IL GIORNALE DEL LINDENHOF
12° EDIZIONE
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SUITE PAGINA 04
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AU T U NN 2018 O
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SALUTE!
RELAX!
BEVIAMO!
SILENZIO!
Come coniugare sport e wellness al nuovo Lindenhof
Ecco dove sono gli angolini più belli del nuovo Lindenhof
Scopriamo perché il nuovo Lindenhof fa produrre un proprio vino
Ecco perché ai capi del nuovo Lindenhof mancano le parole
RUSH FINALE DELLA STAGIONE IL GIUDIZIO DEGLI OSPITI DEL LINDENHOF
“L’AREA BENESSERE È DIVENTATA PIÙ GRANDE” Dopo mesi di ansia da ristrutturazione e un inizio stagione movimentato, al nuovo DolceVita Resort di Naturno, alla Famiglia Nischler e ai suoi collaboratori, arrivano gli elogi.
TRASCORRERE LE FESTE AL LINDENHOF 1 SETTIMANA GOURMET E DEL VINO Ogni giorno, gli amanti del vino e della buona cucina potranno soddisfare i loro palati. Joachim Nischler li accompagnerà dai viticoltori – e la sera, i sommelier del Lindenhof sceglieranno i migliori vini da abbinare al menu di otto portate. In questa stagione, ogni ospite del Lindenhof può prenotare dal programma con un supplemento oppure scegliere l’intero pacchetto per 170 Euro. Potete conoscere il programma di ogni giorno alla pagina https://www.lindenhof.it/it/ gastronomia-hotel-alto-adige/ settimane-gourmet dal 3 all’11 novembre
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Siegfried Mäbert, dipendente Porsche, ha girato il mondo. Ha testato le nuove macchine sportive in tutte le zone climatiche della terra ed è inevitabilmente diventato un esperto di hotel. “La famiglia Nischler è un perfetto esempio di equilibrio riuscito: ampliare la struttura, pur mantenendo il proprio ambiente familiare”, dice l’ospite di Kirchheim/Teck, che al suo arrivo nel mese di luglio era scettico, dopo aver sentito che dall’Hotel Lindenhof era nato il DolceVita Resort Lindenhof. E come Mäbert, lo stesso molti altri clienti abituali. “Tutti quanti si guardavano intorno con attenzione e occhio critico”, dice il proprietario dell’hotel Joachim Nischler, osservando con diffidenza ogni reazione nei riguardi di questo nuovo esordio. Alla fine si trattava di sapere se gli investimenti sono valsi la pena. E questo lo potevano dire soltanto gli ospiti. “Il primo giorno, molti di loro hanno scrutato l’ampliamento con gli occhi spalancati e sguardi dubbiosi. Ma alla fine, la maggior parte, ci ha elogiati.” Tantissimi complimenti per le nuove camere. “Sono moderne, ma allo stesso tempo molto attente al dettaglio”, dice un ospite belga che si
è addirittura appuntato delle idee per l’arredo di casa sua. Moltissimi elogi per l’area wellness e beauty. “Vista la richiesta, in questo reparto dovremo persino aumentare ancora il personale”, dice la proprietaria junior Chiara Nischler. Tantissime lodi, però, soprattutto per il fatto che nonostante l’aumento del numero delle camere, da 63 a 80, al Lindenhof l’atmosfera è quella di sempre. “Dal primo momento in poi: l’ambiente familiare, i volti conosciuti, la
A A R T SP A U NE S A N ZO EL A X R A N ZO POOL OLIMPIONICO
YOGA&FITNESS ZO N A P E R F AMIGLIE
gentile cortesia e il piacere di sentirsi arrivati nell’area benessere”, scrive Ulrich Schick di Eningen, riconoscendo anzitutto il lavoro dei dipendenti e della famiglia Nischler. E per Andreas J. Wrba, a parte la modernità degli edifici, le piscine nuove, le numerose saune e un mondo beauty rinnovato, una cosa è stata particolarmente ingrandita – l’area dedicata al benessere. “Una perfetta simbiosi tra modernità, familiarità e rispetto per l’ambiente”, dice l’ospite bavarese. Gli ospiti però restano sorpresi soprattutto per gli spazi personali a loro disposizione, ancora più numerosi di prima. “È sempre stato il nostro scopo dare all’ospite la tranquillità che cerca, nonostante la ancor più ricca offerta di attività. Per questo abbiamo creato un’area dedicata alle famiglie con sauna e mondo bimbi”, spiega Chiara Nischler. “Obiettivo raggiunto!”, affermano non solo l’esperto viaggiatore di Kirchheim, ma anche Ulrich Schick. E scrive: “Una cosa però mi sfugge: anche se l’hotel è al completo, ogni giorno ci si stropiccia gli occhi dallo stupore, per capire dove sono tutti gli ospiti.”
NATALE/CAPODANNO Per la prima volta dopo molto tempo, potrete festeggiare nuovamente il Natale e il Capodanno al Lindenhof – con i menu speciali delle feste. Per Capodanno per esempio, prima dei fuochi d’artificio di mezzanotte del Lindenhof, una sorpresa speciale dalla cucina vi attende: dieci portate saranno servite dalle ore 19 in poi. Il programma avrà inizio alle ore 18 con l’aperitivo, fingerfood e accompagnamento musicale. Più tardi suoneranno per voi un DJ e una band. Quattro i periodi di prenotazione: dal 26 dicembre al 02 gennaio; dal 26 al 30 dicembre; dal 30 dicembre al 06 gennaio; dal 02 al 06 gennaio
Il numero dedicato alla vacanza: 0039 0473 666242 tutti i giorni dalle ore 7.30 alle 22. Per informazioni sulle singole settimane o per trascorrere Natale o Capodanno qui da noi, chiamateci. Oppure scriveteci: info@lindenhof.it
LETTERA
IL GIORNALE DEL LINDENHOF
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COLLABORATORI
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LA PASTICCIERA LENA BACHMANN
DOVE E COME? ALLA RICERCA DELLA VACANZA IDEALE
RELAX
PER OGNI OSPITE LA COSA GIUSTA 1 SALUTE IN VACANZA Sono tre le settimane proposte dal Lindenhof con lo staff del fitness center online pur-life: la Settimana bellicon, la Settimana fasciale e la Settimana schiena sana. L’esperto di salute Manuel Eckardt comincerà sempre con una valutazione individuale per poi tenere giornalmente i corsi di attività, accompagnati dai seminari teorici. “Chi non desidera partecipare all’intera settimana, può anche scegliere i corsi o i seminari singolarmente”, dice il proprietario dell’hotel Joachim Nischler. Settimana bellicon dal 30/09 al 07/10 Settimana fasciale dall’11/11 al 18/11 Settimana schiena sana dal 18/11 al 25/11
CIELO, COM’È BELLO QUI... Gli esperti sono d’accordo. Movimento e relax sono la simbiosi perfetta per una vacanza riposante. “Dopo la ristrutturazione, il Lindenhof è ancora più indicato – con le sue aree dedicate ad attività e wellness”, dice l’autore di numerosi libri sulla salute Manuel Eckardt, riferendosi al DolceVita Resort di Naturno.
LA TENTAZIONE PIÙ DOLCE La più grande gioia della 19enne è il buffet dei dessert al Lindenhof: “Quando gli ospiti arrivano per tre volte, allora so che gli è piaciuto.” Sono le otto. Del mattino. L’eccitazione nella pasticceria, possiamo dire che non abbia ancora raggiunto il suo culmine. Tutti sono in silenzio, ognuno conosce i propri compiti, ogni gesto è studiato. Lavare le fragole, tagliare le banane, preparare il pan di spagna, cuocere lo strudel. E già di primo mattino, per Lena Bachmann, cominciano i problemi. “Non riesco a resistere a uno strudel. E poi la prima fetta non esce fuori”, dice la 19enne. Dura la vita per la cuoca professionista di Silandro nella pasticceria del DolceVita Resort Lindenhof. Sin dalla mattina presto fino alla sera tardi, solo torte, dessert e dolcetti. E chi lo sopporterebbe? E soprattutto come? “In generale nel mangiare mi trattengo parecchio, per motivi professionali, si capisce”, dice la giovane sorridendo. “Sarebbe irresponsabile non assaggiare i dessert e le torte che prepariamo per gli ospiti.” No, non vuole essere accusata di irresponsabilità… Lena Bachmann ha studiato cucina al Savoy, alla scuola professionale provinciale alberghiera di Merano. “Mia mamma è un’appassionata di cucina. La divertiva passare la mattinata in cucina a preparare un pranzo sano per tutta la famiglia”, dice la figlia. Man mano che la piccola Lena cresceva, la sua partecipazione in
Lena e il suo strudel: “Sarebbe irresponsabile non assaggiare le torte che prepariamo per gli ospiti...”
Cinque minuti di attività sportiva al giorno sono sufficienti, dice Manuel Eckardt – come illustrano i suoi numerosi libri
2 PIACERE IN VACANZA Cosa rientra nel concetto di piacere? Ottimo cibo, ottimo vino e tanta tranquillità. Tutto questo vi aspetta al Lindenhof nelle settimane speciali con programma dedicato. Potrete divertirvi ai cocktail dinner con degustazione di vini, alle visite presso aziende vinicole rinomate, alle degustazioni di prodotti e tanto altro ancora. L’intero autunno è all’insegna del gusto – e a novembre non vi godrete soltanto il cibo e il vino, ma anche la pace assoluta. Al Lindenhof è il periodo degli adulti – con offerte pensate per l’occasione (7 o 4 notti prenotate al prezzo di 6 o 3). Autunno gourmet dal 06/10 Adults only dal 04/11 al 06/12
Nudo, come mamma l’ha fatto, Manuel Eckardt è sdraiato nel punto più alto del nuovo DolceVita Resort Lindenhof di Naturno. “Sono in paradiso”, dice l’esperto di salute, mentre si riposa su un lettino, lui che altrimenti si guadagna da vivere motivando gli altri a mettersi in moto. Quassù, sulla terrazza della zona nudisti della sauna, è disteso in silenzio, in paradiso, lasciando il suo corpo allenato, immobile. “Per tutti i vacanzieri è importante trovare il giusto mix tra sport e momenti di relax. Solo così ci si può riprendere durante la pausa dal lavoro”, dice l’inventore di pur-life, la prima palestra su internet. Come molti altri del mestiere, anche Manuel Eckardt mette in guardia dal riportare il proprio corpo a velocità zero, solo perché si è in vacanza. “Così facendo si può stressare l’organismo molto velocemente.” Anche da qui comincia il cosiddetto distress, lo stress distruttivo, quello che distrugge il corpo. Invece un po’ di movimento favorisce l’eustress. Lo stress euforico stimola il rilascio degli ormoni del buon umore. “Chi fa vacanza nel modo corretto, non troverà un posto migliore del nuovo Lindenhof per stimolare gli ormoni
Al Lindenhof ognuno fa cosa vuole. Solo le nostre modelle Birgit e Lisa devono fare quello che vuole il fotografo
del buon umore”, dice l’esperto. E pubblicizza l’hotel davvero seriamente: innanzitutto, dopo i lavori di ristrutturazione, si hanno a disposizione molte più zone perfette per il riposo rispetto a prima, secondo poi, grazie allo spazio yoga dell’hotel, e i corsi di fitness ancora più mirati, le possibilità di tenersi in movimento a tutte le età sono aumentate. Eckardt: “Per ognuno però, è fondamentale ricordare che si può fare tutto, ma non si deve fare tutto.” A Manuel Eckardt, la filosofia del proprietario del Lindenhof, Joachim Nischler, è assolutamente chiara. “Da noi il benessere è in primo piano”, dice. Per questo il suo DolceVita Resort offre attività e relax, sport e riposo. E per questo, in settimane speciali, per lui è importante che agli ospiti interessati si trasmettano anche i principi in materia di salute. Perciò incarica continuamente lo staff di pur-life con
Manuel Eckardt in prima linea. “Molti ospiti mi raccontano che sono bastate le sue presentazioni per aiutarli a comprendere meglio il loro corpo”, dice Joachim Nischler. Per Manuel Eckardt, durante le Settimane pur-life, la salute è comunque al primo posto. La conoscenza del proprio corpo, una prima visita, una corretta alimentazione, le giuste fasi di riposo e naturalmente l’attività fisica, sono parte integrante del programma. “Che sia la Settimana fasciale o del bellicon – il concetto olistico di salute è sempre al primo posto”, dice, prima della sua missione-Lindenhof autunnale (vedi colonna a sinistra). Il blocchetto degli appunti per il suo prossimo libro è accanto a lui; nonostante l’autore volga lo sguardo in lontananza. “Con lo sport si pensa positivo. E quindi si stimolano ormoni positivi. Questi non vanno a influire soltanto sul corpo, ma anche sull’anima e lo spirito”, dice il proprietario della palestra online in vacanza, girandosi poi stanco su di un fianco, per guardare verso le montagne. “Ma questo posto è già sufficiente per pensare positivo.”
cucina aumentava. Spontaneamente. Aveva studiato tutti gli aromi e provato nuovi piatti. E decise di tramutare il suo hobby in un lavoro. “Tutta la famiglia ne è stata felice, altrimenti nessuno di noi lavora nella ristorazione.” È quasi l’una. Le torte sono già da un po’ al buffet della sala da pranzo, e in pasticceria si prepara tutto quello che serve per i dessert del menu di questa sera: impiattare la coulis di lamponi, il gelato di pistacchio. Tra l’altro, sono già iniziati i primi preparativi per il buffet dei dessert giovedì sera. “C’è così tanto da fare, che serve tutta la settimana”, dice la pasticciera prima di scomparire nella pausa pranzo. “Magari mi muovo un pochino e faccio una passeggiata col cane”, dice il piccolo prodigio, che sembra resistere alle calorie. “Perché dovrei contarle?”, chiede, non a torto. Zero chili di troppo. Soprattutto, tutti vorrebbero conoscere il segreto di questa “ricetta”... Ha studiato per otto mesi all’Albergo Zur Sonne di Lasa. Era cuoca e creava dei dessert. Un giorno tutto
le fu stretto. “Non volevo più lavorare soltanto con carne e pesce, e penso che con i dessert si possa essere ancora più creativi.” E: “Volevo imparare. Crescere.” Dove avrebbe potuto farlo meglio, se non da Josef Martin, lo chef della pasticceria del Lindenhof? “Lui ha un’esperienza incredibile. Ed è creativo”, dice Lena Bachmann, che ora è alla sua seconda stagione di lavoro a Naturno. Che sia diventata una bravissima pasticciera, non lo dimostrano soltanto gli elogi di nonna e mamma, quando porta le sue torte. “Per me il buffet dei dessert è l’apoteosi. Perché lì posso vivere da vicino le reazioni degli ospiti. Se vengono per la terza volta, posso immaginare che gli sia piaciuto”, dice. Ore 23. La cucina sembra come nuova, nessuna traccia del delirio che ha imperversato tra le singole portate, tra le 19 e le 22.30. Tutto pulito e lindo. Tutto a posto. Solo Lena Bachmann è ancora con Josef Martin nel retro della pasticceria. Una serata così è stressante. Per tutti. Un foglietto dopo l’altro per gli ultimi ritocchi ai dessert da servire a catena. Il gelato al pistacchio, la coulis di lamponi fredda – dopo l’ordinazione tutto è messo fresco sul piatto in cucina. C’è ancora un po’ di gelato al pistacchio, un po’ di soufflé di frutto della passione e anche di coulis di lamponi. “Oggi non ho mangiato quasi niente”, dice Lena Bachmann, quasi come avesse un rimorso di coscienza. È quasi mezzanotte. Nel reparto più dolce dell’hotel la giornata è finita. Lo strudel ci sarà nuovamente solo domani mattina. Lena e il suo strudel: “Sarebbe irresponsabile non assaggiare le torte che prepariamo per gli ospiti...”
WELLNESS
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TUTTO SOTTO CONTROLLO. Emma è di sopra, al 4° piano, nell’area esterna tra le nuove torri, e sotto di lei c’è l’intera area relax con lettini – tutta la terrazza del 3° piano, fino ai lettini a conchiglia, le sdraio e le piscine. “Se guardo di sotto penso veramente: ma che bell’hotel. E sono anche un po’ orgogliosa”, dice. 4° piano, area esterna tra le torri
SENZA FOTOGRAFO SAREBBE PIÙ FACILE. “È davvero un posto intimo qui”, dice Emma Nischler. La piccola di casa è stravaccata sui lettini rotondi, appesi a quattro corde. Guarda verso il Monte Sole – e probabilmente è solo per gli scatti di Andreas Martini che non si è ancora addormentata al dondolare armonioso della sua “poltrona pensile”. 6° piano, area saune nel passaggio dalla torre alla sky sauna
SETTIMANE ADULTS ONLY
LA PARTICOLARE FILOSOFIA DEL LINDENHOF
Un esperimento su di sé nei posti più belli e tranquilli del DolceVita Resort Lindenhof di Naturno. IL CONSIGLIO DEGLI ESPERTI DI VACANZE
NON PENSARE SEMPLICEMENTE A NIENTE
Penso. Penso al niente. E nel mentre ricordo di aver letto da qualche parte, che il “niente” prende vita proprio quando non si pensa a “niente”. Quindi ce la devo fare, non devo pensare al “niente”, se voglio semplicemente non pensare a niente. Non voglio pensare a niente. Molti esperti consigliano di non pensare a niente in vacanza. Svuotare la mente, staccare, rilassarsi. Mettere anima e spirito in modalità silenziosa. Chiudo gli occhi, come ho letto su una miriade di libri che promettono persino una vita migliore anche con la stessa donna. 30 secondi. E poi riapri gli occhi. Vedo ancora la donna in bikini bianco. È distesa sul lettino a conchiglia a bordo piscina, io invece, nella zona esterna del quarto piano con vista su tutte le piscine e i lettini. Da quant’è che è lì, mi chiedo, e ricordo di non voler pensare a niente. Ma lei riuscirà a staccare la spina?
Devo guardare altrove, magari in alto, verso il cielo, credo. Voglio davvero non pensare. Cielo, cielo, cielo. Sarebbe proprio bello se finissi qui nel cielo altoatesino e non nel cielo di Stoccarda. Magari fino ad allora ci saranno divieti di circolazione in tutta la città. Inciderebbe sicuramente anche sui valori di misurazione ai massimi livelli. Preferirei comunque risposare in pace sopra Naturno? Tanto, anche qui si saprebbero i risultati del VfB. Quante sciocchezze si pensano, pur di non pensare... “Per prima cosa ascolta consapevolmente tutti i rumori. Dopo mezzo minuto dimenticherai tutto e riporterai l’attenzione consapevolmente al tuo corpo.” Mi volto – e mi vengono in mente le cameriere ai piani che ogni giorno fanno il giro. Vengono dalla Tailandia, Ungheria, Repubblica Ceca e... Devo
MA ANCHE IL VECCHIO NON È MALE... Prima era qui il posto preferito di Emma: la terrazza sopra la palestra. “Qui si vede qualcosa di Naturno. Il campo sportivo per esempio”, dice la studentessa di Belle Arti che ha trascorso la propria infanzia in hotel. E si è stesa spesso qui, a prendere il sole. Terrazza panoramica sopra la palestra
chiedere ad Anja, la governante, di dove sono le donne e gli uomini. Hanno rinunciato alla propria vita a casa per lavorare qui, nella soleggiata Val Venosta. Lasciare tutto. Non è facile. E non è neppure facile, non pensare a niente. Forse all’ultimo piano andrà meglio. Sopra, al sesto piano. Provo nell’area nudisti, proprio accanto alla piscina piccola. Sempre che non arrivi qualcuno... E se arriva? Vedo la cima, là in fondo, sul Monte Sole. Se ci fosse una passerella da qui all’Alta Via di Merano, ce la potrei fare. Oppure una funivia. Da qui. Fin lassù. Per poi ritornare al bar. Gli albergatori dell’Alto Adige non si lasciano venire in mente niente. Ma forse la vista da qui è migliore. Forse. Perché vedi l’intera catena montuosa. Ma senza sudare. “Si impara col tempo, a lasciarsi distrarre meno”, scrive l’autrice di libri sulla meditazione Maren Schneider. Ma il tempo passa. Prima o poi la giornata finisce – e io sono ancora lì a pensare. I monaci sì che riescono a portare il cervello in uno stato simil-meditativo. Ma io non voglio diventare una monaca! Ah che pensieri nell’area nudisti.
Forse dondolarmi un po’ potrebbe aiutarmi. Nel passaggio tra la torre wellness e la sky sauna. Su e giù, avanti e indietro. E ancora pensare. Su e giù, avanti e indietro. Su e... Il lettino conchiglia dondola grazie a quattro corde. Reggeranno il peso. Anche quasi 90 chili. Dovrei mangiare meno dolci. Ma quel dessert di Josef e del suo staff... Incredibile. Va beh inizierò quando sarò a casa. Le scorte di 15 tavolette di cioccolata le posso sempre regalarle. A chi però? “Se pensiamo di non dover pensare a niente, pensiamo già a qualcosa”, scrive uno di questi “esperti di pensiero” e, contro il pericolo della frustrazione, consiglia di non pensare di voler non pensare a niente. Quindi io non penso che non voglio pensare a niente. La donna in bikini bianco è sempre stesa sul lettino conchiglia. Ci sono due bimbi accanto a lei. E un uomo.
Di recente, il proprietario di un ristorante a Rügen ha scatenato un polverone. Dalle ore 17 in poi, nella sala da pranzo del suo ristorante, hanno accesso soltanto gli adulti. “Del resto, l’educazione di molti bambini lascia semplicemente a desiderare, di conseguenza, gli altri ospiti sono continuamente disturbati”, ha riferito Rudolf Markl – e nonostante tutti gli attacchi, si è fatto pubblicità con questo slogan: “adults only”.
“ANCHE GLI STUPIDI A VOLTE HANNO DEI PENSIERI INTELLIGENTI. SOLO CHE NON SE NE ACCORGONO” DANNY KAYE, ATTORE E COMICO STATUNITENSE
Chiudo gli occhi nuovamente. Il problema è che così, dopo 30 secondi io non li riapro più. Alle ore 19 c’è il buffet della pasta e il filetto di branzino. Questo è stato l’ultimo pensiero del mio auto-esperimento. Ecco fatto!
EMMA NON HA VISTO NESSUN UOMO NUDO. Ma non voleva più venire via. Nella torre delle saune, all’ultimo piano, c’è una terrazza panoramica per l’area nudisti. C’è una piccola piscina con una vista immensa. Da un lato fino alla punta di Lasa, dall’altro sino a Merano 2000 e a punta Cervina. 6° piano, area saune sulla terrazza panoramica
“Adults only” vale anche nel DolceVita Resort Lindenhof, dal 4 novembre al 6 dicembre. E non perché ci siano dei bambini maleducati, ma perché in autunno inoltrato, l’hotel di Naturno vuole offrire alle persone stressate un periodo di riposo e di tranquillità particolare. “Tempo per due”, “Luna di miele” ecc. sono i nomi dei pacchetti – e il proprietario dell’hotel Joachim Nischler, dopo la ristrutturazione dell’area saune, delle zone relax e dell’offerta benessere, è convinto della propria filosofia: “Se proponiamo delle settimane per le famiglie in cui i bambini possono sfogarsi senza richiami continui – perché non dovremmo proporre periodi di riposo speciali anche per gli adulti?” In effetti, per molti hotel, una giornata di 24 ore con bambini e adulti è una vera sfida. Le lamentele dei vacanzieri riguardano spesso il troppo chiasso dei bambini, e allo stesso modo, gli albergatori sentono dire dai genitori che i loro figli non possono più fare niente in un determinato hotel o in un altro. Perciò il Lindenhof, a conduzione familiare, cerca di soddisfare le richieste di tutti: la creazione di una nuova area per famiglie, con tutte le soluzioni di gioco possibili per i più piccoli, vicino ai genitori; l’introduzione di settimane per famiglie, durante le quali i bambini hanno chiaramente le stesse possibilità degli adulti; e le settimane “adults only” per chiudere la stagione. A Natale e Capodanno, il Lindenhof appartiene nuovamente a tutti, famiglie e viaggiatori singoli insieme. “Sicuramente non diventeremo un hotel solamente per adulti. Per questo amo troppo i bambini”, dice Joachim Nischler, lui stesso papà di due figlie. Inoltre esclude anche che farà uscire i bambini dopo le ore 17... Settimane “adults only” dal 04/11 al 06/12 – con offerte particolari (vedi www.lindenhof.it) Natale e Capodanno al Lindenhof dal 26/12 al 06/01/2019 (offerte su www.lindenhof.it) (Angebote unter www.lindenhof.it)
SONDAGGIO
IL GIORNALE DEL LINDENHOF
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IL GIORNALE DEL LINDENHOF
SONDAGGIO
STEFAN PERATHONER (58), DOLCEVITA HOTEL FELDHOF, NATURNO CINQUE ALBERGATORI SPIEGANO LA DOLCE VITA ITALIANA
MI SCUSI, COS’È LA DOLCE VITA? JOACHIM NISCHLER (49), DOLCEVITA RESORT LINDENHOF, NATURNO Che cos’è per Lei la Dolce Vita? L’altro giorno sono uscito dimenticando il cellulare. I primi dieci minuti sono stati un incubo. Ma dopo due ore si è fatta viva una certa sensazione di benessere. Stare completamente senza cellulare, questa è la Dolce Vita, secondo me. Ora sto leggendo il piccolo eserciziario “Digital Detox” e cerco di seguirlo per disintossicarmi da questa predominanza del digitale. Divento vecchio, e diversamente la mia concentrazione non basterebbe più. Ma mi sento bene in questa condizione, è come una sorta di Dolce Vita per me. Questa è la Dolce Vita del quotidiano Anzitutto il lavoro, naturalmente. Tuttavia, senza ricevere chiamate in continuazione, è più divertente. Anche io a volte però mi concedo realmente una mezz’ora di vera Dolce Vita. E allora mi vado a stendere in una delle nostre sale relax con un buon libro di consigli. Devo dire in effetti che questo genere di filosofie di vita o manuali del vivere felici mi affascina particolarmente. Attualmente sto leggendo Bernhard Möstl sulle regole dei monaci Shaolin, ‘Non devi combattere per vincere’. Un rilassamento migliore di questo non c’è, nessuna Dolce Vita migliore. Anche se molti però dicono che leggo questi libri senza applicarne mai gli insegnamenti nella vita reale. Crede che, nel corso degli anni, la sensazione di Dolce Vita cambi? Per me è cambiata ovviamente. Quando ero più giovane, la Dolce Vita era fatta di sport, sport e ancora sport. In ogni minuto del mio tempo libero ho fatto sport. Allora avrei pensato che chiunque leggesse manuali sulla vita e ritenesse la cosa come la Dolce Vita, fosse suonato. Vedremo cosa sarà a 70 anni... Se fosse un ospite del suo DolceVita Hotel, di che cosa approfitterebbe, in particolare? Dopo la ristrutturazione, senza alcun dubbio, della moltitudine di posti dove rifugiarsi a leggere saggi consigli di vita...
Se si è proprietario di un DolceVita, bisogna sapere che cosa significa Dolce Vita. Abbiamo intervistato i cinque albergatori dei DolceVita Hotels di Naturno, Laces e Foiana – e forse la risposta più azzeccata è quella spontanea di Martin Pirhofer: “Per me la Dolce Vita è quello che fa Joachim Nischler: far lavorare gli altri per lui, e godersi la vita”, dice ridendo. Ovviamente l’albergatore dello “Jagdhof” non vuole che scriviamo la sua dichiarazione anche se molto chiara. Ma come dovremmo spiegare altrimenti agli ospiti del Lindenhof cos’è la Dolce Vita...?
KLAUS LADURNER (51), DOLCEVITA HOTEL PREIDLHOF, NATURNO Che cos’è per Lei la Dolce Vita? Per molti è senz’altro quello stile di vita mediterraneo. Lasciar scorrere la giornata e godersela semplicemente. Oziare un po’, come si dice oggi. Io ho bisogno di qualcosa in più: lo stile di vita mediterraneo, la natura e la pace, ma anche di qualche regola in più e un po’ di lavoro. Per questo motivo ritengo che quello che abbiamo in Alto Adige si avvicini maggiormente al mio concetto di Dolce Vita. L’atmosfera è quella della Dolce Vita mediterranea. In più abbiamo anche un po’ delle regole tedesche. Vale a dire che anche se lavora, fa una Dolce Vita? Per questo il merito va a mia moglie. Un giorno e mezzo alla settimana mi porta via dai doveri. E andiamo da qualche parte e ci godiamo un po’ la vita senza lavoro. Però come ho già detto: mi immaginerei una Dolce Vita anche col lavoro. Il mio sogno di Dolce Vita sarebbe piantare e coltivare piante d’olivo da qualche parte. Un po’ di lavoro, tanta Dolce Vita. Crede che per un giovane la Dolce Vita significhi altro, rispetto a una persona più adulta? Non so se abbia a che fare con l’età. Penso dipenda più dalla mentalità di un’epoca. Prima quasi per tutti, il lavoro era la cosa principale nella vita. Nelle poche settimane di vacanza ci si riposava e si viveva una Dolce Vita più breve. Oggi il tempo libero ha quasi la stessa importanza del lavoro. Ogni giorno si sta attenti all’equilibrio vita privata-lavoro, e ci si concedono molte più pause. Talvolta ho persino la sensazione che per alcuni la Dolce Vita sia più importante del lavoro. Se fosse un ospite del suo DolceVita Hotel, di che cosa approfitterebbe, in particolare? Di non dover mai guardare l’orologio – e del fatto che il tempo non ha importanza. Gli ospiti possono sempre fare quello che desiderano nel momento in cui lo desiderano. In tutta la struttura gli orari di apertura sono lunghi, per esempio il centro benessere è aperto fino alle ore 23. E si può mangiare praticamente a ogni ora.
Che cos’è per Lei la Dolce Vita? La cosa La sorprenderà, visto che la prima cosa a cui penso è il lavoro. Per me Dolce Vita significa veramente poter collaborare con i colleghi del nostro consorzio. Se penso a come abbiamo sviluppato il turismo qui a Naturno, io insieme a Klaus Ladurner del Preidlhof e Joachim Nischler del Lindenhof, senza alcun fine concorrenziale, ma in maniera professionale, e a come siamo riusciti a creare un forte spirito di squadra – allora devo dire che per me la Dolce Vita è il gruppo DolceVita Hotels. Poi c’è comunque bisogno di trascorrere momenti di Dolce Vita da soli. Ogni giorno, mi prendo dalle due alle tre ore di tempo per andare in bici da solo. Pura Dolce Vita. Quindi la Dolce Vita quotidiana è la bicicletta? Quelli sono momenti di pausa dal quotidiano – e chi sa approfittare delle pause nel modo giusto, può vivere la Dolce Vita anche qui. In ogni caso Le posso assicurare che il mio lavoro è già Dolce Vita. Non c’è nulla di più bello che essere albergatori. E questo include parlare con la gente, bere con loro un bicchiere di vino, conversare sulla loro giornata e sul loro programma del giorno dopo. Lo faccio davvero volentieri – e converrà con me che bere un buon vino in piacevole compagnia di persone diverse, con una bella atmosfera, è veramente Dolce Vita. Cosa potrebbe succedere di meglio nella vita lavorativa di una persona? Crede che per un giovane la Dolce Vita significhi altro, rispetto a una persona più adulta? Si parlava di stare in compagnia, di relazionarsi con gli altri. Anche i giovani lo fanno volentieri, come i meno giovani. Forse loro preferiscono un cocktail a un bicchiere di vino, ma la sensazione di Dolce Vita di quel momento in compagnia di amici, è la stessa. E da casa non si mandano più lettere, ma SMS. Se fosse un ospite del suo DolceVita Hotel, di che cosa approfitterebbe, in particolare? Apprezzerei il fatto che i bambini qui sono benvenuti – e che io, alla mia età, posso ancora essere circondato da gente giovane.
LA PAROLA „DOLCE VITA“ DAL DIZIONARIO dolcevita (meno com. dolce vita) s. m. [dal titolo del film di F. Fellini La dolce vita, 1960, in cui il protagonista indossava una maglia di tale foggia], invar. – Maglione a collo alto e aderente
MARTIN PIRHOFER (51), DOLCEVITA HOTEL JAGDHOF, LACES
JOHANNES MARGESIN (37), DOLCEVITA HOTEL ALPIANA RESORT (FOIANA/LANA) Che cos’è per Lei la Dolce Vita? Ho un sogno in stile Dolce Vita: un giorno vorrei fare il giro del mondo con la mia famiglia. Non perché Foiana o Lana non mi piacciano, ma perché viaggiare è la mia grande passione. Da ragazzo ho viaggiato spesso. Zaino in spalla con lo stretto necessario e via da casa! In quel periodo ho visto molto e vissuto molte esperienze e lo ricordo sempre con piacere. Quindi era quella la Dolce Vita per Lei. Vuol dire che questo modo di intendere la vita, col tempo cambia? Ah ne sono convinto. Dolce Vita per me significa vivere qualcosa di bello, poterne godere appieno. E spesso i giovani intendono il piacere in modo diverso rispetto ai più adulti. Lo stile di vita, nelle varie fasce d’età, è totalmente diverso. Anche per me è stato così. Sono sposato, ho due bambine di cinque e tre anni. In questa situazione non parti più con lo zaino, e nemmeno dici: è questa per me la Dolce Vita. Oggi mi godo i momenti in famiglia, a pochi chilometri dall’hotel. E andiamo al mare, a Jesolo, e per me in quei giorni non esiste nient’altro che mia moglie e le mie due bambine. Nella vacanza passata, sono persino riuscito a lasciare il cellulare in camera e l’ho controllato solo un paio di volte per vedere se a casa andava tutto bene. La Dolce Vita esiste anche nella vita di ogni giorno? La vita quotidiana è fatta di problemi e preoccupazioni. E non mi crederà se Le dico che esiste la Dolce Vita anche nelle giornate di un albergatore di un DolceVita Hotel. Sono sempre felice ogni volta che gli ospiti arrivano e rimangono soddisfatti, riempiendoci di complimenti su come siamo, sull’hotel, sul servizio e sulla cucina. E se si è felici, si vive quella sensazione di Dolce Vita, anche se solo per qualche istante. È sufficiente nella vita di tutti i giorni. Se fosse un ospite del suo DolceVita Hotel, di che cosa approfitterebbe, in particolare? Credo degli spazi, tutti molto generosi. All’Alpiana Resort c’è, in un contesto molto tranquillo, tanto spazio in giardino e intorno alle piscine.
Che cos’è per Lei la Dolce Vita? Forse è qualcosa che dipende dalla mia infanzia. I miei genitori, allora, hanno soltanto lavorato e costruito l’hotel. Non siamo mai andati in vacanza insieme. Quindi per me le vacanze con la mia famiglia sono la vera Dolce Vita. Fare colazione tutti insieme, mangiare insieme. E facciamo proprio quello che un albergatore, nella propria struttura, non desidera necessariamente: parliamo molto, tanto che siamo gli ultimi ad alzarci da tavola dopo colazione, forse troppo tardi, e la sera stiamo seduti anche quando i tavoli sono già pronti per l’indomani. Quei giorni in famiglia e il non far niente – la Dolce Vita me la immagino così. La Dolce Vita esiste anche nella vita di ogni giorno? Certamente, ed è importantissima. Per esempio quando posso percorrere in mountain bike il single trail più lungo del mondo con gli ospiti pronti per quest’esperienza: il tracciato fino al passo del Madriccio, a 3.123 metri di altezza. Allora sì che puoi vedere tutto quello che la natura offre – dai deserti di pietre alle brughiere d’alta montagna. Già la salita fino alla funivia di Solda, a 1.920 metri, è bella impegnativa. E alla fine il percorso termina proprio davanti allo Jagdhof. È in queste occasioni che si vivono momenti di gioia – e la Dolce Vita, per me, sono questi momenti. Crede che per un giovane la Dolce Vita significhi altro, rispetto a una persona più adulta? Sì, sicuramente è diverso. Devo dire che non ho ricordi di Dolce Vita nella mia giovinezza. Ora invece ne ho parecchi, forse anche perché si ha una mentalità diversa. In realtà adesso che mi volevo dedicare completamente alla Dolce Vita, con due figli che sbarcano sul mercato dell’ospitalità alberghiera, devo ancora una volta lavorare a pieno ritmo. Quest’inverno daremo il via all’ampliamento dello Jagdhof, dopotutto vogliamo lasciare ai nostri giovani qualcosa di veramente speciale. Se tutto andrà per il verso giusto, anche questo sarà un momento di Dolce Vita, per un padre di famiglia. Se fosse un ospite del suo DolceVita Hotel, di che cosa approfitterebbe, in particolare? Visto il mio attaccamento alla famiglia, direi l’atmosfera familiare in un hotel relativamente piccolo, soprattutto perché si può godere di tutto quello che distingue anche i grandi hotel.
GOURMET
IL GIORNALE DEL LINDENHOF
PAGINA 08
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GÄSTE
IL GIORNALE DEL LINDENHOF
IL PINOT NERO DEL LINDENHOF
“UNA SFIDA PER OGNI VITICOLTORE” Lorella Longhitano ha affittato al viticoltore della Falkenstein 3.000 ceppi di vite piantati su ripidi pendii – e dopo due anni, Franz Pratzner l’ha invitata alla prima degustazione.
LA FASHION BLOGGER ESPERTA DI MODA E COSMESI
Il vino deve respirare – quindi Lorella e Franz assaggiano ancora il loro Pinot nero davanti alla cantina...
Se altri si ammalano di troppo social media, Barbara Bertagni, ospite del Lindenhof, è guarita proprio grazie ai social.
Lorella Longhitano è diversa dal solito. Taciturna, tesa, piuttosto nervosa. È nella cantina dell’azienda vitivinicola Falkenstein, con in mano un bicchiere vuoto. Ai racconti del viticoltore Franz Pratzner, indugia abbastanza. Con una pipetta lui tira un po’ di vino rosso dalla botte di rovere e lo versa lentamente nel bicchiere della manager del Lindenhof. Lo agita, guarda, guarda, agita – e infine osa: Lorella beve un sorso del suo Pinot nero. Improvvisamente sorride di nuovo. La tensione è sparita, e l’italiana parla come al solito gesticolando. “Detto francamente: sono molto, ma molto orgogliosa”, dice già felice pensando al “Pinot nero speziato”. “È stata la scelta giusta dare in affitto le viti a un artista come Franz”, dice la mamma di Chiara e Emma Nischler.
Barbara Bertagni aveva 45 anni quando credeva non valesse più la pena vivere. Laureata in Economia e Commercio, un buon posto di lavoro, ma qualcosa di molto importante non andava. Tante ore della giornata erano finalizzate a numeri e pianificazioni. Chiusa in un ufficio, ad affrontare, giorno dopo giorno, sempre le medesime problematiche, ormai divenute esasperanti. Da qui la depressione, con tutto ciò di doloroso che ne consegue. Fino a quando, dopo un lungo periodo di terapia e di introspezione, comprende che la causa scatenante di questa malattia è proprio il suo lavoro.
Effettivamente non esiste nessun altro vitigno che necessiti di così tanta esperienza e capacità, come il Pinot nero. A maggior ragione in Alto Adige, dove i terreni calcarei sono più scarsi rispetto alla Borgogna francese. “Il Pinot nero è il re dei vini rossi e per ogni viticoltore rappresenta una vera sfida”, dice Franz Pratzner, dopo aver coltivato ed essersi preso cura per due anni delle 3.000 piante di vite di Lorella, in una delle zone più impervie di Naturno: sulle alture del Castello sotto tutela, sopra il Nischlhof di via Castello. “Usiamo tutti solo l’acqua per cucinare”, dice il proprietario dell’azienda Falkenstein, “ma la mano di un viticoltore si riconosce chiaramente da un Pinot nero.”
Quindi, la difficilissima decisione di mettersi in gioco in prima persona all’età di 45 anni. Una decisione molto sofferta, ma che oggi la ripaga ampiamente. Barbara Bertagni comprende che per guarire ed iniziare nuovamente a vivere ha bisogno di esprimere la propria personalità e la propria creatività in ambito professionale e decide quindi dare vita al suo blog di moda www.ladybb.it, di cui è editor, e questo fu l’inizio di Ladybb, la blogger che oggi solo su Instagram conta 30.000 follower.
Innanzitutto nel tener conto della posizione. “Su questo pendio scosceso, a un’altitudine media, abbiamo optato consapevolmente per questo vitigno, perché la zona sudoccidentale riceve abbastanza sole. Ma anche perché si rinfresca”. Ottime condizioni per un ottimo Pinot nero.
“Sembra un gioco, ma non lo è”, racconta Barbara Bertagni. Questo nuovo lavoro da influencer, che utilizza le cifre dei propri follower per promuovere i prodotti per le aziende, richiede “molta energia, molta passione e le tanta tanta voglia di lavorare”. La battaglia per i like è ardua, e la 47enne consiglia alle più giovani di affrontare i social network con consapevolezza. “Chi ha come unico scopo fama e ricchezza, si sbaglia.”
L’importante è scegliere i giusti periodi per la vendemmia. Franz Pratzner testa continuamente lo zucchero, l’acidità e il PH degli acini. “Nei diversi passaggi raccolgo 300 acini da sopra e da sotto. Vengono pigiati e poi testati. È in quel momento che si può capire quando si deve vendemmiare”, spiega. Nel 2017 ha concluso la vendemmia delle viti di Lorella il 10 settembre, quest’anno è sicuro che non si comincia prima del 15 settembre. C’è molta arte nel processo di lavorazione. Per il 50% di uva, Franz Pratzner lascia macerare i raspi – e versa il vino in botti diverse. Anche l’albergatrice nota la differenza tra il vino maturato in una botte grande, e quello fatto in una botte piccola. “In una botte piccola, il vino entra maggiormente in contatto col legno, rispetto a quello che avviene in una grande. Questo lo rende leggermente diverso”, dice Franz Pratzner, che regolarmente prende in mano la pipetta per testare la maturazione aromatica del vino. Quindi alla fine del processo, prima di imbottigliare i 500 litri del 2016 e i 1.100 litri del 2017, il contenuto delle botti grandi e piccole viene mischiato – e il gusto ancora una volta, leggermente modificato. “È diverso dal cucinare. Il cuoco cucina il suo piatto e lo aggiusta. Qui dobbiamo tenere conto delle modifiche che avvengono nel prodotto. E se sbagliamo le previsioni, perdiamo un’annata intera”, dice Franz Pratzner che intende
IN 30.000 SEGUONO LADYBB
imbottigliare il Pinot nero di Lorella a giugno del 2019. Sa che il vino fino ad allora cambierà ancora. Cambierà quando il tappo chiuderà la bottiglia. E cambierà durante il riposo di due, tre anni in una cantina. “Alcuni vini penso davvero sarebbe meglio tenerli ancora un po’ qui da noi, nelle botti. Però a un certo punto ho bisogno delle botti per la nuova vendemmia.” In ogni caso Lorella Longhitano è felice che il suo vino possa essere imbottigliato nel 2019, dopo tre anni. Magari lo battezzerà col nome della regione di produzione, che porta quello di Sant’Orsola. Per quanto ne sappia la manager del Lindenhof, il nome “Falkenstein” sarà il simbolo
sull’etichetta. Ai conoscitori di vino allora sarà chiaro: un Maestro delle sue botti si è occupato di questo vino con amore”, dice lei, sapendo di non dover più temere il duello con Joachim Nischler. Lui infatti, con i suoi amici Georg Christanell e il viticoltore Peter Dipoli, produce il “Vogeltenn” – un Pinot nero.
Nel suo caso è iniziato tutto per gioco, come una sfida personale, stava talmente male che non aveva più nulla da perdere – e con il tempo, molto impegno e anche molta fortuna è diventato una professione. “Sono stata sincera fin dall’inizio coi miei follower“, dice Ladybb. LE GIORNATE DEL RIESLING Uno dei vini pregiati dell’azienda vinicola Falkenstein è il Riesling. La famiglia Pratzner si è distinta più volte per questa varietà di vino. Anche a Naturno, ogni anno, in occasione delle Giornate del Riesling, si svolge la premiazione dei Riesling (dal 20 ottobre al 25 novembre). E anche gli ospiti in questo periodo ricevono parecchio – soprattutto Riesling! Troverete il programma alla pagina online delle Giornate del Riesling di Naturno.
Barbara Bertagni “si è fatta da sola” ed ha iniziato questa attività senza l’aiuto di nessuno, proponendo semplicemente se stessa attraverso la condivisione dei propri abiti, dei propri accessori moda e dei propri prodotti cosmetici. E fin da subito è stata percepita come una persona autentica. In una continua ricerca su moda e cosmesi, individuando tra l’altro nuovi trend con rapidità, è risultata immediatamente un’esperta. Interessata a brand italiani meno noti a livello internazionale, è rimasta colpita dal designer italiano Alberto
Zambelli, divorando tutte le informazioni che si potevano trovare, e scrisse su di lui nel suo blog. E per finire anche un po’ di fortuna: un giorno, in una boutique di Brescia, vide un abito dello stilista. “Fui orgogliosa perché per la prima volta potei toccare con mano una sua creazione e compresi che abiti che grazie alle mie conoscenze teoriche mi erano apparsi straordinari, lo erano davvero”, dice Barbara Bertagni. E come volle il caso: il titolare della boutique era amico di Zambelli, li mise in contatto, e Zambelli la invitò ufficialmente alla settimana della Moda di Milano Edizione Febbraio 2017 in veste di blogger. “Il numero di like e follower schizzò improvvisamente alle stelle”, dice. E un gioco diventò una professione. Per tale ragione “non finirò mai di ringraziare Alberto Zambelli”, dice. Un lavoro in cui non ci sono pause. E nemmeno durante le vacanze al DolceVita Resort Lindenhof. “Devi scrivere e postare ogni giorno, non c’è altro modo”, spiega la blogger. A questo si aggiungono gli shooting e la necessaria preparazione e ricerca della giusta location, l’elaborazione delle immagini, l’interazione con i follower, gli accordi con le aziende, le ricerche su moda e cosmesi. “E poi devi restare aggiornato sulle regole dei social network, perché gli algoritmi cambiano in continuazione e senza un costante aggiornamento si è fuori dal gioco.” Spesso è stressante. Ma per Barbara Bertagni è uno stress positivo. Ora è guarita. Perché adesso fa solo quello che la rende felice. E forse anche perché – nonostante sia una blogger – può stare senza cellulare almeno durante l’aperitivo e la cena al Lindenhof. “In quei momenti lo spengo proprio”, dice Ladybb. Anche per questo aspetto dovrebbe essere d’esempio per molte persone che utilizzano i social network per diletto e/o per lavoro.
INFOS Instagram: @ladybb_ Facebook: Barbara Bertagni Blog: https://www.ladybb.it >blog ÜBRIGENS: potete seguire anche il DolceVita Resort Lindenhof: instagram: lindenhof_naturns facebook: DolceVita Resort Lindenhof
SERVICE
IL GIORNALE DEL LINDENHOF
PAGINA 10
RETROSCENA
D II L E G LIO NR DN EA N LHEO F D EHLO L T IENLD ZE EN I THUON FG
PAGINA 11
FRANCESCO FICILI
WOW! UN ITALIANO IN ITALIA! REGOLE UFFICIALI
GLI ALTOATESINI E LA LINGUA
PERCHÉ GLI ALBERGATORI VOGLIONO SOLO RECENSIONI POSITIVE
Sempre più vacanzieri votano il loro hotel sui siti internet di viaggi – in segno di ammonimento o di raccomandazione per gli altri. Su tutti i portali ci sono quasi 100 milioni di recensioni.
Chiara Nischler, già in prima elementare aveva un problema: lei parlava il tedesco standard. “Lo avevo imparato in hotel, dai clienti. Altrimenti i tedeschi non mi avrebbero capita di sicuro”, dice ridendo la proprietaria junior del Lindenhof. Rispetto alle sue amiche, è cresciuta come sua sorella Emma, con tre lingue: tedesco standard, grazie ai clienti, altoatesino, grazie a suo padre e all’ambiente circostante, e italiano, grazie a sua madre Lorella Longhitano. “Le mie amiche scuotevano la testa – loro parlavano solo il dialetto altoatesino.”
Holiday Check In Giappone, un monaco buddista ne aveva avuto abbastanza dei commenti negativi fatti via “booking.com”, sulla pensione del Tempio Sekishoin Shukubo. E quando ancora una persona criticò “i pasti frugali”, lui ribatté furiosamente: “Trattasi della cucina monastica giapponese, fottuto ignorante!”
In Alto Adige, non è una cosa semplice la questione delle lingue. Dalla prima elementare, a scuola si deve parlare il tedesco standard, l’italiano è insegnato come una lingua straniera, con poche ore la settimana. Ma adesso almeno già dalla prima elementare. Soltanto che: “I bambini rientrati a casa dopo la scuola, comunicano nuovamente in dialetto. Quasi nessuno parla italiano”, dice Chiara. Gli altoatesini, una volta maggiorenni, possono decidere se essere ufficialmente “italiani o altoatesini” – di conseguenza ricevono le comunicazioni ufficiali in italiano o in tedesco. Solo chi lavora per un ente pubblico deve avere l’attestato di bilinguismo. Ufficialmente significa che: “La lingua tedesca, nella regione, è equiparata all’italiano, lingua ufficiale dello Stato. Negli atti con forza di legge, la versione italiana resta quella con esclusivo valore legale.”
“FOTTUTO IGNORANTE”
Il nuovo cameriere del Lindenhof è siciliano – e sorpreso dice: “Quando parlano i miei connazionali in Alto Adige, non capisco niente.”
Ovviamente il monastero a sud di Osaka lavora senza un’agenzia di marketing turistico. Perché ultimamente, queste spiegano agli albergatori come si risponde alle recensioni negative fatte sui portali. Ringraziando, scusandosi. E questo assumerà sempre maggiore importanza perché quasi 100 milioni di turisti hanno valutato gli hotel, e molti viaggiatori, prima di prenotare la prossima vacanza, anzitutto consulteranno le pagine di “Holiday Check” o “Tripadvisor”. “Da quando abbiamo annesso gli edifici e rafforzato ancora la ricerca di nuovi clienti, per noi risulta ancora più importante di prima che i nostri clienti abituali esprimano un giudizio positivo”, dice Chiara Nischler, proprietaria junior del DolceVita Resort Lindenhof di Naturno.
✰ Personale veramente gentile” ✰M olto familiare. Ogni sera, saluto della famiglia di albergatori ✰ Cena al top
All’inizio il cameriere Francesco Ficili si era domandato perché fosse sempre assegnato ad altri tavoli. Oggi sorride solamente, ogni volta che i colleghi lo pregano di occuparsi anche del tavolo 24. “Di solito vi è seduta una famiglia italiana. E molti hanno paura di parlare in italiano.” È un altro mondo quello in cui si è immerso il 38enne Ficili. Ha lavorato in Austria (Linz), in Germania (Francoforte) e in Francia (Parigi). Ora è in Italia, nella sua terra natale, ma è come se fosse uno straniero. “Quando parlano i miei connazionali in Alto Adige, non capisco niente”, dice – e confessa che soprattutto i primi giorni e le prime settimane gli ha fatto piacere di essere stato affiancato da una milanese oltre che dalla manager dell’hotel Lorella Longhitano. “Poter parlare nella propria lingua madre facilita l’inserimento in azienda.”
trovato una seconda patria qui, ancora più bella di casa sua. “Questi uccelli, il merlo, la natura, le montagne, la pace – per me è un ambiente meraviglioso”, dice Francesco Ficili, lasciando sgorgare, tutto d’un fiato, parole di elogio alle bellezze della Val Venosta. Indossa gli occhiali da sole, come un italiano doc, perciò non si sa se sia giusto credergli o meno. Un siciliano caliente che è stato pure a lavorare a Rimini, venera Naturno? “Sai, ogni cosa ha il suo tempo”, dice ridendo. Aveva 22 anni quando ha lavorato nella roccaforte del turismo sull’Adriatico, bella vita, giorno e notte. Aveva bisogno di quello allora, adesso, dopo il lavoro, ha bisogno di rilassarsi. E del contatto con la natura. “Questo è il mio equilibrio vita privata e lavoro.” A 38 anni si preferisce scalare una montagna piuttosto che correre dietro alle donne. O perlomeno, a quell’età, si possono immaginare entrambe le cose.
Francesco Ficili è nato in Sicilia, a Ragusa, una delle città più a sud dell’Italia. È andato a scuola là, ha studiato molto, ma non il fatto che in Italia esiste una regione dove praticamente non si parla italiano. “Mi ci è voluto un po’ per capire che in Alto Adige le persone hanno una lingua propria. È un mix tra tedesco e austriaco – vero?”, chiede. Ma come si fa a spiegare a un italiano che anche un tedesco fa fatica a capire il tedesco degli altoatesini?
Quello che non riesce più a immaginarsi invece, è di lavorare in una grande città. Naturno per lui è perfetto. “Meraviglioso”, spiega anche a gesti. E dato che si toglie gli occhiali da sole e si lascia guardare negli occhi, si è tentati di credergli. Solo la prossima frase lascia nuovamente spazio a qualche dubbio. “Qui vorrei anche migliorare il mio tedesco. Conoscere le lingue al giorno d’oggi è fondamentale.”
All’arrivo dell’italiano, gli altoatesini si erano mostrati diffidenti. Parlava come una radio e gesticolava con tutt’e due le mani e si atteggiava da... – da italiano. Nel frattempo l’Alto Adige e l’Italia si sono avvicinati molto e l’italiano è arrivato persino ad affermare di aver
Solo che non ha ancora capito quale sia la lingua degli altoatesini. Ma almeno che capisce, quando il collega Julian Stieger gli chiede: “Gea amol onni af Tisch vieravierzg (Per favore vai un attimo al tavolo 44).” Francesco sorride e ci va: “Buongiorno, come stai…”
L’italiano Francesco Ficili, in Italia, ha bisogno di una guida linguistica: Altoatesino per principianti...
È da parecchio tempo che i siti internet dedicati ai viaggi hanno un’importanza tale da scatenare tra gli albergatori una guerra spietata per un 6,0. Questo punteggio, su “Holiday Check” per esempio, garantisce premi corrispondenti al marchio di qualità e di conseguenza prenotazioni. Alcuni incaricano apposta delle agenzie specializzate nell’inserimento massiccio di recensioni a favore del loro committente – sempre col massimo dei voti s’intende. In termini giuridici, questo è certamente hotelkritiken.de illegale, ma soltanto raramente si scopre la truffa. “La sicurezza al 100% non esiste da nessuna parte”, ha risposto “Holiday Check” a un test della rivista “Stern”, che lasciava scrivere ai suoi recensori “che partivano delle gite in barca a vela dalla spiaggia dell’albergo”, benché davanti all’hotel non ci fosse alcuna spiaggia. E per lo stesso identico hotel inviavano nella stessa data ✰ “ Si capisce dalla presentazione di ogni due commenti: uno che criticava portata che dietro c’è il tocco di uno chef pesantemente la sporcizia della camera (“il lavandino è pieno di gerstellato. I menu sono molto ricercati e mi”), l’altro si complimentava per deliziosi.” “la pulizia dell’intera struttura”. I portali impegnano realmente decine di dipendenti al fine di esaminare le recensioni. Tuttavia, non riescono a star dietro ai fiumi di commenti (“Tripadvisor” Deutsch-
land ne riceve 60 ogni minuto). Questo modello di business si è sviluppato in modo troppo frenetico. Nel 2000, Markus Schott aveva cercato invano informazioni su un hotel nella Repubblica Dominicana per poi decidere di creare da solo un sito di viaggi come hobby. Suo papà esaminava le recensioni anche quando nel 2004 si arrivò all’iscrizione nel registro Tripadvisor delle imprese di un’azienda a tutti gli effetti. Oggi sulla pagina di Schott, che oggi si chiama “Holiday Check”, si trovano otto milioni di recensioni sugli hotel. 35 dipendenti filtrano le frasi da catalogo, accettando soltanto i commenti con esperienze personali. Non possono certamente verificare si la vista è sui monti o sul cantiere vicino. Inoltre non è facile approfondire il motivo di un commento soggettivo. Per esempio molti scrivono di “un personale scortese” quando non possono par✰ “Sarebbe stato apprezzabile se le lare in tedesco – e questo in Sicilia o nel sud della Francia. Nel complesso, la presibevande fossero state incluse già dalle denza dell’associazione del turismo digiore 13” tale tedesco (VIR) è convinta del sistema. ✰ “Hotel pensato per le famiglie con “Le manipolazioni, nella moltitudine di bambini, ma anche per le coppie. Penso recensioni, non vanno a incidere sulla vache la sfida sia riuscita” lutazione complessiva di un hotel”, dice ✰ “La famiglia Nischler, in un mercato Michael Buller.
estremamente competitivo, riesce
Un ottimo esempio tra i tanti recensori sempre a distinguersi per la sua accogliperaltro lo aveva pubblicato “Tripadvienza e professionalità” sor”. Un ospite con il secondo commento fece una confessione: “Ieri sera ho bevuto un po’ troppo vino e poi ho scritto dei commenti. Quando mi sono svegliato questa mattina, ho realizzato che nessuna corrisponde al vero.”
INFOS Attualmente su “Holiday Check”, il DolceVita Resort Lindenhof è valutato con un punteggio di 5,9 su 6,0. La percentuale di raccomandazione ad altri è del 99%. Gli esperti consigliano di orientarsi soprattutto in base a questo valore. In generale dovrebbe essere almeno del 75%. Inoltre occorre prestare attenzione alla data della recensione e all’età del recensore. Anche la nazionalità di chi scrive dice qualcosa. Per esempio i britannici non sono così esigenti come i tedeschi o gli svizzeri. Wenn Ihnen der Lindenhof auch gefällt, teilen Sie es doch der Welt mit – bei: www.tripadvisor.it La famiglia Nischler ne sarà felice.
COSE DA CAPO
IL GIORNALE DEL LINDENHOF
PAGINA 12
L’INTERVISTA SUITE
SENZA PAROLE Joachim e Chiara Nischler gestiscono il DolceVita Resort Lindenhof. Li abbiamo intervistati riguardo a questa stagione – e come nel questionario della Süddeutsche Zeitung, potevano rispondere soltanto a gesti o con la mimica facciale. Quindi spontaneamente.
I lavori sono finiti. E voi?
Avete già in mente il prossimo ampliamento? Il nuovo Lindenhof ha ricevuto molti complimenti. Servono a ripagare dalla fatica e dalle preoccupazioni? Che cosa preferite fare nel vostro tempo libero?
Che cosa ti fa arrabbiare di tuo padre?
Quest’anno, a Natale e Capodanno, per la prima volta sarete aperti. Come andrà? Che cosa vi diverte nel vostro lavoro? EDITORIALE Editore: Famiglia Nischler, DolceVita Resort Lindenhof, Naturno, www.lindenhof.it, Tel. 0473 666242; Responsabile generale: Joachim Nischler; Redazione: Chiara Nischler, Katharina Nischler, Horst Walter; Grafica e impaginazione: Beda Pfleger; Fotografia: Andreas Marini; Riproduzione fotografica: Günther Piltz; Stampa e distribuzione: G.A.S. Salzburg