hinge connecting two clashing different cities, communicate with the old one while trying to contain the expansion of the other. A dualism is then created: historical estates are the scenario of the flooding present.

Lab. Progettazione II | A.A. 2017-2018 proff. Guido Morpurgo | Annalisa De Curtis

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T

hings are becouse we see them, and what we see and how we see it depends on the arts that have influenced us. To

look at a thing is very different from seeing a thing. One does not see anything until one sees its beauty. Then, and then only, does it come into existence. Oscar Wilde, The decay of lying, 1889

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SEMINARS AND EXHIBITIONS

s

ome images and extracts from the Exhibition held in Milan on the 18th January 2018 at Memoriale della Shoah in Milan. The Exhibition is a part of the series of

events organized between Milan - Politecnico di Milano, AUIC School - and Warsaw. > Photographs from the intermediate seminar of Waliców Project workshop - Warsaw from 5-8th december 2017. The seminar took place at Polin Museum on the 6th and at the Faculty of Architecture, Warsaw University of Technology on the 7th of december. > The intermediate seminar of the workshop Waliców Project took place in Warsaw from 5th to 8th december 2017. A debate and exhibition of the student’s project took place on the 6th at Polin Museum, the second part of the seminar was held at the Faculty of Architecture, Warsaw University of Technology the 7th of december.

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IT

MAPUTO CENTRAL HOSPITAL

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I

I Maputo Central Hospital rappresenta una delle due grandi centralità da cui ha preso avvio l’intera rete di interventi capillari a sfondo sanitario studiati per la capitale del Mozambico. Esso si presenta attualmente come un concentrato di edifici diffusi all’interno dell’area, parte dei quali dismessi o mal utilizzati. Il progetto ambisce - per questo motivo - ad una riorganizzazione efficiente e funzionale degli spazi, proponendo una nuova struttura composta da padiglioni differenti ed

autonomi, ma appartenenti ad un unico grande sistema collegato da passaggi sopraelevati. Il nuovo ospedale prende forma adattandosi alla griglia formata dalle strade, nel rispetto degli edifici esistenti e storici che si è deciso di conservare. Questo procedimento permetterà di liberare parte del suolo e ottenere una maggiore superficie dedicata agli spazi verdi, dei quali parte avranno funzione terapeutica e parte rimarranno invece pubblici.

Lab. Progettazione I | A.A. 2016-2017 proff. Paolo Caputo | Stefano Antonelli | Daniela Cinti

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I

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l progetto capillare assume come

Quest’ultimo da elemento degradato

propri punti di partenza due poli già

diventa a sua volta polo attrattore e parte

sedimentati

urbano.

del sistema. La nuova conformazione

Essi vengono connessi tra di loro e

permette l’aggancio di nuovi quartieri,

successivamente con un quartiere.

andando così a riqualificare l’intera città.

nel

tessuto


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IT

CASTELLO SFORZESCO Castello Sforzesco di Vigevano: progetto di rilievo e riqualificazione

www.museoarcheologico.vigevano.beniculturali.it

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I

l progetto di ampliamento per il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina prevede l’inserimento di un elemento autonomo rispetto alla preesistenza in grado di identificarsi come identità a sé stante, indipendente ma complementare al resto. I materiali collaborano al raggiungimento dello scopo: l’intonaco progettuale si differenzia dal rosso della muratura storica incapace di riflettere la luce, incorniciando un mondo a parte rispetto a quello delle pareti da

cui rispettosamente si scosta.L’interno del nuovo volume ambisce ad accrescere la sensazione di straniamento nel visitatore, preparandolo all’ingresso in una dimensione differente da quella dell’esperienza appena conclusa. L’emersione da un luogo maggiormente buio ad uno spazio più chiaro in cui predomina la luce, apre le porte ad un distacco sia concettuale che fisico dal piano sottostante.

Lab. Progetto e Costruzione dell’Architettura | A.A. 2017-2018 proff. Ezio Arlati | Marco Torri | Giovanni Calda

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A

l primo piano saranno previste

turista, garantendo più di una singola

mostre a rotazione: le differenti

esperienza, incentivando le visite ed

esposizioni saranno poste in

entrando in questo modo in relazione

relazione al periodo dell’anno e alla storia

con il contesto in cui si trova il Castello

di Vigevano e dei suoi abitanti; questo

Sforzesco, rendendolo parte di un

permetterà di diversificare ed ampliare

insieme più ampio di tradizione e storia.

l’offerta tanto al cittadino quanto al

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IT

EX SNIA VISCOSA

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P

er far fronte al rischio idrogeologico dell’area lungo il torrente Seveso, si prevede la realizzazione di una vasca di laminazione nella zona tra gli stabilimenti dell’ex SNIA Viscosa e il canale Villoresi, come previsto da progetto AIPO. La dimensione e la posizione dello scavo seguono i tracciati della fabbrica dismessa, conformandosi al fuori scala del sito industriale. Il recupero consiste nella progettazione di grandi spazi urbani, tra la valorizzazione delle due principali ciminiere che si impongono come riferimento sul territorio, e la riqualifica di edifici minori in prossimità dell’area.

I viali alberati presenti nel comparto industriale vengono mantenuti e, diramandosi, determinano assi di percorrenza lungo una maglia regolare. Il collegamento tra la strada provinciale e la viabilità interna avviene attraverso vie trasversali di cui quella centrale permetterà la connessione tra le due piazze grazie ad una rete di mobilità pubblica e privata. Infine, il campo sportivo esistente a sud del Villoresi costituisce il pretesto per la progettazione di un centro sportivo informale tra la vasca di laminazione e il canale, reso accessibile anche dal percorso ciclopedonale.

Lab. Progettazione Urbanistica | A.A. 2016-2017 proff. Arturo Sergio Lanzani | Chiara Merlini | Federico Zanfi

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UNA CITTA’ NELLA CITTA’, LA TERRA DI TUTTI E DI NESSUNO Più di 500mila metri quadri in completo abbandono

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C

on il termine SNIA si intende un

e alla costruzione di nuovi corpi di

comparto

chimico

fabbrica il complesso ha raggiunto una

italiano nato tra il 1905 e il 1906

superficie territoriale immensa di circa

come Società Italiana della Seta Artificiale.

170.000 mq. La devastante crisi che

Il programma iniziale dello stabilimento

colpì la SNIA a partire dagli anni ’70

era composto da una serie di fabbricati

causò una profonda ferita all’interno

industriali i quali erano destinati a ricoprire

degli apparati produttivi andando di fatto

differenti compiti, a partire dall’ambito

ad aumentare, il numero delle strutture

della lavorazione della seta artificiale sino

non più utilizzabili, sino alla sua chiusura

al ruolo di alloggi e uffici. Nel corso degli

definitiva e passaggio di proprietà

anni grazie ai successivi ampliamenti

dell’area nel 1982.

industriale


L’obiettivo primario è quello di far interagire l’area

Da ormai più di 30 anni il complesso è abbandonato

di finestre ad arco in laterizio. La facciata è impreziosita

con la zona circostante mediante la creazione di un

e non ha ancora ottenuto una nuova destinazione.

dalla presenza di un parapetto intonacato sorretto da

Attualmente il complesso è soggetto a proprietà

un cornicione; in posizione assiale rispetto a questa vi

privata e alcuni edifici sono sottoposti a vincolo per

è una torretta quadrata la quale va a richiamare, grazie

le loro caratteristiche architettoniche e per l’intrinseca

ai numerosi dettagli decorativi, un gusto di tipo eclettico

testimonianza di un periodo storico passato.

estremamente raro da rintracciare in Italia; di particolare

vero e proprio sistema ambientale, valorizzando e riqualificando così la qualità urbana.

I capannoni a shed sono sono caratterizzati dalla presenza di sostegni e pilastri in mattoni sporgenti i quali sorreggono cornicioni e incorniciano grandi aperture con archivolto a vista; l’edificio con torretta presente invece un corpo edilizio allungato a due piani il cui fronte sulla zona urbana è caratterizzato dalla presenza di lesene in

interesse è l’edificio con la ciminiera strutturato mediante un corpo rettangolare con un profilo a capanna spezzata. La facciata, tripartita da lesene in laterizio a vista, nella parte centrale svettante è coronata da una balconata e presenta una coppia di finestre sormontate da un’apertura circolare.

mattoni a vista sporgenti che inquadrano delle coppie

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situazione ordinaria | interazione con la falda per alimentazione lago permanente

fase A | invaso primo comparto attraverso il canale di presa

fase B | aumento della portata d’acqua e sfioro del primo comparto, segue invaso del secondo comparto

fase C | massima fase d’invaso: aumento del livello d’acqua e graduale invaso della vasca

I

l viale alberato esistente dell’ex SNIA Viscosa viene mantenuto, permettendo il collegamento Est-Ovest dell’area e quindi la connessione

delle due piazze. Lungo di esso la mobilità è mista: carrabile, ciclopedonale e tranviaria. Nei punti in cui la mobilità rallenta, il suolo cambia e la maglia della pavimentazione s’infittisce. Il terreno adibito ai parcheggi e lungo i binari del tram è di tipo drenante, così da contribuire ad arginare il rischio idrogeologico.

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EN DETECT PROTECT CONNECT Tirana RE_Generating: Strategies and Projects of Polytechnics of Bari and Milan

https://worldarchitecture.org/articles/cvnhh/tirana_regenerating_the_exhibition_at_the_pyramid_of_tirana.html https://www.researchgate.net/publication/330482433_TOOLBOX_IN_COMUNE

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T

he increasing phenomenon of land exploitation in Tirana suggests actions aiming to defend the survived green areas inside the city. Actually, new constructions caused the doubling of the urban grid and the increase in the resulting smaller green spaces. Residual and unused degraded zones – both public and private – will be DETECTed and turned into areas for the community by building flexible and typological structures for temporary activities, in order to

PROTECT them against the phenomenon of rampant informal building; they will be also CONNECTed through a soft mobility network. The evolution of the project, thanks to a part of the profit due to the insertion of public structures for selling products, allows to gain privately owned plots of land that will host permanent implants, in the role of edge-buildings. Temporariness and flexibility are main features of this recursive and self-managed system.

Lab. Progettazione Urbanistica | A.A. 2015-2016 prof. Chiara Nifosì

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DEVELOPMENT STAGES

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etecting degraded spaces in the city, both public and private, not involved in regeneration programs or neglected.

Realization of a network in order to connect ‘empty’ spaces through a soft mobility road (for bikes and pedestrians), and temporary activities, for example markets and bazaar; upgrading public green spaces and playgrounds; temporary events that will gather people (ex: neighborhood dinners). The progressive succession of the phases, thanks to a part of the profit, allows to gain privately owned plots of land in order to estabilish meeting places retraining the public affairs through permanent implants (edgebuildings) offering services for the community (ex: sport centers, religious buildings, collective meetings).

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I

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f we observe the most marginal areas

The educational experimentation carried

of Tirana - its borders - without focusing

out through BAL_LAB (Building Albanian

our attention only on the lack of basic

Landscape Laboratory) offers a possibility

services, infrastructures, etc., we could

of integration between the architecture

find out a high level of structures under-

students of Politecnico di Milano and the

represented or not yet recognized and

local community, trying to develop real

which express instead, in a latent way, a

and useful projects to build up a debate

great potential energy of doing of the city.

between Citizens and Institutions.


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EXHIBITION AND SETUP PYRAMID OF TIRANA 13.20.2017

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he TIRANA_REgenerating exhibition was opened at the Pyramid of Tirana on December 13th, featured architectural and urban projects/strategies by two

very important architecture schools of Italy: Polytechnic of Bari and Polytechnic of Milan. During the inauguration ceremony, where a brief introduction of this one week event was made, a large number of architecture enthusiasts, professionals, and students were present. Polytechnic of Milan displayed projects of third-year architecture students under the name Tirana Urban Toolbox. The students designed several postcards for their projects, and produced twelve interactive architectural models in the shape and size of wooden suitcases. The exhibition offered a chance to see how the foreign architecture students designed the regeneration of the city of Tirana. The exhibition was made possible by the close collaboration of Municipality of Tirana, National Territorial Planning Agency (AKPT), INTBAU-Albania, Polytechnic of Bari, and Polytechnic of Milan.

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IT

PALAZZO GHISLANZONI

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alazzo Ghislanzoni è un edificio storico di circa 898 mq della città di Lecco, sito in Via Roma n°5. Palazzo Ghislanzoni è stato la sede municipale durante la Grande Guerra; successivamente adibito a caserma dei vigili del fuoco, ha poi ospitato la Civica Biblioteca. Nel 1972 è tornato ad ospitare uffici comunali. In fondo al cortile si può ancora notare la vasta rimessa, che era riservata agli automezzi dei vigili del fuoco. Agli inizi del Novecento, nel cortile del palazzo fu realizzato un basso edificio di soli due piani fuori terra. A guidare il progettista deve essere la

consapevolezza che ogni alterazione e sottrazione di materia storica sia da considerarsi una perdita irreparabile:da qui, l’istanza di garantire in primo luogo la conservazione fisica del manufatto. Il fine ultimo del restauro deve perciò essere quello di trasmettere al futuro i beni architettonici ed ambientali nella loro integrale consistenza fisica. L’architetto che si approccia al restauro dev’essere oggi in grado di distinguere tra “conservazione” ed “innovazione”, poiché ciò che si è perso può essere rifatto solo come oggetto diverso.

Lab. Restauro | A.A. 2016-2017 proff. Roberto Spreafico | Michele Raffaeli | Serena Pesenti

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L

e

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istanze

della

conservazione

consiste nel ridurre l’intervento al minimo

entrano allora in contatto con

indispensabile. Le opere di architettura

quelle

quale

vivono attraverso il tempo e lo spazio,

necessariamente si impone per assicurare

non nel tempo e nello spazio; a loro

le stesse opere di consolidamento e

volta tempo e spazio sono laboratori

manutenzione. Deve essere questa la

incessanti di interazioni, mutamenti e

prerogativa di chi ha a che fare non solo

transizioni di natura chimica e fisica dove

con i libri di carta, ma anche con i libri

trovano significato i modi di formazione e

di pietra. Il principale obiettivo del restauro

trasmissione della cultura.

dell’innovazione,


Proporre interventi di rifunzionalizzazione diventa

pone delicate questioni di progettazione. Un buon

in questo senso il pretesto per il recupero e la

intervento deve configurarsi oggi come riconoscibile,

salvaguardia dei beni architettonici appartenenti al

reversibile e compatibile con l’oggetto d’intervento, e

patrimonio culturale, fermo restando che pur essendo

questo perché la motivazione profonda e ultima che

le funzioni a doversi adattare alle preesistenze e non

deve muovere e fondare l’attività di conservazione va

il contrario, ogni intervento di adeguamento lascia la

ricercata nel criterio ideale di trasmettere al futuro la

propria traccia, obbliga ad introdurre nuovi oggetti e

documentazione autentica di ciò che ci è pervenuto.

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RILIEVO DELLA PAVIMENTAZIONE STUDIO E RILIEVO GEOMETRICO

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EN

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T

he chapel is presented as the reinterpretation of a chest. Christian tradition is embodied in architecture, protecting Rwandan community in a place of peace and harmony. The inaccessible heart of an inaccessible continent will be able to bring people together in a clear and monastic space. There will be no boundaries between

ground, trees and Rukomo people. Reiterated partition walls – as bones – compose the Chapel. A subtraction procedure digs them from the inside to obtain a climax leading to the altar, heart of the contemplation and holy pivotal element. Zenith and tough light is in contrast with the diffused and quite one penetrating from the side cuts.

YAC competition | A.2019 collaboratori: Giuseppe PappadĂ | Paolo Pozzoni

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he Chapel will be slightly lighted up with a

and material, quantifiable and qualifiable, verifiable

diffused and homogeneous light controlling

and measurable. It creates a power between

the space and penetrating from the sides,

space and men; it devises time and supports it.

while the leading one will be the solid and zenith

There is a strong bond among the Chapel and

light which passes through the unique hole on

the forest, no boundaries between ground, sky or

the covering – as Christ’s chest wound. In this

vegetation. This holy space is well-defined although

way, we will be able to discern a first tough light

it’s not closed at all: it remains an essential visual

whose movement will cover the second quite one,

accessibility along the longitudinal section and a

in harmony with the forest. Light becomes matter

physical one along the diagonal.


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MENHIR

InNatur 7 competition: design a nature interpretation centre

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T

he project is located in Otranto, the most eastern city of Italy and therefore called the gateway to the east. The building is standing on the edge of a water pond which was naturally formed after a bauxite mining activity went dismissed, so much that a new lake wildlife has seen the light by a transformation process. The construction takes inspiration from menhirs, upright stones manmade in the prehistory and widely distributed in the southern part of Italy also. When these standing stones are rectangular shaped, they are placed like cardinal points, with the larger

faces towards north and south. The building is standing like a minimalistic representation of a door framing sun movements from sunset to dawn and also a door opened on the lake. The vertical direction makes this building recognizable from far away since it is located on a flat lanscape where orientation is possible only by means of landmarks.Through its rectangular structure then, the project supports the figurative tension linking the green water of the lake and the blue Adriatic Sea, underlined by the fact that the edifice is totally opened on the shorter faces.

InNatur 7 competition | A.2018 collaboratori: Andrea Civiello | Giuseppe PappadĂ | Paolo Pozzoni | Bojan Vlahovic

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T

he seventh edition of this open

environment, seeking to reveal to the

ideas

sought

visitors the significance of cultural or

cutting-edge,

historical heritage of the object exposed,

contemporary, proposals, committed to

in order to increase consciousness and

a strategy of implementing architecture

motivate its effective conservation.

for

competition innovative,

in a natural environment. The approache pointed to find synergies between nature and the building itself. The main function of an Interpretation Centre is to promote a creative learning

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The purpose of interpretation is giving the visitor a better understanding of why and in what sense a place or an object is important.


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RING

1 POLIMI - HIT workshop: Reinventing Milan as Intelligent and Green Town proff. Luca Maria Francesco Fabris | Dai Jian | Fei Teng st

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T

he Workshop is part of the activities foreseen in the collaboration agreement with the Chinese Harbin Institute of Technology: a team of Polimi and HIT teachers has participated in all the activities planned during the working days. The workshop focuses on the requalification of the Serio area, a 0,5ha derelict area minutes away from former Porta Romana railways yards and included in a programme supporting the redevelopment of the entire district as a

smart low-energy neighbourhood, adopting an innovative approach to address key environmental challenges.The site is also close to various key universities and research centres within the neighbourhood. The international students have been requested to define a building concept taking count the Serio area is located at the heart of the urban regeneration of the Scalo Romana district and that the site is in direct proximity to the brand-new Prada Foundation.

POLIMI - HIT workshop | A.2018 collaboratori: Deborah Beretta | Hu Jing Xuan | Wu Di

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R

egeneration and innovation are

mix-used activities as hotels, business

the keywords of this growing

incubators,

district,

workshop’s

together with a green public area

students will design intelligent and

according to the requests presented in

sustainable structures dedicated to

the Milan Masterplan PGT.

and

the

start-ups,

and

housing

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+39 3456037337

linda.verzeletti@gmail.com


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