Asta 28 Pittori di Carta 6 giugno 2014

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La galleria propone opere di: Stefano Babini Roberto Baldazzini Bruno Brindisi Franco Bruna Duilio Cambellotti Guido Crepax Marco Cazzato Fabio Civitelli Massimiliano Frezzato Leone Frollo Cinzia Ghigliano Milo Manara

Attilio Micheluzzi Lara Molinari Andrea Pazienza Ferenc Pintér Hugo Pratt Sarri/SeSar Karel Thole Giovanni Ticci Sergio Tisselli Sergio Toppi Danijel Zezelj Sergio Zaniboni

e tavole dei grandi Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione

Retrocopertina: lotto 53 - Alex Raymond: Rip Kirby

CASA D’ASTE

© Astorina

28a Asta Little Nemo PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

Little Nemo Art Gallery/Progetto Arte/Fumetto

Asta Little Nemo

PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

L’asta dedicata ai “Pittori di Carta” inaugura una nuova stagione per la nostra casa d’aste. L’intento è quello di portare all’attenzione della platea internazionale non solo quegli artisti che già sono riconosciuti, ma tutti quegli illustratori e fumettisti – soprattutto italiani – che con il loro segno grafico hanno “segnato” in maniera indelebile il Novecento. Per questo motivo è stato scelto un nuovo formato editoriale, atto a valorizzare maggiormente la riproduzione delle opere e particolare cura è stata posta nella redazione dei testi. Le aste dei “Pittori di Carta” si alterneranno dunque alle tradizionali aste Little Nemo.

In copertina: Sergio Zaniboni, Ritratto di Lady Kant. Abbiamo scelto quest’opera per celebrare i cinquanta splendidi anni dell’eroina creata dalle sorelle Giussani.


La galleria propone opere di: Stefano Babini Roberto Baldazzini Bruno Brindisi Franco Bruna Duilio Cambellotti Guido Crepax Marco Cazzato Fabio Civitelli Massimiliano Frezzato Leone Frollo Cinzia Ghigliano Milo Manara

Attilio Micheluzzi Lara Molinari Andrea Pazienza Ferenc Pintér Hugo Pratt Sarri/SeSar Karel Thole Giovanni Ticci Sergio Tisselli Sergio Toppi Danijel Zezelj Sergio Zaniboni

e tavole dei grandi Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione

Retrocopertina: lotto 53 - Alex Raymond: Rip Kirby

CASA D’ASTE

© Astorina

28a Asta Little Nemo PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

Little Nemo Art Gallery/Progetto Arte/Fumetto

Asta Little Nemo

PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

L’asta dedicata ai “Pittori di Carta” inaugura una nuova stagione per la nostra casa d’aste. L’intento è quello di portare all’attenzione della platea internazionale non solo quegli artisti che già sono riconosciuti, ma tutti quegli illustratori e fumettisti – soprattutto italiani – che con il loro segno grafico hanno “segnato” in maniera indelebile il Novecento. Per questo motivo è stato scelto un nuovo formato editoriale, atto a valorizzare maggiormente la riproduzione delle opere e particolare cura è stata posta nella redazione dei testi. Le aste dei “Pittori di Carta” si alterneranno dunque alle tradizionali aste Little Nemo.

In copertina: Sergio Zaniboni, Ritratto di Lady Kant. Abbiamo scelto quest’opera per celebrare i cinquanta splendidi anni dell’eroina creata dalle sorelle Giussani.



Direttore d’Asta: Sergio Pignatone Banditore d’asta: Filippo Piras Schede a cura di Valentina Salerno e Luigi Garella

Partecipazione on line Condizioni sul sito www.liveauctioneers.com Contattare i nostri uffici per maggiori informazioni Catalogo e streaming su www.littlenemo.it Le condizioni di partecipazione all’asta sono riportate in calce al catalogo e sul sito www.littlenemo.it così come i testi in inglese e francese. English texts and general conditions of sale on www.littlenemo.it. Description des lots et conditions générales de vente en français sur www.littlenemo.it.

Per informazioni: Little Nemo, Casa d’Aste, via Ozanam 7 - 10123 Torino Tel./Fax +39 011 76 30 397 - +39 011 81 27 089 casadaste@littlenemo.it


CASA D’ASTE

PITTORI DI CARTA Illustrazioni e tavole originali di grandi maestri Sede asta: Torino, Little Nemo Art Gallery, via Ozanam 7 venerdì 6 giugno 2014 alle ore 18,00

Esposizione d’asta: Torino, Little Nemo Art Gallery, via Ozanam 7 da venerdì 30 maggio a venerdì 6 giugno dalle 10,00 alle 13,00 dalle 15,15 alle 19,15.



Figli di un dio minore? Santo Alligo

È una miopia tutta italiana quella di considerare ancora “figli di un dio minore” le illustrazioni originali pubblicate sui libri così come le tavole stampate negli albi a fumetti. All’estero, vedi negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia e in Belgio, le cose stanno diversamente. Già al loro apparire le opere dei “pittori di carta” erano acquisite dai più prestigiosi musei. In Francia le scenografie di Leon Bakst entrarono nelle collezioni del Louvre, in Russia lo State Russian Museum di San Pietroburgo acquistò le opere che Ivan Bilibin aveva destinato ai libri per l’infanzia, il Victoria and Albert Museum e molti altri importanti musei inglesi e statunitensi arricchirono le loro collezioni con gli strepitosi acquerelli di Arthur Rachkam e di Edmond Dulac. Negli Stati Uniti, i dipinti di Maxfield Parrish e di Normann Rockwell sono oggi esitati all’asta a cifre che nulla hanno da invidiare ai capolavori dei grandi pittori. Un esempio: nel 2006, Breaking Home Ties, uno dei trecentoventidue dipinti a olio realizzati da Rockwell per le copertine del “Saturday Evening Post”, è stato battuto per 15,4 milioni di dollari. Certo, come ha detto Virginia M. Mecklenburg, capo curatore dello Smithsonian American Art Museum di Washington, quelle di Rockwell «sono immagini iconiche della cultura americana del XX secolo […] rilevanti oggi così come quando sono state realizzate», cosa che non si può affermare per le opere prodotte in Italia purtroppo prive di una diffusione internazionale. Partendo da queste considerazioni è facile spiegarsi per quale motivo i grandi illustratori italiani, come Bruno Angoletta, Antonio Rubino, Sergio Tofano, Giuseppe Porcheddu, Aleardo Terzi (solo per citarne alcuni), non erano, e non sono tuttora, acquistati dai musei. L’unico museo italiano dedicato all’illustrazione, sorto a Ferrara per volere di Paola Pallottino e che aveva avuto in Ernst Gombrich il consulente onorario, fu chiuso pochi anni dopo per mancanza di fondi. Vergogna tutta italiana quando con molti più

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denari pubblici si creano e si finanziano nuove fondazioni, delle quali non si sente alcuna necessità, per esporre opere d’arte contemporanee. Non solo l’illustrazione è considerata alla stregua di una cenerentola ma addirittura interi archivi, come quello storico di Arnoldo Mondadori, uno dei maggiori per quantità e qualità di opere, furono inviati al macero da poco illuminati dirigenti. Per quale motivo queste opere, che non esiteremo a definire preziose si possono ancora acquistare per pochi euro (per la sola felicità dei collezionisti)? Una cosa inspiegabile se si considera che alcune illustrazioni, riprodotte su libri, riviste e manifesti, sono diventate autentiche icone segnando un’epoca come, e forse più, di molti quadri realizzati da affermati pittori italiani. Pensiamo ad alcune copertine dei romanzi di Emilio Salgari, ai manifesti di Terzi o di Marcello Dudovich, al Signor Bonaventura, alle Mille e una Notte di Cambellotti, ai disegni di Rubino e di Angoletta, così come alle magnifiche copertine di Ferenc Pintér e alle illustrazioni di Tullio Pericoli. Ricordiamo inoltre che molti dei nostri disegnatori hanno ampliato la loro fortuna lavorando per l’editoria estera, come Fortunino Matania che per la sua bravura fu chiamato a Londra a illustrare alcune tra le più famose riviste d’Europa tra cui “Graphic”, “The Illustrated London News”, “The Sphere”, mentre Umberto Brunelleschi pubblicava a Parigi i suoi capolavori. Per contro, altri artisti, provenienti dall’estero, pensiamo a Vsevolod Nicouline e a Karel Thole, trovarono invece la loro fortuna proprio in Italia. Si è fin qui parlato degli illustratori, grandi “star” quando si parla degli autori d’Oltralpe, negletti quando si parla di quelli del nostro paese. Il di-

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scorso è un poco diverso per quanto riguarda invece le tavole originali a fumetti. Quotazioni di tutto rispetto hanno all’estero i lavori dei maestri storici come Windsor McCay, con il suo capolavoro Little Nemo, o Alex Raymond con Flash Gordon, così come quelle dei maestri più giovani: Charles Schultz, Moebius (Jean Giraud), Enki Bilal, Frank Miller, Bill Sienkiewicz, François Schuiten. Addirittura stratosferiche le cifre ottenute dalle tavole di Tin Tin disegnate da Georges Remi (in arte Hergé). Al contrario delle tavole degli illustratori c’è invece un’inversione di tendenza per il fumetto italiano il quale gode, da qualche tempo, grazie anche alle mostre pubbliche e private nonché alle pubblicazioni d’arte che l’hanno finalmente portato fuori dal “ghetto”, di una crescente ascesa dei prezzi. Come letteratura d’arte, o sempre più frequentemente come opera d’arte, si è soliti intendere i lavori di Hugo Pratt, di Guido Crepax, di Andrea Pazienza e di Magnus (Roberto Raviola); ma solo per questi, e pochi altri, le quotazioni lievitano, e di molto, anche se più all’estero che da noi. Per contro, altri autori, anch’essi bravissimi e di portata storica, non godono dell’attenzione riservata a quelli considerati “grandi” e che sono sulla bocca di tutti. Penso ad Antonio Canale, a Kurt Caesar, a Franco Caprioli, a Giovanni Scolari, a Dino Battaglia, a Benito Jacovitti, ad Attilio Micheluzzi, a Roberto Baldazzini, a Sergio Toppi, ad Angelo Stano, ad Alberto ed Enrique Breccia e a tanti altri che hanno scritto, con la loro opera, la storia del fumetto e dell’illustrazione.

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Maestri dell始illustrazione 1907/2012


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Luigi Dalmonte

(1881-1966)

1. Le tigri di Mompracem di Emilio Salgari. Originale di copertina per il volume edito da Donath, Genova, nel 1907. Tecnica mista su cartoncino cm 20x28. Firmato. Eccellente stato, in cornice.

Formatosi come litografo al museo artistico-industriale di Roma, Dalmonte diviene, agli inizi del secolo scorso, uno dei più apprezzati cover artist, collaborando a “La Lettura”, “Musica e Musicisti”, “Corriere della Sera”, oltre a realizzare numerosi manifesti pubblicitari. Durante la prima guerra mondiale si trasferisce in Svizzera, quindi negli Stati Uniti, continuando ad operare nel settore pubblicitario. Al rientro in Italia, nel 1922, fonda l’agenzia pubblicitaria Acme, una delle prime nate in Italia. Quest’opera costituisce l’unico contributo alle opere di Salgari. La forza visiva di questa copertina, equiparabile ad un possente manifesto d’artista, ha reso questa singola immagine una delle più emblematiche dell’universo salgariano. € 3500/7500 ➜

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Attilio Mussino (1878-1954) 2. Illustrazione per la Domenica dei Fanciulli Tempera su cartone cm 23,5x30,5 (dipinto cm 20x24,5). Firmata. 1907 ca. Ottimo stato, una lieve piega che non inficia la bellezza del disegno.

Attivo dai primi del secolo scorso sino al 1954, il pittore e caricaturista piemontese Attilio Mussino è stato uno dei più prolifici ed originali illustratori italiani. Nel 1911, con la sua interpretazione del Pinocchio di Collodi, introduce il colore e lo stile modernista nell’universo del burattino collodiano. «L’illustrazione italiana per l’infanzia modifica notevolmente le sue caratteristiche generali, concedendosi un rinnovamento […]. Attilio abbandonò del tutto la cautela pedagogica, la grazia sussurrata e dolente di molti illustratori ottocenteschi […]. Fu invece completamente rivolto a creare un segno deciso, nerissimo, basato su prepotenti contorni e su enfatici, chiari contrasti». Antonio Faeti, Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Einaudi, Torino, 1972. € 900/1500

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Fortunino Matania

(1881-1963)

3. King Canute Matita e china su cartone cm 33x24 (disegno cm 32x22,5). N.d. ma anni ’10. Firmato.

Illustrazione legata alla storia di Cnut, il re di Danimarca che conquistò l’Inghilterra, ed alla sua leggendaria capacità di comandare le acque. Insieme al padre Eduardo, Fortunino Matania è stato il capostipite di una vera e propria dinastia di illustratori. Nato a Napoli, studia a Parigi, Milano e Londra, dove lavora per il “Graphic” tra il 1901 e il 1903. Dotato di uno stile iperrealista, collabora con alcune delle riviste illustrate più famose in Europa: “L’Illustrazione Italiana”, “L’Illustration française”, “The Illustrated London News”, “The Sphere”, “Tatler”… Molte delle sue opere vengono distrutte nei bombardamenti su Londra del 1940. € 600/1800

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Yambo (1881-1963) 4. Illustrazione per la Bibliotechina de “La Lampada”. Matita, china e tempera su cartoncino cm 25x32,5 (disegno cm 17x22). Firmata, n.d. ma 1915, ottimo stato.

Enrico Novelli, in arte Yambo, è stato scrittore, autore teatrale e illustratore. Dotato di un segno vigoroso, elegantemente grottesco, scrive e illustra centinaia di opere per ragazzi, tutte contraddistinte da grande forza visiva ed ironia. Nel suo tratto convivono tradizione e modernità, come ad esempio in quest’opera, dove le nuvole ed il movimento dei personaggi vengono rappresentati con rapide e scarne volute di china. «Enrico Novelli, che si fa chiamare Yambo in tutti i suoi libri, è, in qualche modo, il Robida italiano. La somiglianza fra le due figure è tale che, guardando le rispettive opere, si è tentati di pensare ad un territorio comune, frutto della fatica unitaria dei due autori. Ma […] Yambo non deve nulla, in modo diretto, a Robida. Si trattò solo di una simile collocazione all’interno di un’epoca e della stessa capacità di coglierne accenti e di intuirne echi» Antonio Faeti, Guardare le figure, op. cit. € 600/1500

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Carlo Bisi

(1890-1982)

5. Unʼaltra gloriosa pagina della Kulture: le deportazioni dal Belgio Originale di copertina per “Numero” n°156, anno III, Torino, 17 dicembre 1916. China, tempera e pastello su carta cm 31x28. Firmato. In cornice.

Illustratore, pittore, disegnatore e caricaturista, inventore di svariati personaggi tra cui Sor Pampurio per il “Corriere dei Piccoli”. Aderisce al Futurismo, sviluppando anche nell’illustrazione uno stile dinamico con connotazioni espressioniste. Espone alle quadriennali romane, alla Biennale di Venezia nel 1934 ed alla Mostra Universale di Parigi nel 1937. Come illustratore di libri per l’infanzia collabora con Utet, Paravia, Garzanti, Sonzogno. Le sue opere vengono esposte in Europa e negli Stati Uniti. € 900/2000

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S. Canevari 6. Come finì mago Veleno. Fiabe di Baccio Bacci Mondadori, 1921. Tecnica mista su carta 17,2x22, applicata su supporto cm 21,8x28,1. Firmata e datata 1918.

Artista misterioso, spesso confuso con Angiolo Canevari. Dotato di uno stile elegante e complesso che, pur guardando alla lezione di Rackham, mantiene una tipicità tutta italiana. € 400/1200

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Umberto Brunelleschi (1879-1949) 7. Un soir à Venise Illustrazione per tavola a piena pagina pubblicata nel secondo fascicolo de “La Guirlande - album mensuel d’art et de littérature”, di M. François Bernouard, Parigi, 1919. Matita, china e tempera su cartone cm 23x29,5, firmata in cartiglio.

Pittore, illustratore, scenografo, costumista e artista pubblicitario. Esordisce nei primi anni del secolo scorso come illustratore di libri per l’infanzia per le edizioni Bemporad; collabora, con storie a fumetti, ai primi anni del “Corriere dei Piccoli”. Nel 1901 si trasferisce a Parigi insieme ad Ardengo Soffici; qui stringerà amicizia con Modigliani, Soutine, Picasso, Van Dongen, Derain. Nel 1912 inizia la collaborazione con l’editore Piazza. Presto si afferma un vero e proprio stile Brunelleschi, con la rappresentazione, attraverso stilemi déco, di un mondo fiabesco, galante e raffinato, ambientato in un Settecento idealizzato. «Come Beardsley, egli dilatava il particolare di un abito fino a riempire il riquadro dell’immagine: immensi cappelli, così, tagliano lo spazio in zone sinuose e colorate, vaste sciarpe svolazzanti segmentano l’orizzonte. E, come nel disegnatore inglese, la linea ogni tanto si rompe in una miriade di punti staccati che fanno vibrare i contorni delle cose». Antonio Faeti, Guardare le figure, op. cit. € 1800/3600

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Bruno Angoletta (1889-1954) 8. Tre favole belle di Pastonchi. Illustrazione originale per il libro edito da Mondadori nel 1920. China e tempera su cartone cm 33,5x33 (dipinto cm 24x24). Firmato in basso a sinistra. Buona conservazione.

Illustratore, pittore e book designer, è stato fra gli artisti italiani più significativi del secolo scorso. Il suo stile punta all’essenzialità, laddove i contemporanei puntavano alla sovrabbondanza del segno; non possedendo l’horror vacui, Angoletta realizza, fra gli anni ’10 e gli anni ’20, una serie di opere pittoriche di assoluta modernità. Inventore del personaggio di Marmittone, collaboratore fondamentale della collana per l’infanzia “La Lampada”, de “Il Giornalino della Domenica” e di moltissime altre riviste del ‘900, Angoletta realizza, con “Giro giro tondo”, curata da Antonio Beltramelli, una vera e propria rivista d’avanguardia destinata all’infanzia, ancora prima delle opere del russo Lebedev. «Bruno Angoletta fa parte di quella schiera di artisti del segno che hanno caratterizzato […] l’affermarsi nel nostro Paese […] di una moderna industria culturale. […] Angoletta, e con lui una ricca schiera di cosiddetti illustratori, si occupavano di cucire gli strappi tra la ricerca artistica e l’idea di una professionalità al servizio del sistema culturale». Bruno Balzaretti, in Dalla A. alla Ang. - Bruno Angoletta professione illustratore a cura di Erik Balzaretti, Little Nemo, Torino, 2001. € 800/1800

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Adolfo Busi (1891-1977) 9. Ragazza in spiaggia con sigaretta Dipinto originale per cartolina da collezione primi anni ’20. Matita e acquerello su cartone cm 28x45, firmato.

Diplomatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, il pittore, cartellonista ed illustratore Adolfo Busi partecipa, nel 1914, alla II Mostra della Secessione Romana. Sempre nel 1914 partecipa alla prestigiosa Esposizione Internazionale di San Francisco. Verso la fine degli anni ’20 inizia la collaborazione con Officine Grafiche Ricordi, che porterà avanti sino alla Guerra, divenendo celebre come realizzatore di cartelloni turistici e pubblicitari. Illustra alcune fiabe classiche per l’Editrice Scolastica. La sua notorietà proviene principalmente dalla realizzazione di pin-up (o donnine) piacevoli e sorridenti, ben modellate, testimoni di quei dorati anni ’20, ancora esenti dalle tensioni sociali e storiche che caratterizzeranno gli anni ’30. € 1200/2400

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Erté (Romain De Tirtoff) (1892-1990) 10. Coppia di figurini di moda Matita e tempera su cartoncino cm 27x35. N.d. ma anni ’20. Firmati. Ottima conservazione. Cartoncino allegato ad uno dei due bozzetti, con numero di provenienza archivio.

Il talentuoso artista di origine russa si trasferisce a Parigi all’inizio degli anni ’10. Nel 1913 inizia a collaborare con lo stilista Paul Poiret; nel 1915 ottiene il suo primo contatto con “Harper’s Bazaar”, la prestigiosa rivista per la quale realizzerà più di 200 copertine fra il 1915 e il 1937. Le illustrazioni di Erté vengono pubblicate su numerose altre testate, fra cui “Illustrated London News”, “Ladies’ Home Journal” e “Vogue”. Ma sono i suoi disegni di moda a renderlo celebre: le sue delicate e sofisticate figure, di uno stile immediatamente riconoscibile, costituiranno un’inesauribile fonte d’ispirazione per la moda successiva, fino ad arrivare ai giorni nostri. Oltre all’illustrazione e alla moda, Erté brilla in numerosi campi delle arti applicate: realizza gioielli, arredamenti d’interni, scenografie e costumi teatrali e cinematografici. € 1800/3500

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Mario Pompei (1903-1958) 11. Copertina del Giornalino della Domenica Matita, china e tempera su cartone cm 22x25 (dipinto cm 19x21). Firmata e datata 1921. Ottima conservazione.

Illustratore e pittore attivo sin dagli anni ’10, Mario Pompei lavora anche come scenografo, costumista, commediografo, ideatore di fiabe, fumetti, giocattoli e arredi. Negli anni ’50 collabora anche a trasmissioni televisive per ragazzi: tra i suoi aiutanti figura anche una giovane Maria Perego, che quando inventerà Topo Gigio di certo avrà in mente il Gallo Gigio del suo Maestro. Pompei appartiene a quella scelta schiera di artisti impegnati nello “spiegare” l’art déco ai bambini; come Angoletta e Bernardini, l’artista possiede una sintesi grafica unica ed irripetibile. «Mario Pompei, non ancora diciannovenne, fa irruzione, da maestro, nel mondo dell’immagine riprodotta. Strepitosa per la sapiente stilizzazione, di costruzione limpida e lineare in magico equilibrio tra grafica giapponese e dosaggio del colore, la copertina, con due fenicotteri in primo piano, ingabbiati tra filetto superiore e inferiore, sono oggetto dello stupore del bambino accompagnato dalla madre sullo sfondo; il bordo semicircolare del laghetto, due nuvole e un filiforme albero nero scandiscono e completano la scena». Santo Alligo, Pittori di carta - Libri illustrati tra Otto e Novecento, Vol. II, Little Nemo, Torino, 2005. € 1500/3000

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Antonio Rubino (1880-1964) 12. Prima del concerto Originale di copertina per l’opera di C. Antona-Traversi e Rina Maria Pierazzi, Bibliotechina de “La Lampada”, Edizioni Mondadori, n.d. ma 1922. Matita, china e acquerello su cartoncino cm 19x22. Ottimo stato.

Artista déco ante litteram, poeta, scrittore; tra i fondatori del “Corriere dei Piccoli”. Il geniale artista sanremese prende le mosse da un simbolismo tardo-ottocentesco che richiama Kubin e Redon, per approdare ad un’arte visionaria sui generis, che ha informato di sé l’immaginario infantile (e non solo) del Novecento. «L’opera di Rubino è stata inserita tra il Liberty e il Futurismo. Si può essere d’accordo per quanto riguarda l’Art Nouveau, ma è difficile concordare con una anche solo parziale attinenza alla corrente marinettiana, se non nella comune condanna del “passatismo” benpensante e borghese. Non c’è dubbio che Rubino abbia guardato, più che ad ogni altra cosa, al Liberty di Aubrey Beardsley. […] Ma il liberty di Rubino è dispettoso, irriverente, così diverso da quanto è stato fatto prima e dopo di lui». Santo Alligo, Antonio Rubino. I libri illustrati, Little Nemo, Torino, 2008. € 1600/3500

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Antonio Maria Nardi (1897-1973) 13. Le fiabe della povera Rosina di Etre Valori. Società Editrice Internazionale, Torino, 1923. Acquerello e china su cartoncino cm 17x25.

Attivo dal 1915 nell’illustrazione di libri per ragazzi, dopo la guerra il pittore e illustratore Antonio Maria Nardi avvia importanti collaborazioni con diverse case editrici, fra cui Mondadori. Solo tra il 1920 e il 1930 illustra circa 50 libri, contribuendo nel frattempo a svariati periodici fra cui “Il Corrierino”, il “Corriere dei piccoli”, “Ragazzi d’Italia” e “Topolino”. Nel 1921 espone alla I Biennale Romana; nel 1924 inizia a lavorare anche in campo pubblicitario. Dalla metà degli anni ’20 Nardi consacra gran parte delle sue energie al tema religioso, che non abbandonerà più; produce, in oltre 40 anni, innumerevoli pale d’altare, dipinti, vetrate e dipinti murali. «Le sue illustrazioni […] coniugano languori preraffaelliti e modernità classica, salda esperienza anatomica e grazia japoniste cara alla grafica liberty di autori quali Arthur Rackam, come testimoniano anche le più tarde silhouettes in bianco e nero disegnate per la traduzione italiana del romanzo per ragazzi di Ethel Turner Sette piccoli australiani» (Paravia, Torino 1926). Francesca Franco, voce Antonio Maria Nardi, in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol LXXVII, Treccani, Roma, 2012. € 700/1500

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George Barbier (1882-1932) 14. La robe rose - Illustrazione di moda matita, china e tempera su cartoncino cm 21,2x26,5, firmata e datata 1925. Eccellente stato.

Illustratore, pittore e scenografo, Barbier ha contribuito in maniera unica e significativa alla diffusione del libro d’artista in Francia nei primi 30 anni del secolo scorso. «Tutta l’opera di Barbier è caratterizzata da un segno nitido, ricco di informazioni, sia che disegni i vestiti e gli ambienti sia che si cimenti con la figura umana. Al contrario di Lepape e di Martin, egli opera con uno stile dalle costanti inconfondibili [...]; ed è forse grazie a questo che diventerà uno dei più conosciuti - se non il più famoso - artisti Art Dèco. [...] La scena in Barbier è più articolata, più varia e, contrariamente ai due artisti che lo hanno preceduto, non fa della donna la protagonista assoluta, ma un elemento della scena, più ricca di decorazione e di figure di contorno, tra le quali appare anche l’uomo». Santo Alligo, Modes et manières d’aujourd’hui - Quando l’illustrazione di moda diventa grande arte, Little Nemo, Torino, 2011. € 1200/2500

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Duilio Cambellotti (1876-1960) 15. San Francesco - Per Sor Acqua Dipinto originale per la quinta tavola fuori testo de I fioretti di S. Francesco, edizione di 1000 esemplari numerati (1926); Editrice San Francesco, Roma. Matita, china e tempera su cartone cm 31,5x31,5. Firmata con monogramma in basso a sinistra. Eccellente stato.

Artista eclettico ed autodidatta, appartenente alla scuola romana, Cambellotti è stato scultore, pittore, ceramista ed illustratore. La sua arte coniuga un segno antico con elementi di sorprendente modernità. Si vede in quest’opera, permeata di luce, la leggerezza della trasparenza dell’acqua e il segno sintetico con cui sono state tracciate le foglie dell’unico albero verde alle spalle di San Francesco. «[…] nelle chine e nelle tempere consegnate alla sola linea, Cambellotti esprime la sua poetica più alta. Nondimeno, il San Francesco è ricco di illustrazioni dipinte con perfetta maestria usando una tavolozza smorzata: terre di Siena, verdi oliva, ocre, blu carta da zucchero. Nelle tempere originali, riprodotte nella stessa dimensione in fototipia, si nota l’estrema accuratezza del disegno miniato a pennello: non escludo che Cambellotti si servisse anche di questa estrema finezza per dare ancora di più ai Fioretti l’aspetto di un codice miniato». Santo Alligo, Pittori di carta, Vol. III, op. cit. € 5600/12000 ➜

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Vsevolod Nicouline (1890-1968) 16. Castello incantato di Morgana Illustrazione pubblicata a pag. 197 di Piccoli amici, volume facente parte della trilogia di “Allegretto e Serenella”, scritta da Virgilio Brocchi. China e tempera su cartoncino cm 15x23. Eccellente stato.

Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Odessa, studia con alcuni professori italiani. Fuggito dalla rivoluzione, giunge nel 1920 in Italia, stabilendosi a Genova. A Nervi entra in contatto con Virgilio Brocchi, a cui lo legherà una profonda amicizia. Le sue pitture e xilografie riscuotono successo alle mostre di arti decorative presso la villa reale di Monza. Presto coniugherà la sua poetica all’interpretazione delle fiabe russe, divenendo uno dei più apprezzati illustratori per ragazzi attivi in Italia. «In questa trilogia lo stile di Nicouline, colto nel suo primo fiorire, matura già verso quello che diverrà la sua cifra peculiare a partire dagli anni Trenta […]. Curiosissime sono le vignette di proprietà artistica, che Nicouline disegna nel colophon, a partire da questi primi volumi: draghi inferociti che sputano fuoco e fiamme, saldamente appoggiati a un libro e con un ometto infilzato nel corno; alberi carichi di frutta cinti da mura con i portoni chiusi da un grosso lucchetto; arcangeli che scacciano irsuti demoni». Santo Alligo, Pittori di carta, Vol. II, op. cit. € 900/2000

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Beppe Porcheddu (1898-1947?) 17. Notturno equatoriale Disegno per tavola fuori testo de Il Cuore dei Continenti di Arnaldo Cipolla, Mondadori, 1929. China su carta da disegno cm 22,5x30,3. Eccellente stato.

Illustratore, ceramista e pittore. Viene riconosciuto come talento ed appoggiato dallo scultore Leonardo Bistolfi. Collabora a “Il Pasquino”, “Numero”, “La Lettura”, “L’illustrazione del popolo”, “Il Secolo XX”. Dal 1922 inizia la sua collaborazione con la Lenci. Nel 1938 realizza le scenografie per Ettore Fieramosca di Blasetti. Come fumettista collabora con “Il Corriere dei Piccoli”, “Il Balilla”, gli “Albi d’oro”. Illustra decine di libri per ragazzi a carattere avventuroso e fiabesco. Il 27 dicembre 1947, nel corso di un viaggio a Roma, scompare misteriosamente. «Sono ormai sessant’anni che familiari, studiosi e amanti dell’arte di Beppe Porcheddu […] fanno, senza venirne a capo, ipotesi sulla sua scomparsa. […] Ma le persone che hanno amato, e amano ancora la sua opera, possono incontrarlo tutte le volte che desiderano: basta aprire un libro con le sue illustrazioni. La sua arte, genuina e spontanea, ce lo farà apparire sempre vivo, perché, come scrisse Italo Calvino a Faeti, “l’arte vive della minuta verità dei minori e dei minimi”». Santo Alligo, Pittori di carta, Vol. III, op. cit. € 400/1200

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Giorgio Tabet (1904-2002) 18. Via col vento Originale di copertina per la collana “Omnibus” Mondadori, 1937. Matita, china ed acquerello su cartoncino cm 55x22. Firmata.

Illustratore e pittore genovese cresciuto alla scuola di Giulio Cisari. A partire dagli anni ’20 collabora con le riviste “Il Secolo XX”, “Guerin Meschino”, “L’Ambrosiano”. Dotato di un segno essenziale, raffinato ed elegante, Tabet racconta il fascino e l’atmosfera della tipica borghesia milanese fra le due guerre. Negli anni ’30 realizza copertine ed interni per “Il Romanzo Mensile”, edito da “Il Corriere della sera” e i “Gialli economici Mondadori”. A partire dal 1937 sino agli anni ’60, quando verrà rimpiazzato da Ferenc Pintér, disegna le copertine “a striscia” per la collana “Omnibus” Mondadori, contraddistinta dalla sovraccoperta che avvolgeva il libro, adornandone in un colpo solo prima, seconda di copertina, dorso e alette. Quest’opera storica viene realizzata nel 1938, per la prima edizione italiana del best-seller di Margaret Mitchell, che verrà più volte rieditato. € 1800/3500

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Vittorio Accornero (1896-1982) 19. Tomaso Illustrazione tempera su cartone cm 30x24. Firmata in cartiglio.

Dopo aver preso parte come aviatore alla Prima Guerra Mondiale, si dedica all’illustrazione con lo pseudonimo di Max Ninon. Con la moglie Edina Altara realizza illustrazioni per “Il Giornalino della Domenica”, “Ardita”, “La Lettura”. Nel 1925 ottiene la medaglia d’oro per i suoi pochoir alla prima esposizione internazionale di arti decorative ed industriali di Parigi. Nella seconda metà degli anni ’20 è a New York, dove lavora come scenografo. Dal 1934 risiede a Milano, dedicandosi all’illustrazione di libri per ragazzi, con oltre 60 opere per i principali editori. Negli anni ’40 scrive e illustra per Mondadori i libri di Tomaso, un cagnolino trovatello ed occhialuto adottato da una famiglia di gatti. La sua pittura è costantemente influenzata dal teatro: piccoli e rifiniti personaggi circondati da quinte, tendoni, scenografie. Negli anni la sua pittura evolve verso l’iper-realismo, con personali in Italia e all’estero. Si dedica infine al design di moda, realizzando per Gucci oltre 80 foulard (tra i quali il celeberrimo Flora, disegnato nel 1966 per Grace Kelly). € 1400/3000

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Angelo Cesselon (1922-1992) 20. Cleopatra Concept preparatorio per il manifesto della seconda edizione italiana del film diretto da Cecil B. De Mille ed interpretato da Claudette Colbert e Warren William. 1945 circa. Matita, tempera e acquerello su cartoncino cm 35,3x49,5. Al retro timbro “Opera di Angelo Cesselon” e firma.

Angelo Cesselon appartiene al gruppo di artisti-cartellonisti che tra il 1945 ed il 1975 introducono modalità espressive nuove nel mondo del manifesto cinematografico italiano. Internazionalmente annoverato fra i migliori ritrattisti di cinema, elabora un linguaggio originale rispetto alle modalità espressive del suo tempo: invece di privilegiare l’aspetto aneddotico della scena, Cesselon condensa i temi del film in pochissimi elementi, mettendo in evidenza soprattutto i volti dei protagonisti. L’originalità delle composizioni, la ricchezza cromatica ed il tocco veloce e sintetico rappresentano un’importante novità per la pittura cinematografica del dopoguerra. Celebri registi e importanti case cinematografiche si affidano all’artista per valorizzare i propri film: come risultato, Cesselon lavora instancabilmente, arrivando a realizzare più di 3000 opere. € 1100/2000

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Golia (Eugenio Colmo) (1885-1967) 21. Il piccolo Giotto - con 8 cantilene da pitturare 3 menabò originali, ispirati in parte alla collana “La vecchina delle 12 fiabe”. Ciascuno cm 24x34,5, pp. 20 autocopertinate, per album da colorare editi da Paravia, n.d ma 1945. Eccellente stato.

Un autentico tesoro per gli amanti di Golia: il 1° albo presenta una dichiarazione d’intenti in versi; seguono ritratti in bianco e nero di animali; il cinesino Ciun Tzin (occhiali Berry); Pinocchio, Brontolone, Bonaventura. Il 2° albo presenta Cappuccetto Rosso, la Vispa Teresa (con rimandi alle creazioni Lenci), Arlecchino, il Mago Blublu, la Befana e Olimpionica Veronica bambina pasticciona. Il 3° presenta Cenerentola, Bernardotto giardiniere, Concetta che fa la calza, il Capitan Spaventa, il Castello del Montenero, Biancaneve e i sette nani, Bertoldo Bertoldino e Leopoldo Musicanti, la Fata tutta argentata. Tutti i disegni in b/n sono accompagnati da poesiole calligrafate. L’intento didattico degli albi era di insegnare a dipingere senza copiare il modello. A tal fine Golia ha realizzato 8 illustrazioni a colori da abbinare al bianco e nero. Compagno di scuola di Gozzano, che gli dà il soprannome di “Golia”, Colmo è stato illustratore, caricaturista, pittore, affichista e disegnatore di moda. «Il Golia destinato ai bambini non solo non fa assolutamente rimpiangere quello più adatto agli adulti, ma anzi possiede la particolare possibilità di aderire, con l’elaborazione di forme limpidamente chiuse e simboliche, al bisogno dei bambini di guardare profili otticamente precisi [...] fornendo materiali privi di incertezza stilistica e ambiguità semantica». Antonio Faeti, Guardare le figure, op. cit. € 2300/5000

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Rino Albertarelli (1908-1974) 22. Oggi: sillabario di Bruno Vaccari. Originale di copertina per il sillabario edito da SEI nel 1953. Tecnica mista su cartone cm 30x40.

Il fumettista ed illustratore Rino Albertarelli esordisce collaborando a numerose riviste, come ad esempio “Il Balilla” (qui conosce Antonio Rubino). Per la casa editrice Cartoccino illustra numerose pubblicazioni e collabora a “Il Cartoccino dei Piccoli”, che dirige dal 1933 al 1935. Nel 1936 debutta nel mondo del fumetto; nel 1937 inizia la collaborazione con Mondadori, per cui realizza, fra gli altri, Kit Carson, Dottor Faust, Gino e Gianni, Un gentiluomo di 16 anni. Contribuisce poi a svariate testate umoristiche, come “Bertoldo”, “Marc’Aurelio” e “Le Grandi Firme” (subentra a Boccasile nella realizzazione della Signorina Grandi Firme). Collabora alle edizioni Audace; realizza alcune riduzioni salgariane e fumetti rosa per la Francia. Dall’inizio degli anni ’50 sceglie di dedicarsi interamente all’illustrazione: particolarmente apprezzate sono le sue illustrazioni per i libri di letteratura per ragazzi pubblicati dall’editrice Carroccio. € 400/1000

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Paolo Garretto (1903-1989) 23. LʼItalia: Ci fosse dentro Trieste… Illustrazione per la rubrica “Istantanee di Garretto”, n.d. ma 1956 circa. Tecnica mista su cartoncino cm 27,5x34. Firmata, in cornice.

Pittore e caricaturista italiano, negli anni ’30 Paolo Garretto attira l’attenzione di alcuni quotidiani e riviste internazionali, di cui diviene collaboratore (“Vanity Fair”, “The New Yorker”, “Fortune”). Trasferitosi negli Stati Uniti, è costretto a rientrare in Italia in seguito allo scoppio della guerra. Il rifiuto di eseguire caricature di Roosevelt e di altri leader politici alleati gli costa la deportazione e la priginia in Ungheria fino al 1942. Nel dopoguerra lavora per la rivista “Epoca”. € 700/1800

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Virgil Finlay (1914-1971) 24. The Blonde from Space Illustrazione originale per “Amazing stories”, 1959. Matita, china e carboncino su cartoncino cm 21x28. Firmata, in cornice.

Vingin Finlay è annoverato fra i più grandi illustratori fantasy e di fantascienza del mondo. Debutta nel 1935, sulle pagine di “Weird Tales”. Nel corso dei 35 anni seguenti realizza più di duemilacinquecento fra disegni e dipinti; questo risultato, di per sé notevole, è ancor più ragguardevole se si considera l’estrema cura per i dettagli di cui Finlay fa prova. € 1600/3000

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Raymond Peynet (1908-1999) 25. Zone rose - Ne tʼinquiètes pas chérie, je la ferai enlever… Vignetta pubblicata a pag. 99 di “Paris Match” n°521, del 4 aprile 1959. Matita e china su carta cm 25,2x32,5. Una traccia di ruggine al margine superiore che non interessa il disegno.

Diplomatosi all’accademia di arti applicate di Parigi, Peynet compie il suo apprendistato nell’agenzia pubblicitaria Tolmer. Nel 1930 sposa Denise Damour, la donna della sua vita. In cerca di ulteriori guadagni, Peynet inizia a pubblicare i suoi disegni sui giornali parigini, fra cui “Le Rire”, “Paris Magazine” e “The Boulevardier”. La sua vita giunge ad una svolta nel 1942: a Valence, seduto su una panchina di fronte ad un chiosco della musica (dichiarato monumento storico nel 1982), immagina un violista dai lunghi capelli che suona per un’ammiratrice. Qualche anno dopo, il violinista si trasforma in un poeta e l’ammiratrice nella sua fidanzata: nascono così i celebri fidanzatini di Peynet. Le immagini dei fidanzatini vengono riprodotte ovunque: riviste, libri, cartoline, porcellane, bambole, sciarpe, statue… Charles Aznavour dedica loro una canzone: Les Amoureux de Papier, interpretata da Marcel Amont. € 500/1000

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Sergio Tofano (1886-1973) 26. Giulietta… Come sei potuto venir qui, Romeo, se i muri del giardino sono alti? Matita e china su cartoncino cm 25,3x36,3. Titolato, firmato “Sto” e datato 1959.

L’instancabile Sto (al secolo Sergio Tofano) è uno dei più poliedrici artisti italiani: attore (e maestro di generazioni d’attori), capocomico, regista, scenografo, costumista, commediografo e umorista, scrittore per bambini, raffinato illustratore, disegnatore di moda e di pubblicità, nonché creatore del signor Bonaventura, personaggio pubblicato sulle pagine del “Corriere dei Piccoli” per più di 50 anni, seguito ed amato da almeno quattro generazioni di Italiani. «Tofano ha creato uno stile così aristocratico, semplice e riconoscibile, di marcata cifra déco, dove l’economia di mezzi produce il massimo risultato. Uno stile che calza a pennello all’artista «schivo, solitario, garbato e amabile», come lo ha descritto Paolo Poli nell’introduzione alla prima monografia a lui dedicata […]». Santo Alligo, Pittori di Carta, Vol. IV, op. cit. € 600/1300

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Benito Jacovitti (1923-1997) 27. Pinocchio - Il Campo dei Miracoli Illustrazione originale per tavola a piena pagina de Le Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, Edizioni Ave, 1964. Matita, china e acquerello su carta da disegno cm 30x42. Firmato per esteso e con lisca di pesce. Eccellente stato.

Benito Jacovitti, il più eccentrico e surreale degli autori comici italiani, si è confrontato con il capolavoro collodiano per ben 3 volte: la prima nel 1944, per i tipi delle edizioni La Scuola; la seconda nel 1948, con l’adattamento a fumetti pubblicato dalle edizioni Ave nella collana Giraffone. Ma è con la terza, sempre per la Ave, che Jac realizza il suo capolavoro. Un corredo iconografico suggestivo e carico di quegli elementi che hanno reso celebre il segno dell’artista romano. Guardando certe coloratissime tavole, traboccanti di un tutto pieno che un po’ ricorda le figurazioni di Hieronymus Bosch, sembra quasi che Collodi abbia scritto il suo Pinocchio immaginando il lavoro di Jacovitti: le illustrazioni del mitico Jac rendono davvero al meglio l’anima, la fantasia, la provocatorietà della favola collodiana. € 6500/13000 ➜

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Ralph Steadman (1936) 28. Autoritratto Matita e china su cartoncino cm 50x40. N.d. ma primi anni ’70. Firmato; in cornice.

Illustratore e caricaturista britannico, negli anni ’60 collabora con “Punch”, “The Daily Telegraph”, “The New York Times”. Dalla lunga collaborazione col giornalista americano Hunter Thompson nascono centinaia di illustrazioni di satira politica e sociale, in uno stile ribattezzato “Gonzo”, «neologismo coniato per significare una connotazione di energia incontrollata, anarchica, ma al fondo positiva» (Ferruccio Giromini, L’imbrattapagine Ralph Steadman, in “Wuz” n°5, giugno 2002). Sempre con Thompson è l’autore del delirante romanzo Fear and loathing in Las Vegas, da cui è stato tratto il film di Terry Gilliam. Ottiene numerosi riconoscimenti internazionali, anche per la sua attività di illustratore (Alice in Wonderland, Treasure Island, Animal Farm). In Italia i suoi lavori sono stati pubblicati su “Linus” di Giovanni Gandini. € 1300/2500

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Roland Topor (1938-1997) 29. Gulliver Illustrazione china su cartoncino cm 20,5x26. Firmata; in cornice.

Artista, illustratore, sceneggiatore e scrittore francese. Formatosi a Parigi, è fra i fondatori (insieme con Arrabal e Jodorowsky) del movimento surrealista “Panico!”. Tra il 1961 e il 1965 collabora alla rivista satirica “Hara-Kiri”. A partire dagli anni ’70 soggiorna spesso in Italia, prendendo parte ai moti della contestazione, da lui riletta in chiave ironica e graffiante. Nel 1972 realizza con il regista René Laloux il film di animazione Il Pianeta Selvaggio. Collabora quindi con Fellini, con disegni preparatori per Casanova, Il viaggio di Mastorna, La città delle donne. «Quel tanto di grottesco e di macabro che c’era nei suoi disegni e nelle sue opere letterarie tutto sommato infondeva speranza. […] A parer mio testimoniavano proprio la resistenza ad oltranza dei piccoli uomini della tradizione ebraica centreuropea, il trionfante istinto di sopravvivenza di fronte ai soprusi del destino e della Storia». Paolo Mauri, Io e Roland Topor allegri eterni emigrati, “La Repubblica”, 23 luglio 2003. € 1600/3000

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Averardo Ciriello (1918) 30. Menelik Originale di copertina per il n°98, dell’ottobre 1973. Olio su tela cm 58x71,7, firmato.

L’illustratore, vignettista e cartellonista Averardo Ciriello esordisce alla metà degli anni ’40, sulle pagine di “Acqua salata” e de “L’Intrepido”. Ben presto si specializza nel genere sexy: sulle pagine di “Sette” (quindi “Otto” e “Otto volante”) pubblica divertenti rivisitazioni delle Memorie di Giacomo Casanova, cui seguono Casanova farebbe così e Bel Ami. Nel 1947 realizza Follie 1947, con Macario e le sue donnine discinte. Negli anni ’50 collabora a numerosi periodici, fra cui “La Domenica del Corriere”, “Detective”, “La Tribuna illustrata” e “Il Travaso delle Idee”. Intraprende quindi la carriera di cartellonista, settore in cui si procura la massima notorietà. Nelle sue opere si può ravvisare una modernizzazione dello stile raffinato di Ballester, con la composizione di immagini ricche di ammiccamenti. Negli anni ’70 disegna molte copertine per “Menelik”, oltre che la totalità delle copertine di “Maghella” e “Lucifera”. € 2600/5000

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Ferenc Pintér (1931-2008) 31. I delitti di Hollywood Originale di copertina per la collana diretta da Oreste del Buono “Omnibus Mondadori”, 1973. Tempera su cartone cm 12,2x13,7. Eccellente, in cornice.

Pintér nasce ad Alassio e nel 1940 si trasferisce a Budapest, città natale del padre Jozsef. Non viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Budapest per aver dimostrato una libertà di pensiero non conforme al totalitarismo comunista. Nel 1956 riesce a fuggire in Italia. Arrivato a Milano, ottiene i primi lavori nel campo della grafica pubblicitaria. Dal 1960 inizia la collaborazione con Mondadori, per la quale disegnerà migliaia di copertine (“Segretissimo”, “Il Commissario Maigret”, “I Gialli di Agatha Christie”, “Oscar” e “Omnibus”). Grazie alla tempera, il suo mezzo espressivo preferito, Pintér crea ogni volta opere nuove, con accorgimenti grafici divergenti ma tutti riconducibili al suo segno inconfondibile, divenendo un Maestro della pittura grafica. «Pintér tira fuori dal cappello una quantità di soluzioni tecniche e compositive strabilianti, quasi a far perdere le tracce di uno stile che invece si afferma proprio per la padronanza nel maneggiare il rapporto che esiste fra tecnica e composizione da un lato; e espressione dall’altro […]. La copertina non diventa solo un traduttore della tematica principale del libro, ma soprattutto un mezzo per esprimere la sua tensione emotiva». Carlo Branzaglia, Il volto dei gialli, in “Linea grafica” n°313, gennaio 1998. € 1800/3500

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Francesco Tullio Altan (1942) 32. Il diavolo Illustrazione tecnica mista su cartoncino cm 19x29, firmata; in cornice.

Fumettista, disegnatore, scenografo e sceneggiatore, Altan inizia la sua carriera dedicandosi al cinema ed alla televisione. Nel 1970 si trasferisce a Rio de Janeiro, dove crea il suo primo fumetto: Kika&Jaime. Nel 1974 inizia la collaborazione con “Linus”; crea inoltre personaggi satirici (Cipputi in primis) per svariate riviste e rotocalchi. Nel 1975 crea la Pimpa per il “Corriere dei Piccoli”. «La sottile ironia di Altan non oltrepassa mai i limiti del buon gusto in un argomento che si presterebbe a scivolate pericolose: ciò che è l’indice di una dote che l’autore manterrà poi sempre in seguito, nei suoi lavori: la sorvegliatezza autocritica come sintomo di un’intelligenza che non viene mai meno». Gianni Brunoro, Quel fantastico mondo - padri, figli, padrini, padroni e padreterni del fumetto italiano, Edizioni Dedalo, Bari, 1984. € 2400/4500

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Carlo Jacono (1929-2000) 33. Salto mortale di James Patterson. Originale di copertina per “Segretissimo” n°833, del 1979. Tempera su cartone cm 35x43, firmato.

Formatosi all’Accademia di Brera, Jacono vorrebbe dedicarsi alla pittura ma cede alle lusinghe della pubblicità: comincia a creare progetti grafici e illustrazioni per manifesti e campagne sulla stampa (collabora, negli anni, con Armando Testa, Young e Rubicam, McCann Erickson). Nell’inverno del 1950 Alberto Tedeschi, direttore dei “Gialli Mondadori”, gli affida la realizzazione delle copertine del settimanale: inizia così una collaborazione quasi quarantennale, che porterà alla creazione di più di 3000 copertine. Jacono illustra inoltre un centinaio di copertine e svariate centinaia di illustrazioni in bianco e nero per “Urania”. Sempre per Mondadori realizza tutte le copertine (dal 1960 al 1990) di “Segretissimo”; contribuisce poi a numerosi periodici. Illustra inoltre fiabe, copertine di guerra, western e fantasy; nel 1970 intraprende anche una carriera pittorica trentennale, tenendo varie personali in Italia e all’estero. € 500/1000

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Emanuele Luzzati (1921-2007) 34. I Burattini Tecnica mista su cartoncino cm 32x24. Titolata e firmata; in cornice.

Scenografo e illustratore, maestro in ogni campo dell’arte applicata. Nato a Genova, nel 1940 emigra in Svizzera per sfuggire alle leggi razziali. Nel 1970 dirige Alì Babà, il suo primo cortometraggio d’animazione. Nel 1972 espone alla Biennale di Venezia; nel 1975 è fondatore del Teatro della Tosse di Genova, per il quale realizzerà molte scene e costumi. Sue personali si sono tenute in Italia e nel mondo. I “suoi” burattini sono tra le creature del suo immaginario più note ed apprezzate. «Per quello che mi riguarda io mi sono sempre sentito illustratore e non pittore […]. Naturalmente in questo senso la massima libertà la trovo quando scrivo io stesso una storia e posso meglio dosare scritto e immagine. […] C’è però anche chi dice che le mie illustrazioni sono sempre molto teatrali, che le mie scenografie sono troppo illustrative, che nei miei film di animazione si vedono troppi sipari e e troppi palcoscenici... Non sta a me giudicare: io racconto come posso e come mi piace e confesso che mi diverto». Emanuele Luzzati, Confesso che mi diverto, in Lele Luzzati, figure incrociate, La Casa Usher, 1985. € 2200/4400

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Tullio Pericoli (1936) 35. Lʼisola di R. China, acquerello e tempera su cartoncino cm 56x75 (dipinto cm 25x75). Titolata, firmata e datata 1984. Eccellente stato, in cornice.

Pittore e disegnatore italiano dotato di uno stile elegante e leggero come i suoi acquerelli, tuttora pubblicati sulle principali riviste e quotidiani, nonché sulle copertine dei libri di molte case editrici. Formatosi nell’atelier di Ernesto Ercolani, a partire dal 1970 Pericoli collabora con “Linus”, il “Corriere della Sera”, “L’Espresso” e “La Repubblica”. Sue esposizioni sono tenute in Italia e all’estero. Tra il 1982 e il 1984, su richiesta di Giorgio Soavi, realizza la serie di illustrazioni (dei veri e propri dipinti) per l’isola di Robinson. «In Robinson Crusoe in realtà i personaggi sono due: il naufrago e l’isola, una figura e un paesaggio. Proprio i due temi cui mi stavo dedicando in quegli anni. Avrei potuto unificare i miei stili, facendo diventare personaggio il paesaggio e paesaggio il personaggio». Tullio Pericoli, Robinson Crusoe di Daniel Defoe, Adelphi, Milano, 2007. «L’isola di Pericoli è circondata da milioni di onde, che talora ci richiamano alla memoria quelle di Hokusai. Esse diventano sempre più grandi e ricciute: assaltano l’isola e forse vorrebbero aggredire l’universo; mentre il pittore, con la sua mente minuziosa ed ironica, dipinge una per una le gocce e gli spruzzi delle onde». Pietro Citati, Robinson Crusoe - Il mondo festoso di un naufrago, “La Repubblica”, 19 giugno 2007. € 2700/5600

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Karel Thole (1914-2000) 36. Insalata con…dita Tempera su carta cm 32,5x26, applicata su supporto in cartone cm 36,3x29. Firmata. Al retro timbri “Pontremoli 1987” e “Torino 1987”.

Dopo aver frequentato la prestigiosa scuola di disegno del Rijksmuseum, l’olandese Karel (al secolo Carolus Adrianus Maria) Thole inizia la sua carriera muovendosi nell’ambiente pubblicitario ed editoriale. Nel 1958 si trasferisce in Italia dove collabora inizialmente con Rizzoli, per poi passare alla Mondadori. Nel 1959 sostituisce Caesar nella realizzazione delle copertine de “I romanzi di Urania”, collana a cui contribuirà per quasi 40 anni: l’ultima sua copertina, per il n°1330, risale al 1998 (Picatrix la scala per l’inferno di Valerio Evangelisti). «Ho trovato Thole un individuo faceto, arguto, spiritoso […] e di notevole spessore culturale. […] Credo che il buon umore fosse una componente costante della sua natura, che era quella di a man of wit (un bello spirito), incline più al comico che al mutrioso, più alla battuta umoristica che all’enunciato severo, più alla frecciata ironica che alla sentenza austera. Di primo acchito questa sua vena umoristica e ironica parrebbe in contrasto con un’espressività che mira a suscitare inquietudine nell’osservatore. […] Eppure è attraverso il ridicolo e l’ironia che diventa possibile vedere il lato serio e doloroso della condizione umana». Giulio C. Cuccolini, L’ironico sorriso grafico di Karel Thole, in Karel Thole pittore di fantascienza, Fondazione Rossellini, Senigallia, 2012. € 1600/3000

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Titti Garelli (1948) 37. Alice Dipinto appartenente al ciclo “Bambine cattive”, 1999. Matita, acrilico e acquerello su carta cm 54x76. In cornice.

Diplomatasi all’Accademia Albertina, Titti Garelli inizia a lavorare nella pubblicità, come illustratrice. I suoi lavori sono richiesti dall’editoria e dalle maggiori agenzie pubblicitarie internazionali. Una delle sue principali fonti di ispirazione è costituita dalle immagini vittoriane dell’epoca d’oro dell’illustrazione; questa sua propensione la porta a specializzarsi sempre più nel mondo dell’infanzia. Negli anni ’80 dà vita ad una serie di lavori indipendenti; a partire dal 1986 espone in svariate gallerie italiane ed estere, arrivando ad esporre a Tokyo, Parigi e New York «Acquerelli e dipinti mostrano le piccole protagoniste ritratte con maestria e precisione di tratto, che contravvengono alle norme della buona educazione, libere di piacere o dispiacere, a volte di offendere o scandalizzare. È cattiva la piccola che indossa la maglietta con scritto «I like Minnie» ed esibisce due topolini morti, prede appena catturate. […]. Poi ci sono i personaggi di celebri racconti fiabeschi, icone dell’immaginario infantile, che assumono qui i connotati delle comuni piccine, viziate e dispettose all’occorrenza». Marina Paglieri, Libere e cattive ecco le bambine di Titti Garelli, “La Repubblica”, 30 dicembre 2010. € 1400/3000

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Massimiliano Frezzato (1967) W 38. M la squola Illustrazione originale per Pinocchio, edizioni Little Nemo, Torino, 2011. Tecnica mista su cartone cm 80x60 (dipinto cm 60x50). Firmato e datato 2007.

Massimiliano Frezzato inizia a pubblicare i propri lavori a partire dal 1985; dal 1990 al 1992 si dedica a Margot, per l’editore francese USA magazine. Nel 1996 pubblica il primo volume della saga I custodi del Maser, a cui lavora fino al 2005. Per il terzo volume, L’occhio del mare, collabora con lo sceneggiatore francese Nikita Mandrika. La saga riscuote successo anche in altri Paesi europei. Nel 2006 l’artista pubblica Tour de France, nel 2008 Bagatelle – Storie brevi. Collabora con la casa di moda Cerruti, realizzando un portfolio e gli allestimenti per lo stand del Salone della Moda di Parigi; sempre per Cerruti illustra un progetto dedicato ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Per i tipi delle edizioni Di pubblica Le Avventure di Pinocchio e alcuni portfolii. Little Nemo pubblica l’edizione di lusso di Pinocchio, corredandola di disegni inediti. Il progetto-album Too much fantasy, esposto al Salone dei Comics di Lucca nel 2011. Per Mosquito concepisce l’albo senza parole Memories of Sand. Nel 2012 crea un ciclo di pitture titolato L’Immortale. € 3900/8500

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Marco Cazzato (1975) 39. Illustrazione originale per manifesto Casa del teatro dei ragazzi e dei giovani, Torino, 2012. Acrilico su cartone cm 21x28. Firmato.

Marco Cazzato collabora, negli anni, con “La Stampa” (dal 2007 illustra la rubrica domenicale di Massimo Gramellini), Einaudi, “Il Sole 24 Ore”, Slow Food, “Linus”, e molti altri. Realizza le copertine dell’album Canzoni per un figlio dei Marlene Kuntz e di C’eravamo abbastanza amati di Luci della centrale elettrica, i manifesti del Torino Film Festival 2011, della Traviata e della Tosca per le stagioni liriche di Spoleto 2012 e 2013. Da anni cura le realizzazioni grafiche per la Casa del Teatro dei Ragazzi e dei Giovani. € 450/1000

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Maestri del fumetto 1920/2014


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Charles A. Hughes (1874-?) 40. Zoo Tavola originale matita e china su cartoncino cm 57x18 circa. N.d. ma anni ’20. Un minuscolo frammento mancante ad un angolo ma eccellente stato. Firmato all’ultimo pannello e due volte al margine bianco. In cornice.

Poco si sa di questo grande cartoonist newyorkese. Attivo come vignettista comico, Hughes è noto soprattutto per la sua collaborazione alla popolare rivista per adulti “Judge”, (una delle fonti d’ispirazione del giovane Carl Barks), ma contribuisce anche a “Life” e ad altre testate. Hughes realizza anche lavori per ragazzi: negli anni ’20 contribuisce a “Tiny Tower”, dove compare un suo primo zoo di animali antropomorfi. In seguito realizza le serie The Kelly Kids, Dotty Dippo e Hughes’ Zoo. € 300/600

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Geo McManus (1884-1954) 41. Bringing up Father Parte inferiore di tavola domenicale, 1924. Matita e china su cartoncino cm 43x23. Indicazioni di colore all’acquerello realizzate dallo stesso McManus. Firmata; in cornice.

Geo McManus ottiene il suo primo lavoro in modo alquanto inusuale: ripreso per aver fatto la caricatura di un compagno, è costretto a consegnare al padre il disegno incriminato. Invece di punirlo, il padre mostra il disegno all’editore di “The Republican”, che assolda il ragazzo per 5 dollari alla settimana. Qui McManus crea la sua prima striscia, Alma and Oliver. Nel 1904, il giovane artista parte per New York, dove inizia a collaborare con il “New York World”. Nello stesso anno crea The Newlyweds. Nel 1912 nasce la striscia di Bringing up father. «Battistrada ufficiali di uno stile per certi aspetti a metà fra il realistico e l’umoristico, cioè non legato a figure disegnate sulla base di regole anatomiche e prospettiche [...] sono George McManus e Chic Young. Il primo raggiunge la notorietà, e la maturità stilistica, con Bringing Up Father, […] deliziosa striscia sulla vita di coppia (un genere declinato nella cosiddetta family strip), disegnata con uno stile personalissimo, influenzata dall’Art Nouveau e dalla precedente carriera di stilista dell’autore». Sergio Algozzino, Tutt’a un tratto. Una storia della linea nel fumetto, Tunué, Latina, 2005. € 800/2000

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Frederick Burr Opper (1857-1937) 42. And Her Name Was Maud Striscia del 1927 (il timbro con l’anno s’intravede al margine bianco superiore). Matita, matita blu e china su cartoncino cm 57x20. Firmata all’angolo inferiore destro.

Noto soprattutto per Happy Hooligan (il nostro Fortunello), Frederick Burr Opper è stato uno dei pionieri del fumetto. La sua prima vignetta viene pubblicata nel 1876 su “Wild Oats”; Opper contribuisce quindi, con vignette e illustrazioni, a “Scribner”, “St. Nicholas Magazine” e alle edizioni di Frank Leslie. Dal 1880 al 1898 disegna gli interni e le copertine della rivista “Puck”; dal 1899 lavora per il “New York Journal”, sulle cui pagine appaiono le popolarissime strisce Happy Hooligan, Alphonse and Gaston e And Her Name Was Maud. € 275/500

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Dick Calkins (1895-1962) 43. Buck Rogers Striscia n°663, 1931. Matita e china su cartoncino cm 41,5x12. Firmata, in cornice.

Il fumettista statunitense è noto principalmente come il primo disegnatore della striscia di Buck Rogers, il primo personaggio avventuroso della storia del fumetto, a cui lavora dal 1929 al 1947. Ideato dal romanziere Philip Francis Nowlan, Buck Rogers è il protagonista di due romanzi brevi, pubblicati a puntate su “Amazing Stories”. Buck Rogers diviene ben presto protagonista di fumetti, film, programmi radiofonici e televisivi, ottenendo così un posto importante nel pantheon della cultura pop statunitense. Buck Rogers è stato anche il primo ad introdurre nei media popolari il concetto di esplorazione dello spazio, seguendo le tracce di pionieri letterari quali Verne, Wells e Burroughs. È proprio quest’ultimo a fornire a Calkins il modello principale per il suo personaggio: John Carter, protagonista di una saga ambientata su Marte, pubblicata a partire dal 1912. Come Carter, anche Buck Rogers è un militare, un pilota dell’aviazione statunitense. Dopo essere stato costretto in una grotta piena di gas radiattivo, in uno stato di semi-ibernazione durato 500 anni, Buck Rogers acquista dei superpoteri. Si risveglia quindi nel 25° secolo, in un mondo popolato da astronavi, raggi laser e robot, dove diviene un combattente per la libertà. € 4000/8000

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Otto Messmer (1892-1983) 44. Felix the Cat Striscia giornaliera del 2 marzo 1936. Matita, matita blu e china su cartoncino cm 59x15 circa. Piega centrale e tracce di retino rimosso, ma ottimo stato generale.

Messmer inizia la sua carriera nel 1914, realizzando illustrazioni per riviste e giornali quali “Fun” e “Life Magazine”; alla fine del 1915 viene assunto dagli studios di Pat Sullivan. Nel 1919 realizza Feline Follies, il primo di più di 200 cartoni animati da lui realizzati con il gatto Felix. A partire dal 1923 Messmer disegna la striscia a fumetti di Felix, che continuerà fino al 1943 (negli anni ’40 e ’50 i fumetti di Felix saranno distribuiti sotto forma di comic books mensili editi dalla Dell). € 600/1200

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Franco Caprioli (1812-1974) 45. Fra i canachi di Matareva Sesto episodio di Sotto la luna dei tropici. Tavola originale pubblicata su “Topolino giornale” n°418. Matita e china su carta cm 38x49,5. Due pannelli retroacquarellati. Firma all’ultimo pannello.

Dopo un debutto come pittore ed illustratore, Caprioli approda al fumetto nel 1937, sulle pagine di “Argentovivo”; nel 1939 inizia la sua lunga collaborazione con “Il Vittorioso”, per cui realizza, ad esempio, Gino e Piero e Pino il mozzo. Inoltre contribuisce, per tutto il periodo bellico, a “Topolino giornale” e al “Corriere dei piccoli”. Negli anni ’50 realizza numerosi racconti illustrati d’avventura, spesso ambientati nei mari del Sud: si annoverano, fra gli altri, La perla nera e Le tigri del Bengala. Dal 1970 fino alla sua morte disegna, per “Il Giornalino”, magistrali trasposizioni a fumetti quali L’isola misteriosa e Moby Dick. Lo stile grafico di Caprioli, caratterizzato da un disegno pulito, lineare e sapientemente ombreggiato da un’impeccabile tecnica “puntinista”, lo fa ricordare come uno dei grandi Maestri storici del fumetto italiano. Di particolare suggestione le rappresentazioni del mare, che è spesso protagonista delle sue storie: non a caso l’artista è stato spesso definito “il poeta del mare” (Cfr. L. Cantarelli, P. Guiducci, F. Rambelli, Fumetti subacquei: disegni, nuvolette e avventure della collezione Rambelli, La mandragora, Firenze, 2010). € 600/1500

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Guido Moroni Celsi (1885-1962) 46. Salgari - La rivincita di Yanez Tavola originale di pag. 26, per la storia pubblicata su “Topolino giornale” tra il 1940 e il 1941. China su cartoncini rimontati con integrazioni su pannello unico cm 42x50.

Guido Moroni Celsi contribuisce a lungo (dal 1913 al 1934) al “Corriere dei Piccoli”, sia con illustrazioni che con tavole a fumetti. Collabora inoltre a “Numero”, “La Domenica dei Fanciulli”, “Il Messaggero dei Piccoli”, “Il Balilla”, “Novellino” (Bonifazio e Tranquillino) e “Il Cartoccino dei Piccoli”. Per API (Mondadori) realizza alcune avventure salgariane, che vengono pubblicate su “Paperino” e “Topolino Giornale”, per poi venir rieditate nei primi sette “Albi Salgari” (1938). € 250/500

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Antonio Canale (1915-1991) 47. Amok Tavola originale per la storia La colère du Géant (La collera del Gigante), pubblicata a pag. 6 del n°14 della seconda serie di “Aventures et Mystères”. Matita, china e tempera bianca su cartoncino cm 46,5x32,5. Firmato “Tony Chan” e datato 1946.

Antonio Canale fa parte della cosiddetta scuola rapallese, che vanta fra le sue fila anche Luciano Bottaro e Carlo Chendi. Avvicinatosi al fumetto grazie a Nino Pagot, di cui è l’aiutante, Canale pubblica i primi lavori sul “Corriere dei Piccoli” e sul monzese “Il Cartoccino dei piccoli”. Nella seconda metà degli anni ’30 inizia a contribuire a “Il Vittorioso” e “L’Audace”; dal 1940 collabora anche con “Topolino giornale”. Tra i suoi personaggi più noti si ricordano Amok, Yorga e la graphic novel I dominatori dell’abisso. Negli anni ’50 e ’60 Canale è uno dei più richiesti copertinisti, in particolare per le edizioni Dardo. € 275/600

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Corrado Caesar (Kurt Kaiser) (1908-1974) 48. Il ritorno di Ted - Il Criptenergon Tavola 14 per “Il Vittorioso” n°44, Anno XI, 16 novembre 1947. Matita e china su cartoncino cm 30x36. Retroacquarellata. Si allega fascicolo a stampa in discreto stato.

Il fumettista ed illustratore di origine tedesca Kurt Kaiser (in arte Caesar) si stabilisce in Italia negli anni ’30. Qui inizia a realizzare storie di propaganda, come ad esempio I due tamburini (1935), Will Sparrow eroe dell’aria (1937), Il crociato nero e Romano il legionario (1938, realizzate per “Il Vittorioso”). La sua predisposizione artistica lo porterà a rappresentare con estrema fedeltà i mezzi bellici: aerei in primis, ma anche navi, carri armati e scene di battaglia. Nel 1941 testimonia, per l’Africa Korp, la campagna d’Africa, realizzando reportage grafici dal vivo. Nel dopoguerra si dedica principalmente all’illustrazione: celebri le copertine e le rubriche per “Il Vittorioso” (Obiettivo Vitt) e quelle per “Urania”. € 900/2000

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Edd Cartier (1914-2008) 49. The case of the two-timing wife di Harry Whittington. Matita, china e carboncino su carta cm 25x25 (disegno cm 18x18,5). Firmata, titolata e datata 8 novembre 1948. In cornice.

Edward Daniel “Eddâ€? Cartier deve la sua fama alle numerosissime illustrazioni realizzate per riviste pulp e di fantascienza, oltre che per svariati paperbacks dello stesso genere. Una parte meno nota della sua carriera la trascorre eseguendo illustrazioni per i romanzi gialli e polizieschi pubblicati dal King Features Syndicate Library su alcuni quotidiani americani e canadesi. â‚Ź 200/400

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Giovanni Scolari (1882-1956) 50. I conquistatori del tempo - secondo episodio Tavola 26 della storia pubblicata nell’ “Albo d’oro” n°164, del 2 luglio 1949. Matita, china e tempera bianca su carta cm 33x48,5..

Giovanni Scolari esordisce come illustratore pubblicitario e di libri per ragazzi. Come per Canale, il suo debutto col fumetto avviene sulle pagine de “Il Cartoccino dei Piccoli”. Nel 1936 inizia a collaborare con Mondadori: disegna, su testi di Cesare Zavattini, la celebre saga Saturno contro la Terra, pubblicata su “I tre porcellini”, “Topolino” e “Paperino” dal 1936 al 1946. Su “Topolino” e “Paperino” pubblica inoltre La galea dalle vele d’argento (1937), L’aquila fulva (1938), Nelle viscere della Terra (1938), La nube di gelo (1940). Dopo la guerra disegna Un uomo contro il mondo, su soggetto di Zavattini e testi di Gentilini; sotto lo pseudonimo “G. Da Brescia” realizza svariati episodi di Volpe, per la rivista “Le più belle avventure” (Edizioni Alpe). € 500/1000

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Antonio Rubino (1880-1964) 51. Lupetto Tavola originale pubblicata sul “Corriere dei Piccoli” n°47, del 22 novembre 1953. Matita e china 4 strisce in cartoncino cm 47,5x16,5, montate su supporto cm 47,5x66. Firmata all’ultimo pannello.

I personaggi di Lupetto e della nave Nina sono tra gli ultimi creati per il magico ebdomedario del “Corrierino”. Lo stile liberty-déco evolve in tavole testimoni dell’horror vacui; cariche di segni e riccioli rubiniani, quasi a richiamare l’Oriente e lo stile di Hokusai. «È […] il liberty, lo stile emergente nel periodo a cavallo tra il secolo decimonono e il secolo ventesimo, che maggiormente ha influenzato i primi fumetti, ad esso contemporanei, basti pensare a Little Nemo in Slumberland […] e ai numerosi personaggi creati per il “Corriere dei Piccoli” dal nostro Antonio Rubino». Pietro Favari, Le nuvole parlanti: un secolo di fumetti tra arte e mass media, Dedalo, Bari, 1996. € 1600/3500

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Walt Kelly (Walt Crowford Kelly jr.) (1880-1964) 52. Pogo Striscia giornaliera del 23 maggio 1955. Matita, matita blu e china su cartoncino cm 45,5x14,5. Datata e firmata all’ultimo pannello. In cornice.

Il cartoonist statunitense è una delle colonne portanti del fumetto della prima metà del ventesimo secolo. Nel gennaio del 1936 inizia a lavorare allo Studio Disney come sceneggiatore; dopo qualche mese entra a far parte del pool degli animatori, accanto ai più esperti Fred Moore e Ward Kimball. In poco più di 5 anni Kelly realizza numerosi cortometraggi con Topolino, oltre a collaborare ai più celebri lungometraggi di quegli anni (Pinocchio, Fantasia, Dumbo e Il drago recalcitrante). Nell’estate del 1941 Kelly si trasferisce a New York, dove collabora con Western Publishing Company realizzando numerosi fumetti basati sui personaggi dei cartoons Warner Bros e Disney. Il suo obiettivo, però, è quello di lavorare su personaggi propri: crea il piccolo cavernicolo Kandi e, soprattutto, l’opossum Pogo con tutta la banda della palude di Okefenokee. Nel 1948 Kelly viene assunto come direttore artistico del “New York Star” dove esordisce la striscia a fumetti dedicata al celebre opossum. In seguito, Kelly ha la geniale idea di “candidare” Pogo alle presidenziali del 1952 e del 1956: lo slogan scelto per l’opossum è «I go Pogo», una parodia dello slogan di Eiseinhower «I like Ike». Kelly introduce nella striscia elementi di satira politica, realizzando anche caricature animalesche di presidenti, ministri e governatori statunitensi: le polemiche non mancano, ma il piccolo opossum diviene uno dei simboli della controcultura americana. € 700/1500

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Alex (Alexander Gillespie) Raymond (1909-1956) 53. Rip Kirby Striscia giornaliera edita il 16 febbraio 1956. Matita e china su cartoncino cm 53,5x17. Firmata in cartiglio all’ultimo pannello e dedicata in calce al medesimo a Bob Lubbers (artista, realizzatore di Tarzan). Ottimo stato, lieve alone giallo al margine sinistro dell’ultimo pannello.

Nel 1931 Alex Raymond entra nello studio dei fratelli Young, gli autori di Cino e Franco, dove lavora come ghost artist. L’anno della svolta è il 1933, quando il King Features Syndacate gli affida tre strisce contemporaneamente: nel 1934 escono dunque Flash Gordon, Jim della Giungla e Agente Segreto X-9., su testi di Dashiell Hammett. Nel 1944 si arruola nei Marines (nel frattempo le sue serie vengono proseguite dai suoi assistenti), da cui viene congedato due anni più tardi dopo essersi guadagnato i gradi di maggiore. Tornato a casa, il maestro americano crea il detective Rip Kirby, che lo fa entrare definitivamente nel novero degli autori più importanti di tutti i tempi, grazie alle tematiche adulte trattate nelle storie e ad una nuova concezione dei protagonisti. Grande appassionato di automobili, il 6 settembre 1956 prova la nuova auto sportiva del collega Stan Drake e perde tragicamente la vita in un incidente stradale. Il segno di Raymond ha influenzato in maniera totale gli autori italiani del fumetto, Galleppini in primis. € 1500/3500

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Sergio Tofano (1886-1973) 54. Il Signor Bonaventura Tavola originale per il “Corriere dei Piccoli” n°10, del 1957. Otto pannelli matita e china su cartoncino cm 23x14,5 a 26x14,5, applicati su supporto cm 51x64. Firmato “Sto” e datato 1957.

Si narra che le tavole per Il Signor Bonaventura fossero realizzate dall’impegnatissimo artista nei camerini dei teatri dove andava in scena; forse per questo il disegnatore le realizzava su piccoli pannelli di cartoncino, che alla fine componeva nella tavola in grande formato destinata alla stampa. «Forse il più famoso dei personaggi italiani nati sul “Corrierino” è il Signor Bonaventura di Sto […]. L’ironia e la castigata eleganza della recitazione di Tofano si ritrovano nei suoi fumetti, la finezza e l’essenzialità di tratto dei suoi disegni si riflettevano in Tofano attore. Il mondo del Signor Bonaventura, del bellissimo Cecè, del torvo Barbariccia “dalla maschera verdiccia”, del Baron Partecipazio e, naturalemente, del bassotto “dal colore del risotto”, è qualcosa di incredibilmente credibile, dove non già l’umano diventa meraviglioso, ma il fiabesco diventa umano e l’assurdo prende un’aria borghese e familiare». Pietro Favari, Le nuvole parlanti, op. cit. € 1500/3000

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Francisco Solano Lopez (1928-2011) 55. El Eternauta Trentaduesima tavola della saga creata da Héctor Oesterheld nel 1957. Matita, china e tempera bianca su carta da disegno cm 52,5x37.

Pubblicato sul supplemento di “Hora Cero” n°7, pag. 13. Uno dei momenti più toccanti della storia, quando il protagonista scopre che, grazie alla tuta fabbricata in casa, riesce a sopravvivere alla nevicata mortale. La trama de L’Eternauta è una sorta di anticipazione della tragica realtà che l’Argentina avrebbe in seguito conosciuto: il dramma dei desaparecidos, della dittatura militare e persino lo stadio. Gli autori avevano certo intuito il clima politico che permeava il loro paese. Lo stesso Oesterheld scomparve nel 1977, assieme alle sue quattro figlie. Lo stile scarno ed efficace di Lopez si adatta perfettamente alla crudezza del racconto. Una delle pietre miliari del fumetto. Francisco Solano Lopez esordisce nel 1953. Presso l’editoriale Abril conosce Oesterheld, con il quale nasce un sodalizio fondamentale per la storia del fumetto argentino. Insieme lavorano a serie quali Uma-Uma e Bull Rocket; in seguito passano all’Editorial Frontera, per cui realizzano L’Eternauta. Nel 1977, la grave situazione politica lo costringe a trasferirsi in Spagna e, successivamente, in Brasile. Dopo qualche anno rientra in Argentina. Qui realizza, nel 1997, El Eternauta: el Mundo Arrepentido; nel 2001 torna alla serie con El Eternauta: el Regreso. € 2300/3800

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Giovan Battista Carpi (1927-1999) 56. Topolino e lʼincantesimo di Fonteargento Tavola originale di pag. 81, per la storia scritta da Guido Martina pubblicata su “Topolino libretto” n°199, edito il 25 novembre 1958. Matita e china su cartoncino cm 23x34. Buono stato, tracce di retino rimosso. Questa storia è stata selezionata dal “Corriere della Sera” come una delle più significative dell’epopea Disney.

Carpi viene unanimemente considerato il primo Maestro Disney italiano. Dopo alcune prime esperienze di animazione presso lo studio Pagot, Carpi pubblica la sua prima storia a fumetti (Celestino al centro della Terra) sul “Giornalino del Carroccio”. Nel 1953 approda alla Mondadori: la sua prima storia disneyana (Paperino e il suo fantasma) viene pubblicata sull’ “Albo d’oro” n°42. Pur collaborando con la Disney fino alla fine della sua vita, Carpi riesce a realizzare tanti personaggi suoi: Nonna Abelarda, Geppo, Chico, Raviolo Kid, Salvatore e Chitarrone, Beniamino Clorofilla, Gargantua e Dodo. Nel dicembre del 1966 gli viene dato l’onere (e l’onore) di realizzare la copertina di “Epoca” dedicata all’appena scomparso Walt Disney. Carpi è, soprattutto, uno dei principali interpreti della celebre saga delle Grandi Parodie Disney, ma è anche il creatore di uno dei personaggi di maggior successo tra quelli creati dalla scuola italiana: da un’idea di Elisa Penna disegna infatti Paperinik, che esordisce su “Topolino libretto” n°706. Carpi ha saputo sintetizzare al meglio le suggestioni di Barks e Gottfredson, per ottenere il suo stile personalissimo; riceve numerosi riconoscimenti, dal Premio Candido ad una laurea honoris causa dell’Università di Bologna. € 900/1800

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Alberto Breccia (1919-1993) 57. Sherlock Time - El idolo Matita e china su carta da disegno cm 34x45. Pubblicata su “Hora Cero Extra” nel 1961. Ottimo stato.

Inizialmente influenzato dal fumetto d’avventura nord-americano (ed in particolare dall’opera di Milton Caniff) l’argentino Alberto Breccia crea uno stile molto personale ed in costante evoluzione, che trae ispirazione dal grottesco e dall’espressionismo. Debutta nel 1939; negli anni ’50 diviene un membro onorario del celebre “gruppo di Venezia”, composto da Pratt, Pavone, Lalia, Faustinelli e Ongaro. Nel 1958 “Hora Cero Extra” lancia la serie Sherlock Time, su testi di Oesterheld. Nel 1962 realizza, sempre con Oesterheld, quella che da molti è considerata la sua storia più importante: Mort Cinder. Nel 1968 disegna, insieme con suo figlio Enrique, Vida del Che Guevara; agli anni ’70 risale la collaborazione con Carlos Trillo, con il quale realizza Un tal Daneri e Chi ha paura delle fiabe? In quest’ultima opera il détournement delle fiabe dei fratelli Grimm cela una forte satira sociale; il largo impiego del collage e della tecnica mista avranno una forte influenza su Bill Sienkiewicz e Dave McKean. «...l’antica etichetta di “fumetto” appare eccessivamente riduttiva per testi che hanno raggiunto una tale ricchezza significativa. In questa forma mista spesso risulta indiscernibile la parte da attribuire allo sceneggiatore e quella da assegnare al disegnatore, come nel caso degli argentini Héctor Oesterheld e Alberto Breccia». Rosalba Campra, America latina: l’identità e la maschera, Meltemi, Roma, 2006. € 1600/3500

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Guido Crepax (1933-2003) 58. Valentina Originale per foulard, n.d. ma 1967 circa. Tecnica mista su cartone Schoeller cm 36,5x51.

Guido Crepax esordisce nel campo dell’illustrazione e della grafica realizzando copertine di dischi (da Rendezvous at the Sunset Café di Louis Armstrong a Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno), campagne pubblicitarie e copertine di libri e collane di fantascienza. Nel maggio del 1965 debutta come autore di fumetti: pubblica, sulle pagine di “Linus”, La curva di Lesmo. Il protagonista della storia è Philip Rembrandt, critico d’arte e investigatore dilettante dotato di superpoteri; la scena, però, gli viene quasi immediatamente rubata dalla fidanzata Valentina, che diviene in breve la vera protagonista della serie, nonché uno dei personaggi a fumetti più noti al mondo. Assai prolifico, nel corso degli anni ’70 Crepax crea altre eroine, come ad esempio Belinda, Bianca ed Anita, tutte protagoniste di storie cariche di un erotismo elegante e ricercato. Realizza inoltre sofisticate versioni a fumetti di alcuni classici della letteratura erotica e non: da Justine a Venere in pelliccia, da Giro di Vite a Dr Jekyll e Mr Hyde. «Valentina offre il suo corpo per dare forma a suggestioni oniriche, i sogni si cristallizzano in segni grafici, sensuali ideogrammi di inquietudini dell’inconscio. Crepax dilata l’attenzione ai particolari, esaspera la sensibilità per i dettagli in una celebrazione feticista dell’immagine e dell’immaginazione che dichiara le suggestioni dell’Ecole du regard». Pietro Favari, Le nuvole parlanti, op. cit. € 6500/13000 ➜

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Gene Colan (1926-2011) 59. Daredevil - Trapped… by the Trio of Doom! Tavola 6 per il n°61, edito nel febbraio 1970. Matita, matita blu e china su cartoncino professionale Marvel. Firmata. Al retro timbro “Comics magazine code authority approved”, datato 3 ottobre 1969. Mancanza di un frammento all’angolo superiore sinistro, non inficiante la bellezza del disegno.

Il nome del fumettista newyorkese è legato a numerose serie della Marvel Comics. Nel 1946 viene assunto da Stan Lee, editore capo della Timely Comics (la futura Marvel). Due anni dopo inizia a collaborare come freelance per la National Comics (la futura DC Comics). Il suo primo lavoro nell’ambito dei supereroi viene realizzato con la Marvel: sotto lo pseudonimo di Adam Austin, realizza Sub-mariner e prosegue le avventure di Iron Man (succedendo a Don Heck). Poco dopo, firmandosi col suo vero nome, Colan diventa uno dei protagonisti della Silver Age Marvel, prestando le sue matite ai Vendicatori, Capitan America, Dottor Strange e Daredevil. Realizza inoltre Howard the Duck e l’intera serie horror (70 numeri) Tomb of Dracula. Tornato alla DC negli anni ’80, Colan porta il proprio stile ombreggiato nell’interpretazione di Batman, svolgendo il ruolo di artista principale della testata dal 1982 al 1986. € 850/1600

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Andrea Pazienza (1956-1988) 60. Opera giovanile Matita, acquerello, pennarello su carta cm 46x49 circa. N.d. ma primi anni ’70. Firmato, in cornice.

«Mi chiamo Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza. […] Ho la patente da sei anni ma non ho la macchina. Quando mi serve, uso quella di mia madre, una Renault 5 verde. Dal ’76 pubblico su alcune riviste. Disegno poco e controvoglia. Sono comproprietario del mensile “Frigidaire”. Mio padre, anche lui svogliatissimo, è il più notevole acquarellista ch’io conosca. Io sono il più bravo disegnatore vivente. Amo gli animali ma non sopporto accudirli. Morirò il sei gennaio 1984». Andrea Pazienza, “Paese sera”, 4 gennaio 1981. «Da Pazienza in poi, come era successo in Francia per Moebius, il fumetto non sarà più la stessa cosa, non sarà più fumetto, ma arte». Giacinto di Pietrantonio, “Flashart”, luglio 2010. € 2900/6000

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Francesco Tullio Altan (1942) 61. Kika & Jaime Diciannovesima tavola della storia realizzata per il “Jornal do Brasil”, edita nel 1972. Matita, china ed ecoline su carta da disegno cm 34x48,5. Accompagnata da velina con testi in italiano.

La prima opera a fumetti dell’artista satirico; un autentico tripudio pop. «Altan ha la ferocia di Beckett, la grazia di Keaton, l’imprevedibilità di Totò. Altan è unico non sta in nessuna scatola, prendete una scatola di ottanta pastelli e il colore Altan non c’è. Altan ha vinto molti premi ma vorrebbe vincere la Liegi-BastogneLiegi. […] Altan si ispira a Grosz, a Daumier, a Barks. Altan si ispira a Krazy Kat. Altan non si ispira al Bagaglino a Forattini e a Benigni. Che Manitù, Trino e Presbitero, protettori dei disegnatori e dei poeti, ci conservino Altan. Anche se come capirete, è difficile spiegare anche a loro che cos’è un Altan». Altan, Altan.terapia, Salani, Milano, 2010. € 1700/3500

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Dino Battaglia (1923-1983) 62. La spia vestita di bianco Tavola originale per la storia di Mata Hari scritta da Mino Milani pubblicata nel “Corriere dei Ragazzi” n° 33-34, del 1972. Matita e china su cartoncino da disegno cm 25x34. Perfetta, in cornice.

Battaglia esordisce nell’immediato dopoguerra, quando inizia a contribuire, insieme ad altri esponenti della celebre “Scuola veneziana”, ad “Asso di Picche”. Sceglie di non seguire il gruppo di “Asso di Picche” in Argentina, ma collabora egualmente con l’Editorial Abril realizzando Capitan Caribe, su testi di Ongaro. Nel 1950 si trasferisce a Milano: qui realizza numerosi episodi di Pecos Bill e collabora a “L’Intrepido” e “Il Vittorioso” e con le Edizioni Audace; nel 1955-1956 disegna El Kid, su testi di Gianluigi Bonelli. Inizia inoltre una lunga e fruttuosa collaborazione con il “Corriere dei Piccoli”. Per le pagine della mitica rivista realizza numerose riduzioni di fiabe e romanzi cavallereschi, spesso su sceneggiatura di Mino Milani. Sempre per il “Corrierino” disegna, nel 1965, I cinque della Selena. Nel 1967 pubblica, su “Sgt. Kirk”, la riduzione di Moby Dick, opera che segna l’inizio della sua maturità artistica. In seguito realizza, per “Linus”, numerose riduzioni di grandi classici della letteratura. Negli anni ’70 contribuisce al “Messaggero dei Ragazzi” e “Il giornalino”, con alcuni lavori di catattere religioso e agiografico, ma anche con alcune rivisitazioni a fumetti di tono comico-grottesco. Alla fine degli anni ’70 realizza, per la collana “Un Uomo un’Avventura”, L’Uomo della legione e L’Uomo del New England. Battaglia non si è mai dedicato al fumetto seriale, ma verso la fine della sua carriera ha comunque creato un suo eroe di carta: l’Ispettore Coke. € 1500/3000

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Benito Jacovitti (1923-1997) 63. Zic Zac Zorry Kid Tavola originale pubblicata nel “Corriere dei Piccoli” nel 1972. Matita e china su carta da disegno cm 36,5x46,5. Firmata con monogramma e lisca di pesce, datata. Retroacquarellata. Eccellente stato.

Il simpatico Zorry Kid è ispirato al successo di Zorro, il telefilm con Guy Williams prodotto dalla Disney, del quale costituisce una pungente parodia. Di assoluta rarità, non si conoscono altre tavole sul mercato. Benito Jacovitti debutta, ancora sedicenne, sulla rivista satirica “Il Brivido”. Realizza la storia a fumetti Pippo e gli inglesi, che lo fa subito notare procurandogli la collaborazione quasi trentennale per il settimanale “Il Vittorioso”. Jacovitti collabora poi con “Il Giorno dei Ragazzi”, per il quale crea, nel 1957, Cocco Bill. Dal 1968 al 1982 dà vita, sulle pagine del “Corriere dei Piccoli”, a Zorry Kid, Jak Mandolino, Tarallino e Checco. Per “Linus” realizza Gionni Peppe e Joe Balordo. A partire dal 1978 collabora con “Il Giornalino”. Jacovitti si impegna anche nella pubblicità: oltre a creare più di 100 campagne pubblicitarie, realizza i famosi Caroselli con Cocco Bill, Zorry Kid e Pecor (sic) Bill. Influenzato dallo stile di Segar, padre di Braccio di Ferro, lo stile di Jacovitti ha ispirato a sua volta molti fumettisti, fra i quali il coevo Francisco Ibanez, creatore di Mortadelo y Filemón. «Jacovitti utilizza un tratto poco modulato, molto corposo e sicuro, apparentemente unitario, ma forgiato da tantissimi sottili segni, mossi per disegnare forme dalla caratterizzazione riconoscibilissima, composizioni ricche di particolari e profonde prospettive dai molteplici piani […] era un vero e proprio prodigio della natura: disegnava, infatti, direttamente ad inchiostro». Sergio Algozzino, Tutt’a un tratto, op. cit. € 4800/9000 ➜

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Enrique Breccia (1945) 64. Till Eulenspiegel Quinta tavola della leggenda di Till Eulenspiegel. Tecnica mista su cartone cm 42,8x55. N.d. ma 1974. Firmato. In Italia la storia è stata pubblicata (con il titolo La leggenda di Till Eulenspiegel) su “Alter Alter” nel 1977.

Enrique Breccia, figlio del grande Alberto, realizza il suo primo lavoro nel 1968: insieme al padre illustra La vida del Che, una biografia di Che Guevara scritta da Oesterheld. Nel 1972 inizia a collaborare con la Fleetway e con “Linus”; nel 1976 nasce il sodalizio artistico con lo sceneggiatore Carlos Trillo: insieme realizzano, fra le altre serie, El Buen Dios e Alvar Mayor. Breccia si dedica quindi agli adattamenti letterari dei grandi classici (L’isola del tesoro, Moby Dick…); nel 1987 pubblica la graphic novel Lope de Aguirre. Negli anni 2000 inizia a collaborare con Marvel, DC Comics e Vertigo. Per quest’ultima lavora, dal 2005 al 2007, come artista principale di Swamp Thing. Nel 2011 realizza Les sentinelles, per i tipi di Delcourt. Per la Bonelli disegna una storia di Dylan Dog. L’irriverente buffone Till Eulenspiegel è un personaggio del folklore della Germania del Nord e dei Paesi Bassi. Oltre all’opera di Charles de Coster (1867), la sua leggenda ha ispirato numerose opere letterarie e musicali. Nella versione di Breccia è evidente l’influenza della grande tradizione pittorica fiamminga ed olandese. € 1800/3500

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Hugo Pratt (1927-1995) 65. La favola di Venezia Tavola originale per la storia pubblicata nel 1976. Matita e chine su cartoncino cm 48x16. Retroacquarellata.

Hugo Pratt è unanimente considerato uno dei più grandi maestri del fumetto di sempre; le sue strisce, le opere grafiche e i suoi acquarelli vengono esposti nei più importanti musei del mondo, dal Grand Palais alla Pinacothéque di Parigi, dal Vittoriano di Roma a Ca’ Pesaro di Venezia. Viene amato e citato da autori e artisti quali Umberto Eco, Tim Burton, Frank Miller, Woody Allen, Paolo Conte. Ha vissuto in Italia, Argentina, Inghilterra, Francia e Svizzera, viaggiando praticamente in tutto il resto del mondo, proprio come il suo Corto. «Con la vasta saga del suo marinaio Pratt raggiunge una perfetta fusione tra struttura romanzesca ed elaborazione grafica in un flusso narrativo di complessa maturità estetica. Corto Maltese ripercorre le rotte della narrativa d’avventura - con espliciti riferimenti a Conrad e Melville - e invita il lettore a concelebrare consapevolmente ritualità e mitologie di nobili ascendenze letterarie. Sono le avventure dell’avventura quelle che ci racconta Hugo Pratt attraverso il suo alter ego Corto Maltese e le mette in pagina con un segno che alterna il tratteggio fitto e minuzioso ad ampie e decise pennellate di nero compatto». Pietro Favari, Le nuvole parlanti, op. cit. € 11000/19000 ➜

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Lorenzo Mattotti (1954) 66. Il vento Tecnica mista su carta applicata su carta Fabriano cm 24x33 (disegno cm 21x29). N.d. ma anni ’80. Firmato. In cornice.

Lorenzo Mattotti esordisce alla fine degli anni ’70 come autore di fumetti; nei primi anni ’80 fonda, insieme con altri disegnatori, il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che vince importanti premi internazionali. Con Incidenti, Signor Spartaco, Doctor Nefasto e molti altri, fino ad arrivare a Stigmate, il lavoro di Mattotti evolve con coerenza, ma sempre all’insegna della novità e dell’eclettismo. Ormai tradotto in tutto il mondo, pubblica su testate quali “The New Yorker” (per cui realizza alcune copertine), “Le Monde”, “Das Magazin”, “Suddeutsche Zeitung”, “Nouvel Observateur”, “Corriere della Sera” e “Repubblica”. Per l’infanzia illustra vari libri, tra cui Pinocchio ed Eugenio (vincitore, nel 1993, del prestigioso Grand Prix di Bratislava). Numerose le sue personali, tra le quali si annoverano quelle tenute al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al FransHals museum di Haarlem e ai Musei di Porta Romana. Realizza manifesti (quello di Cannes 2000 in primis), copertine e campagne pubblicitarie. € 800/1600

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Attilio Micheluzzi (1930-1990) 67. Petra Chérie - Tempesta di notte Storia completa composta da 12 tavole matita, china e tempera bianca su carta cm 50x70. Pubblicata su “Il Giornalino” n°17, 27 aprile 1980. Firmata alla prima e all’ultima tavola.

Nonostante un esordio non proprio precoce (debutta a 42 anni sulle pagine del “Corriere dei Piccoli”, con una storia sceneggiata da Mino Milani), Attilio Micheluzzi ci ha lasciato una vastissima produzione, sempre caratterizzata dalla massima attenzione per il disegno e per la costruzione delle tavole (d’altra parte è architetto, come Crepax). Nell’arco di vent’anni dà vita a numerosi personaggi, fra i quali Johnny Focus, Petra Chérie, Air Mail, Marcel Labrume, Molly Manderling e Roy Mann. Realizza inoltre due episodi per la celebre collana “Un Uomo un’Avventura”. «Come mai questa emancipazione sottolineata in Petra e nell’altra di Labrume: addirittura due donne “pilota”? - Non lo so, sinceramente non lo so. Forse perché non amo molto i miei personaggi maschili. Che, avrà notato, sono tutti piuttosto gaglioffi… - Una specie di rivalsa, allora? - Sì, tutto ciò che non posso far fare ai maschi […] lo faccio fare alle donne: con i limiti dell’educazione, dell’istinto, dei costumi dell’epoca storica. […] - La tecnica che adotta è quella che le deriva dall’aver fatto architettura? - Sì, è chiaro, lei noterà che sto sempre attento a non ripetere immagini simili nella stessa pagina, mai due teste in primo piano col profilo dalla stessa parte, […] uno a destra e l’altro a sinistra. Mai […] un errore di proporzioni, un primo piano che sembri sovrastato da un secondo piano. - Insomma composizione come in architettura. Equilibrio di chiari e di scuri, di vuoti e di pieni. Contrapposizioni». Fulvia Serra, Il perfezionista, intervista ad Attilio Micheluzzi “Alter Alter” n°9, 1982. € 3900/7000 ➜

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Filippo Scozzari (1946) 68. Tavola per Frigidaire N.d. ma primi anni ’80. Matita, china ed ecoline su cartoncino cm 33x37,5 (disegno cm 26x33).

Il bolognese Filippo Scòzzari esordisce a metà degli anni ’70 su “Re Nudo”. Collabora con “Il Mago”, “Alter Alter” e “ Il Male”. È tra i fondatori di “Cannibale” e “Frigidaire”, sulle cui pagine pubblica centinaia di vignette, testi, illustrazioni e decine di fumetti. Tra questi ultimi vanno ricordate le avventure di Dottor Jack, La dalia azzurra (da una sceneggiatura cinematografica di Raymond Chandler) e il Mar delle blatte (tratto da un racconto di Landolfi). Dalla seconda metà degli anni ’80 si divide fra fumetti, responsabilità editoriali, pubblicità, manifesti, copertine di dischi e l’ideazione di marchi di moda. € 900/1800

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Magnus (Roberto Raviola) (1939-1996) 69. LʼUomo che uccise Ernesto “Che” Guevara Studio di copertina ispirato all’undicesimo episodio de Lo Sconosciuto, edito nel 1983 e utilizzato per il volume delle Edizioni DI. Tecnica mista e collage su carta colorata cm 50,5x35. Firmato con “M”.

Magnus è uno degli autori più poliedrici del fumetto europeo. Le sue opere toccano i generi più diversi, dall’erotico al fantasy, mentre lo stile si evolve da una produzione seriale (“Kriminal”, “Satanik”), scarna ed essenziale, ad un fumetto d’autore curato in ogni minimo particolare. I primi successi arrivano coi neri firmati Magnus&Bunker e “Alan Ford”. Ottiene un grande successo di critica con Lo Sconosciuto, mentre il pubblico fatica ad accettare Necron e Le 110 Pillole, considerandole pornografiche. Col tempo Magnus inizia ad inseguire l’ideale della perfezione stilistica, con conseguenze sui suoi ritmi di produzione: per terminare il suo “Texone” impiega ben sette anni, per poi morire poco dopo. In questa storia lo Sconosciuto resta nell’ombra. Protagonista è invece Alejandro Mosquera, detto “El Lugubre”. Un uomo schiavo della droga, in preda al rimorso di aver ucciso un uomo (“il Che”). I fatti descritti seguono l’assassinio di quasi vent’anni, ma il rimorso di Mosquera lo porta a calarsi in un nuovo ruolo: quello di guerrigliero che morirà da eroe. Nel narrare la storia Magnus sceglie di inserire interi brani del diario di Che Guevara, ma di non far mai apparire quest’ultimo, materializzando così il fulcro dell’ossessione del protagonista: la costante presenza/assenza del “Che”. € 3200/6600 ➜

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SeSar (Sergio Sarri) (1921) 70. Psycho Tavola originale pubblicata in “Comic Art” nel 1983. Tecnica mista su cartoncino cm 23,5x31,5. Testo manoscritto a lapis al retro.

Artista della contaminazione, il pittore Sergio Sarri, attivo sin dagli anni ’60, ha esposto in Italia e in moltissimi Paesi esteri, tra cui il Giappone. Nelle sue tele coesistono arti diverse: fumetto, effetti fotografici, citazioni cinematografiche. Con lo pseudonimo di SeSar ha realizzato, tra gli anni ’80 e ’90, diverse storie a fumetti, con costante riferimento all’universo della celluloide, pubblicate su “Corto Maltese”, “Comic Art”, “Glamour”… «SeSar, si chiama Cesar come il sonnambulo di Caligari? Come César, nel senso dell’Oscar francese? Certo SeSar è ossessionato dal cinema del mito. Da Metropolis al Gabinetto del Dottor Caligaris a Nosferatu, dall’Angelo Azzurro a Marocco, dal Figlio dello Sceicco a King Kong, fa quello che non permetteremmo a Nessuno. Condensa, ribalta, reinventa, ma soprattutto si esibisce nell’interdetto: colora il nostro bianco e nero». Irene Bignardi, presentazione del volume King-Kong e altre storie, Rizzoli-Milano Libri, 1991. € 400/800

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Tanino Liberatore (1953) 71. Ritratto di Jayne Mansfield pubblicato su “Glamour”. Tecnica mista su cartoncino cm 28x25. Firmata “Liberatore ’87”.

Dopo il liceo artistico di Pescara (dove conosce Andrea Pazienza), Tanino Liberatore studia architettura a Roma. Terminati gli studi, dal 1974 al 1978 disegna copertine di dischi per la RCA Italia e collabora con alcune agenzie pubblicitarie. Nel 1983 realizza la copertina di The Man from Utopia di Frank Zappa. Nel 1978 incontra Stefano Tamburini, insieme al quale pubblica i primi fumetti su “Cannibale”. Nel 1980 progetta e fonda con Andrea Pazienza ed altri la Primo Carnera Editore, che pubblicherà “Frigidaire”, sulle cui pagine nasce Rank Xerox (il nome viene poi modificato in Ranxerox per motivi di copyright). Dal 1982 vive e lavora in Francia, collaborando con le principali riviste a fumetti (“Métal Hurlant”, “A Suivre”, “L’Echo des Savanes”). Per il cinema realizza i costumi di Asterix e Obelix: missione Cleopatra, vincendo il premio César. Nel 2011 partecipa alla 54a Biennale d’Arte di Venezia. € 1700/3500

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Romano Scarpa (1927-2005) 72. Topolino e lʼEnigma di Brigaboom 59a tavola originale in formato striscia, pubblicata su “Topolino” nn. 1784, del 4 febbraio 1990. Matita e china su cartoncino cm 51x24 (disegno cm 46,5x13).

In questa tavola Topolino incontra Topesio, suo rivale in amore e discendente del famigerato Bel Gagà… Romano Scarpa è il fumettista Disney italiano più popolare negli Stati Uniti. Dopo un esordio nell’animazione, si presenta nel 1948 da Mario Gentilini (l’allora direttore di “Topolino”), senza molto successo. Ci riprova nel 1953, riuscendo finalmente a convincerlo. Scarpa è spesso considerato l’ultimo degli autori Disney americani; è l’unico, dopo Floyd Gottfredson, a realizzare alcune storie a striscia di Topolino, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Scarpa vuole tentare un esperimento: realizzare una storia composta di strisce e vederle pubblicate su “Topolino”. L’esperimento, che ottiene un grande successo, viene inaugurato nel 1989 con Topolino e l’enigma di Brigaboom, cui fanno seguito Topolino e la banda dello sternuto, Topolino e gli Uomini-Vespa e Topolino in Ciao, Minnotchka! Persino Carl Barks si complimenta più volte con Romano, inviandogli inoltre un’idea per realizzare Brigitta. In effetti sono molti i personaggi ideati da Scarpa, secondi (forse) solo a quelli di Barks: il Maestro veneziano inventa infatti Gedeone de Paperoni, Atomino Bip Bip, Trudy, Brigitta McBridge, Filo Sganga, Codino Ippocampo, Sgrizzo Papero, Paperetta Yé-Yé, Gancetto (o Bruto), Plottigat, Basettoni e tanti altri ancora. € 375/750

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Silver (Guido Silvestri) (1952) 73. Lupo Alberto - Un buon imitatore Tecnica mista su cartoncini raccordati, complessivi cm 20,5x28,5. N.d. ma anni ’90. Firmato.

Silver compie il suo apprendistato nello studio di Bonvi, dove lavora a personaggi già noti quali Nick Carter, Cattivik e Capitan Posapiano. Nel 1974 avviene la svolta: sul “Corriere dei Ragazzi” debutta con una striscia di sua invenzione, che vede come protagonisti gli animali di una fattoria. Benché nella prima striscia il protagonista sia un gallo, è subito un simpatico lupo azzurro a rubare la scena: nasce così il successo quarantennale di Lupo Alberto. € 600/1200

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Nicola Mari (1967) 74. Nathan Never - Lʼabisso delle memorie Sessantaseiesima tavola pubblicata sul n°18, edito nel novembre 1992. Matita e china su cartoncino cm 33x41,5.

Dopo l’istituto d’arte, Mari esordisce come disegnatore professionista nel 1987, realizzando alcuni fumetti erotici per la Edifumetto. Passa quindi all’editoriale Acme, lavorando contemporaneamente come grafico pubblicitario. Dal 1989 la sua attività si orienta esclusivamente al fumetto: è proprio in quest’anno che entra in forza alla Bonelli per disegnare Nathan Never. Contribuisce regolarmente alla serie fino al 1996, per poi passare a Dylan Dog. Mari è uno dei più originali artisti bonelliani. Il suo stile, tributario di Mike Mignola, si è presto evoluto in un approccio personalissimo ai character Bonelli, contraddistinto da una sapiente alternanza di bianchi e neri. Una delle più sentite tavole del personaggio fantascientifico creato da Medda, Serra e Vigna. € 400/800

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Milo Manara (1945) 75. Gulliveriana Trentaduesima tavola originale per Gulliveriana, storia realizzata nel 1995 per la rivista “Gulliver” e quindi ripubblicata in varie edizioni (anche in Francia per i tipi de Les Humanoïdes Associés, nel 1996). Matita e china su cartoncino da disegno cm 36x48. Eccellente stato, in cornice.

Manara debutta alla fine degli anni ’60 su “Genius”. Negli anni ’70, con Silverio Pisu, Manara dà vita a Lo Scimmiotto ed Alessio, suo debutto nel fumetto d’autore. Nel 1978 crea HP e Giuseppe Bergman, dove HP è un chiaro riferimento a Pratt. Realizza Tutto ricominciò con un’estate indiana, su testi di Pratt. Per “Un uomo, un’avventura”, disegna L’uomo delle nevi. Subito dopo crea Miele, protagonista dei volumi Il profumo dell’invisibile e di sei storie brevi Candid Camera. Nel 1987 inizia la collaborazione con Fellini, che già lo aveva influenzato con 8 1/2. Fellini gli chiede di illustrare una sceneggiatura. Da qui Manara, con il consenso del regista, trasforma il testo di Fellini in Viaggio a Tulum. Il rapporto tra i due si consolida: Fellini rimette mano a uno dei suoi progetti più personali e insieme danno vita a Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet. Manara realizza inoltre i manifesti dei film di Fellini Intervista e La voce della luna. È dei primi anni ’90 la seconda collaborazione con Pratt: El Gaucho. Negli stessi anni Manara realizza Gulliveriana, Kamasutra e L’asino d’oro. Il decennio si chiude con il ritorno di Giuseppe Bergman: A riveder le stelle – Le avventure metropolitane di Giuseppe Bergman, una riflessione sull’arte all’inizio del nuovo millennio, attraverso il ricordo di tre amici scomparsi (Pazienza, Fellini e Pratt). Manara collabora quindi con DC Comics e Marvel. Su testi di Jodorowsky disegna I Borgia. Lavora attualmente alla vita di Caravaggio. € 3800/7500 ➜

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Bill Sienkiewicz (1958) 76. Voodoo Child Tavola 88 per Voodoo Child: The Illustrated Legend of Jimi Hendrix, 1995. Tecnica mista su cartoncino professionale cm 33x43,5.

Sienkiewicz debutta appena ventenne nel fumetto continuando Moon Knight, creato nel 1975 da Dough Moench. In seguito disegna alcune storie dei Fantastici quattro e dei New Mutants, con uno stile inizialmente influenzato da quello di Neal Adams. Nel 1986 si impone con la miniserie Elektra: Assassin, sui testi di Frank Miller. Per l’universo DC contribuisce a Batman. Tra le sue graphic novel più celebrate si annoverano Daredevil: Love and War, Stray toasters e Voodoo Child (1995). Sienkiewicz è stato tra i principali innovatori dell’arte dei supereroi e del fumetto in generale. Adotta tecniche precedentemente poco utilizzate nel campo dei comics: dalla pittura ad olio all’uso dell’aerografo e del collage. Le sue tavole, che risentono dell’influenza dell’espressionismo e dell’astrattismo, sono concepite più come opere d’arte a sé stanti che non come un continuum narrativo. Il suo lavoro ha influenzato artisti come Dave McKean e Alex Ross. € 1200/2500

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Angelo Stano (1953) 77. Dylan Dog - Il gatto nero Tavola 21 della storia pubblicata nel “Dylan Dog Gigante” n°8, edito nel 1999. Matita e china su cartoncino cm 29,5x42. Firmata.

Stano esordisce nel 1973, disegnando una riduzione di Dalla Terra alla Luna di Jules Verne. Nel 1975 realizza alcune storie autoconclusive per il settimanale “Audax”, oltre a brevi episodi a tema bellico per l’Editoriale Dardo. Dopo svariate collaborazioni (con Ediperiodici, Edifumetto, Staff di If, Corrier Boy, Universo) approda alla Bonelli nel 1985; qui crea graficamente il celebre indagatore dell’incubo, con uno stile ispirato a quello del Egon Schiele. A partire dal n°42, Stano si dedica anche alla realizzazione delle copertine. Per l’albo La legione degli scheletri, edito nel dicembre 2012, Stano realizza copertina, interni e sceneggiature, creando così il primo albo di “Dylan Dog” interamente firmato da un unico autore. € 400/1000

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Danijel Zezelj (1966) 78. Nero boliviano Tavola originale pubblicata a pag. 106 della graphic novel edita privatamente in Croazia nel 2002, e quindi in Italia. Matita, china e tempera su cartoncino cm 23x30,5. Eccellente stato, firmata.

Artista delle ombre, compulsivo e violento nelle rappresentazioni, Zezelj fonde arti diverse: pittura, graffitismo, musica, danza e ritmi sincopati. Tra gli artisti che più lo hanno ispirato Magnus, Moebius, Liberatore, Eisner, Bilal, Munoz e Sampayo; ma una forte influenza gli viene anche dall’arte del Rinascimento, del barocco e delle avanguardie. Inizia a pubblicare i suoi fumetti nell’allora Jugoslavia, ma i suoi lavori si diffondono in altri Paesi europei; è proprio in Italia che l’artista decide di trasferirsi. Pubblica Sophia, Sun City, Geronimo e Il ritmo del cuore (con introduzione di Fellini); quindi con la Liberty Press realizza Blues, Pagliacci e Nei tuoi occhi. Nel 1995 si trasferisce negli Stati Uniti, dove collabora con Vertigo, la linea “adulta” di DC Comics. Nel 2001 fonda a Zagabria la casa editrice Petikat. Nero Boliviano è privo di narrazione, nel senso tradizionale del termine. La storia si sviluppa improvvisando, seguendo il ritmo di libere riflessioni “appuntate” quotidianamente, configurandosi come una sorta di “diario grafico” dell’artista. € 700/1500

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Frank Miller (1957) 79. Marv dedicace China, matita blu e pennarello su carta cm 22,5x30,5. Datato 6 settembre 2003.

Lo scrittore, disegnatore e regista cinematografico Frank Miller è una delle firme più conosciute del fumetto internazionale fin dall’inizio degli anni ’80, quando ottiene l’incarico di disegnare le matite per il Devil di Chris Claremont. Da qui scaturisce la creazione del personaggio di Elektra, immortalata nelle tavole di Bill Sienkiewicz. Sempre per una major del fumetto americano (questa volta per la DC Comics) si dedica alla ricostruzione del mito di Batman (Batman Anno Uno, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro), confermando uno stile personalissimo improntato al noir più crepuscolare e decadente. Queste ultime caratteristiche raggiungono la compiutezza con Sin City e con 300, due dei più grandi successi commerciali del fumetto indipendente degli ultimi trent’anni. € 900/1800

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Gipi (Gianni Pacinotti) (1963) 80. Muttererde Tavola n°16 per la storia pubblicata in Esterno Notte, collana “Coconino Omnibus”, Bologna, 2003. Tecnica mista su cartone cm 36x51,5 (disegno cm 23x30).

Gipi si afferma in pochi anni, vincendo numerosi premi. Nel 2006 ottiene il premio per il “Meilleur Album” al Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême (assegnato in precedenza solo ad altri due italiani, Hugo Pratt e Vittorio Giardino). Le sue graphic novel, pubblicate in Italia da Coconino Press, sono tradotte in molti Paesi, tra cui Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. Gipi collabora inoltre con “La Repubblica” ed “Internazionale”, sul quale pubblica una striscia intitolata La settimana di Gipi. Nel 2011 debutta dietro alla macchina da presa, con il film L’ultimo terrestre, in concorso alla 68a Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2013 realizza il manifesto della 31ª edizione del Torino Film Festival. Nel 2014 il suo romanzo a fumetti Unastoria è il primo fumetto in assoluto a ricevere la candidatura al Premio Strega. €1500/2500

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Sergio Toppi (1932-2012) 81. Sheraz-De Originale pubblicato nei risguardi dell’edizione francese curata da Mosquito nel 2005. Matita, china e acquerello su cartoncino cm 46x31. Firmata. Eccellente stato.

Sergio Toppi esordisce negli anni ’50. Dopo una collaborazione con gli studi Pagot, approda al fumetto nel 1966, sulle pagine del “Corriere dei Piccoli”. In seguito collabora con le più importanti testate del settore: “Sgt. Kirk”, “Linus”, “Alter Alter”, “Il Giornalino”, “Corto Maltese” “L’Eternauta”, “Comic Art” e “Nick Raider”. Le sue illustrazioni appaiono su “Famiglia Cristiana” il “Corriere della Sera”. Dopo aver realizzato 3 volumi per “Un uomo un’avventura”, nel 1984 Toppi crea Il Collezionista, unico personaggio “fisso” della sua carriera. Dalla seconda metà degli anni ’80 si dedica all’illustrazione. In questo periodo, oltre al suo tratto distintivo, Toppi sperimenta effetti nuovi con il colore. Tramite un sapiente uso di chine, colla ed altri materiali, riesce a realizzare sfumature di grande suggestione. «Le ieratiche composizioni di Toppi ci aprono le porte dell’immaginario affinché noi rispondiamo all’implicito appello in esse contenuto. La dimensione temporale dei personaggi catturati dalla penna del maestro è una fonte inesauribile di interrogativi proustiani sul loro passato e i loro improbabili destini». Jean-François Douvry, prefazione a Bab el Ahlam - La porta dei sogni, Edizioni Di, Montepulciano, 2005. € 2200/4500

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Roberto De Angelis (1959) 82. Nathan Never - Morte nello spazio Originale di copertina per il n°185, pubblicato nell’ottobre del 2006. Tecnica mista su cartoncino cm 21x30 circa. Firmato in cartiglio.

Roberto De Angelis esordisce nel fumetto nel 1984, sulle pagine della rivista “Trumoon”. Contribuisce quindi alle riviste “Tilt” e “Boy Comics”. Nel 1987 inizia a collaborare con le riviste Acme “Splatter” e “Mostri”; nel frattempo realizza storie per “L’Intrepido” e per la Blue Press. Nel 1989 approda alla Bonelli, dove entra nel team di Nathan Never: realizza il numero 0 e contribuisce regolarmente alla serie regolare a partire del n°11. A partire dal n°60 (e fino al n°249, del febbraio 2012) disegna anche le copertine, succedendo a Claudio Castellini. Per Bonelli realizza anche un albo di “Legs Weaver”, una storia a colori pubblicata sul secondo Dylan Dog Color Fest e il primo numero della miniserie Caravan. Nel 2004 realizza anche un suo “Texone”: Ombre nella notte, su testi di Claudio Nizzi. € 500/1000

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Roberto Baldazzini (1958) 83. Opera originale presentata per il Premio Terna 2009. Matita e china su cartoncino da disegno cm 48x33. Firmata.

Nel 1982 Baldazzini pubblica la sua prima storia su “Orient Express”. Si impone con un segno originale, e le sue graphic novels vengono pubblicate in Europa e nelle Americhe. Contemporaneamente inizia a lavorare anche per la pubblicità, il design e l’illustrazione. Nel 1995 inizia a collaborare con “Blue”, per la quale crea Ginger&Rogers, Casa Howhard, Chiara Rosenberg, Aura, Beba. In Francia collabora con gli editori Dynamite, Delcourt e Dargaud; per quest’ultimo lavora a Des Dieux et Des Hommes, su testi di Dionnet. È considerato uno dei disegnatori fetish più grandi del mondo; amato da Sottsass, da Moebius e da Nanni Balestrini, Baldazzini ha ampliato le sue esperienze artistiche spaziando dalla pittura alle elaborazioni digitali del segno e della fotografia. «Quello che distingue Baldazzini dalla moltitudine dei giovani disegnatori giunti alla ribalta negli anni recentissimi è il registro grafico da lui scelto. […] Baldazzini ha scelto un modulo d’ispirazione inconsueto: cioè il disegno schematico, robusto, corposo, talvolta retinato, che richiama immediatamente certi classici autori del fumetto statunitense degli anni quaranta». Gianni Brunoro, Quel fantastico mondo, op. cit. € 600/1800

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200

Carlos Gómez (1964) 84. Dago in Svizzera Matita e china su carta Fabriano cm 35x50. Firmato in cartiglio e datato 2009.

Nei primi anni ’80 esordisce, per la Eura Editoriale, come aiutante del disegnatore e pittore Víctor Hugo Arias. Tra il 1984 e il 1986 realizza una striscia giornaliera di fantascienza: La Odisea del Capitán Ganímedes, che pubblica su un quotidiano di Córdoba, la sua città natale. In seguito lavora come aiutante di Horacio Lalia (nel biennio 1986-1987) e di Ángel Alberto Fernández (dal 1986 al 1995), per Eura Editoriale e l’argentino Editorial Columba. Il fumettista argentino è conosciuto in Italia per essere, dal 1997, il disegnatore di Dago, personaggio creato da Wood e Salinas nel 1981 e pubblicato da Eura Editoriale. Nel 1999 riceve il premio Yellow Kid come miglior disegnatore straniero. Nel 2011 realizza il “Tex Speciale” n°25, su testi di Gianfranco Manfredi. € 600/1200

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Bruno Brindisi (1964) 85. Dylan Dog - La dama in nero Originale di copertina per il sesto volume della collana “Dylan Dog a colori”, edita da Repubblica. Matita, china e tempera bianca su cartoncino cm 30x40. Firmato e datato 2013.

L’autore salernitano esordisce su “Trumoon”, rivista edita in proprio da un gruppo di amici con la comune passione per i fumetti, la cosiddetta “Scuola Salernitana”. Nel 1988 inizia la gavetta sui pocket “hard” della E.P.P., tramite lo studio On Mollo M di Francesco Coniglio. Nel 1989 cominciano le prime collaborazioni con Sergio Bonelli Editore, con varie prove per Nick Raider e Nathan Never. Ma la svolta avviene nel novembre 1990, su “Dylan Dog” n°51, con la storia di Tiziano Sclavi Il male. Brindisi si è immerso nell’universo onirico creato da Sclavi e, grazie al suo talento d’illustratore, ci ha regalato una serie di copertine di straordinaria ricchezza visiva. Nel gennaio 2004 esordisce nella serie regolare di Tex; nell’agosto 2011 inaugura la nuova collana di Tex a colori con la storia E venne il giorno. L’artista salernitano costituisce ormai una delle colonne portanti delle testate “Dylan Dog” e “Tex Willer”. € 1200/2000

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Fabio Civitelli (1955) 86. Tex nella Monument Valley Illustrazione originale matita e china su carta da disegno cm 40x28. Firmata e datata 2013. Opera originale realizzata dall’artista in occasione della mostra tenutasi al Museo Ken Damy di Brescia.

Civitelli inizia a farsi le ossa nello studio di Origa. A partire dal 1977 lavora per la Universo, realizzando, tra le altre, la serie Doctor Salomon. Dopo una breve esperienza con i personaggi Marvel, inizia a lavorare per Bonelli. Nel 1979 è tra i disegnatori di “Mister No”. Nel 1983 disegna Pomeriggio cubano. Nel 1984 passa allo staff di Tex, di cui diviene rapidamente uno dei disegnatori più apprezzati. Civitelli disegna Tex da quasi 30 anni; nel corso del tempo ci ha abituati a tavole a fumetti colte, ricche di riferimenti. Civitelli sa sposare alla leggibilità una rimarchevole eleganza grafica. Il suo stile unico si colloca nella scia di una grande scuola che, partendo da Raymond attraverso Caniff e Toth, arriva fino a Magnus e Kirby. Nel 2012 esce il suo “Texone” La Cavalcata del Morto, per il quale viene premiato come miglior disegnatore italiano al Salone dei Comics di Lucca 2012. Civitelli è stato, sino ad oggi, l’unico disegnatore di fumetti popolari ad essere stato invitato ad esporre alla Biennale di Venezia e a fiere d’arte contemporanea quali ArtePadova, ArtVerona, Bologna Arte fiera, Roma Contemporanea. € 900/2000

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201

Sergio Zaniboni (1937) 87. Le regard Acrilico su tela cm 50x80. Firmato, in cornice. Titolato, datato 2013 e firmato al retro della cornice. Timbro “Diabolik ® Astorina”.

Grafico pubblicitario e illustratore dallo stile elegante e raffinato, Sergio Zaniboni si trasforma, sin dagli anni ’70, in fumettista. Esordisce sulla rivista “Horror” nel 1967. Negli anni ’70 collabora con “Il Giornalino”, con i personaggi di Speedy Car e Pam&Peter. Nel 1991 realizza il 4° albo speciale di Tex, dal titolo Piombo rovente. Nel 1969 esordisce nel mondo di Diabolik con l’episodio Delitto su commissione. Da allora realizzerà le matite e le copertine della testata, contribuendo a rinnovare graficamente i personaggi e le ambientazioni. Di grande fascino in particolare i personaggi - soprattutto quelli femminili - pubblicati in retrocopertina, che diverranno il marchio distintivo della testata. Da oltre una decina d’anni Zaniboni ha ripreso la sua attività di pittore, realizzando grandi tele ad acrilico, alcune a soggetto diaboliko. Una di queste opere è stata selezionata ed esposta alla 54a Biennale di Venezia. € 2900/6000

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Sergio Tisselli (1957) 88. La caccia di Testa di Cane Dipinto matita, calce e acquerello su cartone cm 70x49,5. N.d. ma 2014. Firmata.

Nel 1980 Tisselli inizia a collaborare a “Corrier Boy Music”, in qualità di sceneggiatore e disegnatore. Dall’incontro con Magnus nasce Giuseppe Pignata, una storia di 120 pagine a colori pubblicata su “Nova Express”. Con la collaborazione di Filippucci realizza le copertine di Martin Mystère - L’integrale (Hazard). Per la stessa casa editrice esce, nel 2003, Kim, riduzione a fumetti del romanzo di Kipling su testi di Rontini. Sue molte copertine e illustrazioni all’acquerello per la rivista “Notizie Emilbanca”, della Banca di Credito Cooperativo di Bologna; realizza inoltre tre volumi illustrati per l’Emilia Romagna; nel 2000 illustra, per Pacini Fazzi Editore, A companion to Lucca. Per i tipi della Little Nemo ha pubblicato il portfolio Lampi sul West, mentre è in preparazione un portfolio sugli Indiani del Nord America, che verrà presentato a Lucca Comics 2014. Da Bonelli è in corso di realizzazione una storia a colori di Tex su testi di Mauro Boselli. € 800/2000

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Condizioni sintetiche di vendita Partecipazione on line Condizioni sul sito www.liveauctioneers.com Contattare i nostri uffici per maggiori informazioni

ESPOSIZIONE DʼASTA La Little Nemo offre ai suoi clienti la possibilità di esaminare gli oggetti all’incanto nei giorni precedenti l’asta. Per alcune opere viene scelta la presentazione in cornice. Per i lotti in catalogo che rechino l’indicazione “in cornice” il prezzo di aggiudicazione sarà comprensivo anche del costo della medesima. Per i lotti che non rechino tale indicazione sarà possibile ritirare i medesimi “liberi” ovvero in cornice pagando il costo della medesima. I costi delle cornici verranno chiaramente indicati al desk di accoglienza. I signori clienti possono richiedere preventivamente l’elenco dei costi delle cornici per i lotti esposti. Tutte le opere sono presentate sul sito www.littlenemo.it AGGIUDICAZIONI IN SALA Le vendite vengono effettuate al maggior offerente e si intendono per contanti. Gli offerenti vincenti non saranno autorizzati a ritirare gli oggetti acquistati fino a quando il pagamento non sarà andato a buon fine, a meno che non abbiano preso accordi con la Casa d'Aste. CORRISPETTIVI DʼASTA L'acquirente dovrà corrispondere i diritti d'asta per ciascun lotto nella misura del 15% sul prezzo di aggiudicazione comprensivo di Iva ed oneri fiscali. I lotti contrassegnati con (*) sono stati affidati da soggetti IVA e pertanto al prezzo di aggiudicazione andrà aggiunta l’IVA. Il pagamento totale del prezzo di aggiudicazione e dei diritti d'asta potrà essere preteso dalla Little Nemo Casa d'Aste; in ogni caso lo stesso dovrà essere effettuato entro i 10 giorni successivi alla vendita. OFFERTE PER CORRISPONDENZA Per quanti non potranno essere presenti alla vendita la Little Nemo Casa d'Aste può accettare commissioni d'acquisto su preciso mandato. Per rendere l’ordine d’acquisto effettivo è necessario compilare per intero il modulo presente in catalogo indicando il proprio numero di Carta di Credito ed autorizzando la Little Nemo Casa d’Aste ad addebitare in caso di aggiudicazione il 30 % a titolo di acconto. Little Nemo Casa d’Aste si atterrà strettamente alle istruzioni riportate sul modulo e non si ritiene responsabile, pur adoperandosi con massimo scrupolo, per eventuali errori in cui dovesse incorrere nell'esecuzione di offerte (scritte o telefoniche). Nel compilare l'apposito modulo, l'offerente è pregato di controllare accuratamente i numeri dei lotti, le descrizioni e le cifre indicate. Il modulo deve essere inoltrato in originale tramite posta con allegata fotocopia del documento di identità. Qualora non vi fossero i tempi tecnici il cliente potrà verificare presso i nostri uffici la possibilità di far pervenire lʼofferta tramite fax o e-mail (fax 0039 11 812 70 89; casadaste@littlenemo.it). Non saranno accettati mandati di acquisto con offerte illimitate. Nel caso di due offerte scritte identiche per lo stesso lotto, prevarrà quella ricevuta prima. A parità di rilancio l'offerta effettuata in sala prevale sempre sulle commissioni di acquisto scritte. OFFERTE TELEFONICHE La Little Nemo Casa d'Aste offre ai propri clienti la possibilità di essere contattati telefonicamente durante l'Asta per concorrere all'acquisto dei lotti proposti. La richiesta di partecipazione telefonica sarà accettata solo se formulata per iscritto tramite compilazione dell'apposito modulo ed inoltrata entro le ore 12,00 del giorno stabilito per la vendita. Per consentire comunque la partecipazione anche in caso di impossibilità di reperimento tramite telefono, l'offerente deve indicare la sua offerta massima sul modulo. Il servizio sarà garantito nei limiti della disponibilità delle linee al momento ed in ordine di ricevimento delle richieste. DIRITTO DI SEGUITO Gli obblighi previsti dal Dlgs 118 del 13/02/06 in attuazione della Direttiva 2001/84/CE saranno assolti dalla Little Nemo srl in nome proprio e per conto del venditore e del compratore laddove applicabile. I lotti potenzialmente soggetti al diritto di seguito sono indicati con il simbolo

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Condizioni di vendita PAGAMENTI Il pagamento dei lotti dovrà essere effettuato in euro entro i 10 giorni successivi alla vendita all’asta con una delle seguenti forme: - contanti (sino al limite attuale di legge pari a € 999) - assegno circolare non trasferibile intestato a: Little Nemo S.R.L. - Bonifico bancario presso: Banca Sella S.p.A. IBAN: IT 57 F 03268 01011 052120252930 BIC: SELBIT2BXXX Intestato a Little Nemo srl - Versamento su conto corrente postale: 001007071374 intestato a Little Nemo srl - assegno bancario previo accordo con la direzione amministrativa - carta di credito Per i pagamenti con carta di credito, verrà addebitato un forfait di spesa nella misura dell’1,50% da regolarsi in contanti; del 3,60% per Paypal. Diverse modalità di pagamento devono essere preventivamente concordate con la Casa d'Aste. In caso di contestazioni è competente esclusivamente il Foro di Torino.

IL RITIRO E IL PAGAMENTO DEI LOTTI AGGIUDICATI POTRÀ AVVENIRE: - nelle ore immediatamente successive alla vendita all'asta per pagamento in contanti o previo accordi con la Casa d'Aste tramite assegno o carta di credito. In quest’ultimo caso la commissione, stabilita in maniera forfettaria nella misura del 1,50%, dovrà essere regolata in contanti; - entro e non oltre i 10 giorni successivi presso la sede della Casa d'Aste in Torino via Montebello 2/d; - L’inoltro in fase successiva all’Asta dei lotti aggiudicati dovrà avvenire su precise indicazioni scritte da parte dell'acquirente; la Little Nemo Casa d'Aste potrà a spese e rischio dello stesso, curare i servizi d'imballaggio e trasporto. In caso contrario spetteranno tutti i diritti di custodia alla Little Nemo Casa d'Aste che sarà esonerata da qualsiasi responsabilità in relazione alla custodia e all'eventuale deterioramento degli oggetti. Chi concorre all'asta accetta di fatto il presente regolamento. La Casa d'Aste Little Nemo agisce in qualità di mandataria del committente, non acquista né assume obblighi in proprio. Little Nemo Casa d'Aste è incaricata a vendere gli oggetti affidati in nome proprio e per conto dei mandanti, come da atti registrati all'Ufficio IVA di Torino. Gli effetti della vendita influiscono direttamente sul Venditore e sul Compratore, senza assunzione di altra responsabilità da parte di Little Nemo Casa d'Aste oltre a quelle derivanti dal mandato ricevuto. I materiali offerti sono descritti al meglio in catalogo. La casa d'aste offre piena garanzia che tutti gli oggetti sono autentici e nelle condizione descritte in catalogo. Ogni reclamo deve pervenire alla Casa d'Aste entro 1 settimana dal termine della vendita: trascorso tale termine la Casa d'Aste, che agisce in qualità di intermediaria, non ha più alcuna responsabilità. Qualora il reclamo sia riconosciuto valido, la Casa d'Aste rimborserà all'acquirente la somma pagata esclusa ogni altra pretesa. Le tasse versate non sono rimborsabili. Nel corso della gara, il banditore può variare l'ordine previsto nel catalogo e ha la facoltà di ritirare, riunire o dividere i lotti. Qualora sorgessero contestazioni circa l'assegnazione dei lotti durante la gara, è insindacabile facoltà del banditore riprendere l'incanto partendo dall'ultima offerta. La Casa d'Aste Little Nemo si riserva il diritto di respingere qualsiasi offerta. L'offerente del prezzo più alto, riconosciuto dal banditore, sarà l'acquirente. Nel caso di qualsiasi controversia tra offerenti o nel caso di dubbi da parte nostra circa la validità di qualsiasi offerta, sarà lasciato alla discrezione del banditore di determinare l'offerente vincente, oppure rioffrire e rivendere l'articolo in discussione. Qualora insorgessero controversie dopo la vendita, sarà conclusivo il nostro registro delle vendite. NORME CHE REGOLANO LE ESPORTAZIONI. Gli acquirenti sono tenuti all'osservanza di tutte le disposizioni legislative e regolamenti in vigore relativamente agli oggetti sottoposti a notifica, con particolare riferimento alla Legge n. 1089 del 1 giugno 1939. L'esportazione di oggetti è regolata dalla suddetta normativa e dalle leggi doganali e tributarie in vigore. Little Nemo Casa d’Aste può, su richiesta dell’aggiudicatario espletare le pratiche per l’esportazione dietro rimborso dei costi sostenuti; tuttavia declina ogni responsabilità nei confronti degli acquirenti in ordine ad eventuali restrizioni all’esportazione dei lotti aggiudicati. L'aggiudicatario non potrà, in caso di esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato, pretendere dalla Little Nemo Casa d’Aste o dal Venditore alcun rimborso od indennizzo. Il Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004 disciplina l’esportazione dei Beni Culturali al di fuori del territorio della Repubblica Italiana, mentre l'esportazione al di fuori della Comunità Europea è altresì assoggettata alla disciplina prevista dal Regolamento CEE n. 391/92 del 9 dicembre 1992, come modificato dal Regolamento CEE n. 2469/96 del 16 dicembre 1996 e dal Regolamento CEE n. 974/01 del 14 maggio 2001.

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Vendere con la Little Nemo Casa dʼAste DIRITTO DI SEGUITO. Osservanza del decreto legge 118/2006, in caso il prezzo di vendita di un’opera originale sia superiore a euro 3.000, la Casa d’Aste Little Nemo è tenuta a versare il “diritto di seguito” per conto dei venditori alla SIAE. Per i lotti sottoposti a tale diritto, e indicati in catalogo dal simbolo ➜ l’onere SIAE dovuto nella misura del 4%, calcolato sul prezzo di vendita al netto dell’imposta, sarà dunque a carico dei venditori.

ESAME DEGLI OGGETTI. Presso gli uffici della Little Nemo Casa d'Aste, è possibile su appuntamento ottenere una valutazione gratuita dei vostri oggetti. In alternativa potrete inviare una fotografia corredata di tutte le informazioni utili alla valutazione in base alla quale verrà fornita una stima di valore indicativo. Qualora decidiate di affidare gli oggetti per la vendita, il personale della Little Nemo Casa d'Aste vi assisterà in tutte le procedure. Alla consegna degli oggetti vi verrà rilasciato un documento contenente la lista degli oggetti, il prezzo di riserva, la commissione e gli eventuali costi per assicurazione, foto, trasporto. Dovranno essere forniti un documento di identità e il codice fiscale per l'annotazione sui registri di P.S. conservati presso gli uffici della Casa d'Aste. Il mandato a vendere è con rappresentanza pertanto la Little Nemo Casa d'Aste non si sostituisce al mandante nei rapporti con i terzi. I soggetti obbligati all'emissione di fattura riceveranno unitamente al rendiconto l'elenco dei nominativi degli acquirenti per procedere alla fatturazione. La Casa d’Aste concorderà con il venditore il prezzo minimo di realizzo, stima al di sotto della quale l’oggetto in questione non potrà essere venduto. La commissione della Casa d’Aste viene fissata nella misura del 18% da calcolare sul prezzo di massimo realizzo al netto di tutte le spese eventualmente sostenute. Per le spese di assicurazione, custodia e inserimento nel catalogo con foto viene richiesto un parziale contributo di euro 10 per ogni lotto inserito. Eventuali interventi e conseguenti oneri di restauro e/o incorniciatura delle opere saranno preventivamente concordati con il mandante. Dopo l'Asta verrà inviato l'elenco di tutti i lotti con il relativo esito. I lotti non aggiudicati potranno essere ritirati o conservati presso la Casa d’Aste per un periodo di 30 giorni durante il quale potranno ancora essere venduti alla base d'asta. Ultimate le operazioni di incasso, a partire dal 30° giorno dalla data dell’asta, la Casa d’Aste provvederà alla liquidazione dietro emissione del documento contenente in dettaglio le commissioni e le eventuali spese addebitate. Per meglio porre in rilievo opere di particolare pregio la Casa d'Aste proporrà al venditore l'incorniciatura. Solamente in caso di aggiudicazione il costo vivo della cornice - che verrà chiaramente indicato al mandante - verrà addebitato. Garanzia di massima riservatezza. Per contattarci: casadaste@littlenemo.it

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Conditions of sale and business

The original text for these Conditions of sale is written in Italian; in case of any difference between the Italian version and the English version, the Italian text will prevale. The Seller warrants to the Auctioneer and to the Buyer that he is the true owner or is properly authorised to sell the property by the true owner. The highest bidder to be the buyer. If during the auction the Auctioneer considers that a dispute has arisen he has absolute authority to settle it or re-offer the lot. Lots will be awarded at the first bid at the starting price. A premium of 15% Vat included will be added to the hammer price. Little Nemo Auction House will accept written offers to be sent within the apposite form included in this catalogue. The Auction House will bid on behalf of the customer till the maximum price indicated. Lots will be acquired at the first bid after the best offer received during the auction. Customers could require to be contacted by phone to partecipate directly to the auction. Please contact our offices for further informations. The buyer shall forthwith upon the purchase give in his name and permanent address together with proof of identity and pay to the Auctioneer an advance payment at the order and the total amount no later than 10 days after the auction. The buyer shall at his own expense take away any lot or lots purchased no later than 10 days after the payment; otherwise the lots will be kept in repository for 15 days. Every cost will be debited to the buyer. After that period the Auctioneer refuse all responsibility for custody and conservation of the lot. The Auctioneer guarantee that every lot is authentic and in the conditions described in the catalogue. An exhibition of the lots will be held before the auction. Prospective buyers are strongly advised to examine personally any goods in which they are interested, before the auction take place. Lots acquired shall be considered as “seen� by the customer. All lots are published in our website together with a photo. Our experts are at disposal for any further information and supplementary scans. The Auctioneer has the right at his absolute discretion to refuse any bid, to advance the bidding in such manner as he may decide, to withdraw or divide any lot, to combine two or more lots and, in case of error or dispute, to put an item up for bidding again. Due to Italian export regulations, when shipping abroad, every piece of original art and vintage item more than 50 years old has to wait for the approval of the Department of Culture. The process might take up to 15/30 days.

For any dispute the exclusive place of jurisdiction will be the Court of Justice of the city of Turin.

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Stampato nel maggio 2014 per i tipi della Little Nemo Editore via Montebello 2/d - 10124 Torino


La galleria propone opere di: Stefano Babini Roberto Baldazzini Bruno Brindisi Franco Bruna Duilio Cambellotti Guido Crepax Marco Cazzato Fabio Civitelli Massimiliano Frezzato Leone Frollo Cinzia Ghigliano Milo Manara

Attilio Micheluzzi Lara Molinari Andrea Pazienza Ferenc Pintér Hugo Pratt Sarri/SeSar Karel Thole Giovanni Ticci Sergio Tisselli Sergio Toppi Danijel Zezelj Sergio Zaniboni

e tavole dei grandi Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione

Retrocopertina: lotto 53 - Alex Raymond: Rip Kirby

CASA D’ASTE

© Astorina

28a Asta Little Nemo PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

Little Nemo Art Gallery/Progetto Arte/Fumetto

Asta Little Nemo

PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

L’asta dedicata ai “Pittori di Carta” inaugura una nuova stagione per la nostra casa d’aste. L’intento è quello di portare all’attenzione della platea internazionale non solo quegli artisti che già sono riconosciuti, ma tutti quegli illustratori e fumettisti – soprattutto italiani – che con il loro segno grafico hanno “segnato” in maniera indelebile il Novecento. Per questo motivo è stato scelto un nuovo formato editoriale, atto a valorizzare maggiormente la riproduzione delle opere e particolare cura è stata posta nella redazione dei testi. Le aste dei “Pittori di Carta” si alterneranno dunque alle tradizionali aste Little Nemo.

In copertina: Sergio Zaniboni, Ritratto di Lady Kant. Abbiamo scelto quest’opera per celebrare i cinquanta splendidi anni dell’eroina creata dalle sorelle Giussani.


La galleria propone opere di: Stefano Babini Roberto Baldazzini Bruno Brindisi Franco Bruna Duilio Cambellotti Guido Crepax Marco Cazzato Fabio Civitelli Massimiliano Frezzato Leone Frollo Cinzia Ghigliano Milo Manara

Attilio Micheluzzi Lara Molinari Andrea Pazienza Ferenc Pintér Hugo Pratt Sarri/SeSar Karel Thole Giovanni Ticci Sergio Tisselli Sergio Toppi Danijel Zezelj Sergio Zaniboni

e tavole dei grandi Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione

Retrocopertina: lotto 53 - Alex Raymond: Rip Kirby

CASA D’ASTE

© Astorina

28a Asta Little Nemo PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

Little Nemo Art Gallery/Progetto Arte/Fumetto

Asta Little Nemo

PITTORI DI CARTA Torino 6 giugno 2014

L’asta dedicata ai “Pittori di Carta” inaugura una nuova stagione per la nostra casa d’aste. L’intento è quello di portare all’attenzione della platea internazionale non solo quegli artisti che già sono riconosciuti, ma tutti quegli illustratori e fumettisti – soprattutto italiani – che con il loro segno grafico hanno “segnato” in maniera indelebile il Novecento. Per questo motivo è stato scelto un nuovo formato editoriale, atto a valorizzare maggiormente la riproduzione delle opere e particolare cura è stata posta nella redazione dei testi. Le aste dei “Pittori di Carta” si alterneranno dunque alle tradizionali aste Little Nemo.

In copertina: Sergio Zaniboni, Ritratto di Lady Kant. Abbiamo scelto quest’opera per celebrare i cinquanta splendidi anni dell’eroina creata dalle sorelle Giussani.


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