LIVIA CAVALLO ARCHITECTURE PORTFOLIO ita

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Livia Cavallo Architecture Portfolio

Livia Cavallo (+39)338 6357351 liv.cavallo@gmail.com


LIVIA CAVALLO

Via Ugo de Carolis, 93 - 00136 Roma (Italy) (+39) 338 6357351 liv.cavallo@gmail.com Sesso F Data di nascita 25/03/1989 NazionalitĂ Italiana Laurea specialistica a ciclo unico in Architettura U.E. Abilitazione alla professione di Architetto da Gennaio 2016


ESPERIENZA LAVORATIVA

2011-in corso Collaborazione Arch. Marta Crognale - Roma - Ristrutturazione di unità residenziali e commerciali - Rilievo e restituzione grafica 2d e 3d, produzione di render Attività o settore Architetto Ago-Set 2013 Stage XCOOP - Rotterdam (Paesi Bassi) - www.xcoop.org - Produzione grafica e video - Ricerca (architettura, moda e accessibilità) Attività o settore Studio di architettura 2009-2010 Grafico Nuovo Saturnismo Soc. Coop. - Roma (Italia) - Impaginazione della rivista mensile - Scrittore colonna narrativa Attività o settore Società Cooperativa Editoriale

ISTRUZIONE

15 Gen 2016 Abilitazione all’esercizio della Professione di Architetto Università di Roma ‘Sapienza’, Facoltà di Architettura, Roma Ott-Nov 2015 Progettazione BIM con Revit - Corso intensivo A-Sapiens, Roma 17 Lug 2015 Laurea specialistica a ciclo unico in Architettura U.E. Università di Roma ‘Sapienza’, Facoltà di Architettura, Roma - Tesi in Progettazione Architettonica e Urbana Relatore: Prof. Arch. Antonino Saggio Apr-Set 2012 Programma Erasmus Technische Universität München, Monaco (Germania) Lug 2008 Diploma Liceo Linguistico Liceo Linguistico Europeo Moderno, Ist. S. G. Falconieri, Roma - Lingue: inglese, spagnolo, tedesco 2006-2007 Exchange Student - Anno accademico in California Santa Barbara High School, Santa Barbara (CA, USA)

CONOSCENZE LINGUISTICHE

Prima lingua Italiano Inglese C1/C2 IELTS 7.5 Spagnolo B1/B2 Tedesco A2

COMPETENZE DIGITALI

Sistemi operativi Windows, MacOS Pacchetto Office Adobe Suite Adobe Photoshop Adobe Illustrator Adobe InDesign Adobe Dreamweaver Adobe Premiere Autodesk Autocad 2D Revit Rhinoceros + Vray Archicad Grasshopper

MATERIALE E PUBBLICAZIONI ONLINE

Tesi Online www.arc1.uniroma1.it/saggio/didattica/Tesidilaurea/CavalloDiCristinaRubino/index.htm Archidiap Scheda Corviale www.archidiap.com/opera/quartiere-di-corviale/ Collaborazione con M. Crognale per le pubblicazioni ‘’Case ed Alloggi per impiegati’ in piazza Caprera. Il contributo di Gustavo Giovannoni’

ALTRO Patente B



Academic projects


SIDE BY SIDE TYPE URBAN REGENERATION LOCATION ROMA STATUS ACADEMIC - THESIS ADVISOR ANTONINO SAGGIO YEAR 2015 TEAM L.CAVALLO, G.RUBINO, S.DI MARCO L’intervento si muove all’interno del progetto di cattedra ‘Tevere Cavo’ del Prof. Arch. Antonino Saggio (www.arc1.uniroma1.it/saggio/TevereCavo/ Official.htm) che vede il fiume protagonista in un processo di rigenerazione urbana che si muove attraverso l’azione sugli ‘urban voids’ romani. Side by Side si inserisce all’interno di questo scenario individuando proprio nel Tevere e nelle sue sponde il grande vuoto urbano di partenza e, tra il P. della Musica e S. De Pinedo, agisce attraverso una serie di micro-interventi sinergici atti a riattivare e riconnettere una realtà centrale degradata. L’azione lungo le banchine si muove a seguito di uno studio diretto e approfondito dello stato di fatto dei luoghi, rendendo possibile operazioni di tipo locale coerenti con le vocazioni acquisite dalle aree nel tempo. In questo scenario i progetti precedenti di TC acquisiscono un ruolo essenziale ad un approccio sistemico e sono perciò inseriti nelle azioni di studio e di intervento. Tre ambiti teorici sostengono il progetto: “l’esperienza” - il caso studio della Senna per la riattivazione economico-sociale del fiume; “la strategia” - che trova nella Biomimetica un supporto per lo sviluppo di processi ‘zero-waste’; “la tattica” - che segue l’esempio di Hafencity per un approccio dinamico alla questione delle inondazioni. La proposta si muove su più livelli: da un sistema generale per la mobilità, la connessione e il mantenimento del sistema ecologico sino alla scelta di tre occasioni di progetto in grado di agire come ‘calamite’ capaci di coinvolgere nel processo di riattivazione aree più ampie: Skate+; TeverePuntoEat; Scalo de Pinedo. I tre approfondimenti rispondono alle esigenze e alle vocazioni specifiche delle diverse aree - cogliendone le occasioni, esplicitandone il carattere acquisito - e al contempo si inseriscono in un più ampio scenario sistemico che punta a creare un vero e proprio ‘ecosistema sociale’.

SKATE+

TEVERE PUNTO EAT

SCALO DE PINEDO


SKATE+ skate-park e parco energetico

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SCALO DE PINEDO centro depurativo

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SCALO DE P IN E D O

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scalo de pinedo

INSERIMENTO IN ‘TEVERE CAVO’

Masterplan

www.arc1.uniroma1.it/saggio/TevereCavo/Official.htm

STRATEGIE PER LE INONDAZIONI

STRATEGIA COMPLESSIVA sistema a ciclo chiuso


SCALO DE PINEDO TYPE URBAN REGENERATION LOCATION ROMA STATUS ACADEMIC - THESIS ADVISOR ANTONINO SAGGIO YEAR 2015 TEAM LIVIA CAVALLO, GIUSY RUBINO

L’area di Scalo De Pinedo ha un carattere forgiato da testimonianze storiche e residui di trasformazioni contemporenee. Il tardo-barocco Ponte di Ripetta di Specchi, demolito durante la costruzione dei muraglioni del Tevere, viene qui riproposto nelle forme e nella funzione portuale alla fine dell’ottocento. La città chiude confini sul suo bronzeo fiume e la grande scalinata rimane l’ultimo grande accesso alle sue banchine: le grandi scelte di pianificazione del novecento, la costruzione del Ponte Pietro Nenni di Moretti, l’evoluzione urbana contribuiscono da una parte al consolidamento della vocazione intrinseca dell’area, dall’altra ne sottolineano i contrasti temporali. In questo scenario, all’interno del progetto di SideBySide, Scalo De Pinedo acquisisce un importante ruolo di accesso e introduzione alle sponde e sceglie di lavorare anche in questo caso su residui e vocazioni, inserendosi all’interno del vuoto generato dal disegno, forte ma incompleto, della scalinata.


Planimetria

Prospetto


Sezione trasversale

Il progetto ricerca la rinascita del porto estendolo nelle sue curve generatrici, sfocando i confini della realtà urbana e conducendoli fino alla ‘città di sotto’ e alle sue acque. La funzione di scambio viene rafforzata dai flussi creati dal piccolo edificio e dallo spazio pubblico da questi generato, i movimenti del centro storico romano si incontrano con quelli del fiume, l’acqua del Tevere torna alla sua città. Il proseguimento della scalinata amplifica lo spazio pubblico e genera un interno caratterizzato da una copertura dalle linee dinamiche. La piazza si estende quindi verso il Tevere, tuffandosi nelle sue acque con una piscina che viene pulita dalla contigua vasca fitodepurante, riportando all’idea di un fiume amico, balneabile. Piante quota strada, intermedia, quota sponde


how does nature...

L’intero sistema è dunque concepito coerentemente con la vocazione di porto come luogo di scambio e interazione - fisica e culturale - e si fa portatore di un processo ciclico di depurazione delle acque fluviali che ne fortifica il carattere. Il processo di depurazione in loco si sovrappone alle attività dell’edificio, attraverso l’interazione ciclica tra tecnologie nate dall’osservazione dei processi naturali e fornite dal database AskNature. Il progetto utilizza dunque sistemi - esistenti o sperimentali - che trovano in natura la risposta processuale a human challenges: riuso delle acque, protezione dalle inondazioni. Il tipo di sistema, attivo e ‘zero-waste’, si muove parallelamente al più ampio programma introdotto con l’organizzazione di ‘SideBySide’, che creando ecosistemi singoli garantisce il funzionamento per particelle autonome e ne amplia la risonanza attraverso l’interazione con gli altri ecosistemi presenti.

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DEPURAZIONE NUTRIMENTO

biohaven floating island

www.floatingislandinternational.com

SCARTO

RISORSA

living machine system

www.livingmachines.com ORIENTAMENTO

ASSORBIMENTO

solar water still and pump

www.telus.net

COLLASSO PROTEZIONE

HYDROMORPH,Greenlee and Vesely

www.texasarchitects.org


Il progetto si inserisce in corrispondenza di uno dei rari punti di accesso dal Lungotevere al fiume e dà forza a questa connessione tanto da un punto di vista formale quanto da uno funzionale.

TEVEREPUNTOEAT

In stretto rapporto con un’area della città caratterizzata dalla presenza di uffici e residenze TeverePuntoEat decide di porsi in maniera coerente con il tipo di richieste e di risorse proprie del territorio, trasferendole verticalmente verso la realtà del fiume e nella discesa trasformandole, facendo così confluire possibilità economiche e volontà di creazione di uno spazio pubblico sociale.

TYPE URBAN REGENERATION LOCATION ROMA STATUS ACADEMIC - THESIS ADVISOR ANTONINO SAGGIO YEAR 2015 TEAM LIVIA CAVALLO, GIUSY RUBINO

L’edificio e la relativa piazza, cui lo sbalzo regala una comoda ed ampia zona d’ombra, costituiscono un piccolo ecosistema autosufficiente basato sulla produzione, la vendita e lo smaltimento alimentare in loco. I soggetti coinvolti nel processo sono molteplici e l’edificio risulta così in grado di autoalimentarsi grazie ad input - sociali ed economici - costanti ed etereogenei.

Sezione trasversale

Protagonista del progetto è dunque la produzione alimentare basata sul principio ‘zero-waste’ e supportata da un processo ciclico che, grazie all’utilizzo di culture di acquaponica e di un biodigester, collocato in un vano seminterrato in corrispondenza della scarpata esistente, permettono la traformazione di ‘spreco’ in ‘risorsa’. L’edificio dedica una zona al consumo in loco con ristorante e caffetteria - in connessione con l’area urbana, un’area ai laboratori sociali - inseriti in relazione ai punti di ristorazione e produzione, un secondo punto vendita a servizio delle sponde rigenerate, quindi la piazza sottostante in grado di ospitare un piccolo mercato alimentare, garantendo, grazie ad un sistema di arredi componibili, l’uso pubblico quando questo non risulti attivo e la protezione degli stessi durande le inondazioni.


OMMUNITY MM

Pianta quota strada

Pianta quota intermedia

spaZio gastronomico

piante

consumo

produZione biologica

rifiuti organici

humus

compost

vermi rossi

Sezione longitudinale


PARCO DELLE SALINE TYPE LANDSCAPE LOCATION OSTIA ANTICA STATUS ACADEMIC YEAR 2014

Il parco recupera l’area dismessa collocata tra la grande arteria di Via del Mare e la linea ferroviaria di Ostia Lido, riconnettendo le aree limitrofe puntanto sul ‘vuoto’ come luogo delle connessioni; l’intervento opera sotto il profilo della trasformazione dell’esistente piuttosto che per cancellazione e imposizione di un ambiente estraneo. Attraverso l’estensione del layer vegetazionale - costituito in maggior parte da piante autoctone igrofile, e la distribuzione delle superfici d’acqua - inserite in un sistema autonomo di fitodepurazione e distribuzione, la rinnovata identità dell’area si costituisce a partire dal legame dinamico che l’area ha mantenuto


Masterplan

nel tempo con i paesaggi acquatici: quelli delle paludi, della bonifiche e delle saline. Lo studio dello stato di fatto permette la trasformazione a partire da una selezione delle tracce individuate nel territorio; parallelamente - e spesso coerentemente - alle tracce storiche sono individuate con importanza le tracce fisiche presenti - andamento altimetrico, terrazze e avvallamenti - che permettono al progetto di poggiarsi sull’orografia esistente - da una parte garantendo una minore entità dei movimenti di terra, dall’altro cogliendo i suggerimenti impliciti del terreno per l’organizzazione e la progettazione degli spazi del parco.

1 - le rampe

2 - le terrazze

3 - le piscine


CASA DELLA CITTÀ TYPE PUBLIC ARCHITECTURE LOCATION OSTIA ANTICA STATUS ACADEMIC YEAR 2014

Inquadramente all’interno del Parco delle Saline

Il progetto per la Casa della Città, sede del Municipio X di Roma, si inserisce all’interno del sistema del Parco delle Saline, dinamicizzandone i movimenti attraverso la creazione di un livello superiore di connessioni. L’attraversamento delle barriere infrastrutturali entra a far parte del sistema dei percorsi del parco, attivandolo in alzato attraverso la piazza sopraelevata e ad una sequenza di scorci che connettono, fisicamente e visivamente, l’area di Ostia Antica, il Castello di Giulio II, il Municipio, la Stazione, nonché le aree del parco stesso. La distribuzione interna dell’edificio promuove gli stessi intenti: quà il Salone del Pubblico è parte di una galleria urbana che prosegue il viale principale esterno, con doppia apertura verso l’area delle piscine e su quella della pedonalizzata Via di Castel Fusano. Il solido dell’edificio per uffici viene dunque articolato dall’attraversamento alla quota sopraelevata - che genera aperture e sovrappone la piazza a cielo aperto e quella, interna, del municipio, stringendo il rapporto tra luogo urbano e spazio verde; quindi è riconnesso al parco che si insinua all’interno dei suoi movimenti - aggiungendo carattere pubblico agli ambienti del lavoro - ed è infine scavato dai grandi luoghi della condivisione - quello della sala consiliare, con doppio accesso dall’interno dell’edificio e dalla piazza sopraelevata stessa, studiato per prevedere tanto le riunioni del consiglio quanto lo svolgimento di laboratori di partecipazione, e quello della piazza


del municipio, raccolta tra i volumi della Casa della Città e quelli della Stazione Ponte, connessa all’area ristoro dell’edificio e protetta dal traffico urbano grazie a barriere naturali, tra un bosco di aceri ed un grande specchio d’acqua, posizionato all’interno di un avvallamento naturale. Gli uffici affacciano sulla galleria e ricompongono il telaio dell’edificio attraverso un sistema di doppie altezze che garantiscono luce naturale e dilatano lo spazio della galleria, inglobandone i singoli spazi. Vetrate scorrevoli scansionano i macro ambienti garantendone il funzionamento autonomo senza privarne la fruizione visiva. La sala consiliare è quindi incastonata all’interno del ritmo calzante dei prospetti del blocco, che quà si spezza e ancora una volta propone un affaccio sul verde, connettendo in quota i luoghi fondamentali del paesaggio, adesso indistintamente parte dell’area urbanizzata e del vecchio fuso abbandonato.

Sopra: pianta piano primo, sezione longitudinale

Sezione trasversale prospettica


S-CAVIN IT TYPE EXHIBIT DESIGN LOCATION ROMA STATUS ACADEMIC YEAR 2013 TEAM L.CAVALLO, G.RUBINO, S. DI MARCO

S-Cavin IT è un progetto di ZEROSEIMG http://zeroseimg.altervista.org/ enterpier.html - team ‘nato e cresciuto’ all’interno de corso ITCAAD2013 di Antonino Saggio. La richiesta era quella di creare uno spazio espositivo per ’Tevere Cavo’ www.arc1.uniroma1.it/saggio/. L’allestimento punta alla creazione di un luogo interattivo che sia percepito dall’esterno urbano, vissuto sulle sue sponde - attraverso una seduta dinamica che si modella con l’uso - ed esplorato nel suo sviluppo interno. Posizionato in una piccola galleria abbandonata e in degrado a due passi dalla sede di Architettura proiettante verso il fiume, le curve del progetto proseguono e ricostruiscono la sezione tiberina, finalmente permettendo almeno figurativamente - alla comunità di vivere il proprio fiume.


La struttura panel 3d è stata modellata con l’ausilio di Grasshopper ‘Se Roma si legge in sezione, allora il Tevere ne è la cuspide’ Il Tevere irrompe nello spazio espositivo riproponendo la sua natura sezionale in un movimento fluido che conforma l’ambiente. Un ‘warm’ interattivo che in-forma lo spazio; a partire dalla sezione stradale le diverse stratificazioni risalgono gli ambienti riproponendo gli stessi argini. La seduta, modificabile direttamente dall’uomo, ricerca un movimento temporale interattivo; noi pieghiamo e spieghiamo lo spazio così come il Tevere è in continua metamorfosi. La ‘caverna’ espositiva esplora dall’interno la caverna e la sua storia.

Pianta, sezione, prospetto


CONCERTO A VILLA ADRIANA TYPE TEMPORARY INSTALLATION LOCATION VILLA ADRIANA STATUS ACADEMIC YEAR 2014 TEAM L.CAVALLO, G.RUBINO, A.ZANINI

Il progetto si posiziona all’interno dell’area archeologica di Villa Adriana in corrispondenza dello spazio aperto frontale al vestibolo, zona normalmente chiusa al percorso turistico e quindi percepibile attraverso l’affaccio dall’area sovrastante. L’allestimento affronta dunque il tema fondamentale dell’intervento su preesisenze archeologiche, nella temporaneità dell’interpretazione delle tracce storiche, con la necessità stabilire un duplice rapporto con lo spazio della villa: nelle suggestioni diurne, ponendosi all’interno di un percorso di visite consolidato in cui avrà il ruolo di dare nuova luce ad un luogo che proprio da questo percorso è tagliato fuori, e in una nuova veste notturna in cui l’area, aperta al pubblico eccezionalmente per l’evento, avrà modo di far rivivere le rovine da un punto di vista capovolto rispetto a quello diurno, aprendo lo sguardo verso il suggestivo sfondo delle Cento Camerelle e riproponendo il ruolo di ingresso proprio dell’area del vestibolo.


Dettaglio della struttura meccanica del palco

Pianta del palcoscenico e degli spalti

Sezione trasversale

Sezione longitudinale


URBAN PIER TYPE CONCEPT DESIGN - INSTALLATION LOCATION ROMA STATUS ACADEMIC YEAR 2013 TEAM L.CAVALLO, G.RUBINO, S. DI MARCO

Lungo il corso del fiume ZeroSeiMG individua un luogo cardine, il luogo dello scambio e dell’interazione: a due passi dalla facoltà di architettura, all’interno dell’area di Tevere Cavo www.arc1.uniroma1.it/saggio/TevereCavo/Official.htm nel tratto tra Ponte Matteorri e Ponte Nenni, a ridosso del Lungotevere Arnaldo da Brescia. Quì, come un’isola nascosta, la ricostruzione dell’antico Porto di ripetta sezione le sponde del fiume ricostruendone i margini. Quì, nello stato di semi-abbandono nell’intervallo di una Roma centrale e trafficata, leggiamo una sovrapposizione di layer che sono spaziali e temporali. La metropolitana che per un attimo emerge, in una pausa di luce per la Roma sotterranea moderna ed il ritmo dei suoi spostamenti, verso la displocazione di un tratto di storia e il suo intrecciarsi con quella locale. Il porto che diviene isola balneare, Un tratto in cui la realtà di contrappone a quella del mondo che gli si affaccia. E forse è proprio il ‘porto’ l’evento cardine, il porto che non è luogo di partenza o luogo di arrivo, il porto come luogo di transizione.


Il reale focus del progetto è da trovarsi nel suo programma, che si confronta, a seguito di approfondite analisi del contesto, con la struttura sociale dell’intorno urbano, dando ascolto alle diverse realtà che in questo abbandonato luogo storico si riuniscono: il fiume, il centro urbano, la realtà contemporanea sotterranea che si affaccia, l’infrastruttura stradale. Il progetto, che si sviluppa a livello concettuale da poter ulteriormente esplorare, ricerca l’incontro tra le necessità dell’amministrazione, l’educazione al riciclo, il godimento del tempo libero, la depurazione delle acque e la produzione energetica sperimentale riunite da una struttura a rete in cui lo scarto di un soggetto diviene risorsa per un altro, ricalcando i movimenti di un processo di up-cycling.


S. NICOLA DE LORENESI Tra gli interventi volti al restauro e la conservazione della chiesa di San Nicola de’ Lorenesi, tra Largo Febo e Piazza Navona, emerge la necessità di un riadattamento funzionale e liturgico che permetta la sopravvivenza di questa fabbrica, testimone della trasformazione del gusto decorativo e delle abitudini architettoniche nel tempo, tanto nel suo ruolo storico e culturale, quanto nella sua funzione di luogo di preghiera: gli adattamenti più recenti, dalla sistemazione liturgica, all’illuminazione sino alla distrubuzione del locali annessi, hanno di fatto ostacolato tanto la visitabilità e lettura dell’impianto architettonico, quanto un adeguato svolgimento delle funzioni in relazione a tempi ed entità delle stesse. A seguito di approfondite analisi dello stato di fatto, contestuali e specifiche, dello studio delle fasi della fabbrica, dell’impianto architettonico e delle suoi componenti è stato possibile individuare delle linee giuda in grado di conciliare la valorizzazione delle testimonianze architettoniche e storiche con il corretto uso degli spazi, essenziale per la conservazione stessa. Una bussola trasparente permette una visione globale della chiesa anche quando questa, per necessità pratiche, rimane chiusa al pubblico; gli arredi sono riprogettati e sistemati in modo da non ostacolare la lettura dell’impianto, nella sua continuità assiale e ritmica trasversale; l’illuminazione sostiene questi ritmi e valorizza gli elementi decorativi e pittorici; gli spazi per la liturgia sono riorganizzati secondo le nuove linee guida ufficiali mantenendo le indicazioni suggerite dallo spazio architettonico.

TYPE RESTAURATION LOCATION ROMA STATUS ACADEMIC YEAR 2013


Progetto degli arredi: altare, ambone e fonte battesimale in pietra naturale e acciaio; panche e inginocchiatoi in legno e acciaio

Sezione longitudinale

Pianta

Schemi per la riorganizzazione dello spazio interno: Problematiche e ostacoli alla percezione e alla visitabilità dell’impianto Soluzioni: accessibilità, visitabilità, sequenza architettonica e funzionale


BIG BUILDING IN PARIS TYPE WINERY LOCATION PARIS STATUS ACADEMIC YEAR 2012 TEAM LIVIA CAVALLO, MARK DUNKANSON

Il progetto nasce all’interno del Laboratorio di Progettazione ‘Structure, Space and Expression - Big Building in Paris’, tenuto dai Professori Krucker e Bates presso la Technische Universität München nel 2012. Localizzato in un’area industriale delle periferie parigine, scopo del progetto è stato quello di esplorare il tema della struttura architettonica in relazione allo spazio e all’atmosfera da esso creati: il programma e l’uso dell’edificio entrano perciò a far parte del progetto solo in un secondo momento e consequenzialmente alla definicione dell’ambiente.


Prospetto

L’elemento esplorato è quello dell’arco, nella sua dinamica spaziale e profonda relazionecon il terreno. Pianta a livello del terreno esistente

Sezione longitudinale

L’edificio scava il volume sotto di sè e crea una corte ipogea racchiusa da una stretta griglia, alleggerita e unita dallo sviluppo superiore ad arco al di sopra del livello del terreno.Una pavimentazione metallica corre autonomamente attraverso la gliglia, esplorando l’architettura e il processo produttivo che ospita, costruendo aperture e affacci che mettono in connessione le diverse sezioni del suolo. Gli archi emergono dal terreno e si intersecano nella salita, tra un percorso che lentamente si inoltra nella discesa fino allo spazio di lavoro, aperto e sotterraneo, mentre la struttura si ramifica sopra di esso.



Graphics and representation


STAGE AT XCOOP TYPE RESEARCH, DESIGN OF GRAPHICS FOR THE OFFICE PROJECTS LOCATION ROTTERDAM YEAR 2013 PAGE1 GRAFICA E DIAGRAMMI PER ‘WEADAPT’ Architettura, Fashion e Adattabilità PAGE2 - IN ALTO STORYBOARD PER EXPLANIMATION SUL RECICLO DEI DETRITI https://vimeo.com/78472340 http://www.xcoop.org/projects/qbrick/qbrick.html PAGE2 - IN BASSO FLYER SUL PROGETTO DI RICICLO PER L’ESPOSIZIONE DI XCOOP ALL’ ASIA EXPO DI HONG KONG



PALAZZO ALTEMPS TYPE FREE-HAND SURVEY, DRAWINGS AND SKETCHES 3D REPRESENTATION LOCATION PALAZZO ALTEMPS, ROMA YEAR 2010



THANK YOU FOR YOUR ATTENTION.

Livia Cavallo (+39)338 6357351 liv.cavallo@gmail.com



Livia Cavallo (+39)338 6357351 liv.cavallo@gmail.com


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