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i monumenti
L’ idea di scrivere questo libro nasce dalla mia, ahimè molto lunga, esperienza di insegnamento dell’italiano a studenti stranieri.
La grande maggioranza degli studenti incontrati in questi anni si avvicinava all’italiano spinta da una motivazione “genericamente culturale”, spesso legata alla passione per l’arte. Tuttavia, la difficoltà della lingua italiana colta, da un lato, e il pragmatismo delle indicazioni del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, dall’altro, sembravano destinati a frustrare questa motivazione, almeno fino a quando lo studente non avesse raggiunto un livello medio-alto di conoscenza della lingua. Sembrava cioè che lo studente fosse, per forza di cose, obbligato ad affrontare solo dialoghi relativi a consumazioni al bar, prenotazioni alberghiere, viaggi in treno, iscrizioni a corsi di lingua, ecc. prima di poter parlare dell’Italia veramente a lui cara: quella dei mosaici di San Marco, della Cappella Sistina, del Barocco leccese.
La sfida è stata quindi quella di permettere agli studenti di parlare d’arte senza dover aspettare di raggiungere un livello di conoscenza della lingua italiana tale da permettere loro di affrontare i comuni testi di storia dell’arte.
Per farlo è stato necessario, prima di tutto, lavorare sulla lingua, cercando di renderla il più possibile comprensibile, ma senza banalizzare i contenuti. Tale operazione ha tenuto conto di diversi criteri (per l’illustrazione dei quali, invito a leggere la guida per l’insegnante, disponibile online). Mi limito qui a citare il più importante: evitare la sintesi. Sintetizzare un testo significa spesso ridurne la ridondanza e quindi la comprensibilità. Tale principio, unito al limitato numero di pagine a disposizione, ha comportato una “scelta coraggiosa”, quella di selezionare gli argomenti, di rinunciare a qualsiasi velleità di completezza. Il volume è stato costruito intorno a 30 “idee”, a ciascuna delle quali è stato dedicato un capitolo di 4 pagine. Alcune idee possono apparire difficili; si tratta di una scelta consapevole: l’obiettivo non è stato quello di informare, ma piuttosto quello di incuriosire, sfidare, stimolare la riflessione e la discussione.
Il volume può essere utilizzato, seppur con modalità differenti, con studenti adulti e giovani adulti aventi diversi livelli di conoscenza della lingua italiana. Con studenti di livello più basso, i diversi capitoli rappresentano testi input su cui costruire un graduale percorso di comprensione, prima globale e poi analitica. Con studenti di livello più alto, l’accessibilità della lingua contribuisce a veicolare rapidamente concetti complessi che stimolino discussioni e lavori di gruppo.
Un altro degli elementi caratterizzanti il testo è la sezione delle attività dedicate alla lingua per lo studio. Il principio che le governa è quello “dal basso verso l’alto”. Invece di costellare il testo di note illustrative e semplificanti, si è deciso di partire da un testo molto semplificato, privilegiando la comprensione dei contenuti all’appropriatezza del registro, per poi “risalire” nelle attività, alla scoperta, il più possibile induttiva, delle peculiarità della lingua colta.
Giovanni Garelli